Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, 2022

Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile Music for rights, peace and education 12 giugno 2022 Villa Scheibler, Milano - VIDEO

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Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, 2022

Il terreno alla sesta edizione della Conferenza Globale sul Lavoro Minorile (VI Global Conference on Child Labour) che si terrà, domani, in Sudafrica, in cui le parti interessate condivideranno le loro esperienze e si impegneranno ulteriormente nel porre fine a questo fenomeno in tutte le sue forme entro il 2025 è stato preparato, durante l’anno scorso, dall’ Anno Internazionale per l’Eliminazione del Lavoro Minorile.

OIL/UNICEF: la protezione sociale aiuta a combattere il lavoro minorile

Un nuovo rapporto OIL-UNICEF chiede di colmare il divario esistente in termini di copertura della protezione sociale per 1,5 miliardi di bambini che non sono tutelati da prestazioni economiche a sostegno delle famiglie e dell’infanzia.

GINEVRA (notizia OIL) — Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), la protezione sociale riduce la povertà e la vulnerabilità delle famiglie, diminuendo così i fattori principali che spingono al lavoro minorile.

Il rapporto “Il ruolo della protezione sociale nell’eliminazione del lavoro minorile: Evidenze e implicazioni per le politiche ” (in inglese), presenta i dati di una serie di studi condotti a partire dal 2010 che dimostrano come la protezione sociale — a sostegno delle famiglie in caso di shock economici o sanitari — riduca il lavoro minorile e agevoli la scolarizzazione.

Secondo lo studio, tuttavia, il progresso compiuto per garantire a tutti i bambini la protezione sociale è ancora insufficiente.

Nel mondo, il 73,6 per cento ovvero circa 1,5 miliardi di bambini di età compresa tra 0 e 14 anni, non riceve alcun sussidio familiare o all’infanzia.

Questo divario deve essere colmato rapidamente, evidenzia il rapporto.

“Sono molte le ragioni per investire nella protezione sociale universale, ma l’eliminazione del lavoro minorile è una delle più convincenti, considerato il suo impatto sui diritti e sul benessere dei bambini”,

ha dichiarato Guy Ryder, Direttore Generale dell’OIL.

I governi hanno a disposizione una serie di politiche da mettere in campo per promuovere la protezione sociale.

Se i responsabili delle politiche non agiscono tempestivamente, la pandemia di COVID-19 , i conflitti in corso, l’aumento della povertà e i cambiamenti climatici causeranno un aumento del lavoro minorile, afferma lo studio.

Più di 160 milioni di bambini nel mondo 
 — 1 bambino su 10 di età compresa tra i 5 e i 17 anni — sono ancora impegnati nel lavoro minorile. A partire dal 2016, il progresso si è arrestato.

Queste tendenze erano state registrate già prima della crisi COVID-19.

Si stima che, in assenza di strategie per mitigare gli effetti della crisi sul lavoro e l’economia, il numero di bambini impegnati in lavoro minorile potrebbe aumentare di 8,9 milioni entro la fine del 2022, a causa dell’aumento della povertà e della maggiore vulnerabilità.

Il rapporto include una serie di raccomandazioni per rafforzare i sistemi di protezione sociale e per prevenire e contrastare il lavoro minorile:

  • Colmare il divario in termini di copertura della protezione sociale per i bambini.

Ciò implica dare priorità alle prestazioni sociali indirizzate all’infanzia ed estendere la protezione sociale ai due miliardi di lavoratori dell’economia informale, sostenendone la transizione dall’economia informale a quella formale.

  • Costruire sistemi integrati di protezione sociale.

Ridurre il lavoro minorile sarà più agevole se i Paesi dispongono di un sistema di protezione sociale che garantisce prestazioni adeguate lungo tutto l’arco della vita, dagli assegni familiari e per l’infanzia, ai sussidi di maternità e di disoccupazione, alle pensioni di vecchiaia e alla tutela della salute.

  • Garantire che la progettazione dei programmi di protezione sociale sia inclusiva e sensibile al lavoro minorile.

Ciò contribuirà a ridurre al massimo il lavoro minorile attraverso:

    • L’adozione di prestazioni a tutela dell’infanzia e della famiglia a carattere universale, soprattutto per coloro che si trovano in situazioni di maggiore vulnerabilità.
    • Una maggiormente accessibilità per gli operatori socio-assistenziali delle prestazioni di protezione sociale, semplificando le procedure di registrazione e fornendo diversi meccanismi di pagamento delle prestazioni.
    • La garanzia d i programmi integrati di protezione sociale con maggiori investimenti nell’istruzione di base universale e di qualità e in altri servizi sociali essenziali per i bambini.
  • Avvalersi del consenso politico già esistente per porre fine al lavoro minorile e istituire una protezione sociale universale per rafforzare il consenso all’azione.

L’Agenda per lo sviluppo sostenibile e il forte consenso evidenziato in occasione della Conferenza internazionale del lavoro nel 2021, nonché i risultati della Conferenza sul lavoro minorile di Durban, possono contribuire ad adottare iniziative internazionali integrate.

  • Promuovere gli investimenti in sistemi di protezione sociale come motore dello sviluppo.

Quasi tutti i Paesi hanno la possibilità di mobilitare risorse interne per investire in misura progressiva nel rafforzamento dei sistemi di protezione sociale per l’infanzia.

Giornata mondiale contro il lavoro minorile Music for rights, peace and education 12 giugno 2022 Villa Scheibler, Milano

Messaggio di Gianni Rosas, Direttore Ufficio per l’Italia dell’Organizzazione internazionale del lavoro

A tutti voi rivolgo il cordiale saluto e vi ringrazio per l’opportunità di poter trasmettere un breve messaggio per conto dell’Ufficio per l’Italia dell’Organizzazione internazionale del lavoro, Agenzia delle Nazioni Unite per il lavoro e la politica sociale.

Un sentito ringraziamento alla Rete delle SMIM, Scuole medie ad indirizzo musicale, al Sistema delle Orchestre e cori giovanili, al Crescend Orchestra, e agli altri partner per il contributo all’iniziativa mondiale “Music against child labour” e per il ruolo fondamentale da voi svolto nella promozione del rispetto dei diritti umani di bambini e adolescenti.

Accolgo con grande piacere ed entusiasmo l’invito a noi rivolto di accompagnare la realizzazione dell’evento “Music for Rights, Peace and Education”, organizzato oggi in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione del lavoro minorile.

In continuità con le scorse edizioni, l’iniziativa ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione, soprattutto delle giovani generazioni, sulla situazione inaccettabile dello sfruttamento lavorativo dei bambini e delle bambine e di sostenere il movimento globale contro il lavoro minorile attraverso la formazione musicale.

Un approccio integrato e globale per prevenire e contrastare la piaga del lavoro minorile richiede investimenti nella protezione sociale e nell’istruzione gratuita, inclusiva e di qualità.

Questo é l’appello che é stato recentemente rilanciato dalla Conferenza mondiale sul lavoro minorile che si tenuta lo scorso mese a Durban in Sudafrica.

A Durban, i delegati dei governi, delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei sindacati di 180 paesi hanno adottato una risoluzione che é un vero e proprio Appello globale all’azione.

L’Appello richiede ai Paesi di adottare misure efficaci e immediate per porre fine al lavoro minorile nel mondo, dando priorità ai sistemi pubblici di protezione sociale e ai percorsi d’istruzione e formazione accessibili a tutti come strumenti per prevenire ed eliminare il lavoro minorile.

Solo così si potrà raggiungere il traguardo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile che mira ad eliminare il lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025.

La protezione sociale e l’accesso all’istruzione di qualità sono diritti umani universali e inalienabili.

La loro effettività garantisce alle famiglie di restare immuni dal lavoro minorile, soprattutto in tempi di crisi multiple e interconnesse come quelle che stiamo attraversando attualmente.

Ancora oggi il lavoro povero di molti giovani in età lavorativa e di molti adulti é una delle maggiori cause che costringono le famiglie ad inviare i loro bambini al lavoro piuttosto che a scuola.

L’esclusione dall’istruzione e dalla formazione è spesso sistemica.

Essa è anche alla radice del lavoro minorile, dei lavori sotto remunerati e di scarsa qualità, e della segmentazione del mercato del lavoro.

È piuttosto probabile che un bambino che non frequenta la scuola perché costretto a lavorare sarà un lavoratore povero durante tutta la sua vita lavorativa.

Tutto ciò crea un circolo vizioso di povertà ed esclusione sociale che può tramandarsi da una generazione all’altra.

Questo circolo vizioso può essere spezzato solo con un’azione sinergica in materia di istruzione e formazione dei bambini e degli adolescenti, protezione sociale per tutti e promozione del lavoro dignitoso di giovani e adulti, soprattutto di quelli piu’ a rischio perché relegati in contesti di marginalità economica e sociale.

Nonostante il progresso raggiunto negli ultimi decenni, anche grazie al ruolo propulsivo della ratifica universale della Convenzione fondamentale dell’OIL n. 182 del 1999 sulle peggiori forme di lavoro minorile, le nostre stime riportano un rallentamento del progresso verso l’eliminazione del lavoro minorile.

All’inizio del 2020, erano circa 160 milioni i bambini (63 milioni le bambine e 97 milioni i bambini) vittime di lavoro minorile.

Questo dato registra una controtendenza rispetto alla costante decrescita del lavoro minorile durante i 20 anni precedenti.

A causa della povertà generata negli ultimi due anni dalla pandemia, della chiusura delle scuole e 3 dei nuovi conflitti nel mondo, temiamo che, molte piu’ famiglie siano state costrette a far lavorare i loro bambini.

Senza l’adozione di misure per mitigare l’impatto delle crisi in corso, l’OIL stima che il numero di bambini in condizioni di lavoro minorile potrebbe aumentare di 8,9 milioni entro la fine del 2022.

Questo è un paradosso se si pensa che oggi sono circa 207 milioni i giovani in età lavorativa e gli adulti che vorrebbero un lavoro ma non lo trovano.

Per combattere lo sfruttamento lavorativo dei minori è necessario un impegno collettivo, partendo dalla sensibilizzazione dei giovani, in Italia e nel mondo, a una cultura basata sui diritti e sul rispetto del lavoro.

Come attori del cambiamento e grazie alla loro creatività ed impegno, i giovani possono essere protagonisti ed interpreti di una nuova visione di futuro centrata sulla dignità della persona e sul valore del lavoro.

Gli insegnanti, che a vari livelli sono impegnati nei percorsi d’istruzione e formazione dei giovani – incluso in ambito artistico e musicale, svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la cultura del diritto e la giustizia sociale.

Concludo ringraziando il Maestro Fedrigotti e tutti voi per l’instancabile lavoro che unisce la formazione musicale all’impegno sociale e alla lotta per l’eliminazione del lavoro minorile nel mondo e mi congratulo con i giovani e le giovani dei complessi orchestrali e musicali che si esibiranno in occasione di questo evento: un più che dovuto grazie per la vostra motivazione e per il vostro impegno.

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Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, 2022 / Cristina Adriana Botis / Redazione

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