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Italia, salute: cala per la prima volta l’aspettativa di vita.

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 Italia fra ultimi paesi in Ue in spesa per prevenzione
I dati del Rapporto Osserva Salute 2015 sul benessere e sulla qualità dell’assistenza medica nelle diverse Regioni. Rivela che siamo in coda negli investimenti per prevenire le malattie, che oltre la metà dei cittadini è in sovrappeso, che aumentano gli astemi e calano (di poco) i fumatori e soprattutto cresce il divario fra il nord e il sud nella speranza di vita

CINQUECENTONOVANTA pagine, frutto del lavoro di 180 ricercatori. Alla sua tredicesima edizione, il rapporto Osservasalute 2015 è certamente la più grande raccolta e analisi di dati sullo stato di salute degli italiani e sulla qualità dell’assistenza nelle nostre regioni. Dove la devoluzione ha di fatto delineato sanità diverse, se non per regione almeno per macro-aree del paese. Che Italia viene fuori dal maxi-rapporto dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane? Un ritratto di un paese sempre più vecchio, oltre un italiano su 5 ha più di 65 anni, con anziani e grandi vecchi in crescita, e un boom di ultracentenari, triplicati dai 5650 casi del 2002 ai diciannovemila del 2015.

INTERATTIVO La mappa Regione per Regione

Aspettativa di vita. Il dato in controtendenza – però – è quello dell’aspettativa di vita, che non aumenta più. Nel 2015 la speranza di vita alla nascita era di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 per le donne (dati Istat più recenti). Nel 2014 però era più alta: 80,3 per gli uomini e 85 per le donne. Diminuzione non rilevante, certo, ma è un’inversione di tendenza, ed è la prima volta. Oltre a questo dato, che non fa ben sperare, c’è poi la questione delle campagne di prevenzione e degli screening, che non si riescono a fare per mancanza di soldi e che alla salute della popolazione sono ovviamente correlati. L’Italia destina alla prevenzione il 4,1 per cento della spesa sanitaria totale, percentuale che ci piazza tra gli ultimi posti d’Europa. E anche i Lea, i livelli essenziali di assistenza, con le prestazioni che dovrebbero essere garantite a tutti i cittadini, non sono applicabili dovunque, a maggior ragione nelle regioni ancora alle prese con i piani di rientro dal deficit.

Ultimi della classe. “Siamo la Cenerentola del mondo – ammette scoratoWalter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane nonché presidente dell’Istituto superiore di sanità – l’ultimo paese a investire in prevenzione, a cominciare dalle vaccinazioni. E poi ci sono gli screening oncologici, mai partiti o che funzionano a macchia di leopardo, soprattutto per le donne. Ed è preoccupante che per la prima volta l’aspettativa di vita stia diminuendo. Oggi i cittadini di Campania e Sicilia hanno un’aspettativa di quattro anni in meno di vita rispetto a chi vive nelle Marche o in Trentino. Abbiamo perso in 15 anni i vantaggi acquisiti in quaranta. E se è vero che l’Italia ha uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, questo vale però solo per una minoranza di italiani”.

LEGGI Il rapporto Osserva Salute 2014

I tumori. Che di vantaggi ne abbiamo perso tanti lo dimostra anche il dato sui tumori. “Abbiamo un aumento di incidenza dei tumori prevenibili – commenta Alessandro Solipaca, segretario scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane – soprattutto mammella e polmone per le donne e colon retto per gli uomini. Ma quello che più colpisce del rapporto è il consolidamento delle diseguaglianze: abbiamo divari territoriali sempre più consistenti e le regioni del Sud, che hanno i finanziamenti pro capite più bassi per la spesa sanitaria, sono quelle che invece stanno peggio, in termini di mortalità e di speranza di vita, e dovrebbero avere più stanziamenti”.

I dati. Esaminiamo alcuni elementi analizzati dallo studio, che è estremamente complesso e dettagliato, e che si potrà consultare sul sito di Osserva Salute, cominciando dalla spesa sanitaria pubblica pro capite, che resta stabile ma molto più bassa che in altri paesi. Nel 2014 l’Italia ha speso 1817 euro a testa, in linea con l’anno prima. Il fatto che non continui a scendere è positivo, anche perché questo valore ci piazza già tra i Paesi che spendono meno, quelli dell’Europa dell’est: il Canada ha infatti speso il 100 per cento in più, la Germania il 68 e la Finlandia il 35.

Le Regioni. La spesa pro capite più alta è in Molise (2226 euro), la più bassa in Campania (1689). Diminuisce anche il disavanzo sanitario nazionale, passando da 1,744 miliardo di euro del 2013 agli 864 milioni del 2014. Ottima notizia per le casse dello Stato ma – segnala il rapporto – l’equilibrio è ancora fragile perché questo risultato è stato raggiunto bloccando o riducendo volumi e prezzi dei fattori produttivi e contenendo i consumi sanitari, contenimento che difficilmente potrà essere mantenuto. Già così, una buona fetta di cittadini è costretta a ricorrere alle proprie tasche per assicurarsi visite ed esami. Ma veniamo al dettaglio dello studio, cominciando dal capitolo vaccini, uno dei più delicati.

Vaccini. Altro capitolo critico è quello delle vaccinazioni, in particolare l’antinfluenzale per gli over 65, scesa dal 2003 al 2015 dal 63,4 al 49 per cento. “Un meno 22,7 per cento che preoccupa – continua Solipaca – proprio perché gli anziani sono una delle fasce più a rischio complicanze. E perché la copertura raggiunta – il 49 per cento – è ben lontana sia dal 75 per cento, considerato il minimo dal piano nazionale prevenzione vaccinale, in accordo con l’Oms, sia dal 95 per cento, giudicato invece livello ottimale. E ci chiediamo quante di quelle 54.000 morti in più del 2015 siano legato proprio alle complicanze dell’influenza tra gli anziani”.

Vaccinazioni in età pediatrica. Nel 2013 l’obiettivo minimo per le vaccinazioni obbligatorie, stabilito dal Piano nazionale vaccini, 95 per cento entro i due anni di età, era stato raggiunto. Poi, negli anni successivi un leggero calo (ma sempre sopra il 94 per cento). Andamento simile per le vaccinazioni raccomandate, come Pertosse (-1,1%) e anti-Hib, l’Haemoplus Influenzae di tipo B (-0,6%). Variazioni maggiori per le coperture di morbillo, parotite, rosolia (-4 per cento) e meningococco C coniugato (-2,5%). Cresciute invece le coperture di anti-varicella (+10,3%) e Pneumococco coniugato (0,6%). La copertura anti-morbillo-parotite-rosolia non ha raggiunto ancora il 95% ottimale. “Ci sconcerta che uno strumento come quello dei vaccini sia così osteggiato – ragiona Ricciardi – e siamo certi che ci saranno casi di malattie e morti, come purtroppo è già accaduto per il morbillo e la pertosse. Il caso di difterite in Spagna, dopo quasi 30 anni, in un bambino non vaccinato, deve far riflettere. Le malattie che pensavamo scomparse o ridotte ai minimi termini continuano a circolare”.

Fumo. Nel 2014 i fumatori italiani erano poco più di dieci milioni, il 19,5 per cento della popolazione italiana sopra i 14 anni: poco meno di 6 milioni e 200 mila uomini e poco più di 4 milioni di donne. La tendenza è in continua discesa: nel 2010 fumava il 22,8%; nel 2011 il 22,3%; nel 2012 il 21,9%, nel 2013 il 20,9 per cento. Il numero medio di sigarette fumate diminuisce, anche se il dato del 2014 – 12,1 sigarette fumate – è uguale a quello dell’anno precedente. I fumatori più accaniti sono gli over 50. La prevalenza è più alta nei Comuni più grandi e in alcune regioni come la Campania (22,1 per cento). La regione dove si fuma meno è la Calabria (16,2 per cento).

Alcol. I consumi sono in leggera crescita. Stabile la percentuale di chi non beve sopra gli 11 anni: 34,9% nel 2013 a fronte del 35,6% nel 2014. Quasi invariata anche la prevalenza dei consumatori a rischio: nel 2014 22,7 per cento per gli uomini e 8,2 per le donne, nel 2013 erano rispettivamente del 23,4% e 8,8%.

Sport. Aumentano gli italiani sportivi. Nel 2001 erano il 19,1 per cento, nel 2001 il 23 per cento, nel 2014 la percentuale è invariata. Negli ultimi due anni aumenta però il numero di chi, pur non praticando un’attività sportiva organizzata, svolge comunque un’attività fisica, come passeggiate per almeno 2 chilometri, bicicletta, nuoto: nel 2014 era il 28,2% della popolazione, l’anno prima il 27,9. Le regioni del Nord sono più sportive, la palma della regione con meno sportivi va alla Campania (17,9%).

Alimentazione. Nella patria della dieta mediterranea continuano a crescere i numeri del sovrappeso e dell’obesità. Nel periodo 2001-2014 le persone in sovrappeso sono passate dal 33,9 al 36,2 per cento, gli obesi dall’8,5 al 10,2 per cento. Questo vuol dire che – tra sovrappeso e obesità – nel 2014 ben il 46,4 per cento della popolazione non manteneva il suo peso forma. Quasi la metà. Numeri importanti, che vedono sempre la spaccatura tra il Nord, mediamente più magro, e il Sud che lievita. Anche se i dati dimostrano che l’eccesso di peso comincia a diventare un problema anche al nord. E cresce comunque con l’aumentare dell’età. Bambini e ragazzi 8-9 anni con sovrappeso e obesità sono il 30,7 per cento nel 2014. Un dato in lieve calo rispetto agli anni precedenti (era 35,2%). Più i genitori sono istruiti e meno i figli sono grassi, mentre nelle famiglie con un genitore obeso la prevalenza di bambini in sovrappeso è ovviamente maggiore. Del resto Osservasalute, che registra i comportamenti alimentari, rivela che siamo ben lontani dalle 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, e le percentuali scendono (dal 2005 al 2014 passa dal 5,3 al 4,9 % della popolazione).

Antidepressivi. Continua il trend in crescita. Forse – precisa il rapporto – anche per l’arrivo di nuovi farmaci utilizzati anche per il controllo di disturbi psichiatrici non strettamente depressivi, come i diturbi d’ansia, la riduzione della stigmatizzazione della depressione e l’aumento di attenzione del medico di medicina generale. I consumi sono pari a 39,30 DDD (dosi definite giornaliere) su mille abitanti al giorno nel 2014. I consumi più alti in Toscana (59,50), i più bassi in Basilicata (30,30).

Suicidi.In leggero aumento, passando dai 7,23 casi su centomila del biennio 2008-2009 ai 7,99 del biennio 2011-12. Nel 78,4 per cento dei casi il suicida è uomo, e la tendenza aumenta con l’età. Percentuali più alte al nord.

vivicentro.it-salute / larepubblica / Italia, salute: cala per la prima volta l’aspettativa di vita. ELVIRA NASELLI

Zamparini: “De Laurentiis fa bene a lamentarsi con gli arbitri”

A Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli, ha parlato Maurizio Zamparini, presidente del Palermo

“Il Napoli merita il secondo posto, ha espresso il miglior calcio di A quest’anno. Il Palermo? I nostri tifosi sono arrabbiati, non è giusto che gli arbitri condizionino la corsa salvezza, mi auguro che la Procura indaghi. Stanno mandando il Palermo in B e non so perchè. Leicester? E’ una favola che non potrà mai avvenire in Italia. De Laurentiis ha fatto bene a lamentarsi quando le cose non andavano bene. Sono deluso, andrebbero cambiate un po’ di cose”. 

Onore al Napoli, ma ha buttato lo scudetto per demeriti propri

Tuttosport scrive sul Napoli

“Se il Napoli avesse dovuto inventare una simbologia efficace per cucire da lontano lo scudetto sulle maglie della Juventus, non avrebbe potuto trovarne una migliore di questa: giocare una partita simile a quella dello Stadium per poi perderla quasi allo stesso modo: quella volta Zaza, qui Nainggolan. I sogni muoiono nel finale. Intendiamoci: onore al Napoli che è stata l’unica squadra capace di tenere testa, almeno per un poco, ai terribili cannibali bianconeri. Ma alla fine la differenza l’hanno fatta la qualità, l’ampiezza della rosa e l’abitudine a giocare per certi traguardi. Ai napoletani deve essere chiaro che, al di là degli immensi meriti dei bianconeri, questo campionato dovrà essere comunque archiviato nella soffitta delle “occasioni buttate” anche per demeriti propri. Per la flessione sul campo ma pure per le scelte della società: non ci potrà mai essere la controprova, però è altamente probabile che un mercato di gennaio più aggressivo e propositivo avrebbe garantito un’iniezione di energia, un surplus di entusiasmo e una variabilità di scelte essenziali per reggere il passo di chi è abituato a vincere. Invece si è preferito il basso profilo e si è deciso di parlare più di arbitri e di calci che di calcio. Sono scelte”.

Centrocampo bocciato: quante insufficienze per Allan, Jorginho ed Hamsik

I dettagli

Uno dei reparti che ha steccato la partita ieri pomeriggio all’Olimpico contro la Roma è stato il centrocampo, con Jorginho, Allan e Marek Hamsik tutti bocciati per il Corriere della Sera: Jorginho “non riesce a far partire la manovra del Napoli, è banalmente fuori partita”, Hamsik “diventa presto lo specialista dei passaggi sbagliati, troppi davvero per un giocatore del suo livello”, mentre Allan “ha finito la benzina. Non dà ritmo, non dà forza, non aumenta mai la velocità della manovra. In più sbaglia tantissimi palloni”.

Doomsday Clock. Così Cernobil ha cambiato la nostra vita

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Quasi 70 anni fa un gruppo di scienziati del Progetto Manhattan, dopo aver constatato il potere distruttivo del nucleare, progettò quello che venne chiamato il Doomsday Clock *. Un meccanismo concepito per avvisare il mondo della minaccia di un’imminente catastrofe globale. Quest’anno le lancette dell’«orologio dell’apocalisse» si sono fermate a tre minuti dalla mezzanotte dell’umanità.

La stessa posizione in cui si trovavano al culmine della Guerra Fredda.

Perché? A livello globale, il numero di testate nucleari ha ripreso a crescere; oltre trenta Paesi sono in possesso di armi nucleari o possono disporne rapidamente; la Corea del Nord manda pericolosi segnali; il furto da parte dell’Isis non è una cosa priva di fondamento. A tutto questo si aggiungono i rischi e gli impatti di una futura Cernobil o Fukushima; gli incidenti all’interno dei siti di stoccaggio o quelli legati alla lavorazione e al trasporto dei materiali nucleari; i cambiamenti climatici, che interessano tutti gli organismi viventi.

Quest’anno ricorre il 30esimo anniversario della catastrofe di Cernobil: il peggior disastro con cui il genere umano si sia mai dovuto confrontare, legato all’incapacità di scienziati e ingegneri di prevedere come problemi apparentemente piccoli possano tramutarsi in disastri di scala quasi inimmaginabile.

A mio parere Cernobil rimane uno dei più tragici incidenti del nostro tempo. Dal momento in cui venni informato telefonicamente – alle 5 del mattino di quel fatidico 26 aprile 1986 – che un incendio era divampato nel Reattore 4 della centrale nucleare di Cernobil, la mia vita non è stata più la stessa. Sebbene in quel momento non si conoscesse la reale entità del disastro, fu subito evidente che stava accadendo qualcosa di orribile. Le questioni sollevate da Cernobil e ribadite da Fukushima sono oggi più attuali che mai, e sono ancora senza risposta. Come possiamo essere sicuri che le nazioni che possiedono energia nucleare per scopi civili o militari si atterranno alle necessarie misure e norme di protezione? Come possiamo ridurre il rischio che grava sulle generazioni future? Non sarà che stiamo evitando di dare le risposte a queste domande quando tronchiamo il dibattito invocando ragioni di «sicurezza nazionale» o il nostro bisogno illimitato di energia?

Contrariamente a quanto affermano i sostenitori dell’energia nucleare, secondo cui ci sono stati solo due incidenti importanti, se si quantifica la gravità degli incidenti includendo sia la perdita di vite umane sia significativi danni alle strutture, emerge un quadro molto diverso. Dal 1952 si sono verificati in tutto il mondo almeno 99 incidenti nucleari, che rientrano in questa definizione, con danni che ammontano a oltre 20,5 miliardi di dollari. Vale a dire più di un incidente nucleare ogni anno e danni per 330 milioni di dollari. Tutto questo dimostra che esistono molti rischi non gestiti o regolamentati in modo inadeguato, una cosa che è a dir poco preoccupante, data la gravità dei danni che anche un singolo incidente può provocare.

È fondamentale che qualsiasi discussione sull’energia nucleare venga affrontata sotto tutti i punti di vista e nella sua complessità. Gli impianti nucleari non rappresentano solo un problema di sicurezza, di ambiente o di energia. Ma tutte queste cose insieme. E come Green Cross International sostiene da anni, si tratta di aspetti del medesimo problema che vanno dibattuti nel loro complesso.

vivicentro.it-editoriale / lastampa / Così Cernobil ha cambiato la nostra vita MIKHAIL GORBACIOV

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* Orologio dell’apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è una iniziativa ideata dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago nel 1947 che consiste in un orologio metaforico che misura il pericolo di una ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta.

Il pericolo viene quantificato tramite la metafora di un orologio simbolico la cui mezzanotte simboleggia la fine del mondo mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica da tale evento. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all’umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici).

Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l’orologio fu impostato a sette minuti dalla mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 21 volte. La massima vicinanza alla mezzanotte (due minuti) è stata raggiunta nel 1953, dopo i test di armi termonucleari da parte di USA e URSS, e mantenuta fino al 1960; la massima lontananza è stata di 17 minuti, tra il 1991 (trattati START) e il 1995.

La decisione se muovere o meno l’orologio viene effettuata dallo Science and Security Board del Bulletin of the Atomic Scientists ogni anno. Ciò ha fatto sì che in alcuni casi non ci fosse il tempo materiale per spostare le lancette durante eventi dalla durata molto breve, come la crisi dei missili di Cuba che durò 13 giorni e fu resa pubblica solo a partire dal nono.

Timeline dell’Orologio dell’apocalisse  (Doomsday Clock in inglese)
Anno Minuti alla mezzanotte Ora Spostamento Motivazione Immagine
1947 7 23:53  — Impostazione iniziale dell’orologio.
1949 3 23:57 +4 L’URSS effettua il suo primo test nucleare. Inizia la corsa agli armamenti.
1953 2 23:58 +1 Si sviluppa la bomba all’idrogeno, prima da parte degli USA e nove mesi dopo dall’URSS. Nell’ottobre 1952 un test termonucleare distrugge un atollo nell’Oceano Pacifico. È il periodo in cui l’orologio è stato più vicino alla mezzanotte. Test di armi nucleari "Ivy Mike"
1960 7 23:53 −5 L’opinione pubblica percepisce l’aumento di un pericolo nucleare. Le grandi potenze cercano, per la prima volta, un accordo diplomatico per non entrare in conflitto[3].
1963 12 23:48 −5 Viene siglato il Partial Test Ban Treaty, il trattato sulla messa al bando dei test nucleari. Firma del Partial Test Ban Treaty
1968 7 23:53 +5 La guerra del Vietnam si intensifica, la regione mediorientale diventa instabile: conflitto India-Pakistan del 1965 (Kashmir) e guerra arabo-israeliana del 1967. Cina e Francia si dotano di armamenti nucleari. Guerra del Vietnam
1969 10 23:50 −3 Viene firmato il trattato di non proliferazione nucleare da molte nazioni del mondo. Non aderisconoIsraele, India e Pakistan.
1972 12 23:48 −2 Firmati i trattati SALT I ed il trattato anti missili balistici. Firma del SALT I
1974 9 23:51 +3 Primo test nucleare da parte dell’India (Smiling Buddha).
1980 7 23:53 +2 Si interrompono i colloqui diplomatici fra USA e URSS. Si rafforza l’idea che un armamento nucleare è indispensabile alla sicurezza nazionale.
1981 4 23:56 +3 L’URSS invade l’Afghanistan, gli USA boicottano i giochi olimpici di Mosca 1980. L’escalation della corsa alle armi e guerre in Afghanistan, Sud Africa e Polonia accrescono la tensione mondiale.
1984 3 23:57 +1 Il dialogo fra le due super-potenze si interrompe. L’URSS boicotta i giochi olimpici di Los Angeles 1984. Il presidente Reagan spinge per un riarmo nucleare definendo i sovietici L’impero del male. Olimpiadi di Los Angeles 1984
1988 6 23:54 −3 Dialogo fra Ronald Reagan e Mihail Gorbačëv. USA e URSS firmano il Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty. Firma del trattato INF
1990 10 23:50 −4 Cade il muro di Berlino. Alcune nazioni dell’Europa dell’est diventano indipendenti dall’URSS. Il muro di Berlino
1991 17 23:43 −7 Viene firmato il trattato di riduzione delle armi strategiche. L’URSS viene sciolta, finisce la guerra fredda. È il periodo in cui le lancette hanno raggiunto la massima distanza dalla mezzanotte. Firma dello START
1995 14 23:46 +3 Iniziano i problemi politici e sociali nelle repubbliche che hanno ottenuto l’indipendenza dall’URSS. La spesa militare non si è ridotta dopo la guerra fredda. Il governo russo non riesce a garantire la sicurezza totale sugli armamenti nucleari, che potrebbero quindi finire sul mercato nero.
1998 9 23:51 +5 India e Pakistan effettuano test nucleari. USA e Russia mantengono 7000 testate nucleari pronte ad essere lanciate in 15 minuti.
2002 7 23:53 +2 C’è un piccolo progresso nel disarmo nucleare globale, ma gli Stati Uniti rifiutano una serie di trattati sul controllo delle armi e annunciano la loro intenzione di uscire dall’Anti-Ballistic Missile Treaty; più organizzazioni di terroristi tentano di acquistare armi nucleari, hanno luogo gli eventi dell’11 settembre, con l’attentato al Pentagono e al World Trade Center di New York. Attacco alle torri gemelle di New York
2007 5 23:55 +2 La Corea del Nord effettua test nucleari. La comunità internazionale teme che anche l’Iran possa dotarsi di armi nucleari. USA e Russia mantengono testate nucleari pronte per essere lanciate in pochi minuti. Per la prima volta fra le motivazioni non vengono citati solo pericoli derivati dal nucleare, ma anche dai mutamenti climatici in atto nel nostro pianeta. Temperatura media del globo
2010 6 23:54 −1 Si ravvisano accenni di collaborazione degli USA, della Russia, dell’Unione europea, dell’India, della Cina, del Brasile che testimoniano una crescente volontà politica di affrontare sia il terrore delle armi atomiche che il cambiamento climatico fuori controllo.
2012 5 23:55 +1 Il promesso controllo politico sulle riserve di armi nucleari viene a mancare, aumenta il potenziale globale di una probabile guerra nucleare, diminuisce la sicurezza sul nucleare, aumentano e si aggravano i cambiamenti climatici.
2015 3 23:57 +2 Il rapido cambiamento climatico, la proliferazione e modernizzazione globale degli armamenti atomici continuano a costituire un enorme rischio per l’esistenza dell’intera umanità, e i leader politici hanno fallito nell’agire per proteggere la popolazione dall’imminente catastrofe. 2014-03-09. Протесты в Донецке 022.jpg

De Laurentiis urla negli spogliatoi: “Forza ragazzi!”

Il Mattino scrive di un De Laurentiis è nero, al 90′

“Non sa neppure lui con chi prendersela. Ha gli occhi rossi che sprizzano rabbia. Forse è la paura, la grande paura di non arrivare secondo, di dover ancora vivere l’angoscia di una estate in attesa del preliminare di Champions. Forse l’ira per aver perso ancora una volta qui all’Olimpico, nella sua Roma. Eppure non ha perso l’ottimismo. È sceso anche lui nello spogliatoio, ha visto troppi sguardi rivolti verso il basso, troppi occhi spenti. E allora ha voluto dare la scossa. Ha urlato: «Forza ragazzi, tanto le vinciamo tutte e tre. State sereni, il secondo posto non ce lo toglie nessuno». 

Le foto di Roma vs Napoli (1-0)

La fotocronaca di Roma vs Napoli

Roma vs Napoli, una sconfitta per i partenopei in trasferta che rischia di compromettere anche il secondo posto che vale la Champions League. Guarda le foto realizzate dal nostro fotografo Giovanni Somma, che ci racconta attraverso i suoi scatti la partita dell’Olimpico.

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Juve Stabia – Foggia rischia di non giocarsi al Menti

La Juve Stabia conquista la matematica salvezza, ma ora deve fare i conti con la questione omologazione stadio che potrebbe compromettere il futuro delle Vespe, intanto già a rischio l’ultima gara di questo campionato

La Juve Stabia ottiene una vittoria che vale la salvezza contro la Lupa Castelli Romani, ma a tenere banco, più che i risultati sul campo, è un altro aspetto: lo stadio! Il Romeo Menti ha problemi, ci sono tanti, troppi problemi che il Comune dovrebbe risolvere ma che in realtà tarda a fare. E’ noto a tutti il netto comunicato della società guidata dal patron Manniello nel quale si evince che la prossima stagione Castellammare di Stabia potrebbe vivere senza la propria Juve Stabia in quanto il Menti non è agibile e costringerebbe a giocare in altra città con tutte le difficoltà del caso per i tifosi. Una città che vede il proprio Comune fermo, senza cercare quanto meno una soluzione a ciò che sta accadendo e restituire una casa ad una squadra che già è costretta ad allenarsi a Casola, lontano dagli occhi di quei tifosi che sosterrebbero la piazza durante anche la settimana, come sempre accaduto negli anni passati. Il rischio è per il prossimo anno, ma anche per questo finale di stagione ci sono grossi problemi, partiti ormai tempo fa dalla gara interna con l’Akragas, era il 6 marzo. La settimana antecedente quella gara, vide Castellammare di Stabia colpita da un forte maltempo che creò dei problemi all’impianto, dalle recinzioni al settore ospiti. Ed è proprio il settore ospiti ad essere oggetto della ‘discordia’ in questo momento. Il Menti non può ospitare i tifosi ospiti! Un danno economico ma anche di immagine alla città. In quella occasione il problema fu risolto facendo in modo che i tifosi ospiti venissero collocati nel settore distinti, quello che oggi non è più occupato dagli stabiesi in quanto non più numerosi per sostenere la propria squadra. Ma dalla gara interna successiva, il problema si è cercato di risolverlo, senza risultato. Era nostra anteprima il lavoro di riparazione della rete del settore ospiti, ma non è bastato. Si è passati al Matera, al Benevento, al Messina e alla Lupa Castelli Romani dove si è potuto gestire il problema con tranquillità, vista la mancata presenza dei sostenitori ospiti, ma ora il problema torna di attualità e potrebbe far si che la Juve Stabia vada a giocare lontano dalla propria casa nell’ultimo match interno con il Foggia, club di un certo blasone, con tanti tifosi al seguito. Il rischio è concreto, la preoccupazione cresce, anche perchè i documenti richiesti dal Prefetto per concedere l’agibilità, non sono stati ancora preparati dal Comune e tanto meno presentati. Si rinviano le decisioni, ma si rischia di non trovare la soluzione. E ora? Viste le difficoltà ambientali di giocare nelle vicine città di Torre Annunziata, Avellino e Salerno, considerata la mancanza di disponibilità del Napoli di far utilizzare il proprio stadio ad altre società e considerata la mancata agibilità dell’impianto di Sant’Antonio Abate, che ha ospitato le Vespe nel campionato 2008-2009, la domanda è d’obbligo: dove si giocherà?

a cura di Ciro Novellino

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Il buco nell’ acqua MASSIMO GRAMELLINI

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Nei giorni scorsi la deputata democratica Cristina Bargero ha illustrato alla Camera come, per la scienza economica, l’ acqua pubblica sia un bene comune ma non possa essere considerata un bene pubblico. Il video del suo complesso intervento è stato preso da alcuni parlamentari Cinquestelle tra cui il solerte Di Battista, ridotto a una frase a effetto («l’acqua pubblica non è un bene pubblico»), reso caricaturale con replay e storpiature della voce, infine gettato in pasto al Popolo del Web. Il quale ha risposto allo stimolo dei manipolatori come una foca ammaestrata: seppellendo sotto una cascata di minacce di morte e insulti sessisti una deputata che aveva espresso con estrema competenza un’opinione, ancorché discutibile.

Mao diceva che la rivoluzione non è un pranzo di gala. Ma, quella che si fa comodamente sulle tastiere, di certi pranzi popolari ha conservato solamente i rutti. Se il visionario Casaleggio fosse ancora tra noi, vorrei chiedergli se è davvero questa la democrazia della Rete da lui vagheggiata. Sarebbe consolante poter dare credito alle sue intuizioni, immaginando che un giorno il web forgerà assemblee di cittadini preparati e riflessivi. Per ora è solo la versione tecnologica dell’eterna piazza forcaiola che da millenni mette in salvo i barabba e in croce tutti gli altri. Ciascuno tira fuori il peggio dì sé, quando si trova a fare parte di una massa indistinta e consapevole di nulla, se non della propria esasperazione. E chi ne eccita gli umori, come Di Battista, si prenota per esserne la prossima vittima.

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Giovedì 26 aprile 1945: liberate Genova e Milano, insorge Torino, espugnate Monza e Brescia

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Tedeschi che non si arrendono

26 aprile 1945 copertina unita-thumb

Genova, ore 4.30. Il capitano di vascello Max Berninghaus, comandante delle forze tedesche al porto, si oppone all’ordine di resa del generale Meinhold, lo condanna a morte in nome del Führer e ordina la resistenza a oltranza. [Taviani 2000]
Milano, prima mattina. Dopo una breve sparatoria con un gruppo di repubblichini, il quarto battaglione della Guardia di finanza prende possesso del palazzo della prefettura in corso Monforte. Alle 8, designato dal Clnai, l’azionista Riccardo Lombardi si insedia in Prefettura. Il socialista Antonio Greppi entra in Comune come sindaco.
«Milano è libera»
Milano, ore 9. Dalla stazione radio di Morivione il comandante delle brigate Matteotti, Corrado Bonfantini, annuncia la liberazione di Milano. Ultimi scontri violenti alla Innocenti di Lambrate, rioccupata per alcune ore dai tedeschi, e in piazza Napoli, con un gruppo di fascisti si è asserragliato nel presidio rionale della Guardia nazionale repubblicana. [Borgomaneri 2000]
«Genova è libera»
Genova, ore 9. Il democristiano Paolo Emilio Taviani, esponente del Cln, annuncia alla radio l’avvenuta capitolazione tedesca: «Genova è libera». Solo una parte degli ufficiali nazisti, però, esegue l’ordine. I sappisti genovesi, con l’aiuto delle brigate di montagna arrivate in forza in città, attaccano i tedeschi nella zona portuale.
Anche Torino insorge
Torino, mattina. L’insurrezione è cominciata: il suo peso è sopportato quasi per intero dalle formazioni di città. Anche perché a ovest di Torino due divisioni tedesche, al comando del generale Schlemmer, circa 35 mila uomini con artiglieria e mezzi corazzati, impedisce l’intervento delle formazioni partigiane di montagna. Dalle fabbriche partono le Sap operaie che combattono nelle strade e alla fine prendono il controllo dei ponti sul Po. 
Torino, pomeriggio. Per la seconda volta, oggi, il generale Schlemmer propone, attraverso la curia arcivescovile, di considerare Torino «città aperta» purché per 48 ore sia concesso il transito attraverso la città delle sue due divisioni. Proposta respinta dal Cln, che pure attende con ansia l’appoggio massiccio delle formazioni partigiane di montagna. 
Torino, ore 18. Nel caso i capi delle formazioni partigiane avessero ancora qualche dubbio sull’ordine, diramato ieri sera, di fermare le operazioni, interviene direttamente il Comando militare regionale. «L’ordine da voi ricevuto ieri sera alle ore 21 è falso. Arrestate chiunque lo ha portato, chiunque esso sia. Non può essere altro che una provocazione. Il Comando militare regionale piemontese ordina a tutte le formazioni dell’VIII zona di entrare immediatamente in città con tutte le forze disponibili». 
Genova, sera. Dopo i combattimenti al porto durati tutta la giornata, i tedeschi alla fine sono costretti alla resa «lasciando in nostre mani oltre duemila prigionieri e un ingente bottino bellico» (Documenti del Cln per la Liguria). [Battaglia 1970] 
Genova, ore 22. Avanguardie motorizzate della V armata americana entrano a Nervi. • La Radio svizzera annuncia che il comando tedesco della città di Como e delle località del lago verso la frontiera svizzera hanno ceduto l’amministrazione del territorio al Cln. Radio Monteceneri: espugnate Monza e Brescia. Radio Genova: occupate le province di Savona e Imperia. Biella, Alessandria e Asti «tenute saldamente dalle forze partigiane». [Un. 27/4/1945]
La guerra. Gli americani a Verona
Fronte italiano. Truppe della V armata liberano Verona, porta d’accesso del Brennero, e varcano l’Adige in più punti. Gli americani entrano anche a Reggio Emilia.
Fronte orientale. Sfondate le difese tedesche a ovest dell’Oder, le armate del fronte bielorusso conquistano la città e il porto di Stettino. In Cecoslovacchia occupata la città industriale di Brno, importante nodo ferroviario. A Berlino si combatte casa per casa. I sovietici a poche centinaia di metri dalla Alexanderplatz. [Salmaggi-Pallavisini 1977] 
Fronte occidentale. Unità della III armata Usa entrano a Ratisbona, altre penetrano in Austria nei pressi di Lackenhausen. La II armata britannica dopo aspri combattimenti completa la conquista di Brema. Ad Amburgo la linea della battaglia passa per il centro della città.
Ventidue moschetti per Scarpato
A Roma è stata eseguita la condanna a morte di Federico Scarpato, il torturatore di via Tasso. Luogo, uno spiazzo nel parco di Forte Bravetta. Lunga attesa prima che arrivi il magistrato incaricato di assistere all’esecuzione, sotto un sole che spacca le pietre. Poi Scarpato scende dal carrozzone grigio che l’ha portato fin lì, «si aggiusta a cavalcioni sulla sedia e facilita, alzando le braccia, i gesti di coloro che lo legano con una cordicella alla spalliera» della sedia. Il cappellano comunica le sue ultime parole, i suoi ultimi desideri: «Perdonatelo per il male che ha fatto. Egli implora che dopo la sua morte non si infierisca più sulla sua memoria. Egli dice di pagare per il male che ha fatto». «Ventidue giovani imbracciano il moschetto, a cinque metri dalla sedia, il cappellano parla sempre, mentre una benda nera vien posta sugli occhi del condannato. Tutto si svolge in pochi secondi. Nel denso silenzio estivo, in un momento in cui il verde degli argini e l’azzurro del cielo sembrano visibilmente gonfiarsi d’intensità, si ode lo sguainare della sciabola del sottufficiale che comanda il plotone. (…) Mentre il frullo della macchina cinematografica accompagna il capellano che lentamente si distacca da Scarpato, parte la scarica di 22 moschetti. La sedia vibra, la testa di Scarpato, quasi staccata dal busto, si abbatte in avanti (…)». [B.F. Un. 27/4/1945]
  •  Giovedì 26 aprile 1945 –  ACCADDE OGGI: 26 aprile
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nostra prima pubblicazione: 26 aprile 2014

Zukanovic: crediamo nel secondo posto ma bisogna vedere anche cosa fanno gli altri (VIDEO)

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Nel post Roma- Napoli, dove i giallorossi vincono con un gol di Nainggolan all’89’, abbiamo ascoltato il difensore della Roma, Zukanovic, in mixed zone.

Ecco le sue parole.

È stata molto importante questa vittoria. Ora sono importanti le tre ultime gare, vediamo cosa succede.

Siamo stati bravi a non subire gol.

Oggi abbiamo visto che se giochi una partita così, dove bisogna vincere e abbiamo vinto, si può credere anche nel secondo posto. Ci possono credere tutti in questo secondo posto, è tutto ancora aperto, ma anche se noi dovessimo vincere bisogna vedere anche cosa fanno gli altri…”

E a proposito di Totti, dice: “Il capitano è un grande giocatore, aiuta la squadra, abbiamo tutti un obiettivo comune: andare in Champions!”.

Szczesny: oggi sono contento di aver contribuito alla vittoria (VIDEO)

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Szczesny in mixed zone si dice contento di aver contribuito alla vittoria

Al termine del match tra Roma e Napoli, dove i giallorossi vincono ancora all’Olimpico grazie ad un gol di Nainggolan segnato all’89esimo minuto, abbiamo ascoltato il portiere della Roma, Szczesny, in mixed zone.

Ecco le sue parole.

Sono contento qualche volta di poter aiutare la squadra. A  volte magari faccio un errore e questo ci costa un gol come è capitato con la Lazio, oggi invece ho contribuito alla vittoria e ne sono contento”.

E alla domanda se al prossimo anno giocherà ancora con la maglia della Roma, Zukanovic risponde: “Non lo so, ne so quanto voi, i club si stanno parlando”.

di Maria D’Auria

 

Maradona: “Higuain non farà più una stagione così. ADL farà soldi! Il Napoli non aveva una rosa all’altezza. Juve? Uno scandalo”

Ritorna a parlare Diego Armando Maradona e lo fa come solo lui può: senza peli sulla lingua. Ai microfoni di Piuenne Tv, il Pipe de oro ha commentato così la stagione del Napoli: “La differenza la fa la panchina. Sarri guardava in panchina e non aveva gli stessi giocatori di Allegri. Il Napoli ha fatto molto della Juve rispetto ai giocatori a disposizione. E inoltre ha espresso un gioco molto più bello. Però come dicevo prima la Juve fa quattro gol ogni due tiri, così non si può giocare. Nei bianconeri segnano tutti, tutti quelli che entravano segna. Va in vantaggio col minimo sforzo. Io dico cu** perché lo sento dentro di me ma non posso negare che la Juve ha un grandissimo allenatore, un grandissimo collettivo, una grandissima rosa, la società sa cosa deve fare. Nel momento difficile la Juve ha saputo risolvere problemi che il Napoli non ha saputo risolvere perché quando doveva comprare non ha comprato. Questo la gente lo sa molto bene. Io non sono amico né di De Laurentiis né di nessun dirigente. Io voglio il meglio per la gente e quest’anno la gente voleva di più ma Sarri non aveva i giocatori che aveva Allegri. La Juve ha dei giocatori fenomenali nella federazione italiana e negli arbitraggi italiani. Non è nuovo. Qualsiasi problema abbia in campo un giocatore della Juve ha ragione. Consiglio a De Laurentiis? Deve mettere dei giocatori nella federazione italiana e deve farsi rispettare come hanno fatto alcuni dirigenti del Napoli in passato. Così il Napoli avrà la forza che ha la Juve. Il gol della Fiorentina è uno scandalo, uno scandalo. Lo stavo vedendo in televisione, è stato annullato il gol alla Fiorentina perché di fronte c’era la maglia della Juve. Come migliorare la squadra? Lo saprà Sarri meglio di noi. Mi pare che sulle fasce manca qualcosa al Napoli, sia in difesa che in attacco. Insigne, Mertens, Jorginho, Allan, sono giocatori che ti fanno guadagnare la metà campo Poi voglio dire una cosa sul razzismo. Koulibaly è un fenomeno, è stato il giocatore migliore del campionato italiano. Se fosse bianco giocherebbe nel Real Madrid o nel Barcellona. La Fifa dovrebbe fare qualcosa di serio sul razzismo. Dare ammende di 15mila euro a società che spendono milioni e milioni è ridicolo. Su Higuain? Penso che ADL farà soldi. Quello che ha fatto Higuain quest’anno non credo che lo faccia più. 30 gol e in tutte le partite ha segnato. Conoscendo De Laurentiis credo che farà soldi. Però con questi soldi deve fare una grandissima squadra. E’ quello che chiedo al Presidente. Credo che il Pipita ha fatto il massimo a Napoli, non farà un altro campionato così. L’abbiamo visto anche con Lavezzi. Si devono vedere in campo faccie nuove e vendere Higuain a un pezzo altissimo.” 

In 100.000 al Napoli Comicon 2016!

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Comicon Napoli 2016
Comicon Napoli 2016

Si chiude oggi, lunedì 25 aprile 2016, con uno straordinario successo di pubblico la XVIII edizione di Napoli COMICON.

  Anche quest’anno la Mostra d’Oltremare ha ospitato quattro giorni di festa per migliaia di giovani e giovanissimi. Nell’edizione che aveva come tema il rapporto tra fumetto e audiovisivo, un ruolo di primo piano l’ha avuto il programma dedicato alle serie tv: il pubblico di Comicon ha potuto godersi in anteprima il pilot di Outcast, il primo episodio della nuova stagione di Trono di Spade, l’episodio crossover Supergirl/Flash e l’inizio della nuova stagione di Fear The Walking Dead. Ma a Comicon sono sbarcati anche i divi delle serie tv, a partire dagli attori di Outcast, accolti con entusiasmo dai fan, fino a Michael Cudlitz, interprete di The Walking Dead, i cui fan oggi, sin dalle 7 del mattino si sono pazientemente messi in coda per assicurarsi la possibilità di un autografo e una foto con “Abraham”. Entusiasmo anche per Gabriele Mainetti, fresco trionfatore ai David di Donatello, che ha portato al Napoli Comicon il suo “Lo chiamavano Jeeg Robot”, per il divo del web e della tv Frank Matano e per il regista e la protagonista di “Veloce come il vento”, Matteo Rovere e Matilda De Angelis.

 Molto apprezzato anche il percorso delle mostre, quest’anno all’insegna del legame tra fumetto e audiovisivo: filo conduttore che ha segnato la seconda tappa di un triennio tematico dedicato alla relazione tra il Fumetto e il sistema dei Media. A dare “l’impronta” alle mostre la figura del “Magister”, un’icona di riferimento tra i grandi autori di fumetto, del cui ruolo è stato insignito quest’anno Silver, il geniale “papà” di Lupo Alberto, personaggio tra i più noti e amati del fumetto italiano. La produzione del magister è stata celebrata nella mostra “In bocca al lupo, ma non solo…” – molto apprezzata anche dai giovanissimi ospiti di Comicon – che ha ripercorso la lunga carriera dell’autore modenese attraverso i suoi personaggi più famosi ma anche le collaborazioni degli inizi e le tante campagne sociali e promozionali.

“Tra la mostra su Dc Comics a Villa Pignatelli – spiega a chiusura di manifestazione Luca Boschi, direttore artistico – e quelle alla Mostra d’Oltremare  su Lupo Alberto, i fumetti in TV, Nathan Never e PK, gli appassionati e i giovani aspiranti fumettisti hanno potuto ammirare quest’anno un numero di tavole originali come raramente avviene in un festival sui Comics. Venendo qui c’è stata quindi l’opportunità di studiare da vicino un’enorme varietà di opere di caratura internazionale, realizzate con acrilici, china e tecniche diverse. Il contatto diretto con le opere ha risvolti didattici evidenti ed è un tratto distintivo della manifestazione di cui siamo particolarmente fieri, in un’epoca digitale, in cui i disegni realizzati con la tavoletta grafica vanificano la possibilità di realizzare esposizioni come questa”.  E quest’anno decine di giovani fumettisti hanno avuto a Comicon la chance di muovere i primo passi professionali nella nona arte, presentando il proprio portfolio a editori e artisti,.

   Gli appassionati di fumetto a Napoli COMICON hanno avuto l’opportunità di farsi autografare libri da grandi star italiane e internazionali, dal grande Don Rosa (che in tre giorni ha firmato 7.000 dediche, stabilendo il nuovo primato internazionale) ad Adam Kubert e John Bolton fino ai mangaka Okamoto e Kaneko, al richiestissimo  Zerocalcare, il cui “Kobane calling”, che ha vinto un riconoscimento al Premio Micheluzzi, è anche primo nella classifica dei libri più venduti in Italia. E poi ManaraLiberatoreSilvia ZicheRatigherBaruFrezzato

   Sul palco di Napoli Comicon anche quest’anno migliaia di Cosplayer hanno dato sfogo alla loro creatività nei concorsi vinti per la sezione pro dal cosplay di Lilith e per la sezione challenge da Mulan.

   “E’ stata ancora una volta – spiega il direttore della manifestazione Claudio Curcio – una festa per le migliaia di ragazzi venuti al Comicon da tutta Italia. Siamo orgogliosi anche perché sempre di più diamo un contributo alle presenze turistiche a Napoli in primavera con un’iniziativa di svago ma che conserva solide basi culturali. La prevendita online ha ridotto ancora di più le code e i biglietti nominali hanno contribuito a un clima sereno e gioioso per ragazzi e famiglie”.

   Oggi, ultima giornata, sono stati assegnati i premi Imago, concorso per le scuole quest’anno dedicato al tema “Ri-cliclando”: per la categoria fumetto breve under 15 ha vinto Emanuela Fiorella Guarino; over 15 Barbara Ansaldi; disegno-illustrazione-grafica under 15 Martina Lamonaca; disegno-illustrazione-grafica over 15 Sonia Crispo. Il premio “Spaccanapoli”, riservato ai fumettisti partenopei, è stato invece assegnato a Mirka Andolfo per “Paradiso. Sacro/Profano”, edizioni Dentiblù. Napoli Comicon dà appuntamento agli appassionati alla XIX edizione, che sarà dedicata al rapporto tra “Fumetto e Web” e si terrà dal 28 aprile al 1 maggio 2017.

L’Inter vince il torneo internazionale di calcio giovanile di Abano Terme

L’F.C. INTERNAZIONALE VINCE IL 25° TORNEO INTERNAZIONALE CALCIO GIOVANILE CITTÀ DI ABANO TERME

In finale i nerazzurri hanno battuto il Bayer 04 Leverkusen per 2-1 ai tempi supplementari, terzo posto per l’Ajax, quarto il FC Brugge

Abano Terme, 25 aprile 2016 – È l’ F.C. Internazionale ad aver conquistato il 25° Torneo Internazionale Calcio Giovanile Città di Abano Terme, vincendo in finale per 2-1 contro il Bayer 04 Leverkusen. La partita è stata un’altalena di emozioni: le formazioni sono state fermate dal palo una volta ciascuno, poi sono i tedeschi a passare in vantaggio col numero 13 Aaron Tshibuanga per venire raggiunti poco dopo grazie ad una splendida punizione del numero 10 interista Angel Josuè Chibozo

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che vince il Trofeo Goleador come capocannoniere della manifestazione.

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Col match in parità sull’1 a 1 si è andati ai tempi supplementari dove a decidere la gara è stato l’altro attaccante nerazzurro, il numero 9 Samuel Adu Poku che segna la marcatura decisiva facendo esplodere la tribuna.

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Un match emozionante, degna conclusione di un torneo che ha sempre fatto registrare numeri importanti di spettatori allo Stadio di Abano Terme, specie per questa appassionante giornata di finali, e che è stato seguito sui social da utenti di tutto il mondo confermandosi una delle manifestazioni più attrattive del territorio che ha puntati i riflettori per 5 giorni sulle offerte turistiche e sportive locali.

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Sul terzo gradino del podio si è piazzata l’AFC Ajax, che ha battuto l’FC Brugge nella finale per il 3° e 4° posto per 5-0 in un match dominato dalla classe dei propri giocatori, che hanno allietato il pubblico presente con colpi di classe ed azioni corali.

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Tanti i giocatori tra le fila olandesi messisi in luce durante il torneo, tra cui il numero 10 Unuvar Naci che ha vinto anche il premio come miglior giocatore della competizione. Dall’altro lato del campo, onore comunque all’FC Brugge, vera rivelazione del torneo e autrice di una simpaticissima esultanza a fine partita che ha coinvolto i tifosi sugli spalti.

Risultati delle partite giocate oggi:

Finale 1°/2° F.C. Internazionale – Bayer 04 Leverkusen 2-1

Finale 3°/4° AFC Ajax – FC Brugge 5-0

Finale 5°/6° RSC Anderlecht – FC Porto 1-2

Finale 7°/8° FC Red Bull Salzburg – Calcio Padova 3-1

Finale 9°/10° A.C. Milan – Atalanta B.C. 2-1

Finale 11°/12° Juventus F.C. – Paris Saint Germain 1-4 Dopo c.d.r (1-1)

Finale 13°/14° Galatasaray SK – Kashima Antlers 5-4 Dopo c.d.r. (0-0)

Finale 15°/16° Bassano Virtus 55 Soccer team – Toronto F.C. 0-3

Classifica finale:

1° F.C. Internazionale 2° Bayer 04 Leverkusen 3° AFC Ajax 4° FC Brugge 5° FC Porto 6° RSC Anderlecht 7° FC Red Bull Salzburg 8° Calcio Padova 9° A.C. Milan 10° Atalanta B.C. 11° Paris Saint Germain 12° Juventus F.C. 13° Galatasaray SK 14° Kashima Antlers 15° Toronto F.C. 16° Bassano Virtus 55 Soccer Team 17° PFC CSKA Moscow 18° Hellas Verona F.C. 19° Vicenza Calcio 20° A.S. Cittadella 21° US Palermo 22° ASD Thermal Teolo 23° Abano Calcio 24° Duemonti Abano ASD

I premi speciali assegnati:

Premio capocannoniere – Trofeo Goleador: Angel Josuè Chibozo (F.C. Internazionale)

Premio miglior giocatore: Unuvar Naci (AFC Ajax)

Premio miglior portiere: Nicolas Oliveto (Juventus F.C.)

Premio miglior difensore: Bonnah Solomon Owuzu (AFC Ajax)

Premio miglior centrocampista: Ben Klefisch (Bayer 04 Leverkusen)

Premio miglior attaccante: Andrea Pilotto (Calcio Padova)

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Premiofair play: Kashima Antlers

Luca Claudio, Sindaco di Abano Terme, è intervenuto alla cerimonia di premiazione, assegnando il titolo all’F.C. Internazionale: “Ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno lavorato a questo torneo, in particolare alla mia amministrazione e all’Assessore Angelo Montrone, persona speciale che ha realizzato un evento così importante”.

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Anche Gianfranco Bardelle, Presidente CONI Veneto, ha salutato i presenti: “Una manifestazione del genere merita davvero un grande risultato. Voi giovani siete il futuro del calcio mondiale, per cui grazie davvero della vostra partecipazione”.

Presente alla cerimonia anche Giuseppe Ruzza, Presidente FIGC Veneto, che ha preso parte alla manifestazione per assegnare il premio ai secondi classificati.

Grande emozione per Angelo Montrone, Assessore allo Sport della città di Abano Terme, che ha espresso tutta la sua soddisfazione: “ Un torneo che sento mio ma che appartiene a tutta l’amministrazione. Grazie a tutti voi calciatori che avete dimostrato sul campo il vostro valore e alle società che hanno permesso che tutto ciò si realizzasse. Bisogna crederci tutti per continuare con le prossime edizioni, ma dopo la gratificazione di oggi darò sempre il mio appoggio all’organizzazione. Mi auguro di vedervi sempre più coinvolti in questa manifestazione, vera eccellenza in Italia e in Europa”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Angela Stoppato, Presidente del Consorzio Terme Euganee, per la quale “ è il quinto anno che lavoriamo a questo torneo, insieme all’amministrazione, per cui capisco l’emozione dell’Assessore Montrone e ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa giornata. Spero che possa crescere ulteriormente e che sempre più persone ne possano comprendere appieno il valore, perché è una manifestazione che qualifica il territorio e che lo promuove in tutto il mondo”.

I risultati completi del Torneo sono disponibili sul sito ufficiale della manifestazione www.torneocalcioabanoterme.com e sui Social Network agli account Facebook (Torneo Internazionale Calcio Giovanile Città di Abano Terme), Twitter ( @AbanoTrophy) eInstagram ( abanofootballtrophy).

guarda la fotogallery di Antonio Toscano:

Raduno storiche Lancia a Benevento, spettacolo nel Sannio!

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Raduno storiche Lancia a Benevento, spettacolo nel Sannio!

“La Lancia chiama ed i lancisti rispondono” questo è il titolo che va dato all’evento che si è svolto ieri 24 Aprile a Benevento in omaggio all’anniversario dei 110 anni di fondazione della casa automobilistica torinese.
La manifestazione magistralmente organizzata dall’A.S.A.S. Automotoclub Storico “Antico Sannio” affiliato ASI, ha goduto del patrocinio del CAMEC, altro Club Campano di Santa Maria Capua Vetere e del Club di Lancia Delta Integrali “Mito Delta Club”.
A dare supporto alla manifestazione i Comuni di Benevento, S. Marco dei Cavoti e Foiano di V. Fortore.

Il programma ha esordito alle ore 9 presso la concessionaria MOCAR S.r.l., storico rivenditore del marchio, con la punzonatura dei veicoli ed il buffet di benvenuto agli equipaggi giunti da vari luoghi della Campania, in molti hanno percorso notevoli distanze nonostante le condizioni metereologiche avverse.

A seguire le vetture Lancia si sono rimesse in strada scortate dalla polizia Municipale per giungere al centro storico di S. Marco dei Cavoti. Si è dato inizio così all’esposizione statica delle auto mentre gli equipaggi hanno visitato il “Museo degli orologi da Torre”.

Il pubblico ha potuto ammirare le stupende automobili che hanno reso celebre la Lancia nel mondo, erano infatti presenti: Lancia Aprilia, Lancia Ardea, Lancia Aurelia B21, B12 e B20 GT, Lancia Appia prima e terza serie, Lancia Flavia berlina e coupè, Lancia Fulvia berlina e coupè. Tra le tante stupende vetture Lancia indimenticabile è la Lancia Delta Integrale, regina incontrastata del rallies che ha fatto sognare intere generazioni di appassionati. Il “Mito Delta Club” era presente con tantissime Delta, alcune anche con le livree ufficiali Martini Racing.

L’importanza di questa manifestazione vuole anche richiamare l’attenzione verso il gruppo FCA che purtroppo negli ultimi anni ha trascurato a tal punto il marchio Lancia da ridurlo ad un solo modello a listino, la Ypsilon. I programmi per il futuro sono inesistenti o sconosciuti al pubblico ed addirittura si ipotizza ad un ritiro dai mercati. Insomma, una vera agonia per i lancisti che nonostante tutto mostrano sempre la propria passione, il “lancismo”, un sentimento di grande amore per il proprio marchio. Si spera le cose possano cambiare presto!

La carovana alle ore 13 ha raggiunto Foiano di Val Fortore dove la piacevolissima giornata si è conclusa al ristorante San Giovanni. Gli equipaggi hanno degustato i prodotti tipici locali in un’atmosfera accogliente per poi giungere ai saluti e all’arrivederci ai prossimi eventi motoristici!

Viva Lancia, sempre!

Guarda la fotogallery a cura di Roberto Teano:

Uefa Champions League, le prossime partecipanti stando alle classifiche attuali: Juve e Napoli per l’ Italia

La Uefa sul proprio sito ufficiale ha elencato quelle che, stando alle classifiche attuali, sono le squadre che prenderanno parte alla fase a gironi della Champions Leaugue 2016-2017. Al momento tra le squadre italiane figurano la Juventus e il Napoli.
Fase a gironi – al momento (squadre già sicure in grassetto)
ESP: Barcellona, Atlético Madrid, Real Madrid
ENG: Leicester City, Tottenham, Manchester City
GER: Bayern München, Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen
ITA: Juventus, Napoli
POR: Benfica, Sporting CP
FRA: Paris Saint-Germain, Lione
RUS: Rostov
UKR: Dynamo Kiev
NED: Ajax
BEL: Anderlecht
SUI: Basilea
TUR: Beşiktas

Spareggi – al momento
Villarreal (ESP), Arsenal (ENG), Hertha Berlin (GER), Roma (ITA), Porto (POR).

Da Uefa.com

Il commento della SSC Napoli: “E’ amara la liberazione all’ Olimpico, sconfitta beffarda”

Una sconfitta beffarda subita  dal Napoli nei minuti finali contro la Roma. Ecco il comunicato della società sul proprio sito ufficiale:

“E’ amara per il Napoli la Liberazione all’Olimpico. Gli azzurri perdono ad un soffio dal 90esimo quando il pareggio sembrava legittimamente l’esito blindato della sfida. Un destro tagliente di Naingollan porta alla Roma una vittoria che non si aspettava più nessuno. Il Napoli ha avuto le palle gol più clamorose, due volte con Higuain che è stato ribalzato dal muro polacco di Szczesny, nome da codice fiscale che sbarra la strada al Pipita e rimette il tubo dell’ossigeno alla sua squadra. Gli azzurri comandano il gioco soprattutto nel secondo tempo ed il pareggio stesso sarebbe stato penalizzante, ancorchè prezioso, per l’espressione tecnica messa in campo dal Napoli all’Olimpico. La beffa finale appartiene all’imponderabile del pallone. Siamo ancora secondi con 73 punti che rappresentano il primato della storia azzurra alla 35esima giornata. Si ricomincia lunedì prossimo al San Paolo. C’è l’Atalanta, la prima delle tre finale che ci dividono dall’Europa dei Campioni. L’avventura continua, tutti uniti per raggiungere l’impresa…” .

Da sscnapoli.it

Provata teoria buchi neri: Hawking, il Nobel è più vicino

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Quarnt’anni fa l’astrofisico Hawking teorizzò la scomparsa dei buchi neri nel ”nulla”. Teoria ora provata da un altro scienziato. Secondo il Times potrebbe valergli il riconoscimento

LA sua teoria sui buchi neri potrebbe valergli il Nobel. A delineare lo scenario per Stephen Hawking è il Times, che fa rientrare il celebre fisico britannico, costretto da anni sulla sedia a rotelle e a comunicare tramite una macchina, nella ”shortlist” dei candidati al prestigioso riconoscimento. Nel 1974 Hawking teorizzò che i buchi neri si dissolvono nel “nulla”, grazie alle “particelle infinitesimali” le quali gradualmente “rubano piccole frazioni di energia” al buco nero, a partire dai suoi margini, per poi sparire dalla “scena del crimine”.

Lo scorso anno l’astrofisico di Cambridge è tornato sulla materia spiegando alla platea dell’Istituto Reale di Tecnologia di Stoccolma che l’orizzonte degli eventi è quel margine intorno ai buchi neri oltre al quale qualsiasi cosa viene risucchiata al loro interno. Una nuova teoria sul ”paradosso dell’informazione” in grado di disintegrare il nostro concetto del tempo, al punto che la storia e la memoria apparirebbero di fatto niente più che un’illusione.

Secondo il quotidiano britannico, la teoria “più longeva e più audace” di Hawking, accolta con scetticismo dalla comunità scientifica 42 anni fa e finora indimostrabile, è stata adesso convalidata da un altro scienziato. Si tratta diJeff Steinhauer, dell’Istituto israeliano Technion di Haifa, che dice di aver creato un buco nero ”da laboratorio” in cui ha verificato ciò che Hawking aveva calcolato: la sottrazione di energia ad opera di particelle per così dire ‘mordi-e-fuggi’. Si tratta di “particelle infinitesimali” che gradualmente “rubano piccole frazioni di energia” al buco nero a partire dai suoi margini per poi sparire dalla “scena del crimine”; e la loro azione fa sì che i buchi neri “evaporino lentamente nel tempo, vomitando (verso il ‘nulla’ appunto) tutta la polvere, la luce e le stelle passate che avevano ingoiato”, in una “esalazione di calore”.

Noto nella comunità scietifica per i suoi studi rivoluzionari sui buchi neri, Hawking è tra i promotori del progetto Breakthrough Initiatives, insieme al numero 1 di Facebook, Mark Zuckerberg, e al miliardario russo Yuri Milner, per inviare entro 20 anni mini sonde in orbita intorno ad Alpha Centauri, il sistema stellare più vicino alla Terra. Ma Hawking deve la sua fama anche al cinema: è del 2015 il film ”La teoria del tutto”, di James Marsh, ispirato al pensiero dell’astrofisico.

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Rudiger: “Anche oggi come all’ andata grande prestazione difensiva contro il Napoli”

Dopo la vittoria della Roma sul Napoli il difensore giallorosso Antonio Rudiger ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Roma Tv:
“Contento per la vittoria, abbiamo concesso poco all’ avversario: del resto è il mio mestiere difendere.. Per fermare un calciatore come Higuain serve il contributo di tutta la squadra ed oggi anche Szczesny ha fatto il suo. Tutto il reparto offensivo del Napoli è davvero forte; Higuain ha fatto 30 gol, ma sia nella gara di andata che al ritorno abbiamo fatto tutti una grande prestazione a livello difensivo contro gli azzurri. Nelle prossime tre gare dobbiamo fare il nostro lavoro vincendole tutte, sperando che il Napoli lasci qualche punto per strada”.