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Recensione di “Ghost Love – Tra noi niente, eppure tutto” prima opera di Maria Musso

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C’è una sottile linea di confine dove la realtà sfuma nel desiderio, dove ciò che non è mai accaduto possiede una densità emotiva superiore agli eventi reali. È in questo limbo agrodolce che si muove “Ghost Love – Tra noi niente, eppure tutto”, la prima opera narrativa di Maria Musso.

Per comprendere appieno la profondità di quest’opera, è necessario guardare all’autrice non solo come scrittrice, ma come figura poliedrica: psicologa “con un’anima musicale”, professoressa di musica, giornalista (nota firma del nostro quotidiano ViViCentro.it e corrispondente per TRM Canale 13) e maestra di danza. Maria Musso che tutti conoscono come Mariella si definisce un “ponte tra mente, corpo e parola”, e questo romanzo è l’architettura perfetta di quel ponte.

La trama: un amore sospeso

La storia ci porta nel cuore di un “non-amore”, quello tra la protagonista e Luca. Un legame fatto di silenzi assordanti, di sguardi che urlano e di una tensione che non trova mai lo sfogo del contatto fisico. È un “Ghost Love”, un amore fantasma: non c’è una relazione da etichettare, eppure c’è tutto. La narrazione è un viaggio attraverso le “sincronicità”, quei segnali che l’universo sembra inviare per alimentare un fuoco che la logica vorrebbe spegnere. La protagonista vive sospesa tra il sogno e la realtà, intrappolata nel dubbio amletico: è stato amore vero o solo una proiezione?

La musica come co-protagonista

Data la formazione accademica dell’autrice – laureata AFAM al Conservatorio “A. Corelli” – non stupisce che la musica non sia un semplice orpello decorativo, ma la spina dorsale del romanzo. La playlist del libro è la mappa emotiva dei personaggi. Si passa dalla malinconia classica italiana di “Te lo leggo negli occhi” di Sergio Endrigo, che racconta tutto ciò che le labbra non dicono, all’angoscia esistenziale di “Creep” dei Radiohead, inno di chi si sente inadeguato di fronte all’oggetto del desiderio. La Musso usa le note per dire ciò che le parole, da sole, non riuscirebbero a spiegare.

Un percorso psicologico di rinascita

È qui che emerge l’anima della psicologa. Il libro non è solo la cronaca di un sentimento mancato, ma un potente strumento di introspezione. Attraverso il dolore dell’assenza, la protagonista è costretta a guardarsi dentro. L’autrice, esperta nell’accompagnare le persone a “riscoprirsi e sbloccarsi”, fa compiere al suo personaggio lo stesso percorso: dal bisogno dell’altro alla consapevolezza di sé. Il finale è una liberazione, un atto di forza interiore. La protagonista comprende che la sua identità non dipende da Luca, né dalla realizzazione di quel sogno.

Conclusioni

“Ghost Love” è un libro che risuona potente in chiunque abbia vissuto un amore non corrisposto o rimasto in sospeso. Mariella Musso, con la sensibilità dell’artista e l’acutezza della psicologa, ci insegna che talvolta le storie più importanti non sono quelle che viviamo con gli altri, ma quelle che, attraverso gli altri, ci permettono di incontrare finalmente noi stessi.

Su questa sua opera Mariella ci dice: “Quello che avevo annunciato ieri… oggi prende forma. 
Sotto il mio albero, quest’anno, c’è un pezzo di cuore che finalmente ho deciso di condividere con il mondo.
È nato Ghost Love – Tra noi niente, eppure tutto.
Un romanzo che parla di legami invisibili, di parole sospese, di tutto ciò che resta anche quando sembra non esserci più nulla.
Da oggi è disponibile qui:
www.ghostlove.mariamusso.com
E se quest’anno vuoi regalare qualcosa che arrivi dritto al cuore, questo libro forse è esattamente quello che stavi cercando.
Grazie a chi mi sta sostenendo in ogni passo.
Il mio Natale inizia così.”

Una lettura consigliata a chi cerca risposte nei silenzi e a chi vuole scoprire come trasformare un’assenza in una nuova, fortissima, presenza interiore.

Giudice Sportivo: Ammenda per la Juve Stabia e due calciatori in diffida. Il bollettino post-gara con il Bari

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Arrivano le decisioni del Giudice Sportivo, avv. Emilio Battaglia, in merito al recupero della giornata n.10 del campionato di Serie BKT 2025-2026 che ha visto la Juve Stabia ospitare il Bari. La riunione del 5 dicembre 2025 ha portato in dote alla Juve Stabia non solo sanzioni economiche legate al comportamento del pubblico, ma anche un campanello d’allarme disciplinare per due pedine fondamentali dello scacchiere gialloblù.

Ammenda di 8.000 euro alla Società

Il Giudice Sportivo ha inflitto un’ammenda di € 8.000,00 alla società Juve Stabia. La sanzione scaturisce da due episodi distinti riportati negli atti ufficiali di gara: al 1° minuto del primo tempo, sono stati lanciati due fumogeni nel recinto di gioco e al 28° minuto del secondo tempo, alcuni sostenitori hanno indirizzato un fascio di luce-laser verso il portiere avversario Cerofolini che si era lamentato richiamando l’attenzione del direttore di gara Abisso.

Va sottolineato che la sanzione è stata applicata tenendo conto dell’attenuante prevista dall’art. 29, comma 1 lett. b) del CGS (Codice di Giustizia Sportiva), che solitamente riconosce alla società l’operato fattivo per prevenire o limitare tali comportamenti o la collaborazione con le forze dell’ordine.

Situazione disciplinare: Correia e Piscopo in diffida

Oltre alla multa, il comunicato ufficializza la situazione dei cartellini gialli rimediati durante il match. Scatta l’ammonizione con diffida (quarta sanzione) per Omar Correia e Kevin Piscopo.

Entrambi i giocatori sono stati sanzionati per “comportamento scorretto nei confronti di un avversario”. Essendo giunti alla quarta ammonizione stagionale, entrano ufficialmente nella lista dei diffidati: al prossimo cartellino giallo scatterà automaticamente un turno di squalifica. Una situazione che imporrà massima attenzione nella gestione dei falli nelle prossime, delicate, sfide di campionato.

Rinaldi: “Credo nello Stabia ai Playoff. Il VAR sta facendo disastri”

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L’ex difensore della Juve Stabia, Geppino Rinaldi, noto per aver fatto del contatto fisico la sua cifra distintiva in campo, ha offerto la sua prospettiva sulla stagione delle vespe, concentrandosi sull’impatto della direzione arbitrale e sulle potenzialità della squadra. Rinaldi è intervenuto per discutere come un calciatore possa mantenere la calma quando l’arbitro si mostra rigoroso con la propria squadra e morbido con gli avversari.

Prospettive Play-off e Mercato di Gennaio

Secondo Rinaldi, il campionato della Juve Stabia sta riflettendo il percorso di un allenatore giovane (Abate) che sta incontrando difficoltà in un torneo molto complesso. Nonostante ciò, l’ex giocatore crede che la squadra possa ambire ai play-off. La classifica attuale, che vede la Juve Stabia a pari punti con Avellino e Catanzaro, rafforza questa possibilità.
Rinaldi ha espresso fiducia nel fatto che l’ingresso della nuova società possa consentire di rafforzare la rosa durante il mercato di gennaio.

Leone in Serie A e la Pressione della Piazza

Analizzando i singoli, Rinaldi ha mostrato un forte legame con il centrocampista Leone, definendolo un giocatore che lo fa “impazzire”. Ritiene che Leone abbia la qualità e la personalità per poter giocare in Serie A.
Rinaldi, avendo vissuto sia momenti positivi che negativi a Castellammare, ha sottolineato l’intensità della piazza: i momenti brutti si percepiscono in modo amplificato (“tutto ampliato”) perché gli allenamenti si svolgono con circa 200 persone sugli spalti. Tuttavia, le piazze calorose come Castellammare sono importanti perché, quando le cose vanno bene, ti fanno sentire come un re.
Un altro elemento positivo per la squadra è l’apprezzamento che arriva dall’esterno: i complimenti di un allenatore esperto come Vivarini alla Juve Stabia non fanno altro che bene, aumentando l’autostima dei giocatori e dando forza per proseguire la stagione con spensieratezza.

Il Giudizio sul Sistema Arbitrale e il VAR

Rinaldi ha toccato con empatia il difficile compito degli arbitri attuali, ammettendo che stanno commettendo tantissimi errori, specialmente con le nuove regole e l’introduzione del VAR. Ha avvertito che se i calciatori non mantengono i nervi saldi, rischiano espulsioni ogni domenica e devono quindi estraniarsi e concentrarsi unicamente sulla partita.
Rinaldi ha definito il VAR come un sistema che sta facendo “disastri” in tutte le categorie. Quando il VAR richiama l’arbitro, è come se gli venisse data una “patata bollente”, generando dubbi e complicando la decisione finale. Ha suggerito che gli arbitri più giovani tendono a fare maggiore affidamento sul VAR, mentre gli arbitri esperti preferiscono vedere le situazioni in campo per primi. In definitiva, Rinaldi ritiene che l’arbitraggio oggi sia “difficilissimo”.

Ricordando i suoi anni in campo, ha scherzato sul fatto che un tempo i difensori potevano usare un po’ di “furbizia” e “scaltrezza” per intimidire gli attaccanti, cosa impossibile oggi a causa della costante sorveglianza del VAR.

In chiusura, Rinaldi ha rievocato partite memorabili della Juve Stabia, come la vittoria contro il Frosinone, che fu un momento di grande orgoglio per la squadra in un periodo societario difficile, dimostrando la forza del gruppo nonostante la mancanza di sostegno da parte della dirigenza.

Compagnone (Radio Day): “Il Frosinone è lanciatissimo. Sarà una gara a viso aperto, temo Gabrielloni”

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Nicola Compagnone di Radio Day Frosinone ha fornito la sua analisi in vista del match tra Frosinone e Juve Stabia, evidenziando il momento “lanciatissimo” dei ciociari e il contesto di nervosismo che circonda la Juve Stabia a causa delle polemiche arbitrali che persistono dalla gara con il Padova.
Aspettative Tattiche e Volatilità della Serie B
Compagnone si aspetta una partita che sarà sicuramente giocata “a viso aperto”. Ritiene che sia il Frosinone sia la Juve Stabia siano due squadre a cui piace giocare a calcio, e questo sarà il leit motiv del match allo stadio Stirpe.
Pur definendo l’inizio di stagione del Frosinone “sorprendente”, l’esperto mantiene un approccio cauto, ricordando che la Serie B è un campionato dove è facile salire ma anche scendere. Basta perdere due partite, infatti, per essere risucchiati dalla lotta play-off e vedere cambiare le prospettive stagionali. L’inizio inaspettato del Frosinone deriva dal fatto che gran parte della rosa è la stessa che si è salvata lo scorso anno grazie alla retrocessione d’ufficio del Brescia.
Entrambe le squadre, ha sottolineato Compagnone, condividono l’obiettivo dichiarato della salvezza da raggiungere il prima possibile, per poi costruire qualcosa di importante.
Un elemento chiave che suggerisce una partita aperta è la difficoltà del Frosinone nel gestire il risultato. La squadra gioca bene e porta a casa i punti quando attacca, ma ha dimostrato di non essere in grado di difendere, come provano i pareggi 2-2 contro Südtirol e Modena, e l’1-1 con la Sampdoria, tutte partite in cui i ciociari erano in vantaggio.
I Talenti del Frosinone e il Timore per Gabrielloni
Riguardo ai giocatori del Frosinone, Compagnone ha messo in luce due elementi:
1. Calò: Ha un grandissimo apporto in squadra, con quattro gol e cinque assist. Calò è un giocatore da Serie A, specialmente per una squadra che punta alla salvezza, grazie alle sue geometrie e alla sua visione di gioco. Ha saputo conquistare il posto anche a discapito di giocatori importanti come Francesco Gelli.
2. Raimondo: Attaccante classe 2004, Compagnone ha sempre apprezzato il suo stile, poiché non si limita a occupare l’area di rigore ma svaria a centrocampo per cercare il pallone e impostare l’azione. Raimondo è un attaccante tecnico che attualmente è il titolare ideale per l’attacco di Alvini e per il suo modo di giocare è paragonabile a Leonardo Candellone.
Analizzando l’attacco avversario, Compagnone ha espresso la sua preoccupazione maggiore nei confronti di Gabrielloni. Teme l’attaccante della Juve Stabia per il suo trascorso e il suo storico di gol in tutte le categorie (Serie C, B e A). Per Compagnone, Gabrielloni è un giocatore che ha dimostrato di essere importante per la categoria, paragonando la sua influenza alla crescita del Como negli anni precedenti.
Giudizio sugli Allenatori
Riguardo al tecnico del Frosinone, Alvini è stato definito un “allenatore di campo” e un “operaio della panchina”, in contrapposizione ai cosiddetti “allenatori filosofi”. Alvini è bravo a dialogare con i giocatori e a far rendere una squadra giovanissima: il Frosinone, infatti, scende in campo con un’età media di soli 23 anni, una delle più basse della Serie B.
Infine, Compagnone ha espresso ammirazione per Abate, definendolo un “allenatore emergente”. Abate ha dimostrato di avere idee chiare e un approccio alle gare volto a far giocare bene le sue squadre, cercando di imporre il gioco dal primo all’ultimo minuto, motivo per cui si aspetta una gran bella partita.

Pfas Verdi nel settore auto e come sfruttare la persistenza per realizzare circolarità evitando di inquinare

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I PFAS VERDI, sono una generazione, di fluoropolimeri e lubrificanti progettati per mantenere le prestazioni critiche dei PFAS tradizionali nel settore auto, riducendo però bioaccumulo e tossicità e rendendo più facile la gestione a fine vita. Nel comparto automotive, sono presenti in guarnizioni, lubrificanti speciali, rivestimenti e componenti elettrici, e la loro persistenza può diventare una leva di circolarità se vengono progettati per durare a vita e per essere recuperati in maniera controllata.

I PFAS VERDI (GREEN), nel settore AUTOMOTIVE, compaiono in guarnizioni, utilizzati in motore, trasmissione, pompe, servosterzo, impianto frenate, climatizzazione, per resistere a oli, carburanti, refrigeranti e temperature elevate, senza degradarsi. Sono presenti anche in lubrificanti ad alte prestazioni, sotto forma di grassi, oli contenenti fluoropolimeri, contenuti nei cuscinetti, giunti, attuatori meccatronici, motorini elettrici e sistemi e-drive.

I PFAS Verdi (GREEN), vanno distinti dai PFAS Rossi, in quanto questi ultimi, rappresentano la famiglia storica e più problematica, hanno molecole persistenti, facilmente mobili nell’ambiente, bioaccumulabili e che hanno una vera e propria restrizione normativa sia nazionale che europea in quanto nocivi sia per la salute che per l’ambiente.

L’Industria Automobilistica e quella in generale, sta puntando sui PFAS VERDI (GREEN) in quanto uniscono tre caratteristiche: minore tendenza al bioaccumulo, maggiore controllabilità lungo il ciclo di vita e capacità di consentire prodotti a Lubrificazione/Tenuta permanente, riducendo i consumi e le manutenzioni. Alcuni Lubrificanti e grassi a base di PFPE/PTFE, (Politetrafluoroetilene) pure se persistenti, rispettano le norme europee in quanto sono considerati non pericolosi, perché consentono una lubrificazione a vita, per cui la loro persistenza viene incanalata in un uso molto duraturo e circoscritto, riducendo i rilasci diffusi a prodotti di più breve durata.

Dal punto di vista della circolarità e della sostenibilità, la persistenza dei PFAS VERDI (GREEN), che costituisce un problema, se la sostanza è dispersa nell’ambiente, può diventare invece un alleato della circolarità, se confinata in sistemi chiusi e durevoli. Il concetto chiave è passare da un uso “Usa e Disperdi”, ad un uso “Chiuso a vita”, con tracciabilità e recupero a fine ciclo. Nel Settore Auto una strategia è quella di Progettare componenti serrati per tutta la vita, come per esempio inserire un PFAS VERDE all’interno di un cuscinetto o riduttore e-drive, evitando rabbocchi, perdite e sostituzioni frequenti, procedere al recupero di motori elettrici, riduttori e moduli termici, progettati per essere smontati, consentendo di intercettare fluoroelastomeri e lubrificanti PFAS verdi in centri di rigenerazione e riciclo, anziché inviarli tal quali allo smaltimento.

Questa logica, si integra con le Norme Europee più recenti, che spingono verso un’economia circolare e responsabilità estesa del produttore, imponendo una progettazione per la durabilità, tracciabilità delle sostanze e gestione finale dei rifiuti complessi. 

Juve Stabia – Bari (0-0): Le foto dei protagonisti in campo e del pubblico presente

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Guarda le foto di Juve Stabia – Bari realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così il pareggio delle Vespe con i Galletti allenati da Vincenzo Vivarini allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

Il tabellino ufficiale

Juve Stabia (3-5-2): Confente; Ruggero (80′ Bellich), Giorgini, Stabile (80′ Mannini); Carissoni, Correia, Leone (63′ Maistro), Pierobon (63′ Mosti), Cacciamani (55′ Piscopo); Candellone, Gabrielloni

A disposizione: Signorini, Boer, Reale, Baldi, Ciammaglicella, Duca, De Pieri

Bari (3-4-2-1): Cerofolini; Meroni, Vicari (79′ Pucino), Nikolaou; Dickmann, Braünoder, Verreth, Dorval; Pagano (68′ Rao), Castrovilli (79′ Patipilo); Moncini (68′ Gytkjaer)

A disposizione: Pissardo, Burgio, Bellomo, Kassama, Antonucci, Mane, Colangiuli, Cerri

Direttore di gara: sig. Rosario Abisso della sezione AIA di Palermo

Primo assistente: sig. Federico Fontani della sezione AIA di Siena

Secondo assistente: sig. Ivan Catallo della sezione AIA di Frosinone

IV° ufficiale: sig. Fabio Rosario Luongo della sezione AIA di Frattamaggiore

VAR: sig. Alberto Santoro della sezione AIA di Messina

AVAR: sig. Davide Ghersini della sezione AIA di Genova

Marcatori: –

Angoli: 8 – 0

Ammoniti: 1′ Pierobon 25′ Castrovilli 38′ Dorval 46′ Cacciamani 57′ Piscopo 87′ Correia

Espulsi: –

Recupero: 2 min p.t. – 5 min s.t.

Note: Terreno in erba artificiale. 1 minuto di silenzio in memoria di Pietrangeli.

LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO

LE FOTO DEL PUBBLICO PRESENTE AL MENTI

Juve Stabia – Bari: Oltre lo 0-0 e i rimpianti, brilla la stella inesauribile di Lorenzo Carissoni

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Il tabellino finale del “Menti” recita un freddo 0-0, un risultato che lascia in bocca un retrogusto decisamente amaro. Per quanto visto in campo, tra le vespe e i galletti, il pareggio sta stretto ai padroni di casa: due gol annullati (a Gabrielloni e Correia), un palo clamoroso colpito da Mosti e una serie di decisioni arbitrali che faranno discutere. Eppure, se c’è un elemento che dissipa le nubi del rammarico e proietta una luce di fiducia sul futuro, quello è la prestazione maiuscola di Lorenzo Carissoni.

Una maratona sulla fascia

L’esterno gialloblù è stato unanimemente riconosciuto come uno dei migliori, se non il migliore in campo. Carissoni non si è limitato a svolgere il “compitino”; ha trasformato la sua gara in una vera e propria maratona agonistica.

Il giudizio sulla sua prova è netto: grinta pura e chilometri macinati. Ha interpretato il ruolo con una dedizione totale, trasformando la fascia di competenza in un binario personale percorso avanti e indietro senza sosta. Ha garantito ampiezza alla manovra offensiva e chiusure puntuali in quella difensiva, senza mai mostrare il minimo calo di tensione atletica.

Il dato che più impressiona è la resistenza: quando la partita scivolava verso il 90′ e le gambe degli altri si facevano pesanti, Carissoni trovava ancora le energie per lanciare l’ultima spinta, segno inequivocabile di un motore che aveva ancora benzina da vendere.

Il cuore pulsante delle Vespe

Lo spirito di sacrificio del numero 28 è diventato, minuto dopo minuto, il manifesto dell’intera squadra. La sua performance riflette l’atteggiamento di una Juve Stabia che, pur penalizzata dagli episodi e dalla sfortuna sotto porta, non ha mai smesso di cercare la vittoria.

Se le Vespe avrebbero meritato i tre punti – visti i gol cancellati e quel legno che ancora trema sulla conclusione di Mosti – è proprio grazie a giocatori come l’instancabile Carissoni che la squadra ha potuto creare una mole di gioco così importante. Lui è l’esempio di chi onora la maglia al di là del risultato numerico.

Guardare avanti con fiducia

Il pareggio è amaro, inutile negarlo. Ma l’analisi a mente fredda regala certezze fondamentali per il prosieguo del campionato. La Juve Stabia ha la qualità nei guizzi di Gabrielloni, ma soprattutto ha trovato un leader silenzioso, un leader “di fatica” che su quella fascia non si ferma mai.

In un campionato equilibrato e rognoso come la Serie B, avere una “Freccia” come Lorenzo Carissoni è una risorsa inestimabile. Se questa è l’intensità, i risultati pieni non tarderanno ad arrivare ancora in futuro.

Teatro Karol Castellammare, Platealmente: Lo scrittore Massimo Carlotto col suo noir “A esequie avvenute”

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Nell’ambito della rassegna Platealmente – dal libro alla scena, mercoledì sera sul palco del Teatro Karol di Castellammare, Massimo Carlotto, uno dei migliori scrittori di noir e hard boiled a livello internazionale, ha presentato il suo ultimo noir A esequie avvenute.

A discorrere con l’autore il giornalista Pierluigi Fiorenza e la prof. Eliana Bianco che col loro abituale garbo hanno evidenziato i punti salienti e le caratteristiche peculiari dell’opera.

Massimo Carlotto nel suo noir racconta le grandi trasformazioni criminali e sociali avvenute nel nord-est d’Italia negli ultimi anni. I personaggi sono gli stessi della fortunata serie, ma sono cambiati, si sono evoluti, anche l’interazione tra di loro non è più quella di trent’anni prima.

“Sono trascorsi trent’anni dalla pubblicazione del primo romanzo con protagonista l’Alligatore e in questi decenni non solo la criminalità è cambiata, ma soprattutto la società con la decadenza di valori etici del cosiddetto mondo dei regolari. Sembra che lo stesso Moratti arrivi a una sorta di compromesso, sintomo di saggezza senile o resa? – ha chiesto all’autore Pierluigi Fiorenza.

“L’Alligatore non è più quello di un tempo – ha affermato l’autore – sono passati trent’anni. Io non ho mai creduto come gli autori americani che i personaggi sono sempre uguali a loro stessi, mentre il mondo cambia intorno a loro. Io credo invece che sia importante che i personaggi invecchino all’interno della serialità, perché c’è un elemento fondamentale nel romanzo che è il tempo.”

“Il tempo può raccontare un personaggio che ha la sapienza della memoria e dell’esperienza. Quindi arrivano all’oggi dopo trent’anni di vita, si guardano anche indietro, fanno le valutazioni, conta molto anche l’esperienza. In base ad essa i personaggi in questo romanzo si muovono in modo diverso.”

Per quanto riguarda le trasformazioni socioeconomiche, una è legata alla criminalità delle banche clandestine cinesi. Nate a Prato, poi si sono diffuse sul territorio e sono una vera piaga perché ormai stanno assorbendo parte di quello che dovrebbe essere il flusso legale del denaro.

L’altro aspetto criminale che racconta il romanzo è quello della mafia ucraina, che è molto invasiva, ma dopo gli eventi bellici degli ultimi anni non se ne parla più. Nel territorio veneto la mafia ucraina si occupa soprattutto di tratta, perché la guerra ha determinato l’uscita dal paese di migliaia di giovani donne, molte finite nella rete di questi trafficanti.

“La criminalità economica è accettata socialmente – ha sottolineato Massimo Carlotto – perché si pensa che chi si muove sul terreno di questa criminalità sia solo uno furbo e, con un discorso politico speso per moltissimi anni nel territorio, la gente pensa che non pagare le imposte sia un atto di resistenza della gente veneta contro lo strapotere di Roma. La cosa è efficace. Fino a pochi anni fa nei bar c’era un bollino con scritto: “Se sei un patriota non chiedi lo scontrino”.

“Quello è il substrato culturale nel quale si è creata l’illegalità diffusa, di massa, quasi si può dire, e qui c’è la modificazione antropologica e il noir serve proprio a cogliere le modificazioni antropologiche tra crimini e società.”

“C’è stata una grande modificazione, perché queste persone che delinquono non delinquono per sempre. Lo fanno per sei mesi, un anno, due, cinque perché usano il crimine come scorciatoia per diventare ricchi.”

Oltre alle importanti riflessioni sul presente e sui cambiamenti sociali, in “A esequie avvenute” troviamo lo scavo psicologico dei personaggi con il tema dell’amicizia e quello dell’amore.  A rendere ancora più avvincente il romanzo la trama complessa e ricca di colpi di scena.

Protagonista del romanzo è L’Alligatore, soprannome di Marco Buratti, personaggio nato nel 1995 dalla penna di Carlotto col romanzo “La verità dell’Alligatore”, il primo di una fortunata serie.

Buratti, un ex cantante blues condannato a sette anni di carcere per un crimine non commesso, durante la detenzione ha maturato le conoscenze e le abilità che, da uomo libero, gli hanno consentito di diventare un investigatore privato atipico, perché senza licenza.

Egli si muove con disinvoltura negli ambienti criminali del Nord-Est italiano, utilizzando i contatti e l’esperienza maturata in prigione. Non usa armi ma si affida al suo ingegno e a una rete di fedeli collaboratori. La sua figura è protagonista di una serie di romanzi, fumetti e serie televisive.

In “A esequie avvenute” l’Alligatore e i suoi soci Max la Memoria e Beniamino Rossini vengono assoldati da un imprenditore per recuperare la sua amante rapita. L’incarico non va a buon fine: il milione di euro del riscatto viene pagato, ma la donna non è liberata.

Questo porta il trio a svolgere un’indagine parallela per scoprire la verità. Intanto, Rossini entra in conflitto con la mafia ucraina, nel tentativo di salvare altre giovani donne, scatenandone le brutali reazioni.

Accanto all’Alligatore ci sono sempre i fidatissimi Max la Memoria e Beniamino Rossini, un trio dalla fedina penale non immacolata, ma che ha un fortissimo senso della giustizia, più ancora di chi indossa una divisa o di chi è preposto ad amministrarla.

Al Teatro Karol nel comitato d’accoglienza, oltre al folto pubblico di tutte le età intervenuto all’evento, c’era anche il direttore artistico del Festival del Giallo Città di Napoli, Ciro Sabatino, con il Collettivo degli scrittori campani di crime “Piazza Veraldi”, nove scrittori, che hanno salutato con entusiasmo Massimo Carlotto.

Ciro Sabatino ha colto anche l’occasione per ricordare un grande scrittore di gialli, il napoletano Attilio Veraldi, scomparso nel 1999, a cui è dedicato il collettivo degli scrittori campani.

“Ci ha fatto molto piacere l’invito – ha affermato Ciro Sabatino nel salutare l’autore padovano – perché Massimo Carlotto è uno scrittore di crime che noi amiamo molto. Da quattro anni abbiamo avviato il festival perché a Napoli c’è un numero incredibile di scrittori di crime.

“Sono molti a pensare che sia uno dei festival più importanti d’Italia e ci piacerebbe portare un pezzo del festival qui a Castellammare e, se questo incontro passasse anche attraverso scrittori come Massimo Carlotto, ne saremo felici”.

L’Assessore all’Educazione e Identità Stabiese, Annalisa Di Nuzzo, presente in sala, ha portato i saluti del sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, e di tutta l’Amministrazione Comunale.

Alla presentazione non poteva mancare un rappresentante dell’amministrazione, perché la città ha ottenuto recentemente l’ambito riconoscimento di “Città che legge”, quale centro di promozione culturale e della lettura.

Dopo aver salutato l’autore e tutti i presenti, l’assessore ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione nel portare avanti come “Città che legge” un percorso in rete, una serie di interessanti iniziative con il coinvolgimento attivo delle scuole e delle associazioni della città.

Tra esse, letture emozionali e letture in contesti urbani che tradizionalmente non sono deputati alla lettura o in altri luoghi iconici della città, per avvicinare i giovani alla letteratura e per far comprendere il profondo legame tra l’opera letteraria e il territorio in cui essa è nata.

Tornando al test presentato nel corso della serata, “A esequie avvenute” di Massimo Carlotto, Einaudi Editore, oltre ad essere un libro gradevole da leggere per la qualità della prosa, è una vera e propria lente di ingrandimento che analizza ingiustizie, corruzione, problemi sociali del mondo in cui viviamo, offrendoci notevoli spunti di riflessione sulle complesse dinamiche della nostra società.

IL MORSO DELLA VESPA. Non basta una gara dominante allo Stabia. Con il Bari è solo 0-0

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Finisce a reti bianche il recupero della decima giornata di Serie B tra Juve Stabia e Bari. Al “Menti” le Vespe di mister Abate hanno dominato per lunghi tratti la gara, creando numerose occasioni, ma la poca concretezza sotto porta e un pizzico di sfortuna hanno negato la vittoria. Il risultato finale di 0-0 permette comunque alla Juve Stabia di fare un passo avanti in classifica, salendo all’ottavo posto, a pari merito con Catanzaro e Avellino.

Primo Tempo: Due Gol Annullati Tra le Polemiche

Il match è stato caratterizzato da un forte controllo del gioco da parte dei padroni di casa, che nel primo tempo sono andati a segno due volte, vedendosi annullare entrambe le marcature.

Al 27′, la prima doccia fredda: il colpo di testa di Gabrielloni che aveva sbloccato il risultato viene invalidato dal direttore di gara Abisso per un presunto fallo di Candellone su Dickmann, generando forti proteste tra i calciatori stabiesi. Pochi minuti prima del riposo, al 40′, è il fuorigioco a fermare la seconda esultanza delle Vespe, con Correia colto in offside di pochi centimetri dalla linea difensiva biancorossa.

Ripresa: Palo e Occasioni, Ma il Muro Regge

La seconda frazione di gioco si è aperta con il consueto dominio territoriale della Juve Stabia. Tuttavia, il Bari, guidato dal neo-tecnico Vivarini, si è dimostrato abile a contenere gli assalti, cercando di pungere in contropiede.

Al 72′ è il Bari a sfiorare il vantaggio, al suo primo tiro in porta, con una punizione di Verreth che termina di poco a lato del palo sinistro di Confente. Lo spavento scuote la Juve Stabia, che torna a spingere con maggiore convinzione. La sfortuna si abbatte nuovamente sulle Vespe al 77′, quando la conclusione di Mosti viene respinta in pieno dal palo.

Fino all’ultimo secondo, la Juve Stabia ha cercato la rete della vittoria, in particolare con i tentativi dalla distanza di Maistro, l’ultimo dei quali su punizione al 95′, ma senza trovare la precisione necessaria.

Il triplice fischio sancisce un pareggio che, per le statistiche finali (17 tiri a 3), sta stretto agli uomini di Abate. La testa è ora alla difficile trasferta di lunedì a Frosinone.

Frosinone – Juve Stabia sarà diretta da Daniele Perenzoni. La scheda con statistiche e curiosità

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L’AIA ha reso noto le designazioni arbitrali e per la gara tra i Ciociari e le Vespe è stato designato Daniele Perenzoni che in questo campionato ha già diretto la Juve Stabia nella gara inaugurale casalinga contro il Venezia (terminata 0-0).

Daniele Perenzoni, arbitro appartenente alla sezione di Rovereto, ha raggiunto un importante traguardo nella stagione 2022-23: la promozione all’organico arbitrale della CAN, la commissione responsabile della designazione degli arbitri per le partite di Serie A e B. Questo avanzamento di carriera rappresenta un giusto premio per il giovane direttore di gara, che nelle annate precedenti ha evidenziato una crescita notevole. Le sue prestazioni si sono distinte per qualità e affidabilità, portandolo a essere designato per gare di difficoltà e prestigio sempre maggiori.

L’influenza familiare e gli inizi nella carriera arbitrale

L’avvicinamento di Perenzoni al mondo arbitrale è legato a un legame familiare: la sorella Denise. Fu proprio lei, di quattro anni più giovane, a coltivare per prima l’interesse per le direzioni di gara. Seguendo Denise sui campi di gioco all’inizio del suo percorso, anche Daniele, il fratello maggiore, ha iniziato a sentire il fascino e l’attrazione per l’arbitraggio. Divenuto ufficialmente arbitro il 13 dicembre 2009, ha fatto il suo debutto nella categoria Giovanissimi nel 2010.

Un percorso arbitrale in ascesa: Dalle categorie giovanili alla Serie A e B

La carriera arbitrale di Perenzoni ha avuto uno sviluppo costante e progressivo. Dopo l’esordio tra i Giovanissimi, nel 2013 è passato alla Commissione Arbitri Interregionale, nel 2014 alla CAN D, nel 2018 alla CAN C e, infine, nel 2022 ha raggiunto l’ambito traguardo della CAN di A e B.

Daniele Perenzoni: Arbitro e Perito Chimico

Nato a Rovereto nel 1988, Perenzoni affianca all’attività arbitrale la professione di perito chimico presso la Fondazione Edmund Mach. Coloro che lo conoscono da vicino lo descrivono come una persona precisa e scrupolosa. Il destino ha voluto che il suo esordio in Serie B avvenisse in modo inatteso: il 9 ottobre 2021, è subentrato in corso di gara a Tremolada, a causa di un infortunio di quest’ultimo, facendo così il suo debutto nella serie cadetta. Con la sua promozione, Perenzoni ha già scritto una pagina di storia per la sua sezione: è infatti il primo arbitro della sezione di Rovereto a raggiungere il massimo livello nazionale.

Stile e caratteristiche dell’arbitraggio di Daniele Perenzoni

Secondo Daniele Perenzoni, le qualità fondamentali per un buon arbitro sono: leadership, rispetto, credibilità, coraggio e personalità, ma anche costanza e concentrazione. Questi concetti chiave sono stati illustrati dallo stesso arbitro di Rovereto durante una lezione tenuta ad aprile 2022 ai giovani arbitri della sezione di Trento. In quell’occasione, Perenzoni ha spiegato il suo metodo di lavoro durante la settimana e nel giorno della partita. Secondo la sua esperienza, la costanza nell’allenamento e nella cura dei propri comportamenti porta naturalmente a sviluppare e mantenere la concentrazione necessaria in campo in ogni situazione, indipendentemente da fattori esterni o eventi specifici. Parola di Daniele Perenzoni, arbitro di Serie A.

Le statistiche sull’arbitro e gli altri componenti del sestetto arbitrale

Il sig. Daniele Perenzoni finora ha diretto in carriera 110 gare con questo score: 44 vittorie interne; 33 pareggi e 33 affermazioni esterne; 34 i rigori assegnati e 34 le espulsioni decretate.

Quest’anno finora ha diretto 7 gare (1 in serie A, 5 in serie B e 1 Coppa Italia) con questo bilancio: 3 vittorie interne, 2 pareggi, 2 vittorie esterne con 0 rigori assegnati e 3 espulsioni decretate

Conta 4 precedenti con la Juve Stabia con questo bilancio: 0 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte

25/26    Serie BKT 30.08.2025 Juve Stabia – Venezia (0-0)

24/25    Serie BKT 01.03.2025 Juve Stabia – Cittadella (0-1: Orji Okwonkwo)

21/22    Serie C 03.04.2022 Taranto FC   0:0 Juve Stabia

20/21    Serie C 03.03.2021 Juve Stabia  0:2 Bari (Marras (2))

Conta 3 precedenti con il Frosinone con questo score: 3 vittorie, 0 pareggi e 0 sconfitte

Assistenti

Primo Assistente: sig. Valerio Vecchi della sezione AIA di Lamezia Terme

Secondo Assistente: sig. Andrea Zingarelli della sezione AIA di Siena

IV° ufficiale: sig. Davide Di Marco della sezione AIA di Ciampino

VAR: sig. Francesco Cosso della sezione AIA di Reggio Calabria

AVAR: sig. Alessandro Prontera della sezione AIA di Bologna

Pompei, gli scavi a Civita Giuliana rivelano schiavi meglio nutriti dei cittadini liberi

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Paradossalmente, alcuni schiavi romani potevano godere di una nutrizione migliore rispetto ai cittadini liberi della loro epoca. È quanto emerge dalle ultime indagini archeologiche condotte nella villa di Civita Giuliana, situata appena a nord di Pompei, dove un contributo di 140mila euro nell’ambito della “Campagna nazionale di scavi a Pompei e in altri parchi nazionali”, finanziata dalla Legge di Bilancio 2024 su proposta del Ministero della Cultura, ha permesso di esplorare in profondità il quartiere servile della villa, uno dei più grandi finora noti nell’area dell’antica città vesuviana.

Secondo quanto pubblicato sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, nel primo piano di uno degli ambienti destinati ai servi sono state rinvenute anfore contenenti fave, di cui una semivuota, e un grande cesto con frutta – pere, mele o sorbe – alimenti che integravano la dieta a base di grano, solitamente destinata agli schiavi agricoli. Questi “strumenti parlanti” – così li chiamavano i Romani – vivevano in celle di appena 16 metri quadrati, ciascuna contenente fino a tre letti, ma l’attenzione nella conservazione del cibo e la presenza di alimenti nutrienti indicano che il padrone della villa aveva interesse a mantenere la loro forza fisica e la loro salute.

Il cibo conservato al primo piano aveva probabilmente una duplice funzione: da un lato proteggerlo dai roditori, già documentati nei piani inferiori con resti di topi e ratti rinvenuti nel 2023; dall’altro, facilitare il razionamento giornaliero, calibrato in base all’età, al sesso e al ruolo di ciascun lavoratore. È possibile che i servi più fidati del padrone, alloggiati al piano superiore, controllassero la distribuzione del cibo tra gli altri, secondo un sistema gerarchico già suggerito da studi precedenti sul quartiere servile.

I calcoli archeologici stimano che per sostenere circa cinquanta lavoratori, capienza complessiva del quartiere, fossero necessari 18.500 chilogrammi di grano all’anno, prodotti su circa 25 ettari di terreno. Tuttavia, una dieta basata esclusivamente sul grano avrebbe esposto gli schiavi a malattie legate alla malnutrizione. Integrare la dieta con proteine, come le fave, e vitamine, presenti nella frutta, garantiva non solo la sopravvivenza, ma anche la piena efficienza lavorativa di uomini, donne e bambini ridotti in schiavitù. Questa strategia alimentare spiega perché, in alcuni casi, gli schiavi delle ville pompeiane fossero meglio nutriti di cittadini liberi, le cui famiglie spesso erano costrette a chiedere elemosine per sopravvivere.

Gli scavi hanno anche restituito numerosi reperti di interesse architettonico e tecnologico. Al piano terra del quartiere servile sono stati recuperati calchi di porte e strumenti agricoli, tra cui un possibile aratro a spalla o una stegola, usata per guidare un aratro trainato da animali. Un altro calco, di dimensioni maggiori, potrebbe corrispondere a un’anta di portone a doppio battente, in attesa di riparazione. Questi elementi contribuiscono a ricostruire l’organizzazione funzionale della villa e il rapporto tra spazi abitativi, magazzini e laboratori.

Le indagini archeologiche si sono concentrate lungo il tratto urbano di Via Giuliana, sotto il quale sono emerse strutture murarie riferibili ai piani superiori della villa. Sono stati individuati quattro ambienti delimitati da tramezzi in opus craticium, collocati tra il settore residenziale a nord e il quartiere servile a sud, un’area finora poco indagata. La scoperta permette di verificare le informazioni recuperate dalle indagini giudiziarie condotte dalla Procura di Torre Annunziata, partner fondamentale della campagna di scavo avviata nel 2017 per contrastare il saccheggio sistematico della villa.

“È nei casi come questo che l’assurdità del sistema schiavistico antico diventa evidente – commenta Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei e co-autore dello studio sul quartiere servile – Trattati come macchine, gli schiavi restavano esseri umani: respiravano la stessa aria dei liberi e, in alcuni casi, mangiavano persino meglio. Temi di schiavitù e libertà, presenti allora, non appartengono solo al passato: oltre 30 milioni di persone oggi vivono in condizioni assimilabili a forme moderne di schiavitù”.

L’attenzione alla dieta e alla conservazione dei viveri mostra come la gestione della villa fosse un’attività complessa e organizzata, in cui la cura della forza lavoro servile era parte integrante della produzione agricola. La scoperta delle anfore con fave e dei cestini di frutta, conservati al piano superiore, evidenzia la conoscenza pratica dei rischi legati a malattie e parassiti e l’importanza di garantire alimenti nutrienti in modo sicuro.

Il progetto attuale, denominato “Demolizione, scavo e valorizzazione in località Civita Giuliana”, prevede la demolizione di due edifici sovrapposti al quartiere servile e l’ampliamento degli scavi, finanziati con fondi ordinari del Parco Archeologico. L’obiettivo è ricostruire un quadro più completo della planimetria della villa e della vita quotidiana dei suoi abitanti, servili e liberi, e sviluppare nuove strategie di conservazione e valorizzazione dell’area. Gli scavi di Civita Giuliana rappresentano un tassello fondamentale per comprendere l’organizzazione delle grandi ville pompeiane e il complesso rapporto tra proprietà, forza lavoro e alimentazione. Allo stesso tempo, offrono uno spunto di riflessione sul concetto di libertà e schiavitù, collegando il passato romano a problemi attuali di disuguaglianza e sfruttamento del lavoro. Le piccole celle, i magazzini, le porte e gli strumenti agricoli restituiscono una storia che è insieme materiale e umana: quella di uomini e donne costretti a vivere come strumenti di produzione, ma che, attraverso dettagli come il cibo e la gestione degli spazi, rivelano la loro resilienza e la complessità della vita quotidiana nell’antichità. (di Paolo Martini)

Fonte AdnKronos

Juve Stabia – Bari, lo 0-0 è una bugia clamorosa. Dominio assoluto con tanta sfortuna e veleni arbitrali

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La sfida del “Romeo Menti” contro il Bari si conclude con un risultato che urla vendetta: uno scialbo pareggio a reti inviolate (0-0) che, a conti fatti, rappresenta una bugia clamorosa per la Juve Stabia. Le Vespe, guidate da Mister Abate, hanno messo in mostra una prestazione di grande carattere e dominio per larghi tratti della gara, sfiorando la vittoria in ogni modo possibile. Ma il verdetto finale è la sintesi amara di un pomeriggio in cui la squadra gialloblù si è scontrata contro la sfortuna, l’imprecisione sotto porta e, non da ultimo, contro l’arbitro.

Due gol annullati e l’implacabile Gabrielloni

Dopo un avvio caratterizzato da un palpabile equilibrio nervoso, la gara si rompe grazie alle iniziative di Gabrielloni, l’uomo più pericoloso tra i suoi. L’attaccante prova ad inquadrare lo specchio della porta per ben due volte in pochi minuti, con la mira che gli nega il vantaggio per un soffio.

Il gol sembra arrivare al 27′, e porta proprio la sua firma: un colpo di testa che fa esplodere il Menti. Ma la gioia è strozzata immediatamente dal fischietto dell’arbitro: la rete viene annullata per un presunto fallo in attacco di Candellone. Una decisione che appare dubbia e che farà certamente discutere per tutta la settimana.

Ma non è finita qui. La sfortuna continua a perseguitare le Vespe: al 39′ è il turno di Correia di esultare, ma anche la sua conclusione vincente viene vanificata per un fuorigioco. Due reti annullate in pochi minuti che pesano come macigni sul morale e sul risultato. Prima del riposo, un gran tiro di Candellone su assist dell’instancabile Carissoni (uno dei migliori in campo) trova solo la provvidenziale respinta di Nikolaou con il volto, salvando il Bari. Si va al riposo con un’amara parità.

Un palo e le occasioni mancate

Mister Abate prova a dare una scossa tattica inserendo Piscopo per l’ammonito Caccimani, ma i cambi non scalfiscono la determinazione della Juve Stabia. Pierobon, nonostante il giallo iniziale, dimostra la personalità di un veterano e sfiora il vantaggio al 61′ con un bel tiro, prima di lasciare il campo per Mosti. Entra anche Maistro per Leone, alla ricerca della giocata illuminante.

Il Bari, a sua volta, prova a rispondere con i cambi di Vivarini, che inserisce Gytkjaer e Rao, e sfiora il vantaggio con una punizione insidiosa di Verreth al 72′.

La risposta della Juve Stabia è rabbiosa e, ancora una volta, incredibilmente sfortunata: Mosti si avventa su un pallone in area e scarica un tiro potente che colpisce in pieno il legno della porta difesa da Cerofolini. L’ultimo vero sussulto è una punizione di Maistro al 95′ che sfiora l’incrocio dei pali, chiudendo definitivamente un match che ha lasciato l’amaro in bocca.

Il carattere è la nota positiva

Lo 0-0 finale non rende giustizia a una Juve Stabia che ha dato tutto e ha creato le occasioni più nitide. La squadra di Abate esce dal campo con la consapevolezza di aver dominato un avversario blasonato, ma anche con la frustrazione per due gol annullati e un palo che gridano vendetta. La nota più positiva, in una giornata storta, è il carattere indomito: la Juve Stabia c’è.

Juve Stabia – Bari, Vivarini: “Punto importante. Bello vedere giocare i gialloblù. Complimenti ad Abate”

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Il pareggio a reti bianche (0-0) maturato allo Stadio Romeo Menti nel recupero della giornata n.10 di Serie BKT 2025-2026 tra Juve Stabia e Bari ha lasciato l’allenatore biancorosso, Vincenzo Vivarini, con sensazioni contrastanti ma prevalentemente positive, soprattutto in ottica di ripartenza dopo la pesante sconfitta di Empoli.

La prestazione e la solidità difensiva

Vivarini ha subito messo in evidenza l’importanza del risultato, sottolineando come la prestazione sia stata un “continuo dei 40 minuti di Empoli”, riferendosi alla fase iniziale positiva della precedente gara.

“È un continuo dei 40 minuti di Empoli, guardiamo alla prestazione, non aver preso gol è stato importante. Faccio i complimenti ad Abate, mette in difficoltà tutte le squadre, ha messo in difficoltà anche il Monza, ci aspettavamo di soffrire.”

Il tecnico del Bari ha descritto il punto conquistato a Castellammare come “importante” e ha ammesso di aver intravisto potenzialità che fanno ben sperare per il futuro, in particolare nella fase di costruzione del gioco.

Focus sulla fase offensiva e di possesso palla

Nonostante il buon lavoro difensivo, Vivarini ha chiaramente identificato la necessità di intervenire sulla manovra offensiva. La scelta tattica di non pressare in maniera affannosa è stata dettata dalla volontà di evitare contropiedi letali della Juve Stabia.

“Sulla fase di possesso palla, bisogna metterci mano, per dire ai giocatori cosa fare in fase di non possesso. Se andavamo a pressare in maniera affannata, la Juve Stabia ci avrebbe segnato con facilità. Abbiamo dovuto giocare per avere un blocco stretto, ma sono certo che faremo bene anche con il possesso palla, è chiaro che manca la fase di sviluppo e finalizzazione, ma piano piano arriveremo anche a fare quello.”

L’ammirazione per la Juve Stabia di Abate

Un ampio spazio nelle dichiarazioni di Vivarini è stato dedicato all’avversario. Il mister ha espresso grande stima per il lavoro di Ignazio Abate, riconoscendo la chiarezza dell’identità di gioco delle “Vespe”.

“Conosco bene i principi con cui gioca la Juve Stabia perché sono quelli a cui mi ispiro, mi piace molto vederla giocare e mi diverto sempre, si basa su principi che piacciono a me. Con la Juve Stabia puoi giocare solo in 2 modi, o pressando uomo su uomo, o come abbiamo fatto noi stasera, non è facile venire a giocare con la Juve Stabia, quindi mi sento di fare i complimenti ai ragazzi.”

La Serie B: Bella e impegnativa

Infine, l’allenatore ha ribadito il suo affetto per il campionato cadetto, definendolo “il campionato più bello in assoluto”, pur evidenziandone la difficoltà e la rapidità che non lasciano molto tempo per la riflessione e l’applicazione di nuove idee.

“La Serie B è il campionato più bello in assoluto, c’é sempre però poco tempo per portare avanti i pensieri. Personalmente ho sempre molto piacere a vedere la Juve Stabia giocare, perché ha un identità, una struttura, un idea. É chiaro che abbiamo sbagliato qualcosa, in fase di non possesso, ma stiamo crescendo e sono contento.”

In sintesi, il Bari di Vivarini torna a casa con un punto prezioso e la consapevolezza di aver ritrovato una base difensiva solida, ma con l’impegno di dover lavorare intensamente per migliorare la fase di costruzione e finalizzazione del gioco.

Juve Stabia – Bari, Andrea Giorgini: “Difesa perfetta, ma c’è rammarico. Ora testa al Frosinone”

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Un pareggio a reti bianche che lascia sensazioni contrastanti: da una parte la consapevolezza di una solidità difensiva ormai certificata, dall’altra il rammarico per non aver capitalizzato la spinta del “Romeo Menti”. Al termine del recupero della giornata n.10 di Serie BKT 2025-2026 contro il Bari, è Andrea Giorgini, uno dei pilastri della retroguardia della Juve Stabia, a fare il punto della situazione in sala stampa.

Un bunker difensivo

La partita è stata tattica, bloccata, e ha evidenziato ancora una volta l’organizzazione delle Vespe. Giorgini non nasconde la soddisfazione per la tenuta del reparto arretrato contro un avversario di livello assoluto:

“Ci sono stati duelli con giocatori di grande qualità. Loro venivano spesso a chiudersi, cercando di sfruttare i calci piazzati o altre situazioni, ma credo che non abbiamo subito nemmeno un tiro in porta. Dobbiamo continuare su questa strada.”

Cosa manca per il salto di qualità

Se la difesa regge l’urto, è nella fase di costruzione e finalizzazione che Giorgini individua i margini di miglioramento. La prestazione c’è, ma per trasformare i pareggi in vittorie serve quel guizzo in più negli ultimi trenta metri. Migliorare l’ultimo passaggio: “La strada è quella giusta, ma dobbiamo crescere negli ultimi 30 metri e nella precisione dell’ultimo passaggio.” Palle inattive: “Dobbiamo migliorare anche sulle palle inattive, lavorando e pensando partita per partita.”

Il fattore “Menti” e la mentalità in trasferta

Il difensore ha poi toccato un tasto fondamentale per il cammino in un campionato equilibrato come la Serie B: la differenza di approccio tra le mura amiche e le gare esterne. “In casa dobbiamo continuare a mantenere l’atteggiamento di queste prime partite non permettendo a nessuno di violare la nostra imbattibilità,” ha tuonato Giorgini, “cercando sempre di fare il punteggio massimo o, quantomeno, di non perdere”. Diverso il discorso per le trasferte, dove serve un approccio mentale differente: “Bisogna essere più uniti, perché la partita si gioca sempre su un filo di equilibrio”.

Obiettivo Frosinone

Non c’è tempo per rimuginare troppo sul risultato. Il calendario della Serie B non concede tregua e lunedì le Vespe saranno chiamate a una nuova, difficile sfida. Il rammarico per il pareggio odierno, assicura Giorgini, sarà la benzina per la prossima gara:

“Sulla partita di stasera c’è rammarico, ma ce lo porteremo in casa del Frosinone. Da domani proveremo a recuperare le forze perché lunedì si scende di nuovo in campo contro una squadra importante. Cercheremo di fare la prestazione e ottenere il massimo della posta in palio.”

Juve Stabia – Bari: Abate dopo il pari: “Meritavamo di più, ma la ruota girerà. Mi dispiace per i ragazzi”

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Il recupero della decima giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026 tra Juve Stabia e Bari si chiude con un pareggio a reti bianche che lascia un sapore agrodolce in bocca a Mister Ignazio Abate. Al termine della sfida contro il Bari, l’allenatore ha analizzato con lucidità una gara dominata sul piano del gioco, ma priva del guizzo decisivo negli ultimi metri.

“Una partita trappola”

Nonostante il dominio territoriale, Abate non nasconde i rischi corsi per cercare la vittoria a tutti i costi, sottolineando la maturità della squadra nel gestire una sfida insidiosa.

“Abbiamo fatto una partita che dovevamo fare, siamo andati in porta molte volte. Spiace per i ragazzi, spinti dal pubblico per 95 minuti. Era una partita trappola, potevamo anche perderla, forse l’ho sbilanciata nel secondo tempo, ma volevamo vincere.”

La volontà di ottenere i tre punti ha portato la squadra a scoprirsi, ma la risposta del gruppo è stata compatta: “Il gruppo è compatto, sappiamo che dobbiamo lottare sempre perché è un campionato difficilissimo, il Bari è una squadra di alto livello che in estate ha speso tantissimo, e noi stasera siamo stati all’altezza.”

Manca il guizzo, non la prestazione

Il tecnico ha poi spostato l’attenzione sulla fase offensiva. Se la costruzione del gioco ha soddisfatto le aspettative, è mancato quel “cinismo” necessario per scardinare la difesa pugliese, soprattutto quando gli avversari hanno abbassato il baricentro nella ripresa.

“Potevamo fare di più negli ultimi 30 metri. Nel secondo tempo si sono abbassati ancora di più, siamo andati alla ricerca di far girare l’episodio dalla nostra parte. Potevamo essere più sporchi, ma ai ragazzi non posso dire nulla, sono contento della prestazione.”

Abate ha elogiato le letture tattiche dei suoi, bravi a cercare ampiezza prima e traiettorie interne poi: “Ci brucia un po’ perché i ragazzi meritavano di più”, ha ammesso il Mister, evidenziando come la squadra stia creando molto ma stia raccogliendo meno di quanto seminato.

Emergenza infermeria e sfortuna

Un tema centrale della conferenza è stato lo stato di salute della rosa. Tra infortuni e rotazioni limitate, Abate ha dovuto fare di necessità virtù, specialmente nel reparto avanzato e in mediana.

“Siamo una squadra con molti acciacchi fisici. Oggi eravamo un po’ a corto di centrocampisti con determinate caratteristiche e in avanti non abbiamo ricambi per Candellone e Gabrielloni, considerato che oggi era ancora fermo ai box Burnete.”

Nonostante l’emergenza, il tecnico rifiuta l’alibi della sfortuna, spronando l’ambiente a reagire con il lavoro quotidiano: “Non siamo fortunati in questo periodo, però bisogna che la facciamo girare noi la ruota, nessuno ci regalerà nulla. Bisogna perseverare tutti i giorni senza mollare un centimetro.”

L’obiettivo ora è stringere i denti fino alla sosta, momento cruciale per recuperare energie e uomini fondamentali per il prosieguo della stagione.

Juve Stabia – Bari (0-0): Le pagelle dei gialloblù

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Al termine di Juve Stabia – Bari, recupero della giornata n.10 di serie BKT 2025-2026, finita con un pareggio a reti inviolate, assegniamo i voti ai calciatori di casa che ce l’hanno messa tutta per superare gli avversari senza riuscirci:

CONFENTE 6: Spettatore non pagante, solo normale amministrazione per la poca incisività della squadra avversaria.

RUGGERO 6: Il suo lavoro poco impegnativo oggi, si è notato per qualche lancio. (Al 79’ MANNINI S.V.: Pochi minuti a disposizione per dimostrare il suo valore.)

GIORGINI 6: Normale amministrazione la sua svolta con semplicità e tempismo.

STABILE 6: Poco lavoro anche per lui stasera , utile durante i corner . (79’ BELLICH 6 pochi minuti per lui che non riesce ad incidere sulla partita. Il Mister lo fa entrare quando la squadra è sbilanciata per provare a vincere la gara. Lui fornisce comunque l’esperienza e il carisma necessario)

CARISSONI 6: Il suo avversario, un certo Dorval, per fermare le sue spinte è stato ammonito, imprecisi sono i suoi cross.

PIEROBON 5,5: A differenza di altre partite, si è visto poco nello sviluppo del gioco, frenato dall’ammonizione al 1’minuto. (Al 62’ MAISTRO 6,5: è entrato bene in partita, è l’unico che si rende pericoloso con le sue conclusioni da fuori area.)

LEONE 5,5: Ha cercato di dettare i tempi di gioco con le sue geometrie sbagliando parecchio. (Al 62’ MOSTI 5,5: nei minuti giocati, complice una stanca Juve Stabia, si è notato solo nell’occasione del palo colpito.)

CORREIA 6: Sempre presente nel gioco, aiuta i compagni nei raddoppi con i suoi strappi ha cercato di creare superiorità ma non sempre riesce.

CACCIAMANI 5,5: L’esterno di proprietà del Torino ha messo poche volte in difficoltà l’avversario, partita nervosa la sua, ammonito viene sostituito. (Al 55’ PISCOPO 5: si è notato solo per l’ammonizione avuta dopo il 1’ minuto di gioco e probabilmente questo lo ha condizionato. Si sacrifica molto in copertura ma è davvero poco per meritarsi la sufficienza.)

GABRIELLONI 6: Attenzionato sempre dai difensori avversari, snobbato dall’arbitro, sta migliorando di condizione, gli manca solo il goal che oggi aveva trovato ma è stato annullato dal direttore di gara.

CANDELLONE 5,5: Notizia di giornata perché non raggiunge la sufficienza, non la solita partita la sua, forse anche lui ha bisogno di riposo.

Abate 6: Le ha tentate tutte per vincere la gara ricevendo anche i complimenti di Mister Vivarini, ma contro il muro eretto dal Bari non era facile trovare le soluzioni giuste. Ha avuto il coraggio di mettere in campo nel secondo tempo Candellone, Gabrielloni, Maistro, Piscopo e Mosti nel tentativo estremo di trovare la giocata giusta. Non gli si può dire nulla se anche il palo dice no alla sua squadra.

Juve Stabia – Bari: (0-0)

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Amici sportivi, un caloroso benvenuto alla diretta testuale di un recupero che promette scintille: la Juve Stabia ospita il Bari per la decima giornata del Campionato di Serie BKT 2025/2026. Al “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, “Vespe” e “Galletti” si giocano punti pesantissimi per i rispettivi obiettivi stagionali.

I padroni di casa, attualmente a metà classifica, cercano la vittoria per dare un colpo deciso verso la zona playoff e per consolidare la loro posizione in un campionato finora altalenante tra risultati casalinghi e in trasferta ma ricco di spunti. Dall’altra parte, il Bari, forte di un blasone importante, è in una posizione più delicata di classifica e ha un bisogno vitale di muovere la graduatoria per allontanarsi dalle zone calde e ritrovare serenità.

La sfida di stasera è di quelle che sanno di derby del Sud e in campo ci si aspetta grande intensità e agonismo. Chi avrà la meglio in questa battaglia tattica e nervosa? Riusciranno i padroni di casa a sfruttare il fattore campo, o sarà il Bari a imporre il proprio gioco e a sbloccare una classifica che lo vede ancora in ritardo?

Restate con noi: dalle 19:30 seguiremo minuto per minuto tutte le emozioni e i colpi di scena di Juve Stabia-Bari!

Tabellino Provvisorio

Juve Stabia (3-5-2): Confente; Ruggero (80′ Bellich), Giorgini, Stabile (80′ Mannini); Carissoni, Correia, Leone (63′ Maistro), Pierobon (63′ Mosti), Cacciamani (55′ Piscopo); Candellone, Gabrielloni

A disposizione: Signorini, Boer, Reale, Baldi, Ciammaglicella, Duca, De Pieri

Bari (3-4-2-1): Cerofolini; Meroni, Vicari (79′ Pucino), Nikolaou; Dickmann, Braünoder, Verreth, Dorval; Pagano (68′ Rao), Castrovilli (79′ Patipilo); Moncini (68′ Gytkjaer)

A disposizione: Pissardo, Burgio, Bellomo, Kassama, Antonucci, Mane, Colangiuli, Cerri

Direttore di gara: sig. Rosario Abisso della sezione AIA di Palermo

Primo assistente: sig. Federico Fontani della sezione AIA di Siena

Secondo assistente: sig. Ivan Catallo della sezione AIA di Frosinone

IV° ufficiale: sig. Fabio Rosario Luongo della sezione AIA di Frattamaggiore

VAR: sig. Alberto Santoro della sezione AIA di Messina

AVAR: sig. Davide Ghersini della sezione AIA di Genova

Marcatori: –

Angoli: 8 – 0

Ammoniti: 1′ Pierobon 25′ Castrovilli 38′ Dorval 46′ Cacciamani 57′ Piscopo 87′ Correia

Espulsi: –

Recupero: 2 min p.t. – 5 min s.t.

Note: Terreno in erba artificiale. 1 minuto di silenzio in memoria di Pietrangeli.

Spettatori totali: –

PRIMO TEMPO

1 ammonito Pierobon per fallo su Meroni

24′ La Juve Stabia vicina al vantaggio: Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Leone, Gabrielloni colpisce di testa ma non inquadra la porta

25′ Ammonito Castrovilli per un brutto fallo su Pierobon

27′ Gol annullato alla Juve Stabia per fallo di Candellone in attacco che aveva poi servito Gabrielloni

29′ Altra occasione per la Juve Stabia con Ruggero che serve Gabrielloni in area con un preciso cross, ma l’attaccante stabiese non inquadra la porta

38′ Ammonito Dorval per un fallo su Carissoni

42′ Altra occasione per la Juve Stabia: cross dalla destra di Carissoni per Candellone che calcia a volo colpendo in pieno volto Nikolau che resta a terra

Il direttore di gara concede 2 minuti di recupero

Il primo tempo finisce in parità con le Vespe che hanno comandato il gioco per 45 minuti

SECONDO TEMPO

Al 51′ ammonito Cacciamani per un tocco sul portiere Cerofolini

Al 55′ La Juve Stabia sostituisce Cacciamani con Piscopo

Al 57′ Ammonito Piscopo per una trattenuta a centrocampo su Dickmann

Al 62′ Bellissima azione della Juve Stabia: Stabile serve in area Gabrielloni che appoggia per Pierobon ma il tiro di quest’ultimo termina sul fondo

Al 63′ La Juve Stabia sostituisce Leone con Maistro e Pierobon con Mosti

Al 68′ Il Bari sostituisce Pagano con Rao e Moncini con Gytkjaer

Al 73′ Bari pericoloso con Verreth che punizione non inquadra la porta per pochissimo

Al 78′ Juve Stabia pericolosa con Mosti che da fuori calcia a rete trovando la respinta di Cerofolini

Al 79′ Il Bari sostituisce Castrovilli con Partipilo e Vicari con Pucino

Al 80′ La Juve Stabia sostituisce Ruggero con Bellich e Stabile con Mannini

Al 87′ Ammonito Correia per una trattenuta su una ripartenza del Bari

Al 89′ Maistro ci prova da fuori area con Cerofolini che respinge con difficoltà

Il direttore di gara concede 5 minuti di recupero

Al 95′ ammonito Partipilo per una trattenuta su Gabrielloni. Si incarica di battere la punizione Maistro che non inquadra la porta per centimetri.

La gara finisce in parità con il Bari sceso al Menti con il chiaro intento di strappare almeno un punto lasciando il pallino del gioco per 90′ minuti ai padroni di casa. Non è facile giocare a distanza di pochi giorni a maggior ragione se gli avversari non hanno intenzione di creare azioni degne di nota. Ora testa al prossimo turno che si giocherà lunedì alle 15:00 contro il Frosinone.

L’AZZURRO PENSIERO. Maratona di rigori in Coppa Italia. Il Napoli la spunta e supera il Cagliari

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Ci sono voluti 22 calci di rigore e un finale ad altissima tensione, ma alla fine il Napoli stacca il pass per i quarti di finale di Coppa Italia, superando il Cagliari al “Maradona”. La gara, terminata 1-1 dopo i tempi regolamentari, si è decisa ai tiri dal dischetto con il punteggio finale di 10-9 per gli azzurri, celebrando la compattezza e la tenacia chieste da mister Conte.

⚽ Vantaggio e Pareggio

Il match si era sbloccato a metà del primo tempo (30′) grazie a un giovane protagonista: Lucca, che ha insaccato di testa su un preciso cross dalla fascia di Vergara. Un gol che sembrava indirizzare la partita in favore del Napoli, dominante nel possesso e nel controllo del gioco, come sottolineato poi dal tecnico.

Tuttavia, la ripresa ha visto il Cagliari trovare il pareggio in modo fortunoso. Sebastiano Esposito ha rimesso in equilibrio il match sfruttando un rimpallo che ha colto di sorpresa la difesa azzurra. Il gol ha dato il via a una fase più combattuta, ma senza ulteriori reti, portando le squadre ai calci di rigore.

🧤 L’Eroe tra i Pali e la Battuta Finale

La lotteria dei rigori è stata una vera e propria maratona. Dopo che i primi cinque tiratori per parte hanno segnato, si è andati ad oltranza, con i portieri chiamati a tirare. Quando sembrava non finire più, l’episodio decisivo: il portiere azzurro Milinkovic-Savic, già a segno con un rigore calciato con grande potenza, si è superato, parando il tiro di Luvumbo.

La responsabilità del rigore decisivo è caduta quindi su Alessandro Buongiorno che, pur sentendo “la palla pesare”, ha mantenuto i nervi saldi e ha insaccato con freddezza, chiudendo i conti sul 10-9 e scatenando l’esultanza del “Maradona”.

🗣️ Conte: “Meritato. Buone risposte da tutti”

A fine gara, un soddisfatto Antonio Conte ha analizzato la prestazione dei suoi: “È stata una partita positiva per noi, alla fine abbiamo meritato la qualificazione. Dispiace per il gol subìto che è nato da un rimpallo, ma per il resto siamo contenti per come i ragazzi hanno affrontato la gara.”

Il tecnico ha poi voluto elogiare le seconde linee: “Ho avuto buone risposte dagli uomini che hanno giocato di meno e dobbiamo andare avanti così. Dobbiamo fare di necessità virtù fino a quando non rientreranno altri calciatori importanti. Sono soddisfatto per l’atteggiamento e bisogna continuare su questa strada di compattezza e sinergia.”

Tra i singoli, oltre ai marcatori, grande emozione per il debutto dal primo minuto del giovane napoletano Ambrosino: “Sono felicissimo perché per un napoletano giocare al Maradona è un sogno,” ha detto il ragazzo. “È stato un grande orgoglio, spero che il mio impegno possa aiutare la squadra.”

Adesso il Napoli si prepara alla prossima sfida cruciale: “Adesso ci godiamo questo successo,” ha concluso Buongiorno, “e poi da domani lavoreremo in vista della gara con la Juventus. Abbiamo grande carica e cercheremo di proseguire su questa strada.”

Gli azzurri approdano dunque ai quarti, dimostrando che anche nelle serate più difficili, lo spirito di sacrificio e la coesione possono fare la differenza.

Scafati: lounge bar nuova apertura assume varie figure

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Lounge bar per prossima apertura, assume a Scafati.

Nota informativa

Si comunica che il Centro per l’Impiego di Pompei – per conto di un lounge bar in prossima apertura a Scafati, – ricerca le seguenti figure:

– BARTENDER = Requisiti: età compresa tra i 20 e i 45 anni; possesso di licenza media; necessaria esperienza nella mansione.

– BACONISTI = Requisiti: età compresa tra i 20 e i 45 anni; possesso di licenza media; preferibile esperienza nella mansione.

CAMERIERI (anche tramite utilizzo di apposito palmare) = Requisiti: età compresa tra i 20 e i 45 anni; possesso di licenza media; preferibile esperienza nella mansione.

– ADDETTI ALLA ROSTICCERIA (con o senza esperienza) = Requisiti: età compresa tra i 20 e i 45 anni; possesso di licenza media.

Le persone interessate, in possesso dei requisiti richiesti, possono inviare il proprio curriculum vitae entro il 15 dicembre 2025 all’indirizzo e-mail

cpipompeilavoro@regione.campania.it

indicando in oggetto la/le mansione/i per cui ci si candida.

Con l’adesione, si fornisce consenso al trattamento dei dati personali, da svolgersi in conformità a quanto indicato e nel rispetto delle disposizioni del GDPR e del D.lgs. n. 196/03.

Inoltre, per candidarsi, è possibile collegarsi al portale Cliclavoro Campania sezione incrocio domanda offerta – https://cliclavoro.lavorocampania.it/Pagine/Ricerca.aspx

Il CPI di Pompei procederà ad una preselezione dei curricula pervenuti, ed i candidati preselezionati riceveranno un’e-mail di convocazione contenente le indicazioni relative a data e orario dei colloqui, che si terranno presso il CPI di Pompei.

Per ulteriori offerte di lavoro a Napoli e provincia, consulta la pagina ufficiale Facebook dei centri per l’impiego.

Juve Stabia – Bari: La presentazione del match e le probabili formazione della giornata n.10 di Serie BKT

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Questa sera il campionato cadetto offre un palcoscenico esclusivo al recupero della decima giornata. Allo Stadio “Romeo Menti” va in scena un duello che pesa come un macigno sugli equilibri futuri di Juve Stabia e Bari. La posta in palio è altissima e i tre punti potrebbero ridisegnare completamente gli orizzonti di entrambe le formazioni.

Qui Castellammare: Sognando il settimo cielo

Il morale in casa gialloblù è alle stelle, nonostante il retrogusto amaro lasciato dall’ultima prestazione. Gli uomini di mister Ignazio Abate sono reduci da un pareggio che vale quanto una vittoria morale: aver interrotto la marcia trionfale della capolista Monza, giunta in Campania dopo sette successi di fila, è un segnale di forza. Resta però la rabbia per quell’episodio arbitrale controverso – il contatto in area su Candellone non sanzionato – che avrebbe potuto regalare il bottino pieno.

Ora, però, calcoli e recriminazioni lasciano spazio all’ambizione: vincere stasera significherebbe per le Vespe compiere un balzo in avanti clamoroso, agguantando il settimo posto e installandosi con autorità nel treno playoff.

Qui Bari: L’effetto Vivarini per scacciare la crisi

Tutt’altro clima si respira sulla sponda pugliese. I “Galletti” annaspano nelle acque torbide della zona rossa e hanno urgente bisogno di punti salvezza. La speranza è affidata al ritorno in panchina di Vivarini, chiamato al difficile compito di risollevare un ambiente depresso. Per il tecnico, espugnare il “Menti” non sarebbe solo un risultato sportivo, ma una scossa elettrica vitale per rianimare la squadra.

Il confronto tattico e le scelte

La sfida si gioca anche sulla lavagna tattica. Da una parte, Abate si affida alle certezze; dall’altra, Vivarini cerca la quadratura del cerchio.

Le certezze di Abate: Il tecnico stabiese non cambia lo spartito. Si va avanti con quel 3-5-2 che ha saputo imbrigliare anche la corazzata Monza. In difesa rientra Ruggero dopo lo stop del giudice sportivo. Resta in dubbio Bellich, alle prese con noie al ginocchio. Si va verso la riconferma del blocco visto nell’ultimo turno. I nodi da sciogliere riguardano la mediana e l’attacco: Leone e Maistro spingono per una maglia da titolare, mentre sulla fascia sinistra è vivo il ballottaggio tra Piscopo e Cacciamani.

I dilemmi di Vivarini: Il tecnico biancorosso ha giocato a nascondino in conferenza stampa e pensiamo che si schiererà come ad Empoli. Sebbene la rosa sia costruita per una linea difensiva a quattro, il mister non ha escluso un passaggio alla difesa a cinque per adattarsi alle caratteristiche dei suoi. Infermeria e assenze: Pesa l’assenza certa di Darboe, pupillo di Vivarini dai tempi di Frosinone, e le condizioni precarie di Maggiore, che difficilmente sarà della partita. Il rebus offensivo: L’attacco è un cantiere aperto. Moncini è l’unico punto fermo. Resta da capire chi lo affiancherà: una seconda punta di ruolo (corsa a due tra Partipilo e Gytkjaer) o un assetto con due fantasisti alle sue spalle? Centrocampo: Sembrano sicuri del posto Braunoder e Verreth, con Castrovilli pronto a portare qualità dal primo minuto. Sarà una partita a scacchi, dove la solidità ritrovata delle Vespe sfiderà la voglia di riscatto dei Galletti.

Direttore di gara: sig. Rosario Abisso della sezione AIA di Palermo

Primo assistente: sig. Federico Fontani della sezione AIA di Siena

Secondo assistente: sig. Ivan Catallo della sezione AIA di Frosinone

IV° ufficiale: sig. Fabio Rosario Luongo della sezione AIA di Frattamaggiore

VAR: sig. Alberto Santoro della sezione AIA di Messina

AVAR: sig. Davide Ghersini della sezione AIA di Genova

Probabili formazioni

Juve Stabia (3-5-1-1): Confente; Ruggero, Giorgini, Bellich; Carissoni, Correia, Leone, Pierobon, Cacciamani; Maistro; Candellone

Bari (3-4-2-1): Cerofolini; Meroni, Vicari, Nikolaou; Dickmann, Braünoder, Verreth, Dorval; Castrovilli, Antonucci; Moncini