Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Monopoli 2 – 1

Sorpasso riuscito per la Juve Stabia, che scavalca il Monopoli al quarto posto grazie alla...

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Sorpasso riuscito per la Juve Stabia, che scavalca il Monopoli al quarto posto grazie alla vittoria per 2 – 1 sui pugliesi. Simeri e Canotto decisivi con le loro reti

PODIO

Medaglia d’oro: a Simone Simeri ed alla sua gara monumentale. Il bomber della Juve Stabia quando vede la casacca del Monopoli diventa un toro a cui sventolano un drappo rosso, così il 9 gialloblù replica la grande prestazione, gol annesso, della gara di andata. Identificare la prestazione di Simeri col gol che sblocca il match sarebbe riduttivo, alla luce degli innumerevoli contrasti, sempre vincenti, e dei kilometri macinati dall’attaccante stabiese. Fisico da corazziere e piedi da fantasista per Simeri, che imbecca alla perfezione Strefezza nell’azione che porta al 2 – 1 di Canotto. Sono 11 le reti di Simeri alla sua prima stagione tra i professionisti, tra l’altro non vissuto col posto da titolare fisso. E meno male che non era al meglio…per citare una famosa hit “come un toro a Pamplona”.

Medaglia d’argento: a Luigi Viola, emblema del centrocampista completo. Tra il lavoro sporco, ma decisivo, di Vicente ed un Mastalli che si sdoppia in tutte le posizioni del centrocampo, Viola si prende la scena con l’assist delizioso per la zampata di Simeri. Chiaro ormai come come il 15 stabiese in alcuni aspetti si “piaccia” un pò troppo, ma ci sono tutte le premesse per farlo: visione di gioco da regista e dinamismo da mediano per Viola, proiezione in campo, non solo per ruolo e capigliatura simile, del suo allenatore. Proprio Caserta, comprendendo l’importanza del suo centrocampista, comincia già a centellinarne le energie in vista delle prossime, decisive, settimane.

Medaglia di bronzo: a Gabriel Strefezza, la cui ripresa è di altissimo livello. Il “barattolino” gialloblù torna in campo dopo l’intervallo a tratti elettrizzato, rendendosi protagonista di venti minuti di assoluta quantità e qualità. Lo strappo con cui la Juve Stabia mette la freccia sul Monopoli è merito soprattutto delle giocate di Strefezza, altruista nel servire a Canotto il classico pallone solo da appoggiare in scioltezza in rete. A sorprendere del brasiliano, la sua maturità da veterano, che stride con i 21 anni che compirà tra pochi giorni. A proposito di esterni, di importanza capitale il rientro di Melara, elemento di qualità assoluta per la categoria.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Valerio Nava, visibilmente non al top. Le condizioni precarie del terzino stabiese erano note sin dalla vigilia ed incidono sulla prestazione del 7 stabiese. Corsa non fluida ed anzi affaticata per Nava, quasi sempre saltato sull’out destro dagli esterni del Monopoli ed in costante sofferenza. Soprattutto in virtù della forma fisica non perfetta, sono apparsi non necessari alcuni disimpegni inutilmente rischiosi da parte del difensore gialloblù.

Medaglia d’argento: a Lino Marzorati, sfortunato in occasione della rete di Salvemini. Prestazione nel complesso sufficiente per l’ex Prato, che guida bene il giovane Bachini al suo fianco e ben fronteggiando le punte del Monopoli. Unico neo nel match di Marzorati, la disattenzione, mista anche ad un pizzico di sfortuna, che aiuta Salvemini a pareggiare momentaneamente i conti. Salvo l’episodio negativo, fortunatamente ininfluente ai fini del risultato, gara positiva per Marzorati.

Medaglia di bronzo: ai 368 paganti di oggi. I biglietti più “costosi” per la gara di oggi erano quelli da 10 euro, dunque non si comprende come il popolo stabiese abbia ancora una volta mostrato un disinteresse totale, assorbente verso la Juve Stabia. In quello che era un big match in cui giocarsi un buona fetta di accesso playoff, le persone di Castellammare hanno risposto picche, preferendo evidentemente assistere in tv a come lo stabiese Donnarumma abbia, forse, definitivamente infranto il sogno scudetto del Napoli. La Juve Stabia, prima in classifica tra le squadre “umane” del girone C di Lega Pro, si accinge quindi ad arrampicarsi fino ad un sogno solo col sostegno dei suoi fedelissimi: pochi ma buoni, a questo punto meglio così.

Raffaele Izzo

 

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