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Dumitru: “La mia esperienza al Napoli non è stata delle migliori”

Le parole di Nicolao Dumitru

Nato in Svezia, da padre rumeno e madre brasiliana, ma lui è italiano, parliamo di Nicolao Dumitru ora in prestito al Nottingham Forrest. Il calciatore ha rilasciato un’intervista ad alcuni media svedesi: “Sono nato in Svezia e devo molto a questo paese, ma mi sento italiano e i miei agenti stanno facendo di tutti per sistemare la situazione burocratica. L’anno dopo il mio arrivo al Napoli è stato molto complicato, hanno iniziato a prestarmi in giro, poi in Grecia ho iniziato a giocare bene e adesso qui al Nottingham voglio fare bene”.

Calcio femminile: Chieti – Como 2 – 0. Prima storica vittoria neroverde

Dopo la pesante sconfitta subita al “Rigamonti” di Brescia per 6 – 0 contro la corazzata locale nel match d’esordio della massima serie, le neroverdi della Chieti calcio femminile hanno colto un importante quanto storico successo contro il Como, altra squadra neopromossa come le abruzzesi, e diretta concorrente per la conquista della salvezza. Il 2 – 0 con il quale le neroverdi hanno liquidato le loro rivali lariane, infatti, rimarrà nella storia del calcio femminile neroverde per essere stato  il primo successo raggiunto in seria A dal team teatino.

Fasi iniziali del primo tempo con le due squadre abbastanza bloccate ed entrambe sottotono, ma con il gioiellino teatino, Gloria Marinelli, che al 18’ è riuscita a sbloccare il match con una discesa a rete partita dalla trequarti avversaria, e conclusa con un tiro sul quale nulla ha potuto l’estremo difensore lariano.

Seconda frazione nella quale il Chieti si è mostrato più pimpante e tonico, trovando anche la rete del meritato raddoppio, sempre con Gloria Marinelli, interessante ragazza classe ’98, già nel giro della nazionale Under 19. Dopo il 2 – 0 griffato dalla ragazza nativa di Agnone, la formazione lariana nel tentativo di trovare la rete che potesse riaprire il match, ha prestato il fianco al micidiale contropiede delle neroverdi, che sono andate più volte vicine alla rete del 3 – 0: solo la bravura del portiere ospite ha evitato il tris al Como.

Dopo le due settimane di stop previste del calendario, le neroverdi saranno attese da una trasferta insidioso contro il Cuneo, altra diretta concorrente per la salvezza. Ma le ragazze di Lello di Camillo, dopo il balbettante esordio contro le leonesse d’Italia, hanno dimostrato questo pomeriggio di essere una squadra preparata e pronta a vendere molto cara la pelle contro qualsiasi avversario.

Ecco le dichiarazioni rese a fine gara dal mister delle neroverdi, Lello Di Camillo: “Nel primo tempo la squadra non mi è piaciuta molto. Eravamo un po’ sottotono. Sicuramente abbiamo fatto meglio nella ripresa, e dopo la rete del 2 – 0 potevamo tranquillamente dilagare: ma va bene così. Era importante risollevarsi dopo la sconfitta di Brescia e ci siamo riusciti alla grande. Ora abbiamo una trasferta molto delicata a Cuneo, contro una formazione difficile da affrontare. Abbiamo 15 giorni di tempo per preparare al meglio questa sfida. Sono contenta della prestazione di Gloria Marinelli, alla quale all’inizio avevo chiesto di non andare troppo incontro alla palla, ma di cercare la profondità, cosa che lei riesce a fare molto bene. Inizialmente non mi ascoltato, ma dopo alcuni minuti ha seguito i miei diktat e i risultati si sono visti. Sono molto contento per lei e per tutta la squadra.”

Non potevano mancare le dichiarazioni della protagonista della prima storica vittoria della Chieti calcio femminile in serie A, Gloria Marinelli: “Sono molto felice per questa mia doppietta, soprattutto per la vittoria, importantissima per il morale e per la classifica. Mi auguro di potere segnare ancora tanti goal con questa maglia, diventando la bomber di questa squadra. Volevo ringraziare il pubblico che ci è venuto a sostenere e soprattutto gli ultras del Chieti, che hanno mantenuto la promessa di venirci a sostenere. Ci auguriamo di potere contare su un apporto di pubblico sempre maggiore all’Angelini. Il loro incitamento è fondamentale per noi.”

Bocche cucite in casa lariana: nessun tesserato del Como, infatti, ha ritenuto opportuno rilasciare dichiarazioni al termine del match nella sala stampa del “Guido Angelini” di Chieti.

CHRISTIAN BARISANI

Reggina-Juve Stabia, la presentazione del match

Per l’ottava giornata del campionato di Lega Pro Girone C, si affronteranno domani con fischio d’inizio fissato alle ore 20.30 presso lo stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria, i padroni di casa della Reggina e la Juve Stabia.
Gli amaranto sono una società blasonata con tanti anni di serie A alle spalle. Grazie al ripescaggio, lo scorso agosto sono tornati tra i professionisti dopo un anno di purgatorio in serie D. La società è passata dalle mani di Lillo Foti a quelle di Mimmo Praticò e dopo una sola stagione con la denominazione “Reggio Calabria” la società è tornata a chiamarsi Reggina, per la gioia dei tanti supporters reggini.
I calabresi navigano, attualmente, a metà classifica con sette punti frutto della vittoria nel derby con il Messina per 2-0 e dei tre pareggi con Akragas, Catania e Monopoli, ai quali si aggiungono le sconfitte con Fondi e Lecce, quest’ultima subìta nell’ultimo turno.
Nonostante un inizio di campionato altalenante e la giovane età della rosa, la Reggina può contare su giocatori come il terzino Cane, il centrale Kosnic, il centrocampista Botta, l’esterno ex Ischia Porcino e gli attaccanti Oggiano e Coralli, solo per citarne alcuni. In rosa, oltre all’ex De Bode, ci sono tanti giovani interessanti come il terzino Maesano, i centrocampisti Bangu e Lo e l’attaccante Tommasone. Il tecnico dei reggini è il figlio d’arte Karel Zeman, figlio di Zdenek.
In casa la Reggina è ancora imbattuta e ha conquistato, al Granillo, 5 punti in 3 gare. Le vespe di Fontana, ex giocatore della Reggina, invece sono reduci dalla vittoria sulla Vibonese e vogliono migliorare il ruolino di marcia esterno che le ha viste conquistare 4 punti in 3 gare. Il tecnico dovrà fare a meno di Salvi e Amenta infortunati e di Montalto influenzato.
Qualche dubbio per Fontana che ritrova Del Sante, l’ex Zibert e soprattutto Ripa, in ottima forma dopo la tripletta alla Vibonese. Le due squadre non si affrontano dalla stagione 2014-2015 in cui le vespe superarono 2-1 al Menti l’allora squadra di Ciccio Cozza per 2-1 grazie alle reti di Di Carmine e Romeo che ribaltarono il gol di Armellino. Nel match di ritorno, gli uomini di Pancaro impattarono 0-0 al Granillo contro la squadra allenata da Alberti, subentrato proprio a Cozza. Dopo il match di domani, la Reggina sarà ospite della Casertana e le vespe ospiteranno il Foggia.
Ecco le probabili formazioni:
REGGINA (4-3-3): Sala, Cane, Kosnic, Gianola, Possenti, De Francesco, Botta, Bangu, Oggiano, Coralli, Porcino.
JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Morero, Atanasov, Liotti, Capodaglio, Izzillo, Zibert, Kanoute, Ripa, Lisi.

Da top col Napoli a flop con la Polonia: la parabola di Piotr Zielinski

A Napoli campione, ma Zielinski non convince in patria

Una stella relativamente giovane ma pronta a brillare ed irradiare, attraverso la sua luce, il Napoli, e Napoli, per molti anni ancora. Piotr Zielinski (22) è arrivato all’ombra del Vesuvio dopo una lunga trattativa e molte insicurezze, dovute alle pressioni intense di Klopp che l’avrebbe voluto con sé al Liverpool.

I PENSIERI DEL GIOVANE PIOTR

E’ abbastanza semplice immaginare il comportamento adottato da un ragazzo 22enne che si trova di fronte ad una delle scelte più  importanti della sua vita. Solo tanta confusione nell’anima di Piotr, tanta ansia, e quella paura di sbagliare, di pentirsi della scelta fatta, di non riuscir a fare il definitivo salto di qualità, che si auspicava lasciando Udine ed Empoli, due città e due squadre fondamentali per il suo percorso di crescita. Da un lato il mago Jurgen, e dall’altra l’allenatore che l’ha lanciato nel calcio che conta, Maurizio Sarri. Due strade. Un bivio. Una monetina che gira e che può determinare il tuo futuro. Il caso, l’angoscia.

LA SCELTA

Per un po’ di tempo, durante il lungo e caldissimo calciomercato estivo, il ragazzo è apparso molto vicino ai reds, con buona pace del tecnico toscano e di Giuntoli. Alla fine, però, col Liverpool tutto è saltato, e Zielinski ha firmato con i partenopei. Secondo il parere di alcuni, il ragazzo polacco avrebbe rifiutato la destinazione inglese, in favore del club azzurro. Difficile stabilire se si tratta del vero, dato il blasone del club inglese e della Premier League, a cui è sempre difficile dire no. E’ eppure è bello crederci.

CLASSE 94

Nelle prime due giornate di campionato, Zielinski ha dato dimostrazione di quasi tutte le sue qualità di inserimento, velocità, accelerazione, e possesso palla. Un artista del pallone, più che un geometra. Una testa calda, talvolta, che commette errori, anche banali, ma che sono diretta conseguenza della sua età e della sua inesperienza. E se comunque l’ambiente di Napoli, dalle mille difficoltà e paradossi, rimane ovattato e pronto a darti un’altra opportunità, in Nazionale tale spigliatezza può suscitare fastidio nei media, nella squadra e nel mister.

NEMO PROPHETA IN PATRIA 

In patria, Zielinski appartiene alla categoria di quei tipi di giocatori che potrebbero diventare top, ma che non alzano mai la asticella di un livello superiore. Una stella, dicevamo, destinata a brillare a metà. L’ex capitano della Polonia, Waldemar Prusik, ha analizzato il caso ed ha dichiarato: “Oggi non esiste un saggio in grado di dire quando Zielinski sarò importante per la propria nazionale. Forse non accadrà mai, perché il problema sta nella psiche. Abbiamo già avuto un paio di giocatori che brillavano nei club, ma che, nella scena nazionale, anche se hanno ricevuto un sacco di opportunità, hanno fallito.” Poche parole, ma secche e chiare quelle dell’ex calciatore polacco. Da top col Napoli a messo da parte con la Polonia: tocca a Zielinski conquistare anche il suo paese, a suon di grandi prestazioni con la maglia della sua nazionale e soprattutto con quella azzurra. Di nuovo ad un bivio, Piotr. Scegliere di diventare simbolo della sua nazionale, o accontentarsi di essere profeta lontano da casa.

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Fontana: ”Reggina squadra in salute. Vietato sbagliare atteggiamento” VIDEO

Per la consueta conferenza stampa della vigilia del match di domani tra Reggina e Juve Stabia, si è presentato in sala stampa il tecnico delle vespe Gaetano Fontana.
Ecco le sue parole:
“Siamo contenti di quanto stiamo facendo, sopratutto in casa. Aldilà della tecnica, in questa categoria conta l’atteggiamento che si ha in campo. Ripa? Sono felice per lui, si è meritato quella gioia. Ha lavorato tantissimo anche a giugno allenandosi da solo sotto il sole, ora si gode la meritata ricompensa. È una freccia in più nel nostro arco e sono certo che ci darà una grossa mano, anche se non dobbiamo forzare il suo graduale recupero. Situazione infortunati? Sono quasi tutti a disposizione. Zibert, Del Sante e Liviero sono pressoché recuperati e devo valutare, per loro e altri, il grado di recupero perché devo evitare di arrivare a metà gara con l’acqua alla gola per sostituzioni forzate. Daranno tutti una mano perchè questa è una rosa ampia e di qualità e quando staranno tutti al 100% avrò l’imbarazzo della scelta. Reggina? È una società blasonata con una tifoseria molto importante. Ho giocato li, anche da avversario delle vespe, e so che è un pubblico caloroso, classico del sud. La società, dopo la mia partenza, ha giocato anche in A e ha costruito una storia importante che ora vogliono ricostruire dopo il ripescaggio in C. Hanno una rosa giovane e in salute, non è assolutamente una partita scontata, sarà molto dura. Hanno perso immeritatamente a Lecce, se la sono giocata fino alla fine e il risultato di 1-0 lo dimostra. Ho visto le partite con Cosenza e Messina e vi assicuro che la Reggina è una squadra in salute che darà parecchio filo da torcere a noi e a tutti. Sono una squadra molto offensiva e che attacca con 5-6 elementi senza paura. Forse è merito anche della filosofia di Zeman che fa giocare all’attacco la sua squadra, in maniera simile al padre. Manto erboso? Non è nelle perfette condizioni ma non deve essere una scusa, è lo stesso sia per noi che per loro e dobbiamo solo valutare meglio determinate circostanze, non deve essere un alibi assolutamente. Loro tenteranno di fare la partita e noi cercheremo d’imporre nostro gioco. Ho fatto notare ai miei ragazzi che dobbiamo essere più cinici per evitare di gettare al vento, in ogni partita, punti importanti. I tifosi? Capiamo le difficoltà dovute alla distanza, quando ci sono sentiamo il loro supporto, domani giocheremo con la stessa mentalità per regalargli un’altra gioia.”

Reggina-Juve Stabia: parte la prevendita

Il comunicato del club gialloblè

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili, come da vigente normativa, ESCLUSIVAMENTE per i possessori della Tessera del Tifoso, i tagliandi di ingresso del Settore Ospiti dello Stadio “Oreste Granillo” di Reggio Calabria per assistere all’incontro di calcio Reggina-Juve Stabia, in programma domenica 9 ottobre alle ore 20,30 e valevole per la 8a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/17. La Reggina, nel rispetto delle direttive ministeriali, NON HA ADERITO al progetto “Porta un amico allo stadio”.

I biglietti sono in vendita al prezzo di € 12 comprensivi di diritti di prevendita, fino alle ore 19,00 di sabato 8 ottobre, presso i botteghini dello Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia.

S.S. Juve Stabia

Pedullà: “Wanda Nara faccia un regalo di Natale a De Laurentiis”

Le sue parole…

E’ arrivato l’annuncio del rinnovo di Mauro Icardi con l’Inter, scadenza 2021. Una non notizia, nel senso che era nell’aria da tempo, comprese le nuove cifre che legheranno l’attaccante al club nerazzurro. Si partirà da una base che con i bonus andrà a sfondare il muro dei 5 milioni. Poi una clausola da circa 110 milioni valida soltanto per l’estero. Un epilogo chiaro da mesi, già da quando Wanda Nara aveva incontrato in un paio di occasioni il Napoli, per una trattativa molto presunta e con margini vicini allo zero di andare in porto. Soprattutto un ottimo spot per la moglie-agente di Icardi, nell’ottica del ricco prolungamento strappato all’Inter. Ora più che avere una parte nel prossimo cinepanettone – anche questa una cosa enfatizzata – dovrebbe essere Wanda a mandare un cadeau a De Laurentiis per il prossimo Natale. In modo da ringraziarlo per la pubblicità fatta in tempi non sospetti. Il mega rinnovo è una prova provata.

alfredopedulla.com

Icardi-Napoli, Wanda Nara: “L’offerta di De Laurentiis era importante, mi propose un film…”

Le sue parole…

Wanda Nara, agente e moglie di Mauro Icardi, ha rilasciato alcune dichiarazioni al settimanale Sportweek: “Dissi ad Ausilio chiaramente: “Mauro deve rimanere o andarsene? Perché ci sono tante offerte”. Lui mi rispose: “allora mandamele”. Ci sono rimasta male perchè abbiamo preso casa a Milano, Mauro è contento qui. Però visto che Ausilio mi aveva chiesto di portargli le offerte, sono andata da lui con quelle del Psg, Napoli e Juve. C’era anche il Tottenham che però parlava direttamente con Ausilio. Mauro ha rinunciato a tantissimi soldi per restare all’Inter. La Juve ha cercato di prenderlo fino a due minuti prima di chiudere per Higuain”

E il Napoli?
“Una trattativa simile a quella con la Juve ma per canali diversi. I bianconeri sono stati silenziosi mentre De Laurentiis è più cinematografico. Anche la sua offerta era importante e meritava rispetto. De Laurentiis aveva in mente anche un progetto che coinvolgeva l’immagine di Mauro. Sapeva che in Argentina avevo lavorato in tv e mi ha proposto un film. Dove trovo il tempo con cinque figli?”

Arriva la conferma del Bologna: Antonio Mirante torna ad allenarsi

Il Bologna Calcio ha comunicato il ritorno agli allenamenti di Antonio Mirante

Grande notizia per gli appassionati di calcio, e soprattutto, per i tifosi di Castellammare di Stabia. Il portiere del Bologna, Antonio Mirante, ha ricevuto l’autorizzazione a riprendere gli allenamenti con la squadra. Sembra quindi che il periodo nero del portiere stabiese stia finalmente volgendo al termine.

Mirante, infatti, il 31 agosto scorso aveva accusato un malore, probabilmente di natura cardiaca, che aveva determinato lo stop del portiere ed un lungo iter di accertamenti finalizzato a comprendere il motivo del problema. Lo stop del portiere aveva anche costretto il Bologna a ributtarsi sul mercato per tesserare un nuovo estremo difensore, così da far recuperare Mirante con la dovuta calma.

In seguito, la società rossoblù era stata costretta ad escludere Mirante dalla lista di calciatori utilizzaibili in campionato. Come da noi chiarito, però, il portiere, a differenza di tutti i calciatori di movimento, può essere reinserito nella lista in qualsiasi momento della stagione (CLICCA QUI).

Ad Antonio va il nostro più forte in bocca al lupo!

Riportiamo i due comunicati con cui il Bologna ha chiarito negli ultimi due giorni la situazione di Mirante:

Antonio Mirante, dopo aver sostenuto ulteriori esami specialistici, come da protocollo previsto in questi casi, ha ottenuto l’autorizzazione per la ripresa degli allenamenti, in attesa di ricevere, dopo l’ultimo step di valutazione in programma a fine ottobre, l’idoneità definitiva per la ripresa dell’attività agonistica. (7 ottobre 2016)

 Ultima seduta della settimana questa mattina al centro tecnico: la squadra, dopo il riscaldamento atletico, ha svolto una serie di esercitazioni tecniche e una partitella a campo ridotto. E nel sabato di Casteldebole ecco una bellissima notizia per tutto il mondo rossoblù: ha ripreso infatti gli allenamenti in palestra anche Antonio Mirante. (8 ottobre 2016)

Raffaele Izzo

Scuola: servono i compiti a casa?

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Andrea Gavosto, dopo l’editoriale di ieri di Mattia Feltri sulla scuola e le parole della ministra Gianni a sua difesa, si chiede: Servono i compiti a casa?

Una maratona da evitare

Servono i compiti a casa? Da sempre la domanda perseguita i genitori, combattuti (si veda il brillante sfogo di Mattia Feltri sul giornale di ieri) fra la volontà di non contrastare le consegne degli insegnanti e l’umana comprensione verso i propri figli (e verso se stessi), costretti a trascorrere lunghe ore su esercizi che talvolta appaiono cervellotici. Come sempre, la risposta non è univoca, anche se l’Italia rappresenta un caso anomalo nel panorama internazionale per l’ammontare di ore spese a casa sui libri. Infatti, dopo i tapini cinesi (14 ore alla settimana) e russi (10 ore), i nostri studenti sono quelli che svolgono più compiti a casa: in media, quasi 9 ore alla settimana, contro le 6 degli statunitensi e le 5 di tedeschi e francesi. Guidano questa classifica, come sempre, i finlandesi che non svolgono nemmeno tre ore di lavoro a casa in una settimana, seguiti a ruota dai coreani. Sapere che i due migliori sistemi scolastici del mondo, almeno secondo le graduatorie Ocse, prediligano il lavoro a scuola anziché quello a casa suggerisce qualche riflessione.

Andiamo per ordine. Un ragionevole numero di esercizi da svolgere al di fuori dell’orario scolastico non è un male. Assegnare i compiti a casa costringe infatti gli studenti a assumersi delle responsabilità: capire che cosa è stato loro richiesto, trovare le risposte, valutarne la correttezza, sottoporsi al giudizio degli insegnanti (e al confronto con i compagni). È una prima dimostrazione di autonomia, di capacità di auto-organizzarsi, che va coltivata. Gli studi più recenti sottolineano come la coscienziosità sia il tratto personale più legato ai successi nello studio e nella vita: stimolare l’attitudine a porsi degli obiettivi, ad aumentare l’impegno, a non demordere di fronte agli ostacoli è uno dei principali insegnamenti che la scuola deve dare. La prima lezione, dunque, è che un po’ di compiti a casa vanno fatti: dagli studenti, però, non dai genitori (o da chi fa le ripetizioni). Altrimenti, abbiamo la totale de-responsabilizzazione dei ragazzi, che si limitano ad attendere la risposta esatta, senza fare alcuno sforzo, anzi un po’ impazienti perché hanno (ovviamente) di meglio da fare. Lo so che è gratificante per una mamma o un papà sentirsi utile ai figli (ci casco regolarmente anch’io), ma non è la scelta migliore dal punto di vista educativo.

 

La seconda lezione che possiamo trarre dagli studi internazionali è che dare molti compiti scava e accentua solchi di natura sociale fra gli studenti: tipicamente sono infatti i figli delle famiglie più istruite e benestanti che trascorrono più tempo a casa sui libri, perché i genitori sono più esigenti o perché hanno i mezzi per alimentare l’industria delle ripetizioni, spesso in nero, che è uno degli aspetti più disdicevoli della nostra scuola.

La terza lezione è che i compiti non devono servire a studiare ciò che il docente non è riuscito a completare in aula, come spesso avviene, o, peggio ancora, essere una punizione per il comportamento in classe: così davvero non servono a nulla. Le assegnazioni a casa devono essere strettamente legate a verificare se lo studente ha capito quello che è stato appena fatto a scuola: devono pertanto essere chiare e mirate e, soprattutto, i ragazzi devono ricevere un feedback immediato dall’insegnante. Le lunghe attese della correzione ne vanificano l’utilità.

Di sicuro – in questo Mattia Feltri ha ragione – il modello imperante nella scuola italiana (almeno alle medie e alle superiori, per fortuna meno alle elementari), basato sulle lezioni frontali a scuola e su caterve di compiti a casa, è vecchio e superato. La «buona scuola», come ci dimostrano le esperienze straniere, si fa, appunto, a scuola, allungando e diversificando l’orario, programmando insieme la didattica, creando piccoli gruppi omogenei di studenti, personalizzando i percorsi, per rafforzare chi ne ha più bisogno e insieme per permettere approfondimenti a chi è più avanti. In questo contesto, ancora quasi tutto da costruire in Italia, pochi compiti mirati a casa avrebbero un senso.

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lastampa/Una maratona da evitare ANDREA GAVOSTO

Maurizio Sarri: le parole post-Bergamo, resa o sprone?

Maurizio Sarri: le parole post-Bergamo, resa o sprone?
Ci risiamo, le piccole che diventano grandi. Avrà pensato questo Maurizio Sarri, mentre si avviava verso la conferenza stampa dopo la disfatta di Bergamo. E adesso dovrò spiegare a tutti questi soloni del calcio perché i nuovi non esordiscono dall’inizio, perché Gabbiadini non è tagliato per assistere una prima punta di peso, e cosa sta mangiando Hisaj per non riuscire a inseguire quel furetto del Papu Gomez. Mettendo da parte per una volta la sua spontaneità, Sarri ha deciso di partire dal campo: ha proposto un’analisi lucida e puntuale della partita, rendendo merito agli avversari, come lo sport dovrebbe insegnare a fare soprattutto quando si perde.
Soffermandosi però anche sui limiti del Napoli, su quei punti interrogativi e sulle amnesie che una squadra che affronta tre competizioni non si può permettere. Il cambio in difesa con Maksimovic, anticipato già in coppa, era annunciato ed obbligato, e tutto sommato possiamo dire che il serbo, gran fisico e velocità, sembra dare ottime garanzie, anche per il futuro. Buona l’intesa con il compagno di reparto, il granitico Koulibaly.
A centrocampo, già i rumors della vigilia parlavano di una tentazione di infilare qualche nuovo innesto, leggi Diawara e Rog, per far rifiatare i titolari. Se non li provi in questa occasione, dopo una roboante vittoria in coppa, che ha però anche sottratto notevoli energie fisiche e mentali, quando? E invece, Sarri ha preferito l’usato garantito, tenendo fuori il solo Allan, forse quello che più soffre dopo le lunghe cavalcate. Ci sta, ma le imprecisioni di Jorginho, legate anche alla furia dei centrocampisti atalantini, ha purtroppo reso impossibili le trame che ben conosciamo.
A chi fa notare a Sarri che non sempre i campioni si ambientano subito in italia, tirando fuori sempre l’esempio Platini, rispondiamo dicendo che in primis Platini mentre si ambientava, giocava ogni partita; inoltre, il campione di Marsiglia si era trovato nel mezzo di una rivoluzione calcistica, a livello di posizionamento del “dieci”, e in una compagine, la Juve di quegli anni, in totale e profonda riprogrammazione. E visto che siamo in argomento, andiamo alla dichiarazione chiave di Sarri, quella che ha scosso un po’ gli animi di tutti gli appassionati partenopei: la Juventus di quest’anno è di un altro livello rispetto a tutti gli altri. Detta così, sembra quasi che il mister si sia arreso, in ottobre! Molti a gridare che solo un mediocre si arrende quando mancano cento punti e più in palio.
Al di là se questa sia la verità o meno, forse chi è pervaso di lucida follia, avrà percepito una ventata di ambizione in quella frase; un professionista, sentendo queste affermazioni, magari si sarà chiesto in cuor suo se non sia il caso di dare l’anima, e cominciare a farlo da quei campi di provincia che per il Napoli di De Laurentiis sono sempre stato l’ostacolo maggiore. Tutti ricordiamo le vittorie prestigiose contro le grandi del nostro calcio, un po’ tutte sono state sorprese dalla foga degli azzurri. Sarri però ha voluto lanciare un messaggio ai suoi ragazzi: non serve a molto ben figurare contro le corazzate, se poi perdiamo punti per la strada contro le piccole, e il salto di qualità va fatto prendendo esempio dalla rabbia di chi da anni straccia il campionato. Diversamente, saremo costretti a guardare gli altri allontanarsi sempre più velocemente, e vederli esultare a maggio (se non con mesi di anticipo). Impegnarsi al massimo adesso, per non rimpiangere dopo. Il motto sarà: se non ora, quando?
a cura di Fabiano Malacario
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Segui la diretta radiofonica – Berretti Juve Stabia vs Siracusa, oggi dalle 14:45

Berretti Juve Stabia vs Siracusa, seguila su Vivicentro e Vivi Radio Web

Continua la stagione anche per la categoria Berretti della Juve Stabia, domani, infatti, alle ore 15, allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, è prevista la terza giornata del campionato Berretti Juve Stabia vs Siracusa. Le Vespette allenate da mister Domenico Panico affronteranno i siciliani alla ricerca dei tre punti in classifica. Un’eventuale vittoria permetterebbe alle Vespette di viaggiare a punteggio pieno.

Potrete seguire la diretta radiofonica su ViviRadioweb dalle ore 14:45 circa. Queste le modalità:

Cliccando questo link https://www.vivicentro.it/viviradioweb/

Come per il precedente turno casalingo, sarà eletto anche il primo miglior giocatore di giornata che vincerà un premio offerto da Fly Line Sport.

All’esordio tanti sono stati gli spettatori che hanno incitato i calciatori gialloblè per tutti i 90 minuti. Tant’è che anche mister Panico al termine della gara con la Paganese, ha sottolineato l’importanza di giocare in un impianto sportivo cittadino alla presenza di una buona cornice di pubblico.

Si spera che gli ottimi risultati ottenuti nelle prime due giornate di campionato (vespette imbattute), siano da traino all’afflusso di un numero sempre maggiore di spettatori che possano gremire la tribuna scoperta del Menti, in fondo i ragazzi se lo meritano.

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Napoli-Roma, si va verso i 50 mila spettatori

Napoli-Roma, si va verso i 50 mila spettatori

Contro la Roma si va verso i 50 mila spettatori. Negli ultimi tre giorni di vendite sono andati via trentamila tagliandi, ritmi a dir poco alti per il big match contro la squadra allenata da Luciano Spalletti. Inutile dire che il primato stagionale detenuto da Napoli-Benfica, dove c’erano 31.281 spettatori, sarà battutto di gran lunga dall’evento di sabato prossimo. Anche la Curva A e la Curva B sono verso il sold out.

Giannini: ai ”danni” di oggi risponde sempre riferendosi ad un ”ipotetico poi”

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La ministra Giannini sulla polemica dei troppi compiti a casa: capisco i genitori, ma stiamo introducendo nuovi metodi di lavoro in classe e fuori

Scuola, polemica sui troppi compiti. Giannini: con la riforma caleranno

ROMA – Le preoccupazioni dei genitori per i troppi compiti assegnati ai figli sono «comprensibili», perché «quando il carico supera certi limiti» è legittimo nutrire delle «perplessità». Ma non preoccupatevi, dice la ministra Stefania Giannini, con la nostra riforma le cose cambieranno, la scuola diventerà più innovativa.

Dei troppi compiti (o troppo pochi), se ne discute da anni. Non è detto che nulla sia cambiato, nelle classi aumenta in modo costante il numero di insegnanti che non siede solo in cattedra e non si limita ad assegnare dei compiti ma la strada da percorrere è ancora lunga e una parte dei genitori è deciso a far sentire la voce della sua protesta. Lo ha fatto ieri il Mattia Feltri dalle colonne della Stampa. Quest’estate era stata la volta del padre che aveva condiviso sui social una lettera in cui spiegava i motivi per cui aveva scelto di non far fare compiti estivi al figlio preferendo insegnargli a vivere.

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Scuola: servono i compiti a casa? /  Una maratona da evitare (Andrea Gavosto)

Ogni volta che il tema viene sollevato arriva una pioggia di commenti, il segnale che l’argomento è molto presente nella vita delle famiglie italiane. Cambiamenti possibili? Arriveranno con legge sulla Buona Scuola, assicura la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini. «Io penso che i compiti non si possano cancellare per legge e che la libertà d’insegnamento sia sacra», è la premessa del ragionamento della ministra. «La polemica sui compiti è un po’ stagionale – prosegue – Comprensibile quando il carico supera certi limiti così come sono comprensibili le perplessità di molti genitori. Ma proprio grazie alla Buona Scuola sta partendo un cambiamento culturale nella scuola con modalità innovative e interattive di lavoro in classe e fuori dalla classe. Il carico di compiti va ovviamente dosato a seconda dell’età degli alunni ma proprio con le nuove modalità previste dalla 107 sia i ragazzi che i docenti saranno maggiormente responsabilizzati».

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 Scuola: sempre più pletorica e totalmente fuori fuoco / Se il papà non riesce a fare i compiti della figlia (Mattia Feltri)  

Il problema però secondo gli addetti al settore è strutturale. Mario Rusconi, vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi, sottolinea il profondo divario esistente tra scuola primaria e media. «Mentre alla primaria si guarda molto alle competenze sociali, relazionali e di gruppo, la scuola media è ancora organizzata sul modello del vecchio ginnasio con molte discipline, con un uso pesante del libro di testo. In questo contesto i compiti hanno una funzione indispensabile ma bisogna farne la giusta quantità».

Se a scuola i nostri ragazzi si confrontano con formule astruse

Nessun veto contro i compiti anche per Beppe Bagni, presidente del Cidi associazione che rappresenta i docenti: «È giusto che ci sia un’attività da fare ma bisogna evitare il modello secondo cui in classe si ascolta e a casa si fa tutta la fatica da soli senza che la scuola possa guidare i ragazzi».

Le nuove generazioni sono troppo protette da soffocanti genitori

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vivicentro/Giannini: ai ”danni” di oggi risponde sempre riferendosi ad un ”ipotetico poi”
lastampa/Scuola, polemica sui troppi compiti. Giannini: con la riforma caleranno FLAVIA AMABILE

Rog: “Sarri e la società sono soddisfatti di me: il debutto arriverà presto”

Le sue parole…

Marko Rog ha parlato all’edizione croata di Goal: “Il mio ambientamento a Napoli procede bene. Non ho il posto garantito come alla Dinamo Zagabria, ma sono pronto a conquistarmelo. Parlando con Sarri e la dirigenza mi dicono che sono molto soddisfatti di me. Sono sicuro che ben presto potrò esordire con la maglia del Napoli anche se non è semplice”.

De Guzman, l’agente a De Laurentiis: “Noicancro del calcio? Quando deve cedere giocatori chiama gli agenti”

Le sue parole…

Recentemente Aurelio De Laurentiis ha definito i procuratori come il cancro del calcio. Fabio Parisi, agente di Jonathan De Guzman, ha rispoto a Tuttosport: “Innanzitutto va detto che i procuratori sono una componente essenziale del calcio. E poi… facciamo comodo alle società, sia per trattare un ingaggio e sia per vendere i giocatori, non solo prenderli. De Laurentiis quando deve cedere dieci giocatori chiama gli agenti, non il suo direttore sportivo…”

Giuntoli aveva preso Milik a prescindere da Higuain: coppia scoppiata col Pipita

Giuntoli aveva preso Milik a prescindere da Higuain

La Gazzetta dello Sport scrive su Milik e Gonzalo Higuain: “La storia del mercato estivo racconta che il d.s. Giuntoli aveva individuato Milik come attaccante da acquistare a prescindere dalla eventuale partenza di Higuain visto che il polacco avrebbe potuto fare da alternativa al Pipita o affiancarlo in attacco. De Laurentiis probabilmente se li immaginava insieme, poi è arrivata la Juve Forse per questo nei nuovi contratti di alcuni elementi azzurri non è stata inserita la clausola rescissoria. Per altri c’è un prezzo fissato ma solo per l’estero. Vedere Higuain in bianconero brucia non poco. Sta segnando quasi sempre e ora lo fa anche con la Seleccion”

La Decima Flottiglia MAS è e resta un patrimonio d’Italia

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Proseguendo nei miei innesti culturali sul filo dei ricordi e della Storia per la rubrica ”PILLOLE DI STORIA”, invio oggi questo mio contributo che ho titolato: La Decima Flottiglia MAS è e resta un patrimonio d’Italia.
IL MINISTRO LA RUSSA E LA DECIMA FLOTTIGLIA MAS – Gaffe? No! Ignoranza di chi accusava. La Decima Flottiglia MAS è e resta un patrimonio d’Italia.
Memorie del nostro  passato, la ”DECIMA FLOTTIGLIA MAS”.
La notizia è del dicembre 2010 ed io ne scrissi, su “Noi Polizia”, nel febbraio. Lo spunto mi venne da una polemica sorta per dichiarazioni fatte dall’allora Ministro della Difesa La Russa in occasione di una visita al reparto incursori della Marina Militare.
Dato l’orientamento nostalgico del Ministro, l’elogio fatto alla Decima MAS fu interpretato come rivolto alla Decima che continuò a combattere con i tedeschi dopo l’armistizio del settembre 1943 per cui, ancora oggi, credo che valga la pena far memoria di quel nostro  passato per cui, COME SU DETTO, inizio con questo ricordo la mia collabrazione con vivicentro.it e, a questa mia, farò seguito con altre.
Per ora c’è questa e riparto proprio dalla “nostalgica gaffe”  (come fu definita) dell’allora  Ministro della Difesa Ignazio La Russa che, in occasione di una visita alla caserma “Vannucci” di Livorno, nella sede del COMSUBIN (reparto incursori della Marina Militare per operazioni speciali) ebbe ad elogiare i Corpi militari speciali ricordando “la gloriosa Decima Flottiglia Mas, madre di tutte le specialità, orgoglio della nostra Marina e dell’intera Nazione”.
L’occasione fu colta al volo da alcuni politici appartenenti all’opposizione parlamentare che rivolsero al Ministro accuse di rigurgito di nostalgia.

Nella polemica sorta si distinsero, manco a dirlo, Antonio Di Pietro, che non volle perdere l’occasione per intervenire a sproposito e che, riferendosi al Ministro, affermò che “il suo cuore resta nero”.

Gli fecero da corona noti esponenti della Sinistra parlamentare di allora quali Filippo Penati, esponente della segreteria politica del P. D. (“Davvero un elogio di cui non si sentiva il bisogno soprattutto da parte di un ministro della Difesa”) e l’on. Roberta Pinotti, ex presidente della Commissione Difesa della Camera che, forte del suo ex prestigioso incarico, consigliò al Ministro

“di lasciare da parte le emozioni per un passato che l´Italia repubblicana ha combattuto e di concentrarsi sui messaggi da dare alle nostre Forze armate che rispondono alla Costituzione nata dalla lotta di Liberazione”.  

Né poteva mancare il comunista Diliberto che annualmente si preoccupava di andare a Mosca per rievocare il “passato glorioso” della sua Unione Sovietica dimenticando che fu l’accordo Molotov-Ribbentrop, nell’agosto 1939, ad innescare la seconda guerra mondiale e rendersi poi responsabile dello spaventoso eccidio dei prigionieri di guerra polacchi a Katyn.

Infine l’intervento, a sproposito, di un altro esponente del P.D., Ettore Rosato, che dichiarò:

“È l’unico ministro della Difesa che negli ultimi trent’anni abbia ricordato la Decima Mas ed è una cosa che non fa onore neppure agli uomini del Comsubin … Non era necessaria questa lode in quel contesto, in nessun contesto”.

Sin qui la “rievocazione” del momento politico di quel Dicembre 2010 ricordato e, dalle dichiarazioni su riportate, è evidente che i sullodati esponenti politici non sapevano che pensare in negativo, per cui si riferirono erroneamente a quel Reparto che, conservando arbitrariamente la denominazione di “Decima Flottiglia Mas”, dopo l’armistizio del settembre 1943, adducendo un preteso senso dell’onore, operò, alle dipendenze del Terzo Reich, una guerra di supporto per il trionfo di quel male assoluto che è stato il nazismo.

Doveroso quindi, per corretto ricordo, evidenziare oggi – ancora una volta – che quel Reparto aveva snaturato la sua impostazione marinara divenendo, di fatto, un’Unità di c.d. Fanteria leggera, che i Tedeschi utilizzarono, salvo l’intervento di un battaglione ad Anzio, pressoché esclusivamente in funzione antiguerriglia. E, soprattutto, durante la sua breve, infelice esistenza, non fece nulla di eroico per cui non avrebbe potuto essere un riferimento del Ministro. Infatti, oltre ai rastrellamenti nelle aree di maggiore impatto partigiano, solo agli inizi del 1945 fu impiegata, con alcuni reparti, sulla frontiera orientale, finalmente per la tutela di interessi italiani, di quel confine orientale a rischio per le pretese slave realizzatesi poi col Trattato di Parigi.

Purtroppo si rese anche responsabile di azioni di rappresaglia, emulando i tristemente noti comportamenti sterminatori delle “SS naziste” dalle quali, di fatto, dipendeva. In proposito è il caso di ricordare ciò che il prof. Giuliano Vassalli (Padre costituente, Ministro della Giustizia e Presidente della Corte Costituzionale) pronunciò nelle udienze del gennaio 1949 nella requisitoria di parte civile presso la Corte di Assise di Roma a carico delle gerarchie militari di quella Decima Mas (quella illegittima):

“Coloro che sono caduti per mano degli attuali imputati, hanno combattuto e sono caduti per dare a costoro la possibilità di difendersi, per creare anche a vantaggio di costoro, quell’ambiente e costume democratico, nel quale trovano fondamento tutte le norme di equità, di giustizia e di clemenza, in virtù delle quali, per tacere d’altro, la pena di morte è stata abolita e ad ognuno di essi è concessa la speranza, per non dire l’assoluta certezza, di rivedere, e non tanto tardi, le mura della propria casa”.

Quindi, c’è da chiedersi, quegli esponenti politici sopra citati, che dimostrarono una crassa ignoranza sulla recente storia del nostro Paese, conoscevano la vita e le gesta della legittima ed autentica Decima Flottiglia Mas, reparto speciale della Regia Marina che si coprì di gloria, orgoglio della Marina militare italiana e dell’intero Paese?

Ancora oggi non mi pare conveniente l’aver ricordato, in quel contesto, le gesta eroiche di quegli ardimentosi (la storia di quel Reparto merita un capitolo a parte) perché i denigratori di oggi non sono degni di avere un posto, se pur in negativo, nell’illustrane le loro magnifiche gesta. Sarebbe come inquinare il mare lindo della gloria, dell’amor patrio e della dedizione al dovere.  Ritengo però opportuno che, se pur per sommi capi, vada chiarito il senso di quella che, inopportunamente, fu definita una gaffe.

Il Comando dei mezzi d’assalto della Regia Marina, inquadrato nella 1^ Flottiglia MAS, si costituisce nel 1938 e, dopo un’accurata selezione, inizia, in un canneto del fiume Serchio, l’addestramento sull’arma creata dalle intuizioni di due giovani Ufficiali del Genio Navale, Teseo Tesei ed Elios Toschi. Nel marzo 1941 sarà il cap. f. Vittorio Moccagatta (Medaglia d’oro al V.M. alla memoria) che riorganizza il Reparto creando la X Flottiglia MAS. Nel suo ambito viene anche costituita la Scuola Sommozzatori, con sede presso il porticciolo di San Leopoldo dell'Accademia Navale di Livorno.

Tra le azioni più eclatanti vanno ricordati i forzamenti delle basi navali di Suda (Creta), Alessandria d’Egitto e Gibilterra. Nel 1942 si costituisce il “Gruppo Gamma”, i cui appartenenti, con temerarie azioni individuali, applicano valigette esplosive sotto la chiglia di navi nemiche, operando finanche in porti neutrali.

Ecco perché fu offensivo, al limite del vilipendio, che un quotidiano nazionale di grande tiratura abbia avuto a corredare la notizia dell’intervento del Ministro con un manifesto raffigurante un militare della c.d. “Marina da guerra repubblicana” e la scritta “X flottiglia Mas”. Quel manifesto non ha nulla a che vedere con la Decima Flottiglia Mas che opera negli anni dal 1940 al settembre 1943 e, con la denominazione Mariassalt, fino alla fine della guerra.

Pertanto, quei politici (in particolare quell’Ettore Rosato) che si preocuparono di criticare il Ministro La Russa per aver ricordato, nella sede adeguata, l’eroismo della Decima Flottiglia Mas, è bene sappiano che il Raggruppamento Subacquei ed incursori, punta di diamante dell’attuale Marina Militare, è il diretto erede delle tradizioni della X Flottiglia MAS della Regia Marina, e porta, opportunamente, il nome di quel Teseo Tesi, ispiratore delle operazioni subacquee, che, per non far fallire la complessa azione portata contro la base navale di Malta, non esitò, la notte sul 26 luglio 1941, a lanciarsi, col suo mezzo imbottito di esplosivo, contro il ponte di Sant’Elmo a La Valletta per aprire un varco agli altri incursori. Il suo corpo non sarà mai ritrovato. Per la sfortunata operazione (15 Caduti, 18 prigionieri e solo 11 superstiti) al personale furono conferite complessivamente 9 medaglie d’oro al Valor Militare (una sola a vivente), 13 d’argento, 8 di bronzo ed una Croce di guerra.

In definitiva, nel ricordare l’eroismo della X Flottiglia MAS il Ministro non commise alcuna gaffe.

Piuttosto va rimarcato che solo dopo troppo tempo un Ministro della Difesa ebbe a ricordarsi di elogiarne le gesta compendiate, fra il 10 giugno 1940 e l’8 settembre 1943, in ben 22 azioni di guerra affondando o danneggiando naviglio da guerra per 72.190 tonnellate e naviglio mercantile per 130.572.

Al personale vengono assegnate complessivamente 29 medaglie d’oro, 104 d’argento e 33 di bronzo al Valor Militare oltre a due medaglie d’oro al V.M. allo Stendardo del Reparto ed al sommergibile “avvicinatore” Scirè.

Credo quindi che bastino questi cenni per caratterizzare le squalificate dichiarazioni di quei politici che hanno mosso critiche al Ministro della Difesa per aver giustamente definito la Decima Flottiglia MAS un corpo di eroi.

Oppure, cosa pensano di fare quei personaggi? Togliere il nome di dedica al COMSUBIN e revocare la Medaglia d’oro alla memoria a Teseo Tesei sol perché, secondo l’on. Pinotti, “l’Italia repubblicana deve… abiurare ciò che è stato il passato”? Vogliono cancellare gli eroismi dei vari Tesei, Moccagatta, Durand de La Penne, Birindelli, Todaro, Visintini e tanti altri sol perché dopo l’armistizio il comandante di quell’Unità (lo era da solo 4 mesi) non accettò l’armistizio e, novello soldato di ventura, decise di costituire un suo esercito preferendo continuare la guerra a fianco dei Tedeschi? Cioè di coloro che avevano fucilato i suoi commilitoni a Cefalonia e rinchiuso nei lager oltre 600.000 militari italiani per il rifiuto opposto alla collaborazione col nazismo?

Io ritengo che, piuttosto che cancellare la memoria della Decima Flottiglia Mas della Regia Marina, sarebbe più salutare ed igienico cancellare, idealmente, i protagonisti delle critiche inopportune e denigratorie. L’on. Pinotti dovrà farsi una ragione del mantenimento delle tradizioni della Decima Flottiglia MAS della Regia Marina anche se si tratta di gloria pre-repubblicana non ancora nobilitata dalla Costituzione nata dalla Resistenza.

La vera gaffe, quindi, è stata sovrapporre alla gloria del Reparto originale quella del reparto filonazista stabilendo un pericoloso principio: il male oscura il bene.

Concludo riportando, per gli ignoranti e i denigratori, la motivazione della Medaglia d’oro al Valor militare concessa il 10 giugno 1943 allo stendardo della X Flottiglia Mas della Regia Marina:

“Erede diretta delle glorie dei violatori di porti che stupirono il mondo con le loro gesta nella prima guerra mondiale e dettero alla Marina Italiana un primato finora ineguagliato, la X Flottiglia M.A.S. ha dimostrato che il seme gettato dagli eroi nel passato ha fruttato buona messe. In numerose audacissime imprese, sprezzante di ogni pericolo, fra difficoltà di ogni genere create, così, dalle difficili condizioni naturali, come nei perfetti apprestamenti difensivi dei porti, gli arditi dei reparti di assalto della Regia Marina, plasmati e guidati dalla X Flottiglia M.A.S., hanno saputo raggiungere il nemico nei più sicuri recessi dei muniti porti, affondando due navi da battaglia, due incrociatori, un cacciatorpediniere e numerosi piroscafi per oltre 100.000 tonnellate. Fascio eletto di spiriti eroici, la X Flottiglia M.A.S. è rimasta fedele al suo motto: “Per il Re e la Bandiera”. Mediterraneo orientale 1940/1943”.

La X Flottiglia MAS, decorata con Medaglia d’oro al V.M. e con le sue 33 Medaglie d’oro individuali, resta, quindi, un patrimonio della Marina Militare italiana e dell’intera Nazione anche a dispetto di chi, con molto pressapochismo, ha dimostrato di non volerla ricordare.

Giuseppe Vollono

(da mia pubblicazione su “Noi Polizia” del febbraio 2010)

CTB : carnet 8 spettacoli per universitari

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Si comunica che a partire da lunedì 10 ottobre 2016 al botteghino del Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20) saranno in vendita gli abbonamenti CARNET 8 SPETTACOLI e CARTA UNIVERSITARI alla Stagione di Prosa 2016/2017, con il seguente orario: dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle ore 19.00.

Di seguito le date e modalità:

ABBONAMENTI CARNET 8 SPETTACOLI

L’abbonamento prevede:

2 spettacoli a scelta tra quelli prodotti dal CTB

6 spettacoli a scelta della Stagione di Prosa, di Altri Percorsi, di Brescia Contemporanea o di Palestra del Teatro

Prezzo unico € 95,00

ABBONAMENTO CARTA UNIVERSITARI, presentando il badge universitario

L’abbonamento prevede 1 spettacolo a scelta tra le produzioni del CTB Centro Teatrale Bresciano e 5 tra tutti gli spettacoli in cartellone.

Prezzo unico € 60,00

TUTTI GLI ABBONAMENTI VENGONO VENDUTI ALLA BIGLIETTERIA DEL TEATRO SOCIALE e on line

www.vivaticket.it e nei punti vendita del circuito vivaticket

Ticket Point preso Libreria Serra Tarantola – via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia

telefono 030290171 – fax: 0303772569

orari: 9.15-12.15 / 15.30-19.00

(lunedì mattina e domenica chiuso)

N.B.

Le altre formule di abbonamento verranno specificate per turni e date in un momento successivo.

INFORMAZIONI: www.centroteatralebresciano.it

Sede

CTB Centro Teatrale Bresciano

P.zza della Loggia, 6 – 25121 Brescia – tel. 030 2928617 – fax 030 2928619

(dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30)

e-mail: info@centroteatralebresciano.it

TEATRO SOCIALE

Via Felice Cavallotti, 20 – 25121 Brescia

Biglietteria tel. 030 2808600 – biglietteria@centroteatralebresciano.it

CIRCUMVESUVIANA : AVVISO DI SCIOPERO lunedì 10 ottobre 2016

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SCIOPERO REVOCATO

In relazione allo sciopero di 4 ore proclamato dalla O.S. Confail , dalle 9.00 alle 13.00, vengono di seguito elencate le ultime partenze garantite prima dello sciopero e le prime partenze garantite alla fine dello stesso.

Durante l’orario di sciopero l’effettuazione delle corse è subordinata al numero di lavoratori aderenti allo sciopero

– ULTIME PARTENZE GARANTITE PRIMA DELLO SCIOPERO –

Linee VESUVIANE

DA Napoli PER

Sorrento 08.39
Sarno 08.02
Baiano 08.18
Poggiomarino 08.25
S. Giorgio via CD 08.41
Acerra 06.04

PER Napoli DA

Sorrento 08.52
Sarno 08.49
Baiano 08.32
Poggiomarino 08.34
S. Giorgio via CD 08.49

DA Acerra per
Pomigliano 08.16

_____________________________________________

Linee SUBURBANE

DA Napoli PER

Benevento 08.35
Piedimonte 07.45

PER Napoli DA

Benevento 08.49
Piedimonte 08.26 Via Aversa

_____________________________________________

Linee METROPOLITANE

DA Aversa PER

Piscinola 08.45

PER Aversa DA

Piscinola 08.45

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Linee FLEGREE

DA Montesanto PER

TORREGAVAETA 08:01
LICOLA 08:03

PER Montesanto DA

TORREGAVAETA 08:40
LICOLA 08:43

– PRIME PARTENZE GARANTITE DOPO LO SCIOPERO –

Linee VESUVIANE

DA Napoli PER

Sorrento 13.09
Sarno 13.02
Baiano 13.18
Poggiomarino 13.25
S. Giorgio via CD 13.11
Acerra 13.04

PER Napoli DA

Sorrento 13.07
Sarno 13.20 Via Scafati
Baiano 13.02
Poggiomarino 13.04
S. Giorgio via CD 13.19
Acerra 13.18

__________________________________________

Linee SUBURBANE

DA Napoli PER

Benevento 13.04
Piedimonte 14.34

PER Napoli DA

Benevento 13.23
Piedimonte 13.23

__________________________________________

Linee METROPOLITANE

DA Aversa PER

Piscinola 13.15

PER Aversa DA

Piscinola 13.15

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Linee FLEGREE

DA Fuorigrotta PER

TORREGAVETA 13:27
MONTESANTO 13:30

DA Montesanto PER

TORREGAVETA 13:41
LICOLA 13:43

PER Montesanto DA

TORREGAVETA 14:00
LICOLA 14:23