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Juve Stabia, un nuovo guardiano della porta: Pietro Boer lascerà la Roma. Approderà a Castellammare di Stabia

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Il portiere, che negli ultimi anni è stato la terza scelta per la formazione giallorossa, è pronto a mettersi in gioco sotto la guida tecnica di Ignazio Abate.Il suo sviluppo sarà affidato alle cure di Amedeo Petrazzuolo preparatore rinomato per la sua abilità nel valorizzare e far crescere giovani talenti tra i pali.

Il Percorso di un Talento: Dalla Laguna alla Città Eterna

Nato a Mestre il 12 maggio 2002, la vocazione di Boer per il calcio sboccia precocemente nel cuore del Veneto. È lì che indossa per la prima volta i guanti, iniziando un percorso che lo porterà lontano da casa.

Un’analisi dei suoi canali social rivela una personalità solare e genuina, un tratto che lo ha accompagnato nella sua ascesa.Il primo simbolo della sua carriera nel calcio d’élite è l’emblema del Venezia, club che ha rappresentato il suo trampolino di lancio.

Nell’agosto del 2018, all’età di sedici anni, compie un passo decisivo trasferendosi a Roma.La società giallorossa scommette sulle sue notevoli doti fisiche e sulla sua agilità, vedendo in lui un prospetto di grande affidabilità per il proprio settore giovanile.

A Roma, Boer vive una vera e propria favola sportiva.Compie l’intera trafila, dall’Under 17 fino al campionato Primavera, vedendo il suo sogno di esordire tra i professionisti concretizzarsi.

La data memorabile è il 10 dicembre 2020, quando l’allora tecnico Fonseca lo lancia titolare nella sfida di Europa League contro il CSKA Sofia, un’emozione incancellabile.La sua esperienza romana è impreziosita da momenti iconici, come un indimenticabile scatto fotografico al fianco della leggenda Francesco Totti, e dalla vittoria della Conference League con la squadra guidata da José Mourinho, un trofeo che arricchisce il suo palmarès.

L’Esperienza in Serie C: La Stagione della Consacrazione alla Pianese

Per trovare continuità e misurarsi con le complessità del calcio senior, la scorsa stagione Boer ha accettato il prestito alla Pianese, in Serie C.

L’esperienza si è rivelata fondamentale: il giovane portiere è diventato un pilastro inamovibile della formazione toscana, allenata da Prosperi.Le sue statistiche parlano chiaro: 36 presenze in campionato, durante le quali ha mantenuto la porta inviolata in 9 occasioni.

Grazie anche alle sue parate decisive, la Pianese, da neopromossa, ha disputato una stagione eccellente chiudendo all’ottavo posto e conquistando un posto nei playoff.Il cammino degli uomini di Prosperi si è interrotto al secondo turno contro il Pescara poi promosso in serie B dopo la finale con la Ternana.

Precedentemente i toscani aveva superato il Pineto nel turno preliminare.Ora, forte di questa esperienza formativa, Pietro Boer è pronto a difendere i colori della Juve Stabia, portando con sé un bagaglio di talento, determinazione e la voglia di affermarsi definitivamente.

Juve Stabia, settore giovanile: Sei talenti gialloblù sono stati in ritiro con la prima squadra

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Il settore giovanile della Juve Stabia dimostra ancora una volta il suo impegno nello sviluppo di talenti promettenti, con ben sei dei suoi giovani calciatori che hanno raggiunto la prima squadra per il ritiro pre-campionato a Castel di Sangro.Questa iniziativa sottolinea il lavoro meticoloso e appassionato svolto dietro le quinte dagli allenatori e dallo staff tecnico del club, confermando la cantera gialloblù come un pilastro fondamentale per il futuro della società.

I giovani talenti che si sono guadagnati questa preziosa esperienza, agli ordini del nuovo tecnico Ignazio Abate, sono il portiere Antonio Vetrò e i giocatori di movimento Simone Ceccarini, Cristian Cirillo, Francesco Balzano, Pasquale Faccetti e Antonio Valentino.La loro convocazione rappresenta un traguardo significativo nel loro percorso di crescita e un segnale tangibile dell’attenzione che la dirigenza stabiese riserva alla valorizzazione dei propri vivai.

Questa opportunità di allenarsi fianco a fianco con i calciatori della prima squadra è una testimonianza della passione e della professionalità che permea ogni livello del sistema giovanile della Juve Stabia. È un messaggio chiaro per tutti i giovani atleti che aspirano a una carriera nel mondo del calcio: il duro lavoro, la dedizione e un percorso di sviluppo strutturato possono trasformare i sogni in opportunità concrete.L’esperienza che Vetrò, Ceccarini, Cirillo, Balzano, Faccetti e Valentino hanno maturato a Castel di Sangro sarà inestimabile.

Essere esposti a un livello più elevato di intensità atletica, a complesse richieste tattiche e a rigorosi standard professionali rappresenta una curva di apprendimento cruciale per il loro futuro all’interno del club e nel calcio che conta.

Uno Sguardo ai Giovani Talenti

Francesco Balzano e Antonio Valentino, entrambi classe 2008, sono attaccanti che si sono già messi in luce nelle formazioni giovanili per il loro senso del gol e la loro tecnica.Balzano ha persino trovato la via della rete in una delle prime amichevoli estive, dimostrando di non temere il palcoscenico dei “grandi”.

A centrocampo, Simone Ceccarini (2005) porta in dote esperienza avendo già assaggiato il calcio di Serie D, mentre Cristian Cirillo (2006), capitano della Primavera, è un punto di riferimento per la sua duttilità e visione di gioco.L’attaccante Pasquale Faccetti (2005) è un altro elemento che ha già avuto modo di confrontarsi con campionati senior, un’esperienza che ne ha accelerato la maturazione.

A difesa dei pali, il giovane portiere Antonio Vetrò (2005) avrà l’opportunità di apprendere dai più esperti colleghi di reparto.

Un Lavoro che Viene da Lontano

Questa iniziativa rafforza la lunga tradizione della Juve Stabia di investire nei propri giovani, ponendo solide basi per il futuro del club.Il successo di questi sei calciatori è un riflesso dell’impegno incrollabile di tutto il settore giovanile verso l’eccellenza, un lavoro orchestrato da professionisti di grande spessore.

Figure come il Responsabile del Settore Giovanile, Saby Mainolfi, e il Direttore Sportivo, Roberto Amodio, insieme a uno staff di allenatori e preparatori qualificati, operano quotidianamente per garantire ai giovani atleti un percorso di crescita completo, non solo dal punto di vista tecnico-tattico ma anche umano.L’obiettivo dichiarato è formare calciatori pronti per le sfide del calcio moderno, ma anche costruire persone solide, trasmettendo valori fondamentali come la disciplina, il rispetto, il sacrificio e lo spirito di squadra.

È grazie a questa professionalità e a questa visione lungimirante che la Juve Stabia continua a vedere i suoi talenti emergere e bussare con merito alle porte della prima squadra.

L’investimento sui giovani si conferma una strategia vincente, capace di alimentare la passione dei tifosi e di assicurare un futuro sostenibile e ricco di soddisfazioni per i colori gialloblù.Il settore giovanile della Juve Stabia si conferma così un vero e proprio fiore all’occhiello, una fucina di campioni del domani.

Juve Stabia, l’ex capitano Mignanelli dopo il fallimento della Spal resta in serie C

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Daniele Mignanelli, il terzino sinistro classe 1993, è pronto per una nuova sfida dopo aver lasciato la Juve Stabia, squadra che ha guidato anche con la fascia di capitano nella scorsa trionfale stagione.Reduce da un’esperienza alla Spal nell’ultima annata, il difensore si appresta a iniziare un nuovo capitolo della sua carriera, ripartendo dalla Serie C con la maglia della Dolomiti Bellunesi.La Dolomiti Bellunesi si assicura un rinforzo di spessore per la fascia sinistra, annunciando l’arrivo di Daniele Mignanelli.Nato a Cantù il 10 maggio 1993, l’esterno porta in dote alla sua nuova squadra un bagaglio di esperienza notevole, frutto di oltre 260 presenze in Serie C e circa 50 in Serie B.

Il suo palmarès vanta anche un campionato di Serie C vinto nella stagione 2023-2024 con la Juve Stabia, a pochi passi da qui a Castellammare di Stabia.Mignanelli incarna il profilo ideale per un club che si prepara ad affrontare una nuova categoria con ambizione: un mix di esperienza, fisicità, acute letture difensive e una spiccata capacità di spinta sulla fascia.L’accordo che lo lega alla Dolomiti Bellunesi è biennale.La sua carriera ha preso il via nel 2012-2013 con il Lecco in Serie D, per poi debuttare tra i professionisti con la Pro Patria.

Il primo gol tra i “grandi” è arrivato con la maglia della Reggiana, mentre il vero salto di qualità si è concretizzato con la chiamata dell’Ascoli, dove ha accumulato minuti e maturità in due stagioni di Serie B.Da gennaio 2019, Mignanelli si è affermato in Serie C, vestendo le maglie di Viterbese, Carrarese, Modena, Avellino, Juve Stabia e, nell’ultima annata, della Spal.Proprio a Ferrara, il trentaduenne di origini lombarde si è distinto con una stagione di alto livello, collezionando 32 presenze, 2 gol e 3 assist.Ora, l’approdo nella società presieduta da Paolo De Cian segna una nuova tappa nella sua carriera, un capitolo da scrivere con la determinazione e la leadership che i dolomitici intendono mettere in campo nella loro prima, storica esperienza tra i professionisti.

Nella scorsa estate il calciatore ha lasciato Castellammare e la notizia non fu accolta con gioia da parte della piazza colorata di giallo e blu.Ora che Mignanelli si appresta a iniziare una nuova avventura, i rimpianti per un addio forse troppo frettoloso o non gestito al meglio potrebbero affiorare.Un giocatore del suo calibro, con il suo attaccamento alla maglia e la sua esperienza, avrebbe potuto essere un tassello importante non solo sul campo, ma anche nello spogliatoio, per affrontare le sfide della categoria superiore.Per i tifosi stabiesi, resta il ricordo di un giocatore che ha incarnato lo spirito della squadra, pronto a dare il massimo in ogni occasione e ora proiettato verso nuovi traguardi.

Formula 1 2025: Gp del Belgio, le pagelle di Carlo Ametrano

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Buonasera Carlo, ci ritroviamo dopo tanto tempo alla fine del Gran Premio del Belgio, una gara condizionata dalla pioggia.Ci si aspettava una corsa diversa, una corsa più emozionante, anche perché poi partendo con la safety car e non con lo standing start è sempre meno emozionante.

E’ stato emozionante vedere Hamilton che si è fatto perdonare l’errore nelle qualifiche e ha fatto vedere di che pasta è fatta, anche perché sta attraversando un periodo molto triste, dovuto anche a una Ferrari che non va, confermato anche con Charles Leclerc, a cui dovrebbe essere fatta solo una statua per quella che è riuscito a fare oggi conquistando il terzo posto.Ti volevo chiedere come sempre un parere generale su quella che è stata la giornata e poi andiamo come sempre a elencare i voti per tutti i corridori fino al decimo posto.

Sì è stato un bel gran premio, tu sai che in Belgio, il meteo la fa da padrona quasi sempre.Ormai la McLaren comanda lei, la Formula 1 quest’anno sicuramente conquisteranno il titolo costruttori e uno tra Piastri e Norris quello pilota.

Quando riguarda invece la Ferrari, diciamo che Leclerc ha difeso la terza posizione, era il massimo che poteva fare, però Hamilton è stato strepitoso perché partendo dai box comunque con qualche scelta azzeccata perlomeno ha fatto veramente una bellissima rimonta, diciamo che sette mondiali non è che si vincono per caso.Per quanto riguarda poi invece altre situazioni, Verstappen più del quarto posto non poteva fare anche in considerazione che la Red Bull ormai viaggia in acqua agitate con anche Horner che ha lasciato la scuderia.

La Mercedes quinta posizione con Russel di cui si parla di un futuro lontano dalla scuderia tedesca non è sicuramente un buon risultato.Veniamo ai voti uno per uno:

Primo posto: Oscar Piastri perfetto alla partenza ha beffato un Norris che di fatto si era addormentato alla partenza ed ha fatto una corsa da pilota di sostanza che voto gli dai? Dieci e lode perché ha fatto un sorpasso all’inizio veramente e Piastri probabilmente adesso può sognare di vincere questo titolo perché Norris lo vedo bravo però fa molti errori.

Piastri sembra molto più solido, più freddo, a livello scherzoso tutti dicono che stasera mangerà la solita pizza e andrà a dormire come se non fosse successo niente questa è la cosa che lascia stupiti.Lui sembra che ogni cosa che faccia non sia eccezionale e invece è in testa al mondiale e sta battendo il compagno di squadra che ha tanta più esperienza di lui.

Secondo posto: Norris per la seconda posizione gli diamo 9 perché comunque sta lottando anche lui, secondo me fino alla fine, fino agli ultimi GP si deciderà il mondiale pilota.

Ovviamente una parentesi importante la dobbiamo assegnare anche a Stella che ha ricostruito la McLaren allo sfascio e pensare che era alla Ferrari.La Ferrari fa sempre errori con Andrea Stella che ha fatto un grosso lavoro insieme alla McLaren perché ora è la squadra da battere ed ha preso un po’ il posto della Red Bull quando dominava in passato. Terzo posto: Charles Leclerc ha tenuto dietro un certo Verstappen per tutta la gara. 7 e mezzo meritato diciamo, ha difeso il podio perlomeno però per quanto riguarda le prime due posizioni erano inarrivabili.

Quarto posto: Verstappen, voto 6 e mezzo. Ha comunque combattuto anche lui però la Red Bull non è più come una volta cioè solo lui il piede e riesce a fare la differenza.

Quinto posto: George Russel fuori dalla Mercedes, dobbiamo verificarlo perché non è niente di ufficiale.

Oggi in gara ha comunque fatto una buona rimonta, voto 6 e mezzo.

Sesto posto: Albon, voto 6 e mezzo ne sentiremo parlare in futuro, piace molto, è un bel pilota.

Settimo Posto: il Leone Inglese Luis Hamilton voto 8 per il coraggio mostrato  che può rivitalizzare un campione mortificato da una macchina che non è stata costruita per lui.La Ferrari è veramente una delusione anche quest’anno, ogni anno deve vincere e poi dopo quattro gare se ne parla l’anno prossimo.

Speriamo che l’anno prossimo sia davvero quello buono.

Ottavo posto: Lawson che con questa Racing Bull comunque conquista una buona posizione Voto 7. E’ strana la coincidenza, lui cambia cioè fanno il cambio con la Fred Bull con Tsunoda, e Lawson conquista solo punti.Tsunoda poi fuori dai punti!

Nono posto: Bortoleto voto 8, un brasiliano che sta facendo bene, ne sentiremo parlare di questo pilota perché veramente è un pilota coraggioso e tecnico.

Decimo posto: Gasly che deve ringraziare l’assurdità della Sauber con Hulkenberg di cambiare le gomme, altrimenti non avrebbe conquistato neanche un punto. Voto 6,

Prima di dare l’appuntamento al Gran Premio di Ungheria della prossima settimana, ti chiedo quali sono i tuoi programmi.

Sono stato al Senna day che è stato fantastico, un’altra annata bellissima grazie alle Cantine Zuffa.Poi siamo stati addirittura al Gran Premio di Imola a vedere Hamilton in Ferrari.

Quella è stata una bella esperienza.Sono stato all’Orgoglio Motoristico Romano nella capitale, grazie a Stefano Pandolfi.

E chiuderemo, non è finita qui, il Minardi Day che quest’anno si svolgerà il 13 e il 14 settembre.Ringrazio Giancarlo Minardi e Pietro Benvenuti che mi fanno sentire sempre a casa.

E poi ovviamente ricordo gli appuntamenti a Odeon TV, mi hanno confermato come opinionista anche quest’anno e per me è un onore collaborare con una televisione storica.Diamo l’appuntamento ai nostri lettori tra una settimana per il GP D’Ungheria che anticiperà la sosta di un mese.

Si riprenderà il 30 agosto, per poi andare tutto di un fiato fino alla fine del campionato per capire dove arriverà questa Ferrari.Di certo, come hai detto tu, il mondiale ha preso la piega della McLaren, però anche un secondo posto per la Ferrari, ancora una volta, sarebbe vero una magra consolazione però potrebbe essere un buon viatico per il 2026.

Juve Stabia, l’estate di alcuni ex Gialloblù: Destini che si incroceranno ancora in Serie B

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Il calciomercato estivo continua a regalare emozioni e, mentre l’attenzione a Castellammare è puntata sui movimenti in entrata e in uscita della Juve Stabia, non mancano le novità che riguardano volti noti del passato gialloblù.Un nuovo focus sulle ultime destinazioni degli ex calciatori delle Vespe rivela scenari interessanti e destini che si incrociano in particolare nel campionato cadetto.

La notizia più rilevante per i tifosi stabiesi è senza dubbio il trasferimento di Francesco Di Mariano al Modena.L’esterno d’attacco, dopo l’esperienza al Palermo, approda in Emilia alla corte di mister Andrea Sottil.

Questo movimento crea subito un affascinante incrocio: Di Mariano sfiderà la Juve Stabia, guidata dal nuovo tecnico Ignazio Abate.Si ripete così un duello che si era già visto lo scorso anno quando il calciatore vestiva la maglia rosanero.

Per Di Mariano si tratta di un ritorno in una categoria che conosce bene ma il suo nome a Castellammare evoca ricordi di un potenziale inespresso.Arrivato nel mercato di riparazione del 2020, durante la gestione di mister Fabio Caserta, in un campionato poi segnato dalla sospensione a causa della pandemia di Covid-19, il suo talento si vide solo a sprazzi.

Considerato un profilo di grande importanza per la categoria, il suo apporto in quei sei mesi al “Menti” non fu mai pienamente all’altezza delle aspettative.La sua figura, nipote del celebre Totò Schillaci, resta una sorta di mistero del mercato gialloblù, un talento che non riuscì mai ad accendersi completamente sotto la guida tecnica di allora.

Ma non è solo Di Mariano a cambiare casacca.Il mercato ha visto diversi altri ex gialloblù trovare nuove sistemazioni:

  • Tommaso Fantacci, trequartista che ha militato nelle Vespe, ha firmato con il Barletta, accettando la sfida di una piazza ambiziosa in Serie D.
  • Il difensore Carlo Crialese si trasferisce al Cittadella, tornando protagonista in una piazza che vuole ritornare subito in Serie B dopo l’esperienza con il Pescara.
  • Il portiere Giovanni Leoni, che fu nella rosa della Juve Stabia con mister Guido Pagliuca, difenderà i pali dell’Acireale.
  • L’attaccante Marco Rosafio, altro ex con un passato tra le fila stabiesi, è un nuovo rinforzo del Team Altamura, neopromosso in Serie C.
  • Infine, il difensore classe 1999 Giuseppe Esposito prosegue la sua carriera accasandosi alla Real Normanna in Serie D.

Questi trasferimenti testimoniano l’intenso lavoro delle società in ogni categoria e confermano come il percorso di molti ex calciatori della Juve Stabia continui a suscitare l’interesse degli addetti ai lavori e dei tifosi, pronti a ritrovarli, da avversari, sui campi di tutta Italia.

Juve Stabia, prima avventura in Serie B per Rareș Burnete: Le Vespe scommettono sul talento rumeno del Lecce

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Si apre un capitolo fondamentale nella giovane carriera di Rareș Burnete.L’attaccante rumeno classe 2004, di proprietà del Lecce, è pronto a misurarsi per la prima volta con il campionato di Serie B, vestendo la maglia della neopromossa Juve Stabia.

Una scelta fortemente voluta dal calciatore, che cerca in Campania la continuità negatagli da una serie di infortuni nell’ultima stagione.Nonostante la giovane età, Burnete ha già assaporato il calcio dei grandi.

Convocato da mister Eusebio Di Francesco per il ritiro estivo dei salentini, più per garantirne la piena forma fisica che per reali prospettive immediate, il ragazzo arriva da un’annata complicata.La stagione 2024/25 lo ha visto collezionare appena 52 minuti in campo, distribuiti tra 4 presenze in Serie A e una in Coppa Italia, a causa di problemi fisici che ne hanno frenato l’ascesa.

Eppure, il talento non si discute.Nella stagione precedente (2023/24), oltre all’esordio in Serie A (con una presenza) e un’altra apparizione in Coppa Italia, Burnete aveva letteralmente trascinato la formazione Primavera 1 del Lecce, mettendo a segno 10 gol e 3 assist in 23 partite.

A questo bottino si aggiungono le esperienze nelle coppe giovanili, tra cui Coppa Italia, Supercoppa e la prestigiosa Youth League, a testimonianza di un profilo abituato a palcoscenici importanti.Ora, la Juve Stabia rappresenta l’occasione perfetta per il rilancio.

La società gialloblù, giocherà in cadetteria con un progetto ambizioso e punterà come sempre su una linea verde guidata da un allenatore emergente come Ignazio Abate, noto per le sue idee innovative e la sua capacità di lavorare con i giovani.La scorsa stagione, proprio a Castellammare, sono esplosi talenti promettenti come Mussolini, Fortini, Adorante e Pierobon, un percorso che sia Burnete sia il Lecce sperano di replicare.

Per il club salentino, la prossima stagione in prestito sarà un vero e proprio banco di prova.Dopo aver investito in passato una somma considerevole sul giovane rumeno, il Lecce si aspetta che l’esperienza in Serie B ne determini la maturazione definitiva, trasformandolo in una risorsa preziosa per il futuro.

L’entusiasmo del calciatore per la nuova avventura è palpabile.Conscio dell’importanza del ruolo che andrà a ricoprire nello scacchiere tattico di Abate, Burnete ha accolto con favore la destinazione campana.

Nelle scorse ore, il giovane attaccante ha lasciato il ritiro del Lecce a Bressanone.Dopo un breve rientro nel Salento per il fine settimana, è atteso a Castellammare di Stabia per l’inizio della sua nuova avventura.

L’incontro con i nuovi compagni e il primo allenamento agli ordini di mister Abate potrebbero avvenire già lunedì 28 luglio, quando la Juve Stabia riprenderà la preparazione dopo tre giorni di riposo concessi dal tecnico al termine della prima fase del ritiro.Per Rareș Burnete, l’ora di spiccare il volo è finalmente arrivata.

Juve Stabia, Ignazio Abate: “Arriveranno dieci nuovi calciatori”. Una constatazione o una richiesta?

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A volte, una frase sussurrata in una conferenza stampa estiva può avere il fragore di un tuono. È quello che è accaduto al termine dell’amichevole tra la Juve Stabia e il Gladiator, quando il nuovo tecnico Ignazio Abate ha pronunciato parole che sanno di promessa e di richiesta: “Stiamo costruendo un gruppo nuovo, arriveranno altri dieci giocatori”.Un “messaggio in codice” che ha subito acceso la piazza, alimentando le speranze di una tifoseria passionale e competente come quella gialloblù.

Questa dichiarazione, che potrebbe essere interpretata come una semplice constatazione dei fatti, assume i contorni di un’investitura e di una chiara linea programmatica.Una richiesta esplicita alla dirigenza ma anche un modo per rassicurare l’ambiente e far sognare i tifosi, orfani della guida tecnica di Guido Pagliuca e del fiuto del gol del bomber Andrea Adorante, trasferitosi al Venezia.

La rivoluzione di Lovisa: non ritocchi, ma una rifondazione

L’eco delle parole di Abate si sposa perfettamente con la visione del Direttore Sportivo Matteo Lovisa.

Non è un mistero che il DS, dopo la trionfale cavalcata della scorsa stagione, abbia intenzione di alzare ulteriormente l’asticella.L’addio di figure centrali come Pagliuca e Adorante segna la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova era, che Lovisa intende plasmare con decisione.

L’idea è chiara: non si tratterà di semplici ritocchi per puntellare la rosa, ma di una vera e propria rifondazione mirata a costruire una squadra solida, duttile e di qualità in ogni reparto.I “dieci colpi” evocati da Abate non sono un numero casuale, ma la fotografia di un intervento massiccio che interesserà la difesa, il centrocampo e, soprattutto, l’attacco.

Si cercano profili in grado di portare esperienza, personalità e, naturalmente, gol.

Il sogno del “grande colpo” infiamma i tifosi

Il mercato è ancora lungo e la dirigenza stabiese è nota per operare con equilibrio e raziocinio ma il messaggio è arrivato forte e chiaro.La Juve Stabia si prepara a una campagna acquisti importante.

E nella mente dei tifosi gialloblù, tra un caffè al bar e un post sui social, si fa strada un sogno: il grande colpo.L’idea di vedere al “Menti” un nome altisonante, un calciatore capace di infiammare l’entusiasmo e spostare gli equilibri è ormai sulla bocca di tutti.

Dopo anni di sacrifici e campionati vissuti con il cuore in gola, i supporter desiderano un segnale forte da parte della società, un acquisto che possa rappresentare il fiore all’occhiello di una campagna trasferimenti che si preannuncia indimenticabile.Chi sarà il calciatore che farà impazzire il popolo stabiese?

Un attaccante prolifico dal curriculum importante?Un centrocampista totale, in grado di unire qualità e quantità?

O un difensore roccioso con esperienza da vendere?Il tam-tam è già iniziato e mister Abate, che nella sua conferenza di presentazione aveva parlato della necessità di “creare quella magia che permette di sognare”, sa bene che, oltre alla quantità, è la qualità dei singoli a far volare la fantasia dei tifosi.

Un “grande colpo” sarebbe il sigillo perfetto su un’estate di rivoluzione e rinnovate ambizioni.

Juve Stabia, Marco Bellich e il vizio del gol: un feeling destinato a continuare

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Il terzo test del precampionato 2025 si è concluso come da pronostico per la Juve Stabia, con un rotondo successo per 7-0 contro il Gladiator.Vista la disparità di livello e categoria, il risultato non poteva essere altrimenti.

Questo allenamento congiunto è servito a entrambi gli allenatori, Ignazio Abate per le Vespe e Platone per gli ospiti, per mettere classico carburante nel serbatoio in vista dei primi, imminenti impegni ufficiali della nuova stagione.Ma al di là della goleada, ciò che fa davvero notizia in casa gialloblù è il prepotente ritorno al gol del difensore Marco Bellich.

O forse, per i tifosi stabiesi, è una non-notizia, perché il centrale difensivo non è nuovo a queste incursioni offensive.Con una doppietta messa a segno contro il Gladiator, Bellich ha semplicemente ripreso un discorso lasciato in sospeso, un vizio del gol che lo ha reso un beniamino della piazza.

Sotto la guida di Guido Pagliuca, che lo aveva già allenato alla Lucchese, Bellich si era trasformato in un’arma in più, il generale pronto ad assaltare il fortino avversario sulle palle inattive.Spesso, nel corso della sua esperienza a Castellammare di Stabia, è entrato nel tabellino dei marcatori.

Indimenticabile, nella memoria dei tifosi, resta il suo colpo di testa nella notte storica del “San Nicola” di Bari, nell’agosto del 2024, quando contribuì in modo decisivo a una vittoria per 3-1 che fece sognare i supporter gialloblù.Da allora, nonostante ottime prestazioni, la fortuna gli aveva voltato le spalle in più di un’occasione, negandogli la gioia della rete.

La doppietta contro il Gladiator assume quindi un sapore speciale, un modo per ribadire la sua importanza e per riallacciare quel filo diretto con il gol tanto amato da lui e dai suoi tifosi.Le recenti voci di mercato, che parlavano di un forte interessamento dell’Avellino per portare il difensore in Irpinia, sembrano destinate a rimanere tali.

La Juve Stabia ha resistito, forte della volontà di non privarsi di uno dei suoi pilastri.Salvo colpi di scena, la sensazione è che Marco Bellich si prenderà ancora una volta le chiavi della difesa anche nella nuova era targata Ignazio Abate.

Il nuovo tecnico, reduce dall’esperienza con la Primavera del Milan, sa di poter contare su un giocatore dal grande carisma, dal senso della posizione e, come dimostrato ancora una volta, con un innato fiuto per il gol.Un legame profondo, quello tra Bellich, il gol e una piazza che lo ha eletto a idolo.

I successi futuri della nuova Juve Stabia passeranno ancora e soprattutto dalla sua leadership e, perché no, dalle sue reti decisive.

Juve Stabia, si chiude la prima parte del ritiro precampionato. Abate concede 3 giorni di meritato riposo .

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Si è conclusa con il test amichevole contro il Gladiator la prima, intensa fase del ritiro precampionato della Juve Stabia.Un periodo di duro lavoro e prime indicazioni tattiche per il nuovo tecnico Ignazio Abate, che ha potuto gettare le basi per la squadra che affronterà il prossimo campionato.

Il lungo percorso di avvicinamento alla nuova stagione è ufficialmente iniziato l’8 luglio, con le consuete visite mediche di rito effettuate presso il centro Medi di Castellammare.Due giorni dopo, il 10 luglio, la comitiva gialloblù ha raggiunto l’Abruzzo, in particolare Castel Di Sangro, località che ha ospitato le Vespe fino al 20 luglio.

Il quartier generale è stato fissato a Roccaraso, presso l’hotel Rasinus, fino al 23 luglio, prima del rientro alla base avvenuto nella mattinata del 24.Durante il ritiro abruzzese, la squadra ha sostenuto due test amichevoli, mostrando una condizione in crescendo e una notevole prolificità in attacco.

Le prime due uscite hanno visto la Juve Stabia imporsi con un doppio 6-0, prima contro l’Ala Fidelis Alfedena e poi contro il Castel di Sangro.Al rientro in Campania, le Vespe hanno disputato il primo test casalingo allo stadio Romeo Menti, superando il Gladiator con un rotondo 7-0, chiudendo così in bellezza questa prima fase di preparazione.

Il ritiro è stato anche un’importante occasione per valutare alcuni giovani talenti della formazione Under 19, aggregati alla prima squadra.Tra questi si sono messi in luce il portiere Vetrò, i centrocampisti Ceccarini e Cirillo, e gli attaccanti Balzano, Faccetti e Valentino, che hanno avuto modo di assaggiare il calcio dei “grandi” sotto l’occhio attento di mister Abate.

Parallelamente al lavoro sul campo, la dirigenza stabiese è stata attiva sul fronte del calciomercato per arricchire la rosa a disposizione del tecnico.Sono arrivati a vestire la maglia gialloblù nuovi elementi come il portiere Confente, il difensore Carissoni e l’attaccante Petrovic, subito in evidenza con una doppietta nel test contro il Castel di Sangro.

L’ultimo innesto, in ordine di tempo, è stato quello del giovane attaccante Giacomo De Pieri, arrivato in prestito dall’Inter proprio nella giornata del 23 luglio e subito aggregatosi ai compagni.Mister Abate ha messo alla frusta tutti i calciatori, ricevendo risposte più che positive.

Il tecnico ha sottolineato la grande disponibilità al sacrificio e al lavoro da parte di tutto il gruppo, una dote ritenuta fondamentale per costruire una stagione di successo.Un plauso particolare è andato ai veterani della passata stagione, che hanno dimostrato di possedere già una solida conoscenza dei meccanismi di gioco.

Dal punto di vista tattico, Abate sta iniziando a plasmare la sua Juve Stabia.Pur partendo da una base consolidata, il nuovo allenatore sta introducendo i suoi temi tattici.

Nell’ultima uscita contro il Gladiator è stata provata una difesa a tre, ma con un’interpretazione diversa rispetto al 3-4-2-1 del predecessore Pagliuca, schierando la squadra con un 3-5-2 che ha offerto buone risposte.Ora, per le Vespe è tempo di un meritato riposo.

Il tecnico ha concesso un “rompete le righe” di tre giorni per permettere ai giocatori di ricaricare le energie.La preparazione riprenderà lunedì 28 luglio, con il prossimo appuntamento fissato per il 1° agosto 2025, quando al Menti si terrà un nuovo test o un allenamento congiunto per continuare a oliare i meccanismi in vista dei primi impegni ufficiali.

Juve Stabia, visita a 2 facce per McClory di Brera: applausi a Castellammare, fischi a Torre Annunziata

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In mattinata, McClory si è presentato allo stadio Romeo Menti per assistere al lavoro del nuovo corso della Juve Stabia, guidato dal tecnico Ignazio Abate.Dopo l’acquisizione del 51,8% delle quote del club da parte di Brera Holdings, la sua presenza ha voluto testimoniare un interesse che non si limita al solo investimento finanziario, ma che mira a una vicinanza concreta alla squadra e alla città.L’atmosfera è apparsa serena e carica di ottimismo: i calciatori, in particolare i nuovi acquisti, hanno ascoltato con attenzione le parole del nuovo azionista di maggioranza, in un clima generale di sorrisi e fiducia.Una visita che consolida il legame tra la nuova proprietà e l’ambiente gialloblù.

McClory Savoia Torre Annunziata

Ben diverso è stato il tenore della sera precedente (giovedì).McClory è stato presente anche a Torre Annunziata per partecipare alla festa di inaugurazione del rinnovato stadio Giraud, un evento molto atteso dalla tifoseria del Savoia presieduto da Emanuele Filiberto.

La presenza dell’imprenditore americano, tuttavia, non è passata inosservata e ha generato malumori tra i sostenitori biancoscudati.Il momento di massima tensione si è raggiunto quando McClory è stato invitato sul palco per premiare il presidente della LND Campania, Carmine Zigarelli.Appena nominato, è stato sommerso da una pioggia di fischi provenienti dagli spalti, un’evidente contestazione legata al suo ruolo di primo piano nella storica rivale, la Juve Stabia.A placare gli animi sono dovuti intervenire sia il moderatore della serata, il noto giornalista Raffaele Auriemma, sia Nazario Matachione ma soprattutto il Presidente del Savoia Emanuele Filiberto.

Quest’ultimo ha preso le difese del suo ospite, ricordando alla platea il legame imprenditoriale che li unisce e definendo un “onore” la presenza di McClory a un evento così significativo per il Savoia.Con abile mossa per stemperare la polemica, Emanuele Filiberto si è rivolto direttamente ai tifosi, invitandoli a rimandare eventuali contestazioni future: “Fischiatelo solo quando il Savoia sarà arrivato in Serie B”, ha dichiarato, promettendo il massimo impegno per trasformare questo sogno in realtà.Una promessa che ha cercato di trasformare un momento di imbarazzo in una spinta di ambizione per il futuro del club di Torre Annunziata.

Juve Stabia – Gladiator, Platone: Per noi è stato importante l’allenamento congiunto con una grande squadra

Al termine dell’allenamento congiunto di prestigio disputato ieri contro la Juve Stabia, l’allenatore del Gladiator, Vincenzo Platone, ha tracciato un primo bilancio del lavoro svolto dalla sua squadra, sottolineando gli aspetti positivi nonostante il risultato e delineando le ambizioni per la prossima stagione.Nonostante il passivo di 7-0 contro una formazione di categoria superiore come la Juve Stabia, che milita in Serie B, il clima in casa neroazzurra è di costruttiva fiducia. “Siamo contenti di alcune risposte avute oggi da questa amichevole dopo soli quattro giorni di allenamento,” ha esordito Mister Platone. “Il risultato finale ci interessa relativamente.

L’obiettivo era testare la condizione atletica e l’applicazione dei ragazzi contro un avversario di grande caratura.”

L’allenatore ha voluto esprimere la sua gratitudine verso la società ospitante e la propria dirigenza: “Ringraziamo la Juve Stabia per la grande ospitalità e ringraziamo la nostra società per averci dato la possibilità di giocare un’amichevole di prestigio contro una grande società.Per noi è un’opportunità di crescita importante.”

Il Gladiator, retrocesso dalla Serie D al termine della stagione 2023-2024, si trova in pieno ritiro precampionato di Eccellenza Campana e il lavoro, a detta del tecnico, procede senza intoppi. “Il ritiro prosegue in maniera lineare e i ragazzi si stanno impegnando tanto per arrivare nelle migliori condizioni possibili al primo appuntamento ufficiale,” ha aggiunto Platone, lodando la dedizione del suo gruppo.

Lo sguardo è già proiettato a un campionato che si preannuncia combattuto. “Sappiamo che l’Eccellenza Campana sarà un campionato difficile perché ci sono altre squadre che si sono attrezzate per provare a fare il salto di categoria,” ha ammesso l’allenatore, consapevole della concorrenza di formazioni blasonate come Nola e Real Normanna.L’obiettivo del Gladiator è chiaro: non solo una stagione da protagonisti, ma un vero e proprio salto di qualità. “Per il momento posso solo dire che dobbiamo fare il possibile per portare questa squadra a un livello superiore, migliorando quanto di buono fatto l’anno scorso,” ha concluso Platone.

Un chiaro riferimento alla volontà di costruire una squadra solida, capace di lottare per le posizioni di vertice e di gettare le basi per un futuro ambizioso.

America’s Cup, comitato organizzatore: Regione Campania senza rappresentanti, scoppia la polemica politica

E’ di oggi, un acceso dibattito politico e amministrativo, che sta infiammando la scena nazionale dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 30 giugno, del Decreto Legge sull’organizzazione dei grandi eventi sportivi internazionali.Il provvedimento, che include le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina, gli Europei di calcio UEFA 2032 e l’America’s Cup di Napoli 2027, è finito al centro delle polemiche per la composizione del comitato organizzatore della prestigiosa regata velica.Secondo quanto previsto dal Decreto Legge n. 96, l’Italia, in qualità di paese ospitante dell’America’s Cup, può indicare cinque componenti del comitato: tre membri del Governo italiano, uno dalla società Sport e Salute e uno dal Comune di Napoli. Questa ripartizione ha scatenato la reazione delle forze di opposizione in Parlamento.

In particolare, il Partito Democratico ha proposto un emendamento volto ad allargare a sette il numero dei membri italiani, inserendo un rappresentante per la Regione Campania e uno per la Città Metropolitana di Napoli. Di diverso avviso il Movimento 5 Stelle, che pur mantenendo invariato il numero di cinque componenti, aveva suggerito che il Governo rinunciasse a una delle sue posizioni in favore di un rappresentante della Regione Campania, sottolineando il ruolo cruciale di quest’ultima come regione ospitante e titolare di numerose deleghe di competenza.

Tuttavia, al momento della votazione in Aula, la maggioranza di governo ha bocciato tutti gli emendamenti, provocando immediate e aspre reazioni.Le opposizioni hanno subito sollevato la questione, ricordando come nel comitato organizzatore delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina siano invece presenti rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, in quanto dirette ospitanti e organizzatrici dell’evento.

La polemica si è estesa rapidamente anche ai vertici del governo regionale campano.I responsabili, con evidente rammarico, hanno registrato la loro esclusione dal comitato organizzatore, esprimendo forte preoccupazione per le possibili ricadute.Ci troviamo di fronte a un precedente che si preannuncia non solo politico ma anche di tipo amministrativo. La Regione Campania detiene infatti ampie competenze e deleghe in materia amministrativa e di gestione del territorio, il che potrebbe creare un significativo vuoto nella gestione dell’evento.Sebbene il Comune di Napoli abbia le sue deleghe, queste potrebbero non essere sufficienti a coprire tutte le necessità a livello amministrativo, burocratico e infrastrutturale che un evento di portata internazionale come l’America’s Cup richiede.

La decisione del governo rischia dunque di generare frizioni e complicazioni nella preparazione e realizzazione dell’America’s Cup 2027, con un interrogativo aperto sull’efficacia e la completezza della Governance di un appuntamento così rilevante per il territorio campano e per l’intero Paese.

Juve Stabia, Abate: Soddisfatto dell’atteggiamento ma la strada è lunga. Il pubblico per noi sarà importante

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Un rotondo 7-0 contro il Gladiator per la prima uscita stagionale al “Romeo Menti” terzo test dall’inizio del ritiro precampionato.La Juve Stabia di Mister Ignazio Abate bagna il suo esordio casalingo con una prestazione convincente, che lascia ben sperare per il futuro, pur con la consapevolezza che il lavoro da fare è ancora tanto.

Al termine dell’allenamento congiunto, il tecnico gialloblù ha analizzato la prova dei suoi tracciando un primo bilancio dopo l’intenso ritiro di Castel di Sangro.

Prime sensazioni positive e l’importanza dell’attitudine al lavoro

“Innanzitutto è bello giocare a casa,” ha esordito Abate, sottolineando l’emozione di calcare il prato del Menti.Il tecnico si è detto “veramente soddisfatto dell’attitudine al lavoro e della voglia dei ragazzi”, elementi non scontati al termine di dieci giorni di carichi di lavoro notevoli.

La goleada è il frutto di un gruppo che, seppur incompleto, dimostra già grande applicazione e voglia di seguire le direttive tattiche. “È una squadra applicata, una squadra che sul piano del gioco è avanti,” ha confermato l’allenatore, visto spesso a bordo campo intento a dare indicazioni precise ai suoi uomini.

Rosa da completare e focus sulla fase difensiva

Nonostante il punteggio tennistico, Abate mantiene i piedi per terra.La priorità, al momento, è chiara: “Dobbiamo migliorare tanto sulla fase difensiva”.

Il tecnico è consapevole che la solidità di un reparto si costruisce con il tempo e, soprattutto, con l’organico al completo. “È un lavoro lungo,” ha precisato, “dobbiamo aspettare il completamento della rosa con tutti gli effettivi e poi capiremo come difenderci e la struttura migliore per poter attaccare meglio”.Un primo, importante tassello è però arrivato.

Il giovane talento proveniente dall’Inter, al suo esordio, ha subito lasciato il segno: “Primo pallone toccato, già goal”.Abate ha elogiato le “grandi qualità tecniche” del nuovo acquisto, pur sapendo che avrà bisogno di tempo per integrarsi e ritrovare la migliore condizione fisica dopo le vacanze. “Dobbiamo coinvolgerlo al massimo, è la sua prima esperienza fuori casa,” ha spiegato il mister. “L’ambiente è quello giusto, il gruppo è importante, romperà presto il ghiaccio e sono sicuro che ci darà delle soddisfazioni”.

“Ordine”: il mantra di Abate per una squadra coraggiosa

Durante il match, una parola è risuonata più volte dalle indicazioni del tecnico: “ordine”.

Un concetto che per Abate è fondamentale per chi vuole “avere il coraggio nel gestire la palla e fare la partita”.L’ordine nella struttura preparata diventa cruciale quando i ritmi si alzeranno e la pressione avversaria aumenterà. “Riconoscere i tempi e gli spazi di smarcamento è determinante, quindi l’ordine diventa fondamentale in fase offensiva e soprattutto in fase difensiva”.

Un messaggio ai tifosi: “Abbiamo bisogno di voi”

In chiusura, un pensiero non poteva che andare ai tifosi, grandi assenti di questa prima uscita ma il cui fermento si avverte forte in città.

Abate è consapevole di quanto il calore del “Menti” possa essere un’arma in più. “Anche noi non vediamo l’ora di giocare davanti al nostro pubblico perché ne abbiamo bisogno,” ha dichiarato con forza.Il tecnico ha le idee chiare sulla squadra che sta costruendo: un gruppo con un’anima forte e un radicato senso di appartenenza, capace di superare i momenti di difficoltà di un campionato che si preannuncia impegnativo. “Dobbiamo creare quell’anima forte, creare quel senso di appartenenza che poi nei momenti di difficoltà ti fa rimanere a galla.

Giocare qui dovrà diventare complicato per tutti, sia per la qualità del gioco, ma soprattutto per la rabbia di non voler prendere gol e il pubblico diventerà un fattore determinante”.Un appello chiaro e diretto: la nuova Juve Stabia riparte dal gioco, dall’attitudine al lavoro e dalla consapevolezza che, per raggiungere grandi traguardi, l’unione tra squadra e tifoseria sarà imprescindibile.

Juve Stabia – Gladiator (7-0): Altro test pre campionato finito con un clean sheet per le Vespe

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Continua a vele spiegate la preparazione pre-campionato della Juve Stabia.Nel terzo allenamento congiunto estivo, la squadra diretta da mister Ignazio Abate ha superato con un netto 7-0 il Gladiator, club che parteciperà al prossimo campionato di Eccellenza campana.

La sgambata, svoltasi su due tempi da 35 minuti ciascuno, ha fornito ottime indicazioni al tecnico stabiese che ha dato spazio a tutti i giocatori disponibili per mettere ulteriore benzina nelle gambe.L’occasione ha segnato anche il positivo esordio del nuovo arrivato, l’attaccante De Pieri.

Per le Vespe si è trattato del primo impegno al “Romeo Menti” dopo la conclusione del ritiro a Castel di Sangro terminato il 24 luglio.

Cronaca del match

La strada per i gialloblù si è messa subito in discesa: dopo appena 4 minuti, Leonardo Candellone ha sbloccato il risultato trasformando con freddezza un calcio di rigore.Il raddoppio è arrivato poco prima del cooling break del 20′, grazie a una delle specialità della casa: stacco imperioso di Marco Bellich sul primo palo sugli sviluppi di un corner battuto da Maistro.

La terza rete porta la firma di Francesco D’Amore, già a segno contro il Castel di Sangro, bravo a concretizzare un assist perfetto sull’asse dei quinti con Lorenzo Carissoni.Prima dell’intervallo, al 33′, Fabio Maistro ha regalato al pubblico una perla balistica: un destro di prima intenzione che, dopo aver colpito entrambi i pali interni, si è insaccato alle spalle del portiere avversario Marino per il 4-0.

Nella ripresa, è salito in cattedra l’attaccante Petrovic, autore di tre assist vincenti.Al 3′ ha servito a Bellich il pallone del 5-0 e della doppietta personale.

Dieci minuti più tardi, al 13′, ha dialogato splendidamente con il neo entrato De Pieri, che ha festeggiato il suo esordio con un preciso sinistro sul palo lungo.A chiudere definitivamente i conti ci ha pensato Kevin Piscopo al 18′, finalizzando un altro invito di Petrovic per il 7-0 finale.

Un test ampiamente positivo per la Juve Stabia che prosegue con fiducia il suo percorso di avvicinamento ai primi impegni ufficiali della stagione.

Tabellino del match

Juve Stabia (3-5-2): Confente (15’ s.t.Signorini); Baldi, Ruggero, Bellich (12’ s.t.

Quaranta); Carissoni (12’ s.t.Ceccarini), Leone, Buglio (1’ s.t.

Piscopo), Mosti (18’ s.t.Piovanello), D’Amore; Maistro (12’ s.t.

De Pieri), Candellone (1’ s.t.Petrovic).

A disp.: Vetrò, Cirillo, Faccetti, Balzano, Louati.All.

Abate.

Gladiator (4-2-3-1): Primo Tempo: Marino; Balzano, Campanella, Picascia, Argento; De Marco, Gatto; Liguori, Orlando, Romano; Mansour.Secondo Tempo: Montoro, Bombarda, Manzo, Numerato, De Gregorio, Pone, Di Giovanni, Calabrò, Cestrone, Campanile, Bacio Terraciano, Campochiaro, Giorgio.

All.Platone.

Arbitro: De Luca Giovanni.

Assistenti: Vitiello Venanzio – Esposito Vincenzo.

Marcatori: 4’ p.t.Candellone, 20’ p.t. – 3’ s.t.

Bellich, 28’ p.t.D’Amore, 33’p.t.

Maistro, 13’ s.t.De Pieri, 18’ s.t.

Piscopo.

Angoli: 2-2

Tragedia sul lavoro a Napoli, morti tre operai per crollo impalcatura

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Tre operai sono morti oggi per il crollo di un’impalcatura mobile a Napoli. Il grave incidente sul lavoro è avvenuto poco dopo le 9:30 di questa mattina in via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Vomero. Secondo una prima ricostruzione, i lavoratori erano impegnati in lavori di manutenzione ad una palazzina, quando è improvvisamente crollato il ponteggio mobile. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, primi rilievi a cura degli agenti dell’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli e delle Volanti.

In corso la messa in sicurezza dell’area in seguito al grave incidente. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, che hanno avviato le operazioni. Il montacarichi dell’impalcatura mobile sarebbe crollato da un edificio di 6 piani. I primi rilievi sono in corso ad opera della Polizia di Stato.

Fonte AdnKronos

Emergenza Ratti a Castellammare: Le Periferie Dimenticate nella Rinascita della Città

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Un’aria di cauto ottimismo soffia su Castellammare di Stabia.La città, dal potenziale immenso ma a lungo sopito, sembra avviata su un sentiero di recupero, cercando di lasciarsi alle spalle anni di incertezza amministrativa e di sfruttare appieno il suo patrimonio.

Tuttavia, mentre il centro si riaccende di speranza con la riconquista di spazi vitali, l’eco di vecchi problemi risuona forte dalle periferie, come un monito a non lasciare nessuno indietro. È il caso di Traversa Cantieri Mercantili, dove i residenti lanciano un disperato appello per un’emergenza igienico-sanitaria che ha assunto contorni allarmanti: un’invasione di ratti.Castellammare di Stabia è una città dalle due anime.

Da un lato, la sua storia gloriosa, le ville romane, il fascino delle “acque” che la resero celebre in tutta Europa; dall’altro, un passato recente segnato da instabilità politica, culminato con lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche.Questa cronica mancanza di una guida stabile ha per anni frenato qualsiasi seria programmazione a lungo termine, lasciando che il suo splendore si opacizzasse e che i problemi, dalla gestione del territorio alla vivibilità, si incancrenissero.

Con l’elezione del nuovo sindaco, Luigi Vicinanza, la città ha voltato pagina, guardando al futuro con rinnovata fiducia.I primi segnali positivi non sono mancati.

A giugno ha riaperto i battenti il parco delle Antiche Terme, un primo, fondamentale passo per restituire ai cittadini uno dei luoghi simbolo della città.Sebbene per la mescita delle preziose acque idropiniche si debba ancora attendere l’esito dei controlli affidati all’Università Federico II, la riappropriazione di quell’area verde è un gesto dal forte valore simbolico.

A questo si aggiunge un altro traguardo storico: il ritorno alla balneabilità di ampi tratti del lungomare.Dopo decenni di divieti, gli stabiesi hanno potuto finalmente riabbracciare il proprio mare, un evento che non solo migliora la qualità della vita, ma apre anche nuove, concrete prospettive per il rilancio turistico.

Eppure, a fronte di questi sviluppi incoraggianti, la realtà di alcune zone della città racconta una storia diversa.In Traversa Cantieri Mercantili, nel quartiere Postiglione, la situazione è diventata insostenibile.

I residenti denunciano un proliferare di ratti di grosse dimensioni che, favoriti da condizioni di degrado preesistenti, hanno di fatto invaso la strada e le loro case. “Ce li troviamo sui balconi, si arrampicano lungo i muri delle palazzine fino ai primi piani,” racconta un abitante esasperato. “Abbiamo paura ad aprire le finestre, a lasciare i bambini giocare all’aperto.Non è vita questa.”

L’allarme non è un fulmine a ciel sereno, ma l’apice di un’incuria che la zona lamenta da tempo.

Articoli di stampa degli scorsi anni già segnalavano lo stato di abbandono del della zona, descrivendo un quadro di degrado che costituisce l’habitat ideale per il diffondersi di animali infestanti.L’attuale emergenza ratti mette a nudo una ferita mai sanata e pone un rischio concreto per la salute pubblica, con il pericolo che qualche cittadino possa essere morso.

L’appello degli abitanti di Traversa Cantieri Mercantili è accorato e urgente.Chiedono un intervento immediato di derattizzazione e sanificazione, un’azione risolutiva che ponga fine all’assedio e restituisca loro la serenità di vivere i propri spazi.

Ma la richiesta è anche più ampia: è un grido d’aiuto per non essere dimenticati, per far sì che la rinascita di Castellammare sia un processo inclusivo che parta dal centro e si irradi fino all’ultima delle periferie.La speranza è ora riposta nel sindaco Vicinanza e nella sua amministrazione.

L’auspicio dei cittadini è che questo appello non cada nel vuoto e che ai segnali positivi di rilancio generale seguano azioni concrete per risolvere le emergenze quotidiane che affliggono i quartieri.Solo così Castellammare di Stabia potrà veramente dire di aver ritrovato non solo il suo splendore ma anche la sua anima di comunità unita e vivibile per tutti.

Juve Stabia, lo scorso campionato si è passata dall’amara sconfitta di Coppa Italia al trionfo in campionato

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Nella memoria dei tifosi riecheggia ancora l’eco della scorsa stagione.Un appuntamento di inizio agosto al “Partenio-Lombardi”, primo turno di Coppa Italia: Avellino contro Juve Stabia.

Fu una vittoria irpina, un 3-1 che permise ai Lupi di guadagnarsi il prestigioso turno successivo contro l’Udinese.Per l’Avellino, quella vittoria sembrava un presagio positivo ma si rivelò l’inizio di un percorso travagliato in campionato.

Ci fu l’esonero del tecnico Michele Pazienza e la promozione temporanea di Raffaele Biancolino, bandiera del club, nel tentativo di raddrizzare una stagione partita con il piede sbagliato.Per la Juve Stabia di Guido Pagliuca, quella sconfitta in coppa fu, a conti fatti, solo un incidente di percorso.

Un’eliminazione precoce che permise alle Vespe di concentrarsi anima e corpo sul campionato, scrivendo una pagina di storia indelebile per il club.Una cavalcata trionfale, un torneo dominato che ha regalato alla città di Castellammare di Stabia un sogno a lungo inseguito.

Ora, a distanza di un anno, i corsi e ricorsi storici presentano un nuovo capitolo, un’altra sfida affascinante.L’attesa cresce per l’appuntamento di Coppa Italia al “Via del Mare” contro il Lecce, squadra della massima serie.

Sulla panchina delle Vespe siede un nuovo condottiero, Ignazio Abate, che ha raccolto l’eredità di Pagliuca con l’obiettivo di continuare a stupire.La squadra potrà contare su un nuovo innesto di talento, il giovane Giacomo De Pieri, arrivato in prestito dall’Inter e ufficialmente un nuovo calciatore gialloblù, come annunciato dai canali della società.

La sfida contro il Lecce è di quelle che fanno sognare ad occhi aperti.Un test probante, importante ma non decisivo per il cammino stagionale, che rappresenta però una vetrina di prestigio e l’occasione per compiere un’altra impresa da raccontare.

La Juve Stabia sogna di mettere lo sgambetto a una grande del calcio italiano, di regalarsi una notte da ricordare e di iniziare la nuova stagione con lo stesso spirito indomito che l’ha caratterizzata in quella passata.Mancano ancora pochi giorni, i fogli del calendario volano via veloci e la curiosità di vedere all’opera la nuova Juve Stabia contro un avversario di tale blasone non fa che aumentare.

Un presagio, un buon augurio, un incidente di percorso: qualunque sia l’esito del “Via del Mare”, per le Vespe sarà l’inizio di una nuova avventura, tutta da scrivere.

Juve Stabia, l’Era Fiore a Castellammare: Gloria e polvere delle Vespe anni 90

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Gli anni ’90 a Castellammare di Stabia sono stati, nel bene e nel male, un’epopea calcistica indissolubilmente legata a un nome: Roberto Fiore.Imprenditore e uomo di calcio dal carisma travolgente, Fiore è stato il presidente che ha acceso l’entusiasmo in una piazza passionale come quella stabiese, riportando le “Vespe” in Serie C1 e facendole sognare, per due volte, la storica promozione in Serie B.

Un decennio di grandi campioni, sfide memorabili, cocenti delusioni e un epilogo amaro che ha segnato profondamente la storia del club.

Il Ritorno in C1 e la Prima Juve Stabia delle Meraviglie

Tutto ebbe inizio nel 1993, quando la Juve Stabia conquistò un’entusiasmante promozione in Serie C1.Quella squadra, costruita con sapienza e ambizione, divenne subito leggenda.

In campo, talenti cristallini come Gaetano Musella, fantasista dal tocco vellutato, e Giorgio Lunerti, attaccante prolifico, infiammavano i tifosi.Tra i pali, le parate di Fabrizio Fabbri garantivano sicurezza, mentre a centrocampo le geometrie di Antonio Talevi erano i disegni degli attacchi della squadra.

L’anno successivo, con lo zoccolo duro confermato e l’innesto di giocatori chiave come il difensore Roberto Amodio, le Vespe si superarono.Il tridente offensivo composto da Gaetano Musella, Vincenzo Onorato e Giorgio Lunerti divenne l’incubo delle difese avversarie.

La squadra, guidata da una sapiente regia tecnica, conquistò per la prima volta l’accesso ai playoff per la Serie B, una novità per l’epoca che proiettò Castellammare in una nuova dimensione calcistica.La finale, disputata in un infuocato Stadio San Paolo di Napoli contro la Salernitana di Delio Rossi, rappresenta ancora oggi una delle pagine più amare della storia stabiese.

Decine di migliaia di tifosi gialloblù invasero l’impianto di Fuorigrotta, ma dovettero assistere alla vittoria dei granata, favorita, secondo le cronache dell’epoca, da un arbitraggio severo e discutibile che spense il sogno promozione.

Anni di Grandi Nomi e Derby Infuocati

Nonostante la delusione, l’era Fiore continuò a regalare grandi emozioni.Il “Romeo Menti” era costantemente gremito, un catino di passione che in anni senza calcio televisivo e con restrizioni meno severe, offriva un colpo d’occhio mozzafiato, specialmente durante i sentitissimi derby campani.

In quegli anni, la maglia gialloblù fu indossata da calciatori che hanno lasciato un’impronta indelebile: da Costanzo Celestini a Vincenzo Feola, da Giuseppe Caccavale a guerrieri del centrocampo come Gaetano Fontana e Michele Menolascina.E come dimenticare le prodezze di attaccanti del calibro di Salvatore Fresta, Mario Bonfiglio e Davide Di Nicola.

Dal Sogno Infranto al Fallimento

Il secondo, grande appuntamento con la storia arrivò nel 1999.

La Juve Stabia, ancora una volta protagonista di un campionato di vertice, sembrava avere la promozione diretta alla portata, ma un calo nel finale di stagione permise alla Fermana di conquistare il primo posto.La speranza si riaccese nei playoff.

Superato lo scoglio della semifinale, l’ultimo ostacolo era il Savoia, in un derby che prometteva scintille.La finale, giocata sul neutro di Avellino, si trasformò in un’altra, cocente delusione.

A festeggiare furono i biancoscudati di Torre Annunziata, lasciando gli stabiesi a interrogarsi su un’altra incredibile occasione svanita.L’anno successivo accadde l’impensabile.

La squadra, costruita ancora una volta per puntare alla promozione, incappò in una stagione disastrosa e inspiegabile, culminata con una clamorosa retrocessione in Serie C2.A distanza di anni, le cause di quel crollo verticale rimangono un mistero che alimenta ancora discussioni e rimpianti.

L’ultima Juve Stabia dell’era Fiore, con il ritorno in panchina di Piero Cucchi, fu una squadra giovane che tentò di risollevare il morale di una piazza ormai calcisticamente depressa.Fu il canto del cigno.

Poco dopo, le vicende legate alla cessione societaria all’imprenditore Antonino Pane portarono al punto più basso: il fallimento e la fine di un’epoca.

Un’Eredità Agrodolce

L’epopea di Roberto Fiore alla presidenza della Juve Stabia resta una storia agrodolce.Da un lato, l’entusiasmo, i grandi campioni, lo stadio sempre pieno e due finali che fecero assaporare il gusto del grande calcio.

Dall’altro, le atroci delusioni, una retrocessione inspiegabile e un fallimento che cancellò, per un periodo, il calcio professionistico dalla Città delle Terme.Eppure, nonostante le ferite, il ricordo del Presidente Fiore a Castellammare è ancora vivo e venato di affetto.

Merita di essere ricordato come l’uomo che, per un decennio, ha permesso a un’intera città di sognare in grande, regalando emozioni che, al di là del risultato finale, sono entrate di diritto nella leggenda delle Vespe.

Juve Stabia e il colpo di mercato: Giacomo De Pieri, l’ultimo gioiello interista per l’attacco delle Vespe

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La Juve Stabia è pronta ad accogliere un nuovo tassello nel suo reparto offensivo, e ancora una volta lo sguardo si è rivolto verso Milano, sponda nerazzurra.Stiamo parlando di Giacomo De Pieri, attaccante promettente cresciuto nel florido settore giovanile dell’Inter, che si appresta a vestire la maglia gialloblù.

L’arrivo di De Pieri rievoca immediatamente un precedente illustre, quello di Andrea Adorante, altro bomber “made in Inter” che solo qualche tempo fa ha fatto le fortune delle Vespe prima di spiccare il volo verso Venezia.Un percorso che i tifosi stabiesi sperano possa ripetersi, con De Pieri pronto a raccogliere l’eredità e a garantire un consistente apporto in termini di gol.

Il tecnico Abate, che ha dimostrato più volte di saper valorizzare i giovani talenti, confida nelle qualità del neo-acquisto.L’esperienza insegna che i successi, per la Juve Stabia, sono spesso passati anche da Milano.

E non solo in attacco: il riferimento a Paolo Branduani ex portiere delle vespe anch’egli con un passato nelle giovanili dell’Inter e pilastro della difesa stabiese, è d’obbligo.Sembra quasi che un filo invisibile leghi le due società, con la “cantera” interista che si rivela un serbatoio prezioso per le ambizioni della Juve Stabia.

Le caratteristiche di De Pieri, la sua abilità nel finalizzare e la sua fame di gol, sono elementi che fanno ben sperare la piazza.I tifosi, già impazienti di vederlo all’opera, si chiedono se anche questa volta “i goal per Abate arriveranno da Milano”, replicando un copione che, nel passato recente, ha portato grandi soddisfazioni sotto il profilo realizzativo.

L’ufficialità dell’ingaggio è stata data ieri pomeriggio, e con essa è stato pubblicato anche sui canali social della società gialloblù un video di presentazione del giovane attaccante.L’obiettivo è chiaro: integrare rapidamente De Pieri nei meccanismi di gioco e fornirgli tutto il supporto necessario per esprimere al meglio il suo potenziale e diventare il nuovo punto di riferimento offensivo delle Vespe.

La speranza è che la tradizione continui e che i gol “interisti” siano ancora una volta la colonna sonora della stagione gialloblù.

Regionali Campania, il ‘no’ di Calenda a Fico: “Porta lancette indietro”

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Carlo Calenda dice ‘no’ a Roberto Fico in vista delle regionali in Campania. “Le regionali per noi sono molto complicate, perché non c’è un voto di opinione.Se non siamo convinti del candidato, passiamo la mano: né con l’uno né con l’altro”, ha detto il leader di Azione a SkyTg24. “Fico no”, ha spiegato perché “non sosteniamo candidati populisti che portano le lancette indietro”.

Fonte AdnKronos