La nave Trieste trasferita per completare i lavori in altro cantiere

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Così come annunciato mesi fa, la Nave Trieste viene trasferita. Centinaia di addetti senza lavoro. Nulla è accaduto dopo i tanti impegni annunciati

La nave Trieste trasferita per completare i lavori in altro cantiere

Castellammare di Stabia – Ultimo giorno di lavoro per gli operai impegnati su nave Trieste, la Fincantieri ha ufficialmente deciso il suo trasferimento e dunque il completamento dei lavori in altro cantiere.

Grande festa a maggio per il varo della nave ammiraglia della Marina Militare, una partecipatissima cerimonia con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e rappresentanti delle più importanti cariche istituzionali. Alcune settimane dopo la preoccupante notizia del possibile trasferimento anticipato dal cantiere di Castellammare a quello di Muggiano.

Da quel dì in tanti sono intervenuti stigmatizzando tale decisione, dai sindacati di categoria al sindaco Gaetano Cimmino, dai deputati Federico Conte e Catello Vitiello ai consiglieri comunali Tonino Scala e Andrea Di Martino.

Preoccupazione per il futuro di centinaia di lavoratori, per il futuro del cantiere e dunque, lo stato d’agitazione dei lavoratori, presentazioni di interrogazioni parlamentari, appelli rivolti al Presidente del Consiglio e ai vari ministri interessati, al Presidente della Regione Campania, al Presidente Autorità Portuale e ai vertici della Fincantieri.

Richieste di incontri e di dar vita a coordinamenti permanenti, tavoli tecnici, valutazioni e considerazioni ma, alla luce della decisione assunta dalla Fincantieri, nulla ha modificato il percorso stabilito che comunque, come già detto, da tempo annunciato.

Lavoratori che perdono il posto di lavoro, una città mortificata, un futuro incerto per uno storico cantiere.

Immediata la reazione del consigliere comunale Tonino Scala che in una nota a tale proposito ricorda che “solo qualche mese fa con un tono tra il risentito e lo scocciato Fincantieri in una sua nota, respinse con forza, con irruenza la richiesta- avanzata dai sindacati, dal Sindaco, dalle forze politiche e da Parlamentari – di convocare un tavolo con i vari soggetti interessati per verificare carichi di lavoro, tempi degli investimenti e missione produttiva per il rilancio e lo sviluppo del cantiere di Castellammare”.

Castellammare merita rispetto, afferma Scala, che ribadisce la necessità che Governo e Regione si attivino in tempi rapidi per un confronto con Fincantieri che ridimensiona addetti a Castellammare in una fase “positiva e di espansione a livello internazionale”.

Poi il consigliere si rivolge al primo cittadino invitandolo a un urgente cambio di passo alla luce di una città che risulta esclusa da ogni processo, sia pure lento, che sta caratterizzando la Regione, una città isolata.

La città richiede e attende risposte risolutive, è ancora quanto afferma Scala rivolgendosi al sindaco, andavano evitati annunci e foto ricordo e invece affrontati con serietà i problemi esistenti e tra questi quello del cantiere.

L’invito è di fare presto, “sicuro che avrà tutti dalla sua parte, città, Consiglio comunale, forze produttive. Castellammare non può permettersi di perdere altro tempo”.

Duro anche il commento del consigliere di opposizione Andrea Di Martino che alla luce di questa drammatica notizia, che penalizza lavoratori e tutta la città, ricorda al sindaco che alla sua richiesta di mobilitazione, insieme alle organizzazioni sindacali si è risposto “con foto ricordo con l’amministratore delegato e ipotesi di cittadinanza onoraria che allo stato dei fatti risultano grottesche. Castellammare deve fare valere il suo peso e non arrendersi alla volontà di trasformare il nostro cantiere in una officina di riparazione”.

Un Natale triste per la città, aggiunge Di Martino, centinaia di lavoratori dell’indotto saranno senza lavoro, aspetto che tra le tante altre considerazioni, rappresenta il “segno della precarietà con cui lo stabilimento Stabiese si misura da anni oramai”.
Giovanni Mura

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