18 Maggio 1988: muore Enzo Tortora, uomo perbene

OGGI ricordiamo Enzo Tortora,  uomo perbene vittima di malagiustizia ucciso da camorra. Tutto ciò che c’è da sapere: biografia, carriera televisiva, arresto e morte del celebre conduttore televisivo italiano - VIDEO

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18 Maggio 1988: muore Enzo Tortora, uomo perbene ucciso da camorra e malagiustizia

Nel 1983 è l’uomo del momento, all’apice del successo e della sua carriera quando, alle 4.00 del mattino del 17 giugno 1983, i Carabinieri del Reparto Operativo di Roma bussano alla sua porta all’Hotel Plaza, lo dichiarano in arresto e lo ammanettano.
L’ accusa è grave ed infamante: traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico.

Dalla ribalta al carcere:

la tragica vicenda di un uomo perbene.

Un uomo perbene è anche il titolo di un film che ripercorre la sua storia, il soggetto cinematografico del film è di sua figlia Silvia, venuta a mancare il 10 Gennaio 2022, aspettando una riforma del sistema giudiziario che non è ancora arrivata.

Chi era

Enzo Claudio Marcello Tortora nato a Genova il 30 novembre del 1928 e morto a Milano il 18 maggio del 1988, è stato un conduttore e autore televisivo, conduttore radiofonico, attore, giornalista e politico italiano.
Dopo aver passato il periodo universitario nella sua città natale, periodo in cui realizza alcuni spettacoli assieme a Paolo Villaggio, si trasferisce nella capitale.
A Roma, all’età di 23 anni, viene assunto dalla Rai per condurre il programma radiofonico “Campanile d’oro”.
Il debutto in televisione arriva nel 1956 in “Primo applauso”, assieme a Silvana Pampanini.
Tra i suoi lavori più importanti in televisione vi sono la conduzione de La Domenica Sportiva e l’ideazione e conduzione del fortunato programma Portobello.

Il successo: tutto ciò che c’è da sapere sul conduttore di Portobello

Dopo “Telematch” sarà la trasmissione “Campanile sera” di Mike Bongiorno a lanciare Enzo Tortora come conduttore.
Cura i collegamenti con i paesi dell’Italia settentrionale e ha così l’occasione di legare con il mondo della provincia.
Per un contrasto con i dirigenti della Rai si trasferisce in Svizzera dove presenta “Terzo Grado”.
Rientra poi a Roma e la Rai gli affida due trasmissioni: “Il gambero” e, dal 1965 al 1969, “La domenica sportiva”.
Arriva un nuovo allontanamento ed Enzo Tortora si ritrova a lavorare con alcune emittenti private, collaborando come giornalista anche presso alcuni quotidiani.

Torna all’azienda Rai dopo sette anni.

Inizialmente lo troviamo accanto a Raffaella Carrà in “Accendiamo la lampada” (1977); poi arriva la trasmissione che lo consacra come vera icona tv, “Portobello”, programma di grande successo che fa registrare oltre 26 milioni di telespettatori di media.
Dal punto di vista mediatico si tratta del primo esempio di quel genere definito poi “tv verità”.
Nel 1982 passa a Mediaset, approdando a Rete 4, per condurre “Cipria”.
17 giugno 1983: l’arresto e il lungo calvario. Inizia quello che fu il caso di Enzo Tortora
Nella primavera del 1983 Tortora è impegnato assieme a Pippo Baudo alla guida della rubrica elettorale “Italia parla”: il 17 giugno 1983, sulla base delle accuse di un pentito della camorra, Enzo Tortora viene arrestato per associazione camorristica e spaccio di droga.
La star amata da decine di milioni di italiani vive in quei giorni l’incubo di una giustizia ferma al Medioevo e promette di battersi fino all’ultimo non soltanto per affermare la sua estraneità alle accuse ma anche per denunciare le aberranti condizioni di vita dei detenuti.
Entra anche in politica: un anno dopo l’arresto è europarlamentare nelle liste dei Radicali.
Il 20 febbraio 1987 la Corte di Cassazione, al termine di un lungo e travagliato iter processuale, lo assolve.

Enzo Tortora è ormai diventato un simbolo della malagiustizia.

Ritorna al suo lavoro e ritorna in televisione, prima con una nuova edizione di “Portobello”.
Indimenticabile, in quell’occasione,  il suo applomb quando aprì la trasmissione con un semplice, ma tagliente: Dunque, dove eravamo rimasti!

Poi lo ritroviamo con “Giallo” ma ormai Enzo Tortora non è più quello di prima: a tutti appare assai provato.
Enzo Tortora muore la mattina del 18 maggio 1988 nella sua casa di Milano, stroncato da un tumore.
A Tortora è stata dedicata la Biblioteca Enzo Tortora a Roma e la Fondazione per la Giustizia Enzo Tortora, presieduta dalla compagna, Francesca Scopelliti.

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