Reddito di Cittadinanza a soggetto che nell’ultimo quinquennio aveva scommesso quasi 130mila euro

Scoperto dalla GdF di Catania e Caltagirone. L’Inps avrà la facoltà di interrogare le Banche...

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Scoperto dalla GdF di Catania e Caltagirone. L’Inps avrà la facoltà di interrogare le Banche dati per il Reddito di Cittadinanza.

Un uomo di Caltagirone, comune in provincia di Catania, risultava percettore di reddito di cittadinanza seppure nell’ultimo quinquennio avesse giocato su scommesse sportive online oltre centomila euro.

La scoperta è della Guardia di Finanza di Catania che l’ha denunciato.

Più nello specifico, i finanzieri della Compagnia di Caltagirone hanno avviato controlli fiscali nei confronti di un cittadino caltagironese che, sebbene apparisse al fisco formalmente disoccupato e non percettore di alcun reddito, si era scoperto essere un forte giocatore di denaro durante eventi sportivi online e che solo nell’ultimo quinquennio aveva scommesso la sorprendente cifra di 129.547 euro.

I controlli delle Fiamme Gialle di Caltagirone si erano concentrate sui volumi di ricariche del conto gioco parametrando gli stessi alle dichiarazioni fiscali presentate dal soggetto con specifico riferimento alle annualità in cui lo stesso ha richiesto il Reddito di Cittadinanza. L’uomo però, dalle investigazioni risultava nel 2018 avere avuto un reddito occulto di oltre 45 mila euro.

Le indagini condotte anche grazie allo scambio informativo con l’Inps hanno così portato alla denuncia a piede libero dell’uomo. Avviate anche le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite pari a oltre 18 mila euro e il recupero delle imposte sul maggior reddito accertato pari ad 129.547 euro.

Intanto, con parere dello scorso 26 novembre 2020, il Garante Privacy ha dato il via libera allo schema di provvedimento predisposto dall’INPS per adottare una serie di misure volte all’acquisizione massiva di informazioni, tramite apposite convenzioni con diversi soggetti pubblici (Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni), al fine di effettuare verifiche incrociate sulla concessione del reddito di cittadinanza. Il documento, che tiene conto delle indicazioni fornite dall’Ufficio nel corso di interlocuzioni avute con l’Istituto, si rivela pienamente conforme alla normativa nazionale ed europea.

Il Garante ha evidenziato che i trattamenti di dati che l’Inps dovrà svolgere, nonostante siano indirizzati all’esecuzione di un compito di interesse pubblico, «presentano rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati in quanto prevedono scambi di dati personali (su larga scala e con modalità telematiche) relativi alla salute, alla condizione sociale e alla situazione economica e finanziaria, nonché a condanne penali e reati, riferiti principalmente a soggetti vulnerabili, anche minori d’età».

I dati scambiati tra l’Inps e amministrazioni dovranno pertanto essere limitati allo stretto necessario per fare le verifiche previste dalla legge.

Il Garante precisa inoltre che «dovranno essere adottate adeguate misure di sicurezza volte ad assicurare l’integrità e la riservatezza dei dati sia con riferimento ai flussi informativi (ad es., mediante tecniche in grado di assicurare la cifratura delle informazioni e la firma digitale) sia con riferimento ai trattamenti effettuati dalle amministrazioni che detengono i dati (che potranno trattare i dati dei beneficiari trasmessi dall’INPS solo per il tempo necessario ad effettuare le verifiche, rendendoli incomprensibili ai soggetti non autorizzati all’accesso e disponendo la loro immediata cancellazione una volta fornite le informazioni all’Istituto)».

L’Autorità del Garante della Privacy «si riserva di verificare la conformità al Regolamento Ue di tali successivi controlli nell’ambito della valutazione di impatto più generale che verrà predisposta dall’INPS».

L’Opinione.

Cioè fino adesso hanno dato il Reddito di Cittadinanza senza accertamenti preventivi incrociati ?

Adduso Sebastiano

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