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Provata teoria buchi neri: Hawking, il Nobel è più vicino

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Quarnt’anni fa l’astrofisico Hawking teorizzò la scomparsa dei buchi neri nel ”nulla”. Teoria ora provata da un altro scienziato. Secondo il Times potrebbe valergli il riconoscimento

LA sua teoria sui buchi neri potrebbe valergli il Nobel. A delineare lo scenario per Stephen Hawking è il Times, che fa rientrare il celebre fisico britannico, costretto da anni sulla sedia a rotelle e a comunicare tramite una macchina, nella ”shortlist” dei candidati al prestigioso riconoscimento. Nel 1974 Hawking teorizzò che i buchi neri si dissolvono nel “nulla”, grazie alle “particelle infinitesimali” le quali gradualmente “rubano piccole frazioni di energia” al buco nero, a partire dai suoi margini, per poi sparire dalla “scena del crimine”.

Lo scorso anno l’astrofisico di Cambridge è tornato sulla materia spiegando alla platea dell’Istituto Reale di Tecnologia di Stoccolma che l’orizzonte degli eventi è quel margine intorno ai buchi neri oltre al quale qualsiasi cosa viene risucchiata al loro interno. Una nuova teoria sul ”paradosso dell’informazione” in grado di disintegrare il nostro concetto del tempo, al punto che la storia e la memoria apparirebbero di fatto niente più che un’illusione.

Secondo il quotidiano britannico, la teoria “più longeva e più audace” di Hawking, accolta con scetticismo dalla comunità scientifica 42 anni fa e finora indimostrabile, è stata adesso convalidata da un altro scienziato. Si tratta diJeff Steinhauer, dell’Istituto israeliano Technion di Haifa, che dice di aver creato un buco nero ”da laboratorio” in cui ha verificato ciò che Hawking aveva calcolato: la sottrazione di energia ad opera di particelle per così dire ‘mordi-e-fuggi’. Si tratta di “particelle infinitesimali” che gradualmente “rubano piccole frazioni di energia” al buco nero a partire dai suoi margini per poi sparire dalla “scena del crimine”; e la loro azione fa sì che i buchi neri “evaporino lentamente nel tempo, vomitando (verso il ‘nulla’ appunto) tutta la polvere, la luce e le stelle passate che avevano ingoiato”, in una “esalazione di calore”.

Noto nella comunità scietifica per i suoi studi rivoluzionari sui buchi neri, Hawking è tra i promotori del progetto Breakthrough Initiatives, insieme al numero 1 di Facebook, Mark Zuckerberg, e al miliardario russo Yuri Milner, per inviare entro 20 anni mini sonde in orbita intorno ad Alpha Centauri, il sistema stellare più vicino alla Terra. Ma Hawking deve la sua fama anche al cinema: è del 2015 il film ”La teoria del tutto”, di James Marsh, ispirato al pensiero dell’astrofisico.

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Rudiger: “Anche oggi come all’ andata grande prestazione difensiva contro il Napoli”

Dopo la vittoria della Roma sul Napoli il difensore giallorosso Antonio Rudiger ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Roma Tv:
“Contento per la vittoria, abbiamo concesso poco all’ avversario: del resto è il mio mestiere difendere.. Per fermare un calciatore come Higuain serve il contributo di tutta la squadra ed oggi anche Szczesny ha fatto il suo. Tutto il reparto offensivo del Napoli è davvero forte; Higuain ha fatto 30 gol, ma sia nella gara di andata che al ritorno abbiamo fatto tutti una grande prestazione a livello difensivo contro gli azzurri. Nelle prossime tre gare dobbiamo fare il nostro lavoro vincendole tutte, sperando che il Napoli lasci qualche punto per strada”.

SVERSAMENTO POLCEVERA: CESSATA EMERGENZA MARE (VIDEO)

                  Emergenza mare finita: meduse zona Arenzano

Le ultime ricognizioni escludono ulteriore presenza residui di greggio lungo la costa per cui cessa l’emergenza in mare

Genova 25 aprile 2016. L’intensa azione combinata tra le operazioni di contenimento e bonifica svolte dalle maestranze e dai mezzi terrestri presso la foce e lungo il corso del Torrente Polcevera e le operazioni di recupero delle chiazze oleose a mare svolte dai mezzi navali, costieri e d’altura, ha avuto la meglio sullo sversamento di petrolio che, iniziato la sera di domenica scorsa 17 aprile, a causa della rottura dell’oleodotto IPLOM nella zona del Rio Fegino, poi riversatosi nel Torrente Polcevera, ha in parte interessato anche il litorale del ponente ligure.

Le ricognizioni effettuate oggi dalle unità navali e dai mezzi aerei della Guardia Costiera mostrano come le attività di disinquinamento svolte sia dai mezzi assolti dall’IPLOM che da quelli del Consorzio Castalia – messi a disposizione del Ministero dell’Ambiente a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza locale – abbiamo completamente esaurito, a largo e lungo la costa, le residue presenze di iridescenze e di sostanza oleosa, che solo in alcuni punti si presentavano più consistenti.

L’accuratezza delle ricognizioni ha consentito anche di fugare un dubbio sorto all’equipaggio dell’elicottero della Guardia Costiera che, sorvolando stamane al largo di Arenzano, aveva avvistato alcune chiazze che sembravano di sostanza oleosa. In realtà, come si può vedere dalle immagini scattate dalla Motovedetta giunta sul posto poco dopo, si trattava semplicemente di un agglomerato di piccole meduse della specie “Velella velella” note anche come “Barchette di San Pietro” proprio per la loro tendenza a vivere sul pelo dell’acqua in branchi di numerosissimi esemplari, tanto da dare l’impressione di una chiazza unica, trasportate dalle correnti e dal vento.

Fino a quando non sarà stata completata la bonifica del greto dei Torrenti interessati dallo sversamento permarranno tutti i presidi di contenimento lungo il corso d’acqua e presso la foce, necessari ad evitare che anche quel poco di greggio ancora presente nell’alveo possa giungere a mare, così come resteranno ancora in servizio alla foce del Polcevera i battelli disinquinanti costieri.

Il buon esito delle attività svolte in mare ha consentito, comunque,  all’Ammiraglio Pettorino di revocare a partire dalle ore 15.00 odierne lo stato di emergenza locale, con conseguente rientro dei mezzi navali impiegati allo scopo.​

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Boban a Sky: “Al Napoli manca un leader nei momenti di difficoltà”

Negli studi di Sky Calcio live, durante il post partita di Roma- Napoli, l’ ex centrocampista del Milan ed attuale opinionista Zvonimir Boban ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla squadra di Maurizio Sarri. Ecco quanto evidenziato:
“Il Napoli è di quest’ anno è stato davvero ben strutturato: sono tutti giocatori seri che giocano realmente un buon calcio. Nonostante il carattere vincente manca un vero e proprio leader capace di riprendere i compagni quando le cose non vanno alla perfezione, manca cioè quel calciatore che in determinati momenti possa dare qualcosa in più sul piano mentale e Higuain, purtroppo, non riesce a caricarsi la squadra sulle spalle.
Il Napoli oggi ha giocato meglio e prodotto di più rispetto agli avversari ma, a mio avviso, la Roma ha dato l’ impressione di avere maggiore cattiveria e di potere fare male quando arrivava nei pressi dell’ area partenopea”.

De Grandis: “Nel girone di ritorno vi è stata una perdita di personalità contro le grandi”

Napoli sconfitto dalla Roma e Juventus aritmeticamente campione d’ Italia; il giornalista di Sky  Stefano De Grandis, nel corso di Sky Calcio live, ha provato a fare il punto della situazione . Queste le sue considerazioni in merito alla stagione del Napoli:
“Nel girone di ritorno il Napoli ha subito una perdita di personalità contro le grandi squadre pagando il fattore trasferta. Al San Paolo ha pareggiato contro il Milan mentre lontano da casa è uscito sconfitto contro Juventus, Inter e Roma pareggiando, tra l’ altro, in casa della Fiorentina. Bisogna dire che non meritava di perdere né la partita di oggi contro la Roma né quella di Torino contro la Juventus, però è mancata la giusta personalità lontano dalle mura amiche”.

Roma-Napoli, Spalletti: “Mancano poche partite, sarà difficilissimo”

Ai microfoni di Premium, Luciano Spalletti ha commentato così la vittoria dei suoi contro il Napoli: “Abbiamo raschiato con le unghie sul fondo del barile. Abbiamo trovato una squadra in condizione, noi avevamo un po’ di difficoltà e le scelte sono andate in questa direzione. Loro sono bravi nel palleggio, nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo e loro ci hanno palleggiato. Ma siamo rimasti uniti e abbiamo sofferto pur creando insidie. Abbiamo avuto le nostre occasioni non sfruttate e poi c’è stato questo gol, abbiamo vinto meritando. È una soddisfazione in più, facciamo vedere che si guadagna da un punto di vista caratteriale, in cui dobbiamo fare ancora passi da gigante. È il lavoro, siamo stati sul pezzo gli ultimi 20 minuti. Totti? Fa comodo anche 15 o 20 minuti, è sempre fortissimo a ribaltare l’azione e si porta l’entusiasmo dei tifosi, lo restituisce alla squadra e dà un contributo importante. La squadra ne beneficia, ha giocato due palloni e a differenza degli altri lo fa subito. Se si vanno a veder quante partite mancano e le partite del Napoli è difficilissimo, anche se noi ci proviamo. Quando sono arrivato era difficilmente ipotizzabile. Io non me lo sarei mai aspettato, i ragazzi si sono messi a disposizione e si sono guadagnati tutto partita dopo partita e allenamento dopo allenamento, ai giocatori va dato un merito importante. Bisogna comprare giocatori più forti, anche se la Roma è messa bene. Ma nell’arco di un anno c’è un’analisi in cui bisogna essere obiettivi e mettere mano a situazioni scomode ma che per la crescita sono fondamentali.”

Nainggolan: “Il Napoli è forte, dobbiamo sperare che perdano qualche punto”

Ai microfoni di Sky, è intervenuto Nainggolan, autore del gol che ha permesso alla Roma di superare gli azzurri: “Il Napoli è una squadra forte, bisognava vincere oggi per superarla, ora restiamo sempre dietro però bisogna vincerle tutte e sperare che loro perdano qualche punto. Bastava vincere contro il Bologna e stavamo lì, oggi abbiamo concesso poco, queste partite ci faranno crescere, hanno trovato pochi spazi, averli battuti è sinonimo di soddisfazione. L’ingresso di Totti? Sappiamo tutti quello che ha dato e che ancora sta dando, poi ci sono troppe voci, è normale che lo stadio diventi una bolgia, i tifosi ci hanno dato una scossa e ci ha aiutato. La Juventus? Hanno più continuità nei risultati, nelle partite che noi abbiamo pareggiato in casa una grande squadra li vince e loro hanno dimostrato questo”.

Il Napoli perde e la Juve è aritmeticamente campione di Italia

Da Roma arriva l’ufficialità: la Juventus è campione di Italia. Alla vecchia signora, infatti, bastava che il Napoli non vincesse quest’oggi, contro la Roma. All’Olimpico è arrivato addirittura la sconfitta, che vuol dire scudetto certo per i bianconeri.

Salento, bimbo nero da coppia bianca: il padre lo riconosce, ma invoca l’esame del dna

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SALENTO – Saranno le indagini dei genetisti a stabilire se da qualche parte nel passato della coppia, nel crogiolo di razze che pure ha attraversato la Puglia ci sia qualche ignoto antenato di colore

Nursery nel salentoUn piccolo centro del Salento, a due passi dal Capo di Leuca, è in subbuglio. Le quattromile anime del paesello mormorano, come si suol dire, rispetto alla nascita inattesa di un bebè dalla pelle scura. Inattesa perché nato da una coppia bianca: un operaio e una casalinga che hanno appena messo al mondo il loro terzo figlio. Una gravidanza voluta, secondo quel che riferisce La Gazzetta del Mezzogiorno, arrivata peraltro in un momento di crisi della coppia, che in questo figlio confidava di trovare un momento in più di unione e riappacificazione.

Dinanzi a questo terzogenito il presunto padre non ha avuto alcuna scompostezza. Anzi. Sembra che sia svenuto, questo è vero, ma senza esitazioni ha riconosciuto la paternità del piccolo. Nel frattempo, però, pare che l’uomo abbia chiesto la prova del nove, ovvero l’esame del dna, per venire a capo del mistero. Saranno le indagini dei genetisti, insomma, a stabilire se da qualche parte nel passato della coppia, nel crogiolo di razze che pure ha attraversato la Puglia ci sia qualche ignoto antenato di colore. L’alternativa, evidentemente, sarebbe che il padre è un altro.

Mauro: “Oggi agli azzurri è mancata la concretezza”

L’ ex centrocampista di Napoli e Juventus Massimo Mauro, al termine della sfida tra Roma e Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Calcio live:
“Il Napoli oggi è mancato in concretezza: nonostante i continui tentativi non ha trovato il gol ma al contempo lo ha subito nel finale. Ma ribadisco: oggi gli azzurri hanno fatto una grande gara e hanno avuto la possibilità di centrare la vittoria”.

Roma-Napoli, i voti di ViViCentro: azzurri sconfitti!

Un match fondamentale ai fini della qualificazione diretta in Champions League: Roma e Napoli hanno giocato ad armi pari, ma gli azzurri escono sconfitti. Questi i voti di Vivicentro.it:

Reina 6, Hysaj 6, Albiol 6, Koulibaly 6, Ghoulam 5.5, Allan 5.5, Jorginho 6, Hamsik 5, Callejon 6.5, Mertens 6.5, Higuain 5.5. A disp. Gabriel, Rafael, Strinic, Valdifiori, Maggio, Regini, Chiriches, David Lopez 6, Insigne 6, Gabbiadini sv, Grassi, El Kaddouri. All. Sarri 6

dal nostro inviato all’Olimpico, Ciro Novellino

 

 

ECONOMIA – Il Nord prova a resistere mentre il Sud sprofonda

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ECONOMIA – Nella settimana dall’11 al 17 aprile il fatturato della Gdo è tornato a scendere (-1,01%) ma il fattore che balza più agli occhi è la netta divergenza fra Settentrione e Meridione

Archiviata una pessima Pasqua, le vendite della distribuzione moderna evidenziano un trend chiaramente negativo che, se non arriverà presto un’inversione di marcia, rischia di compromettere anche il 2016. Un terzo dell’anno è ormai alle spalle e la Gdo mostra un rosso superiore al punto percentuale. Ad avere una performance particolarmente negativa sono soprattutto il Centro e il Sud, mentre il Nord riesce in qualche modo ad arginare le perdite. Secondo la rilevazione Nielsen, nel periodo che va dall’11 al 17 aprile si è registrato un calo dell’1,01% su scala nazionale e il Nord-ovest è stata l’unica macro-area a chiudere in territorio positivo (+0,31% grazie alle buone performance delle provincie di Asti, Savona, Verbania, Novara, Como e Sondrio). Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria riescono così a limitare il rosso dall’inizio dell’anno sotto il punto percentuale (-0,85%).

Nella settimana è invece sprofondato il Sud (-3,62% favorito dal crollo di Napoli e Palermo) che, dopo aver vissuto una settimana di gloria durante le festività pasquali, è tornato ad essere il fanalino di coda nella classifica da inizio anno: Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia lasciano sul terreno l’1,89%. Dall’11 al 17 aprile è stato molto debole anche il Centro (-1,90%) e Toscana (male Siena e Pisa), Umbria, Marche, Lazio e Sardegna (male Sassari e bene Olbia-Tempio) devono ora fare i conti con un calo dal 1 gennaio dell’1,47%. Il Nord-est infine ha limitato i danni allo 0,79% e il rosso per il 2016 di Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia è ora dell’1,17%.

vivicentro.it-economia / larepubblica / Il Nord prova a resistere mentre il Sud sprofonda (Marco Frojo)

Ischia, il punto sul settore giovanile

ischia-GIOVANILI-LOGO-INCONTRI

Nonostante l’Ischia Isolaverde crolla in quel di Matera per un passivo di 4-1, dal settore giovanile gialloblu i risultati  sono positivi.  La Berretti di mister Numerato,batte la Virtus Lanciano ,nell’ultimo impegno casalingo di questa stagione, grazie ad un calcio di rigore realizzato da Romano nel primo tempo. La Berretti mercoledì al centro sportivo dei Camaldoli al campo Kennedy A disputerà un amichevole con la Rappresentativa Juniores del C.R. Campania con fischio d’inizio alle 15:00. Sabato i gialloblu saranno di scena in quel di Arezzo contro la capolista,dove chiuderanno il proprio campionato.

Gli Allievi Nazionali di mister Fusaro chiudono il campionato con un netto 0-3 ad Agrigento in casa dell’Akragas e si piazzano al secondo posto in classifica alle spalle del Martina Franca con 58 punti in classifica. Il gol del vantaggio arriva al 18′ del primo tempo con Sivero su assist di Coratella. Nella ripresa arriva prima il raddoppio con Mancini con il solito assist di bomber Coratella e poi Vecchione chiude definitivamente il match siglando il terzo gol. I ragazzi di mister Fusaro l’8 e il 15 maggio affronteranno nei sedicesimi di finale la Feralpisalò; In attesa di disputare la partita di andata in quel di Salò, i gialloblu domenica prossima disputeranno un amichevole contro il Benevento.

All’Olimpico, Totti protagonista in panchina

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Totti protagonista in panchina

Siamo all’Olimpico per la grande sfida tra Roma e Napoli. Il capitano Francesco Totti è in panchina, in attesa della chiamata di mister Spalletti. Si alza dalla panchina e, il più famoso numero 10, si rende protagonista di un simpatico siparietto.

In tribuna arrivano la moglie Ilary e il secondogenito Cristian, ma Francesco non riesce ad individuarli così chiede dove fossero la moglie e il figlioletto. Quest’ultimo, seduto in tribuna nel settore vip, si affaccia e saluta papà Totti che, rivolto verso la tribuna stampa, ci regala un bel sorriso e un saluto rivolto ai familiari.

Il Pupone si dimostra, oltre che un grande calciatore, anche un attento papà. 

dalla nostra inviata all’Olimpico Maria D’Auria

 

 

 

 

626 migranti salvati da Nave Dattilo Cp 940 e Nave Borsini MM (VIDEO)

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Soccorso con Nave Dattilo Cp 940 e Nave Borsini MM

Sono complessivamente 626 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi, nel canale di Sicilia, nel corso di 5 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

In particolare, Nave Dattilo CP 940 della Guardia Costiera ha soccorso 3 gommoni, portando in salvo in totale 382 migranti. Nave Borsini Marina Militare, ha soccorso 1 gommone con a bordo 122 migranti, e infine, Nave Aquarius di SOS Mediterranee ha soccorso un gommone con 122 persone. I migranti recuperati da Nave Borsini e Nave Acquarius sono stati poi trasferiti su Nave Spica della Marina Militare.

vivicentro.it-isole-cronaca / 626 migranti salvati da Nave Dattilo Cp 940 e Nave Borsini MM (VIDEO)

VIDEO in allestimento

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Il Pungiglione Stabiese: Salvezza e questione Menti

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Il Pungiglione Stabiese sarà condotto da Mario Vollono e andrà in onda oggi 25 aprile alle ore 20:10.

DIRETTA

In questa puntata studio ci saranno Gianluca Apicella (Magazine Pragma) e Claudio Scotognella (ViViCentro).

Parleremo della vittoria della Juve Stabia con la Lupa Castelli Romani.

Curiosità, gli ospiti scendono in campo con i pantaloncini ed i calzettoni bianchi della divisa da trasferta della Juve Stabia. L’arbitro ha infatti ritenuto che quelli scuri, inizialmente indossati da entrambe le squadre, si confondessero, complicando la sua direzione di gara.

La gara racconta di una Juve Stabia che passa in vantaggio con Nicastro con un bel colpo di testa. Le Vespe colpevolmente arretrano il raggio d’azione sicure del vantaggio, ma la Lupa con un uno due micidiale, firmato Prutsch – Morbidelli, si porta in vantaggio. Il secondo tempo vede una Juve Stabia all’arrembaggio e i gol di Obodo, Nicastro e Di0p rimettono a posto le cose per la squadra di Zavettieri.

Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro decreta la fine della partita. La Juve Stabia trova tre punti che la proiettano al non posto ad un passo dalla qualificazione TIM CUP occupata dal Messina, ma cosa più importante, conquistano la salvezza matematica.

Questa sera avremo come ospite telefonico il  Mariano De Francesco  Ex terzino della Juve Stabia.

Parleremo della prossima partita con il Monopoli con il collega Giovanni Mavilio di Monopoli Live.

Chiuderemo la puntata come di consuetudine parlando del settore giovanile della Juve Stabia.

Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi responsabile del settore giovanile della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti! 

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Aggiornamento sversamento torrente Polcevera , 250416 (VIDEO)

GENOVA – Filmato relativo all’attività di monitoraggio effettuata in data odierna dalla motovedetta CP 830 della Guardia costiera di Genova a seguito dello sversamento torrente Polcevera

vivicentro.it-nord-cronaca / Aggiornamento sversamento torrente Polcevera , 25 aprile 2016

ALCUNE COLLEGATE in nostro ARCHIVIO:

CRONACA LIVE – Roma-Napoli 1-0 (89′ Nainggolan)

Segui la cronaca del match di Vivicentro.it

Ad inizio ripresa entra Maicon al posto di Manolas. Subito giallo per Rudiger per un brutto fallo a centrocampo su Mertens. Ci prova Hamsik appena entrato in area dalla sinistra su assist di Mertens: botta deviata e parata poi da Szczesny. Meglio il Napoli in questa ripresa con Mertens sempre nel vivo del gioco, pronto a lanciare i compagni a rete. E’ al minuto 59′ che la Roma mette fuori la testa con Maicon che da posizione defilata prova il tiro-cross, pericolo scampato per il Napoli. Minuto 63, ancora un traversone in area azzurra: altro pericolo scampato con El Shaarawy che non trova lo specchio grazie al muro di Albiol. Higuain aggancia e punta l’area della Roma: palla a Mertens che calcia a giro a lato di poco. Registriamo un giallo per simulazione a Mertens che si butta sulla trequarti giallorossa. Riparte El Shaarawy, ma un miracoloso Albiol in scivolata all’interno dell’area piccola mette in corner. Pasticcio della Roma con Higuain che aggancia e spara su Szczesny. Dalla bandierina ci prova Jorginho, è ancora Szczesny a mettere in corner. Giallo per Jorginho, siamo al 73esimo, per fallo su Salah: arriva anche il cambio con Insigne che fa il suo ingresso in campo in luogo di Mertens. Il talento di Frattamaggiore per scardinare la linea difensiva di Spalletti e provare a venire fuori con i tre punti dall’Olimpico. Continua la girandola dei cambi con David Lopez che prende il posto di Allan: si cerca di dare maggiore sostanza al centrocampo. E’ il momento anche di Francesco Totti in luogo di El Shaarawy: ovazione per lui. Ancora un’azione clamorosa per Higuain che mette al centro per Hamsik: Rudiger, a porta vuota, compie un miracolo mettendo in calcio d’angolo. Per la mole di occasioni create, il Napoli meriterebbe il vantaggio ma all’85esimo David Lopez spara in curva da posizione facorevole. Totti serve un’altra palla al bacio in pochi minuti a Salah che serve Nainggolan al limite che non sbaglia: 1-0! Entra Gabbiadini ed esce Jorginho. Dopo tre minuti di recupero, finisce il match e la Roma accorcia in classifica.

SECONDO TEMPO

La Roma parte subito bene ed un errore incredibile di Hysaj nel corso del primo minuto, colpo di testa sui piedi di Salah, crea problemi alla difesa azzurra ma la conclusione si spegne sul fondo. Risponde Mertens, palla in corner. Minuto 3′, palla a giro di Mertens di prima per Higuain pescato in fuorigioco: chiamata giusta. I primi cinque minuti di gioco mostrano una gara molto equilibrata con tanto gioco a centrocampo. E’ il talento belga del Napoli, Dries Mertens a creare qualche pericolo alla Roma in difesa ma regna l’imprecisione. Da segnalare, dall’inizio del match, cori da condannare nei confronti di Napoli. Cambio per la Roma al minuto 20′: fuori Manolas per un problema alla vista dopo un contatto con Higuain e dentro Zukanovic. Risponde il Napoli su un errore in appoggio di Rudiger al 23esimo: Mertens salta Zukanovic e va alla botta dal limite: para Szczesny senza problemi. Annullato al 25esimo un gol al Napoli per fuorigioco che sembrava non esserci. Clamorosa occasione da gol inventata da Higuain che, lanciato da Callejon, ha messo giù la palla tra i due centrali della Roma ma ha sparato su Szczesny in uscita: era il 29esimo. La Roma reagisce con Salah su assist di Perotti: conclusione sbilenca che diventa facile preda di Reina. Fallo sciocco di Pjanic su Mertens lanciato: giallo per lui. Doppio giallo nella stessa azione per il Napoli: ammoniti Koulibaly e Ghoulam. Vengono concessi 3 minuti di recupero. Allo scadere ci prova Hamsik ma la sua botta è alta. Finisce così un primo tempo che sul piano del gioco preferisce la Roma, su quelle delle occasioni la squadra di Sarri.

PRIMO TEMPO

14:58 – Squadre in campo!

14:55 – Le squadre stanno per fare il loro ingresso in campo

14:48 – Anche gli ultimi calciatori del Napoli fanno il loro ingresso negli spogliatoi

14:46 – I giallorossi rientrano negli spogliatoi, così come anche gli azzurri fatta eccezione di Higuain e Mertens che provano i calci piazzati

14:40 – Prosegue il riscaldamento delle squadre

14:24 – In campo la Roma per il riscaldamento

14:21 – Napoli in campo per il riscaldamento tra i fischi dei tifosi della Roma

14:19 – Szczesny da una parte e Reina dall’altra scendono in campo per il riscaldamento

13:54 – Le formazioni ufficiali:

ROMA (4-3-3) – Szczesny, Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne, Pjanic, Keita, Nainggolan, Salah, Perotti, El Shaarawy. A disp.  De Sanctis, Zukanovic, Emerson, Torosidis, Castan, Maicon, Strootman, Falque, Vainqueur, De Rossi, Dzeko, Totti. All. Spalletti

NAPOLI (4-3-3) – Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Mertens, Higuain. A disp. Gabriel, Rafael, Strinic, Valdifiori, Maggio, Regini, Chiriches, David Lopez, Insigne, Gabbiadini, Grassi, El Kaddouri. All. Sarri

13:50 – Continua ad esserci poca affluenza all’interno dell’impianto della Capitale

13:39 – Le due squadre sono arrivate allo stadio Olimpico: Koulibaly, Ghoulam ed El Kaddouri parlano sul terreno di gioco

Amici di Vivicentro buon 25 aprile e benvenuti alla diretta testuale di Roma-Napoli, match valido per l’accesso diretto alla prossima Champions League. Agli azzurri basterebbe anche un pareggio quest’oggi, per blindare il secondo posto, alla Roma una vittoria per continuare a sperare nella qualificazione diretta. Due risultati utili su tre, dunque, per giocare contro i giallorossi senza alcun timore.

Dai nostri inviati all’Olimpico, Ciro Novellino e Maria D’Auria. 

Agguato in piazza a Gela: ferito pregiudicato 32enne. Preso uno dei feritori

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L’uomo ha tentato la fuga in pieno centro, dove era in corso una festa con prodotti agricoli, tra il fuggi fuggi generale

GELA – Agguato intorno alle 21.30 di domenica nel centro storico di Gela. Due killer in sella a una moto hanno sparato alcuni colpi di pistola contro un uomo di 32 anni, Gaetano Marino, con precedenti per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti, che stava passeggiando tra la gente con la fidanzata. Davanti alle vetrine di un negozio, nella centrale via Trieste. Gli agenti del commissariato di Gela, in collaborazione con gli uomini della Squadra Mobile, hanno arrestato un pluripregiudicato, Salvatore Noviziano, di 25 anni. Il giovane dopo essere stato rintracciato nella sua abitazione, ha ammesso di aver sparato a Marino con una calibro 7,65 perchè il giorno prima i due avevano avuto una violenta discussione: si tratterebbe quindi di una vendetta. Gli inquirenti sono risaliti a Noviziano dopo aver vagliato le immagini delle telecamere concentrate sulla zona.

Marino è stato raggiunto da alcuni proiettili all’addome e, malgrado le ferite, ha tentato la fuga verso piazza Umberto, dove si svolgeva la “festa dell’abbondanza” di prodotti agricoli. C’è stato un fuggi fuggi generale. A soccorrerlo è stata una volante della polizia che passava sul corso dove a quell’ora è in vigore l’isola pedonale. I medici dell’ospedale Vittorio Emanuele si sono riservatati la prognosi comunque ritengono che le condizioni del ferito non siano gravissime. Illesa la fidanzata di Marino. Sull’episodio indagano polizia e carabinieri. Sul luogo dell’agguato trovati tre bossoli sparati da una pistola automatica.

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I rimedi per una guerra fuori dal tempo

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MARIO CALABRESI: “Il Paese ha bisogno di concretezza, non di guerre. Le critiche al potere sono necessarie ma la generalizzazione e la sfida plateale rischiano di alimentare uno scontro con la politica che perde di vista le necessità dell’Italia”

IL CONFRONTO scoppiato negli ultimi giorni tra la magistratura e il primo ministro appare datato, fuori tempo e soprattutto inutile. Terminato il ventennio berlusconiano avevamo tutti sperato in una nuova stagione capace di restituire rispetto ed efficienza sia all’azione giudiziaria sia a quella politica, ci ritroviamo invece in duelli verbali sterili e sfinenti.

Il nostro Paese è talmente rallentato e in crisi da non potersi permettere il lusso di nuove guerre di religione che finirebbero per rinviare ogni tentativo di migliorare il nostro sistema condannandoci tutti alla retrocessione. Ma voglio partire subito dal fondo, dai possibili rimedi, anziché rifare per l’ennesima volta l’analisi dei problemi e di torti e ragioni delle due parti. Cominciamo da ciò che ci si aspetterebbe dal governo: una serie di misure che dimostrino la volontà di restituire efficienza e dignità al sistema della giustizia. E questo deve essere fatto non tanto perché lo chiede la magistratura, ma perché è quello di cui necessitano i cittadini, che oggi stanno perdendo fiducia nel funzionamento dei tribunali.

È quello che chiedono le imprese, per recuperare efficienza negli appalti, è quello che vorrebbero gli investitori internazionali, tanto cari al premier, che ripetono in continuazione di stare lontani dall’Italia per l’insostenibile lunghezza di ogni possibile contenzioso. Bisogna anzitutto che Renzi si impegni a far varare subito le nuove norme sulla prescrizione, che è diventata garanzia di impunità. Lo è per i reati della classe dirigente, che svaniscono prima che si arrivi a pronunciare una sentenza, ma anche per un’infinità di crimini che condizionano la vita degli italiani: dai furti in appartamento alle frodi sempre più diffuse, fino ai guasti provocati da chi ha bruciato i risparmi di migliaia di persone.

L’allungamento dei termini di prescrizione è però un palliativo se non si revisiona l’intera macchina della giustizia, penale e civile, per portare i tempi entro quegli standard europei che sono indispensabili a una società moderna. Non è accettabile aspettare otto anni per un verdetto. È un muro che frena la possibilità di crescita economica e di sviluppo sociale ed è un alibi per molte delle inefficienze della magistratura. Per questo il governo deve mantenere le promesse. Stanziare risorse per migliorare il funzionamento dei tribunali, colmare i vuoti negli organici della magistratura e soprattutto delle altre figure professionali, come i cancellieri; investire in dotazioni informatiche e prassi telematiche che snelliscano l’attività. Ma anche varare quelle riforme nella procedura e nell’organizzazione giudiziaria per eliminare gli ostacoli che bloccano il processo. Due anni fa proprio Renzi creò una commissione di studio, chiamando a Palazzo Chigi magistrati di spessore come lo stesso Piercamillo Davigo e Nicola Gratteri. Che fine hanno fatto le loro proposte? Il premier ha di fronte a sé un’occasione storica per chiudere lo scontro tra magistratura e politica che ha segnato l’ultimo ventennio, ma per farlo deve mostrare di avere a cuore la riforma della giustizia quanto quella della legge elettorale.

Con la legge Severino – che necessita di miglioramenti ma rappresenta una svolta epocale nel contrasto del malaffare politico – sono stati introdotti nuovi reati per sanzionare le forme moderne di corruzione. Ma resta un vulnus, un pericoloso buco nero. Perché oggi a dominare il finanziamento della politica non sono più le tesorerie di partito, ma le fondazioni dei singoli esponenti e dei singoli gruppi – ancora più importanti nelle dinamiche parlamentari delle vecchie correnti – e che stando alle inchieste sono anche diventate il canale per le sovvenzioni più sporche. Le fondazioni sono determinanti per la vita democratica ma mancano di qualunque regolamentazione che imponga la trasparenza e punisca i comportamenti illeciti. Anche su questo punto il governo dovrebbe varare subito una legge che cancelli i sospetti, perché in questo ventennio è profondamente cambiato l’atteggiamento dei cittadini verso la politica, un sentimento reso più intransigente dalla crisi economica. Peccati che un tempo apparivano veniali non sono più tollerati, in un’evoluzione sociale che ci sta allineando agli standard di rigore delle democrazie occidentali: le auto blu e gli altri privilegi “di casta” a carico del contribuente, le case in affitto a prezzi irrisori, i doni di lusso (ma anche le raccomandazioni e le assunzioni dei “figli di”) adesso appaiono intollerabili. Su questo fronte il Parlamento deve fare ancora di più, per dimostrare che intende essere all’altezza delle aspettative degli elettori. È un passaggio fondamentale per restituire credibilità alla politica che deve cominciare dalla capacità di giudicare autonomamente i comportamenti dei parlamentari e delle figure istituzionali senza attendere il verdetto dei giudici.

Negli scorsi mesi due ministri si sono dimessi pur non essendo indagati, ma altri mantengono le loro cariche (un sottosegretario e il comandante di una forza armata, solo per citare i casi più recenti) nonostante non solo siano indagati ma le intercettazioni della magistratura ne abbiano mostrato comportamenti a dir poco spregiudicati. E allora, ricordando la rapidità con la quale Renzi ha chiesto e ottenuto le dimissioni di Federica Guidi, viene da domandarsi: sono comportamenti compatibili con la gestione dei loro incarichi? Lasciarli al loro posto non arreca un danno all’immagine delle istituzioni?

Ora torniamo all’inizio: il Paese ha bisogno di concretezza, non di guerre. Le critiche al potere sono necessarie, soprattutto se pronunciate da magistrati autorevoli. Ma la generalizzazione (“i politici rubano più di prima”) e la sfida plateale che emerge dalle parole di chi guida un’associazione delicata e importante come quella dei magistrati rischiano di alimentare uno scontro con la politica che perde di vista le necessità dell’Italia.

Il Paese è molto cambiato dai tempi di Mani Pulite, anche se Davigo nelle sue interviste sembra un po’ troppo legato a quella chiave di lettura, esacerbando così i toni dello scontro. Oggi anche la corruzione è diversa. Non siamo più a Tangentopoli, non esiste più il sistema dominato dai partiti, che li finanziava imponendo bustarelle su tutte le attività pubbliche, dai comuni ai ministeri. Quel mondo è finito ma il malaffare resta, in forme forse ancora più pericolose per la vita democratica. Tutte le ultime indagini ci svelano una corruzione trasversale, “gelatinosa”, gestita da cricche e comitati d’affari in cui il ruolo dei politici spesso è secondario: sono al servizio di figure imprenditoriali o addirittura di boss. È lo scenario di inchieste come Mafia Capitale, Mose e Expo. Ed è il modello verso cui sta convergendo la criminalità organizzata che – come ha denunciato tra l’altro il presidente del Senato Grasso – per espandersi predilige la corruzione alle armi.

In questo scenario però non possiamo dimenticare che i cittadini non riescono ad avere giustizia e tendono a diffidare non solo dei politici ma anche dei magistrati, spesso visti come una casta più preoccupata di tutelare i propri interessi che non di amministrare la giustizia. Sicuramente questo è frutto anche di una lunga campagna di delegittimazione portata avanti da alcuni media e parlamentari negli anni del berlusconismo. Ma non si può negare che la magistratura abbia una sua parte di responsabilità nel cattivo funzionamento della macchina giudiziaria.

L’incapacità di tutelare le vittime e di punire in modo efficace i colpevoli è sotto gli occhi di tutti: una situazione diventata ormai inaccettabile che ha i suoi esempi più visibili nella lentezza dei processi, nell’inefficienza degli uffici, nella sciatteria con cui migliaia di fascicoli vengono lasciati marcire, nella gestione di grandi casi con sentenze che si smentiscono ben oltre la fisiologia processuale. I magistrati possono e devono fare molto per migliorare la situazione. Hanno un organo di autogoverno che per anni è apparso solo impegnato nella tutela corporativa ma che può diventare il luogo del cambiamento, mettendo al servizio del Paese esperienze e competenze. Il modello è quello che alcuni procuratori di primo piano come Giuseppe Pignatone e Armando Spataro stanno facendo con l’autoregolamentazione delle intercettazioni, uno dei punti di scontro più duri tra parlamentari e toghe dello scorso ventennio. La capacità di correggere errori e derive senza attendere l’azione politica è il modo migliore di fare le riforme e di rispondere alle domande della società.

Quanto ci farebbe bene avere mesi di cammino comune anziché l’ennesima stagione di una serie che nessuno ha più voglia di vedere

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