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Juve Stabia, Mister Guido Pagliuca ospite nella sede AIA di Castellammare di Stabia

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Mister Pagliuca, ospite nella sede sezionale degli arbitri di Castellammare, ha affermato: “abbiamo un grande rispetto per gli arbitri”

La sezione arbitri di Castellammare di Stabia, nella serata di mercoledì 9 aprile, ha ospitato nella propria sede sita al viale Europa, l’allenatore della Juve Stabia Guido Pagliuca.Nutrita è stata la rappresentanza della società gialloblù, infatti, oltre al mister, erano presenti per la componente tecnica, il suo vice Nazzareno Tarantino, il capitano Alberto Gerbo, il match analyst Riccardo Carbone ed il collaboratore Paolo Carolei oltre ad altri rappresentati della società stabiese guidati dal responsabile arbitri Pasquale Sergio

Favorire la comprensione reciproca fra il mondo arbitrale e quello calcistico, offrendo ai direttori di gara una visione più profonda del lavoro svolto da uno staff tecnico.Mister Pagliuca ha illustrato i suoi metodi di preparazione delle partite, evidenziando l’importanza del rapporto armonioso che mantiene con il suo staff, ma soprattutto con il capitano.La sua analisi dell’avversario inizia già il giorno successivo alla gara precedente; a seguire, valuta l’arbitro designato, cercando di coglierne gli aspetti caratteriali e le sue peculiarità, riferendo al capitano di fungere da portavoce verso i propri compagni di squadra.

“Ogni squadra prepara la gara in modo diverso” ha spiegato il mister. “Il Cesena, ad esempio, inizia sempre con quattro difensori per poi passare a tre.

Anche noi abbiamo la nostra chiave tattica: marcatura a uomo, sempre!”

Illustrando la sfida di domenica prossima allo Zini di Cremona, Pagliuca non ha nascosto le sue perplessità: “Stiamo ancora in una fase in cui stiamo studiando la strategia giusta.Il dubbio che a tutt’ora assale me ed il mio staff, è se puntare sulla superiorità numerica o su un approccio più graduale, ovvero ‘di passo’ ”.

Altro argomento che è stato motivo di riflessione, riguardava il ruolo del portiere nel pressing: “Quando entra in gioco lui, innesca una reazione a catena che può portarci fino alla conclusione in porta.”

L’allenatore toscano, s’è autodefinito un tecnico estremamente analitico, attento e minuzioso a curare tutti i dettagli, e molto poco incline alla superficialità.

Tra i vari episodi raccontati, ne va menzionato uno che lo ha colpito profondamente:

“Nello scorso campionato, dopo la vittoria contro il Sorrento, ricevetti una telefonata dall’arbitro della partita.Mi raccontò che nonostante la buona prova, l’osservatore che lo aveva visionato, lo aveva penalizzato con una valutazione bassa, e consequenzialmente, fu dismesso dopo cinque anni di permanenza nella categoria.

Quel breve colloquio con quell’arbitro, mi fece riflettere e capire quanto impegno e passione ci siano dietro alla figura di un arbitro di calcio”.Pagliuca ha anche sottolineato l’importanza del rapporto con i leader del gruppo: “Con Gerbo, ho un confronto continuo.Alberto, ha esperienza e sa leggere come pochi le situazioni, aspetti che un calciatore ventenne non sarebbe in grado di fare per questioni di maturità”.

La serata s’è conclusa con un arrivederci tra la dirigenza e staff Juve Stabia e gli arbitri stabiesi per l’inizio del prossimo campionato per approfondire le future innovazioni regolamentari che ogni anno l’IFAB apporta al regolamento del calcio, non prima di aver effettuato lo “scambio maglie” tra la Juve Stabia  e la sezione arbitri.


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