La Gazzetta dello Sport pubblica le probabili formazioni di Lazio-Napoli. Maurizio Sarri dovrà fare a meno degli squalificati Allan e Hysaj. Davanti a Reina ci saranno Maggio, Albiol, Koulibaly e Ghoulam. A centrocampo David Lopez, Jorginho e Hamsik. In attacco Insigne, Higuain e Callejon. Pioli ha un’emergenza tra infortunati e squalifiche. I biancocelesti dovrebbero optare per il 4-3-3 con Marchetti, Basta, Hoedt, Mauricio e Konko in difesa. A Centrocampo Parolo, Onazi e Lulic. In attacco Candreva, Klose e Felipe Anderson.
Sarri fa manivantismo applicato: dice di non pensare alla Juve
Tuttosport mette nel mirino Sarri che viene tacciato di maniavantismo perchè teme la rimonta juventina a pochi match dal big match dello Juventus Stadium. Ecco alcuni passaggi evidenziati: “Sarri da una parte dice di non pensare alla Juve mentre dall’altra dimostra di farlo tout court. Il suo ragionamento è un buon esempio di manivantismo applicato. Sarri è riuscito in una sola dichiarazione a concentrare tutti gli elementi possibili, arrivando a ridimensionare il vantaggio di una squadra che ha un centravanti che segna un gol a partita. E’ pretattica, mica crede che l’Higuain di quest’anno sia come avere Toni. Ma tant’è, la butta lì, perchè tutto fa brodo nella battaglia psicologica”.
ATELIER MONTEZ PER IL NEPAL. Mostra fotografica di Jacopo Brogioni per aiutare la popolazione devastata dal sisma del 2015
“Ridateci quei colori”, Bring Back Those Colours, è il progetto fotografico realizzato in Nepal da Jacopo Brogioni. I suoi scatti raccontano il Nepal pre e post sisma che ha devastato l’intero Paese causando la morte di oltre 8mila persone. L’Atelier Montez espone la mostra fotografica che si pone come obiettivo quello di raccogliere gli introiti derivanti dalla vendita delle opere e donarli in beneficienza alla popolazione del Nepal. L’iniziativa è stata organizzata insieme ed a favore di Unicef.
Roma- Dopo il grande successo ottenuto nel settembre dello scorso anno al MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti di Roma del XXI secolo (e replicato a Milano durante l’Expo negli spazi del padiglione Nepal e Russia), il team di CultRise non si ferma e porta il progetto fotografico di Jacopo Brogioni in esposizione per un mese presso l’Atelier Montez di Roma. Il ricavato della mostra verrà devoluto alla popolazione nepalese vittima del terremoto dello scorso 25 aprile.
I colori catturati dagli scatti di Brogioni raccontano e insieme ricordano un Nepal spazzato via da nubi di polvere e grida di aiuto. Nelle immagini di luoghi ormai andati distrutti è impresso il ricordo di quei colori che il Nepal ha vestito fino al giorno della catastrofe. Ma non basta ricordare.
Grazie al giovane team di CutlRise il progetto “Bring Back Those Colours” arriva alla sua 4° tappa ed espone per un mese intero all’interno degli spazi dell’Atelier romano Montez, ponendosi come obiettivo non solo di sensibilizzare ma anche contribuire concretamente alla ripresa di un paese bisognoso di aiuto.
«Bisogna che i colori del Nepal tornino alla luce e siano il primo passo verso la ricostruzione. Le mie foto devono diventare il mezzo per permettere a tutti di posare gli occhi su qualcosa che è esistito e non esiste più, aiutando nel frattempo chi questi colori può ridarceli», dichiara in un comunicato l’artista della fotografia.
Il lavoro di Brogioni, grazie al sostegno di CultRise e Unicef, quindi non vuole essere una semplice rassegna di quanto accaduto prima e dopo il terremoto del 25 Aprile 2015 di magnitudo 7.8 con epicentro tra Kathmandu e la città di Pokhara, ma piuttosto un mezzo per raccontare una realtà spazzata via e un modo per creare la possibilità di ricostruirla.
“Bring Back Those Colours” si pone dunque l’obiettivo di devolvere all’UNICEF Italia il ricavato netto della mostra fotografica, della vendita delle opere e delle altre donazioni ricevute spontaneamente.
APERTURA AL PUBBLICO: 5 febbraio 2016 – H. 18:00
Sarà possibile visitare la mostra fotografica fino al 26.02.16
dal giovedì alla domenicadalle 17:00 alle 20:00
o su appuntamento telefonando a : +39 328 0643559
ESCLUSIVA – Roberto Amodio duro con chi è andato via: Sulle cessioni di Bombagi e Arcidiacono dico che..
Abbiamo raccolto le impressioni, sul mercato stabiese e non solo, di Roberto Amodio, grande ex Capitano della Juve Stabia ed ora tra i principali consiglieri del Patron Manniello.
Ecco le parole di Amodio al Pungiglione Stabiese:
Prima di tutto una sua valutazione sulla situazione di classifica delle Vespe: Il momento è delicato, inutile nasconderlo. Veniamo da una lunga striscia di pareggi, interrotta solo dalla sconfitta di Lecce, che non sta facendo bene né alla classifica né al morale della squadra. Siamo tutti responsabili di questa situazione ma è anche vero che la sfortuna non ci sta abbandonando un attimo. Anche la partita con il Catanzaro lo ha dimostrato: loro hanno segnato con il classico gol della domenica di un difensore, mentre noi abbiamo avuto tantissime palle gol che non so come abbiano fatto a non entrare in rete.
Nel mirino della critica è finito anche Zavettieri: E’ normale che sia così; lui è l’allenatore ed è il primo che quando le cose non vanno bene viene messo in discussione. Forse qualche errore lo sta commettendo anche il Mister ma non dimentichiamo che l’emergenza infortuni solo ora si sta iniziando a placare. Ancora oggi non possiamo contare sul nostro miglior attaccante, Ripa; un centrocampista come Maiorano solo ora sta riprendendo gli allenamenti; Contessa è out ecc. In più il mercato non ha fatto bene alla concentrazione della squadra.
Proprio in tema mercato, l’ex Capitano non risparmia frecciatine a Bombagi e Arcidiacono, partiti per Catania e Foggia: Sinceramente la delusione dal punto di vista umano nei loro confronti è tanta. Bombagi negli ultimi sei mesi è stato in vacanza qui; ad ogni minimo fastidio, persino per un’unghia dolorante, ha preferito non giocare perchè già aveva deciso da tempo di voler seguire a Catania il suo ex allenatore Pancaro. Arcidiacono, invece, era da oltre un mese che parlava con il Benevento (alla fine si è accasato a Foggia) senza che né lui né la società sannita avessero chiesto autorizzazione alla Juve Stabia. Un comportamento scorretto da parte di entrambe le parti. Quando in rosa ci sono giocatori che non hanno voglia di restare è meglio farli partire piuttosto che trattenerli contro la loro volontà.
In compenso sono arrivati tanti giovani vogliosi di fare bene: Mi riferivo proprio a questo. Da dirigente preferisco di gran lunga un giocatore con meno esperienza e, magari, anche meno forte di chi è andato via, ma che in compenso quando entra in campo ha voglia di spaccare il mondo e di dare tutto per la sua squadra. Prendete Diop ad esempio: con il Catanzaro ha messo in campo una determinazione impressionante ed anche quel pizzico di cattiveria che a me piace vedere in un calciatore. Tornando a Bombagi e Arcidiacono mi rifaccio al detto napoletano “meglio un asino vivo che un cavallo morto”.
Tra le note positive della stagione c’è il giovane Luigi Carillo, sempre più sicuro in difesa: Fa piacere perchè si tratta di un ragazzo cresciuto nel nostro vivaio e che tiene tanto alla maglia della Juve Stabia. Deve continuare a crescere senza montarsi la testa; dal punto di vista tecnico dico che è molto raro trovare un difensore mancino bravo palla al piede come lui. Dobbiamo essere bravi a ripartire dai nostri giovani e a dare loro le chances che meritano.
Infine un appello ai tifosi stabiesi: Restiamo tutti uniti e cerchiamo di stare vicino alla squadra. Dobbiamo far sentire la nostra fiducia ai ragazzi perchè se in loro dovesse subentrare la paura, sarebbe molto difficile recuperare la situazione. Confido nel sostegno dei veri tifosi stabiesi.
Raffaele Izzo
Juve-Napoli, trasferta vietata ai napoletani
Allo Juventus Stadium senza tifosi del Napoli.
E’ quanto deciso ieri dal Questore di Torino Salvatore Longo che ha decretato il divieto di vendita dei biglietti in Campania. In occasione della gara di andata era stato preso un analogo provvedimento per il settore ospiti del San Paolo. Alla base della decisioni ragioni di sicurezza. Tuttavia, secondo La Gazzetta dello Sport, il settore dedicato ai tifosi ospiti, però, non resterà chiuso: sarà occupato dagli stessi tifosi bianconeri o da bambini.
Raicevic, inserimento in extremis del Genoa e salta tutto
Il Corriere di Vicenza ripercorre quella che è stata la giornata movimentata dell’attaccante montenegrino con passaporto belga: “Sembrava sul punto di essere ceduto, con l’unica variante legata alla sua permanenza in biancorosso fino a giugno. Dopo un affondo della Juventus è stato il Napoli a cercare a lungo di chiudere l’acquisto di Raicevic arrivando a mettere sul tavolo una offerta vicina ai tre milioni di euro e accettando anche la richiesta del Vicenza che chiedeva di tenere il giocatore fino a giugno. Dopo un tentativo di inserimento nella trattativa del Genoa, tutto lasciava pensare che per Raicevic al Napoli fosse ormai questione di dettagli, quando verso le ore 20 il presidente Pastorelli ha chiuso la porta al Napoli”.
Il Punto – 2 febbraio
È andato davvero in soffitta il Patto di stabilità interno, tagliola agli investimenti degli enti locali? Con la “finanziaria” 2016 è diventato meno stringente, in futuro si vedrà. Peraltro, via Imu e Tasi sulla prima casa e bloccati aumenti di altre entrate, scompare l’autonomia impositiva dei comuni. Che però potranno finanziare le (ordinarie) spese correnti con entrate straordinarie come gli oneri di urbanizzazione.
Nel 2016 arriveranno 800 milioni ai cittadini più poveri. Un magro 11,4 per cento dei 7 miliardi che servirebbero. Si dovranno così selezionare 280 mila famiglie “meritevoli di aiuto” su un milione e mezzo di nuclei disagiati. Un autentico sostegno universale al reddito è di là da venire.
La magistratura, dalle alte cariche ai semplici giudici, dice che il reato d’immigrazione illegale è del tutto inutile. Perché, di fatto, non è punibile. Anzi, i procedimenti eventualmente avviati sono un costo per la giustizia. Eppure i politici, a destra e a sinistra, non vogliono abolirlo: l’immagine ha la meglio sulla razionalità.
Chiamiamo pedaggio autostradale ciò che in molti casi è una tassa. Il ticket che paghiamo al casello dovrebbe infatti coprire costi d’investimento e gestione più un giusto profitto al concessionario. Ma se l’investimento è ammortizzato (esempio: l’Autobrennero) la tariffa diventa un tributo – che dovrebbe essere stabilito dal Parlamento e non dal governo – o, meglio, un regalo al concessionario che non investe.
Sostieni lavoce
Cari lettori, come sapete, lavoce.info vive ed è indipendente grazie al vostro sostegno. Vi chiediamo un piccolo-grande sforzo con un contributo finanziario secondo le vostre possibilità. Grazie!
- 2016, anno zero del patto di stabilità interno
02.02.16
Paolo Balduzzi e Massimo BordignonLa revisione del patto di stabilità interno è utile, ma non risolutiva. Perché per i comuni resta comunque il vincolo sulla competenza per le spese finali. E perché i municipi hanno perso l’autonomia impositiva. Bisognerà trovare altri modi per finanziare gli investimenti, almeno quelli meritevoli.
-
Contro la povertà si recita ancora a soggetto
02.02.16
Chiara Saraceno
Il Consiglio dei ministri ha varato il piano nazionale di contrasto alla povertà. Ma forse è presto per dire che finalmente anche l’Italia si è data una misura strutturale di sostegno al reddito dei più poveri. Perché le risorse sono troppo esigue e a beneficiarne saranno ben poche famiglie. -
Immigrazione illegale: perché è un reato inutile
02.02.16
Maurizio Ambrosini e Alberto GuarisoIl reato di immigrazione illegale è stato introdotto nel 2009. E ha subito rivelato i suoi limiti. A cominciare dall’impossibilità di procedere alle espulsioni per mancanza di risorse e di accordi con i paesi di origine. Per lo Stato è un costo. E la rinuncia ad abolirlo è una resa della politica.
-
Quando il pedaggio diventa un’imposta
02.02.16
Giorgio RagazziI pedaggi dovrebbero servire a coprire i costi degli investimenti e della gestione delle autostrade. Se rimangono invariati anche quando l’arteria è pienamente ammortizzata, siamo di fronte a una imposta sul transito. Che dovrebbe essere votata dal parlamento e non semplicemente decisa dal governo.
Il Napoli mette nel mirino quattro nomi per giugno
Il mercato invernale è appena finito, ma quello estivo in realtà è appena iniziato perchè le big del calcio italiano sanno già come muoversi. Anche il Napoli, secondo l’edizione odierna del Corriere dello Sport: a partire dalla difesa, perchè il club azzurro è possibile che possa prender parte ad un’asta con Roma e Fiorentina per il difensore dell’Empoli Lorenzo Tonelli. Un rinforzo dovrà arrivare anche a centrocampo, dove sono tre i nomi molto quotati: l’olandese dell’Ajax Davy Klaassen, nonchè il tedesco del Bayer Leverkusen Cristoph Kramer e lo svizzero del Borussia Moenchengladbach Granit Xhaka.
Insigne: “Miglior stagione a Napoli per me. Su Maradona e i tifosi…”
Lorenzo Insigne ha parlato ai microfoni di Mediaset durante la trasmissione Tiki Taka, condotta da Pierluigi Pardo. Ecco quanto dichiarato dal folletto di Frattamaggiore: “Penso che questo sia il primo anno in cui sto facendo veramente bene a Napoli e sta accadendo grazie al mister e ai compagni.”
La punizione contro l’Empoli come quelle di Maradona? “La punizione è stata bella. In settimana mi sto allenando e sono riuscito a fare gol. Non è giusto fare paragoni perché Diego è il migliore di tutti i tempi e trovo inutile il paragone.”
Cassano ti ha definito il miglior calciatore italiano: “Siamo molto amici con Cassano, lui ha detto questo perché lo sente. Io sto cercando di dare il massimo per mister e compagni oltre che per impressionare Conte che poi farà le sue scelte.”
Cosa vi sta dando Sarri? “Il mister ci ha dato tanto, ci ha spronato dopo due anni in cui non abbiamo fatto molto bene ed ha tirato fuori il meglio di noi. Stiamo facendo un grande campionato grazie al suo aiuto.”
In città si sogna lo Scudetto. Tu sei nato nel ’91, che effetto ti fa vedere le gesta di Maradona? Lui è il primo tifoso a sognare un grande successo: “Tutti sogniamo, i miei amici e i miei parenti mi hanno parlato di Maradona, mi hanno fatto vedere delle videocassette ed è una grande emozione vedere i suoi gol. Tutta la squadra spera di fare un grande campionato e togliersi delle soddisfazioni.”
Cosa provi sentendo il coro dei tifosi “Un giorno all’improvviso”? “(Canta il coro, ndr) I tifosi ci stanno vicino, stiamo facendo bene, ci divertiamo in campo e non abbiamo motivo di non festeggiare. I tifosi ci sono sempre stati vicino e diamo il massimo per loro.”
Ci sono dei “matti” nello spogliatoio? “No, siamo tutti bravi ragazzi. C’è dialogo nello spogliatoio, siamo molto uniti per arrivare fino in fondo, anche quelli che giocano meno.”
La favorita per lo Scudetto è la Juve o il Napoli? “Si sa che la favorita è sempre la Juve che ha vinto quattro scudetti di fila. Noi stiamo facendo il nostro campionato e pensiamo alla Lazio.”
Cosa ne pensi di Dybala? “Si vedeva già a Palermo che aveva talento e lo sta dimostrando in una grande squadra come la Juve, non sono io a scoprirlo ma si vede che è un grande giocatore.”
Giuntoli incassa il no per Raicevic e Ionita
La Gazzetta dello Sport scrive sui colpi di mercato Raicevic e Ionita che sono stati ad un passo dal Napoli: “Il Napoli ha tentato fino all’ultimo di realizzare l’operazione Raicevic in prospettiva, perché prima di luglio in ogni caso il giocatore non sarebbe arrivato da queste parti”.
Nel pomeriggio di ieri Cristiano Giuntoli ha discusso con diverse società per trattative che riguardano sempre il futuro. La prima è stata il Pescara, per Gianluca Lapadula: “Le parti si erano accordate per rivedersi a fine giugno, ma nella trattativa s’è inserita la Juve che ha bloccato sia l’attaccante sia Caprari”.
A quel punto si è andati dal Vicenza per Filip Raicevic, ma “più che un problema di tempi tecnici per perfezionare la trattativa è stato soprattutto il mancato accordo economico tra i due club a far saltare tutto. E a rimandare ogni discorso alla prossima sessione di mercato”.
Infine il Verona, per il centrocampista Adrian Ionita: “L’accordo col Verona non è stato raggiunto per la differenza tra la richiesta e l’offerta. Giuntoli ha già un accordo per luglio con l’agente del giocatore cui nei prossimi giorni verrà proposto dal Verona un rinnovo del contratto a scadenza nel 2017”.
Lo Stato: il fumo uccide. Ma allora perché vende le sigarette? FERDINANDO CAMON*
Non fumo, ma mia moglie fuma. E i figli? Fumano, naturalmente. Se trovano due esempi in casa, uno buono e uno cattivo, i figli seguono il cattivo. Quanti soldi hanno sprecato finora i miei figli, in sigarette? Tanti. Potrebbero piantare causa alla madre e farseli rimborsare. Testimonierei in loro favore. Nella loro educazione la presenza della sigaretta accesa è stata perenne, fin da quando erano piccoli. Anche in auto, durante i viaggi. Il vano dove sta l’accendisigari era sempre aperto, e l’accendisigari sporgeva come un’offerta: bastava allungare la mano ed estrarlo per accendersi la sigaretta. Un nostro amico morì di cancro ai polmoni, fumava sempre anche guidando, e nella sua famiglia chiamavano l’accendisigari «il killer». Ma io credo che chi muore di cancro ai polmoni non venga ucciso da un killer. È lui che si suicida.
Quando in Italia si decise la svolta, «basta pubblicità al fumo», anzi «facciamo pubblicità contro», e comparvero le prime scritte contro le sigarette, ammiravo uno slogan violento (anche troppo, lo riconosco) che diceva così: «Comincia dalla prima sigaretta / il lento suicidio dei coglioni». Non fu mai diffuso. Che peccato. Sarebbe stato la vendetta di noi non-fumatori, che in una società di tutti fumatori eravamo considerati dei semi-viri. La distinzione cominciava nelle scuole superiori: i ragazzi fumatori erano ragazzi doc, e le ragazze andando con loro andavano sul sicuro, i ragazzi non-fumatori chissà cos’erano, le ragazze che si mettevano con loro rischiavano. Quando vado a Los Angeles e giro in auto (ho un figlio là), passo volentieri per la strada dove si alza una statua che raffigura un uomo con la sigaretta in bocca: l’uomo è dritto in piedi, vestito alla cow-boy (il cow-boy è più macho dell’impiegato), la sigaretta gli pende dalle labbra, ma pende proprio, nel senso che è curva, come se fosse molle. Lo slogan non c’è, ma è chiaro: «Fuma, e ti ritroverai impotente».
Padronissimo, ognuno di noi, di voler fumare e quindi diventare impotente, o insomma vedersi ridotta la potenza. Ma non padrone di fumare in auto con minori. L’impotenza, o la minor potenza, degli adulti è una loro scelta, ma la potenza dei minori è un loro diritto. Per non parlare dei feti. Ormai sappiamo che i feti, mesi prima di nascere, sentono la musica che la madre ascolta, gli americani dicono di aver perfino registrato all’ecografia che se sentono musica rock i nascituri muovono i piedini, mentre se sentono musica classica muovono le mani. È stato affermato che, se prima di nascere hanno sentito più volte una canzone e dopo nati la risentono, ebbene, la riconoscono. Sarebbe molto bello se fosse vero. Ma comunque, è bruttissimo che appena nati sentano il sapore di fumo che hanno sentito prima di nascere. La madre incinta non fuma, se ama il figlio che verrà. E dopo non fuma, se ama il figlio appena venuto. E in presenza di una donna incinta non si fuma. Si potrebbe andare avanti: neanche in presenza di figli in età infantile o minorenni. In treno è assurdo che si fumi nelle toilette, dove il fumo impregna l’abitacolo indelebilmente. Adesso le scritte sui pacchetti saranno più chiare: «Il 90% del cancro ai polmoni è dovuto al fumo», «Il fumo può uccidere il feto», «Il fumo causa ictus», segue foto del fumatore in carrozzella. Capirei se fosse una campagna che l’Organizzazione Mondiale della Sanità rivolge ai venditori di sigarette. Ma è una campagna dello Stato, venditore monopolista di sigarette. Allora, perché le vende?
* fercamon@alice.it / lastampa
Cirinnamoreremo. MASSIMO GRAMELLINI*
Nel giorno in cui il Senato comincia a votare la legge Cirinnà viene naturale chiedersi su chi si fondi davvero una famiglia. Su un uomo e una donna, oppure su due persone che si amano a prescindere dal proprio sesso? In natura ogni creazione presuppone il maschio e la femmina. Ma prima di tutto, anche del maschio e della femmina, la natura riconosce l’energia dell’amore. Due uomini o due donne che si amano sono da ritenersi contro natura più di un uomo e di una donna che stanno insieme detestandosi? Offende l’intelligenza emotiva di chiunque considerare famiglia naturale il tizio che ieri a Pozzuoli ha dato fuoco alla compagna incinta e famiglia innaturale la signora che accudisce in ospedale la sua fidanzata malata. In nome di quale principio astratto, ormai solo in questa nazione che ha la ventura di confinare con il Vaticano, bisognerebbe impedire a due individui dello stesso sesso di vedere riconosciuta la loro unione da una legge dello Stato?
Quanto al temuto articolo 5 sull’adozione del figlio del partner, non è il cavallo di Troia per l’utero in affitto, ma il tentativo di risolvere una questione che riguarda poche centinaia di coppie omosessuali con cui vive un figlio rimasto privo dell’altro genitore biologico. Nell’ipotesi di morte del genitore superstite, è preferibile che il bambino rimanga nella casa e tra gli affetti in cui è cresciuto o che cominci il gioco dell’oca degli sballottamenti e magari degli orfanotrofi? Anche in questo caso la risposta è suggerita dall’amore. E l’amore non è mai contro natura.
*lastampa
Ninkovic: “Il Napoli mi voleva ma ho rifiutato e vi spiego perchè…”
Nikola Ninkovic, centrocampista serbo appena arrivato al Genoa, ma acquistato dal Chievo Verona, è stato vicino al Napoli, ma alla fine ha preferito rifiutare per un motivo preciso. Il giocatore ha vissuto male l’ultimo periodo e quando il tutto si è concretizzato, è scoppiato in lacrime. A Mozzart Sport dichiara: “Questo è il momento più difficile della mia carriera, perchè lascio il Partizan dopo dieci anni. Quindici giorni fa ho ricevuto un’offerta da un grande club italiano, come scritto dai media (il Napoli, ndr), ma ho rifiutato perchè avrei dovuto firmare un pre-contratto e trasferirmi in estate, senza giocare per sei mesi e il Partizan non avrebbe guadagnato niente”. Il calciatore giocherà nel Chievo Verona fino a giugno, ma è del Genoa da giugno e per quattro anni.
ESCLUSIVA – Giuseppe Rizza (ex Juve Stabia): Porto Castellammare nel cuore; spero di tornare un giorno..
Abbiamo avuto il piacere di ascoltare in collegamento telefonico Giuseppe Rizza, ex terzino della Juve Stabia nelle stagioni 2007-2008 e 2011, intervenuto al Pungiglione Stabiese e ricordato tutt’ora per la sua grinta ed il suo attaccamento alla maglia stabiese.
Ecco le sue parole:
Innanzitutto un giudizio sul campionato della Juve Stabia: Sto seguendo la Lega Pro con interesse e, soprattutto la Juve Stabia. Mi sembra di capire che questo non è un momento facile per la piazza, che ha perso entusiasmo alla luce dei risultati al di sotto delle aspettative della squadra. Sono convinto che a Castellammare ci sia un fattore che tante piazze non hanno: dei tifosi eccezionali; quindi stando tutti uniti, tifosi e squadra, sono certo che la Juve Stabia potrà superare questo momento difficile.
Sulla stagione non positiva della squadra stanno incidendo gli infortuni: Certo, questo è un fattore da non sottovalutare. Purtroppo di infortuni ne so qualcosa e vi assicuro che è davvero penalizzante per una squadra non poter schierare gli uomini migliori o dover costringere altri elementi agli straordinari a causa dei tanti infortuni. Questo non deve essere un alibi ma, sicuramente, una considerazione da tenere a mente quando si giudicano i risultati.
Poi un giudizio su Sergio Contessa che ricopre il tuo stesso ruolo in campo: Sto seguendo Contessa, che sta dimostrando tutto il suo valore. Proprio come accadde a me, anche lui è stato trasformato da terzino sinistro ad esterno alto. Io, addirittura, a Castellammare arrivai come terzino nel 5-3-2 e poi fui impostato ala offensiva in un 4-3-3, con ottimi risultati. Se un giocatore è intelligente tatticamente ed è bravo a recepire i cambiamenti del ruolo, la posizione da esterno alto è quella che, a mio avviso, può dare maggiori soddisfazioni perchè permette di partecipare in modo più attivo alle azioni della squadra. A Castellammare ho vissuto davvero emozioni indescrivibili: ricordo con piacere la salvezza quasi miracolosa della mia prima stagione e la promozione in serie B del 2011, quando purtroppo, fui costretto ad assistere da infortunato all’impresa dei miei compagni.
Una particolarità della tua carriera è quella che ti vede sempre ben voluto sia a Castellammare che a Nocera: Sì è vero! Sono arrivato a Castellammare da ragazzo, a 19 anni, mentre a Nocera quando già avevo anni importanti alle spalle. All’inizio l’arrivo a Nocera non è stato facile perchè nei miei confronti c’era scetticismo sia da parte dei tifosi nocerini, per i miei trascorsi stabiesi, che da parte degli stabiesi, che non si aspettavano il mio passaggio in rossonero. Poi però entrambe le tifoserie hanno capito e visto che metto il cuore in campo, qualsiasi maglia io indossi ed il fatto di essere stato bene sia alla Juve Stabia che alla Nocerina non compromette l’affetto che nutro per entrambe le piazze e le tifoserie.
Il punto sulla tua carriera: Negli ultimi tempi ho giocato prima a Noto, squadra della mia città che porto nel cuore, e poi a Gaeta, dove qualche noia fisica non mi ha permesso di dare il meglio. Ora sono tornato in Sicilia in cerca di una squadra che faccia al caso mio.
Magari la Juve Stabia: Sarebbe veramente una gioia indescrivibile. Sono sincero: la scorsa estate c’è stato un avvicinamento con la società di Castellammare; ci ho sperato tanto ma poi la dirigenza ha fatto altre valutazioni, come è giusto che sia. Il sogno di tornare a vestire la casacca gialloblè c’è sempre e spero davvero che si possa realizzare in futuro. Quando c’è una passione come la mia per i colori stabiesi passa tutto in secondo piano, l’ingaggio, il contratto ecc; sarei pronto a firmare in bianco se arrivasse una chiamata da Castellammare. Spero di tornare quanto prima, magari non solo da tifoso..a presto e Forza Juve Stabia!
Raffaele Izzo
ISCHIA, INGAGGIATO GENNARO ACAMPORA
La Società Sportiva Ischia Isolaverde comunica di essersi assicurata le prestazioni sportive di Gennaro Acampora. Centrocampista, nato a Napoli il 9 Agosto 1989, ha giocato in Serie D con Rieti, Sant’Antonio Abate, Matera, Pianura, Turris, Potenza e Nola. Nel 2010 fa il suo esordio nel calcio professionistico con il Valle del Giovenco. La stagione successiva si trasferisce all’Isola Liri, mentre nel 2014 ha indossato le maglie di Ascoli e Paganese. Dopo una breve esperienza in Spagna con il Buelna, ad inizio 2015 si trasferisce a Monza, dove ottiene una miracolosa salvezza. Ha iniziato questa stagione con l’O.Agnonese, prima di trasferirsi all’AZ Picerno
ISCHIA, UFFICIALE INGAGGIATO MANUELE BLASI
La Società Sportiva Ischia Isolaverde comunica di essersi assicurata le prestazioni sportive di Manuele Blasi. Centrocampista centrale, nato a Civitavecchia (RM) il 17 Agosto 1980, cresce ne settore giovanile della Roma con la quale esordisce in Serie A il 22 Gennaio del 2000. Alla fine saranno 280 le presenze nella massima serie con Perugia, Parma, Juventus ( con la quale si aggiudica uno scudetto, poi revocato), Fiorentina, Napoli, Palermo, Lecce e Pescara. Negli ultimi due anni, ha vestito la maglia del Varese (Serie B), totalizzando 45 presenze. Nella prima parte di questa stagione ha vinto il campionato indiano con il Chennaiyin di Marco Materazzi. Dopo aver giocato con le nazionali giovanili, dall’Under 16 all’Under 21, il 18 Agosto 2004 fa il suo esordio con la nazionale maggiore del neo ct Marcello Lippi. In totale saranno 8 le presenze con la maglia azzurra.
Napoli, Regini c’è l’ ufficialità . (Pasquale Ammora)
Dopo Grassi altro rinforzo in casa Napoli, è ufficiale l’ acquisto del difensore della Sampdoria Vasco Regini. Questo è il comunicato del club sul proprio sito ufficiale: “il Napoli ufficializza l’ingaggio di Vasco Regini dalla Sampdoria. Il difensore arriva in azzurro con la formula del prestito con opzione di riscatto.
– LA SCHEDA –
Vasco Regini è nato a Cesena il 9 settembre 1990. Ha indossato le maglie del Cesena, della Sampdoria, del Foggia e dell’Empoli.
Vanta 34 presenze con un gol in Prima divisione, 80 con un gol in serie B, comprese le quattro presenze nei playoff-2012/13, e 72 in serie A dove ha esordito il 9 maggio 2009 in Sampdoria-Reggina 5-0.
In più ci sono 11 presenze in coppa Italia ed una nel turno preliminare di Europa League dello scorso 30 luglio in Sampdoria-Vojodina 0-4.
Il difensore vanta 4 presenze nella nazionale di serie B, 13 nell’Under 20 e 5 nell’Under 21.”
JUVE STABIA – Ceduti Arcidiacono e Mileto

S.S. Juve Stabia rende noto che è stato raggiunto l’accordo con il Foggia Calcio per il trasferimento, a titolo gratuito, delle prestazioni sportive dell’esterno offensivo Pietro Arcidiacono, classe ‘88.
Contestualmente, S.S. Juve Stabia rende noto che è stata perfezionata, con l’A.C.R. Messina, la cessione, a titolo gratuito, delle prestazioni sportive del difensore, classe ‘95, Francesco Mileto.
Ad Arcidiacono e Mileto vanno gli auguri di un futuro ricco di soddisfazioni personali e professionali.
STABIA, ancora sassi contro treno della vesuviana diretto a Sorrento. Ferita una studentessa.
Castellammare di Stabia. Un ennesimo atto criminale, con lancio di sassi, è avvenuto ai danni dei treni della circumvesuviana. Il treno preso di mira è stato quello delle 19,11 partito dal terminal di Porta Nolana e diretto a Sorrento.
Questa volta, oltre ai danni alla vettura (i vetri di un finestrino) e allo spavento dei viaggiatori, c’è stato anche un ferito, una studentessa che è rimasta ferita al volto e alla spalla anche dalle schegge del vetro del finestrino.
L’atto criminale è avvenuto tra la stazione di Barra e quella di Santa Maria del Pozzo e la studentessa è stata soccorsa alla prima fermata utie, quella di San Giorgio, dove c’era un’ambulanza ad attenderla.
A San Giorgio erano presenti anche le forze dell’ordine che hanno preso atto dell’atto ed avviate le indagini che, nell’immediato, non sono potute risalire agli autori dell’atto vandalico e criminale dal momento che il lancio di sassi è partito dalle campagne del tratto da Barra e Santa Maria del pozzo dove, come su scritto, si è avuto il lancio di sassi.
Tutti i passeggeri diretti in provincia sono stati invitati a scendere dal treno, che è tornato a Napoli, e fatti salire su un altro convoglio diretto a Sorrento.
DÃ fuoco alla compagna incinta e scappa, i medici fanno nascere il bambino in anticipo
I carabinieri sul luogo in cui è avvenuta la tragedia a Pozzuoli, Carla Ilenia e Paolo Pietropaolo
Tragedia a Pozzuoli. La mamma è ricoverata con ustioni sul 50% del corpo. L’uomo è già stato arrestato dopo un incidente stradale a Formia.
Ha dato fuoco alla compagna incinta al culmine di una lite, probabilmente esplosa per motivi di gelosia, usando una bottiglia di alcol, davanti la loro abitazione, a Pozzuoli (Napoli), poi è scappato ma durante la fuga è finito contro un guardrail, sul ponte del Garigliano, nei pressi di Formia (Latina), dove i carabinieri lo hanno trovato, ancora a bordo della sua auto, in stato di choc, e condotto in caserma.
La donna, avvolta dalle fiamme, è stata soccorsa da un vicino di casa che subito dopo ha chiamato il 118. L’ambulanza l’ha portata nell’ospedale di Pozzuoli da cui è stata trasferita nel Cardarelli di Napoli, in codice rosso. Carla Ilenia Caiazzo, 38 anni, che le foto mostrano di una bellezza mediterranea, è stata portata nel reparto di ostetricia per un parto urgente con taglio cesareo. Infine il trasferimento nel reparto grandi ustionati, dove si trova attualmente in prognosi riservata con lesioni sul 40 per cento del corpo.
La piccola, cui i parenti della donna hanno dato il nome Giulia Pia, è venuta alla luce dopo 34 settimane di gestazione: sta bene, ed è questa l’unica notizia positiva di questa tragedia avvenuta nel Napoletano. Il tutto è successo nelle immediate vicinanze dell’abitazione dove la coppia – lei estetista, lui, Paolo Pietropaolo, di 40 anni, precedenti per droga, appartenente a una famiglia benestante dei campi flegrei – vive. Un parco residenziale, con villette e abitazioni di pregio circondate da giardini, che si trova in via Vecchia delle Vigne, al civico 68.
Un litigio sfociato in un cruento tentativo di omicidio: Pietropaolo ha preso dell’alcol, lo ha gettato addosso alla compagna incinta e poi ha appiccato le fiamme. La donna avrebbe rischiato di morire sul posto se non fosse stato per la prontezza di riflessi di un vicino, il quale ha preso il tubo collegato al rubinetto che si usa per innaffiare le piante e ha spento le fiamme. Poi la chiamata al 118 e la corsa in ospedale. Amici e conoscenti della coppia descrivono come burrascosa la convivenza tra Carla e Paolo: litigi frequenti e altrettanto rapide riconciliazioni, con un rapporto che però negli ultimi tempi sarebbe stato minato dalla gelosia. L’imminente nascita della bimba non avrebbe migliorato la situazione.
Quando Pietropaolo è stato bloccato dai carabinieri, dopo l’incidente avvenuto sul ponte del Garigliano, ha subito ammesso di essere colui che le forze dell’ordine stavano cercando. I carabinieri, infatti, avevano avviato le ricerche dell’auto, una Nissan, e dell’uomo, in tutt’Italia. Pietropaolo è stato condotto nella caserma di Formia dove, nel tardo pomeriggio, è stato interrogato dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Cassino che, insieme ai carabinieri di Pozzuoli e la Procura di Napoli, sta indagando sulla vicenda.
«Carla, una giovane nostra concittadina, è stata vittima di una folla ingiustificabile», ha detto Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli, dando voce allo sgomento di tutti. «Sono sconcertato – ha aggiunto il primo cittadino – per l’agghiacciante storia capitata in queste ore nella nostra città. Non riesco a trovare le parole sufficienti per esprimere il dolore che provo».



