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EURO 2016 CLASSIFICA AGGIORNATA al termine del primo turno

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EURO 2016 CLASSIFICA AGGIORNATA al 14 giugno dopo il termine della prima serie di partite

GIRONE A

POS LOGO &SQUADRA PG PTI
1 FranciaFrancia 1 3
2 SvizzeraSvizzera 1 3
3 RomaniaRomania 1 0
4 AlbaniaAlbania 1 0

GIRONE B

POS LOGO &SQUADRA PG PTI
1 GallesGalles 1 3
2 InghilterraInghilterra 1 1
3 RussiaRussia 1 1
4 SlovacchiaSlovacchia 1 0

GIRONE C

POS LOGO &SQUADRA PG PTI
1 GermaniaGermania 1 3
2 PoloniaPolonia 1 3
3 Irlanda del NordIrlanda del Nord 1 0
4 UcrainaUcraina 1 0

GIRONE D

POS LOGO &SQUADRA PG PTI
1 CroaziaCroazia 1 3
2 SpagnaSpagna 1 3
3 Repubblica CecaRepubblica Ceca 1 0
4 TurchiaTurchia 1 0

GIRONE E

POS LOGO &SQUADRA PG PTI
1 ItaliaItalia 1 3
2 IrlandaIrlanda 1 1
3 SveziaSvezia 1 1
4 BelgioBelgio 1 0

GIRONE F

POS LOGO &SQUADRA PG PTI
1 UngheriaUngheria 1 3
2 IslandaIslanda 1 1
3 PortogalloPortogallo 1 1
4 AustriaAustria 1 0

 

Euro 2016, Portogallo Islanda 1-1|Delusione lusitana, storica impresa per gli islandesi

Portogallo Islanda 1-1. La favorita delude le aspettative. 
Il tabellino del match

Il Portogallo di Ronaldo delude le aspettative di quanti lo davano per favorito e non va oltre il pareggio contro la Cenerentola del Girone F.

Nel primo tempo, i lusitani partono con un buon possesso palla ma la prima occasione è per l’Islanda al 3′ con Sigurdsson che prova la conclusione dopo un paio di dribbling. Poi la squadra di Lagerbäck non risulta più pervenuta. Al 21′ un colpo di testa di Nani fa tremare la difesa islandese, un miracolo del portiere riesce ad allontanare il pericolo. Spicca Ronaldo nei minuti successivi con due azioni pericolose che però non trovano la conclusione desiderata. Al 31′ il Portogallo sblocca il risultato con un gol di Nani che raccoglie un cross di Gomes dalla destra con cui batte il portiere.

Nella ripresa, al 50′, Bjarnason  riporta il risultato in parità con un tiro al volo di destro, gol storico per la Nazionale islandese alla sua prima partecipazione alla fase finale di un Europeo. Al 71′ Nani sfiora la doppietta ma l’Islanda non abbassa la guardia. Il Portogallo perde via via di brillantezza, Ronaldo all’84’ con uno stacco di testa ha l’occasione d’oro per riconquistare il vantaggio, ma Kristinsson respinge in 2 tempi e gli islandesi tengono testa alla favorita fino alla fine. La gara si conclude con un meritato quanto insperato pareggio per i tenaci islandesi.

Il Portogallo si trova a sorpresa al secondo posto insieme all’Islanda, conduce l’Ungheria, inaspettatamente 1° nel Girone F.

PORTOGALLO (4-3-1-2): Rui Patricio; Vierinha, R. Carvalho, Pepe, Guerreiro; Joao Mario (75’ Quaresma), Danilo Pereira, André Gomes (84’ Èder); Moutinho (71’ Renato Sanches); Nani, Cristiano Ronaldo.

A disp.: Lopes, Eduardo, Bruno Alves, José Fonte, Eder, W. Carvalho, Renato Sanches, Rafa Silva, Eliseu, Quaresma, Cedric, Adrien Silva.

C.t. Fernando Santos

ISLANDA (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, R. Sigurdsson, Arnason, Skulason; Gudmundsson, Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason; Sigthorsson (80’ Finnbogason), Bodvarsson.

A disp.: Kristinsson, Jonsson, Hauksson, Hermannsson, Ingason, Finnbogason, Sigurjonsson, E. Bjarnason, Magnusson, Hallfredsson, Traustason, Gudjohnsen.

C.t. Lagerbäck.

MARCATORI: Nani 31’ (P), Bjarnason 50’ (I)

ARBITRO: Cakir, Cuneyt (TURCHIA)

NOTE: Ammoniti Bjarnason (I), Finnbogason (I)

COLLEGATA: https://www.vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva/euro-2016-girone-f-portogallo-islanda-formazioni/

di Maria D’Auria

 

 

 

 

 

 

Euro 2016: Girone F- Portogallo Islanda. Formazioni Ufficiali

Portogallo Islanda, ultima sfida del Girone F.

Il Portogallo e l’Islanda scendono in campo al Geoffroy Guichard di St. Etienne per giocare l’ultima sfida del girone.

Cristiano Ronaldo è in campo dal primo minuto mentre Quaresma partirà dalla panchina.

Confermato il 4-4-2 per l’Islanda, con la vecchia conoscenza “italiana” Bjarnason titolare a centrocampo.

Queste le FORMAZIONI UFFICIALI:

PORTOGALLO: Rui Patricio, Pepe, Guerreiro, Carvalho, Ronaldo, Moutinho, Joao Mario, Vieirinha, Danilo, Andre Gomes, Nani.

ISLANDA: Halldorsson; Saevarsson, Arnason, R. Sigurdsson, Skulason; Gudmundsson, G. Sigurdsson, Gunnarsson, Bjarnason; Bodvarsson, Sightorsson

 

Pensioni, uscita anticipata senza penalizzazioni

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Pensioni, Governo presenta piano ai sindacati che prevede prestito di 20 anni mantenendo legge Fornero

Nessuna penalizzazione per le pensione anticipate, ma un prestito con un piano di ammortamento di venti anni, una copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela: è questa la proposta che il governo ha avanzato ai sindacati in un incontro a Palazzo Chigi in cui è stata ribadita la volontà dell’esecutivo di non toccare la riforma Fornero. All’incontro hanno partecipato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo che hanno fatto sapere di voler conoscere come saranno calcolati gli interessi sul prestito. La proposta sarà all’esame dei sindacati in vista del prossimo incontro, il 23 giugno.

Il piano prevede che una banca anticipi l’importo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia, somma che poi verrebbe restituita nel tempo. Non ci sarebbe quindi una penalizzazione sull’assegno ma una trattenuta per pagare la rata di ammortamento del prestito di 20 anni con la copertura assicurativa ed una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per “soggetti più deboli e meritevoli di tutela”. Il costo sarebbe diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l’impiego.

Nannincini ha spiegato che l’Inps sarà il ‘front office’ dell’anticipo pensionistico, creando il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato. Il “coinvolgimento degli istituti finanziari, delle banche e delle assicurazioni”, ha spiegato il sottosegretario, servirebbe a rispettare i vincoli di bilancio perchè la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro costerebbe dieci miliardi di euro l’anno.

vivicentro.it/economia –  (AGI) /  Pensioni, uscita anticipata senza penalizzazioni

Berlusconi 4 ore a cuore aperto, ” operazione riuscita ”

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E’ durata quattro ore l’operazione a cuore aperto alla quale si e’ sottoposto Silvio Berlusconi per sostituire la valvola aortica. L’intervento “e’ andato come previsto, molto bene, senza complicazioni ed e’ finito nei tempi previsti”, ha certificato il professor Ottavio Alfieri, il primario dell’Unita’ operativa di cardiochirurgia dell’Irccs del San Raffaele che ha guidato l’equipe che ha operato l’ex presidente del Consiglio.

Il leader di Forza Italia e’ stato poi trasferito in terapia intensiva dove vi rimarra’ per 48 ore: “e’ sotto monitoraggio, come tutti i pazienti, ci vuole cautela, attesa, pazienza. Siamo fiduciosi”, ha spiegato il suo medico personale, Alberto Zangrillo, che oltre ad aver partecipato al delicato intervento, al San Raffaele e’ primario dell’Uo di Anestesia e Rianimazione Generale e di Anestesia e Rianimazione Cardio-toraco-vascolare.

“Eravamo sereni prima e siamo ancora piu’ sereni adesso”, ha detto tirando un sospiro di sollievo il fratello Paolo che, lasciando l’ospedale, ha ringraziato i chirurghi per aver “fatto il loro dovere nel modo piu’ professionale possibile”, ma adesso “spetta a mio fratello completare l’opera, pero’ il suo cuore e’ molto forte e molto buono”. “Tutto bene ragazzi, ora posso parlare in modo piu’ sereno”: con queste parole, pronunciate poco dopo le 12, e’ stato Gianni Letta a dare per primo delle informazioni sull’esito dell’operazione. In precedenza, invece, era stato l’amico di una vita, Fedele Confalonieri, a rassenerare tutti: “ragazzi, il Cavaliere e’ forte e superera’ anche questa”, aveva affermato il presidente di Mediaset uscendo dall’ospedale quando era ancora in corso l’operazione.

Un intervento al quale Berlusconi aveva detto di avvicinarsi, oltre che con la “naturale preoccupazione”, con il “conforto” dato “dalle tantissime dimostrazioni di stima, di sostegno e affetto che mi sono pervenute da ogni parte, anche dai cosiddetti avversari politici”. Francesca Pascale ha aspettato le lunghe ore dell’intervento nella suite al sesto piano del Padiglione D dove Berlusconi e’ stato ricoverato lo scorso 7 giugno: da li’ si e’ affacciata al balcone alle 8, subito dopo che il compagno era stato portato nella sala operatorio, con i fotografi che sono riusciti a immortalarla con un fazzoletto in mano nel gesto di asciugarsi delle lacrime cariche di preoccupazione e tensione.

vivicentro.it/cronaca – (AGI) / Berlusconi 4 ore a cuore aperto, ” operazione riuscita ”

Battaglia a Parigi, ‘ Casseurs ‘ in azione, 40 feriti a corteo anti-Jobs Act

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Manifestazione dei sindacati contro la riforma del lavoro, “siamo un milione”. ‘Casseurs’ in azione, 58 i fermati

Parigi  Scontri e violenze dei ‘ Casseurs ‘ al corteo contro il Jobs Act francese: è di 29 agenti e 11 manifestanti feriti e di 58 fermati il bilancio della battaglia divampata a Parigi durante il corteo contro la riforma del mercato del lavoro. I manifestanti, un milione e 300mila secondo la Cgt, meno di 80.000 per la prefettura, sono partiti da Place d’Italiediretti verso Les Invalides. Gli scontri più gravi si sono registrati vicino alla stazione della metro di Duroc, dove 15 agenti sono stati feriti e la polizia ha fatto uso di idranti per respingere i ‘casseurs’, molti dei quali avevano i volti coperti con caschi e passamontagna.

Disrdini anche nella zona di Port Royal, dove la gendarmeria ha risposto con i lacrimogeni e gli idranti a centinaia di facinorosi che lanciavano pietre e altri oggetti. Molte auto sono state incendiate e rovesciate.
Al centro della protesta che da settimane infiamma la Francia c’è la Loi travail, la riforma del mercato del lavoro presentata dalla ministra Myriam El Khomri e ispirata al Jobs act italiano. Alla manifestazioni aderivano anche i sindacati Fo e Solidaires. Più di 600 i pullman arrivati da tutta la Francia.

Manifestazioni si sono svolte anche in numerose altre citta’ francesi. A Tolosa sono scese in piazza 6.000 persone secondo la prefettura e 30.000 secondo i sindacati. A Marsiglia, si sono presentati al Porto Vecchio in 5.000 secondo la polizia e 140.000 secondo le organizzazioni dei lavori. A Rennes i numeri vanno da 1.900 a 5.000 persone, mentre a Lione variano tra 3.800 e 10.000.

vivicentro.it/cronaca –  (AGI)  / Battaglia a Parigi, 40 feriti a corteo anti-Jobs Act

Uccisi due poliziotti a Parigi, il killer si dichiara jihadista e rivendica: “Io dell’Isis”

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Un agente di Polizia e la sua compagna (e collega) sono stati uccisi a Parigi da un jihadista , nel sobborgo di Magnanville.

Il duplice omicidio e’ stato compiuto da un sedicente jihadista militante dello Stato islamico che poi si e’ asserragliato nell’abitazione delle vittime.

Intorno a mezzanotte, dopo il definitivo fallimento delle trattative, le forze speciali hanno lanciato il blitz uccidendo il killer e ritrovando il corpo senza vita della donna, anche lei poliziotta.

Il figlio della coppia invece, un bambino di tre anni, e’ stato tratto in salvo. L’agenzia Amaq, legata all’Is, ha rivendicato la responsabilita’ dell’azione. “Un combattente dello Stato islamico ha assassinato all’arma bianca un uomo del commissariato di polizia di Mureaux e sua moglie vicino a Parigi”, ha scritto Amaq secondo Site, il centro di monitoraggio dei siti jihadisti. L’inchiesta e’ stata affidata all’antiterrorismo. Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha successivamente posto all’incertezza sulle motivazioni che hanno spinto l’assassino. “e’ stato uno spaventoso atto di terrorismo”, ha spiegato dopo una riunione di emergenza del governo. E secondo una fonte giudiziaria citata da Le Monde, l’inchiesta e’ stata affidata all’antiterrorismo per tre motivi fondamentali: l’”obiettivo” (la polizia), il “modus operandi” dell’assalitore e le “parole da lui pronunciate” durante il negoziato con le teste di cuoio.

vivicentro,.t/cronaca (dire) / Uccisi due poliziotti a Parigi, il killer si dichiara jihadista e rivendica: “Io dell’Isis”

Caro estinto ecofriendly, arriva l’urna biodegradabile

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Tante le aziende alla ricerca di accessori sempre più originali e innovativi da proporre sul ‘mercato’ del ”Caro estinto ecofriendly”, un settore che conta su un giro d’affari complessivo di 2.500 milioni di euro l’anno

NAPOLI – Un’urna ecologica biodegradabile al 100 percento. Il caro defunto avrà impatto zero sull’ambiente anche in Campania dove un’impresa di onoranze e trasporti funebri mette a disposizione anche urne che possono essere piantate per farne crescere un albero. La proposta di Gennaro Tammaro è proporre “una sorta di luogo di memoria e simbolo della continuità tra morte e vita“.

Le urne ecologiche sono importate dalla Francia: ne esistono di diverse tipologie e colori. Le soluzioni studiate oltralpe sono in legno o in bambù. Non hanno costo sull’ambiente e si smaltiscono facilmente.“Siamo fieri di essere i primi in Campania, e tra i primi in Italia, a importare questi prodotti”. Così i vertici dell’impresa funebre, che aggiungono: “Ci riteniamo precursori di una necessità incombente: quella della tutela dell’ambiente che deve riguardare tutti in ogni ambito della vita di tutti i giorni. Anche il comparto funebre, oneroso da questo punto di vista, non è esente da questo impegno”. Qualche mese fa, dopo alcuni fatti di cronaca che interessarono il nord Italia, la stessa impresa di onoranze funebri brevettò un sistema per “certificare le cremazioni”. Un’idea semplice ed efficace: dotare la cassa sigillata e destinata al forno di un pezzo di puzzle di un cuore che combaci perfettamente e abbia la stessa matrice del pezzo combaciante, lasciato ai parenti del defunto prima della cremazione.

vivicentro.it/sud/cronaca – (dire) / Caro estinto ecofriendly, arriva l’urna biodegradabile

Unimpresa: sofferenze bancarie lorde a 198 mld (+3%), nette a 84 mld (+2%)

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Tornano a salire le sofferenze bancarie ad aprile: in un anno le rate non pagate dei finanziamenti sono cresciute di 6,7 miliardi di euro arrivando a 198 miliardi (+2%): a pesare è soprattutto il peso delle sofferenze delle imprese, salite di 4 miliardi a 140,7 miliardi (+3%), mentre quelle relative alle famiglie ammontano a 37 miliardi e sono cresciute di quasi 2 miliardi. Le sofferenze lorde valgono 198 miliardi, mentre quelle nette sono cresciute di 1,6 miliardi (+2 miliardi) a quasi 84 miliardi. Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale i prestiti al settore privato sono complessivamente saliti di quasi 5 miliardi (+0,34%), dai 1.405 miliardi di aprile 2015 ai 1.409 miliardi di aprile 2016: a spingere la ripresina dei finanziamenti bancari è il credito al consumo, cresciuto di quasi 22 miliardi (+35%), e il ramo mutui casa, aumentato di oltre 4 miliardi (+1%); per le imprese, invece, si è registrata una diminuzione delle erogazioni di quasi 16 miliardi (-2%), da 806 miliardi a 790 miliardi, causata dalla discesa dei prestiti a breve di 16 miliardi e di quelli di lungo periodo di 15 miliardi, mentre i finanziamenti di medio periodo sono saliti di 15 miliardi.

Secondo lo studio dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, complessivamente lo stock dei finanziamenti al settore privato è lievemente cresciuto da aprile 2015 ad aprile 2016 di 4,8 miliardi (+0,34%): il totale dei prestiti è salito da 1.405,08 miliardi a 1.409,8 miliardi. Un risultato legato all’aumento delle erogazioni alle famiglie sostenute da una dinamica in forte accelerazione del credito al consumo, comparto salito di 21,8 miliardi in un anno da 60,9 miliardi a 82,7 miliardi (+35,91%): si tratta dei prestiti erogati per una finalità specifica, in particolare per l’acquisto di automobili, elettrodomestici, televisori, tablet, smartphone, computer, arredamento per la casa e viaggi. Lieve crescita anche per i mutui di 4,5 miliardi da 357,9 miliardi a 362,5 miliardi (+1,28%), mentre si registra un calo di 5,6 miliardi per i prestiti personali scesi da 179,5 miliardi a 173,9 miliardi (-3,15%). Complessivamente i finanziamenti alle famiglie sono saliti di 20,8 miliardi da 598,4 miliardi a 619,2 miliardi (+3,48%). Resta in generale negativo il quadro per le imprese che hanno visto calare i finanziamenti di 15,9 miliardi da 806,6 miliardi a 790,6 miliardi (-1,98%). Le aziende nell’ultimo anno hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 16,06 miliardi (-5,43%) da 296,03 miliardi a 279,9 miliardi e quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) di 15,5 miliardi (-4,13%) da 376,05 miliardi a 360,5 miliardi, mentre quelli di medio periodo (fino a 5 anni), in controtendenza, sono cresciuti di 15,6 miliardi (+11,61%) da 134,5 miliardi a 150,2 miliardi.

Parallelamente c’è la questione delle rate dei finanziamenti non rimborsati: in totale le sofferenze sono passate dai 191,6 miliardi di aprile 2015 ai 198,3 miliardi di aprile 2016 (+3,52%) in aumento di 6,7 miliardi; a gennaio scorso le sofferenze ammontavano a 202,05 miliardi. Nel dettaglio, la quota di crediti deteriorati che fa capo alle imprese è salita da 136,3 miliardi a 140,7 (+3,21%) in aumento di 4,3 miliardi. La fetta relativa alle famiglie è cresciuta da 35,5 miliardi a 37,4 miliardi (+5,16%) in salita di 1,8 miliardi. Per le imprese familiari c’è stato un aumento di 416 milioni da 15,5 miliardi a 15,9 miliardi (+2,67%). Le “altre” sofferenze (Pa, onlus, assicurazioni, fondi pensione) sono passate invece da 4,07 a 4,1 miliardi (+2,95%) con 120 milioni in più. Le sofferenze nette sono passate da 82,2 miliardi di aprile 2015 a 83,9 miliardi di aprile 2016 in aumento di 1,6 miliardi (+2,04%). Ad aprile 2015 le sofferenze corrispondevano al 13,64% dei prestiti bancari (1.405,8 miliardi), percentuale salita al 14,07% ad aprile scorso, quando i finanziamenti degli istituti erano passati a 1.409,8 miliardi. Rispetto alla fine del 2010 le sofferenze sono più che raddoppiate: in poco più di cinque anni, da dicembre 2010 ad aprile 2016, sono salite da 77,8 miliardi a 198,3 miliardi in salita di quasi 120 miliardi. A fine 2011 erano a 107,1 miliardi; alla fine del 2012 a 124,9 miliardi.

vivicentro.it/economia –  Unimpresa: sofferenze bancarie lorde a 198 mld (+3%), nette a 84 mld (+2%)

 

Mediaset – Sorpasso della Juventus sul Napoli per Lapadula

Niccolò Ceccarini, giornalista di Premium Sport ed esperto di calciomercato, ha riportato importanti aggiornamenti su Gianluca Lapadula nel corso della trasmissione Sport Mediaset:
“Ci risulta che la Juventus ha sorpassato il Napoli per l’ acquisto di  Lapadula. Il Napoli aveva presentato un’ offerta importante di 12 milioni ed era pronto anche ad acquistare Caprari. La Juventus, in questo momento, garantirebbe la possibilità di lasciare l’ attaccante in prestito al Pescara o al Sassuolo, in più lascerebbe in prestito al Pescara sia Caprari che Mandragora. Sarebbe più vantaggioso sia per la società abruzzese sia per lo stesso Lapadula che avrebbe più possibilità di giocare. Nulla però è definitivo e il Napoli resta sempre alla finestra”.

De Canio: “Zielinski? Vuole il Liverpool ma fossi i lui ci ripenserei a rifiutare il Napoli”

Gigi De Canio, ex allenatore dell’ Udinese, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“E’ chiaro che la pista Liverpool affascina maggiormente Zielinski soprattutto se si considera la storia del club inglese. Se devo esprimere il mio parere posso dire che commette un errore a rifiutare una squadra in crescita come il Napoli.
Herrera? E’ il nome giusto per il centrocampo, dotato di grande esperienza a livello internazionale. Sarebbe un’ alternativa importante, e proprio di questo ha bisogno il Napoli: sostituti sullo stesso livello dei titolari”.

Di Marzio: “Insigne? Scelte azzeccate di Conte, giusto non metterlo”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso della trasmissione “Radio Gol” è intervenuto Gianni Di Marzio, ex allenatore e dirigente sportivo:
“Buna prova dell’ Italia? Conte ha adottato il metodo di gioco consono ai giocatori che aveva a disposizione e ha fatto la scelta giusta. È un sistema di gioco che Sarri non adotterebbe mai, a più riprese ha ribadito che si tratta di un tipo di calcio poco produttivo.
Insigne? A mio avviso il ct ha fatto le scelte giuste anche nelle sostituzioni, Lorenzo però sarebbe potuto subentrare ad Eder”.

GRAGNANO, Patrizio Mascolo : ”L’impegno per le periferie tra le mie priorità”

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“Madonna delle Grazie e Parco Imperiale nel cuore del mio progetto”, cosi Patrizio Mascolo candidato a sindaco per Gragnano, sul tema delle periferie

“Non esistono quartieri di serie A e serie B” dichiara Patrizio Mascolo, e continua: “l’impegno della mia amministrazione sarà improntato a rendere le periferie un luogo migliore, collegati col centro e funzionanti dal punto di vista amministrativo e dei servizi”.

“ Madonna delle Grazie e Parco Imperiale avranno finalmente un collegamento costante, puntuale e regolamentato col centro città tramite l’utilizzo di navette, inizialmente, e poi col il recupero della tratta ferroviaria. L’ufficio comunale verrà potenziato, in barba a chi sostiene che io voglia chiuderlo e la villetta arredata con giochi e tavoli per concedere uno spazio verde degno di tale nome ai nostri bambini.

“Per Madonna delle Grazie – conclude Patrizio Mascolo – l’impegno primario è quello di risolvere il problema degli incidenti stradali. In via Ponte Carmiano verranno installati dissuasori di velocità e tutta la cartellonistica stradale delle zona sarà rinnovata e potenziata. Risponderemo alla richiesta crescente di sicurezza dai parti dei cittadini con il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine e l’istituzione del vigile di quartiere, senza dimenticare un’opera immediata di recupero del decoro urbano e della pulizia ed il ripristino dei marciapiedi”.

“Per troppi anni le periferie sono state viste con distacco rispetto alla vita amministrativa della città, è il momento di invertire la rotta. Andrò con la mia giunta ed i miei consiglieri nei quartieri periferici a cadenze programmate per recepire i messaggi dei cittadini, mettiamo fine ad brutto costume che vuole le periferie sempre messe all’angolo”.

Cimmino: banco alimentare per aiutare famiglie in difficoltà

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Gragnano, il candidato sindaco Cimmino: «Agevolazioni anche per strisce blu»

Cimmino: «Uno degli imperativi della mia Amministrazione sarà la tutela delle fasce deboli e il potenziamento dei servizi sociali in un’ottica di reciproca collaborazione con tutti gli attori della filiera sociale che passa per le associazioni caritative e arriva fino alle parrocchie. In questa direzione, uno dei primi provvedimenti che vareremo punterà a incentivare il banco alimentare».

Paolo Cimmino, candidato sindaco sostenuto da sette liste civiche spiega:

«È una iniziativa che rientra nel regolamento quadro sulla “cittadinanza attiva” già approvato dalla mia precedente Amministrazione con voto unanime in Consiglio Comunale e che, attraverso il “baratto amministrativo”, offre alle persone di buona volontà la possibilità di contribuire fattivamente al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini più svantaggiati di Gragnano. Risparmiando per di più sulle tasse».

«Il meccanismo – continua Cimmino – è semplice e regola, in una luce nuova, i rapporti tra Amministrazione e cittadinanza garantendo riduzioni e agevolazioni sui tributi comunali in cambio di servizi resi alla comunità. E tra questi “servizi” può tranquillamente rientrare anche il contributo offerto a chi si prodiga per garantire un pasto a chi è più sfortunato. Peraltro, a garanzia della trasparenza e sicurezza faremo riferimento al “Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative”, emanato dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Banco alimentare onlus, di recente validato dal ministero della Salute in conformità ai regolamenti comunitari».

«Vogliamo rendere la città più vivibile e, al contempo, renderne accessibili i servizi a tutti – conclude Cimmino –. Per questo stiamo ragionando sulla possibilità, di negoziare con la concessionaria abbonamenti a tariffa agevolata per i residenti ed ulteriori agevolazioni per chi ha specifici requisiti di reddito».

vivicentro.it/sud/politica –  comunicato / Cimmino: banco alimentare per aiutare famiglie in difficoltà

Tanti sbagli nella difesa del risparmio

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RISPARMIO – Qualcuno doveva avvisare i piccoli risparmiatori che le obbligazioni subordinate sono un investimento rischioso, e che quelle di certe banche lo erano in modo particolare. Nel sistema italiano, la tutela del risparmio è divisa tra la Banca d’Italia, che vigila sulla stabilità delle banche, e la Consob, che sorveglia la correttezza delle offerte ai risparmiatori.

Dunque doveva agire la Consob. Strano che un ministro ci rifletta solo quando un programma televisivo spiega dagli schermi cose da tempo scritte sui quotidiani: ovvero che l’attuale presidente di questa autorità di vigilanza sui mercati finanziari ha addirittura compiuto, quanto a strumenti tecnici di tutela, un passo indietro rispetto ai suoi predecessori.

Meno male che si comincia a discutere di responsabilità precise. Per mesi, attorno ai nostri scandali bancari è cresciuto un polverone da cui molti uscivano macchiati di indifferenziate ingiurie ma nessuno punito. Talvolta ad aizzare i piccoli risparmiatori truffati si impegnavano personaggi fino al giorno prima amici dei sospetti truffatori.

Forse la legge non era chiara al massimo, ma di fronte a quanto è accaduto è vano difendersi con una interpretazione formalistica, il solito «non mi compete» dei burocrati.

Anche prima della nuova normativa europea del 2013, la legge fallimentare italiana stabiliva che le obbligazioni subordinate hanno minori diritti al rimborso in caso di crac.

I dati dimostrano che di questo strumento, e di altri non semplici da capire, le banche italiane hanno fatto un uso eccessivo, anomalo, negli ultimi anni. I più alti rendimenti dovrebbero essere un’opzione offerta agli investitori esperti, consci che ad essi si accompagna un maggior rischio. Le dimensioni del fenomeno dovevano indurre la Consob a usare poteri che ha.

Certo ci sono responsabilità più ampie. Le banche italiane preferivano emettere obbligazioni più che azioni, oppure collocare azioni presso risparmiatori piccoli, per non diluire la presa dei gruppi di controllo. A copertura di questa inamovibilità, i politici di ogni colore concordavano sullo slogan che la tal banca doveva restare italiana, oppure legata al tal territorio.

Nessuno ha provveduto ad avvertire che il mondo del dopo-crisi è diverso da quello di ieri, in cui le banche non fallivano quasi mai. Il vertice della Consob si è adeguato, con il criterio di certi benpensanti di un tempo, secondo cui il rispetto delle leggi è funzione della tutela dei poteri costituiti. La protezione dei risparmiatori è calata in subordine.

Le responsabilità della Banca d’Italia sono diverse. Si può discutere se i suoi interventi per fermare la cattiva gestione, specie nelle due banche venete, potessero essere più tempestivi. Con il senno di poi sono bravi tutti; è opportuno ricordare che molti politici locali, compresi due presidenti di Regione, compresi alcuni del M5S, quegli interventi cercarono invece di frenarli.

Per evitare che accada di nuovo, potrebbe essere utile riscrivere le leggi in modo meno equivoco. Due bravi economisti, Luigi Guiso e Luigi Zingales, propongono una nuova istituzione a specifica tutela dei risparmiatori: vale l’esempio del Cfpb americano (Consumer Financial Protection Bureau), odiatissimo dai banchieri, che tentano di ostacolarne il funzionamento in tutti i modi.

Forse basta soltanto adeguare la Consob, creata in altri tempi, quando si trattava soprattutto di impedire speculazioni di Borsa e proteggere i piccoli azionisti dai soprusi dei grandi. Ora che il mercato finanziario è divenuto di massa, questo organo tecnico deve far sentire la sua presenza a un gran numero di cittadini, facendosi capire da loro.

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vivicentro.it/editoriale –  lastampa /  Tanti sbagli nella difesa del risparmio STEFANO LEPRI

TERRORISMO ISLAMICO : L’ultimo bacio

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Delle tre piaghe infiammate dalla strage di Orlando – terrorismo islamico, possesso indiscriminato di armi e omofobia – non tutte sembrano sconvolgere tutti alla stessa maniera.

Sul terrorismo si registra l’unanimità, almeno in Occidente. Sulle armi il consenso si restringe all’Europa e alle frange americane più illuminate (Trump direbbe «sfigate»). Invece l’omofobia continua a dividere gli animi, specie a destra, dove sono combattuti tra due disgusti: quello per l’Isis e quello per i gay. Il risultato è che si parla molto del giustiziere, ma pochissimo delle vittime. E chi ne parla combina sfracelli come Carlo Taormina, avvocato che ebbe il suo quarto d’ora di celebrità. Alludendo alla dichiarazione del padre dello stragista, secondo cui a innescare la molla omicida nel figlio sarebbe stata la visione di un bacio omosessuale, Taormina ha scritto: «Se si fossero baciati due etero non sarebbe successo niente». Che è come dire: se al Bataclan avessero suonato musica da camera invece che rock duro, non sarebbe successo niente; se le Due Torri avessero ospitato delle bocciofile invece che delle banche, non sarebbe successo niente; se Charlie Hebdo fosse stata una rivista di cucina etnica invece che di satira estrema, non sarebbe successo niente (questo lo hanno detto davvero).

Il pregiudizio riecheggia certi discorsi che si sentono fare quando una donna è vittima di violenza: se non avesse indossato la minigonna… Quindi mi permetto di completare la profonda riflessione di Taormina. «Se si fossero baciati due etero non sarebbe successo niente, a meno che lei indossasse la minigonna».

vivicentro.it/opinione –  lastampa/L’ultimo bacio MASSIMO GRAMELLINI

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SERIE A2 Basket Femminile : MASSIMO MASSARO il nuovo head coach del Basket Femminile Stabia

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Basket Femminile. Archiviata ormai la stagione 2015/2016, la dirigenza stabiese , dopo aver fatto il punto sulla annata  trascorsa ha cominciato col programmare la nuova .

Il primo tassello da mettere a posto era quello relativo alla guida tecnica della società e con  piacere il Basket Femminile Stabia comunica di aver affidato l’incarico di capo allenatore a Massimo Massaro , napoletano doc classe 1957, allenatore nazionale con una lunga esperienza in molteplici categorie, sia maschili che femminili.

Massimo Massaro oltre ad avere la responsabilità della squadra partecipante al campionato di Serie A2 sarà anche il coordinatore tecnico della società, faranno capo a lui tutti gli allenatori che quest’ anno lavoreranno a disposizione della società ed a lui il compito di farli crescere.

L' ultimo anno alla guida dell'Angri maschile in serie C silver, la sua esperienza con  il basket in rosa lo ha visto alla guida della Phard Napoli in serie A1 e del Gymnasium Napoli in serie A2, ottenendo in entrambe le esperienze successi notevoli.

Queste le parole del presidente Gaetano Manco :”Siamo molto contenti che Massimo abbia accettato la nostra proposta e sia entrato a far parte del nostro progetto e della nostra grande famiglia. Siamo sicuri che otterremo insieme grandi successi e che la sua esperienza e le sue doti umane e tecniche faranno crescere in maniera esponenziale sia i nostri tecnici che le nostre atlete, piccole e grandi.

Durante i prossimi giorni saranno comunicati i nomi delle giocatrici che faranno parte del roster stabiese che sarà ai nastri di partenza della prossima serie A2 ed anche gli altri componenti dello staff tecnico che lavoreranno  insieme a coach Massaro.

Il Punto 14 giugno

Il Punto 14 giugno: Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info

Mentre i sondaggi indicano la crescita del fronte anti-Ue nel referendum, immaginiamo come sarebbero Gran Bretagna e il resto d’Europa il 23 giugno 2026, a dieci anni da una ipotetica Brexit. Oltre Manica, uno scenario dominato da Boris Johnson e Nigel Farage. Nel continente, un’Europa spaccata tra Nord e Sud, impotente di fronte all’avanzata di Putin.
Il trattamento fiscale di estremo favore che la nostra legge dà agli eredi familiari di un imprenditore non ha giustificazione economica. Seguire la tradizione va bene. Ma non quando i dati indicano che, con una gestione familiare, si perde il 6 per cento in termini di produttività.
Con una perdita di 142 mila abitanti rispetto a inizio 2015, l’Italia è per la prima volta in declino demografico. Meno siamo meglio stiamo? No, perché il calo demografico di oggi si tradurrà in minori tassi di attività lavorativa. Meglio dunque preoccuparsene molto e fare qualcosa, per tempo.
Nel primo turno delle elezioni amministrative si è confermato il tripolarismo della scena politica italiana: Pd, M5s e centrodestra attraggono insieme il 75 per cento dei suffragi. Dal voto di questi giorni si può ricavare qualche previsione sulle conseguenze dell’Italicum, che comporta appunto il ballottaggio quando nessuna lista raggiunge il 40 per cento. Mentre anche i comuni piccoli che hanno appena votato (senza doppio turno) hanno già i loro organi amministrativi, si ripropone per molti di loro la scelta dell’accorpamento. Conviene, sia dal punto di vista finanziario sia da quello funzionale. Come dimostrano gli 87 comuni che, fondendosi, sono diventati 37.
Nuovo presidente del Perù, Pedro Pablo Kuczynski è uno dei padri del Washington consensus, il fantoccio dei no-global di tutto il mondo. Ma la sua fragile maggioranza parlamentare non porterà a una ventata di neo-liberismo andino. A Lima c’è piuttosto da ridurre il sommerso e la dipendenza dell’economia dalle materie prime.

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  • Come sarà l’Europa nel 2026 se vince Brexit
    14.06.16
    Gianni De FrajaCosa sarà dell’Europa se vince la Brexit? Le differenze culturali, politiche ed economiche tra i diversi paesi membri potrebbero accentuarsi ancora di più, fino ad arrivare al dissolvimento dell’Unione e alla formazione di due blocchi in contrasto fra loro. Uno scenario immaginario, ma non troppo.
  • Tasse di successione: sconto ai figli degli imprenditori
    14.06.16
    Massimo Bordignon e Andrea Prat
    In Italia, le imposte di successione non si applicano agli eredi di un imprenditore, purché si impegnino a proseguire l’attività di impresa per almeno cinque anni. Un trattamento di favore che non ha giustificazioni economiche ed è di fatto un sussidio ai ricchi. Perciò va semplicemente abolito.
  • Perché dobbiamo preoccuparci della crisi demografica
    14.06.16
    Alessandro Rosina

    Il declino demografico non è solo una questione di calo della popolazione. È soprattutto un problema di squilibri tra generazioni, con implicazioni sociali ed economiche. Favorire la ripresa delle nascite non basta. Per salvaguardare il nostro benessere futuro, è necessario agire in tre direzioni.

  • Tripolarismo imperfetto
    14.06.16
    TortugaLa nuova legge elettorale per la Camera ricalca a grandi linee quella per l’elezione dei sindaci. L’esito del voto amministrativo del 5 giugno offre dunque un’interessante simulazione dei risultati che si potrebbero determinare alle politiche. Effetti del passaggio dal bipolarismo al tripolarismo.
  • Quella difesa dei campanili che ai cittadini non conviene
    14.06.16
    Sabrina Iommi

    Chi si oppone alla revisione di confini comunali troppo frammentati rispetto a criteri di economicità e ambiti di vita quotidiana dichiara spesso di difendere così l’interesse dei cittadini. Conti alla mano, il peso sui bilanci locali dei contributi nazionali per le fusioni dimostra il contrario.

  • Ma il neo-liberismo può rifiorire sulle Ande?
    14.06.16
    Marco Lossani

    Per pochi voti, Pedro Pablo Kuczynski ha sconfitto Keiko Fujimori nelle elezioni presidenziali del Perù. Nel suo passato c’è una lunga carriera politica, ma anche l’adesione piena al Washington consensus. Per il paese si profila dunque un neo-liberismo 2.0? Il programma economico del presidente.

Maggio, l’agente: “Vicenza? Una voce inventata!”

I dettagli

Christian Maggio, dopo otto anni, potrebbe lasciare la maglia azzurra come conseguenza del poco spazio trovato in questa stagione. Il Corriere Veneto parla del Vicenza, ma il suo agente, Massimo Briaschi, ha voluto fugare ogni dubbio: “Non so come possano uscire certe notizie, ma sono solo voci inventate”.

 

Maradona, il manager: “De Laurentiis? C’è un vero e proprio appello nei confronti di Diego”

I dettagli

Stefano Ceci, manager di Diego Maradona, è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live: “Sono contento per la pace tra Diego e Pelè. Maradona e il presidente Infantino si sono visti in questi giorni a Parigi. La Fifa vuole Diego al suo fianco per una vera e propria rivoluzione. Posso incontrare De Laurentiis e parlare di una collaborazione con Maradona che incontrerebbe con molto piacere il presidente azzurro. Ci sono già stati degli approcci per un incontro ma adesso c’è un vero e proprio appello di De Laurentiis nei confronti di Diego”.