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i parla da anni della bonifica del bacino idrografico del fiume Sarno, uno dei più inquinati d’Europa, con investimenti e commissari ad acta che si sono susseguiti nel corso degli ultimi decenni senza apprezzabili miglioramenti ma solo con lievi risultati che sono un inizio ma non possono essere considerati soddisfacenti.
Proprio in queste ore è giunta alla nostra redazione un comunicato in cui veniamo informati dell’interrogazione della deputata del M5S Teresa Manzo, diretta al ministro Cingolani e del consigliere regionale Cirillo alla giunta regionale della Campania.
Questo il testo del comunicato:
“Il ministro Cingolani ci faccia sapere se il Governo intende proseguire sulla linea di Costa con la bonifica del fiume Sarno e la riqualificazione dell’area interessata, adottando iniziative di competenza affinché si valuti la possibilità di qualificare il sito come sito di interesse nazionale (SIN) e non più regionale (SIR). Vogliamo sapere, inoltre, dalla Regione Campania che fine ha fatto il Grande progetto di riqualificazione del fiume Sarno. Serve una strategia condivisa a livello regionale e nazionale, che punti a verificare l’adeguatezza dei progetti in corso, valutando lo stato di attuazione delle opere”. È quanto dichiarano la deputata del Movimento 5 Stelle Teresa Manzo e il consigliere regionale M5S Luigi Cirillo, che hanno presentato rispettive interrogazioni al ministero della Transizione ecologica e alla Regione Campania.
“Nell’interrogazione che ho presentato al ministro Cingolani – spiega Manzo – ho anche chiesto quali iniziative si intendano adottare per promuovere una verifica da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente per acquisire un quadro aggiornato sulla situazione dei fondali, canali e sorgenti inquinanti del fiume a tutela anche dei territori circostanti e delle persone che vi abitano.”
“L’annunciata rivoluzione della transizione ecologica e il piano di investimenti delle risorse del Recovery Fund – sottolinea Cirillo – non possono non prevedere la definitiva bonifica del fiume Sarno, da decenni tramutato in una discarica a cielo aperto trascinata giorno e notte da un corso d’acqua che attraversa ben dieci comuni. Non possiamo più permetterci di perdere tempo e continuare consentire che siano disattese le prescrizioni europee e internazionali, tendenti alla transizione ecologica”.