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La cronaca testuale minuto per minuto di Lecce – Juve Stabia (3-2)

Trentatreesima giornata di campionato per la Juve Stabia di mister Guido Carboni, che oggi è di scena allo stadio Via Del Mare per disputare la gara contro il Lecce di Mister Padalino.

La Juve Stabia viene dal doppio pareggio casalingo con Catanzaro e Casertana che non ha dato la possibilità alle vespe di smuovere in maniera determinante la propria classifica. Il Lecce invece viene dal pareggio ad occhiali con il Cosenza. Dopo la sconfitta con il Foggia l’ambiente salentino non vive un buon momento e infatti come spesso capita in queste situazioni scatta il silenzio stampa.

Serata umida e fredda con il Via del Mare che registra una scarsa affluenza di tifosi di casa, una cinquantina i tifosi provenienti da Castellammare.

Novità a centrocampo per la Juve Stabia che deve fare a meno di Capodaglio appiedato per due giornate dal giudice sportivo, si rivede dal primo minuto Esposito e Matute al posto di Capodaglio e Mastalli.

Queste le formazioni ufficiali:

Lecce (4-3-3): Perucchini; Vitofrancesco, Cosenza, Giosa, Drudi; Costa Ferreira, Fiordilino, Tsonev; Pacilli, Marconi, Doumbia.

Allenatore Padalino.

Juve Stabia (4-3-3): Russo; Cancellotti, Santacroce, Morero, Allievi; Matute, Esposito, Izzillo; Kanoute, Paponi, Lisi. Allenatore Carboni.

Avvio di gara ritardato a causa del fitto lancio di fumogeni in campo, grossa contestazione da parte della Curva Nord.

1’: partiti!

9′ – Dopo un buon avvio della Juve Stabia si fa vedere il Lcce con il tentativo dalla distanza di Vitofrancesco, ma Russo è attento e repinge.

15’ Per la Juve Stabia esce Morero per infortunio ed entra Giron che prende il posto di Allievi che si sposta al centro.

18 ‘ Azione pericolosa del Lecce che parte in contropiede e trova la difesa della Juve Stabia fuori posizione, la palla arriva a Doumbia che calcia a rete trovando la deviazione di Santacroce in calcio d’angolo.

22’ Ammoniti Kanoutè e Cosenza per reciproche scorrettezze.

28’ Ammonito Santacroce per un fallo su Fiordilino

30’ IL LECCE PASSA IN VANTAGGIO: Sugli sviluppi della punizione la palla viene allontanata dalla difesa, ma arriva sui piedi di Tnosev tiro da fuori area di quest’ultimo, la palla dopo una serie di deviazioni arriva a Marconi che da solo davanti a Russo realizza la rete del vantaggio giallorosso.

La Juve Stabia accusa il colpo e non riesce più a uscire dalla propria metà campo

35’ Ancora Lecce con Doumbia che prova a servire a rimorchio Pacilli che arriva in ritardo, la Juve Stabia allontana la palla che però arriva sempre sui piedi di un centrocampista avversario, in questo caso Vitofrancesco che per poco non inquadra la porta.

39’ GOOOLLLLL DELLA JUVE STABIA: In un momento di stanca della partita con il Lecce in pieno controllo, c’è il sussulto della Juve Stabia con Kanoutè che crossa in mezzo dove Paponi fa valere la sua forza fisica e di testa trafigge Perucchini.

40’ LECCE DI NUOVO IN VANTAGGIO: Doumbia se ne va sulla fascia di sinistra, cross in mezzo, Russo non è perfetto nell’uscita, ed è costretto a respingere la palla di pugno fuori area dove però è appostato Tsonev che porta di nuovo in vantaggio il Lecce.

Dopo un minuto di recupero finisce il primo tempo con i giallorossi in vantaggio di misura sulla Juve Stabia.

Gli spettatori oggi presenti al “Via del Mare” sono solo (si ascolta qui dai colleghi di casa n.d.a.) 1118, che sono quelli che registra di media lo stadio Menti, a cui però bisogna aggiungere 9242 abbonati che ad occhio nono sono presenti sugli spalti questa sera.

Inizia la ripresa con gli stessi uomini del primo tempo.

56′ Ammonito Vitofrancesco per fallo su Kanoutè che stava per entrare in area.

57′ Giron su punizione impegna severamente Perucchini che con un intervento miracoloso devia in angolo il tiro del terzino sinistro della Juve Stabia.

60′ Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Santacroce di testa serve Kanoutè che in posizione precaria non riesce ad imprimere forza al pallone e per Perucchini è semplice intervenire e bloccare il pallone a terra.

64′ Ammonito Marconi, per un brutto fallo.

68′ Per il Lecce esce Marconi entra Lepore

70′ Il Lecce si fa pericoloso con Lepore che da fuori area calcio forte e rasoterra con la palla che esce di un soffio sul fondo alla destra di Russo

73′ – Ammonito Drudi, che interrompe un’interessante ripartenza della Juve Stabia.

76′ Per la Juve Stabia esce Lisi entra Cutolo

77′ Per il Lecce esce Pacilli entra Caturano

80′ IL LECCE CHIUDE I CONTI: cross dalla destra di Lepore e Caturano a porta vuoto mette al sicuro il risutato

82′ Il Lecce sostituisce Costa Ferreira con Maimone

85′ Per la Juve Stabia esce Izzillo entra Ripa

88′ OCCASIONISSIMA PER LA JUVE STABIA: Cross dalla sinistra di Kanoutè per Paponi che di testa colpisce il palo, la palla torna ancora a Paponi che a volo calcia a rete ma c’è Giosa davanti a lui e la palla finisce docile nelle mani di Perucchini.

94′ GOOOLLL DELLA JUVE STABIA: Cutolo realizza la prima rete in maglia gialloblè direttamente su punizione

Dopo tre minuti di recupero finisce la gara con il Lecce che vince la gara con il risultato di 3 a 2

E’ sempre più notte fonda per la Juve Stabia che resiste un tempo al Lecce, ma che mostra un’enorme fragilità mentale e soprattutto difensiva che non fa sperare in niente di buono sia per queste ultime 6 partite, ma soprattutto in ottica play off in cui sarà importante saper sfruttare tutte le occasioni possibili e in cui sarà vietato sbagliare o avere cali di concentrazione.

Oggi ancora una volta le Vespe hanno subito azioni pericolose nella zona centrale del campo che precede l’area di rigore.

Tra quattro giorni e cioè domenica prossima le Vespe ospiteranno tra le mura amiche il Matera di Gaetano Auteri.

Bisognerà tornare a vincere perchè ora il Siracusa si fa minaccioso a solo tre punti dalla Juve Stabia.

Pagelle Juve Stabia di Salvatore Sorrentino
JUVESTABIA – NEWS

Lecce vs Juve Stabia, le pagelle

Altra sconfitta per la Juve Stabia di Carboni. Le vespe escono sconfitte per 3-2 dal Via Del Mare di Lecce al termine di un match vibrante, aperto dalla rete…

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Coppa Italia, Napoli-Juventus 3-2, i voti di Vivicentro: peccato!

Questi i voti di Vivicentro

Il Napoli lascia la coppa Italia in una gara a corrente alternata. Questi i voti di Vivicentro.it:

Reina 5.5; Hysaj 6, Chiriches 5, Koulibaly 6, Ghoulam 6; Zielinski 5, Diawara 7, Hamsik 6.5; Callejon 6, Milik 5.5, Insigne 7. A disp. Rafael, Sepe, Strinic, Allan 6, Jorginho, Maggio, Mertens 7, Maksimovic, Rog, Pavoletti, Albiol. All. Sarri 6

dal nostro inviato, Ciro Novellino

Allievi regionali, Puteolana-Juve Stabia: i convocati di Macone

Allievi regionali, Puteolana-Juve Stabia: i convocati di Macone

Questi i convocati di mister Macone per la gara degli allievi regionali della Juve Stabia che affronteranno la Puteolana in trasferta:

1 TODISCO
2 D’AGOSTINO
3 ARNO
4 SPAVONE
5 IZZO
6 GARGIULO
7 VILARDI
8 DEL PRETE
9 DANIELE
10 DI MAIO
11 RUOCCO
12 LOFFREDO
13 SCALERA
14 OLANDO
15 CANTORE
16 CAPASSO
17 MARRONE
18 DE CICCO

a cura di Ciro Novellino

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RILEGGI LIVE – Coppa Italia, Napoli-Juventus 3-2 (32′, 59′ Higuain; 53′ Hamsik; 61′ Mertens; 69′ Insigne)

Coppa Italia, Napoli-Juventus 3-2

96′ Fine partita. Il Napoli esce dalla coppa Italia, la finale all’Olimpico sarà Lazio-Juventus

90′ Vengono concessi 6 minuti di recupero

86′ Cambio per la Juventus: fuori Sturaro e dentro Lemina

85′ Fallo su Callejon, giallo per Pjanic

81′ Giallo per Ghoulam dopo un fallo su Cuadrado. Cambio per il Napoli: dentro Allan e fuori Zielinski

77′ Neto scivola, ma Ghoulam non riesce a rubare palla e se la porta sul fondo

75′ Fuori Hamsik e dentro Pavoletti. Per la Juventus dentro Barzagli e fuori Dybala

70′ Fuori Rincon per la Juve e dentro Pjanic

69′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Callejon salta l’avversario e appoggia per Insigne che fa 3-2!

65′ Giallo per Diawara dopo un fallo su Dybala

61′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Neto liscia su un retropassaggio e Mertens fa 2-2!

61′ Cambio per il Napoli: fuori Milik e dentro Mertens

59′ Gol della Juventus, ancora Higuain su assist di Cuadrado gela il San Paolo e fa 2-1!

56′ Calcia Hamsik con il sinistro, palla a lato

53′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Hamsik calcia a giro dal limite e fa 1-1!

52′ Callejon al centro dalla destra, stacca Milik ma Neto salva il risultato in tuffo

48′ Ci prova Milik con una conclusione dal limite

45′ Partiti, palla Juventus!

SECONDO TEMPO

 

47′ Fine primo tempo

46′ Zielinski per Koulibaly che di testa mette alto sopra la traversa

45′ Vengono concessi 2 minuti di recupero

38′ Azione di Zielinski che cerca Milik, il polacco prova a restituire invece di calciare e l’azione sfuma

32′ Gol della Juve: Higuain si gira dal limite e batte Reina sul proprio palo

31′ Incredibile errore di Chiriches su rinvio dal fondo di Reina: il rumeno regala palla a Rincon che spara alto

30′ Giallo per Callejon e Cuadrado ma il tutto nasce da una simulazione in area di rigore del calciatore colombiano

28′ Giallo per Koulibaly dopo un fallo su Cuadrado

25′ Giallo per Rincon dopo il fallo su Koulibaly

12′ Occasionissima per il Napoli, Insigne serve Callejon al bacio ma Neto si supera

11′ Traversone di Ghoulam, la difesa bianconera respinge

2′ Cross dalla destra di Cuadrado, Chiriches mette in corner

1′ Partiti, palla al Napoli!

PRIMO TEMPO

 

20:32 – Squadre negli spogliatoi!

20:19 – Prosegue il riscaldamento delle squadre

20:08 – Juve in campo tra i fischi assordanti del San Paolo

20:05 – Napoli in campo per il riscaldamento

20:03 – Reina in campo per il riscaldamento

Le formazioni ufficiali:

NAPOLI – Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Milik, Insigne. A disp. Rafael, Sepe, Strinic, Allan, Jorginho, Maggio, Mertens, Maksimovic, Rog, Pavoletti, Albiol. All. Sarri

JUVENTUS – Neto; Dani Alves, Bonucci, Benatia, Alex Sandro; Rincon, Khedira; Cuadrado, Dybala, Sturaro; Higuain. A disp. Buffon, Audero, Chiellini, Pjanic, Marchisio, Barzagli, Lemina, Asamoah, Rugani, Lichsteiner, Mandragora. nAll. Allegri

Buonasera e benvenuti alla diretta testuale della gara di coppa Italia, semifinale di ritorno, tra Napoli e Juventus. Vivicentro.it vi aggiornerà in tempo reale.

dal nostro inviato, Ciro Novellino

Giovanissimi regionali, Juve Stabia-Ciro Caruso 4-0: il tabellino del match

Giovanissimi regionali, Juve Stabia-Ciro Caruso 4-0: il tabellino del match

I giovanissimi regionali della Juve Stabia hanno vinto 4-0 contro la Ciro Caruso grazie ai gol di Abissinia, Damiano, Iengo, Romilli. Esordio del 2004 Lettera.

Così in campo:

Spina (Tornincasa), Criscio, Minicozzi, Campagnuolo, Abissinia, Roma (Fabrizio), De Lucia, Iengo (Sannino), Lettera (Romilli), Damiano (Amore), Martino (Tosto)

a cura di Ciro Novellino

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Brescia ” Palazzo Martinengo ” e la ”Grande mostra della pittura Italiana” da Hayez a Boldini. (Diana Marcopulopulos)

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Palazzo Martinengo Cesaresco, fu proprietà  del conte Cesare IV Martinengo Cesaresco, venne acquistato dalla Provincia di Brescia all’inizio del 1900 . La facciata del palazzo da’ su via Musei e piazza del Foro proprio nel cuore storico di Brescia. Venne edificato intorno alla metà del XVII secolo sui resti di una costruzione del 1400 dal Conte Martinengo. In seguito ,dopo la sua morte i tre figli lo divisero in tre parti . Durante il percorso espositivo i visitatori della mostra potranno apprezzare  alcune stanze del palazzo , il cortile interno con una fontana del ‘500 ,la statua di Nettuno, la cappella privata del Vescovo di Famagosta,Mattia Ugoni .Ma sopratutto la pittura Italiana dell’Ottocento. Con più di cento dipinti selezionati da collezioni pubbliche e private che si possono ammirare e contemplare. Artisti rappresentanti le più importanti correnti del periodo:dal Neoclassicismo ,che si fonda sui principi di armonia, equilibrio, proporzione, compostezza, presenti nell’arte degli antichi Greci e Romani, al Romanticismo che intendono l’arte come espressione del sentimento;dal Divisionismo quel fenomeno artistico Italiano che si caratterizza dalla divisione o separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono tra di loro in senso ottico, al gruppo dei pittori Toscani  chiamati Macchiaioli perché affermavano che la forma non esiste ma è data dalla luce come macchie di colore distinte o sovrapposte, per finire , il movimento artistico letterario sviluppatosi nell’Italia settentrionale detto Scapigliatura dalla vita disordinata ed eccentrica e anticonformista di questi artisti. Il percorso per i visitatori si apre con la grande e celebre scultura di Antonio Casanova “Amore e Psiche”, tre metri di altezza per due, rispecchia integralmente i canoni della corrente neoclassica. Accanto troviamo alcuni dipinti del pittore molto amato da Napoleone  ,Andrea Appiani . Proseguendo ci troviamo nella seconda sezione dove possiamo ammirare  “Maria Stuarda che sale al Patibolo” capolavoro di enormi dimensioni ( cm 211x 290) del famoso pittore Francesco Hayez , proveniente da una collezione privata . La terza sala ospita i dipinti dei maestri del movimento della Scapigliatura . Come esponente abbiamo Tranquillo Cremona.
Tra i Macchiaioli vi sono esposte le tele di  Giovanni Fattori , Silvestro Lega e Telemaco Signorini . Tra i Divisionisti Giovanni Segantini con “Alpe di Maggio”, Giuseppe Pellizza da Volpedo con ” Membra stanche “. Infine nell’ultima sezione , ma non per importanza, viene ricordato il periodo culturale della Parigi “Belle Epoque ” con Zandomeneghi, De Nittis, Mancini, Boldini . Di Boldini possiamo ammirare i ritratti nei quali mise in evidenza la sensualità femminile mostrandone l’anima più profonda e misteriosa. Quindi bravo il curatore Davide Dotti che è riuscito a farci conoscere opere d’arte inedite perché  provenienti da collezioni private.
Una mostra da non perdere sia per gli amanti di storia dell’arte che per chi è appassionato di dimore e palazzi ottocenteschi . La chiusura sarà  l’11 giugno .

Diana Marcopulopulos

Meret, l’agente: “Al Napoli piace il ragazzo, ma mai parlato con Giuntoli”

Meret, l’agente: “Al Napoli piace il ragazzo, ma mai parlato con Giuntoli”

Il ragazzo piace a tanti club, anche al Napoli per quanto ne so. Ma con Giuntoli non ho mai parlato direttamente. Meret non si sente secondo a nessuno in Italia, per adesso però deve restare concentrato e finire nel migliore dei modi il campionato con la SPAL, poi valuteremo il da farsi. Crescere alle spalle di un grande portiere potrebbe giovargli, visto che è ancora molto giovane e non ha ancora esordito in Serie A. Le sue capacità sono indiscutibili ed ormai ben note a tutti, non c’è fretta di approdare ad un punto di arrivo come l’imporsi subito da titolare in un top club“, ha dichiarato Pastorello, agente di Meret, giovane promessa della Spal, che tanto sta facendo bene in questa stagione con il suo club, tanto da attirare su di sé le attenzioni di Napoli e Juventus.

Tonelli, l’agente: “Il ragazzo sarà la rivelazione del Napoli 2017-2018”

Tonelli, l’agente: “Il ragazzo sarà la rivelazione del Napoli 2017-2018”

Ai microfoni di Radio Crc, è intervenuto l’agente di Tonelli, Marco Sommella, il quale ha dichiarato: “Tonelli è in ripresa, è pronto e carico e sarà la rivelazione del Napoli dell’anno prossimo. Il problema al ginocchio è risolto, ma Tonelli non molla mai e sono certo che si ritaglierà il suo spazio in azzurro”. 

 

Napoli-Juventus anche sul mercato: Favilli tra i bianconeri e gli azzurri

Napoli-Juventus anche sul mercato: Favilli tra i bianconeri e gli azzurri

Il Napoli lavora in vista della prossima stagione. Gli azzurri sarebbero interessati ad Andrea Favilli, attaccante dell’Ascoli ma di proprietà del Livorno. Secondo quanto riporta Radio Crc, gli azzurri ci starebbero provando ad accaparrarsi il ragazzo, ma non è facile: anche la Juventus vorrebbe il ragazzo con sé, e riportarlo indietro, dato che Favilli è cresciuto proprio nelle giovanili bianconere.

Pepe Reina, il ritorno: questa sera contro la Juve ci sarà lo spagnolo

Pepe Reina, il ritorno: questa sera contro la Juve ci sarà lo spagnolo

Dopo essere rimasto fuori domenica scorsa per infortunio, Pepe Reina si riprende la porta del Napoli. Secondo quanto riporta Sportmediaset, il portiere azzurro sarà normalmente in campo questa sera contro la Juventus in coppa Italia. Lo spagnolo s’è ripreso dall’infortunio che l’ha tenuto fermo per una giornata. Per quanto riguarda la Juventus, Sportmediaset aggiunge che dovrebbe giocare Benatia in difesa.

Sergio Bonelli Editore presenta “Il Commissario Ricciardi a fumetti”

Ci sono personaggi immaginari i cui contorni si fanno, storia dopo storia, sempre più reali. A tal punto da trasformarsi in contorni disegnati a matita che diventano protagonisti di una serie a fumetti.

Il commissario Ricciardi

Re-immaginare in questa forma nuova le vicende del Commissario Ricciardi, ideate e scritte da Maurizio de Giovanni, è stata una sfida entusiasmante per Sergio Bonelli Editore che venerdì 7 aprile dalle h 18, nell’ambito del COMIC(ON)OFF, rassegna di eventi che si inserisce tra le iniziative di Napoli COMICON (28 aprile – 1 maggio), presenterà in anteprima al Teatro San Carlo di Napoli la serie Il commissario Ricciardi a fumetti con una mostra di tavole progettata in collaborazione con la Scuola Italiana di Comix. Per l’occasione è stato pubblicato uno speciale numero zero di 32 pagine a tiratura limitata, che verrà distribuito gratuitamente proprio la sera dell’evento al Teatro San Carlo fino a esaurimento copie. L’incontro sarà ad ingresso libero.

La serie

Gli albi del commissario Ricciardi di Sergio Bonelli Editore faranno il loro debutto in edicola e in libreria nell’autunno 2017 a cadenza quadrimestrale. Sono stati coinvolti nel progetto come sceneggiatori Claudio Falco, Sergio Brancato e Paolo Terracciano. Questi tre superesperti delle trame tessute da Maurizio de Giovanni hanno discusso con lui su come adattarle al linguaggio del fumetto e come ricrearle affidandole ai disegni di quattro artisti come Daniele Bigliardo, Lucilla Stellato, Alessandro Nespolino e Luigi Siniscalchi. Attraverso i loro pennelli, la Napoli degli Anni Trenta ha preso vita. I colori sono stati affidati alla Scuola Italiana di Comix di Napoli che ha animato con il suo lavoro la varia umanità che circonda il commissario Ricciardi così come la complessità della brulicante città partenopea. La squadra di coloristi è composta da Ylenia Di Napoli, Mariastella Granata, Francesca Carotenuto e Marco Matrone ed è stata coordinata da Mario Punzo e Giuseppe Boccia.

Comunicato Stampa Napoli Comicon

 

ViViCentro.it, la carica dei 3000… grazie a tutti di cuore!

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La carica dei 3000 mila di Vivicentro.it, grazie di cuore!

Noi di ViViCentro.it stiamo crescendo e ci divertiamo nel nostro lavoro. Proviamo ad informarvi su quello che accade intorno a noi che è il nostro obiettivo primario. Il nostro lavoro, la nostra passione, la nostra voglia sono alimentate dal vostro affetto che ci dimostrate quotidianamente preferendoci a tanti altri operatori della comunicazione.

Oggi è arrivato il momento da parte nostra di dirvi grazie a tutti di vero cuore. Soprattutto ai 3000 fan della nostra pagina ufficiale facebook. In poco tempo abbiamo tagliato un altro traguardo ambizioso, cioè quello dei 3000 fan sulla nostra pagina Facebook.

È un risultato che ci rende orgogliosi e che vogliamo condividere con tutti i lettori (fan e non) che ogni giorno ci seguono sui social network, ci leggono su Internet, ci sfogliano allo stadio durante le partite casalinghe della Juve Stabia, ci guardano sul nostro canale ufficiale Youtube (https://www.youtube.com/user/ViViCentroNETWORK) o ascoltano in radio in nostri programmi. Dirette radio e programmi sportivi raccolgono l’affetto di migliaia di voi, la nostra web radio nata nel 2011 riscuote tanto successo.

Dalla cronaca, allo sport, passando per lo spettacolo e tutte le nostre categorie, siamo orgogliosi di poter contare su di voi.

Grazie ancora…..  grazie di vero cuore dalle redazioni di ViViCentro.it.

 

All’Acqua della Madonna si distribuiva anche erba e altro: arrestati padre e figlio

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Spaccio di droga all’ Acqua della Madonna * : arrestati padre e figlio a Castellammare in ottemperanza di una Ordinanza di custodia cautelare.

In più occasioni i due, secondo i militari, avrebbero venduto marijuana e cocaina: uno dei due si trovava già ai domiciliari. Entrambi sono ritenuti responsabili di concorso in spaccio di stupefacenti

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Castellammare hanno dato secuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura, a carico di due indagati, padre e figlio (il primo è già agli arresti domiciliari per altra causa) ritenuti responsabili di concorso in spaccio di stupefacenti e li ha arrestati perché ritenuti responsabili dell’azione criminosa accertata dalle indagini condotte dalle forze dell’ordine che hanno documentato, tra l’altro, l’attività posta in essere il 29 febbraio nella località “Acqua della Madonna” dove avevano ceduto marijuana e cocaina immediatamente sequestrata all’acquirente che, oltre a confermare le circostanze dell’acquisto, ha aggiunto di essersi più volte rifornito in precedenza dagli stessi spacciatori che, per ora, sono stati tradotti nel carcere di Napoli Poggioreale.

  • L’acqua della Madonna di Castellammare di Stabia, ecco perché si chiama così

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ESCLUSIVA – Fabio Lupo: “La Juve Stabia può vincere i play-off. In futuro non escludo un possibile ritorno”

L’intervento dell’ex D.S. Fabio Lupo al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione sportiva ed in onda su ViviRadioWeb, abbiamo avuto come ospite telefonico l’ex D.S. gialloblè Fabio Lupo.Con lui abbiamo discusso di questo momento del campionato di Lega Pro e della Juve Stabia in generale.

Buonasera Direttore, abbiamo avuto modo di conoscerla, anche se per pochi mesi, ma abbiamo potuto apprezzare soprattutto le sue doti umane. Fu chiamato ad operare nel mercato di riparazione, quando poi purtroppo la squadra già era destinata alla retrocessione in Lega Pro, accettando di fare il possibile. Che ricordo ha di Castellammare, della Juve Stabia e di quell’esperienza?

Un bellissimo ricordo, nonostante non fu una stagione positiva sotto l’aspetto sportivo, provammo a fare il miracolo ma non ci riuscimmo. Arrivai quando purtroppo la situazione era già compromessa. Ricordo benissimo e con piacere la tifoseria che si comportò con una correttezza esemplare fino al termine del campionato, incitando sempre la squadra, qualche volta contestandola, anche se sempre nei limiti della civiltà. Ricordo la Curva che cantava in continuazione, in particolare, durante partita Juve Stabia Palermo laddove perdemmo per 3-0 e in tale occasione la tifoseria diede un esempio di grandissima sportività cantando per tutta la partita, facendo parlare di se a tutta l’Italia. Ho avuto un ottimo rapporto con la famiglia Manniello e con il D.G. Clemente Filippi. Un bellissimo momento, e ripeto, è stata un’esperienza positiva qui a Castellammare, posso aggiungere che sono arrivato nel posto giusto ma nel momento sbagliato. Peccato perché se fosse stato un momento diverso, sono sicuro che sarei rimasto per molto tempo, porto con me un grandissimo ricordo ma anche molti rimpianti per come è andata sportivamente.

Lei ha avuto anche rapporti con il settore giovanile, è stato l’artefice dell’arrivo di Carillo in prima squadra. Qual’è il suo ricordo del Direttore Alberico Turi, e a distanza di anni si sente ancora con lui, Manniello e con Clemente Filippi?
Ho avuto un rapporto ottimo con il Presidente Manniello, spesso ci sentiamo. Con Alberico il rapporto è quasi privilegiato perché ci sentiamo e ci confrontiamo spesso. Per me è un grandissimo piacere per la stima che Alberico ha nei miei riguardi e io nei suoi. Sono contento soprattutto per la passione che sono riuscito a trasmettere in quei pochi mesi nel settore giovanile. Anche questo è stato uno dei miei rimpianti. Sarebbe stato bello poter continuare a lavorare anche in quella prospettiva. Devo essere sincero, la responsabilità è stata mia perché il Presidente Manniello mi invitò a rimanere con un’ operatività molto ampia. Fu una mia scelta andare via, a distanza di anni posso dire che fu una scelta sbagliata della mia vita.
In base a quello che sta dicendo ora, possiamo affermare “mai dire mai” in merito ad un suo possibile ritorno alla Juve Stabia? Lei dopo la consulenza al Monopoli, poi ha avuto contatti con il Teramo seppur alla fine i rapporti si sono chiusi. Attualmente si mantiene ancora attivo nel calcio e nella docenza delle materie sportive,possiamo dire che Lei è un dirigenti che vive il calcio a 360°? 
Devo tenermi aggiornato. Sul mai dire mai, posso solo essere d’accordo, perché lavorare a Castellammare è stato un piacere. Ripeto, nutro ancora un rimpianto perché mi so trovato bene e ho avuto un riscontro positivo anche dalla vostre parti. Spesso ho avuto modo di scambiare idee con la gente di Castellammare e con i vostri colleghi. Ci siamo lasciati bene, soprattutto sotto l’aspetto umano, che a mio avviso è l’aspetto più importante.
Ritornando a parlare della Juve Stabia, si è fatto un’idea su cosa sia potuto succedere alla squadra che andava a mille nel girone d’andata, per poi riscontrare tante difficoltà in questa seconda parte di stagione?
Si, la crisi di risultati è sotto gli occhi di tutti, ritenevo che la Juve Stabia nel girone di ritorno avrebbe potuto marciare ad un ritmo differente, con dei calciatori in organico dal punto di vista tecnico di assoluto livello. Probabilmente è stato commesso qualche errore, resta sempre un mio giudizio e con tutto il rispetto per chi vive l’ambiente quotidianamente, per cui poi è subentrata anche un pò di sfiducia quando il primo posto si è un pò allontanato. A quel punto avendo incamerato ormai la certezza dei play-off, si è innescato nell’inconscio dei calciatori una sorta di appagamento o di mancanza di stimoli, che ha portato a quel punto un rendimento ancora più negativo che ha determinato l’esonero di Fontana. Certamente la classifica della Juve Stabia non rispecchia i valori dell’organico. Questo tipo di atteggiamento ci può stare dal momento in cui la Lega ha deciso di attuare questi play-off così allargati, una volta che non si ha più l’obiettivo del primo posto, inconsciamente tendi a mollare, e da qui che in un campionato più equilibrato com’è la Lega Pro, ci può stare qualche risultato sbagliato.
Reputa che questo passo falso commesso dai calciatori e dalla società, sia in qualche modo legato anche al mercato di riparazione fatto dalla società Juve Stabia?
Non credo, il mercato è sempre un momento cruciale che può darti tanto o toglierti anche tanto. Ovviamente è un giudizio che può fare chi si trova all’interno,che vive quotidianamente l’ambiente, per cui può dire quando il mercato abbia potuto incidere. Credo soprattutto che sia dovuto nella casualità dei risultati, come ho già detto prima, a volte, una serie negativa di risultati ti fa allontanare dall’obiettivo primo posto e inevitabilmente il livello di attenzione, di concentrazione, e di applicazione viene a mancare. È difficile mantenere sulla corda un gruppo importante quando il primo posto ormai non è più raggiungibile, e credo che sia questo il motivo che si è determinato nell’ultimo mese e mezzo.
Nel prossimo impegno la Juve Stabia sarà impegnata a Lecce. Lei che attualmente si trova a Bari, vedrà un po’ le Vespe da vicino. Che cosa si aspetta da questa partita in termini di risultato, visto che il Lecce dista 6 punti dalla capolista Foggia ed è certo del secondo posto, mentre la Juve Stabia è certa dei play-off anche se dovrà guadagnare la migliore posizione possibile?
Credo che il Lecce abbia ancora grandi motivazioni in quanto affronterà due partite in casa. Prima contro la Juve Stabia e poi domenica ospiterà il Taranto, mentre la capolista Foggia avrà due trasferte. Credo che per il Lecce i prossimi cinque giorni saranno determinanti per poter provare ad agganciare il primo posto. Quindi credo che le motivazioni del Lecce siano fortissime a differenza di quelle che magari possono essere da parte della Juve Stabia, il che non significa nulla perché nel calcio ci possono essere anche delle sorprese e il risultato non è scontato. Sicuramente sul piano motivazionale il Lecce ha degli stimoli molto più forti di quelle che può avere la Juve Stabia, anche se sono convinto che Guido Carboni saprà dare le giuste indicazioni. Il Lecce sul piano motivazionale ha qualcosa in più.
Parlando di play-off, prima con la vecchia regola in ogni singolo girone si qualificavano dalla seconda alla quinta, e statisticamente molte volte vinceva il play-off la quinta perché arrivava motivata e forse anche meno stanca rispetto alla seconda, che magari lottava fino alla fine per la promozione diretta. Adesso che questi play-off sono un altro campionato, in quanto vanno ad unire i tre gironi con 28 squadre qualificate, secondo lei potrebbe vincere la più forte, ad esempio una grande esclusa come eventualmente potrebbe essere il Lecce, o una Cremonese, o il Parma, oppure potrebbe vincere la sorpresa, ovvero la squadra più motivata che si qualifica per ultima?
Credo che trattandosi di tante partite, alla fine i valori di determinate squadre che sono state citate, inclusa la Juve Stabia, siano valori che alla lunga possano uscire fuori perché magari nella vecchia formula ci poteva essere la sorpresa in grado di sovvertire ogni pronostico con una partita giusta e arrivare in finale. Adesso invece il cammino è talmente lungo, x cui si ci può stare qualche esclusione a sorpresa, però complessivamente quando si giungerà alla finale, i valori tecnici si noteranno sicuramente.
Direttore in chiusura, un saluto alla città di Castellammare e ai tifosi della Juve Stabia:
Da parte mia un grande in bocca al lupo per questo finale di campionato e soprattutto per questi play-off, sarebbe bello che la Juve Stabia ritornasse il prima possibile in serie B, perché quell’ambiente, quella piazza e quella società lo meritano, e ha già dimostrato di essere ampiamente all’altezza della categoria. Quindi un sincero in bocca al lupo per un ritorno il più immediato possibile per una categoria che spetta a questa società e a questa tifoseria.
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Siria: a chi giova l’escalation del terrore? Questa volta l’Onu deve agire subito!

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Nel suo commento Giuseppe Cucchi si chiede a “chi giovi l’escalation del terrore” e afferma che “questa volta l’Onu deve agire subito” su quanto sta accadendo in Siria dove l’opposizione denuncia l’uso di gas Sarin contro la popolazione da parte del regime di Assad che però nega affermando: “Quei missili erano delle forze ribelli”. Dall’America Trump scarica la colpa su Obama “perché si fece ingannare dal disarmo chimico di Damasco” ed afferma che “l’attacco non può essere ignorato” ma aggiunge: “Cacciare Assad sarebbe inutile”.

A chi giova l’escalation dell’orrore

Una notizia al tempo stesso orribile, inattesa e assurda. Ecco che cosa rappresenta il bombardamento che un aereo non identificato ha compiuto ieri nella zona di Idlib, nel Nord-Est della Siria, provocando con armi chimiche decine di morti fra i ribelli al regime di Assad che controllano la zona opponendosi con successo alle forze governative e a quelle russe.

Sembra che sia stato usato il Sarin, un gas nervino che risale alla Seconda guerra mondiale e che inibisce i collegamenti nervosi all’interno delle cellule. A rendere ancora più tragico il bilancio, l’ospedale in cui era stata ricoverata la maggior parte dei feriti è stato bombardato con munizioni convenzionali e parzialmente distrutto.

La notizia è orribile poiché fa rinascere nell’area lo spettro di quella guerra condotta con armi di distruzione di massa che l’accordo concluso qualche anno fa su iniziativa della Russia e sotto l’egida congiunta di Washington e di Mosca sembrava aver scongiurato.

La Siria di Assad aveva acconsentito in tale occasione a consegnare per la distruzione tutte le armi chimiche in suo possesso – e in effetti ne sono state consegnate mille e cinquecento tonnellate – nonché a ratificare la Convenzione internazionale riguardante quel tipo di armamenti, cosa che poi ha fatto. Almeno in teoria quindi le forze governative siriane non dovrebbero più disporre di armamenti del tipo di quelli utilizzati ieri.

E’ un caso doppiamente orribile anche perché l’episodio ha coinvolto militari e civili; e non poteva essere altrimenti. Come l’esperienza ci ha tristemente dimostrato gli scontri di questo conflitto avvengono quasi sempre all’interno di centri urbani che agli occhi dei combattenti hanno il pregio di risultare più efficacemente difendibili, ma che nel contempo coinvolgono quella parte della popolazione locale talmente misera da non disporre nemmeno dei mezzi che le consentirebbero di fuggire.

E si sa che in simili condizioni più grande è la miseria più elevato è il numero dei bambini.

L’episodio è poi tanto inatteso quanto assurdo. Inatteso poiché, come già detto, dopo l’entrata in vigore dell’accordo, che non era stato mai violato sino a oggi, non ci sarebbero più dovuti essere aggressivi nervini in questa parte del Medio Oriente. Assurdo in quanto non si comprende perché il regime di Assad, che ha immediatamente negato ogni responsabilità nell’accaduto, dovrebbe aver deciso di compiere un gesto tanto crudele, clamoroso e illecito proprio quando le sorti della guerra, rimaste in dubbio per anni, sembrano volgere inesorabilmente, anche se lentamente, a suo favore.

Certo, potrebbe trattarsi della decisione autonoma di un comandante locale di alto livello esasperato dalla resistenza particolarmente efficace posta in atto dai ribelli nella area chiave di Idlib e dalla incapacità delle forze di terra siriane di eliminare l’enclave. Considerato lo strettissimo controllo che la famiglia Assad e il suo immediato entourage hanno sempre esercitato su ogni aspetto rilevante della vita nazionale, l’ipotesi appare però molto azzardata. E poi potrebbero mai le forze siriane decidere un bombardamento di questo tipo senza informare preventivamente l’alleato russo, motore e garante dell’accordo che liberava la Siria dalla presenza di armi chimiche? Decisamente impensabile.

L’assurdità del caso alimenta così il proliferare di altre ipotesi, altrettanto assurde forse, ma che meglio potrebbero rispondere a quella domanda «Cui prodest?» (A chi giova?), che sempre occorre porsi allorché ci troviamo di fronte a contesti in cui anni di guerra fratricida hanno fatto saltare tutti i punti di riferimento e i valori che l’essere umano dovrebbe rispettare anche quando combatte. In particolare ciò che viene in mente è l’episodio delle recenti guerre balcaniche, cioè il bombardamento condotto con bombe di mortaio sul mercato vecchio di Sarajevo, con la strage di civili sunniti. Fu l’episodio che motivò l’intervento aereo della Nato sulle truppe serbe. Ancora anni dopo però permangono fondati dubbi sulla dinamica dell’accaduto, considerato come esistessero indizi secondo i quali i colpi di mortaio sarebbero potuti partire da zone in mano ai bosniaci e non ai serbi. Fuoco amico, dunque? Fuoco amico destinato a provocare l’intervento Nato? L’interrogativo resta aperto.

Auguriamoci comunque che, al di là di tutte le difficoltà di accertamento della verità che presentano casi del genere – anche se l’esame di tutte le possibili registrazioni, satellitari, Awacs, radar e altro della rotta seguita dall’aereo che ha compiuto il bombardamento potrebbero essere fortemente indicative -, la comunità internazionale sappia muoversi con rapidità ed efficacia per inchiodare alle proprie terribili responsabilità gli autori del misfatto.

La convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite richiesta dalla Francia va in tale direzione. Possiamo sperare che almeno per una volta quello che dovrebbe essere il primo e più efficace baluardo della nostra sicurezza collettiva agisca in modo adeguato alla realtà e all’orrore della situazione? E questo nonostante il fatto che uno dei suoi membri permanenti, la Russia, rischi di vedersi imputata almeno di una parziale corresponsabilità?

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vivicentro/Siria: a chi giova l’escalation del terrore? Questa volta l’Onu deve agire subito!
lastampa/A chi giova l’escalation dell’orrore GIUSEPPE CUCCHI

Napoli-Juve, i convocati di Sarri: c’è Reina!

Lo riporta il sito sscnapoli.it

Napoli-Juventus alle ore 20,45 al San Paolo per il ritorno della semifinale di Coppa Italia, Tim Cup 2017. Dirige il match l’arbitro Banti di Livorno.

I convocati: Reina, Rafael, Sepe, Albiol, Chiriches, Ghoulam, Hysaj, Koulibaly, Maggio, Maksimovic, Strinic, Allan, Diawara, Hamsik, Jorginho, Rog, Zielinski, Callejon, Insigne, Mertens, Milik, Pavoletti.

Gas Sarin in Siria. Trump: ”l’attacco non può essere ignorato” e incolpa Obama

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L’opposizione denuncia l’uso di gas Sarin contro la popolazione da parte del regime di Assad che però nega affermando: “Quei missili erano delle forze ribelli”.

Dall’America Trump scarica la colpa su Obama “perché si fece ingannare dal disarmo chimico di Damasco” ed afferma che “l’attacco non può essere ignorato” ma aggiunge: “Cacciare Assad sarebbe inutile”. Nel suo commento Giuseppe Cucchi si chiede a “chi giovi l’escalation del terrore” e afferma che “questa volta l’Onu deve agire subito”.

Trump scarica la colpa su Obama: “Ma è stupido cacciare il Raiss”

Washington: la responsabilità morale è di russi e iraniani. Vacilla il negoziato di pace. Oggi il Consiglio di Sicurezza

NEW YORK – Donald Trump in sostanza scarica su Barack Obama la responsabilità dell’attacco chimico di ieri in Siria, perché non intervenì dopo la strage del 2013 per far cadere Assad. La tragedia di Khan Sheikhoun però imbarazza Washington, per almeno due motivi: primo, rischia di compromettere il negoziato politico per fermare la guerra, che stava faticosamente ripartendo; secondo, ripropone il dilemma sul futuro del leader di Damasco, dopo che la nuova amministrazione aveva dichiarato che sostituirlo non è più la priorità. Un impatto potenzialmente così pesante da alimentare anche i sospetti che l’attacco sia stato lanciato o voluto dai nemici di Assad, proprio per fermare il processo di sdoganamento che sembrava avviato.

Il portavoce della Casa Bianca Spicer ha definito «biasimevole» la strage di Khan Sheikhoun, aggiungendo che «non può essere ignorato dal mondo civilizzato». Poi ha commentato: «Queste orribili azioni del regime di Assad sono la conseguenza della debolezza e la mancata risoluzione della precedente amministrazione», perché Obama aveva tracciato una linea rossa sull’uso delle armi chimiche, ma quando poi erano state usate nell’agosto del 2013 «non aveva fatto nulla». Spicer però ha spiegato che ora «non c’è un’opzione per il cambio di regime», dicendo che sembrerebbe «stupido» perseguirlo davanti alla realtà esistente, sullo sfondo di Trump che ripete di non essere il poliziotto del mondo.

La Francia ieri ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza, ma la Russia si è opposta. Così l’ambasciatore americana Haley, presidente di turno, ha trovato il compromesso di discutere l’attacco stamattina, anticipando un incontro già previsto sulla Siria. L’obiettivo è una dichiarazione di condanna, ma non è facile, perché appena si dovesse accennare ad una responsabilità di Assad, Mosca si opporrebbe col veto.

Un’autorevole fonte del dipartimento di Stato ha spiegato il doppio imbarazzo di Washington. Gli americani avevano appoggiato il processo che si muove su due binari. Il primo è quello di Astana, dove Russia, Turchia e Iran si sono fatti garanti della tregua in Siria. Chiunque sia il responsabile dell’attacco chimico, cioè il regime o i suoi oppositori, la strage dimostra che i garanti non sono in grado o non vogliono preservare il cessate il fuoco. I l segretario di Stato Rex Tillerson ha parlato di «responsabilità morali di Russia e Iran». Poco importa infatti che non siano stati gli aerei di Mosca a sparare: ciò che conta è che il Cremlino non può, o non intende fermare i combattimenti. Questo ha un pesante riflesso sul secondo binario, cioè i colloqui di Ginevra gestiti dall’Onu per delineare il futuro della Siria, con un accordo politico sulla costituzione e la forma di governo.

Washington ha dichiarato di ammirare e appoggiare il lavoro fatto dal mediatore de Mistura, ma procedere sotto il lancio delle armi chimiche diventa quasi proibitivo. Washington continua a considerare Assad un criminale di guerra, e non crede che possa presentarsi alle prossime elezioni ma non insiste sul cambio di regime perché non aiuterebbe la soluzione del conflitto. L’attacco di Khan Sheikhoun però ha dimostrato che qualcuno questa soluzione politica non la vuole, ed è in grado di farla salt are .

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lastampa/Trump scarica la colpa su Obama: “Ma è stupido cacciare il Raiss” PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

Aronica: “Tra cavani e Higuain c’è una sola differenza”

Le sue parole

Salvatore Aronica ha dichiarato a Il Roma: “Credo nella rimonta perché i presupposti non mancano. Specialmente se la Juventus, come ha fatto capire Allegri, dovesse operare diversi cambi di formazione rispetto alla partita di domenica e fare turnover. Magari però potrebbe essere soltanto pretattica. Ad ogni modo, il Napoli ha le potenzialità per ribaltare il parziale. Mazzarri e Sarri? Le origini toscane sicuramente rendono ancor più suggestivo un paragone. Vedo in loro molte somiglianze, comunque. Entrambi sono testardi e perfezionisti nel proprio lavoro, allenatori che vogliono vincere e arrivare in alto, impegnandosi tantissimo nella quotidianità. Mazzarri alla fine ce l’ha fatta, Sarri sta ripercorrendo quelle orme senza alcun problema. Da Cavani a Higuain? Verissimo, ma Edinson era molto più predisposto al sacrificio. Si abbassava, veniva ad aiutare la squadra ed era molto più mobile rispetto all’argentino. Ad entrambi, però, devo riconoscere un senso innato del gol e la cattiveria che mostrano nell’attaccare il pallone. Sono fuori dal comune in questo aspetto. Come fermare il Pipita? Il metodo è unico: tenerlo sempre spalle alla porta”.

Spalletti: “Il Napoli ha venduto Higuain, ma preso tanti giovani forti”

Spalletti: “Il Napoli ha venduto Higuain, ma preso tanti giovani forti”

Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni della Rai dopo la mancata rimonta in Coppa Italia: “Terminata questa competizione, ora dobbiamo lottare nelle restanti partite per la posizione in classifica: il secondo posto sarebbe straordinario. Quando l’anno scorso abbiamo iniziato questo percorso eravamo a -12 dal Napoli, ora ci siamo insieme e stiamo cercando di diminuire il gap con la Juventus. Complessivamente, qundi, un buon lavoro è stato fatto e non dobbiamo restare su questa eliminazione. Il mio futuro è arrivare più in su possibile. Il Napoli ha venduto Higuain, però ha comprato giocatori giovani e forti. E’ la stessa cosa che dobbiamo far noi…”

Il gas Sarin uccide i bambini in Siria

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Un attacco chimico fa strage in una cittadina siriana vicino a Idlib provocando almeno 58 morti e oltre 400 feriti.

L’opposizione denuncia l’uso di gas Sarin contro la popolazione da parte del regime di Assad che però nega affermando: “Quei missili erano delle forze ribelli”. Dall’America Trump scarica la colpa su Obama “perché si fece ingannare dal disarmo chimico di Damasco” ed afferma che “l’attacco non può essere ignorato” ma aggiunge: “Cacciare Assad sarebbe inutile”. Nel suo commento Giuseppe Cucchi si chiede a “chi giovi l’escalation del terrore” e afferma che “questa volta l’Onu deve agire subito”.

Bombe su Idlib, la strage dei bambini con il gas Sarin

L’opposizione: il regime ha usato i caccia Su-52. Almeno 58 le vittime. L’esercito di Assad nega: colpito un silos, lì c’erano i missili dei ribelli
BEIRUT – Bambini, ragazzi, adulti, con lo sguardo perso nel vuoto, le teste ciondolanti. Altri fotografati già rigidi, con un filo di bava bianca agli angoli della bocca. I segni, inequivocabili, di un attacco chimico. Probabilmente con il micidiale gas nervino Sarin. Le immagini arrivano di prima mattina dal quartiere generale dei Caschi Bianchi, i soccorritori volontari vicini ai gruppi ribelli, diventati famosi ad Aleppo. Si trova in una cava a pochi chilometri da Khan Sheikhoun, una cittadina a metà strada fra Hama e Idlbi, nel Nord-Ovest della Siria. Hanno portato qui morti e feriti, decine, centinaia, con auto, camion. Li lavano con getti d’acqua, cercano di rianimarli.
Le immagini finiscono sui social network, si diffondono in tutto il mondo. Un attacco chimico, di proporzioni mai viste dall’agosto 2013, quando nel Goutha, periferia di Damasco morirono 1400 persone. Ora gli attivisti parlano di «100 morti, 400 feriti». Le vittime accertate sono almeno 58. Molti bambini. L’opposizione siriana accusa il regime di Bashar al-Assad. L’attacco, secondo alcuni testimoni sentiti dai medici negli ospedali, è avvenuto vicino al grande silos del grano di Khan Sheikhoun. Altre foto mostrano crateri nella strada che passa accanto al silos, resti di quelli che sembrano razzi «piovuti dal cielo». Un raid aereo, condotto secondo un esponente dell’opposizione, da «Su-22, cacciabombardieri del regime».

Khan Sheikhoun è vicina al fronte, nel Nord della provincia di Hama i ribelli hanno lanciato nelle scorse settimane una grossa offensiva, respinta. Ma non è prima linea. Il regime nega l’attacco. Fonti militari fanno sapere che le bombe utilizzabili dai Su-22 «non possono portare armi chimiche». E in ogni caso Damasco nega di averle «mai usate». E «mai le userà». Altre fonti dicono che un attacco nell’area c’è stato, con i Su-22, ma su un deposito di armi dei ribelli, «dove erano stoccati missili». E forse anche armi chimiche, lasciano intendere.

In Siria, in teoria, non dovrebbero esserci più armi di distruzione di massa, come il Sarin. Dopo la strage del Goutha un accordo fra il regime e le Nazioni Unite ha portato allo smantellamento e alla distruzione degli arsenali. Nel giugno 2015 l’agenzia Onu, l’Opcw, ha annunciato che il 99% degli stock erano stati distrutti. Potevano rimanere piccoli depositi, che gli ispettori non avevano individuato o non erano riusciti a distruggere. Sia del regime che dei ribelli. Anche la paternità dell’attacco nel Goutha non è mai stata accertata con certezza. Ora, però, la Commissione d’inchiesta Onu tornerà a indagare. Lo chiedono con forza Francia e Gran Bretagna, accusano Assad di essere responsabile dell’attacco, «un crimine di guerra». Sarà il tema di oggi alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. Anche la Casa Bianca ha condannato l’attacco, ma ha ribadito che non esiste l’opzione di un «cambio di regime». È la nuova linea di Donald Trump. Assad non è mai stato così saldo in sella negli ultimi sei anni. Puntellato e sostenuto sempre dai russi. Forse però potrebbe aver prevalso la «voglia» di chiudere la partita riconquistando una volta per tutte la provincia di Idlib, ultima sotto controllo dei ribelli nell’Ovest. Chissà.

Dal punto di vista politico, un attacco con il Sarin ha dell’incredibile. Le offensive dei ribelli sono state respinte. I ribelli moderati sono deboli. La guerra contro il regime è condotta soprattutto dagli oltranzisti di Hayal al-Tahrir al-Sham, la formazione dove sono confluiti reduci di Al-Qaeda e altri gruppi salafiti. Oggi si apre a Bruxelles una conferenza che dovrebbe delineare i piani di ricostruzione. Se davvero il Raiss, o qualche alto ufficiale, ha ordinato il raid chimico, è un suicidio politico.

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vivicentro/Il gas uccide i bambini in Siria
lastampa/>Bombe su Idlib, la strage dei bambini con il gas Sarin GIORDANO STABILE – INVIATO A BEIRUT