Chiaiese: “Spero che Billone mi confermi. Via da Forio per ragioni politiche”

L’INTERVISTA- L’esperto calciatore gialloblu ed ex bandiera del Real Forio ci commenta il campionato fatto...

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L’INTERVISTA- L’esperto calciatore gialloblu ed ex bandiera del Real Forio ci commenta il campionato fatto dall’Ischia,della sua stagione e sul suo futuro

 

Simone Vicidomini– La stagione dell’Ischia si è conclusa con un quinto posto in classifica. Certamente non c’è ne voglia la società, ma si tratta di una stagione davvero fallimentare. Spesso è volentieri durante l’arco del campionato, abbiamo analizzato tanti temi e i motivi del perché la squadra gialloblu non sia riuscita a raggiungere l’obiettivo dei play-off. Una partenza di inizio stagione che forse non tutti si aspettavano,anche per via della rosa composta per la maggior parte da ragazzi molto giovani,dove all’inizio si doveva partire per affrontare un campionato di Prima Categoria, ed  invece è arrivata la Promozione grazie al ripescaggio. E ‘pensare che a dicembre l’Ischia si trovava addirittura a lottare per la vittoria finale del campionato. Un sogno  che è svanito dopo poco, per via dei tanti punti buttati e forse anche regalati a squadre inferiori. Certamente i risultati che dovevano arrivare non sono arrivati, per via di un mercato invernale che doveva andare a colmare il così detto gap con le squadre avversarie per la promozione finale. I risultati negatavi hanno così portato a dei piccoli malumori all’interno dello spogliatoio gialloblu che in seguito hanno avuto degli strascichi anche pesanti che hanno influito sulla testa e sulle prestazioni dei giocatori nella seconda parte di campionato. A tutto questo, vanno aggiunte anche delle scelte tecniche di Bilardi di tenere fuori giocatori che magari potevano cambiare spesso l’inerzia delle partite in corso. C’è una statistica che però, ora a fine campionato possiamo anche dirla, l’Ischia non è mai scesa in campo con gli stessi undici giocatori che avessero giocato la domenica prima. Può contare poco è vero, ma è una delle tante statistiche che va elencata. Tra i tanti giocatori che purtroppo quest’anno hanno trovato poco spazio, c’è certamente Francesco Chiaiese, ex bandiera e capitano del Real Forio. A lui abbiamo chiesto un’impressione sulla stagione dell’Ischia, del suo futuro e ci siamo soffermati sul suo passato quando indossava la maglia bianco vede all’ombra del Torrione. Ecco le sue parole.

Chiaiese, il campionato è giunto al termine e l’Ischia non è riuscita a raggiungere l’obiettivo dei play-off. Ci può descrivere la stagione dei gialloblu e perché non si è riusciti a conquistare l’obiettivo?

“C’è il rammarico e su questo non c’è dubbio. Personalmente, io credevo tantissimo in questa squadra, soprattutto quando siamo arrivati a pochi punti dalla prima in classifica. Stavamo raggiungendo un ottimo traguardo sia per noi, che per la società. L’unica cosa e che non ci abbiamo creduto fino alla fine. E’ mancata la voglia di sacrificio e la cattiveria agonistica. Io non mi vorrei sbilanciare su altre cose, posso solo dire che da giocatore dovevamo crederci un po’ di più. Sicuramente potevamo fare molto di più nelle partite giocate in casa che ci sono costati punti pesanti”.

Spesso nei campionati si dice che la prima parte non si deve mai guardare,ma bisogna  giocare la seconda anche perché in queste categorie sono due campionati diversi dove soltanto alla fine escono i veri valori della squadra. L’Ischia ha concluso la sua stagione al quinto posto in classifica. Secondo lei la classifica rispecchia la rosa dei gialloblu, tenendo conto anche del mercato di riparazione dove sono arrivati ben 4 giocatori dall’Eccellenza o si poteva fare molto di più ?

“Si poteva fare molto di più, a prescindere dai giocatori che sono arrivati a dicembre. Siamo arrivati ad un punto della stagione in cui ci dovevamo credere. La partita che ci ha tagliato le gambe è stata la sconfitta subita in casa del Poggiomarino. Noi siamo andati lì in punti di piedi ed abbiamo sbagliato, perché dovevamo andare con i talloni piantati a terra, con l’umiltà e la voglia di vincere.”.

I risultati negativi hanno portato dei piccoli malumori all’interno dello spogliatoio dove si è creato una spaccatura tra giocatori ed allenatore che hanno ulteriormente deteriorato un ambiente che già era in tempesta…

“I malumori c’erano,ma erano dovuti  a chi giocava poco e qualche altra piccola cosa. Il giocatore quando viene chiamato in causa deve dare il massimo,proprio per dimostrare all’allenatore che ha sbagliato a tenerlo fuori,però l’impegno ci deve essere sempre e costante,anche in allenamento. Io ho aspettato il mio momento per dimostrare quello che valgo. In un squadra tutto questo è normale. Ogni allenatore ha le sue idee di gioco. L’unica nota negativa, e che c’erano pochi under, cioè oltre a Calise, Esposito ed Invernini non c’era nessuno. Ci dovevano essere più under a disposizione per avere più alternative da giocarti anche a partita in corso”.

Come giudica la sua stagione, anche perché lei ha trovato davvero poco spazio quest’anno,però la cosa strana e che lei ogni volta che è stiamo chiamato in causa ha sempre risposto bene. Secondo lei perché non gli è stata data fiducia ?

“Io la ringrazio per la stima. Io non ho mai preteso di giocare dall’inizio. So benissimo che l’età è avanzata. L’unica cosa che non condividevo e che dicevano che mi ero fatto vecchio. Io posso rispettare queste parole,però io personalmente non la vedevo così. Io durante gli allenamenti o quando sono stato chiamato in causa ho sempre dato il massimo. Per essere calciatori, bisogna essere prima uomini. Io ringrazio questa società per avermi dato questa opportunità, anche perché non ho mai trovato un’organizzazione così perfetta, su tutti i fronti”.

Con la stagione appena conclusa, ci sono speranza che lei continui o ha deciso di lasciare il calcio giocato?

“Ha toccato un discorso a cui tengo molto. L’ultimo giorno che ci siamo visti, abbiamo fatto il pranzo con la società. Io mi sento ancora bene,so che l’età avanza, però ho visto giocatori in questa categoria con qualche chilo di troppo che camminavo in mezzo al campo. Io sono sempre stato un tipo serio, infatti curo l’alimentazione. In questa categoria se stai allenato puoi dire ancora la tua. Io ho espresso il desiderio di stare almeno un altro anno insieme a loro e magari di poter vincere il campionato. Io spero con tutto il cuore che mister Billone Monti mi tenga almeno nella rosa a disposizione,poi le scelte spettano a lui come è successo quest’anno con Bilardi. Allenare una squadra di giovani? Se loro vogliono fare il settore giovanile a me farebbe enormemente piacere e ne sarei fiero di  allenare i ragazzi. Però io ho espresso il mio desidero”.

Ad Ischia si sa, è difficile fare calcio con una piazza anche abbastanza calda. Secondo lei ci sono i presupposti di poter iniziare un ciclo di trionfi già dall’anno prossimo, partendo proprio con Billone Monti in panchina?

“Billone Monti non l’ho avuto come allenatore, però lo conosco come persona e ho visto qualche allenamento quando era a Barano. Io credo che sia la persona giusta,anche perché ha tanta esperienza in queste categorie. Se la società ha fatto questa scelta è perché crede in lui. Il tempo darà il risultato”.

In carriera lei ha indossato tante casacche di tante squadre, però uno su tutte è stata quella del Real Forio. All’ombra del Torrione ha vissuto degli anni fantastici, una bandiera per l’ambiente biancoverde. Come mai ha deciso di andare via ?

“Questa è una nota dolente,perché mi porto una cicatrice addosso da tempo. Sono stato quasi 10 anni con il Real Forio e mi è dispiaciuto come hanno chiuso il rapporto con me l’anno scorso. In estate non mi hanno nemmeno chiamato per dire, guarda tu non rientri più nei piani. Il motivo per cui sono stato allontanato è soltanto legato ad una questione politica. Dopo quello che ho dato a questi colori, essendo che sono foriano e negli anni ho subito davvero tanto, questi sono i ringraziamenti. Ogni anno arrivavi ad un certo punto che non prendevi più lo stipendio. Questo successe anche quando c’era con noi mister Iovine, che avevamo una squadra composta per la maggior parte da napoletani e quando non prendevano lo stipendio spesso è capitato che se ne volevano andare via. Io da capitano sono andato spesso a parlare con loro per farli rimanere. Alla fine però i risultati sono quelli che poi sanno tutti. Ad inizio stagione mi sono ritrovato a parlare con Boria,e mi disse che non c’erano più le intenzioni,anche se non si è capito se per un fatto legato ad Isidoro Di Meglio o ad altro. Però alla fine sono convinto che è stato solo per un fatto politico. La cosa più dolente e che gli ultimi stipendi sono stati dati prima a quelli della terraferma e mai prima  a noi. Io,come Rubino e qualcun altro dobbiamo ancora avere degli stipendi arretrati.

Un commento sulla salvezza raggiunta proprio dalla tua ex squadra,il Real Forio. Le chiedo ci sono le forze economiche per fare un campionato di Eccellenza l’anno prossimo ?

“Io penso di no. Il Forio dovrebbe fare un passo indietro. I programmi ed i progetti vanno fatti prima, non si può arrivare sempre agli ultimi periodi e fare sempre la stessa cosa. Ad Ischia per esempio è tutta un’altra cosa, perché c’è il presidente D’Abundo  e con lui Pino Taglialatela e gli altri che hanno comunque programmato un progetto serio. La parola vedremo, io a Forio già la sento da un paio di anni. Una piazza come Forio non ha la forza di fare un campionato così,anche perché la gente si è allontanata da tanto tempo. In base alle forze che hai, fai una bella promozione,magari arrivi a ridosso dei play-off e ritorna l’entusiasmo anche nei tifosi. Non può arrivare ogni anno all’ultima giornata a salvarti così,la gente è anche stufa.

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