Arriva il congedo di Rafa Benitez, dopo l’addio al Real Madrid. Il mister saluta la sua ex squadra, il presidente e fa gli auguri al nuovo tecnico che subentra, lasciandogli in eredità una squadra a soli 4 punti in classifica dal primo posto ed agli ottavi di Champions. Queste le sue parole rese note attraverso il suo sito ufficiale: “Ora, alla fine del mio periodo come allenatore della del Real Madrid, vorrei utilizzare questo nota per dire addio a tutti i membri del club. Voglio dire a tutti, al Consiglio di amministrazione, ai dirigenti, ai lavoratori e a tutti i tifosi, che è stato un onore e un privilegio essere stato in questo club. Qui sono cresciuto come persona, giocatore e allenatore, dalle categorie più basse fino alla prima squadra. In particolare vorrei ringraziare tutti quelli che nella nuova città dello sport e al Santiago Bernabéu fin dai miei primi passi mi hanno sostenuto e hanno reso il mio lavoro più facile. Grazie a tutti per l’aiuto.nCon tutto quello che ho detto ancora nella mente, vorrei augurare buona fortuna a Zinedine Zidane, il mio successore, e il suo staff. A tutti i giocatori, allenatori e personale auguro tutto il meglio e anche buona fortuna. Con tutto il mio rispetto e grazie … HALA MADRID e nient’altro.”
Bologna, tutto su Zuniga: le ultime
Alla ricerca di un esterno: il Bologna si guarda intorno. Secondo quanto riporta Gianluca Di Marzio, attraverso il suo sito ufficiale gli emiliani avrebbero individuato in Zuniga il proflio ideale in grado di migliorare la rosa a disposizione di Donadoni. Ecco quanto dichiarato dal noto esperto di mercato: “L’idea sarebbe quella di prenderlo con la formula del prestito, ma il club di De Laurentiis dovrebbe contribuire al pagamento dell’ingaggio. Le parti sono al lavoro per cercare una soluzione, con il Bologna fortemente interessato al calciatore. Zuniga e non solo. Già, perché Corvino sta tenendo in piedi anche il discorso con l’Inter per Davide Santon.”
Arriva l’ufficialità per il nuovo attaccante delle Vespe, Stefano Del Sante!
Ufficio Stampa S.S. Juve Stabia
Charlie Hebdo, errore nella targa dedicata alle vittime: un nome è scritto male
La targa è stata scoperta dal presidente Francois Hollande davanti ai familiari delle 12 vittime di Charlie Hebdo. E’ stata posta sulla facciata dell’edificio in rue Nicolas Appert, dove aveva sede il giornale satirico a un anno dalla strage compiuta dai fratelli Said e Chérif Kouachi. C’è un errore, però. Il nome del disegnatore Georges Wolinski è scritto sbagliato: con la “Y” finale.
Appena individuato lo strafalcione, scrive Le Parisien, la targa è stata coperta da un drappo nero nell’imbarazzo generale. Il Comune di Parigi ha subito informato la vedova e ha promesso una nuova targa con l’ortografia corretta entro 48 ore. Intanto su Twitter si sono scatenati gli sfottò, con il famoso slogan JeSuisCharlie subito trasformato in JeSuisCharly.
Nella cerimonia commemorativa a un anno dalla strage, il presidente francese era accompagnato dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo, il primo ministro Manuel Valls, il ministro dell’InternoBernard Cazeneuve e la ministra della Cultura Fleur Pellerin. La lapide è dedicata “alla memoria delle vittime dell’attentato terroristico contro la libertà d’espressione perpetrato nei locali di Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015″. Poi i nomi delle vittime in ordine alfabetico: “Frédéric Boisseau, Franck Brinsolaro, Cabu, Elsa Cayat, Charb, Honoré, Bernard Maris, Mustapha Ourrad, Michel Renaud, Tignous, Georges Wolinsky (sic!)”. Durante la commemorazione è stato osservato un minuto di silenzio. Infine, è stata deposta una corona di fiori.
Un’altra targa è stata scoperta dal Hollande al supermercato ‘Hyper Cacher’, che vendeva alimenti di tipo Kosher della tradizione ebraica e che è stato colpito da Coulibaly. La lapide è stata posta “in memoria delle vittime di un attentato antisemita”.
ROMA, SOS CENTROCAMPO: CONTRO IL CHIEVO C’E’ SOLO VAINQUEUR!
E’ una squadra decimata quella che scenderà in campo tra poco più di 24 ore al Bentegodi per la diciottesima giornata del campionato di serie A dopo la sosta natalizia. Babbo Natale, però, non ha portato regali a Garcia, anzi, il nuovo anno ha donato al francese solo grattacapi e grane da risolvere. In vista del match contro il Chievo, infatti, gli uomini a disposizione del mister sono poco più di una manciata e la formazione titolare andrà ampiamente rimaneggiata a causa delle circostanze avverse. Dell’assenza del lungodegente Totti si sapeva, anche se è lo stesso tecnico francese a precisare in conferenza stampa che il capitano sarà abile ed arruolabile tra qualche giorno, ma anche la defezione di Edin Dzeko era nota: il centravanti bosniaco era stato espulso nell’ultima gara casalinga. Rimarranno a casa anche Nainngolan e Pjanic, diffidati ed ammoniti sempre nel corso della stessa gara. A questi stop già previsti, si è aggiunto l’altroieri quello del talentuoso turco Salih Ucan, il quale, infortunatosi in allenamento, ne avrà per circa un mese a causa di un trauma contusivo-distrattivo del primo dito del piede sinistro. Davvero sfortunato questo ragazzo, che si fa male proprio nel momento in cui poteva finalmente essere preso in considerazione dall’allenatore, complice la penuria di costruttori di gioco della squadra a causa dell’andamento altalenante di Pjanic. E siccome piove sempre sul bagnato, pure De Rossi ieri ha preso una botta e si è fermato a livello precauzionale. Tuttavia oggi il mister ha detto che le sue condizioni andranno valutate nelle prossime ore sebbene il centrocampista risulti nella lista dei convocati. Out anche il maliano Keita, neppure convocato perchè non ancora al meglio, la linea di centrocampo giallorossa è completamente da reinventare. L’unico giocatore di ruolo a disposizione è Vainqueur, che è dunque sicuro di ottenere la maglia da titolare. Vista la situazione di emergenza, poi, Florenzi dovrebbe tornare ad occupare la linea mediana ed a sostituirlo sulla fascia destra di difesa potrebbe esserci Torosidis al rientro dal suo infortunio. Se anche De Rossi dovesse dare fortait sarebbero problemi seri e Garcia si vedrebbe costretto ad una sorta di mossa della disperazione: adattare Gyomber o arretrare Iago Falque. Come se non bastasse, dopo la rifinitura di oggi anche Digne se l’è vista brutta: è stato protagonista di un incidente automobilistico su Via di Trigoria ma fortunatamente ne è uscito illeso (al contrario della sua Merceses, distrutta). In definitiva, si va verso un 4-3-3 con Szczesny tra i pali, Digne, Rudiger, Manolas e Torosidis in difesa, rebus a centrocampo con il solo Vainqueur certo della maglia da titolare e De Rossi che proverà a sringere i denti. In attacco si va verso il tridente composto da Salah, Gervinho e Iago Falque (se non verrà impiegato a centrocampo). Attenzione, però alla sorpresa Sadiq, il gioiello della primavera di Alberto De Rossi è in rampa di lancio grazie alla rete messa a segno contro il Genoa e Garcia potrebbe dargli ancora fiducia.
Claudia Demenica
Sarri: “Mercato? Ho indicato caratteristiche, non nomi”
Queste le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa:
Come ha fatto crescere Albiol? “Doveva solo ritrovare delle certezze, è meno appariscente di altri ma è quello che come movimenti guida la linea. Per noi è importante, ma sto vedendo anche in crescita Chiriches”.
Lei è scaramantico, vedendo come è andata per i suoi predecessori quando sono andati via, si augura di restare per tanti anni. “Il futuro di Benitez non mi è sembrato uno schifo, andare al Real Madrid… (ride, ndr). E’ stato esonerato con un quadriennale ben retribuito, ma è chiaro che a tutti piace lavorare e non stare a casa”.
L’obiettivo? “Ottenere il 101%,come non è accaduto in passato. Poi vedremo a cosa corrisponderà”.
Cosa manca a questo Napoli? “Abbiamo vinto 17 delle ultime 21 partite, credo ci manchi poco… Da migliorare c’è poco, in Europa poche squadre hanno i nostri numeri, se devo scegliere darei più gol a Hamsik anche se è diventato un centrocampista vero e sta facendo grandissime partite”
Quando le gare non si sbloccano, è possibile inserire un attaccante in più al posto di un centrocampista? “Per spezzoni di partite, i nostri esterni hanno caratteristiche offensive e quindi possiamo avere problemi difensivi già avuti in passato da questi stessi giocatori”
Come cambia il Napoli con Valdifiori al posto di Jorginho? “Tatticamente niente, il ruolo è lo stesso, forse Jorginho ha più qualità in orizzontale mentre Valdifiori di più in verticale. A differenza di quanto leggo, stanno giocando entrambi, si sono divisi le partite finora, è azzardato scrivere che Valdifiori non gioca”.
Si aspetta una reazione del Torino che non lascia giocare e innervosisce anche l’avversario. “E’ una buona squadra, due anni fa si qualificò per l’Europa, l’anno scorso ha lottato fino alla fine pagando la stagione lunga con i preliminari. E’ una squadra competitiva, può creare problematiche a tutti. Non so che atteggiamento avrà, ma fa molto possesso, quindi bisognerà recuperare palla il più in alto possibile, ma si chiudono bene ed aspettano molto bassi. Non vorrei incappare nella classifca gara che per alzare i ritmi servono 60 minuti, quindi dobbiamo partire subito forte”
Darebbe consapevolezza chiudere il girone in testa? “Non credo, deve trovare consapevolezza di essere competitivi dalle pretazioni, non dalla classifica che non ha valore”.
Sul mercato: “Col direttore ci parlo spesso, lui sa come la penso e si muove in base alle direttive della società come normale che sia. Mi scappa dal ridere quando sento che il giocatore è fortemente voluto da me. Io non ho mai chiesto un giocatore, ma ho sempre parlato di caratteristiche. Caratteristiche? Se parlo delle caratteristiche sminuisco un mio giocatore e non lo farò mai”.
Come vedi l’esonero di Benitez? “Mi dispiace per Benitez, s’è trovato a gestire una situazione complicata e paga colpe non sue. Zidane? Lo valuterà il tempo”.
Il mercato di gennaio può rompere l’equilibrio? “L’equilibrio c’è stato fino a questo momento, ma non nelle ultime 7-8 gare perchè la Juventus ha una marcia diversa. Io faccio l’allenatore e l’equilibrio va rotto lavorando di più e meglio sul campo”.
Aveva espresso perplessità sulla sosta, come ha ritrovato il Napoli? “Vedremo domani, l’anomalia non siamo noi ma il regolamento. Una sosta di 17 giorni, in cui i giocatori hanno 7 di riposo, è ingestibile fisicamente. Non si può fare un lavoro vero e resto della mia idea: si deve giocare durante le feste. La condizione è da valutare, ma mentalmente la squadra è su buoni livelli”.
AVVISO: maltempo a tratti fino all’ 11 Gennaio, oggi e domani maltempo al Centro-Sud
Fino a Lunedì 11 Gennaio vero e proprio treno di perturbazioni, maltempo al Centro-Sud, neve in Appennino. Nuove Perturbazioni ogni giorno specie al Centro-Sud. Lunedì 11 neve copiosa sulle Alpi a 900 m.
NORD
Al mattino piovaschi su Cremonese, Mantovano, Rodigino, Emilia Romagna e Liguria di Levante, qui con temporali. Più asciutto altrove., ma qualche nebbia sulla pianura.
Temperature
Senza variazioni.
CENTRO e SARDEGNA
Piogge diffuse su tutte le regioni con temporali su Toscana e Lazio. Piogge sparse in Sardegna. Meno instabile nel corso del pomeriggio. Neve sopra i 1400/1600 metri.
Temperature
Pressoché stazionarie.
SUD e SICILIA
Piogge su Campania, Basilicata e Puglia e Cosentino settentrionale. Temporali in Campania. Più asciutto sul resto delle regioni.
Temperature
Stazionarie.
NORD
Tempo generalmente asciutto con più sole sulle Alpi, nuvoloso o talvolta nebbioso sulla Pianura Padana.
Temperature
Senza variazioni.
CENTRO e SARDEGNA
Piogge diffuse su gran parte delle regioni. Temporali su Abruzzo e Molise e in Sardegna sul Sassarese. Neve sopra i 1000 metri. Migliora nel corso del pomeriggio/sera.
Temperature
In graduale diminuzione
SUD e SICILIA
Piogge diffuse su gran parte delle regioni con temporali in Puglia, Campania e Calabria. Piogge via via più intense su Calabria tirrenica e Messinese. Neve in Appennino, dapprima sopra i 1600 metri, in rapido calo in serata fino sopra gli 800 metri. Più asciutta la Sicilia centro-meridionale.
Temperature
In diminuzione.
NORD
Tempo asciutto, caratterizzato da locali nebbie mattutine, spazi soleggiati e nubi basse. Nevicate sui confini alpini occidentali sopra i 1200 metri.
Temperature
Stazionarie
CENTRO e SARDEGNA
Dapprima bel tempo, poi giungono piogge sull’alta Toscana, quindi zone centro-meridionali del Lazio. Più soleggiato altrove.
Temperature
Senza particolari variazioni.
SUD e SICILIA
Al mattino piogge e anche temporali sul Reggino e Messinese tirrenici, poi solo sul Reggino e qualche pioggia raggiunge la Campania. Più asciutto e soleggiato altrove.
Temperature
Stazionarie.
Temperature
Sostanzialmente invariate.
APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città
Inflazione, nel 2015 prezzi cresciuti dello 0,1%: mai così poco dal 1959
I prezzi rallentano ancora: nella media del 2015 l’inflazione frena per la terza volta consecutiva, portandosi al +0,1%, dal +0,2% del 2014. Accelera invece la dinamica per il carrello della spesa.
MILANO – Non cambia la dinamica dei prezzi nell’ultimo mese del 2015: secondo le le stime preliminari dell’Istat, l’inflazione al lordo dei tabacchi ha registrato una variazione nulla rispetto al mese precedente e un aumento dello 0,1% nei confronti di dicembre 2014, lo stesso registrato a novembre. Per il terzo anno consecutivo, però, l’inflazione ha rallentato se si considera la media dei dodici mesi: si è portata a +0,1%, dal +0,2% del 2014. A questo livello, il tasso d’inflazione medio annuo risulta il più basso dal 1959, ovvero da 56 anni: l’Istituto ricorda che nel ’59 l’Italia era in deflazione (il tasso risultava pari a -0,4%).
L’inflazione di fondo, calcolata al netto degli alimentari freschi e dei prodotti energetici, è rimasta invece stabile a +0,7%. Segno che da una parte la pressione al ribasso dei prezzi del petrolio ha frenato la ripresa dei prezzi, ma anche che gli obiettivi della Bce di riportare l’inflazione vicino al +2% sono ancora distanti. Dinamiche da prefisso telefonico anche per il cosiddetto ‘carrello della spesa’: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,3% in termini congiunturali e aumentano, in termini tendenziali, dello 0,9% (dal +1,3% di novembre). Se si considera però la media annua dell’intero 2015, a differenza dell’indice generale il carrello della spesa ha accelerato salendo al +0,8%, dal +0,3% dell’anno precedente.
A chiarire il quadro a livello europeo, infatti, ci ha pensato la stima flash di Eurostat: a dicembre il tasso d’inflazione annuale nell’area con la moneta unica è stato dello 0,2%, stabile rispetto a novembre. A ottobre era a quota 0,1%, a settembre a -0,1%. Eurostat stima che i prezzi di alimentari, alcol e tabacco hanno registrato il tasso annuale di crescita più alto (1,2% rispetto a 1,5% a novembre), seguiti da quelli dei servizi (1,1% rispetto a 1,2%), beni industriali non energetici (0,5%, stabili rispetto a novembre) ed energia (-5,9% rispetto a -7,3% a novembre).
Tornando invece all’Italia, l’Istat spiega la stabilità dei prezzi con il bilanciarsi di spinte contrapposte: da una parte l’accelerazione della crescita dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%, da +0,6% di novembre) e l’ulteriore riduzione dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-8,8%, da -11,2% di novembre); dall’altra l’inversione della tendenza dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-1,7%, da +0,6% di novembre) e il rallentamento della crescita di quelli degli alimentari non lavorati (+2,2%, da +3,2%). A dicembre l’inflazione di fondo scende a +0,6% (da +0,7% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,7% (da +0,8% di novembre).
5 gennaio, il gol di Pesaola in Inter-Napoli 0-1 del 1958
Il giorno 5 gennaio il Napoli ha giocato dodici partite, otto in serie A, due in serie B, una in serie C1 ed una in coppa Italia, ottenendo due vittorie e quattro pareggi, con sei sconfitte.
Ricordiamo l’1-0 all’Inter nella dodicesima giornata della serie A-1957/58
Questa è la formazione schierata da Amedeo Amadei:
Bugatti; Comaschi, Greco II; Morin, Betello, Posio; Brugola, Beltrandi, Vinicio, Pesaola, Novelli
I gol: 79′ Pesaola
Il Napoli chiuse quel torneo al quarto posto alle spalle della Juventus, campione d’Italia, della Fiorentina e del Padova.
Il gol della vittoria a San Siro contro l’Inter di Angelillo porta la firma di Bruno Pesaola. Il Petisso ha giocato ben 253 partite con la maglia del Napoli ed è il diciassettesimo azzurro di sempre. Ha segnato 27 gol nelle sue 240 partite di campionato In più ci sono 11 presenze in coppa Italia e due in Europa.
sscnapoli.it
In 54 giorni, 14 partite: per il Napoli è il momento della verità
Il Mattino mette in evidenza come Napoli-Torino apra una cavalcata di 14 partite in 54 giorni. Dieci partite di campionato, due impegni di Coppa Italia, la doppia sfida col Villarreal in Europa League. Dopo il Torino, c’è il Frosinone. A cavallo del “quarto” di Coppa Italia con l’Inter c’è il Sassuolo al San Paolo e la Sampdoria a Marassi. Di nuovo in casa contro l’Empoli e poi in caso di qualificazione, il 27 gennaio c’è l’andata della semifinale di Coppa Italia: La domenica successiva, il match col Carpi in casa e la sfida con la Juventus a Torino. L’Europa torna il 18 febbraio a Villarreal. Napoli-Milan capiterà fra i sedicesimi di Europa League. Chiusura della maratona, il 29 febbraio, a Firenze.
Tre azzurri sul piede di partenza, due ex sulla via del ritorno
Il Mattino affronta il capitolo cessioni. Due quelle più complicate: De Guzman piace in Olanda mentre Zuniga ha estimatori in Messico e in Turchia ma pesa molto l’ingaggio. Nella lista partenti c’è anche Rafael: al suo posto piacciono Coppola del Verona e Colombo del Cagliari, in pratica uno dei due ex sulla strada di ritorno.
MANCINO: ”VOGLIAMO REGALARE UNA GIOIA AI TIFOSI, SABATO DAREMO TUTTO”
Il countdown per la partita tra Ischia Isolaverde-Cosenza,è alle porte,mancano soltanto quattro giorni. Sarà l’ultima partita del girone C d’andata,ma anche la prima gara ufficiale del 2016. I gialloblù ritorneranno al “Mazzella” a distanza di quattro settimane dalla pesante sconfitta per 5-0 contro il Matera. La squadra guidata da mister Bitetto ha tanta voglia di tirarsi fuori dalla scomoda posizione di classifica. In questi giorni la squadra gialloblu lavora con intensità, e non lascia nulla al caso.
In attesa dei rientri di Fall (ancora una decina di giorni) e di Orlando (l’attaccante prosegue con le terapie), l’allenatore pugliese conta di recuperare sia Filosa che Patti che si sono regolarmente allenati sul sintetico del “Kennedy”.Al termine dell’allenamento, svoltosi alla presenza dei vertici societari (oltre al presidente Rapullino, c’erano l’amministratore Di Bello e il socio Manna).
Il fantasista Nicola Mancino ha assicurato massimo impegno in vista del delicato match di sabato. “La sosta è servita per ricaricare le batterie, portarci al giro di boa a quota diciassette punti deve essere il nostro imperativo – afferma Mancino –. Dobbiamo recuperare almeno in parte la penalizzazione inflittaci. Sappiamo di affrontare una squadra di rango come il Cosenza, che annovera calciatori di una certa importanza, ma vedo i compagni molto concentrati e possiamo giocarcela alla pari. Un successo contro una formazione quotata come quella calabrese potrebbe farci ritornare come all’inizio del campionato quando l’entusiasmo si toccava con mano”.
L’ex casertano è decisamente il leader dell’Ischia, anche durante i quattro giorni di lavoro sull’isola ha fatto sentire la sua voce, in campo e fuori. “Il gruppo sta lavorando sodo, in questi giorni ci stiamo preparando per disputare una grande partita, sia per noi che per la piazza, per i tifosi che non hanno trascorso, sportivamente parlando, delle buone feste natalizie”, sottolinea l’attaccante napoletano. Mancino all’inizio di campionato aveva incantato con le sue giocate i tifosi isolani,prima di ricevere la squalifica per tre turni e poi subire degli infortuni muscolari.
Dal punto di vista fisico, per Mancino il peggio è alle spalle: “Mi sento meglio, il problema muscolare è stato superato. Adesso sto bene e devo dare una grandissima mano alla famiglia Ischia. Perché l’Ischia è davvero una grande famiglia. Proverò a dare il massimo già dalla prima gara del nuovo anno per rilanciarci sotto tutti i punti di vista. Ne abbiamo bisogno e sabato sicuramente daremo l’anima per interrompere il periodo negativo”.
Schengen, Italia pronta a ripristinare i controlli alla frontiera con la Slovenia
L’Italia è pronta a ripristinare i controlli alla frontiera con la Slovenia. Lo riporta un articolo pubblicato sul quotidiano “Corriere della sera”.
Di fronte a un aumento dei flussi causato dalla chiusura delle proprie «porte» già comunicata da numerosi governi, saranno schierate le pattuglie di polizia e verificata la regolarità dei documenti di tutti coloro che attraversano i valichi terrestri e ferroviari. L’ultimo passo per la certificazione del fallimento definitivo del trattato di Schengen.
In realtà l’accordo tra gli Stati dell’Unione Europea è già saltato da tempo. E non è l’unico. Anche il patto per la «relocation» dei migranti siglato a fine settembre sembra definitivamente archiviato: prevedeva che lasciassero il nostro Paese 80 stranieri al giorno, in tre mesi ne sono partiti appena 190, altri 50 andranno via entro il 15 gennaio. Nulla, in confronto a ciò che era stato promesso. E tanto basta per comprendere che non c’è alcuna politica comune di accoglienza.
Nell’ultimo periodo è stato registrato un aumento degli arrivi in Italia dalla Slovenia.
Stranieri che, secondo il Viminale, non vengono registrati dalla polizia locale e decidono di entrare nel nostro Paese per trovare accoglienza. I dati parlano di un numero che oscilla tra i 300 e i 400 a settimana e tanto basta per destare allarme. Il timore è che la decisione presa dai Paesi del nord Europa – in particolare Svezia e Danimarca – possa far aumentare la «pressione» in Italia. Anche tenendo conto della scelta della Francia di dichiarare lo «stato di emergenza» per tre mesi dopo gli attentati di Parigi e chiudere i confini.
(…) la direzione Immigrazione della polizia ha predisposto un piano di intervento già consegnato al ministro Angelino Alfano. Prevede il ripristino dei controlli ai valichi terrestri e ferroviari con la Slovenia, lasciando invece libera la circolazione per quanto riguarda il traffico aereo. «Una misura straordinaria – chiariscono al Viminale – ma che diventerà operativa qualora dovessero aumentare gli ingressi e soprattutto continuare a mancare quel clima di collaborazione che era stato invece promesso nel corso dell’estate».
/huffingtonpost / corrieredellasera
Henrique farà le visite mediche mercoledì
Come riporta la stampa brasiliana, Henrique raggiungerà il Fluminense direttamente ad Orlando dove la squadra brasiliana si trova in questi giorni. Il difensore ha firmato un contratto di tre anni con il suo club ed è atteso a Rio nella giornata di mercoledì per sostenere le visite mediche. Il Napoli dalla cessione di Henrique ha incassato 2.5 milioni.
Strage di migranti, 21 morti in Turchia
Ancora naufragi sulla costa egea, fra le vittime ritrovate nel distretto di Ayvalik anche tre bambini.
I corpi di 21 persone annegate nel tentativo di raggiungere l’isola di Lesbo sono stati rinvenuti all’alba di oggi nei distretti di Ayvalik e di Dikili, sulla costa egea della Turchia. Tra le vittime anche tre bambini.
IL GOMMONE IN BALIA DEL MALTEMPO
Il naufragio è avvenuto all’alba, intorno alle cinque del mattino, a causa delle cattive condizioni atmosferiche. Nel distretto di Ayvalik i cadaveri di 11 vittime sono stati ritrovati sulla costa di fronte a complesso residenziale. Gli altri 10 su una spiaggia del distretto di Dikili.
12 TRATTI IN SALVO
La guardia costiera turca ha tratto in salvo finora 12 persone. Elicotteri sorvolano il mare alla ricerca di altri eventuali sopravvissuti. Secondo le prime ricostruzioni i migranti erano diretti all’isola greca di Lesbo. Il Governatore di Ayvalik, Namik Kemal ha dichiarato ci sono ancora dei dispersi e che i migranti provenivano da Iraq, Algeria e Siria.
NEL 2015 QUASI 3.800 MIGRANTI MORTI NEL MEDITERRANEO
Con almeno 3.771 morti nel Mediterraneo il 2015 risulta essere l’anno più sanguinoso per i migranti secondo l’Organizzazione mondiale per le Migrazioni (Oim). Nel 2014 furono 3.270 le vittime del mare nel tentativo di raggiungere l’Europa scappando da guerre e carestie. In totale, l’Oim stima che nel 2015 i migranti morti in tutto il mondo siano stati circa 5.350.
UN MILIONE IN ARRIVO VIA MARE
Gli arrivi via mare sono stati nel 2015 1.000.573. La Guardia costiera turca nel 2015 è riuscita a salvare in mare 86.462 migranti. La cifra è superiore del 570% rispetto al 2014. Durante le operazioni di salvataggio sono stati arrestati 143 trafficanti. Circa 24.100 degli 86.462 profughi sono stati salvati proprio al largo di Smirne.
Obama contro “la lobby delle armi”: oggi i primi provvedimenti
Casa Bianca lancia hashtag: #stopgunviolence
Obana in lacrime. “Occorre agire con urgenza”, ha detto presentando il suo piano per una stretta sulle armi da fuoco. In lacrime ha ricordato le stragi di massa: “Sono troppe”. In Georgia l’ultimo caso: colpita bimba di 2 anni.
Washington – Stretta di Obama contro “il flagello delle armi”. Dopo un lungo braccio di ferro con il Congresso, che ha definito “ostaggio delle lobby delle armi”, Barack Obama ha deciso di scavalcarlo, ricorrendo ai suoi poteri esecutivi: il presidente Usa presenterà oggi una serie di decreti con nuove regole sulle armi da fuoco. La lobby delle armi “non puo’ tenere in ostaggio l’America”, ha scritto Obama su twitter. “Dobbiamo fare qualcosa in questo Paese per far fronte alle conseguenze del fallimento del Congresso ed evitare ciò che accade ora, che 30.000 americani muoiono ogni anno in incidenti con armi da fuoco”. Obama ha spiegato che le sue misure reseteranno nei confini della sua “autorita’ legale” perché rientrano nelle sue prerogative e “sono assolutamente in linea con il secondo emendamento della Costituzione. Il presidente ha avvertito che non sarà possibile evitare “tutte” le sparatorie né i crimini violenti, ma “potenzialmente salveranno vite”. Dopo l’annuncio si è riunito con il procuratore federale Loretta Lynch, con il direttore dell’Fbi James Comey, e con altri funzionari.
I capisaldi delle nuove misure sono due: in primo luogo sarà allargata la lista delle persone cui è vietato acquistare armi e nell’elenco saranno inseriti i pregiudicati per crimini contro la persona; in secondo luogo, i venditori di armi saranno obbligati a registrarsi ottenendo licenze federali e dovranno inoltre contribuire ai controlli segnalando i clienti sospetti. Assumendo 230 nuovi esaminatori, l’Fbi dovrà aumentare del 50% il suo personale dedicato a condurre queste verifiche. Il presidente chiederà al Congresso di disporre un finanziamento di 500 milioni di dollari per affrontare il problema anche dal punto di vista della salute mentale. Ai dipartimenti di Sicurezza, Difesa e Giustizia saranno chiesti passi nella ricerca in ambito di tecnologia per la sicurezza delle armi. L’ATF, la branca specializzata nella lotta alla diffusione delle armi, assumerà 200 nuovi agenti; diventeranno obbligatorie indagini preliminari prima di consentire ad un cittadino di acquistare armi, compresi gli acquisti su internet; saranno rafforzati i controlli sulla cessione di armi tra familiari. All’inizio del suo ultimo anno di mandato, Obama ha deciso quindi di agire su un tema che, come ha riconosciuto, è stato la maggiore fonte di frustrazione da presidente. Ma dovrà fare in conti con il muro del Congresso, interamente repubblicano. E si sono gia’ scatenate le critiche al presidente, con l’aspirante repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump che ha subito promesso di abolire immediatamente, una volta eletto, qualsiasi decreto. Lo speaker del Congresso Paul Ryan lo ha accusato di voler limitare il diritto “fondamentale” degli americani di possedere armi. Critici allo stesso modo quasi tutti i candidati alla nomination repubblicana, che hanno annunciato la loro opposizione.
Già il primo dell’anno il presidente Obama aveva ricordato l’urgenza di “porre fine all’epidemia della violenza legata alle armi”, citando stragi come quella di San Bernardino e quelle avvenute nei campus universitari. I provvedimenti che saranno presi oggi serviranno “a salvare vite umane”, ha insistito. Il Congresso, a maggioranza repubblicana, è contrario a limitare la vendita delle armi negli States.
Di Marzio: “Gabbiadini, al Napoli è arrivata un’offerta folle”
Il Napoli considera Manolo Gabbiadini incedibile. Un nuovo indizio dell’incedibilità dell’ex Sampdoria lo fornisce il giornalista Sky, Gianluca Di Marzio durante la trasmissione Speciale Calciomercato. “Sono arrivate due offerte nelle ultimissime ore al Napoli per cedere Manolo Gabbiadini. Una folle, pari a 22 milioni dello Swansea. L’altra, invece, con la formula del prestito da parte del Borussia Dortmund. Non se ne farà nulla però per il momento, il Napoli e lo stesso calciatore non hanno accettato”.
Nuovo contatto per Maksimovic, ma c’è anche il piano B
La Repubblica scrive: “Sarà un gennaio molto caldo pure fuori dal campo, con le grandi manovre in corso sul fronte del mercato. L’apertura ufficiale di ieri non ha regalato sussulti, sul fronte acquisti. Qualcosa bolle in pentola, però. Serve subito un nuovo innesto per il reparto arretrato e il nome più caldo continua a essere quello di Maksimovic, domani a Fuorigrotta da avversario. È assai probabile un contatto ravvicinato con i dirigenti granata, al termine della gara. De Laurentiis non farà follie e si aspetta una richiesta più ragionevole: molto inferiore ai 25 milioni di cui si parla . Altrimenti virerà su Goldaniga, il promettente giovane del Palermo”.
Afghanistan, ucciso leader politico a Samangan. Attentato a Kabul: un morto, 30 feriti
KABUL – Il capo dell’Alto Consiglio per la pace per la provincia settentrionale afghana di Samangan, Qari Saifuddin Sadat, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre tornava a casa dopo aver pregato nella moschea del capoluogo, Aibak. Lo riferisce il portale di notizie Khaama Press. Il capo della polizia provinciale, generale Mohammad Baqir, ha indicato che Sadat è stato colpito più volte al petto ed è morto successivamente in ospedale per la gravità delle ferite riportate. Nessun gruppo ha per il momento rivendicato l’attentato al leader politico, che aveva assunto il suo incarico meno di un mese fa.
E’ di almeno un morto e 30 feriti il bilancio dell’azione di un kamikaze che ha fatto esplodere ieri sera un veicolo, nel secondo attentato della giornata, vicino all’aeroporto di Kabul. Lo riferisce oggi Tolo Tv. Nonostante che testimoni oculari hanno assicurato che si è trattato di un camion bomba, il capo della polizia della capitale, Abdul Rahman Rahimi, ha precisato ieri sera che l’attentatore suicida era su un’automobile. L’alto responsabile ha aggiunto che lo scoppio ha gravemente danneggiato una base di logistica straniera e che non si sa se all’interno di essa vi siano state vittime. L’operazione è stata rivendicata dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid.
Assalto all’ambasciata saudita a Teheran, l’Onu condanna l’Iran
Nel testo rilasciato nella notte dal Consiglio di sicurezza non si fa nessun riferimento alla morte del religioso che ha causato la violenta reazione della comunità sciita in tutto il mondo.
NEW YORK – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato l’Iran per l’assalto all’ambasciata saudita a Teheran ma non l’Arabia Saudita per l’uccisione della guida religiosa che ha causato la violenta reazione della comunità sciita in tutto il mondo. Dopo la morte di Nimr al-Nimr in Arabia Saudita, l’Onu ha invitato l’Iran a rispettare i suoi obblighi internazionali di proteggere le sedi diplomatiche.
“I membri del Consiglio di sicurezza condannano nei termini più forti gli attacchi contro l’ambasciata del Regno dell’Arabia Saudita a Teheran e contro il suo consolato generale a Mashhad nella Repubblica islamica dell’Iran”, recita il comunicato. Esprimendo “profonda preoccupazione” per gli attacchi, il consiglio ha “chiesto alle autorità iraniane di proteggere i beni consolari e diplomatici, oltre al personale, e di rispettare i loro obblighi internazionali a riguardo”. Inoltre le parti vengono invitate a “mantenere il dialogo e a ridurre le tensioni nella regione”.
La dichiarazione è stata rilasciata dopo la prima riunione dell’anno del Consiglio, che nel mese di gennaio è presieduto dall’Uruguay. Nel testo non si fa alcun riferimento alla morte del religioso, condannando solo gli attacchi all’ambasciata di Riad a Teheran e al consolato saudita a Mashhad. A seguito di questo, l’Arabia Saudita ha deciso di rompere i rapporti diplomatici con l’Iran.
Il Kuwait intanto, a seguito degli attacchi all’ambasciata saudita, ha richiamato il suo ambasciatore in Iran.