BREXIT …. SHOCK. Mauro Lo Piano
Raicevic: “Napoli? Sarebbe un’ occasione unica”
Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto Filip Raicevic, attaccante del Vicenza, parlando fra l’ altro di un possibile suo approdo al Napoli:
“Accetterei subito la destinazione Napoli, è una piazza che non si può rifiutare. Sono una prima punta ma negli ultimi anni ho imparato a giocare anche con un altro attaccante al mio fianco. Anche se sono forte fisicamente amo giocare con il pallone tra i piedi, un po’ come Ibrahimovic che è il mio idolo e a cui mi ispiro. Higuain? Giocare con un calciatore del suo calibro sarebbe fantastico, ha vestito anche la maglia del Real Madrid. Non importa che sia lui avanti nelle gerarchie, per me conta il collettivo”.
Ischia, Varriale racconta la scomparsa di quel famoso ’98 (VIDEO)

Nella mattina di ieri durante il 35^ Meeting Estate, si è riunita la tavola rotonda per discutere la radiazione dell’Ischia nel 1998. l’Avvocato Lucio Varriale è ritornato a parlare proprio di quel famoso ’98,dove si è provato a cercare di far chiarezza sui tanti motivi per cui l’Ischia in quell’anno fu radiata per ritrovarsi tutto ad un tratto in seconda categoria,che permise al Palermo di essere ripescato in serie C1. Varriale inoltre non ha escluso un suo possibile ritorno all’interno della società isolana,ma con la condizione che all’interno ci sia qualche imprenditore dell’isola. Al conferenza presentata da Angelo Pompameo, sono intervenuti Carmine Tascone all’epoca Ds, l’ex dirigente Tommaso Mandato e l’avvocato Stefano Pettorino,legale dell’Ischia e di Catello Buono negli anni ’90. Sul finire c’è stato anche un piccolo intervento da parte del collega Giovanni Sasso.
Allievi e Giovanissimi Nazionali, dalla stagione 2016-17 si cambia nome
I dettagli della riforma
Allievi e Giovanissimi Nazionali si chiameranno Campionato Nazionale Under 17 e Under 15, lo ha deciso il Consiglio Federale della Figc che ha approvato la riforma delle categorie giovanili, che dal 2016-17 prevede due grandi novità: la prima è la nascita del campionato Nazionale Under 16, riservato alle società di Serie A e B, separate dalla Lega Pro. Anche il Campionato Nazionale Under 15 vedrà divise le società di Serie A – B e quelle di Lega Pro in due tornei differenti. Dal 2016 si assegnerà anche la Supercoppa riservata alle due squadre vincenti i titoli italiani under 15.
Guardia Costiera: 24 giugno, 9 operazioni, 2.100 salvati (VIDEO)
Sono circa 2.100 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi, nel corso di 9 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale operativa della Guardia costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 3 barconi e 6 gommoni.
Hanno preso parte ai soccorsi, unità della Marina Militare, di Eunavformed, di Frontex, e delle ONG MSF e MOAS. A termine delle operazioni di soccorso, tutti i migranti sono stati presi a bordo dell’unità Norvegese Siem Pilot, operante sotto il dispositivo Frontex, nonché dell’unità tedesca Frankfurt, operante nel dispositivo Eunavformed.
VIDEO in elaborazione
NOTE sulla Guardia Costiera:
La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.
Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.
Attività e competenze
Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.
In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.
In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.
(note da: wikipedia)
BREXIT. Viaggi, sanità e lavoro, cosa cambia per gli europei
Il terremoto della Brexit innescherà uno tsunami di cui conosceremo la reale portata solo nel giro di un paio di anni. Saranno i negoziati con Bruxelles a decidere cosa cambierà per i britannici e per i cittadini degli altri Paesi dell’Ue una volta che verrà formalizzata l’uscita di Londra. I due fronti, il ‘Leave’ e il ‘Remain’, hanno prefigurato scenari molto diversi, minimizzando o accentuando le ricadute per motivi propagandistici. Già ora, però, è possibile ipotizzare alcuni cambiamenti nella vita di tutti i giorni, dai viaggi al lavoro, dall’assistenza sanitaria alle università
Cosa cambia ai fini pratici con la Brexit per gli italiani e i cittadini degli altri Paesi Ue che vivono in Gran Bretagna o vi si recano per turismo o in cerca di lavoro?
Sul breve periodo nulla, perchè ci vorranno almeno due anni per la formalizzazione dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. Poi, però, potrebbe esserci cambiamenti piccoli o grandi sulla base degli accordi che verranno rinegoziati con l’Unione:
PER CHI CI LAVORA – Non è ancora chiaro cosa accadrà: il fronte pro-Brexit ha assicurato che qualsiasi nuovo sistema di immigrazione della Gran Bretagna non toccherà i tre milioni di cittadini Ue non britannici (mezzo milione di italiani soloa Londra) attualmente residenti nel Regno Unito. A quanti ci vivono da almeno cinque anni verrebbe concessa la possibilità di restare a tempo indeterminato nel Paese, preservando i diritti acquisiti. Questo farebbe scattare la reciprocità per i due milioni di britannici che vivono nel resto dell’Ue, compresi i pensionati residenti in Spagna. Anche nello scenario più roseo, però, non avranno diritto a sussidi di disoccupazione e all’assistenza sanitaria, che dovranno pagare con un’assicurazione, e per loro diventerebbe quasi impossibile ottenere un mutuo o comprare casa.
Il fronte del Remain aveva messo in guardia che “tutti i cittadini Ue perderebbero il diritto automatico a venire in Gran Bretagna per lavorarci” con probabili restrizioni sotto forma di permessi, visti e altri costi di burocrazia. In particolare chi non raggiunge un reddito annuale di 35mila sterline sarebbe costretto a partire e i settori più colpiti dai licenziamenti potrebbero essere quelli automobilistico e finanziario.
Per molti esperti non ci sono garanzie neppure per i diritti acquisiti (al di là delle promesse del fronte pro-Brexit), in quanto questi diritti non sono menzionati nell’articolo 50 del Trattato dell’Unione europea che regolamenta l’uscita di uno Stato membro.
PER I VIAGGIATORI – Al momento si potrà continuare ad andare in Gran Bretagna con una carta d’identità valida per l’espatrio (e beneficiando di una sterlina ai minimi…) ma è molto probabile che, una volta formalizzata l’uscita di Londra dall’Ue, sarà necessario il passaporto per varcare i confini di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Per la Repubblica d’Irlanda, invece, resterà sufficiente avere la carta d’identità. Nel settore aereo ci saranno ripercussioni negative per le low cost con meno voli sulla Gran Bretagna: Ryanair ha già fatto sapere che rischia di non poter più assicurare collegamenti tra Regno Unito e resto d’Europa come compagnia irlandese e Easyjet potrebbe trasferire la sede centrale nell’Europa continentale.
vivicentro.it/cronaca (AGI) Viaggi, sanità e lavoro, cosa cambia per gli europei
BREXIT. Viaggi, sanità e lavoro, cosa cambia per gli inglesi
Il terremoto della Brexit innescherà uno tsunami di cui conosceremo la reale portata solo nel giro di un paio di anni. Saranno i negoziati con Bruxelles a decidere cosa cambierà per i britannici e per i cittadini degli altri Paesi dell’Ue una volta che verrà formalizzata l’uscita di Londra. I due fronti, il ‘Leave’ e il ‘Remain’, hanno prefigurato scenari molto diversi, minimizzando o accentuando le ricadute per motivi propagandistici. Già ora, però, è possibile ipotizzare alcuni cambiamenti nella vita di tutti i giorni, dai viaggi al lavoro, dall’assistenza sanitaria alle università.
Londra – Tanto che vivano nel Regno Unito o in un Paese europeo, i britannici che hanno deciso di uscire dall’Ue subirnno una serie di conseguenze nella vita quotidiana.
VISTO
L’effetto Brexit piu’ immediato ed evidente dovrebbe essere sentito sulla libera circolazione dei britannici nei Paesi Ue: se finora bastava la carta d’identita’ per muoversi all’interno dello Spazio Schengen, l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue dovrebbe essere accompagnata dalla necessita’ per i cittadini britannici di richiedere un visto per viaggiare in Europa continentale. Allo stato attuale solo 44 dei 219 Paesi richiedono un visto ai cittadini britannici.
VIAGGI
Le vacanze nel Vecchio Continente saranno piu’ care per i britannici: non solo perche’ la caduta della sterlina nei confronti dell’euro ridurra’ inevitabilmente il loro potere d’acquisto, ma anche in virtu’ di accordo comunitari che permettono a qualsiasi compagnia aerea dell’Ue di operare senza limiti di frequenza, capacita’ o prezzo nello spazio aereo europeo. “Il mercato unico ha consentito a Ryanair di promuovere la rivoluzione dei voli a basso costo in Europa”, ha ricordato nei giorni scorsi Michael O’Leary, l’amministratore delegato della compagni aerea a basso costo britannica. Per non parlare degli oneri per i telefoni cellulari, che sono stati finora ammortizzati a livello europeo, o delle norme europee per ottenere rimborsi in caso di ritardi o cancellazione di voli
LAVORO
I sostenitori della Brexit hanno fatto dell’occupazione uno dei cavalli di battaglia della loro campagna; tuttavia e’ probabile che l’uscita del Regno Unito dall’Ue sia accompagnata da delocalizzazione di numerosi posti di lavoro. Per esempio, le grandi banche: Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, ha avvertito all’inizio di giugno che la banca americana, che impiega oltre 16mila persone nel Regno Unito, in sei posti diversi, potrebbe rimuovere tra le 1000 e le 4000 persone, in particolare nelle funzioni di back-office. Morgan Stanley prevede di trasferire 1.000 persone delle 6.000 che ha nel Regno Unito verso l’Ue mentre Goldman Sachs dovrebbe trasferirne almeno 1.600.
La Brexit dara’ numerosi grattacapi anche all’1,3 milioni di espatriati britannici che vivono in altri Paesi europei, per esempio in Spagna (319.000), Irlanda (249.000), Francia (171.000) o Germania (100.000).
PENSIONI
I pensionati dovrebbero vedere disciolte come neve al sole le loro pensioni, a causa del forte deprezzamento della sterlina, che potrebbe notevolmente compromettere anche i loro investimenti immobiliari nel loro Paese di adozione.
COPERTURA SANITARIA
Un altro problema riguardera’ la loro copertura sanitaria: in molti Paesi europei, ricevono assistenza dal sistema sanitario nazionale, i cui costi vengono poi pagati dalla sanita’ pubblica britannica nell’ambito di accordi bilaterali. A rischio anche il destino professionale delle migliaia di funzionari britannici che lavorano per le istituzioni europee, in particolare a Bruxelles.
VERSO NUOVE FRONTIERE?
La Brexit potrebbe avere conseguenze inaspettate anche sulla geografia. La Spagna potrebbe essere tentata di chiudere il confine con Gibilterra, uno sperone di 6 chilometri quadrati dove vivono 33mila britannici. Piu’ a nord, la Brexit potrebbe anche creare un confine tra Irlanda del Nord e Irlanda, rallentando il flusso di migliaia di persone ogni giorno.
vivicentro.it/cronaca (AGI) BREXIT. Viaggi, sanità e lavoro, cosa cambia per gli inglesi
VIDEO – Voglia di Calciomercato, rivedi la terza puntata!
Clicca sul video per rivedere la puntata
Vi siete persi la terza puntata di Voglia di Calciomercato? Niente paura…eccola per voi… I giornalisti Ciro Novellino e Gianluca Apicella continuano la loro nuova avventura per raccontarvi tutto sul calciomercato e su Euro 2016. Tante notizie dalla Premier alla Lega Pro con focus su alcune squadre in particolare. Appuntamento a giovedì prossimo…in diretta!
Clicca sul video per rivedere la puntata
A ciascuno il suo: Londra Brexit; Stabia Parkexit
Castellammare di Stabia esce dalla sosta regolamentata ed entra, ufficialmente, nel mar morto del NI nel quale non esiste bussola che possa dare una rotta.
Non ce l’ha la TMP (la ditta che dovrebbe gestire i parcometri) perché non c’è ancora alcuna ufficialità in merito al contratto che si è aggiudicato.
Non ce l’hanno i 25 ausiliari che non sanno più come, dove e per chi operare
In questo vuoto di formalità da espletare e di ufficialità d’azione, il parcheggio sarà gratuito fino a quanto non sarà completato l’atto di contratto tra la TMP (la società che si è nuovamente aggiudicata l’appalto) ed il Comune di Castellammare.
Una situazione tutta stabiese, insomma dove, per il momento, resta LEGALIZZATA la sosta abusiva ed in una città che di deve già sottostare all’ora legale è una boccata d’ossigeno ed uno sgravio da eccesso di legalità.
Vedremo ora quanto tempo impiegherà la nuova amministrazione Pannullo, appena insediata, a far si che tutto torni alla normalità o almeno a quella che così è definita nell’universo intero; ma non a Castellammare di Stabia.
PALAZZO FARNESE, se ci sei, vedi e senti, da un segno di esistenza in vita.
Stanislao Barretta
Ischia, tutta la verità di Varriale sulla scomparsa del ’98

Sono passati 18 lunghi anni dal quel famoso ’98 in cui l’Ischia Calcio fu radiata. Un segno che rimarrà indelebile nel cuore ma sopratutto nella testa dei tanti tifosi. Nella giornata di ieri, all’hotel Regina Isabella di Lacco Ameno, durante il 35^ Meeting Estate Isola d’Ischia di Sport, Moda, Cultura e Spettacolo si è tenuta una conferenza stampa nella quale l’Avvocato Lucio Varriale è ritornato a parlare proprio di quel famoso ’98,dove si è provato a cercare di far chiarezza sui tanti motivi per cui l’Ischia in quell’anno fu radiata per ritrovarsi tutto ad un tratto in seconda categoria. Le ipotesi prese in considerazioni, in quel periodo furono tante, come quella della fidejussione falsa. Dopo tanti anni da quel fatidico giorno, rimane sempre in piedi la pista che il così detto “Palazzo” ai piani alti, avevo deciso che il Palermo nonostante ero retrocesso in C2 doveva prendere il posto della squadra gialloblù in C1. Cosa strana a distanza di quasi vent’anni, si ritorna a parlare di questa ferita dove, i tifosi non l’anno mai cicatrizzata, proprio quando i gialloblù sono ritornati nell’inferno della Serie D, dopo aver perso i play-out. La conferenza si è aperta con un discorso introduttivo da parte del collega Angelo Pompameo a cui poi ha passato la parola all’Avv. Varriale. ” Non sono di Ischia ma amo quest’isola. Entrai in società su richiesta di Catello Buono all’epoca, che mi chiamò per dare una mano. Grazie al mio intervento sul fronte economico l’Ischia riuscì a salvarsi. La squadra infatti nei primi mesi non andava nel verso giusto. Dissi che volevo cambiare dei calciatori, e rifare la squadra tutta dall’inizio. Col passare del tempo,dimostrai che di calcio ne masticavo. Dalle mie tasche sborsai 1 miliardo delle vecchie lire comprando giocatori importanti”. Varriale poi si è soffermato sul lato scuro del calcio, che già in quegli anni era fatto di combine. ” Sospettai che c’era qualcosa di sporco nel calcio in generale, e anche all’interno dell’Ischia. Arrivai così a perdere la fiducia e avevo preso la decisione di abbandonare tutto, dopo aver investito tanti soldi. Avevo preso una decisione, quella di restare soltanto se l’isola avrebbe contribuito ad investire una parte di soldi. Nessuno mise niente. Si era creato il problema così della fidejussione per potersi iscrivere. La cosa stana è che dopo aver salvato la società,la fidejussione non risultò buona. Ricordo però che tante società come il Napoli,Parma e Lazio utilizzarono le stesse modalità. Allora perchè solo quella dell’Ischia fu respinta? Un amico durante quel periodo,mi propose 1 miliardo di lire per salvare l’Ischia l’ultimo giorno. Io ero convinto quindi di aver portato a termine il lavoro,salvando così l’Ischia. Ma invece mi dissero di lasciar perdere, perchè avevano già deciso a favore del Palermo. In quegli anni ho vinto anche abbastanza:quattro coppe europee con la pallanuoto, poi basket e pallavolo. Però,purtroppo avevo usato sfidare la mafia finanziaria,fino ad arrivare quindi ad essere massacrato del tutto”. Il collega Angelo Pompameo però prima di passare la parola all’Avv Pettorino, ha stuzzicato Varriale con una domanda,proponendogli se sarebbe pronto a ritornare all’Ischia. Varriale di certo non ha chiuso le porte però ad una condizione che già in passato non è mai stata fatta ad eccezione di qualcuno. ” Se l’imprenditoria di Ischia si prendesse le sue responsabilità, ma non uno ma cento Varriale sarebbero pronti ad entrare in società”.
Un altro intervento durante la conferenza stampa è stato quello dell’Avvocato Stefano Pettorino, legale dell’Ischia e avvocato di Catello Buono. ” Mi sono interessato all’Ischia quando Catello Buono era presidente. Questa società dopo due o tre anni di gestione,ogni anno si ritrova ad affrontare il solito problema, i soldi per poter disputare un altro campionato. Nel ’96 non avevamo i soldi per l’iscrizione ad un certo punto. L’avvocato Varriale dette la sua disponibilità per la sponsorizzazione. Si inizio dunque un programma ridotto, perchè Catello Buono aveva già messo tutte le sue disponibilità economiche per l’Ischia. Quando arrivò ad un punto che non ebbe più la forza economica di proseguire, contatto così Lucio Varriale, che intervenne prima come sponsor e poi entrò in società,dopo sette sconfitte consecutive della squadra,decise di intervenire andando così a rinforzare la squadra. Mi fece chiamare Tommaso Mandato, chiedendomi di fare una squadra nuova per vincere il campionato e di utilizzare i soldi soltanto per l’Ischia. Così Mandato insieme a Tascone allestirono la squadra prendendo giocatori nuovi. Gli stipendi venivano pagati, le vittorie venivano remunerate con degli assegni da parte di Varriale. Si andò quindi a fare una giusta programmazione,che ci consentì di fare un campionato importante, che per colpa del cosi detto “Palazzo” non ci fece arrivare ai play-off per solo due punti. Dopo appena un punto conquistato in otto partite, facemmo una cavalcata di risultati importanti. L’anno successivo ci ritrovammo così con lo stesso problema. L’Avvocato Varriale, era sfiduciato per come era stato trattato dal sistema. Abbiamo avuto una grande difficoltà,perchè il penultimo giorno prima della scadenza, la banca non ci concesse il pagamento per motivi di disponibilità. Arrivammo alla fine del campionato successivo con delle difficoltà per l’iscrizione. Il problema era sempre quello, la fidejussione che costava 1,2 miliardi. A un certo punto ci viene indicato dalla Covisoc un funzionario della banca e mi parlarono di un noleggio di fidejussione, uno strumento finanziario che esisteva. Firmammo così un contratto, e per fortuna che ci sono le carte presenti. Occorrevano però i 200 milioni per onorare il noleggio della fidejussione,l’avvocato Varriale riuscì a mettere insieme questa cifra. Depositammo così gli atti alla Covisoc, mi resi conto che c’era un segretario che aveva fatto da regista a questa vicenda. Ci fece i complimenti,ci disse che ce l’avevamo fatta anche quell’anno ad iscriverci. L’Ischia in quell’epoca,è stata vittima del sistema. E’ tutto certificato dalle inchieste da parte della magistratura. In quell’anno in Lega Pro, compreso il Palermo che era stato ripescato, tutte le squadre avevano la nostra stessa fidejussione. Poi uscirono fuori delle mazzette pagate dei dirigenti del Palermo alla Covisoc, e questo non lo dico io ma le inchieste. Gli ischitani non hanno mai dato un contributo alle vicende dell’Ischia,l’unico che ha effettivamente pagato è stato Catello Buono. Da quel giorno ho fatto un voto, di non andare più al campo e di non seguire più l’Ischia. Ho visto morire un mio figlio. E questa società è fallita,per colpa del comune di Ischia. Tutto questo che ho appena raccontato, e tutto scritto nelle carte che ho ancora conservate da buon legale. L’Avvocato Lucio Varriale ha messo nell’Ischia 2 miliardi”. La parola poi è passata anche all’Avv. Mandato e Carmine Tascone. A chiudere la conferenza stampa è stato l’intervento del nostra collega giornalista Giovanni Sasso, dove quest’anno ha svolto il ruolo di addetto stampa e qualche volta di team manager anche per l’Ischia Calcio. Sasso ha ricostruito un pò la vicenda della retrocessione di quest’anno in serie D, toccando diversi punti per poi concludere con una domanda,proprio sul fallimento del ’98. Il proiettile partì da Palermo, ma chi caricò la pistola? Un proiettile che anche a 500 metri di distanza poteva colpire chiunque..dopo 18 anni resta ancora un mistero irrisolto.
Simone Vicidomini
Brexit o PremierLeague Exit? Come cambia il calcio in UK
LONDRA. Dopo la vittoria del “leave”, in Inghilterra si domandando, tra le tante, anche quale sarà il futuro del calcio nella terra della Regina. Il referendum che ha decretato l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, non è stato accolto con entusiasmo dai club di Premier League, che s’erano schierati con convinzione per il “remain”. Gli appelli dei portavoce del football in UK, come ad esempio David Beckham, non sono stati ascoltati dal popolo anglosassone, che adesso si trova in una sorta di limbo sociale, con un piedi fuori all’UE ed uno forzatamente dentro. Cosa cambierà, se cambierà? Ci sarà una rivoluzione lenta, progressiva; ci vorranno anni, il tutto sarà definito non prima del 2019.
CONSEGUENZA tangibile è la svalutazione della sterlina, mai così in basso negli ultimi 31 anni, rispetto all’euro e al dollaro. Gli inglesi, quest’oggi, si sono svegliati un po’ più poveri, di un 10% circa: sarà, di conseguenza, anche più difficile per i club inglesi acquistare in Europa per l’inevitabile aumento dei costi. Un aumento, questo, che varrebbe solamente per le squadre del Regno Unito. Basti pensare a Zlatan Ibrahimovic: il Manchester United, un mese fa, gli aveva promesso un ingaggio da 15 milioni di euro annui, ma adesso non basterà. Ad oggi, in parità di cambio, il suo ingaggio salirebbe fino ai 18 milioni. Rispetto all’anno scorso, i club inglesi hanno perso quasi il 20% di potere economico. D’altro canto, sarà più facile per i club europei acquistare dall’Inghilterra: ne approfitteranno allora il Real Madrid, il Barcellona, il PSG, il Bayern Monaco, ma anche la stessa Juventus, che può vantare di un fatturato di tutto rispetto.
PREMETTENDO che i club inglesi continueranno a giocare le competizioni europee, il risultato del Brexit influenzerà molto il mercato dei top club e non solo: da Cr7 a Payet, passando per De Gea, i non britannici sarebbero da considerare extracomunitari. Al momento, circa il 65% dei giocatori in Premier arriva fuori dal Regno Unito. E’, ad oggi, possibile che i giocatori stranieri militino in Inghilterra per le leggi sulla libera circolazioni dei lavoratori, presenti esclusivamente nei territori dell’Unione Europea. Ma adesso che il Regno Unito è fuori dall’UE cosa succederà?
- Caso migliore: la Premier rinnoverà con l’Unione Europa gli accordi per la libera circolazione dei lavoratori. In questo modo non cambierà nulla e i calciatori stranieri potranno continuare a giocare in Gran Bretagna senza alcun tipo di vincolo.
- Caso peggiore: Gli accordi con l’UE non saranno rinnovati e i calciatori stranieri si ritroveranno extracomunitari. In questo modo, per ingaggiare un giocatore e ottenere il permesso di lavoro si dovranno rispettare quelle norme che, ad oggi, consentono ad un club di acquistare un extracomunitario.
Per giocare in Premier, un calciatore dovrà aver disputato un determinato numero di partite con la propria nazionale negli ultimi due anni. Le percentuali, che sono legate al ranking Fifa, vanno dal 30%, se si tratta di una nazionale tra il primo e il decimo posto nel ranking, al 75% se la propria nazionale è tra la 31esima e il 50esima posizione. L’Italia, attualmente, è dodicesima e quindi, affinché un italiano possa giocare nel Regno Unito, dovrà avere almeno il 45% di presenze con la maglia azzurra.
Considerando questa possibilità, su 161 giocatori che militano in Premier, solo in 50 otterrebbero il permesso di lavoro. 111 esclusi, quindi, che potrebbero accasarsi altrove. Sarà la Fa, adesso, a valutare la miglior strategia: se accordarsi con l’UE oppure redigere una nuova regolamentazione che permetterebbe a questi tesserati di continuare a svolgere la propria professione. Tra 111 esclusi- secondo l’analisi effettuata da Premium Sport- anche nomi che farebbero impazzire il mercato:
CHELSEA: Zouma, Azpilicueta
ARSENAL: Bellerin, Coquelin
MANCHESTER UNITED: De Gea, Mata, Scheiderlin, Martial
MANCHESTER CITY: Mangala, Navas, Nasri
LIVERPOOL: Mignolet
LEICESTER: Kanté
WEST HAM: Payet
Quello che spaventa, e molto, i club inglesi è, ad ogni modo, l’articolo 19 della Fifa secondo cui i trasferimenti internazionale per giocatori under 18 sono proibiti. Tale norma, tuttavia, non è applicata in Europa, dove è possibile che i ragazzi tra i 16 e i 18 anni possano trasferirsi da uno stato all’altro. Con l’uscita dall’EU, quindi, il club di Premier si vedrebbero impossibilitati di acquistare le stelle del futuro. Se così fosse stato, un Pogba non sarebbe mai arrivato al Manchester, o un Fabregas mai all’Arsenal.
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Boxe: dual match Italia vs Francia, Sanremo 23/06 (VIDEO)
A Sanremo l’Italia supera 6-4 la Francia nel primo dei Due Dual Match, il prossimo domenica 26 a Stintino #ItaBoxing #Noisiamoenergia
La full immersion nella boxe olimpica, sotto l’egida della FPI, parte a Sanremo dove va in scena il primo confronto del Dual Match Italia vs Francia, con sottotitolo “100 anni di Boxe in Liguria”, organizzato dalla Sanremo Boxe, con il coordinamento di Riccardo Zunino. Sul suggestivo ring del Casinò di Sanremo, sotto la guida del Responsabile Tecnico delle Nazionali Maschili Raffaele Bergamasco, coadiuvato dal tecnico federale Maurizio Stecca, si esibiscono sul ring i tre atleti qualificati a Rio, Manuel Cappai (52 Kg), Vincenzo Mangiacapre (69 Kg) e Valentino Manfredonia (81 Kg) e gli azzurri Cristian Zara (49 kg), Alessandro D’Ambrosio (56 Kg), Sedik Boufrakech (64 Kg), Lorenzo Bologna (69 Kg), Francesco Faraoni (75 Kg), Tommaso Rossano (91 Kg) e Mirko Carbotti (91+ Kg). Team Leader: il Presidente del CR Liguria Mauro Tiraoro e fisioterapista Marcello Giulietti. All’angolo rosso, gli sfidanti: dieci atleti francesi agli ordini dei tecnici Alain Paley e Stéphane Cottalorda, guidati dal Team Leader Alain Ibos.
Il primo gong dei dieci incontri previsti risuona alle h 18.00 e, alla fine delle 2.30 ore di grande Boxe, l’Italia ha la meglio sulla compagine transalpina per 6-4. Nel primo confronto, quello dei 49 kg, della serata Zara supera per 3-0 Savarino. Cappai s’impone per 3-0 nei 52 Kg sul transalpino Malik. Francia che si porta sull’1-2, grazie alla vittoria del 56 Kg Rodriguez sul campano D’Ambrosio. Grande soddisfazione del pubblico sanremese, deliziato dalla vittoria nei 64 Kg da parte del ligure Sedik Boufrakech su Devignaud (3-0). l’Esordiente Bologna perde 3-0 con Mihah nel quinto contest di serata. Sesto match che, dopo Cappai nel secondo, vede salire sul ring un altro Azzurro qualificato a Rio: Mangiacapre, che supera per 3-0 Boufoudi. Bel confronto, quello nei 75 Kg tra Faraoni e Hong Sik, che vede prevalere il francese per 3-0. Inaspettata la sconfitta di Manfredonia che negli 81 Kg cede per 3-0 con un combattivo Lele Sadjo. Tommaso Rossano ha la meglio su un ostico Bregnon (2-1) nei 91 Kg.
A cura di Giovanni Matrone
La Gran Bretagna esce dalla Ue Cameron lascia
Gran Bretagna – Vince il ‘leave’ con il 51,89%. Scozia e Nordirlanda votano ‘remain’, a rischio il Regno Unito. Il Premier “da ottobre servirà una nuova leadership” – Bruxelles, ora fuori in fretta
Dopo una lunga notte di conteggi e un testa a testa che sembrava pendere dalla parte del ‘Remain’ la situazione si è capovolta: la Gran Bretagna lascia l’unione europea. Il Leave ha vinto il referendum sulla Brexit ha prevalso con un vantaggio di quasi un milione e mezzo di voti: 17,41 milioni contro i 14,14 milioni del Remain. La Scozia, l’Irlanda del Nord e Londra hanno votato largamente a favore del Remain. Questo non è bastato a controbilanciare il voto per il Leave del Galles e del resto dell’Inghilterra.
Il premier David Cameron ha annunciato le proprie dimissioni che saranno presentate prima del congresso del partito conservatore, il prossimo ottobre. “La decisione del popolo britannico deve essere rispettata” ha detto, “ma serve una nuova leadership”.
Le borse europee aprono a picco: Milano l’indice Ftse Mib non riesce a fare prezzo e i titoli sono sospesi in avvio. Londra arretra dei oltre il 7%, con molto bancari che cedono oltre il 30%, Francoforte va giu’ del 9,94%, con Deutsche Bank e Commerzbank che scendono di oltre il 17% e Parigi del 7,06%. Vianna perde oltre il 10%.
Dalla Scozia arrivano le prime voci di dissenso. Nell’area a nord del Vallo di Adriano, che ha votato in larga maggioranza per il Remain, oltre il 60%, si iniziano gia’ a sentire le prime richieste di un nuovo referendum per l’indipendenza. L’ex ‘first minister’ scozzese ed ex leader dello Scottish National Party, Alex Salmond, ha glissato le domande specifiche della Bbc, ma da Edimburgo alcuni rappresentanti del partito indipendentista hanno detto che “ora ci saranno conseguenze”, parlando di “una decisione presa dagli inglesi che impattera’ anche sugli scozzesi”. Il 18 settembre del 2014 in Scozia si tenne un sofferto referendum per l’indipendenza, che fu tuttavia bocciata alle urne.
Lo Scottish National Party ha gia’ fatto intendere, per voce di alcuni suoi rappresentanti, “che bisognera’ trovare qualche meccanismo per preservare il nostro rapporto con Bruxelles”. “La Scozia vede il suo futuro come parte della Ue”. Lo afferma la premier scozzese Nicola Sturgeon. “La Scozia – prosegue Sturgeon – ha scelto il Remain con il 62%“.
L’Ue è “determinata a garantire unità ai 27” e ha chiesto a Londra di non attendere troppo per avviare la procedura di recesso. Donald Tusk ha detto che “oggi, a nome dei ventisette leader, affermo che siamo determinati a garantire l’unione come ventisette”, ha detto Tusk. “Non bisogna nascondere che volevano un altro risultato. Sono consapevole della drammaticita’ del momento politico, e non e’ facile prevedere le conseguenze politiche di questa decisione, soprattutto per il Regno Unito”, ha aggiunto.

Inghilterra – Leave ha ottenuto 15,18 milioni di voti, il Remain 13,26 milioni. Galles – Leave ha ottenuto 0,85 milioni di voti, il Remain 0,77 milioni.
Scozia – Remain ha ottenuto 1,66 milioni di voti, il Leave 1,01 milioni.
Irlanda del Nord – Remain ha ottenuto 0,44 milioni di voti, il Leave 0,35 milioni.
In tutti i distretti della Scozia ha vinto il Remain.
Il Remain ha vinto in quasi tutti i distretti della Grande Londra, eccetto Sutton, Bexley, Havering, Barking.
Il Remain ha vinto in tutti i distretti del Nordirlanda, eccetto Strangford, Lagan Valley, Upper Bann, South Antrim, North Antrim, East Antrim.
Il Leave ha vinto in quasi tutti i distretti inglesi, eccetto Cotwold, Cheltenham, West Oxfordshire, Newcastle, South Lakeland, Harrogate, York, Leeds, Trafford, Stockport, Manchester, Sefton, Wirral, Liverpool, Rushcliff, Leicester, Norwich, Warwick, Cambridge, South Cambridge, North Hertfordshire, St.Albans, Chiltern, Bath, Bristol, Mendip, Stroud, Vale of White Horse, Oxford, South Oxfordshire, Wycombe, Windsor, Wokingham, Reading, West Berkshire, Hart, East Hampshire, Winchester, Waverley, Guildford, Woking, Horsham, Mid Sussex, Lewes, Brighton, Tunbridge Wells, Exeter, South Hams. Il Leave ha vinto in quasi tutti i distretti gallesi, eccetto Cardiff, Ceredigion, Fynwy, Vale of Glamorgan.
vivicentro.it/politica (AGI) La Gran Bretagna esce dalla Ue Cameron lascia
De Laurentiis: “Lapadula? Voglio gente motivata a Napoli. Immobile? Malinteso”
Le sue parole
Aurelio De Laurentiis ha parlato a Radio Kiss Kiss:
De Magistris – “Si è parlato di stadio e quindi abbiamo convenuto di fare un apporoccio lungo riguardo un eventuale nuovo accordo. Ci siamo dati appuntamento per trovare un modus operandi affinchè il Napoli possa sistemare in 40 giorni le parti più esposte oltre a creare bagni e la sala stampa. La Champions ci sarà metà settembre, cominciamo ora, non avremo problemi”.
Concerto D’Alessio –“Sembra proprio come se il campo fosse bruciato dopo questo concerto. Stiamo concludendo un accordo con la squadra che ha vinto il campionato turco (Besiktas, ndr)”.
Lapadula – “Voglio gente motivata e innamorata di Napoli. Anche io avrei fatto lo stesso suo ragionamento visto l’attacco del Napoli. Gli allenatori non possono essere condizionabili dallo spogliatoio. L’allenatore deve essere libero di combinare i fattori come meglio crede. Se Lapadula ha deciso di andare a Milan perchè ha meno impegni va bene”.
Immobile – “C’è un grande malinteso della carta stampata e dei media. Ho ricevuto una telefonata in spagnolo che mi parlava di Immobile, non so se era una testata giornalistica. Ciro è un ottimo calciatore, ma noi abbiamo un Gabbiadini che potrebbe fare anche 30 gol in A. Gli spagnoli non hanno capito la mia battuta quando ho detto: “Immobile si, a gratis”. De Laurentiis non ha contattato nessuno”.
Insigne – “Non farlo giocare in Nazionale non è positivo. Nel suo ruolo è devastante, folle interprete di un potenziale attacco straordinario”.
Pescara, Sebastiani: “Lapadula poteva essere più chiaro, il Milan mi disse altre cose”
Le sue parole
Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, ha parlato ai microfoni di Radio CRC: “Stanotte ho parlato fino alle 2 con Giuntoli, mi ha sorpreso la scelta Milan di Lapadula. Vi dico la verità, pensavo che la sua idea fosse Napoli oppure Genoa. Dieci giorni fa parlai con Galliani a Milano, mi aveva manifestato l’intenzione di prendere Lapadula ma prima dovevano pensare alle cessioni, dunque i tempi si sarebbero allungati. Mi dissero che non avrebbero parlato col giocatore, evidentemente qualcosa è cambiato. Ieri pomeriggio mi è arrivata la telefonata del suo entourage sulla scelta rossonera. L’unica cosa che ho chiesto al ragazzo e ai suoi procuratori è di essere corretti con tutti. Per me cambia poco, non c’è differenza economica tra le società, ma col Napoli c’erano accordi diversi e, avendo ascoltato Giuntoli, mi fa piacere sapere che con la società azzurra non è cambiato nulla, i rapporti restano ottimi. Non ho ancora sentito il ragazzo, ma se aveva già scelto di non andare al Napoli poteva dirlo prima. Ne sarebbe uscito in maniera diversa da questa situazione”.
Mensa Scolastica: una sentenza che apre all’antico
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In questi giorni la Corte di Appello di Torino, ha emesso una sentenza sulla Mensa Scolastica che potrebbe interessare anche numerose famiglie della nostra città e alla quale pochi giornali e televisioni hanno dato risalto (ndr: in vivicentro c’è con anche una indagine sul cosa e come si mangia nelle mense scolastiche italiane).
Detta sentenza, frutto del lavoro di oltre 500 famiglie piemontesi, ha visto riconosciuto in diritto a non usufruire della mensa scolastica e quindi riconosciuta la libertà di ogni genitore ad agire secondo suo giudizio.
I Giudici hanno sancito che una mamma può far portare da csa, come pranzo per il figlio, il panino o cosa altro decide:
Ora si ritiene che il Ministero della Pubblica Istruzione e i Comuni si debbano attrezzare per permettere, a chi ne facesse richiesta, di avvalersi di tale facoltà e ciò anche se la sentenza non ha validità per tutto il territorio Nazionale.
Resta comunque un pronunciamento giuridico e costituisce pertanto un precedente che potrebbe essere di valido supporto per il genitore che, all’atto della iscrizione del figlio, dichiarasse di non voler fruire della mensa e che il figlio mangerà quello che porta da casa e, per questo, richiamasse la sentenza di cui sopra.
A questo punto la palla passa al Dirigente Scolastico e al Comune che dovranno scegliere se adattarsi o sottoporsi ed aprirsi a varie vertenze legali.
Francesco Eresiarco
COLLEGATA da ns archivio:
Capitolo Witsel, Napoli, Inter e Juve si danno battaglia
I dettagli
Secondo Tuttosport è una corsa a tre per arrivare ad Axel Witsel dello Zenit. Il belga ha un contratto in scadenza nel 2017 ed ha già fatto sapere allo Zenit che non rinnoverà con Napoli, Juve e Inter già sono pronte a darsi battaglia. L’ingaggio, però, sembra frenare i club italiani.
ESCLUSIVA – Juve Stabia, un pensiero c’è: piacciono due difensori brasiliani
Queste le ultime in esclusiva sul mercato della Juve Stabia
Il presidente Franco Manniello ha rivelato che nessuna trattativa è in corso in questo momento, ma è ovvio che nelle segrete stanze si lavora in maniera incessante per regalare a Gaetano Fontana una rosa all’altezza del prossimo campionato di Lega Pro. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivicentro.it, al club stabiese piacciono due difensori brasiliani: si tratta di Émerson Ramos Borges, difensore che nell’ultima stagione ha giocato con la maglia del Livorno che ha il contratto in scadenza ma che ha anche un’opzione di rinnovo per la prossima stagione; l’altro nome che interessa è Fabiano Medina da Silva, anche lui in scadenza di contratto. Due difensori forti e importanti ma che hanno l’uno 35 e l’altro 34 anni. Il difensore del Livorno è seguito da due squadre di B, oltre al Taranto, mentre Fabiano è già stato seguito lo scorso anno dalle Vespe prima del suo approdo al Padova dopo essersi svincolato dal Martina Franca.
a cura di Ciro Novellino
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Una settimana nella mensa scolastica di tuo figlio
Mensa scolastica : Come si mangia nelle scuole italiane? Abbiamo dato un’occhiata ai menù delle elementari in sei diverse città e forse quei pranzi non sono così terribili come ci ricordiamo noi
Vi siete mai chiesti cosa mangiano i vostri figli a scuola? Per cinque giorni a settimana nelle mense si consuma uno dei pasti più importanti: il pranzo, infatti, rappresenta il 35% del fabbisogno e delle calorie che i più piccoli assumono quotidianamente; per di più in un’età in cui si dovrebbe educarli a un’alimentazione corretta per prevenire lo sviluppo di disturbi alimentari. Quando pensiamo alle mense scolastiche, però, difficilmente immaginiamo tavolate di cibi sani e nutrienti: nei nostri ricordi di studenti affiorano immagini di piatti immangiabili,e di intervalli negati e passati a fissare scodelle con avanzi di finocchi cotti al latte e minestrine di colori e sapori non meglio definiti. Ma le mense scolastiche sono davvero così terribili?Le scuole e le aziende che gestiscono la ristorazione sanno quanto i genitori si preoccupano di cosa finisce nei piatti dei loro figli ed è per questo che da tempo pubblicano su internet l’elenco dei piatti proposti agli studenti. Confrontando alcuni menù della terza settimana di ottobre del 2015, ad esempio, ecco cosa si mangia nelle scuole elementari di alcune delle principali città italiane:
| Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | |
| Torino | Fusilli al pesto, lonza impanata, insalata di pomodori, frutta | Vellutata di verdure con riso, manzo olio e limone, insalata di carote, banana | Casarecci alle zucchine, raschera DOP, Bra DOP, toma DOP piemontesi, insalata di patate e fagiolini, frutta | Ravioli di magro al pomodoro, platessa dorata, insalata verde e carote, succo di frutta | Mezze penne in bianco, rolata di tacchino, zucchine olio e parmigiano, frutta |
| Milano | Risotto e zucchine, formaggio (primosale), patate arrosto, frutta fresca di stagione | Pasta al pomodoro, cotoletta di lonza alla milanese, insalata di stagione, frutta fresca di stagione | Crema di cannellini con crostini integrali, polpette di tacchino, pomodori in insalata, frutta fresca di stagione | Carotte a tronchetto, pizza margherita, gelato | Pasta al pesto, tonno, fagiolini all’olio, frutta fresca di stagione |
| Genova | Pasta al sugo di pomodoro, formaggio fresco, insalata verde e mais, frutta fresca | Minestra di verdure con pasta, cosce di pollo al forno, pomodori in insalata, frutta fresca | Pasta al pesto, polpette di vitellone al pomodoro, piselli, frutta fresca | Pizza margherita, prosciutto cotto, insalata verde, frutta fresca | Riso al sugo di pomodoro, tonno sott’olio, patate lessate, frutta fresca |
| Roma | Pennette rigate al pomodoro, arrosto di bovino al tegame, misto di carote, patate e fagiolini, pane, coppetta di gelato | Crema di lenticchie con corallini, formaggio crescenza, patate croccanti al forno, pane, frutta | Riso alla parmigiana, frittata, spinaci all’olio, pane, frutta | Gnocchetti sardi al pomodoro, petto di pollo panato, carote flangè, pane, frutta | Conchiglie rigate al burro e parmigiano, arrosto di maiale al tegame, fagiolini all’olio, pane, frutta |
| Bologna | Crema di legumi con cereali/crostini, formaggio, verdura cotta, frutta fresca | Pasta all’uovo al ragù di bovino/suino, crocchette o torino di verdure, verdura cruda, frutta fresca | Pasta di semola alle verdure, polpette, verdura cruda, frutta fresca | Pasta di semola al pomodoro, hamburger di bovino, purè, frutta fresca | Riso allo zafferano, filetto di pesce gratinato, verdura cruda, frutta fresca |
| Napoli | Pasta al pomodoro, uova strapazzate al formaggio, frutta fresca di stagione | Pasta con piselli, tacchino arrosto, carciofi stufati, frutta fresca di stagione | Riso al pomodoro, arista di maiale al forno, insalata verde, frutta fresca di stagione | Pasta con patate, sovracoscia di pollo, bieta all’agro, frutta fresca di stagione | Pasta al tonno, bastoncini di pesce, insalata di pomodori, frutta fresca di stagione |
Visto così non sembra tanto male. In Italia vengono preparati e serviti nelle mense un milione e 230 mila pasti ogni giorno. La gestione è affidata dai comuni alle aziende di ristorazione, che si occupano di preparare, trasportare e distribuire i piatti rispettando le direttive che vengono dalle regioni e dal ministero della Salute. Quest’ultimo nel 2010 ha pubblicato un documento che fissa degli standard minimi perché un piatto possa essere portato in tavola, specificando anche quante volte in una settimana i bambini devono mangiare i diversi tipi di alimenti.
Secondo il ministero, i pranzi serviti agli studenti della scuola primaria devono rientrare in un range compreso tra le 520 e le 810 kcal al giorno. Dal lunedì al venerdì, in cinque pasti su cinque viene servita una porzione di pasta o riso, quando questa non è sostituita da un piatto unico, come pizza o lasagne, e tutti giorni nei piatti dei bambini finisce una porzione di verdura e un frutto. La carne viene servita tra le due e le tre volte a settimana, il formaggio non più di due, mentre pesce, uova e salumi compaiono al massimo una volta.

L’offerta delle mense scolastiche varia grazie a due diversi menù, per il periodo autunno-inverno e per quello primavera-estate, e con un sistema di rotazione su 4 o 5 settimane, in modo che i piatti non si ripetano più volte nello stesso mese. Anche per quanto riguarda la qualità degli ingredienti ci sono buone notizie. Secondo una ricerca di Bio Bank (portale che monitora e raccoglie i dati sul biologico in Italia), dal 2010 al 2014 l’uso di prodotti biologici è cresciuto del 43%. La regione in cui più mense hanno deciso di servire pasti bio è la Lombardia, con 224 cucine che preparano pasti interamente o parzialmente a base di prodotti biologici, seguita dal Veneto (192) e dall’Emilia-Romagna (172).
| Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | |
| Parigi | Baguette, costoletta di maiale in salsa dijon, prosciutto di tacchino, purè, formaggio emmental, mela | Baguette, insalata, spaghetti al salmone, yogurt alla frutta, composta di mele | Pane fresco, insalata di cetrioli con crème fraîche, vitello saltato coin olive e broccoli, formaggio di capra, torta di semolino col caramello | Baguette, insalata con pomodori, cipolla e coriandolo, carne saltata con fagiolini e prezzemolo, fomraggio brie, pera | Baguette, omelette con patate, insalata di carote, pomodori e mais, crumble di mele |
| New York | Panino al formaggio, salsa marinara, spinaci | Maccheroni al formaggio, pane tostato all’aglio, fagioli | Hamburger, patatine fritte, insalata di cavolo | Pollo con i broccoli, riso fritto vegetariano, rotolo d’uovo con salsa agrodolce, mela | Pizza ortolana, rustico ripieno di carne, insalata di pomodori |
Se mangiassimo per una settimana in una scuola della Grande Mela, di mele ne vedremmo ben poche: la frutta viene servita in uno solo pasto su cinque, la verdura finisce nel piatto tre volte a settimana, mentre le pietanze fritte compaiono nel menù almeno un paio di volte. Gli Stati Uniti guardano alla Francia come a un modello da imitare, ma a ben vedere i menù dei nostri vicini d’oltralpe non sono molto diversi dai nostri. E questo sembra avere un impatto positivo sulla salute dei bambini. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia è in continuo calo il tasso di obesità infantile. Dal 2008 al 2014, infatti, il numero di bambini obesi è sceso di oltre il 18%, mentre quelli sovrappeso sono diminuiti poco meno del 10%. Non basterà a far digerire ai vostri figli broccoli e pesce, ma un giorno forse vi ringrazieranno.

Stato ponderale tra gli 8 e i 9 anni
vivicentro.it/salute – lastampa / Una settimana nella mensa scolastica di tuo figlio FRANCESCO ZAFFARANO
Boca, il presidente: “Peruzzi? Non ho ricevuto offerte!”
Le sue parole
Daniel Angelici, presidente del Boca Juniors, ha parlato di Gino Peruzzi, terzino destro con un passato nel Catania, che piace al Napoli come vice Hysaj: “Non ho ricevuto nessuna proposta ufficiale per Peruzzi. Se dovesse arrivare, ne parleremo con il giocatore”.





