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FRANCESCA SFORZA – Una tragedia che tocca ogni famiglia

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Una tragedia che tocca ogni famiglia FRANCESCA SFORZA *

FRANCESCA SFORZA – Lo sgomento e il dolore per le giovani vite spezzate dall’incidente in Catalogna non si era ancora potuto stringere intorno ai nomi e alle identità di ognuna di loro che già era partito, tra le famiglie italiane, il tam tam dell’ansia. Come se fosse una questione personale, come se prima di essere un fatto di tutti, fosse un fatto di ognuno.

Grazie alla potenza di fuoco dei social network l’emotività collettiva diventa immediatamente percepibile: su Twitter la parola chiave #Erasmus è stata ieri tra il primo e secondo posto nei Trending Topics (il barometro che misura i cinguettii più discussi); i gruppi WhatsApp di classe – ma ci sono anche quelli della palestra, della scuola di musica, degli scout, a ciascuno il suo – hanno trillato senza posa sulla notizia sollevando in ordine sparso diversi ordini di preoccupazioni – «Mio figlio è appena partito, suo padre era contrario, e se adesso gli succede qualcosa?», «Chi controlla lo stato psico-fisico di chi si mette alla guida dei pullman con i nostri figli a bordo?», «Ma ci si potrà fidare dei tutor dell’Erasmus?» -, persino l’antica pratica della chiacchiera occasionale ha preso la piega nervosa del voler offrire con ogni mezzo una spiegazione logica, e poi di respingerla, e la fatalità non basta a spiegare tutto questo, e come ci si difende, non si sa.

Un Paese bambino, viene da pensare a un primo sguardo, che non resiste alla tentazione di riportare a se stesso il fatto del giorno, di ricondurlo entro i limiti del proprio circuito di riferimento, siano essi i figli in partenza per l’estero o le gite scolastiche in preparazione con l’arrivo della primavera. Ma a un secondo sguardo – al netto dei toni, di tante frasette accompagnate da faccine tristi o citazioni d’occasione – le ansie e le preoccupazioni che hanno attraversato tante famiglie italiane sono il segno di qualcosa di più forte, e di più vero. C’è lo smarrimento che si era sentito nei giorni del Bataclan, quando insieme a tutto il resto, si strutturò un senso di appartenenza europea che trovò nel volto di Valeria Solesin il suo manifesto più toccante. Come lei, le ragazze dell’Erasmus sono il segno di un Paese sano, che affronta con la forza della giovane età le sfide di un mondo sempre più complicato, in cui la competizione, i pericoli, i cattivi maestri sono sempre in agguato.

Sorridevano tutte, nelle foto che ora ce le ricordano. E le loro famiglie sanno meglio di ogni altro quanto è costato costruire dei sorrisi così: ci vuole impegno, ci vuole fortuna, ci vuole di non mollare mai la presa quando tornano a casa la sera avvilite per le battute dei compagni o per un brutto voto o per una cosa che è andata storta e non vogliono dire cos’è. Perché la vita nelle famiglie italiane non è mai facile, i percorsi sono sempre a ostacoli, e la probabilità che un piccolo problema si trasformi in un grande problema è molto più elevata rispetto a quella che vede il problema risolversi. E forse, tra i sogni più pazientemente coltivati, c’è proprio quello di vedere i propri figli diventare europei, partecipare al grande gioco dello scambio tra i Paesi, sapere che si sanno muovere con disinvoltura tra lingue e culture, nella convinzione che questo renda migliori loro e noi. Ecco perché, ognuno a suo modo, nessuno si sente escluso dal dolore di una morte arrivata così.

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‘Undici’ su Gabbiadini: “Privato del vizio della devastazione volontaria della carriera”

Ha sfiorato il gol, e ha messo a segno un assist nell’ultimo match contro il Genoa

Però il campionato di Manolo Gabbiadini non è quello che lo stesso ragazzo si aspettava e i colleghi di Rivista Undici provano a tracciare un quadro della situazione: “Manolo è uno dei rari esempi di giocatore che vive nelle stesse condizioni di un portiere di riserva pur non essendo un portiere. A soli 25 anni, nella stagione immediatamente successiva a quella dell’esplosione e dell’approdo in una grande squadra, in cui solitamente non ci sono terze vie oltre all’affermazione definitiva e al fallimento, si trova nel limbo di chi ha trovato sulla sua strada ostacoli così insormontabili da non potergli permettere di esprimersi in alcun modo. Una condizione che lo ha privato anche del vizio perverso, dal fascino intramontabile, di optare per l’auto-distruzione e assistere alla magnificente devastazione volontaria della propria carriera. Né noi, né Gabbiadini, possiamo sapere se sarebbe stata per lui una stagione trionfale nel caso in cui Higuaín fosse stato ceduto la scorsa estate e Sarri lo avesse scelto per guidare l’attacco del Napoli, e questa incognita è forse più dolorosa anche di una certificazione di definitiva inadeguatezza come quella che si è guadagnato con (dis)impegno Balotelli nel corso degli ultimi mesi. Non sembra avere davanti a sé altra scelta che andare via da Napoli per tornare a giocare davvero. Il paragone immediato, è, ancora una volta, con un portiere di riserva”.

Nuove tecnologie. Il governo raccolga la sfida MARIO DEAGLIO *

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Nuove tecnologie. Il governo raccolga la sfida MARIO DEAGLIO *

Nuove tecnologie – I francesi di Vivendi avanzano nel capitale di Telecom, di fatto costringendo alle dimissioni l’amministratore delegato, e vogliono concludere accordi strettissimi con Mediaset, che potrebbero preludere a una sua acquisizione almeno parziale. Sarebbe certamente errato interpretare queste mosse, secondo il costume italiano, soprattutto in termini di potere e di poltrone, di logica politica anziché di logica industriale.

Negli ultimi vent’anni in Italia le competenti commissioni parlamentari sono state teatro di scontri violentissimi sulle nomine dei vertici Rai.

Ma pochi membri di queste commissioni si accorgevano che i nuovi nominati erano i generali di un esercito in ritirata e che, soprattutto negli altri Paesi ricchi, l’attività di cui si occupa la Rai stava cambiando in maniera sostanziale e rapidissima. La televisione ha ormai smesso di essere a senso unico e i telespettatori non sono più soltanto telespettatori: la tecnologia consente loro di scegliere tra centinaia o migliaia di spettacoli e altri programmi di ogni tipo, stabilire l’ora nella quale guardarli, rispondere a sondaggi, selezionare le notizie di loro interesse. In giro per il mondo, insomma, ciascuno comincia a farsi la «sua» televisione.

In questo grande rivolgimento, il «servizio pubblico» si sta trasformando in «prodotto» e per accedere alle nuove meraviglie bisogna abbonarsi e addirittura, per vedere certi spettacoli, bisogna prima digitare sul telecomando il numero del proprio Bancomat o della propria carta di credito. L’informazione televisiva è diventata un’industria e invece di pagare un canone, uguale per tutti (tranne i molti che non l’hanno mai pagato) si comprano i programmi che si vogliono vedere. E i programmi si possono ricevere anche su computer e su smartphone o su tablet. Tutto ciò può essere bene o può essere male; semplicemente non si può ignorarlo come ha fatto il mondo politico italiano che di fronte a questi sviluppi si trova nettamente spiazzato.

In Europa l’Italia non è certo l’unico Paese sonnolento né l’unico in cui i telespettatori «classici» sono sempre più vecchi. Tra gli operatori più dinamici nel Vecchio Continente c’è il gruppo francese Vivendi, ai cui vertici si trova Vincent Bolloré, imprenditore e finanziere transalpino con una forte attenzione alla finanza italiana, nella quale è molto presente.

I francesi di Vivendi hanno un’idea molto precisa: per «sfondare» in questi nuovi orizzonti televisivi non basta esser dotati di una grande rete di telecomunicazioni, meglio se in fibra ottica, in grado di portare in tutte le case i nuovi programmi, ma anche di moltissimi «contenuti» da offrire ai telespettatori stessi. Il che spiega l’interesse francese sia per la grande «rete» di Telecom Italia sia per una collaborazione – se ci si fermerà a questo – con un importante realizzatore di programmi come Mediaset. Al connubio «grande rete Telecom, molti programmi da diffondere» si aggiunge anche una terza dimensione: la possibilità di offrire uno spazio pubblicitario al tempo stesso sterminato e differenziato.

L’interesse di Vivendi si è fatto pressante quando, nell’autunno del 2015, in Italia sbarca l’americana Netflix, colosso mondiale del settore, con oltre 75 milioni di abbonati, uno sbarco preceduto da un’offensiva in piena regola con organizzazioni Netflix costituite ormai in quasi tutti i Paesi europei. Occorre allora stringere i tempi, e così arriviamo alle notizie di finanza – e non solo – di questi giorni.

La palla, a questo punto, torna alla politica e, in particolare, al governo: che cosa vuol fare di fronte a questo rapido cambiamento della nostra vita che potrebbe riservarci ancora molte sorprese (basti pensare all’uso che si potrebbe fare della «televisione su domanda» per la formazione permanente e altre attività didattiche)? Davvero si lascerà che cambi – senza molta trasparenza – la maggioranza di Telecom, una delle imprese più rilevanti del Paese anche dal punto di vista tecnologico, senza porre qualche condizione che garantisca l’Italia dal pericolo di una vera e propria spoliazione? Ci sono benefici possibili per il mondo italiano delle notizie e degli spettacoli? Che ne sarà della Borsa italiana se sarà privata di un altro «peso massimo»?

Le risposte non sono scontate e proprio per questo è necessario un grande dibattito. In ogni caso una cosa è certa: l’ora dei litigi su chi sarà il prossimo direttore di questa o quella rete della Rai è definitivamente passata.

mario.deaglio@libero.it

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*lastampa / Nuove tecnologie. Il governo raccolga la sfida MARIO DEAGLIO

ESCLUSIVA – Fiore e il Napoli: “Tutto su De Laurentiis, Sarri e Higuain” (2 parte)

Un panorama mozzafiato si vede da casa Fiore, l’oro di Napoli, la bellezza di una città unica nel suo genere. Abbiamo avuto il piacere di poter essere ospiti dell’ex presidente del Napoli e della Juve Stabia e di intervistarlo in esclusiva. Roberto Fiore si apre e si racconta, racconta la sua vita a Napoli e le sue scelte nella società, rivelando piccanti aneddoti legati agli acquisti di Sivori e Altafini, dei rapporti con Lauro, con la suggestione Pelè che era pronta per diventare realtà e della sua grande inventiva con l’ingresso della gestione finanziaria e il relativo introito con abbonamento a rate e stadio San Paolo sempre pieno con 60 mila tifosi in ogni gara interna. Ma parla anche del presente con De Laurentiis e il suo modo di fare non proprio prositivo, con il gioco di Sarri che esalta un campione come Higuain e la sua possibile cessione vista la clausola, ma soprattutto la Juventus e la possibilità dello scudetto all’ombra del Vesuvio. Roberto Fiore ripercorre con noi la sua storia…

Questa è la seconda parte dell’intervista che abbiamo realizzato.

dai nostri inviati a Napoli, Ciro Novellino e Gennaro Novellino

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L’avvocato che ha denunciato Rizzoli è stato minacciato

Sostegno a Luigi Giordano

Non si fermano le polemiche verso i colleghi di PianetaNapoli che con l’avvocato Luigi Giordano, direttore del giornale, hanno inviato alla Procura della Repubblica di Torino un esposto denuncia contro Nicola Rizzoli e per culpa in vigilando contro la Figc, affinché si accerti se sono stati violati i principi di lealtà e vi sia stata una condotta antigiuridica dell’arbitro bolognese tesa alla frode sportiva ed a danneggiare le formazioni di Torino e Napoli ed i loro tifosi. Al collega e avvocato Giordano, dopol’esposto denuncia, sono giunte minacce di morte via mail da parte di alcuni tifosi della Juventus, lo riferisce Radio Marte durante ‘La Radiazza’.

L’Aia critica gli errori dell’arbitro però assolve Bonucci

I dettagli…

La Gazzetta dello Sport scrive su Nicola Rizzoli: “In realtà non c’è nessuna testata di Bonucci a Rizzoli. Le immagini sono chiare: il bianconero sta protestando con l’addizionale Irrati per il rigore dato al Torino. Rizzoli lo vede e si avvicina al giocatore che a quel punto si gira, seguendolo e continuando a protestare con una stretta marcatura. Atteggiamento sbagliato e punito col giallo, forse tardivo. Ma comunque è il provvedimento corretto per quel tipo di situazione. E’ questo, infatti, il giudizio dei vertici arbitrali, stupiti e sorpresi per la tempesta in un bicchiere d’acqua. Istituzioni che valutarono come «gravissima» invece l’ammonizione che Rizzoli diede a Francesco Totti nel 2008 in cambio dei tre «vaffa» avuti dal capitano giallorosso durante Udinese-Roma. Episodio ieri richiamato sul web è accostato alla presunta mini testata di Bonucci. Nel 2008 il fischietto bolognese pensò di ritirarsi e fu sospeso dalle gare di A per diversi mesi, mentre tra 3 settimane (a causa della sosta) sarà di nuovo in campo, come previsto dal turnover stilato da Domenico Messina. Troppi errori, in quasi tutte le partite. E i big (da Orsato a Rizzoli) non hanno aiutato. Probabilmente è stata la domenica peggiore. In vista del finale di torneo infuocato su tutti i fronti, Messina ha richiamato i suoi a maggiore attenzione. La sosta servirà a ricaricare le pile, ma è chiaro che tutti devono ridurre al massimo gli errori. Quelli del derby di Torino contestati a Rizzoli sono soprattutto le due seconde ammonizioni non date a Bonucci e Glik, oltre al fuorigioco inesistente chiamato a Maxi Lopez sul possibile 2-2. La svista più pesante, ma era una chiamata tutt’altro che semplice, nonostante qualcuno l’abbia voluta far passare in questo modo. Più controverso il giallo risparmiato ad Alex Sandro sul rigore (contestato dagli juventini) concesso al Torino. Si poteva dare, specie rivedendolo in tv. Ma dal campo le sensazioni della squadra arbitrale erano state diverse”

Euro 2016, convocazioni di Conte: Montolivo scalza Jorginho

I dubbi del ct

La Gazzetta dello Sport spiega i dubbi che Antonio Conte si porterà indietro per quantoriguarda le convocazione per  l’Europeo:  “Nella testa di Conte sta maturando l’idea di provare con convinzione in ritiro anche il 3-4-3, sistema che permetterebbe di affidarsi dietro al blocco juventino e di sfruttare al meglio, dalla metà campo in avanti, i tanti esterni offensivi e di gamba proposti dal campionato. Ecco un undici che non dispiacerebbe al c.t.: Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Chiellini dietro; Florenzi e Darmian larghi; Marchisio-Verratti in mezzo; Candreva ed El Shaarawy a supporto di Zaza. Un sistema adatto anche ai vari Bernardeschi, Giaccherini, Bonaventura, Insigne, Eder e Pellè per esempio. Aggiorniamo ora il borsino azzurro. Nove posti a centrocampo, compresi i vari esterni offensivi. Certi di una maglia Marchisio, Verratti, Parolo, Candreva, Florenzi (utilizzabile anche dietro nell’emergenza) ed El Shaarawy. Davanti alla difesa, c’è allora solo un’altra maglia a disposizione: ballottaggio a tre Montolivo-Jorginho-Thiago Motta, con il milanista leggermente avanti. Insomma, sono giorni di fuoco a Coverciano, con Pirlo e De Rossi praticamente fuori causa. Altre due maglie se le contenderanno Bernardeschi, Bonaventura, Giaccherini, Soriano e Insigne”

La giornata storta di Rizzoli e il recordman Bonucci

Tutto il pensiero di Maurizio De Giovanni

Molto schietto e diretto lo scrittore Maurizio De Giovanni, che scrive sul Corriere del Mezzogiorno: “Rizzoli è incappato coi suoi collaboratori in una giornata molto storta: al Toro è stato annullato un gol regolare, non sono stati espulsi come avrebbero dovuto in maniera solare sia Alex Sandro che l’ineffabile Bonucci, recordman di giornate in diffida senza ammonizione e protagonista di un clamoroso testa a testa con l’arbitro senza che questi tradisse il minimo imbarazzo. Ci si chiede francamente, nell’epoca delle mille telecamere e del tempo reale, per quanto andrà avanti questo sconcio che obiettivamente falsa un torneo che sarebbe altrimenti il più combattuto degli ultimi anni, essendoci ancora solo il fortunoso gol di Zaza tra le due squadre in corsa”.

La promessa di Higuain e quel gesto ai tifosi

La promessa di Higuain e quel gesto ai tifosi

Tuttosport scrive su Gonzalo Higuain: “Archiviata la parentesi per gli impegni delle nazionali, Higuain farà ritorno a Napoli per preparare la ripresa del campionato che vedrà la squadra di Maurizio Sarri impegnata domenica 3 aprile a Udine. «Garantisco ai tifosi che rincorreremo la Juve fino all’ultima giornata», il grido di battaglia del Pipita dopo il successo sul Genoa: il 20° nel campionato del Napoli (record di squadra, va da sé raggiunto in larga parte grazie alle 29 reti di Higuain). Già, il giocatore affranto e indeciso su quale strada prendere che deambulava sconsolato per il campo quel 31 maggio scorso e che ora non esiste più. Adesso c’è solo un centravanti che risolve problemi e che ai tifosi fa una promessa: «Io resto qui!», come mimato nella serata di domenica a migliaia di napoletani adoranti”.

ESCLUSIVA, VIDEO – Fiore: “Da Lauro ad Altafini e Sivori, passando per Pelè” (1 parte)

Un panorama mozzafiato si vede da casa Fiore, l’oro di Napoli, la bellezza di una città unica nel suo genere. Abbiamo avuto il piacere di poter essere ospiti dell’ex presidente del Napoli e della Juve Stabia e di intervistarlo in esclusiva. Roberto Fiore si apre e si racconta, racconta la sua vita a Napoli e le sue scelte nella società, rivelando piccanti aneddoti legati agli acquisti di Sivori e Altafini, dei rapporti con Lauro, con la suggestione Pelè che era pronta per diventare realtà e della sua grande inventiva con l’ingresso della gestione finanziaria e il relativo introito con abbonamento a rate e stadio San Paolo sempre pieno con 60 mila tifosi in ogni gara interna. Roberto Fiore ripercorre con noi la sua storia…

Questa è la prima parte dell’intervista che abbiamo realizzato.

dai nostri inviati a Napoli, Ciro Novellino e Gennaro Novellino

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De Laurentiis blinda Higuain, pronto un super contratto

I dettagli…

La Repubblica scrive sul futuro di Gonzalo Higuain e di un possibile accordo con Aurelio De Laurentiis. La clausola rescissoria, al momento, è fissata a quota 94 milioni e 736 mila euro ma potrebbe addirittura salire: “il fratello-manager del Pipita tiene i contatti con De Laurentiis, con il quale sta lavorando all’ipotesi del rinnovo del contratto. Quello attuale è in scadenza nel 2018. L’idea è di prolungarlo per altre due stagioni, aumentando lo stipendio (da 5.5 milioni netti a 7.5) e portando la clausola di rescissione sopra i 100 milioni”.

Due esplosioni in aeroporto Bruxelles: AGGIORNAMENTO CONTINUO

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AGGIORNAMENTO CONTINUO – Due esplosioni in aeroporto Bruxelles, attaccata anche metropolitana e stazione. Almeno 34 morti e 230 feriti

Due esplosioni hanno avuto luogo nella hall delle partenze, accanto al banco della American Airlines. Nelle esplosioni ci sono stati feriti. Lo riferiscono diversi testimoni citati dal sito di Le soir. Dalle immagini si vede il fumo che esce dall’edificio. L’aeroporto di Bruxelles è stato evacuato: lo riporta Sky News.

Le due esplosioni all’aeroporto di Bruxelles sono avvenute alle 8 del mattino nella hall delle partenze. Le immagini delle tv mostrano le vetrate andate in frantumi e detriti ovunque sul pavimento.

Aereoporto Zaventem dopo esplosione
Aereoporto Zaventem dopo esplosione

Le esplosioni arrivano quattro giorni dopo la cattura di Abdeslam Salah a Molenbeek. Ci sarebbero persone svenute all’uscita che dà sullo Sheraton Hotel. Dopo Salah la polizia belga stava cercando Najim Laachraoui, considerato l’artificiere delle stragi di Parigi. Il suo Dna è stato trovato sulle cinture esplosive usate nelle stragi parigine e poi in tutti i covi scoperti in Belgio, nella casa di rue Radache a Auvelais (provincia di Namur) dove furono preparati gli attentati francesi, in quella di rue Bergé a Schaerbeek, e negli appartamenti di Forest. In settembre era in Austria con Salah Abdeslam, col falso nome di Soufiane Kayal.

da Bruxelles Mauro Lo Piano / Due esplosioni in aeroporto Bruxelles, attaccata anche la metropolitana. Almeno 11 morti e 30 feriti

AGGIORNAMENTO:

ore 9.15 . Altre due esplosioni sono appena avvenute nella stazione metropolitana

ore 10:50 Il bilancio delle vittime in metropolitana sale a 10 morti e 20 feriti

ore 11:00 Il bilancio globale delle vittime sale ad almeno 23 morti e 50 feriti

ore 14:45 Almeno 34 persone sono morte e 198 sono rimaste ferite oggi a Bruxelles, a causa di attentati terroristici coordinati. Tra i feriti ci sono alcuni italiani: il loro numero e le loro condizioni non sono stati precisati dal ministero degli Esteri

ore 18:23 Sale ancora il bilancio globale delle vittime: almeno 34 morti e 230 feriti

COLLEGATE:

  • Attentati a Bruxelles, l’Europa in massima allerta
  • Isis minaccia altri attentati in Europa

 

Antonio Colangelo: ” Contro la Juve Stabia sarà dura. Spero che le vespe…”

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViViRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Antonio Colangelo, collega di IlSannio.it; con lui si è parlato del match di mercoledi pomeriggio tra Juve Stabia e Benevento.

Ecco le dichiarazioni di Antonio Colangelo:

Il Benevento, forte del primato in classifica, farà tappa a Castellammare, derby sentito che si disputera’ senza la presenza della tifoseria giallorossa: Si, purtroppo in queste ore sono arrivate brutte notizie in merito. Va subito archiviata l’importante vittoria di Pagani laddove si è finalmente espugnato il “Marcello Torre”, contro la compagine azzurrostellata, avversario da sempre ostico. Sarà dura senza tifosi al seguito, sono contrario a prescindere di vedere stadi privi di tifoserie. In questo caso, non nascondo che mi sarei aspettato tale decisione da parte della Commissione Provinciale di Vigilanza. Non è stato “un fulmine a ciel sereno” visto che anche contro il Matera il settore in questione è rimasto chiuso. Peccato, la squadra aveva bisogno dei suoi tifosi, proprio ora che si era ricomposto il feeling con la piazza.

Il Benevento, senza proclami e investimenti faraonici, punta dritto alla promozione in serie B: Ovviamente va dato merito ai ragazzi, non è stato facile far innamorare i tifosi dopo un decennio di insuccessi, e promozioni ripetutamente mancate ai play-off. Ora ci crediamo, sarà importante non rallentare, o cullarsi facendo calcoli, bisogna guardare una partita per volta e adesso pensare solo esclusivamente alla Juve Stabia. Scongiuri a parte, mi auguro che sia l’anno buono. Va dato merito alla squadra che ha riacceso l’entusiasmo cercando di ottenere sempre il massimo risultato, e i ragazzi lo dimostrano in campo sudando sempre la maglia. Adesso Auteri ha trovato la quadratura del cerchio, ha i suoi undici elementi di base, e in città ho la sensazione che finalmente anche i tifosi remano tutti nella stessa direzione, e con la consapevolezza che se pure l’obiettivo dovesse venir meno, a fine anno i ragazzi saranno applauditi a prescindere. L’importante è non farsi destabilizzare, cercando di isolarci quanto più possibile da polemiche esterne.

Sarà un derby affascinante, si affronteranno due squadre in salute. La Juve Stabia sarà priva dei suoi attaccanti di spicco, con Diop unico attaccante di ruolo e Gatto in cabina di regia: Indubbiamente Nicastro è l’attaccante più temuto. Piace Gomez, lui che nel match di andata segnò un gol da cineteca. È un derby sentito, lo ha detto Auteri e lo stesso Melara che in conferenza stampa hanno speso parole di elogio, facendo appunto notare che la classifica non rispecchia i reali valori. Non nascondo di aver guardato il match contro il Matera, la squadra stabiese non mi è dispiaciuta ed ero convinto che non avrebbe perso. Una sfida che non va sottovalutata, mi auguro che il Benevento riuscirà a far proprio l’incontro sebbene la Juve Stabia, è squadra ostica. Mi aspetto una partita pirotecnica, immagino che il Benevento premerà il piede sull’accellatore e sia superiore, la Juve Stabia non si chiuderà in difesa e offrirà spettacolo. La permanenza in Lega Pro è pura formalità, le “vespe” si salveranno senza problemi.

Qualche news sulla formazione sannita: Toccherà a Marotta e Mazzeo, quest’ultimo ritornato titolare contro la Paganese dopo l’infortunio. Mister Auteri è intenzionato a scherare il 4-3-3 come d’altronde lo farà anche Zavettieri, pronto a schierare Nicolas Izzillo dal primo minuto. Il Benevento dovrà fare a meno di Raimondi e Campagnacci. Dispiace per l’infortunio di Andrea, Auteri ci contava molto. Il ragazzo, giunto a gennaio dal mercato di riparazione, desideroso di riscattarsi dopo il primo semestre giocato a Cosenza, è stato costretto a fare i conti con la sfortuna in questo momento topico della stagione, chiudendo di fatto l’annata in seguito ad una distorsione al ginocchio. Mancherà anche Campagnacci, stesso dicasi come Raimondi, è un’ assenza che “pesa” visto che assicurava profondità e dinamismo, qualità che vanno sfruttate quando si gioca in trasferta.

Mister Auteri non brilla per simpatia, come è considerato dalla piazza beneventana: Indubbiamente, avrà pure i suoi difetti, ma in fondo non ha mai deluso le attese e va elogiato. Ho notato chè sa rapportarsi con la piazza, è una persona valida dal punto di vista umano, sa gestire il gruppo, poi ovviamente ha un suo modo di caricare e stimolare la squadra cercando di mantenere alta la concentrazione. La persona che si presenta in sala stampa nell’immediato post partita è completamente diversa. L’ho sempre stimato, ma non ho mai nutrito simpatia. Ci avviciniamo alla conclusione del torneo, adesso posso dire con certezza, che mi ero completamente sbagliato sul suo conto, è un vincente e gli va dato atto alle sue qualità.

Armando Mandara

Nazionale: amichevole di lusso tra Italia e Spagna, sta per finire l’attesa

Giovedì amichevole della nazionale Italiana a Udine contro la Spagna

Sta per finire l’attesa per il fischio di inizio della prossima amichevole della nazionale Italiana che giovedi sera a Udine affronterà la Spagna. Gli azzurri di Conte, in preparazione agli Europei 2016, si sfideranno nel nuovo stadio Friuli con i campioni d’Europa, poi mercoledì sarà la volta dell’incontro all’Allianz Arena contro la Germania.
Dopo la sconfitta contro il Belgio e il pareggio con la Romania, l’Italia affronta la Spagna. Questi i precedenti tra le due squadre: 33 incontri con parità di vittorie, 10 per gli azzurri e 10 per gli spagnoli e ben 13 pareggi.
Il commissario tecnico Antonio Conte ha convocato i seguenti calciatori: Buffon, Perin e Sirigiu in porta, in difesa Acerbi, Astori, Barzagli, Bonucci, Darmian, De Silvestri e Ranocchia. A centrocampo, Florenzi, Giaccherini, Jorginho, Montolivo, Motta, Parolo, Soriano e Verratti mentre in attacco Bernadeschi, Eder, Candreva, Bonaventura, El Shaarawy, Immobile, Insigne, Pellé e Zaza.
Spiccano i nomi di Motta, che non indossava la maglia azzurra dai mondiali in Brasile dell’anno 2014, Jorginho, centrocampista del Napoli, e Bernadeschi, attaccante della Fiorentina, alla loro prima convocazione.
Questi invece i convocati, di Del Bosque: Casillas, De Gea e Rico in porta, in difesa Alba, Ramos, Piqué, Bartra, Juanfran, Nacho e Azpilicueta, a centrocampo Mario, Busquets, San Josè, Roberto, Cesc, Koke, Thiago, Silva e Isco mentre in attacco Mata, Alcàcer, Morata, Aduriz, Nolito e Pedro.

Accordo Ue-Turchia : “L’Europa non esiste più”

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Accordo Ue-Turchia, la vicepresidente del Parlamento greco: “L’Europa non esiste più”

Accordo Ue-Turchia – La ex ministro all’Immigrazione Tasia Christodoulopoulou attacca il trattato sui migranti: “Un’intesa trovata, ancora una volta, minacciando la Grecia”.

MILANO. “Un accordo sbagliato, che ancora una volta viene trovato minacciando la Grecia, dicendo: senza questo, tre milioni di persone vi invaderanno”. Tasia Christodoulopoulou è la vicepresidente del parlamento greco ed è stata ministro dell’Immigrazione del primo governo Tsipras. Esprime un punto di vista largamente condiviso dall’esecutivo di Atene rispetto al patto sui rifugiati siglato tra Ue e Turchia.

Cosa non funziona secondo lei in questo accordo?
“Innanzitutto nel parlamento europeo lo scontento è molto e il provvedimento non passerà. E come donna di sinistra sento l’esigenza di lavorare per garantire il rispetto dei diritti in Turchia”.

LA SCHEDA / I PUNTI DELL’ACCORDO

Ma perché non passerà?
“I grandi flussi dei rifugiati dalla Siria, l’Iraq, l’Afghanistan, non possono essere fermati finché continua la guerra, la violenza e la dissoluzione di questi paesi. Nessun accordo può impedire a queste persone di scappare dalle barbarie alla ricerca di un rifugio sicuro. Di conseguenza questo tipo di accordi possono avere solo risultati effimeri. Finché l’Ue tarda ad affrontare radicalmente la questione dei rifugiati, altrettanto saranno evidenti le sue debolezze e lo stallo della sua politica. Sarà esposta non solo a livello politico, ma anche a livello morale per la sua mancata volontà di gestire il dramma dei profughi”.

Tutti i paesi balcanici hanno chiuso le frontiere e migliaia di migranti verranno riportati in Grecia, finora la voce del vostro governo non sembra essere stata presa molto in considerazione…
“Questi paesi si comportano come l’avanguardia dell’Europa–fortezza, dell’Europa del declino politico e morale. Per giustificare la chiusura dei confini a volte richiamano il trattato di Schengen e a volte la sovranità nazionale, in violazione di tutte le leggi per i profughi. Naturalmente questa scelta della Ue non è compatibile con le posizioni del governo greco, il quale utilizza come arma la legalità internazionale ed europea, chiede una soluzione europea con responsabilità condivise, mentre la maggior parte dei paesi dell’Ue e dei Balcani rispecchiano il loro egoismo nazionale”.

L’Europa esiste ancora?
“L’Europa come l’avevamo conosciuto o sognato, non esiste più. Oggi è una replica della sua vecchia immagine. Codarda, vigliacca e incapace di affrontare i problemi del suo tempo. Questa Europa ci ferisce. L’unico valore dominante è il denaro e il profitto. L’umanesimo, la cultura, la democrazia, i diritti e la solidarietà, sono stati affondati nella borsa dei valori di questa Europa. La sua politica è caratterizzata dal cinismo e l’ipocrisia. Fino a quando questa politica continuerà, l’Europa unita perderà il suo significato e la sua utilità per le sue società ed i loro cittadini. L’estrema destra si rafforza e il futuro dell’Europa unita sembra estremamente nebuloso”.

Quanto sta costando economicamente alla Grecia la gestione dell’emergenza?
“Viviamo e stiamo affrontando contemporaneamente due crisi, una economica ed una dei profughi, e ci troviamo sull’orlo di una crisi umanitaria. La Banca Centrale di Grecia ha calcolato il costo a 600 milioni di euro per il 2016. Però ora che sono intrappolati un gran numero di rifugiati nel nostro paese i costi aumenteranno. Forse ci sarà bisogno di assistere un enorme numero di rifugiati, di accoglierli, offrire a loro alimenti, cure, il diritto di asilo o di ricongiungimento familiare, di proteggere i bambini e i minorenni non accompagnati in strutture moderne”.

Siete disposti a un accordo tacito, cioè che voi insieme alla Turchia facciate da argine all’esodo in cambio di aiuti economici?
“Siamo orgogliosi per le politiche che abbiamo seguito nel rispetto della legalità internazionale ed europea. Allo stesso tempo, siamo orgogliosi del grande movimento di solidarietà che si è sviluppato a favore dei rifugiati, sia in Grecia che in Europa. Queste lezioni di umanesimo e di solidarietà che abbiamo dato a tutta l’umanità non possiamo compensarle con nessun tipo di assistenza finanziaria”.

larepubblica / Accordo Ue-Turchia, la vicepresidente del Parlamento greco: “L’Europa non esiste più”  di MATTEO PUCCIARELLI

JuveStabia-Benevento: inagibile il Settore Ospiti

JuveStabia-Benevento: inagibile il Settore Ospiti 

JuveStabia-Benevento S.S.Juve Stabia rende noto che in data odierna la Commissione Provinciale di Vigilanza ha effettuato un sopralluogo presso lo stadio Romeo Menti di Castellammare  al fine di esaminare gli atti tecnici relativi agli interventi straordinari effettuati al settore ospiti.  –

La stessa Commissione, verificato che la documentazione prodotta dal Comune risultava incompleta, non è stata in grado di autorizzare la riapertura al pubblico del settore ospiti.
Pertanto in occasione della gara Juve Stabia – Benevento, in programma allo Stadio “Menti” mercoledì 23 marzo 2016 con inizio alle ore 15.00, il Settore ospiti resterà chiuso e, conseguentemente, la gara si disputera’ senza la presenza della tifoseria beneventana.
redazione / JuveStabia-Benevento: inagibile il Settore Ospiti

Tribunale dei Minori Roma, sì a coppia di papà adozione figlio

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Tribunale dei Minori Roma – La sentenza della ex presidente Melita Cavallo. Riconosciuta dai giudici minorili la stepchild adoption a due uomini che hanno avuto un bambino grazie a una maternità surrogata in Canada

Melita Cavallo, la ex presidente del Tribunale dei Minori Roma, prima di andarsene in pensione, il 31 dicembre 2015, ha emesso un’altra sentenza storica, oltre a quelle che già hanno fatto tanto discutere fino a pochi giorni fa: ha riconosciuto l’adozione in casi particolari, ex articolo 44 della legge 184, a una coppia di uomini.

E’ la prima volta in Italia che una coppia di uomini, che hanno avuto il figlio grazie alla gestazione per altri, una maternità surrogata in Canada, si presenta in tribunale. Tutte le altre richieste erano state fatte da coppie di donne: ed è anche la prima volta che la sentenza non viene appellata dalla procura minorile e diventa così definitiva. La sentenza è appena stata pubblicata.

La coppia di uomini, due professionisti romani padri di un bambino di 6 anni, aveva fatto richiesta di adozione nel giugno del 2015. La prima coppia che aveva fatto richiesta al tribunale per i minori di Roma era una coppia di donne e nel luglio 2014 aveva vinto in primo grado. La sentenza era stata poi appellata e aveva vinto anche presso la Corte d’appello di Roma a dicembre del 2015. Adesso la coppia è in attesa della sentenza della Cassazione “che finalmente metterà un po’ di ordine e farà chiarezza” come ha commentato proprio la giudice Cavallo.

La seconda coppia di donne che, nell’ottobre del 2015, aveva avuto una sentenza favorevole in primo grado, ad aprile 2016 si presenterà di fronte alla Corte d’Appello. E adesso con questa sentenza che diventa immediatamente esecutiva e definitiva la stepchild adoption diventa una realtà.

larepubblica / Tribunale dei Minori Roma, sì alla coppia di papà che vogliono adottare il figlio  di FEDERICA BIANCHI e RORY CAPPELLI

Jorginho, parla l’ agente: “Finalmente la Nazionale, ora resta un unico obbiettivo”

Joao Santos, procuratore di Jorginho, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. L’ agente ha avuto modo di  trattare diversi argomenti legati al momento straordinario che sta vivendo suo assistito. Queste le sue dichiarazioni:

“Finalmente è arrivata la chiamata della Nazionale, giusto coronamento di un a stagione fantastica che fa piacere anche al Napoli. L’ unico obbiettivo da raggiungere, ora, è lo scudetto. L’ arrivo di Sarri ha giovato molto mettendo le cose apposto visto che vi era un pò di disordine lo scorso anno.

Per il futuro mai dire l’ ultima parola, ma ci sono ancora altri 4 anni di contratto e la cosa importante è che Jorge possa giocare la Champions  con il napoli nella prossima stagione”.

Higuain, l’ agente: “Fa piacere il record di gol ma quel che conta è il titolo”

Nicolas Higuain, fratello e procuratore del pipita ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc. Ecco le sue parole:

“Gonzalo è un grande professionista, continua a segnare e il Napoli continua a vincere. Il record di gol è importante ma ciò che conta veramente è la corsa per lo scudetto. Su quello che è avvenuto nel derby di Torino posso dire che non credo nella malafede degli arbitri, ma una squadra come la Juve è già forte da sola e non necessita di aiuti; il gol del pareggio del Toro era regolare e l’ assistente era bene allineato. Detto questo non dobbiamo assolutamente soffermarci su queste cose e giocarcela fino all’ ultimo: vincere lo scudetto sarebbe una soddisfazione doppia.

Gonzalo è un giocatore davvero bello da vedere, segna e gioca per i compagni. Gli occhi di tutti sono puntati su di lui: fa delle giocate incredibili come alcuni controlli palla. La Scarpa d’ Oro sarebbe un riconoscimento notevole ma non un obbiettivo primario; sarebbe opportuno rivalutare i coefficienti di difficoltà perchè nel campionato portoghese si trova più facilmente il gol”.

AGGRESSIONE Milano Spacca testa a 22enne con martello del treno

AGGRESSIONE su un convoglio Trenord

AGGRESSIONE – Sarà operata al San Raffaele dove le stanno curando anche una mano che si è fratturata mentre cercava di ripararsi dai colpi. L’uomo arrestato nella stazione di Cassano d’Adda, è un romeno di 32 anni. L’interrogazione della Lega ad Alfano. I 5 Stelle attaccano Maroni

Le ha fratturato la testa con un martello frangivetro preso dal treno. Quando lei è crollata a terra le ha portato via la borsetta, dentro c’erano 15 euro e uno smartphone. La vittima è una ragazza di 22 anni che vive in provincia di Bergamo e che sabato sera, intorno alle 21, stava raggiungendo Milano in treno, l’aggressione è avvenuta in carrozza, poco dopo la partenza del treno. Ricoverata al San Raffaele, dovrà essere operata alla testa per ridurre la frattura. Anche la mano sinistra è rotta: la ragazza l’aveva alzata per coprirsi la faccia e la testa e proteggersi così dalle martellate.

L’arresto vicino alla stazione. L’aggressore è finito in manette: è un romeno di 32 anni. I carabinieri lo hanno bloccato alla fermata di Cassano d’Adda: era sceso alla prima stazione con il bottino della rapina. I militari lo hanno inseguito e, seguendo varie tracce che si era lasciato dietro, lo hanno raggiunto in una palazzina dismessa circondata da un cantiere nei pressi della stazione. Era stato anche filmato dalle telecamere a Treviglio mentre si aggirava per lo scalo ferroviario locale. Ha precedenti per violenza e resistenza, a causa dei quali era già stato raggiunto da un provvedimento di espulsione nel luglio del 2015. Gli inquirenti rimangono in attesa dell’udienza per la convalida del fermo,  l’accusa è rapina e lesioni aggravate.

L’interrogazione della Lega. Sull’episodio la Lega Nord ha annunciato un’interrogazione per chiedere al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, come mai il romeno si trovava in Italia anche se già espulso. Secondo il deputato Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, quello che è successo è inaccettabile. “Questo criminale – ha detto – aveva precedenti per reati violenti e nel 2015 era già stato accompagnato alla frontiera”. Da qui l’interrogazione ad Alfano che servirà anche “per ribadirgli che in Lombardia – ha concluso – servono più uomini, più risorse e più mezzi per meglio pattugliare il nostro territorio”.

Il M5S: “Colpa del pressapochismo leghista”. Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia: “Il problema della sicurezza sui treni è da affrontare in modo serio e non con gli annunci. Abbiamo rischiato il morto. I lombardi non possono affidare la loro sicurezza al pressapochismo leghista che ha ottenuto fin qui meno controlli, meno sicurezza, meno espulsioni, più costi e burocrazia a spese di tutti noi. E’ osceno che l’aggressore, già conosciuto alle forze dell’ordine e espulso, potesse circolare liberamente nel nostro Paese. Tra il flop delle espulsioni e il bluff del reato di clandestinità è chiaro che la sicurezza dei cittadini non è nell’agenda di chi governa la Lombardia e l’Italia”.

larepubblica / Milano, spacca la testa a una 22enne con il martello del treno: aggressione su un convoglio Trenord di SIMONE BIANCHIN