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De Laurentiis atteso a Castel Volturno per chiedere un ultimo sforzo

I dettagli

Il Mattino evidenzia l’importanza delle ultime tre partite per il Napoli nella corsa al secondo posto: “Compattezza d’ambiente, spirito di gruppo e autostima da rafforzare più che mai. De Laurentiis ha già fatto sentire la sua presenza negli spogliatoi dell’Olimpico e lo rifarà in questi giorni: attesa una sua visita a Castel Volturno, prevista la sua presenza in questa settimana che porta al match di lunedì prossimo contro l’Atalanta.Carica e autostima. Il presidente farà sentire la sua vicinanza chiedendo l’ultimo sforzo a Sarri e agli azzurri, ai leader Higuain e Hamsik innanzitutto, e a tutti quanti gli altri”.

Ecco da dove ripartirà il Napoli del 2016/17

I dettagli

Il Corriere del Mezzogiorno prova a fare un piccolo elenco delle tre cose positive da cui ripartire per la prossima stagione:

1) Le idee del tecnico: il Napoli ha fatto vedere il gioco più bello del campionato. Idee innovative di Sarri, che dovrà restare ma ritrovare la sintonia con la società;

2) Da 7 anni in Europa: il progetto di Aurelio De Laurentiis è virtuoso dal punto di vista economico ed efficace: la squadra è costantemente in Europa da 7 anni;

3) Qualificazione: il Napoli aveva perso la Champions da due anni, ottimo averla ritrovata (le ultime tre gare diranno se in maniera diretta).

Alberico Turi: ora il Savona nei play off

Le parole di Alberico Turi al Pungiglione Stabiese

Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato il responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Alberico Turi.

Di seguito le dichiarazioni di Alberico Turi.

La Beretti non è riuscita a centrare i play-off. L’under 17 ha invece vinto 1-0 contro il Lecce sul neutro di Torre Del Greco: Si, esattamente. La gara si è disputata nell’impianto di Torre del Greco, visto che il Lecce per motivi logistici ha declinato l’invito di giocare al Menti. Colgo l’occasione per ringraziare il Ds Vitaglione, nonché il Presidente Giugliano, i quali molto cordialmente si sono messi a disposizione per fornirci il campo da gioco.

Vittoria dunque importante, che serve come banco di prova in vista dei play-off, ci dica le ultime novità riguardo i sorteggi: La griglia playoff è stata già stabilita. Incontreremo il Savona nel doppio confronto. Gara d’andata in Liguria per poi affrontare il match di ritorno qui a Castellammare. Speriamo bene, un passo per volta e successivamente penseremo al resto e chi sfidare poi.

Questione stadio, i tifosi sono giustamente preoccupati visto che ci sono tanti, troppi problemi che il Comune dovrebbe risolvere ma che in realtà tarda a fare: Vi do una notizia in esclusiva. Sono molto fiducioso, confido che il commissario Vaccaro prima che vada via decida di lasciare come ricordo positivo della sua gestione la firma sul contratto d’appalto dei lavori allo stadio. Voci di corridoio mi rassicurano in merito. In questi mesi ho sempre avuto un contatto con le istituzioni grazie all’ex consigliere Mercatelli, e siamo stati in contatto anche con il commissario. Molto probabilmente venerdi sarò da lui per ringraziarlo per quanto ha fatto in questi mesi per il settore giovanile della Juve Stabia. La sua disponibilità in questo periodo l’ha comunque sempre dimostrata. Mi auguro tanto che queste voci non siano infondate e poter dire al patron Manniello che ci sarà la risoluzione della questione manto erboso. Sappiamo tutti quale possa essere la problematica, aspettare i tempi del nuovo consiglio comunale arrecherebbe grosse difficoltà sia al settore giovanile che alla prima squadra. Confido quindi, nella disponibilità del dottor Vaccaro, affinchè riesca nel più breve tempo possibile a mettere in atto questo bando per la realizzazione del manto erboso.

Ci sono aggiornamenti in merito alla programmazione del settore giovanile: No, nessuna novità. Non so ora quali saranno i nuovi scenari, vediamo, ci sarà tempo da qui fino al 30 giugno. Tutto può succedere, magari anche un nuovo innesto in società. Intanto domenica abbiamo avuto modo di festeggiare la matematica salvezza della Juve Stabia. L’obiettivo è stato raggiunto con successo e di sicuro adesso ci saranno sviluppi per l’anno venturo.

Tornando all’under 17, adesso quali saranno le vostre aspettative in ottica play-off: Vivere alla giornata senza programmare niente. I ragazzi sono in grado di fare grossi risultati, ma non voglio mettere pressione. Come ho sempre detto durante l’anno, la nostra priorità resta sempre quella di far crescere persone prima ancora che calciatori. Il risultato conta poco, noi puntiamo alla crescita di questi ragazzi in modo tale da poterli sistemare in prima squadra o in categorie importanti.

Il futuro di mister Rosario Chiaiese: Non conosco il mio, non abbiamo deciso ancora sia per quanto riguarda il tecnico e altrettanto per il collega Nicola Liguori. Resta ancora tutto ancora da definire. Godiamoci questo finale di stagione sperando di raccogliere ancora soddisfazioni sia nei play-off con gli under 17 che andremo ad affrontare e sia nelle competizioni ufficiali degli allievi di categoria.

Evra: “+12 sul Napoli? Siamo una macchina da guerra”

Patrice Evra ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport:

Patrice, questo scudetto ha un sapore diverso?

“Sì perché tutti all’inizio dicevano che la Juventus era finita. Ancora non abbiamo realizzato quello che abbiamo fatto. Io sono arrivato l’anno scorso e avevo fatto un patto con la società: essere per due volte campione d’Italia. Per me è una grande soddisfazione ma c’è ancora da vincere con la Juve”

Se la sera della sconfitta con il Sassuolo la Juve avesse avuto zero punti sarebbe in testa lo stesso, perché ora ne ha 12 più del Napoli.

“Noi siamo una macchina da guerra. Vogliamo vincere tutte le partite, per Allegri adesso conta più la qualità della prestazione rispetto al risultato, perché lui pensa già all’anno prossimo per essere al top in Champions”

Perché lei è sempre stato convinto di vincere lo scudetto?

“In questa squadra c’è una qualità enorme. Se ci mettiamo in testa che siamo i più forti d’Europa possiamo diventarlo. Stiamo costruendo qualcosa di solido. L’anno prossimo sarà veramente importante”

Salvini attacca Berlusconi: “Sotto scacco di Renzi per i diritti tv”

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Salvini,  leader del Carroccio, da Filadelfia: “Silvio non contrasta il premier perché teme una legge che penalizzi Mediaset”. Forza Italia: “I giochini della Lega non attaccano”

Salvini, al comizio del candidato alle primarie dei repubblicani Donald Trump a Filadelfia (ansa)“Silvio Berlusconi non contrasta a tutto campo Matteo Renzi perché teme una legge sui diritti tv che penalizzi Mediaset” Matteo Salvini va giù duro contro il leader di Forza Italia, intervenendo da Filadelfia dove sta seguendo le primarie del candidato repubblicano Donald Trump, a 24 Mattino-Attenti a noi due, su Radio 24.

Rispondendo alle domande di Oscar Giannino e Alessandro Milan, Salvini ha sottolineato che “i timori di Berlusconi sono comprensibili” e che in questa fase il suo alleato “agisce soprattutto come uomo d’impresa e come padre preoccupato di lasciare ai figli le aziende sane e rigogliose” visto che “ci sono in ballo interessi per centinaia di milioni di euro”. Secondo il capo del Carroccio sarebbe questo il motivo per cui, al di là delle intese poi rinnegate sul patto del Nazareno, il leader di Forza Italia avrebbe rinunciato a contrapporsi con decisione al governo Renzi. E la riprova sarebbe, per Salvini, l’insistenza sulla candidatura di Bertolaso alle amministrative nella Capitale: “Ostinarsi sull’ex capo della Protezione civile può solo significare che si punta a perdere”, ha concluso.

Pronta la risposta degli azzurri: “Sapevamo che Matteo Salvini fosse dotato di una straordinaria immaginazione –  replica Laura Comi, europarlamentare e vicepresidente del Ppe  – ma non pensavamo che arrivasse al punto tale da affermare che il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è sotto scacco di Renzi perchè teme una legge che danneggi Mediaset. Berlusconi ha dimostrato negli anni di agire sempre nell’interesse del partito e dei cittadini. Capiamo che ora Salvini abbia necessità, per fini elettorali, di dire il peggio su Berlusconi, ma gli italiani non sono ingenui e hanno capito il suo trucchetto, quello cioè di dimostrarsi un giorno alleato e il giorno dopo acerrimo nemico”.

Salvini attacca Berlusconi: “Sotto scacco di Renzi per i diritti tv”

André Gomes, che duello tra Juventus e Napoli!

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Un futuro con o senza Pogba, per la Juventus: lo racconta il Corriere della Sera. André Gomes, centrocampista portoghese classe 1993 del Valencia, che ha la qualità e la duttilità tattica tali da poter giocare in tre ruoli: interno, trequartista e regista. André Gomes “costa 30 milioni e la Juve è in pole su Atletico, United e Napoli”. Il secondo nome è un ex Napoli come Edinson Cavani: l’attaccante uruguaiano è “è in rotta con il Psg che chiede 40-45 milioni: i contatti con il Matador sono già stati proficui ma bisogna convincere i francesi”.

Il Napoli manca di personalità, nello spogliatoio sono aumentati i mugugni

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Il Napoli ha palesato mancanza di personalità in certe situazioni e il Corriere del Mezzogiorno aggiunge: “Non basta più il solo Reina a tenere le fila di uno spogliatoio dove soprattutto negli ultimi due mesi sono aumentati, legittimamente, i mugugni di chi ha giocato poco o non ha giocato affatto. Non ci sono stati punti di incontro tra la società e lo staff tecnico, che si sono ritrovati a lavorare “su vie parallele ma senza punti di incontro. Il rinnovo del contratto di Sarri passerà tacitamente entro il 30 maggio, ma è evidente che bisognerà trovare un nuovo accordo sulla base delle richieste (economiche e non solo) dell’allenatore”.

La scienza conferma: il legame tra coniugi è eterno

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La scienza conferma L’influenza del carattere di una persona sul proprio partner continua anche dopo la sua morte. E influisce sul benessere del vedovo o della vedova

“FINCHE’ morte non vi separi”. In verità, la formula dovrebbe andare anche oltre: stando a uno studio appena pubblicato sulla rivista Psychological Science, infatti, l’influenza di un coniuge sulla propria dolce metà continua a farsi sentire anche dopo la sua morte, con la stessa intensità percepita tra coniugi entrambi viventi. E può contribuire significativamente al benessere quotidiano del vedovo o della vedova. “Le persone che ci sono state vicino nel corso della nostra vita”, spiega Kyle Bourassa, ricercatrice in psicologia alla University of Arizona e prima autrice del lavoro, “continuano a influenzare la nostra qualità della vita anche dopo la loro morte. Abbiamo scoperto che la qualità della vita di un vedovo o di una vedova risente dell’influenza del coniuge deceduto proprio come se questi fosse ancora in vita”.

La scoperta non è del tutto inaspettata. In un lavoro precedente, l’équipe di Bourassa aveva già mostrato l’esistenza di una cosiddetta “sincronia”, o interdipendenza, tra la qualità della vita dei partner, scoprendo che la salute fisica e mentale di uno di essi influenza significativamente il benessere dell’altro. A questo punto, gli scienziati si sono chiesti se tale meccanismo proseguisse anche dopo la morte di uno dei due partner. La risposta, a quanto pare è positiva: per scoprirlo, gli scienziati hanno analizzato i dati provenienti dallo Study of Health, Ageing, and Retirement in Europe (Share), un progetto di ricerca che coinvolge 80mila anziani di 18 diversi paesi europei più Israele. In particolare, i ricercatori si sono concentrati su 546 coppie in cui uno dei partner era morto durante il periodo dello studio e su 2566 coppie in cui entrambi i partner erano viventi.

Confermando le scoperte precedenti (e il buonsenso) l’analisi ha evidenziato l’effettiva esistenza di un alto grado di interdipendenza tra i partner, nel senso che la qualità della vita di uno dei due partner influenza significativamente la qualità della vita dell’altro, sia nel presente che nel futuro. Ma c’è di più: gli scienziati hanno appurato che tale fenomeno si ripete anche dopo la morte di uno dei due partner, indipendentemente da età, stato di salute e anni di matrimonio. E soprattutto che il “legame” tra coniuge deceduto e coniuge vivente è indistinguibile rispetto a quello tra coniugi entrambi viventi. Neanche la morte li ha separati.

Tutte le curiosità (scientifiche) sul matrimonio

Meno centimetri, più soldi
Stando a uno studio condotto da Abigail Weitzman e Dalton Conley, due ricercatori della New York University, l’altezza ha un impatto significativo sul matrimonio. In particolare, gli uomini alti tendono a sposare donne più istruite, adulte e appartenenti alla propria etnia. Ma sono anche più inclini al divorzio rispetto agli uomini bassi, che si sentirebbero in dovere di “compensare” la propria (mancanza di) altezza impegnandosi di più sul lavoro e cercando di guadagnare di più

Grande cerimonia, grande matrimonio…
Un’équipe di ricercatori della University of Denver ha analizzato 418 persone nell’ambito di uno studio (Relationship Development Study) che aveva l’obiettivo di identificare gli elementi che contribuiscono a un matrimonio felice. Ne è venuto fuori, tra le altre cose, che l’11% dei partecipanti non si era sposato con una cerimonia formale, e che solo il 28% di essi raccontava di vivere un matrimonio felice; d’altra parte, il 41% delle coppie che si erano sposate con una cerimonia formale sosteneva di essere felice e contenta con il proprio coniuge. La conclusione degli autori è che la sfarzosità della cerimonia è in qualche modo proporzionale alla reale “voglia” che si ha di sposarsi. O semplicemente, aggiungiamo noi, al budget che si ha a disposizione.

…oppure no?
C’è, però, chi sostiene anche il contrario. Secondo un’altra ricerca, condotta dagli scienziati della Emory University, le coppie che si sposano con celebrazioni più spartane hanno più probabilità di restare insieme. Tra le donne che hanno risposto al sondaggio dei ricercatori, quelle che hanno speso più di 20mila dollari per il matrimonio hanno divorziato tre volte e mezzo in più rispetto a quelle che hanno speso tra 5 e 10mila dollari per la cerimonia. 

Un gene per l’infedeltà
La prossima scusa per l’adulterio? Dare la colpa alla genetica. Secondo uno studio condotto nel 2010 dai ricercatori della Binghamton University, i soggetti portatori di una variante del gene Drd4, responsabile del trasporto di dopamina, un neurotrasmettitore che controlla, tra le altre cose, emozioni e umore, hanno più probabilità di tradire il proprio partner, “anche con storie che durano una sola notte”, come ha detto Justin Garcia, uno degli autori del lavoro. 

Donna felice, uomo felice. Ma non viceversa
Uno studio pubblicato a settembre 2014 dalla Rutgers University, i cui autori hanno analizzato i dati relativi a oltre 400 coppie sposate da più di un anno, ha mostrato che il benessere della donna è un fattore cruciale, più di quello dell’uomo, per il benessere della coppia. Secondo Deborah Carr, autrice del lavoro, il fenomeno è legato al fatto che “quando una donna è soddisfatta del proprio matrimonio, tende a comportarsi meglio nei confronti di suo marito, il che ha un effetto positivo sulla sua [di lui] vita”. Il contrario non vale.  

Guardate film insieme
Uno dei segreti per una vita coniugale appagante sarebbe quello di guardare spesso film insieme al proprio coniuge. Lo svela uno studio pubblicato sul Journal of Consulting and Clinical: gli autori hanno chiesto a diverse coppie di guardare periodicamente film insieme e parlarne per 30 minuti. Ne è risultato un miglioramento complessivo del benessere della coppia.

“Noi” è meglio che “io”
Secondo uno studio della University of California, Berkeley, le coppie i cui componenti usano più spesso il pronome “noi” durante le liti durano più a lungo di quelle che parlano sempre al singolare.

vivicentro.it-scienze / larepubblica / La scienza conferma: il legame tra coniugi è eternoLa scienza conferma: il legame tra coniugi è eterno SANDRO IANNACCONE

TARANTO : OPERAZIONE “PIOVRA”. CARABINIERI E GUARDIA COSTIERA ARRESTANO 13 PERSONE. (VIDEO)

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TARANTO: “PIZZO” A CARICO DEI MITILICOLTORI E COMMERCIO DI COZZE INSALUBRI I REATI CONTESTATI.

Oggi, alle prime ore della mattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto ed i militari della Capitaneria di Porto–Guardia Costiera tarantina, hanno dato esecuzione, nel capoluogo ionico ed in provincia, a 13 provvedimenti cautelari (5 in carcere e 8 agli arresti domiciliari), emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, dr. Giuseppe TOMMASINO, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica  ionica, dr.ssa Giovanna CANNARILE. L’attività ha interessato altrettanti soggetti ritenuti variamente responsabili di: associazione per delinquere finalizzata all’estorsione ed al furto aggravato a carico di impianti di mitilicoltura del Mar Grande e Mar Piccolo di Taranto; minacce aggravate nei confronti di operatori del settore, che come noto è parte caratterizzante dell’economia tarantina; ricettazione ed immissione in commercio di prodotti ittici nocivi per la salute.

Il sodalizio disarticolato era promosso e capeggiato dai fratelli tarantini RANIERI Damiano e Giovanni, entrambi pluripregiudicati, il primo con precedenti anche per associazione mafiosa, rispettivamente di anni 50 e 36, ed era composto dagli stessi e da BLASI Nicola, 32enne pregiudicato tarantino e dal padre di costui Cosimo, di anni 50, che collaboravano nella riscossione. Un terzo fratello dei RANIERI, Massimo, 41enne, anch’egli pluripregiudicato, è stato invece attinto da autonoma ordinanza cautelare in carcere emessa dallo stesso G.I.P. ed eseguita contestualmente, in quanto a lui viene contestata la minaccia aggravata nei confronti di un operatore ittico che si era reso artefice di un tentativo di affrancarsi con i propri colleghi dal giogo estorsivo, promuovendo un servizio di guardiania sugli impianti di coltivazione. Gli 8 soggetti sottoposti agli arresti domiciliari, che si identificano in RUSSO Massimo, 44enne, D’ARCANTE Domenico, 51enne, D’ARCANTE Giuseppe, 57enne, D’ORONZO Salvatore, 30enne, BLASI Angelo, 25enne, incensurato, DE GIORGIO Antonio, 38enne, DE GIORGIO Michele, 60enne e MORRONE Christian, 32enne, tutti tarantini, sono invece accusati di essersi approvvigionati di frutti di mare dal sodalizio, per poi rivenderli, in assenza delle procedure a tutela della salubrità degli alimenti.

Le indagini, avviate dai due Comandi a maggio 2014 e protrattesi fino a febbraio 2016, hanno consentito di disarticolare un’associazione per delinquere dedita all’estorsione in danno di miticoltori che imponeva servizi di “guardiania”, non autorizzati, peraltro in realtà mai attuati, come ben noto alle vittime, dietro il corrispettivo di danaro elargito dai mitilicoltori che, in caso di rifiuto, venivano “puniti” con il furto di ingenti quantitativi di prodotto ed il danneggiamento degli impianti ed attrezzature. Il vero paradosso è però che anche chi si assoggettava al pagamento, non sempre era al riparo dalle attenzioni negative del gruppo, che nottetempo rubava i mitili per soddisfare richieste di merce da parte di commercianti ben consapevoli di acquistare cozze di provenienza furtiva a prezzi assai convenienti.

La riscossione del “pizzo”, come appurato dagli inquirenti durante complessi e gravosi servizi di foto-videoripresa, eseguiti con potenti teleobiettivi, anche a bordo di piccole imbarcazioni da pesca ed in abiti civili, oltre che con autorizzate attività tecniche telefoniche ed ambientali, avveniva solitamente di sabato, giorno in cui i mitilicoltori avevano maggiore disponibilità di danaro per la vendita di maggiori quantitativi di prodotto. I due RANIERI  avevano suddiviso le zone di competenza, dando corpo ad un controllo tentacolare dei due Mari di Taranto (da cui il nome dell’operazione “Piovra”): Damiano, in atto detenuto per altra causa a Vibo Valentia ed all’epoca dell’indagine sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova in comunità in una struttura di Martina Franca (Ta), commetteva i reati nel Mar Piccolo, durante permessi mensili della durata di 10 giorni, che faceva decorrere proprio di sabato, riscuotendo il danaro dagli imprenditori, che avvicinava in mare a bordo di una barca a motore.

Nelle giornate in cui era tenuto a permanere in comunità, la riscossione veniva delegata a BLASI Nicola, spesso accompagnato dal padre Cosimo. RANIERI Giovanni, invece, “si occupava” dei miticoltori di Mar Grande. La consegna del denaro in suo favore avveniva con cadenza variabile (anche più volte a settimana), attraverso una rete che divide un’area demaniale da una struttura privata sita a San Vito, frazione di Taranto. RANIERI Massimo, come detto destinatario di autonoma ordinanza cautelare per fatti connessi, sebbene sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di dimora a Statte (Ta), viene invece accusato di aver minacciato un operatore mitilicolo che a febbraio 2016 ha avuto il coraggio di denunciare di essere stato intimorito dallo stesso, che rivendicava l’esclusiva dell’attività di guardiania. Il mitilicoltore, infatti, esasperato dall’ingente danno prodotto dai furti alla sua famiglia – quantificato in circa 200mila euro negli ultimi anni – aveva organizzato, con altri soci della sua cooperativa, un servizio di guardiania delle rispettive concessioni.

La denuncia in questione costituisce l’unico, seppur rilevantissimo contributo fornito dalle parti offese al buon andamento dell’indagine. Molte vittime, infatti, sebbene interrogate dagli inquirenti, si sono limitate ad ammettere di aver subito furti, solo alcuni dei quali denunciati, astenendosi dal riferire i propri convincimenti sulla  riconducibilità degli stessi al sodalizio capeggiato dai RANIERI, talora in aperto contrasto con quanto invece emerso, a riprova della accettazione fisiologica di questo paradossale “servizio” di guardiania, da anni appannaggio della famiglia RANIERI. Proprio la reticenza ad ammettere anche fatti notori ha consentito agli inquirenti  di accreditare la capacità di intimidazione posta in essere dal gruppo criminale, chiaramente confermata dalla circostanza che lo stesso non solo riusciva ad imporre pagamenti per un servizio di guardiania mai reso, ma si dedicava a derubare le stesse persone che formalmente avrebbe dovuto “proteggere”.

Il secondo rilevante filone dell’indagine è quello inerente alla destinazione dei prodotti oggetto dei furti. Come accertato durante i servizi di osservazione dei militari, infatti, per evitare di far risalire ai proprietari della merce, ciascuno dei quali racchiude le cozze in reti di colore diverso, per garantirne la tracciabilità, gli esecutori dei furti “sgranavano” i mitili direttamente in mare, e li riponevano all’interno di sacchetti della capacità di circa 10 kg.

pronti per la vendita. In questo modo, prodotti mai sottoposti a depurazione e quindi rischiosi per la salute, finivano nella disponibilità degli ignari consumatori, che li acquistavano dai titolari di banchi di vendita o di regolari esercizi commerciali o li consumavano in strutture di ristorazione, in totale assenza di certificazione e documentazione sanitaria, di qualità, nonchè fiscale. La circostanza è ancor più grave, se solo si pensa che, mentre il prodotto proveniente dal Mar Grande è commercializzabile senza trattamenti depurativi, quello del 2° Seno di Mar Piccolo necessita di transitare da un centro di “stabulazione” per l’abbattimento della carica batterica. Gli inquirenti hanno appurato che la lavorazione delle cozze avveniva in luoghi fatiscenti, spesso container dismessi, da parte di persone prive delle necessarie qualifiche e quindi in modo pericoloso. Oltre agli 8 commercianti arrestati, sono stati denunciati a piede libero un sommozzatore che raccoglieva datteri di mare, deturpando il fondale marino e 9 acquirenti del predetto frutto di mare, come noto, di vietata pesca.

Nel corso dell’attività investigativa, sono stati poi sequestrati circa un quintale di cozze nere prive di certificazione sanitaria e fiscale di accompagnamento e 7 kg. di datteri di mare.

Contestualmente all’esecuzione delle misure personali, il G.I.P., accogliendo le richieste degli inquirenti, ha disposto anche il sequestro preventivo di quattro imbarcazioni con i relativi motori in uso al gruppo dedito alle estorsioni, nonché di un box di un mercato rionale di Taranto gestito da due degli 8 commercianti ittici arrestati, che si rifornivano abitualmente dallo stesso.

All’esecuzione dell’attività hanno partecipato circa 80 uomini dell’Arma provinciale e della Guardia Costiera di Taranto e Bari, supportati da tre mezzi nautici della Guardia Costiera, una motovedetta, un elicottero e unità cinofile dei CC e dal N.A.S. ionico.

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De Laurentiis ha sbuffato un po’ per la gestione del turn over di Sarri

La Repubblica racconta su De Laurentiis

“I giocatori sono tutti con Sarri, sapendo che è stato il suo integralismo a far spiccare il volo al Napoli, al di là della frenata delle ultime settimane. Ne è consapevole anche De Laurentiis, che finora si è sempre tenuto alla larga dalle questioni tecniche e al massimo ha sbuffato un poco per la gestione del turn over: a suo giudizio perfettibile. Anche all’Olimpico, però, il presidente si era presentato con ottimismo, fiducia e apparente serenità: convinto di poter condividere con i suoi numerosissimi ospiti (in precedenza ricevuti a pranzo) un pomeriggio festoso. Alla fine il numero uno azzurro ha dovuto invece mascherare a fatica la sua preoccupazione, per l’inatteso finale di stagione al cardiopalma. Nonostante l’importanza della posta in palio, però, il pressing del presidente su Sarri e la squadra sarà abbastanza morbido: per non aumentare ancora di più le tensioni”.

Il Napoli studia un doppio colpo: Ionita e Gollini!

I dettagli

Nei mesi scorsi sono stati accostati due giocatori dell’Hellas Verona, ormai retrocesso, al Napoli: si tratta del centrocampista Artur Ionita e del portiere Pierluigi Gollini che, come riporta Il Corriere Veneto, potrebbero essere ceduti per far cassa. Il Napoli avrebbe già voluto prendere Ionita in inverno, e potrebbe prendere assieme al centrocampista anche il portiere cresciuto nel Manchester United: una quotazione complessiva non inferiore ai sei milioni di euro.

Il discorso di Sarri al Napoli: “Ragazzi, non sciupiamo quest’anno fantastico”

I dettagli

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, carica la squadra dopo il ko subito lunedì all’Olimpico contro la Roma. In vista delle ultime tre partite di campionato, nessuno vuole perdere perdere l’accesso diretto alla Champions dopo una stagione del genere. Il Corriere dello Sport le parole usate dall’allenatore azzurro ai suoi calciatori: “Siamo avanti e restiamoci. Ragazzi, non sciupiamo quest’anno fantastico. Siamo in Champions, oggi, e restiamoci. Siamo secondi e ci servono nove punti per rimanerci. Ce la siamo guadagnati e ora bisogna conquistarla”.

Reina, il papà: “Il Napoli è un altro Atletico Madrid, stessa identità popolare!”

Lo dichiara a La Repubblica

Miguel Reina, papa del portiere del Napoli, ha parlato del Napoli, ma anche dell’Atletico Madrid: “Simeone promuove i valori dei miei tempi: umiltà, costanza, impegno. Io sono la smentita al detto che dell’Atlético si nasce. Io lo sono diventato. Da bambino tifavo Barcellona, il mio idolo era Ramallets, e quando mi sono infilato la sua maglia mi pareva un sogno. Ma quando ho conosciuto l’Atlético, non ci sono stati altri colori. Ora, seguendo mio figlio Pepe, vedo che il Napoli è un altro Atlético. Stessa identità popolare. Il calcio è prima sentimento. Pepe al Bayern? Uno scherzo fatto dal calcio alla mia famiglia”.

Alla Rai finiscono le scorte di trucco: tutti in onda “come mamma li ha fatti”

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La denuncia del sindacato autonomo Snater: “Forniture di prodotti cosmetici bloccate da tre mesi”. La RAI : “Il problema esiste ma troveremo una soluzione per affrontare l’emergenza”

ROMA – Le truccatrici della Rai, maghe della cosmesi e capaci di veri miracoli estetici, sono in allarme: negli studi di Roma le scorte di trucco sono ormai agli sgoccioli. È questione di pochi giorni e sarà tutto finito: niente più fondotinta, ciprie, mascara, ombretti e tutti gli altri strumenti del make up indispensabili a nascondere le imperfezioni e rendere più gradevoli i volti del piccolo schermo.

“Gli ordini sono fermi da tre mesi – denuncia Piero Pellegrino, segretario nazionale del sindacato autonomo Snater – e se non si trova subito una soluzione il risultato sarà che ospiti di fama mondiale, giornalisti e politici di turno andranno in onda senza un velo di cerone, proprio come mamma li ha fatti. Chi invece ci rimetterà davvero la faccia saranno i professionisti del trucco Rai”.

All’origine del blocco delle forniture, secondo lo Snater, ci sarebbe una diatriba tra la base e il vertice della struttura che gestisce il settore ‘trucco e parrucco’. “L’ufficio trucco ha chiesto determinati tipi di prodotti che rappresentano il top della categoria – spiega ancora Pellegrino – mentre la dirigenza ha cercato di risparmiare, acquistando materiali di qualità inferiore che si sono dimostrati inadatti alle esigenze televisive. E alla fine si è bloccato tutto: gli ordini partono, ma poi mano mano che arrivano in alto si fermano. Siamo arrivati al punto che pur di continuare a svolgere in maniera dignitosa il loro lavoro le colleghe e i colleghi truccatori comprano i cosmetici di tasca propria. Ma non devono farlo, anche perché usando trucchi non forniti ufficialmente dall’azienda si espongono a rischi”.

Da parte sua la Rai ammette l’empasse: “Il problema esiste – affermano dall’ufficio stampa – ma paradossalmente il blocco è dovuto alle nuove norme sulla trasparenza degli appalti sulle forniture, che hanno complicato e rallentato le procedure. Tamponeremo nell’immediato con una soluzione di emergenza che permetterà alle produzioni televisive di completare la stagione e arrivare all’estate. Poi la questione sarà affrontata in maniera più organica e strutturata”.

Il problema è oggettivo e molto serio anche per quei varietà campioni di ascolti come I migliori anni (che riparte venerdì 29 aprile) o Tale e quale show, in cui lavorano professionisti specializzati in trucco di scena e cinematografico. Senza il giusto make up sarebbe stato impossibile trasformare Fiordaliso in Aretha Franklin o Valerio Scanu in Conchita Wurst.

Alla Rai finiscono le scorte di trucco: tutti in onda “come mamma li ha fatti” MONICA RUBINO

Non i conti ma la creatività è qui la stanchezza di Apple

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L’iPhone non squilla più come una volta Dopo tredici anni di crescita ininterrotta Apple fa registrare un calo del 13 per cento nei ricavi. È una battuta d’arresto, non una crisi: l’azienda fattura comunque 50,5 miliardi di dollari nel solo primo trimestre del 2016 e resta pur sempre la prima società al mondo per capitalizzazione, seguita da Alphabet, la holding di Google, e da Microsoft. Ma il segno meno è indice di una sofferenza. Erano stati gli stessi vertici della società ad anticiparlo a gennaio, mettendo sull’avviso il mercato.

Nel settore dei telefoni il trimestre si confronta con un periodo che aveva visto il boom dell’iPhone 6. Oltre alla congiuntura, però, c’è una stanchezza strutturale. Da una parte in Occidente la concorrenza negli smartphone di fascia alta è sempre più forte – vedi alla voce Samsung e Huawei – dall’altra crescono nuovi marchi, come Xiaomi, che in Cina stanno conquistando fette di mercato di rilievo facendo leva sul prezzo. Non è un caso che qui le vendite Apple calino del 26%. Costruire un cellulare a Shenzhen, nella fabbrica del mondo, costa ormai meno di 20 dollari. È anche per questo che l’azienda ha deciso di lanciare un apparecchio a prezzo più basso, l’Se, che ha esordito a fine marzo.

Nel primo trimestre dello scorso anno la società guidata da Tim Cook, 55 anni, aveva venduto oltre 61 milioni di telefoni, 12 milioni di tablet iPad e 4,5 milioni di computer Mac. Su tutte e tre le linee di prodotto quest’anno troviamo un segno meno. Per gli iPad si tratta addirittura dell’ottavo trimestre di fila di diminuzione: il mercato è saturo, i dispositivi invecchiano lentamente, i tassi di sostituzione dunque restano bassi. Quel che è peggio, secondo gli analisti il calo è destinato a continuare anche nel trimestre in corso, e dovremo attendere in autunno la presentazione dell’iPhone 7, il vero salvadanaio di casa – da solo porta a casa i due terzi dei ricavi di famiglia – per assistere a un’inversione di tendenza.

Ma, al di là del ricambio dei prodotti esistenti, l’azienda che negli ultimi anni ha ridisegnato molte delle nostre abitudini, inventando gesti che prima non esistevano (pensiamo a come è diventato normale interagire con gli schermitouch, che fino a dieci anni fa per il grande pubblico non esistevano), si trova a un bivio importante della propria storia. Tutti i prodotti di cui abbiamo scritto, infatti, sono stati pensati quando ancora al comando c’era il fondatore Steve Jobs, morto nel 2011. Non che non ci siano nuovi dispositivi, l’Apple Tv e l’orologio Watch su tutti, ma nessuno dei due per il momento mostra la stessa dirompente capacità di crescita e la vitalità necessarie a creare mercati e bisogni che prima non sapevamo di avere.

La mela resta un frutto prezioso: servizi e software legati ai prodotti continuano a macinare denaro, dalla musica su iTunes alle applicazioni scaricate dal suo negozio digitale. Un flusso di ricavi sufficiente a renderla la società più profittevole, con una cassa che alla fine del 2015 ammontava a 216 miliardi di dollari.

Tanto per capirsi, una cifra sufficiente a risanare il 10 per cento del debito pubblico italiano. Ma secondo alcuni Apple ha perso almeno in parte la straordinaria forza innovativa che è stata alla base del suo successo. Qualche giorno fa il miliardario cinese quarantenne Ja Yueting ha dichiarato a Cnbc che i suoi prodotti «sono obsoleti». Un giudizio ingeneroso. Ma occorrerà tutta l’immaginazione di Joni Ive, il 49enne alla testa del design della società, nominato comandante dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta per i suoi meriti creativi, per stupirci ancora.

@massimo_russo

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Leicester, meglio una volta nella vita. Il piacere è inarrivabile

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Una è nascere, un’altra morire In mezzo, parecchie altre cose ti succedono una volta sola nella vita. Il viaggio avventuroso, la notte d’amore che non avevi nemmeno osato immaginare, l’occasione presa per i capelli o persa per un pelo. Emozioni uniche, della cui irripetibilità sei consapevole nel momento stesso in cui le provi. Noi del Leicester sappiamo fin troppo bene che la nostra squadra adottiva non vincerà mai più il campionato inglese. Sotto sotto lo speriamo persino, altrimenti l’eccezionalità di quanto sta per accadere perderebbe un po’ del suo fulgore. Soltanto i potenti non si annoiano mai di esserlo (e per questo lo sono, però che noia).

Leicester in occasione della vittoria sullo SwanseaLa storia di provincia che ha incendiato la curiosità del mondo intero è un attentato alla logica e un inno alla speranza. Una banda di scarti e di incompresi che l’anno prima ha rischiato la retrocessione viene affidata a un allenatore non più di primo pelo, Ranieri, considerato da sempre un magnifico perdente. I difensori centrali hanno la mobilità di un armadio e nei piedi la sensibilità dei ferri da stiro. Il centravanti per un certo periodo ha giocato col braccialetto elettronico alla caviglia, essendo in libertà vigilata per i postumi di una rissa da bar. I giocatori di maggior talento sono un francese del Mali e un algerino che nessuna delle Big si è degnata di ingaggiare.

Partita dopo partita, la banda diventa squadra e il sogno prende forma. Sembra uno scherzo a cui non crede ancora nessuno. Poi le corazzate di Londra e Manchester cominciano a sbandare e il Leicester si rivela a se stesso e agli altri con un gioco semplice e redditizio, uno spirito di gruppo unico e una concatenazione di coincidenze favorevoli che solo dei prosaici chiamerebbero botte di c.

L’incredibile diventa possibile, quindi probabile e infine inesorabile. Ah, che sensazione unica di pienezza regala il sentirsi spinti dal vento dell’inesorabile. Ogni partita è un calvario con inglobata la resurrezione e alla fine piangono sempre tutti: giovani e vecchi, in campo e sugli spalti. Piangono per gratitudine o perché faticano ancora a credere che la storia si sia capovolta, che la trama di un film sia diventata cronaca, che ciascun uomo abbia un Leicester potenziale nel suo destino. Invece può succedere, tanto è vero che succede. Ogni tanto. Diciamo, una volta nella vita.

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Vincere sempre come la Juve. La garanzia che il mondo c’è MAURIZIO ASSALTO

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Era inevitabile Respinti con perdite i gufi, esaurite le batterie anche dei più accaniti detrattori, di fronte alla forza fattuale del quinto scudetto consecutivo della Juve gli «anti» non potevano non rispolverare l’argomento: «ma che gusto ci provate a vincere sempre?». Con un retropensiero trasparente: vincere di rado vuol dire godere meno sovente, ma farlo, quando accade, con maggiore intensità.

Juventus, conquista del quinto scudetto consecutivo

Ebbene, vorrei spiegare perché non è così, e che il godimento di uno juventino, ancorché qualitativamente differente, può non essere quantitativamente meno intenso di quello di qualunque vincitore occasionale. Meno appariscente, magari, per la forza dell’abitudine, ma più intimamente assaporato nelle sue implicazioni vitali.

Fateci caso: vincere «fa stare bene» – Antonio Conte dixit, il demiurgo del capolavoro portato a compimento da Massimiliano Allegri -, quando si vince non si sentono più dolori fisici e morali. E se perdere è un po’ come morire – ancora Conte -, vincere è invece un atto di affermazione esistenziale che temporaneamente sottrae al flusso del divenire e tende a fissare l’attimo nella sfera dell’eterno. Vinco ergo sum. Per questo la ripetizione è necessaria. Altro che noia.

Chi gode una tantum propende per l’eccezione, per l’elettrizzante imprevisto che interrompe momentaneamente (ma in verità soltanto per riconfermarla) la monotonia della regolarità. Chi gode – vuole godere – sempre è invece proprio questo tipo di monotonia che ricerca: amor fati, eterno ritorno dell’uguale, in termini nietzscheani. Anche se qui Nietzsche non c’entra. C’entra piuttosto il bisogno di certezze, di orizzonti riconoscibili, di riferimenti saldi, in definitiva di quell’ordine regolare che solo è in grado di imbrigliare la caoticità del reale inevitabilmente teso alla catastrofe finale dell’individuo.

La regola che si riconferma è il sole che sorge ogni giorno, la garanzia che il mondo c’è, tutto è a posto e la vita può continuare sulla Terra. Se il sole oltrepassasse i limiti che gli sono assegnati, dice Eraclito, le Erinni, ministre di Dike, accorrerebbero a scovarlo. La Juve ha vinto ancora, dunque il (nostro) mondo può continuare a essere.

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Ischia, inizia il Bitetto 2.0

BITETTO 1

Dopo sei sconfitte consecutive il tecnico Antonio Porta è pronto a dire addio alla panchina gialloblu. La società dopo la sesta sconfitta consecutiva in quel di Matera per 4-1, ha deciso di effettuare l’ennesimo cambio in panchina, con appena due giornate al termine del campionato, escludendo i play-out. Una stagione quelle dell’ Ischia caratterizzata da una  programmazione sbagliata e con tanti errori e cambiamenti in campo,ma anche in panchina. Una squadra quella si è vista contro il Matera, che ancora una volta ha mostrato tante difficoltà in campo e senza un’identità di gioco. L’Ischia è chiamata a dare una svolta, sopratutto in vista dei play-out di fine maggio,dove c’è mantenere una categoria conquistata con tanti sacrifici. C’è bisogno di una svolta: via Porta, con il ritorno in panchina di Dino Bitetto. Il tecnico pugliese è stato protagonista di un inizio di stagione eccezionale,con risultati importanti conquistando 14 punti in nove gare, con grandi prestazioni in campo,prima di passare purtroppo ad un periodo buio caratterizzato tra squalifiche ed infortuni,prima di dire addio a fine gennaio. Sembrava difficile che l’ex trainer del Melfi potesse accettare,perchè ritornare a guidare una squadra completamente rivoluzionata dopo il mercato di gennaio con un morale completamente a pezzi e con diversi giocatori importanti ceduti tra i quali: Calamai,Izzillo,Mancino,Patti e Fall, ed essere rimpiazzati con i vari Vandam,Rubino,Acampora e cosi via…di certo non esclude di trovarsi in una situazione ricca di insidie. Spetterà a lui ora, dare una giusta identità di gioco e con la speranza di ritrovare la condizione fisica-atletica in vista degli spareggi. Bitetto è stato contatto telefonicamente in mattinata,dal presidente Rapullino,il quale ha accettato l’incarico di allenare nuovamente la squadra gialloblu con una nuova proposta economica. Nella giornata di domani sarà a Napoli,dove incontrerà la società per la firma. Manca ancora il comunicato ufficiale ma è ormai certo il ritorno di Leonardo Bitetto sulla panchina gialloblu. L’Ischia riparte da Bitetto 2.0. con un solo ed unico obiettivo: conquistare la salvezza.

Simone Vicidomini

Camera: Giunta approva regolamentazione lobby

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LOBBY – Istituito il registro, sarà sul sito di Montecitorio. Per ottenere il tesserino niente condanne. Dovranno muoversi in spazi appositi

ROMA – La Giunta per il Regolamento della Camera ha approvato la regolamentazione della “attività di rappresentanza di interessi”, cioè delle lobby, svolta all’interno delle sedi della Camera. Viene istituito, tra l’altro un Registro di tutti i soggetti che svolgono questa attività, che sarà pubblicato sul sito internet della Camera. Inoltre i lobbisti dovranno presentare una Relazione annuale con l’attività svolta, anch’essa pubblicata sul sito della Camera.

Si tratta di un protocollo sperimentale ma nel quale sono previste sanzioni, dalla sospensione del tesserino del lobbista al suo ritiro definitivo qualora vengano violate le disposizioni contenute nel testo. Per ottenere il tesserino, non si deve aver subito una condanna in via definitiva per una determinata tipologia di reati, tra i quali quelli contro la Pubblica amministrazione. I lobbisti non potranno però muoversi liberamente nel Palazzo, ma saranno individuati degli spazi appositi. Infine, ogni anno dovranno stilare una relazione dell’attività svolta. Dal testo del regolamento, che è stato predisposto dal capogruppo del Misto, Pino Pisicchio, poi sottoposto ad alcune modifiche, è sparita la richiesta di rendicontazione delle spese sostenute.

Soddisfatta la presidente Boldrini. “Con la regolamentazione dell’attività di lobbying votata oggi dalla Giunta per il Regolamento della Camera facciamo un altro importante passo avanti nel percorso di trasparenza che sta caratterizzando questa legislatura. D’ora in poi ci sarà la dovuta chiarezza sulle attività di rappresentanza di interessi che dentro Montecitorio vengono svolte nei confronti dei deputati. Un registro – accessibile ai cittadini sul sito della Camera – permetterà di conoscere coloro che esercitano questi interventi e per conto di chi”.  “E’ prevista – continua Boldrini –  una gradualità delle sanzioni, dalla sospensione dell’accesso alla Camera per alcuni giorni alla cancellazione dal registro, che sarà l’Ufficio di Presidenza a stabilire. Ne guadagnerà la credibilità delle istituzioni e di tanti deputati e deputate che fanno politica in maniera onesta, pulita e impegnata. Il provvedimento odierno va ad aggiungersi ad un’altra rilevante misura, il Codice di condotta per i deputati già varato, anch’esso con l’obiettivo di far emergere e rimuovere ogni potenziale conflitto di interessi”.

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Sconcerti: “Il Napoli finirà secondo, nessun dubbio”

A Radio Marte nel corso della trasmissione Marte Sport Live è intervenuto Mario Sconcerti, noto giornalista di Sky. Queste le sue dichiarazioni:
“Il secondo posto non è assolutamente in discussione, il Napoli ha un vantaggio di due punti che a tre gare dal termine sono comunque tanti.. Gli azzurri dovranno affrontare due partite in casa mentre la Roma avrà due gare in trasferta. La squadra di Sarri ha perso lo scudetto quest’ anno semplicemente per un motivo: la Juventus si è dimostrata più forte”.