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Castellammare di Stabia
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Stalking: arresto operato dai CC di Pescara

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Questa mattina i militari della Compagna Carabinieri di Pescara, hanno tratto in arresto, in aggravamento alla violazione della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, un quarantanovenne pescarese, per il reato di stalking. Il copione è quello già tristemente noto: l’uomo non si era rassegnato alla fine della relazione affettiva extraconiugale con una quarantasettenne della provincia durata alcuni anni e dal mese di maggio aveva iniziato il suo personalissimo “corteggiamento” per riconquistarla. Invece di fiori e lettere, l‘uomo ha iniziato a tempestare la ex con telefonate e messaggi a qualunque ora del giorno e della notte, riuscendo a procurarsi anche i nuovi numeri di telefono che la donna, pur di sfuggire al suo persecutore, era stata costretta a cambiare in poco tempo. Anche i toni delle conversazioni non erano proprio romantici in quanto la parte offesa, assolutamente restia a riprendere quanto interrotto, veniva apostrofata con minacce ed insulti.

Come spesso capita però purtroppo dalle minacce verbali si è passati subito a quelle fisiche: ripetuti gli appostamenti sotto casa, con lui che la pedinava negli spostamenti con l’auto e l’attendeva all’uscita dal luogo di lavoro.

La denuncia sporta dalla donna ha immediatamente portato da parte dell’Autorità Giudiziaria all’emissione prima di un divieto di avvicinamento e a seguito della prosecuzione delle condotte persecutorie, al provvedimento di arresto.

Ecco l’appello del Maggiore dei Carabinieri, Claudio Scarponi:

 

“L’arresto è l’occasione per rivolgere un appello alle donne vittime di stalker: quella di denunciare senza timori i loro persecutori, al fine di poter offrire loro una protezione ed impedire i drammatici eventi che i mezzi d’informazione riportano continuamente.”

L’importanza degli esubieri: ecco come Zuniga e De Guzman hanno finanziato il mercato azzurro

De Guzman e Zuniga, l’importanza degli esuberi

Ridurre il monte ingaggi, puntare sui giovani, allungare la panchina con rincalzi top: la filosofia del Napoli, in questa sessione di mercato, è stata un po’ così. A finanziare le operazioni azzurre, non solo i 90 milioni di euro di Gonzalo Higuain, ma anche le cessioni di De Guzman e Zuniga, finiti rispettivamente al Chievo Verona e al Watford. Secondo quanto riportato dal Mattino, gli addii del centrocampista ex Swansea e del colombiano, che a Napoli percepivano 3 mln di euro e 1,7, avrebbero contribuito a pagare gli ingaggi di Zielinski(1,1), Rog(1,1) Milik(1,3) e Diawara(0,8). Due esuberi quindi che si sono rivelati fondamentali per il mercato partenopeo. Non si vedranno più, ad ogni modo, situazioni analoghe, di esuberi pagati d’oro. Gli unici, al momento, che superano la soglia dei 3 milioni di euro all’anno sono Hamsik e Callejon. Ma potrebbero raggiungerli presto anche Mertens ed Insigne. Senza dimenticare Hysaj(0.6) e Koulibaly(0,8) in procinto di diventare milionari.

La trappola degli operatori telefonici: un messaggio su WA o FB? Può costarti anche 6 euro!

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La trappola internet dal telefonino con i piani base degli operatori: navigare può costare dai 4 ai 6 euro al giorno.

Il traffico dati sul cellulare, nel caso delle carte telefoniche ricaricabili, può far lievitare i costi e intaccare il credito spesso senza che l’utente si riesca a dare una spiegazione. E’ quanto accade, secondo quanto emerge da un’indagine dell’Adnkronos, quando chi usa il telefonino non si preoccupa di avere una carta telefonica con un profilo bene individuato che comprende anche la navigazione: è il caso delle tariffe ‘base’ di Tim, Wind e Vodafone. Che all’utente che non abbia letto bene le condizioni possono riservare qualche sorpresa.

In Tim Base e Wind Senza Scatto, la navigazione su internet costa infatti 4 euro al giorno, mentre la tariffa giornaliera della ricaricabile a consumo di Vodafone è di 6 euro al giorno fino al raggiungimento di 1giga. La navigazione e la conseguente tariffazione si attivano automaticamente se l’utente si connette ad un sito internet. Come a dire che l’utente meno attento, puo’ mandare anche solo un messaggio su Whatsapp e vedersi scalare dai 4 ai 6 euro dal suo credito. Tre Italia ha una prepagata base solo telefono e sms, dai costi rispettivamente di 15 cent a sms e 15 cent al minuto di telefonata scatto alla risposta. Internet è attivo di default, si blocca solo togliendo i dati sul telefono e il costo è di 20 centesimi a megabyte senza limiti, se non quello del credito esaurito.

Tuttavia se si possiede un telefonino che non è uno smartphone la connessione non si attiva e di conseguenza si paga solo quello che si consuma in termini di telefonate e sms. Inoltre anche sugli smartphone si puo’ disattivare il servizio se non è richiesto ma anche in questo caso è necessario che l’utente sappia come muoversi.

Se per la prepagata base bisogna fare molta attenzione, anche con le tariffe flat delle prepagate l’utente non puo’ abbassare la guardia: succede infatti che per pochi mega si superino i giga del proprio profilo e a quel punto il credito si esaurisce molto velocemente. Anche in questo caso bisogna leggere con attenzione cosa prevedono le condizioni del profilo, come spiega Valeria Graziussi del Codacons: “La questione – dice – è capire cosa succede quando si oltrepassa la soglia della propria tariffe flat, perché sforando minuti o gigabyte, il credito viene intaccato in maniera più importante in rapporto a quanto si spenderebbe all’interno del piano tariffario flat”.

“Questi costi devono essere scritti nelle condizioni generali del contratto che viene firmato”, sottolinea Graziussi. “Nella maggior parte dei casi vengono riportati, ma il problema – spiega ancora – è che l’utente non legge le condizioni oppure per farlo deve andare sul sito web dell’operatore e in molti non lo fanno”. Come a dire che “ci si informa solo quando il guaio è fatto. Insomma, c’è poca attenzione da parte dei consumatori, ma non c’è nemmeno una comunicazione adeguata da parte dell’operatore”.

Un problema, come osserva Dino Cimaglia dell’Unione Nazionale Consumatori, dovuto al sempre piu’ ampio consumo dei dati dovuto allo sviluppo delle app: “In molti non riescono a rimanere all’interno della quantità di traffico dati contenuto nella tariffa flat. Alcune applicazioni, come quella di Facebook per fare un esempio, nel tempo si è aggiornata con versioni che consumano sempre più dati”, sottolinea. “Per questo consigliamo agli utenti di monitorare il traffico dati delle singole app tramite la funzione apposita sul telefonino. Solo così ci potrà essere un uso consapevole e controllato del traffico dati”, conclude.

vivicentro.it/economia
vivicentro/La trappola degli operatori telefonici: un messaggio su WA o FB? Può costarti anche 6 euro!
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Ricchezza? Povertà? Sobrietà!

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«Povertà» e il suo contrario, «ricchezza», sono concetti che assumono valenze diverse a seconda del luogo e della società. Sono, come si usa dire, variabili sociali e culturali; nel senso che più una società riesce ad affrancarsi dai bisogni materiali (cibo, casa, vestiario ecc) più il significato di povertà si sposta su livelli secondari. È evidente questo nella società consumistica che, creando bisogni superflui, genera automaticamente altri livelli di povertà, legati per lo più a insoddisfazione o a stati di frustrazione.

La povertà materiale che, purtroppo, tende ad aggravarsi sempre di più, è il risultato di una distribuzione ingiusta dei guadagni generati dalla globalizzazione. Secondo l’ultimo rapporto Oxfam essa è frutto di un’economia politica pensata per l’1% della popolazione mondiale.

Nel 2015, solo 62 persone, le più ricche del mondo, possedevano la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone. Per questo motivo Amartya Sen, premio Nobel per l’economia, sostiene che la sfida principale da affrontare nel nostro mondo globalizzato è la crisi della disuguaglianza: tra le nazioni, ma anche all’interno delle nazioni. Ma la parola povertà rinvia a un altro importante significato: povertà come difetto, scarsezza: di idee, di valori, di progettualità, di speranze, di capacità di pensare. Una povertà globalizzata, questa, che rallenta la tensione intellettuale, morale e spirituale che ha dato vita a grandi creazioni. Di questa povertà, frutto del nichilismo, soffrono molti adulti e giovani di oggi, cresciuti, purtroppo, nella negazione di ogni valore, nella mancanza di senso, nell’assenza di verità e di speranza nel futuro (U. Galimberti, L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, Feltrinelli, Milano 2007).

Eppure, la povertà è considerata da sempre anche un grande valore in tutte le religioni. La povertà materiale, scelta volontariamente da tanti uomini e donne del passato e del presente, è capace di rendere migliori, più liberi; rende più sensibili ai grandi valori, avvicina alle grandi ingiustizie di cui soffrono i più poveri del mondo.

Si tratta della povertà intesa come sobrietà. Papa Francesco, nella Laudato Si’, ha più volte invitato a uno stile di vita caratterizzato da una maggiore sobrietà che, nel tempo, produce effetti sorprendenti. Oltre a liberare dall’ossessione del consumo, che genera molti squilibri nell’ambiente e fra gli uomini; dall’attaccamento eccessivo ai beni e dall’inutile accumulo di piaceri, la sobrietà rende la persona più presente e attenta alla realtà e aiuta a comprendere che “meno è di più”: di più in felicità, libertà, condivisione, fraternità, pace con se stessi, con gli altri e con il creato, perché viene meno l’illusione di pensare di poter dominare su tutto e su tutti: «La sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario …

Si può aver bisogno di poco e vivere molto …» (LS, 223).

vivicentro.it/opinioni
vivicentro/Ricchezza? Povertà? Sobrietà!
ilsole24ore/La scelta della sobrietà (Nunzio Galantino)

Juve Stabia, il sindaco Pannullo chiama a raccolta i tifosi: “Ed oggi tutti allo stadio”

Il messaggio del sindaco Pannullo su Facebook

Il sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo, chiama tutti i tifosi della Juve Stabia a raccolta, questo pomeriggio. Allo stadio Romeo Menti si giocherà la seconda gara di campionato per le Vespe contro il Melfi e il primo cittadino ha voluto far sentire il proprio apporto con un messaggio sul proprio profilo Facebook ufficiale: “Ed oggi tutti allo stadio!!!” Oggi, tutti al Menti per sostenere le Vespe è il grido di battaglia del primo cittadino che sarà presente.

Coppa Italia-Barano,una doppietta di Savio stende il Monte di Procida

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Il Barano Calcio inizia con una vittoria. Allo stadio “Vezzuto Marasco” di Monte di Procida sono i bianconeri ad ottenere i tre punti contro la locale formazione allenata da Sasà Ambrosino. Basta una doppietta di Pasquale Savio a domare avversari e gran caldo. La partita, giocata sotto il sole cocente, non regala grandi sussulti nell’arco del primo tempo: il Barano è ben messo in campo e molto accorto; i padroni di casa, dall’altra parte, cercano di impensierire D’Errico. E ci riescono con la conclusione tesa di Caccavalle, che costringe l’estremo difensore baranese agli straordinari. Il Barano macina gioco e si rende pericoloso in tre circostanze, la più ghiotta capita a Pasquale Savio che, involatosi verso l’area di rigore avversaria, giunge davanti al portiere montese, ma un intervento strepitoso di un difensore locale evita il peggio ai suoi. Nella ripresa, il Barano inizia subito molto forte. Dopo una occasione iniziale capitata ancora a Savio, arriva il gol degli aquilotti. Al 9’ Del Giudice colpisce la palla con la mano ed il direttore di gara assegna il calcio di rigore. Dagli undici metri, Pasquale Savio non sbaglia. L’attaccante bianconero concede il bis appena tre minuto dopo: bella azione corale degli aquilotti con Savio che, con un mezzo piatto, manda la palle in rete. Lo stesso attaccante bianconero potrebbe triplicare, ma il suo colpo di testa, su suggerimento di Farina, risulta centrale. L’ultima occasione degli isolani capita sui piedi di Varone. Il giovane classe 99, all’esordio con la maglia bianconera, riceve da Mugione ma calcia centralmente da buona posizione. Nei minuti conclusivi i padroni di casa si vedono annullato un gol per fuorigioco. Finisce 2 a 0 allo stadio “Vezzuto  Marasco”, gli aquilotti si aggiudicano la prima giornata del primo turno di Coppa ed adesso osserveranno, alla seconda giornata, la sfida tra Monte di Procida e Sibilla, prima di ospitare al “Don Luigi Di Iorio” la formazione bacolese nella terza ed ultima giornata del primo turno di Coppa.

Mister Monti. “Sono soddisfatto della prestazione dei miei ragazzi. Hanno dimostrato disciplina tattica ed attenzione. Ed a me piace molto tutto ciò. Per ottanta minuti il Barano mi è piaciuto. Nel finale non siamo stati bravi a gestire la situazione di vantaggio, perdendo troppi palloni. Non abbiamo corsi grandi pericoli in quel frangente, ma certe situazioni non vanno concesse, perché avversari più smaliziati non ci perdoneranno. Ma non era affatto semplice giocare con il gran caldo di oggi. Che risposte ho avuto dai giovani in campo? Hanno dimostrato una buona personalità e giocato una buona gara”.

COPPA ITALIA PRIMO TURNO

Prima Giornata

MONTE DI PROCIDA – BARANO 0 – 2

Monte di Procida: Del Giudice G., De Curtis, Del Giudice M., Ercole ( dal 73’ Carannante), Tizzano, Rotta, Borrino ( Dal 51’ D’Auria), Caccavale, Colandrea, Gioiello (dal 51’ Di Matteo), Caputo. A disp. Del Gaudio, Cavallo, Attanasio, Dorini. All. Ambrosino

Barano Calcio: D’Errico, Ferrari, Accurso, Migliaccio, De Simone, Arcamone, Farina, Esposito, Savio ( Dal 73’ Oratore), Mugione, Varone. A disp. Palmiero, Cantelli, Romano, Cuomo, Pisani, Manieri. All. Monti

Reti: 54’ (rig.) e 57’ Savio (B)

Ammoniti: De Curtis (Mdp)

Arbitro: Luongo di Napoli

Assistenti: Iannaccone e Cecere di Caserta

Stabia : l’amministrazione dorme sui fiori!

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Cimmino, leader del centrodestra stabiese: “L’amministrazione dorme o fa finta di dormire?”

Lettera a vivicentro“Il mercato dei fiori non si tocca. Imprenditori investano sul nostro territorio”

“De Luca cerca di prendersi e portare a Salerno un nostro punto di rilevanza internazionale. Incontrare subito investitori e capire esigenze. L’amministrazione sta lasciando morire un altro pezzo di Stabia. Subito riqualificazione e creazione di un nuovo polo mercatale. Ci batteremo fino alla fine per i nostri floricoltori”

“Imprenditori pronti a investire per portare a Scafati il nostro mercato? L’amministrazione comunale dorme o fa finta di dormire? Non possiamo permetterlo, sarebbe l’ennesima sconfitta per Castellammare di Stabia: ci batteremo con le unghie e con i denti per i nostri floricoltori”. In questo modo Gaetano Cimmino, leader dell’opposizione del centrodestra stabiese, è intervenuto duramente sulla questione dell’ipotesi di spostare il mercato florovivaistico, ubicato tra Castellammare e Pompei, verso Scafati, città che ricade nella provincia di Salerno.

“Stando a quanto riportato oggi dalla stampa – ha continuato Cimmino – ci sarebbero decine di imprenditori pronti ad investire una volta delocalizzato il mercato. Un mercato di rilevanza europea che, pur ricadendo sul territorio di Pompei, è animato per la stragrande maggioranza da maestranze e professionalità stabiesi. Ora mi chiedo, cara amministrazione di centrosinistra, caro sindaco Antonio Pannullo, vogliamo davvero perdere anche questo pezzo di città a favore di Salerno? Si tratta di risorse nostrane che con ogni probabilità non interessano a chi occupa in questo momento gli scranni della maggioranza a Palazzo Farnese. L’amministrazione come al solito è molto più attenta alle spartizioni di potere che non al commercio, alle eccellenze, a tutto ciò che rende Castellammare una città ‘viva’. L’amministrazione sta lasciando morire un altro pezzo di Stabia. Questi imprenditori vanno incontrati subito, bisogna battersi per capire quali sono le loro esigenze e portare quei capitali qui in città. È necessario capire quali sono i fattori che li spingerebbero ad investire lontano da Castellammare ed impedire questo ennesimo scempio. I fiori nascono sul territorio stabiese per mano di coltivatori che ci invidiano in tutto il mondo, ma a causa della palese incapacità dell’amministrazione comunale la città rischia ancora una volta di essere depauperata da risorse e punti nevralgici fondamentali.

La proposta che avanziamo non è quella di delocalizzare il mercato florovivaistico, bensì di riqualificarlo se necessario, ammodernando collegamenti viari e migliorando i servizi. In questo senso esiste un’area del rione ‘Ponte Persica’, anch’essa al confine tra Castellammare e Pompei, che fu individuata per la creazione del nuovo mercato ortofrutticolo. Bene: proponiamo agli imprenditori e ai soggetti di settore di creare un unico polo mercatale.

Quello che è certo è che ci batteremo fino alla fine, non perderemo il nostro mercato dei fiori, faremo la nostra parte, anche se l’amministrazione comunale pare avere il prosciutto sugli occhi o guarda da un’altra parte, mentre il governatore Vincenzo De Luca cerca di accaparrarsi l’importantissimo mercato portandolo nella sua amata Salerno. Siamo quasi certi di essere di fronte all’ennesima cambiale elettorale che l’amministrazione sta per pagare”.

(foto: EMILIO LORUSSO LUCIANA GALLETTA)

Terremoto: è l’ora della ricostruzione

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Francesco ci ricorda che la terra nasce dal mare e dal fuoco

Terremoto: è l’ora della ricostruzione. Ma contro il malaffare occorrono talenti e menti oneste

I MORTI, le rovine, i funerali, le polemiche, i progetti di ricostruzione, l’assistenza: tutto è stato ormai vissuto dalle vittime del terremoto avvenuto in Abruzzo, in Umbria, nel Lazio di Rieti, in quella fascia dell’Appennino già messa più volte alla prova. Ora tocca all’azione ricostruttiva. I talenti ci sono, ma insieme ad essi si ripresentano anche varie e assai diffuse forme di malaffare, contro le quali ci vorrebbe una mente, un’esperienza ed una onestà a tutta prova.

Ho letto la settimana scorsa un ampio articolo pubblicato dall’Osservatore Romano e scritto da Francesco Scoppola, per anni sovrintendente al ministero dei Beni culturali e in particolare proprio di quelle zone dove il recente terremoto si è scatenato. A persone come lui bisognerebbe affidare la progettazione della attuale fase: programma, persone capaci di attuarlo, fondi necessari. Mi auguro che anche il ministro competente lo abbia letto e ne tragga conclusioni adeguate.

Questo è il fare, ma c’è anche il pensare alla natura della quale facciamo tutti noi parte, subendone o provocandone gli effetti. È nostro nemico il terremoto, nostri nemici i vulcani, nostri nemici gli abissi che d’improvviso si spalancano sotto i nostri piedi? La gente normalmente la pensa così ed è naturale che sia questa la reazione di fronte al frequente ripetersi di questi spaventosi fenomeni in un paese come il nostro dove le catastrofi geologiche sono frequenti e diffuse.

Ma questo fenomeno naturale, oltre alle camarille che ci mangiano sopra, mette in causa per i presenti anche Dio. Perché Dio non interviene, non impedisce eventi che causano sofferenze e morte a persone, vecchi, bambini, ricchi e poveri? Dio non c’è, ma solo una natura affidata al caso o al destino? Monsignor Pompili, vescovo di Rieti, ha capovolto il problema, ha affermato pubblicamente nei giorni del dolore che terremoti e vulcani hanno costruito il mondo e non hanno prodotto il male; sono gli uomini che uccidono gli uomini con le loro opere imperfette e il loro malaffare.

La gente nella sua grande maggioranza è rimasta a dir poco stupita. Ma poi tre giorni fa ha parlato papa Francesco, la gente nei paesi distrutti aspetta che vada di persona a visitarli e confortarli. Francesco ha parlato ancor più chiaramente del vescovo. Ha detto: “Terremoti e vulcani hanno costruito il mondo e in particolare i luoghi emersi dalle acque. Invitiamo tutti ad un esame di coscienza al fine di confessare i nostri peccati contro il Creatore, contro il Creato, contro i nostri fratelli e le nostre sorelle, perché quando maltrattiamo la natura maltrattiamo anche gli esseri umani e in particolare i più indifesi che sono i poveri”.

Questo è il pensiero di Francesco, così come fu il pensiero del Santo di cui ha preso il nome. Il Creato è santo perché santo è il suo Creatore. Anche gli uomini, cioè la nostra specie, fanno parte del Creato, ma ad essi Dio ha donato la libertà di scegliere tra il bene e il male. Qui sta il punto che ci differenzia dal resto del Creato. Ma come e perché? E questo vale soltanto per il Dio dei cristiani o anche per le altre religioni? Il Dio è unico, pensa e dice Francesco. Ma le altre religioni sono d’accordo? E lo dimostrano e lo predicano come Francesco?

***

In teoria tutte le religioni, soprattutto quelle monoteiste, non negano il Dio unico, anche se ne parlano il meno possibile. Ci sono tuttavia due differenze fondamentali rispetto alla Chiesa cattolica ed anche alle altre Chiese cristiane: né gli ebrei né i musulmani hanno alla loro testa un Papa, un Patriarca o comunque si chiami un religioso che tutti li rappresenta. Ci sono dei rabbini più autorevoli di altri e così pure degli imam che si distinguono per il loro sapere e per il numero dei loro seguaci, ma un Papa non c’è. E questa è la prima differenza.

La seconda però è ancora più importante e riguarda soltanto i musulmani. Molti Stati in cui sono divisi sono tutti teocratici, cioè il potere politico e quindi anche quello religioso sono nelle mani di un religioso e questo crea grandi differenze rispetto al resto del mondo. Bernardo Valli, nella sua rubrica di oggi sull’Espresso, dedica proprio a questo tema le sue riflessioni. L’articolo è intitolato “Come si dice laicità in arabo”, e scrive così: “La Medina di Maometto non è stata cancellata dalle coscienze. Ha contribuito ad alimentare le fantasie e le passioni e rimane ancora un estremo rifugio nelle disgrazie. Il ritorno alla Medina di Maometto è il rimedio a tutti i mali del secolo, a tutte le umiliazioni subite. E può anche essere una fonte di fanatismo come dimostra lo Stato islamico”.

La teocrazia ha immobilizzato l’Islam. E diviso in molte diverse sette, gli sciiti, i sunniti, i wahabiti e molte altre, ma il laicismo non c’è e se qualche famiglia islamica che vive all’estero lo pratica viene espulsa dalla comunità e a volte addirittura uccisa, oppure è mobilitato il padre che fa giustizia dei figli che hanno tradito il potere religioso e le sue leggi.

Riusciranno mai i musulmani ad acquisire il laicismo senza con questo rinunciare alla loro religione? Di fatto ciò significherebbe rinunciare alla teocrazia. Valli spera di sì e forse ha ragione ma ci vorranno secoli. Del resto la Chiesa cattolica ha impiegato secoli a rigettare il potere temporale, che è una forma sia pure moderata di teocrazia. Papa Francesco combatte ancora questa battaglia ed è ancora lontano dall’averla vinta.

L’ostacolo maggiore che Francesco incontra è il contrasto che ancora lo divide tra la verità assoluta e il relativismo laico. Questi due modi di considerare la verità sono inconciliabili e questo è un ostacolo apparentemente insuperabile per quell’incontro con la modernità che è uno dei precetti più importanti del Vaticano II. Francesco vuole attuarlo ed è per questo che cerca di trovare una soluzione. In alcune nostre conversazioni ho avuto la sensazione che abbia trovato il bandolo per sciogliere la matassa. Mi ha avvertito qualche tempo fa, ma adesso mi sembra che su quel bandolo sia all’opera e me ne rallegro.

La nostra verità – dice Francesco – è assoluta perché Dio è assoluto. Questo principio non è superabile e marca la nostra differenza con i non credenti. Ma il nostro assoluto è percepito da ogni persona religiosa a suo modo. Le persone non sono cloni. Ciascuno crede alla verità assoluta ma a suo modo. Quindi la verità assoluta è la mia, è la tua, è quella che molti vescovi hanno, per esempio sulla famiglia, una verità che non è la stessa di altri vescovi e così su molte altre cose. Sono differenze che arricchiscono e mi permetto di aggiungere che arricchiscono il mondo cattolico ma anche il mondo laico e non credente. Su tutto questo domina il dubbio. Il quale non preclude l’azione, ma mantiene la vigilanza critica. Questo è l’umanesimo.

vivicentro.it/editoriale
vivicentro/Terremoto: è l’ora della ricostruzione
repubblica/Francesco ci ricorda che la terra nasce dal mare e dal fuoco EUGENIO SCALFARI

Rog: “Sarri mi ha accolto bene. Strinic mi aiuta nella lingua. Panchina? Nessun problema”

Queste le sue parole

Marko Rog, centrocampista del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Ho fatto le visite mediche e ho firmato il contratto con il Napoli ma lavorato solo tre giorni per poi rispondere alla convocazione. Sarri mi ha accolto subito introducendomi nello spogliatoio e Ivan Strinic mi sta aiutando. Ho grandi aspettative e spero di impormi con le mie caratteristiche di gioco il prima possibile. Stare in panchina non sarà un problema, sono ancora giovane e devo imparare”.

Veronica Maya ed Angela Melillo, madrine di Stabia in Fiera

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Saranno Veronica Maya ed Angela Melillo le due presentatrici che affiancheranno Tony Martin nella conduzione di Stabia in Fiera, la grande kermesse di esposizione, musica e spettacolo che si accinge ad aprire i battenti il prossimo 10 settembre.

Una nove giorni di eventi che ospiterà tra gli altri, nel piazzale delle Nuove Terme di Castellammare di Stabia (Na) e fino a domenica 18 settembre, due tra le più amate showgirl e conduttrici italiane, ben note al grande pubblico non solo per la bellezza, la grinta e la simpatia ma anche per il profondo amore che le lega alle terre del sud ed anche alla città diCastellammare di Stabia che già in passato, e in più occasioni, le ha ospitate per una serie di eventi di moda, cultura e spettacolo. Per Stabia in Fiera Veronica Maya e Angela Melillo vestiranno simpaticamente anche i ruoli di cantanti e ballerine contribuendo, così, a rendere ancora più ricca la miscellanea di artisti locali e nazionali che interverranno alla manifestazione.

Nell’ambito dello Stabia Social Festival che si svolgerà nell’area spettacoli (circa 2000 posti a sedere a cui si potrà accedere con un contributo di 5 euro mentre l’ingresso alla Fiera è gratuito), le due showgirl saranno sul palcoscenico, l’11, il 12 e il 13 settembre la Maya e il 16, 17 e 18 la Melillo, per presentare, di volta in volta, le esibizioni e i contributi dei tanti musicisti, cantanti, cabarettisti e danzatori che si alterneranno per tre ore e mezzo sul palco ogni sera e per un totale di 32 ore circa di spettacolo totale.

Spazio all’interno di quello che è un vero e proprio festival dell’arte ai giovani talenti espressione dei territori non solo campani: con lo Stabia’s Got Talent, arriveranno 30 giovani artisti che si esibiranno in diverse discipline dello spettacolo a sperare, ognuno di loro, che si spalanchi la porta della notorietà grazie a quello che, in realtà, non è semplicemente talent su base locale quanto piuttosto una manifestazione che in un prossimo futuro avrà di certo un più ampio respiro e che nel frattempo offre una opportunità di visibilità anche internazionale a quello che ne diverrà il vincitore di questa edizione 2016 che andrà di diritto a partecipare al Festival della Canzone Italiana de La Plata che si svolgerà il prossimo ottobre a Buenos Aires, in Argentina.

Grandi novità sono previste per le giovani coppie di sposi che possono fin d’ora richiedere gratuitamente, attraverso il sito www.stabiainfiera.it, la wedding card grazie alla quale potranno avere accesso ad una scontistica privilegiata presso gli espositori della fiera legati al settore del matrimonio e partecipare, lì dove lo vorranno, al divertente “gioco delle coppie” che si svolgerà durante la serata finale della manifestazione.

“Ce la stiamo mettendo tutta per offrire qualcosa di nuovo e di diverso alla città di Castellammare di Stabia e siamo sicuri che le persone saranno entusiaste di quanto stiamo preparando, spiega Luigi Schettino, uno dei due organizzatori. Stabia in Fiera – continua – non è un evento semplice da organizzare ma di certo rappresenta una interessante vetrina economica e promozionale per la città e per i circa 150 operatori coinvolti, a vario titolo, nel progetto”.

Placche Tettoniche

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Il Giappone e’ situato in un’area ad alto rischio sismico a causa della sua posizione geografica situata in prossimita’ dei confini delle maggiori placche esistenti sulla Terra.

Frequenti scosse di terremoto di bassa intensità e occasionali attività vulcaniche si verificano periodicamente in tutte le isole giapponesi, numerosi terremoti distruttivi, spesso con conseguenti tsunami, si sono verificate piu’ volte nel corso dei Secoli. 

Le vittime sono state sempre migliaia, sia a causa dei terremoti che degli tzunami che si sono abbattuti sulle coste di centinaia di isole; per tentare di limitarne i danni materiali che in vite umane il Giappone da un 30ennio ha voltato pagina.

Tutte le nuove costruzioni per Legge devono essere antisismiche, mentre per quelle preesistenti non idonee a sopportare forti terremoti, si sta procedendo al loro abbattimento per ricostruirle a norma.

Questo e’ un impegno gia intrapreso il cui costo incide fortemente sull’economia del Paese. 

L’Italia è una regione altamente sismica, storicamente, le aree più colpite sono state quelle lungo gli Appennini, da quello Umbro-Marchigiano, fino alla Sicilia orientale.

Sicilia, Friuli, Molise, Irpinia, i più recenti eventi all’Aquila, in Emilia Romagna, Centro Italia e l’Umbria, indicano che la penisola italiana è situata in una zona geologicamente molto attiva, dove l’attivita’ vulcanica collegata a quella sismica, risulta molto intensa e frequente.

Nel nostro Paese un buon 90% delle case rurali non sono state costruite con criteri antisismici, quelle delle piu’ importanti Citta’ raggiungono un buon 40%. Per quelle rurali, basta un terremoto di media magnetudo a farle crollare. 

Bisognerebbe adottare per tutte le case lo stesso sistema usato  da anni in Giappone, ma l’impegno economico sarebbe troppo alto ed il nostro Paese non se lo puo’ permettere.

Bisognera’ vivere nella speranza che altri sismi di questa potenza non colpiscano il nostro Territorio, quello che ha devastato il Centro e’ stato per la sua durata (172 secondi) di una tale potenza distruttiva che e’ riuscita a far piegare su se stessi interi stabili. 

Pietra Tombale :

Apriamo una piccola parentesi sulle vergognose quanto inopportune, vignette di Charlie Hebdo, se le potevano risparmiare, non e’ dignitoso prendere in giro e ironizzare sui morti. Paragonare le lasagne a dei  morti sotto le macerie, no sembra ironia di alto livello, anzi. Per molti Italiani quello francese non sara’ mai piu’ considerato un giornale satirico, ma di basso livello sia morale che intellettuale. 

In questi giorni varie inchieste sono aperte, un centinaio le case poste sotto sequestro, si andra’ a scavare sui criteri di costruzione, se vi siano state delle irregolarita’, si cercheranno soggettive responsabilita’, chi ha sbagliato certamente paghera’. I riflettori mediatici unitamente a quelli della Magistratura difficilmente saranno spenti da un’orchestra di commedianti politici, il Popolo Italiano e’ stanco delle sceneggiate, dei teatrini, del binomio Gatto Volpe. Non vi sara’ neppure spazio per gli avvoltoi che non potranno sorvolare le zone terremotate, questa volta ad attenderli ci sara’ tutta una Comunita’ che ha gia’ pagato un immenso tributo di vite umane.

A detta degli Architetti, non bisogna fare delle pianificazioni nel territorio intorno ai Paesi colpiti dal sisma, ma abbattere tutte le abitazioni non a norma e rifarle. Certi interventi di adeguamento antisismico sono solo palliativi che funzionano fino a quando non arriva un vero terremoto.

Saranno dati incentivi di 200 euro a persona fino ad un massimo di 600 euro a famiglia, le nuove case in legno saranno pronte ad Aprile 2017, mentre sta per iniziare l’inverno che portera’ sottozeo la temperatura nelle zone colpite dal sisma. Ci auguriamo tutti che lo Stato mantenga i propri impegni, i Cittadini lo stanno gia’ facendo con sottoscrizioni, gare di solidarieta’ ed eventi musicali, il ricavato sara’ devoluto ai nostri fratelli del Centro e dell’Umbria.

vivicentro.it/blogger/lopiano-saintred/ Placche Tettoniche. Lo Piano RedSant

Champions, Dinamo Kiev-Napoli: i biglietti in vendita da domani a soli 5 euro

Lo riporta il sito ufficiale del club, sscnapoli.it
Per la gara Dinamo Kiev-SSC Napoli, valida per il Group Stage Uefa Champions League, in programma il giorno 13 settembre 2016 in Ucraina alle ore 21,45 (ora locale), in ottemperanza alle disposizioni della Questura di Napoli, la SSC Napoli comunica che dalle ore 10,00 di lunedi 5 settembre 2016, fino alle ore 18,00 di mercoledi 7 settembre 2016 e comunque fino ad esaurimento dei posti, sarà disponibile la prenotazione di un voucher mediante download del relativo documento dal sito internet www.listicket.com in collaborazione con Listicket Gruppo Ticketone.
La procedura di acquisto on line genererà un documento stampabile che dovrà poi essere obbligatoriamente presentato ai botteghini n. 3 (cognomi con iniziale da A a L) e n. 5 (cognomi con iniziale da M a Z) dello stadio San Paolo nei giorni 8 e 9 settembre, dalle ore 11,00 alle ore 17,00, per essere sostituito, con il titolo valido per l’accesso al settore ospiti dello stadio Olimpico di Kiev, fornito dalla Dinamo Kiev, previa contestuale compilazione e sottoscrizione di un modulo informativo e presentazione di un documento di riconoscimento in corso di validita’ (passaporto o carta d’identita’ valida per l’espatrio, non sarà considerata valida la patente) e consegna di una fotocopia dello stesso, sarà consentito il ritiro del tagliando anche previa presentazione di delega dell’acquirente che dovrà allegare copia del documento di riconoscimento del delegante e del delegato.
Il prezzo del biglietto, spettante alla Dinamo Kiev e dallo stesso determinato a propria insindacabile discrezione, è pari ad € 5,00 a cui aggiungere la commissione di spettanza di Listicket per la transazione on line.
La SSC Napoli ha inoltre realizzato l’opportunita’, d’intesa con la Questura di Napoli, di adottare un’ulteriore modalita’ di distribuzione dei tagliandi, attraverso l’intervento di primario tour operator, che mettera’ a disposizione dei tifosi della SSC Napoli che desiderano assistere alla gara, la possibilita’ di acquistare un pacchetto di viaggio, comprendente biglietto aereo su volo charter, i trasferimenti in autobus dall’aeroporto allo stadio e viceversa, ed il biglietto che dà diritto ad assistere alla gara.
D’intesa con SSCN il Tour Operator farà i suoi migliori sforzi per porre in vendita il pacchetto di viaggio ad un prezzo “calmierato” al fine di rendere disponibile un’opportunita’ che possa facilitare l’organizzazione della trasferta per i tifosi che intenderanno seguire la squadra.
Il tour operator, Reteuropa Viaggi e Turismo srl–Cis Nola, propone il pacchetto di viaggio, attraverso i seguenti operatori:
Aladino Viaggi – Via Cilea – Napoli
Aladino Viaggi – Centro direzionale – Napoli
Mama Tours – Via Medaglie d’oro – Napoli
Ammirati Viaggi – Via Europa 2 – San Giuseppe Ves.
Bolina Viaggi – Viale Elena – Ottaviano.
Reteuropa Viaggi e Turismo srl – Cis Nola
Aladino Viaggi Quarto “ , Centro Commerciale Quarto Nuovo – Via Messina.

Tonelli verso il recupero: Sarri conta di averlo per questa data…

Si spera di recuperare Tonelli al più presto

La situazione dei centrali difensivi del Napoli non è delle migliori. Albiol e Koulibaly saranno chiamati agli straordinari nelle prossime settimane visti gli i problemi di Chiriches e Tonelli con Sarri che spera di inserire velocemente Nikola Maksimovic. Se per Chiriches c’è stato lo scampato pericolo, per Tonelli c’è ancora un pizzico di precauzione, ma dovrebbe tornare dopo il primo week-end di ottobre quando il Napoli farà visita all’Atalanta in quel di Bergamo. Lo riporta il Corriere dello Sport.

Napoli-Bologna, domani parte la prevendita

Prezzi ribassati per il Bologna

Da domani mattina comincia Napoli-Bologna, che si giocherà sabato 17 settembre (alle 20,45). Si torna al San Paolo e dalle ore 10 sarà possibile comprare i biglietti per la prossima sfida che si troverà tra la trasferta di Kiev (in Champions) e il turno infrasettimanale con il Genoa (in campionato). Ricordiamo i prezzi: la Posillipo costerà 65 euro, la Nisida 45, i Distinti 35, le Curve 25 e la family 10.

Hysaj-Koulibaly rinnovano fino al 2021: maxi clausola e ingaggio alto

Queste le ultime

La Gazzetta dello Sport parla dei rinnovi di Elseid Hysaj e Kalidou Koulibaly: “Il più vicino al rinnovo è Elseid Hysaj perché per l’albanese da tempo sono avanzate le trattative con l’agente Giuffredi: si va verso il prolungamento fino al 2021, con aumento di stipendio (a partire da 1,5 milioni di euro) e clausola da 40 milioni che servirà da monito per Bayern e Atletico, che si sono fatte vive nei mesi scorsi. Il Napoli ha rimandato al mittente tutte le offerte come del resto ha fatto per Koulibaly (il Chelsea si era spinto oltre 50 milioni). Segnali positivi sono arrivati anche dalle ultime parole del senegalese che verrà blindato con una clausola da 70 milioni a fronte di un ingaggio da 2,2 milioni di euro fino al 2021”.

Sospiro di sollievo per Chiriches: questa la data del rientro

Sospiro di sollievo per il difensore

Come riferisce Il Mattino, dopo il responso medico di Villa Stuart, Vlad Chiriches ha tirato un grosso sospiro di sollievo e si è sottoposto ad un intervento in artoscopia. Il difensore del Napoli sarà disponibile con ogni probabilità per il 15 ottobre in occasione del match di Napoli-Roma. Si era temuto un brutto infortunio, per fortuna non è stato così.

Mertens-Napoli, due ostacoli rallentano il rinnovo

Le ultime sul rinnovo

La Gazzetta dello Sport scrive sulla situazione contrattuale di Dries Mertens: “Tra tante partite ancora aperte, c’è anche quella relativa a Dries Mertens, che era a un passo dalla firma prima di cambiare agente e lasciare Soren Lerby. Ora bisognerà ridiscutere i dettagli, non è escluso che le ultime prestazioni del belga alimentino richieste più alte da parte dell’ex Psv. C’è comunque la volontà di proseguire insieme. Albiol, invece, andrà in scadenza a fine stagione e già sarebbe tornato in Spagna dove il Valencia lo avrebbe accolto a braccia aperte”.

La vera scommessa per la crescita si gioca sui giovani

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Fabio Pammolli, nel suo articolo d’opinione su la Stampa di oggi,  scrive che  la vera scommessa per la crescita però si gioca sui giovani e propone uno sgravio fiscale di 10 punti per i lavoratori under 25.

L’occasione di investire sui giovani 

Le tinte fosche dipinte nel G20 di Hangzou ci raccontano di una prospettiva di rallentamento duraturo dell’economia mondiale. La situazione internazionale è grave, ma non segna certo un fato ineluttabile per l’Italia, chiamata invece a perseguire con ancor maggiore determinazione l’obiettivo della crescita. Certamente, la crescita non si ottiene per decreto, e la coperta delle risorse è corta. Tuttavia, interventi per il lavoro dei giovani e per gli investimenti sono possibili, ed è tempo d’indicare le linee guida di un nuovo patto fiscale con i cittadini.

Il quadro mondiale non conforta: nuove instabilità sui mercati finanziari si sommano a tendenze demografiche secolari. Si ridimensionano le prospettive di crescita, si contrae la spesa per investimenti, rallentano domanda e commercio internazionale, rimane molto bassa l’inflazione. È un ristagno che viene dalle fondamenta del sistema economico e non è stato scalfito dallo sforzo senza precedenti delle banche centrali per mettere in circolo liquidità a basso costo e stimolare imprese e investitori.

In Europa, a essere più colpiti sono l’occupazione e i redditi medio-bassi, con una spirale in cui le preoccupazioni sul futuro rendono più acuta la disperazione per le difficoltà dell’oggi. Una situazione, questa, da considerare con attenzione, perché la politica vive dei consensi nel presente, mentre gli effetti delle riforme si vedono solo nel tempo. Servono allora interventi efficaci da subito, capaci di favorire la crescita negli anni a venire. Non vi è crescita senza innovazione, senza nuove opportunità d’investimento, senza nuovi attori.

Tre sono allora i cardini su cui lavorare: più lavoro per i giovani, più investimenti, meno tasse. Una riduzione permanente di 10 punti percentuali degli oneri pensionistici obbligatori per coloro che oggi hanno meno di 25 anni rafforzerebbe la competitività delle imprese e sarebbe sostenibile per i conti pubblici, visto che la gran parte di questi giovani inizierà a lavorare solo gradualmente, nei prossimi anni. Sarebbe questo un segnale potente, alle nuove generazioni e ai mercati. Dopo il Jobs Act, si comporrebbe un riassetto del mercato del lavoro di portata comparabile a quella della riforma Hartz durante il cancellierato di Gerhard Schröder, quando la Germania si trasformò da malato a locomotiva d’Europa.

Per gli investimenti, serve partire dalle priorità strategiche, con una nuova alleanza tra pubblico e privato. Le garanzie europee del Piano Juncker e il supporto tecnico di Bei (Banca europea per gli investimenti) e CdP (Cassa depositi e prestiti) possono farci uscire dalla lunga stagione dei finanziamenti a fondo perduto, consentendoci di mobilitare investitori istituzionali privati in grado d’impegnarsi nel lungo periodo, con ritorni relativamente contenuti: dai fondi pensione alle maggiori fondazioni bancarie. Trasparenza ed efficienza nella gestione potranno qualificare la spesa e assicurare tempi certi e celeri di esecuzione delle opere, scongiurando un’ulteriore deriva nominalistica e burocratica della legislazione sugli appalti e della normativa contro la corruzione.

Infine, va ridotta la pressione sui redditi, sapendo che sarà necessario assicurare un impatto neutrale o positivo sul gettito. Va aperto un cantiere di analisi e simulazioni che ci consegni, entro il 2017, una drastica semplificazione del sistema fiscale, attorno a due-tre scaglioni e al disboscamento della selva delle agevolazioni fiscali.

Le nuvole dell’economia mondiale richiedono di tenere a bada i vecchi custodi dell’ortodossia dell’austerity, ma anche le nuove sirene che evocano palingenesi tanto improvvisate quanto improbabili.

Il sentiero è stretto, ma sarebbe imperdonabile se a pagare il prezzo politico più alto fossero proprio le riforme per la crescita.

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Juve Stabia- Melfi, la presentazione del match

Per la seconda giornata della Lega Pro Girone C, si affronteranno domani al Menti con fischio d’inizio fissato alle ore 16.30, la Juve Stabia di mister Fontana e il Melfi di mister Romaniello. Le vespe sono reduci dalla sconfitta di Catania per 3-1 mentre i lucani hanno battuto in casa la Casertana 1-0. I gialloverdi, ripescati da un mese, hanno condotto il solito mercato fatto di giovanissimi talenti e qualche giocatore di esperienza. I nomi più importanti tra le fila del Melfi sono quelli del portiere Gragnaniello, dei difensori Bruno, Nicolao, De Giosa, i centrocampisti Lodesani, Grea e Defendi e gli attaccanti Gammone, Pompilio, Foggia e De Vena. Con i primi due attaccanti che sono ex Stabia. Il Melfi tenterà di salvarsi per restare tra i professionisti ancora una volta dopo una lunghissima striscia di partecipazioni consecutive. La Juve Stabia, invece, lotta per i vertici e deve riscattare la sconfitta contro il Catania. Fontana vuole vincere la prima gara davanti ai propri tifosi e ha spronato i suoi affinché sfoderino una grande prestazione. Se si analizzano le ultime due stagioni, la Juve Stabia ha battuto il Melfi al Menti 2-0 due anni fa grazie a Di Carmine e Lepiller e ha pareggiato 1-1 lo scorso anno dopo i gol di Arcidiacono ed Herrera. Le vespe non potranno contare su Capodaglio e Liviero infortunati e Salvi squalificato mentre torna tra i disponibili il difensore Camigliano. Romaniello deve fare a meno solo di Paterni. Ecco le probabili formazioni: JUVE STABIA (4-3-3): RUSSO, CANCELLOTTI, AMENTA, MORERO, LIOTTI, IZZILLO, ESPOSITO, ZIBERT, KANOUTE, DEL SANTE, LISI. MELFI (3-5-2): GRAGNANIELLO, BRUNO, NICOLAO, DE GIOSA, ESPOSITO, GREA, LIBUTTI, FAZIO, CITTADINO, FOGGIA, DE VENA

Mirante, dal malore all’esclusione dalla lista della Serie A

Antonio Mirante escluso dal Bologna dalla lista di calciatori utilizzabili in Serie A

Nei scorsi giorni si era diffusa la triste notizia su un malore che aveva colpito il portiere stabiese Antonio Mirante, titolare e punto di forza del Bologna (CLICCA QUI).

Il portiere nativo di Castellammare era stato ricoverato all’Ospedale Gemelli di Roma per essere sottoposto a tutti gli esami necessari a capire l’origine e la natura del problema accusato.

La notizia si oggi è che il Bologna ha deciso di non inserire Antonio Mirante nella lista definitiva dei 25 calciatori schierabili da Roberto Donadoni in campionato.

Particolarità del ruolo del portiere è che quest’ultimo può essere reinserito in lista in qualsiasi momento della stagione, a differenza degli altri calciatori esclusi, che non saranno utilizzabili fino alla sessione di mercato di gennaio.

Ciò significa che se Mirante dovesse recuperare e riprendersi in breve tempo, il Bologna potrebbe subito inserirlo nella lista al posto di un altro portiere.

Con la speranza che ciò possa avvenire quanto prima, facciamo ad Antonio i nostri più cari auguri di pronta guarigione.

Raffaele Izzo