Caserta, assassinato per errore dal clan: scoperti i killer di Vittorio Rega

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Nella giornata di oggi, i poliziotti hanno notificato due ordinanze d’arresto rispettivamente nei confronti di Antonio Bruno, 61 anni, e Pasquale Cirillo, 47 anni, ritenuti entrambi appartenenti al clan Belforte di Marcianse.

Dopo 22 anni, hanno finalmente trovato un nome gli assassini di Vittorio Rega, il quale perse la vita a seguito di un agguato di camorra il 30 luglio 1996, nella provincia di Caserta. Due uomini, Antonio B., 61 anni, e Pasquale C., 47 anni, considerati affiliati al clan Belforte di Marcianise, sono stati consegnati oggi dalle forze dell’ordine alle carceri di Santa Maria Capua Vetere e Milano Opera.

Sarebbero loro gli autori materiali dell’omicidio di Vittorio Rega, il quale cadde per errore nell’agguato teso ad un membro di un clan rivale. Quel giorno la vittima, infatti, viaggiava su una vettura molto simile a quella del vero obiettivo, Giovanbattista Tartaglione, storico affiliato al clan rivale dei Piccolo, che fu trovato carbonizzato nelle campagne di Caivano (Napoli), in una Fiat Punto, due mesi dopo l’assassinio di Vittorio.

Dopo più di vent’ anni di silenzi, la Squadra Mobile della Questura di Caserta è riuscita dunque a far luce sull’uccisione di Vittorio Rega, trovato agonizzante nelle campagne di Maddaloni e poi morto a causa dei colpi d’arma da fuoco alla schiena, al torace e alle gambe.

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