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Come siamo Messi

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Metti un gruppo di persone speciali, tipo i calciatori della nazionale più forte del mondo, l’Argentina Metti che abbiano appena vinto una partita importante e mettili nello spogliatoio seduti fianco a fianco, spalle al muro sulla stessa panca, prova impressionante di cosa significhi essere una squadra Una grande squadra: Messi, Aguero, Mascherano, Higuain.

Mettili nelle condizioni di compiere un gesto che esprima la loro appartenenza a un gruppo di amici uniti dal medesimo intento. Un gesto urgente, da fare subito, prima della festa e persino della doccia. Metti che impugnino all’unisono la protesi esistenziale dello smartphone e vi sprofondino la testa per sapere cosa il mondo sta pensando di loro. Metti che nessuno parli, neppure al telefono: ciascuno in fondo perso dentro i fatti suoi, come cantava Vasco, con la differenza che la sua almeno era una vita spericolata. Metti che questa scena di multiformi solitudini, immortalata dallo smartphone del loro compagno Lavezzi, te ne ricordi una analoga vista al bar, sulla metro o magari allo specchio. E metti che all’improvviso capisci finalmente come siamo Messi.

 vivicentro.it/opinione –  lastampa / Come siamo Messi MASSIMO GRAMELLINI

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Badelj l’idea, non solo Vecino: Napoli-Fiorentina, non è finita qui

L’asse Napoli-Firenze si fa sempre più calda. Secondo quanto riporta Repubblica, infatti, gli azzurri potrebbero riprovarci per Vecino, che non pare più così incedibile; a breve ADL potrebbe formulare una offerta alla società viola. Piace anche Badelj, centrocampista impegnato in questo momento con la sua Croazia agli Europei. Su di lui, però, ci sarebbe forte anche la Roma, con Luciano Spalletti che avrebbe espressamente chiesto alla società il ragazzo classe 89.

Ferrero: “Soriano? Bisogna chiedere al grande De Laurentiis”

Ai microfoni di calciomercato.com, presente all’incontro indetto dalla Lega Calcio a Milano, Massimo Fererro, presidente della Sampdoria, ha dichiarato: “Montella? Non abbiamo nessun problema. Questa domanda non la capisco, ha un contratto di altri due anni. Con Preziosi abbiamo lavorato per avere il Marassi, abbiamo condiviso lo stadio ma è la Sampdoria che ha vinto più trofei. Mercato importante? Lo voglio anche io, prima dei tifosi. Sono il primo tifoso della Samp, l’altro anno ho sofferto tanto. Soffro come un cane. Soriano? Non ho ricevuto offerte. Se lui vuole andare al Napoli bisogna chiederlo al grande De Laurentiis. Valdifiori? Non me ne intendo. Santon? Non lo conosco. Cassano farà parte del nostro progetto altrimenti se vorrà andare via ne parleremo. Balotelli? È’ una fantasia, avete un collega che inventa. Budimir? Io non ho chiamato nessuno”.

De Roon più Ionita: il piano di Napoli, Atalanta e Verona

Ritorna di moda il nome di De Roon per il Napoli: secondo l’Eco di Bergamo, se il centrocampista dovesse finire agli azzurri, allora il Napoli prenderebbe anche Ionita, che poi girerebbe all’Atalanta, che rimpiazzerebbe così il partente classe 91.

Maturità: al via con prova di Italiano

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Mezzo milione di studenti (503.452 per l’esattezza, 487.476 interni e 15.976 esterni) affronta oggi la prima prova scritta, quella di Italiano uguale per tutti gli indirizzi, dell’esame di Maturità 2016 , tra le tracce Umberto Eco, Pil, rapporto padre-figlio, donne al voto. Sei le ore a disposizione per lo svolgimento. 

Ecco le tracce proposte ai maturandi 2016 per il primo scritto di Italiano:

  1. Umberto Eco sulle funzioni della letteratura: il brano e’ tratto dall’opera Sulla letteratura, una raccolta di saggi pubblicata nel 2002.
  2. “Crescita, sviluppo e progresso sociale. E’ il Pil misura di tutto“, per il saggio in ambito economico.
  3. Il rapporto padre-figlio nelle arti e letteratura del ‘900 è la traccia che dovranno sviluppare gli studenti che sceglieranno il saggio in ambito artistico.
  4. Il suffragio universale del 1946 è la traccia proposta per il tema storico.
  5. Una riflessione sui confini, riprendendo un testo tratto dal libro di Piero Zanini, è la traccia proposta ai maturandi per il tema di attualità.
  6. L’avventura dell’uomo nello spazio: è una delle tracce proposte ai maturandi per la prima prova dell’esame di maturità nella tipologia saggio breve in ambito tecnico-scientifico.
  7. Anche il valore del paesaggio è l’argomento scelto per il saggio storico-politico.

vivicentro.it/cronaca –  ( Ansa) Maturità: al via con prova di Italiano, tra le tracce Umberto Eco, Pil, rapporto padre-figlio, donne al voto

 

Pecchia: “Da Benitez ho imparato il metodo di lavoro, ha vinto quasi ovunque”

Ai microfoni del Corriere del Venuto, il nuovo allenatore del Verona, ex secondo di Rafa Benitez, Fabio Pecchia, ha dichiarato: “Da Benitez ho imparato un metodo di lavoro. Stiamo parlando di un allenatore che ha saputo vincere in più paesi. Se il mio 4-3-3 sarà una rottura rispetto al suo 4-2-3-1? Ma anche lui ha cambiato all’occorrenza. E il 4-3-3 l’ha fatto a Madrid, come pure a Newcastle. Lo considera il suo principale riferimento? Mi ha insegnato tanto, questo è chiaro. Ma, come dicevo, devo tanto anche ad altri tecnici. Con Lippi, Gigi Simoni e Luciano Spalletti, ma non solo”

VIDEO – Ancora Gonzalo Higuain! Una doppietta porta l’Argentina in finale

Seconda doppietta consecutiva per Gonzalo Higuain: vola l’Argentina in Usa contro gli Usa. L’albiceleste vince 4-0 e supera l’America grazie ai due gol del pipita, al colpo di testa di Lavezzi e ad una perla di Leo Messi. I ragazzi di  Tata Martino raggiungono la finale di Copa America; da affrontare la vincente di Cile e Colombia. Di seguito, la sintesi del match, con i due gol dell’attaccante partenopeo.

Napoli, quante cessioni in vista! 40 i mln di euro da poter rinvestire subito

40 milioni da poter rinvestire subito: il Napoli ha il suo tesoretto in casa. Con le cessioni di determinati giocatori in rosa, infatti, gli azzurri potrebbero godere di un bel gruzzoletto da poter aggiungere al cash derivante dalla Champions. Primo dei partenti sulla lista è Manolo Gabbiadini, richiesto, secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, da Wolfsburg,  Stoke City e Southampton. Poi ci sarebbero Valdifiori, El Kaddouri, Maggio, Zuniga, De Guzman, Rafael e David Lopez, se dovessero arrivare due centrocampisti anziché uno.

Sondaggio per Ionita, calda la pista Diawara

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport apre facendo il punto sul mercato azzurro:  “Ieri in Lega si è parlato col Verona per Ionita (piace anche al Cagliari, può essere parcheggiato all’Empoli o all’Atalanta) mentre resta calda la pista Diawara col Bologna (lui o Kums l’alternativa a Jorginho). Non decolla la pista Soriano”.

Lapadula, sono ore decisive: dentro o fuori, nell’affare anche Grassi

Lapadula, ci siamo: a breve l’attaccante prenderà la sua decisione. La Gazzetta dello Sport spiega che il Napoli è tranquillo, perché conscio di aver fatto tutto il possibile per convincere l’italo-peruviano ad accettare l’offerta. Nell’affare, oltre all’acquisizione di Lapadula che guadagnerà uno stipendio importante e che giocherà al pari di Higuain, come promesso dalla società, entrerebbero anche Caprari e Zampano, che però rimarrebbero un altro anno alla corte di Oddio. Giuntoli avrebbe provato, tra l’altro, a convincere Grassi a trasferirsi in Abruzzo, almeno per un anno.

Euro 2016 22 giugno: oggi 4 gare con L’italia che chiude le Eliminatorie a Gironi

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Euro 2016 22 giugno. Archiviate le partite di ieri 21/06/2016 Ucraina – Polonia 0-1 e Irlanda del Nord – Germania 0-1 per il Girone C; Croazia – Spagna 2-1 e Repubblica Ceca – Turchia 0-2  per il Girone D si chiude oggi la fase di ELIMINATORIE a GIRONI di Euro 2016 che si conclude oggi, mercoledì 22 giugno, con altri due doppi incontri che si svolgeranno in contemporanea alle ore 18 e alle ore 21 dopo di che saranno ufficiali le qualificate e quindi gli accoppiamenti per gli ottavi.

Le uniche due sfide certe sono Svizzera-Polonia e purtroppo Italia-Spagna. Nessuno avrebbe mai immaginato un ottavo di finale così duro specialmente dopo essersi qualificati primi, ma per arrivare in fondo alla competizione  bisogna vincere con tutti e chissà potrebbe essere proprio questa partita a dare la svolta decisiva.

Queste le partite di oggi rientrano nei Gruppi E ed F dei Gironi ad Eliminatorie per l’accesso agli ottavi di finale.

  • Girone E
    22/06/2016 21:00 Italia – Irlanda – Rai 1 e SkySport
    22/06/2016 21:00 Svezia – Belgio – SkySport   
  • Girone F
    22/06/2016 18:00 Ungheria – Portogallo – SkySport
    22/06/2016 18:00 Islanda – Austria – SkySport

Alle 21, quindi, scende in campo l’Italia, già qualificata e matematicamente prima, per l’ultimo match del girone contro l’Irlanda, e in contemporanea Svezia-Belgio. Alle 18, Islanda-Austria e Ungheria-Portogallo. L’Italia sarà visibile su Sky e Rai, con la possibilità di scegliere il commento della Gialappa’s Band su Rai4. Le altre tre partite saranno visibili in esclusiva su Sky (che per i match che si giocano in contemporanea fornisce anche la diretta gol).

Ma ora ecco, nei dettagli, i quattro ultimi incontri delle Eliminatorie in programma per oggi:

GIRONE F (ore18)

  • a Saint Denis Islanda-Austria (SkySport)

Euro 2016 ISLANDA VS AUSTRIAUna partita davvero incerta. Nessuno avrebbe scommesso un euro sull’Islanda eppure con una vittoria sarebbe qualificata matematicamente. Stesso discorso sull’Austria, se vince si qualifica nonostante abbia un solo punto in classifica (vedi sotto la situazione ad ora)

  • a Lyon Ungheria-Portogallo (SkySport)

Euro 2016 UNGHERIA vs PORTOGALLOFinora il Portogallo è stato forse una delle delusioni più grandi; probabilmente se Cristiano Ronaldo avesse segnato il rigore decisivo contro l’Austria staremmo parlando di tutt’altra situazione ed invece, questa è la situazione, ad oggi, del Girone F:

  • ore 18:00 Ungheria – Portogallo – SkySport
    ore 18:00 Islanda – Austria – SkySport

Alla luce di quanto sopra, è chiaro che i portoghesi sono obbligati a vincere per ottenere una qualificazione che alla vigilia dell’Europeo tutti davano per scontata. L’Ungheria con 4 punti comanda, incredibilmente, il girone F e un pareggio, con tutta probabilità, garantirebbe il primo posto nel raggruppamento. Siamo certi però che il campione del Real Madrid saprà riscattarsi alla grande.


E passiamo ora alle gare che chiuderanno questa fase di Euro 2016 ed al termine della quale si avrà il quadro definitivo delle squadre che avranno conquistato l’accesso agli ottavi di finale e la composizione dei nuovi gironi.

Restando per ora alle partite di questa sera vediamo, nei dettagli, gli ultimi due incontri del GIRONE E e delle Eliminatorie a Gironi.

Gli incontri inizieranno alle 21 su entrambi i campi (Lille e Nizza) e vedranno in campo:

  • a Lille – Italia-Irlanda (SkySport e Rai).

Euro 2016 ITALIA vs IRLANDA del NORDGli azzurri sono già qualificati e giocheranno conoscendo anche l’avversaria degli ottavi. Peggio non poteva capitare purtroppo e pertanto, ora anche per questo, saranno tante le assenze contro l’Irlanda. Assenze da noi già previste dopo l’ultimo incontro)  mancheranno certamente i diffidati. Nonostante questo difficilmente Conte vorrà perdere la partita quindi vogliamo escludere una sconfitta e non prevediamo nemmeno tantissimi gol

  • a Nizza – Svezia-Belgio (SkySport e Rai).

Euro 2016 SVEZIA vs BELGIOCon una vittoria Zlatan Ibrahimovic e compagni potrebbero sperare ancora nella qualificazione mentre con i 3 punti il Belgio passerebbe aritmeticamente il turno come seconda classificata. I belgi hanno sicuramente qualcosa in più e vogliono confermare che la battuta d’arresto nel match inaugurale contro l’Italia sia stata solo un episodio.

Questo è il tabellino di marcia (VADEMECUM EURO 2016) del Girone E:

  • 21:00 Italia – Irlanda – Rai 1 e SkySport
    21:00 Svezia – Belgio – SkySport

PROBABILI FORMAZIONI ITALIA-IRLANDA | EUROPEI 2016

Italia (3-5-2): Sirigu; Ogbonna, Barzagli, Darmian; De Sciglio, Florenzi, Thiago Motta, Sturaro, El Shaarawy; Zaza, Immobile.

  • A disposizione: Buffon, Marchetti, Chiellini, Bernardeschi, Giaccherini, Candreva, De Rossi, Parolo, Insigne, Eder, Pellè.
  • Allenatore: Conte.

Irlanda (4-4-1-1): Randolph; Coleman, O’Shea, Duffy, Brady; Hendrick, Whelan, McCarthy, McClean; Hoolahan, Long.

  • A disposizione: Westwood, Given, Clark, Keogh, Christie, Murphy, Ward, McGeady, Quinn, Meyler, Keane, Walters.
  • Allenatore: O’Neill.

Arbitro: Ovidiu Hategan (Romania)

COLLEGATA:

Eppur si muove per Fabinho, incontro con Mendes: in alternativa, ecco Meunier

Fabinho-Napoli, si muove qualcosa. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, prova a fare il punto di mercato relativo alla difesa azzurra: “Nel weekend è andato in scena un incontro importantissimo tra il potente agente del brasiliano, Jorge Mendes, ed il club del Principato: oggetto di discussione la cessione di Fabinho che sembra essere imminente. Il Napoli da tempo ha formulato la sua offerta di 12-13 milioni più Zuniga ma è disposto anche ad aumentare il cash senza inserire il colombiano nella trattativa (c’è sempre il Watford interessato a Camilo). De Laurentiis è pronto a chiudere, Giuntoli ovviamente si cautela e tiene in caldo Meunier del Brugge quale alternativa low cost (la clausola rescissoria si aggira sui sei milioni di euro), ma ovviamente tra il belga e Fabinho non c’è paragone per valore tecnico”.

Tra Herrera e Witsel la spunta Tolisso: ecco perché ADL preferisce il francese

Herrera, Tolisso e Witsel: uno solo ne arriverà. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, il favorito a trasferirsi al Napoli sarebbe Tolisso, francese 94 di proprietà del Lione che tanto piace ad Aurelio De Laurentiis, sia per la giovane età sia per il fatto di non essere legato ad importanti accordi pubblicitari, che invece limitano Herrera e Witsel.  Gli azzurri avrebbero presentato ai francesi un’offerta da 15 milioni di euro; ancora troppo pochi per il presidente Aulas che ne chiede 23. Difficile è, infatti, trattare con il patron del Lione(Caso Gonalons un’esempio). “Rimarrà al Lione”, rivela Aulas, che poi fa un passio indietro e spiega come il futuro sia nelle mani del centrocampista.

Oroscopo di mercoledì 22 giugno a cura di Paolo Fox

L’ oroscopo di mercoledì 22 giugno, ogni giorno Paolo Fox racconta, in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi,  come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

 

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

 

Euro 2016 – Gruppo D: Repubblica Ceca vs Turchia 0-2

A Lens va in scena il match tra Repubblica Ceca e Turchia, valevole per la terza ed ultima giornata del girone D. Partita decisiva soprattutto per i cechi, che devono assolutamente vincere per sperare di passare il turno come migliore terza; per la squadra di Vrba c’è però anche la possibilità di accedere agli ottavi di finale come seconda se la Spagna dovesse battere la Croazia con due o più gol di scarto, dando ovviamente per scontata la vittoria contro i turchi.

Dopo 10 minuti soporiferi la partita si sblocca. Grande percussione turca sulla fascia destra e cross perfetto per Burak Ylmaz; il destro volante della punta è perfetto e fulmina Cech per il vantaggio turco.
Dopo la rete del centravanti del Galatasaray la Turchia non legittima il vantaggio, lasciando anzi campo alla reazione della Repubblica Ceca.
Cech e compagni sanno che la vittoria è vitale e la sconfitta li farebbe scivolare addirittura all’ultimo posto del girone. Arrivano due occasioni nitide per Necid che per due volte sfiora i legni della porta turca.
Al 37simo altra occasione per la Repubblica Ceca con Plasil, il cui gran sinistro trova la respinta dell’estremo difensore di Therim.

La ripresa si apre con il terribile scontro che vede protagonista il difensore turco Ghokan Gonul, il quale, ferito alla testa perde vistosamente sangue.
Il secondo tempo è un monologo dei cechi che sfiorano più volte il pareggio con Darida e Dockal ; la Turchia dal canto suo pensa esclusivamente a coprirsi per poi ripartire in contropiede.
Regola non scritta del calcio è “gol sbagliato, gol subito”, è proprio quello che succede ai cechi che, dopo aver sfiorato più volte il pareggio, subiscono l’inaspettato 2-0 ad turco opera di Tufan. Fatali per la Repubblica Ceca sono gli spazi lasciati alla Turchia nel tentativo di arrivare al pareggio.
Dopo il raddoppio della squadra di Therim, la Repubblica Ceca quasi scompare, tanto che i turchi vanno più volte vicini alla terza rete.
Finisce così dopo 5 minuti di recupero. La Turchia ottiene il terzo posto alle spalle di Croazia, prima nel girone, e Spagna, avversaria dell’Italia agli ottavi. La squadra di Therim mantiene vive le speranze di accedere agli ottavi di finale tra le migliori terze superando in questa particolare classifica l’Albania di De Biasi; dipenderà tutto dalla differenza reti rispetto alle altre terze.

Repubblica Ceca (4-2-3-1): Čech; Kadeřábek, Hubník, Sivok, Pudil; Pavelka, Plašil, Krejčí, Darida, Dočkal; Necid. All.: Pavel Vrba

Turchia (4-2-3-1): Volkan Babacan, İsmail, Hakan Balta, Mehmet Topal, Gökhan, Selçuk, Ozan, Arda, Volkan Şen, Emre Mor, Burak Yılmaz. All.: Fatih Terim

Ammoniti: Plasil, Pavelka, Sural, Balta, Koybasi

Raffaele Izzo

Euro 2016, harakiri Spagna, vince la Croazia

Harakiri Spagna. Scoppiettante partita tra Croazia e Spagna nel girone D. Alla fine della contesa ad avere la meglio è la Croazia, la quale condanna gli iberici al secondo posto e alla sfida contro l’Italia di Conte. Quello delle “furie rosse” è un vero e proprio harakiri in quanto, nonostante due risultati su tre a disposizione per consolidare il primo posto, hanno perso, per giunta dopo essere passati in vantaggio. La partita inizia subito in discesa per Ramos e compagni che passano in vantaggio dopo 7 minuti grazie a Morata, abile a spedire in rete un pallone ben servito da Fabregas dopo una magia di David Silva, uno dei migliori in campo. Il vantaggio gasa ancora di più gli spagnoli che sbagliano almeno 3 occasioni importanti per raddoppiare. Al 42′ Morata non aggancia il pallone a tu per tu con Subasic. Pochi minuti dopo, sul finire del primo tempo, un fenomenale colpo di tacco di Kalinic fa esplodere i supporters croati. La prima frazione si chiude dunque sull’1-1. Nel secondo tempo la Croazia viene fuori e cerca di impensierire De Gea con Perisic, Kalinic e Kovacic. La Spagna, però, può contare su un David Silva ispiratissimo che sfiora il gol del vantaggio in due occasioni. Al 71′ la Spagna ha una ghiotta occasione per passare in vantaggio: Vrsaljko atterra Morata in area di rigore, sul dischetto si presenta Sergio Ramos ma Subasic respinge. Nel finale, quando ormai sembra scontato l’1-1, un lampo inaspettato di Perisic regala la vittoria alla Croazia, la quale si salva grazie a Corluka nel finale, con il difensore che salva sulla linea un tentativo di Silva. Primo posto in classifica per gli uomini di Cacic, sfida contro l’Italia per quelli di Del Bosque. Ecco il tabellino: Croazia (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka, Jedvaj, Vrsaljko; Rog (37′ st Kovacic), Badelj; Perisic (49′ st Kramaric), Rakitic, Pjaca (47′ st Cop); N. Kalinic. A disp.: Vargic, I. Kalinic, Strinic, Modric, Schildenfeld, Brozovic, Mandzukic, Coric, Vida. Ct.: Cacic.
Spagna (4-3-3): De Gea; Juanfran, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Fabregas (39′ st Thiago), Busquets, Iniesta; David Silva, Morata (22′ st Aduriz), Nolito (15′ st Soriano). A disp.: Casillas, Rico, Azpilicueta, Bartra, Koke, Vazquez, Pedro, Bellerin, San Jose. Ct.: Del Bosque.
Arbitro: Kuipers
Marcatori: 7′ Morata (S), 45′ Kalinic (C), 43′ st Perisic (C)
Ammoniti: Rog, Vrsaljko, Srna (C)

Mussolinismo e Fascismo al Museo di Salò. Recensione di Paolo Corsini

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Mussolinismo e Fascismo. Recensione del Senatore Paolo Corsini  sulla mostra “Il culto del Duce” al museo di Salò

Brescia – Al Mu.Sa di  Salò, il 28 maggio, è stata inaugurata la  mostra “Il culto del Duce”, un viaggio nel ventennio Fascista attraverso l’esposizione di busti, raffigurazioni (disegni, stampe, dipinti, manifesti) e documenti dell’era mussoliniana. L’apertura dell’evento è stata preceduta da un momento musicale in cui le note di un violino della Shoah (della Collezione Le Stanze), suonato da Daniele Richiedei, hanno onorato le memorie dei caduti di Piazza della Loggia. Il Senatore Paolo Corsini, visitata la mostra, solleva alcuni interrogativi sul senso e il significato dell’esposizione offrendoci spunti interessanti, per un obiettivo giudizio dopo un’oculata recensione sul Mussolinismo e Fascismo al Musa.

Recensione di Paolo Corsini.

A proposito della mostra “Il culto del Duce”. 1922-1945 sino ad ora l’attenzione si è prevalentemente rivolta a vicende quali lo spostamento del giorno d’inaugurazione inopinatamente fissato al 28 maggio: una gaffe pacchiana, una vistosa lacuna storica cui ha fatto seguito la pubblica ammissione di un complesso di colpa attraverso la proposta, in chiave autoassolutoria per gli organizzatori, di far risuonare le note del violino della Shoah in memoria dei caduti di piazza della Loggia. E così pure sono stati sollevati interrogativi sul significato dell’iniziativa e sul messaggio, aperto o subliminale, che può trasmettere. Sdoganamento del Fascismo, richiamo per i nostalgici, una rilettura del Ventennio in chiave revisionistica, sino alla caduta sul terreno scivoloso dell’apologia o del cerchiobottismo, nel quadro di una monumentalizzazione di Salò e dei luoghi della Rsi come santuario della Nuova Destra? Il dibattito politico-ideologico resta aperto e non valgono certamente a tacitarlo le rassicuranti esternazioni del curatore. Ora, a mostra inaugurata, gli elementi per un giudizio sono tutti lì davanti a noi, e ci consentono una valutazione di merito.

Anzitutto il luogo dell’esposizione che annovera la sezione dedicata ai disegni, alle stampe, ai dipinti, ai manifesti, collocata negli spazi del Musa riservati alla Rsi. In realtà spazi sprecati vista la scarsissima consistenza dei materiali, la pochezza della documentazione proposta al pubblico, l’ambiguità stucchevole, a dir poco, dei filmati e dei racconti affidati a voci narranti attivabili self-service, rispettivamente di parte fascista e di parte “ribelle”. Una sorta di storia prêt-à-porter, che si accompagna all’esaltazione di una equidistanza, di una presunta possibilità di neutralizzare la vicenda repubblichina e i suoi orrori, sino alla sottrazione, per lo storico, di assumersi la responsabilità di spiegare, come se la storia possa nello stesso tempo assolvere e condannare. Il ricorso alle fonti provenienti dalle parti in lotta è indispensabile proprio nella misura in cui la storia tira le fila e offre una sua ricostruzione. Così quanto alla Rsi, così, per citare un esempio classico, come per le crociate: fonti arabe, fonti cristiane e infine, la storia degli storici.

Ne deriva per le opere esposte al Musa un effetto “collezione”, privo di una linea di lettura, una specie di “quadreria” del tutto allineata alle atmosfere ovattate e distorcenti di uno spazio in cui non si riconosce la tragedia consumata tra il ’43 e il ’45, né si distinguono le ragioni e i torti delle vite vissute e cadute. A maggior ragione, considerando l’insufficienza delle didascalie, dei testi esplicativi, che per lo più non segnalano il tempo di produzione, né riconducono alle varie correnti artistiche, né riportano l’evoluzione dell’immagine del Duce alle varie fasi di nascita, affermazione, crollo del regime. Decontestualizzazione e destoricizzazione contrassegnano, per altro, la sezione della mostra dedicata ai busti. Qui stupisce l’assenza, francamente inspiegabile, di una delle opere più rilevanti e significative: il busto di Adolfo Wildt del 1923 conservato presso i Civici musei d’arte e storia di Brescia e quindi di facile reperibilità. Una domanda sorge per altro spontanea. La figura del Duce – ribelle, uomo d’ordine, eroe sconfitto, interpetre insieme dei miti della tradizione e della modernità, dell’autorità e della gerarchia, della giovinezza, della velocità, dell’Italiano nuovo, prima condottiero virile in pose marziali e solenni poi in posa riflessiva da uomo di pensiero, interprete dell’intero immaginario nazionale configurato nel culto del “mussolinismo” come fede religiosa – la figura del Duce, dicevo, come può non essere rapportata alla realtà storica del Fascismo? Vale a dire ad una fabbrica del consenso che si avvale e ricorre ad una vasta gamma di strumenti, dalla violenza e dalla coercizione alla irreggimentazione corporativa delle rappresentanze d’interesse, dalla mobilitazione emozionale alla progressiva sostituzione del partito allo Stato, dall’allineamento degli intellettuali alla nazionalizzazione delle masse, secondo un disegno “organicistico” di modernizzazione dall’alto capace di spegnere una dialettica sociale sempre più depoliticizzata. Come se il “mussolinismo” possa essere considerato separabile dal Fascismo. Alla fine, dunque, un messaggio fuorviante che, mentre dice, non dice. Per concludere, un’occasione mancata e insieme l’auspicio che l’annunciata continuazione dei quaderni del museo possa trovare espressioni più convincenti e, soprattutto, veritiere.

Paolo Corsini

Doping: Cio conferma, Russia dell’atletica fuori da Rio

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Il comitato esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha confermato l’esclusione della Russia dal programma di atletica leggera alle Olimpiadi di Rio. La decisone è stata presa oggi a Losanna. Nessun atleta della federazione russa Araf prenderà parte ai Giochi. Quasi certo il ricorso al Tribunale Arbitrale Sportivo di Losanna.

Il Cio, infatti, ha fatto sapere di sostenere “la posizione rigida della Iaaf contro il doping, in linea con la nostra politica di tolleranza zero”.

L’organismo presieduto da Coe spiega anche di rispettare “pienamente la decisione della Iaaf” di mantenere la sospensione della federazione russa, senza escludere la possibilita’ che gli atleti russi che dimostrino di essere ‘puliti’ possano partecipare alle Olimpiadi del prossimo agosto. “L’ammissibilità degli atleti per tutte le competizioni internazionali, tra cui i Giochi Olimpici, è responsabilità delle federazioni internazionali interessate”, ribadisce in materia il Cio.

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) nel confermare la sospensione della federazione russa di atletica leggera (Araf) presa già nel novembre 2015 e recentemente confermata dal consiglio della Iaaf a seguito della nota inchiesta sul doping, avrebbe deciso che atleti russi puliti, ovvero mai coinvolti in casi doping, previa valutazione dei singoli casi, potrebbero prendere parte alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. La sospensione riguarda solo l’atletica leggera e non le altre federazioni sportive russe. Apertura , solo per gli atleti mai trovati positivi, anche nei confronti del Kenia.

“Appoggiamo Thomas Bac, appoggiamo totalmente il Cio”. Così il ministro dello Sport russo Vitaly Mutko ha commentato la decisione del Comitato olimpico internazionale che, riunitosi oggi a Losanna, ha confermato la sospensione della federazione russa di atletica leggera – decisa venerdì dalla Iaaf – pur ammettendo la partecipazione degli atleti russi che dimostreranno di essere puliti. “La Russia è stata e sarà un partner del movimento olimpico internazionale – ha aggiunto Mutko, citato dal portale R-Sport – Siamo a favore dello sport pulito, a favore del fatto che vengano tutelati gli atleti puliti, che hanno ottenuto risultati con lavoro coscienzioso”.

“Sono molto contento che il Cio veda che vi sono problemi non solo in un qualche determinato paese”, ha poi concluso Mutko ribadendo il sostegno al presidente del Cio Bach “in tutto”.

vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva (AGI) Doping: Cio conferma, Russia dell’atletica fuori da Rio

Renzi sotto attacco. Bersani “è poco di sinistra, si corregga”

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Roma – A due giorni dai risultati politici dei ballottaggi e la vittoria del Movimento cinque stelle in città importanti come Roma e Torino, Il Pd è alla resa dei conti e si concentra sulla direzione del prossimo 24 giugno.

All’interno del partito non vengono risparmiate dure critiche a Matteo Renzi, esortato a “riflettere” da Pierluigi Bersani e a “fare più attenzione a chi fatica” da Piero Fassino.

“Renzi deve avere l’umilta’ di riflettere”. Cosi’ Pier Luigi Bersani ad ‘Agorà commentando gli esiti dei ballottaggi. “Abbiamo perso contatto con la realtà”, spiega, “la destra esiste, non è vero che è scomparsa, molti dei nostri sono andati via. Il Pd è di sinistra? Bella domanda… Lo e’ poco. Non vedo altra possibilita’ che un Pd che si corregge”. Poi conclude ironicamente: “Mi dimetto io un’altra volta da segretario…”.

“Se parliamo del Pd c’e’ bisogno di uno che ne abbia cura, di un partito che sia autonomo dal governo. Faccio notare che fu Renzi a certificare che il candidato premier poteva essere diverso dal segretario”, aggiunge. “Non chiedo le dimissioni di Renzi”.

“E’ mal supportato in giro legare una vicenda di governo, di leadership ad un tema sulle regole e sulla Costituzione”. Pier Luigi Bersani ribadisce che e’ sbagliato personalizzare il referendum, occorre cambiare strategia, “altrimenti non mi vedranno ai banchetti, non dubitino sulla mia coerenza e sul mio voto. Votero’ si’ ma non faro’ propaganda”. Ed ancora: “Non si demonizzi il no, si ragioni. Non sono d’accordo che se Renzi perde si deve dimettere. Renzi non metta in discussione se stesso sulla Costituzione”, conclude. “Non c’e’ mai stato bisogno di Verdini, noi abbiamo votato tutte le fiducie. Non credo certo che ci abbiamo guadagnato”.

vivicentro.it/politica (AGI) Renzi sotto attacco. Bersani “è poco di sinistra, si corregga”

Fassino, Renzi ascolti di più chi fatica

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Piero Fassino : “Come sto vivendo questa sconfitta? Come una grande ingiustizia. Non mi preoccupo per me, ma per la citta’. Cinquestelle ha vinto con una sequenza di no. Ma che progetto ha per Torino? Non lo vedo. E la citta’ rischia di tornare indietro”.

Lo afferma in un’intervista al quotidiano ‘la Repubblica’ l’ex sindaco di Torino Piero Fassino. “Avevo capito sin dal primo turno – prosegue – che il ballottaggio sarebbe stato difficile. Perche’ essendoci 27 elettori su 100, quasi tutti di centro-destra, che avevano per le mani un voto libero, per loro era un’occasione molto ghiotta per estromettere il centrosinistra che ha governato la citta’ dal 1993. Ho fatto il possibile per evitarlo. Al primo turno abbiamo ottenuto la percentuale piu’ alta di una grande citta’. Poi, certo, se il 95 per cento degli elettori di destra al ballottaggio vota per Cinquestelle, l’esito e’ scontato”. Pensa di essere stato travolto da un vento anti-renziano? “Da un vento anti-politica sicuramente – risponde -. E questo vento, in tutta Europa, penalizza chi sta al governo, locale o nazionale”.

Dopo il risultato, con Renzi “ci siamo sentiti piu’ volte. Abbiamo fatto una riflessione sul cambiamento del sistema da bipolare a tripolare che innesca dinamiche nuove. Perche’ se nel ballottaggio il secondo e il terzo si coalizzano, anche senza dichiararlo, il primo soccombe”. Quale consiglio darebbe oggi a Renzi? “Non gli consiglierei certo di ridurre la forte tensione all’innovazione che lo spinge – sostiene Fassino -, perche’ l’Italia ha bisogno di un grande cambiamento. Pero’ ci vuole anche una maggiore attenzione a quella sofferenza sociale che nella societa’ c’e’.

Quando tu hai un pensionato che ha 400 euro al mese, un reddito con cui gia’ non si puo’ vivere, e deve mantenere pure un figlio disoccupato di quaranta o cinquant’anni, devi dargli una risposta. Altrimenti quello va da Grillo”. Nel Pd c’e’ chi chiede a Renzi di lasciare ad altri la segreteria. Lei e’ d’accordo? “In Europa – dice Fassino – la guida del governo coincide quasi sempre con quella del partito. Poi, se uno guarda al modello piu’ sperimentato, quello tedesco, vede che c’e’ un leader – il cancelliere – e poi c’e’ una figura forte, il numero due del partito a cui e’ affidata la gestione. Mi sembra un modello ragionevole, e’ quello dell’Spd. Detto questo, non e’ il modello organizzativo che risolve i problemi”.

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