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Casamicciola, 133 anni fa, il terrremoto

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28 luglio 1883 Ore 21.30 Tra le viuzze di Casamicciola alta, pochi passanti, tra i numerosi turisti pochi erano già a letto, altri nelle sale dei rinomati hotel dell’epoca, tra i quali l’”Hotel Centrale”, il “Sauvet”e i “Piccola e Grande Sentinella”, e molti altri assistevano allo spettacolo dei fratelli Enrico e Costantino Petito che rappresentavano la farsa “’U cappiello, ‘u rilogge e ‘u pazzo” ovvero Pulcinella servo sciocco, interpretato da Enrico Petito e portato in scena al“Politeama”, una baracca di legno, coperta da un grande telone e adibita a teatro. Un rumore devastante, poi una scossa violenta, prima sussultoria, poi ondulatoria. In pochi istanti Casamicciola fu annientata. Al suo posto un cumulo di rovine, un vasto cimitero che seppellì i vivi e i morti. Il terremoto, di”solo” tredici secondi distrusse completamente Casamicciola, gran parte di Lacco, Forio e Panza, costò la vita a duemilatrecentotrentatre persone, e segnò l’esistenza di circa ottocento feriti. Solo una casa, rimase in piedi. Fu una tragedia immensa, un olocausto. Successe Casamicciola!!

Ricorderete l’esclamazione del grande Edoardo nel suo “Natale in Casa Cupiello”. Nessun nome di città ha avuto il privilegio di diventare sostantivo. Nessun luogo in cui è avvenuta una catastrofe ha avuto “l’onore” di rappresentare per tutti un sinonimo così preciso di disgrazia.

Il disastroso sisma ebbe però conseguenze di cui l’intera umanità tuttora beneficia. Fu, infatti, il terremoto dei ricchi ed ebbe un’eco internazionale. Il giovane Regno d’Italia, guidato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Agostino Depretis, inviò immediatamente il Ministro dai Lavori Pubblici Francesco Genala a Casamicciola per organizzare i soccorsi e la ricostruzione. Particolare fu il suo impegno a favore delle popolazioni terremotate di Ischia e, successivamente, di Diano Marina, in occasione dei sismi che segnarono l'inizio e la fine del suo dicastero. Le cronache dell’epoca riportano che s’inerpicasse sulle macerie per costatare sul campo l’entità dei danni e che dalla sua postazione dettasse ordini per cercare di alleviare le sorti dei superstiti. All’indomani dell’immane catastrofe, oltre ai sostanziosi aiuti alle popolazioni colpite, furono avviati progetti per cercare di contenere gli effetti di futuri sismi. I più acclarati sismologhi come Palmieri e Mercalli vennero a Ischia per studiare il fenomeno. Furono emanati i primi piani antisismici, tuttora migliorati, e ancora vigenti e, soprattutto, fu inviato a monitorare il territorio, un signore trentino: Giulio Grablovitz, il quale, avendo a disposizione un sostanzioso budget, istituì l’Osservatorio Geofisico di Casamicciola, ove mediante la sua invenzione, la vasca sismologica Grablovitz, riuscì a visualizzare i movimenti tellurici registrando sia i moti ondulatori, sia quelli sussultori. La vasca ebbe un enorme successo e i giapponesi, che col terremoto ci convivono, la copiarono e ne fecero massiccio uso. Fu inoltre miniaturizzata e portata al fronte durante la prima guerra mondiale. Mediante tre vasche, poste in punti strategici, che registravano la provenienza e la direzione dell’onda d’urto si riusciva a localizzare i cannoni austriaci e puntare i nostri, risparmiando l’assalto della fanteria. “L’Officina della Memoria” è anche questo e l’Associazione Culturale Radici, affidataria del Museo Civico Giovanni Maltese, coinvolge i visitatori del Museo Civico del Torrione in un excursus spazio/temporale che parte dal 1480, dodici anni prima che Colombo si avventurasse nella sua epica impresa, e termina nel 1926, quando la leggiadra acquerellista anglosassone, Jennifer Fanny Fayrer, dona al Comune di Forio il Torrione, che il marito, Giovanni Maltese, aveva riscattato dall’enfiteusi, e tutte le sue opere, con la clausola che fosse istituito il Museo a suo nome.

Il terremoto, fu indiretto artefice della permanenza dell’Artista nella torre antisaracena, che lo accolse per circa un trentennio. Qui lo scultore e poeta, che aveva perso gli affetti familiari (perirono l’unico fratello e il nipote, ma riuscì ad estrarre dalle macerie, dopo cinque giorni, la cognata) espresse la sua poliedrica Arte, che ci è pervenuta integra e fruibile. Le sue “Fidanzate”, la “Graziella”, “Il naufragio di Agrippina”, si aprono all’attonito visitatore e lasciano trasparire un mondo nascosto, permeato da una straordinaria vitalità. Ma è soprattutto il “Naufrago”, l’unica opera recante la firma autografa dell’Artista, a suscitare le maggiori attenzioni.

Probabilmente l’avventuroso “Castaway”, interpretato nel 1986 da un brillante Oliver Reed, prende spunto oltre che dal libro di Lucy Irvine, anche da quest’opera autobiografica del Maltese.

Nel volto emblematico ed esterrefatto dello sventurato si legge la carica umana che lo indusse a superare due tragici eventi: la perdita della mamma a sette anni, e il distacco del resto degli affetti, periti col terremoto e che incise profondamente sulla sua psiche, rafforzando viepiù il carattere di foriano “sangh e turc” (sangue di turco). Ancora un collegamento inscindibile con i luttuosi avvenimenti del 1883 è il disegno a carboncino che spicca tra i classici degli studi d’Accademia, particolari del gruppo del Laocoonte e nudi maschili. E’ il dipinto del Filosofo Benedetto Croce, illustre sopravvissuto al terremoto, che il nostro Giovanni ebbe modo di frequentare nei salotti della Napoli bene della “Belle Epoque”, periodo storico durante il quale cominciò a concretizzarsi l’idea del tempo libero, il nuovo pensiero della popolazione, che associava vacanza e benessere. Nacquero così le prime mete turistiche, come Sanremo, Cortina d'Ampezzo, Recoaro Terme e Casamicciola.

Si ringrazia il Centro Ricerche Storiche D’Ambra per le notizie relative al terremoto.

Luigi Castaldi

vivicentro.it/cultura – Casamicciola (Luigi Castaldi?

Il Napoli tenta l’ affondo per Sportiello: cash più un azzurro

Sull’ edizione bergamasca del Corriere della Sera si legge del forte interesse del Napoli per Marco Sportiello, portiere dell’ Atalanta. Con Pepe Reina non al top e Luigi Sepe ritenuto ancora acerbo per una maglia da titolare, il portiere atalantino resta un obbiettivo sensibile. Si parlava di un possibile inserimento dello stesso Sepe come contropartita ma anche a Bergamo è un nome tutt’ altro che caldo. A sbloccare l’ affare potrebbe essere l’ inserimento di Omar El Kaddouri che piace, e non poco, alla dirigenza bergamasca.

Maksimovic spinge per la cessione, il Napoli tenterà l’ affondo decisivo

Nei giorni scorsi il Napoli si era spinto ad offrire ben 23 milioni al Torino per il cartellino di Nikola Maksimovic ricevendo il netto rifiuto da parte della società granata non intenzionata a privarsene.Ma il difensore serbo spinge per la cessione al Napoli e avrebbe comunicato al suo entourage di uscire allo scoperto. Ecco quanto si legge sul quotidiano La Stampa:
“Il Toro e la grana Maksimovic, mal di pancia con vista Napoli.Il difensore serbo vuole la cessione, l’entourage esce allo scoperto: Cairo mantenga le promesse. Ma per ora è no a un’offerta da 23 milioni.
Svogliato, con la testa altrove e, quindi, poco attento. Sinisa Mihajlovic, nel momento dell’addio a Bormio, primo quartier generale granata in montagna di questa estate, aveva tratteggiato così l’avventura di Maksimovic in Valtellina. Colpa del mercato e delle sue sirene, era stata la riflessione urbi et orbi del tecnico granata. Quel mercato che, per il difensore serbo, doveva (e dovrebbe) lasciargli le porte aperte in ossequio ad una vecchia promessa”.

Banchieri D’Oro: Vincenzo Consoli

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Vincenzo Consoli, ex Amministratore delegato di Veneto Banca e’ stato arrestato dalla Guardia Di Finanza di Milano su provvedimento della Procura di Roma.

In via preventiva sono stati sequestrati beni mobili e immobili per 62 milioni di euro, a persone legate alla stessa Banca e riconducibili alla sua persona.

Vincenzo Consoli, e’ stato messo ai domiciliari, nel suo conto “scorrente”, e’ stato ritrovato uno scampolo di un milione e 800 mila euro, con questa modesta somma non avrebbe fatto scomodare neppure il vecchio Paperon De Paperoni, per averlo tra i suoi clienti.

I reati contestati al Consolo vanno dall’aggiotaggio, all’esercizio delle funzioni delle Autorita’ Pubbliche di Vigilanza, il periodo al centro dell’idagine riguarda il biennio 2013 e 2014.

La prima protesta all’arresto :

E’ stata di Giovanni Schiavon, Vice Presidente dell’Istituto di Montebelluna di Treviso, fondatore degli azionisti di Veneto Banca, nonche’ ex Presidente del Tribunale di Treviso.

E’ rimasto “basito” per la tempistica delle Fiamme Gialle, da ex Magistrato lo Schiavon ha dichiarato :

Arrestare una persona in via preventiva e’ sempre grave, e per di piu’ dopo un anno dalla contestazione del reato, e’ qualcosa di irragionevole.

Commento :
E’ mai,possibile che un ex Presidente di Tribunale, una volta finita la propria carriere venga preso nelle fila di una Banca che e’ sempre stata ai confini della legalita’?

Sarebbe conveniente che le indagini venissero estese a tutti gli amministratori e delegati vari della Banca, e controllare i loro averi.
In Italia e’ facile arricchirsi in modo poco ortodosso, di Paperon De Paperoni ve ne sono a migliaia, tra questi molti uomini che hanno avuto un ruolo importante nelle Istituzioni.

Per Schiavon, inoltre, il secondo aspetto macroscopico è che “mentre per Veneto Banca procede la Procura della Repubblica di Roma e scattano gli arresti, per la Banca Popolare di Vicenza la competenza è rimasta a Vicenza e, nonostante la maggiore gravità del quadro di quella banca, verso gli ex amministratori non succede nulla del genere”.

C’e’ proprio da restare basiti, nessun commento Vostro Onore.

vivicentro.it/opinioni –  Banchieri D’Oro Lo Piano Saint Red

Ass. Borriello: “Nessun rischio, la Champions si giocherà al San Paolo”

Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli in merito all’ argomento stadio:
“Voglio rassicurare tutti: il bilancio sarà approvato nei prossimi due giorni dal Consiglio Comunale. Lunedì tutta la documentazione verrà inviata al Credito Sportivo e ci tengo a ribadire che non vi è nessun rischio di disputare la Champions League a Palermo, si giocherà regolarmente al San Paolo”.

Il Napoli è pronto a rilanciare per Icardi, ecco la nuova proposta: i dettagli

Il Napoli non molla la pista che porta a Mauro Icardi nonostante l’ Inter continui a fare muro e a ribadire l’ incedibilità dell’ attaccante argentino classe ’93. Come riferisce l’ edizione odierna del Corriere dello Sport:
“Il Napoli ha deciso di valutare in maniera rilevante l’attaccante argentino, l’ha fatto perché ritiene abbia in sé le qualità tecniche ideali per occupare quell’area (avversaria) vuota: è strategia tattica allo stato puro, non un desiderio di comodo.
E per riuscire in quella che sta diventato un’impresa, ha proceduto senza paura: prima offerta di 38 milioni, ultima di 54 più i cosiddetti bonus, che trascinano in prossimità dei sessanta. Opzione numero due: la possibilità di inserire in questo affare gigantesco (nelle proporzioni) anche una contropartita tecnica, ed in questo caso è Gabbiadini, che all’Inter piaceva un anno e non dispiacerà adesso”.

Olimpiadi Rio: le minacce sui giochi

Mancano pochi giorni all’inizio delle Olimpiadi di Rio e un’ondata di arresti in Brasile sottolinea le minacce sui giochi del terrorismo per il quale il livello d’allarme è stato elevato a 4 in una scala che va da 1 a 5, quasi all’emergenza attacco in corso, quindi. Il pericolo di attentati, durante le Olimpiadi, è indubbiamente rilevante, lo è sempre stato ma ora c’è anche l’ISIS e le pagine che ha “postate” in rete, in portoghese, l’allarme dell’agenzia di intelligence Abin, le dichiarazioni del ministero della Difesa brasiliano, il fermo nelle ultime ore effettuato dalla polizia di un cittadino di origini libanesi che aveva giurato fedeltà al Califfo, sono fattori che dimostrano l’entità del rischio.

L’ombra del terrorismo sull’Olimpiade di Rio 2016 è il tema dell’articolo di Ottolenghi per la Stampa che vi proponiamo per approfondire il tema:

Ondata di arresti in Brasile: il terrorismo minaccia Rio2016 EMANUELE OTTOLENGHI*

Confini insicuri e alta presenza di islamisti: il Paese a rischio attentati
A pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi di Rio, un’ondata di arresti in Brasile porta in primo piano la minaccia terrorismo. Il 28 luglio le autorità brasiliane hanno fermato Chaer Kaloun, brasiliano di origine libanese tornato dalla Siria dove aveva giurato lealtà allo Stato Islamico. L’arresto di Kaloun segue di pochi giorni quello di dodici accusati di pianificare attentati per conto di Isis. Lo stesso giorno la polizia federale aveva anche arrestato Fadi Nabha, un pregiudicato libanese, ex miliziano di Hezbollah, che conserva stretti contatti con l’organizzazione terroristica libanese. Il 23 luglio la stampa brasiliana aveva suonato l’allarme sul caso di Pouria Paykani, un iraniano arrivato in Brasile dall’Uruguay con un visto turistico. Paykani ha visitato l’aeroporto internazionale di San Paolo e quello di Porto Alegre, fotografandone i terminali, prima di sparire, eludendo la sorveglianza delle autorità. È ora ricercato con mandato di espulsione.

Tutto questo accade solo una settimana dopo l’annuncio dell’arresto di dodici brasiliani con legami con lo Stato Islamico accusati di pianificare un attacco terroristico e a poco più di un mese delle rivelazioni, pubblicate dalla rivista brasiliana «Veja», che un ex-detenuto qaidista di Guantanamo, Jihad Ahmad Deyab, avrebbe attraversato illegalmente la frontiera tra Uruguay e Brasile facendo poi perder le sue tracce.

Il rischio terrorismo insomma è altissimo per almeno tre motivi. Esiste una massiccia presenza islamica radicalizzata in Brasile, di matrice sia sunnita che sciita. I controlli di frontiera sudamericani sono quasi inesistenti, permettendo ai terroristi di circolare liberamente, sfruttare le economie locali per riciclaggio del denaro sporco e finanziamento del terrorismo. Ed esistono gravi lacune legislative che limitano la capacità e le risorse per sorvegliare le reti terroristiche. Il problema per il Brasile è particolarmente acuto nella cosiddetta zona della tripla frontiera, dove il fiume Iguazú confluisce nel Paraná, creando un confine naturale dove si incontrano Argentina, Brasile e Paraguay. Il triangolo di Iguazú è noto per le cascate e per la zona commerciale sul lato paraguagio, ma anche per il contrabbando, la vendita di prodotti contraffatti, il riciclaggio del denaro sporco dei cartelli della droga, il traffico di armi e sigarette e i laboratori di droghe sintetiche.

I controlli frontalieri sono inesistenti. La merce arriva di notte con voli da Miami e dall’Africa occidentale. Le autorità doganali sono pagate per non controllare e molti dei politici e dei pubblici ministeri della zona sono al soldo delle organizzazioni criminali, con una massiccia presenza islamica che include Hezbollah, Hamas, il ministero dell’intelligence iraniano e, a dir di fonti locali, anche al-Qaeda e lo Stato Islamico.

Hezbollah è presente nel triangolo e preoccupano quindi le notizie di arresti di suoi operativi, oltre alla presenza sul territorio brasiliano di un possibile agente dell’intelligence iraniano. La comunità sciita libanese nel triangolo ha forti legami con San Paolo e Rio; e il network di sceicchi di Hezbollah nel Paese copre comunità lungo l’intera frontiera tra Brasile e Paraguay. Da anni Hezbollah coopera con le organizzazioni criminali sudamericane, sia nel riciclaggio che per il trasporto di armi e droga. Non è da escludere quindi che tale rete possa ora servire a facilitare la consegna di armi e fondi a cellule pronte a colpire durante le Olimpiadi. Lo stesso vale per le organizzazioni islamiche radicali sunnite, che utilizzano gli stessi luoghi, metodi e a volte persino intermediari cui ricorre Hezbollah nel triangolo di Iguazú. Di certo entrambi i movimenti hanno approfittato della mancanza di legislazione in Brasile contro l’incitamento all’odio per inviare figure religiose estremiste con lo scopo di radicalizzare le comunità locali.

Sul fronte sunnita, è di gennaio la visita di Mohammad Al-Arifi, predicatore sunnita salafita legato allo Stato Islamico e ricercato in Europa. Nel 2015 a novembre Seyyed Ahmad Fadlallah, sceicco sciita vicino all’Iran, visitò i centri sciiti del Brasile, a giugno invece toccò a Hassan Khomeini, nipote del fondatore della Repubblica Islamica in Iran. I predicatori non fanno mistero delle loro intenzioni. Indottrinano il pubblico e garantiscono il sostegno locale alle organizzazioni e alle ideologie che rappresentano. Il terrorismo islamico insomma dispone di un’ampia rete locale per fornire denaro e assistenza logistica ai suoi agenti. Gli arresti degli ultimi giorni, lungi dal rassicurare, mostrano come il Brasile sia terreno fertile per un attentato di matrice islamica.

*WASHINGTON – Emanuele Ottolenghi Foundation for Defense of Democracies

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vivicentro.it/cronacaOlimpiadi Rio 2016
vivicentro/ Olimpiadi Rio: le minacce sui giochi STANISLAO BARRETTA
lastampa/ Ondata di arresti in Brasile: il terrorismo minaccia Rio2016 EMANUELE OTTOLENGHI*

Slittano i lavori allo stadio San Paolo, ora la Champions è a rischio

Dopo le perplessità emerse negli scorsi giorni, ora il Napoli rischia seriamente di non poter disputare alcune  gare di Champions League allo stadio San Paolo. “È una corsa contro il tempo per giocare la Champions al San Paolo”, si legge su Il Mattino. Come riporta il quotidiano l’ approvazione del bilancio preventivo potrebbe slittare all’ 8 agosto dopodiché toccherà alla Napoliservizi bandire la gara per l’ affidamento dei lavori. Tra gli interventi richiesti dal Uefa i più urgenti riguardano il rifacimento dei servizi igienici, il restayling degli spogliatoi per la squadra ospite e l’ impianto antincendio.
La difficoltà è legata al calendario della Champions: se al Napoli dovesse capitare la prima partita in casa, prevista tra il 13 e il 14 settembre, si correrebbe il rischio concreto di andare a giocare a Palermo.

Koulibaly, l’ agente: “Non so se il Napoli vuole trattenerlo. Diversi club lo cercano”

Bruno Satin, agente di Kalidou Koulibaly, ha rilasciato un’ intervista al quotidiano “Il Mattino”. Ecco quanto evidenziato:
“Volontà di trattenerlo? Il Napoli fin ora non ha lanciato segnali positivi in questo senso. Non solo il Chelsea, sono diversi i club che hanno puntato gli occhi su di lui. Attualmente tutto dipende dal Napoli, è chiaro che se qualcun altro ti propone un contratto più importante di quello che hai già tu faccia le tue valutazioni. Lui è un professionista e la mia professione è curarne gli interessi, se la società mi vuole sa come trovarmi”.

Zielinski-Napoli, ci siamo! La conferma arriva direttamente dal giocatore

Il Napoli è vicinissimo a piazzare il quarto colpo di mercato stagionale, Piotr Zielinski ha scelto di vestire la maglia azzurra come racconta l’ edizione odierna del Corriere dello Sport. Il centrocampista polacco avrebbe già comunicato agli amici la sua scelta: “Vado a Napoli!”. Tra oggi e domani previste visite mediche ed annuncio ufficiale.

Per Banche e Finanza serve una riforma di sistema (Diana Marcopulopulos)

Era il quasi lontano Febbraio 2016 e già Fisac e Cgil lanciavano avvertimenti sui pericoli di interventi non coordinati e radicali nel mondo delle Banche e della Finanza al posto di un’azione univoca e decisa che ne riformi il sistema. Oggi ci siamo: la scelta non è più facoltativa ma è divenuta obbligatoria e questo è l’argomento trattato da Franco Bruni nel suo articolo pubblicato da la Stampa.

Ve lo proponiamo:

Serve una riforma di sistema FRANCO BRUNI

I valori di Borsa delle banche italiane, come e più di quelle di altri Paesi, subiscono disordini speculativi e soffrono di forme inopportune di comunicazione dei test di solidità condotti dalle autorità europee. Il governo è impegnato in importanti riforme bancarie e in complessi interventi per gli istituti in difficoltà.

La solidità della maggioranza delle banche è fuori discussione ma vi sono debolezze che, anche se concentrate in alcune di esse, richiedono interventi di sistema. Se le autorità lo negano sono poco credibili quando, giustamente, sostengono che i problemi sono anche all’estero e che l’Unione europea dovrebbe aiutare in misura maggiore.

Rispetto alle imprese industriali o commerciali le banche hanno un bilancio finanziato con molte meno azioni e più debiti. Ciò è giusto e naturale perché il loro mestiere è proprio quello di indebitarsi per fare prestiti. Inoltre i loro debiti sono di tipo particolare, come i conti correnti usati come mezzi di pagamento, e sono suddivisi fra moltissimi creditori e quindi nel loro insieme sono molto stabili. La crisi di questi anni ha però evidenziato ciò che molti economisti dicevano da tempo: che il capitale delle banche è comunque troppo scarso e può andar tutto perduto se una parte anche non grandissima dei loro crediti non viene ripagata. Molti pensano che le banche, un po’ in tutto il mondo, dovrebbero più che raddoppiare il rapporto fra patrimonio e crediti. Per convincere i mercati a comprare azioni delle banche bisogna promettere buoni rendimenti e rischi contenuti. Invece i rischi dell’economia crescono e la profittabilità bancaria scende, perché c’è più concorrenza, le nuove tecnologie sono care e sono alti i costi del controllo dei rischi imposto da regole di vigilanza sempre più severe e complesse.

Per far fronte alla carenza di capitale le banche hanno due tentazioni. La prima è far meno crediti: ma con meno finanziamenti l’economia va peggio e mette a rischio anche i prestiti più solidi. La seconda è fare impieghi molto più rischiosi dai quali sperare rendimenti più alti: ma ciò può destabilizzare l’intero sistema economico. C’è una terza via? Sì: procedere a poco a poco, ma con speditezza strategica, a rivedere il modo con cui si fa l’attività bancaria, riducendo i costi, il personale, gli sportelli, acquisendo tecnologie più moderne, imparando ad analizzare e gestire meglio i rischi, modernizzando i servizi e i prodotti offerti a imprese e famiglie; man mano che tutto ciò migliora profitti e solidità della banca, collocare nuove azioni irrobustendo il bilancio. E’ una strada lunga che richiede un buon coordinamento delle autorità, riforme fiscali e normative, denaro pubblico che aiuti la ristrutturazione del settore senza distorcere la concorrenza e dispensare favori politici, una situazione economica generale che non sia continuamente a rischio di crisi. Ci vuole inoltre più capitale anche nelle imprese che dalle banche ricevono prestiti, così che questi siano meno rischiosi. Per un tempo considerevole i proprietari delle banche debbono saper tenere i loro utili investiti nella ristrutturazione ed esser disposti a diluire il loro controllo quando serve che entrino nuovi azionisti o si facciano fusioni che riducono il loro potere.

Consigli di amministrazione e management bancari devono includere solo persone specchiate e competenti, che vanno espulse appena perdono credibilità.

Tutto ciò non riguarda solo l’Italia. Con accenti diversi il rafforzamento del capitale delle banche incontra difficoltà dappertutto. Ma alcune sono maggiori da noi che altrove. Per rimediare alle debolezze delle banche italiane non giovano le resistenze poste dalla miopia di alcuni interessi privati e politici, le rigidità del Paese, le inadempienze e le inadeguatezze di alcuni comparti delle sue burocrazie. Ancor meno giova che chi governa minimizzi il problema, salvo poi lamentarsi che l’Europa non lo prende a suo carico. E molto nuoce che le parti politiche strumentalizzino la questione per meglio litigare fra loro anziché trovarvi una ragione in più per convergere nel riformare il Paese.

Twitter@francobruni7

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Un vaffa dai fan per Fedez : quando l’abito tradisce il (non) monaco

Che Fedez ami la bella vita è cosa risaputa ma è risaputo anche che può permettersela porgendosi ai suoi fan come un moderno Robin Hood che combatte e critica il capitalismoIn realtà poi, lui stesso capitalista è diventato e della peggior specie: il capitalista nato cafone che tale resta sia pur con i soldi  e che per questo ostenta tutta la sua opulenza senza curarsi dell’incongruenza tra il suo dire (che gli ha portato tanti soldi, sino ad ora) ed il suo fare e mostrare nello spenderli.

L’ultimo acquisto di Fedez è  un superattico di lusso con tanto di piscina e palestra che è costato carissimo al cantante.

La nuova residenza del rapper è infatti un fantastico locale di 400 metri quadrati disposto su due piani, dotato di solarium, jacuzzi all’aperto, terrazzo con vista panoramica e persino di una palestra condominiale. Inoltre, l’ambitissima zona non è esattamente uno dei posti più economici d’Italia per quel che concerne i prezzi degli immobili.

Ma chissà, forse i fan cominciano ad aprire gli occhi e a rendersi conto che il nostrano Robin Hood “ruba” a loro per farsi lui stesso ricco, e si sono infatti rivoltati dopo aver visto le foto su Instagram. Durerà la rivolta? Crescerà? E soprattutto, se ne ricorderanno al momento dei concerti e dell’acquisto di CD e scemate varie? Se SI, si vedrà e si noterà perché allora, il Rapper Hood Fedez, scenderà dall’attico e tornerà in strada tra i non capitalisti dove magari ascolterà, come scrive Gramellini nel suo mattinale di oggi, un sonoro vaffa a lui dedicato da quanti, di fatto, capitalista l’hanno fatto.

Ma leggiamo ora il commento di Gramellini a questo “caso”:

Il GalAttico MASSIMO GRAMELLINI

Premesso che ho un debole per i suoi giochi di parole e l’arguzia di certe sue rime («arrivi portando brividi e scappi lasciando lividi»), mi domando perché un giovanotto avveduto come Fedez abbia avvertito il bisogno di mostrare al mondo intero, tramite Facebook, le foto della propria piscina scavata in cima a un grattacielo che già per il solo fatto di trovarsi a Milano non potrà che essere «esclusivo». Molti seguaci del cantante-che-parla lo hanno tacciato di incoerenza: se fai i soldi criticando il capitalismo, poi dovresti evitare di ostentarne i simboli. Più in generale, le foto hanno prodotto il solito conato di invidia sociale, che non è uno dei tratti della nostra epoca ma di tutte le epoche, specie in questo Paese ipocritamente cattolico che non ha mai considerato la ricchezza un premio di cui vantarsi ma un privilegio di cui vergognarsi.

Il web non ha inventato l’invidia sociale, però ha sancito la fine del divismo. Una divinità è tale finché abita su un Olimpo inaccessibile. Mentre il web è l’esatto contrario dell’Olimpo. Rende orizzontale ciò che un tempo era verticale. Perciò i veri divi se ne tengono alla larga. Il web è la Terra. E quando un divo scende sulla Terra ci trova gli esseri umani. Armati di vaffa.

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vivicentro.it/opinione
vivicentro/ Un vaffa dai fan per Fedez : quando l’abito tradisce il (non) monaco STANISLAO BARRETTA
lastampa/ Il GalAttico MASSIMO GRAMELLINI

Cresta Sugli Ottani

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Nel mese d’Agosto, come per incanto aumenta il prezzo dei carburanti, una ” cresta ” ingiustificata sugli ottani, penalizza gli automobilisti che attraversano la rete autostradale. 
 
Questo e’ il mese in cui le autostrade vengono percorse in lungo e in largo, non solo dai vacanzieri nostrani, ma da migliaia di turisti  provenienti da ogni parte d’Europa. 
 
Un’occasione ghiotta, unica e “ripetibile”, per permettere all’ENI di raggranellare qualche milione di euro in pochi giorni. L’oro nero, alcune volte, diventa oro giallo, senza che vi sia stata alcuna raffinazione,  nonostante che il il prezzo del barile  in questi ultimi mesi  sia ai minimi storici. 
L’Eni, in questi giorni  ha deciso di aumentarne di 19 centesimi il prezzo della benzina (sul servito), su tutta la nostra rete autostradale, cresta agostiana, ritenuta ingiustificata sia dai gestori, che hanno in concessione gli impianti di distribuzione, che dalle organizzazioni di categoria.
 
Nelle Autostrade ll prezzo  sul servito, ha gia’ superato i  2 euro per litro, ennesima vergogna che si consuma in una Nazione dove vivono e vegetano numerose Lobby dai poteri forti. 
 
Protesta con Denunzia 
 
Le organizzazioni di categoria, hanno deciso di denunziare all’Istituto di Vigilanza sulle Concessioni Autostradali,  questo che loro considerano un ingiustificato aumento, anche in considerazione che ai gestori  non arrivera’ neppure il profumo di un ottano.
 
La nota sindacale ribadisce che con tale condotta l’Eni, non solo rischia di creare una ferita nella reputazione del proprio marchio, ma genera un danno sia agli automobilisti che alle imprese di Gestione delle aree di servizio, anche in considerazione che negli ultimi 10 giorni, 3 sono stati gli aumenti sul costo della benzina, interamente intascati dall’ENI.
 
La denunzia e’ stata presentata, avra’ il suo “lungo corso”. Nel frattempo Agosto sara’ passato, ancora una volta a pagare saremo noi automobilisti.

vivicentro/blogger/loPiano-SaintRed –  Cresta Sugli Ottani. LoPiano-SaintRed

Olimpiadi Rio: 3 agosto, si anticipa con il Calcio Femminile

L’inizio “non ufficiale” dei Giochi Olimpici, come sempre, è affidato al calcio, ed in particolare al calcio femminile, che oggi, mercoledì 3 agosto, anticiperà di due giorni la Cerimonia di Inaugurazione delle Olimpiadi di Rio 2016 con 4 match dei gironi E (il girone dei padroni di casa) ed F. Poi ci saranno 2 match nel Gruppo G che, tecnicamente, secondo l’ora italiana, avverranno nella notte di Giovedì 4 agosto con la Francia a chiudere gli incontri della giornata.

Le partite si giocheranno negli stadi di Rio de Janeiro, Manaus, Brasilia, Salvador, Belo Horizonte e San Paolo, impianti che hanno ospitato gli ultimi mondiali di calcio giocati in Brasile.

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: trasmetterà da mezzogiorno fino alle 4 di notte su Rai 2 (il “canale olimpico”), Rai Sport 1 (canale 57) e Rai Sport 2 (canale 58).

Queste le gare in programma per Mercoledì 3 agosto

Si parte alle ore 18 italiane (+5 rispetto a Rio) e si continua alle 20:00, 21:00, 23:00, 00:00 per finire, ultimo incontro, ore 03:00 (sempre ora italiana) secondo questo programma:

18.00   Svezia vs Sudafrica (Gruppo E, femminile): 1-0 – Partita non entusiasmante. LA CRONACA 
20.00  Canada vs Australia (Gruppo F, femminile): 2-0 – LA CRONACA

21:00   Germania-Zimbabwe (Gruppo F, femminile): 6-1 – LA CRONACA
22.00   Brasile vs Cina (Gruppo E, femminile): 3-0 – LA CRONACA
00.00  USA vs Nuova Zelanda (Gruppo G, femminile) 2-0 – Decidono Lloyd e Morgan – LACRONACA
03.00  Francia vs Colombia (Gruppo G, femminile) 4-0 –
 Poker per ‘Les Bleues’ – LA CRONACA

 

Olimpiadi Rio 2016: Germania vs Zimbabwe 6-1

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Tutto come previsto alla Corinthians Arena di Sao Paulo in Germania vs Zimbabwe . Nel match che infatti vedeva difronte la Germania e lo Zimbabwe, successo tedesco (6-1) nel primo incontro del girone F del torneo olimpico di calcio femminile. Le tedesche hanno dominato in lungo ed in largo la gara andando a segno con: Sara Däbritz al 23′, Alexandra Popp 36′ Melanie Behringer, doppietta al 53′ ed 77′ , Melanie Leupolz al 83′ e sfortunata autorete di Eunice Chibanda. Il goal delle zimbabwiane porta la firma di Kudakwashe Bhasopo al 50′. Con questo risultato le teutoniche condividono col Canada il primato del raggruppamento avendo però realizzato, al momento, un numero di goal superiore.

Olimpiadi Rio 2016: Germania-Zimbabwe 6-1. Un rullo compressore la squadra di Silvia Neid

PRIMO TEMPO –  Silvia Neid conferma le impressioni della vigilia schierando: 1 Almuth Schult, 3 Saskia Bartusiak, 4 Leonie Maier, 5 Annike Krahn, 6 Simone Laudehr, 7 Melanie Behringer, 10 Dzsenifer Marozsán, 13 Sara Däbritz, 17 Isabel Kerschowski, 9 Alexandra Popp e 11 Anja Mittag. Shadreck Mlauzi risponde con uno schieramento prudente: 16 Lindiwe Magwede, 2 Lynett Mutokuto, 3 Shiela Makoto, 4 Nobuhle Majika, 14 Eunice Chibanda, 5 Msipa Emmalulate, 6 Talent Mandaza, 12 Marjory Nyaumwe, 7 Rudo Neshamba, 15 Rutendo Makore, 17 Kudakwashe Bhasopo. La selezione tedesca  imprime da subito un ritmo molto alto alla gara allargando il gioco sulle fasce per creare difficoltà alla difesa africana. Zimbabwiane che oppongono al maggior tasso tecnico germanico una fisicità esasperata e ne fa le spese la Laudehr, costretta ad uscire per un intervento molto brutto della Mutokuto. Un atteggiamento che comunque non spaventa le ragazze della Neid convinte delle proprie idee. Sugli sviluppi di un corner, infatti, calciato dalla Marozsán, Däbritz colpisce perentoriamente di testa il pallone mettendo in rete al 23′. Una marcatura che infonde ulteriore coraggio nelle undici teutoniche con Behringer particolarmente attiva dalla distanza. Manovra avvolgente, quella della Germania, che porta al raddoppio di testa di Popp al 36′ grazie ad una splendido cross sulla fascia destra di Melanie Leupolz. Tedesche vicine al tris, sul fine del primo tempo, quando la solita n.7 teutonica inquadra la porta colpendo in pieno il montante alla destra di Magwede.

SECONDO TEMPO –  Inizio morbido per la Germania che al 50′ subisce la marcatura dello Zimbabwe in maniera del tutto inaspettata su un tiro di destro di Bhasopo. La realizzazione scuote le tedesche che riprendono il filo del discorso interrotto e ristabiliscono le distanze 3′ più tardi con una punizione calciata, manco a dirlo, da Behringer, stavolta a segno. Partita ormai incanalata sui binari preferenziali alla squadra della Neid, come dimostrano le occasioni avute dalla Popp e dalla Maier. Il poker è nell’aria e si concretizza in maniera curiosa: penalty per la Germania, sul dischetto l’autrice del terzo goal teutonico, errore e sulla respinta del portiere girata al volo di destro vincente e mezza papera dell’estremo difensore dello Zimbabwe.  Al 83′ arriva la cinquina siglata da Leupolz con un’azione personale che la porta in area, superando con freddezza la povera Magwede. Per chiudere, giunge la sesta realizzazione per uno sfortunato autogol di Chibanda, a suggello della superiorità delle panzer germaniche.

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche:trasmetterà da mezzogiorno fino alle 4 di notte su Rai 2 (il “canale olimpico”), Rai Sport 1 (canale 57) e Rai Sport 2 (canale 58).

  • Calendario completo Olimpiadi Rio 2016: gare, giorni e orari

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva / giandomenico.tiseo@oasport.it

Eccellenza, Procida ingaggiato l’under Esposito

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L’Isola di Procida Calcio attraverso un  comunicato sulla pagina ufficiale di Facebook, dichiara di aver chiuso per un nuovo difensore, che andrà ad arricchire il parco under a disposizione di Franco Cibelli. L’anno prossimo vestirà il biancorosso il giovane Giovanni Esposito, classe 1999 di proprietà del Posillipo. Si tratta di un terzino sinistro di grandissime prospettive, con un sicuro futuro nel mondo del calcio. La società ringrazia la famiglia Sommella per la disponibilità ed il legame che ha con l’isola di Procida ormai da tanti anni. Benvenuto Giovanni”!

Juve Stabia, per la Berretti comincia la nuova stagione. Turi: “Porte sempre aperte per Liguori”

I dettagli

Via, ci siamo! E’ partita la nuova stagione della Berretti della Juve Stabia agli ordini di mister Domenico Panico. Il via della preparazione a San Giuseppe Vesuviano con il direttore Alberico Turi che, a nome delle Vespe, ringrazia la scuola calcio San Giuseppe dei fratelli Antonio e Gianfranco Annunziata e tutto il loro entourage per aver messo a disposizione il proprio terreno di gioco. Un ringraziamento particolare va a mister Nicola Liguori che per motivi personali, con grosso rammarico del responsabile del settore giovanile Alberico Turi, non ha potuto prendere parte a questa nuova avventura. Solo negli ultimi giorni precedenti alla formazione dei nuovi staff tecnici per le varie categorie, è arrivata la triste decisione: “Le porte del settore giovanile della Juve Stabia – dice Turi – sono sempre aperte per Nicola Liguori, tecnico preparato dal punto di vista umano e tecnico-tattico. A lui vanno i più grandi auguri per un rientro precoce non solo su una panchina del settore giovanile, ma anche su una panchina di prima squadra”.

Questo pomeriggio è ricominciata l’avventura della Berretti e nei prossimi giorni si avvierà il lavoro anche per le altre categorie con tecnici di grande valore. Un rientro importante, però, c’è già stato con il prof. Vicidomini, uno degli artefici del miracolo Torneo Viareggio delle Vespe di qualche anno fa. Un ringraziamento particolare e un augurio di grandi successi va anche ad Andrea De Lucia che entra a pieno titolo nella grande famiglia Juve Stabia.

a cura di Ciro Novellino

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Guardia Costiera, 2 agosto 2016: salvati 670 migranti (VIDEO)

Sono circa 670 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi, nel corso di 4 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

I migranti tratti in salvo si trovavano a bordo di 4 gommoni, ed alle relative operazioni di soccorso hanno preso parte unità della Guardia Costiera, della Marina Militare, e unità delle ONG Medici Senza Frontiere e Jugend Rettet.

VIDEO  in allestimento

NOTE sulla Guardia Costiera:

La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Attività e competenze

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

(note da: wikipedia)

vivicentro.it/isole/cronaca

Novara – Juve Stabia: parte la prevendita

Novara – Juve Stabia: al via la prevendita

Domenica 7 agosto alle ore 20.30 andrà in scena il secondo turno di Coppa Italia tra Novara e Juve Stabia. Le Vespe cercano un’altra impresa dopo quella di Livorno.

E’ partita ufficialmente la prevendita per la gara: riportiamo il comunicato della Juve Stabia con tutte le spiegazioni sulle modalità di acquisto dei tagliandi.

S.S. Juve Stabia rende noto che, in occasione della gara Novara-Juve Stabia, in programma domenica 7 agosto alle ore 20,30 allo Stadio “Silvio Piola” di Novara, valevole per il secondo turno preliminare della TIM Cup 2016/17, i biglietti del settore ospiti per i tifosi delle Vespe saranno in vendita con le seguenti modalità:
• Prezzo biglietto € 5,00 + diritti di prevendita
• Circuito di vendita VivaTicket (https://www.vivaticket.it/) fino alle ore 19,00 di sabato 6 agosto:
Castellammare di Stabia: Tabaccheria Muratori, via Napoli, 229
Castellammare di Stabia: Mails & Box Express, corso De Gasperi, 34

Si rende noto inoltre che:
a) E’ vietata la vendita ai tifosi residenti nella città di Napoli e provincia non in possesso di Tessera del Tifoso o destinatari di altra forma di fidelizzazione dei tagliandi relativi ai seguenti settori: Curva Sud, Curva Nord, Tribuna, Distinti est, Parterre Ovest.
b) Non sarà consentita la vendita dei tagliandi residui del settore ospiti il giorno della gara.
c) Per la gara in oggetto non sarà applicato il programma “Porta un amico allo Stadio” nel rispetto della normativa di settore.

S.S. Juve Stabia

Il Dittatore turco Recep Tayyip Herdogan e le ”Risposte Baciate”

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Come nella musica vi sono le rime baciate, cosi’ in politica si possono sviolinare le risposte baciate. Lucia Goracci e’ riuscita ad intervistare il Dittatore turco Recep Tayyip Herdogan.

Dopo il fallito colpo di Stato dei giorni scorsi, la potenza politica e militare di Herdogan si e’ decluplicata, in tutta la Turchia si vive in un clima di terrore, ormai non si contano piu’ le purghe, per un motivo o per un’altro tutti i cittadini di quell’immenso Paese che conta milioni e milioni di abitanti, hanno la “possibilita”‘ di essere internati, basta un sospetto e ti ritrovi fra 4 mura in compagnia di probabili carnefici.
 
In Turchiai e’ instaurato un clima staliniano, il Presidente Herdogan ha parlato a tutto campo, toccando problemi che investono non solo la Comunita’ Europea, ha toccato pure gli Stati Uniti. 
 
Sulla liberalizzazione dei visti, si e’ espresso in questi termini :
Se l’UE, non concederera’ la liberalizzazione dei visti per i Cittadini turchi, Ankara non rispettera’ piu’ l’accordo del Marzo scorso per i migranti, confermando in toto le parole gia’ pronunciate dal suo Ministro degli Esteri Meylut Cavusgolu. 
 
Bisogna ricordare che la Turchia ha gia’ incassato 5 dei 7 miliardi di euro che la UE ha mandato per cercare in qualche modo di risolvere il problema dei profughi.
 
Parlando della Federica Mogherini, alto rappresentante per gli Affari Esteri, Herdogan l’ha invitata a non pronunciare sentenze affrettate, avrebbe preferito che si fosse resa conto di persona su cio’ che realmente e’ accaduto in Turchia in occasione del fallito colpo di Stato. 
 
Poi parlando dello Stato Italiano ha dichiarato che non deve dar fastidio al figlio che studia nell’Univerita’ di Bologna, accusandolo di reati da lui non certamente commessi: si potrebbero interrompere le relazioni diplomatiche fra i due Paesi.
 
L’intervista integrale sara’ divulgata da Rai News 24 in serata.
Un cenno sulla Turchia per capirne la sua importanza strategica.
La Turchia è un Paese di 71 milioni di abitanti, occupa una posizione geografica unica al mondo, comprende la parte orientale della Tracia, la penisola dell’Anatolia, e’ cinta da 4 mari : Mediterraneo, Egeo, Marmora e Nero.
Confina con Grecia, Bulgaria Georgia, Armenia, Arzebaigian, Iran,Iraq e Siria.
Avendo questi confini cosi’ smisurati, si puo’ immaginare la sua importanza nello scacchiere politico militare mondiale
Herdogan e’ l’indiscusso Rais della Turchia, e’ normale che alzi la voce, che mostri i muscoli, che usi le risposte baciate, ha un impero che fa gola a tutte le Potenze mondiali, sicuramente usera’ le rime baciate quando parlera’, e trattera’ con l’Unione Europea.

Risposte Baciate (Lo Piano – Saintred)