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Pontecagnano, stalking ad una donna: 37 enne agli arresti domiciliari

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L’ episodio di stalking è avvenuto a Pontecagnano

A Pontecagnano, in provincia di Salerno, i Carabinieri hanno arrestato Michele Alfano. L’ uomo è un 37 enne accusato di stalking ad un’ imprenditrice del posto, la quale aveva fatto innamorare il 37 enne, facendolo arrivare sull’ orlo della pazzia. Venerdì sera dopo l’ ennesimo episodio è stato arrestato dai Carabinieri e sono stati disposti per lui, dal gip del Tribunale di Salerno, gli arresti domiciliari. I militari dell’Arma  della compagnia di Battipaglia, diretta dai maggiore Erich Fasolino, gli hanno notificato l’aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari. L’ uomo diventava geloso appena vedeva la donna con il fidanzato, oppure a scambiare messaggi al telefono.

Juve Stabia – Paganese 1 – 1. Sorrentino: Finalmente la rete! Dispiace il risultato ma ci rifaremo (VIDEO)

Derby deludente per la Juve Stabia, che impatta 1-1 contro la Paganese al Romeo Menti.

Queste le dichiarazioni nel post partita di Lorenzo Sorrentino, autore delle rete delle Vespe.

A mio avviso oggi abbiamo perso due punti per quanto fatto in campo. È dalla gara col Catanzaro, ad eccezione di quella di Trapani, che meritiamo di stravincere ma per tanti episodi sfortunati non riusciamo a portare a casa i tre punti.
Sul gol Strefezza mi ha dato una grande palla; io sono stato bravo ad appoggiare in porta il pallone: il più era fatto. Lo dedico a chi mi è stato vicino in questi mesi non semplici: la mia famiglia,la mia ragazza, i miei amici, il mio procuratore e ai miei nuovi compagni di squadra. Ho trovato un gruppo davvero unito.
L’obiettivo è quello di mettere in difficoltà il Mister, anche se mi rendo conto che ha un organico davvero forte, tra giovani e più esperti. Sono a disposizione dell’allenatore, che vedo tratta tutti allo stesso modo e non ha preclusioni per nessuno. Quando lo spirito è questo, un calciatore può solo migliorare.
Quando sono stato chiamato dalla Juve Stabia ho accettato subito la proposta. Abbiamo trovato l’accordo in cinque minuto e sono molto soddisfatto della scelta fatta.
Ora andiamo a Fondi puntando a rifarci subito contro un avversario comunque ostico da affrontare.

A cura di Antonino Gargiulo

Riproduzione riservata e consentita solo dietro autorizzazione della nostra redazione

Coppa del Mondo fioretto femminile: quarto posto per le azzurre ad Algeri

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L’Italia arriva al quarto posto nella gara a squadre di fioretto femminile nella tappa della Coppa del Mondo di Algeri

L’Italia termina al quarto posto la gara a squadre di fioretto femminile sulle pedane di Algeri. Il giorno dopo la doppietta azzurra nell’individuale, sulle pedane algerine il quartetto azzurro composto da Alice Volpi, Camilla Mancini, Francesca Palumbo e Valentina De Costanzo si ferma in semifinale perché sconfitto contro la Francia per 45-38.

La squadra azzurra poi, nella sfida contro gli Stati Uniti nel match con in palio il terzo posto, ha subito il 45-34 dalle statunitensi concludendo così ai piedi del podio, da dove l’Italia era ben salda dai Giochi Olimpici di Pechino2008.

Le azzurre avevano esordito vincendo per 45-16 il primo match di giornata contro le padrone di casa dell’Algeria, proseguendo poi con il successo contro il Giappone col punteggio di 45-33.

Ieri la delegazione azzurra era stata accolta dall’Ambasciatore italiano ad Algeri, Pasquale Ferrara e dal personale diplomatico italiano, per un momento d’incontro che, alla luce dell’ottima prestazione corale delle italiane, si è trasformata in una festa.

 COPPA DEL MONDO – FIORETTO FEMMINILE – PROVA A SQUADRE – Algeri, 04 febbraio 2018

Finale

Russia b. Francia 42-32

 Finale 3°-4° posto

Usa b. ITALIA 45-34

 Semifinali

Francia b. ITALIA 45-38

Russia b. Usa 45-44

Quarti

ITALIA b. Giappone 45-33

Francia b. Germania 45-31

Usa b. Canada 45-20

Russia b. Corea del Sud 44-12

 Tabellone delle 16

ITALIA b. Algeria 45-16

Classifica (16): 1. Russia, 2. Francia, 3. Usa, 4. ITALIA, 5. Corea del Sud, 6. Giappone, 7. Canada, 8. Germania.
ITALIA: Alice Volpi, Camilla Mancini, Francesca Palumbo, Valentina De Costanzo.

Juve Stabia vs Paganese: le Vespe si fanno male da sole. Altri 2 punti persi

Juve Stabia – Paganese: la cronaca testuale del derby

Giornata di derby al Romeo Menti di Castellammare. Le Vespe ospitano la Paganese cercando la prima vittoria dopo la sosta invernale. Solo un punto, infatti, contro Catanzaro e Trapani per la Juve Stabia, uscita anche inaspettatamente cambiata in molti ruoli fondamentali dal calciomercato di gennaio. La Paganese, sullo slancio della prima vittoria casalinga della stagione, ottenuta contro l’Akragas, ha l’obiettivo di mettere lo sgambetto ai gialloblù.

Tra i nuovi, nelle Vespe, esordisce dal primo minuto solo Marzorati, che prende subito il posto di Morero accasatosi all’Avellino.

Ammoniti: Crialese (JS), Meroni (P), Tazza (P)
Espulsi: Tazza (P)

Formazioni:
Juve Stabia (4-2- 3-1). Branduani, Nava, Bachini, Marzorati, Crialese, Mastalli, Viola, Simeri, Strefezza, Canotto, Paponi.

A disposizione di Caserta e Ferrara: Bacci, Dentice, Allievi, Vicente, Redolfi, Gaye, Matute, Franchini, Calò, D’Auria, Melara, Sorrentino.

Paganese (3-5- 2): Gomis, Meroni, Piana, Acampora, Bensaja, Pavan, Tascone, Scarpa, Della Corte, Cesaretti,  Cernigoi.

A diposizione di Favo: Marone, Galli, Tazza, Nacci, Ngamba, Maiorano, Negro, Bernardini, Boggian, Dinielli, Grillo, Cuppone.

PRIMO TEMPO
Prima del calcio di inizio, un minuto di raccoglimento in memoria dell’ex c.t. della Nazionale, Azelio Vicini,  scomparso nei giorni scorsi.
Minuto 5: Traversa della Juve Stabia con Simeri, bravo a superare Gomis con un pallonetto. Gioco però fermato per fuorigioco della punta stabiese.
Minuto 9: Ci prova per le Vespe Mastalli dalla distanza; la staffilata del capitano stabiese dai 25 metri finisce di poco larga.
Minuto 11: Proteste di Paponi per il tocco di mano in area di rigore di Meroni che devia la sua conclusione.
Minuto 27: Per gli azzurrostellati è Ceseretti a provare il tiro a giro, con palla bloccata senza affanni da Branduani; sul ribaltamento di fronte conclusione dalla distanza di Viola che finisce alta.
Minuto 30: Doppia occasionissima per la Juve Stabia. Cross dalla sinistra di Crialese per Canotto che calcia di potenza, ottima parata di Gomis con palla che arriva perfettamente a Simeri, il quale spara incredibilmente alto da pochi metri.
Minuto 44: VANTAGGIO PAGANESE. Stacco di Cesaretti che gira in porta un calcio di punizione battuto dalla destra. Colpevolmente ferma la difesa della Juve Stabia. 0 – 1 Paganese.

SECONDO TEMPO
Minuto 3: Ancora Simeri a disfare una buona trama delle Vespe. Cross perfetto di Crialese per l’incornata del numero 9, che non centra la porta da ottima posizione.

Minuto 4: Come sopra. Simeri ben innescato da Strefezza per il tempo del controllo a pochi metri dalla porta facendosi rimontare dalla difesa paganese.
Minuto 5: Juve Stabia rabbiosa ma imprecisa. A dover aggiustare la mira è anche Mastalli, che col piatto mette a lato un rigore in movimento.
Minuto 10: Caserta richiama Simeri ed entra Melara. Esordio in gialloblù per l’ex Benevento.
Minuto 20: Buon tentativo di Canotto che tenta di superare col destro a giro Gomis, il quale respinge.
Minuto 21: Nella Juve Stabia esce Canotto ed entra Sorrentino.
Minuto 23: GOOOOOOOLLLLLL JUVE STABIA!!! Caserta azzecca la mossa: è proprio Sorrentino a pareggiare dopo appena due minuti dal suo ingresso in campo. Chirurgico il tocco sotto porta del numero 32 che supera Gomis. 1 – 1 Juve Stabia.
Minuto 36: La Juve Stabia sostituisce Mastalli, zoppiacante, con il neo acquisto Vicente.
Minuto 40: Juve Stabia vicina alla seconda rete. Ottima palla recuperata da Vicente che serve Melara; il destro dell’esterno è deviato da Gomis sul palo.
Minuto 45: Secondo giallo per Tazza,che ferma in modo plateale Viola. Espulsione per il difensore ospite.

Dopo sei minuti di recupero termina così la gara. Ennesimo pareggio interno per la Juve Stabia, che paga ancora una vola la sua imprecisione sotto porta e le proprie amnesie difensive. Punto che, invece, è oro colato per la Paganese.

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Qualiano, incendio in casa fatale per una coppia: ecco l’ accaduto

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L’ incendio è avvenuto nel comune di Qualiano

A Qualiano in provincia di Napoli, da poche ore è divampato un incendio nei pressi del Ponte di Surriento al confine con il comune di Villaricca. A causa delle fiamme in un’ abitazione è morta una coppia di 40 e 37 anni. Le cause del rogo, secondo le prime indiscrezioni provenienti da alcuni testimoni, siano dovute al camino, che ha permesso alle fiamme di alimentarsi, risultando fatali per i due. In casa non erano presenti i figli di 10 e 13 anni. L’ allarme è stato dato dai vicini i quali hanno allertato immediatamente i Carabinieri che si sono catapultati sul posto insieme ai sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della coppia.

Verona-Roma: le pagelle. Bene Alisson e Kolarov, Pellegrini bocciato

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Le pagelle di Verona-Roma

di Maria D’Auria

LE PAGELLE di ViViCentro- Ecco le pagelle dei protagonisti che hanno conquistato la vittoria in trasferta, al Bentegodi, contro l’Hellas Verona.

ALISSON: 6,5 – Sempre attento, non ha dovuto impegnarsi troppo contro un Verona poco aggressivo.

FLORENZI: 6 – Discreta prestazione nella ripresa, non sempre costante nella prima parte della gara.

MANOLAS: 6,5 – In questa gara non ha mai abbassato la guardia, molto bene la sua difesa.

FAZIO: 6 – Qualche disattenzione, prestazione nella media.

KOLAROV: 6.5 – Sempre pericoloso, spinge, pressa, non molla mai.

PELLEGRINI 4,5 –Compromette la gara con un intervento da tergo che gli costa l’espulsione dopo 50 minuti di gioco. Ingenuità o inesperienza?

STROOTMAN 6 – Sua la migliore occasione per il raddoppio, ma spreca. Nel suo ruolo, invece, è ineccepibile.

UNDER 7 – La sua voglia di fare esplode in questa gara. Porta in vantaggio la squadra dopo 45 secondi, è il suo primo gol in Serie A che regala tre punti preziosi ad una Roma in ripresa (dal 70’ GERSON 6).

NAINGGOLAN 6.5 – Sfiora il palo con uno dei suoi soliti bolidi. Ineccepibile come sempre, peccato per quell’ammonizione che lo costringerà a saltare la prossima gara perché già diffidato.

EL SHAARAWY 6 – Ottimi i suoi assist ma non è il massimo nelle conclusioni. Una sufficienza raggiunta dall’equilibrio tra le due performances (dal 78’ Diego PEROTTI s.v.).

DZEKO 5.5 – Continua a sprecare buone occasioni nonostante la serenità raggiunta dalla chiusura del mercato di riparazione. Sarebbe apprezzabile-e auspicabile- un po’ di impegno in più  (dall’89’ Gregoire DEFREL s.v.).

All. Eusebio DI FRANCESCO 6  –Prepara bene la gara e la sua squadra torna a vincere, merita la sufficienza piena. Ma  lamenta la mancanza di cinismo dei suoi per poter segnare. Allora anche l’allenatore dovrebbe impegnarsi di più.

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Oggi avvenne: nel 1996 un gol di Boghossian in Napoli-Atalanta 2-0

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Oggi 4 febbraio ricordiamo il goal di Boghossian in Napoli-Atalanta 2-0, nel 2017 il 7-1 al Dall’Ara

Il giorno 4 febbraio il Napoli ha giocato tredici partite, dieci in serie A, una in serie B e due in coppa Italia, ottenendo nove vittorie (tra cui il 7-1 a Bologna dello scorso anno) e due pareggi, con due sconfitte.

Ricordiamo il 2-0 all’Atalanta nella terza di ritorno della serie A-1995/96

Questa è la formazione schierata da Vujadin Boskov:

Taglialatela, Pari, Ayala, Cruz, Tarantino, Boghossian (76′ Baldini), Buso, Pizzi, Pecchia, Imbriani, Di Napoli (73′ Policano)

I gol: 14′ Boghossian, 85′ Paganin (autogol)

Dopo diciannove giornate il Napoli era settimo in classifica. La stagione si concluse con gli azzurri al dodicesimo posto in una classifica che vide in testa il Milan di Fabio Capello.

Il gol che sbloccò il risultato contro i bergamaschi fu di Alain Boghossian. In maglia azzurra il centrocampista francese ha segnato 4 gol nelle sue 54 presenze in serie A. Nessuna rete nelle 11 presenze in coppa Italia e nelle 3 in Europa.

Fonte: sscnapoli.it

Napoli, più di 8mila presenze nei siti vesuviani in questa prima domenica di febbraio

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Napoli, più di 8mila presenze nei siti vesuviani in questa prima domenica di febbraio

Napoli, boom di presenze nei siti archeologici vesuviani, aperti gratis in occasione della prima domenica del mese di febbraio. Sono stati oltre 8.800 i visitatori nelle quattro aree della provincia di Napoli.
A fare la parte del leone, secondi i dati forniti dalla Soprintendenza, sono stati gli scavi archeologici di Pompei, sito archeologico che è stato il più visitato del 2017, secondo solo al Colosseo di Roma,  dove oggi si sono contati 6.278 ingressi.

Bene anche il parco di Ercolano, dove si è superata quota 2.000 (2.006 per l’esattezza). Agli scavi archeologici di Torre Annunziata-Oplonti sono stati registrati 418 ingressi, 151 al museo di Boscoreale.

Poco o nulla agli scavi di Castellammare di Stabia, ormai culturalmente abbandonata a se stessa. Non so quante le istituzioni che hanno promesso che avrebbero fatto qualcosa per valorizzare il territorio, ma sembrano essersi dimenticati della splendida città delle acque, che nulla ha da invidiare alle vicine città di Torre Annunziata o Sorrento.

Benevento, detenuto tenta di far entrare droga nel carcere minorile di Airola

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Benevento, detenuto tenta di far entrare droga nel carcere minorile di Airola: la vicenda

Benevento, un detenuto ha tentato di introdurre droga nel carcere minorile di Airola. E’ stato sventato dagli uomini del Reparto della Polizia Penitenziaria. Lo rende noto il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece, che ricostruisce anche quanto avvenuto: «Durante la perquisizione ad un detenuto italiano al rientro dal permesso premio, il personale di Polizia penitenziaria ha scoperto nella cucitura del pantalone della tuta delle cartine per tabacco. Insospettiti da tale comportamento, gli agenti hanno condotto il detenuto presso il nosocomio più vicino per farlo sottoporre a controlli radiografici. Prima che il detenuto fosse sottoposto agli esami, però, ha avvertito dolori allo stomaco». Si trattava di un quantitativo di 50 grammi di hashish che erano stati occultati.

A quanto pare il  carcere minorile di Airola non è nuovo a detenuti che sfruttano tale opportunità con finalità rieducativa per introdurre sostanze stupefacenti di vario genere. Grazie alla polizia penitenziaria, più volte, sono stati sventati questi tentativi.

Napoli, la Linea1 della metropolitana è ferma per un guasto: turisti sbigottiti

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Napoli, la Linea1 della metropolitana è ferma per un guasto: i turisti e i cittadini napoletani, sono sbigottiti per l’accaduto

Napoli, ennesimo guasto per la metropolitana linea 1 nella domenica dei musei aperti. Tantissimi gli utenti che, dopo aver pagato il biglietto, sono rimasti ad attendere inutilmente la metro all’interno della stazione. Sbigottita e amareggiata la folla di turisti che, valigie alla mano, ha dovuto proseguire a piedi.

Torna ancora a far parlare di se, la linea 1 della metropolitana di Napoli, dopo gli avvenimenti di ieri che la vedevano protagonista in un post su facebook di una ragazza, la quale si lamentava del servizio indecente, anche pagandolo, dei bagni all’interno della stazione, dove la ragazza ha dovuto fare i suoi bisogni in mezzo alle siringhe dei tossici e al sangue. Oggi la metro fa di nuovo parlare di se a causa del guasto avvenuto poco tempo fa, che ha obbligato i turisti e i cittadini a dover proseguire a piedi, invece di usufruire del mezzo. La linea 1 è una linea centrale che parte da Piazza Gribaldi e arriva a Piscinola, Passando per le fermate Università e Toledo, fermate centrali e importanti per la viabilità napoletana.

Avellino, risvolti nell’indagine sulla strage del bus: le barriere protettive erano ok

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Avellino, nuovi risvolti nelle indagini sull’incidente avvenuto nel 2013 e che vide coinvolto un autobus: le barriere protettive dell’autostrada erano ok

L’incidente che il 28 luglio del 2013 costò la vita a 40 persone nel bus precipitato dal viadotto «Acqualonga» dell’A16 Napoli-Canosa, in provincia di Avellino, non è stato causato dalla presunta scarsa manutenzione delle barriere protettive. Lo hanno sostenuto i periti della società Autostrade nel processo davanti al tribunale di Avellino, nel corso del controinterrogatorio da parte della pubblica accusa. A turno hanno ribadito che se avesse funzionato l’impianto frenante il bus si sarebbe fermato prima di infrangere le barriere protettive e precipitare nel vuoto. In particolare, i periti della difesa hanno contestato l’usura dei «tirafondi», i bulloni che assicurano al suolo la barriera, che non avrebbe garantito la tenuta della struttura.

I periti della difesa hanno anche confermato la dinamica che ha portato il bus contro la barriera: a spingerlo è stato l’effetto cuneo in seguito al tamponamento di una Bmw che procedeva nella stessa direzione. E’ stata fissata un’altra udienza per il 7 febbraio, dove avverrà il controinterrogatorio .

Salerno, danneggiano undici autovetture: due giovani denunciati

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Salerno, due ragazzi hanno danneggiato undici autovetture: sono stati denunciati

Salerno, undici ragazzini sono stati i protagonisti  del danneggiamento di undici autovetture parcheggiate nella centrale via Ruggero Moscato, nella zona del trincerone ferroviario del capoluogo.

Si tratta di due giovani di 22 anni, uno di Scafati, l’altro di Boscoreale, sono stati denunciati in stato di libertà dalla Polizia. I giovani sono stati bloccati nel corso della notte da una pattuglia della sezione Volanti della questura di Salerno mentre sferravano calci in un’auto parcheggiata.

L’allarme è stato dato da  alcuni cittadini che avevano visto i due mentre percorrevano a piedi la zona e danneggiavano le auto parcheggiate. Purtroppo questi episodi spiacevoli accadono anche a Salerno,quella che dovrebbe essere e che si è apprestata ad essere nel corso degli ultimi anni, il fiore all’occhiello della Campania.

I due ragazzi dovranno rispondere del reato di danneggiamento aggravato commesso in concorso, mentre sono in corso le procedure per l’emissione della misura di prevenzione del divieto di ritorno nel comune di Salerno.

Napoli, allarme barelle all’ospedale Loreto Mare: spunta la soluzione “fai da te”

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Napoli, mancano le barelle e si ricorre a soluzioni ‘fai da te’.  E’ il caso che si è verificato all’ospedale Loreto Mare dove, in mancanza di lettighe per gli ammalati nel pronto soccorso, è stata impiegata una barella malfunzionante, riciclata dai sanitari pur di garantire una postazione ai pazienti

Questo è questo che accade al Loreto Mare di Napoli, dove  per evitare di far accomodare gli assistiti su sedie o altre postazioni di fortuna, questa mattina è comparsa nelle aree mediche dove vengono prestati i primi soccorsi, una barella con il bidoncino per i rifiuti speciali utilizzato per tenere dritto lo schienale malfunzionante.

Questo è stato un mese pesante per il Loreto Mare, che ha dubito subire numerose emergenze per la mancanza di barelle, soprattutto all’interno del pronto soccorso. Non è la prima volta che si ricorre a soluzioni d’emergenza tra le mura ospedaliere dove il grande afflusso di pazienti si scontra con l’insufficiente numero di barelle spesso in dotazione ai pronto soccorso cittadini. In realtà, nel presidio di via Vespucci, circa un anno fa, l’ex dirigente del nosocomio aveva dotato il presidio di nuove barelle che però dopo pochi mesi di utilizzo, cominciarono a rompersi, risultando inadeguate e molte furono interdette all’uso.

Questa crisi è cominciata proprio durante la fase del picco influenzale, dove circa 20 giorni fa, è stato  disposto l’arrivo di 20 nuove barelle per il Loreto Mare, ma anche c’è da dire che nel pronto soccorso si possono impegare barelle e letti dei reparti che ora sono stati in virtù dei trasferimenti di alcune specialistiche, quali neuroradiologia e neurochirurgia. Possiamo dire che si sta cercando di risolvere la situazione nel miglior modo possibile.

METEO: maltempo e neve tra poco a Torino. Lunedì bianco in Piemonte

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Lunedì bianco in Piemonte, poi vortice ciclonico, neve a ripetizione

Una perturbazione atlantica giungerà sulle nostre regioni a partire da ovest nel corso della giornata di Lunedì 5 Febbraio. 

Prime precipitazioni si stanno già verificando sulla Liguria, ma un guasto più importante si verificherà dalla mattina presto di Lunedi quando fenomeni diffusi e nevicate fino in pianura si estenderanno a tutto il Piemonte.

A Torino attendiamo dai 5 ai 12 cm di neve fresca nel corso della giornata; apporti più consistenti sulle Alpi e sui rilievi liguri.

Tra Lunedì e Mercoledi la perturbazione muoverà verso levante e l’aria fredda al suo seguito innescherà un vortice italico mediterraneo con condizioni di maltempo generale, forte sull’Emilia e al Centro-Sud entro Mercoledì, ivi con temporali. Sulle regioni settentrionali il concomitante ingresso di aria gelida sarà responsabile da Mercoledi’ mattina di nevicate copiose sull’Emilia fino a Bologna in particolare

vivicentro.it/METEO

Scafati, minaccia il padre con delle forbici per avere i soldi: denunciato

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Scafati, un uomo di 42 anni ha minacciato il padre con delle forbici per farsi dare i soldi: denunciato

Scafati, così ha esordito un uomo che ha minacciato il padre per farsi dare dei soldi: «Se non mi dai i soldi ti prendo a forbiciate». Si tratta di un 42enne scafatese ora imputato per tentata estorsione aggravata si era scagliato contro i suoi genitori, in particolare verso il padre, per pretendere l’elargizione di somme di denaro.

L’episodio contestato riguarda l’aggressione del 30 agosto 2016, consumata tra le mura domestiche. L’episodio fu denunciato ai carabinieri che raccolsero il racconto dei genitori, mettendo insieme un quadro di intimidazioni subite più volte. Nell’ultimo caso era spuntata anche la minaccia di un’arma. Infatti l’uomo aveva minacciato  di impugnare delle forbici contro il padre, il quale aveva provato a fronteggiare le pretese del figlio, che voleva soldi per le sue cose.

Finite le indagini,  il Gup ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio disponendo il processo. Secondo le ricostruzioni effettuate, l’imputato aveva già commesso simili fatti e l’utilizzo delle forbici era l’ultimo atto di una precedente serie di minacce e richieste di soldi formulate in famiglia. L’arma non è stata trovata, ma le intimidazioni verbali li hanno comunque portato al processo.

Napoli, il caso dei preti pedofili: “Io abusato a 13 anni in uno sgabuzzino”

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Napoli, nasce il caso dei preti pedofili. Un uomo ha dichiarato: “Io abusato a 13 anni in uno sgabuzzino”

I referti medici, i documenti ma soprattutto la testimonianza della vittima, D.E., oggi un uomo sposato, affetto da profonda depressione, non sono bastati per avviare un ulteriore procedimento canonico e punire il prete che, nel frattempo, la curia napoletana aveva provveduto a fare sparire dalla circolazione. Ora vive ospite di una struttura religiosa top secret dove sembra celebri regolarmente la messa e amministrando i sacramenti. Potrebbe trattarsi di un altro caso di insabbiamento. Negli scritti della  Dottrina della Fede, dove sono ospitati i chilometrici scaffali degli archivi, giace il fascicolo sul prete di Ponticelli. Il caso è stato archiviato l’anno scorso, dopo tre anni di accertamenti, sulla base della documentazione raccolta dalla diocesi di Napoli a seguito della denuncia di abusi su un minore per fatti avvenuti agli inizi degli anni Novanta. L’iter burocratico si è concluso da parte del Vaticano con il semplice consiglio all’arcivescovo di Napoli di inoltrare una «ammonizione» all’ex parroco di Ponticelli.

Tutto questo ha portato a far emergere un altro caso, quello di una seconda vittima. G.S., ha scelto nel frattempo di uscire dal silenzio. I vent’anni carichi di vergogna e dolore li ha raccontati anche al Mattino in una intervista in cui emergono non solo gli abusi ma soprattutto un atteggiamento rapace e predatorio da parte del sacerdote verso diversi ragazzini. «Vorrei che la Chiesa capisse la necessità di punire questi sacerdoti e di renderli finalmente incapaci di fare del male ad altri bambini». 

Per non morire di mafia al CTB, con Sebastiano Lo Monaco.

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Dall’autobiografia di Pietro Grasso

“I silenzi di oggi – scrive Pietro Grasso – siamo destinati a pagarli duramente domani”. Con questo lucido sguardo sul futuro, nel suo libro Per non morire di mafia (edito da Sperling – Kupfer S.p.A.), l’ex procuratore antimafia racconta insieme ad Alberto La Volpe una vita in cui il fenomeno criminale s’intreccia alla coscienza civile, a un mestiere totalizzante, alla vita privata. Proposto in versione teatrale con Sebastiano Lo Monaco, l’omonimo spettacolo sarà in scena dal 7 al 10 febbraio alle ore 20,30 al Teatro Sociale di Brescia (via F. Cavallotti, 20) per la Stagione di prosa del CTB Centro Teatrale Bresciano, realizzata grazie al sostegno dalla Fondazione ASM e del Gruppo A2A di Brescia. Una produzione Sicilia Teatro.

Quando comincia la nuova mafia? Come ha cambiato la vita della Sicilia e dell’Italia? Che cosa ci resta ancora da fare e  da sperare con sconfiggerla? Sono solo alcuni degli interrogativi che Pietro Grasso si pone nel suo libro Per non morire di mafia e che vengono riproposti nella forma di un lucido monologo sostenuto da Sebastiano Lo Monaco.
Se Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono i primi a teorizzare che per combattere la mafia è necessario  conoscerla a fondo, il loro erede, a propria volta impegnato da trent’anni contro la criminalità organizzata, aggiunge che oggi per contrastare la mafia è indispensabile avere la percezione esatta della sua pericolosità. Ed è così che, dalla Procura nazionale antimafia, organismo che coordina le indagini sui fronti interni e internazionali, Pietro Grasso ripercorre le stagioni della guerra alla cupola siciliana in modo schietto, trattando anche gli scomodi aspetti che l’hanno resa più debole: i legami tra mafia e politica, gli scontri all’interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi.

Infine, Grasso affronta gli intrecci attuali con la 'ndrangheta e la camorra e traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti che ci permetteranno di non morire di mafia, di non sottometterci al suo potere.
Una storia d’impegno civile, immaginata nel racconto solitario di un uomo che da solo ne ha portato il peso e che ora  vuole renderne partecipe tutti noi. Nomi, anni, fatti noti, per ri-conoscere ed essere consapevoli in un teatro che ritorna alla sua funzione civile.

Finché la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio l'ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre pi forte, con cittadini sempre meno liberi.

Pietro Grasso

Per non morire di mafia 1di PIETRO GRASSO
versione scenica di NICOLA FANO
adattamento drammaturgico di MARGHERITA RUBINO
regia di ALESSIO PIZZECH
musiche originali DARIO ARCIDIACONO
scene GIACOMO TRINGALI
luci LUIGI ASCIONE
costumi CRISTINA DA ROLD
con SEBASTIANO LO MONACO
canti tradizionali CLARA SALVO
produzione SICILIATEATRO ASSOCIAZIONE
Durata dello spettacolo 1 ora e 10 minuti (senza intervallo)

Note di regia

Non un semplice spettacolo ma un ritratto, un’indagine emotiva, una discesa nel cuore vibrante del lucido pensiero di un uomo che ha dedicato e sta dedicando la sua vita alla lotta contro il crimine per il trionfo della legalità.
Lo immagino in una stanza. Lui è lì al suo tavolo, forse sta lavorando, forse, stanco, sta pensando, forse sta tenendo  una lezione, quello che è certo è che lo spettatore si trova partecipe di una riflessione sorprendente per la sua vitalità
intellettuale. Il tempo dello spettatore è lo stesso del protagonista sul palcoscenico. Il tempo della finzione corrisponde perfettamente allo sviluppo dell‘intera pièce che si dipana così tra il momento didattico, quello comico e quello che definirei tragico nel senso antico della parola.

Il protagonista/attore narra i tempi moderni come l’aedo cantava la guerra di Troia e ci invita alla speranza, al valore
supremo e antico del rispetto della legge dello stato ma guidato da una più profonda legge morale.
Un uomo/attore che dialoga con sé stesso e con il pubblico.
Un dialogo lucido in cui i segni tracciati sulla lavagna diventano il concretizzarsi di un percorso di pensiero che scava
nella memoria che fa della storia il proprio strumento di orientamento.
Un pensiero assolutamente urgente e necessario che viaggia sul delicato binario della contraddizione. Un aspetto,  quest’ultimo, che trova la sua sintesi nel senso del dovere, forte e al quale rispondere con una profonda e sana morale individuale.
Il nostro protagonista si stacca così dalla vicenda squisitamente autobiografica e diviene teatralmente simbolo di un
nuovo cittadino.

L’istante si allarga ad un gioco di sottile ironia che colora talora la narrazione ed il protagonista / narratore si pone al centro di una rivoluzione copernicana che ribalta la visione più praticata della mafia e del malessere sociale che avvolge il nostro paese.
Come un nuovo Galileo, egli ci offre un nuovo telescopio per scrutare l’universo che ci circonda: egli ci permette di
sapere.
Il monologo rispecchia una condizione del personaggio di solitudine in cui i pochi segni scenici raccontano il mondo che egli evoca ripercorrendo la propria vita tra il personale ed il professionale.
Un racconto che parte dalla Sicilia per aprirsi alla globalizzazione, verso un orizzonte di riferimento in cui si compie la tragedia contemporanea del fenomeno mafioso.
La musica va a sottolineare e a scandire le tappe concettuali che segnano una sorta di nuova Iliade contemporanea,  una nuova guerra che assume dimensioni talora mitiche proprio perchéŽ trae le sue origini in fenomeni culturali,  sociologici, antropologici che appartengono alla cultura meridionale e che trovano oggi alleati nei grandi sistemi  economici del profitto a tutti i costi.
La visione storica diventa per il nostro narratore strumento privilegiato.
Il protagonista assume su di sé, sul proprio corpo, tale racconto che egli vive nella profonditàˆdella propria anima e che condiziona l’intera sua esperienza di vita.
La grande storia si intreccia alla storia del singolo fatta di paure, di scelte familiari, di piccoli atti di coraggio e  determinando l’emergere, nel fluire della coscienza del personaggio di parole chiave che in modo inequivocabile dimostrano l’attualità della parola di Grasso.
Uno spettacolo che trae il suo interesse dalla capacità di sollecitare domande, analisi e una maggiore consapevolezza
negli occhi degli spettatori.
Il grido del personaggio è rivolto alle coscienze: su di esse vuole suscitare una presa di posizione e l’assunzione di una speranza possibile che possa dare corpo ad un’utopia per le nuove generazioni.
Un monologo quindi che riconduce il teatro alla sua funzione civile ed evocativa.
Un teatro capace di disegnare gli uomini, di delineare esperienze di vita che possano divenire modelli.
Un teatro che senza intellettualismi vuole dare un contributo al recupero di un senso della civiltà.
Tutto affidato all’arte attorale di Sebastiano Lo Monaco con il quale, dopo aver condiviso l’esperienza del “Non si sa  come” di Pirandello, sono felice di cominciare questa nuova avventura che lo vede confrontarsi con una dimensione testuale nuova e mettere la sua arte, di grande erede della tradizione italiana, al servizio di evento teatrale che muova verso la contemporaneità.
L’attore incarna così una comunità.
L’attore ci spinge a sentirci comunità capace di cogliere i tratti che ci legano, a ridiscutere i problemi del nostro presente, sottraendoci al qualunquismo, ai luoghi comuni e cercando di pervenire ad un’analisi che il teatro conduce non solo con il pensiero ma soprattutto con l’anima.

Alessio Pizzech

Biglietti

INTERO
Platea 27 €
Galleria Centrale 19 €
Galleria Laterale 13 €
RIDOTTO GRUPPI*
platea 24 €
Galleria Centrale 17 €
Galleria Laterale 12 €
RIDOTTO SPECIALE**
Platea 19 €
Galleria Centrale 14 €
Galleria Laterale 11 €
RIDUZIONI
* La riduzione Gruppi è riservata ad Enti convenzionati con il CTB.
** La riduzione Speciale è riservata a giovani fino a 25 anni, ultrassessantacinquenni e possessori di carta d’argento.

Acquisto presso:
TEATRO SOCIALE
Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia
Tel. +39 030 2808600
biglietteria@centroteatralebresciano.it
Orari botteghino
Nei giorni di spettacolo:
Giorni Feriali (tranne lunedì, giorno di chiusura) dalle 16.00 alle 19.00
Domenica dalle 15.00 alle 18.00

PUNTO VENDITA CTB
Piazza della Loggia, 6 – Brescia
Tel. +39 030 2928609
biglietteria@centroteatralebresciano.it
Orari di apertura
dal martedì al venerdì (esclusi i festivi) dalle 10.00 alle 13.00

ON-LINE
sul sito www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito modalità di pagamento: carta di credito o bancomat

Napoli, caffè e sfogliatelle gratis ai turisti in fila a Palazzo Reale

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Napoli, caffè e sfogliatelle gratis ai turisti che erano in fila per visitare il Palazzo Reale

Napoli, caffè e sfogliatelle gratis per tutti i turisti che erano in fila, aspettando il loro turno per entrare nel Palazzo Reale napoletano. Così è cominciata la domenica di tutti i turisti stranieri e non che hanno deciso di passare questo fine settimana a Napoli, per visitare tutte le sue meraviglie. A fare da cornice a questa prima domenica del mese di febbraio, è stato un sole leone e l’aria quasi di primavera che si poteva respirare in città, tra le strade della bella Napoli. Cosa si può desiderare di più mentre si è in coda in attesa di entrare in uno dei musei più belli di Napoli?

Il Palazzo Reale di Napoli, infatti, vanta  una storia di tutto rispetto. Edificio storico ubicato in Piazza del Plebiscito, nel centro storico di Napoli dov’è posto l’ingresso principale: l’intero complesso, compresi i giardini e il teatro San Carlo si affaccia anche su Piazza Trieste e Trento, Piazza del Municipio e Via Acton. Fu la residenza storica dei vicerè spagnoli per oltre centocinquanta anni, della dinastia borbonica dal 1734 al 1861, interrotta solamente per un decennio all’inizio del XIX secolo dal dominio francese con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e, a seguito dell’Unità d’Italia, dei Savoia: ceduto nel 1919 da Vittorio Emanuele III di Savoia  al demanio statale, è adibito principalmente a polo museale, in particolare gli Appartamenti Reali, ed è sede della biblioteca nazionale. Il Palazzo Reale è stato costruito a partire dal 1600, per raggiungere il suo aspetto definitivo nel 1858.

E’ stato lo storico caffè Gambrinus ad offrire il caffè ai turisti in coda. Nel giorno dei musei aperti i titolari hanno voluto allietare  turisti e napoletani offrendo le gustose prelibatezze nostrane e tutti sembrano aver apprezzato molto l’iniziativa.

ESCLUSIVA – Il coord. Sica: “Castellammare è violentata da una amministrazione litigiosa che ha preso in ostaggio un’intera città”

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Il coord. Sica:  “Castellammare è violentata da una amministrazione litigiosa che ha preso in ostaggio un’intera città”

Il Coord. stabiese di FdI Ernesto Sica spiega in qualche riga le posizioni del suo partito e le prospettive possibili per Castellammare qualora  il cittadino decidesse di votare il suo schieramento. Attivo da 14 anni in politica, racconta egli stesso di vivere quest’esperienza come un credo e di combattere per la patria, al di fuori dell’Europa che, come lui stesso sostiene, non lo rappresenta:

Da quanto va avanti la sua attività politica e come si è evoluta?

“Milito sempre nello stesso movimento politico da oltre 14 anni. Ho mosso i primi passi in Azione Giovani , movimento giovanile di Alleanza Nazionale , dopo la fusione nel PdL ho militato nella Giovane Italia ed infine in Gioventù Nazionale , di cui sono stato coordinatore cittadino e dirigente nazionale, oggi mantengo il mio ruolo nazionale nella giovanile ma da poco più di 1 anno sono diventato anche coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia”.

 Quali sono i punti essenziali e salienti del vostro programma che pensa possano essere fondamentali per la potenziale scelta del cittadino stabiese alle prossime politiche?

“Il nostro programma è di alto profilo ma soprattutto è molto concreto e realizzabile. Fra i 15 punti in cui si può riassumere il programma i più importanti sono: Il più imponente piano di sostegno alla natalità ed alla storia d’Italia . Asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici e con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo per le madri lavoratrici. Reddito infanzia con assegno familiare di 400 € al mese per i primi sei anni di vita di ogni minore a carico. Quoziente familiare in ambito fiscale. Deducibilità del lavoro domestico. Congedo parentale coperto fino all’80% ed equiparazione delle tutele per le lavoratrici autonome. Incentivo alle aziende che assumono neomamme e donne in età fertile. Tutela delle madri lavoratrici e incentivi alle aziende per gli asili nido aziendali. Deducibilità del costo ed eliminazione dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia. Intervento sul costo del latte artificiale. Difesa della famiglia naturale, lotta all’ideologia gender e sostegno alla vita. Priorità alla sicurezza ed alla legalità. Sostegno alle forze dell’ordine e alle forze armate: stipendi e straordinari dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie utili al contrasto del crimine e del terrorismo, inasprimento delle pene per violenza contro un pubblico ufficiale, revisione della cosiddetta legge sulla tortura. Controllo del territorio anche con il contributo dell’esercito. Chiusura dei Campi nomadi anche per eliminare il fenomeno dei roghi tossici nelle grandi città. Cartolarizzazione del 50% dei beni sottratti alla malavita per finanziare un fondo a favore del comparto sicurezza e difesa. Certezza della pena: no ai decreti ‘svuotacarceri’, stop agli sconti automatici di pena e costruzione di nuovi carceri. Attenzione alle condizioni di vita e di lavoro della polizia penitenziaria. Sostegno alle vittime di reati. Separazione delle carriere dei magistrati inquirenti e giudicanti. Rispetto e potenziamento dei compiti di giudici di pace e magistrati onorari. Espulsione immediata per gli stranieri che delinquono ed esecuzione della pena nello Stato di provenienza. Legge che dica che la difesa è sempre legittima. Lotta al terrorismo. Lotta a tutte le mafie, contrasto alla corruzione. Contrasto all’immigrazione irregolare, meno tasse e meno burocrazia. Meno Stato negli ambiti non essenziali. Meno burocrazia, semplificazione normativa e della macchina amministrativa. Divieto di utilizzo di termini stranieri negli atti ufficiali e normativi. Ammodernamento della Pubblica Amministrazione e introduzione di una reale meritocrazia. Lotta agli sprechi. Tetto alle tasse in Costituzione e calendario fiscale: ogni nuova o maggiore tassa deve essere introdotta con un preavviso di almeno due anni. Deficit dello Stato ammesso solo per finanziare investimenti pubblici. Basta con lo Stato vessatore e con l’oppressione fiscale: riforma del contenzioso tributario con cancellazione dell’aberrazione dell’inversione dell’onere della prova. Pace fiscale per tutti i piccoli contribuenti che si trovano in condizioni di difficoltà economica attraverso un concordato generalizzato. Abolizione reale degli studi di settore e della “scissione dei pagamenti IVA” per PMI e liberi professionisti. Innalzamento del “regime dei minimi” a 50mila euro. Abolizione del tetto all’uso del contante. Risarcimento economico in caso di cartelle o bollette “pazze”. Lotta all’evasione a partire da quella delle grandi imprese e delle banche. Flat tax da subito al 15% per famiglie e imprese sul reddito incrementale rispetto all’anno precedente e successivamente per l’intero reddito prodotto. Sostegno a chi crea occupazione ed al lavoro autonomo. Difesa del lavoro e lotta alla disoccupazione. Flat tax ridotta solo alle imprese che producono in Italia con manodopera locale. Super deduzione del costo del lavoro per le imprese ad alta intensità di manodopera. Incentivo alla partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa come miglior antidoto alla delocalizzazione. Potenziare gli strumenti di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro con il maggior coinvolgimento di enti pubblici e privati. Tutela delle professioni e valorizzazione del lavoro autonomo. Sistema unico di ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori. Tutela del territorio, della natura e dell’ambiente. Contrasto alla povertà, Politiche sociali, efficiente tutela della salute. No all’assistenzialismo del reddito di cittadinanza. Aiuto economico concreto a chi è impossibilitato a lavorare per ragioni oggettive: bambini, disabili, ultra sessantenni privi di reddito. Aumento delle pensioni minime e raddoppio dell’assegno di invalidità. Reale riconoscimento della funzione sociale di chi si prende cura di un familiare non autosufficiente (caregiver), con tutele concrete in ambito lavorativo e normativo. Patto per la Salute tra Stato e cittadini con forme di incentivi anche fiscali per chi effettua una corretta e periodica prevenzione sanitaria. Garantire il diritto alla salute con il miglioramento e l’estensione delle prestazioni sanitarie. Modifica del sistema pensionistico: superamento della legge Fornero e nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile con uguali condizioni per tutte le generazioni: abolizione dell’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita, flessibilità dell’età pensionabile e possibilità di pensione di anzianità con 41 anni di contributi. Piano casa per affrontare l’emergenza abitativa con mutuo sociale e affitto a riscatto. Cura dei più bisognosi con pasto caldo e dormitorio per tutti ma stop al racket dei mendicanti. Rafforzamento della sussidiarietà. Per un Terzo Settore qualificato, sostenibile e che generi valore: indirne gli “Stati generali” per modificare l’attuale riforma. Inserimento dello sport in Costituzione come strumento essenziale di benessere fisico e mentale, arricchimento valoriale, contrasto alle devianze giovanili, e garantendo l’attività motoria dalla scuola primaria fino alla terza età”.

 Rispetto alle posizioni del centrodestra, pensa che il suo partito possa uscirne più forte o penalizzato da questa coalizione?

“Ritengo che il nostro partito sia molto diverso dagli altri, soprattutto nei valori. Un partito di Destra, di tradizione nazionale e sociale, come il nostro mal si concilia con le posizioni spesso troppo moderate e inclini al compromesso come quelle di Forza Italia o di Noi con ltalia. Ma allo stesso tempo nella coalizione di centrodestra i vari partiti esprimono sensibilità diverse che al governo garantirebbero un’ampia rappresentanza di tutte le variegate istanze popolari, dando vita ad una compagine solida”.

Come sarà l’Italia tra 5 anni ed in particolare Castellammare?

“Queste elezioni rappresentano un importante crocevia per il paese. Con l’attuale andamento fra 5 anni rischieremo di trovarci in un paese dove gli immigrati la faranno definitivamente da padroni , in una nazione completamente svuotata della propria identità a causa di un governo targato Pd o 5Stelle non attento alle esigenze dei cittadini ed incurante delle tradizioni che differenziano l’Italia dal resto del mondo. Il Pd ha permesso alle banche di saccheggiare l’Italia ed a chiunque, soprattutto stranieri ed immigrati, di umiliarla. Il M5s non avendo radici ed idee al governo porterà solo confusione ed incertezza. Con la vittoria del centrodestra non ipotizzo che tutto andrà  per il meglio ma di certo fra 5 anni ci ritroveremo un paese che al primo posto avrà  messo gli interessi dell’Italia e degli Italiani, non creando un paese perfetto ma di certo garantendo una speranza di rinascita nazionale. Castellammare è violentata da una amministrazione litigiosa che ha preso in ostaggio un’intera città  condannandola all’immobilismo ed alla mediocrità . Una amministrazione che sta fallendo su tutti i fronti, soprattutto in tema ambientale. Mancano visioni di prospettiva ed interventi duri e decisi. Se questa amministrazione terminerà  il proprio mandato, dei prossimi 5 anni solo 2 potrebbero essere idonei ad un rilancio, con una nuova amministrazione dove spero che potremmo essere protagonisti. Se dovessimo entrare in consiglio comunale faremo volare davvero le sedie e se dovessimo salire al governo cittadino saremo duri ed intransigenti per mettere finalmente la città in ordine”.

Perché un cittadino stabiese  dovrebbe votare il suo partito?

“Perché  Fratelli d’Italia pone al primo posto la difesa di tutti gli italiani, senza distinzione fra nord e sud. Il nostro partito vanta una coerenza nella propria azione politica che nessun partito può rivendicare. Esempio di quanto appena esposto e’ rappresentato dalla totale opposizione a tutti i governi illegittimamente formati in questi 5 anni, senza mai cedere ad inciuci. I nostri rappresentanti, nel caso Enzo Rivellini e Antonio Iannone al Senato e Carmela Rescigno , oltre a Edmondo Cirielli e (speriamo ) Luca Scancariello alla Camera, di certo risponderanno alle esigenze del territorio che personalmente mi impegnerò a portare all’attenzione nazionale. A livello stabiese siamo gli unici sempre presenti tutto l’anno sul territorio, non come il resto dei partiti e movimenti che si ricordano del popolo solo in prossimità delle elezioni.

Il nostro lavoro sul territorio si é distinto nell’impegno sociale e solidale profuso in maniera costante e coerente nel tempo a sostegno degli stabiesi italiani in difficoltà Ci siamo battuti, fra l’altro, per l’ambiente, contro l’abusivismo, criminalità e contro l’immigrazione e continueremo a farlo. Il nostro partito é composto da varie anime, in quanto siamo numerosi, ma che remano nella stessa direzione. Noi per i cittadini ci siamo sempre e ci saremo sempre! Ogni voto dato a noi è una speranza per l’Italia e Castellammare”.

 Ernesto Sica, politicamente, come si vede tra 10 anni in Italia o in Europa?

“Io vivo la politica come una religione. Il mio credo di Destra proviene da profonde convinzioni etico-culturali. Svolgo la mia attività politica con talmente tanta passione e dedizione che di rado penso ad aspirazioni personali. Di certo se in futuro sarò chiamato a servire la patria a qualsiasi livello di rappresentanza mi farò trovare pronto privilegiando il livello nazionale piuttosto che quello europeo, dato che questa Europa non mi appartiene. Io sono per l’Europa dei popoli. Fra 10 anni mi vedo come un combattente per la patria, a prescindere da ruolo e posizione”.

 a cura di Annalibera Di Martino 

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Napoli, tutti pazzi per la City Half Marathon: la città capitale dell’atletica

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Napoli, tutti pazzi per la City Half  Marathon: la città di Napoli diventa capitale dell’atletica

Napoli, ritorna la  quinta edizione della gara podistica “Napoli City Half Marathon”. Oltre seimila corridori questa mattina, hanno gremito le strade del quartiere di Fuorigrotta e della citta, dando vita a quello che ormai si sta imponendo come uno degli appuntamenti di atletica più importanti d’Italia.
Dalla Mostra d’Oltremare sino al centro della città in piazza del Plebiscito, gli atleti hanno percorso alcune delle strade napoletane più importanti e simboliche del patrimonio mondiale Unesco. I numeri di questa edizione però sono davvero rilevanti: oltre seimila maratoneti di cui duemila napoletani, tremila dalle altre regioni italiane e circa mille stranieri. Una edizione insomma che segna in maniera significativa il percorso di internazionalizzazione voluto dagli organizzatori della società “Napoli Running” e dal suo presidente Carlo Capalbo.
Le tappe della maratona sono state  tra il lungo mare e il Castel dell’Ovo, tra il Maschio Angioino e il teatro San Carlo, tra la zona portuale e piazza del Plebiscito. Arte e storia che non hanno distratto i vincitori, tutti e tre keniani, nella gara di mezza maratona maschile. A vincere è stato Abel Kipchumba in 1h00’12” che ha segnato anche il nuovo record del percorso oltre ad aver migliorato il suo primato personale di ben tre minuti. Una prima parte di gara velocissima, con i primi 5km corsi in poco più di 14’ ed un passaggio al km 10 in 28’08” ad un ritmo di 2’48”. Il tempo segnato da Kipchumba è di sicuro valore, una delle migliori prestazioni di sempre in Italia e il secondo tempo al mondo nel 2018.

Record  anche per la gara femminile, anche questa molto veloce. E’ prima Eshete Shitaye, etiope d’origine ma battente bandiera del Barhein, ha colto il successo in 1h08’38”, ottavo tempo al mondo sulla distanza per questo 2018. Un crono davvero eccezionale che fa capire quanto questo nuovo percorso sia veloce.

La Napoli City Half Marathon è stata trasmessa su Fox Sports, canale 204 della piattaforma Sky, dalle ore 10.10 fino alle 11.45, con la telecronaca curata  da Nicola Roggero e del campione Francesco Panetta. In streaming è distribuita in diverse nazioni del mondo tra le quali Usa, Austra e Germani, Polonia e Spagna, Polonia e Repubblica Ceca, portando Napoli e le sue bellezze in giro per il mondo.