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Incontro con padre Giulio Albanese: “VITTIME e CARNEFICI nel nome di “DIO””

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Padre Giulio Albanese, Mercoledì 18 maggio, presenterà la sua ultima pubblicazione dal titolo “VITTIME e CARNEFICI nel nome di “DIO””: Guerre, dittature, persecuzioni, migrazioni. La religione usata come strumento di odio e divisione nelle periferie del mondo e nel nostro cuore dell’Europa. Contro la “globalizzazione dell’indifferenza” le parole di un sacerdote e missionario che racconta in presa diretta dai luoghi del conflitto.
Padre Giulio AlbanesePadre Giulio Albanese (Roma, 1959), missionario della Congregazione dei Comboniani, ha diretto il New People Media Centre di Nairobi e fondato la Missionary Service News Agency (Misna). Collabora con varie testate giornalistiche per i temi legati all’Africa e al Sud del mondo, tra cui Avvenire, Vita e il Giornale Radio Rai. Docente di “giornalismo missionario/giornalismo alternativo” presso la Pontificia Università Gregoriana (Pug) di Roma, direttore delle riviste missionarie delle Pontificie Opere Missionarie, ha pubblicato tra gli altri Il mondo capovolto (Einaudi), Soldatini di piombo (Feltrinelli), Hic sunt leones (Ed. Paoline), Ma io che c’entro? (Ed. Messaggero), Vittime e Carnefici nel nome di “Dio” (Ed. Einaudi)

Presentata l’ edizione 2016 della Mille Miglia (VIDEO)

L’ edizione 2016 è stata presentata ufficialmente oggi, martedì 17 maggio: le vetture in gara sono 450 con 900 partecipanti arrivati da 41 paesi. La gara sarà suddivisa in quattro tappe:

  1. Giovedì da Brescia a Rimini,
  2. venerdì da Rimini a Roma,
  3. sabato dalla Capitale a Parma
  4. e domenica il ritorno a Brescia.

Mille miglia, Aldo Bonomi, vice Sidaco Castelletti, Piergiorgio Vittorini«La Mille miglia è un evento importantissimo non solo per la città di Brescia, ma per l’Italia intera» ha spiegato Aldo Bomomi, presidente di Mille Miglia srl, società organizzatrice della corsa che Enzo Ferrari definiva «la più bella del mondo».

Già oggi per le vie della città bresciana ci sarà un primo assaggio con 100 auto d’epoca che parteciperanno al primo trofeo Roberto Gaburri, dedicato all’ex presidente dell’Aci di Brescia recentemente scomparso.

Come ogni anno, anche quest’anno ci saranno innumerevoli variazioni nella viabilità della città con una lunga lista di divieti

Le modifiche principali che riguarderanno le fasi preliminari, la punzonatura di mercoledì e il d-day di giovedì.

Fino alle 20 del 24 maggio: divieto permanente di sosta in viale Venezia tra via Castellini e lo sbocco ovest di via Rebuffone.

Dalle 8 di mercoledì 18 maggio alle 18 del 19 divieto di sosta in:

  • via San Faustino,
  • Largo Formentone,
  • corso Mameli nel tratto tra corsetto Sant’Agata e via San Faustino,
  • via IV Novembre,
  • via Trieste,
  • da via Mazzini a via X Giornate,
  • via padre Giulio Bevilacqua,
  • via A. Volta,
  • via XXIV Maggio,
  • via della Posta,
  • via Bertolotti,
  • via Verdi .

 Dalle 16 alle 22 del 18 maggio e dalle 7 alle 18 del 19 maggio saranno chiuse al traffico, eccetto residenti e autorizzati: 

  • via San Faustino,
  • Largo Formentone,
  • corso Mameli nel tratto tra corsetto S. Agata e via San Faustino,
  • via IV Novembre,
  • via Trieste,
  • da via Mazzini a via X Giornate,
  • via padre Giulio Bevilacqua,
  • via A. Volta,
  • via XXIV Maggio,
  • via della Posta, via Bertolotti. 

Giovedì 19 è il d-day e quindi sarà la giornata cruciale dell’evento con tante limitazioni al traffico e parcheggi:

  • dalle 14 fino a cessata esigenza, sarà chiusa la corsia ovest della galleria Tito Speri, 
  • dalle 13 alle 20 è chiuso viale Venezia , tra via Mantova e via Benacense. 

Dalle 7 alle 20 del 19 maggio divieto di sosta in viale Venezia , fatta eccezione, dalle 12.30, del tratto compreso fra via Mantova e lo slargo ex Bortolotti. 

Dalle 13.30 alle 18 sono chiuse al traffico e potranno entrare solo residenti e autorizzati: via Turati corsia ovest, via Pusterla corsia sud, piazzale Arnaldo, via del Castello, via Brigida Avogadro, via Trieste da vicolo dell’aria a piazzale Arnaldo, corso Magenta, via Callegari da via G. Calini a corso Magenta, via San Martino della Battaglia, da via Moretto a corso Magenta, via Mazzini da via fratelli Lombardi a corso Zanardelli. 

Dalle 7 al termine della partenza divieto di sosta in piazzale Arnaldo, corso Magenta, via Brigida Avogadro, via del Castello.

Pmi: Unimpresa apre una nuova sede in Svizzera

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Nuova sede di Unimpresa in Svizzera. Grazie a un accordo con la società di consulenza Wieting Gandolfi & Partners che ha ricevuto un mandato di rappresentanza per la Confederazione elvetica. La nuova sede di Unimpresa sarà a Lugano e rappresenta una importante opportunità per le micro, piccole e medie imprese italiane di affacciarsi in un ambiente di affari di lunga tradizione e nel territorio di una nazione politicamente e socialmente stabile, dalla costante crescita economica, luogo ideale per fare crescere e sviluppare business in chiave internazionale. L’intesa – firmata oggi a Roma dal presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, e dall’amministratore di Wgp, Gabriele Gandolfi – trae fondamento da alcune recenti innovazioni normative cantonali volte a favorire gli scambi tra imprese italiane e svizzere, nell’ottica di una sempre maggiore trasparenza.

L’iniziativa in Svizzera – un ponte per le aziende virtuose italiane che hanno la capacità di fare la differenza sui mercati global – si inserisce nell’ambito dell’articolato piano di internazionalizzazione di Unimpresa che negli ultimi anni, proprio per favorire l’export e lo sviluppo all’estero delle pmi italiane, ha aperto sedi in: Brasile, Capo Verde, Cina, Emirati Arabi Uniti, India, Romania; sono stati sottoscritti accordi importantissimi anche col Vietnam.

L’economia della Svizzera è in fase di trasformazione, favorisce un’interazione più trasparente con i paesi della Comunità Europea e un particolare contesto d’affari con una valuta rafforzata di oltre il 20% che genera nuove opportunità che però necessitano di esperienza e qualità di servizi come la nuova rappresentanza di Unimpresa saprà garantire.

«L’internazionalizzazione è ormai un pilastro della nostra associazione, all’estero i nostri prodotti sono sempre più apprezzati. Vogliamo dare la possibilità all’Italia di valorizzare le sue eccellenze creando importanti occasioni di business per le micro, piccole e medie imprese. Dall’export e da contatti con realtà avanzate anche sul piano finanziario, come la Svizzera, il nostro Paese può trarre una spinta decisiva per agganciare definitivamente la ripresa» dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.

«Wgp è attiva dal 1991 e grazie alla sua rete internazionale, costituita in molti anni di attività, accompagna l’imprenditore affinché abbia a cogliere il massimo dei vantaggi che offre la piattaforma del sistema Svizzero. Le imprese italiane già operanti nel nostro paese, quelle che intendono affacciarsi alle opportunità d’affari sia direttamente che in partnership, gioveranno di questa collaborazione che parte con i migliori auspici, in un momento storico molto particolare per la Svizzera» dichiara l’amministratore di Wieting Gandolfi & Partners, Gabriele Gandolfi.

«Un sistema amministrativo snello, la facilità di insediamento e luogo ideale per innovare, con una moderata pressione fiscale e una indiscutibile certezza del diritto e sicurezza del cittadino, sono alcune dei vantaggi da considerare nell’intraprendere affari con la Svizzera» osserva il senior partner di Wgp, Giorgio Wieting.

vivicentro.it/economia – Pmi: Unimpresa apre una nuova sede in Svizzera

Ischia,ieri la ripresa degli allenamenti: tanta paura per il difensore Bruno

allenamenti ischia

Dopo il test amichevole di sabato contro la Nuova Ischia vinto per 5-0, Di Meglio e Buonocore hanno concesso un giorno di riposo domenica. Ieri pomeriggio i gialloblu sono tornati al lavoro allo stadio Mazzella,per il la prima seduta settimanale. La partita di andata contro il Monopoli è alle porte. Questi quattro giorni saranno decisivi per cercare di arrivare al meglio delle condizione fisica ma sopratutto a livello mentale. Dopo una settimana vissuta di turbolenza: prima con l’esonero di Antonio Porta,poi con la firma dei due tecnici isolani Di Meglio e Buonocore, infine il ritorno della squadra sull’isola. Tutti questi fattori hanno fatto riaccendere l’entusiasmo alla popolo gialloblu che ora crede fortemente a questa salvezza,nonostante i tanti errori commessi dalla società per l’intero arco della stagione. La seduta dell’allenamento si è aperta con la squadra divisa in due gruppi, con delle piccole partitelle in un piccolo rettangolo di gioco. Gianni Di Meglio ed Enrico Buonocore ancora una volta hanno provato il modulo del 3-5-2, un modulo che sembra sposarsi perfettamente vista la rosa della squadra che hanno a disposizione. Nella partita svolta a metà campo i due tecnici però hanno mischiato le carte, inserendo quei giocatori che fin’ora avevano trovato poco spazio durante la stagione. Da una parte davanti a Iuliano , sono stati schierati Guarino,Filosa con il giovane Pistola, Vandam e Porcino esterni alti di centrocampo in fase di possesso palla. A centrocampo Acampora che sembra vivere di un ottimo momento di condizione fisica,il quale potrà contribuire in vista dello spareggio contro i pugliesi. Accanto all’ex Monza,erano presenti Palma e Pepe. In avanti Rubino con Gomes pronto a sfruttare gli inserimenti. Proprio l’ex attaccante del Sassuolo, durante la partitina in famiglia è stato autore di due gol,che sia un buon segnale per la partita di sabato. Dall’altro lato invece sono stati schierati giocatori che quasi certamente faranno parte degli undici titolari: Florio,Armeno, Kanoute e Bruno. Proprio quest’ultimo oltre ad essere una pedina in più da poter schierare come terzo centrale difensivo,ieri durante l’allenamento è uscito anzitempo dal campo per un colpo subito alla spalla in un contrasto con Gomes. C’è stato un momento di apprensione,ma sopratutto di tensione perchè c’era il pericolo che gli fosse uscita la spalla. E’ stato accompagnato subito in ospedale da due dirigenti gialloblu. Dopo la visita all’ospedale Rizzoli,fortunatamente il pericolo di non poterlo avere in campo sabato è stato annullato. Gli esami hanno evidenziato soltanto una forte contusione. Il difensore dovrà stare a riposo soltanto un giorno. Alla ripresa erano assenti i difensori Savi e Moracci che quasi certamente sabato daranno forfait. Inoltre Giorgio Di Vicino ha saltato ancora un allenamento,tenuto a riposo a scopo precauzionale,con la speranza di vederlo in campo sabato dal primo minuto. I gialloblu oggi pomeriggio alle ore 15:30 allo stadio Mazzella effettueranno la seconda seduta settimanale.

Buffon: “Se il Napoli avesse vinto contro di noi, non ce l’avremmo fatta”

Ai microfoni di Tiki Taka, è intervenuto il portiere della Juventus e della nazionale italiana, Gianlugi Buffon: “Riguardo alla sfida con il Napoli, vedendo il calendario e l’abitudine a gestire determinati momenti, anche di tensione durante la stagione, anche se fossimo rimasti a due punti non sarebbe cambiato tantissimo. Se avessimo perso contro il Napoli saremmo andati a -5 e il tutto avrebbe pompato lo spogliatoio del Napoli. A quel punto non ce l’avremmo più fatta. Napoli? Hanno meritato il secondo posto. Il Napoli è stata la squadra che ci ha impaurito di più. Ha avuto una crescita esponenziale rispetto all’anno scorso. Specialmente nei goal subiti e nella fase difensiva, offensivamente parlando è rimasta più o meno inalterata, la mano dell’allenatore si è vista“.

Napoli, senti Giampalo: “Tonelli grande acquisto, andrei in guerra con lui”

Le sue parole…

Ai microfoni di Radio Crc, Marco Giampaolo, tecnico dell’Empoli, ha commentato il trasferimento di Tonelli al Napoli: “Empoli? Ho avuto una bella opportunità, ringrazio la società, ho trovato un ambiente rispettoso dove si fa calcio e si valorizzano i giovani. E’ una bella realtà del calcio italiano. Tonelli? Il Napoli porta in casa un giocatore che conosce benissimo Sarri, questo non è di secondo piano. E’ un giocatore che in campo ha una leadership, si fa sentire, quando non c’è si sente, è sempre positivo durante la gara e se commette un errore non ha mai il braccino corto. E’ un difensore nello spirito, nella testa. Non ha bisogno di tempo, conosce bene quello che chiede Sarri e dentro di lui già sa cosa fare. La scelta del Napoli infatti non è casuale. E’ forte di testa, ha temperamento, in Italia credo sia tra i più forti. Ha personalità, come Hysaj che avete visto. E’ un grande acquisto. Napoli? Ha fatto un grande calcio, a differenza della Juventus deve fare sempre grande calcio per vincere, ma forse è una cosa positiva. L’anno prossimo farà ancora meglio, partirà già con consapevolezza e autostima. E’ già forte, ma allargherà la rosa per la Champions. La Juventus ha vinto all’ultimo minuto lo scontro diretto, poi non s’è più fermata. A volte la palla rotola, gira così e c’è poco da dire. Il Napoli ha preso la rincorsa per il prossimo anno” Come ha vissuto Tonelli l’approdo in Champions del Napoli? Ha visto la gara con la squadra, i compagni lo prendevano un po’ in giro. Era già venuta fuori la notizia, gli ho fatto l’in bocca al lupo per il Napoli e la nazionale. Io all’inizio gli dissi: ‘Se dovessi andare in guerra, io ci andrei con te’. Ho detto tutto”.

Tonelli: “Le visite stanno andando bene, ma devo ancora firmare”

Arrivano le prime parole di Tonelli da- quasi- difensore del Napoli. Terminate le visite mediche, ecco quanto dichiarato dall’ormai giocatore ex Empoli: “E’ ancora presto, devo ancora firmare tutto. Per adesso penso stia andando tutto bene. Sarri? Ancora non l’ho sentito.”

Il Punto 17 maggio

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Il Punto 17 maggio –  Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info

Il bonus bebè – ora potenziato nell’importo – aiuta gli indigenti ma non incentiva la natalità. Gli italiani fanno pochi figli perché l’incertezza del futuro porta i giovani a rimandare la formazione della famiglia. E spesso il rinvio diventa rinuncia. Urgono altre politiche che diano sicurezze e più servizi di welfare.
Con buona pace di chi tra insegnanti e ragazzi l’ha boicottata, la partecipazione ai test Invalsi è stata massiccia: 97 per cento nelle elementari e 91 nella secondaria superiore. La misurazione delle competenze degli studenti è prassi consolidata in moltissimi paesi avanzati. Imperfetta, però – nei suoi limiti – utile.
Sempre più importanti nell’azionariato delle società quotate, i fondi d’investimento entrano nei Cda con pochi consiglieri. Volutamente. A volte, così, la maggioranza del capitale esprime una minoranza di amministratori. Paradossale ma giusto: il loro mestiere è gestire risparmio, non imprese.
Depresso dal calo del prezzo del petrolio – sua unica risorsa – il Venezuela precipita in una recessione profonda, con il Pil previsto per il 2016 a -8 per cento. Alla crisi economica si accompagna l’inevitabile crollo di popolarità del presidente Nicolas Maduro, che presto potrebbe perdere il posto.
Se vincerà la Brexit, meno immigrati andranno nel Regno Unito. Che soffrirà economicamente anche per questo. Una ricerca indica infatti che tanti cittadini di varie nazionalità (per esempio Grecia, Ungheria e Polonia) sono più disponibili a lavorare degli inglesi, ormai affezionati al loro tempo libero.
I candidati sindaci alle prossime elezioni sono stati scelti con metodi vari, dalle decisioni di vertice alle primarie. Su queste ultime, in alcuni casi si è allungata l’ombra di brogli e scorrettezze. Così qualcuno propone di istituirle per tutti, regolate dalla legge. Con qualche vantaggio ma molti dubbi.

Francesco Daveri e Mariasole Lisciandro rispondono ai commenti dei lettori al loro articolo “Si legge Ttip, si pronuncia disinformazione”.

Spargete lavoce: 5 per mille a lavoce.info
Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

  • Riecco il bonus bebè, un’arma spuntata per la natalità
    17.05.16
    Marco Albertini e Alessandro Rosina
    Torna di attualità il bonus bebè. Ma la misura non favorisce la natalità, è uno strumento contro il rischio povertà delle famiglie con figli. Per garantire alle giovani generazioni le sicurezze di cui hanno bisogno prima di avventurarsi nella genitorialità, servono altri e più stabili interventi.

  • Sull’Invalsi la protesta preventiva fa flop
    17.05.16
    Maria De Paola
    Quest’anno la partecipazione ai test Invalsi è stata ampia: 97 per cento nella scuola primaria e 91 nella secondaria superiore. Il boicottaggio sembra essere fallito anche se solo in fase di correzione si potrà dare un giudizio definitivo. L’Invalsi è imperfetto, però dà informazioni utili.
  • Consigli di amministrazione a misura di fondi
    17.05.16
    Marco Ventoruzzo

    Quando sono i fondi di investimento ad avere la maggioranza dei voti in assemblea si può verificare il paradosso che si limitino a eleggere solo una piccola minoranza di consiglieri nel cda. Lo ha sottolineato anche l’ultima relazione annuale della Consob. Due soluzioni tecniche da approfondire.

  • Tempi duri per Maduro
    17.05.16
    Marco Lossani
    Il presidente del Venezuela fronteggia una ondata di impopolarità che potrebbe condurlo ad abbandonare in anticipo la carica. La grave recessione deriva da scelte sbagliate in un’economia priva di adeguata diversificazione produttiva. Lo stock di riserve petrolifere e la mancanza di energia.
  • Gli immigrati preferiscono il lavoro
    17.05.16
    Simone Moriconi e Giovanni Peri

    La Brexit ridurrebbe l’arrivo di immigrati nel Regno Unito. Ma una ricerca mostra che i cittadini di paesi come Grecia, Ungheria e Polonia tendono a preferire il lavoro rispetto al tempo libero. Un tratto culturale che può valere un aumento del tasso di occupazione nello stato di accoglienza.

  • Il lato negativo delle primarie per legge
    17.05.16
    Davide Vittori

    Un disegno di legge mira a regolare lo svolgimento delle primarie. Sono diversi gli aspetti che suscitano dubbi. A partire dal fatto che si tengano per l’elezione di sindaci e presidenti di regione, ma non per scegliere il candidato presidente del Consiglio. Multe a chi non rispetta il risultato.

Unioni civili, Bagnasco: ”Utero affitto sarà colpo finale”

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Unioni civili, il presidente Cei: “Differenze sono solo artifici giuridici facilmente aggirabili”. E rimprovera: “Troppe energie spese rispetto a veri problemi del Paese”. Orfini (Pd): “Legge non è contro la famiglia”. Meloni (Fratelli d’Italia): “Cardinale ha ragione, norma cavallo di Troia”. Quagliariello (Idea): “Arcivescovo squarcia velo d’ipocrisia

CITTA’ DEL VATICANO  La legge sulle unioni civili “sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia” e “le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà”. È  il presidente Cei, card. Angelo Bagnasco, a lanciare l’allarme nella relazione al secondo giorno all’assemblea generale.

Parole che non trovano d’accordo il  presidente del Pd, Matteo Orfini, che difende l’operato del governo e respinge qualsiasi ipotesi di fare polemica:  “Non penso che dovere della politica sia polemizzare con Bagnasco. Quello che pensiamo sull’argomento lo abbiamo dimostrato votando la legge. La legge sulle unioni civili non è contro la famiglia, ma distribuisce diritti senza toglierli a nessuno”, ha ribadito. “Abbiamo fatto una scelta coraggiosa – ha aggiunto – che viene dopo un dibattito estenuante. Non credo che questo sia in contraddizione con l’esigenza di fare politiche per le famiglie”.

Completamente diversa la posizione della candidata di Fratelli d’Italia al Campidoglio, Giorgia Meloni: “Il presidente della Cei ha ragione: questa legge sulle unioni civili è il cavallo di Troia per introdurre in Italia la pratica dell’utero in affitto, una mostruosità che umilia e sfrutta il corpo delle donne. Comprare per soldi la maternità e la gestazione – ha aggiunto – non è una conquista di civiltà, ma una barbarie da combattere”.

Sulla stessa linea si muove il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’: “Affinché sulle unioni civili ci sia un confronto vero bisogna stracciare il velo dell’ipocrisia. E il cardinale Bagnasco su questa legge ha detto la verità che un falso compromesso ha cercato invano di coprire: il testo equipara sostanzialmente unioni e matrimonio e di lì all’utero in affitto la strada è tracciata”.

Troppe energie per unioni civili. Per l’arcivescovo di Genova, il lavoro che manca, la povertà, le dipendenze come quelle legate al gioco d’azzardo sono i problemi del Paese rispetto ai quali “la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo”. E rimprovera l’eccessivo impegno profuso dalle forze politiche per raggiungere l’obbiettivo delle unioni civili: “Non si comprende – ha detto – come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze, già per altro previste dall’ordinamento giuridico, ma a schemi ideologici”, ha aggiunto il presidente della Cei, parlando della “recente approvazione della legge sulle unioni civili”.

Manovra coraggiosa per le famiglie. Un fronte di preoccupazione, ha aggiunto l’arcivescovo di Genova, “è quello della natalità. Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo, oggi perlomeno si parla di inverno demografico”, ha sottolineato Bagnasco. “La demografia è un indicatore decisivo dello stato di salute di un Paese”, ha aggiunto, chiedendo: “Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza? Si avverte l’urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto ‘fattore famiglia’ sarebbe già un passo concreto e significativo”.

Povertà e corruzione. E, sempre parlando dei problemi a cui l’Italia deve fare fronte, dopo che ieri il Papa aveva invitato la Chiesa a lasciare i beni non necessari, il presidente della Cei ha evidenziato come ci siano sempre più poveri nel nostro Paese e una ricchezza sempre più concentrata nelle mani di pochi, spesso anche corrotti: “La povertà assoluta – ha ricordato parlando all’Assemblea dei vescovi – investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8% della popolazione italiana! Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo”.

Disoccupazione, Italia tra i Paesi peggiori d’Europa. Tra i tanti problemi che l’Italia deve affrontare, c’è sicuramente quello della disoccupazione, dato che, ha ribadito Bagnasco, il nostro Paese ha uno dei tassi peggiori d’Europa: “Gli indicatori che si leggono, purtroppo, non sembrano andare in questa direzione. Dall’inizio della crisi – ha rilevato il cardinale di Genova – l’occupazione è caduta del 4,8%, una delle contrazioni più rilevanti in Europa. I dati ricorrenti dicono che la fascia tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro è prossima al 40% contro il 22% della media europea: in termini percentuali siamo i peggiori, subito prima della Bulgaria”.

Purtroppo, però, non è un fenomeno esclusivamente giovanile: “Forte preoccupazione la esprimiamo anche per gli adulti che, una volta perso il lavoro, si trovano nella difficoltà a rientrarvi con grave danno per le proprie famiglie oltre che per la propria dignità. Il peso della vita quotidiana, alla ricerca dei beni essenziali, diventa sempre più insostenibile, compreso il bene primario della casa”, ha insistito Bagnasco, che invita “i responsabili della cosa pubblica e i diversi attori del mondo del lavoro” a mettere in atto interventi per far uscire l’Italia dalla crisi economica e sociale “non episodici, ma strutturali…Vorremmo poter vedere il nostro Paese più sereno, occupato nel lavoro, proiettato con fiducia verso il futuro, incoraggiato dalle prospettive dei giovani, lieto nell’intreccio di generazioni che si guardano con simpatia, fiducia, solidarietà”.

Dramma migranti e il ruolo dell’Europa. Uno sguardo preoccupato Bagnasco lo ha rivolto anche alla crisi migratoria in corso. “Il Sud del mondo si è messo in marcia sotto la spinta di circostanze difficili o tragiche: è un inarrestabile esodo”, ha evidenziato, chiedendo un esame di coscienza al nostro Continente: “È doveroso chiederci – le sue parole – se non sia questo un banco di prova perché l’Europa del diritto, della democrazia e della libertà, culla e sorgente dell’umanesimo, irrorata dalla sorgente perenne del Vangelo, possa riscoprire se stessa”. E ha citato Aldo Moro che, visitando Aquisgrana, disse che era “il centro di un mondo unito che si regge su due pilastri fondamentali: l’ordinamento giuridico romano e la forza spirituale del cristianesimo”.

Per questo, l’arcivescovo ha lanciato un appello perché “possa l’Europa ritrovare la sua anima e così l’amore di popoli e nazioni…possa incontrarsi finalmente con le persone, che non sono pedine sulle cui teste qualche ‘illuminato’ pretende di decidere o esperimentare; né sono apolidi, poiché ognuno appartiene ad una storia, ha una visione della vita e valori di fondo”.

“Le leggi e gli accordi sono necessari, ma non fanno lo spirito di un Continente: lo presuppongono”, ha aggiunto. Poi, rivolto ai vescovi italiani, li ha invitati a rinnovare “la passione per l’Europa e, insieme al Santo padre, auspichino con ferma convinzione uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato Continente” .

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Auriemma: “Rinnovo in sospeso per otto azzurri”

Il suo pensiero…

Raffaele Auriemma per il Corriere dello Sport: Pensate ad una Fiat 500, con molti accessori, ma pur sempre 500. Pulita e fiammante, dotata di un motore che fischia e le gomme in ordine per girare in vacanza da un lido all’altro. Non di più. E se poi ci montassimo un rollbar, si potrebbe concorrere al Gp d’Italia? Concorrere sì, con un prevedibile esito nelle posizioni di retroguardia e parecchi giri di ritardo sul groppone. Invece il prodigio si è compiuto, il Napoli carrozzato come una bella 500 da corsa si è piazzato al secondo posto in un Gran Premio con vetture molto più potenti di quella abilmente guidata da Maurizio Sarri. Il giro d’onore, il podio e lo champagne spruzzato sui volti sorridenti di un gruppo probabilmente irripetibile. Anzi, sicuramente irripetibile. Nel Napoli di questa incredibile stagione, fatta di Champions e di record, si è creata una chimica forte tra la squadra e l’allenatore, tanto da legarsi tra di loro, a triplo filo, giurandosi di andare avanti, tutti insieme, per strabiliare ancora. Per stupire pure in Champions. Basta poco per prolungare l’idillio e quella magia molto simile alle vicende dell’Atletico Madrid, con un allenatore riconosciuto come leader e come compagno di spogliatoio. Basterà individuare tre/quattro rinforzi in grado di alzare l’attuale livello e consegnare a Sarri un organico omogeneo al punto da pensare che il turn over sarà possibile, senza traumi, nella stagione della Champions. Il grande segreto di questo momento felice e fortunato è nascosto nella capacità di De Laurentiis, non solo di esultare, bensì di esaltare gli eroi di un risultato che a settembre veniva letto alla stregua di un miracolo. A cominciare da Sarri atteso in un incontro col presidente, previsto per fine settimana, nel quale il tecnico si aspetta di ricevere il meritato riconoscimento per quanto mostrato alla guida del Napoli: l’adeguamento dell’ingaggio e, soprattutto, la firma di un contratto tutto nuovo. Della durata di almeno due anni. Su questo punto e su quello dei rinnovi sarà necessario l’utilizzo da parte del club di tatto e sensibilità: certi traguardi importanti portano ricchezza e comportano un minimo di sacrificio. Il cosiddetto “passo indietro” per il bene comune, ma anche come gesto di stima verso chi ti ha portato molto più in alto di quanto tu stesso potessi immaginare. Higuain, Sarri, Callejon, Albiol, Mertens, Insigne, Hysaj, Koulibaly sono nomi col rinnovo in sospeso e tutti presenti in un corpo solo. Quello del Napoli che ha trovato un progetto destinato ad essere vincente a lungo, se tutte le componenti saranno tenute insieme con la spontanea alchimia che si è creata quest’anno. Sarri e Higuain aspettano un cenno, un gesto che li convinca a trovarsi davvero nel posto giusto per le proprie ambizioni. Aspettano che De Laurentiis completi i suoi impegni romani con alcuni produttori americani per poi stringergli la mano e calarsi subito nella stagione 2016-2017. L’attesa riguarda anche il ds Giuntoli, già all’opera per strappare il sì di Klassen, Vecino, Vrsalijko e Lapadula, e per colmare la lacuna più evidente nel Napoli di quest’anno: l’assenza di esperienza e di personalità. Servono nomi anche più pronti del pur bravo Tonelli, altrimenti anche nella prossima stagione si correrà il rischio di vedere in campo, in Italia e in Europa, sempre gli stessi undici. Basta poco per restare vincenti, basta poco per non esserlo più. 

Dezi: “Napoli nel cuore. Hamsik? Il mio modello…”

Le sue parole…

A Jacopo Dezi, calciatore del Napoli in prestito al Bari, ha parlato al Corriere dello Sport: “Non posso che essere contento di quanto ho fatto in questa stagione con il Bari. Non mi sento insostituibile ma penso che nessuno lo sia. Ho una voglia incredibile di mettermi in gioco dopo i sei mesi col Napoli tra panchina e tribuna, comunque importantissimi per me. In quei mesi, anche se non giocavo, ho avuto modo di lavorare con Sarri ed ho imparato tantissimo, come sta succedendo a Bari con Camplone. Hamsik? è sicuramente il modello al quale mi ispito, è un centrocampista straordinario ed è un ragazzo d’oro. Lo slovacco mi ha dato tanti consigli anche tattici, su come stare in campo, come muovermi senza palla negli spazi. Da quando sono arrivato al Napoli 4 anni fa è stato davvero un fratello maggiore per me. Nell’ultimo ritiro ho legato tantissimo anche con Allan, Jorginho e Sebastiano Luperto. Vado spesso a trovarli quando posso. Il mio futuro? beh, il mio obiettivo è di giocare in A il prossimo anno con il Bari o con il Napoli. Sono due grandissime piazze, calde e passionali, per certi versi simili. Certo sarebbe un grande risultato centrare la promozione col Bari e un onore difenderla, ma il Napoli è il Napoli ed è il proprietario del mio cartellino. Ovviamente il mio futuro non dipende solo da me”.

FOTO – Tonelli a Villa Stuart, ecco le visite mediche con il Napoli

La foto…

Il Napoli piazza il primo colpo di mercato estivo: Lorenzo Tonelli. Dall’Empoli per tornare di nuovo alla corte di Maurizio Sarri: l’accordo tra i due club è stato trovato sulla base di 10 milioni più 2 di bonus. Oggi Tonelli era a Roma, presso la clinica Villa Stuart per sostenere visite mediche di rito. Visite più specifiche però, in quanto dopo il caso-Grassi il presidente De Laurentiis ha deciso di andare più a fondo nei controlli. Risonanze, analisi e quant’altro. Adesso non resta altro che aspettare l’ufficialità del trasferimento e Tonelli sarà a tutti gli effetti un nuovo giocatore del Napoli. Lo riferisce Gianluca Di Marzio.

Richiesta d’inclusione di Castellammare in lista nazionale Osservatorio del Controllo del Voto

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OGGETTO: RICHIESTA COMMISSIONE ELETTORALE CIRCONDARIALE, E INCLUSIONE DEL COMUNE DI CASTELLAMMARE DI STABIA NELLA LISTA NAZIONALE DELL’OSSERVATORIO DEL CONTROLLO DEL VOTO.

Chiediamo alla Commissione intestataria (artt. 21-34-35 della l. regionale 19/2013) che è competente, tra l’altro all’esame e all’ammissione delle candidature nelle elezioni comunali e quindi anche quelle del 5 giugno 2016, di effettuare un esame, almeno a campione, su eventuali loro dichiarazioni, presentate dai candidati sulla loro mancanza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità.

Questa verifica è importante perché molte volte dichiarano il falso, vedi (art.60 n.9 TU 267/2000).

Chiediamo al Dirigente dei Lavori Pubblici e dell’Edilizia Privata, se a campione possono relazionare su eventuali rapporti tra candidati o i loro pupilli e le ditte che sono state aggiudicatarie di appalti negli ultimi anni, soprattutto, se esistenti, “a cottimo fiduciario” o “di somma urgenza”, e ancora l’applicazione nei confronti degli stessi di condoni per eventuali abusi edilizi.

Chiediamo al Dirigente dei tributi comunali di verificare, a campione, lo status dei candidati nei confronti di tutti i tributi comunali o nei confronti di autorizzazioni o concessioni che sono stati loro rilasciati.

Alla Prefettura, in particolare all’Ufficio rilascio interdittive, si chiede di esaminare eventuali rapporti tra i candidati, magari a campione, e le ditte di Castellammare per le quali è stato chiesto interdittiva antimafia.

Alla stessa Prefettura, si chiede altresì gli ultimi decreti di scioglimento del Consiglio Comunale di Castellammare, soprattutto quelli per infiltrazioni malavitose, se esistenti nella fattispecie.

I decreti sono di natura pubblica, e vengono richiesti dal sottoscritto per un miglior confronto circa la presentabilità di alcuni candidati, che potrebbero essere menzionati nei predetti decreti.

Chiediamo inoltre l’inclusione del Comune di Castellammare di Stabia nella lista nazionale dell’osservatorio per il controllo del voto, in quanto recentemente il Presidente della Commissione Antimafia ha ricevuto l’incarico di monitorare 10 comuni in Italia che andranno al voto alle prossime amministrative.

Riteniamo fondamentale che ciò avvenga al fine di garantire la tutela del voto e degli elettori sul territorio fortemente martoriato dalla criminalità organizzata.

Distinti saluti

Castellammare di Stabia 16.05.16

Vincenzo Amato

Arrestato l’ex vicesindaco di Caserta: Vincenzo Maria Ferraro di Forza Italia

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Per Vincenzo Maria Ferraro le ipotesi di corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa e trasferimento fraudolento di beni, con l’aggravante del metodo mafioso.

La tangentopoli casertana colpisce un altro comune È stato arrestato all’alba dai carabinieri l’ex vicesindaco di Caserta, Vincenzo Maria Ferraro, di Forza Italia. I militari del Reparto operativo di Caserta  hanno eseguito – anche nelle province di Sassari e Trento – un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli, su richiesta della Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 indagati in tutto.  Le ipotesi: corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa e trasferimento fraudolento di beni, con l’aggravante del metodo mafioso.

L’indagine dei pm  Maurizio Giordano, Luigi Landolfi, Gloria Sanseverino coordinata dal procuratore antimafia Giuseppe Borrelli, rappresenta un altro segmento del filone aperto da tempo su una serie di appalti pilotati e connivenze con imprenditori ritenuti vicini al clan dei casalesi (o di altre fazioni criminali). Un filone culminato, venti giorni fa, negli arresti di Santa Maria Capua Vetere (in carcere sono finiti l’ex sindaco Biagio Di Muro e l’imprenditore Alessandro Zagaria), con il  coinvolgimento di Stefano Graziano, ex presidente del Pd campano, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Graziano era accusato di aver ottenuto il consenso di alcune aree controllate del clan e di aver esercitato pressioni politiche per ottenere i fondi della riqualificazione di Palazzo Teti Maffuccini. Lavori finiti poi al centro di una serie di mazzette.

Una vicenda che ha portato alla luce anche il ruolo di “facilitatotori” di appalti svolto da colletti bianchi e da uno studio professionale. In particolare, nel filone sul comune di Caserta, gli inquirenti avrebbero raccolto elementi gravi a carico di due ex amministratori- tra i quali il vicesindaco Ferraro – che, dietro compenso di denaro ed altre utilità, “favorivano l’aggiudicazione di una gara d’appalto per la gestione del servizio di trasporto disabili”.

A beneficiarne sarebbe stata una ditta riconducibile all’imprenditore Angelo Grillo, più volte arrestato e ritenuto collegato al clan “Belforte” di Marcianise. Si tratta dello stesso eccellente dell’area casertana già arrestato più volte, e che aveva anche parzialmente  collaborato con i pm: Grillo è ritenuto ‘trait-d’union’ tra la pubblica amministrazione dei comuni casertani, gli ospedali e le imprese controllate dalla camorra. E a suo carico fu anche disposto un sequestro di beni per circa due milioni di euro.

vivicentro.it/sud/cronaca – Arrestato l’ex vicesindaco di Caserta DARIO DEL PORTO e CONCHITA SANNINO

Giornata mondiale contro l’ omofobia, Mattarella: “Stop discriminazioni”

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OMOFOBIA. Il presidente della Repubblica interviene: “La non accetazione della diversità genera violenza. E’ inaccettabile che l’orientamento sessuale delle persone sia pretesto per offese e aggressioni”

Nella giornata mondiale contro l’ omofobia e la transfobia anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella prende posizione: “Questa giornata offre l’occasione di riflettere sulla centralità della dignità umana e sul diritto di ogni persona di percorrere la vita senza subire discriminazioni”.

E aggiunge il Capo dello Stato in una nota scritta: “La piena realizzazione di questa libertà, che deve appartenere a tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale delle persone è essenziale per la costruzione di un ordinamento che garantisca il pieno rispetto dei diritti fondamentali e costituisca un pilastro della convivenza civile, in applicazione del principio di uguaglianza sancito dall’articolo tre della Costituzione.Sulla capacità di respingere ogni forma di intolleranza si misura la maturità della nostra società. L’intolleranza affonda le sue radici nel pregiudizio e deve essere contrastata attraverso l’informazione, la conoscenza, il dialogo, il rispetto”.

Per Mattarella “La non accettazione delle diversità genera violenza e per questo va contrastata con determinazione. E’ inaccettabile che l’orientamento sessuale delle persone costituisca il pretesto per offese e aggressioni. Così come è inaccettabile che ciò determini discriminazioni sul lavoro e nelle attività economiche e sociali. Dietro queste forme di degenerazione del vivere civile vi è il rifiuto di conoscere e accettare le peculiarità di ciascuno.La Costituzione richiede, all’articolo due, di garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali di ognuno, non solo come singolo ma anche nelle formazioni sociali in cui si realizza la sua personalità. E la Corte costituzionale ci ha ricordato che la realizzazione di questi diritti, non può essere condizionata dall’orientamento sessuale, perché tra i compiti della Repubblica vi è quello di garantire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione”.

Giornata mondiale contro l’ omofobia, Mattarella: “Stop discriminazioni”

Troppo tardi per cambiare le date del voto

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Troppo tardi. Avrebbero dovuto pensarci meglio, Matteo Renzi e Angelino Alfano, prima di proporre, per poi doverci rinunciare, l’allungamento di mezza giornata, il 6 e il 20 giugno, dell’apertura dei seggi elettorali per le prossime amministrative, riservandosi di decidere la stessa cosa per il referendum costituzionale di ottobre. E se anche quest’ultima era la scadenza che più premeva al presidente del Consiglio, che ieri ha lanciato in grande stile la campagna per la fondazione dei «comitati per il Sì» alla riforma, avrebbe dovuto riflettere sul fatto che meno di un mese fa s’è votato per una sola domenica per il referendum sulle trivelle, fallito, malgrado la maggioranza di elettori contrari al prolungamento delle licenze di estrazione del petrolio, per mancanza di partecipazione, e celebrato, malgrado le richieste dei promotori di accorparlo alle comunali, in una data diversa, dato che il governo aveva invitato all’astensione e un eventuale abbinamento avrebbe potuto incentivare l’affluenza.

 

Cosa deponesse contro il ritorno ai due giorni di votazioni, neanche tre anni dopo la riduzione a un giorno solo, in vista della concentrazione della maggior parte possibile delle scadenze elettorali in un election day, lo aveva spiegato chiaramente l’ex-premier Enrico Letta, che tra l’altro aveva firmato la riforma dell’accorciamento dei tempi di apertura dei seggi che avrebbe dovuto esser cancellata ieri dalla controriforma: in tutta Europa, per non dire della stragrande maggioranza dei Paesi del mondo, si vota un giorno solo. Inoltre in Italia la scelta della giornata unica di votazioni era stata presa anche per ragioni di taglio dei costi, un centinaio di milioni che di questi tempi fanno assai comodo al bilancio dello Stato.

Ancorché presentata come un’iniziativa mirata a contrastare l’astensionismo crescente, la proposta del governo s’è infranta, non solo sulle polemiche subito levatesi, ma su ragioni di opportunità che suggerivano di evitare un cambio delle regole a gioco iniziato e a sole tre settimane dal primo turno elettorale. Stabilito inoltre che sarebbe stato impossibile riproporre l’appuntamento per la consultazione referendaria di ottobre, visto il precedente di aprile, anche l’interesse del governo è divenuto meno pressante. Con un’elezione a due turni, come sarà quella delle città più importanti, il passaggio più delicato è quello dei ballottaggi; una volta esclusi (e il Pd in alcuni casi rischia), aver allungato i tempi del voto al secondo turno diventerebbe inutile oltre che indifferente per chi è rimasto fuori.

Infine non è detto che aver un giorno e mezzo, anziché uno solo, serva a decidere meglio per chi votare o se andare o no a votare: in molti casi la disaffezione al voto è ormai radicata e ha ragioni più profonde, che i partiti, o quel che resta dei partiti, non sono riusciti a contrastare, o neppure hanno cercato di farlo. Mentre è più vero che il disincanto fa presto a trasformarsi in disgusto, e poi in rabbia legata alla sofferenza che si allarga da uno strato all’altro della società civile, e ancora che il contagio tra tutti questi elementi può fornire argomenti al desiderio di azzeramento, costi quel che costi, della classe politica di governo e al voto di protesta che abbiamo visto crescere, o calare di poco, negli ultimi anni, e che ogni volta trasforma una normale scadenza elettorale in un giudizio di Dio. In questo senso Renzi, anche se non c’è riuscito, non aveva tutti i torti a cercare di premunirsi.

vivicentro.it/editoriale / lastampa / Troppo tardi per cambiare le date del voto MARCELLO SORGI

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Nordahl, il figlio: “Sono felice per Higuain, vorrei conoscerlo”

Le sue parole

Thomas Nordahl, figlio di Gunnar, ha parlato a La Gazzetta dello Sport di Higuain e del record superato sabato scorso: “I record sono fatti per essere battuti e quello di mio padre è durato molto a lungo. Faccio i complimenti al Napoli, a De Laurentiis, a Sarri e ovviamente a Higuain. Sono felice per lui, sarei contento di conoscerlo e di avere un suo cimelio. Papà era molto legato a Napoli, andava sempre a mangiare alla Bersagliera con Jeppson. Quello che posso dire è che il modo di giocare di Gonzalo Higuain è molto simile a quello di mio padre, che era un attaccante d’area con un gran tiro sia di destro che di sinistro. In molti gol di Higuain ho rivisto Nordahl, specie per la capacità di rubare il tempo ai difensori e al portiere. Di sicuro, non avrebbero mai potuto giocare insieme perché si sarebbero pestati i piedi”.

Gazzetta incorona Higuain: “Il gol al Frosinone è un capolavoro mondiale”

I dettagli

La Gazzetta dello Sport sceglie tutte le settimane i tre gesti tecnici migliori dei calciatori della Serie A. Il vincitore di questa speciale classifica è l’attaccante del Napoli Gonzalo Higuain che, con la rovesciata contro il Frosinone, ha scavalcato Lorenzo Insigne: “Il 36° gol dell’anno monstre del Pipita è il timbro definitivo: una «pallaccia» di Mertens, a mezza altezza, poi il controllo di petto spalle alla porta, la girata che finisce sotto la traversa e spedisce Higuain nella leggenda. Un’istantanea indelebile, un capolavoro mondiale dell’arte calcistica, da esportare nel mondo, proprio come le grandi opere che esaltano la grande bellezza del nostro Paese”.

Insigne vuole essere profeta in patria, ma alle sue condizioni

I dettagli

Il contratto di Lorenzo Insigne, in scadenza nel  2019, dovrebbe essere ritoccato, come riferisce Il Mattino. Attualmente Insigne è legato al Napoli da una cifra di 1,8 milioni annui, ma i procuratori del calciatore chiedono di più. La stagione appena disputata avrebbe fatto lievitare il tutto, con uno ‘scugnizzo’ pronto a diventare la bandiera ed il simbolo della squadra: contratto da top player e un aumento a 4 milioni di euro. Praticamente più del doppio.

Klaassen in pole, ma il nuovo nuovo arriva dal Valencia

I dettagli

C’è un nuovo nome sulla lista di Cristiano Giuntoli, direttamente dalla Liga Spagnola. Il Corriere dello Sport parla di Danilo Barbosa da Silva del Valencia. Noto più semplicemente come Danilo, è un mediano-mezz’ala di qualità e prospettiva. Classe 96, è rientrato nel radar partenopeo per le caratteristiche tecniche ed anagrafiche ricercate dal club. In pole c’è sempre Davy Klaassen dell’Ajax, poi c’è Hector Herrera del Porto e sullo sfondo Vecino. Più la giovane idea De Roon.