Corsa, pressing e lanci in profondità per Cedric Bakambu: il piano dell’allenatore del Villarreal Marcelino è abbastanza chiaro in vista della gara di ritorno di Europa League contro il Napoli. Come riferisce il Corriere dello Sport, infatti, ha recuperato Adrian Lopez dopo cinque mesi di infortunio ma “Marcelino si dovrebbe affidare a Soldado più a uno tra Leo Baptistao e Bakambu: la velocità dell’attaccante naturalizzato francese potrebbe essere decisiva vista la partita di rimessa che dovrà giocare il Villarreal. La strategia del tecnico sarà quella di chiudersi in difesa per provare a colpire in contropiede”.
Napoli-Chievo, a rischio chiusura la Curva B per l’assalto al bus dei tifosi del Milan
Come riferisce Il Mattino, c’è il rischio che Napoli-Chievo si giochi in uno stadio vuoto. Dopo la guerriglia urbana che si è scatenata lunedì sera, in procinto di Napoli-Milan, all’esterno del San Paolo, tra tifosi del Napoli e un bus di supporters rossoneri (circa 300), la Digos vuole vederci chiaro e sono partite le indagini per identificare i responsabili della rissa. Gli alti funzionari della Digos stanno pensando se proporre o meno la chiusura della Curva B per Napoli-Chievo, dopo gli episodi spiacevoli di due giorni fa. Si sarebbero accordati i gruppi di Curva B e alcuni componenti della Curva A per assalire il bus che portava 300 tifosi del Milan al San Paolo. L’alternativa alla chiusura del settore potrebbe essere il Daspo per una decina di personaggi, anzichè punire una curva intera. Si sarebbe trattato di un appostamento studiato preordinato da parte di tifosi violenti incappucciati con la chiara volontà di produrre un attacco sventato dall’intervento tempestivo delle forze dell’ordine. L’utilizzo di lacrimogeni ha disperso definitivamente i teppisti, il poliziotto ferito dall’esplosione di una bomba carta sta bene. Nei prossimi giorni fioccheranno i Daspo, dunque, anche in virtù delle identificazioni rese possibili dalle telecamere del Gos e dalla videosorveglianza dello stadio. I vertici della Questura sono impegnati nella analisi delle immagini, con un focus particolare su via Terracina, luogo centrale del tentativo di assalto.
Higuain, a dieta! Il Napoli suggerisce ai familiari il menù
Secondo Il Mattino, c’è qualcuno che sta pensando che Higuain abbia preso qualche chiletto in quest’ultimo periodo. La bilancia, però, non ha suonato alcun allarme, lo ha rivelato il puntuale test che esegue settimanalmente lo staff del Napoli. Dunque, non c’è bisogno di metterlo a dieta. Eppure chi cura la salute del calciatore ha pensato di recapitare a mamma Nancy e alla fidanzata Lara una dieta da seguire per mantenere lo stato di forma. In realtà, a fine anno, i cuochi di casa Higuain sono andati via. Loro erano stati educati a dovere sulle abitudini alimentari del bomber argentino che variano a seconda dei periodi dell’anno ma che ruotano tutte su un regime a base di pasta, pochi grassi e una cucina con pochi condimenti. Con la carne, alimento di cui da buon argentino il Pipita è goloso, da distribuire in giorni precisi della settimana. Prima di trovare dei sostituti all’altezza tra i fornelli, Gonzalo ha faticato qualche settimana: quando li ha trovati e li ha assunti dopo alcuni giorni di prova, ecco che la società azzurra ha avvertito l’esigenza di indottrinarli sul modo giusto di cucinare il cibo all’uomo che con i suoi gol può regalare lo scudetto al Napoli.
Fibrillazione in casa Higuain, nessun rinnovo all’orizzonte con il Napoli
La Gazzetta dello Sport scrive sul futuro di Gonzalo Higuain: “Higuain e il Napoli: è tempo di svolte. Non è detto che l’arrivo di papà Jorge nell’ultimo week-end porti all’atteso incontro con Aurelio De Laurentiis e i suoi più stretti collaboratori per discutere del contratto del Pipita. In casa Higuain da mesi c’è fibrillazione, a dispetto di una stagione per ora spettacolare in campo. Le lusinghe del mercato estero sono ricorrenti e va e viene la tentazione di cambiar maglia in estate. Con questi presupposti sotto traccia è stato già mandato un messaggio forte alla società: niente rinnovi all’orizzonte. Ovviamente in queste vicende tutto può mutare in fretta. Allo stato attuale, però, radio-mercato ha colto il segnale di un suo possibile (e clamoroso) trasferimento a fine stagione. I nomi all’orizzonte sono i soliti: Psg e Chelsea su tutti. L’ultimo incontro con la società risale alla scorsa estate, quando il produttore cinematografico affrontò l’argomento con Higuain senior in un summit a Venezia. I rappresentanti del centravanti argentino chiedevano un sostanziale ribasso della clausola da 94,5 milioni di euro, stipulata al momento della firma nel 2013. In quell’occasione l’argentino strappò un ingaggio da 5 milioni netti all’anno sino al 2018, sottovalutando forse il contrappeso del prezzo di vendita. Da allora sono stati vani i tentativi del sudamericano (e dei suoi agenti) di ottenere uno «sconto» sul cartellino, anche per trovare degli acquirenti disposti a riconoscergli uno stipendio più alto. Come sempre accade in questi casi il vento delle vittorie placa tutti i possibili equivoci. È il motivo per cui Higuain & Co. non intendono agire in maniera precipitosa. I rapporti con la società e (soprattutto) con la tifoseria sono eccellenti. Si spiegano così le frasi abbottonate dei protagonisti della vicenda. Ciononostante il fuoco cova sotto la cenere: sempre che il giocatore e il proprietario del club possano effettivamente essere considerati in contrapposizione sulla questione”
INTERVISTA A CARLA FORTEBRACCI, AUTRICE DI NERALUNA
Carla Fortebracci, intervistata da Vivicentro, presenta il suo ultimo lavoro “Neraluna”
Roma- Dopo il primo thriller pubblicato nel 2008 (Il mistero della dama bianca) e un romanzo autobiografico (Viaggio autobiografico nel paranormale nel 2009), la scrittrice Carla Fortebracci torna con un romanzo esoterico intriso di misteri e passione.
“Neraluna”, a soli due mesi dalla pubblicazione, sta ottenendo già un buon riscontro tra gli amanti del genere che si sono appassionati alla storia di Valeria, la protagonista del romanzo, e di Roy, un audace capitano dei ROS unito alla giovane da “una sorte inesorabile”. Le intricate vicende che coinvolgono i personaggi si tingono di giallo, casi apparentemente inspiegabili legati alla profezia della Neraluna, fanno emergere storie occulte e affiorano dimensioni parallele sullo sfondo delle rovine dell’antica Roma e della mistica Calcutta. Tanti ingredienti che creano suspense, rapiscono il lettore e lo tengono incollato ad un libro dal finale tutt’altro che scontato.
Incontriamo la scrittrice Carla Fortebracci in occasione della presentazione di “Neraluna” presso la libreria Infinite Parentesi di Roma.
Le sue opere sono legate da un tema ricorrente: il paranormale, ma qui spuntano elementi nuovi…
“Il paranormale è il tema centrale anche di questo thriller esoterico, questa volta però ho affrontato anche altri temi scabrosi come le sette sataniche e i trafficanti di organi”.
Il suo stile, inconfondibile, trae spunto da qualche evento particolare della sua vita?
“Fin da bambina ho avuto contatti con il paranormale, prima attraverso i sogni, poi da grande attraverso situazioni realmente accadute. Mi sono quindi trovata spesso in contatto con il male. Ho registrato le voci dei defunti, ho scritto in trance, ho avuto contatti con l’aldilà, ma alla fine ho preferito fermarmi perché ci sono delle porte che non vanno aperte…”.
Anche Roma è un tema ricorrente nelle sue opere, fa spesso da sfondo alle ambientazioni dei suoi romanzi…
“Sì, è la mia città natale e mi è particolarmente cara. Anche il mio prossimo libro che è in stesura, ‘L’era del cigno’, è ambientato a Roma ma le vicende poi si spostano anche in altri luoghi più lontani come in Scozia, o a Calcutta come nel caso di Neraluna”.
Come nasce l’idea di Neraluna?
“L’idea trae ispirazione da una storia realmente accaduta. Il racconto si rifà ad elementi e a persone reali: la casa in cui si svolge la vicenda, per esempio, è una casa che io stessa dovevo comprare; anche i protagonisti sono persone reali che finiscono in questo libro che, una volta iniziato, si è scritto da solo!”. “Ricorre anche il tema della cristianità legata al male – prosegue la Fortebracci– e c’è sempre una prescelta nella veste della protagonista, una prescelta da Dio per difendere il bene e, alla fine, riuscirà sempre a vincere sul male”.
Nella parte finale del romanzo, “il fatto” viene archiviato come “incompreso” dai passanti che, ignari del proprio destino, dimenticano facilmente l’accaduto. Ma allora da chi è compreso?
“È sicuramente compreso dall’autrice e da tutti coloro che credono in queste cose e cioè da chi crede che esistano delle entità negative, persone che si aggregano in sette sataniche ed inneggiano il male. La vittoria del bene sul male sta proprio nel finale, un’implosione che fa sprofondare tutti nell’inferno, satana compreso. Per chi non si accontenta dello stereotipo racchiuso nei suoi canoni, trova dunque una chiave di lettura diversa dalla spiegazione dei ‘soliti’ passanti ”.
Ci sarà un seguito di Neraluna?
“Era previsto un seguito, ma nel frattempo si è evoluto e si è trasformato in un libro di fantascienza al quale sto già lavorando”.
E a noi non spetta altro che attendere con pazienza il prossimo capolavoro della scrittrice Carla Fortebracci (ndr. “L’era del cigno”).
Maria D’Auria
“Banche italiane più fragili. Sofferenze e salvataggi aumentano rischi e costi” MARCO ZATTERIN*
L’Ue: più deboli di altri istituti europei, bene le modifiche su Popolari e Bcc
Doppio pesante giudizio sulle banche italiane. Il primo sostanzia che «l’eredità della profonda e lunga recessione degli ultimi anni, combinata con debolezze strutturali che hanno radici lontane nel tempo, ha eroso la resilienza iniziale del sistema». Il secondo, che deriva di conseguenza, dice che l’universo creditizio «si sta riprendendo lentamente, tuttavia appare più debole di quello degli altri Stati». Le ragioni sono tristemente canoniche. A parte le sofferenze, indeboliscono gli istituti nostrani il limitato livello di capitalizzazione, la qualità degli attivi, la redditività e il rapporto costi/efficienza. Vecchi mali che gli effetti della crisi hanno amplificato.
Lo scrive il «Country Report» sull’Italia che la Commissione europea discuterà nella sua riunione odierna. Il testo, chiuso dai servizi del vicepresidente Valdis Dombrovskis, non dovrebbe essere approvato formalmente questa settimana, bensì l’8 marzo. Modificando il calendario, l’esecutivo ha annunciato «un primo dibattito orientativo» per una migliore messa a punto «politica» nell’ambito del semestre europeo, il processo di coordinamento delle strategie economiche e di bilancio dell’Ue. La parte dedicata al nostro paese contiene l’apprezzamento per le riforme del governo, ma richiama alla realtà sull’economia che cresce poco, sul troppo debito elevato e minaccioso, sugli squilibri macroeconomici che rendono la penisola un freno per la ripresa Ue. Poi ci sono le banche.
Anche qui va di moda l’avversativa, perché l’esecutivo Ue rimarca chiaramente che «nel settore bancario sono in corso importanti riforme, ma rimangono sacche di vulnerabilità». Si riconosce che la squadra di Renzi ha aperto cantieri rilevanti e che «le antiche debolezze nel governo societario vengono adesso affrontate», cosa che «sostiene la capacità del sistema di gestire il proprio attivo» con prestiti e emissioni. Bene anche che siano state annunciate misure per la gestione delle sofferenze. Però «la recente risoluzione di quattro banche italiane in cui i detentori di bond subordinati hanno perduto soldi mostra che una qualche debolezza persiste». Ed è una debolezza di fondo.
Il quadro è intonato. La Commissione nota che la situazione della liquidità sul mercato è favorevole. I depositi interni sono solidi, mentre la fuga dei non residenti si è fermata. Il denaro circola, volendo. Quelli che restano, si sottolinea, sono gli effetti messi a nudo dalla crisi dei debiti sovrani del 2011-2012. «La forte percezione del legame fra il debito pubblico e gli attivi creditizi ha asciugato il mercato all’ingrosso», scrive il rapporto. Ne hanno sofferto i prenditori di credito, in particolare le imprese, a loro volta indebolite dalla crisi congiunturale. Qui sono esplose le sofferenze che pesano sul sistema e sull’intera economia. La crisi ha «peggiorato la qualità degli attivi bancari». Si rischia. E si rischierebbe di più «se la politica monetaria si facesse meno favorevole», visto il legame forte fra istituti di credito e debito sovrano.
La Commissione rileva che la crescita dei crediti incagliati (Npl) ha frenato negli ultimi mesi, ma le sofferenze continuano a generare pressione sulla redditività e assorbono risorse. A giugno 2015 i prestiti incerti ammontavano a 337 miliardi. «Due terzi erano nelle casse dei primi cinque gruppi», rileva Bruxelles. Con l’aggravante che, «nonostante l’interesse crescente per i Npl, le banche se ne liberano lentamente, soprattutto le piccole».
Ci sono ulteriori margini d’azione per il governo, sostiene dunque Bruxelles. La riforma delle popolari e quella delle cooperative sono giudicate con favore e si aspetta quella del credito cooperativo. Alla fine, però, è una questione di cultura. «E’ importante che gli azionisti e i creditori delle banche – scrive la Commissione – diventino pienamente consapevoli dei possibili rischi di sistema in modo da poterli assumerli pienamente insieme con la responsabilità che ne deriva». Sono i fondamenti del credito. Lo erano anche per il signor Banks di Mary Poppins. Dovrebbero esserlo pure per l’Italia e non solo.
*lastampa
Dalle borse una scossa per l’Europa FRANCESCO MANACORDA*
Nei giorni in cui si discute dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea come di un’eventualità realistica e si infittiscono gli scambi di accuse tra Stati membri dell’Ue sulle rispettive banche, è una buona notizia che le due grandi Borse del continente siano in trattative avanzate per una fusione. Dall’unione tra la Borsa di Londra (che controlla anche quella milanese) e quella di Francoforte potrà nascere un colosso delle transazioni finanziarie, in grado di competere con i grandi mercati statunitensi e di coltivare anche aspirazioni di crescita fuori dal continente.
È un bene, insomma, che mentre l’Europa politica dà segni di sbandamento e rischia la frammentazione, qualcosa si muova dal basso, dalla concretezza delle imprese che stanno sul mercato ogni giorno, dando così il segno che solo una prospettiva comune è quella che permette di competere; specie nell’epoca della globalizzazione. Creare un campione continentale nei mercati finanziari non è una semplice questione di orgoglio (inter)nazionale né un’esaltazione della proprietà europea: il principale singolo azionista del London Stock Exchange è il Qatar, mentre i soci della Deutsche Boerse sono per oltre un terzo investitori istituzionali Usa.
Anche questi soci extraeuropei, come tutti, potrebbero ovviamente beneficiare di una possibile fusione, ma gli effetti più concreti si potrebbero avere proprio per le imprese europee che desiderano quotarsi e che potrebbero avere una Borsa più forte ed efficiente per raggiungere i capitali che cercano impiego sui mercati finanziari. Anche per questo incoraggiare le fusioni transnazionali potrebbe essere un compito utile per l’Unione europea, rinunciando magari talvolta ad eccessive preoccupazioni antimonopolistiche che hanno tradizionalmente animato Bruxelles.
Se c’è da rallegrarsi perché in Europa qualcosa si muove, sebbene fuori dalle stanze ufficiali, la possibile fusione tra Londra e Francoforte deve spingerci però anche a una riflessione sul ruolo dell’Italia. Borsa Italiana è già stata assorbita – nel 2007 – dal London Stock Exchange, quando le banche nazionali che la controllavano decisero di aderire all’offerta britannica. Difficile dire, a nove anni di distanza, se questo sia stato un vantaggio o meno per lo sviluppo del mercato finanziario di casa nostra, anche perché nel frattempo le banche italiane hanno ridotto la loro presa sull’Lse decidendo di non muoversi assieme e cedendo parte delle quote che avevano in origine. Insomma, una proprietà italiana frammentata ha finito per contare poco nelle scelte strategiche della nuova Borsa.
Un tema simile potrebbe riproporsi per le banche. Da Bruxelles, oltre ai paletti messi negli ultimi mesi dalla Commissione al governo italiano sul tema dei crediti deteriorati – la conseguenza è una soluzione insufficiente per risolvere il problema dei nostri istituti – arrivano adesso osservazioni «tecniche», come riporta oggi sul giornale il nostro corrispondente Marco Zatterin, che segnalano l’esistenza di rischi specifici, e maggiori della media, per il sistema bancario italiano.
Premesso che ciascun Paese europeo ha i suoi problemi nel settore, esiste una specifica questione bancaria italiana? Difficile negarlo. La spinta del governo per rimuovere dal basso le incrostazioni di potere politico – partendo dalle banche popolari e da quelle di credito cooperativo – sta incontrando molte resistenze. E per quel che riguarda la presa della politica dall’alto, attraverso le Fondazioni, ci sono stati e ci sono atteggiamenti differenziati che si riflettono in qualche misura anche sull’andamento delle maggiori banche, da Intesa-Sanpaolo a Unicredit per finire con la situazione difficile di Mps. Il dato comune che rischia di accomunare le Bcc, le Popolari e alcuni grandi istituti, è il desiderio di alcuni azionisti di non cambiare nulla per non perdere presa e potere. Anche per questo frenano le aggregazioni bancarie. Ma in un mondo che – nelle banche come nelle Borse – si va concentrando, decidere di rimanere piccoli e soli non pare la scelta giusta.
*lastampa
Teatro Sociale (BS) dal 24 al 28 febbraio 2016 PROVA
Teatro Sociale
dal 24 al 28 febbraio 2016
PROVA
testo, regia e coreografia di Pascal Rambert
scene Daniel Jeanneteau
luci Yves Godin
musiche Alexandre Meyer
con (in ordine di apparizione)
Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
‘Répétition’ scritto e diretto da Pascal Rambert di cui sono protagonisti Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Stanislas Nordey e Denis Podalydès ha debuttato lo scorso mese di dicembre al parigino Festival d’Automne e sarà presentato in esclusiva assoluta italiana a Vie Festival nell’autunno del 2015. ‘La prova’ ne è la versione italiana.
Di Rambert, direttore di T2G, importante teatro parigino che lavora sulla creazione contemporanea, ERT ha recentemente prodotto la versione italiana di ‘Clôture de l’amour’, nel quale Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi hanno magistralmente interpretato la cronaca sublime di una separazione annunciata.
È lo stesso percorso quello che guida Pascal Rambert nella creazione di questo lavoro, non più incentrato sul tema dell’amore e della separazione ma riguardante la scrittura e l’atto creativo.
E, al centro, l’essere umano, l’artista, confusi, messi a nudo.
Ecco dunque che, ne La prova ritroviamo Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi insieme a Laura Marinoni e Giovanni Franzoni. Uno spettacolo che assume la forma di equazione priva di incognite: in una sala prove, Laura (attrice), Anna (attrice), Luca (scrittore) e Giovanni (regista) assistono all’implosione della loro unione artistica.
La struttura, dietro al suo apparente ribollire, è molto semplice. Si assiste a un breve momento di una prova nel corso della quale Anna coglie nello sguardo di Luca che tra lui e Laura sta accadendo qualcosa. «A partire da qui – spiega Rambert – ho cercato di mostrare come, all’interno di uno sguardo, potessi costruire un mondo, un mondo che poi ho voluto far implodere. La realtà viene osservata su piani diversi. Ho spesso l’impressione che ciò che chiamiamo verità non risieda necessariamente in ciò che chiamiamo realtà ma molto più di frequente nelle finzioni. E ho visto più verità in alcuni momenti di teatro, danza e letteratura che nella vita stessa. Ho cercato di mostrare questo passaggio costante che caratterizza il mestiere dell’artista tra ciò che attingiamo dalla vita, la sua trasformazione in materia immaginaria e questo flusso continuo che è l’oggetto del nostro parlare. Per me la vita e la finzione sono sempre legate l’una all’altra. Non si interrompono mai. Questo flusso ininterrotto è uno dei possibili argomenti dello spettacolo».
A Catania il Forum Nazionale dal tema “La Sicurezza Produttiva: fattore essenziale di crescita dei traffici marittimi”
Il 25 febbraio, si terrà a Catania il 1° Forum Nazionale sulla sicurezza nei porti che avrà come tema: “La Sicurezza Produttiva: fattore essenziale di crescita dei traffici marittimi”.
Il Forum, promosso dalla Federazione Italiana dei Piloti dei Porti, sotto il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è organizzato in collaborazione con la Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera.
L’obiettivo del forum è porre le basi per un momento di analisi, tra gli attori pubblici e privati, del comparto marittimo.
In primo piano, una visione non “burocratica” della sicurezza come presupposto di sviluppo e promozione dei traffici marittimi. Sul tavolo del dibattito, i tratti di efficienza del sistema, le criticità ed un’analisi di come il settore possa efficacemente affrontare problematiche di comune interesse, riguardanti i servizi tecnico nautici e l’intero cluster marittimo, ponendole all’attenzione delle competenti articolazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione generale e Comando Generale delle Capitanerie) per individuare misure di snellimento e soluzioni da attuare in tempi rapidi. Il forum si articolerà in due sezioni, attraverso tavole rotonde moderate dal direttore di Ship2Shore, Angelo Scorza.
La prima, con inizio alle 9.30 – “attualità e prospettive future dei servizi tecnico nautici, nel quadro di un sistema integrato di sicurezza dei porti” – affronterà temi di attualità e di carattere generale, evidenziando la collaborazione operativa tra gli attori della sicurezza dei porti, sullo sfondo dell’organico intervento di riforma dell’ordinamento portuale promosso dal Ministro Delrio e recentemente varato dal Consiglio dei Ministri. La tavola rotonda abbraccerà anche gli aspetti legati alla disciplina della responsabilità del pilota, la ricerca di nuove procedure per la semplificazione degli adempimenti legati alla sicurezza, gli esempi virtuosi della disciplina del pilotaggio a Genova e Ravenna, la standardizzazione di best practices (quali il team per la gestione delle emergenze, valorizzando le esperienze maturate, a fine 2014, con l’invio di un pilota a bordo di una nave in difficoltà con gli elicotteri della Guardia Costiera).
La seconda parte, prevista nel primo pomeriggio – “I servizi tecnico nautici quali fattori di garanzia e supporto alla produttività” – tratterà argomenti che proiettano le prestazioni dei servizi tecnico nautici verso un ruolo di rilancio dell’economia marittima e della crescita. A tal fine, la previsione di un “premio sulla sicurezza” – sotto il patrocinio del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti e l’istituzione di un osservatorio nazionale in grado di monitorare l’andamento della disciplina dei STN, di individuare le procedure per la semplificazione e di analizzare i punti critici e i casi di particolare rilievo da cui trarne insegnamento.
E’ stato invitato a prendere parte all’evento il Sig. Ministro Delrio, unitamente ai rappresentanti delle categorie dei Servizi Tecnico Nautici (Fedepiloti, UPI, Angopi, Assorimorchiatori, Federimorchiatori), i rappresentanti dell’utenza (Assoporti, Confitarma, Federagenti, Fedarlinea), il Comandante Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Amm. Ispettore Vincenzo Melone, ed il direttore generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dr. Enrico Pujia.
Parteciperà anche il presidente della Federazione francese e vice presidente dell’EMPA, Com.te Jean Philippe Casanova.
In allegato la locandina dell’evento.
Napoli-Villareal, ecco chi dirigerà l’ incontro
La Uefa ha comunicato le designazioni arbitrali per le partite di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League.
Ecco chi arbitrerà la sfida tra Napoli e Villareal secondo quanto riportato sul sito ufficiale “sscnapoli.it”: Napoli-Villarreal, giovedì al San Paolo alle ore 21.05 per il ritorno dei sedicesimi di Europa League.
Dirige il match l’arbitro tedesco Aytekin (assistenti Kleve-Lupp; IV uomo Foltyn; addizionali di area Welz-Brand).
IL GIUDICE SPORTIVO- Multa e ammonizione per Sarri, squalificato il medico D’Andrea
Il giudice sportivo sanziona il Napoli. Ecco il comunicato ufficiale:
Ammenda di € 15.000,00 : alla Soc. NAPOLI per avere suoi sostenitori, al 36° ed al 37° del primo tempo, lanciato nel settore occupato dai sostenitori squadra avversaria due petardi; sanzione attenuata ex art. 14 n. 5 in relazione all’art. 13, comma 1 lett. a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza.
c) ALLENATORI – AMMONIZIONE CON DIFFIDA ED AMMENDA DI € 10.000,00 SARRI Maurizio (Napoli): per avere, al 28° del secondo tempo, contestato platealmente l’operato arbitrale; con recidiva specifica reiterata.
d) MEDICI – SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA D’ANDREA Enrico (Napoli): per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, rivolto reiteratamente all’Arbitro un’espressione ingiuriosa
Capitan Hamsik: “Siamo stati sfortunati, adesso testa alla EL”
Ha parlato capitan Hamsik, all’indomani del match contro il Milan. Attraverso il suo sito ufficiale, il centrocampista dichiara: “Abbiamo dominato l’intera sfida, il risultato è deludente. Volevamo vincere e riempire di gioia un bellissimo San Paolo. In alcuni casi ci è mancata un po’ di fortuna, come in occasione del palo di Mertens. Peccato non aver vinto ma anche questo è il calcio. Adesso pensiamo solo alla gara di Europa League contro il Villarreal.”
Koulibaly risponde a ct Deschamps: “Ringrazio la Francia, ma ho deciso di scegliere il Senegal”
In risposta alla gaffe del ct Deschamps, Kalidou Koulibaly, ai microfoni di un emittente francese, ha dichiarato: “Le parole di Deschamps mi hanno sorpreso, credo si sia perso qualche passaggio. Degli amici mi hanno rivelato che degli osservatori della Nazionale francese erano venuti a seguirmi per Napoli-Empoli, pensavo fosse per Laurini, invece erano al San Paolo proprio per me… Quando sono arrivato a Napoli sapevo ci fosse un’apertura nei miei confronti, ho atteso a lungo la mia occasione ma alla fine ho deciso di scegliere il Senegal. E’ stata una scelta di cuore, non ho rimpianti. La nostra Nazionale si sta costruendo con una bella generazione e tanti giovani che giocano in Premier. Quando Benitez mi ha cercato mi ha fatto davvero felice. In Italia ho imparato tanto, soprattutto come difensore, e mi vedo ancora al Napoli in futuro. Il tecnico mi dà fiducia, nella città sto bene, e qui voglio giocare la Champions League, che è un mio sogno d’infanzia”.
Modugno a sky : ” Il padre di Higuain a Napoli, non escludo un possibile incontro con De Laurentiis”.
Non il miglior momento della stagione per Higuain; a riportare un pò di serenità ci penserà la famiglia che è arrivata in giornata a Napoli come riferito da Francesco Modugno ai microfoni di sky sport:
” La famiglia e la fidanzata del pipita sono sbarcati in città. Presente anche il padre che cura gli interessi del figlio. Higuain è legato al Napoli da altri due anni di contratto e anche se c’ è tutto il tempo per il rinnovo, non escluderei a breve un incontro con il presidente De Laurentiis. Anche se in questo momento non ci risulta che sia stato programmato alcun appuntamento”.
Mario Turi: La vittoria di 3 anni fa sulla Juventus Primavera resta indimenticabile. Sulla prima squadra dico che..
E’ intervenuto al Pungiglione Stabiese, Mario Turi, ex allenatore della Primavera della Juve Stabia e del nuovo Sorrento Calcio. Con lui si è parlato sia di calcio giovanile che della prima squadra stabiese.
Ecco le sue dichiarazioni.
Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un video inedito della gara del 19 febbraio 2013 del torneo di Viareggio tra Juventus e Juve Stabia, quando le Vespette sconfissero i pari età della Juventus. Tu eri l’allenatore di quella squadra: Sì, fu un giorno indimenticabile ed a distanza di tre anni ho ancora i brividi ripensando a quella partita. Ricordo l’esplosione di gioia di tanti stabiesi residenti in Toscana che ci vennero a vedere, tifando per noi. Quello che più ci fece piacere fu rendere orgogliosi di noi tanti stabiesi lontani da Castellammare.
Proprio quel match è ricordato come uno dei più importanti, non solo a livello giovanile, della Juve Stabia: Fa sicuramente piacere perché battemmo la squadra più forte d’Italia, anche in ambito di calcio giovanile. Nella Juventus che sconfiggemmo militavano, tra gli altri, Rugani, Mattiello, Magnusson..tutti ragazzi che giocano oggi in Serie A. Il gruppo che allenavo poteva vincere contro chiunque perché aveva doti tecniche e morali importanti.
Di quella squadra, vari ragazzi stanno facendo strada: Sì, Maiellaro è oggi il secondo portiere della Casertana; Guarino gioca attualmente nell’Ischia; Carillo lo conosciamo bene, era il più piccolo ma nonostante ciò lo convocai ugualmente e lo feci giocare contro la Stella Rossa; De Marco gioca sempre nella Casertana; Petricciuolo è di proprietà dell’Avellino ma è in prestito al Melfi; Mileto è al Messina; Gargiulo ed Arpino li ho voluti con me a Sorrento. Oltre quelli appena elencati, ci sono tanti ragazzi nelle categorie inferiori che lottano per emergere e sono sicuro che sentiremo parlare presto di molti di loro.
Tornando al presente, la Berretti della Juve Stabia con la vittoria di Pontedera viaggia spedita verso i play off: Sì, è un gruppo forte che sta dimostrando tutto il suo valore. La squadra è composta da ragazzi del 1998 e del 1999 e credo che per la Juve Stabia sia fondamentale far crescere bene questi giovani per poi puntarci in futuro. Stiamo vedendo con Luigi Carillo quanto sia importante costruirsi i giocatori in casa; auguro a tutti loro di ripercorrere le orme di Carillo, che ovviamente sto seguendo con piacere.
Invece la prima squadra ha facilmente battuto il Martina sabato: Sì, ero al Menti e ho potuto constatare che la squadra è in netta crescita. Gli esterni si stanno ben ambientando in squadra e stanno assimilando gli schemi di Zavettieri ed in più sembra finalmente finita la macumba infortuni. Sono fiducioso per il finale di stagione delle Vespe.
Qualcuno però ha sottolineato più i demeriti del Martina che i meriti della Juve Stabia: In realtà credo che i demeriti del Martina siano stati causati dall’approccio alla partita della Juve Stabia che è stata schierata con quattro giocatori offensivi già dal primo minuto. E’ stato coraggioso Mister Zavettieri a far capire subito alla squadra che l’unico risultato per cui si giocava era la vittoria. Poi quando ti trovi contro giocatori come Nicastro, Lisi, Diop e Del Sante è difficile per una squadra che gioca in trasferta non subire gol. Credo quindi che il 6 a 0 sia stato tutto merito della Juve Stabia, a prescindere dai limiti del Martina.
Raffaele Izzo
Ciro Raimondo (ex Juve Stabia): Ho un grande ricordo della Juve Stabia. Il Menti deve tornare a essere il fortino delle Vespe..
Abbiamo ascoltato durante la trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” Ciro Raimondo, ex difensore della Juve Stabia targata Roberto Fiore.
Ecco le sue parole.
Tu sei stato un grande difensore dell’era Fiore, un Presidente ancora amatissimo qui a Castellammare: Sì, ho avuto la fortuna di conoscere una grande persona ed un grande dirigente sportivo come il Presidente Fiore: Era un Presidente che aveva a cuore il bene della Juve Stabia e lo anteponeva avanti a tutto il resto.
Hai avuto modo di conoscere anche l’indimenticato Gaetano Musella: Certo, Nino era un amico ed era un piacere stare con lui sia in campo che al di fuori del terreno di gioco. Era facile giocare con un grande fantasista come lui ed il suo ricordo è sempre vivo in me. In quegli anni la Juve Stabia poteva contare su una rosa davvero di primo livello e Musella era solo uno dei tanti giocatori fortissimi che vestivano la maglia gialloblù.
Il tuo ricordo di Piero Cucchi invece: Era un uomo espertissimo della categoria e la sua qualità più grande era il buon senso nella gestione del gruppo. Non dimentichiamo che alla Juve Stabia erano arrivati giocatori dalla Serie B quindi era importante motivarli sempre al massimo e spingerli a migliorare sempre. Sicuramente un ruolo importante lo aveva anche il vice allenatore Ugo Schettino, stabiese doc che dava una grande mano alla prima guida tecnica.
La Juve Stabia di oggi ha vinto 6 a 0 l’ultima partita, come voi contro l’Astrea: Sì, contro l’Astrea segnai due gol, quindi ho un ricordo bellissimo di quella partita sia per il punteggio di squadra che per il ruolino personale. Credo, però, che la partita più bella fu quella contro la Sangiuseppese; perdemmo la partita di andata ma riuscimmo a rifarci alla grande al ritorno con un sonoro 3 a 0 e proprio di quel match ho un ricordo assolutamente piacevole.
Forse la più grande differenza tra i tempi in cui giocavi tu nella Juve Stabia e quelli odierni, è il Menti allora stracolmo ed ora invece mezzo vuoto: L’incidenza che aveva il Menti nel nostro campionato è la stessa, con le dovute proporzioni, dello Stadio San Paolo per le sorti del Napoli. Ogni settimana giro la Campania per vedere partite e devo ammettere che il problema dei tifosi assenti colpisce quasi tutte le squadre campane; anzi al Sud il problema è meno forte che al Nord, dove spesso allo stadio ci sono solo i parenti dei giocatori. Purtroppo le pay tv e le dirette streaming non fanno che accentuare questo problema. L’unico modo per ovviare a questa situazione e allestire squadre forti che facciano campionati importanti e richiamino tanti tifosi allo stadio, ma ovviamente di questi tempi non è facile. Dispiace e fa male vedere il Romeo Menti deserto e spero davvero che possa tornare quanto prima alla passione di un tempo.
Ci sono tanti ricordi dei tuoi anni a Castellammare: E’ proprio così. Adesso ho tra le mani la foto della mia “Juve Stabia” e devo ammettere che eravamo una squadra fortissima. In carriera ho vinto un campionato anche con il Savoia ma mentre lì c’era una buona squadra con qualche elemento di qualità, a Castellammare c’era una corazzata allestita per vincere il campionato. Ho solo ricordi positivi della mia esperienza stabiese. Ricordo che già nel ritiro estivo si sentiva tanto entusiasmo ed i tifosi venivano a sostenerci anche per le amichevoli estive. C’era un entusiasmo incredibile.
Adesso Ciro Raimondo cosa fa: Attualmente faccio l’osservatore soprattutto in ambito di calcio giovanile; è un lavoro che mi piace ma la mia ambizione è sempre quella di fare il direttore sportivo. Mi preme lanciare un appello alla Città di Castellammare: non lasciatevi sfuggire un Presidente tifoso e che investe per il bene della squadra come Franco Manniello. Presidenti come lui sono rari nel calcio moderno e Castellammare deve essere tanto grata al Patron stabiese. Sono convinto che le Vespe centreranno la salvezza senza particolari problemi e che l’anno prossimo punteranno a qualcosa di importante.
Raffaele Izzo
ISCHIA ISOLAVERDE-LECCE APERTA LA PREVENDITA, INFO & COSTI
Si comunicano le modalità e i prezzi dei tagliandi per la partita contro il Lecce in programma sabato 27 Febbraio alle ore 14.00 presso lo stadio “Mazzella”. La società, inoltre, tiene a precisare che sono sospesi tutti gli accrediti e gli ingressi di favore.
PREZZI:
- TRIBUNA CARPISA-YAMAMAY: € 22,50 (+ 1,50 € di prevendita) Ridotti: 10/15 anni più Donne: € 16,00 più Over 65 (+ 1,50 € di prevendita)
- TRIBUNA GOLD: € 18,50 (+ 1,50 € di prevendita) Ridotti: 10/15 anni più Donne € 12,00 più Over 65 (+ 1,50 € di prevendita)
- TRIBUNA SILVER: € 10,00 (+ 1,50 € di prevendita)
- GRADINATA: € 5,00 (+ 1,50 € di prevendita)
Sarà possibile acquistare i biglietti presso i seguenti punti vendita:
- Stuzzicheria” – Ischia,Via Fondobosso, adiacente lo stadio (solo sabato)
- “Unpack” – Casamicciola Terme, Corso Luigi Manzi
Al di là della sfortuna, non è più il solito Napoli
“Quello che ci è mancato stasera è solo un po’ di fortuna”, queste le dichiarazioni di Sarri a fine gara e come dargli torto.
Effettivamente anche contro il Milan il Napoli ha fatto la solita partita: tanto possesso e molte occasioni senza concedere nulla a livello difensivo. Eppure non è arrivata la vittoria.
Gli azzurri hanno giocato una prima frazione di gara a ritmi elevati nonostante un Milan arroccato in difesa: Insigne da fuori con deviazione riesce a sbloccare ma dopo pochi minuti Bonaventura gela il San Paolo su assist involontario di Koulibaly. Nel secondo tempo la squadra è un po’ calata: il palo ferma Mertens , Higuain sfiora la rete e nel finale El Kaddouri spara addosso a Donnarumma. Sicuramente un periodo in cui gli episodi non sono dalla parte degli uomini di Sarri complice anche l’ atteggiamento tattico degli avversari, basti vedere al Milan che ieri ha privilegiato la fase difensiva e ha tirato solo una volta nello specchio trovando la rete.
Al di là degli episodi sfortunati nelle ultime uscite la manovra degli azzurri ha sicuramente smarrito quella brillantezza che l’ aveva contraddistinta fino a questo momento. Complice tanta stanchezza e un periodo non esaltante degli uomini chiave: Hamsik è troppo statico e poco lucido, non riesce a innescare la manovra offensiva. Jorginho , nonostante una prestazione molto dispendiosa, non trova mai il varco giusto in quanto costretto dagli avversari ad impostare sempre per vie orizzontali. Higuain appare meno brillante del solito poichè ,poco assistito dai compagni di attacco, è costretto ad arretrare la sua posizione.
Sarri non è dello stesso parere e nel post fa notare: “Mi sembra strano che siamo stanchi solo negli ultimi metri e per il resto del campo no? E’ normale che ci siano dei cali nel corso della stagione, qualcuno sarà al 97%”.
In questo momento,più che mai, è vietato mollare: il Napoli resta sempre una grande squadra e se gli avversari mostrano questo atteggiamento speculare un motivo ci sarà.
Sergio Contessa: “I nuovi ci stanno aiutando. A Cosenza non dobbiamo perdere.” (VIDEO)
In conferenza stampa al comunale di Casola, per la conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato il terzino della Juve Stabia Sergio Contessa. Ecco le sue dichiarazioni, raccolte dalla nostra redazione in quel di Casola:
“Ci tenevamo tantissimo a tornare alla vittoria al Menti, siamo stati bravi a coglierla con un risultato così largo.
Lisi? Sta facendo bene e mi sta aiutando sulla mia fascia, per me esterno o terzino non cambia, sono a disposizione.
Il Cosenza sta facendo bene per questo deve essere considerata come una big a tutti gli effetti, l’importante per noi sarà non perdere. Durante il corso della partita vedremo come si mette la situazione, ma noi abbiamo tanta voglia di fare bene anche in terra calabrese.
Migliorini? La B non si può rifiutare, avrà sicuramente occasione per dimostrare di essere un grande calciatore e un grande uomo.
I nuovi acquisti? Si sono integrati bene, ci hanno aiutato anche psicologicamente perché ci eravamo un po’ spenti, hanno portato vivacità e voglia di vincere, ci stanno aiutando molto.
I tifosi? Spero ci siano vicini anche a Cosenza, così come a Caserta, perché fuori casa è ancora più importante avere tifosi a spronarti. In un campo difficile come quello cosentino può essere determinante.”






