Corso di Liuteria a Rovato, nella Scuola d’Arti e Mestieri Ricchino

La Scuola d’Arti e Mestieri Francesco Ricchino di Rovato incrementa il Corso di Liuteria aggiungendo anche il restauro di strumenti musicali

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La Scuola d’Arti e Mestieri Francesco Ricchino di Rovato incrementa il Corso di Liuteria aggiungendo anche la Sezione restauro di strumenti musicali

È ormai al secondo anno il Corso di Liuteria della benemerita Scuola d’Arti e MestieriFrancesco Ricchino” di Rovato.  Lo scorso anno gli allievi sono stati in sette ed ognuno ha completato il ciclo didattico costruendo ex novo una chitarra classica, partendo dal legname grezzo per arrivare allo strumento finito, e rifinito anche di intarsi decorativi e di verniciatura manuale tradizionale.

In realtà Rovato non è nuova alla tradizione artigiana della liuteria. Infatti, nel secolo scorso era attiva la bottega artigiana di Domenico Piceni, che produceva chitarre, mandolini e violini. Il corso recentemente istituito vuole riprendere come un ideale filo di collegamento con questo passato illustre.

Se ne è fatto interprete il professor Calogero Giambelluca, siciliano di origine e rovatese di adozione, che oltre ad aver insegnato materie umanistiche nei Licei per una vita ha contemporaneamente coltivato la passione per la musica e per la costruzione degli strumenti musicali. Cimentandosi con successo anche nella riproduzione di antichi strumenti  ad arco, a pizzico, a fiato e di svariate altre tipologie.

Il liutaio rovatese Calogero Giambelluca
Il maestro liutaio Giambelluca, con una sua creatura, un mandolino intarsiato

Egli è andato a scovare tutti gli artigiani del settore del circondario e della regione, spingendosi fino alla scuola di liuteria cremonese che per anni ha frequentato con assiduità. Da tutti ha imparato qualcosa e con tutti ha condiviso generosamente le acquisizioni della sua ingegnosità creativa e della sua felice manualità.

Negli anni ha prodotto decine di chitarre, mandolini, violini, cetre da tavolo, ghironde ed altri rari strumenti storici, riprodotti con scrupolo filologico, come si conviene ad un fine letterato par suo. Cosa che egli non dimentica mai, anche quando si atteggia a dissacratore della tradizione umanistica.

Sue creazioni sono esposte al Museo degli strumenti Musicali di Brescia (in Via Trieste). Mentre l’Ashmolean Museum of Art and Archaeology di Oxford ospita una sua filologica riproduzione della cetra di Gasparo da Salò (realizzata nel 1569) conosciuta anche col nome di “cittern“, il cui originale è proprietà del Comune di Brescia.

La scuola Ricchino ha da sempre uno storico corso di falegnameria.  Il Corso di liuteria si inserisce in questo alveo con lo scopo di fornire conoscenze e competenze in un settore particolare, quello degli strumenti musicali a corda.

La didattica consiste nella creazione dello strumento appropriandosi del susseguirsi dei momenti in cui l’esperienza, l’abilità, il gusto, la qualità dei materiali e la proporzione del disegno si fondono per dare vita ad un oggetto che sarà unico.

L’allievo finisce il corso con la soddisfazione di aver creato il “proprio” strumento e di averne conosciuto tutti i suoi elementi nella dinamica della fisica dei materiali e della loro interazione reciproca per vibrare e risuonare insieme a produrre il miracolo del suono armonico.

Per questioni di spazio il laboratorio non può ospitare, per intanto, un numero maggiore di allievi.  Perciò anche quest’anno gli allievi sono ancora sette. Sei costruiscono la chitarra ed un allievo si cimenta con il mandolino.

Classico strumento popolare, che anche nel bresciano ha una sua deliziosa tradizione. Per esempio quella di allietare le attese dal barbiere o di animare allegre serate da ballo fatte in casa.

Da quest’anno il corso, oltre che a costruire, ha ampliato la sua attività istituendo una  Sezione restauro  strumenti musicali. Con ottimi risultati sono stati già restaurati una cetra da tavolo, chitarre e mandolini vari. Attualmente è in lavorazione uno storico strumento, vecchio di mezzo secolo, un liuto basso.

È uno strumento ingombrante ma leggerissimo. Il guscio è fatto da venti doghe sottilissime in palissandro, che si sono incrinate dopo un trauma. La cassa armonica è stata smontata e adesso – con pazienza certosina e perizia cristallina – viene sottoposta a delicatissime incollature di riparazione.

Tenendo presente che nella pancia il costruttore (Antonio Gasparini 1943-73, che fu soprattutto un pittore) ha lasciato incollato un cartiglio di ammonimento: “Chiunque tu sia, che per la prima volta penetri nel ventre di questa mia unica opera, ti prego di amarla e rispettarla come ho fatto io”. Come si può non ottemperare ad una toccante preghiera simile?

Il liuto basso del Gasparini non poteva capitare in luogo migliore della Scuola di Rovato e non poteva augurarsi mani più esperte ed amorevoli di quelle del professor Giambelluca.

Anche questa strada è ormai aperta e chissà in futuro quanti altri strumenti storici, bisognosi di cure, ricorreranno a questo pregevole luogo di cura. Ce lo auguriamo e lo auguriamo anche agli eventuali malconci strumenti di finire in così buone mani.

Corso di Liuteria a Rovato  nella Scuola d’Arti e Mestieri Ricchino // Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia

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