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Reja su Hamsik: “Capii subito di avere un talento puro del calcio”

Ai microfoni di Kiss Kiss Napoli ha parlato Edy Reja

“Se pensi alla storia recente del Napoli, dei suoi calciatori, il primo che ti viene in mente non può non essere lui: Marek Hamsik”.

Parola di Edy Reja. Con lui in panchina, Marek ha debuttato in Serie A. Con la Roma ha raggiunto il traguardo delle quattrocento partite in maglia azzurra. E lunedì al San Paolo, con la sua Atalanta, Reja troverà di fronte ancora una volta il suo pupillo. Lo abbiamo intervistato, il mister. Emozionato come sempre quando gli tocca tornare a Fuorigrotta. Sorridente ed emozionato, quando gli chiedi del talento slovacco.

Hamsik? Quattrocento partite in maglia azzurra, che record! Quando è arrivato a Napoli, dopo due o tre allenamenti avevo già capito di avere di fronte a me un talento puro del calcio. Come persona, come uomo, Marek ha dimostrato un attaccamento straordinario ai colori azzurri. E ancora oggi se pensi al Napoli, pensi a lui. E’ sempre stato riconoscente della fiducia che gli è stata data dal club. E continuerà a fare di tutto per ripagare sul campo questa fiducia. Di questo credo che gli vada dato merito e onore. Ho sempre avuto un rapporto stretto con Marek e ne sono orgoglioso. Si è subito instaurata una sintonia forte basata su reciproco rispetto. Per non parlare dell’integrità morale.

Un suo goal che porto nel cuore? Sarò sincero: tutti! Ne ha fatti tanti con me in panchina, tutti belli ed importanti, dovuti ad una sua caratteristica speciale: i tempi di inserimento. Dispiace infatti che per un paio di stagioni sia stato impiegato in un ruolo non consono alle sue caratteristiche. E’ un calciatore che ha bisogno di spaziare, è una mezz’ala pura, un centrocampista di inserimento. Lunedì sarà emozionante ritrovarmelo ancora una volta di fronte. A proposito, a fine partita mi farò dare la sua maglietta. Lui già lo sa. Ogni volta che ci affrontiamo, al novantesimo sa che il dazio da pagare è la consegna della sua maglia di gara!

Da Genova – Sarri si è già pentito, Regini pronto a tornare alla Samp

SampNews24 scrive un possibile scenario per Vasco Regini

“L’amore tra Vasco Regini e la sua “nuova” squadra, il Napoli, non sembra essere sbocciato. Il tecnico dei partenopei Maurizio Sarri, che lo aveva già allenato a Empoli e che tanto lo aveva elogiato, al punto di volerlo riportare alla sua corte in maglia azzurra, forse si è già pentito. Vasco non sembra proprio entrato nei meccanismi della sua nuova squadra. Ora, però, si potrebbero aprire inaspettati scenari, in quanto il Napoli lo aveva portato via dalla Sampdoria con la formula del prestito con diritto di riscatto. Il club di De Laurentiis potrebbe quindi evitare di esercitare il diritto, rispedendo così il giocatore al mittente”

De Magistris: “A luglio lavori urgenti al San Paolo, ma De Laurentiis…”

Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto a Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia
Su Maradona e sullo Stadio: “Non penso a Diego come ad un ruolo istituzionale da potergli affidare. Lui è un simbolo per questa città, non solo dal punto di vista calcistico. Ma non bisogna confondere la politica con il calcio. Lui va preservato con quel tipo di ricordo, ma visto che ha voglia di tornare e che ogni volta in città si scatena una bellissima gioia, allora bisogna trovare il giusto modo e frequente di celebrarlo. Finito il campionato inizieranno i lavori allo Stadio San Paolo per cercare di renderlo più sicuro, poi sarà volta del progetto definitivo di De Laurentiis per valorizzarlo, progetto che il presidente ancora non ci ha presentato”.

Centrodestra, il big bang nelle città: divisi in 8 su tredici CARMELO LOPAPA

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Centrodestra, non c’è solo il caso Roma. A Salerno e Latina quattro candidati. E a Bolzano sono addirittura sei

Su 13 grandi capoluoghi in cui si eleggeranno sindaci e consigli – quelli più significativi con più di 100 mila abitanti – l’asse Berlusconi-Salvini-Meloni ha resistito alla rottura solo per dinamiche e accordi locali in cinqueC’ERA una volta il centrodestra. Non esiste già più in gran parte dei 1367 comuni in cui si andrà al voto il 5 giugno. Per il big bang non bisognerà aspettare l’indomani delle amministrative. città. Ovvero nel 38,5 per cento delle piazze. Nel resto addio: l’alleanza Forza Italia – Lega – Fratelli d’Italia è già un lontano ricordo. Per non dire dei cinque grandi centri (Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna), in cui com’è stranoto l’accordo è stato raggiunto solo nel capoluogo lombardo sul nome di Stefano Parisi e la percentuale scende dunque al 20.

Ovunque, nel resto d’Italia, sul pennone sventolano gli stracci al posto dei vessilli della coalizione che fu. Gli ultimi insulti di Salvini a Berlusconi sono di queste ore (“E’ un leader sotto ricatto”). Così, è un mezzo miracolo che l’alleanza abbia retto quanto meno a livello locale a Cagliari, pur dietro il civico (Piergiorgio Massidda, ex senatore forzista, sfiderà il sindaco uscente di centrosinistra Massima Zedda) a Trieste, Rimini, e Ravenna. Altrove invece è il caos. A cominciare da Bolzano, col record tutto altoatesino di sei candidati per lo più civici riconducibili in qualche modo all’area di centrodestra, col siluramento del candidato unitario che Michaela Biancofiore aveva cercato di imporre (l’avvocato Igor Janes) in quota Fi, con conseguente minaccia di abbandono del partito da parte della fedelissima berlusconiana. E sarà quello di Bolzano appunto il primo test, dato che nella provincia autonoma si andrà al voto già l’8 maggio con ballottaggio il 22. Non è da meno Latina, roccaforte della destra, dove a sfidarsi saranno ben quattro aspiranti sindaci di centrodestra: Nicola Calandrini col sostegno leghista, Alessandro Calvi per Fi, Gianni Chiarato di “Fare” e Marco Savastano per Casa Pound. Più o meno la stessa corsa ad handicap va in scena a Salerno. Dove sono già scarse le possibilità di spuntarla sul candidato di centrosinistra nella città del potente governatore Vincenzo De Luca. Fi schiera Roberto Celano ma Fratelli d’Italia rompe e candida il suo Antonio Iannone, ex vicepresidente della Provincia. Gaetano Quagliariello ha voluto mettere la sua bandiera con Gialuigi Cassandra (ex Fi ed ex Fdi) e così Mario Adinolfi, leader del “Popolo della famiglia”, schierando il suo omonimo Raffaele Adinolfi.

Ma ormai la battaglia tra Forza Italia e Lega, affiancata da Fdi, è campale, soprattutto al Nord. L’ultimo strappo si è consumato a Novara. I berlusconiani si presentano con  Davide Andreatta per strappare Palazzo Cabrino al centrosinistra? E Salvini prende le distanze e piazza Alessandro Canelli. Del resto, in Piemonte l’andazzo è quello. Lo strappo si è consumato già da un pezzo nella ben più pesante Torino. “Osvaldo Napoli non è un candidato competitivo” ha sentenziato il capo leghista attaccando la scelta fatta da Berlusconi e puntando (col sostegno della Meloni) sul notaio Alberto Morano, tagliandosi fuori reciprocamente di fatto dalla corsa contro l’uscente Piero Fassino. L’ordine dello strappo è invertito ma il risultato identico a Bologna. Dopo la rottura definitiva su Roma, Forza Italia ha voltato le spalle all’aspirante sindaco leghista Lucia Borgonzoni, consigliera comunale uscente, supportata anche da Fdi, per virare sul capogruppo forzista in Regione Emilia-Romagna, Galeazzo Bignami. Ma anche lì, la campagna per strappare il Comune al pd Virginio Merola si presenta proibitiva. E poi Napoli, dove invece è stata Giorgia Meloni a consumare la sua vendetta ai danni del Cavaliere candidando Marcello Taglialatela, il loro uomo di punta all’ombra del Vesuvio, proprio quando l’imprenditore Gianni Lettieri in quota forzista sembrava già designato quale candidato unitario. Enzo Rivellini, schierato dall’Msi-Destra nazionale, completa il quadro del puzzle. Col sindaco uscente Luigi de Magistris che ringrazia.

Va così da Bolzano alla punta dello stivale, del resto. Perfino nei centri più piccoli, sotto i centomila. Ad esempio a Benevento, dove Forza Italia ha schierato il candidato-icona Clemente Mastella, gli altri si sono defilati rinunciando a presentare liste, pur di non sostenerlo. Vano anche l’ultimo tavolo unitario convocato da Altero Matteoli per trovare un minimo di intesa nazionale con gli sherpa di Lega e Fdi. “E’ partita l’Opa ostile di Salvini e Meloni contro Berluscomni, al di là delle sceneggiate allestite dai due su Roma – attacca Marcello Fiori, responsabile Enti locali di Fi – Hanno voluto rompere, ma come la Le Pen in Francia, potranno pure conquistare qualche sporadica vittoria ma non governeranno mai, non vinceranno mai le politiche, senza di noi non esiste il centrodestra”. E ad oggi il centrodestra non esiste già più.

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Il girone di ritorno ha fatto riflettere De Laurentiis sul rinnovo di Sarri

La Gazzetta dello Sport parla di de Laurentiis e del rinnovo di Sarri

“Il presidente aspetta di vedere come finirà il campionato prima di fare un bilancio. Tuttavia, il girone di ritorno gli ha fatto venire qualche legittimo brivido: il Napoli piccolo con le grandi in trasferta non lo ha soddisfatto. La gestione da parte dell’allenatore di alcune partite importanti non lo ha convinto a pieno. Il modo in cui Sarri ha fatto ruotare gli uomini gli è piaciuto anche meno perché De Laurentiis sperava che l’organico venisse sfruttato in ogni suo componente, nuovi acquisti compresi. Infine, il nervosismo mostrato da Sarri in panchina non ha aiutato la squadra a scrollarsi di dosso le pressioni della lotta per il vertice”

“Anastasia – Il Ricordo di un Sogno” il 30 aprile a Scafati

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I dettagli

Replicherà il 30 aprile alle ore 20.45 presso il teatro “San Francesco” di Scafati lo spettacolo musicale “Anastasia – Il Ricordo di un Sogno” scritto da Yari Mirko Alfano ed interpretato dalla compagnia de “Gli Adagi”, con la regia dello stesso autore. Detto spettacolo, entrato nella rassegna del teatro scafatese, ha una trama romantica, affascinante, ricca di colpi di scena e di spunti di riflessione. Anya, una coraggiosa e giovane donna, una volta uscita da un orfanotrofio, ove le sembra di aver trascorso tutta l’esistenza, tenta finalmente di scoprire il mistero della sua infanzia e di ritrovare la sua famiglia, della quale non ha alcun ricordo.   Unico riferimento del passato è un ciondolo con un chiaro riferimento alla città di Parigi.         Nel percorso, la bella Anya, verrà aiutata da Dimitri e Vladimir e al contempo, ostacolata dal malefico e potente Rasputin, il malvagio santone che si serve di malefìci e che, insieme al pipistrello albino Bartok, renderà il percorso della giovane donna e la scoperta della sua storia molto più complicato e pieno di insidie. Con un testo teatrale “semplice” ma ricco di emozioni, unito ad uno spartito musicale travolgente e in grado di evocare l’opulenza dell’aristocrazia russa e l’energia di Parigi, lo spettacolo musicale  “Anastasia – Il Ricordo di un Sogno” ripercorre il viaggio di una donna sospesa tra la consapevolezza grave del presente ed i ricordi confusi del passato, la quale si abbandona alla promessa (resa forse a se stessa) di trovare, alla fine, il proprio posto nel mondo. Il corpo di ballo, molteplici cambi d’abito e di scenografia terranno sempre viva l’attenzione del pubblico; il ritmo incalzante di questo musical, unito ai brani eseguiti interamente dal vivo, fanno di questo spettacolo un vero inno all’amore in diverse sfaccettature.     Oltre alla protagonista (interpretata da Giada Cecco) ed al regista e autore Yari Mirko Alfano (che interpreta Dimitri) fanno parte di questo cast: Annabella Vitale ,Daniele Dattilo, Esmeraldo Napodano, Elizabeth Erochin , Adriana Scava, Angelo Pepe, Marta Capasso, Viviana Curcio, Mariarosaria Di Gennaro, Francesco Delle Donne, Arianna Sorrentino, Alessio Di Salvatore.  Le coreografie sono a cura di Lady Carol, le musiche di Ellis Colin, il trucco da Luisa Danese; le scenografie sono di Daniele Dattilo e Roberta Curcio e i costumi e la sartoria sono di Daniele Dattilo, Elizabeth Erochin, Maddalena Marrazzo, Maria Sorrentino, Anna Balzano mentre le  foto e la grafica sono state curate  da Giada Cecco Photo&Graphic.

Per maggiori informazioni: 3319468408/3341640554

Un rigore di Di Napoli in Napoli-Samp 1-0 del 1996

I dettagli

Il giorno 28 aprile il Napoli ha giocato dodici partite, dieci in serie A e due in serie B, ottenendo quattro vittorie e cinque pareggi, con tre sconfitte.

Ricordiamo l’1-0 alla Sampdoria nella terzultima giornata della serie A-1995/96

Questa è la formazione schierata da Vujadin Boskov:

Taglialatela, Ayala, Colonnese, Cruz, Tarantino (22′ Policano), Buso, Bordin, Pari, Pecchia, Pizzi (73′ Di Napoli), Agostini (82′ Taccola.

I gol: 86′ Di Napoli (rigore)

A tre giornate dalla fine il Napoli era sestultimo. A fine torneo gli azzurri chiusero in decima posizione alla pari con Cagliari ed Udinese. Il rigore decisivo contro la Sampdoria porta la firma di Arturo Di Napoli che ha segnato 5 gol nelle sue 28 presenze in serie A con la maglia del Napoli. In più ci sono 2 partite di coppa Italia senza segnare.

Reina: “Abbiamo superato la sconfitta di Roma, possiamo vincerle tutte”

Tuttosport riporta alcuni virgolettati di Pepe Reina al padre Miguel

“«Non essere preoccupato papà, abbiamo già superato la sconfitta di Roma», la più grande rassicurazione arriva da Pepe Reina, in collegamento telefonico con papà Miguel. Lo tranquillizza, lo rincuora e gli promette un grande finale di campionato: «Abbiamo tutte le qualità per vincere le ultime tre partite, siamo uniti e lo dimostreremo in campo già lunedì contro l’Atalanta». Era proprio quello che volevano sentire, lasciarsi la sconfitta dell’Olimpico alle spalle per conquistare 9 punti contro Atalanta, Torino e Frosinone per respingere l’assalto della rivale giallorossa”.

Il coraggio di sfidare il populismo

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POPULISMO – La chiusura del Brennero era nell’aria. Il voto di domenica e le affermazioni intransigenti del primo arrivato, Norbert Hofer, hanno accelerato una dinamica già in moto. Hofer è in ballottaggio; fermare l’immigrazione è il suo cavallo di battaglia. Il Brennero è vittima della retorica sulla chiusura delle rotte mediterranee. Anche se i passaggi di migranti attraverso la frontiera austro-italiana non sono lontanamente paragonabili alla piena proveniente dai Balcani dello scorso anno, almeno per ora, l’Austria mette le mani avanti.

Nel calcio come in politica il tempismo è tutto. Si temeva che con l’estate si aprisse la rotta italiana. Roma e Bruxelles si trovano messe di fronte al fatto compiuto ben prima. Bruxelles per ora tace. L’Italia vede ignorate o respinte al mittente le sue più che fondate rimostranze. Hofer, che parla come già fosse Presidente, si è spinto fino a liquidare la revisione della regola di Dublino che la Commissione Ue sta timidamente portando avanti. Il paese dove arrivano i rifugiati, ha detto, se li deve tenere. Tanto peggio per l’Italia (o per la Grecia o la Spagna): hanno firmato l’accordo di Dublino – dovevano pensarci prima.

Se la brutalità del linguaggio stupisce dobbiamo abituarci. Questo è, purtroppo, il nuovo lessico politico in Europa (e non solo). E’ la comunicativa con cui i ribelli anti-sistema riescono a stimolare gli istinti peggiori che ribollono nel continente. Non bisogna andare troppo lontano; risuona ogni giorno anche in Parlamento. I politici tradizionali, come Angela Merkel, vengono messi sulla difensiva. Ancora peggio è l’impermeabilità a critiche e obiezioni. L’Italia aveva chiesto a Vienna di ripensarci. L’Austria ha risposto tirando dritta per la propria strada. Né fa intravedere spazi per un ravvedimento in extremis.

Diritto e Giustizia in Polonia o Erdogan in Turchia si comportano alla stessa maniera, ignorando contrappesi istituzionali e vincoli internazionali. I populisti si fanno forti del consenso, in parte nazionale in parte trasversale, per buttare alle ortiche il principio dei «checks and balances» al potere dell’esecutivo. L’America sta conoscendo simili pulsioni ma almeno ha il baluardo di una Costituzione oltre duecentennale di lapidaria semplicità. L’Europa è più vulnerabile.

Il Brennero torna così ad essere una frontiera. Senza consultare chi è dall’altra parte, l’Austria reintroduce il filtro ai transiti. Avrebbe potuto ammantarlo della temporaneità ed emergenza previste da Schengen. Non sembra farlo. Alla prevaricazione, l’Italia ha finora risposto con la reazione pavloviana di cercare l’aiuto dell’Ue. Bruxelles tace. Tace anche Berlino. Forse per impotenza; forse in Germania Merkel non ha più sufficiente capitale politico da spendere sull’apertura di tutte le frontiere. Anche per lei è fondamentale che, chiusa la rotta balcanica, non se ne apra un’altra dall’Italia.

Dall’Ue possiamo aspettarci qualche voce amica, ma non saranno le benintenzionate dichiarazioni di Juncker o del Parlamento europeo a far breccia a Vienna, tanto meno con un futuro Presidente del Partito della Libertà. Mantenere la pressione a Bruxelles è importante, ma l’Italia deve anche affrontare risolutamente Vienna faccia a faccia. Questa è una controversia bilaterale seria con un paese vicino, legato all’Italia da una fitta rete d’interessi e d’interdipendenze. Il Brennero taglia a metà il Tirolo, separa quello austriaco dall’Alto Adige. La chiusura è anche un torto agli altoatesini italiani. Può diventare la prima vera crisi di politica estera di Matteo Renzi, senza sponde cui appoggiarsi.

Fare la voce grossa a suon di dichiarazioni è un esercizio sterile. Può solo aiutare la campagna elettorale di Hofer. Qualsiasi attacco italiano non fa che portare acqua al suo mulino. Quello che serve è una forte azione diplomatica nei confronti di Vienna e in altre capitali. All’Austria va fatto presente, con fermezza ma senza isterismi, l’inaccettabilità di misure unilaterali sul confine dei due paesi e le possibili contromisure italiane – che vanno studiate. Con calma e senza twitter. Abbiamo sicuramente leve da usare. Alla Germania va detto che la connivenza con l’Austria non fa che rinviare il problema. Agli altri partners che la chiusura unilaterale di un confine è uno strumento d’isolamento che può ritorcersi contro chiunque.

A questa diplomazia, riservata, incisiva, essenziale, non eravamo più abituati, almeno in Europa. Non è bella. Non cerca il consenso solo la composizione degli interessi. Ma nell’Europa dei populismi e delle crisi torna a contare e dobbiamo sapercene servire. L’Ue non ci toglierà le castagne dal fuoco se non ci aiuteremo da soli.

vivicentro.it-editoriale / lastampa / Il coraggio di sfidare il populismo STEFANO STEFANINI

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Il secondo posto avvicina Higuain e il Napoli

Tuttosport scrive sul futuro di Gonzalo Higuain

“La priorità è il campionato, il Napoli intende chiudere la pratica Champions prima di intavolare ogni discorso di mercato perché il futuro passa dal secondo posto. Si attenderà dunque l’aritmetica per capire quale sarà il destino di Sarri e se De Laurentiis eserciterà l’opzione (unilaterale) di rinnovo entro il 31 maggio, ma anche per avere un quadro più chiaro di quello che sarà il futuro di Higuain e la certezza della Champions non può che essere un valido motivo per convincerlo a restare. Non servirà solo aumentargli l’ingaggio, il Pipita vuole sposare un progetto ambizioso e se quello del Napoli lo sarà, è difficile immaginare di vederlo indossare un’altra maglia nella prossima stagione”

Sportiello, l’agente: “Napoli è la soluzione ideale”

I dettagli

Come riferisce Il Mattino, il diesse del Napoli, Cristiano Giuntoli, conosce molto bene il portiere dell’Atalanta, Marco Sportiello avendolo già avuto con se al Carpi. Nell’ultima sessione di mercato, poi, Giuntoli ha provato a strappare un’opzione nell’affare Grassi per tenerlo come vice Reina per un anno e poi lanciarlo come titolare. Il suo agente dichiara: “Napoli potrebbe essere una soluzione ideale per Sportiello. Parliamo di una grande piazza dove c’è un direttore sportivo come Giuntoli che lo ha visto crescere, un allenatore importante come Sarri e una grande tifoseria. Vedremo cosa succederà”. 

Un posacenere vuoto

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Dopo avergli parlato una decina di volte, l’avvocato del presunto leader degli stragisti islamici che insanguinarono Parigi è giunto alla conclusione che Abdeslam Salah sia «un povero coglione che ha l’intelligenza di un posacenere vuoto, pensa di vivere in un videogioco e del Corano ha letto solo qualche interpretazione su Internet». «Per spiriti piccoli come il suo» ha aggiunto l’avvocato, «il web è il massimo che siano in grado di capire». Ora gira sotto scorta.

Dunque il male, prima ancora che banale, è stupido. Anche il bene, come dimostra la polizia belga che ha impiegato mesi per acciuffare il «povero coglione», benché l’avesse sotto il naso. Eppure al male siamo restii a prestare patenti di imbecillità. Secoli di letteratura ci hanno abituato ad ammantare i malvagi di un’aura professionale. Il lord Voldemort di Harry Potter e il dottor Moriarty di Sherlock Holmes tutto sono tranne che stupidi. Ma la facilità con cui oggi si può compiere una strage di massa apre agli stupidi spazi di manovra un tempo impensabili. E il web, abolendo ogni intermediazione, mette il cretino davanti allo specchio. Intendiamoci. Un cretino è sempre pericoloso. Ma un cretino su Internet di più. E rischia di ritrovarsi carne da cannone di qualche setta di fanatici senza mai imbattersi lungo la strada in qualcuno che gli instilli il seme del dubbio. Essere offesi da un cretino è consolatorio, per certi versi. Ma per altri, penso ai parenti delle vittime, ancora più irritante.

vivicentro-opinione / lastampa / Un posacenere vuoto MASSIMO GRAMELLINI

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Sarri: “Nessuno può toglierci il secondo posto”

I dettagli riportati da Il Mattino

Il tecnico parla alla squadra a Castel Volturno: “Finiamo l’opera, ci siamo meritati questo secondo posto e nessuno deve pensare di potercelo togliere. Faccio fatica a spiegarmi come abbiamo perso la partita di Roma. Però se uno ha gli avversari in pugno, deve colpirli e affondarli”. Brucia ancora la sconfitta di Roma, ma Sarri prova a tirare su lo spogliatoio: “Ora non pensiamoci più, abbiamo tre partite da vincere. Se non lo faremo, vuol dire che non meritiamo di andare in Champions”. Poi, sempre ieri, la squadra ha visto gli errori fatti all’Olimpico, specie nell’azione del goal col movimento sbagliato dei centrocampisti. Le prossime due partite, gli ultimi chilometri di corsa, sono un mondo nuovo per Sarri che per un obiettivo così importante non è mai stato in lotta nella sua carriera. L’impaccio, che è la paura di perdere tutto in un istante, dopo tanta fatica, lo accompagna in punta di piedi. Ci pensa anche il vicepresidente Eduardo De Laurentiis a scuotere l’ambiente: “Il destino è nelle nostre mani”. 

Ayrton Imola meeting dal 30 aprile al 1 maggio 2016

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Ayrton per sempre nel cuore di Carlo Ametrano.

Ecco il comunicato ufficiale dell’Ayrton Imola Meeting per i fans italiani e stranieri che vogliono dare il loro contributo i giorni 30 aprile e 1 maggio ad Imola:

Sarà un evento piacevole per i fan di Ayrton per tutti coloro che desiderano essere presenti a Imola presso autodromo Enzo e Dino Ferrari durante i giorni-30 aprile / 1 MAGGIO.
Lo scrittore Carlo Ametrano sarà presente ,firmando il suo libro di successo “Ayrton per sempre nel cuore” (scritto in italiano, con i suoi 5000 copie già vendute) per tutti coloro che vorrebbero una copia. Possono trovare, Carlo e altri tifosi presso la statua di Ayrton nel parco acque minerali, nei pressi del tamburello, uno scambio di pensieri e sentimenti, sul nostro amato campione.

Incontrarci è molto semplice, basta digitare “Monumento di Senna” dell’app Google Maps e sarete lì!
Se volete averte una copia del libro, ma non potete essere presenti, potete contattare Carlo in + 39 333-6810902 e prenotate la vostra copia personale.
Vai haver um evento agradável para os fãs de Ayrton todos os que desejam ser presentes em Imola no Autodromo Enzo e Dino Ferrari durante os dois dias-30 abril/1 de maio.
O escritor Carlo Ametrano estará lá vendendo e assinando seu bem sucedido livro “Ayrton por sempre nel cuore” (escrito em italiano, com seus 5000 cópias já vendidas) para todos aqueles que gostaria de possuir uma cópia. Você pode encontrar, Carlo e outros fãs na estátua de Ayrton no parque Acque Minerali, perto de tamboréu-fora do circuito – a troca de pensamentos e sentimentos sobre nosso amado campeão.
TUES 19:58
nos encontrar é muito simples, basta digitar “Monumento de Senna” do aplicativo Google Maps e você estará bem lá!
Se você deseja comprar o livro, mas não será capaz de participar, você pode contatar carlo em + 39 333-6810902 e reserve sua cópia pessoal.

There’ll be a nice event for all Ayrton’s fans who wish to be present in Imola at the Autodromo Enzo e Dino Ferrari during the two days-30 April/1 May.
The writer Carlo Ametrano will be there selling and signing his successfull book “Ayrton per sempre nel cuore” (written in italian with its 5000 copies already sold) for all those who’d like to own a copy. You can meet Carlo and other fans at the Ayrton’s statue in the park Acque Minerali, near Tamburello-outside the circuit- to exchange thoughts and feelings about our beloved champion.
TUES 19:58
Finding us is very simple, just enter “Senna Monument” on the app Google Maps and you’ll be right there!
If you wish to buy the book but won’t be able to participate, you can contact carlo at +39 333-6810902 and reserve your personal copy.

Azzurri in campo in vista dell’ Atalanta: il report dell’ allenamento

Dopo la trasferta dell’ Olimpico contro la Roma sono ripresi, nella giornata odierna, gli allenamenti in vista della prossima gara di campionato. Questo il report della giornata:

“Seduta pomeridiana per il Napoli a Castel Volturno.

Gli azzurri prepareranno il match contro l’Atalanta per il “monday night” della 36esima giornata al San Paolo alle ore 21.

Dopo l’attivazione la squadra si è divisa in due gruppi. lavoro aerobico e partitina a porte piccole per chi ha giocato a Roma, mentre gli altri uomini della rosa hanno disputato una partitina a campo ridotto.

Domani doppia seduta”.

Da sscnapoli.it

De Maggio: “Sarebbe assurdo non convocare Insigne per i prossimi Europei”

Nel corso di “Radio Gol”, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Kiss Kiss, il conduttore Valter De Maggio è intervenuto riguardo alla questione della convocazione di Lorenzo Insigne ai prossimi Campionati Europei in Francia. Ecco le sue parole:
“ Sarebbe davvero un’ assurdità escludere Lorenzo dalla lista dei convocati considerando anche la carenza di attaccanti in Italia. Se Conte fa una cosa del genere, chiamo i carabinieri!
Mi auguro comunque che il commissario tecnico possa svolgere un ottimo Europeo e non ci lamentiamo del fatto che abbia già firmato con il Chelsea: in serie A scarseggiano calciatori italiani di livello e vedere una partita come Inter- Udinese con 22 stranieri in campo è un dato che deve far riflettere”.

Modugno: “Serve ritrovare la giusta cattiveria e Sarri lo sa”

Da Castel Volturno, ai microfoni di Radio Kiss Kiss nel corso della trasmissione Radio Gol, è intervenuto Francesco Modugno, giornalista di Sky. Ecco quanto evidenziato:
“Sarri è stato il primo ad arrivare al centro sportivo per svolgere la seduta di allenamento, è apparso davvero carico. In queste ultime partite gli azzurri sanno di essere padroni del proprio destino, c’è da difendere un secondo posto che vale la qualificazione diretta alla fase a gironi della prossima Champions. Sarri è il primo ad essere consapevole che occorre ritrovare la giusta cattiveria in campo. Un dato, in un certo senso, fa sorridere : in questa stagione il Napoli è ancora imbattuto al San Paolo, un fattore che può risultare decisivo in questo finale “.

Affidata a Perotti di Legnano la gara tra Monopoli e Juve Stabia

Pierantonio PEROTTI di LegnanoPer la sedicesima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà sabato 30 alle ore 17 e 30 allo stadio “Vito Simone Veneziani” di Monopoli è stato designato Pierantonio PEROTTI della sezione di Legnano a dirigere la gara tra Monopoli e Juve Stabia.

Perotti, nato a Milano il 3 settembre 1985, è al suo terzo campionato in Lega Pro, l’unico precedente con le vespe risale ad una gara lontano dal “Menti”, ovvero allo scorso 16 novembre quando in quel di Benevento i gialloblù pareggiarono uno ad uno nel sannio, al vantaggio stabiese di Guido GOMEZ ad inizio ripresa, seguì a poco meno di dieci dalla fine il pari delle streghe con un’autorete di Marco MIGLIORINI.

L’assistente numero uno sarà: Andrea COSTANTINI della sezione di Pescara;

l’assistente numero due: Michele PIZZI della sezione di Termoli.

Giovanni MATRONE

Gesto lodevole di Insigne: mette all’asta le sue scarpette

I dettagli

L’attaccante del Napoli, Lorenzo Insigne, ieri sera ha voluto donare alla Caritas di Benevento le sue scarpette firmate per dare il suo contributo ai cittadini beneventani che il 15 ottobre scorso subirono una tremenda alluvione. Insigne ha sempre avuto un cuore grande e questo gesto ci fa capire il suo amore per Napoli, il Napoli è per tutta la regione Campania. Le scarpette saranno messe all’asta a partire da domani e il ricavato andrà in beneficenza alle famiglie alluvionate.

Auriemma: “Non ammettere i propri errori è un campanello d’allarme”

Raffaele Auriemma scrive su Il Corriere dello Sport

“Questo dovrà essere il prossimo step di crescita del Napoli: vincere le partite pur giocando male, con un rischiato e scandaloso 1-0. E’ troppo frustrante lasciare a Juventus e Roma i 3 punti del match, regalando loro l’unica occasione per tirare in porta e segnare nientemeno che all’88’ e al 89’ dei rispettivi match. Roba da prendersi a schiaffi per la rabbia, rovinarsi il fegato e fremere dal desiderio di tornare subito in campo per rimediare. Invece, dallo spogliatoio del Napoli filtra solo il rammarico per la fortuna che non ha arriso ad Higuain e Hamsik nelle tre occasioni sciupate a Roma e che, invece, ha accompagnato il piede destro di Nainggolan a decidere il match con l’unico tiro verso la porta di Reina. Non ammettere i propri errori è un campanello d’allarme che De Laurentiis e Giuntoli hanno, invece, ascoltato in tutto il suo sinistro presagio. Programmi futuri congelati e maggior presenza del presidente in queste ultime tre settimane di passione pre-Champions: fino a quando non sarà aritmetico il secondo posto, è giusto tenere tecnico e squadra sulla corda”.