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Diario di un maestro (VIDEO)

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All’inizio di ogni anno scolastico, si rinnova l’abitudine (quasi fosse un rito propiziatorio) di rivedere, con sommo diletto personale, lo sceneggiato televisivo “Diario di un maestro”, prodotto nel 1972 da Mamma Rai, che all’epoca assolveva ad un’importante funzione pedagogico-culturale.

Trasmesso in TV l’anno seguente, lo sceneggiato era stato girato dal regista Vittorio De Seta ed interpretato dal compianto Bruno Cirino (fratello maggiore di Paolo Cirino Pomicino, il politico democristiano, noto esponente della corrente andreottiana), un attore versatile e politicamente impegnato, che ha lavorato anche con il teatro di Eduardo De Filippo. Nello sceneggiato TV indossa i panni di un giovane maestro che si trova ad affrontare un’esperienza didattica, umana ed esistenziale a contatto con i ragazzi e gli abitanti di una delle vecchie borgate romane di Pietralata, Tiburtino 3° e La Torraccia. Lo sceneggiato TV è liberamente tratto dal romanzo scritto da Albino Bernardini, “Un anno a Pietralata”, che narra una vicenda autobiografica, realmente accaduta.

Al centro del racconto si staglia la contraddizione tra una scuola conservatrice, obsoleta, retrograda, gestita da ottusi ed antiquati burocrati ed una scuola viva, più aderente alla vita ed all’ambiente sociale dei ragazzi. Per tale motivo ritengo che il documentario, per quanto “datato”, sia attuale più che mai. Assai istruttiva ed illuminante è la scena finale in cui emergono apertamente le divergenze, che sfociano in scontro frontale, tra le idee e le proposte innovative messe in campo dal maestro e le posizioni assai rigide e retrive del direttore didattico, che non riesce a cogliere, riconoscere ed apprezzare il valore, le competenze e le ragioni del maestro. In questa sequenza cruciale dello sceneggiato si evidenzia con nettezza l’atteggiamento ottuso e reazionario tipico del burocrate.

Insomma, “Diario di un maestro” è un’opera di alto contenuto pedagogico e politico, che induce a rimpiangere la TV monocolore governata dalla DC di quegli anni. Una Rai che, tutto sommato, sapeva produrre cultura ed educazione, mandando in onda questo tipo di sceneggiati e programmi televisivi, all’avanguardia per quei tempi. Questo rimpianto è l’indice più sintomatico di come oggi si siano ridotte la TV “pubblica” ed in generale la cultura di questo Paese, dopo un rovinoso ventennio berlusconiano e quanto ne è conseguito.

Ricordo ancora con enorme piacere il bellissimo “Pinocchio” di Luigi Comencini (grandissimo regista) con un cast nutrito di attori a dir poco magistrali: da Nino Manfredi, nei panni di Babbo Geppetto, a Gina Lollobrigida (la Fata Turchina), da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, interpreti del Gatto e la Volpe, fino ad una breve, ma significativa apparizione del Maestro Vittorio De Sica, e tanti altri ancora. Né bisogna sottovalutare o dimenticare alcuni sceneggiati che la Rai ha prodotto ispirandosi a celebri romanzi del genere “esotico” o “avventuroso”, di autori straordinari quali, ad esempio, Emilio Salgari: su tutti cito lo sceneggiato “Sandokan”, un vero cult.

Sempre a proposito di TV di altri tempi, ricordo che qualche tempo fa, su Rai 3, hanno mandato in onda la replica di una puntata di “Blitz”, un programma TV cosiddetto “alternativo” condotto da Gianni Minà durante la prima metà degli anni ’80. Il tema centrale della trasmissione era la nuova cultura partenopea (arte, cinema, musica, teatro, e via discorrendo) di quegli anni. Non a caso, quasi tutti gli illustri ospiti della puntata, tranne Roberto Benigni, erano di origine napoletana: Massimo Troisi, Lello Arena, Lina Sastri, James Senese e Napoli Centrale, ed altri artisti della “nuova Napoli”.

Oggi si avverte una sincera e profonda nostalgia verso quel tipo di programmi televisivi cosiddetti “alternativi”, che riuscivano a coniugare, con garbo e sapienza, l’intelligenza raffinata e la leggerezza, la cultura e l’intrattenimento, l’impegno e l’ironia, senza scadere nella pedanteria noiosa o nell’esercizio sterile di una falsa ed accademica erudizione.

Si avverte un’amara e profonda nostalgia per un periodo creativo, entusiasmante e stimolante, in quanto la TV odierna dispensa solo lordume e spazzatura, mediocrità e stupidità. Come, d’altronde, è una tendenza che attraversa ed investe l’intera società italiana.

Post Scriptum. Benché un po’ “datato”, lo sceneggiato TV “Diario di un maestro” è ormai un classico. Come tutti i classici, ha ancora tanto da comunicarci, è un “evergreen”, sempre vivo ed attuale. Non a caso, rientra tra i cento capolavori del cinema italiano da conservare e salvare.

Lucio Garofalo

Gettone Di Sopravvivenza per evitare il suicidio

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In Italia tante persone continuano a ricercare nel suicidio l’unica via che li possa far uscire dal tunnel della disperazione economica. La mancanza, la perdita di lavoro per un padre di famiglia, per un dirigente di una piccola o media azienda, ne puo’ essere il fattore scatenante che porta prima allo sconforto, poi alla disperazione, per ultimo al suicidio.
Non tutti hanno la forza di sopravvivere nel vedere la propria famiglia in rovina, di non essere piu’ nelle condizioni di sfamarla, rivolgersi alle varie Caritas rappresenta l’oblio della propria dignita’, i piu’ deboli dal punto di vista del carattere sono i primi ad aver compiuto il tragico passo.
In questo 1° semestre 2016, secondo i dati Istat, il 4,6% della nostra Popolazione ha toccato il record di poverta’ assoluta, e’ la Campania che vanta un triste primato, quello  dei suicidi per indigenza. Il fatto che questa concentrazione si abbia proprio in Campania, e’ indice di una situazione economica diventata ormai satura per la maggior parte della sua popolazione.
Iniziamo con i dati che “non” fornisce l’Istat :
In Italia sono piu’ di 4000 i suicidi che si sono  consumati per motivi economici, ma per una Ragion di Stato comprensibile, da 5 anni l’Istat non conta piu’ un suicidio che abbia avuto un movente economico, neppure uno. Saranno stati motivati tutti da problemi mentali o passionali?
Ufficialmente il silenzio e’ dovuto alla difficolta’ di attribuire al decesso una causa univoca, sicuramente alla base di questa scorretta informazione vi saranno ragioni politiche.
Alla Popolazione Italiana contrariamente a quello che vieno dato ad altre persone provenienti dalle zone di guerra, non viene concesso neppure un piccolo sussidio, un gettone di sopravvivenza, un tampone anche temporaneo che possa quantomeno alleviarne le sofferenze.
Renzi ed il suo Governo , in 3 anni non ha fatto niente per tentare di alleviare il problema della poverta’.Avrebbero dovuto dare delle risposte chiare, precise, immediate, ma e’ meglio andare a far gustare la bonta’ dei nostri vini in Paesi lontani, mentre un buon 5% dei nostri connazionali non si possono neppure sedere a tavola.
Per certi versi Renzi e’ diventato una banderuola, cambia idea ad ogni raffica di vento politico, e’ disposto a qualsiasi compromesso purche’ possa restare in sella. In Italia stanno bene solo quelli che hanno rubato, coloro che prendono stipendi e pensioni da favola, ma questi signorotti fanno parte dei poteri forti.
La Storia insegna che tutto ha una fine.

Under15, Juve Stabia-Melfi 4-0: debutto vincente per Belmonte

Debutto vincente dei ragazzi di Alfonso Belmonte: la Juve Stabia supera il Melfi

È cominciata con una vittoria la stagione dell’Under15 della Juve Stabia. Successo interno delle Vespette di Alfonso Belmonte contro i pari età del Melfi per 4-0. Una gara dalle tante emozioni con due gol per tempo: apre le marcature Costanzo al quarto che raddoppia, dopo aver fallito un penalty, ancora su rigore al 30esimo. Nella ripresa al minuto 19 Gaudino cala il tris mentre Guastella chiude i giochi qualche minuto più tardi. Una prova importante che ha messo in mostra un ottimo collettivo ma anche individualità di livello alto che sapranno far parlare di se. Queste le squadre in campo:

JUVE STABIA – Esposito, Boccia, Liccardo, Annibale, Zaccariello, Costanzo, Pulcino, Cautero, Gaudino, Vitiello, Guarracino. A disp. Annunziata, De Blasio, Arzaniello, Guerra, Selvaggio, Guastella, Pasquale, Tosto, De Lucia. All. Alfonso Belmonte

MELFI – Brescia, Picone, Cimmino, Radano, Stavolo, Gizzi, Larocca, Caprara, Iorio, Mancino, Stante. A disp. Prato, Brigida, Potenza, Parrini. All. Larocca

a cura di Ciro Novellino

MotoGP San Marino: vince Pedrosa, poi Valentino e terzo Lorenzo

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Nella gara di casa Rossi riesce a recuperare il gap dei punti in classifica, adesso ha un ritardo di 43 punti da Marquez. Sarebbe andata meglio con la prima posizione oggi, ma Pedrosa ha condotto una gara forsennata. Terzo posto per Lorenzo. Quello della MotoGP è uno spettacolo assicurato, con i piloti che si alternano alla vittoria.

Sul circuito di Misano i tifosi in giallo erano prontissimi per festeggiare l’idolo nazionale, Valentino Rossi. Vale e la sua Yamaha sono rimasti al comando per buona parte di gara anticipando Lorenzo a Marquez. Tutto questo fino a quando Pedrosa con un ritmo impressionante è partito alla carica dalle retrovie mettendo in atto una rimonta epica grazie anche alla giusta scelta degli pneumatici. I sorpassi sono stati tutti da cardiopalma, uno spettacolo puro!

Alla fine i tifosi di Valentino si sono dovuti accontentare del secondo posto del numero 46, Pedrosa non ha fatto sconti. Sono rimaste dietro le Yamaha di Rossi e Lorenzo e soprattutto la Honda del compagno di squadra Marc Marquez.

Marquez resta al comando della classifica piloti con 43 punti di vantaggio su Rossi. Al traguardo Valentino è apparso visibilmente provato, reduce da una gara dove ha dato tutto e proprio non voleva perdere la prima posizione.

Lo spettacolo nella MotoGP è assicurato, i piloti nonostante il buon piazzamento in classifica pretendono sempre il massimo, sempre!

Quello che è evidente è il ritorno della Honda, tutto questo ovviamente non favorisce Rossi per la rincorsa al mondiale. Le Yamaha non vincono da qualche gara, nelle ultime 8 gare si sono alternati alla vittoria 8 piloti diversi!

 

APPUNTAMENTO QUINDI IL 25 SETTEMBRE PER IL GP DI ARAGONA

 

Ordine d’arrivo

  1. Dani Pedrosa (Spain) Honda      43:43.524
  2. Valentino Rossi (Italy) Yamaha  43:46.361
  3. Jorge Lorenzo (Spain) Yamaha    43:47.883
  4. Marc Marquez (Spain) Honda      43:53.093
  5. Maverick Vinales (Spain) Suzuki 43:58.991
  6. Andrea Dovizioso (Italy) Ducati 44:03.200
  7. Michele Pirro (Italy) Ducati    44:06.460
  8. Cal Crutchlow (Britain) Honda   44:09.226
  9. Pol Espargaro (Spain) Yamaha    44:10.679
  10. Alvaro Bautista (Spain) Aprilia 44:17.492
  11. Danilo Petrucci (Italy) Ducati  44:22.730
  12. Stefan Bradl (Germany) Aprilia  44:23.491
  13. Hector Barbera (Spain) Ducati   44:26.521
  14. Eugene Laverty (Ireland) Ducati 44:32.974
  15. Scott Redding (Britain) Ducati  44:37.903

 

Classifica mondiale

  1. Marc Marquez (Spain) Honda       223
  2. Valentino Rossi (Italy) Yamaha   180
  3. Jorge Lorenzo (Spain) Yamaha     162
  4. Dani Pedrosa (Spain) Honda       145
  5. Maverick Vinales (Spain) Suzuki  136
  6. Andrea Dovizioso (Italy) Ducati  99
  7. Andrea Iannone (Italy) Ducati    96
  8. Carl Crutchlow (Britain) Honda    94
  9. Pol Espargaro (Spain) Yamaha     88
  10. Hector Barbera (Spain) Ducati    81
  11. Eugene Laverty (Ireland) Ducati  69
  12. Aleix Espargaro (Spain) Suzuki   60
  13. Scott Redding (Britain) Ducati   55
  14. Danilo Petrucci (Italy) Ducati   50
  15. Alvaro Bautista (Spain) Aprilia  47

 

 

Napoli, le avversarie europee: trionfano Benfica e Besiktas, pareggia la Dinamo

Avversarie europee, i risultati di giornata

Nonostante un’ottima prestazione del Napoli contro il Palermo, i tifosi azzurri non possono dormire sogni tranquilli. Martedì si ritorna a fare sul serio, attenzione alle euro avversarie. Anche Benfica, Dinamo Kiev e Besiktas, infatti, sono scese in campo nella giornata che precede la prima uscita ufficiale nella massima competizione europea. Gli azzurri, nella prima del girone, incontreranno la Dinamo Kiev. Bene gli ucraini contro lo Shakthar: 1-1 è il risultato finale del match, con la rete, per gli avversari partenopei, di Gusev. Buone le prestazioni anche del Benfica e del Besiktas, che trionfano 2-1 e 3-1 rispettivamente con l’Arouca e il Karabukspor.

ROMA-SAMPDORIA 3-2. Rimonta nella ripresa, Totti su rigore illumina l’Olimpico.

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CRONACA SECONDO TEMPO

93′ La gara termina con il risultato di 3-2

92′ CALCIO DI RIGORE PER LA ROMA! Skriniar atterra in area Dzeko e  Gacomelli assegna il penelty. Sul dischetto si presenta Totti che oviamente non fallisce: 3-2 della Roma in rimonta. E’ il più bel finale che si potesse scrivere, con la corsa del capitano sotto la sud. Totti si toglie la maglia e la sventola nell’aria con i compagni che arrivano a sommergerlo in un abbraccio collettivo.

91′ Iturbe tenta il tiro su una ribattut ma il pallone è alto.

90′ Saranno 3 i minuti di recuero

87′ il neo entrato Iturbe prova ad involarsi verso la porta di Viviano, ma al momento del cross il tiro vine intercettato dal portiere

84′ Sostituzione nella Roma: Iturbe entra in campo, a fargli spazio è Nainggolan

83′ Salah tenta di servire Dzeko davanti ala porta ma il palone è troppo lungo

82′ Peres concede calcio d’angolo ai doriani

80′ Sostituzione per la Sampdoria: esce Dodò ed entra Skriniar

79′ Alvarez prova a sorprendere Szczesny dopo aver dribblato due difensori ma il polacco si fa trovare pronto e para

77′ Ammonizione per Jesus che atterra Budmir

76′ Totti riceve da Nainggolan e tenta la botta dalla distanza. IL pallone, però, va fuori.

73′ Occasione monumentale per Salah che prova il tiro all’incrocio dei pali. Un miracolo di Viviano gli nega la gioia del gol

72′ Dzeko fallisce l’occasione di portare i suoi su 3-2: servito di nuovo da Totti il bosniaco spara alto

69′ Ammonizione per De Rossi

65′ Due i gol sfiorati dalla Roma, prima con Salah e poi con Dzeko. L’egiziano riceve un cross dal capitano e di testa per un soffio non segna. Il bosniaco trova la respinta sicura di Viviano.

60′ GOL DELLA ROMA; DZEKO SEGNA IL 2-2! Su passaggio col contagiri del capitano ce lo mette da solo davanti alla porta, questa volta l bosniaco non fallisce. Il pubblico intona un coro in suo favore.

58′ Dzeko va vicinissimo al pareggio per la Roma: dopo una buonissima manovra in velocità, la palla arriva al bosniaco che tira e la palla va di pochissimo fuori dal primo palo!

55′ L’attacco dei giallorossi diventa martellante. I ragazzi di Spalletti ci provano con De Rossi che dopo una serie di rimpalli favorevoli, a due passi da Viviano viene anticipato.

53′ Dzeko su passaggio di Totti tenta di girarsi per calciare in porta ma poi incespica sul pallone e la difesa doriana riesce ad intervenire.

49′ Punizione per i giallorossi: Manolas è davanti alla porta di Viviano e cerca di arrivarci di testa ma il pallone è lungo e per un soffio il greco con riesce a schiacciare.

47′ Strootman si inserisce e su passaggo di Salah prova a sorprendere Viviano con un colpo a botta sicura ma il portiere si fa trovare pronto e respinge. Roma molto aggressiva.

17:07 la gara  ricominciata. Fischio d’ainizo del secondo tempo. Nella Sampdorie esce Pavlovic ed entra Dodò.

Annunciato il doppio cambio in attacco per Spalletti: alla ripresa uscirà Perotti per lasciare il posto a Totti, mentre il posto di El Shaarawy sarà preso da Dzeko. 

In attesa del fischio d’inizio del secondo tempo, Totti si unisce al riscaldamento dei compagni in campo. Il pubblico lo accompagna al coro di “C’è solo un capitano” e “Totti gol”.

La partita ricomincerà alle 17:05

A causa del violento acquazzone abbattutosi sul’Olimpico, la gara non è ricominciata regolrmente. L’arbitro prenderà una decisione definitiva sulla prosecuzione del match alle 16:55.
INtanto sonostati diffusi i dati relativi agli spettatori:

Totale spettatori paganti 27.630
Totale incasso: 824.030,00

CRONACA PRIMO TEMPO

46′ Tiro di Nainggolan a botta sicura ma Viviano respinge e sulla ribattuta essuno riesce a spingere il pallone ilìn rete. Squadre a riposo con il risultato di 1-2.

45′ Sullo stadio si sta abbattendo un vero e proprio diluvio. La partita potrebbe essere sospesa

40′ mentre sull’Olimpico comincia a diluviare, arriva il 2-1 DELLA SAMPDORIA. Su calcio d’angolo, Jesus si perde lamarcatura di Quagliarella che di testa supera Szczesny.

36′ Peres parte da dietro con una delle sue falcate, tenta il passaggio arìere ma non c’è nessun compagno pronto a raccogliere l’invito e la palla si perde in rimessa.

34′ Totti comincia a scaldarsi. Ovazione del pubblico di casa

32′ Salah, servito alla perfezione da Strootman, si trova da solo davanti a Viviano ma si allunga il pallone ed il portiere riesce ad intervenire. Il tiro finisce di un soffio fuori.

I ritmi sono molto blandi. La Roma non riesce a pressare come dovrebbe e si accontenta di qualche lancio lungo in avanti.

27′ Punizione per i doriani: Strootman atterra Sala

24′ Salah subisce fallo da Linetty e l’arbitro fischia a favore dei gialorossi

22′ Buona manovra da dietro della Roma che prova a scuotersi. La palla arriva ad El Shaarawy ma il guardalinee segnala l’offside.

20′ Muriel sfiora la doppietta: su passaggio filtrante di Alvarez il colombiano tira ma si trov in posizione troppo angolata. La palla va fuori di poco ma Szczesny era già battuto.

18′ GOL DELLA SAMPDORIA! Parte un lancio lunghissimo dalla difesa Sampdoriana che scavalca tutto il centrocampo e va sui piedi di Muriel, che, in posizione regolare, tira al volo e beffa Szczesny.

13′ La Roma è aggressiva e prova costantemente a portarsi nella metà campo avversaria. Radja Nainggolan salta  oltre gli avversari e indirizza malamente il suo tiro dal limite dell’area. La palla sfila pochi metri oltre la traversa.

8′ GOL DELLA ROMA! Salah anticipa Pavlovic e di testa supera Viviano sbloccando subito la gara

7′ Luis Muriel si crea una buona occasione andando al tiro dalla media distanza. Non trova il gol per una questione di centimetri, palla fuori sulla destra.

Sono state diramate le formazioni ufficiali con cui giallorossi e doriani scenderannoin campo:

ROMA (4-3-3) Szczesny; Florenz, Manolas, Jesus, Peres; Nainggolan, De Rossi, Strootman; Salah, Perotti: El Shaarawy
All. Luciano Spalletti

SAMPDORIA (4-3-2-1) Viviano; Sala, Silvestre, Regini, Pavlovic; Linetty, Tirreira, Barreto; Alvarez; Muriel, Quagliarella
All. Marco Giampaolo

Arbitro: Giacomelli Piero di Trieste
Assistenti: Barbirati-Vivenzi
Quarto ufficiale: La Rocca Claudio di Ercolano
Arbitri addizionali d’area: Rocchi-Pairetto

Claudia Demenica

Hamsik avvisa Gonzalo Higuain, il Napoli è una macchina da gol

Il Roma sul Napoli-Palermo

Un capitano, ora più che mai. E così la vittoria ha ancora più gusto. Marek Hamsik può festeggiare davvero, per i tre punti e perché sta continuando a scrivere le pagine più importanti, dal punto di vista statistico, della sua carriera napoletana. Ha sorpassato, in un’altra voce, Diego Armando Maradona. Simbolo di un popolo e di una cultura, oltre che di una squadra e del suo sport, se ce n’è uno a Napoli.
Gli azzurri a Palermo non hanno lasciato scampo ai siciliani, riuscendo a chiudere la gara nei primi venti minuti della ripresa. Una prova di maturità, ampiamente superata, come riconosciuto dallo stesso capitano. “E’ stata una vittoria importante per la pazienza che abbiamo dimostrato in campo. Nel corso del primo tempo siamo stati troppo imprecisi e così abbiamo fatto fatica. Nella ripresa, invece, il possesso palla ha portato i suoi frutti e siamo stati ripagati con la vittoria, riuscendo anche a dominare per larghi tratti” ha detto al termine della gara.
Il primo dei tre gol l’ha segnato proprio lo slovacco, tornando quello che si è fatto conoscere in Serie A. Un gol di inserimento, con il centrocampista che arriva a rimorchio a battere a rete. Un sinistro schiacciato, che sfiora la traversa e si appoggia dolcemente alle spalle di Posavec. Con questo gol, fate 82 in campionato. Tutti, rigorosamente, con la maglia del Napoli. “Sono soddisfazioni importanti per me, ma sono più felice per la vittoria conquistata stasera e per il lavoro espresso dalla squadra” ha glissato senza perdersi in futili entusiasmi, Hamsik.
Con o senza Higuain, il Napoli resta lì, adesso, a due punti dalla Juventus capolista, aspettando le partite di Genoa e Samp che possono raggiungere i bianconeri in caso di vittoria oggi. Ma lo slovacco non avverte la mancanza dell’argentino: “Senza Gonzalo non cambia nulla sostanzialmente, siamo una squadra creata per fare gol con o senza di lui, e ci stiamo riuscendo. Poi l’importante è non subirli”.
Un entusiasmo più tangibile si avverte nelle parole di José Callejon, invece, nonostante l’atteggiamento pacato. “Sono contento perché abbiamo vinto e giocato bene, quand’è così sono sempre strafelice. Non guardiamo alla Juve, pensiamo al nostro lavoro, le nostre partite, ne dobbiamo vincere tante per rimanere lì in alto sempre” ha esordito lo spagnolo.
Già tre gol, dopo tre partite, per l’esterno, che però non riscontra grandi differenze nei dettami tattici del tecnico, che potevano cambiare dopo la partenza del Pipita: “Bisogna giocare prima per la squadra, ce ne sono altri che aspettano in panchina di giocare. Faccio sempre quello che dice Sarri, se poi segno ben venga”. I soldi incassati sono stati reinvestiti da Aurelio De Laurentiis nella linea verde. Una politica che soddisfa Callejon: “Siamo felici di ciò che ha fatti la società, sono arrivati tanti giovani di prospettiva che adesso devono capire come giochiamo durante gli allenamenti”

 Fonte: Il Roma

Eccellenza, Barano:”Esordio amaro, il Procida cala il tris

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Procida- Barano

ISOLA DI PROCIDA 3 – 0 BARANO

ISOLA DI PROCIDA (4-4-2): Lamarra; Piro, Micallo, Signore, Chiaro; Dodò (35’ st Roghi), Rinaldi, Cariello (25’ pt Ammendola), Bacio Terracino; Spilabotte, Fragiello (26’ st Muro). (In panchina Bardet, De Giorgi, Boria, Annunziata) All. Francesco Cibelli

BARANO (4-3-3): Palmiero (23’ st D’Errico); Sirabella, Monti, De Simone, Accurso; Sogliuzzo, Ferrari, Esposito (23’ st Mugione); Farina (38’ st Arcamone), Savio, Varone. (In panchina Migliaccio, Mazzella, Cantelli, Oratore) All. Giuseppe Monti

ARBITRO: Carlo Esposito di Napoli (Ferdinando Savino e Gaetano Vitale di Napoli)

Il derby delle isole della prima giornata del campionato di Eccellenza lo vince il Procida. Dopo un primo tempo con poche occasioni da gol e terminato sul risultato di parità, nella ripresa la squadra di casa, alza il proprio baricentro, grazie anche ai tre attaccanti: Dodò, Fragiello e Spilabotte, dove siglano i tre gol decisivi per la conquista dei primi tre punti di questo nuovo inizio di campionato. Per gli aquilotti di Billone Monti nonostante la sconfitta, non c’è da preoccuparsi anche perchè tra le due squadre in campo c’era la differenza di preparazione atletica,l’appuntamento è soltanto rimandato per i primi tre punti.

La cronaca

il Procida, travolge il Barano allo Spinetti con uno strepitoso tris messo a segno nella ripresa. Ma già il primo tempo è di marca biancorossa, con i ragazzi di Cibelli che iniziano a costruire occasioni su occasioni sin dalle prima battute. Al 6’ è Fragiello a sfiorare il gol, con un pallonetto da distanza ravvicinata che si perde di poco alto. Al 13’ Spilabotte fornisce un grande assist a Dodò, il cui tiro viene respinto da Accurso a pochi passi dal gol. Al 14’ è il giovane Piro a provarci con il sinistro, con la palla che si stampa sulla traversa. Il successivo tentativo di Dodò a pochi passi dalla porta si perde abbondantemente alto. Il Barano ci prova soltanto con un tiro dalla distanza di Esposito che viene bloccato da Lamarra. Ma è il Procida a costruire le occasioni migliori, la più importante al 35’: verticalizzazione di Ammendola per Fragiello, che supera in velocità Monti e calcia in diagonale trovando il grande intervento di Palmiero che manda la palla in corner. Al 39’ si rivede il Barano, ma anche il tiro di Sogliuzzo viene parato facilmente da Lamarra. Un minuto dopo, dall’altro lato, ci prova Bacio Terracino che calcia di poco fuori. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, nella ripresa il Procida dilaga. Al 9’ la sblocca Spilabotte: dirompente azione palla al piede dell’attaccante biancorosso che, appena all’ingresso dell’area di rigore, fa partire un gran sinistro che piega le mani di Palmiero. La reazione del Barano è tutta in un colpo di testa di Sogliuzzo che si perde a lato. Al 23’ il raddoppio: straordinaria azione di Dodò che salta in velocità De Simone e Monti e crossa al centro per Fragiello, abile a battere Palmiero con una spettacolare semi-rovesciata. Al 31’, invece, Dodò decide di fare tutto da solo: l’esterno capoverdiano salta Monti in tunnel e De Simone in velocità e fa partire un bolide di sinistro che s’infila all’incrocio. E’ il tris del Procida, che fa partire la festa allo Spinetti.

Qui Castel Volturno- Gli azzurri subito in campo, domani partenza per l’Ucraina

Le ultime da Castelvolturno

Dopo il successo a Palermo, il Napoli ha ripreso subito gli allenamenti a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Dinamo Kiev di martedì in Ucraina per la prima giornata di Champions League.

La squadra si è divisa in due gruppi. Lavoro di scarico per chi ha giocato al Barbera, mentre gli altri uomini della rosa hanno fatto esercizi di attivazione e partitina a campo ridotto.

Chiusura con lavoro specifico sulla fase difensiva. Domani allenamento mattutino e partenza per l’Ucraina.

Fonte: SSC.Napoli

La fotogallery di Palermo vs Napoli

Palermo vs Napoli il racconto fotografico

Palermo vs Napoli ha visto la squadra di Sarri strapazzare quella di De Zerbi. Troppo forte il Napoli, con il Palermo che regge solo un tempo.

Seconda vittoria in campionato per il Napoli che continua l’inseguimento della Juventus. Sarri fa turnover in vista del turno di Champions League e mette in campo Maggio, Zielinski, Insigne e Milik. In panchina, invece, Hysaj, Allan, Mertens e Gabbiadini. La partita si sblocca nel secondo tempo grazie alle reti del capitano Hamsik e di José Maria Callejon, che mette a segno una doppietta.

Queste le foto della serata alla Favorita:

 

RICUNUSCENZA: poesia di TOTO’ tratta dal libro ‘A Livella (mp3)

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RICUNUSCENZA / RICONOSCENZA: poesia dell’indimenticabile Totò, maestro di vita, conoscitore della stessa e degli uomini, inviata dal Dott. Giuseppe Vollono come commento all’editoriale e all’articolo di politica di questa mattina

Ricunuscenza (ASCOLTA)

TotòStanotte ‘a dint’ ‘o lietto cu ‘nu strillo aggio miso arrevuoto tutt’ ‘a casa, mme so’ mmiso a zumpà comme a n’arillo… E nun me faccio ancora persuaso. Ma comme, dico io po’, cu’ tanta suonne, i’ mme so’ ghiuto a ffa’ ‘o cchiù malamente; sti suonne songo suonne ca te pònno fa’ rummané stecchito comme a niente. I’ steve allerta ‘ncoppa a ‘na muntagna. Tutt’a ‘nu tratto sento ‘nu lamiento. ‘O pizzo addò stev’ i’ era sulagno… Dicette ncapo a me: E chisto è ‘o viento! Piglio e mme mengo pe’ ‘nu canalone e veco sott’a n’albero piangente ‘nu fuosso chino ‘e prete a cuppulone… e sotto a tutto steva ‘nu serpente. – Aiuto! Aiuto! – ‘O povero animale se mettette ‘alluccà cu tutt’ ‘o sciato! Appena mme vedette: – Menu male!… Salvatemi! I’ mo moro asfessiato! – – E chi t’ha cumbinato ‘e sta manera? – ll’ addimannaje mentr’ ‘o libberavo. – È stato ‘nu signore aieressera – mme rispunnette, e ggià se repigliava. – Si nun era pe’ vvuje’, i’ cca murevo facitave abbraccia, mio salvatore! Mme s’arravoglia’ attuorno e s’astrigneva ca n’atu ppoco mme schiattava ‘o core. Lassame! – Lle dicette – ‘O vvi’ ca i’ moro? E chianu chianu mme mancava ‘a forza, ‘o core mme sbatteva… ll’uocchie ‘a fore, mentre ‘o serpente chiu strigneva ‘a morza! – Chisto e ‘o ringraziamento ca mme faje? Chesta e ‘a ricunuscenza ca tu puorte? A chi t’ha fatto bbene chesto faje? … Ca si’ cuntento quanno ‘o vide muorto! – Amico mio, serpente i’ songo nato! … … Chi nasce serpe è ‘nfamo e senza core!… … Perciò t’aggia mangia! Ma t’hè scurdato … ca ll’ommo, spisso, fa cchiù peggio ancora?!

Riconoscenza

TotòQuesta notte dentro al letto con un grido ho messo sottosopra tutta la casa, mi sono messo a saltare come un grillo… E non ne sono ancora persuaso. Ma come, dico io, con tanti sogni, mi sono andato a fare il più brutto; questi sogni sono sogni che ti possono fare rimanere stecchito come niente. Io stavo allerta su una montagna. Ad un tratto sento un lamento. dove stavo io era solitario… Dissi tra me: Questo è il vento! Prendo e mi butto per un canalone e vedo sotto ad un albero che piangeva un avvallamento pieno di pietre… e sotto a tutto stava un serpente. – Aiuto! Aiuto! – Il povero animale si mise a gridare con tutto il fiato! Appena mi vide: – Meno male!… Salvatemi! Sto per morire soffocato! – – E chi ti ha combinato così? – gli domandai mentre lo liberavo. – È stato un signore ieri sera – mi rispose e già si riprendeva. – Se non era per voi qui ci morivo fatevi abbracciare, mio salvatore! Mi si attorcigliò attorno e mi stringeva che un’altro po’ mi scoppiava il cuore. Lasciami! – Gli dissi – lo vedi che io muoio? E piano piano mi mancava la forza, il cuore mi batteva … gli occhi fuori, mentre il serpente stringeva di più la morsa! – Questo è il rigraziamento che mi fai? Questa è la riconoscenza che mi porti? A chi ti ha fatto del bene questo fai? … Sei contento quando lo vedi morto! – Amico mio, serpente io sono nato! … … Chi nasce serpe è infame e senza cuore!… … Perciò ti devo mangiare! Ma ti sei dimenticato … che l’uomo, spesso, fa cose peggiori?!

 

L’Angolo di Samuelmania – Il trionfo di Palermo

Vittoria doveva essere e vittoria è stata del Napoli a Palermo

Il Napoli è stata l’unica protagonista della serata palermitana: sempre padrona del campo dal primo all’ultimo minuto. Ha disputato un gran primo tempo ed è mancato solo il gol, anche se per 2 volte ci è andato Milik. Nel secondo tempo un Napoli ancora più determinato e soprattutto cinico che mette a segno 3 gol: il primo è quello del capitano Marek Hamsik, poi gli altri due bellissimi di Callejon. Vorrei sottolineare anche una grandissima prestazione di Zielinski, un grande calciatore dalle ottime potenzialità. Credo proprio che non n questa stagione ci divertiremo perché il Napoli, dopo diversi anni, finalmente ha una panchina fortissima e di tutto rispetto e calciatori pronti a giocarsi un posto da titolare. Forza Napoli Sempre!

a cura di Samuele Esposito

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Renzi apre al confronto: pronto a cambiare l’Italicum

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La minoranza del Pd voterà alla Camera la mozione di Sel per smontare tutta la legge. Il premier però apre al confronto

ROMA – «Renzi dice di esser sincero, che è disposto a cambiare la legge elettorale. Eh no, io mi sono giocato tutto due anni fa, non ho votato la fiducia su quella riforma e mi sono dimesso da capogruppo, ora o lui prende in carico la questione, oppure l’unica via per smontare l’Italicum è votare no al referendum». Roberto Speranza si prepara alla battaglia finale, quello che si aspetta oggi dal premier nel discorso di chiusura alla festa dell’Unità non è solo «un ammiccamento»: ma l’ammissione di un errore e una marcia indietro di Renzi. Che però non arriveranno. «Prima facciamo la legge elettorale per il Senato», si limita a dire la Boschi. Il pressing a cambiare la legge elettorale però è sempre più forte e il premier non è insensibile, «io non do importanza alla decisione della Consulta, anche se dice sì, noi siamo pronti a cambiare l’Italicum se serve», dice rispondendo ad una sollecitazione in tal senso di Napolitano. «L’Italicum non piace? E che problema c’è? Discutiamola, approfondiamola, ma facciamo una legge elettorale migliore di questa, non accetteremmo mai una legge elettorale peggiore di questa. La mia apertura è vera», assicura però il leader Pd.
Prova del nove a ottobre

Il primo banco di prova di questa apertura arriverà a breve in Parlamento. Il 13 settembre la capigruppo di Montecitorio dovrà fissare la data del voto di una mozione presentata da Sel a luglio: una mozione rinviata a suo tempo, che verrà calendarizzata ai primi di ottobre, in cui Sinistra Italiana chiede di provvedere alla modifica di una legge bocciata tout court nella premessa. La minoranza Pd voterà a favore e il Pd si spaccherà: la maggioranza renziana voterà contro, ma dovrà dimostrare un «atteggiamento politico» diverso, non potrà esimersi da un qualche impegno a rimettere mano alla materia. Magari aprendo un tavolo di ascolto dei vari partiti, convocando una Direzione del Pd ad hoc, o magari un’assemblea dei gruppi parlamentari del partito. Il che non basterà a risolvere il nodo, poiché a chiedere non una semplice modifica, bensì una legge del tutto nuova sul modello del Mattarellum di antica data, quello con i collegi e lo scontro uno contro uno, è quel pezzo di sinistra che fa capo a Speranza e Bersani. Citato ieri perfino da Napolitano nell’intervista in cui l’ex Presidente perora le ragioni del sì al referendum, ma chiede con forza di cambiare la legge elettorale. Definendo il Mattarellum 2.0 di Speranza e compagni una proposta degna di considerazione, insieme ad eventuali altre.

Ed è questo il punto che Renzi toccherà oggi alla festa dell’Unità di Catania. Dove confermerà che c’è la disponibilità a confrontarsi, ma bisogna prima verificare se c’è (e su che cosa), la stessa disponibilità anche negli altri interlocutori. Tradotto, è tutto da vedere se anche gli altri detrattori dell’Italicum hanno proposte da fare e se vogliono presentarle prima del referendum o no. E soprattutto non si fanno passi indietro, il che nella visione di Renzi riportata dai suoi è che non si torna indietro dal ballottaggio, perché garantisce la governabilità.

La mediazione possibile

Speranza e compagni invece chiedono due cose: «Basta nominati, cioè evitare che il 70% degli eletti siano scelti dai partiti col meccanismo dei capilista bloccati. Ed evitare che un partito possa con una maggioranza risicata al primo turno prendersi tutto al ballottaggio. Bisogna fare sul serio, calendarizzare subito proposte su un testo base in una Camera prima del referendum». Sul Mattarellum 2.0 sono convinti di avere i voti di un pezzo della sinistra, ma non quelli dei grillini e Forza Italia. Chi conosce bene Renzi e conosce bene la materia, si lancia in una previsione su cosa farà invece il premier per sminare il campo del referendum. Non cancellare il ballottaggio, ma concedere il premio di maggioranza alla coalizione che vince, anziché al partito più votato. Modifica che potrebbe tacitare la fronda dei compagni, anche se loro negano indignati. Ma che farebbe infuriare i grillini, perché con il premio alla coalizione Berlusconi e la destra potrebbero tornare competitivi e superarli al primo turno. Sarebbe questa forse la sola mediazione possibile.

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lastampa/Renzi pronto a cambiare l’Italicum, battaglia in aula già a ottobre CARLO BERTINI

Malattie Autoimmuni Reumatiche (Mauro Lo Piano)

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La Patologia Clinica, nell’ambito degli esami utilizzabili per la diagnosi delle malattie reumatiche, (dal greco reuma dolore che migra o che sia affetto da connettivopatie), come il Lupus e la sclerodermia, in questi ultimi anni, ha compiuto notevoli progressi.
Oggi, il medico di famiglia, trovandosi di fronte un paziente con problemi di reumatismi, sia per non pesare sulle gia’ precarie nostre risorse sanitarie, che per seguire le direttive della politica del non spreco, e’ in grado di prescrivere una prima serie di indagini di laboratorio, chiamiamole di 1 livello.

Glicemia, colesterolo, acido urico, creatinina, emocromo, ves, pcr, protidogramma, got, gpt, fosfatasi alcalina, ggt, Cpk, Ldh, ricerca del sangue occulto nelle feci, ed esame delle urine.

Eritema malare in pz con lupus

Nelle malattie reumatiche, già il solo esame dell’emocromo, può indirizzare il medico verso un problema infiammatorio, un’anemia ipocromica, microcitica emolitica, una leucopenia, una piastrinopenia, soprattutto su base autoimmunitaria.
Se questi esami non fossero ancora sufficienti per una corretta diagnosi, se ne possono fare degli altri piu’ mirati ad aiutare il medico nella diagnosi di una malattia reumatica.
Anticorpi anti-Citrullina
Autoanticorpi anti Nucleo (ANA)
Autoanticorpi anti DNA nativo
Autoanticorpi ANCA
Autoanticorpi anti ENA
Anticorpi anti Fosfolipidi (aPL)
Esame liquido sinoviale
Crioglobuline

Componenti del complemento: C3 e C4
Il sistema del complemento e’ composto da un gruppo di proteine circolanti nel sangue, deputate ad aiutare il sistema immunitario a eliminare gli agenti patogeni ( Virus, Batteri e altri Germi dannosi che possono essere presenti nel nostro corpo.
Le principali proteine del complemento sono 9, di solito si richiedono la C3 e la C4, svolgono un ruolo importante contro alcune infezioni come il Lupus, e l’artrite reumatoide.
E’ riscontrabile un aumento nelle malattie autoimmuni e nelle infiammazioni ed infezioni croniche,  diminuisce nelle epatopatie (epatiti acute e croniche), nefropatie (insufficienza renale), coliti, ustioni, collagenopatie, anemia emolitica.
Purtroppo non tutti gli esami sono prescrivibili, alcuni fra questi ultimi elencati, hanno un alto costo, incidono sicuramente sulle risorse economiche dei Cittadini.

Renzi apra occhi e mente e faccia ripartire l’Italia ispirandosi a De Gasperi, Moro e Berlinguer.

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Chi è Renzi? E’ solo il distruttore che tutto rottama o può essere anche un costruttore come i saggi De Gasperi, Moro e Berlinguer? Che fa? Cresce o resta solo furbetto? Questo è il problema! Telle est la question! That is the question! Das ist die Frage!

Renzi, scrive Scalfari a conclusione del suo editoriale odierno, “deve combattere per uno sblocco economico e fiscale. Se gioca bene queste carte la rabbia sociale diminuirà. Deve togliersi gli abiti da rottamatore e indossare quelli del nuovo costruttore. Deve studiare la storia politica di Alcide De Gasperi, di Aldo Moro, di Enrico Berlinguer.” Deve insomma crescere e smettere con il suo fare piacione con il piede ovunque e ovunque sfarfallante che tanto somiglia a quello del bulletto edonista di quartiere e al più anziano Silvio nazionale. Deve dismettere il piccone e prendere secchio e cazzuola senza curarsi di apparire bello ma di esserlo costruendo. Magari anche infangandosi e sporcandosi ma di calce, di polvere di mattoni, non di polvere di “case” fatte crollare. Questo il mio pensiero che è in linea con quanto espresso da Scalfari ma ora leggiamo il suo editoriale

Vorremmo l’Italia e l’Europa con l’elmo di Scipio

Tutti noi auspichiamo l’avverarsi del sogno di Altiero Spinelli e dei suoi compagni di Ventotenedi

A Bratislava si sono incontrati i ministri delle Finanze dell’Ue per fare il punto sulla situazione economica dell’Unione di 27 Paesi. Ma ai margini di quella riunione il ministro tedesco Wolfgang Schäuble ha lanciato un violento attacco contro la Grecia e contro la riunione che il premier greco Tsipras ha avuto con Renzi e Hollande. La rabbia di Schäuble era di tale intensità da mettere in ombra il dibattito sull’economia europea perché rappresentava una politica di rigore e di austerità della Germania in una fase in cui l’Unione europea dovrebbe adottare una politica di crescita la più accentuata possibile.

La Germania ha dunque cambiato la linea accettata dalla cancelliera Merkel appena tre settimane fa nell’incontro con Renzi e Hollande a Ventotene e poi a Maranello? Lì sembrò che la Merkel accettasse non solo un rilancio degli investimenti ma anche della domanda dei consumatori, dei lavoratori e delle imprese ed accettasse anche un patto delle potenze mediterranee per governare al meglio le politiche delle immigrazioni: una sorta di cintura mediterranea che avrebbe fatto anche gli interessi della Germania contenendo le correnti migratorie provenienti dal mare e in particolare dalla Libia.

Insomma a Bratislava Schäuble ha ignorato e anzi addirittura capovolto le posizioni della Merkel e la cancelliera da Berlino ha taciuto. Forse è la sconfitta inattesa alle elezioni amministrative di Meclemburgo-Pomerania che suggerisce alla Merkel un radicale cambiamento di linea?

A Bratislava era presente anche Draghi perché l’Ecofin riguarda direttamente anche la Banca centrale europea. Il suo intervento è stato molto sintetico ma ha toccato un tasto di grande importanza: la Germania attraversa un periodo in cui le sue esportazioni hanno raggiunto un livello mai toccato prima. “Sarebbe ora – ha detto Draghi – che accrescessero molto nella propria economia gli investimenti e il livello dei salari, come del resto le regole dell’Ue prescrivono”. Non è certo una battuta spiritosa il rimprovero del presidente della Bce al governo tedesco.

***

Visto che Draghi è entrato nel nostro racconto di quanto sta accadendo in Europa, penso sia opportuno esaminare la politica della Banca centrale in questi mesi estivi, dove tutti vanno in vacanza almeno per qualche giorno salvo lui che lavora senza soste e dorme non più di due notti di seguito nello stesso letto. È in moto continuo, soprattutto in Europa ma anche in Usa, in Asia, in Australia, in Canada, in Egitto, insomma dovunque. Le monete si muovono e lui come le monete di cui ne governa una che ha rapporti di cambio e di scambio con tutte le altre.

Personalmente sono buon amico di Mario; conobbi anche suo padre Carlo quando lavorai nella Banca nazionale del lavoro della quale suo padre fu anche presidente.

Tra noi però, per tacita convenzione, non parliamo mai del suo lavoro che io seguo da giornalista con le usuali fonti di informazione.

So, come tutti sanno, che Draghi ha sostenuto e sostiene in tutti i modi che lo statuto della banca gli consente la moneta comune dei 19 Paesi europei che compongono quella che si chiama Eurozona. L’euro. È lo strumento che usa con un intento che non è soltanto economico ma anche di politica economica.

In Italia i nostri governatori furono tutti di questa taglia: Luigi Einaudi, Donato Menichella, Paolo Baffi, Guido Carli, Carlo Azeglio Ciampi. Draghi è della stessa specie, mentre in altri Paesi europei quasi sempre i governatori della banca centrale sono soltanto efficienti esecutori della politica economica stabilita dal governo. Quando ci saranno (se mai ci saranno) gli Stati Uniti d’Europa, anche la posizione del capo della Banca centrale cambierà; ma Draghi auspica gli Stati Uniti d’Europa. Anzi – posso dirlo perché lo conosco molto bene – è interessato al bene pubblico dell’Europa e non al proprio.

Tutto ciò premesso, il nostro banchiere centrale è per la crescita delle economie dell’Europa. Sta immettendo da mesi liquidità nel sistema, acquista obbligazioni emesse da aziende private con una mole di acquisti che ormai hanno una mole di miliardi di euro. Finanzia le banche europee che ne hanno bisogno ma mette tassi negativi sui loro depositi presso la Bce per incoraggiare i flussi di credito dei nostri banchieri verso i loro clienti privati che meritano credito per investire.

L’economia italiana sta attraversando da tempo una fase di immobilismo. Il Pil degli altri Paesi è in aumento, ma quello italiano no, è fermo da almeno un anno ed oggi questa mancata crescita è uno dei motivi di rabbia psicologica d’una massa di italiani che trasformano le loro difficoltà economiche in rabbia politica.

Draghi non privilegia l’Italia, tratta tutti i Paesi di Eurolandia così come le loro economie richiedono. Ma non credo sia molto soddisfatto della politica economica del nostro governo. Ha apprezzato la convergenza di Renzi sulla proposta che fece lui alcuni mesi prima di un ministro delle Finanze unico dell’Eurozona. Ha apprezzato alcuni interventi di Padoan, ma constata l’immobilità del Pil e quel che ne consegue economicamente e socialmente.

Io non so cosa pensi in concreto che l’Italia debba fare. Ma poiché a questi problemi penso anch’io, la mia proposta a Renzi ed a Padoan è questa: un taglio se non totale almeno della metà del cosiddetto cuneo fiscale.

Il cuneo fiscale è il nome che si dà all’ammontare dei contributi che imprenditori e dipendenti versano all’Inps. Pesa molto su tutte e due queste categorie e produce una notevole differenza tra salari e profitti lordi e salari e profitti netti. Il taglio di almeno la metà di tale contribuzione produrrebbe un aumento dei salari e dei profitti. Un aumento tale da stimolare la domanda dei lavoratori e di profitti degli imprenditori. Nel complesso, secondo me, è questo il vero strumento per rimettere in moto il sistema. Romano Prodi fece qualche cosa di simile con il suo primo governo, ma il taglio fu del 3 per cento, eppure qualche beneficio lo produsse. Qui parliamo non del 3 ma del 50 del cuneo fiscale: secondo me una rivoluzione.

Naturalmente a carico dell’Inps che ha alcune risorse proprie ma certamente insufficienti a sostenere un taglio dei contributi di queste dimensioni, fermi restando i servizi di vario tipo che l’Inps deve continuare a fornire anche di fronte al taglio dei contributi.

A questo punto l’Inps chiederà l’appoggio del governo il quale a sua volta dovrà aiutare l’Inps finanziandosi su tutti i contribuenti, fiscalizzando cioè il taglio dei contributi e addebitandolo a tutti i contribuenti in ragione del loro reddito. Una vera e propria fiscalizzazione degli oneri sociali.

Questa è la proposta. Ignoro che cosa ne pensi Draghi ma per quel che lo conosco forse approverebbe. Se mi sbaglio mi dispiace ma la proposta che faccio a Renzi e a Padoan per quel che vale (e credo che valga molto) è questa.

***

Torniamo a Renzi e al suo accordo con Francia e Grecia che sarà esteso a Malta, Spagna, Portogallo.

È un accordo che punta su una politica europea di crescita, sul rafforzamento delle strutture europee, su una politica di contenimento dell’immigrazione, un contenimento attivo che trattenga i migranti nei Paesi d’origine negoziando con quei governi e puntando su una riaccoglienza dignitosa e alla creazione di nuovi posti di lavoro da parte di investitori esteri privati e pubblici.

Questa è la politica estera ed economica come la vedono i Paesi dell’alleanza mediterranea. E la Germania si opporrebbe? È impensabile che questo accada, anche perché una politica del genere comporta costi non indifferenti che spetta all’Ue di finanziare.

Tutti noi che auspichiamo l’avverarsi del sogno di Altiero Spinelli e dei suoi compagni di Ventotene, e Renzi, ma anche la Merkel, dovrebbero essere d’accordo su questa politica. Renzi lo è, anzi la promuove, ma l’Eurolandia al completo dovrebbe appoggiarla. Così come dovrebbe appoggiare una politica di sostegno del governo libico nella lotta contro il Califfato in Libia, in Iraq, in Siria, col pieno accordo degli Usa. Speriamo che Hillary Clinton, se vincerà, sia sulla stessa linea del suo predecessore.

La politica militare, comunque, è ormai diventata un’incombenza che l’Ue non può più ignorare. Renzi e il nostro ministro degli Esteri Gentiloni con la sua collega della Difesa, l’hanno già proposto: difesa e politica estera sono ormai un compito dell’Ue che va al più presto realizzato. Sarebbe un passo decisivo verso il traguardo di Spinelli.

La Germania non è soltanto il Paese economicamente più forte d’Europa, ma dovrebbe porsi il problema ormai centrale: guidare l’Europa verso l’unità federale oppure restare in questo stato d’incertezza neutralista?

Capisco che la Merkel abbia il peso delle elezioni tra pochi mesi, ma non sarebbe una carta per lei vincente presentarsi con la bandiera di Ventotene in mano?

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Il ruolo europeo che Renzi ha conquistato è, come abbiamo visto, di grande peso e importanza. Ma poi c’è l’Italia e i problemi politici che comporta e qui la faccenda è particolarmente ingarbugliata. Ne abbiamo scritto più volte ma merita un aggiornamento.

Grillo: una catastrofe. Non per il Paese ma per il suo movimento. Che non ha mai attirato chi ha consapevolezza del bene comune. Promette un futuro luminoso ma non ha mai detto che luce avrà e quale panorama illuminerà. Ha detto però che per volere quella luce e il panorama illuminato bisogna prima distruggere tutto. E purtroppo per molti italiani questo programma distruttivo corrisponde alla loro rabbia.

È un fenomeno cominciato dalle elezioni europee che furono il trionfo di Renzi ma l’inizio di un astensionismo di massa mai visto prima. Nel seme di quell’astensionismo nacque il grillismo: un modo di astenersi votando. Poi: un modo di distruggere tutto, tutto vuotando.

Questo è il grillismo, riflette la rabbia di molti italiani. Giovani senza futuro, lavoratori precari, insegnanti frustrati, immigrati detestati, Europa obliata, moneta comune che non ci regala niente e che quindi non vale la pena di difendere. Questo è il grillismo.

Ora s’è visto che quanto meno è come gli altri se non peggio. La crisi c’è ed è tutt’altro che terminata, i sondaggi la riflettono con la diminuzione dei voti, ma non di molto. La situazione politicamente tripolare c’è ancora con tutti i guai e con tutti i pericoli che comporta.

Renzi comunque sembra aver capito che un “no” vittorioso al referendum lo renderebbe debolissimo in Parlamento. Ha capito che deve cambiare profondamente la legge elettorale. Ha capito che il ballottaggio è un pericolo tuttora grave, anche con un Grillo più debole.

Il “sì” referendario lo rinforzerebbe ma non è un obiettivo facile. Deve trasformare la legge elettorale. Deve accettare le sue caratteristiche di sinistra democratica e allearsi con formazioni di centro liberale. Deve combattere per uno sblocco economico e fiscale.

Se gioca bene queste carte la rabbia sociale diminuirà. Deve togliersi gli abiti da rottamatore e indossare quelli del nuovo costruttore. Deve studiare la storia politica di Alcide De Gasperi, di Aldo Moro, di Enrico Berlinguer.

Se capirà bene quello che legge e che alcuni di noi hanno vissuto potrà raggiungere una popolarità responsabile del popolo che è sovrano quando pensa e quando sa.

Abbiamo ieri pubblicato un’intervista a Giorgio Napolitano del direttore del nostro giornale. Napolitano ha fatto un’ampia indagine dell’Italia moderna, dei suoi guai e anche delle sue virtù. È per il “sì” referendario ma è anche per un necessario mutamento della legge elettorale. Lui fa parte dei personaggi che ho prima ricordato. Ci conosciamo bene Giorgio ed io. Lui era liberal-comunista ed io liberal-socialista. Adesso siamo tutt’e due liberal-democratici e vorremmo un governo che lo fosse.

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repubblica/Vorremmo l’Italia e l’Europa con l’elmo di Scipio EUGENIO SCALFARI

Paralimpiadi Rio 2016: le speranze di medaglia dell’Italia di domenica 11 settembre

Dopo due giornate ricche di medaglie, l’Italia proverà a rimpinguare il proprio bottino con le gare di domenica 11 settembre, andando alla ricerca del suo primo oro di questi Giochi Paralimpici di Rio 2016.

ATLETICA

Federica MASPERO; Giuseppina VERSACE – 400 m T44

Giusy Versace ha conquistato proprio quest’anno la medaglia di bronzo europea, ma la concorrenza che sarà presente a Rio sarà di livello ben superiore rispetto a quella della rassegna continentale. In grande ascesa, l’azzurra punterà ad un buon piazzamento nella finale di domani, visto che le batterie, inizialmente previste per oggi, sono state annullate.

Possibilità di medaglia: 25%

TIRO CON L’ARCO

Squadre miste MIJNO / AIROLDI o ERARIO

Dopo l’ottima prestazione delle qualificazioni, dove l’Italia ha ottenuto il quarto punteggio, la squadra azzurra punta in maniera decisa alla medaglia. La compagine favorita sarà l’Iran di Zahra Nemati, che l’Italia potrebbe incrociare in semifinale.

Possibilità di medaglia: 60%

NUOTO

Marco Maria DOLFIN – 100 rana SB5

Per il chirurgo torinese si tratta della distanza di predilezione, che lo ha visto ottenere il bronzo ai Campionati Europei di Funchal. Il contesto sarà però ben più difficile rispetto a quello della rassegna continentale.

Possibilità di medaglia: 30%

Emanuela ROMANO – 100 rana SB5

Nuova gara per l’instancabile nuotatrice napoletana, anche se questa non dovrebbe rappresentare la sua distanza di predilezione. L’obiettivo sarà soprattutto l’ingresso in finale.

Possibilità di medaglia: 20%

Federico MORLACCHI – 200 misti SM9

Campione del mondo e due volte campione europeo della distanza, Morlacchi sarà il favorito della gara. L’azzurro vorrà migliorare il bronzo vinto quattro anni fa a Londra, e soprattutto arricchire il proprio bottino delle Paralimpiadi brasiliane dopo l’argento dei 400 metri stile libero. Il favorito per regalare all’Italia il primo oro di questi Giochi sembra essere proprio lui.

Possibilità di medaglia: 80%

Giulia GHIRETTI – 100 rana SB4

Due argenti europei e l’argento mondiale vinto nel 2015 a Glasgow dovrebbero rappresentare un buon biglietto da visita per l’ex ginnasta, che proprio nella rana ha ottenuto i migliori risultati della sua carriera da nuotatrice paralimpica.

Possibilità di medaglia: 50%

TENNISTAVOLO

Amine Mohamed KALEM e Giada ROSSI

I due azzurri hanno già raggiunto lo stadio delle semifinali, e sono dunque vicinissimi alla conquista della medaglia. L’italo-tunisino, che ha ottenuto da poco la cittadinanza, ha particolarmente impressionato ottenendo due vittorie nei confronti dei rappresentanti cinesi.

Possibilità di medaglia: 75%


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016 

giulio.chinappi@oasport.it

11 settembre, 15 anni dopo

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Quella giornata dell’ 11 settembre ha cambiato le nostre vite, non siamo ancora riusciti a vederne il tramonto

CHE NOSTALGIA di quel tempo in cui ci permettevamo di sperare, in cui era lecito coltivare illusioni e pensare che il mondo potesse progredire. Un mondo più facile, in cui le tecnologie promettevano inclusione e non nuove e ulteriori differenze, in cui la globalizzazione combatteva povertà storiche e apriva alle contaminazioni, in cui si viaggiava in modo facile e sempre meno costoso. Un mondo che oggi è un ricordo sbiadito, che quasi abbiamo pudore a riportare alla mente.

Affermare che tutto è finito in una mattina di tarda estate può sembrare eccessivo, ma non è falso. Molti fenomeni sarebbero emersi ugualmente, ma probabilmente con una velocità diversa e con meno cattiveria. Ogni cosa invece è stata contagiata da ansie, paure e dalla fine delle certezze. Ci sono momenti di rottura che improvvisamente illuminano la scena e ci richiamano a vedere con freddezza la realtà. Il nostro mondo stava già rallentando, l’uscita dalla povertà di intere regioni del pianeta significava meno benessere per noi, l’irrompere sulla scena di nuove potenze indicava un nostro declino e i terrorismi, già presenti e sperimentati, avrebbero conquistato la prima pagina delle nostre agende quotidiane.

Ognuno di noi, a patto che oggi abbia compiuto i 25 anni, sa dov’era quel giorno, ma per me più importante è la sensazione che conservo del momento in cui arrivai a New York, tre giorni dopo gli attentati. Riuscii ad atterrare appena riaprirono lo spazio aereo e nel momento in cui tutti quelli che non avevano necessità di restare in città scapparono. Ricordo la Quinta strada deserta, senza un turista, l’albergo in cui io e altri due colleghi eravamo gli unici ospiti, l’aria densa che puzzava di bruciato e le cornamuse che per settimane suonarono nella cattedrale di San Patrizio ai funerali dei vigili del fuoco e dei poliziotti irlandesi.

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Quella sensazione ha incrinato per sempre il senso di invincibilità che aveva per me l’isola di Manhattan, si è sovrapposta all’emozione della prima volta che vidi il suo skyline al tramonto e pensai che allora esisteva davvero lo sfondo di tutti quei film che avevo amato.

Poi vennero le difficoltà e le umiliazioni a cui siamo ancora oggi costretti, le file agli aeroporti, le montagne di accendini e di bottigliette d’acqua, il sospetto con cui si guarda al vicino e al mondo.

Quella giornata ha cambiato le nostre vite, ma non siamo ancora riusciti a vederne il tramonto, per dire finalmente addio a questo eterno 11 settembre.

repubblica/11 settembre, 15 anni dopo MARIO CALABRESI

Paralimpiadi Rio 2016: tutti i risultati e i podi di sabato 10 settembre

TUTTI I PODI DELLA TERZA GIORNATA DELLE PARALIMPIADI RIO 2016

ATLETICA

Lancio del disco F56 maschile

1 Claudiney Batista Dos Santos (Bra)

2 Alireza Ghaleh Nasseri (Iri)

3 Leonardo Diaz (Cub)

Lancio del peso donne F54

1 Yang Liwan (Chn)

2 Hania Aidi (Tur)

3 Nafati Fadhila (Tur)

Lancio del peso F20 femminile

1 Ewa Durska (Pol)

2 Anastasiia Mysnyk (Ukr)

3 Sabrina Fortuna (Gbr)

100 metri T52 maschili

1 Gianfranco Iannotta (Usa)

2 Raymond Martin (Usa)

3 Salvador Hernandez Mondragon (Mex)

Salto in lungo T12 maschile

1 Hilton Langenhoven (Rsa)

2 Kamil Aliyev (Aze)

3 Doniyor Saliev (Uzb)

400 metri T52 femminile

1 Michelle Stilwell (Can)

2 Marieke Vervoort (Bel)

3 Kerry Morgan (Usa)

1.500 metri T13 femminili

1 Somaya Bousaid (Tun)

2 Najah Chouaya (Tun)

3 Izaskun Oses Ayucar (Esp)

100 metri T36 maschili

1 MAS MOHAMAD PUZI Mohamad Ridzuan 12.07
2 CHN YANG Yifei 12.20
3 BRA PARREIRA DA SILVA Rodrigo 12.54

100 metri T33/34 femminili

1 GBR COCKROFT Hannah 17.42
2 GBR ADENEGAN Kare 18.29
3 USA HALKO Alexa 18.81

100 metri T33 maschili

1 KUW ALMUTAIRI Ahmad 16.61
2 GBR GOLD Toby 17.84
3 GBR SMALL Andrew 17.96

Getto del peso F20 maschile

1 MAS ZOLKEFLI Muhammad Ziyad 16.84 (6)
2 GRE SENIKIDIS Dimitrios 16.17 (6)
3 AUS HODGETTS Todd 15.82 (6)

Getto del peso F33 maschile

1 GER SCHEIL Daniel 11.03 (6)
2 ALG KARDJENA Kamel 10.94 (6)
3 KSA ALNAKHLI Hani 8.99 (6)

1.500 metri T38 maschili

1 TUN SAIDI Abbes 4:13.81 (1500)
2 AUS KENZIE Deon 4:14.95 (1500)
3 FRA RADIUS Louis 4:17.19 (1500)

Salto in lungo T42 femminile

1 GER LOW Vanessa 4.93 (6) -0.4
2 ITA CAIRONI Martina 4.66 (6) +0.2
3 CUB PEREZ ISER Malu 3.92 (6) 0.0

Tiro del giavellotto F37 femminile

1 BRA COELHO Shirlene 37.57
2 CHN MI Na 30.18
3 CHN JIA Qianqian 29.47

Tiro del giavellotto F55/56 femminile

1 LAT DADZITE Diana 23.26 (6) F55
2 GER WILLING Martina 22.22 (6) F56
3 ALG MEDJMEDJ Nadia 20.24 (6) F56

CICLISMO SU PISTA

500 metri C1-2-3 femminili

1 Alyda Norbruis (Ned)

2 Amanda Reid (Aus)

3 Zheling Lin (Chn)

1.000 metri C1-2-3 maschili

1 CHN LI Zhangyu 1:06.678 (1000m)
2 NED NIJHUIS Arnoud 1:07.999 (1000m)
3 CAN CHERNOVE Tristen 1:09.583 (1000m)

500 metri C4-5 femminili

1GBR COX Kadeena 34.598 (500m)
2 CHN ZHOU Jufang 36.004 (500m)
3 CHN RUAN Jianping 36.557 (500m)

Inseguimento individuale C4 maschile

1 SVK METELKA Jozef
2 AUS BRIDGWOOD Kyle
3 COL DUENAS GOMEZ Diego German

Inseguimento individuale C5 maschile

1  DEMENTYEV Yehor UKR
2 DONOHOE Alistair AUS
3 MATIZ RUIZ Edwin Fabian COL

JUDO

70 kg femminile

1 MEX RUVALCABA ALVAREZ Lenia Fabiola
2 BRA MARTINS MALDONADO Alana
3 VEN SOAZO Naomi
3 UZB RAHIMOVA Gulruh

90 kg maschile

1 GEO GOGOTCHURI Zviad
2 UKR NAZARENKO Oleksandr
3 USA CROCKETT Dartanyon
4 UZB BOBOEV Shukhrat

+70 kg femminile

1 CHN YUAN Yanping
2 UZB ALIMOVA Khayitjon
3 USA GARCIA Christella
3 TUR TASBAG Mesme

100 kg maschile

1 KOR CHOI Gwanggeun
2 BRA TENORIO Antonio
3 CUB FERNANDEZ SASTRE Yordani
3 UZB SHARIPOV Shirin

+100 kg maschile

1 UZB TULEDIBAEV Adiljan
2 BRA SILVA DE ARAUJO Wilians
3 JPN MASAKI Kento
3 CUB JIMENEZ Yangaliny

NUOTO

100 m rana SB7 maschili

1 COL SERRANO ZARATE Carlos 1:12.50 +0.00
2 AUS COCHRANE Blake 1:18.66 +6.16
3 CHN YANG Hong 1:20.21 +7.71

100 m rana SB7 femminli

1 USA MARKS Elizabeth 1:28.13 +0.00
2 USA LONG Jessica 1:32.94 +4.81
3 NED DEN BRABER Lisa 1:34.66 +6.53

50 metri stile libero S6 maschili

1 CHN XU Qing 28.81 +0.00
2 COL CRISPIN CORZO Nelson 29.27 +0.46
3 CHN JIA Hongguang 29.87 +1.06

50 metri stile libero S6 femminili

1 UKR MERESHKO Yelyzaveta 33.43 +0.00
2 UKR SAVTSOVA Viktoriia 33.68 +0.25
3 AUS THOMAS KANE Tiffany 34.41 +0.98

50 metri farfalla S5 maschili

1 USA PERKINS Roy 35.04 +0.00
2 CHN HE Shiwei 35.25 +0.21
3 BRA DIAS Daniel 35.62 +0.58

50 metri farfalla S5 femminili

1 CHN XU Xihan 43.62 +0.00
2 NOR RUNG Sarah Louise 45.67 +2.05
3 ITA GHIRETTI Giulia 45.74 +2.12

50 metri dorso S3 maschili

1 UKR VYNOHRADETS’ Dmytro 44.94 +0.00
2 CHN HUANG Wenpan 46.11 +1.17
3 ITA BONI Vincenzo 46.67 +1.73

50 metri dorso S3 femminli

1 CHN PENG Qiuping 48.49 +0.00
2 CHN MENG Guofen 51.42 +2.93
3 NED TEUNISSEN Lisette 53.44 +4.95

200 metri misti SM13 maschili

1 BLR BOKI Ihar 2:04.02 +0.00
2 UKR DENYSENKO Iaroslav 2:08.76 +4.74
3 UKR CHUFAROV Danylo 2:11.12 +7.10

200 metri misti SM13 femminili

1 USA MEYERS Rebecca 2:24.66 +0.00
2 UZB AMILOVA Fotimakhon 2:25.23 +0.57
3 UZB TOSHPULATOVA Shokhsanamkhon 2:27.31 +2.65

100 metri dorso S10 maschili

1 UKR KRYPAK Maksym 57.24 +0.00
2 NED VAN DE VOORT Olivier 58.10 +0.86
3 UKR DUBROV Denys 59.37 +2.13

100 metri dorso S10 femminili

NZL PASCOE Sophie 1:07.04 +0.00
HUN PAP Bianka 1:07.95 +0.91
GBR TAI Alice 1:09.39 +2.35

400 metri stile libero S11 maschili

1 USA SNYDER Bradley 4:28.78 +0.00
2 USA DRAKE Tharon 4:40.96 +12.18
3 BRA SOUZA Matheus 4:41.05 +12.27

400 metri stile libero S11 femminili

1 NED BRUINSMA Liesette 5:15.08 +0.00
2 ITA CAMELLINI Cecilia 5:16.36 +1.28
3 CHN XIE Qing 5:25.14 +10.06

POWERLIFTING

Donne -50 kg

1 Lidia Soloviova (Ucr)

2 Rehab Ahmed (Egi)

3 Dang Thi Linh Phuong

Donne -55 kg

1 Amalia Perez (Mex)

2 Ester Oyema (Ngr)

3 Xiao Cuijuan (Cin)

Uomini -65 kg

1 Paul Kehinde (Ngr)

2 Hu Peng (Chn)

3 Shaaban Ibrahim (Egy)

TIRO A SEGNO

Carabina 10 metri a terra mixed

1 Veronika Vadovicova (Svk)

2 Natasha Hiltrop (Ger)

3 Lee Jangho (Kor)

Carabina 10 m in piedi mixed

1 Veselka Pevec (Slo)

2 Gorazd Francek Tirsek (Slo)

3 Kim Geun-Soo (Kor)

TRIATHLON

Uomini – PT4

1 Martin Schultz (Ger)

2 Stefan Daniel (Can)

3 Jairo Ruiz Lopez (Spa)

Uomini – PT2

1 Andrew Lewis (Gbr)

2 Michele Ferrarin (Ita)

3 Mohamed Lahna (Mar)

Uomini PT1

1 Jetze Plat (Ola)

2 Geert Schipper (Ola)

3 Giovanni Achenza (Ita)



In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: Press Office Filmmaster

Paralimpiadi Rio 2016: il medagliere aggiornato alla terza giornata

MEDAGLIERE PARALIMPIADI RIO 2016 aggiornato alla terza giornata. Cina al comando, Italia 42esima con 5 argento e 2 bronzo

Sarri a Sky: “Noi come la Juve del post Zidane? Un paragone improponibile”

“Dopo la cessione di Higuain il Napoli può fare lo stesso percorso della Juventus del post Zidane?”, Maurizio Sarri ha risposto così ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Palermo-Napoli:
“Un paragone improponibile: la Juventus prese giocatori già affermati, noi abbiamo preso calciatori forti ma molto giovani che possono affermarsi sicuramente in futuro. Le mie dichiarazioni sono state un po’ strumentalizzate, intendevo dire soltanto che è difficile far lavorare al meglio questi giovani con così tanti impegni”.