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Droga in barca: presi 3 napoletani insospettabili, c’è anche uno stabiese

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Droga in barca: presi 3 napoletani insospettabili, c’è anche uno stabiese

Spunta un traffico di droga dal Sud America alla Campania: arrivano tre arresti. A intervenire la Polizia di Stato di Napoli, sostenuta dal personale della Direzione centrale per i servizi antidroga, del Servizio centrale operativo e con la collaborazione di personale dell’Unidad de Drogas Y Crimen Organizado di Madrid, che ha dato esecuzione alle tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Napoli: a Bartolo Di Massa, nato a Castellammare e residente a San Giustino, in provincia di Perugia, è contestato il sequestro di 680 kg di cocaina trovata a bordo dell’imbarcazione “Scugnizza”, intercettata il 24 luglio 2014. La droga sequestrata sarebbe stata successivamente destinata all’Italia, avrebbe avuto un valore di oltre 115 milioni di euro una volta immessa sul mercato.

Attività di base, prosegue l’attività di monitoraggio: i dettagli

Attività di base, prosegue l’attività di monitoraggio: i dettagli

Continua l’attivita di monitoraggio del settore giovanile della Juve Stabia. Il direttore Alberico Turi e il responsabile Saby Mainolfi saranno presso l’affiliata Asd Football Friend Sant’Antimo lunedì 24/04/17 alle ore 17 presso i campi Ludi Atellani di Aant’Arpino. Si giocheranno amichevoli dei nostri gruppi ufficiali con le squadre composte dalla societa affiliata:

Categoria 2005/06 campo a 9

Categoria 2004 campo a 11

Categoria 2003 campo a 11

Le attività inizieranno alle 17, fine attività 19.

a cura di Ciro Novellino

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La difesa è l’unico reparto che non si è migliorato

La difesa è l’unico reparto che non si è migliorato

La Gazzetta dello Sport scrive sulla difesa del Napoli: “Meno bene dello scorso anno: la difesa è l’unico reparto che non si è migliorato in questo campionato (33 gol subiti, fin qui, rispetto ai 32 complessivi dello scorso torneo), anche se nelle ultime due gare, Pepe Reina non ha subito reti. Piccoli segnali, che arrivano in una fase decisiva per le ambizioni del club: in sei giornate, il Napoli dovrà annullare il gap di due punti dalla Roma e assestare il colpo per il sorpasso. Perché tutto ciò possa avverarsi c’è bisogno di un rendimento super dell’intero collettivo, difesa compresa”.

Napoli, obiettivo scudetto per l’anno prossimo: ma Insigne e Mertens non bastano

Napoli, obiettivo scudetto per l’anno prossimo: ma Insigne e Mertens non bastano

Secondo Il Corriere del Mezzogiorno, manca poco, ha detto Sarri. Stiamo arrivando, gli ha fatto eco De Laurentiis. E sono dunque d’accordo: il gap con la Juventus può essere superato di qui a breve. L’idea è quella di provare a contendere lo scudetto alla Signora già nella prossima stagione. Sarebbe il giusto epilogo del ciclo iniziato proprio con Maurizio Sarri, l’allenatore che ha tratto il massimo possibile dalla squadra a disposizione, considerato l’handicap iniziale dell’addio di Higuain e dell’infortunio di Milik. Il Napoli lavora sui rinnovi, blindando Insigne e Mertens. Mettendo al sicuro fino al 2022 il patrimonio fatto in casa e preservando almeno per un altro anno il centravanti (falso o vero che sia) da 27 gol finora. Assecondando così la richiesta esplicita dello stesso allenatore: «Il ciclo continua con loro due».

Ci si domanda, a questo punto, quale sarà la mossa per lo scatto in avanti, quella che il Napoli dovrà mettere a punto per giocare al rilancio non solo con la Juventus ma con i Paperoni cinesi di Milan e Inter. Insigne, Mertens e il pieno recupero di Milik probabilmente non basteranno, pur se l’anno prossimo la linea verde di centrocampo (Rog, Zielinski e Diawara) avrà conquistato maggiore esperienza. Giocare sul piano della Juventus significa sopperire al dislivello finanziario (fatturati) con giocatori di personalità e abituati a palcoscenici importanti. Giusto mantenere l’intelaiatura della squadra che sta per chiudere una stagione da record, opportuno però attrezzarsi, appunto, per quel «manca poco» di cui parla Sarri. Il Napoli ha acquisito mentalità, ha conquistato punti sul piano del carattere, ma se lo scudetto deve essere un obiettivo e non una straordinarietà, bisognerà inserire in rosa pedine che abbiano ancor più qualità. Basta poco per giocarsela: i punti persi con Palermo, Sassuolo, Pescara e Atalanta (disattenzioni) sono costati il testa a testa già quest’anno.

Napoli-Szczesny, le possibili cifre dell’affare

Napoli-Szczesny, le possibili cifre dell’affare

Come scrive Il Corriere dello Sport, Roma e Napoli si ritrovano rivali anche per il portiere del futuro. L’Arsenal non intende puntare su Szczesny, che se la Roma non riscatta a giugno finirà sul mercato. E potrebbe finire proprio alla corte di De Laurentiis. La società giallorossa deve fare una scelta tra il polacco e il brasiliano, non può tenere entrambi. Sembra averla fatta, perché per confermare Szczesny dovrebbe pagare almeno dieci milioni, troppi, anche se non sono i sedici che erano stati pattuiti al momento del prestito. La società giallorossa ritiene di dover fare investimenti in altri settori, visto che c’è già un portiere titolare in organico. Perché Alisson ha dimostrato di meritare di poter fare il “primo”, ha offerto un rendimento elevato quando è stato chiamato in causa da Spalletti per giocare nelle Coppe, anche se la Roma non ha avuto molto fortuna. Alisson è il titolare della Nazionale brasiliana e ha accettato di fare l’altalena con Szczesny per questa stagione, con lealtà e spirito di collaborazione. A giugno tornerà all’Arsenal, ma probabilmente sarà solo di passaggio. Il club londinese sembra aver deciso di cederlo, questa volta definitivamente. Szczesny resterebbe volentieri in Italia e potrebbe interessare al Napoli. Reina non è stato impeccabile in questa stagione e ha solo un altro anno di contratto. Rafael, l’attuale secondo nella squadra di Sarri, non ha confermato le potenzialità espresse quando era al Santos. Per acquistarlo potrebbero bastare dieci milioni. Il Polacco conosce bene il campionato italiano, per due stagioni ha giocato in una squadra di vertice. Ormai parla bene anche la lingua. L’unico ostacolo potrebbe essere l’ingaggio, il portiere guadagna tre milioni all’anno, la Roma gli ha riconosciuto lo stesso ingaggio che aveva all’Arsenal. Un contatto c’è stato tra la dirigenza partenopea e l’agente di Szczesny. La Roma finora non ha dato nessun segnale di voler puntare sulla sua conferma.

Le battaglie per i diritti tornano in discussione alla Camera

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Il disegno di legge sul testamento biologico torna alla Camera dei Deputati per la discussione degli ultimi emendamenti e il voto finale. La convergenza Pd-M5S si è rafforzata e al momento sembra reggere ma i cattolici sono sul piede di guerra.

Il biotestamento torna in aula, regge l’asse tra Partito Democratico e Cinquestelle

Un centinaio di emendamenti ancora da discutere, associazioni cattoliche sul piede di guerra

ROMA – Il disegno di legge sul biotestamento, atteso in Italia da otto anni (dal caso di Eluana Englaro), riprende oggi il suo percorso a Montecitorio. La strada, che è ancora lunga e prevede due giorni di discussione prima del voto finale, sembra però essere stata liberata dagli ostacoli politici rappresentati da un insolito asse di maggioranza, con Partito democratico, M5S, Sinistra italiana e Mdp chiamati a resistere ai tentativi dei centristi di Alfano e delle forze di centrodestra di affossare il provvedimento.

Il testo, approdato il 5 aprile alla Camera, intende rimettere al centro la volontà del malato e la sua autodeterminazione riguardo alle cure. Si parla di «disposizioni anticipate di trattamento», che prevedono che chiunque, anche da sano o all’inizio della patologia, possa esprimere le proprie volontà in materia di cure mediche, compresa la rinuncia alle pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. E nel biotestamento, il malato potrà indicare un fiduciario che lo rappresenti in caso di perdita di coscienza.

Gli emendamenti ancora da discutere sono un centinaio e la cruciale alleanza tra Movimento 5 stelle e Pd è stata rinsaldata in queste ore. Alcuni componenti del gruppo pentastellato avevano negli ultimi giorni espresso la loro preoccupazione che, proprio in quegli emendamenti accantonati nella seduta del 5 aprile, si annidasse una trappola per stravolgere la legge in cambio di un rinsaldarsi dell’alleanza di governo tra il Pd e Alternativa popolare. «Gli emendamenti che consideravamo pericolosi sono stati accantonati», assicura Silvia Giordano, deputata M5S che ha seguito l’intero iter della legge. «Anche se ci sono cose che avremmo modificato, per il momento non ci sono motivi di chiusura», continua Giordano, «e sono sicura che tutto il gruppo M5S voterà compatto».

Mostra soddisfazione anche Marco Cappato, dell’associazione Coscioni, che insiste su alcuni aspetti migliorabili, come l’inserimento, considerato necessario dai radicali, del trattamento di sedazione continua profonda, per evitare che, al momento di interruzione delle cure, si provochi dolore al malato ancora cosciente. Mentre Paola Binetti, deputata di Ap, chiama la necessità di «un’opposizione durissima, nonostante l’alleanza tra Pd e M5S abbia assunto le sembianze di un muro insormontabile».

Una opposizione che però, terminato l’iter alla Camera, qualche problema in più potrebbe averlo al Senato, dove i numeri di un’alleanza tra dem e cinque stelle sono risicati. Anche fuori dal Parlamento, il dibattito è destinato ad accendersi. Le associazioni cattoliche sono da settimane sul piede di guerra e l’intervento più duro è quello di padre Virginio Bebber, presidente dell’associazione che riunisce gli ospedali cattolici, che rivendica la facoltà di non «assistere pazienti la cui dichiarazione anticipata di trattamento faccia presumere un conflitto difficilmente sanabile con il nostro fermo orientamento etico». In alternativa, sarà richiesto il trasferimento del malato in un’altra struttura, perché «le istituzioni non possono obbligare i medici a togliere acqua e cibo ai pazienti. L’obiezione di coscienza non si tocca» fanno sapere dall’associazione.

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lastampa/Il biotestamento torna in aula, regge l’asse tra Partito Democratico e Cinquestelle FEDERICO CAPURSO

L’idea del Napoli è puntare anche il prossimo anno su Albiol e Koulibaly

L’idea del Napoli è puntare anche il prossimo anno su Albiol e Koulibaly

La Gazzetta dello Sport scrive su Albiol e Koulibaly“Raul Albiol è tra quelli che parlano meno, che frequenta poco le sale stampa. In campo, però, fa valere la propria esperienza, comanda la difesa con i tempi giusti e, in effetti, gli errori che sono stati attribuiti al reparto, sono stati prevalentemente personali e non di settore. Con Koulibaly forma una coppia forte, ma non ancora granitica per assicurare al Napoli punti pesanti. L’intenzione è quella di continuare a puntare su loro due per il futuro considerato anche lo scarso impiego di Maksimovic e Tonelli, costati 35 milioni di euro (26 il primo, 9 il secondo). Finora, entrambi non hanno convinto, soprattutto l’ex difensore del Torino che, secondo l’allenatore, fa fatica a inserirsi nei suoi schemi. Tonelli, invece, ha giocato due partite consecutive e ha realizzato altrettante reti, ma s’è dovuto fermare per una fastidiosa pubalgia che non gli ha consentito di avere continuità”.

C’è un dato che rende Albiol indispensabile per Sarri

C’è un dato che rende Albiol indispensabile per Sarri

La Gazzetta dello Sport scrive su Raul Albiol“È un leader indiscusso, lo spagnolo. In dieci delle 12 volte in cui il Napoli non ha subito reti (8 in campionato, e 2 tra Champions League e Coppa Italia), c’è stato lui in campo. Da queste parti è arrivato nell’estate del 2013 insieme con Rafa Benitez, che lo aveva visto crescere a Valencia. In quattro stagioni napoletane, il difensore s’è saputo conquistare la fiducia dell’ambiente e della società, tant’è che Aurelio De Laurentiis gli ha rinnovato il contratto fino al 2020. Insomma, per i progetti futuri, Albiol dovrebbe essere uno dei punti fermi, anche se al termine della scorsa stagione chiese di ritornare a Valencia, ma il presidente si oppose alla cessione, appoggiato anche dall’allenatore. Resta da capire se il giocatore tornerà alla carica al termine del campionato per fare ritorno in Spagna”.

Turi a Il Pungiglione: “In bocca al lupo a Fibiano, Costanzo e De Blasio. Manniello e Giglio vanno sempre ringraziati”

In esclusiva le dichiarazioni di Alberico Turi

Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato il Direttore Responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Alberico Turi.

Under 17, si attende l’ultimo risultato

“Attendiamo l’esito del match di domenica e speriamo che anche l’Under 17 possa raggiungere i playoff. Anche la Paganese si gioca le sue possibilità sul nostro terreno di gioco, ma noi la stiamo preparando al meglio. Vinca il migliore. Siamo un settore giovanile, fa piacere vincere, ma serve rispetto e lealtà per gli avversari prima di tutto”.

Berretti, campionato importante il suo: i punti possono diventare 50 contro la Vibonese nell’ultimo turno

“Playoff? Abbiamo rispetto per tutti, soprattutto per l’Andria che è squadra tosta e cattiva: terreno di gioco difficile, lo è sempre stato in Puglia. Rispetto per gli avversari, ma daremo il meglio per arrivare quanto più lontano possibile”.

Amichevoli di Berretti, Under 17 e Under 16?

“Procediamo con il nostro programma di avvicinamento ai playoff. Dovevamo lavorare con un test impegnativo e lo abbiamo fatto contro il Casalnuovo che in Eccellenza lotta per i playoff. All’ultimo momento è mancato mister Domenico Panico, ma è stato sostituito da Alfonso Belmonte. Stiamo procedendo per la nostra strada. Savoia? Anche gli Under 17 sono tutti sulla corda, è stato un test importante. L’unica cosa che mi rammarica sono le cattive notizie arrivate su Costanzo e De Blasio. Salteranno i playoff, dopo l’infortunio ad Andria. Tutti e due hanno avuto un infortunio molto serio al crociato. Affronteremo i play off degli Under 15 senza due tasselli importanti. Stiamo pensando di far salire qualche 2003. Perdere un centrale come De Blasio e un centrocampista nel giro della Nazionale come Costanzo è molto dura. Ho mandato al Dottor De Nicola e al suo staff le risonanze, per farle visionare, con la speranza che ci sia stato qualche errore, senza nulla togliere a chi ha svolto gli esami. Ai due ragazzi vanno fatti i migliori auguri di una pronta guarigione. I playoff li hanno conquistati, li hanno meritati, è anche merito loro: siamo tristi per questo. Un’altra notizia poco piacevole è la frattura del braccio di Michael Fibiano, centrocampista degli Under 17. Under 16? Non si possono regalare alcuni tasselli importanti alla Mariano Keller, avevamo diverse assenze, ma questo serve per crescere”.

Pea?

“Fulvio Pea non lo scopriamo noi. Viene da settori giovanili importanti e la parentesi stabiese è stata particolare: tutti avevano davanti agli occhi il ‘mago’ Braglia e non si è voluto aspettare. E’ uno di quegli allenatori che possono fare la fortuna di un club con programmazione. Mi auguro che a Castellammare ci possano essere, a breve, progetti a lungo termine. Rispetto per i calciatori della rosa stabiese, ma questa non è una piazza che ti può dare una mano dal punto di vista economico, visti i bilanci esosi che il campionato di Lega Pro mette a dura prova. Tutto questo è stato fatto, per 10 anni, in maniera eccellente grazie a Manniello e Giglio. Serve mostrare tutto il bene di questo mondo da parte dei tifosi nei confronti della proprietà”.

Complimenti?

“Fa sempre piacere. Abbiamo disputato un torneo importante e avere attestati di stima a livello regionale, è sempre bello. Quanto di meglio possa essere di gratificazione per un settore giovanile. Non bisogna sciupare quanto di buono è stato fatto in questi anni. De Lucia ha fatto un ottimo lavoro”.

Braglia?

“La fortuna della società è l’allenatore che guarda anche al settore giovanile. Braglia peccava da questo punto di vista. Si stanno facendo e si sono fatti sacrifici da parte della proprietà, ma lui non ha voluto fare discorsi diversi e neanche valorizzare i giovani, facendo magari fare anche una plusvalenza al club. Non dimenticherò come a Crotone buttò nella mischia 5 ragazzi e li bruciò, addossando loro le colpe.  Gerardi, Mileto, Guarino, Gargiulo e Favetta, tutti bruciato in un solo colpo: questa è stata una pecca della società e della dirigenza. Questa cosa deve far riflettere. Di quella proprietà non salvo nessuno, neanche l’amico Giglio. Braglia a Castellammare ha vinto grazie ai soldi di Manniello e Giglio, non per altri motivi. Nell’anno in cui andammo anche a fare il Viareggio, eravamo in testa alla classifica con la Primavera, ma lui voleva quasi creare scompiglio e convocare alcuni ragazzi per non farli allenare con noi e senza mai lanciarli. Braglia voleva mandare via quattro o cinque elementi perchè soffriva chi voleva diventare prima donna. A dicembre parlai con Manniello, gli dissi che era una cosa sbagliata cedere quei calciatori per prenderne altri, visti che il tecnico li avrebbe chiesti, e lo convinsi a tenerli. A fine anno quei calciatori ci portarono in serie B. La Juve Stabia andò in B grazie a Manniello e Giglio e non grazie ai giullari di corte che gli stavano intorno”.

Playoff prima squadra?

“Dobbiamo essere contenti, nel calcio si cerca di fare sempre il massimo. Manniello ha cercato di fare questo. Non si possono prendere calciatori come Cutolo, Sanatcroce e Matute e fare così pochi punti dal loro arrivo. Ma nessuno poteva avere la palla di vetro e prevedere che non fossero stati utili alla causa. Manniello non attira le persone gratis e questi sono stati pagati e tanto”.

Under 15, vittoria ad Ischia?

“Per l’ultima di campionato, Belmonte convocherà 9-10 classe 2003. Lasciamoli stare tranquilli”.

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UK. Voto anticipato all’8 giugno per rafforzare la Brexit

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A sorpresa la premier britannica Theresa May annuncia le elezioni anticipate l’8 giugno. L’obiettivo è incrementare la maggioranza per rafforzare la Brexit. “Sono decisioni difficili e per questo serve il sostegno di tutti” ha spiegato.

Retromarcia della May: “Elezioni l’8 giugno per rafforzare la Brexit”

Voto anticipato per incrementare la maggioranza. La premier: decisioni difficili, serve sostegno di tutti

LONDRA – La Gran Bretagna torna alle urne l’8 giugno. Una mossa a sorpresa annunciata da Theresa May con lo scopo di ottenere un mandato forte in vista dei negoziati per la Brexit. I partiti di opposizione, dice, mettono a repentaglio il piano del governo e indeboliscono la posizione del Paese al tavolo negoziale con Bruxelles. La premier chiederà oggi ai Comuni il via libera per il voto anticipato, tre anni prima della naturale scadenza della legislatura nel 2020.

«Le elezioni sono necessarie e sono necessarie adesso», ha detto May, che per mesi aveva escluso l’ipotesi di un voto anticipato. In una breve dichiarazione a Downing Street, ha spiegato di avere cambiato idea «con riluttanza» ma per il bene del Paese. «Mi sono convinta che l’unico modo per garantire la certezza e la sicurezza negli anni a venire è tenere le elezioni adesso e ricevere il supporto necessario per le decisioni che dobbiamo prendere». Ha accusato laburisti, liberaldemocratici, nazionalisti scozzesi e rappresentanti della Camera dei Lord «non eletti dal popolo» di fare «giochi politici» per ostacolare il divorzio dall’Unione Europea e riaprire le ferite nel Paese.

La decisione ha scioccato il Paese e molti degli osservatori. A farle cambiare idea sono stati certamente i sondaggi che danno al partito conservatore un vantaggio abissale, a meno di due mesi dal voto, su un partito laburista che sotto Jeremy Corbyn è allo sbando. Una chance forse irripetibile per aumentare la risicata maggioranza uscita dal voto del 2015 (330 deputati su 650 ai Comuni). Secondo l’ultima rilevazione di YouGov, i Tory hanno 21 punti di vantaggio sul Labour, 44% contro il 23%. E perfino un think tank filo-laburista, la Fabian Society, ha concluso che il Labour di oggi non ha «alcuna chance realistica» di vincere le elezioni da solo; anzi per la prima volta dal 1935 rischia di guadagnare meno di 200 seggi ai Comuni.

Corbyn giura di essere pronto («corriamo per vincere»), ma rischia un bagno di sangue. Per i liberaldemocratici, il voto è un’occasione per fermare la «hard Brexit disastrosa» dei Tory e mantenere il Paese nel mercato comune. I nazionalisti scozzesi sperano che un’altra buona affermazione a Westminster renderà la loro richiesta di un secondo referendum per l’indipendenza ineludibile da parte del governo. Theresa May deve per prima cosa ottenere il via libera del Parlamento, e per farlo ha bisogno dei due terzi dei deputati. Non avrà problemi visto che il Labour ha già annunciato che non si opporrà. La campagna elettorale comincerà subito e, c’è da giurarlo, sarà dominata dalla Brexit.

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lastampa/Retromarcia della May: “Elezioni l’8 giugno per rafforzare la Brexit” ALESSANDRA RIZZO – LONDRA

Roma, c’è un caso De Rossi? Ecco i numeri di Capitan Futuro nel 2016/2017

NOTIZIE AS ROMA – Ancora 72 giorni di De Rossi alla Roma: il contratto del centrocampista di Ostia scade nel prossimo 30 giugno e ad oggi il rinnovo non c’è ancora stato. Pura formalità? Così dovrebbe essere ma le voci di corridoio riportano di un giocatore che vorrebbe firmare un biennale con la società giallorossa la quale sarebbe invece disposta a prolungare l’accordo di un solo anno. Diversità superabili, si auspica. Spalletti, però, in occasione della conferenza stampa pre Roma-Atalanta ha parlato dell’importanza di questo contratto consigliando alla Roma di evitare un nuovo caso Pirlo: “Quello di De Rossi è un contratto importante. Se non hai quel tipo di calciatore lo devi cercare fuori e lo paghi tanto, si corre il rischio del pentimento che hanno avuto al Milan con l’addio di Pirlo. De Rossi può fare ancora campionati importanti, queste sono cose fondamentali per dare seguito ad una società” ha detto il tecnico toscano, provocando un certo allarme tra i tifosi. Insomma, il mister è convinto che Daniele possa dare ancora tanto a questa squadra, forse perché sorpreso dal rendimento nella stagione in corso di un calciatore che compirà 34 anni il prossimo 24 luglio. Andiamo a vedere un po’ di numeri di questo 2016/2017: 35 presenze totali per De Rossi (26 in campionato, 6 in Europa League, 2 nelle qualificazioni Champions contro il Porto ed una in Coppa Italia) con 2561 minuti giocati tra tutte le competizioni (1912 in campionato, 429 in Europa League, 130 in Champions e 90 in Coppa Italia), un gol in Europa League il 3 novembre contro l’Austria Vienna, 6 assist (4 in Serie A contro Napoli, Lazio e Fiorentina e 2 in Europa League nella doppia sfida contro il Lione). Per quanto concerne i provvedimenti disciplinari, il mediano ha collezionato 10 ammonizioni (8 in Serie A, una in Champions ed una in Europa League) ed una espulsione nel preliminare di Champions di ritorno contro il Porto. Insomma, si tratta di uno dei centrocampisti più utilizzati dal mister e con Strootman e Nainggolan compone il trittico insostituibile della mediana giallorossa. Finora, in campionato è stato in panchina per scelta tecnica soltanto 2 volte: nella prima uscita dell’anno contro l’Udinese e contro il Crotone il 21 settembre. In Roma-Chievo del 22 dicembre a metterlo fuori è stato un virus influenzale e in Udinese-Roma del girone di ritorno è mancato per squalifica (somma di ammonizioni). In Roma-Empoli dello scorso primo aprile è stato costretto a dare forfait a causa della contusione rimediata in Nazionale nella settimana precedente. Questi dati danno il senso di quanto mister Spalletti si fidi di questo calciatore che ha in Paredes il sostituto naturale. L’argentino, tuttavia, ha spesso deluso quando è stato chiamato a prendersi le chiavi del centrocampo. E infatti, De Rossi è stato sostituito a gara in corso soltanto 8 volte. In tutte queste occasioni, sempre dopo il settantesimo minuto (una sola volta ha passato il testimone ad un compagno al 46′ perché ammonito al 12′ e si tratta della sfida a Torino contro i granata persa per 3-1 il 25 settembre). Questo testimonia che nonostante la carta d’identità il calciatore può ancora considerarsi del tutto integro, anche se fa più fatica rispetto a prima a recuperare dai g
Intanto, Sky Sport ha rilanciato un’indiscrezione secondo la quale sulle sue tracce ci sarebbe il nuovo Milan dei cinesi, che però ad oggi non ha mosso passi ufficiali. Difficilissimo, comunque, che la Roma ceda una delle sue bandiere ad un club concorrente. A meno di scossoni, l’avventura di De Rossi all’ombra del Colosseo dovrebbe continuare per uno o due anni, questo si vedrà.

Claudia Demenica

Il Paese è frenato da tre debolezze: il debito, le banche e l’instabilità politica

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Come spiega Andrea Montanino su La Stampa, le debolezze che frenano il Paese sono tre: il debito, le banche e l’instabilità politica.

Il debito, le banche e l’instabilità politica: tre debolezze che frenano il Paese

Ma ci sono anche i dati positivi, come i 25 anni di avanzo primario

Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato le sue previsioni per l’anno in corso e per il 2018. La buona notizia è che non ci sono crisi all’orizzonte e che anzi l’economia mondiale cresce più di quanto previsto solo sei mesi fa.

La Brexit aveva portato gli economisti di Washington a immaginare una forte contrazione della crescita inglese; oggi il pericolo sembra rientrato e la revisione al rialzo è addirittura di 0,9 punti percentuali per il 2017, cosa abbastanza inusuale. Lo stesso vale per gli Stati Uniti, dove l’attesa di politiche fiscali espansionistiche da parte dell’amministrazione Trump – tagli di tasse e spesa pubblica – spinge le stime verso l’alto.

LEGGI ANCHE – Schiaffo del Fmi all’Italia: ”Ultima nella Ue per crescita”

Tra i tanti segni «più», spiccano purtroppo i «meno» che riguardano l’Italia. Per il 2017 e 2018 il Fondo monetario stima una crescita ferma allo 0,8 per cento, inferiore alle stime ufficiali del governo della scorsa settimana. Rispetto alle stime pubblicate dal Fondo monetario a ottobre dello scorso anno, il 2017 e il 2018 sono stati rivisti al ribasso rispettivamente di 0,1 e 0,3 punti di Pil. Quindi, mentre il mondo va meglio del previsto, per l’Italia ancora nubi.

Tre fattori influenzano queste valutazioni. Primo, l’alto debito pubblico. Malgrado il consistente calo dei tassi di interesse dovuto alla politica monetaria accomodante della Banca centrale europea, il debito italiano in rapporto al prodotto interno lordo ha continuato a crescere. La preoccupazione è che l’Italia si possa trovare in un futuro non troppo lontano a sostenere costi elevati per finanziare l’ingente debito, una volta che la politica monetaria avvierà la sua normalizzazione.

Secondo, lo stato del sistema bancario. Alti costi, bassa redditività e crediti incagliati trasmettono segnali ai mercati di un sistema ancora fragile e dove i problemi strutturali non sono stati risolti. Non c’è incontro a Washington dove, al momento di parlare di Italia, qualcuno non ricordi il valore dei crediti incagliati, sottolineando che gli altri Paesi europei, Spagna in testa, il problema lo hanno risolto.

Terzo, l’instabilità politica. A prescindere dal fatto che vi saranno o meno elezioni anticipate, l’Italia andrà al voto entro i prossimi 12 mesi in un contesto di forte incertezza sulla capacità dei partiti tradizionali e europeisti di riuscire a fornire un messaggio convincente all’elettorato. In più, la frammentazione che potrebbe derivare dal voto non garantirebbe la governabilità, proprio quando invece ci sarebbe bisogno di una leadership forte capace di dialogare con francesi e tedeschi sul futuro dell’Europa.

I tre fattori brevemente descritti sono naturalmente una rappresentazione parziale della realtà. L’Italia è l’unico Paese al mondo che ha avuto un avanzo primario nel suo bilancio pubblico ininterrottamente per 25 anni (unica eccezione, il 2009); le sue aziende esportano nel mondo prodotti di prima qualità generando un significativo surplus commerciale; importanti riforme della giustizia, della pubblica amministrazione e del lavoro sono già operative o in fase di implementazione; il governo Gentiloni sta continuando l’azione riformatrice intrapresa dal predecessore; grazie all’euro e all’Europa, non sappiamo più che cosa vogliano dire inflazione a due cifre e la svalutazione competitiva.

Ma l’Italia continua a rimanere fanalino di coda tra le economie europee, malgrado il contesto internazionale favorevole. Il rischio è che, una volta superate le elezioni francesi, si inizi a guardare all’Italia come all’anello debole.

Bisogna allora risolvere quello che c’è da risolvere (banche), chiarire il percorso che porterà alle elezioni, e cambiare la narrativa intorno all’Italia per tornare ad attrarre talenti e capitali. Un solo numero per capire quanta strada ancora possiamo fare: il valore degli investimenti di aziende americane in Italia è circa 28 miliardi di dollari (dati Bureau of Economic Analysis); in Spagna hanno invece investito 62 miliardi di dollari, più del doppio, in un’economia che è il 30 per cento più piccola della nostra.

Per attrarre investimenti, generare crescita e dunque abbassare il rapporto fra debito e Pil servono le giuste politiche e soprattutto stabilità politica in un orizzonte di medio termine. Sarebbe da dire: facciamo come gli inglesi e andiamo a elezioni, se non ci fosse quell’intoppo della legge elettorale.

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lastampa/Il debito, le banche e l’instabilità politica: tre debolezze che frenano il Paese ANDREA MONTANINO

Juve Stabia, senti Di Marzio: gli occhi di Serie A e B su tre gioielli delle Vespe

Prima ancora che finisca la regular season ed inizino i play off, è già tempo di calciomercato anche in Lega Pro. L’esperto è sempre Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky Sport e nativo proprio di Castellammare di Stabia.

Secondo Di Marzio la buona stagione disputata dalla Juve Stabia avrebbe acceso i riflettori del mercato su tre pilastri della squadra gialloblù, diventati oggetto del desiderio di club di Serie A e Serie B. I tre cui si riferisce il giornalista di Sky Sport sono Atanasov, Izzillo e Cancellotti.

Sul difensore bulgaro ci sarebbe il forte interesse del Chievo, ma anche di compagini di Serie B come Benevento, Spezia ed (a breve) Foggia.

Su Nicolas Izzillo invece sembrano siano puntati gli occhi di Entella e Perugia; proprio la squadra umbra ha già in rosa due ex Juve Stabia come Di Carmine e Nicastro e vorrebbe quindi aumentare la colonia di ex gialloblù.

Sarebbero invece lo Spezia e la Salernitana ad essere interessate a Tommaso Cancellotti, terzino destro che veste la maglia delle Vespe da ormai tre anni.

(Fonte: www.gianlucadimarzio.com)

ESCLUSIVA: La “Regina della Felicità” ai microfoni di ViVicentro. Le lezioni prendono il volo (VIDEO)

Le Lezioni di Felicità sbarcano all’estero. Il progetto, a livello internazionale, ha destato qualche interesse. “Probabilmente andremo all’estero”.

Roma- Le Lezioni di Felicità tornano tra i banchi di scuola. Dopo un incontro sulla Felicità tenutosi in un Istituto di Ponte di Nona (“R. Ciriello”), intervistiamo la dott.ssa Regina Giudetti, la “Regina della felicità” che ci racconta in anteprima i suoi progetti futuri. (VIDEO)

La dottoressa Giudetti continua con le sue lezioni tra le scuole romane. La intervistiamo dopo un incontro con gli alunni dell’I.C. Ponte di Nona Vecchio dove era affiancata dall’attrice Monica Vallerini.

I ragazzi sono molto entusiasti, è qualcosa di nuovo e sicuramente anche di bello. Anche gli insegnanti e i presidi sono ben disposti e stanno accogliendo molto volentieri la proposta. Le Lezioni stanno andando avanti cercando anche una strada un po’ più istituzionale”.

E sul futuro non si sbilancia: “Difficile prevedere il futuro”. Ma si lascia sfuggire che “Abbiamo avuto delle proposte anche all’estero e probabilmente andremo all’estero. Questo progetto a livello internazionale ha destato qualche interesse”.

Un forte in bocca al lupo alla dottoressa della Felicità da parte della Redazione di ViViCentro che ha seguito questo progetto fin dall’origine, quando qualche anno fa muoveva i primi passi nelle scuole romane.

Maria D’Auria

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Schiaffo del Fmi all’Italia: ”Ultima nella Ue per crescita”

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L’Italia ha la crescita più bassa d’Europa. A stabilirlo è l’ultimo rapporto del Fondo monetario internazionale che rivede al ribasso le stime di crescita del governo (+0,8%) e ci condanna in fondo alla classifica Ue, definendo il nostro sviluppo“nettamente al di sotto del potenziale”. Come spiega Andrea Montanino le debolezze che frenano il Paese sono tre: il debito, le banche e l’instabilità politica.

L’Fmi taglia le stime sull’Italia: “Ultima nella Ue per crescita”

Il Pil sale con un modesto +0,8% e resta fanalino di coda in Europa. “Uno sviluppo nettamente al di sotto del potenziale”. Migliora il debito

NEW YORK – L’Italia veste la maglia nera in Europa con la crescita più bassa del Vecchio continente, superata finanche dalla «cenerentola» ellenica. Sul piano globale la congiuntura economica mostra un po’ più di spinta, sebbene all’orizzonte permangano rischi eterogenei tra i quali lo spettro di una guerra commerciale. È questa l’istantanea scattata nel World Economic Outlook (Weo), il rapporto del Fondo monetario internazionale pubblicato in occasione degli incontri primaverili congiunti con la Banca mondiale. Un’istantanea che condanna l’Italia in ultima posizione non solo in Eurozona ma anche nell’Unione, con il Pil a +0,8% per il 2017 e il 2018 rispetto allo 0,9% del 2016.

LEGGI ANCHE – Il debito, le banche e l’instabilità politica: tre debolezze che frenano il Paese

Le stime sono in ribasso dello 0,1% e dello 0,3% rispetto a quelle del Weo di ottobre, ma in rialzo dello 0,1% rispetto alla revisione di gennaio. In ogni caso ben inferiori a quelle del Def, che vede il Pil in crescita dell’1,1% nel 2017 e dell’1,0% nel 2018. Mentre l’Ocse lo fissa a +1,0% per entrambi gli anni. «L’output resta decisamente al di sotto del potenziale, così come quello di altri Paesi europei», spiega il Fmi, che ritrae però una prospettiva più rosea sul mercato del lavoro italiano. Dopo l’11,7% del 2016, il tasso di disoccupazione scenderà all’11,4% nel 2017 e all’11,0% nel 2018, mentre l’Eurozona segna 9,4% e 9,1%. Il debito pubblico resta sopra il 130%: dopo il 132,6% del 2016, il Fmi prevede un 132,8% del Pil nel 2017 e un 131,6% nel 2018. Sono previsioni migliori rispetto a quelle di ottobre, quando era stato previsto un debito al 133,4% per quest’anno e al 132% nel 2018.

Le stime restano superiori di qualche decimale rispetto a quelle contenute nel Def, che calcola 132,5% nel 2017 e 131,0% nel 2018. Il deficit italiano si attesterà al 2,4% del Pil nel 2017, invece, per poi scendere all’1,4% nel 2018, a fronte delle previsioni di ottobre a 2,2% e 1,3%. Stime superiori anche in questo caso a quelle del Def, e in base alle quali il pareggio di bilancio per l’Italia ci sarà nel 2022. A livello planetario il Fmi rivede leggermente al rialzo il Pil per il 2017 a +3,5%, ovvero 0,1% in più delle stime di gennaio, mentre per il 2018 lo lascia invariato a +3,6%. Un po’ più di spinta che rischia di fare i conti con «significativi rischi al ribasso», in primis protezionismo e guerra commerciale: «Sarebbe una ferita auto-inflitta», afferma Maurice Obstfeld, capo economista del Fmi. Un monito rivolto all’America di Donald Trump, come quello sulla deregolamentazione spinta del settore finanziario che potrebbe tradursi in «eccessive prese di rischio e aumentare la possibilità di crisi». Fra i rischi c’è anche quello di un rialzo «troppo veloce» dei tassi da parte della Federal Reserve , che potrebbe avere un impatto sull’economia globale.

Ci sono poi le incognite sul futuro delle Economie emergenti, sebbene ad ora il blocco dei Brics – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – continui a crescere. Il Fmi conferma le stime di crescita per gli Stati Uniti, a +2,3% nel 2017 e +2,5% nel 2018. Di gran lunga distaccata Eurolandia, che segnerà un +1,7% per quest’anno e un +1,6% per il prossimo, in rialzo, rispetto alle revisioni di inizio anno. «La riprese economica dell’Area Euro procede», ma «l’incertezza di alcune elezioni e le incognite del dopo Brexit potrebbero pesare», sottolinea Fmi. L’uscita dall’Ue non sembra però penalizzare la Gran Bretagna, di cui il Fmi rivede al rialzo di mezzo punto percentuale il Pil per il 2017. Il rapporto afferma che la strategia monetaria della Bce dovrebbe restare accomodante, con spazio per un «ulteriore allentamento in caso l’inflazione non decollasse».

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lastampa/L’Fmi taglia le stime sull’Italia: “Ultima nella Ue per crescita” FRANCESCO SEMPRINI – NEW YORK

Allievi regionali, Juve Stabia-Aversa Normanna: i convocati di Macone

Allievi regionali, Juve Stabia-Aversa Normanna: i convocati di Macone

Juve Stabia-Aversa Normanna, categoria Under 16 si giocherà domani allo stadio Menti alle ore 17. Questi i convocati di mister Macone:

1 TODISCO
2 D’AGOSTINO
3 ARNO
4 SPAVONE
5 IZZO
6 GARGIULO
7 VILARDI
8 DEL PRETE
9 DANIELE
10 DI MAIO
11 RUOCCO
12 LOFFREDO
13 SCALERA
14 OLANDO
15 ESPOSITO
16 CAPASSO
17 MARRONE
18 DE CICCO

a cura di Ciro Novellino

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Gori, ulteriori problemi di acqua per Castellammare di Stabia

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Gori, ulteriori problemi di acqua per Castellammare di Stabia

GORI comunica che per lavori programmati è programmata la sospensione dell’erogazione idrica dalle 08:30 alle 16:30 di venerdì 21 aprile 2017, nelle seguenti zone del comune di Castellammare di Stabia:

  • CORSO GARIBALDI DAL CIVICO N.1 AL CIVICO N.64
  • CORSO VITTORIO EMANUELE DAL CIVICO N.79 AL CIVICO N.85

Gli operatori GORI restano a disposizione per ogni ulteriore informazione.

Partita del cuore, il triangolare si giocherà a Latina il 17 giugno

Partita del cuore, il triangolare si giocherà a Latina il 17 giugno
LE STELLE DELLA MUSICA, DELLO SPORT E DELLA TELEVISIONE, DARANNO VITA IL 17 GIUGNO, NELLO STADIO FRANCIONI DI LATINA, AL TRIANGOLARE DEL CUORE. L’EVENTO SARA’, APPUNTO, UN TRIANGOLARE TRA LA NAZIONALE CANTANTI-ATTORI, IL TEAM LATINAFIORI E LA NAZIONALE FORZE DELL’ORDINE DELLA
PROVINCIA DI LATINA. IN CAMPO, ALCUNI NOMI DELLA FORMAZIONE CANTANTI -ATTORI, TRA CUI
LORENZO FRAGOLA, GIOSADA, RICHY TOGNAZZI, FABRIZIO BRACCONIERI, LUCA ZINGARETTI E TANTI ALTRI, I CUI NOMI SARANNO SUCCESSIVAMENTE DIVULGATI. ALL’EVENTO SARA’ PRESENTE UNO SPECIAL GUEST, MA PER ORA MANTENIAMO LA SUSPANCE. SLOGAN DELL’EVENTO: “INSIEME PER LA VITA”. L’OBIETTIVO PRINCIPALE SARA’ QUELLO DI DEVOLVERE IL RICAVATO IN BENEFICENZA A FAVORE DELL’OSPEDALE GORETTI DI LATINA, ATTRAVERSO L’ACQUISTO DI MATERIALE E MACCHINARI NECESSARI ALLE EMERGENZE. IL COSTO DEL BIGLIETTO SARA’ DI 10 EURO PER CURVA, TRIBUNA E GRADINATA. ESSI POSSONO ESSERE ACQUISTATI ALL’INTERNO DEL CENTRO COMMERCIALE LATINAFIORI E PRESSO I PUNTI VENDITA AUTORIZZATI, BLU TICKET E L’INFO POINT
DEL CENTRO COMMERCIALE, LE PRENOTAZIONI POSSONO AVVENIRE TRAMITE IL SITO LATINAFIORI.COM.
APPUNTAMENTO, QUINDI, AL 17 GIUGNO PER UNA GRANDE OCCASIONE DI SPORT E SOLIDARIETA’.

FOTO e VIDEO ViViCentro – Torneo d’Ischia, l’Under 15 della Juve Stabia si porta a casa la coppa!

FOTO e VIDEO ViViCentro – Torneo d’Ischia, l’Under 15 della Juve Stabia si porta a casa la coppa!

Vincere aiuta a vincere e prepara al meglio per un traguardo prestigioso, quello dei playoff. La Juve Stabia, categoria Under 15, allenata da Alfonso Belmonte, porta a casa il torneo di Ischia e mette in bacheca un altro trofeo in stagione. In finale è stata battuta la Real Forio con il punteggio di 3-0 grazie ai gol di Guarracino, Vitiello e De Simone.

Così in campo:

Primo tempo – Esposito, Boccia, Liccardo, Annibale, Zaccariello, Selvaggio, Pulcino, Cautero, Masotta, Guarracino, Pascale.

Secondo tempo – Spina, Guerra, D’Aniello, Annibale, Arzaniello, Mauriello, Grimaldi, Sagliano, Vitiello, Guastella, De Simone

a cura di Ciro Novellino

Salerno – Ancora disagi per i dipendenti di Poste Italiane

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Salerno 18 APRILE – Ancora disagi per i dipendenti di Poste Italiane che ancora una volta lamentano pessime condizioni di lavoro e precario stato d’uso dei veicoli che ogni giorno sono costretti a guidare. L’ennesima riprova è l’episodio avvenuto oggi intorno alle ore 13.30 a Salerno precisamente nella zona conosciuta con il nome di “Trincerone”.  A causa di un improvviso acquazzone, un’auto delle Poste Italiane si sarebbe ribaltata per il malfunzionamento delle spazzole tergicristallo che, essendo fuori uso, non hanno permesso la perfetta visibilità della carreggiata per cui, la postina che non ne conosceva il problema, si è trovata nei guai quando si è accorta che stava per impattare con un’altra auto. Per evitare l’iincidente, la ragazza ha dovuto sterzare bruscamente e questo ha provocato il ribaltamento del veicolo.

Una scena davvero incredibile! Fortunatamente la “povera” dipendente è rimasta illesa e, subito soccorsa, è stata trasportata al pronto soccorso per i dovuti accertamenti sanitari.

Questo è l’ennesimo caso di “pericolo” al quale sono quotidianamente esposti i dipendenti di Poste Italiane che già da tempo lamentano l’inadeguatezza delle loro condizioni lavorative. Non chiedono tanto! Chiedono solo di poter svolgere il proprio lavoro su mezzi di trasporto che siano almeno sicuri. Chiedono forse troppo? Non chiedono mica che sia messo a loro disposizione il “lauto” parco macchine delle cosiddette Auto Blu, quelle sì sempre in perfetta forma, di gran classe e in perenne aumento anche se sembrava che dovessero sparire o almeno subire una drastica cura dimagrante. Ma forse il distinguo sta proprio in questo: a loro il mezzo serve per lavorare, e se lo guidano da soli. Agli altri serve magari per farsi notare, talvolta per far andare moglie o “segretaria” a fare spesa o dal parrucchiere, qualcuno addirittura per farsi portare fantomatiche “nipoti di governanti esteri” e consimili, comunque non certo per Lavorare (notare la L maiuscola).

A cura di Andrea Alfano