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VIDEO – Fiore lo racconta a Vivicentro e Pelè lo conferma: “Potevo essere del Napoli”

Queste le sue parole

Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè, ovvero il giocatore considerato da molti il più forte della storia del calcio, avrebbe potuto giocare in Serie A e lo ha confessato nel corso della presentazione del film a lui dedicato, “Pelè: birth of a legend”: “Ci sono stati momenti in cui sono stato vicino a lasciare il Brasile. Sarei potuto andare in Spagna, al Real Madrid. O in Italia, col Napoli. Ci furono anche altri tentativi da parte di altre squadre europee, il Manchester United e la Juventus, ma alla fine sono rimasto in Brasile. Rimpianti? No, direi di no. Ero al Santos, all’epoca una delle squadre più forti del mondo”.

Tra De Roon e il Napoli si inserisce la Roma

La Gazzetta dello Sport parla di un duello Roma-Napoli per l’olandese De Roon

“Un olandese per due. Roma-Napoli è la Champions che verrà, ma pure i giocatori che quella Champions dovranno giocarla. Magari Marten De Roon, 25 anni, centrocampista che all’Atalanta vorrebbero clonare, per quanto importante è stato in questa stagione. Il punto è che se ne sono accorti in tanti. Pure la Roma, che si è informata con gli uomini dell’Atalanta sulla situazione del centrocampista. Risposta secca: per portarlo via ci vogliono almeno 12 milioni di euro, lui che un’estate fa fu pagato 750 mila euro. Crescita esponenziale che non sorprende. E non sorprende neppure che alla Roma cerchino un centrocampista, nel mezzo di un reparto che, in attesa di Strootman, è destinato a perdere Keita e forse uno tra Pjanic e Nainggolan, corteggiati da mezza Europa. De Roon piace a Spalletti, piace alla Roma. Ma piace pure al Napoli. Perché a Trigoria sanno perfettamente che sul giocatore c’è una prelazione del club di De Laurentiis, strappata in occasione dell’affare Grassi. Nulla di scritto, l’accordo è verbale, della serie «fateci sapere se avete intenzione di venderlo». E se la Roma trasformerà l’interessamento in un’azione concreta, vedrete che una telefonata da Bergamo a Napoli partirà”.

Higuain arrabbiato il giusto: vuole mangiarsi il pallone

Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport

“Gonzalo Higuain sta contando i minuti che lo separano dal suo ritorno in campo dopo aver vissuto simbolicamente dietro le sbarre per 22 giorni, quelli trascorsi dal giorno dell’espulsione di Udine al rientro previsto lunedì all’Olimpico contro la Roma. E che rientro: sarà una sfida decisiva per l’approdo diretto in Champions. Un traguardo fondamentale per la permanenza in maglia azzurra del Pipita che in questo periodo non ha mai staccato la spina, allenandosi tutti i giorni come se dovesse scendere in campo nella gara successiva. Anche ieri, nella partitella in famiglia 11 contro 11 su campo corto, ha giocato con lo spirito vorace di chi il pallone vorrebbe mangiarselo. Non vede l’ora che arrivi domenica per infilarsi sul treno insieme agli altri compagni di squadra e raggiungere il ritiro nella Capitale, in attesa che si facciano le 15 di lunedì, orario della definitiva Liberazione dalla gabbia in cui era stato recluso per le 3 giornate di squalifica. E Sarri lo sta addestrando a dovere, ricordandogli che un giorno vincerà il Pallone d’oro, accontentandosi quest’anno di portare a casa magari la Scarpa d’oro (Ronaldo e Jonas hanno un gol in più, 31) e provare a superare il record italiano di reti segnate da Nordhal”.

Olimpico, grandi misure di sicurezza in vista di lunedì

I dettagli

E’ stato approntato un grande piano-sicurezza in vista del match di lunedì tra il Napoli e la Roma, a partire da un punto di raccolta per i tifosi azzurri stabilito a Saxa Rubra. Il Corriere del Mezzogiorno riferisce che questo piano è stato messo a punto nella serata di ieri dalla Questura di Roma e prevede diverse cose:

– I tifosi della Roma sono stati invitati a raggiungere l’impianto sportivo utilizzando le tradizionali vie d’afflusso che convergono all’olimpico dal centro della capitale privilegiando la zona sud;

– I tifosi del Napoli sono stati invitati a recarsi ai caselli autostradali sul Grande Raccordo Anulare e proseguire per l’uscita Flaminia direzione centro per il punto di raccolta di Saxa Rubra: qui potranno parcheggiare e salire sulle navette che li porteranno all’Olimpico, e lungo gli itinerari di queste navette sono state predisposte misure di sicurezza e telecamere per tutto il tragitto.

Wta Stoccarda: oggi le semifinali

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Wta Stoccarda: Kvitova-Kerber e Radwanska-Siegemund. Ieri eliminata la Vinci

Giornata di semifinali, oggi, per il torneo Wta Stoccarda, in Germania (Wta Premier con montepremi di 759mila dollari, campi in terra rossa indoor): la ceca Petra Kvitova, numero 7 del mondo e quinta testa di serie, sfida la tedesca campionessa in carica Angelique Kerber, numero 3 e seconda favorita del seeding; mentre la polacca Agnieszka Radwanska, numero 2 e prima testa di serie, affronta l’altra tedesca Laura Siegemund, numero 71 e passata dalle qualificazioni. Quest’ultima, dopo la romena Simona Halep, ieri ha eliminato anche Roberta Vinci, numero 8 e sesta testa di serie, battendola 6-1, 6-4 in poco più di un’ora e un quarto di partita.

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Zavettieri: Vincere per conquistare una salvezza meritata

La conferenza pre-gara di Nunzio Zavettieri

Per la consueta conferenza stampa della vigilia, si è presentato in sala stampa, per presentare la gara interna di domani contro la Lupa Castelli Romani, al Menti il tecnico della Juve Stabia Nunzio Zavettieri. Ecco le dichiarazioni del tecnico di Melito Porto Salvo:

“Sappiamo tutti che quella di domani può essere la gara decisiva per conquistare la salvezza matematica. Noi vogliamo che lo sia e tutto l’ambiente vuole vincere domani per raggiungere la salvezza matematica con due giornate d’anticipo.

Il D.S. Logiudice è preoccupato dell’approccio alla gara? Posso dire che la squadra ha lavorato molto bene in settimana e sono sicuro che i miei ragazzi faranno una grandissima prestazione.

Non mi fido dei nostri avversari, sono già retrocessi e quindi hanno la testa sgombra dall’assillo dei tre punti, in più sono reduci da due grandi prove con Catania e Martina Franca, quindi non dovremo prendere sottogamba la partita.

Io confido nella grande voglia della mia squadra di raggiungere domani una salvezza che, per quanto visto nel girone di ritorno, sarebbe assolutamente meritata. Ripeto che loro sono ormai liberi da ogni preoccupazione legata al risultato, quindi verranno qui a giocarsi la loro partita.

Noi dobbiamo sfruttare anche la spinta del nostro pubblico, dovremo essere determinati in campo ma anche concentrati perchè vogliamo chiudere tutti insieme questo discorso salvezza per poter gioire insieme ai nostri tifosi.

Infortunati? Non saranno del match Izzillo (infortunio subito nella gara interna con il Messina) e Romeo (infortunio alla caviglia sinistra per il difensore palermitano) e Carrotta che è stato colpito in nottata da un attacco influenzale che non gli permetterà di essere disponibile. A memoria solo con la gara con la Fidelis Andria ma sono sicuro che chi giocherà darà il massimo affinché la Juve Stabia possa essere salva domani.”

Cgia: Italia rischia di perdere 9,3 miliardi di fondi europei

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Le regioni del Sud le meno interessate tranne la Puglia

Roma, 23 apr. – Il nostro paese rischia di perdere 9,3 miliardi di euro di fondi Ue. Su una dotazione complessiva di ben 46,4 miliardi riferita al programma 2007-2013, entro il 31 dicembre 2015, data entro la quale bisognava far ricorso a questi contributi, la spesa certificata si è attestata a 37,1 miliardi di euro (pari al 79,9% del totale). In buona sostanza non sono ancora stati certificati 9,3 miliardi di finanziamenti europei, dei quali 6,6 in capo alle regioni e 2,7 miliardi di competenza dello Stato centrale. È la stima fatta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, l’associazione degli artigiani veneti che ricorda come le regioni abbiano comunque tempo fino al 31 marzo 2017 per presentare le “pezze” giustificative delle spese sostenute, anche se queste ultime devono essere state sostenute entro e non oltre la fine dello scorso anno.

Ad eccezione della Puglia, fino ad ora le regioni del Sud hanno dimostrato di essere le meno “interessate” all’utilizzo dei fondi europei. Oltre il 54% delle risorse messe a disposizione delle regioni e non ancora certificate al 31 dicembre 2015 sono riconducibili alla Sicilia (1,9 miliardi di euro) e alla Campania (1,6 miliardi). In queste due realtà l’incidenza percentuale della spesa certificata sul totale delle risorse europee assegnate ammonta rispettivamente al 66,4 e al 69 per cento. Niente a che vedere con quanto avvenuto al Nord: la Liguria, ad esempio, ha utilizzato il 94,7 per cento della dotazione complessiva, il Friuli Venezia Giulia il 94,1 per cento, la provincia di Trento il 94 per cento, le Marche il 93 per cento e il Veneto il 92,9 per cento. Sorprendente il risultato ottenuto dalla Puglia: della dotazione totale, l’incidenza percentuale della spesa certificata al 31 dicembre scorso ha toccato quota 93.

Negli ultimi 15 anni poi, rileva la Cgia, l’Italia, è risultata essere un contribuente netto, ovvero gli italiani hanno versato di più di quanto hanno ricevuto. Tra il 2000 e il 2014 l’Italia ha dato all’Unione europea 210,5 miliardi. Sempre nello stesso periodo ci sono stati “restituiti” 151,6 miliardi di euro di fondi, agevolazioni e contributi vari. Il saldo è stato positivo e pari a 58,9 miliardi di euro che in termini pro capite valgono 970 euro.

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Mattarella dice che la Costituzione è un programma fondamentale

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Mattarella: “La ricostruzione democratica fu un capolavoro politico malgrado le difficoltà”

Roma, 23 apr. – Il presidente Mattarella dice che la Costituzione è un programma fondamentale. “Il legame stretto tra diritti civili e diritti sociali – ha ricordato Mattarella in un contributo scritto per ‘Italianieuropei’ in occasione dei 70 anni del voto alle donne – ha favorito la crescita del paese, dando alla Carta costituzionale anche la natura di programma fondamentale che comprendeva e indirizzava il confronto, attenuando talune asperità della guerra fredda, puntando al superamento di una democrazia soprattutto formale come era stata quella pre-fascista”.

“La ricostruzione dell’Italia nella democrazia (mentre questa tardava ad affermarsi in altri Stati del Sud d’Europa) fu un capolavoro politico e ancor più lo fu la crescente coesione nazionale, che si è allora realiz¡zata malgrado il succedersi di tante diverse difficoltà”, ha aggiunto il Capo dello Stato. “La Repubblica, specchio dei suoi cittadini e, insieme, baluardo delle loro libertà, deve sempre sapere rinnovarsi” ha proseguito il presidente, “dotarsi di strumenti più efficaci e trasparenti, riconquistarne la piena fiducia, indebolita in anni di crisi economica, di minor fertilità del circuito democratico”.

“La Repubblica resta lo spazio vitale. Resta un ponte. Verso l’Europa, che è il nostro destino e la nostra opportunità nel mondo globale. Verso uno sviluppo sostenibile, che deve legare insieme la qualità italiana, una migliore competitività del sistema e una maggiore equità sociale. Verso il futuro, per dar sicurezza alle speranze dei nostri giovani – ha aggiunto il Capo dello Stato -. Non saper guardare oltre il presente costituisce uno dei limiti più grandi del nostro tempo. La scelta repubblicana fu, allora, il risultato di uno sguardo lungo. Sono convinto che disponiamo di tutte le energie per progettare insieme un futuro migliore”.

Mattarella ha sottolineato come “l’innovazione sia così dirompente da toccare il modo d’essere della società e il suo stesso fondamento antropologico” ma “la Repubblica conferma la sua natura di grande opportunità democratica. Non è più un conte¡nitore esclusivo: l’interdipendenza e la globalità degli eventi che ci riguardano ne hanno modificato funzioni e profilo. La comunità internazionale e la dimensione europea appaiono i luoghi dove sono messi alla prova i valori della nostra convivenza, così come avvenne nel secolo scorso quando tutte le energie, comprese quelle intellettuali, si seppero mobilitare contro la barbarie nazifascista. La Repubblica è tuttavia l’ambito (e l’istituzione) che consente al nostro popolo di giocare un ruolo da protagonista di fronte ai mutamenti geopolitici, ai flussi migratori, all’instabilità provocata dalle guerre, dalla violenza, dalla povertà”.

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Lo spareggio dell’Olimpico vale 10 milioni

Le sue parole

Quella tra Napoli e Roma è una sfida che vale molto anche in vista della prossima Champions League e dei potenziali incassi economici della massima competizione europea. Il Corriere dello Sport riferisce che il secondo posto frutterà almeno 38,8 milioni di euro, mentre chi va agli spareggi può averne 28,8. Ci sarà da dividere i ricavi commerciali, a partire dal market pool che è “una torta che per l’Italia vale circa 100 milioni di euro: per metà viene distribuito in base al piazzamento in campionato, per metà in base al numero di partite giocate. E ovviamente un conto è fare le porzioni per due, un altro per tre”. 

Pjanic: “Vogliamo vincere, crediamo al secondo posto”

Le sue parole

Miralem Pjanic, centrocampista della Roma, ha parlato ad AS Roma Match Program:

Che gara si aspetta?
“Il Napoli sta facendo fatto un campionato davvero bellissimo. La squadra gioca molto corta, ben organizzata e lascia pochi spazi. È evidente che gioca un buon calcio infatti ha fatto tanti gol”.

Secondo lei come imposteranno la gara i partenopei?
“Il Napoli non verrà sicuramente all’Olimpico a difendersi. Guardando come ha giocato tutto il campionato, non ha mai impostato una gara sulla difensiva. Sarà una partita aperta, noi vogliamo questa strada, ma l’importante sarà vincere e anche loro. Speriamo che fare i tre punti per sentirci ancora più lunedì venga fuori una bella partita e che però noi alla fine usciamo vincitori”.

Se dovesse togliere una pedina al Napoli? Rientra anche Higuain…
“Ovviamente è facile dire Higuain. Quello che sta facendo quest’anno è di altissima qualità, e ha fatto tantissimi gol. Gli hanno levato una giornata di squalifica così potrà giocare contro di noi, però non cambia così tanto. Il Napoli è una squadra molto completa che ha degli ottimi sostituti in ogni ruolo e lo hanno dimostrato durante la sua assenza. Ma non si può non ammettere che il suo apporto peserà sulla partita, è un attaccante completo, lo ha dimostrato quest’anno e anche negli anni precedenti. Sarà una sfida in tutti i reparti, non solo in attacco, ma in tutte le zone del campo. Sono davvero molto forti; noi prepareremo questa partita nel miglior modo possibile per poter scendere in campo lunedì veramente pronti”.

Credete al secondo posto?
“Sì ci crediamo, purtroppo contro Atalanta e Bologna abbiamo perso dei punti in qualche modo inaspettati. Contro il Torino è stata una partita complicata, ma alla fine abbiamo preso i tre punti che era quello che volevamo. A volte è bello pure vincere in difficoltà, all’ultimo. Ci dà ancora più forza, c’è più gusto in questa vittoria… quindi siamo molto contenti di quello che abbiamo fatto e ci servirà per preparare come si deve la partita che ci aspetta, che sarà molto difficile”.

Sarri-De Laurentiis, incontro rimandato ma nessun problema sul rinnovo

I dettagli

Ci si chiede del contratto di Maurizio Sarri che lo legherà ancora al Napoli. Attualmente l’accordo è annuale con opzioni annuali per un totale di 5 anni a discrezione della società. Il presidente Aurelio De Laurentiis lo ha già riconfermato dichiarando che sarà lui l’allenatore in ritiro l’estate prossima a Dimaro e, per il Mattino, “farà valere l’opzione in scadenza il 31 maggio ma l’incontro con Sarri, quello in cui materialmente si darà il là alla nuova stagione insieme, non solo in riferimento al contratto del tecnico ma anche alla programmazione, si terrà più avanti”.

Genova, la pioggia gonfia il Polcevera, cede la diga e il petrolio va verso il mare

La Capitaneria di Genova: “Stato di emergenza locale”. L’assessore comunale Crivello: “Speriamo reggano le panne oceaniche”. In due punti varchi aperti volontariamente per far defluire la piena.

Una diga di contenimento sul torrente Polcevera, creata con terra e sacchetti di sabbia per contenere il greggio fuoriuscito da una tubatura dell’oleodotto Iplom domenica scorsa, ha ceduto a causa dell’innalzamento del livello del corso d’acqua dovuto alle piogge. “La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà finire in mare. La Capitaneria di porto è riunita per l’emergenza ed ha dichiarato lo stato di emergenza locale”. Lo ha detto l’assessore comunale alla protezione civile Gianni Crivello dopo il cedimento di una diga.
In due altri punti della diga, si apprende da Iplom, i varchi sono stati aperti volontariamente proprio per far defluire l’improvvisa piena dovuta al temporale.  Si sta lavorando per ripristinare gli sbarramenti, costituiti da terra e ghiaia in prossimità del ponte Pieragostini a circa 300 metri dalla foce del Polcevera a Cornigliano. Quelle più a valle sono state completamente spazzate via dall’acqua, che ha eroso il materiale con cui gli sbarramenti erano stati costruiti e che si sono quindi rivelati non funzionali.  Le piogge della scorsa notte  peraltro non particolarmente abbondanti vista l’allerta meteo gialla, la più bassa – hanno però ingrossato il corso d’acqua rispetto ai giorni precedenti.

  • SVERSAMENTO POLCEVERA: Situazione delicata, ma sotto controllo

Le panne in materiale assorbente poste in prossimità delle dighe sono state trascinate via. Sono invece rimaste in posizione quelle cosiddette oceaniche, che hanno un metro e mezzo di pescaggio, e le altre galleggiante in prossimità della foce. I mezzi autospurgo al momento sono rimasti sul lato del Polcevera perchè finchè non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza non potranno riprendere il lavoro di bonifica.

Ora il rischio è che altro greggio possa arrivare in mare, dove peraltro l’onda nera si è già allargata verso la riviera di Ponente, raggiungendo la costa davanti a Loano. E’ uscito materiale oleoso dalle dighe
di contenimento ma il problema più grave resta quello della sacca di petrolio sul versante del Pianego, su cui non si può operare perché l’area è sotto sequestro da parte della magistratura. Altre due briglie sono state aperte appositamente perché il materiale non defluisse con eccessiva violenza.

La pioggia al momento è cessata e le briglie dovrebbero essere richiuse a breve, anche se Genova resta in allerta Gialla, comunque panne di contenimento bloccano il materiale anche in mare, vicino alla foce del Polcevera e anche più a largo.

Intanto la raccolta di greggio galleggiante è quasi terminata, è iniziato il decorticameno del fondale del rio Fegino e ieri sono partiti i lavori di ripulitura delle spiagge di Pegli e Multedo.

vivicentro.it-nord-cronaca / larepubblica / Genova, la pioggia gonfia il Polcevera, cede la diga e il petrolio va verso il mare. DONATELLA ALFONSO e GIUSEPPE FILETTO

  • Greggio Novello

Roma-Napoli, pericolo scontri tra ultras: contatti tra le questure

I dettagli

Saranno circa cinquemila i tifosi del Napoli che saranno presenti allo stadio Olimpico di Roma lunedì per il match tra i giallorossi e gli azzurri. Come riferisce Il Corriere del Mezzogiorno, “non è prevista la presenza delle frange ultrà più estreme del tifo napoletano. Tra le questure di Napoli (diretta da Guido Marino) e quella di Roma c’è però un filo diretto perché si teme che gli ultras napoletani possano lo stesso partire alla volta di Roma. E per questo motivo controlli serrati saranno eseguiti sull’autostrada, soprattutto per l’accesso a Roma”.

Maltempo, la puntura di Medusa sul ponte

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MALTEMPO – Sul ponte del 25 aprile si sta abbattendo il ciclone Medusa, che porterà temporali e crollo delle temperature. Aria fredda dal Nord Europa si sta tuffando sul Mediterraneo dando vita al ciclone che da domani a lunedì 25 guasterà il tempo sull’Italia.

  • Il 62% degli italiani non parte, gita in giornata per uno su quattro

La redazione di www.ilmeteo.it avvisa che oggi Medusa porterà diffuso maltempo al Nord con piogge e locali temporali su gran parte delle regioni, al Centro con temporali su Toscana, Lazio e Umbria e al Sud con qualche pioggia in Campania e Puglia. Venti sostenuti su tutti i bacini e temperature in graduale diminuzione. Domenica piogge moderate o forti tra Lombardia, Veneto ed Emilia, temporali su Toscana, Lazio, Umbria e piogge forti raggiungeranno la Romagna, le Marche e l’Abruzzo. Neve sugli Appennini sopra i 1300 metri, anche a quote piu’ basse sui monti emiliano-romagnoli. Temporali anche in Campania e Calabria tirrenica. Non si escludono grandinate ove ci saranno temporali. E il 25 aprile come sarà? Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.ilmeteo.it comunica che per la Festa della Liberazione il tempo migliorerà al Nord con ultime piogge al Nordest, al mattino si prevedono ancora temporali su Toscana, Lazio, Umbria e regioni Adriatiche, ma con tendenza a miglioramento nel pomeriggio. Maltempo invece al Sud con temporali su Campania, Puglia e Calabria tirrenica, piogge sul Messinese e Basilicata. Sempre soleggiato su Sardegna e sul resto della Sicilia. Crollo termico di 10 gradi al Centro-Sud.

Questo il dettaglio delle previsioni fornite dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare:

FINO ALLA MEZZANOTTE DI SABATO

NORD – generali condizioni di moderato maltempo su tutte le regioni con piogge sparse piu’ diffuse sul settore orientale, Emilia-Romagna e temporali sulla Liguria. Dal tardo pomeriggio e’ atteso un miglioramento, parziale su Valle d’Aosta, Piemonte e ovest Lombardia.

CENTRO E SARDEGNA – molte nubi sulle regioni tirreniche e sull’Umbria con piogge diffuse e isolati temporali. I fenomeni risulteranno intensi su alta Toscana. Piogge sparse su Sardegna, Marche e Abruzzo. Nubi in attenuazione dalla sera sulle regioni del versante adriatico e sull’isola.

SUD E SICILIA – annuvolamenti compatti su Campania e settore tirrenico della Basilicata con associati rovesci e temporali in parziale estensione sulle coste calabre. Molte nubi ma meno compatte anche sulle altre regioni ad eccezione delle aree joniche e della Sicilia, dove prevarranno le schiarite,anche se non mancheranno temporanei piovaschi sulla Puglia. ​

TEMPERATURE: in calo ovunque, piu’ marcato al nord ovest e sulle aree appenniniche. VENTI: moderati con rinforzi dai quadranti occidentali sulle regioni del versate tirrenico e sulla Sardegna; deboli variabili al nord e sulle altre regioni. MARI: molto mosso il ligure e il tirreno centro settentrionale; poco mosso l’Adriatico e lo Jonio; mossi i restanti bacini. Moto ondoso in aumento sul Tirreno, mare di Sardegna, Jonio e basso Adriatico.

DOMENICA

NORD – Persistono condizioni di forte instabilita’ su Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia con rovesci e temporali sparsi, localmente intensi sull’Emilia-Romagna e basso Veneto; dalla serata deboli nevicate sui rilievi appenninici emiliani piu’ occidentali a partire dai 1.000-1.200 metri, ma con quota neve in successivo calo sino a 600-800 metri. Condizioni di variabilita’ sulle restanti regioni con prevalenza di schiarite sul settore occidentale e qualche fenomeno sparso sulle aree alpine. Tuttavia, nel corso della mattinata il maltempo si ripresentera’ su gran parte della Lombardia e localmente su ponente ligure e settore meridionale del Trentino Alto Adige.

CENTRO E SARDEGNA: tempo instabile su tutte le regioni peninsulari con precipitazioni diffuse anche a carattere temporalesco, localmente intense su Toscana e Marche. Prevalenza di schiarite sull’isola con qualche addensamento nuvoloso piu’ compatto al mattino sul settore occidentale. Quota neve in calo sulle aree appenniniche sino ai 1.000-1.200 metri.

SUD E SICILIA: persistenza di cielo molto nuvoloso con rovesci e temporali sul settore tirrenico in temporanea attenuazione serale. Variabilita’ sulle restanti aree con qualche fenomeno occasionale e meno intenso che si alternera’ a parziali schiarite.

TEMPERATURE: minime in calo sulle aree alpine e prealpine e sulle regioni meridionali peninsulari; massime in calo sulle regioni centro meridionali, piu’ deciso su Emilia-Romagna, Lombardia centro orientale e nord-est, mentre subiranno una marcata ripresa su Piemonte e Liguria. VENTI: moderati orientali sulla Pianura Padana; da moderati a forti nord orientali su coste nord orientali, Emilia-Romagna, Marche ed Abruzzo; moderati settentrionali sul resto del nord; da moderati a forti occidentali sul resto della Penisola con ulteriori rinforzi sulla Sardegna. MARI: molto agitati il Tirreno centrale, Canale e Mar di Sardegna, con tendenza a grosso su quest’ultimo; molto mossi gli altri bacini di ponente con moto ondoso in generale, ulteriore aumento; da mossi a molto mossi Jonio ed Adriatico con moto ondoso in aumento specie su quest’ultimo dal pomeriggio.

LUNEDI’:

NORD – sulle regioni nord occidentali cielo generalmente sereno o poco nuvoloso, salvo addensamenti compatti al mattino sulla Liguria di ponente con residue piogge, ma in rapido, successivo miglioramento; ancora molte nubi al mattino sull’Emilia-Romagna con locali rovesci e nevicate nelle prime ore del mattino sui rilievi appenninici occidentali a partire dai 500-700 metri, ma con tendenza a decisa attenuazione della nuvolosita’ e dei fenomeni durante il pomeriggio, con rasserenamento serale; sul restante settentrione residua nuvolosita’ medio-alta al mattino, con qualche locale piovasco associato, ma con ampi spazi di sereno dal pomeriggio. CENTRO E SARDEGNA – ancora cielo molto nuvoloso al mattino con piogge sparse e locali rovesci, anche temporaleschi sul Lazio; nevicate sui rilievi appenninici tra Marche ed Abruzzo con quota neve tra i 600-800 metri; durante la seconda parte della giornata deciso miglioramento con attenuazione di copertura e fenomeni su Sardegna, Toscana, Umbria e Marche, in estensione serale alle restanti regioni.

vivicentro.it-meteo / agi / Maltempo, la puntura di Medusa sul ponte

Ponte 25 aprile, 62% italiani a casa e gite per 1 su 4

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La maggioranza degli italiani, il 62%, ha deciso di restare a casa nei giorni del ponte 25 aprile ma nonostante il maltempo tiene anche la gita in giornata che e’ stata programmata da ben uno su quattro (25%). E c’e’ pure un consistente 13% che ha colto l’opportunita’ di una breve vacanza con almeno una notte fuori casa.

  • Maltempo, la puntura di Medusa sul ponte

E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it per il ponte della festa della Liberazione. La quasi totalita’ degli italiani in viaggio – sottolinea la Coldiretti – ha comunque deciso di rimanere in Italia per andare a trovare parenti o amici, visitare una citta’ d’arte o andare al mare ma anche il turismo verde nei parchi e nelle campagne con circa un milione e centomila di pasti distribuiti nei 22mila agriturismi italiani durante il lungo weekend.

L’agriturismo viene scelto perche’ offre l’opportunita’ di trascorrere una giornata lontano dalle citta’ senza rinunciare – sottolinea la Coldiretti – alla comodita’ e alla protezione dalla pioggia garantita dall’ospitalita’ delle aziende di campagna. Secondo le prenotazioni di Terranostra (www.terranostra.it) gli agriturismi sono molto gettonati per la capacita’ di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche ma anche per l’offerta di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking mentre in quasi la meta’ non mancano attivita’ culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Peraltro molte aziende agrituristiche – conclude la Coldiretti – si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi, ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione di spazi riservati ai camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di campagna amica.

vivicentro.it-cronaca / (AGI) / Ponte 25 aprile,  62% italiani a casa e gite per 1 su 4

Cantone a Davigo, manette non risolvono

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 Il garante anticorruzione, Cantone , replica a presidente Anm: Mani pulite ha fallito, falsa idea che magistrati siano tutti puliti e politici tutti sporchi, serve prevenzione 

Roma  “L’idea che ci sia un mondo tutto pulito, la magistratura, e un mondo tutto sporco, la politica e la burocrazia, e’ comoda da vendere come fiaba; ma e’ falsa”: lo ha affermato il sostiene presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone in un’intervista al Corriere della sera. La sua e’ una risposta alle affermazioni del leader Anm Davigo, ex esponente del pool Mani pulite.

  • Il j’accuse di Piercamillo Davigo : “Da 20 anni contrastano i processi non la corruzione”  
  • Davigo, in Italia hanno vinto corrotti. E si scatena la polemica

Secondo Cantone “Mani pulite ha fallito, perche’ le manette da sole non bastano. Non sono la ruota di scorta di Renzi. Constato solo che il governo contro la corruzione si sta muovendo. Oggi e’ meglio che nel 1992”. Per il presidente Anc: “Dire che tutto e’ corruzione significa che niente e’ corruzione, e il sistema non puo’ essere emendato. Io non accetto questo pessimismo cosmico. Mi ribello a questa visione che esclude qualsiasi ricetta. Il pessimismo fine a se stesso diventa una resa. E questa resa nell’Italia di oggi non c’e. E’ vero che Tangentopoli non sradico’ la corruzione, che e’ continuata come un fiume carsico. Ma ora vedo molte persone che vogliono provare a uscirne. E pensano che la soluzione non sia solo la repressione, che la ricetta non sia solo la stessa del 1993, che all’evidenza ha fallito. Uno non puo’ ripetere le stesse cose a distanza di anni, e dire che e’ sempre colpa degli altri se le vecchie ricette non hanno funzionato”. Insomma, “l’idea che tutto si risolva con le manette e’ stata smentita dai fatti. La repressione da sola non funziona. Colpisce ex post; spesso in modo casuale; sempre quando i danni sono gia’ fatti. La prevenzione ha tempi piu’ lenti. Ma nei Paesi del Nord Europa, dove la corruzione e’ bassissima, ha funzionato”. ( Cantone prosegue: “Io mi ribello a questa logica del fortino assediato. La magistratura ha meriti eccezionali; ma sarebbe scorretto non evidenziare che certi meccanismi organizzativi non funzionano. Ci sono uffici giudiziari che danno risposte, e altri che non lo fanno. Ripeto: io amo la magistratura. La magistratura non deve salvare il mondo; deve accertare i reati penali e decidere i processi civili. In nessun Paese del pianeta ha il monopolio nelle questioni di legalita’; altrimenti finisce per esercitare una funzione di supplenza nei confronti della politica. Dire che non cambia mai nulla e’ funzionale all’idea di non far cambiare mai nulla. Noi come magistratura abbiamo chiesto nuove norme sul falso in bilancio, sul voto di scambio politico mafioso, sull’autoriciclaggio: e queste riforme sono state fatte. Alcune potevano essere scritte meglio, ma qualche perplessita’ e’ stata superata dalle interpretazioni della giurisprudenza. Non riconoscere che qualcosa si puo’ fare e’ come dire che non c’e’ piu’ niente da fare, che l’unica strada sono le manette. Ma non e’ cosi'”.

Per il presidente Anac: “Ci sono criticita’, ma c’e’ uno sforzo autentico, e se ne vedranno i risultati, il sistema reagisce. Fino a poco fa qualche leader politico sosteneva che la corruzione non esisteva; oggi nessuno la nega. Non dico che la strada sia conclusa, sarei un folle. Ma e’ sbagliato non prendere atto di quel che e’ avvenuto, grazie al Parlamento che ha votato andando oltre la maggioranza di governo”. Quanto alla possibilita’ di entrare in politica, Cantone afferma: “Non ci penso assolutamente. Il mio mandato scade nel 2020. E la mia idea e’ tornare a fare il magistrato”.

vivicentro.it-cronaca / AGI / Cantone a Davigo, manette non risolvono

ESCLUSIVA – Aronica: “A Roma per ottenere quello che merita. Higuain? Avrà fame…”

Le sue parole in esclusiva

Per parlare di una gara delicata come Roma-Napoli che può chiudere i giochi per il secondo posto e la qualificazione diretta in Champions, oltre al ritorno di Gonzalo Higuain dopo la squalifica, abbiamo raggiunto, in esclusiva, durante L’Orda Azzurra, Salvatore Aronica:

Contro la Roma per mettere la parola fine alla questione secondo posto…

“Se il Napoli dovesse vincere o pareggiare raggiungerebbe di diritto il posto che merita. La Juve ha fatto meglio, ma per il resto, il Napoli merita il secondo posto”.

Cosa è mancato al Napoli per raggiungere lo scudetto?

“Credo che la Juve meriti un applauso, si è superata, nonostante un inizio non brillante. Bravi anche i partenopei: hanno lottato fino alla fine, con un mister nuovo, non era facile”.

Il Napoli può farcela con questa roma?

“Assolutamente sì. Alla fine il Napoli è avvantaggiato a livello psicologico, nelle ripartenze può fare davero male. E poi con un Higuain che ritorna…”

Quanta rabbia avrà in corpo il pipita?

“Tantissima, tantissima. Stare fuori tre giornate, non per un fatto grave, ha pesato per lui, come calciatore e leader. Il fatto che rientri in questa partita così importante non è casuale, ma è il destino. Spero che possa fare un gol “scaccia-polemiche”.

Come ti spieghi la debacle Palermo?

“C’è poco da spiegare. Zamparini cambia i tecnici e si risponde da solo. Quest’anno ha esagerato. Lo ha fatto con me e continua ancora”.

Mentre la Reggina?

“Con il presidente ho un bellissimo rapporto. Mi chiamò per aiutare la squadra. Alla fine ci riuscimmo ed, ai play out, mandammo giù il Messina. Dispiace, da uomo di sport, anche per il Catania, nonostante sia palermitano”.

a cura di Ciro Novellino

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Il nostro errore: nessuna cura per chi ci cura

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Nessuna cura per chi ci cura

Calcolare il tasso di rendimento di un’obbligazione è davvero più importante che rispondere alle domande di un bambino o tenere la mano di una persona che muore?

Così sembrerebbe, almeno stando alla considerazione sociale di cui nel nostro mondo gode un analista finanziario in confronto a una maestra d’asilo o una badante. Rispetto e timore reverenziale per chi si occupa dei nostri soldi (o delle nostre cause legali, o dei nostri prodotti), condiscendenza e senso di superiorità verso chi cresce i nostri figli o accudisce i nostri genitori anziani. Una contraddizione profonda abita i meccanismi sociali di questo scorcio di millennio: l’istinto di prendersi cura delle persone amate nei momenti di fragilità è profondo e radicato nella specie umana, eppure oggi è previsto che venga il più possibile sminuito e delegato a qualcun altro. Non solo: a qualcuno a sua volta fragile, perché il suo lavoro non è socialmente riconosciuto e apprezzato, perché è sottopagato, perché spesso (pensiamo all’esercito di badanti e baby sitter straniere) è addirittura fatto sottobanco, in nero, lontano da casa e dalla propria famiglia. Facile che queste persone fragili, cui è affidato un compito tanto importante e delicato, a volte crollino sotto il carico emotivo della responsabilità e avvengano i terribili fatti di cronaca di cui prontamente ci scandalizziamo.

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Il punto, per tornare alla domanda iniziale, è che in realtà sappiamo benissimo quanto sia più difficile allevare un bambino o accudire un malato che vendere una qualsiasi merce. Così difficile che preferiamo farlo fare a qualcun altro, possibilmente più debole di noi, per poterlo inondare di suggerimenti marginali sulle corrette procedure (che il bambino mangi la verdura, mi raccomando, e vesta a strati) e sentirci poi meravigliosamente leggeri nel poter giudicare i suoi errori.

Forse questa proiezione collettiva è inevitabile: riusciamo ad affrontare le nostre paure più profonde solo spostandole e mettendo in atto una gigantesca illusione di controllo: quando diamo la mancia all’infermiere della casa di cura ci sembra di controllare anche la morte. Se non possiamo agire diversamente, possiamo almeno correggere un po’ il tiro: incominciare a riconoscere uno status adeguato a chiunque, per lavoro o per affetto, si prenda cura degli altri. A sorridere con orgoglio se nostro figlio vuol fare il maestro elementare e non il manager. Non per giustizia astratta, ma perché siamo fragili. Tutti.

vivicentro.it-editoriale / lastampa / Il nostro errore: nessuna cura per chi ci cura RAFFAELLA SILIPO

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Quello che c’è da sapere sull’ accordo sul clima firmato all’Onu

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Accordo sul clima, ratifica Cina e Usa nel 2016. Renzi: messaggio di speranza per le generazioni future

New York, 22 apr. (askanews) – E’ stato fatto un primo passo record per mettere in pratica lo storico accordo sul clima raggiunto dalle potenze mondiali lo scorso dicembre a Parigi (Francia) sotto l’egida delle Nazioni Unite. Dal Palazzo di vetro che si affaccia sull’East River, il fiume che bagna la parte orientale di Manhattan (New York), 175 nazioni si sono ritrovate non solo per ribadire il loro impegno nella riduzione delle emissioni di gas serra ma anche per firmare, un leader dopo l’altro, il testo approvato alla Conferenza parigina sul clima. Secondo l’Onu, non era mai successo che un accordo internazionale venisse sottoscritto da così tanti Paesi in un giorno solo. Il primato è stato messo a segno per altro nella Giornata della Terra, istituita 46 anni fa negli Usa e venti anni dopo diventata un appuntamento globale in difesa dell’ambiente.

Il record precedente risale al 1982 quando 119 Stati firmarono la Convenzione Onu sul diritto del mare. Nell’apporre la loro firma sedendosi a un tavolino coperto da un tessuto blu, posto davanti al podio dell’Assemblea generale dell’Onu da cui poco prima erano intervenuti, i leader hanno riconosciuto che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per le società umane e per il pianeta. Per questo puntano a rispettare gli impegni presi a Parigi tra cui la limitazione dell’innalzamento della temperatura a 1,5-2 gradi Celsius rispetto all’era preindustriale, una revisione degli obiettivi ogni cinque anni e meccanismi di rimborsi per i Paesi più vulnerabili. Per gli ambientalisti tuttavia, l’evento è pura distrazione, il primo passo di una scala di ambizioni.

Va detto che la firma nero su bianco dell’accordo sul clima non è sufficiente per la sua entrata in vigore. Serve infatti la sua ratifica. Per questo il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon è tornato a fare pressione: “Siamo in una lotta contro il tempo. Non dimentichiamoci che un’azione per il clima non è un peso; offre molti benefici. Ci può aiutare a eradicare la povertà, a creare lavori ‘verdi’, a scofiggere la fame, a prevenire l’instabilità e a migliorare le vite di ragazze e donne. L’azione per il clima è essenziale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”. In alcuni Paesi la ratifica richiederà il semplice via libera del leader di riferimento, come negli Stati Uniti; in altri, come India e Giappone, il provvedimento dovrà superare la prova del Parlamento e in altri ancora serviranno nuove leggi. Soltanto nell’Unione europea (che produce il 10% delle emissioni) i 28 Paesi membri, che devono ratificare l’accordo individualmente, non si sono ancora accordati su come verranno ridotte le emissioni.

Ci sono però una quindicina di nazioni come la Svizzera, le Isole Marshall, Palau e Fiji che hanno già completato questi passi presentandosi all’Onu pronti per formalmente adottare l’intesa. Nonostante ciò, per essere operativo l’accordo ha bisogno che almeno 55 Paesi rappresentanti almeno il 55% delle emissioni globali completino l’iter necessario. Si tratta di un livello giudicato ambizioso ma fattibile. Cina e Usa, che da soli rappresentano il 38% delle emissioni globali, si sono impegnate a contribuire a raggiungerlo. “La Cina finalizzerà le sue procedure legali interne prima del G20 previsto a settembre a Hangzhou”, ha detto il vicepremier Zhang Gaoli durante la cerimonia, a cui hanno partecipato circa 60 capi di stato e di governo. Il segretario di Stato americano John Kerry, che ha fatto le veci del presidente Barack Obama (in questa giornata a Londra per scongiurare una Brexit) ha spiegato che la sua amministrazione punta a chiudere questa partita “quest’anno”, dunque prima della fine del secondo e ultimo mandato dello stesso Obama. La farà con un’azione esecutiva. Kerry ha ricordato come l’accordo di Parigi “sia stato un punto di svolta nella lotta contro il cambiamento climatico” e che “di certo è l’accordo sul clima più forte e ambizioso che sia mai stato negoziato”.

Secondo il capo della diplomazia americana, “la potenza di questa intesa è ciò che sprigionerà nel settore privato e ciò che già sta facendo per rimettere l’economia globale su una strada più intelligente, sostenibile e responsabile”. In questo senso Kerry ha ricordato agli “amici” presenti nell’Assemblea Generale dell’Onu che lo scorso anno gli investimenti in energie rinnovabili hanno raggiunto livelli record [globale] pari a quasi 330 miliardi di dollari (+4% annuo, ndr) “ed è previsto che investiremo decine di migliaia di miliardi di dollari entro la metà di questo secolo”. Kerry ha aggiunto: “Per la prima volta nella storia, nonostante prezzi bassi del petrolio, del carbone e del metano, più denaro nel mondo è stato speso per alimentare le tecnologie energetiche rinnovabili rispetto a impianti alimentati con combustibili fossili”. Il giovane primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto che “questo trend continuerà a crescere ed è uno che rappresenta un’opportunità enorme per il Canada. Uno che non possiamo e non potremo ignorare”. Impegnandosi a investire 2,65 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per aiutare le economie emergenti a lottare contro il cambiamento climatico, Trudeau ha strappato un sorriso all’Assemblea generale dell’Onu quando ha detto: “Non facciamo questi investimenti per essere semplicemente carini, anche se so che il Canada ha una certa reputazione in questo dipartimento”.

Lui lo fa volendo ispirare altre nazioni a fare altrettanto, perché “Siamo insieme in questa sfida”. Matteo Renzi, presidente del Consiglio italiano, ha invitato i presenti in sala “a chiudere gli occhi per un secondo” per “vedere i nostri figli, i nostri nipoti”. “Finalmente la comunità internazionale capisce l’importanza di dare un messaggio di speranza, tutti insieme, alla generazione futura”, ha aggiunto l’ex sindaco di Firenze dicendo che l’accordo sul clima è un “segno di responsabilità” che “per la prima volta dopo molti anni, crea una visione e non una divisione”. Per Renzi, l’intesa dimostra che “la politica è capace di dare speranza alla generazione futura”; per questo l’Italia continuerà a collaborare per l’implementazione dell’accordo ma anche per lanciare appunto messaggi positivi, una “priorità”, non solo per il nostro Paese in sé ma anche come “presidente del G7 il prossimo anno e per il suo ruolo in Europa in generale”. Lo sguardo ai nostri figli e ai nostri nipoti è stato dato anche da Kerry, che citando le parole di Nelson Mandela (è sempre impossibile fino a quando [qualcosa] viene fatto) ha riconosciuto che resta molto da fare. Tuttavia oggi “siamo in marcia” verso un obiettivo comune. Ma come ha ricordato il presidente francese Francois Hollande “dobbiamo garantire che le nostre parole diventino azioni”.

Lo ha ribadito anche l’attore Leonardo DiCaprio, presente alla cerimonia in quanto messaggero Onu della pace per il cambiamento climatico: “Molte nazioni sono qui oggi a firmare questo accordo come mai fatto per nessun’altra causa nella storia e ciò dà speranza. Tuttavia ci sono prove che dimostrano che ciò non sia sufficiente. Il nostro Pianeta non può essere salvato a meno che i combustibili fossili siano lasciati nella terra a cui appartengono”. (In foto, l’attore Leonardo Dicaprio che ha preso la parola alle Nazioni Unite)

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Comicon 2016, tutti pazzi per Don Rosa!

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E’ partita ufficialmente stamattina la diciottesima edizione del Napoli Comicon, con migliaia di appassionati che si sono recati presso la Mostra d’Oltremare. ViViCentro.it  sarà presente, come da tre anni a questa parte, e vi racconterà questa importante manifestazione dedicata al mondo del fumetto (e non solo!), sempre più bella e curata.

Don Rosa al Comicon 2016
Don Rosa al Comicon 2016

Appuntamento a domani, sabato 23 aprile, per interviste, video ed esclusive. Intanto oggi abbiamo scattato qualche foto, soffermandoci in particolare nei pressi dello stand di Don Rosa, preso letteralmente d’assalto dagli appassionati di fumetto Disney. La presenza del grande fumettista americano e la nuova edizione de “La Saga di Paperon de’ Paperoni”, edita da Panini Comics, sono sicuramente dei validi motivi per visitare la fiera.

Antonio Gargiulo