Dario Vassallo e Daniela Riccardi: “così raccontiamo la storia di Angelo” (VIDEO)

Dario Vassallo e Daniela Riccardi: Angelo Vassallo era il Sindaco Pescatore,raccontato attraverso il docufilm “La Verità Negata”.

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Dario Vassallo e Daniela Riccardi: La storia di Angelo Vassallo

La fondazione Vassallo, di cui Dario Vassallo è il presidente, è attualmente impegnata con i sopralluoghi preventivi alle riprese del docufilm “La Verità Negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo il Sindaco Pescatore”, con la regia di Daniela Riccardi.

Raccontare è sempre difficile. Il 5 settembre 2010 Angelo, il sindaco di Pollica, è stato ucciso con 9colpi di pistola mentre tornava a casa. L’uccisione di un sindaco è l’uccisione dello Stato e quella notte, così come il mattino successivo, lo Stato ha fatto molta confusione. Questa confusione si perpetua da anni. Non ha saputo mettere mani sui mandanti e sugli esecutori del Sindaco Pescatore.

Noi siamo qui senza sosta a ricordare Angelo e a cercare il filo per arrivare alla verità. Non c’è una vera e propria necessità, ma il dovere di raccontarlo. Siccome non abbiamo armi investigative, possiamo usare quella della cultura. Il libro scritto a quattro mani con Vincenzo Iurillo, la fiction, lo spettacolo teatrale e questo docufilm sono le nostre armi a disposizione. Le armi del cinema, del giornalismo, della cultura, che cerca di portare un messaggio completamente diverso rispetto: non è l’uccisione di un singolo, ma del futuro di tanti italiani. Se Angelo fosse rimasto vivo, la vita di tante persone sarebbe cambiata in meglio.

Daniela Riccardi, regista del docufilm, si occupa delle riprese che si terranno tra il Cilento e Roma.

È sempre difficile parlare di un tema del genere. Però, appunto, la nostra unica arma è la cultura. E il cinema fa parte della nostra cultura. Cinematograficamente, proveniamo dal neorealismo e il nostro è un cinema-verità. L’intento è di mettere insieme pezzi di cronaca, interviste e fiction, per dare una visione d’insieme di ciò che è successo. Non spetterà a noi porre l’ultimo tassello, ma possiamo tirare le fila e tenere accesi i riflettori. È un progetto corale, un lavoro che condividiamo con Edoardo Erba, uno dei più grandi drammaturghi italiani. Lavorare con lui, Dario e gli altri è un’esperienza unica: c’è tanta umanità, non solo cinema. L’umanità di un fratello che prova a mantenere vivo il ricordo e l’impegno che tutti abbiamo nei confronti di questa storia. È una storia che fa parte dei delitti irrisolti, che non hanno nome e cognome. Ce ne sono tanti: con le nostre armi proviamo a raccontare Angelo e la sua idea di politica. La politica può ssere anche una cosa bella, così come quella in cui Angelo credeva e quella che praticava.

La sfida della Fondazione Vassallo

La Fondazione Vassallo è attiva e sostenuta a livello locale, con le riprese del docufilm ha accettato una sfida.

Per lavorare con Dario si deve essere un po’ folli, così come per raccontare questa storia. È un periodo complicato per realizzare le riprese. Continueremo i sopralluoghi e tra aprile e maggio vorremmo terminarli, perché abbiamo un obiettivo importante. I riscontri per la raccolta fondi sono buoni. Più che la cifra ci interessa il numero di persone partecipanti al progetto. Tutti diventano produttori, bisogna crederci: non servono grandi cifre. La vera follia è l’idea di portare il docufilm fuori dall’Italia: raccontare la follia contagiosa che ci ha accompagnato durante questi 11 anni.

Quando Dario ha scritto il libro “Il Sindaco Pescatore”, in Cilento tutti avevano l’impressione che fosse superfluo: dopotutto, Angelo e la sua storia sono ben conosciute.

Ma oggi abbiamo tecnologie che ci permettono di comunicare dall’altra parte del mondo ed è bello che il docufilm arrivi anche lì. Quando sono stato in Malesia, in un centro di allevamento di tartarughe, ho conosciuto persone che conoscevano la storia del sindaco pescatore. Ormai non c’è limite a questa storia. È bella perché è conosciuta ovunque. È bella per la contrapposizione tra chi non capisce la necessità di scrivere un libro e, dall’altra parte del mondo, persone che conoscevano la storia di Angelo. In questo docufilm racconteremo la verità, che può piacere e non piacere ma non importa se non piacerà.

I valori della Fondazione

I valori della Fondazione Vassallo sono ormai conosciuti.

Legalità e protezione dell’ambiente. Ma, dopo 11 anni, aggiungerei anche l’amicizia, specie quella che c’è tra noi e le tante persone che collaborano. Ci sono collaboratori che vivono lontane e lavorano per la fondazione da 11 anni, secondo quel valore dell’amicizia di cui parlavo.

Anche Daniela è d’accordo.

Dario è la persona che ha più amici al mondo. Dopo 11 anni di racconti è inevitabile che sia così. Volevo aggiungere che il progetto vedrà la partecipazione di un grandissimo attore e amico, Ettore Bassi. Sarà con noi in Cilento e a Roma per dare il volto e la voce ad Angelo Vassallo, ma non studierà una parte: Ettore conosce bene la storia ed è stato il protagonista del monologo “Il Sindaco Pescatore” scritto da Edoardo Erba e fa parte della famiglia che Dario e Massimo Vassallo stanno portando avanti. Il cinema è così: già sui set tradizionali si crea questa dimensione familiare, ma in questo progetto c’è l’emozione di un fratello che non si ferma. Questa storia l’ho studiata e sviscerata, ma ogni volta che sento Dario mi emoziono, così come ogni volta che sento questa storia: un grido di dolore e di gioia per l’impegno che si sta portando avanti.

L’intento di Dario Vassallo

Se l’idea di Dario Vassallo è quella di portare la storia di Angelo il più lontano possibile, possiamo dire che si sta già realizzando. In un’area dell’Albania di oltre 22000 ettari, con la sua laguna tra le più grandi del mediterraneo, è nato il “Giardino Angelo Vassallo” con la piantumazione di 150 pini di Aleppo: il giardino dedicato al sindaco pescatore. un segnale di legalità e di speranza nel futuro, che dal Cilento si propaga al mondo.

La video-intervista

Lorenza Sabatino, Vivicentro.it

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