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Castellammare di Stabia

Giancarlo Giannini al Teatro Supercinema in “Penziere e Musica” con la Marco Zurzolo Band

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d inaugurare la stagione teatrale nello storico teatro stabiese uno dei mostri sacri del cinema italiano, il maestro Giancarlo Giannini, nello spettacolo “Penziere e musica” insieme al sassofonista Marco Zurzolo e alla sua Band.I più bei versi della tradizione letteraria italiana e mondiale, declamati dalla voce calda e profonda di Giancarlo Giannini, hanno commosso ed emozionato il folto pubblico in sala.

Tema dominante l’amore, in tutte le sue forme: dall’amore spirituale di Dante Alighieri in “Tanto gentile e tanto onesta pare” a quello passionale dei versi di Pablo Neruda o Alda Merini, fino all’amor filiale di Pier Paolo Pasolini in “Supplica a mia madre”.In scena i versi di poeti famosi o poco conosciuti, lontani nel tempo e nello spazio, dal Trecento ai nostri giorni e dall’ Italia alle Americhe o alla Cina, perché l’amore è un sentimento universale, che travalica ogni confine e può durare oltre la morte.

Sentimento complesso che genera gioia o dolore, nostalgia o speranza e che rivive sul palcoscenico in tutto il suo pathos, con un attore del calibro di Giancarlo Giannini.Sulla scena rinascono i pensieri d’amore di Francesco Petrarca, Cecco Angiolieri, Agnolo Poliziano, Vincenzo Cardarelli, quelli di Federico Garcia Lorca e di poeti nativi Americani e cinesi.

Nelle poesie immortali recitate dal poliedrico artista anche il rimpianto per amori mai nati, come in “A Silvia” di Giacomo Leopardi e “Bacio morto” di Ada Negri.Non poteva mancare nell’intensa interpretazione del grande maestro il discorso funebre di Marco Antonio, tratto dal “Giulio Cesare” di Shakespeare, uno dei monologhi teatrali più famoso di tutti i tempi.

Marco Antonio in esso rende gli onori alla salma di Cesare, mostrando la sua amicizia, la forma d’amore più alta che possa esistere.Basterebbe questo per definire “Penziere e Musica” uno spettacolo colto e coinvolgente, ma ciò che lo rende un evento unico è l’intreccio tra recitazione, musica e dialoghi improvvisati tra Giannini e Zurzolo.

Unico perché è uno spettacolo ogni volta diverso, in quanto Giannini non segue un ordine predefinito nelle sue letture, ma l’estro del momento, e i musicisti gli vanno dietro con incredibile maestrìa, mescolando generi diversi.Dalle struggenti melodie del repertorio classico napoletano alla musica dei Gipsy Kings, da “Quando” di Pino Daniele alla canzone “I tre porcellini” per stemperare toni troppo solenni.

Allo stesso scopo l’interpretazione musicale di canzoni dal ritmo travolgente, come “A rumba d”e scugnizze” di Viviani, e “Tammurriata nera” di Mario e Nicolardi, e tante altre.Un omaggio a Napoli, dove Giancarlo Giannini ha trascorso cinque anni della sua giovinezza, ma anche un tributo a Castellammare, per aver dato i natali a Raffaele Viviani, Annibale Ruccello e Italo Celoro (e a tanti altri artisti di fama nazionale e internazionale).

Per questo Marco Zurzolo ha giustamente definito Castellammare “la patria del teatro” ed ha affermato: “La vostra è veramente una terra magica”, perché non ci meravigliamo se tanti talenti nascono tra noi.Tra una melodia e una lettura dei versi, i dialoghi tra Giannini e Zurzolo, sono vere e proprie gag comiche, un teatro all’improvviso con esiti a dir poco esilaranti.

Il pubblico del Teatro Supercinema, in visibilio, ha lungamente applaudito Giancarlo Giannini e il quartetto di bravissimi musicisti al suo seguito: al sax Marco Zurzolo, alla batteria Vittorio Oliva, alla chitarra Carlo Fimiani e al contrabbasso Umberto Lepore.Un inizio entusiasmante per “La stagione teatrale di Luca” al Teatro Supercinema, con un mito del teatro e del cinema internazionale, in uno spettacolo emozionante, originale e coinvolgente.


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