A pochi giorni dal match che vedrà il Napoli affrontare il Genoa, Matteo Roggi, agente del portiere dei rossoblu Mattia Perin ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss. queste le sue dichiarazioni:
“Domenica mi aspetto un grande spettacolo; Gasperini ama affrontare ogni partita a viso aperto e il Napoli gioca un calcio spettacolare, forse il migliore in Italia. Proprio ieri ho sentito Mattia e gli ho consigliato di portarsi l’ acqua perchè domenica gli bruceranno i guanti. La sua risposta? “Sarà un bombardamento“. Sono quelle partite in cui i portieri si esaltano in quanto dall’ altra parte vi sono grandi campioni”.
In vista della prossima sfida che vedrà il Napoli in scena al San Paolo contro il Genoa ( domenica ore 18:00), la squadra ha svolto il consueto allenamento sia in mattinata che nel pomeriggio. Ci sono anche importanti aggiornamenti sulle condizioni di Higuain che nella giornata di ieri aveva lasciato in anticipo la seduta di allenamento per una botta ricevuta alla caviglia destra. Ecco quanto riportato sul sito ufficiale della società:
Gli azzurri verso il match con il Genoa, posticipo serale della 30esima giornata al San Paolo
Doppia seduta per il Napoli a Castelvolturno.
Gli azzurri preparano il match contro il Genoa per il posticipo serale della 30esima giornata di domenica al San Paolo (ore 18).
La squadra dopo la fase di attivazione ha svolto lavoro tecnico tattico e successivamente partita a metà campo.
Higuain ha fatto terapie e domani si aggregherà al gruppo per l’allenamento pomeridiano.
Questo pomeriggio, presso la sede del Comando Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera a Roma, è stato sottoscritto un protocollo per la collaborazione tra la Guardia Costiera e la Fondazione Pediatria e Famiglia
Il protocollo è finalizzato all’imbarco, a bordo dei mezzi del Corpo attualmente impegnati nel Mare Egeo con Frontex, di medici pediatri volontari, per fornire assistenza specialistica ai bambini tratti in salvo nel corso delle operazioni di soccorso a migranti condotte in quelle acque.
Di seguito, il video con alcune immagini relative al momento della sottoscrizione del protocollo in questione.
L’UNIONE TRA DUE COLOSSI DEI MERCATI FINANZIARI: ACCORDO TRA LA DEUTSCHE BOERSE E IL LONDON STOCK EXCHANGE ( di Virginia Murru )
Virginia Murru – Si chiude alla pari la fusione tra I due più importanti mercati finanziari europei, ossia la Deutsche Boerse e il London Stock Exchange: gli azionisti avranno rispettivamente il 54,4% e il 45,6% di questo nuovo colosso, del quale farà parte anche Piazza Affari, in quanto controllata dalla borsa londinese.
Si tratta di un super affare, che è stato siglato ‘alla pari’, ma dà la maggioranza al mercato tedesco, e con questo accordo quasi ‘epocale’, la borsa di Londra rinuncia all’orgoglio della sua indipendenza, che durava da oltre due secoli. La trattativa tra le due piazze era stata aperta il 23 febbraio scorso, e ormai l’intesa è ufficiale, i tedeschi entrano nella City portando le loro condizioni, già persuasi che da questa fusione, in ogni caso, entrambe le parti ne trarranno vantaggi non indifferenti.
La borsa di Francoforte ha da pochissimo concluso un affare con Nasdaq, il mercato azionario americano che tratta i listini dell’alta tecnologia, per un importo di oltre un miliardo, mentre nell’altro versante, quello londinese, si parla di accordi con la Borsa di Shanghai, basato per ora sulla cooperazione.
Secondo l’Agenzia Bloomberg, dalla fusione di questi due giganti della finanza, ci si aspetta un grande risparmio in termini di costi, si parla di cifre davvero importanti: 450 milioni di Euro l’anno, quando il ‘deal’, sarà operativo.. Era già chiaro che le due parti non avrebbero concluso la trattativa se non per ottenere reciproci interessi. Sempre secondo Bloomberg, questa sarebbe la terza volta che la Borsa tedesca, dall’inizio del terzo millennio, tenta di acquistare il LSE; nel 2000 e 2005 i tentativi fallirono.
Si tratta anche del più grande accordo raggiunto tra operatori di mercati dal 2013, quando l’Intercontinental Exchange Inc. (che opera sui mercati web, e tratta ‘futures’, energia, commodities e prodotti finanziari), ha acquistato il NYSE Euronext (novembre 2013), l’affare si concluse per 8,2 miliardi di dollari.
Mentre nel 2011 Nasdaq e Intercontinental Exchange (conosciuta come ICE) unirono i loro sforzi per cercare di acquistare la Deutsche Boerse, quest’ultima, a sua volta, tentava un accordo con NYSE Euronext, con un affare pari a circa 10 miliardi di Euro. Entrambe le trattative fallirono, a causa degli ostacoli dell’Antritrust. Partite per colossi, dove entrano in gioco interessi enormi.
L’alleanza anglo-tedesca è destinata ad avere un ruolo predominante in Europa, ma allungherà, per ovvie ragioni, il suo raggio d’azione nelle borse asiatiche e americane. Di certo l’Euro Stoxx 50 Index, FITSE 100 Index e DAX Index, avranno ora ‘una casa comune’.
I due Chief Executive Officiers (Amministratori Delegati) di entrambe le Borse, Karsten Kengeter (tedesco) e Xavier Rolet dell’LSE, sono riusciti a raggiungere l’obiettivo dove altri prima di loro avevano fallito. Entrambi condividono esperienze importanti di ‘pedigree’ a Wall Street, con la Goldman Sachs Groupe Inc. Kengter diventerà il CEO (Chief Executive Officier) di entrambe le piazze, Presidente sarà Donald Brydon, mentre Rolet lascerà il gruppo.
Secondo i primi commenti del Time, alla City non si ritiene opportuno che una parte della gestione del nuovo gruppo finisca a Francoforte, dove si suppone verrà fissata la sede legale, anche se, ovviamente, le due città avranno importanti punti di riferimento.
Si attende ancora il vaglio delle autorità che regolano i mercati finanziari, mentre un’insidia è già dietro la porta del gruppo: l’Intercontinental Exchange, nota come ICE (che controlla Wall Street), avrebbe già pronta da tempo un’offerta più consistente per l’acquisto della Borsa di Londra, ossia LSE.. Terzo incomodo che potrebbe mandare all’aria tutto, e sarebbe l’offerta in campo a decidere che, ‘quel matrimonio’, non s’à da fare..
La Deutsche Boerse comunque, per ora, sembra avere l’asso nella manica; ma nelle sfide tra giganti, non sorprenderebbe se quell’asso scivolasse via. I giochi, in questi ambiti della finanza, sono sempre aperti.
/ L’UNIONE TRA DUE COLOSSI DEI MERCATI FINANZIARI: ACCORDO TRA LA DEUTSCHE BOERSE E IL LONDON STOCK EXCHANGE ( di Virginia Murru )
Idrocarburi Insaturi – Il Referendum sulle trivellazioni nei nostri mari, si svolgera’ in Italia il 17 Aprile, sono in tutto 130 le piattaforme petrolifere sparse da Nord a Sud. La maggior parte di esse si trovano oltre le 12 miglia dalla costa, queste non sono interessate al voto referendario.
Idrocarburi Insaturi: Mediterraneo Nero
In Italia le piattaforme che estraggono il petrolio entro le 12 miglia sono 39 sparse in Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Calabria e Sicilia. Comunque vada la consultazione elettorale, le trivelle petrolifere continueranno ad estrarre petrolio per diversi anni ancora, visto che ciascuna piattaforma ha un proprio contratto che come base e’ trentennale.
E non finisce qui :
Alla scadenza, le aziende petrolifere possono richiedere una ulteriore proroga di ventanni, al termine del cinquantennio, e’ ancora previsto un prolungamento dei lavori che puo’ arrivare sino all’esaurimento del giacimento e anche delle Popolazioni che sono costrette a convivere con questi agenti inquinanti.
Se vincessero i Si, ancora una volta sarebbe una vittoria di Pirro, visto che gli impianti di 21 titoli di cui si parla, “potrebbero” chiudere tra 10 anni, invece quelli che hanno ottenuto le concessioni piu’ recenti, potrebbero finire di estrarre l’oro nero tra ventanni, oltre tutte le “prolunghe” burocratiche.
Chi firma le concessioni non si rende conto che le trivelle sono capaci d’inquinare l’ambiente per secoli, questi contratti andrerebbero rivisti, il futuro non bisognerebbe ipotecarlo per Secoli.
Con il prezzo del petrolio ai minimi storici,estrarre oggi non e’ conveniente, Crocetta la pensa diversamente, dichiara che non vi puo’ essere incompatibilita’ tra progresso e ambiente.
Crocetta, e’ convinto che con l’estrazione degli idrocarburi, si possano ottenere “Royaltes” da capogiro, e’ sicuro che si possano guadagnare 500 milioni di euro l’anno, con i quali si potranno risanare i buchi neri dell’intera Isola, compresi i crateri dell’Etna e delle Isole Eolie.
Crocetta e’ amico dei petrolieri, ha dato il via libera alle nuove estrazioni, ma i dati del 2012 di quanto sia stato versato dai petrolieri in “Royaltes, sono poco incoraggianti soli 1,7 milioni di euro, nulla a confronto con i sogni Crocettiani.
Troppe pugnalate sono state “concesse” ai Siciliani da quando Crocetta e’ stato eletto, speriamo che gli anni che lo separano dalla fine legislatura passino in fretta, nella speranza che i Siciliani possano estrarre dalle future urne, un Presidente di Regione privo di idrocarburi insaturi.
Shakespeare – Si ricorda che venerdì 18 marzo alle ore 17.45 nel foyer del teatro Sociale, si terrà il secondo incontro della rassegna dal titolo “IL SIPARIO STRAPPATO”, curata da Daniele Pelizzari, promossa dal Centro Teatrale Bresciano. Un ciclo di appuntamenti per approfondire il rapporto tra set e palcoscenico attraverso, temi, autori e mitologie che hanno segnato l’immaginario collettivo.
SHAKESPEARE DAL PALCOSCENICO AL CINEMA – La pratica dell’adattamento cinematografico è il titolo dell’argomento di questo secondo incontro, condotto da Daniele Pelizzari.
Nel prossimo appuntamento, venerdì 1°aprile alle ore 17.45, sempre nel foyer del Teatro Sociale, si parlerà di Schemi di carta – Hollywood e la drammaturgia moderna.
Perché l’attaccante del Napoli Lorenzo Insigne vuole l’aumento del contratto? Semplice, perché certi stipendi devono essere equiparati, soprattutto se si raggiungono determinati risultati. Lavezzi e Cavani, per esempio, stavano sempre a bussare alla porta di Bigon per guadagnare di più. Gli agenti di Insigne sono sempre molto cauti e attenti, anche perché De Laurentiis non è facile nei rapporti con i procuratori. Ma certe scelte vanno fatte. Anche perché Insigne è un pezzo pregiato dell’argenteria di don Aurelio e quindi va accontentato. Anche perché non chiede cinque milioni di euro all’anno. Gli stessi soldi che guadagna Higuaìn. Almeno per il momento vorrebbe la metà visto che incassa un milione e novecentomila a stagione (circa 2,5 mln a stagione). Sicuramente ci saranno dei buoni propositi da ambedue le parti. C’è voglia di continuare insieme in un progetto sempre vincente
L’Ischia Isolaverde continua la preparazione in vista della difficile trasferta di sabato contro il Foggia. Ieri pomeriggio è iniziata la seconda avventura per Antonio Porta,in panchina con i gialloblu,ovvero il Porta 2.0,anche se temporanea in attesa del comunicato ufficiale. Il tecnico procidano è stato chiaro con la società,dove ha espresso delle garanzie sull’aspetto tecnico. Nella seduta dell’allenamento svolta al “Kennedy ” era assenti Blasi,in permesso per problemi di natura personale. Buone notizie dall’infermeria: Dopo oltre due settimane di stop,ieri è tornato ad allenarsi il difensore Giampaolo Sirigu. Per l’impegno di sabato contro i pugliesi,mister Porta dovrà rinunciare a due pedine fondamentali nel pacchetto difensivo:Bruno e Moracci fermati entrambi per squalifica per un turno. Il primo era in diffida,il secondo invece per aver rimediato una doppia ammonizione nella gara casalinga contro la Fidelis Andria. L’ex tecnico della Berretti,avrà una bella gatta da pelare per quanto riguarda la retroguardia difensiva,con i soli Filosa,Florio,Porcino,Savi e Guarino con quest’ultimi due messi spesso fuori dalla gerarchie tattiche prima di Bitetto e poi di Di Costanzo. Se da una parte la difesa è in piena emergenza,sul fronte offensivo rientrano due giocatori importanti come Gomes e Pablo Moreira Barbosa dove entrambi hanno scontato la squalifica.Nel pomeriggio di oggi,la squadra continuerà a lavorare al centro sportivo dei Camaldoli,dove si potrà intravedere qualche aspetto tattico sul possibile modulo che potrebbe schierare con il Foggia.
Ranking, sfuma il quarto posto Champions per l’Italia
Con l’eliminazione della Juventus dalla Champions League, rimane solo la Lazio a onorare il calcio italiano in Europa, mentre gli inglesi hanno ancora City, Liverpool, United e Tottenham. Un risultato negativo che si ripercuote sul ranking Uefa, con il tanto agognato quarto posto in Champions (dalla stagione 2017-2018) ormai sfumato. Tra Inghilterra (terza) e Italia (quarta) ci sono quasi 4 punti di differenza (74.284 contro 70.439), una distanza non più colmabile. Lo riferisce il sito di Sportmediaset.it.
Il Ranking Uefa per la stagione 2015-2016
1 Spagna 17.357 (media)
2 Germania 14.285
3 Inghilterra 12.250
4 Russia 11.500
5 Italia 11.500
Il Ranking Uefa: classifica generale
1 Spagna 99.142
2 Germania 78.034
3 Inghilterra 74.284
4 Italia 70.439
5 Francia 52.416
La proiezione sulla stagione 2016-2017
1 Spagna 78.285
2 Germania 62.784
3 Italia 59.082
4 Inghilterra 59.034
5 Francia 41.916
Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali e degli Arbitri Addizionali d’area che dirigeranno le gare valide per la undicesima giornata di ritorno del Campionato di Serie A 2015/16 in programma domenica 20 marzo alle ore 15.00. Derby di Torino affidato a Rizzoli, il suo forfait contro il Napoli aveva destato tante polemiche e come addizionale è stato designato Mazzoleni che i tifosi azzurri ricordano bene per i tanti torti subiti.
La Gazzetta dello Sport scrive sul contratto di Maurizio Sarri: “Qualcosa si muove perché il futuro è adesso. Maurizio Sarri ha un contratto molto particolare con il Napoli, che prevede da parte del club azzurro la possibilità di prolungare in maniera unilaterale l’accordo di anno in anno fino al 2020. Tuttavia, Aurelio De Laurentiis deve ancora far valere questa clausola in vista della prossima stagione (ma gli resta un discreto lasso di tempo per farlo) e di sicuro non vuole perdere l’allenatore che sta guidando la squadra azzurra nella rincorsa alla Juventus. Così, oggi è annunciato a Castel Volturno l’arrivo di Andrea Chiavelli, il «ministro delle finanze» del Napoli o, per meglio dire, l’uomo dei contratti. C’è sempre lui quando si debbono stendere le basi per gli accordi più importanti e la sua probabile visita in sede viene interpretata come il primo segnale di una trattativa che De Laurentiis intende aprire con Sarri. È troppo scaltro il presidente del Napoli per pensare che gli basterà far valere l’opzione sul contratto per trattenere Sarri motivato e sorridente sulla panchina azzurra. Sa perfettamente che affinché questo accada è invece necessario confrontarsi con il suo allenatore (e pure con l’agente di Sarri, Pellegrini, ed eventualmente un legale di fiducia del tecnico toscano) per arrivare a un accordo, anche economico, che soddisfi tutte le parti in causa. De Laurentiis ha molto apprezzato il lavoro di Sarri in questi mesi, mentre l’allenatore dal canto suo aspetta la fine del campionato per fare il punto con il presidente, ponendo anche l’accento su alcuni aspetti di questa sua prima annata napoletana che non lo hanno convinto del tutto. Sarri ha creato un rapporto solidissimo con il direttore sportivo Giuntoli e con lo staff sanitario, ma si aspetta dal Napoli un salto di qualità complessivo come società e vuole conoscere nel dettaglio i programmi”
Il Mattino prende in esame il rinnovo di Hamsik. Il capitano azzurro e della Slovacchia ha dato mandato al suo manager Juraj Venglos di prolungare la sua permanenza in azzurro e legare la sua carriera al Napoli fino alla fine. Nel 2018, quando scadrà il contratto attuale, avrà 31 anni: ed è per questo che le parti si preparano a prolungare l’attuale accordo per almeno un altro biennio.Lo slovacco con Sarri è ritornato al centro del gioco dopo i due anni con Benitez, apparso un po’ ai margini al punto che lo stesso quotidiano afferma che se fosse rimasto Benitez, Hamsik avrebbe chiesto di andare via. Per lo slovacco, che negli anni passati ha detto ‘no’ al Milan e alla Juventus, la risposta sarà sempre la stessa: «Io voglio restare qui per sempre».
Marek Hamsik ha parlato ai microfoni di Radio Gol su Kiss Kiss Napoli:
La strada è lunga. “Sì, ma noi dobbiamo essere pronti”.
Cosa speri per le prossime nove gare? “Spero di vincere qualcosa, ma ora pensiamo alla gara col Genoa. Poi penseremo alla prossima gara. Vogliamo vincere, il San Paolo sarà una bolgia domenica”.
Tranquillizzi tutti sulle condizioni di Higuain? “Sta bene, ha preso una botta alla caviglia ma ci può stare in allenamento. Ora sta bene”.
La gara contro il Genoa? “I tifosi sanno che è un momento importantissimo e rappresenteranno il dodicesimo uomo in campo come al solito”.
Quanto è cambiato l’uomo e il calciatore da quando sei qui? “Tanto, sono arrivato a venti anni. Ero un ragazzino, adesso ne ho quasi 29. Sono maturato, calcisticamente si può sempre migliorare ma quest’anno mi sto divertendo davvero”.
Credete al sogno scudetto? “E’ possibile, non dipende solo da noi ma noi dobbiamo essere pronti se la Juve dovesse commettere un passo falso. Adesso pensiamo solo al Genoa, poi vedremo”.
Sei al nono anno di Napoli, si tratta della tua stagione migliore? “Quest’anno mi sto divertendo più di ogni anno. Anche se non abbiamo vinto ancora niente, mi sto togliendo grosse soddisfazioni. Ci divertiamo giocando, facciamo 800-900 passaggi a partita. Un Napoli così non si è mai visto”.
Quanto è importante il gruppo? “Un gruppo è molto importante, nello spogliatoio se non c’è un gruppo non va bene. Questo gruppo è splendido, come lo staff medico e quello tecnico”.
Ormai siete una squadra matura. “A Palermo abbiamo fatto una grande gara, non l’abbiamo chiusa ma non abbiamo rischiato nulla. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra”.
Mancano nove gare alla fine, cosa dobbiamo aspettarci? “Sarà un gran finale di campionato, per noi ci saranno nove finali e la prima sarà quella col Genoa. Pensiamo solo a quella, saranno nove gare importantissime”.
Il 17 non ti porta sfortuna? “A me no, spero che anche Napoli possa vederlo come un numero che porta bene”.
A Radio Crc è intervenuto Giuseppe Bruno, ristoratore napoletano, titolare del ristorante “Bobò”: “Ieri la squadra del Napoli ha cenato nel mio ristorante ed ha visto la partita con grande tranquillità. A tavola ieri non c’erano alcolici e nemmeno frittura. Hanno mangiato un po’ di antipasti tra cui alici al forno, insalata di sauro, patate e gamberi, tonno scottato, baccalà e un po’ di mozzarella. Come primo piatto, invece, pacherò all’astice e poi un po’ di dolci. Non è vero che Reina ha esultato per l’eliminazione della Juventus, si è complimentato pubblicamente su twitter con Thiago perché i due sono molto amici. Ci siamo divertiti molto, nel gruppo c’è grande armonia ed erano anni che non vedevo una squadra così affiatata. Poi, Reina è il capo popolo. Ieri ho festeggiato in anticipo il mio onomastico insieme a Reina e Callejon, ci siamo divertiti in maniera incredibile. Ho esultato con moderazione, non sono anti-Juve perché amo il calcio, ma lo sfottò ci sta, non è possibile che un complimento di Reina a Thiago venga frainteso in questo modo. Nel calcio ci sta perdere e a volte si fa più bella figura ad incassare l’eliminazione senza fare troppe polemiche. Il Napoli è a soli tre punti dalla Juve e capisco che si stia preoccupando, ma che vinca il migliore. Higuain sta bene, non zoppicava, si sta solo organizzando per domenica. Ogni volta che il Napoli cena nel mio ristorante, la domenica vince sempre per cui speriamo che questo rito continui a portare bene”.
ROOM – Ma’ è stata rapita ed è prigioniera in un bugigattolo da ben 7 anni: dal suo rapitore ha avuto un figlio, Jack. L’eventuale libertà è solo una parte del loro futuro.
ROOM – E’ un film (IRL-CAN, 15) non solo ben riuscito, ma del tutto genialmente spiazzante.
L’”avventura” della messa in produzione del film, del suo successo (ma numerosi film hanno gestazioni strane e avventurose) nasce da un romanzo del 2010: è ovvio –si dirà-, ma quanti film nascono da libri? Si: ma questo è stato immaginato contemporaneamente dalla stessa autrice Emma Donoghue, irlandese, naturalizzata candese nell’Ontario. Il fatto non è usuale. Perché gli autori letterari tendono ad disinteressarsi della messa in film delle loro creazioni, ritenendola, giustamente, “altro” dalla loro parola scritta. Lei ha scritto la sceneggiatura prima che quel romanzo, “Stanza, letto, armadio, specchio” del 2010, ispirato a fatti di cronaca, avesse successo, da noi pubblicato da Mondadori. E lei, ancora, si è scelto il regista.
L’irlandese Lenny Abrahamson: autore non conosciutissimo; ma che aveva fin da subito imbroccato con lei la chiave giusta di lettura del film, convincendo l’autrice, che l’ha preferito a numerosi e più blasonati di Hollywood. Anzi, ha specificato che la sua scelta è stata volutamente “europea”: perché lei, benché perfettamente integrata nell’ambiente culturale-letterario canadese, tale si ritiene per formazione e vocazione. Quindi: poco spazio al thryller o agli effettacci de paura; maggiore alle motivazioni psicologiche. Il regista ha messo l’accento, nella corposa e fondamentale parte iniziale che si svolge entro la prigione di 11 metri, sulla visione di quella come la caverna platonica. Una delle “figure” di metafora più famose del filosofo, volta a significare la comprensione del mondo, che avviene distorta e parziale, poiché è come se le immagini del reale le vedessimo dal fondo. Il che è esattamente ciò che avviene in quell’antro. Solo che la visione esterna è data dalla televisione, l’unico punto di contatto col mondo: ed è il bambino che crede che il reale sia solo lì dentro, in cui è riuscito a trovare una sua intima, giusta collocazione, e il “fuori” una grande e incomprensibile magia, per certi versi oscura e impaurente.
La madre ha saggiamente invertito la illustrazione delle linee del “suo” reale, utilizzando la mentalità magica che corrisponde fisiologicamente al tipo di crescita intellettuale dei bambini di quell’età. Ma l’ha fatto per dare un senso compiuto a quell’universo in cui il bimbo era nato e cresciuto. E, tra l’altro, era l’unica soluzione possibile se non voleva distruggere se stessa e il bambino: così facendo, è potuta sopravvivere, dedicando le sue energie a lui. E il miracolo di scrittura del film è che il punto di vista che ci illustra lo svolgersi dell’azione è quello del bambino.
Certamente la madre è molto e splendidamente presente: la sua intensità è però filtrata dall’immaginario del bambino; dalla sua profonda comunicazione affettiva con lei. Tutte le sfumature dei sentimenti che la pervadono, sono sempre non edulcorati, ma resi a noi dal modo con cui il bimbo la osserva. Egli, cioè, comprende solo parte della verità. La angoscia, la frustrazione sono tutte emozioni la cui intensità noi comprendiamo a pieno solo nell’estendersi del tempo della narrazione della prigionia. Però queste forze distruttive non la colmano mai del tutto, perché è donna tosta che, per amore del figlio, non molla mai: il suo fine è la libertà. In questo l’impostazione registica è stata autorale e di gran livello espressivo. Ma il miracolo di questa profondità così raffinata è dato dalla prova della protagonista e del suo rifrangersi allo specchio degli occhi del figlio: di una complicità affettiva, giocata su più livelli di risposta alla situazione: tutte sensazioni che l’attraversavano erano numerose, tutte credibili e tutte compresenti. Lei crea un equilibrio tra sé e il figlio con grande fatica: che poi, nella seconda parte del film,va in frantumi. L’attrice Brie Larson ha vinto l’Oscar 16 come miglior attrice. Ma pure il “dopo” è risolto con un allargamento e spostamento dell’attenzione su altri personaggi: tutti sempre connotati dal rapporto col bimbo. E in cui si ripercorrono i sentieri della conoscenza e fiducia affettiva reciproca: unico strumento con cui ricomporre, nella psiche di Jack, l’unità del mondo e la sua identità all’interno di esso. E qui entrano in gioco o ne scompaiono altri: ad esempio il rapitore che non viene più nemmeno nominato.
Ma è logico che ciò sia: egli per il bimbo è solo un Orco Nero, dai profili incerti e lontani. Però c’è il nonno, l’attore William H. Macy, che non accetta il figlio di lei come “frutto della violenza”: e pure lui è posto in sordina; mentre la nonna, e il suo compagno, operano una scelta più profonda, generando un visibile spostamento dell’affettività verso di loro. In modi assolutamente convincenti: con tatto e delicatezza. L’attrice che interpreta la nonna è Joan Allen, un’attrice di forte presenza e personalità , che sa passare dal patetico alla commedia e al film d’azione (è stata un delle protagoniste della serie di Bourne). Nella prigione in cui il regista e il production designer Ethan Tobman hanno relegato i due, c’è una dimensione addirittura intima e vivente, in cui il bimbo “riconosce” come persone i singoli oggetti, spaiati e sbrecciati, come animati e facenti parte della sua sfera esistenziale e affettiva insieme alla presenza della madre. Però non mancano punte di angosciosa rilevazione della lontananza: quel lucernaio in alto è un’idea grafica di viva efficacia. Mentre la casa della nonna è luminosa, chiara e si può lo stesso circolare a piedi nudi, come là dentro: il bambino lì si era creato il suo mondo; e la casa dei nonni, in cui si taglia capelli per “dare più forza” alla madre, è diventato anch’esso un habitat positivo. E’ addirittura struggente lo sguardo, grazie al prezioso montaggio di Nathan Nugent, tra l’attonito, il trasecolato e il curiosissimo, con cui guarda per la prima volta nella sua vita, e ne è come ipnotizzato e commosso, i veri alberi, i veri prati, i veri oggetti, mentre sta sul cassonetto dell’auto dell’Orco.
Mentre la visita finale al capanno, che è reso piccolo, angusto e squallido, rappresenta il totale, completo superamento psicologico del dramma: soprattutto una sana dimensione di consapevole crescita.
Francesco Capozzi / ” ROOM ” UN GIALLO IN SPAZI STRETTI, MA DALLE GRANDI APERTURE
Non è andato a genio ai giocatori della Juventus il tweet di Pepe Reina, che ha festeggiato il gol del suo ex compagno di squadra Thiago Alcantara e della sua ex squadra. Inoltre, c’è stato un grande nervosismo anche all’esterno dello spogliatoio della Juventus per il gol annullato a Morata, al punto da far scattare un applauso ironico verso l’arbitro e mostrargli il fotogramma dell’errore. A riferirlo sono i colleghi di Mediaset Premium direttamenta dall’Allianz Arena.
Ai microfoni di ‘Radio CRC’ è intervenuto il papà di Pepe Reina, il signor Miguel: “Non so nulla della polemica, non ho parlato ancora con Reina. So soltanto che doveva andare a cena da Bobo’ a Pozzuoli. Ho visto la partita della Juventus, la squadra di Allegri ha subito un contraccolpo. La Juventus ha una grande rosa, ha carattere e l’ha sempre dimostrato in campo, difficile che si blocchi per un contraccolpo del genere. Bisogna pensare più al Napoli che alla Juventus, che resta comunque una grande squadra”.
“Chiudere la carriere con lo scudetto del Napoli, per Pepe sarebbe fantastico dal punto di vista emotivo. Bisogna crederci davvero, senza mai perdersi d’animo”.
“Non è solo una sensazione l’affetto che nutre Pepe nei confronti della città. Vuole continuare a stare a Napoli al termine della carriera. E’ una città che lui e la sua famiglia adorano”.
E’ giunta al capolinea l’avventura sulla panchina gialloblu per mister Di Costanzo. Da ieri l’ex allenatore del Messina,non è più il tecnico della squadra isolana,nei suoi confronti è stato adottato un provvedimento di “sospensione”per poi essere esonerato. Di Costanzo era arrivato alla fine di gennaio,dopo l’esonero di Dino Bitetto.Ha racimolato pochi punti,da segnalare soltanto la vittoria con il Catania al “Mazzella”,ma per poi conquistare zero punti in due scontri salvezza con Akragas e Melfi.Una media punti bassa,che ha fatto storcere il naso prima all’intera piazza isolana,e poi alla società.In un intervista rilasciata a Tuttomercatoweb.com spiega il motivo della separazione con i gialloblu. “Prima di me ne erano stati fatti quattro punti sempre in otto partite. Non ci si poteva aspettare un miglioramento netto, soprattutto perché l’obiettivo era quello di arrivare ai play-out nel miglior modo possibile, per poi conseguire la salvezza”.
Di Costanzo prima di andare via,ha salutato l’intera squadra lasciando un messaggio:”Credo in loro e sono sicuro che potranno raggiungere la salvezza.Questa squadra mi ha sempre seguito nonostante il ridimensionamento attuato a gennaio e le tante difficoltà oggettive. Sono amareggiato perché, con tutto lo staff, si stava programmando un lavoro prospettico proprio in funzione di un approdo agli spareggi nella migliore condizione fisica e psicologica”.
Da quando è subentrato al posto di Bitetto,è partito nel migliore dei modi conquistando anche una vittoria con una formazione blasonata come il Catania,poi c’e stato un periodo buio,dove il reparto offensivo aveva problemi a trovare la via del gol. “Tante difficoltà di vario tipo, come dicevo prima, e diversi errori tecnici in campo che hanno compromesso le partite. Ma la squadra poteva crescere, stava lavorando per farlo e i risultati sarebbero arrivati”.
L’ex trainer di Aversa e Messina non ha rimpianti:”Rifarei tutto quello che ho fatto e non ho rimpianti. Sabato abbiamo affrontato una squadra, la Fidelis Andria, in salute e con una difesa da record. Avevamo diverse defezioni in attacco, e col solo Kanoute terminale offensivo. E siamo riusciti a resistere in 10 per mezz’ora, dopo l’espulsione di Moracci, conquistando il punto. Non mi pare una cosa da poco”.
Juve Stabia e Matera, si sono affrontate in gare di campionato a Castellammare nove volte, tre al vecchio campo “San Marco” (quello per intenderci quello in terra battuta n.d.r.) e sei volte nel “nuovo” “Romeo Menti”. Il bilancio è di cinque vittorie dei gialloblù due pareggi (entrambi per uno ad uno) e due vittorie degli azzurri. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:
Vincenzo De Dura terzino Juve Stabia anni 50
1956 / 1957 – Campionato Nazionale di IV Serie girone ‘ H ‘
26 maggio 1957 – 16° giornata di ritorno JUVE STABIA – MATERA 1 – 0 il terzino delle vespe Vincenzo DE DURA (foto) andò in rete su calcio di rigore a cinque dalla fine.
1967 / 1968 – Campionato di Serie D girone ‘ G ‘
11 febbraio 1968 – 3° giornata di ritorno: JUVE STABIA – MATERA 0 – 1 vittoria degli azzurri con Carella che andò in gol dopo cinque minuti dall’inizio della ripresa.
1972 / 1973 – Campionato di Serie C girone ‘ C ‘
1° aprile 1973 – 8° giornata di ritorno: JUVE STABIA – MATERA 2 – 0 le reti di marca gialloblù furono messe a segno negli ultimi venti minuti del secondo tempo rispettivamente all’attaccante Alfredo CIANNAMEO (foto) su calcio di rigore e dall’ala sinistra PIRONE.
1973 / 1974 – Campionato di Serie C girone ‘ C ‘
Alfredo Ciannameo attaccante Juve Stabia anni 70
30 settembre 1973 – 3° giornata d’andata: JUVE STABIA – MATERA 0 – 2 nella seconda parte di gara Stellone e Toffanin firmarono la vittoria lucana.
1991 / 1992 – Campionato di Serie C2 girone ‘ C ‘
14 giugno 1992 – 18° giornata di ritorno: JUVE STABIA – MATERA 1 – 0 il matchwinner per le vespe fu l’attaccante Vincenzo ONORATO a due minuti dalla fine del primo tempo.
1992 / 1993 – Campionato di Serie C2 girone ‘ C ‘
6 dicembre 1992 – 12° giornata d’andata: JUVE STABIA – MATERA 1 – 1 (arbitro Giancarlo Lana di Torino) – le reti furono messe a segno dell’attaccante Giorgio LUNERTI per gli stabiesi dopo dieci minuti della ripresa e Ferrante per i lunani a metà secondo tempo.
1993 / 1994 – Campionato di Serie C1 girone ‘ B ‘
17 ottobre 1993 – 6° giornata d’andata: JUVE STABIA – MATERA 1 – 0 (arbitro Ivo Anselmo di Asti) la rete della vittoria fu realizzata dell’ala destra Gennaro PIZZO al trentanovesimo del primo tempo.
2003 / 2004 – Campionato di Serie D girone ‘ G ‘
18 gennaio 2004 – 2° giornata di ritorno: JUVE STABIA – MATERA 3 – 1 (arbitro Vincenzo Ballo di Trapani) le reti furono messe a segno nel primo tempo dell’attaccante Checco INGENITO e dal centrocampista Vincenzo MANZO; nella ripresa dall’attaccante Sasà SIBILLI; la rete materana fu realizzata al novantesimo da Bellacicco.
2014 / 2015 – Campionato di Lega Pro girone ‘ C ‘
6 settembre 2014 – 2° giornata d’andata: JUVE STABIA – MATERA 1 – 1 (arbitro Nicolò Sprezzola di Mestre) avanti le vespe nel primo tempo con Ciccio RIPA, pari dei lucani ad inizio ripresa con Letizia.
Nel corso della trasmissione radiofonica di ViViRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Roberto Chito, collega di TuttoMatera.com; con lui si è parlato del match di sabato sera tra Juve Stabia e Matera.
Ecco le sue dichiarazioni.
Il Matera ha ormai cambiato marcia ed ora punta forte ai play off: Sì, il pareggio di Benevento e le vittorie con Cosenza e Catanzaro, unite al rallentamento della Casertana, hanno fatto avvicinare molto il Matera alla zona paly off. Ovviamente ora sarà importante non rallentare e puntare a fare più punti possibili, anche alla luce di un finale di campionato difficile, dove tutte le squadre combattono per i rispettivi obiettivi.
Decisivo è stato l’acquisto di Infantino: Sì, ha avuto un impatto importantissimo con 5 gol segnati in sole 6 o 7 partite. E’ un giocatore bravo non solo sotto porta ma che lavora anche tanto per la squadra. Inoltre credo che stia diventando importantissimo Diego Albadoro, che voi conoscete bene. Anche lui si è ripreso alla grande dopo i tanti problemi fisici e nelle ultime 3 partite è andato a segno due volte.
L’allenatore Padalino, è stato colpito da una squalifica di 4 mesi in seguito ai fatti di Nocera delle scorse stagioni: Sì, il Mister è stato colpito da questa squalifica ma è stato presentato ricorso, di cui si attendono gli esiti. L’assenza di Padalino in panchina però non sembra condizionare il Matera, anche perchè l’allenatore prepara bene la squadra in settimana ed in panchina i suoi collaboratori, che lo sostituiscono durante le partite, sanno perfettamente cosa fare e quando intervenire.
A Castellammare sarà un match difficile: Sicuramente, la Juve Stabia è una squadra con un ottimo collettivo, che solo a causa di tanta sfortuna si trova in questa posizione di classifica. Conosco bene Diop, avendolo avuto a Matera nella seconda parte della scorsa stagione, e vedo che sta facendo molto bene. Il pericolo ovviamente non è solo Abou, ma tutta la squadra stabiese, che a mio avviso è allenata da un ottimo allenatore quale è Zavettieri.
Qualche news sulla formazione dei lucani: Rientrerà Infantino dalla squalifica, mentre dal punto di vista tattico credo che si potrà vedere il collaudato 4-5-1 di Padalino, ma non escludo si possa provare un 4-4-2 con Infantino ed Albadoro in avanti. Proprio per l’ex stabiese sarà una partita speciale e credo che ci sia tanta voglia in lui di fare bene.