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Qualificazioni Mondiali Calcio 2018: Italia-Spagna, i precedenti

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Il fantastico ottavo di finale di Euro Calcio 2016 tra Italia e Spagna è ancora negli occhi e nel cuore di tutti i tifosi italiani. I gol di Giorgio Chiellini e Graziano Pellè spinsero la nazionale di Antonio Conte ai quarti di finale, quando solo la Germania ai rigori riuscì a fermare l’avventura degli azzurri.

Quella vittoria aveva rotto un tabù che durava addirittura dal 1994, precisamente dal 9 luglio.Eravamo ai quarti di finale del Mondiale americano e i gol di Dino e Roberto Baggio trascinarono l’Italia di Sacchi in semifinale. Una partita che verrà ricordata anche per la gomitata di Tassotti nei confronti di Luis Enrique: l’arbitro non prese alcun provvedimento, poi successivamente il difensore del Milan venne squalificato tramite la prova televisiva per otto giornate, mettendo fine alla sua carriera in azzurro.

La storia di Italia e Spagna è fatta di 35 sfide in totale con gli azzurri che hanno vinto 11 volte, contro le 10 spagnole e i successivi 14 pareggi. Una rivalità vissuta soprattutto nel lontano passato con ben tre sfide alle Olimpiadi: il primo vero scontro tra le due squadre avvenne ai Giochi Olimpici del 1920 e furono le “Furie Rosse” ad imporsi per 2-0. Successivamente gli azzurri si impongono nel 1924 e addirittura per 7-1 nel 1928.

Ci sono tante amichevoli in quegli anni ed in campo c’era sempre Ricardo Zamora, storico portiere della Spagna e che diventa anche il protagonista principale del quarto di finale del Mondiale del 1934. Nella prima sfida le due squadre pareggiano per 1-1, ma per il regolamento di allora non c’erano supplementari e rigori, ma la ripetizione della partita. Il giorno dopo si torna, dunque, in campo a Firenze, ma in porta nella Spagna incredibilmente c’è Nogues e non il mitico Zamora, la cui assenza rimarrà per sempre un grande mistero (si pensa a pressioni politiche fasciste). Il gol di Meazza porta gli azzurri in semifinale e poi la squadra di Vittorio Ponzo riuscì a laurearsi Campione del Mondo.

 Fino al 1980 non ci sono scontri ufficiali, ma solo tante amichevoli ed in una di queste (giocata poco prima del Mondiale messicano del 1970) Sandro Salvadore riesce nell’impresa negativa di commettere due clamorosi autogol che ribaltano le reti di Anastasi e Riva.
Italia e Spagna si affrontano nell’Europeo italiano del 1980 e a San Siro termina 0-0; poi sono ancora gli Europei del 1988 a fare da cornice all’ennesimo scontro, ma questa volta ci pensa Gianluca Vialli a regalare tre punti alla squadra di Azeglio Vicini.

Del 1994 si è già parlato in apertura di articolo, ma da quel momento la storia gira perchè la Spagna diventa un ostacolo insormontabile per l’Italia nelle competizioni ufficiali (c’è una vittoria in amichevole per 2-1 nel 2011 con gol di Montolivo e Aquilani). Nel 2008 gli azzurri di Donadoni si arrendono solo ai calci di rigore contro una formazione destinata poi a dominare tra Europei e Mondiali. Nel 2012 ci sono addirittura due scontri: nel girone finisce 1-1 con le reti di Di Natale e Fabregas, poi la squadra di Prandelli arriva anche in finale, ma a Kiev viene spazzata via per 4-0 dalle Furie Rosse.
I rigori sono maledetti anche nel 2013 in Confederations Cup, quando è l’errore d Bonucci a condannarci. Si arriva ai giorni nostri e all’amichevole giocata lo scorso marzo e terminata 1-1 con i gol in rapida successione di Insigne ed Aduriz.

L’ultimo capitolo di questa rivalità storica si è tinto d’azzurro e la speranza è quella di scriverne un altro simile giovedì allo Juventus Stadium. Una partita che con ogni probabilità sarà decisiva per qualificarsi ai prossimi Campionati del Mondo.

foto pagina Twitter Uefa Euro 2016 / andrea.ziglio@oasport.it

 

Human technopole : un caso di sviluppo tecnologico a rischio

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Un caso di sviluppo tecnologico a rischio è Human technopole, il centro di ricerca scientifica che sorgerà sull’area Expo di Milano. I terreni dell’Expo di Milano dovevano essere venduti realizzando una ricca plusvalenza a beneficio dei contribuenti. Non se ne è fatto nulla e, dopo ipotesi varie e fantasiose, si è deciso per il progetto di un grande centro di ricerca scientifica per la salute. Ma ne vale la spesa?

Il dopo-Expo e Human technopole

Che Expo sia stato un grande successo lo affermano i promotori, anche se le analisi indipendenti sono molto più caute, come in generale sono caute le analisi ex-post di eventi di questo tipo. Ma assumiamo provvisoriamente che sia stato realmente un successo.
Vediamo anche la vivace diatriba sui conti della società Expo, che ha curato la realizzazione della manifestazione. Anche qui assumiamo che siano in pareggio, come dichiarato dai promotori. Cioè che su questo versante non vi siano stati costi per i contribuenti.

LEGGI ANCHE: Industria 4.0 : gli investimenti che dovrebbe fare

La linea d’ombra

Tuttavia rimane una amplissima zona opaca, sulla quale nulla è dato sapere. Accanto ai costi propri della società Expo, vi sono tre altre voci di costo molto rilevanti: quelli della piastra attrezzata su cui Expo ha avuto luogo (sembra una settantina di milioni), quelli dei terreni (160 milioni, sui quali torneremo), ma soprattutto quelli delle infrastrutture, che in una stima iniziale erano di gran lunga i più rilevanti, ammontando a 9 miliardi circa. Probabilmente ne è stata spesa solo una parte, ma nulla è dato sapere. Una petizione a questo fine di una decina di studiosi, pubblicata su Arcipelago, giornale web milanese, non ha avuto alcuna risposta. I costi propri della società Expo risultano modesti rispetto a questa cifra e sull’efficienza delle infrastrutture realizzate sono legittimi fortissimi dubbi.
Ma torniamo al dopo-Expo e alla vicenda dei terreni. Il piano economico iniziale prevedeva che fossero in parte dedicati a un grande parco, in parte edificati a uso privato. Infatti era prevista la rivendita di tali terreni resi edificabili realizzando una rilevante plusvalenza: si parla di un prezzo di alienazione di 300 milioni sui 160 di costo. Costo di acquisto che era risultato rilevantissimo, a favore dei proprietari privati, in relazione al precedente uso agricolo dei terreni stessi (la vicenda fu molto chiacchierata, a suo tempo). Ma se tali soldi fossero stati recuperati con profitto, almeno i contribuenti non sarebbero stati danneggiati, anzi.
Tuttavia l’asta andò deserta né, si badi, sembra vi siano state contrattazioni successive al ribasso, al fine di recuperare almeno parte di quei soldi. Apparentemente la disponibilità pubblica di quei terreni fece tutti contenti, esclusi gli ignari contribuenti che li avevano pagati nell’implicita ipotesi di recuperarli.

Dal cilindro salta fuori Human technopole

Rimaneva tuttavia aperto il problema di che fare dell’area. Si sono nel tempo susseguite una serie di ipotesi, ed è stato anche promosso un concorso di idee, apparentemente senza esito. Si sono fatte ipotesi di strutture sportive o universitarie, poi di uso provvisorio per ospitare migranti, e molte altre. Il tutto senza esito.
È intervenuto salvificamente il governo, promettendo di realizzarvi, con ingenti investimenti sia iniziali che per l’esercizio, un centro di ricerca dedicato alle scienze per la salute, nominato Human technopole. Che, si badi, all’inizio doveva essere gestito da una importante e collaudata struttura di ricerca genovese. Scelta un po’ curiosa, data la vastità e il rilievo di molti istituti accademici milanesi impegnati con successo nello stesso settore. In ogni caso, questo nuovo complesso di edifici (perché di questo per ora sostanzialmente si tratta) coprirebbe una parte ridotta dell’area, anche se di grande parco non si sente attualmente più parlare.

Ma l’innovazione nasce anche nei garage

Immediatamente è stato fatto notare da fonte autorevolissima – la senatrice a vita Elena Cattaneo con una lettera al Corriere della Sera – che la disponibilità di spazi fisici è scarsamente rilevante per far avanzare la ricerca tecnico-scientifica, della quale il nostro paese ha disperatamente bisogno. Basti ricordare, per farsi un’idea della scarsa rilevanza della qualità degli spazi fisici, i garage in cui sono nate le principali innovazioni informatiche del secolo scorso.
Inoltre Milano abbonda di edifici e spazi inutilizzati, a volte nelle stesse strutture universitarie.Come valutare allora questa ulteriore spesa di (scarsi) denari pubblici dal punto dell’utilizzazione dell’area Expo? Sarebbe necessario, e opportuno, fare una analisi costi-benefici rispetto a localizzazioni alternative. La contiguità fisica di ricercatori di alto livello è sicuramente un fattore importante, ma solo come bacino di forza lavoro. E l’esempio della Silicon Valley è rilevante. Ma la contiguità è significativa a livello di residenze, la Silicon Valley si estende su un’area molto maggiore di quella di Milano. Lo stesso vale per altre “concentrazioni di cervelli”, come Boston o Cambridge. Esistono su realtà urbane articolate e attrezzate, e hanno strutture multidisciplinari oggi importanti per i fenomeni noti comecross-fertilization della ricerca scientifica più recente.
L’operazione in corso di riutilizzazione dell’area Expo suona  molto come una accelerazione non del tutto meditata per evitare di rendere clamorosa la mancata, e promessa, vendita dei terreni per recuperare fondi pubblici. Peccato che questa operazione sia fatta spendendone altri.

MARCO PONTIDSC_0025

Marco Ponti insegna economia dei trasporti, prima a Venezia e da tre anni al Politecnico di Milano. Ha svolto attività di consulenza per la Banca Mondiale, il ministero dei trasporti, le Ferrovie dello Stato e del ministero del Tesoro occupandosi di regolazione del settore aereo e autostradale. Ha partecipato come esperto al primo e al secondo Piano Generale dei Trasporti. Svolge attività di ricerca nell’ambito dei modelli trasporti-territorio, di analisi di fattibilità economica e finanziaria dei progetti (versioni avanzate dell’analisi costi-benefici), regolazione economica e liberalizzazione del settore (tecniche di gara, regole di accesso alle infrastrutture ecc.) e di “public choice”.

lavoce.info/Il dopo-Expo e Human technopole (Marco Ponti)

Industria 4.0 : gli investimenti che dovrebbe fare

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Senza investimenti niente crescita, ripetono spesso Renzi e Padoan E a incoraggiare gli investimenti in nuove tecnologie è dedicato il piano Industria 4.0 del ministro Calenda. Ma non tutti gli incentivi vanno bene: servono se rimediano a indubbie insufficienze del settore privato. E per decidere, meglio lasciar da parte le “cabine di regia”.

Quegli investimenti che Industria 4.0 dovrebbe fare

Per rilanciare il nostro sistema produttivo, Industria 4.0 dovrebbe colmare il ritardo nell’adozione delle Tic, con interventi per la diffusione della banda larga e dei servizi di cloud computing. Come inserirsi nelle catene globali del valore. Il secondo articolo di analisi del piano del governo.

Cos’è Industria 4.0

Nell’articolo precedente ho analizzato alcuni dati sul grado di penetrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic). L’analisi offre spunti utili per ragionare sul piano Industria 4.0, ovvero la quarta rivoluzione industriale. Cito dalla presentazione del ministro Calenda a Milano: si tratta di un modo di organizzare la produzione basato su macchine interconnesse e sull’analisi di big data. Al di là del marketing, il piano mira all’aumento della penetrazione delle tecnologie digitali nel sistema produttivo italiano sia attraverso interventi infrastrutturali (banda larga) sia con incentivi agli investimenti (superammortamento e iperammortamento, crediti di imposta per spese in ricerca e sviluppo).
Nel 2012 per un rapporto sugli incentivi alle imprese curato assieme a Francesco Giavazzi, elaborammo un semplice criterio per decidere se una misura fosse ammissibile. Primo, deve rimediare a qualche fallimento di mercato. Secondo, lo strumento utilizzato deve essere di provata efficacia. I due criteri sono utili per valutare l’approccio di Industria 4.0.
In via generale, le linee guida sono condivisibili. Si rinuncia a scegliere specifiche aree di intervento (politiche verticali) per focalizzarsi su “fattori abilitanti” (politiche orizzontali o di contesto): non è il ministro che può sapere dove andrà il mondo, meglio lasciarlo decidere agli imprenditori. In termini di strumenti di intervento, si privilegiano quelli automatici, come il credito d’imposta o l’ammortamento maggiorato, rispetto ai bandi a progetto. Anche qui, l’evidenza mostra che è la strada giusta: i primi possono funzionare, soprattutto se mirati alle piccole imprese, mentre non c’è evidenza robusta di un incentivo a bando che sia stato efficace.

LEGGI ANCHE: Human technopole : un caso di sviluppo tecnologico a rischio

Finanziare gli investimenti immateriali

Il punto su cui servirebbe una maggiore focalizzazione è la scelta di cosa finanziare, soprattutto dati i vincoli di spesa dello stato. Non tutti gli interventi annunciati ovviano a un chiaro fallimento di mercato. Ad esempio, non credo che la sfida competitiva si vinca incentivando genericamente gli investimenti in macchinari col superammortamento. La legge “Sabbatini” è uno strumento vecchio ed è tempo di mandarlo in pensione. Meglio concentrare le risorse sugli investimenti immateriali, che per cultura imprenditoriale, esternalità e rischiosità sono più soggetti a problemi. E sono l’elemento su cui si vince o si perde la sfida competitiva nei paesi avanzati.
Possiamo essere ancora più specifici. La teoria e l’evidenza vista nell’articolo precedente ci dicono due cose. In primo luogo, pesa la struttura dimensionale delle imprese. Una caratteristica di molte Tic è una forte componente di costo fisso, che rende poco conveniente l’adozione da parte delle piccole imprese. Fanno eccezione le tecnologie cloud based, dove un’impresa può pagare un costo in base all’utilizzo, lasciando al fornitore di servizi quello fisso di fare manutenzione, gestire la sicurezza, aggiornare i software e così via. Guarda caso, la diffusione dei servizi di cloud computing ha un andamento completamente opposto rispetto al resto delle Tic: il tasso di penetrazione è quasi quadruplo in Italia rispetto alla Germania (42 per cento rispetto a 11 per cento); le differenze fra classi dimensionali sono molto contenute.
Il cloud computing è una tecnologia che potrebbe rispondere alle esigenze e specificità delle Pmi. Importante quindi favorirne la diffusione. Bene accelerare sulla diffusione capillare della banda larga. È necessario anche garantire un quadro normativo di riferimento chiaro e certo: le imprese italiane riportano che l’incertezza al riguardo è più importante nel limitarne l’utilizzo rispetto al costo dei servizi.
L’altro aspetto riguarda la diffusione delle tecnologie che permettano alle imprese di inserirsi nelle catene globali del valore, dove si registra un ritardo anche a parità di struttura dimensionale. Il processo dovrebbe essere guidato dalle “capofila”, cioè da imprese medio-grandi che spingono i loro fornitori a seguirli. La presenza di una platea ristretta di imprese medio-grandi in Italia riduce il tasso di penetrazione. Dato che il problema sono le esternalità di network — coordinare l’investimento lungo tutta la catena clienti-fornitori –, si dovrebbero prevedere incentivi agli investimenti a livello di network stesso. Ad esempio, l’impresa capofila potrebbe stilare una lista dei propri fornitori, i quali avrebbero accesso a crediti d’imposta per investimenti in tecnologie di tipo Scm (supply chain management). Le agevolazioni potrebbero estendersi a spese per formazione del personale, che sono un aspetto in cui il ritardo italiano è molto forte, particolarmente fra le Pmi.
Il sistema produttivo italiano sconta un ritardo nell’adozione delle Tic. Abbiamo bisogno di una politica industriale “umile”, che utilizzi la teoria economica e l’evidenza empirica per capire dove concentrare le poche risorse disponibili. Il ministro si consulti, ascolti e poi decida. Non credo che la “cabina di regia” in formato assembleare, di cui si sono viste alcune foto su internet, sia il modo migliore per formulare e realizzare il progetto.

FABIANO SCHIVARDISchivbardi

È titolare della Rodolfo Debenedetti Chair in Entrepreneurship presso l’Università Bocconi. Si interessa di economia industriale e del lavoro, focalizzandosi in particolare su produttività e demografia d’impresa. I suoi lavori recenti considerano gli effetti della struttura dimensionale e proprietaria sulla performance delle imprese. In precedenza ha insegnato presso la LUISS e l’università di Cagliari. Dal 1998 al 2006 ha lavorato al Servizio Studi della Banca d’Italia, dove è stato responsabile dell’Ufficio Analisi Settoriali e Territoriali dal 2004. Ha conseguito il Ph.D. in Economia presso la Stanford University e la laurea e il dottorato presso l’Università Bocconi. È fellow dell’Einaudi Institute of Economics and Finance (EIEF), dell’IGIER e del CEPR. I suoi saggi sono stati pubblicati su riviste internazionali e nazionali. Redattore de lavoce.info.

lavoce.info/Quegli investimenti che Industria 4.0 dovrebbe fare (Fabiano Schivardi)

Bonucci su Sarri: “Parole fastidiose le sue ma potrebbe essere una mossa per caricare la squadra”

Leonardo Bonucci ha commentato così le parole Di Maurizio Sarri riguardo lo strapotere della Juventus in campionato:
“Non fa piacere sentire queste parole da un allenatore. Quella di Sarri, però, potrebbe essere stata una mossa per caricare ulteriormente la squadra togliendo le pressioni dalle spalle dei suoi uomini”.

Soldati: “Stadio di proprietà grande vantaggio. Zapata? A fine prestito parleremo con il Napoli”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto Franco Soldati, presidente dell’ Udinese. Ecco quanto evidenziato:
“Contro la Juventus cercheremo di fare un bel regalo al Napoli, magari ripetendo il risultato della scorsa stagione. La sconfitta a Bergamo mi ha sorpreso, va dato grande merito all’ Atalanta che ha fatto una grande gara.
Il nuovo stadio ha attirato nuovi imprenditori. Abbiamo ottenuto notevoli vantaggi superando le aspettative. De Laurentiis è un grande imprenditore, avere uno stadio di proprietà sarebbe certamente positivo per la società e i tifosi.
Zielinski? Un grande giocatore che sta facendo molto bene. Del resto Sarri lo conosce molto bene.
Zapata? A Udine si trova davvero bene e siamo contenti per questo. Quando finirà il prestito valuteremo cosa fare con il Napoli”.

Koulibaly, l’ agente: “Rinnovo? Un piacere. Ad inizio gennaio partirà per la Coppa d’ Africa”

Bruno Satin, agente di Kalidou Koulibaly, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte nel corso di Marte Sport live. Ecco quanto evidenziato:
“Ha vissuto un’estate complicata, è logico che necessiti di un po’ di tempo per tornare al top. Ci siamo sentiti ieri, era deluso per la sconfitta a Bergamo. La gara con l’Atalanta è arrivata al termine di un ciclo di partite difficili e magari la squadra è calata sul piano mentale. Il Napoli ha preso il gol subito in avvio ma non è riuscito a recuperare”.
Coppa d’Africa? “Comincia il 14 Gennaio, dovrà aggregarsi alla Nazionale quindici giorni prima”.
Rinnovo? “E’ stato un piacere, devo dire una trattativa molto tranquilla. Per quanto riguarda la clausola sono cose riservate”.

I risultati, la classifica e il prossimo turno del campionato Under 15

I risultati, la classifica e il prossimo turno del campionato Under 15

Questi i risultati della terza giornata del campionato Under 15 2016/2017:

Juve Stabia-Teramo 3-0

Foggia-Melfi 0 -1

Fidelis Andria 1928-Unicusano Fondi Calcio 1-0

Lupa Roma-Racing Club Roma 1-1

Monopoli-Paganese Calcio 1-2

Casertana-Sambenedettese 2-0

 

Il prossimo turno:

Melfi -Monopoli

Paganese-Fidelis Andria 1928

Racing Club Roma-Foggia

Sambenedettese-Juve Stabia

Teramo-Lupa Roma Unicusano

Fondi Calcio-Casertana

 

La classifica:

Posizione

Squadra

Giocate

V

N

P

Reti

Diff.

Punti

1

(1)

JUV

Juve Stabia

3

3

0

0

10:1

9

9

2

(3)

CAS

Casertana

3

2

0

1

10:5

5

6

3

(2)

SAM

Sambenedettese

3

2

0

1

6:3

3

6

4

(4)

PAG

Paganese Calcio

2

2

0

0

5:2

3

6

5

(5)

LUP

Lupa Roma

2

1

1

0

3:1

2

4

6

(10)

FID

Fidelis Andria 1928

3

1

1

1

2:3

-1

4

7

(6)

MON

Monopoli

3

1

0

2

3:4

-1

3

8

(8)

UNI

Unicusano Fondi Calcio

3

1

0

2

2:4

-2

3

9

(7)

TER

Teramo

3

1

0

2

4:8

-4

3

10

(12)

MEL

Melfi

3

1

0

2

1:6

-5

3

11

(9)

FOG

Foggia

3

0

1

2

2:5

-3

1

12

(11)

RAC

Racing Club Roma

3

0

1

2

4:10

-6

1

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I risultati, la classifica e il prossimo turno del campionato Under 17

I risultati, la classifica e il prossimo turno del campionato Under 17

Questi i risultati della terza giornata del campionato Under 17 2016/2017:

Juve Stabia-Teramo 1-1

Foggia-Melfi 1-1

Fidelis Andria 1928-Unicusano Fondi Calcio 0-1

Monopoli-Paganese Calcio 0-1

Lupa Roma-Racing Club Roma 1-1

Casertana-Sambenedettese 0-1

 

Il prossimo turno:

Melfi -Monopoli

Paganese-Fidelis Andria 1928

Racing Club Roma-Foggia

Sambenedettese-Juve Stabia

Teramo-Lupa Roma Unicusano

Fondi Calcio-Casertana

 

La classifica:

Posizione

Squadra

Giocate

V

N

P

Reti

Diff.

Punti

1

(2)

TER

Teramo

3

2

1

0

5:3

2

7

2

(1)

FID

Fidelis Andria 1928

3

2

0

1

5:3

2

6

3

(5)

SAM

Sambenedettese

3

2

0

1

4:2

2

6

4

(3)

JUV

Juve Stabia

3

1

2

0

5:1

4

5

5

(4)

LUP

Lupa Roma

2

1

1

0

6:1

5

4

6

(8)

PAG

Paganese Calcio

2

1

1

0

3:2

1

4

7

(6)

CAS

Casertana

3

1

0

2

4:5

-1

3

8

(7)

MON

Monopoli

3

1

0

2

2:4

-2

3

9

(11)

UNI

Unicusano Fondi Calcio

3

1

0

2

1:3

-2

3

10

(9)

FOG

Foggia

3

0

2

1

4:5

-1

2

11

(10)

RAC

Racing Club Roma

3

0

2

1

3:4

-1

2

12

(12)

MEL

Melfi

3

0

1

2

1:10

-9

1

 

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I risultati, la classifica e il prossimo turno del torneo Berretti

I risultati, la classifica e il prossimo turno del torneo Berretti

Questi i risultati della seconda giornata del torneo Dante Berretti 2016/2017:

Akragas-Juve Stabia 2-3

Messina-Catanzaro 2-3

Paganese -Vibonese 3-0

Reggina-Casertana 1-0

Siracusa- Catania 0-4

riposa: Cosenza

 

Il prossimo turno:

Casertana-Messina

Catania-Reggina

Catanzaro-Cosenza

Juve Stabia-Siracusa (diretta su ViViRadioWeb)

Vibonese-Akragas Città dei Templi

 

La Classifica:

 

Posizione

Squadra

Giocate

V

N

P

Reti

Diff.

Punti

1

(2)

CAT

Catania

2

2

0

0

8:1

7

6

2

(1)

CAT

Catanzaro

2

2

0

0

7:2

5

6

3

(3)

JUV

Juve Stabia

2

2

0

0

5:2

3

6

4

(3)

COS

Cosenza

1

1

0

0

2:0

2

3

5

(8)

PAG

Paganese

2

1

0

1

3:2

1

3

6

(5)

CAS

Casertana

2

1

0

1

1:1

0

3

7

(11)

REG

Reggina

2

1

0

1

1:4

-3

3

8

(8)

MES

Messina

2

0

0

2

2:5

-3

0

9

(6)

VIB

Vibonese

1

0

0

1

0:3

-3

0

10

(10)

AKR

Akragas Città dei Templi

2

0

0

2

3:7

-4

0

11

(7)

SIR

Siracusa

2

0

0

2

0:5

-5

0

 

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I carabinieri arrestano a Pescara un magrebino per spaccio

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Nella serata di ieri Carabinieri della Stazione di Pescara Scalo hanno arrestato, nella flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, Mohamed ELHANDI, 26enne, marocchino, con numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti. Poco prima delle 20.00 la pattuglia in servizio di perlustrazione, transitando in Piazza Muzii, nei pressi del mercato coperto, ha notato due giovani scambiarsi furtivamente qualcosa. Il gesto non è passato inosservato e sospettando che fosse appena avvenuta una cessione, i militari sono scesi per bloccare i due. Il nordafricano, accortosi della presenza dei militari, ha cercato di allontanarsi ma il suo tentativo è stato stroncato sul nascere, l’altro invece, non ha avuto nemmeno il tempo di provare. Quanto ipotizzato ha trovato pieno riscontro a seguito delle perquisizioni personali: addosso all’acquirente, un 21enne albanese, i militari hanno trovato un mezzo panetto di hascish ed una dose appena acquistata, per un peso complessivo di poco superiore ai 50 grammi di stupefacente. Il magrebino, a cui sono stati sequestrati 130 euro in banconote di piccolo taglio, ritenute provento di altre cessioni, è stato così condotto in carcere a San Donato, mentre l’albanese è stato segnalato quale assuntore alla locale Prefettura.

 

L’intervento dei militari non è passato inosservato ai numerosi avventori presenti al momento nei locali della zona della movida, i quali hanno manifestato pieno sostegno e apprezzamento per l’attività di polizia giudiziaria condotta.

Ecco le dichiarazioni del Maggiore Scarponi, comandante della Compagnia carabinieri di Pescara:

“L’arresto effettuato nel tardo pomeriggio testimonia la grande attenzione rivolta da parte dell’Arma alle problematiche legate alla movida del centro. Cesare Battisti e le vie limitrofe, luogo recentemente divenuto centro di aggregazione da parte di giovani della città e di tutta la provincia, è un bene da difendere e tutelare con servizi preventivi, come quelli svolti da tutte le forze di polizia durante il fine settimana, ma anche con una incisiva e continua attività repressiva, così da stroncare sul nascere fenomeni criminali che se non tempestivamente arginati rischiano di dilagare. Alta è quindi la soglia di attenzione da parte dei militari che contano sulla fattiva collaborazione della cittadinanza per far si che la zona rimanga luogo di divertimento e non diventi porto franco per lo sballo”.

 

Maksimovic: “Avevo già scelto Napoli un anno fa. Mihajlovic? Sono problemi suoi”

Queste le sue parole…

Nikola Maksimovic ha dichiarato alla stampa serba: “Mihajlovic ha fatto un sacco di interviste dicendo che avrebbe voluto tenermi con lui a Torino, ma la verità è che io avevo già un accordo per andare via. Già lo scorso anno dovevo andare al Napoli, ma non me lo hanno permesso. Queste cose le dissi anche a mister Sinisa che però continuava a dirmi che sarei rimasto anche se Cairo sapeva da tempo la mia scelta. Il giorno prima della mia esclusione dal match di Coppa attendevo una chiamata di Cairo per sapere cosa aveva deciso sulle offerte che mi arrivavano. Ho provato a chiamarlo, ma non mi rispose per tutto il giorno. Fu lì che decisi di andare via. Le parole di Mihajlovic? Sono problemi suoi. Gli sarò sempre grato, ma resto fiero della scelta che ho fatto. Il fatto che il Napoli abbia pagato molto soldi per il mio cartellino non mi mette pressione. Ho scelto l’azzurro perchè stiamo parlando di un club molto organizzato che gioca la Champions ed è da tempo ai vertici del campionato italiano”.

Gasperini: “Bergamo è l’ideale per Grassi. Sarri è stato mal interpretato”

Le sue parole

ESCLUSIVA – Pasquale Logiudice: “Fontana ha dato una fisionomia di gioco trovando i giusti automatismi”.

L’intervento di Pasquale Logiudice al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione di ViviRadioWeb abbiamo avuto come nostro ospite telefonico il direttore sportivo della Juve Staba Pasquale Logiudice. Tanti i temi trattati con il dirigente stabiese, analizzando la rosa della Juve Stabia e dei prossimi impegni in campionato delle vespe. Ecco alcuni frammenti della lunga intervista concessaci: 

La Juve Stabia si è imposta 3-0 contro la Vibonese. Un dato importante è stato soprattutto il recupero di Ripa e Capodaglio: Sicuramente è il loro recupero va visto positivo poter contare sull’ esperienza di calciatori importanti del loro calibro dal primo minuto. Ripa mancava dallo scorso campionato, Capodaglio quest’anno a parte le partite di Coppa Italia è mancato da inizio campionato e adesso siamo lieti di poter contare sul loro impiego.

Nel ritiro di Gubbio lei ci disse che la squadra non doveva puntare tutto su Ripa in quanto reduce da un infortunio poteva essere deleterio per nuovi problemi di ordine fisico. Adesso che ha recuperato fisicamente giocando tra l’altro 90 minuti effettivi, è un fattore  positivo in vista del prosieguo del campionato: È chiaro che se l’allenatore l’ha schierato per 90 minuti significa che l’ha visto idoneo. Siamo contenti che lui sia ritornato al gol e sicuramente darà il suo contributo. Noi come società abbiamo sempre creduto in lui anche nei momenti bui, pagare  un calciatore infortunato per un intero campionato dimostra un atto di fiducia da parte della società. Ci sono pochi calciatori forti del suo calibro in area di rigore tra le varie compagini di questo campionato e pertanto siamo convinti che può essere un calciatore importante per questa Juve Stabia.

Il presidente Manniello all’indomani della sconfitta di Catania, ai nostri microfoni  disse che questa squadra alla lunga poi avrebbe dimostrato il proprio valore. In effetti a parte la gara d’esordio, la Juve Stabia ha un rendimento pari a Foggia e Lecce: Spesso i risultati sono frutti di tante situazioni. A Catania perdemmo per una serie di episodi negativi e per di più abbiamo perso più per nostri demeriti. Abbiamo un organico importante pur cambiando tanto rispetto a Foggia e Lecce, i meriti vanno attribuiti al mister che quotidianamente lavora sodo assemblando la squadra al meglio, ha dato una fisionomia di gioco, nonostante non può disporre di 3-4 calciatori ancora out rispetto alle compagini citate che ci stanno precedendo.

Fontana domenica in sala stampa ha detto che la Juve  Stabia non dovrà guardare la classifica pur provando a dar fastidio a chi ci precede. Secondo lei, più che “fare da solletico” si può cercar di impensierire il trio Foggia, Lecce, Matera?: Personalmente non amo fare proclami, cerco di avvicinarmi alla realtà. Abbiamo allestito una buona squadra consapevoli di dover lottare contro importanti realtà. Sarà una battaglia, è chiaro che se qualche squadra verrà meno, noi abbiamo l’obbligo di provarci pur consapevoli che saranno in tre a disputare un campionato di vertice, non voglio illudere nessuno, altrimenti perdiamo la dimensione della realtà, con conseguenze drammatiche di andare in depressione al primo ko. Si, probabilmente loro ci guardano con un po’ di apprensione, consapevoli che non sarà una passeggiata giocar contro di noi.

Prossimo match vedrà la Juve Stabia di scena al “Granillo” di Reggio Calabria contro la compagine di Zeman, le sue aspettative contro il team calabrese: Sarà una partita difficile, sono preoccupato in particolare per il terreno di gioco che sicuramente non ci sarà d’aiuto per impostare tranquillamente il nostro gioco basato sul continuo possesso palla. È una buona squadra in ripresa, sta subendo anche pochi gol rispetto alle prime apparizioni, laddove notavo che poteva vincere o perdere a secondo delle azioni di gioco. Adesso la Reggina si è ben adeguata al campionato di Lega Pro adottando un 4-3-3 atipico. È una squadra aggressiva, principalmente giovane che ha messo in difficoltà Catania e Lecce, quindi i nostri avversari andremo ad affrontarli con la massima concentrazione, mantenendo fede alla filosofia di Fontana di imporre il nostro  gioco.

Direttore ci dica un resoconto medico dei tre infortunati Del Sante, Amenta e Salvi, oltre alle precarie condizioni di Zibert e Montalto non ancora al top: Ognuno di loro ha delle condizioni particolari da un punto di vista fisico. Zibert, Salvi e Amenta sono reduci da un infortunio, Montalto invece deve ritrovare una condizione diversa sicuramente migliore, lui che è arrivato da Trapani con ritmi diversi. Stesso dicasi per altri che non hanno avuto modo di prendere parte al ritiro hanno sofferto un po’ quest’ ambientamento. È chiaro che dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza, ma in questo momento chi sta giocando non sta facendo patire la loro mancanza. Tutti sono importanti, fortunatamente la loro condizione ci ha permesso di poter apprezzare anche altri calciatori. Il campionato sarà duro e lungo, di conseguenza  abbiamo bisogno di tutti gli effettivi, la dimostrazione che in questo momento la squadra non dipende dai solisti e a turno un po’ tutti si rendono decisivi e pronti a risolvere le partite.

Mastalli, uno dei talenti di questa squadra, nel suo ruolo da interno sembra essersi sbloccato dopo difficoltà iniziali visto che giocava davanti alla difesa:  Sicuramente sarà un  calciatore importante da tenere in considerazione per l’imminente futuro: Mastalli non è una sorpresa, un profilo importante visto che il ragazzo è un ’96 , già capitano della primavera del Milan e ha avuto modo anche di giocare nel Lugano. Si impegna tanto negli allenamenti, è un ragazzo serissimo che sta dimostrando il proprio valore, ha ancora margini importanti e secondo me può pensare a qualcosa di importante anche a livello di carriera. Il vero ruolo di Mastalli? Sicuramente non è un centrocampista centrale, il ragazzo si applica anche in quel ruolo pur di adattarsi in caso di necessità visto che non è il suo ruolo primario. Può giocare sia in un centrocampo a due o a tre, ha le giuste qualità e quantità, ed è un ragazzo abbastanza aggressivo e quindi si esprime bene in questi ruoli. Conta tanto l’entusiasmo di questi giovani che in questa fase iniziale ci stanno consentendo di stare aggrappati alle posizioni di testa con la mancanza degli “anziani”. Confidiamo in un recupero a breve scadenza, all’occorrenza poi nei momenti di difficoltà servirà anche un po’ di esperienza per il prosieguo del campionato.

In conclusione, possiamo considerare i playoff una fase della stagione laddove l’esperienza di determinati calciatori sarà importante; e quindi in vista di questa possibilità, la squadra ha svolto una preparazione in proiezione post season?: Per adesso reputo sia ancora prematuro parlare di valutazioni play-off. Noi abbiamo come esigenze di cercar di migliorare e di aver una conoscenza di squadra e nei suoi singoli settimana per settimana. Solo il tempo e il lavoro ti può permettere di prendere consapevolezza della propria forza. Il Foggia attuale infatti ha mantenuto l’ossatura della squadra costruita da Padalino reduce dalla promozione del torneo di Seconda Divisione, ha continuato la stessa filosofia di gioco con De Zerbi e attualmente con Stroppa gioca con gli stessi effettivi in organico. Noi adesso abbiamo l’obbligo di metabolizzare la filosofia del mister cercando di avvicinarci più possibile a loro,  con l’intento di migliorare e assemblarsi il più possibile in attesa dei vari recuperi di quei calciatori ancora fuori condizione.

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Zielinski: “A Napoli ho un grande allenatore. Milik? Lavora molto in allenamento”

Queste le sue parole

Piotr Zielinski ha dichiarato alla stampa polacca: “A Napoli va tutto bene anche se ho tanta concorrenza nel mio ruolo. Abbiamo un grande staff tecnico e un grande allenatore che ci sta facendo ruotare tutti. La concorrenza è positiva e può portare qualcosa di buono alla squadra. Milik? Lavora molto in allenamento e questo lo porta sempre a stare nel posto giusto nel momento giusto in gara. Il feeling tra noi due è buonoperchè so quasi sempre dove trovarlo quando devo impostare l’azione. Spero che questa intesa possa migliorare sempre più”.

Diawara, in allenamento è una furia: non si commetta un vecchio errore

I dettagli

Tre dei nuovi acquisti del mercato del Napoli devono ancora debuttare: il difensore centrale Lorenzo Tonelli ed i due centrocampisti Amadou Diawara e Marko Rog. Contro l’Atalanta – riferisce La Repubblica – ha fatto discutere “l’ennesima rinuncia del tecnico a due talenti” come il guineano ed il croato: in allenamento inoltre l’ex Bologna viene descritto dal quotidiano come una furia. Un avvertimento a chiudere il pezzo: “Guai se il loro utilizzo sarà subordinato a una questione di principio. Ci rimetterebbero tutti”.

Careca: “Ha ragione Sarri, ma noi siamo napolitanos e ci crediamo sempre”

Le sue parole

Come riferisce Il Corriere dello Sport, c’è stato (raramente) un calcio dominato da un solo padrone e nel settennato di Maradona, pur deambulando tra epoche e diversità varie, c’è stato un Napoli che ha fatto in tempo a prendersene due di scudetti. Anno di (nuova) grazia 1989-1990, Albertino Bigon sullo scranno e Re Diego incoronato ancora, ma stavolta avendo al fianco Antonio Careca, la Grande Bellezza del centravanti di quei momenti, che in Brasile non si perde nulla del «suo» Napoli: «Due considerazioni, sperando di centrare l’obiettivo. La prima: Sarri dice una verità, perché la Juventus ha l’organico più completo, direi anche quello più forte. La seconda: però è anche vero che noi siamo napolitanos e quelli come noi ci credono sempre, ci devono sempre credere».

Napoli-Roma, biglietti in vendita da domani

Lo riporta il sito ufficiale del club azzurro

Da domani alle 10 saranno in vendita i biglietti per Napoli-Roma, anticipo dell’ottava giornata di Serie A di sabato 15 ottobre alle ore 15.00 al San Paolo.

In attesa di comunicazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, resterà chiuso il Settore Ospiti, sarà vietato l’acquisto dei tagliandi ai residenti della Regione Lazio, disabilitati i punti vendita in Lazio e sono sospesi i programmi di fidelizzazione.

Questi i prezzi:

SETTORE    Prezzo
Tribuna d’Onore     Euro 90
Tribuna Posillipo    Euro   65
Tribuna Nisida    Euro   45
Distinti    Euro   35
Tribuna Family    Euro   10
Curve    Euro   25
Ridotto Tribuna Family: Euro 5

La SSC Napoli ricorda che per i possessori di tessera del tifoso Club Azzurro Card e di Fidelity Card, è possibile acquistare anche on line.

Per effettuare l’acquisto è sufficiente collegarsi al sito di Listicket.

Gli utenti saranno indirizzati al sito Listicket di Lottomatica, nel quale, dopo essersi registrati, potranno acquistare il biglietto caricandolo elettronicamente sulla Club Azzurro Card ( Tessera del Tifoso) e/o Fan- Away(Fidelity Card). Alla transazione potranno essere aggiunte, da Listicket, commissioni di pagamento.

Questa modalità di vendita prevede che il titolo di accesso venga associato alla Club Azzurro Card e/o Fan-Away, che, quindi, dovrà essere utilizzata sia per inserire il numero identificativo al momento dell’acquisto, sia per l’accesso ai tornelli dello stadio tramite la lettura del codice a barre.

Il documento segnaposto deve essere obbligatoriamente stampato e presentato ad ogni richiesta del personale di controllo presente allo stadio, ma il documento segnaposto, da solo, non rappresenta titolo d’accesso valido per l’ingresso.

Infatti per accedere allo stadio, è indispensabile portare con sé la propria Club Azzurro Card , il documento segnaposto ed un documento di riconoscimento.
La SSC Napoli ricorda che per gli utilizzatori della Club Azzurro Card ( sia abbonati, che utenti di singolo evento), per ogni settore vi sono degli ingressi riservati.

sscnapoli.it

Gazzetta attacca Sarri: “Arrendersi già ora è irriguardoso e pericoloso”

I dettagli

Si può sdrammatizzare per la sconfitta di Bergamo, ma la resa non si può accettare. E’ l’analisi della Gazzetta dello Sport, critica nei confronti di Maurizio Sarri perchè “arrendersi dopo appena sette giornate di campionato è irriguardoso per tutto l’ambiente e soprattutto pericoloso, perché psicologicamente può influire in maniera negativa sulla squadra“. Le sue parole non verranno condivise dal presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, che nelle prossime ore tornerà in Italia dopo il lungo viaggio in Cina: “Dire che la Juventus farà un campionato a sé significa gettare la spugna”.

RETROSCENA – De Laurentiischiama Giuntoli dopo Bergamo: sarà al San Paolo con la Roma

I dettagli del retroscena

La Repubblica riferisce che il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha voluto rapportarsi con il direttore sportivo Cristiano Giuntoli per farsi raccontare tutto dopo il ko rimediato dagli azzurri contro l’Atalanta, “l’autoesilio del presidente del Napoli ha ormai i giorni contati” perchè tornerà a seguire la squadra da vicino. Dopo quasi due mesi di assenza, infatti, De Laurentiis tornerà al San Paolo in occasione della sfida di sabato 15 ottobre contro la Roma.

Insigne, il Napoli vuole una nuova bandiera

Il talento azzurro è a caccia di riscatto

Secondo Il Mattino, Insigne che è considerato un punto fermo dal club azzurro, come ribadito più volte dal presidente De Laurentiis, deve, però, ancora definire il suo rinnovo contrattuale: il discorso è slittato dopo un primo contatto tra gli agenti e il presidente azzurro a luglio nel ritiro a Dimaro. Se ne riparlerà più avanti mentre in questa fase sono arrivati gli annunci dei rinnovi di Koulibaly e Albiol, dopo quelli precedenti di Callejon e Hamsik e sono in arrivo quelli di Hysaj, Mertens e Ghoulam. Trattativa ancora da mettere a punto quella del rinnovo di Insigne con relativo aumento economico e il punto di convergenza da trovare sulle nuove cifre. Ragionamento da allargare al progetto che legherà Lorenzo al Napoli del presente e del futuro: la volontà di base del club è di far diventare il napoletano una bandiera e quella di Insigne di diventare un simbolo negli anni della squadra della sua città. In questo momento la voglia di Insigne è solo di sbloccarsi al più presto e di segnare il primo gol stagionale con il Napoli: in questa sosta avrà modo di lavorare con Sarri e il preparatore atletico Sinatti.