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La Prostituzione può essere considerata attività produttiva di reddito tassabile?

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La Corte di Cassazione con la Sentenza 1° ottobre 2010, n. 20528, ha stabilito che anche la prostituzione tra adulti deve essere soggetta a tassazione, poiché è un’attività “lecita”. Di conseguenza, a partire dalla suddetta data in Italia, il meretricio dovrebbe essere un’attività tassabile a tutti gli effetti per cui proviamo a fare chiarezza con l’Avv. Laura Bazzan per vedere cosa prevede la legge italiana e cosa dice la giurisprudenza

Prostituzione e tasse facciamo chiarezza . Avv. Laura Bazzan

Compiutamente regolamentato o semplicemente tollerato, il commercio del proprio corpo mediante il compimento di atti sessuali in cambio del corrispettivo di una somma di denaro o di altra utilità economica può essere considerato attività produttiva di reddito tassabile?

La situazione in Europa
La configurabilità della prostituzione quale “prestazione di servizi retribuita” è stata avallata dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea nella sentenza n. 268 del 20.11.2001, causa C-268/99, nella quale, recepito il costante orientamento giurisprudenziale che qualifica attività economica ai sensi dell’art. 2 CE (ora art. 3 TUE e art. 119 TFUE) ogni prestazione di servizi retribuita purché reale ed effettiva e non tale presentarsi come marginale ed accessoria, la corte di Lussemburgo ha ritenuto prerogativa di ciascun giudice nazionale “accertare in ciascun caso, alla luce degli elementi di prova che gli sono forniti, se sussistono le condizioni che consentono di ritenere che la prostituzione sia svolta come lavoro autonomo, ossia: senza alcun vincolo di subordinazione per quanto riguarda la scelta di tale attività, le condizioni di lavoro e retributive, sotto la propria responsabilità, e a fronte di una retribuzione che gli sia pagata integralmente e direttamente“.
La tassazione del reddito derivante da prestazioni di natura sessuale è espressamente disciplinata in taluni Stati europei ove, in conformità al principi di uguaglianza e proporzionalità, i soggetti esercenti il meretricio sono tenuti a corrispondere all’erario i tributi sulla base del reddito imponibile prodotto. È il caso degli Stati membri in cui vige il modello cd. regolamentarista, che prevede regolamenti di natura amministrativa per l’esercizio della prostituzione, la delimitazione delle aree o dei locali in cui può essere praticata l’attività e la tenuta di apposti registri con l’indicazione dei nominativi delle esercenti la professione. La prostituzione, pertanto, lungi dall’essere considerata attività illecita, viene attualmente disciplinata e tassata al pari di qualsiasi altra attività in Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Germania e Lettonia ove le sex workers hanno diritti e doveri analoghi ai comuni prestatori di lavoro, con possibilità di accesso alla previdenza sociale e di riunione in sindacati. Lo stesso, all’interno dei confini europei ma al di fuori di quelli dell’Unione, accade anche in Svizzera
La situazione in Italia
L’Italia ha adottato nei confronti del fenomeno prostituzione un modello cd. abolizionista che consiste nel considerare la prostituzione fatto non penalmente rilevante, ma sfavorendola indirettamente il attraverso la criminalizzazione di attività collaterali, quali sfruttamento, induzione e favoreggiamento, senza regolamentarne ulteriori aspetti.
A partire dalla sentenza n. 20528/2010, la giurisprudenza di legittimità ha stabilito la soggettività tributaria passiva dell’attività di prostituzione “dal momento che pur essendo una attività discutibile sul piano morale, non può essere certamente ritenuta illecita“. Alla medesima soluzione è pervenuta anche la sentenza n. 10578/2011 che, muovendo dalla considerazione che la prostituzione costituisca una prestazione di servizi retribuita secondo quanto espresso nella sentenza della Corte di Giustizia n. 268/2001, ha concluso per l’assoggettabilità dei redditi da essa derivanti non solo ai fini Irpef, ma anche Irap e Iva, “quando sia autonomamente svolta dal prestatore, con carattere di abitualità: seppur contraria al buon costume, in quanto avvertita dalla generalità delle persone come trasgressiva di condivise norme etiche che rifiutano il commercio per danaro del proprio corpo, l’attività predetta non costituisce reato, e consiste, appunto, in una prestazione di servizio verso corrispettivo, inquadrabile nell’ampia previsione contenuta nel secondo periodo del D.P.R. n. 633 del 1972, art. 3, comma 1“. Nell’ordinanza n. 18030/2013, inoltre, la Corte di Cassazione ha ricordato come “i comuni principi in tema di accertamento dei redditi attraverso i dati bancari si applicano anche quando il reddito da assoggettare a tassazione costituisca provento di fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo e che, in coerenza, il reddito derivante dall’esercizio della prostituzione, in base al generale principio della tassabilità dei redditi per il fatto stesso della loro sussistenza, introdotto dall’art. 36 comma 34-bis del DL n. 223/2006, è sussumibile sotto l’art. 6 lett. f) del Tuir e soggetto ad imposizione diretta“.
Com’è noto, l’art. 6 c. 1 TUIR enumera le categorie entro cui classificare i redditi in: a) redditi fondiari; b) redditi di capitale; c) redditi di lavoro dipendente; d) redditi di lavoro autonomo; e) redditi di impresa; f) redditi diversi. Tale disposizione deve essere letta in combinato disposto con l’art. 14 c. 4 della L. n. 537/1993 – che ricomprende nelle predette categorie “i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo se non già sottoposti a sequestro o confisca penale” se in essi classificabili, e impone di determinare i relativi redditi secondo le disposizioni riguardanti ciascuna categoria – e l’art. 36 c. 34-bis della L. n. 248/2006 che ritiene tali proventi illeciti “redditi diversi” ancorché non classificabili nelle predette categorie. Curioso è notare come, tanto per coloro che ritengono i redditi da prostituzione proventi civilisticamente illeciti per contrarietà al buon costume, quanto per coloro di contrario avviso, la tassazione del meretricio sia comunque ammessa, vuoi a titolo di redditi da lavoro autonomo, in caso di attività abituale, vuoi a titolo di redditi diversi, sempre che l’attività di prostituzione sia volontaria (per redditi derivanti da sfruttamento della prostituzione, trattandosi di fattispecie penalmente rilevante, è sempre prevista tassazione in assenza di provvedimenti ablativi).
Per escluderne la tassazione, si è tentato da più parti di sostenere che i proventi derivanti dall’attività di prostituzione siano somme conseguite a titolo di risarcimento del danno provocato dalla lesione della dignità della persona di chi eserciti il meretricio, secondo un risalente filone inaugurato dalla giurisprudenza di legittimità con la sentenza n. 4927/1986, nella quale la Cassazione si era così espressa: “la prostituzione è attività contraria al buon costume, in quanto avvertita dalla generalità delle persone come violatrice di quella morale corrente che rifiuta, sulla scorta delle norme etiche che rappresentano il patrimonio della civiltà attuale, il commercio per danaro che una donna faccia del proprio corpo […] il guadagno conseguito dalla prostituta a seguito della sua attività non può considerarsi reddito derivante da lavoro autonomo o dipendente […] piuttosto, è una forma di risarcimento del danno sui generis a causa della lesione della integrità della dignità di chi subisce l’affronto della vendita di sé” (conf. Cass. n. 19078/2005, 15984/2002, 13180/2000). Si tratta, in particolare, dell’impostazione recentemente seguita da una contribuente destinataria di un avviso di accertamento in considerazione dell’incremento patrimoniale rappresentato dall’acquisto di beni immobili durante periodi di imposta in cui non aveva presentato alcuna dichiarazione dei redditi. La donna, più precisamente, affermava la non tassabilità dei proventi derivanti dall’attività di prostituzione (ex art. 6 TUIR) quali proventi da risarcimento del danno, al contempo rilevava l’impossibilità di provare il minor reddito percepito rispetto a quello accertato data la mancata tenuta di contabilità, con conseguente violazione delle norme costituzionali e, infine, invocava l’illegittimità delle sanzioni per omessa dichiarazione, in mancanza di specifica disposizione che preveda un regime fiscale per l’attività di prostituzione. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha perso la propria occasione di pronunciarsi con chiarezza sul punto dichiarando il ricorso inammissibile per ragioni meramente formali (cfr. Cass. civ. n. 7206/2016).
Le proposte per il futuro
Solo a voler considerare gli ultimi tre anni, sono stati quasi una ventina i disegni di legge tesi a regolamentare la prostituzione. Da ultimo, la proposta di legge n. 3890 a firma della deputata Bini, presentata alla Camera in questi giorni, contiene una modifica all’art. 3 della L. n. 75/1958, cd. legge Merlin, volta ad introdurre nell’ordinamento una nuova fattispecie penale, quella dell’acquisto di servizi sessuali, che prevede per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione una multa da 2.500 a 10.000 euro, salvo che la condotta non costituisca più grave reato, e, in caso di reiterazione, la reclusione fino a un anno e la multa da 2.500 a 10.000 euro, ferma la possibilità di sostituire la pena con quella del lavoro di pubblica utilità su richiesta del condannato.
Tale proposta si ispira al cd. modello nordico, vigente in Svezia, Norvegia, Islanda e Irlanda del Nord, che punisce il cliente e non già l’esercente il meretricio sul presupposto che tale attività costituisca sempre ipotesi di violenza dell’uomo nei confronti della donna; invero, secondo quanto espresso nella relazione che la accompagna, “il cliente […] con la sua domanda di prestazioni sessuali a pagamento, partecipa allo sfruttamento e alla violazione della dignità della persona ridotta a merce“.
Il medesimo modello, peraltro, si pone in linea con la proposta di risoluzione del Parlamento europeo 2013/2013 (INI) su sfruttamento sessuale e prostituzione e sulle loro conseguenze per la parità di genere, formulata dalla Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, la quale al punto n. 32 “ritiene che il modo più efficace per combattere la tratta di donne e ragazze minorenni a fini di sfruttamento sessuale e per rafforzare la parità di genere segua ilmodello attuato in Svezia, Islanda e Norvegia (il cosiddetto modello nordico), e attualmente in corso di esame in diversi paesi europei, dove il reato è costituito dall’acquisto di servizi sessuali e non dai servizi resi da chi si prostituisce“.
Una siffatta proposta di legge, pertanto, si rifà ad un modello cd. neo-proibizionista nei confronti della prostituzione, che punendo l’acquisto ma non la vendita di prestazioni sessuali non ne regolamenta in alcun modo l’esercizio sulla scorta che “nei Paesi in cui la prostituzione è regolamentata, il numero di prostitute pro capite è maggiore rispetto agli altri Paesi. Numerosi studi internazionali dimostrano che la legalizzazione porta a un aumento della domanda e dunque a un aumento della prostituzione. Si è visto, infatti, che la legalizzazione è associata a una cultura in cui la prostituzione e la coercizione sessuale sono considerate normali, in cui il corpo delle donne viene mercificato. Gli studi dimostrano anche che un aumento della domanda di prostituzione comporta un aumento della tratta internazionale di donne e di minori stranieri. Inoltre, si è constatato che tale regolamentazione non ha portato alle entrate fiscali sperate: da un lato perché le persone non vogliono essere associate alla prostituzione, per cui non pagano le tasse, dall’altro perché, anche laddove è regolamentato, il fenomeno della prostituzione rimane in gran parte gestito dallacriminalità organizzata, la quale evade le tasse.
vivicentro.it/l’esperto –  StudioCataldi / Prostituzione e tasse facciamo chiarezza. (Avv. Laura Bazzan)

Napoli-Santon, c’è l’accordo totale: siamo ai dettagli

Santon, le ultime da Sky

Napoli, raggiunto l’accordo totale con l’Inter e Santon: ai nerazzurri andranno 6 milioni di euro, mentre il ragazzo percepirà un ingaggio da 1 milioni di euro per 5 anni. Le parti sarebbero molto vicine e starebbero già lavorando alla stesura del contratto che legherà l’ex Newcastle al Napoli.

Lo stabiese Salvatore Maresca al Collegiale della Nazionale

Salvatore Maresca continua la sua serie di successi nella ginnastica

Continua il sogno dello stabiese Salvatore Maresca. L’atleta campano è stato convocato per il Collegiale della Nazionale Italiana che si terrà a Porto San Giorgio dal 25 Luglio al 9 Agosto.

Il Presidente della Ginnastica Salerno Juliana Sulce, soddisfatta dei successi dell’atleta stabiese, commenta così l’importante convocazione: “Vincere in 2 anni tre medaglie (2 argenti e 1 bronzo) agli “assoluti” non è un’impresa facile.

Il coach Valerij Sosnin, che da anni cura i muscoli di Salvatore, ci fa sapere quali saranno gli obiettivi per questo Collegiale: ”L’obiettivo sarà quello di presentarsi nelle tre discipline in cui è più forte, stiamo parlando degli Anelli, del Volteggio e del Corpo libero portandosi sopra il 15 poi si vedrà, tutto può accadere perché lui ha dalla sua parte età, talento e potenza.

Intanto i successi e l’eco mediatico generato da questo successo, non è passato inosservato alle Istituzioni cittadine di Castellammare di Stabia, tant’è che mercoledì mattina Pannullo, neo Sindaco della città termale, ha organizzato una cerimonia al comune per lui.

In merito proprio a questa serie di successi il Sindaco Antonio Pannullo con soddisfazione commenta così: “Voglio ringraziare Salvatore Maresca per aver portato più volte il nome della sua città natale, di cui io sono da poco il Primo Cittadino, alla ribalta della ginnastica  Nazionale con questi due podi agli Assoluti di Torino”.

Credit foto: profilo facebook

Allegri: “Higuain? I grandi giocatori sono sempre ben accetti”

La conferma

Ai microfoni di alcuni giornalisti presenti a Vinovo, subito dopo il match disputato contro il San Mauro, il tecnico della Juve, Massimiliano Allegri, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito ad Higuain: “Higuain? I grandi giocatori sono sempre ben accetti, per competere ad alti livelli servono giocatori di grande qualità. Pogba lo aspetto ad agosto.”

Allegri lascia Pereyra in tribuna contro il San Mauro: è divorzio?

Pereyra si allontana da Torino

Vicini, molto, eppure ancora nulla di fatto: Pereyra rimane un giocatore della Juventus. Da Vinovo, però, arrivano segnali, più o meno importanti. Nell’amichevole contro il San Mauro, Allegri ha lasciato in tribuna il ragazzo. Scelta tecnica o meno, il Napoli non smette di lavorare per portare a casa un giocatore tuttocampo fondamentale per il gioco di Sarri.

Hysaj, giovedì allungamento del contratto e ritocco dell’ingaggio

I dettagli

Elseid Hysaj è tra i punti fermi degli azzurri ed è atteso ora dal rinnovo con il Napoli. Proprio nella prossima settimana, giovedì, ci sarà un incontro per il prolungamento del contratto del terzino albanese. Il terzino sarà blindato.

VIDEO ViViCentro – La voce dei tifosi, il ‘Sombrero’: “Le ‘mosse’ per Higuain, no alla Juve”

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Al termine della seduta di allenamento di questa mattina abbiamo avvicinato due tifosi particolari: il ‘Marziano’ e il ‘Sombrero’. Di cosa si è parlato? Di Higuain, con tanto di appello a De Laurentiis.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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Juve Stabia e il calciatore sconosciuto presente al Menti

Novità all’allenamento della Juve Stabia, svelato il nome del calciatore sconosciuto

Ieri tanti tifosi gialloblè presenti all’allenamento pomeridiano della Juve Stabia hanno notato un calciatore sconosciuto, una sorta di Mister X. L’atleta si esibiva nei suoi esercizi di allenamento con l’abbigliamento sportivo fornito dalla Juve Stabia; sul corpo si vedevano chiaramente numerosi tatuaggi che hanno fatto fantasticare i tifosi sulle origini del calciatore e sul ruolo ricoperto dallo stesso sul rettangolo di gioco.

Noi di ViViCentro, come in altre occasioni (vedi l’articolo su Celin dell’anno scorso), ci siamo messi alla ricerca per dare un nome a questo Mister X, e siamo riusciti a capire che il giocatore in questione è Francesco Bertolo classe 1991 nato a Catania cresciuto nelle giovanili di squadre catanesi, ha esordito nel Gubbio in Serie C2 per poi passare al Gaeta in Serie D. Difensore centrale che può essere utilizzato a sinistra e a destra, l’ultima stagione Bertolo l’ha trascorsa nel Noto in serie D dove ha realizzato 3 gol e oltre 30 presenze.

Le squadre in cui il calciatore ha militato dopo aver terminato il suo percorso con le giovanili sono state: Noto (serie D), Città di Scordia (Eccellenza), Gymnica Scordia (Eccellenza), Città di Augusta (Promozione), Taormina (Eccellenza), Trecastagni (Eccellenza), Atletico Catania (Promozione), Gaeta (serie D) e Gubbio (Serie C2)

Bertolo è un giocatore senza contratto ed è in prova in questo periodo. A Mister Fontana toccherà il compito di stabilire se sarà pronto a giocare nel prossimo campionato in Lega Pro con la maglia della Juve Stabia.

DIMARO LIVE – Serata Made in Sud, quante risate per Reina e Callejon

Questi gli scatti e le immagini della serata

Lo spettacolo di Made in Sud ha animato ieri sera la Piazza Madonna della Pace a Dimaro. Con la squadra del Napoli e lo staff della società hanno assistito all’evento circa 2000 spettatori. Oltre ai comici di Made in sud sono saliti sul palco alche Reina, Koulibaly e Callejon, che hanno dato vita ad una serie di movimentate gag.

L’esibizione ha visto protagonisti:
Maria e il Vallotto
Mino
Ivan e Cristiano
Tavano
Nerz
Miss Illude
nzo e Sal
Mino Abbacuccio

 

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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Turchia, iniziate le purghe di Erdogan

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Dopo una notte di caos, man mano che passano le ore la situazione nel Paese sembra essersi stabilizzata e pertanto sono subito iniziate le ‘purghe’ di Erdogan che ha fatto arrestare 20 magistrati e tra questi, come riferisce l’emittente privata NTV, senza aggiungere dettagli sull’accusa, Alparslan Altan, uno dei 17 giudici della Corte costituzionale.

La polizia ha inoltre arrestato 10 giudici del Danistay, il Consiglio di Stato turco. L’HSYK ha anche deciso di rimuovere dall’incarico 2.745  giudici  e 5 dei suoi 22 membri, per presunti legami con Fetullah Gulen, il nemico di Erdogan ritenuto responsabile del fallito golpe della scorsa notte. Tra i giudici spiccano 9 giudici della Corte Suprema turca (ordine emesso dal Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri (HSYK), l’equivalente del nostro Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal ministro della Giustizia Bekir Bozdag)

Le “purghe” sono state estese anche all’esercito con la destituzione di 5 generali e 29 colonnelli mentre le forze di sicurezza hanno provveduto all’arrestato 1.563 militari.

Intanto, il Parlamento turco, che è stato fatto oggetto di raid aerei nella notte, si è riunito in seduta straordinaria ad Ankara.

Lo ha reso noto l’emittente privata NTV. Poco prima il premier, Binali Yildirim, aveva assegnato l’incarico di capo di Stato maggiore ad interim al generale Umit Dundar. Le forze di sicurezza turche hanno arrestato 1.563 militari dopo il clamoroso e sanguinoso tentativo di colpo di Stato da parte di un gruppo di soldati ribelli. Intanto, il Parlamento turco, che è stato fatto oggetto di raid aerei nella notte, si è riunito in seduta straordinaria ad Ankara.

 

 

FOTOGALLERY ViViCentro – Dimaro, tre piccoli tifosi e il loro sogno…

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Dimaro, il ritiro, la Val di Sole e il Napoli. Per tre piccoli tifosi si è coronato un sogno: una foto con il propri beniamini. Vincenzo, Matteo ed Enrico, accompagnati dal Sig. Francesco, hanno avuto il privilegio di scendere a bordo campo.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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Con Mila Longinova l’arte russa arriva in italia

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La pittrice Mila Longinova* porta l’arte russa in Italia e così si presenta:

I always knew that I would be an artist. From early childhood. I tried to develop myselves in different ways. I visited not only art school, but also in music. With my mother, we often go to the theater. My dad is an artist, mother is dress designer . Mom wanted me to be in fashion, but I was limited by the fact that the model was about 10 years when I was a studied at the Art Academy and Pedagogical University. Then I opted for the traditional art of painting. I love Italy. It can be said that Italy is my second home, but in my soyl this is the first house. Whatever I doing- I prepare a meal, pick up clothes, drawing – always in my soul Italy. And of course I am always inspired by the art of the Italian Renaissance. I understand that artists of this level will not be any more and I do not trying to copy their work. I’m trying to develop something that is inherent in me. The first thing for me is very important color. I respect and admire over the color and light in nature and pay the greatest attention to the transfer of true color on the canvas. Just inspires me the energy of life vibration. I’m trying to capture everything that is happening around .. I also watched with interest the fact that young artists are doing now. Sometimes it is interesting. But, unfortunately, many neglect the basics of art goes directly to the abstract image. I am a supporter of the academic school. I think you first need to learn the rules of construction, composition. That than carefully engaged artists of the golden age. Modern artists are now more opportunities. They can express themselves in the design, architecture and even bodi- dell’arte, but every artist, I believe, is to open yourself, its purpose to express why he came into this world. I like realistic painting, but I also develop a sense and feel and express it in my intuitive abstract painting, more sensual. Italy multifaceted country. Every part of it is distinguished by its originality, traditions, architecture and nature. Every time visiting new places, I wonder how the differences are obvious. I love to discover new places in Italy and a new confidence. I hope that I’m still able to go to new parts of Italy and discover their true essence, which can be displayed on the canvas

  • Mila Loginova – Russian artist, member of the Russian Artists’ Union and the International Association of Fine Arts of UNESCO. The artist is actively involved in the activities of exhibition, both in Russia and abroad. Her works are in private collections in Russia, Italy, England, France, Monaco, Finland, Canada. All his paintings Mila Loginova creates drawing from nature to capture the fragile, elusive natural beauty and preserve it for posterity.

 

DIMARO LIVE, FOTO – Giaccherini è arrivato a Dimaro!

I dettagli

Emanuele Giaccherini è arrivato a Dimaro e si trova ora allo Sport Hotel Rosatti che ospita la SSC Napoli durante questo ritiro nella Val di Sole. Oggi sosterrà la seconda parte di visite mediche prima di essere ufficializzato dalla SSC Napoli.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

VIDEO ViViCentro – Ivan e Cristiano: “Higuain alla Juve? Conta l’attaccamento a ‘sto’…”

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Una serata tutta da ridere con Made in Sud nella piazza di Madonna della Pace. I comici del noto programma televisivo si sono esibiti sul palco e noi abbiamo raggiunto Ivan e Cristiano. Queste le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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DIMARO LIVE – Maggio a Valdifiori: che gavettone!

I dettagli da Dimaro

Scene divertenti sul terreno di gioco di Dimaro, mentre la seduta d’allenamento del Napoli sta terminando. Durante gli esercizi di isometria, Christian Maggio ha riempito un secchio d’acqua e lo ha rovesciato in testa a Mirko Valdifiori. Risate per tutti.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

Roberto Bolle and Friends: il 18 luglio a Verona

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Lunedì 18 luglio alle ore 22.00 la grande danza torna protagonista sul palcoscenico dell’anfiteatro areniano per l’attesissimo evento Roberto Bolle and Friends, giunto alla terza edizione all’interno del Festival Lirico.

La serata è organizzata dalla Fondazione Arena di Verona in coproduzione con Artedanza s.r.l. e anche per il 2016 si conferma un appuntamento di richiamo internazionale.

Protagonista indiscusso è Roberto Bolle, il ballerino italiano più conosciuto e apprezzato di tutto il mondo; nessuno prima di lui ha dato tanto prestigio e notorietà alla danza classica italiana.

In scena, accanto all’étoile del Teatro alla Scala e dell’American Ballet Theatre, artisti di calibro internazionale provenienti dalle più importanti compagnie europee e americane, per incantare il pubblico in una rassegna di stili e tecniche differenti. Uno degli elementi di maggiore successo di questo evento, infatti, deriva dalla fusione delle composite caratteristiche dei Friends che affiancano Roberto Bolle in un programma che unisce il repertorio classico a quello contemporaneo, con l’apporto di grandi coreografi che hanno scritto la storia del balletto.

Vedremo quindi esibirsi sul palcoscenico veronese l’artista russa Anna Tsygankova del Dutch National Ballet di Amsterdam, Christian Bauch ed Elena Vostrotina del Semperoper Ballett Dresden, Matthew Golding dal Royal Ballet di Londra, Nicoletta Manni, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Timofej Andrijashenko, sempre dal Teatro alla Scala di Milano, Osiel Gouneo del Norwegian National Ballet, Sarah Lane dell’American Ballet Theatre e Viktorina Kapitonova, prima ballerina dello Zurich Ballett.

Roberto Bolle and Friends

in coproduzione con Artedanza s.r.l.

18 luglio 2016 (ore 22.00)

Atto I

Prototype

Concept e coreografia: Massimiliano Volpini

Musica originale: Piero Salvatori prodotta da Fausto Dasè

Co-Regia e Visual Effects: Avantgarde Numerique e Xchanges Vfx Design

Artista: Roberto Bolle

Vertigo Maze

Coreografia: Stijn Celis

Musica: Johann Sebastian Bach

Artisti: Elena Vostrotina, Christian Bauch

Il Corsaro

Pas de deux

Coreografia: Marius Petipa

Musica: Riccardo Drigo

Artisti: Nicoletta Manni, Osiel Gouneo

After the rain

Coreografia: Christopher Wheeldon

Musica: Arvo Pärt

Artisti: Anna Tsygankova, Matthew Golding

Suite da L’Arlesienne

Coreografia: Roland Petit

Musica: Georges Bizet

Artisti: Viktorina Kapitonova, Roberto Bolle

Atto II

Don Chisciotte

Atto III – Pas de deux

Coreografia: Marius Petipa

Musica: Ludwig Minkus

Artisti: Anna Tsygankova, Matthew Golding

Pas de deux da Proust, ou les Intermittences du coeur

Coreografia: Roland Petit

Musica: Gabriel Fauré

Artisti: Timofej Andrijashenko, Roberto Bolle

Diana e Atteone

Coreografia: Agrippina Vaganova

Musica: Cesare Pugni; adattamento di Riccardo Drigo

Artisti: Sarah Lane, Osiel Gouneo

Duet from New Suite

Coreografia e luci: William Forsythe

Costumi: William Forsythe, Yumiko Takeshima

Musica: Johann Sebastian Bach: “Allemande” dalla Partita No.1 BWV 1002 in si minore (eseguita da Nathan Milstein)

Artisti: Elena Vostrotina, Christian Bauch

Le Grand Pas de Deux

Coreografia: Christian Spuck

Musica: Gioachino Rossini

Artisti: Viktorina Kapitonova, Roberto Bolle

Repliche: 27 luglio 2016 (ore 21.00) – 12, 19, 25 agosto 2016 (ore 20.45)

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Unità adieu. In Francia, con il massacro di Nizza, sembra morta anche l’unità

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Unità adieu. Tempi bui e tristi per la Francia ma anche per noi tutti. Il terrorismo spinto e bastardo, senza remore alcuna che può esplodere anche alla porta accanto, sta creando una crepa anche negli occidentali. In me l’ha creata di sicuro (leggi QUI la mia opionone). Fatto sta che in tanti cominciano a chiedersi dov’è che si sta andando e cosa si sta facendo per abbattere questi bastardi che ora appaiono allo sbando, ora ben organizzati, ora … ora …. ed intanto ORA decine di vittime innocenti, tra cui sempre più bambini, vengono immolate – anche dal nostro NI – sull’altare del political correct o del cosiddetto civismo. In Francia, François Hollande, sembra non sapere più che fare o dire. Proprio ieri si è trovato a dire che l’impegno militare contro l’Isis continua e ad annunciare che la portaerei Charles De Gaulle era appena ripartita verso il Medio Oriente. Ma ora, e sempre di più, si muore qui in casa nostra e quel camion impazzito sul lungomare di Nizza ha allargato un cuneo drammatico nella società francese. E ci riguarda tutti.

Questo è quanto Cesare Martinetti esprime nel suo Editoriale di oggi che, a seguire, vi proponiamo. Buona lettura!

E ora la Francia si scopre divisa CESARE MARTINETTI

Il massacro di Nizza, per chi ancora ci credeva, ha tolto ogni alibi alla politica. L’unità nazionale, dilagata spontaneamente per le strade di Parigi e di Francia dopo l’attacco a Charlie Hebdo (7 gennaio 2015), è silenziosamente evaporata. Nei giorni del Bataclan (13 novembre) era prevalso il dolore e lo smarrimento alla retorica nazionale. Ieri l’onda d’urto della Promenade des Anglais si è tradotta in accuse e scaricabarile, a destra e a sinistra. Unità adieu.

François Hollande, indubbiamente il presidente più sventurato della Quinta Repubblica, nella sua pur ammirabile compostezza, non guadagnerà i punti perduti com’era accaduto l’anno scorso. Il folle attacco del guerriero solitario franco-tunisino che viveva in un quartiere popolare di Nizza Est ha mandato in frantumi quel che restava dello spirito unitario. All’Eliseo le parole d’ordine restano quelle del 2015: «unité, cohésion, faire bloc». Tanto più che l’attentato è avvenuto la sera del 14 luglio, grande giorno di festa popolare, dopo la sfilata militare sugli Champs Elysées e la tradizionale intervista televisiva del presidente, nella quale Hollande aveva rilanciato l’allarme terrorismo ma anche sfoggiato la fierezza di un Paese che pur sotto attacco aveva conservato i suoi valori.

Ieri il presidente ha subito annunciato la proroga dello stato di emergenza che doveva cadere il 26 luglio. In questi mesi di contestazioni sociali le misure d’«urgence» hanno prodotto lacerazioni e polemiche infinite: alla sfida di piazza dei casseurs, le forze di polizia hanno risposto con una durezza spesso ingiustificata contro i manifestanti. E adesso ci si chiede se davvero quest’emergenza che si va perennizzando serva a qualcosa.

La mattina del 14 luglio trentamila poliziotti hanno vigilato sulla sicurezza di Parigi; poche ore dopo un folle di nome Mohammed ha facilmente superato il cordone poliziesco di Nizza fingendo di dover consegnare dei gelati ai bar della passeggiata a mare. Persino un ultramoderato come Alain Juppé, sindaco di Bordeaux ed ex primo ministro, l’uomo per ora in testa a tutti i sondaggi per le presidenziali 2017, non ha trattenuto l’attacco al governo: la strage si poteva evitare.

Gli effetti sulla psicologia sociale per l’orrore provocato da una carneficina così feroce sono imprevedibili e a questo punto è persino sproporzionato misurare le polemiche tra destra e sinistra, governo e opposizione di fronte a un evento talmente inaccettabile. È chiaro a tutti che c’è qualcosa di più grande in ballo, un attacco come quello di Nizza mette in gioco la sicurezza di tutti. Nel mirino non ci sono i vignettisti della Rive gauche parigina e nemmeno i frequentatori multietnici dei locali intorno alla Bastiglia come il Bataclan: c’è il popolo del 14 luglio.

François Hollande ha detto ieri che l’impegno militare contro l’Isis continua, la portaerei Charles De Gaulle era appena ripartita verso il Medio Oriente. Ma quel camion impazzito sul lungomare di Nizza ha allargato un cuneo drammatico nella società francese. E ci riguarda tutti.

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vivicentro.it/editoriale –  lastampa / E ora la Francia si scopre divisa CESARE MARTINETTI

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Il Corriere del Mezzogiorno dedica un ampio approfondimento alla questione Higuain:

Il 25 luglio è il giorno in cui il Pipita dovrebbe arrivare a Dimaro, ma sono in pochi quelli che credono che verrà. Per ora un solo contatto tra i club: una telefonata intercorsa tra i due direttori sportivi. Una comunicazione in cui la Juve ha annunciato l’offerta.

Pagherà cash o proverà a gestire il trasferimento con una cifra fissa di sessanta milioni più contropartite tecniche interessanti per il Napoli? La Juventus può giocare su entrambi i tavoli, essendosi assicurata la volontà del giocatore.

La clausola per intero in due tranche oppure sul piatto può anche mettere il centravanti che piace a Sarri e che sarà il “problema” numero uno del Napoli. Simone Zaza è il profilo che potrebbe interessare il club azzurro. E poi Rugani e anche Sturaro. Su Pereyra c’è un discorso già in essere.

Se De Laurentiis dovesse arrendersi al trasferimento di Higuain alla Juve, Zaza pero potrebbe anche stare “stretto”. Quando andò via Cavani arrivò appunto il Pipita. Dopo tre anni l’avvicendamento dovrebbe essere simile.

Gli orizzonti in questo momento sono ampi e arrivano ad Alvaro Morata del Real Madrid, il cui costo si aggira attorno ai 60 milioni. Ingaggio in linea con i parametri del Napoli (4/5) milioni.

L’acquisto dello spagnolo probabilmente richiederebbe il sacrificio di un altro scontento, Koulibaly. Che nel frattempo sarebbe però già stato rimpiazzato da Rugani. Scenari possibili, per ora ancora indefiniti.