L’ agente di Maurizio Sarri, Alessandro Pellegrini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss in occasione della partita di ieri sera tra Napoli e Fiorentina. Ecco le sue parole:
“ Al Franchi è andata in scena una grande partita al di là del pareggio. Il risultato ci può stare, personalmente avrei preferito vincere anche immeritatamente. Le statistiche parlano di un Napoli che ha fatto più passaggi e ha corso di più della Fiorentina. Tatarusanu era in serata di grazia ma bisogna fare i complimenti all’ avversario e al proprio allenatore, un pareggio maturato al termine di una bellissima gara. La partita di ieri è un punto da cui ripartire per ambire a grandi risultati, ho visto una squadra molto motivata.
Nulla da dire su Higuain, sta facendo una stagione straordinaria; è a quota 27 reti e mancano 11 partite al termine del campionato”.
Il noto conduttore e giornalista Aldo Biscardi è intervenuto in diretta telefonica alla trasmissione “Radio Gol” in onda sulle frequenze di radio Kiss Kiss Napoli. Queste le sue parole:
“ Il Napoli deve necessariamente trovare la condizione che aveva a inizio campionato. Gli azzurri ieri hanno avuto le occasioni per vincere la partita ma hanno giocato sotto tono rischiando di uscire sconfitti.
Anche prendendo in considerazioni le ultime uscite si evince che c’è un po’ di difficoltà. Ho parlato con il presidente De Laurentiis e mi ha comunicato che è un periodo un po’ così ma non è cambiato nulla. Speriamo che sia solo frutto del momento perché il Napoli ci manca; in un campionato monopolizzato dalle squadre del nord vincere rappresenterebbe un orgoglio per tutto il sud”.
“Il Pungiglione Stabiese” programma webradio condotto da Mario Vollono andrà in onda ECCEZIONALMENTE oggi 01 marzo alle ore 20:00.
In studio ci saranno Gianluca Apicella (Magazine Pragma), Mattia Longobardi (Resportweb) e l’opinionista Francesco Maresca.
Parleremo della sconfitta della Juve Stabia a Cosenza con un vento di scirocco che avrebbe consigliato il rinvio della gara, non è stato dello stesso avviaso il Direttore di gara che ha costretto i 22 in campo a confrontarsi con le traiettore disegnate dal vento.
Avremo come ospiti telefonici Geppino Rinaldi ex difensore della Juve Stabia e Andrea Panico ex portiere della Juve Stabia.
Parleremo della prossima partita con l’Akragas con il collega Angelo Ruoppolo di Teleacras
Chiuderemo la puntata come di consuetudine parlando del settore giovanile della Juve Stabia.
Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi responsabile del settore giovanile della Juve Stabia.
Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.
Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.
“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!
Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.
L’Ischia Isolaverde dopo il ko interno di sabato contro il Lecce,nella giornata di ieri ha ripreso ad allenarsi,in vista della trasferta di sabato sera contro la Casertana. La squadra di Mister Di Costanzo ha ripreso ad allenarsi come di consueto al centro sportivo dei Camaldoi al campo “Kennedy A”,sotto la pioggia e la grandine,caduta in maniera copiosa nonché pericolosa vista la dimensione dei chicchi.
Sotto la direzione del preparatore Argano, hanno lavorato in maniera più leggera i calciatori scesi in campo contro il Lecce. Per gli altri, seduta intensa senza e con la palla. La pioggia e la successiva grandine hanno costretto lo staff tecnico ad accorciare la seduta di qualche minuto. In breve tempo, sul manto di erba artificiale del “Kennedy A” si è posata una coltre di grandine che ha imbiancato l’intero terreno di giuoco, ivi compresi gli spazi limitrofi. Questa mattina ci sarà una seduta unica impostata sulla forza. Mercoledì pomeriggio amichevole alla “Paratina” di Chiaiano contro una locale squadra dilettantistica.
IL PUNTO SULL’INFERMERIA
Buone notizie dall’infermeria: ha ripreso a lavorare in gruppo il difensore Filosa che si è allenato con i calciatori non impiegati sabato scorso contro il Lecce. Anche il capitano Armeno ha ripreso, effettuando un allenamento differenziato dopo l’affaticamento muscolare che gli ha impedito di scendere in campo sabato contro i salentini di Braglia. Dopo una settimana di riposo assoluto a causa di un attacco influenzale, si è rivisto anche il centrocampista Palma che si è allenato in gruppo.
ASSENZE PESANTI ALLA RIPRESA
Tra gli assenti spiccano il difensore Moracci e l’attaccante Kanoute, entrambi febbricitanti,scesi in campo sabato con il contagocce. Assente anche Florio che nella gara di sabato ha subito una ginocchiata al fianco sinistro. Per il difensore ischitano sono esclusi traumi e oggi riprenderà con i compagni nella seduta mattutina. A chiudere il pacchetto difensivo degli infortunati c’è Sirigu,che si sta curando (infortunio al flessore della gamba sinistra) presso un centro di fiducia: dovrà stare lontano dai campi per almeno due settimane.
Il capitano azzurro, Marek Hamsik, ha rilasciato alcune dichiarazioni tramite il proprio sito ufficiale:
“Era una gara difficile contro una squadra tecnicamente ottima. Il primo tempo hanno meritato loro, ma nel secondo tempo abbiamo dominato. Peccato che non siamo riusciti a segnare. Febbraio è stato molto pesante, oltre alle partite in Europa League abbiamo giocato bene contro Juventus, Milan e Fiorentina. La Juventus dista 3 punti, ma ci sono ancora 11 gare, tutto è possibile. Sabato prossimo contro il Chievo vogliamo tornare a vincere!”.
L’ agente di Maurizio Sarri, Alessandro Pellegrini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss in occasione della partita di ieri sera tra Napoli e Fiorentina.
Ecco le sue parole:
“ Al Franchi è andata in scena una grande partita al di là del pareggio. Il risultato ci può stare, personalmente avrei preferito vincere anche immeritatamente. Le statistiche parlano di un Napoli che ha fatto più passaggi e ha corso di più della Fiorentina. Tatarusanu era in serata di grazia ma bisogna fare i complimenti all’ avversario e al proprio allenatore, un pareggio maturato al termine di una bellissima gara. La partita di ieri è un punto da cui ripartire per ambire a grandi risultati, ho visto una squadra molto motivata.
Nulla da dire su Higuain, sta facendo una stagione straordinaria; è a quota 27 reti e mancano 11 partite al termine del campionato”.
La Repubblica scrive altri dettagli della denuncia fatta da Insigne dopo la rapina: “La moglie di Insigne, Genny, nella denuncia presentata ai carabinieri di Frattamaggiore, racconta che il bandito con l’arma in pugno «era molto agitato, temeva che Lorenzo potesse inserire la marcia e ripartire di scatto. Dopo averlo riconosciuto, lo ha minacciato», intimandogli di consegnare l’orologio, due bracciali e i contanti che aveva nella giacca. «Anche io avevo un orologio ma sono riuscita a nasconderlo e ho detto di non avere nulla», aggiunge Genny. Poco prima del colpo, la Mercedes di Insigne era stata seguita da altri motorini che evidentemente «avevano riconosciuto Lorenzo », ha spiegato la moglie. Al rientro da Firenze, dove ieri ha giocato dal primo minuto, l’attaccante di Frattamaggiore sarà ascoltato dai magistrati proprio per fugare qualsiasi dubbio circa la matrice dell’episodio. I pm Capuano, De Simone e Ranieri – della sezione Sicurezza urbana coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, si occupano anche di reati collegati a manifestazioni sportive hanno già in mano due numeri del targhino. E acquisiranno nelle prossime ore anche i filmati degli impianti di videosorveglianza installati a ridosso del luogo della rapina. Non si esclude che abbiano captato scene utili all’identificazione dello scooter e dei banditi, nonostante il loro volto coperto. Nuovo materiale per il pool che indaga, tra l’altro, anche su presunte violazioni della normativa fiscale nei contratti dei calciatori”
La Gazzetta dello Sport aggiunge sulla prestazione di Higuain:
“Un gol pesante, quello di Higuain. Perché tiene in gioco il Napoli nella lotta scudetto, a -3 dalla Juve, e perché sul piano personale potrà essere una risposta a Aurelio De Laurentiis, che l’aveva richiamato per quel chilo in più che la bilancia non aveva nascosto. Magari, adesso, il presidente potrà anche dire che quell’appunto sarà stato determinante per restituire al Pipita la voglia di combattere e segnare. Ma non è così. Anche ieri sera, per lunghi tratti, l’attaccante argentino è stato lasciato solo e poco assistito dai compagni. L’evidente calo di Callejon, a destra, e le mancate incursioni di Insigne, in qualche modo ne hanno condizionato il rendimento. Non s’è limitato al gol, comunque, Gonzalo Higuain. Nella ripresa, ha lottato da solo con Astori e Gonzalo Rodriguez, tenendoli in apprensione tutte le volte che s’è presentato dalle parti di Tatarusanu. Proprio il portiere rumeno gli ha negato la doppietta con un grande intervento nell’unico momento in cui la Fiorentina è calata fisicamente. Poi, il gol annullato sull’apertura di Mertens, per un fuorigioco segnalato dal guardalinee e, al momento del cambio, l’occhiataccia a Sarri: l’argentino non voleva uscire, voleva provare a giocarsela in prima persona, a spaccare da solo la partita. Nell’insieme, Higuain è stato il migliore tra i suoi, perché ci ha sempre creduto, anche quando i compagni sono stati sopraffatti dall’avversario, lui li ha incitati a non mollare. Il Pipita ritrovato, dunque, dovrebbe essere la garanzia di questo Napoli. Higuain c’è, con il gol di ieri ha mandato al diavolo le critiche, ha risposto alla sua maniera al presidente e ha confermato ancora che senza le sue reti il Napoli avrebbe tutt’altra classifica”
Magari si potesse sempre assistere ad una partita così bella come quella di ieri sera tra Fiorentina e Napoli. Allo stadio Franchi è andata in scena una gara che ha fatto divertire i tifosi presenti sugli spalti e tutti gli amanti della pedata seduti comodamente a casa in poltrona. È finita giustamente 1-1 la sfida in terra toscana e Sarri fa bene a vedere il bicchiere mezzo pieno anche se la Juventus ad oggi è a +3 in classifica. Sicuramente la distanza è aumentata rispetto alla settimana scorsa ma bisogna credere ancora nell’obiettivo scudetto perché il campionato non è finito e tutto può succedere fino a metà maggio prossimo. Poi se la Signora bianconera continuerà con gli stessi ritmi attuali e il Napoli perderà altri punti per strada, si dovrà assolutamente blindare un secondo posto che vale l’accesso diretto in Champions League. La grande Europa sarebbe, comunque, un obiettivo non da poco per un gruppo che inizialmente nessuno si aspettava che potesse esprimersi a grandi livelli rimanendo per molto tempo in testa alla classifica. Ieri sera si sarebbe potuto perdere se la Fiorentina fosse stata più fortunata sui pali colpiti da Kalinic e Tello. Ma anche il Napoli può rammaricarsi perché nella ripresa ha avuto l’occasione per dare il colpo di grazia alla Viola con Callejon, Higuaìn e Insigne. Tatarusanu non ne ha voluto sapere di permettere agli attaccanti azzurri di esultare nuovamente come nella gara d’andata. Dopo il gol di Alonso, però, nulla aveva potuto fare sul destro del Pipita proprio su “assist” dell’esterno toscano. Bisogna ripartire proprio dalla rete numero venticinque dell’argentino che ha dato un calcio al digiuno dimostrando che è sempre un signor bomber. Al di là di un chiletto e mezzo di troppo che a quanto pare ieri non si è visto. Sì perchè Gonzalo ha cercato in tutti i modi di caricarsi sulle spalle la squadra nei momenti di difficoltà. Sarebbe voluto rimanere in campo fino alla fine e gli va perdonato anche l’occhiataccia a Sarri e il calcio alla bottiglietta. Dire che il Napoli è apparso stanco in alcune situazioni della partita contro la Viola non è una bestemmia. Ma vanno dati i meriti alla Fiorentina che ha saputo pressare in ogni zona del campo. Qualche calciatore partenopeo, poi, è venuto meno dal punto di vista della brillantezza e si è sbasgliato qualche disimpegno di troppo. Alla fine, però, si è usciti bene dal Franchi e certe critiche vanno risparmiate. Anzi, Higuaìn e compagni vanno elogiati perché contro una avversaria del genere si poteva prendere una imbarcata. La ripresa non è andata male. Anche perché Reina non ha dovuto fare neanche una parata mentre Tatarusanu ha fatto un paio di miracoli incredibili. Finisce, dunque, il mese di febbraio dove si sono vinte solo le prime due partite iniziali mentre nelle ultime tre di campionato si sono incassati solo due punti. Va detto che con Juventus e Milan si meritava qualcosa in più. Da oggi comincia un mese di marzo dove si può allungare sulle terze, che venerdì si affrontano all’Olimpico, e si può sperare in una frenata della Juventus che dovrà fare i conti anche con il Bayern Monaco nella gara di ritorno di Champions League. Sarà anche una mezza fuga quella dei bianconeri ma se il Napoli riesce a ritrovare un po’ di brillantezza adesso che non c’è neanche l’Europa da disputare, allora ci sarà da divertire da qui al termine del torneo. Teniamoci stretti il pareggio contro una delle squadre che esprime il miglior calcio e pensiamo a preparare bene la sfida di sabato contro il Chievo. Anche perché si deve ricominciare a vincere.
Alla partita della verità il Napoli arriva carico di rimorsi, con gli occhi lucidi di rabbia e le gambe molli ma solo all’inizio. La Fiorentina lo sorprende subito: al contrario di Juve e Milan, Sousa capovolge il tema tattico. Vuole che sia la Fiorentina a giocare in spensierata ampiezza, piuttosto che a non far giocare il Napoli. Non infastidisce i migliori, ma semina tranelli proprio nei punti che ritiene più deboli. Finché ha forza, quindi per un’ora scarsa, vince i contrasti a centrocampo, per estendersi a destra, scelta come base operativa. Sousa chiede una dimostrazione di forza, perché sanno tutti che il Napoli ha un congegno micidiale sulla sua sinistra, quindi concentra il gioco sullo stesso versante. Ed il Napoli subisce nel primo tempo il possesso palla della Fiorentina, concede il ritmo più alto e il dominio del gioco. Una partita intensamente vissuta che poggia sull’1-1, i gol iniziali. Prima la Fiorentina crea un muro verticale che protegge su corner Alonso, il più alto che gira di testa in rete. Lo stesso difensore, travolto dall’insolito successo, si distrae rinviando morbido verso Higuain. Accusato dal presidente di essere in sovrappeso, smaltisce d’incanto offesa e chili con un cinico colpo da bowling. Esauriti i convenevoli, comincia la sfida. La Fiorentina (ma solo nel primo tempo) prevale senza sfondare. Traversa e palo non modificano il punteggio. C’è qualche disagio per il Napoli: per un mulinello viola sulla destra. Roncaglia rimane fermo, ove mai dovesse affacciarsi Insigne. Ma Insigne è troppo generoso, rientra, raddoppia sullo spagnolo Tello, che dialoga con Matia Fernandez che gli si avvicina. Sono brividi per la catena di sinistra del Napoli, balbetta Hamsik che non costruisce e non tampona, quasi come lui Ghoulam. La Fiorentina insiste: manda Borja Valero sul controlato, ottenendo l’ampiezza. Ne deriva una difesa slabbrata: il Napoli è vulnerabile anche a destra, dove Allan rivela tutti i suoi affanni, è in crisi al punto da disorientare anche Hysaj. Che non siano questi i rapporti di forza lo dimostrano però gli allenatori nella ripresa. Sousa si agita e cerca soluzioni, ritirando Mati Fernandez ormai spento per Bernardeschi. Sarri è più tranquillo, ritrova la serenità osservando gli squilibri della Fiorentina che stanca si scompone, perde coesione, apre finalmente quei varchi che il Napoli cercava, e che sa sfruttare, Napoli che spende sul campo anche quello che non ha. Ha ancora Hamsik opaco, ma non lo cambia. Vede Hysay sbandare, ma lo lascia dentro, e fa bene. Ci pensano altri a tentare il grande colpo, fino a sfiorarlo. Ed è tutto chiaro. Stavolta si apprezza la dignità di una squadra, non fresca, ma ancora aggrappata al sogno scudetto. Le rimangono anima e cuore, e scommette anche quelli per vincere i contrasti al centro e volare in avanti. Ritirato Callejon, Sarri infila per attaccare meglio l’altro scattista esterno Mertens, che deve coesistere ancora con Insigne, ma stavolta i due danno il massimo, non si elidono, anzi invitano tutto il Napoli a ballare tra quel che resta della Fiorentina. Visto il Napoli nel finale, quel carattere, quel rifiuto della resa, i tre punti dalla Juve sembrano un gradino basso, così basso da risalire in un attimo.
Il noto conduttore e giornalista Aldo Biscardi è intervenuto in diretta telefonica alla trasmissione “Radio Gol” in onda sulle frequenze di radio Kiss Kiss Napoli. Queste le sue parole:
“ Il Napoli deve necessariamente trovare la condizione che aveva a inizio campionato. Gli azzurri ieri hanno avuto le occasioni per vincere la partita ma hanno giocato sotto tono rischiando di uscire sconfitti.
Anche prendendo in considerazioni le ultime uscite si evince che c’è un po’ di difficoltà. Ho parlato con il presidente De Laurentiis e mi ha comunicato che è un periodo un po’ così ma non è cambiato nulla. Speriamo che sia solo frutto del momento perché il Napoli ci manca; in un campionato monopolizzato dalle squadre del nord vincere rappresenterebbe un orgoglio per tutto il sud”.
Mario Sconcerti ha analizzato il pari del Franchi tra Fiorentina e Napoli.
Ecco quanto riportato a sky:
“ E’ evidente che il risultato maturato al Franchi giovi in particolar modo alla Juventus. Quella di Firenze è stata comunque una partita importante anche sul piano del risultato; il Napoli si porta a tre punti dalla vetta ma visto l’ andamento di questo campionato è importante non uscire sconfitti in partite come queste . Entrambe le squadre hanno dimostrato grande personalità e qualità.
Il Napoli ha subito molto l’ avversario per circa un’ ora ma poi ha avuto la possibilità di portare a casa la vittoria; la Fiorentina ha giocato bene tenendo il possesso palla e mettendo in forte imbarazzo la squadra di Sarri come mai era capitato fino ad ora.
Proprio per questo motivo bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno; credo che gli scontri diretti sia soprattutto importante non perderli”.
L’Ischia Isolaverde dopo il ko interno di sabato contro il Lecce,nella giornata di ieri ha ripreso ad allenarsi,in vista della trasferta di sabato sera contro la Casertana. La squadra di Mister Di Costanzo ha ripreso ad allenarsi come di consueto al centro sportivo dei Camaldoi al campo “Kennedy A”,sotto la pioggia e la grandine,caduta in maniera copiosa nonché pericolosa vista la dimensione dei chicchi.
Sotto la direzione del preparatore Argano, hanno lavorato in maniera più leggera i calciatori scesi in campo contro il Lecce. Per gli altri, seduta intensa senza e con la palla. La pioggia e la successiva grandine hanno costretto lo staff tecnico ad accorciare la seduta di qualche minuto. In breve tempo, sul manto di erba artificiale del “Kennedy A” si è posata una coltre di grandine che ha imbiancato l’intero terreno di giuoco, ivi compresi gli spazi limitrofi. Questa mattina ci sarà una seduta unica impostata sulla forza. Mercoledì pomeriggio amichevole alla “Paratina” di Chiaiano contro una locale squadra dilettantistica.
IL PUNTO SULL’INFERMERIA
Buone notizie dall’infermeria: ha ripreso a lavorare in gruppo il difensore Filosa che si è allenato con i calciatori non impiegati sabato scorso contro il Lecce. Anche il capitano Armeno ha ripreso, effettuando un allenamento differenziato dopo l’affaticamento muscolare che gli ha impedito di scendere in campo sabato contro i salentini di Braglia. Dopo una settimana di riposo assoluto a causa di un attacco influenzale, si è rivisto anche il centrocampista Palma che si è allenato in gruppo.
ASSENZE PESANTI ALLA RIPRESA
Tra gli assenti spiccano il difensore Moracci e l’attaccante Kanoute, entrambi febbricitanti,scesi in campo sabato con il contagocce. Assente anche Florio che nella gara di sabato ha subito una ginocchiata al fianco sinistro. Per il difensore ischitano sono esclusi traumi e oggi riprenderà con i compagni nella seduta mattutina. A chiudere il pacchetto difensivo degli infortunati c’è Sirigu,che si sta curando (infortunio al flessore della gamba sinistra) presso un centro di fiducia: dovrà stare lontano dai campi per almeno due settimane.
Attraverso un comunicato apparso sul sito della Lega di Serie A sono state diramate le decisioni del Giudice Sportivo dopo la 27^ Giornata. Un turno di squalifica per Mario Rui dell’Empoli, Ignazio Abate del Milan, Raul Albiol del Napoli, Joaquin Correa della Sampdoria, Mauricio della Lazio, Blerim Dzemaili del Genoa, Massimo Gobbi del Chievo Verona, Giampaolo Pazzini del Verona e Paolo Sammarco del Frosinone.
Il ministro della Sanità: “Io non giudico nessuno però invece che di adozioni per tutti, parlerei finalmente dei diritti e dei sogni dei bambini. Le nuove norme non devono servire per i genitori in attesa di adottare, ma per i piccoli in stato di abbandono”
ROMA – “Prima di spiegarle perché penso che le adozioni siano per una mamma e un papà, mi permetta di dire una cosa: sul desiderio di maternità, sui figli e sui genitori ho molto riflettuto, in questi anni. Ho conosciuto tanti che soffrivano perché non potevano avere bambini. Ecco, io non giudico nessuno, non punto il dito”.
Non giudica, ministro Beatrice Lorenzin. Ma il tema è al centro del dibattito politico. Il Pd promette una legge sulle adozioni. Per Boschi e Serracchiani, saranno “per tutti”.
E lei cosa dice? “Non sono d’accordo. Invece che di adozioni per tutti, parlerei finalmente dei diritti e dei sogni dei bambini. Le nuove norme non devono servire per i genitori in attesa di adottare, ma per i bimbi in stato di abbandono”.
Quindi è contraria alle stepchild, stralciate dal ddl Cirinnà? “Certo. Sarebbe una beffa. E poi, mi permetta: sgombriamo il campo dall’ipocrisia di chi parla delle stepchild come adozione del figliastro, ma in realtà vuole aprire la strada all’automatismo per l’utero in affitto, che è altra cosa. Come ho sempre detto, si ragioni invece dei problemi che ci sono oggi, capiamo quali sono ascoltando gli operatori sul campo. Lasciamo quindi decidere al giudice, caso per caso, come già accade. O creiamo un nuovo istituto nelle adozioni speciali, per rafforzare tutele per i bambini”.
Di conseguenza si oppone anche all’adozione dei figli non biologici per le coppie omosessuali? “Il principio deve essere quello di dare al bambino l’opportunità di avere una mamma e un papà. Lì decida il giudice”.
E l’adozione per i single? “Mi ripeto: prima di tutto c’è il diritto del bambino di avere un padre e una madre. Come sa, già esiste l’affi-damento per i single. Valuta il magistrato e l’assistente sociale”.
Cosa pensa della scelta di Nichi Vendola, che ha appena avuto un figlio con il compagno Ed Testa, con la maternità surrogata? “Non parlo di Vendola e di suo figlio Tobia, a cui auguro di cuore la stessa felicità che auguro ai miei bimbi. Mai, mai bisogna fare dei bambini un manifesto. E nessuno può volere che lo sia il figlio di Vendola”.
Resta la sua scelta e il clamore suscitato dalla notizia. Pensa che questo scontro non giovi a una legge sulle adozioni? “Quella di Vendola è stata una scelta molto forte, che ha messo tutti di fronte alla realtà delle cose: cosa significa maternità surrogata. E la maggior parte delle persone, di fronte a questo, crede ancora che un bimbo abbia diritto a una mamma e un papà. Privarlo a priori della madre è una crudeltà, non le pare?”.
Vietata in Italia, Vendola ha comunque scelto la maternità surrogata negli Usa. Non resta un fatto con cui fare i conti? “Lei sa che in America stanno lavorando a una scatola che sostituisce l’utero? Serve a salvare i bambini nei casi di grave distacco della placenta. Ma in teoria può far nascere un bambino senza madre. La scienza non ha più limiti, solo noi possiamo metterli”.
Come pensa di contrastare l’utero in affitto, allora? “È un abominio, mi batterò per abolirlo. Si lotta contro la pena di morte, perché non farlo anche contro questa pratica?”.
In che modo? “Prevedendo un reato universale. Fermando il business. Con il divieto di trascrizione e di commercio”.
Se il Pd va avanti sulle adozioni per tutti, Ncd provoca la crisi? “È un ddl. Un tema dunque del Parlamento. Però, davvero, vorrei che si discutesse con equilibrio, diversamente dal ddl Cirinnà. Propongo a tutti di abbandonare le certezze e ascoltare gli esperti”.
Ma cosa propone per agevolare le adozioni? Un problema esiste. “È giusto mettere mano alla legge. Ci sono più famiglie in attesa che bambini disponibili alle adozioni. Penso poi a i ragazzi delle case famiglia, che vedono i genitori una volta l’anno e poi a diciotto anni e un giorno restano soli. Un vero dramma. E allora, rivediamole queste norme”.
Un’ultima cosa: lei, laica, è contro le adozioni per tutti. Renzi, cattolico, a favore. Come se lo spiega? “Solo una questione di sensibilità. Il fatto è che io sono una donna. E una madre”.
I rimborsi fiscali sono saliti a 16 miliardi, con tempi in riduzione a circa cinque mesi
MILANO – Il recupero dell’evasione fiscale ha toccato un nuovo record nel 2015 a 14,9 miliardi di euro. Lo ha annunciato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, presentando i risultati dell’attività dell’Agenzia. Sono infatti 14,6 i miliardi incassati nel 2015 grazie all’azione dell’Agenzia, ha spiegato, cui vanno aggiunti altri 250 milioni derivanti dalle attività di compliance. “E’ la somma più alta mai riportata nelle casse dello Stato” ha sottolineato rivendicando l’ingresso “negli annali” dell’ultimo esercizio. Le ha fatto eco il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoa: “Ringrazio i dipendenti dell’Agenzia per i risultati raggiunti nonostante le difficoltà e gli impedimenti avuti nel 2015, un anno particolarmente difficile ma anche di grande successo”.
Un risultato, ha spiegato, frutto anche della maggior pressione da parte delle Entrate: “Chi non ha risposto ad un approccio collaborativo, conoscerà – permettetemi la battuta – il lato oscuro dell’accertamento”, ha detto Orlandi parlando in particolare dello “spesometro”, alle cui richieste ha risposto “solo una parte molto limitata”. Con chi non ha collaborato, ha aggiunto, “dovremo cambiare approccio”.
Parlando dei numeri dell’attività dello scorso anno, Orlandi ha spiegato che il Fisco ha effettuato 3.380.000 rimborsi, restituendo oltre 16 miliardi di euro ai cittadini e alle imprese (+3 miliardi sul 2014). Dei 16 miliardi restituiti, ha precisato, circa 3 miliardi sono rimborsi Ires per la deducibilità dell’Irap. In forte riduzione i tempi dei rimborsi. Per quelli Irpef, ha spiegato Orlandi, “a febbraio sono stati pagati i rimborsi per le dichiarazioni presentate appena cinque mesi prima”. Quanto alla fatturazione elettronica, nei primi 20 mesi dall’introduzione sono state emesse 28 milioni di fatture, con il coinvolgimento di 23 mila amministrazioni e di 600 mila fornitori.
Mario Sconcerti ha analizzato il pari del Franchi tra Fiorentina e Napoli.
Ecco quanto riportato a sky:
“ E’ evidente che il risultato maturato al Franchi giovi in particolar modo alla Juventus. Quella di Firenze è stata comunque una partita importante anche sul piano del risultato; il Napoli si porta a tre punti dalla vetta ma visto l’ andamento di questo campionato è importante non uscire sconfitti in partite come queste . Entrambe le squadre hanno dimostrato grande personalità e qualità.
Il Napoli ha subito molto l’ avversario per circa un’ ora ma poi ha avuto la possibilità di portare a casa la vittoria; la Fiorentina ha giocato bene tenendo il possesso palla e mettendo in forte imbarazzo la squadra di Sarri come mai era capitato fino ad ora.
Proprio per questo motivo bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno; credo che gli scontri diretti sia soprattutto importante non perderli”.
Il capitano azzurro, Marek Hamsik, ha rilasciato alcune dichiarazioni tramite il proprio sito ufficiale: “Era una gara difficile contro una squadra tecnicamente ottima. Il primo tempo hanno meritato loro, ma nel secondo tempo abbiamo dominato. Peccato che non siamo riusciti a segnare. Febbraio è stato molto pesante, oltre alle partite in Europa League abbiamo giocato bene contro Juventus, Milan e Fiorentina. La Juventus dista 3 punti, ma ci sono ancora 11 gare, tutto è possibile. Sabato prossimo contro il Chievo vogliamo tornare a vincere!”.
2001: dopo che il “Boston Globe” è stato acquistato dal “New York Times”, il nuovo Direttore Marty Baron, newyorkese e di origini ebraiche, quindi poco permeabile alle influenze della lì influente Chiesa Cattolica, mobilita la squadra investigativa del giornale, la Spotlight, a far luce su alcune denunce finite nel nulla di vittime di abusi sessuali da parte di appartenenti al clero. Qui abbiamo uno scandalo “sopito e troncato”, direbbe A. Manzoni, di cui, in un qualche modo, come una specie di rumore di fondo, “tutti” al giornale sapevano. Tutte le denunce erano state presentate addirittura negli anni 80 e 90, e perfino pubblicate: ma in trafiletti senza nessuna importanza, senza che vi fosse stato alcun approfondimento; tutto come smorzato e lontano. Già un vecchio e riuscito film dell’82 del bravo e impegnato Sidney Lumet, ambientato nella stessa ovattata (era chiara la metafora) e nevosa Boston, “Il Verdetto”, col mitico Paul Newman, aveva messo in evidenza come fosse silenziosamente potente e pervasiva la Chiesa Cattolica, e attaccata ai suoi interessi mondani, di quella città che più irlandese non si potrebbe. Questa veneranda istituzione è considerata come il riferimento essenziale identitario, la cornice fissa e inamovibile del modo di essere irlandesi/bostoniani: non si poteva lontanamente mettere in discussione o criticarla. Era l’aria che si respira. La venuta di un “occhio esterno” al giornale ha cambiato profondamente questo modo di vedere, a cui erano acriticamente succubi, anche essendo reporter bravi e in buona fede. Il film (USA, 15), fresco Oscar 16 come Miglior Film, la categoria più ambita e prestigiosa, ci rimanda questa strana atmosfera che circonda la Chiesa, alle prese con uno degli scandali più gravi della sua recente storia: che stava segnando negativamente il suo approccio alla modernità; e che tra l’altro l’ha impoverita, avendo dovuto pagare cifre milionarie alle vittime, nella cause civili da queste intentate nei suoi confronti, in quanto essa era responsabile dell’operato dei suoi pastori. Gli autori e produttori hanno avuto coraggio: il regista Thomas McCarthy, anche sceneggiatore insieme a Josh Singer, ne ha dato atto alla casa Participant Media che ha voluto e concepito il film. Ma il dramma che emerge è un altro. La Chiesa sapeva e ha coperto queste gravi responsabilità individuali, col peso della sua influenza: connivenza e complicità. Il Cardinale Arcivescovo Law era perfettamente a conoscenza del fatto che, sulla base di studi e inchieste sul campo, almeno il 6% del suo clero parrocchiale praticava sistematicamente tali abusi. Queste consapevolezze documentali, che spaventano e sconvolgono gli stessi pur scafati giornalisti, che sono tutti più o meno cattolici, si evidenziano strato a strato: la verità si ricompone un pezzo alla volta. E’ un thriller. Ha la consequenzialità appassionante e disvelatrice tipica del genere. Solo che non ci sono assassini da individuare, ma fatti da inquadrare. E ogni volta che si arriva ad uno step significativo, ecco che per lo più in modi morbidi, amicali, alliscianti e “umani”, ma anche talvolta con minacce esplicite, l’istituzione secolare, con le sue pedine e agganci, i suoi uomini, le sue promesse, interviene per cercare di frenare, azzerare: sempre abboccandosi in ambienti tranquilli, confortevoli; usando i suoi sornioni e simpatici lobbysti. Il film privilegia il chiuso della redazione: è il nucleo della narrazione. Anzi, possiamo dire che tale atmosfera diventa come inibente ad un sviluppo en pein air della narrazione: è come se prevalesse una sorta di claustrofobia. Ma, a mio avviso, è questa la valenza voluta del film: il gioco metaforico dell’accerchiamento rispetto ad una Città e ad una Comunità che vuole ignorare le scomode e dolorose verità, o non vuole sporcarsi le mani, con quell’andamento fittizio e ipocrita di apparente tranquillità, che copre orrendi crimini, da non destabilizzare, e di cui la Chiesa era garante e tutrice dall’alto del suo bimillenario magistero. E in effetti tutto si raccorda visivamente e fa capo a quel centro: anche gli esterni sono in funzione di quel cuore collettivo e nevralgico, non solo fisico ma umano: infatti la sceneggiatura, che in quanto “Originale” anch’essa era in Nomination, privilegia accortamente il senso del protagonismo collettivo dei personaggi. Ma tutti identificati con chiarezza comportamentale e caratteriale: anche perché, e ciò ha molto aiutato e rafforzato la concretezza della sceneggiatura, erano tutti personaggi reali ben conosciuti, proprio i giornalisti di quel mitico team, che poi per questo ha vinto il Premio Pulitzer. Che poi l’apparente e voluta limitatezza ambientale, sia innervata dalle continue scelte dell’accorto montaggio, curato da Tom McArdle e di illuminazione, curata da Masanobu Takayanagi, che variano la gamma dei nostri punti di vista e delle nostre impressioni, che mutano senza manifesta difficoltà o senso di lentezza, ciò attiene alla qualità del film stesso. Che fa concentrare la nostra attenzione sul dato tematico: sia in funzione della sua gravità sociale e conseguenze per la stessa credibilità della Chiesa, e della solidarietà alle vittime, e sia in funzione del lento progredire della verità non solo nelle menti , ma negli animi di quegli infaticabili professionisti. E qui l’elevata qualità individuale degli attori (Michael Keaton, Rachel Adams, Mark Ruffalo, Lev Schrieber ecc.) s’innesta con grazia e precisione nel gioco collettivo.
La Repubblica scrive altri dettagli della denuncia fatta da Insigne dopo la rapina: “La moglie di Insigne, Genny, nella denuncia presentata ai carabinieri di Frattamaggiore, racconta che il bandito con l’arma in pugno «era molto agitato, temeva che Lorenzo potesse inserire la marcia e ripartire di scatto. Dopo averlo riconosciuto, lo ha minacciato», intimandogli di consegnare l’orologio, due bracciali e i contanti che aveva nella giacca. «Anche io avevo un orologio ma sono riuscita a nasconderlo e ho detto di non avere nulla», aggiunge Genny. Poco prima del colpo, la Mercedes di Insigne era stata seguita da altri motorini che evidentemente «avevano riconosciuto Lorenzo », ha spiegato la moglie. Al rientro da Firenze, dove ieri ha giocato dal primo minuto, l’attaccante di Frattamaggiore sarà ascoltato dai magistrati proprio per fugare qualsiasi dubbio circa la matrice dell’episodio. I pm Capuano, De Simone e Ranieri – della sezione Sicurezza urbana coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, si occupano anche di reati collegati a manifestazioni sportive hanno già in mano due numeri del targhino. E acquisiranno nelle prossime ore anche i filmati degli impianti di videosorveglianza installati a ridosso del luogo della rapina. Non si esclude che abbiano captato scene utili all’identificazione dello scooter e dei banditi, nonostante il loro volto coperto. Nuovo materiale per il pool che indaga, tra l’altro, anche su presunte violazioni della normativa fiscale nei contratti dei calciatori”