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Gabbiadini, Mertens e il ritorno in panchina…

I dettagli
Gabbiadini e Mertens, contro il Bologna hanno regalato i 3 punti al Napoli mettendo a segno 5 dei 6 gol totali. A Roma, però, torneranno in panchina: Gabbiadini sicuro, Mertens quasi. Ad esempio, il belga era alla sua prima da titolare in casa in campionato e ha messo a segno la sua prima tripletta italiana. Sarri si è affidato sempre ai suoi titolarissimi e per gli altri sono rimaste solo le briciole: Lopez (701′), Chiriches (608′), Valdifiori (458′), Maggio (393′), Strinic (253′), El Kaddouri (213′) e Gabriel (90′) in totale sono scesi in campo per 2.716 minuti.

Orrore a Reggio Calabria, aborti senza consenso

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Reggio Calabria – Aborti senza consenso, lesioni irreversibili o decessi di neonati: 11 persone sono state sottoposte a misure cautelari dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria nell’ambito di persone “Mala Sanitas”, con le accuse di falso ideologico e materiale ed interruzone di gravidanza senza consenso, reati commessi nel Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria. Gli arresti e gli altri provvedimenti riguardano sanitari dei reparti di Ostetricia e Ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia.

In dettaglio, si tratta di 4 misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di medici e di 7 misure interdittive della sospensione dell’esercizio della professione (medica e/o sanitaria) per la durata di 12 mesi a carico di 6 medici e di 1 ostetrica. Le indagini hanno permesso di accertare l’esistenza, nei reparti del Presidio ospedaliero, di un sistema di copertura illecito, condiviso dall’intero apparato sanitario, che e’ stato attuato in occasione di errori medici commessi nell’esecuzione dell’intervento sulle singole gestanti o pazienti per evitare di incorrere nelle conseguenti responsabilita’.

In particolare, gli episodi di malasanita’ accertati hanno riguardato il decesso (in due distinti casi) di due bimbi appena nati, le irreversibili lesioni di un altro bimbo dichiarato invalido al 100%, i traumi e le crisi epilettiche e miocloniche di una partoriente, il procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni strutturali ed endemiche di parti intime di altre pazienti.

vivicentro.it-sud-cronaca / AGI / Orrore a Reggio Calabria, aborti senza consenso – VIDEO

 

Candeo di Este arbitra Juve Stabia-Lupa Castelli

Luca CANDEO di Este
Luca CANDEO di Este

Per la quindicesima giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica 24 alle ore 15 allo stadio “Menti” di Castellammare è stato designato Luca CANDEO della sezione di Este a dirigere la gara tra Juve Stabia e Lupa Castelli.

Candeo, nato a Monselice in provincia di Padova il 24 marzo 1983, è al suo terzo campionato in Lega Pro, non ha alcun precedente con i gialloblù di Castellammare, neanche con le squadre giovanili.

L’assistente numero uno sarà: Alessandro PACIFICO della sezione di Taranto, mentre il numero due: Nicola Nevio SPINIELLO della sezione di Avellino.

Giovanni MATRONE

Sotto la Lente – Juve Stabia: alla scoperta di Abou Diop

Nuovo appuntamento con la rubrica “Sotto la Lente”, con cui conosciamo meglio le Vespe gialloblù. Protagonista di oggi, è Abou Diop, che con i suoi gol ha dato la svolta alla stagione della Juve Stabia. Ripercorriamo quindi la storia calcistica della Pantera Nera.

La punta è nata nel 1993 a Dakar, in Senegal ed ancora ragazzo è notato dalla Pro Vercelli, che lo porta in Italia per poi girarlo al Torino. Nel settore giovanile granata Diop si fa largo a suon di gol, fino ad esordire in Serie A il 24 febbraio 2013 nel match tra Cagliari e Torino, nel quale il giovane attaccante incappa in un’espulsione causata dalla tanta voglia di strafare e di dimostrare il suo valore.

Nella stagione successiva Diop veste la maglia proprio della Juve Stabia, in Serie B; l’inizio è da favola con il gran gol allo Spezia e l’ottima intesa con Di Carmine. Un calcio ad una bottiglietta dopo la sostituzione di Reggio Calabria costa, però, a Diop l’ira di Braglia, che da quel momento non lo fa più scendere in campo fino a chiederne la cessione.
Nelle stagioni successive la punta senegalese veste le maglie di Crotone, Ternana, Matera e Lecce, dove, ancora una volta, il feeling con Braglia non scatta, costringendolo a fare le valige direzione Castellammare.

Tornato alla Juve Stabia, la Pantera ritrova il suo habitat naturale e il fiuto del gol che a Lecce sembrava perduto. La sua seconda parte di stagione, fa registrare 6 gol, tutti pesantissimi; tra i vari, ricordiamo quelli in trasferta al Catania, alla Casertana, all’ Ischia ed in casa le reti contro Martina e Catanzaro.

Attaccante dal forte fiuto del gol e dalla velocità impressionante, Diop incarna la figura del calciatore che non molla mai e che gioca sempre con tanta grinta e voglia di fare bene; difficilmente la sua maglia a fine partita non è sudata e sgualcita a causa dei tanti contrasti con i difensori avversari.

Starà alla Società stabiese, una volta terminato il campionato, strappare il nuovo “Sì” al Torino, proprietario del cartellino dell’attaccante, in modo da vedere Diop con la maglia gialloblù anche nella prossima stagione.

Raffaele Izzo

Legittima difesa, Barbagli: “Italiani insicuri? I reati contro il patrimonio sono aumentati, ma solo al Nord”

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Marzio Barbagli, da cosa dipende la percezione dell’insicurezza degli italiani?
“Non certo dal tasso di omicidi, che è il più basso dal 1992 ad oggi. Incidono invece il numero di reati contro il patrimonio e il degrado della zona in cui uno vive: ad esempio scritte sui muri, presenza di ubriachi e tossicodipendenti, piccolo e medio spaccio, vandalismo danno l’impressione che la polizia non sia in grado di far rispettare l’ordine. Non credo invece che il senso di insicurezza dipenda da quello che scrivono i giornali o che si vede in televisione”
I reati contro il patrimonio di quanto sono aumentati?
“Durante gli anni della crisi c’è stato un notevole aumento, soprattutto al nord. I borseggi denunciati in Italia erano 113.000 nel 2009, sono saliti fino a 180.000 nel 2014. I furti in appartamento erano 149.000 nel 2009, cioè 248 ogni centomila abitanti: nel 2014 siamo a quota 255.000, vale a dire 420 ogni centomila abitanti. Le rapine denunciate: 35.172 nel 2009, 39.000 nel 2014. Diminuiscono quelle in banca e negli uffici postali, aumentano quelle nella pubblica via e nelle case. Quest’ultime sono passate da 2.100 nel 2010 a 3.600 nel 2014”.
Da cosa dipende l’aumento delle rapine?
“L’incremento si è registrato nel Centro-Nord, mentre al Sud e Isole è rimasto costante. A influire sulla crescita di questo tipo di reati è la crisi economica, e poiché la crisi ha colpito soprattutto nel meridione, vuol dire che a incidere sulle rapine può essere la componente dell’immigrazione”.
Cioè?
“In base ai dati che abbiamo, la percentuale di stranieri sul totale dei denunciati è il 57 per cento per i furti in abitazione, il 61 per cento nei furti negli esercizi commerciali. Sono quote molto alte. Naturalmente quest’aspetto non piace alla sinistra, che lo ignora e non lo inserisce nelle sue discussioni politiche, mentre invece viene cavalcato dalle destre”.
E questo basta per giustificare quei casi di autodifesa dei cittadini, sfociati nella morte del ladro o del rapinatore?
“Quello è un problema marginale, che riguarda poche persone che perdono la testa. E spesso hanno problemi personali che ne aggravano la situazione. Ma io non vedo una corsa alle armi in Italia, non credo che ci sia. E anche gli esperimenti delle ronde di quartiere si sono rivelati fallimentari, tant’è che se ne parla sempre meno sui giornali”.

vivicentro.it-politica / larepubblica / Legittima difesa, Barbagli: “Italiani insicuri? I reati contro il patrimonio sono aumentati, ma solo al Nord” di FABIO TONACCI

Mertens, la moglie: “Vi racconto una cosa su Dries…”

Katrin Kerkhof, moglie di Dries Mertens, haparlato alla trasmissione “Devil Women”

“Sono venuta a Napoli ma non conoscevo nessuno e non parlavo bene la lingua. Quando Dries ha scelto questa città, l’ho subito seguito. E’ bello far parte della vita di un calciatore. Com’è Dries? Il classico marito che mi chiede se la cena è pronta o consigli su altre cose della vita di tutti i giorni. Ho imparato ad esempio che il pranzo o la cena devono essere sempre pronti(ride)”.

E’ un Napoli da record, ecco tutti i numeri

Alla fine non sarà scudetto, ma il Napoli di Sarri entrerà nella storia del club

Un’annata fantastica fatta di primati. L’ultimo, martedì col Bologna: un 6-0 che ha concesso la 14esima vittoria in casa eguagliando il record precedente che apparteneva a Walter Mazzarri nella stagione 2012-2013. Punti complessivi nel torneo, numero di vittorie e sconfitte, passando per i gol realizzati dall’attacco e da un solo attaccante. Il Napoli ha ottenuto una striscia di 8 vittorie consecutive in campionato e il maggior numero di gol realizzati nella fase a gironi dell’Europa League, ben 22. Ce ne sono ancora altri da raggiungere: mancano 2 punti per scrivere il nuovo record di punti in casa, 5 per superare i punti totali realizzati da Mazzarri e Benitez e due successi per inanellare il maggior numero di sempre  (22 vs 23). Anche i ko sono pochi: solo 5, dato che rappresenta il miglior risultato di sempre con zero tra le mura amiche. Mancano, poi, 6 goal per raggiungere i 104 gol messi a segno dalla squadra di Benitez.

 

Alimentazione, la carne per i bimbi? Meglio se di pollo

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Secondo una ricerca Doxa, ciò che non deve mancare in una dieta sana sono la pasta, il pane, la verdura. Otto mamme italiane su 10 sono insoddisfatte di ciò che mangiano i propri figli.

Pollo. È questo uno degli alimenti che piace sia alle mamme italiane che ai bambini. Sei donne su dieci la considerano una carne magra e nutriente. Mentre per i piccoli, nella personale classifica dei cibi preferiti, questo prodotto è al quarto posto dopo la pasta, la pizza, i dolci. È questo uno dei risultati della ricerca “Le mamme e l’alimentazione dei loro figli”, pubblicata da Doxa per Unaitalia, l’associazione di categoria della filiera italiane delle carni e delle uova. Doxa ha fotografato la situazione nel Bel Paese, attraverso un questionario online inviato a 500 persone e rappresentative di 5 milioni di donne con bimbi tra i due e i 14 anni.
Solo due mamme su dieci secondo la ricerca sono soddisfatte dell’alimentazione dei propri pargoli. La metà è convinta che i figli mangino poca frutta e verdura rispetto al necessario. Ma forse si tratta di un eccesso di preoccupazione, quattro signore su dieci hanno ammesso di essere ansiose. E sono tante quelle che hanno dubbi su cosa offrire a tavola ai bambini. Così una mamma su due va su Internet a cercare informazioni su un alimento.

Di certo la quasi totalità delle intervistate ritiene a ragione che pasta o riso non vadano abbinate al pane o alle patate. Mentre una su due sovrastima, inserendoli tre o quattro volte a settimana nel menù, la quantità di formaggi da consumare. Tre su dieci invece considerano i legumi un contorno da abbinare ad un secondo proteico. Infine c’è la consapevolezza che i bimbi assumano troppi cibi e bevande zuccherate, così come troppi grassi. La carne compare invece in tavola, in media, tre volte a settimana. I cibi meno presenti nella dieta di chi ha tra due e 14 anni sono i cereali serviti in genere due volte alla settimana.

Ma qual è il comportamento corretto da tenere? “Proporre ogni giorno pasta e pane è cosa buona e giusta – afferma Giuseppe Morino, responsabile dell’unità ospedaliera competente per l’educazione Alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma – l’importante è non associare questi alimenti tra loro e differenziare il più possibile, inserendo cereali che sono ricchi di fibre, o prediligendo pasta e pane integrali”. Sulle carni Morino è poi convinto che sia meglio prediligere quelle bianche. “Hanno pochi grassi di buona qualità, una elevata digeribilità e un ragionevole apporto calorico – afferma il pediatra – Bene anche il pesce e, massimo due volte alla settimana, si possono alternare uova, prosciutto o formaggi”.

vivicentro.it-economia / larepubblica / Alimentazione, la carne per i bimbi? Meglio se di pollo (Stefania Aoi)

Tanti auguri a Mirko Valdifiori!

I dettagli

Il 21 aprile del 1986 nasceva a Lugo, Mirko Valdifiori. Gli auguri di buon compleanno, il suo primo in maglia azzurra, al centrocampista di Maurizio Sarri da tutta la redazione di ViViCentro.it. Una stagione cominciata con i migliori propositi, ma che, in campionato, lo ha visto poco utilizzato vista l’esplosione di Jorginho. Merita tanto e le sue qualità sono indiscusse, lo ha sempre dimostrato con prestazioni in crescendo quando è stato chiamato in causa.

Raffiche di kalashnikov sulla caserma: la vendetta dei clan per l’allontanamento dei figli del boss

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Dopo la notifica alla moglie di un latitante parte il tam tam: “Ora prendete i fucili, amma pompà” Poi le raffiche di kalashnikov

Quando i carabinieri hanno bussato alla porta, la moglie del boss ha pensato alla solita perquisizione diretta a individuare tracce del marito, giovane e spietato capo del clan della Vinella Grassi, latitante da quasi tre anni. Invece i militari di Secondigliano erano lì per un’altra ragione: tra le mani, avevano il decreto, firmato dal tribunale per i minorenni su parere favorevole del pm del pool anticamorra Maurizio De Marco, che dispone l’allontamento temporaneo dalla famiglia dei due bambini, rispettivamente tre anni e dieci mesi, il più piccolo certamente concepito durante la latitanza del padre. Un provvedimento a tutela dei minori, in considerazione dello spessore criminale attribuito dalla Procura al genitore, che sarà discusso davanti al tribunale dei Colli Aminei nei prossimi giorni.

Ma secondo gli inquirenti, è in quel preciso momento che nelle file dei “cattivi ragazzi” della Vinella Grassi comincia a maturare un pericoloso sentimento di vendetta. La fazione nata ai tempi della prima faida di Scampia come gruppo di fuoco del clan Di Lauro, poi “giratasi” nel 2007 con il cartello Scissionista degli Amato-Pagano e infine assurta, da almeno sei anni, al rango di organizzazione autonoma, è composta da giovanissimi che non sono abituati ad andare tanto per il sottile. «Gente che prima spara e poi comincia a parlare», sottolinea un investigatore. Poche ore dopo la notifica del decreto alla moglie del capo latitante, nelle strade del quartiere parte l’ordine di scuderia: «Pigliate i fucili: amma pompa’, amma pompa’», è il passaparola che attraversa Secondigliano.

Nella notte, una raffica di mitra prende di mira la stazione dei carabinieri. Un’azione eclatante, che viene ricondotta, in prima battuta, alla volontà di reagire in maniera eclatante a quella che, negli ambienti camorristici, viene considerata un’offesa senza precedenti: l’allontanamento dei figli dalla casa del boss. Questa, ad oggi, è la pista principale battuta nelle indagini su un episodio che ha proiettato nuovamente sulla periferia settentrionale della città i fantasmi di Gomorra e della faida consumata tra il 2004 e il 2005. Come allora, il controllo delle piazze di spaccio resta la principale fonte di guadagno delle organizzazioni criminali. Proprio la pressione esercitata negli ultimi tempi dalle forze dell’ordine e dai carabinieri in particolare sul mercato degli stupefacenti potrebbe rappresentare un altro dei fattori che hanno scatenato la violenta offensiva contro la caserma. Il volume di fuoco sprigionato dai sicari fa capire però che chi ha sparato voleva davvero compiere un gesto fuori dall’ordinario. L’attentato ha suscitato indignazione unanime e farà, presumibilmente, innalzare ulteriormente le misure di sicurezza, peraltro già elevate, sia per i carabinieri sia per i magistrati che si occupano dei clan della zona. «Vicinanza e sostegno» ai carabinieri è stata espressa dalla giunta distrettuale dell’Associazione magistrati presieduta da Antonio D’Amato, «nella certezza che non si faranno intimidire e che proseguirà senza soluzione di continuità la loro quotidiana azione a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, nonché l’attività investigativa efficacemente svolta, soprattutto al fianco dei magistrati della Procura di Napoli e, in particolare, della Direzione distrettuale antimafia». Alla caserma ha fatto visita il governatore Vincenzo De Luca: «Per testimoniare – spiega – la solidarietà delle istituzioni e mia personale ai militari dell’Arma impegnati nella quotidiana battaglia per la legalità. L’impegno della Regione è quello di contribuire con interventi strutturali e sulla video sorveglianza utilizzando i fondi europei».

www.vivicentro.it-sud-cronaca / larepubblica / Raffiche di kalashnikov sulla caserma: la vendetta dei clan per l’allontanamento dei figli del boss DARIO DEL PORTO

Bruscolotti: “Mertens baciato dagli dei, capisco i problemi di Sarri”

Giuseppe Bruscolotti ha parlato al Corriere dello Sport

Bruscolotti facciamo un gioco… Le hanno affidato la panchina del Napoli e deve decidere chi mandare in campo. 

“Non sarebbe semplice, qualsiasi decisione potrebbe essere quella buona o quella sbagliata, dipende come sempre dai risultati”.

Lei ha una maglia in attacco. 

“L’attacco più forte della serie A, quello nel quale rientra Higuain, intoccabile”.

Però non deve divagare, deve completare la formazione e ha Insigne e Mertens. 

“Mi astengo, perché capisco i problemi di Sarri. Però devo anche dire che Mertens l’altra sera sembrava baciato dagli dei: poteva fare qualsiasi cosa, tentare soluzioni da dove voleva. Avrebbe segnato o creato assist. Una di quelle giornate nelle quali va tutto benissimo”.

Percentuali. 

“Dipende dall’avversario, dal modello di partita. Mertens è un grande attaccante, lui come gli altri in organico, come Lorenzo. Il fiore all’occhiello del Napoli sono quei cinque. E allora, scelga Sarri”. 

ALIMENTI – Con la tecnologia piatti più sani e sicuri

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ALIMENTI – Cibi e veleni. Come possiamo difenderci? Ci sono molte questioni coinvolte nell’ultimo allarme che arriva dalla Coldiretti su una serie di alimenti importati, che presentano dosi altissime di inquinanti e prodotti chimici proibiti.

Ci sono questioni politiche, per esempio di gestione della nostra filiera produttiva, ma ce ne sono anche di tipo scientifico-tecnologico. E su queste ultime credo che sia necessario riflettere. Qui i margini di manovra sono vasti.

Abbiamo già molti strumenti per scongiurare i veleni nel piatto. E altri potranno arrivare, se investiremo di più in ricerca e sperimentazione. Mi riferisco, prima di tutto, alle tecnologie diagnostiche. In gergo si chiamano «point of care». Si tratta dell’high-tech dei sensori, per esempio: permettono già oggi sistemi di controllo e di analisi delle condizioni e dell’origine dei cibi. Ci rivelano la loro composizione a livelli di grande precisione. Sono tecnologie flessibili, che si possono portare fuori dai tradizionali laboratori e che dovremmo valorizzare: si dovrebbero installare nei luoghi di produzione e distribuzione, molto prima, quindi, che i cibi arrivano nei negozi e nei supermarket. Addirittura si possono mettere nel packaging stesso.

E’ necessario, poi, puntare anche su altre tecnologie, ancora in parte futuribili, ma tutt’altro che fantascientifiche, e che permettano un nuovo tipo di approccio: lo chiamerei agricoltura di precisione, sul modello sempre più popolare della medicina di precisione. Molte coltivazioni, oggi, soffrono infatti di una sorta di «overdose» di trattamenti, dagli anticrittogamici ai funghicidi. Perché, invece, non sviluppare robot-contadini, che 24 ore 24, nei campi, monitorano frutta e verdura e, grazie alla loro intelligenza artificiale, sanno quale pianta irrorare e quale no? Sarebbe un modo di fare prevenzione «smart», in nome sia dell’ambiente sia della salute.

Non dimentichiamo poi il ciclo dell’acqua, ciclo fondamentale per qualunque coltivazione. Anche in questo caso siamo di fronte a un problema tecnologico di trattamenti e controlli, dalla depurazione alla distribuzione. Anche in questo settore si può fare molto in nome della salute.

Assemblando, quindi, tecnologie esistenti e altre in via sviluppo, e altre ancora a uno stadio ancora di prototipo, è ipotizzabile riuscire a creare una filiera di produzione intelligente, dai campi fino alla distribuzione, in cui gli alimenti sono attentamente monitorati, in ogni stadio. Resta, tuttavia, un problema a monte: siamo davvero sicuri di dover importare basilico dal Vietnam? Il primo strumento di prevenzione dev’essere una politica del cibo di tipo nuovo. Senza sprechi e scarti. Valorizzando (e non lo facciamo ancora abbastanza) i cibi made in Italy. Perché tutto questo si realizzi, tuttavia, è necessario un grande impegno della società, che concepisca visioni di sviluppo scientifico e tecnologico sostenibili centrate sull’uomo e sull’ambiente. Si tratta di un circolo virtuoso con benefici diffusi. Queste nuove tecnologie, inoltre, potrebbero guidare una nuova rivoluzione manifatturiera, creando materiali a bassissimo impatto ambientale, senza ulteriori aggravi per il Pianeta in termini di risorse e inquinamento. Anzi. Potrebbe essere il primo passo per un’inversione di tendenza.

Questo futuro è all’orizzonte e, con ogni probabilità, lo vedremo già nella seconda metà del secolo. Non è più un problema tecnologico. D’ora in avanti sarà determinante la volontà politica di realizzare una nuova idea di società.

vivicentro.it-editoriale / lastampa / Con la tecnologia piatti più sani e sicuri ROBERTO CINGOLANI *

*Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia

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De Laurentiis ha invitato a cena Reina e Hamsik: ecco perchè…

I dettagli

Dopo la netta vittoria per 6-0 contro il Bologna, Aurelio De Laurentiis ha invitato Pepe Reina e Marek Hamsik a cena. La Champions è ormai ad un passo e si cerca di fare il punto della situazione per quanto riguarda la questione legata ai premi per il raggiungimento dell’obiettivo. La squadra, per poterlo incassare, dovrà uscire indenne dall’Olimpico di Roma, tappa fondamentale per il futuro azzurro.

Ischia, oggi test amichevole con il Sorrento

Allenamento_Ischia

L’Ischia Isolaverde continua la preparazione ai Camaldoli,in vista della trasferta di domenica in terra lucana contro l’ex di turno Saveriano Infantino. I gialloblu hanno svolto lavoro metabolico e allenamento tecnico-tattico. Nel pomeriggio di ieri era assente l’ex centrocampista del Napoli,Giorgio Di Vicino,uscito alla fine del primo tempo nella gara casalinga al “Mazzella” di sabato contro la Juve Stabia, per un pestone subito all’alluce del piede destro. La radiografia effettuata ha escluso fratture al piede. Notizie positive arrivano anche dall’infermeria: ha ripreso ad allenarsi con il gruppo l’attaccante Pablo Moreira Barbosa,dopo alcuni giorni di riposo per un problema muscolare. La società con una nota apparsa sul sito tiene a precisare che:” L’attaccante brasiliano non si è mai allenato con la squadra della Berretti”. Domenica in terra lucana potrebbe scendere in campo l’esterno Vincenzo Pepe,dopo oltre due settimane fermo ai box per problemi muscolari. Nel pomeriggio di oggi,la squadra gialloblu disputerà un’amichevole contro il Sorrento,squadra che milita nel girone b di Eccellenza,che si è vista sfumare la promozione in Serie D,dal Città di Nocera. Il tecnico procidano potrà provare diverse soluzioni in vista della sfida contro il Matera,cambiando forse anche il modulo. In terra lucana quasi certamente ci sarà la riconferma di Moracci e Vandam al centro della difesa con la porta difesa da Iuliano. Sulle fasce Bruno e Florio che potrebbe ritornare ad occupare la corsia di destra,completando il pacchetto difensivo. A centrocampo in cabina di regia,dovrebbe tornare Mattia Spezzani,ma occhio anche a Palma che si candida per un posto da titolare. Ai lati Armeno a sinistra e Porcino sulla sinistra (in tal caso non dovesse recuperare Di Vicino). In attacco tridente formato da Kanoute, e Pepe ai lati con Gomes al centro dell’attacco. Mister Porta però da un paio di settimana ha sorpreso un po tutti mandando in campo una formazione anche inedita rispetto a quella annunciata. Ma in vista dei play-out,dove la squadra isolana di giocherà la salvezza per mantenere la categoria,è giusto che si incominci a trovare la giusta quadratura di gioco con un undici iniziale da mandare in campo.

Del Napoli i due attaccanti più prolifici della Serie A

Ecco di chi si tratta

Nella rosa del Napoli ci sono i due attaccanti più prolifici della Serie A: sono Gonzalo Higuain e Manolo Gabbiadini. L’attaccante italiano è secondo in graduatoria per media-goal in relazione ai minuti giocati. Il Pipita è in testa con 30 gol in 2.623 minuti, con una media di uno ogni 87 minuti. Segue Gabbiadini con una rete ogni 107 minuti grazie ai 5 gol nei 536 minuti. Sul gradino più basso del podio c’è Simone Zaza con 4 gol in 510, uno ogni 127 minuti. Segue Ilicic, con un gol ogni 138 minuti. Solo quinto posto per Dybala, nonostante i 16 gol, uno ogni 139 minuti.

Gli ultras romanisti ‘processarono’ i cinque complici di De Santis

I dettagli

Lo scorso anno ci furono striscioni a suo favore in Curva Sud, lunedì prossimo probabilmente non sarà così. Gli ultras romanisti, secondo Il Mattino, prendono le distanze da Daniele De Santis dopo l’aggressione ai napoletani e la morte di Ciro Esposito. Il tifo giallorosso avrebbe organizzato addirittura una sorta di processo interno per i cinque tifosi che, in seguito agli scontri costati la vita a Ciro Esposito, scapparono abbandonando ferito a terra Daniele De Santis. È emerso nella requisitoria in cui martedì la procura di Roma ha chiesto per De Santis la pena dell’ergastolo: “Vi rivelerò una chiccha sulla vicenda che prova ulteriormente che De Santis quel giorno non ha agito da solo”, ha detto il pm Antonino Di Maio “Durante le indagini è emerso che gli ultrà della Roma hanno processato i complici di De Santis ritenendo la loro azione vigliacca”. Il ruolo di De Santis sarebbe stato quello di lanciare «bomboloni» contro il pullman di tifosi napoletani, fermo a poche decine di metri dal Ciak Village, a Tor di Quinto, invitandoli sogghignando «Scendete che v’ammazzo tutti», per poi trarli «con lucida follia nel vialetto dove c’erano i complici». C’erano donne e bambini e nel codice non scritto degli Ultras questa cosa non può accadere.

La cultura si mangia

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La cultura si mangia – Mani di bambini protese ad arraffare libri come se fossero pagnotte. Certe scene possono giusto succedere in qualche borgo desolato dell’Afghanistan. Ma procurano pur sempre una scossa al cuore. Come quell’uomo, che è chiaramente un angelo. Si chiama Saber Hosseini e durante la settimana fa il maestro a Bamiyan, in una scuola di città. Il sabato e la domenica inforca la bici e pedala per le mulattiere di un Paese in guerra fino ai villaggi non lambiti dall’istruzione, per insegnarvi a leggere e scrivere. Nella cesta del suo bolide infila una mestolata di libri: poeti locali, ma anche traduzioni del «Piccolo Principe» e del «Richiamo della foresta». La volta successiva ritira quelli già letti e ne consegna degli altri. Un portatore sano di immaginazione.

Pare che il virus sia contagioso. I bambini divorano le storie e aspettano il ritorno del maestro per raccontargliele e fare il pieno di nuove avventure. Lui non ci guadagna niente. Anzi, utilizza una parte del suo stipendio e di quello di alcuni suoi colleghi per rimpolpare la biblioteca itinerante. In realtà ci guadagna le facce dei piccoli alunni quando lo vedono arrivare. Dice che non hanno prezzo.

vivicentro.it-opinione / lastampa / La cultura si mangia MASSIMO GRAMELLINI

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Mertens pronto a prolungare fino a 2020 con il Napoli

La Repubblica scrive sulfuturo di Dries Mertens

“Mertens si è portato a casa il pallone e ha festeggiato la sua notte magica su twitter, interrompendo per un attimo il silenzio stampa. «Sono molto felice per la mia prima tripletta con il Napoli e ogni giorno che passa amo di più questa città». Parole dolci, sincere e sentite, che faranno quasi sicuramente da prologo al rinnovo del contratto dell’attaccante belga: pronto a prolungare il suo matrimonio con il club azzurro per altre due stagioni fino al 2020. Non ci sono invece certezze assolute sul futuro di Gabbiadini, che ha sofferto molto il suo ruolo di panchinaro e non accetterebbe di buon grado un’altra stagione da precario: soprattutto se dovesse restare Higuain. Per il cannoniere bergamasco le offerte non mancano e si annuncia un’estate calda, sul mercato. Anche se De Laurentiis ha respinto finora tutte le offerte: in particolare quella arrivata a gennaio dal Wolfsburg”

Un gol di Paolo Cannavaro in Napoli-Novara 2-0 del 2012

I dettagli
Il giorno 21 aprile il Napoli ha giocato quindici partite, quattordici in serie A ed una in serie B, ottenendo sette vittorie e cinque pareggi, con tre sconfitte.
 
Ricordiamo il 2-0 all Novara nella quindicesima di ritorno della serie A-2011/12
 
Questa è la formazione schierata da Walter Mazzarri:
 
De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Inler (76′ Vargas), Dzemaili, Zuniga (89′ Dossena), Hamsik (91′ Ammendola), Cavani
 
I gol: 21′ cavani, 37′ Cannavaro
 
Dopo trentatre giornate il Napoli era sesto in classifica. A fine torneo gli azzurri si sono piazzati al quinto posto. Il secondo gol al Novara porta la firma di Paolo Cannavaro che con le sue 278 partite con la maglia del Napoli occupa il sesto posto nella classifica degli azzurri di sempre. Il difensore ha segnato nove gol, otto in campionato ed uno in coppa Italia.
 

Palloni Gonfiati

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Quello che si era temuto, sta avvenendo, il greggio fuoriuscito Domenica sera dall’eleodotto Iplom, in parte e’ gia’ arrivato a mare. Quadruplicati i mezzi e gli operai al lavoro per aspirare con ogni mezzo possibile la marea nera, un pallone aerostatico fornito di speciali apparecchiature, dall’alto monitorera’ l’aria interessata. 

Questi palloni aereostatici, inviati per monitorare l’ambiente, sono in contrapposizione ai Palloni Gonfiati solo d’aria e di boria, che risiedono stabilmente nelle aree protette di Montecitorio e Palazzo Madama.

Si combatte contro il tempo, anche per l’imminente arrivo delle pioggie che si prevedono intense tra meno di 36 ore, che potrebbero trascinare il petrolio oltre la barriera di protezione messa a difesa della marea nera, nel terminal Messina dentro lo scalo fra i moli del porto di Genova.

Il petrolio ha gia’ lasciato dietro se, una scia di morte fra pesci, numerosi cefali e altri pesci di specie diverse, ne galleggiano in migliaia tra le sponde dei torrenti Polcevera e Fegino. Per quanto riguarda gli uccelli, l’allarme arriva dalla responsabile della Lipu di Genova, Daniela Filippi, che solo ieri ha soccorso e salvati 27 germani reali completamente coperti di greggio e incapaci di volare.

Più a monte, nel rio Pianego e nel Fegino, vicino alla zona del guasto, gli abitanti segnalano una moria di rane.

Il vento forte sta spingendo il petrolio dai greti dei fiumi nel mare del porto di Genova: per questo motivo è bene accelerare le operazioni di bonifica avviate dalla Iplom sui greti dei torrenti Polcevera e Fegino dopo la rottura dell’oleodotto della società di Busalla avvenuta Domenica sera.

É quanto è emerso da un summit che si è svolto stamane nella Capitaneria di Porto di Genova e a cui hanno preso parte due tecnici dell‘Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) inviati dal ministro all’Ambiente Gianluca Galletti, che sin da Domenica sera segue con attenzione quanto sta accadendo in Valpolcevera.

All’incontro, oltre all’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante della Capitaneria di Porto di Genova, c’erano i tecnici dell’Arpal (Agenzia di Protezione Ambientale per la Liguria) che hanno il compito di monitorate i danni ambientali provocati dal disastro e referenti principali del magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Alberto Landolfi, avviata per fare luce sulle cause dello sversamento di greggio.

Gli abitanti dei centri vicini, camminano con la mascherina, gli occhi bruciano, l’odore nauseabondo del petrolio intride i nasi. Ancora una volta aver costruito impianti petroliferi vicino le Citta’ fa capire quanto sia stata nefasta la scelta delle loro ubicazioni.

In “attesa” delle pioggie, non resta altro che incrociare le dita, perche’ questo disastro ambientale, non assuma la forma di disastro ecologico

Palloni Gonfiati (Lo Piano – Saint Red)