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Omicidio Cecchettin, Turetta per la prima volta in aula domani “per onorare Giulia”

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(Adnkronos) – Uno accanto all'altro.Per la prima volta, a quasi un anno dall’omicidio di Giulia Cecchettin, l’ex fidanzato Filippo Turetta incrocerà (salvo sorprese) lo sguardo di Gino, il padre della 22enne di Vigonovo (Padova) uccisa con 75 coltellate l'11 novembre scorso.

Domani, venerdì 25 ottobre, nell’aula della corte d’Assise di Venezia, risponderà a tutte le domande.Nessuna bugia, promette, ma una confessione piena – come quella resa subito dopo l’arresto davanti al pm Andrea Petroni – "anche per onorare la memoria di Giulia".

Per la prima volta il giovane, scappato in Germania dopo l’omicidio, arrestato e poi trasferito nel carcere di Verona, mostrerà il suo volto.  Lo studente di Ingegneria biomedica ribadirà quanto accaduto: la serata trascorsa insieme in un centro commerciale a Marghera, poi il tentativo di convincere Giulia a tornare insieme e la rabbia che sale quando capisce di averla persa.Affonda il coltello per la prima volta nel parcheggio di Vigonovo, a 150 metri da casa Cecchettin, poi la finisce nella zona industriale di Fossò. "Mi ricordo che era rivolta all'insù, verso di me.

Si proteggeva con le braccia dove la stavo colpendo.L'ultima coltellata che le ho dato era sull'occhio.

Giulia era come se non ci fosse più.L'ho caricata sui sedili posteriori e siamo partiti.

Avevo i vestiti abbastanza sporchi del suo sangue" ammette.Un viaggio che per la ventiduenne finisce vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, mentre Turetta riuscirà a raggiungere la Germania prima di arrendersi. "Cercavo notizie che mi facessero stare abbastanza male da avere il coraggio per suicidarmi, ma ho letto che i miei genitori speravano di trovarmi ancora vivo e ciò ha avuto l'effetto opposto.

Mi sono rassegnato a non suicidarmi più e a essere arrestato". La procura gli contesta l'omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e legame affettivo, e i reati di sequestro di persona, occultamento di cadavere e porto d’armi.Filippo Turetta spiava la vittima con un'applicazione sul suo cellulare e avrebbe studiato il femminicidio dall'inizio di novembre, quindi avrebbe comprato il nastro adesivo per impedirle di urlare, studiato come legarle mani e piedi, preparato vestiti, soldi e provviste per scappare, studiato mappe per nascondere il corpo e agevolare la fuga.

Una premeditazione che il ventiduenne – capace di ricattare emotivamente la vittima – respinge, ma che poco cambia nel quadro di un delitto per il quale rischia l'ergastolo.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli, Conte: “Faremo il massimo fino alla fine. Kvara sta discutendo del rinnovo”

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(Adnkronos) – Il Napoli, nella nona giornata di Serie A, sarà impegnato in casa contro il Lecce: "Cercherò di mettere in campo la miglior formazione possibile, la formazione che penso sia quella giusta anche perché c'è una partita da disputare per continuare a fare risultato e questo è alla base di tutto Poi ho ancora domani per prendere le decisioni finali e stilare l'undici iniziale".Parola di Antonio Conte, tecnico del Napoli, vittorioso nell'ultimo turno contro l'Empoli

 intervenuto in conferenza stampa per presentare il match contro i salentini.  "Lecce rappresenta le mie origini, dove tutto è iniziato e sono cresciuto.

Lì ho fatto la trafila nel settore giovanile, l'esordio in A e poi il salto alla Juventus.Sarà sempre nel mio cuore.

Poi c'è la partita e il Lecce sarà un avversario", ha continuato, "quello che chiedo sempre è di onorare la maglia, fare il massimo fino a fine stagione.Io non vado oltre e non voglio che la stampa o i media vadano oltre". Una battuta anche su Kvaratskhelia, in trattativa per il rinnovo del contratto: "su questo famoso rinnovo è da un bel po’ che se ne parla.

Sicuramente c’è una discussione tra il club e l’entourage del giocatore.Per entrare nei dettagli c’è il club, il direttore sportivo, parlano loro.

Quello che posso dire, che chiedo, a Khvicha è che continui a fare quello che sta facendo.Lui è un professionista serio, esemplare.

Deve essere concentrato su questa stagione.Mi auguro in futuro che le cose possano essere sistemate, che si possa trovare un accordo.

Però so anche che nel calcio tutto può succedere.Ci deve essere un accordo che soddisfi entrambi le parti". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elettricità Futura, come è arrivata la svolta per la sostituzione del presidente Re Rebaudengo

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(Adnkronos) – A questo punto, c'è anche l'ufficialità.Elettricità Futura, l’associazione che riunisce la filiera industriale nazionale elettrica, va verso un cambio di governance.

In un comunicato stampa diffuso oggi, il presidente uscente Agostino Re Rebaudengo ha confermato che è stata avviata la procedura con cui sarà individuato il suo successore.L'Adnkronos può ricostruire il percorso che ha portato alla decisione formalizzata ieri.  A portare all’uscita di Re Rebaudengo è stato un percorso avviato da 8 aziende, che, forti del proprio peso associativo e di rappresentanza, hanno richiesto la convocazione di un’assemblea straordinaria in cui votare una mozione per la revoca del suo mandato.

Questo, perché l’azione del Presidente uscente è stata ritenuta poco incisiva ed efficace rispetto alle sfide del settore.Nel comunicato di oggi, emesso a nome dall’associazione, Re Rebaudengo sembra voler smentire le voci sul malcontento generato dalla sua gestione nel settore, suggerendo che solo poche società si sarebbero espresse contro di lui: "Tutti gli Associati intervenuti nel dibattito hanno ringraziato il Presidente e manifestato grande apprezzamento per il suo lavoro, il suo impegno e i risultati raggiunti nei quattro anni.

L’Assemblea – si legge ancora nella nota – ha riconosciuto al Presidente Re Rebaudengo la sensibilità di aver saputo interpretare il confronto interno sollecitato recentemente da 8 aziende tra le oltre 500 associate – e non dall’80% degli Associati come erroneamente riportato in numerosi articoli stampa". Una ricostruzione che può essere però considerata come una ricostruzione personale.A sostenere la tesi di un profondo e ampio dissenso maturato nel tempo ci sono infatti proprio i numeri che emergono con chiarezza andando un po' più in profondità.

Le 8 società, che sarebbero gli Associati più grandi, avrebbero raccolto ulteriori adesioni da parte di numerose aziende iscritte e convinte dell’opportunità di un cambio di governance, al punto che in prossimità dell’assemblea straordinaria, convocata per il 14 ottobre, tra gli iscritti a partecipare si potevano contare voti pronti a favore della revoca per quasi l’80%.E la percentuale fornisce quindi un chiaro orientamento dell’associazione.  Perché, allora, non si è arrivati al voto sulla revoca?

Una riunione del Consiglio Generale, che si è tenuta per favorire l’armonia associativa, ha portato alla decisione condivisa di superare la situazione senza una votazione.In questo modo si è voluto evitare di mettere alla porta il Presidente uscente, in modo che fosse lui stesso a traghettare Elettricità Futura verso il cambio.

Il percorso di rinnovo prevede ora la nomina dei saggi che comporranno la commissione di designazione e si occuperanno di effettuare le consultazioni per il vaglio delle candidature al ruolo di Presidente. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Malattie rare, Rafanelli (SLAfood): “Nutrizione importante per noi pazienti Sla”

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(Adnkronos) – "E' molto importante portare maggiore visibilità sull'aspetto nutrizionale, parlare di alimentazione nella malattia.Questo fa sì che noi malati di Sla e di disfagia possiamo avere maggiori possibilità di alimentarci in modo corretto, e anche con gusto".

Lo ha detto Davide Rafanelli, presidente di SLAfood e consigliere nazionale Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), intervenuto in video-collegamento alla prima edizione del convegno 'Sla: Metabolismo e Nutrizione.Nuove frontiere nella presa in carico', nella sede dell'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo).

Obiettivo dell'evento, promosso dall'alleanza tra Centri clinici Nemo, Aisla e SLAfood, sotto l'egida di Slow Food, è ridefinire il ruolo fondamentale di un intervento nutrizionale mirato nella presa in carico delle persone con Sla, al fine di agire concretamente sul decorso di malattia e migliorare la qualità di vita. "Mi auguro che questo incontro segni una svolta sull'approccio riguardante l'alimentazione nella malattia, un approccio più multidisciplinare, che porti beneficio sia al paziente con Sla sia alla famiglie che lo assiste – ha sottolineato Rafanelli – Io vivo quest'esperienza quotidianamente, quindi posso portare una testimonianza di come il potersi alimentare in maniera corretta sia anche psicologicamente molto importante perché ricrea quel momento di forte convivialità con la famiglia, con gli amici, con le persone a cui si vuole bene". "Non ho mai avuto un approccio alla malattia come un errore, o come un sentirmi in guerra con qualcosa o con qualcuno – ha poi concluso – Ecco perché chiamo la mia Sla 'ladra': è arrivata in modo silenzioso e ha stravolto la mia vita in un'età particolare, mi ha portato via il futuro.Ha provato a portarmi via anche i sogni, senza riuscirci, né potrà portarmi via il presente.

Quello continuo a viverlo ogni giorno ed è ciò che mi fa andare avanti, giorno per giorno".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sla, Riboldi (Regione Piemonte): “Ai per migliorare le cure”

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(Adnkronos) – "L'approccio interdisciplinare è quello che ci consente, su ogni tipo di situazione a carattere di cronicità, di agire con efficacia utilizzando al meglio gli strumenti che la Regione ha a disposizione.Questo significa anche poter unire le competenze della modernità" per rispondere meglio alle "necessità delle varie malattie.

Stiamo lavorando a stretto contatto con l'Authority nazionale per l'intelligenza artificiale, che avrà proprio sede a Torino, per la presa in carico delle cronicità con il sostegno dell'Ai".Così l'assessore alla Sanità di Regione Piemonte, Federico Riboldi, nel suo intervento da remoto alla prima edizione del convegno 'Sla: metabolismo e nutrizione.

Nuove frontiere nella presa in carico', in corso all'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo).L'evento, promosso dall'alleanza tra Centri clinici Nemo, Associazione italiana sclerosi alterale amiotrofica (Aisla) e SLAfood, sotto l'egida di Slow Food, ha l'obiettivo di ridefinire il ruolo di un intervento nutrizionale mirato nella presa in carico delle persone con sclerosi laterale amiotrofica (Sla) per migliorare il decorso e la qualità di vita dei pazienti. Si tratta di cambiare "completamente il paradigma dell'approfondimento e del tipo di presa in carico delle cronicità – continua Riboldi – aggiungendo tutto ciò che può fornire l'intelligenza artificiale a livello di inserimento di dati, di nuove conoscenze, di sostegno a una declinazione migliore delle modalità e dei tempi delle cure.

Siamo la prima Regione italiana e una delle prime europee a lavorare in questa direzione.Non abbiamo l'ambizione con ciò di risolvere ogni tipo di problema, ma riteniamo che ogni tipologia e ogni apporto tecnologico possa essere importante per il fine ultimo – conclude – di migliorare la qualità della vita di chi riceve cure da parte della sanità regionale". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sla, esperti a Pollenzo esplorano sinergie tra scienza e arte culinaria

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(Adnkronos) – Ha l'obiettivo di ridefinire il ruolo fondamentale di un intervento nutrizionale mirato nella presa in carico delle persone con sclerosi laterale amiotrofica (Sla), per agire concretamente sul decorso di malattia e migliorare la qualità di vita, la prima edizione del convegno 'Sla: metabolismo e nutrizione.Nuove frontiere nella presa in carico'.

L'evento, in corso fino a domani all'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), è promosso dall'alleanza tra Centri clinici Nemo, Aisla – Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica e SLAfood, sotto l'egida di Slow Food.  In questi 2 giorni di formazione immersiva per operatori, studenti e caregiver – spiega una nota – i Centri clinici Nemo si confermano come punto di riferimento nella presa in carico della persona con Sla e nella conoscenza scientifica sulla patologia, grazie a una visione lungimirante e al modello di cura multidisciplinare.Approccio che viene messo a fattor comune per continuare a rispondere sempre di più e meglio ai bisogni complessi della malattia.

Oltre 20 esperti, tra clinici, ricercatori, terapisti e psicologi, si confrontano sull'importanza della nutrizione nel percorso di malattia. "I nuovi obiettivi scientifici si rivolgono sempre più all'interazione tra metabolismo e nutrizione, sia per approfondire le cause della malattia, che per migliorare la pratica clinica – afferma Federica Cerri, neurologa, referente Area Sla del Centro Nemo di Milano e coordinatore scientifico del convegno – L'attenzione è verso gli standard di cura per la gestione della disfagia, i metodi di valutazione e di predizione dello stato nutrizionale, al fine di consentire lo sviluppo di piani nutrizionali 'cuciti' sulla storia di malattia di ogni persona".  Tema centrale del convegno, che rappresenta una delle sfide più importanti da affrontare nella presa in carico, è la disfagia, "un ostacolo molto importante per la nutrizione, ma anche per l'idratazione – illustra Giorgio Calabrese, noto nutrizionista ed esperto della Commissione medico-scientifica di Aisla – Per questo il lavoro multidisciplinare deve produrre ricette a consistenze modificate bilanciando tutti i nutrienti necessari al fabbisogno richiesto dalla malattia, senza però dimenticare l'importante funzione sociale e di appagamento emotivo e psicologico del cibo". L'evento si colloca a poche settimane dalla ventesima edizione di 'Terra Madre, Salone del Gusto 2024', che ha visto il Piemonte fulcro dell'incontro tra eccellenze e culture del gusto.Sul territorio piemontese si stima che siano circa 450 le persone affette da Sla con problemi di disfagia.

Diventano 65mila tenendo conto di altre patologie come Alzheimer, demenza, stroke, Parkinson e sclerosi multipla.Come osserva l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, "quando parliamo di nutrizione clinica per patologie invalidanti come la Sla, dobbiamo imparare a cambiare il paradigma, facendo riferimento ad un sistema di continuità assistenziale in cui condivisione, dialogo, multiprofessionalità e responsabilità diventino le parole chiave per l'ampliamento dell'accesso ai servizi al maggior numero di persone, ma al tempo stesso siano calibrati sul singolo soggetto.

Lo spirito di queste giornate di Pollenzo e degli enti promotori recepisce in pieno questi valori". Al centro dell'evento è quindi la persona con Sla e il suo desiderio di vivere appieno la vita. "La cucina è un atto di amore – dice lo chef Roberto Carcangiu, presidente di Apci chef, l'Associazione professionali dei cuochi italiani e presidente SLAfood – Quando la ricerca e il talento in cucina sono al servizio dell'altro, si esprime al meglio la nostra professionalità e la nostra passione.In questo percorso anche la ristorazione collettiva può e deve fare molto".

Con lui sono presenti gli chef Cristian Benvenuto, Elio Sironi, Roberto Valbuzzi e Fabio Zanetello, chiamati da Rafanelli, presidente di SLAfood e consigliere nazionale Aisla.  Piemontese d'origine e brianzolo d'adozione, dopo la diagnosi di Sla, da paziente del Nemo di Milano, Rafanelli sceglie di mettere al servizio della comunità Sla le sue competenze nel mondo del food per sostenere i progetti di presa in carico nutrizionale.E' sua l'intuizione della realizzazione delle giornate di Pollenzo. "Provo sulla mia pelle cosa significa essere costretti a rinunciare ad un buon pasto mangiato insieme ai propri cari – racconta il presidente di SLAfood – per questo è fondamentale che si faccia gioco di squadra per preservare il desiderio di ciascuno di godere delle gioie quotidiane della vita.

E' vero, la Sla è una 'ladra del gusto', ma non può privarci della bellezza e dell'emozione di vivere il presente.Insieme possiamo iniziare un nuovo racconto della malattia e queste giornate a Pollenzo ne sono un esempio concreto". Il convegno è l'occasione per formare anche i futuri professionisti delle scienze gastronomiche a comprendere i bisogni della persona con Sla e della sua famiglia. "L'ateneo pollentino, nella sua visione olistica dello studio del cibo – dichiara Maria Giovanna Onorati, delegata del rettore e responsabile delle Politiche di antidiscriminazione, disabilità e inclusione sociale dell'ateneo – dedica grande attenzione alla relazione tra alimentazione e salute, sia nelle attività di ricerca nazionali e internazionali, che in quelle didattiche.

A Pollenzo il cibo è studiato come motore di integrazione culturale e sociale, e viene concepito come fattore importante di inclusione anche in ordine a bisogni nutrizionali diversi delle persone.E' per noi importante, perciò, prendere parte ad una due giorni come questa, dove si mette in evidenza il diritto ad un cibo che dia gioia e piacere a tutti anche attraverso nuove pratiche di trasformazione degli alimenti e delle materie prime". Mettere a fattore comune le reciproche esperienze e competenze è il messaggio potente che emerge dalle giornate di Pollenzo, con l'obiettivo di cambiare paradigmi culturali, di cura e assistenza. "L'evento di oggi ci dimostra come sia possibile tracciare nuove strade lavorando insieme.

Pensiero, innovazione, scienza e formazione, infatti, sono strumenti fondamentali per affrontare la Sla – conclude Fulvia Massimelli, presidente nazionale Aisla – Questa è la forza che unisce Aisla e i Centri Nemo, nati dalla volontà di chi vive ogni giorno la malattia e che oggi rappresentano un modello concreto replicabile sui territori italiani".Il convegno è patrocinato da Simef, Fnomceo, Coop e Fno TsrmePstr, e gode del contributo non condizionante di Zambon e Nutrisens. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mic, il day after di Fdi: “Spano di sinistra non piaceva, Giuli vada avanti”

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(Adnkronos) – Dopo l'esplosione del caso Francesco Spano (aspettando i risvolti di Report), in casa di Fratelli d'Italia è il momento di provare a riportare il sereno e smaltire le tossine.Ma soprattutto, di passare al contrattacco dopo la valanga di polemiche che ha portato alle dimissioni del capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli.

All'indomani del passo indietro di Spano, incalzato dalle anticipazioni di Report che parlano di una consulenza a suo marito al Maxxi, fonti autorevoli del partito puntualizzano all'Adnkronos che "la poltrona del titolare del Mic non è a rischio", sottolineando come il giornalista goda della stima di Via della Scrofa.Intanto, a Venezia, il titolare della Cultura parla di "chiacchiericcio mediatico ampiamente sopravvalutato" e dice di sentirsi "sostenuto dalla maggioranza": "Lo testimoniano le dichiarazioni e i miei rapporti quotidiani con il governo e con il partito di maggioranza del governo.

Non c'è nessun caso Giuli, c'è un rapporto di concordia e di volontà di andare avanti, con forza, condivisione e serenità", ribatte il ministro.  Restano, però, i malumori interni a Fdi che hanno investito il Mic da quando Giuli ha deciso di affidare le 'chiavi' della macchina ministeriale del Collegio romano a Spano, ex direttore dell'Unar (l'Ufficio anti discriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio) inviso al mondo Pro Vita dopo un'inchiesta delle Iene che aveva gettato pesanti ombre sul suo operato.Un "nervosismo" di cui la stessa premier Giorgia Meloni non ha fatto mistero mercoledì nel corso del suo intervento alla festa per gli 80 anni del quotidiano Il Tempo.

Oggi però dai piani alti di Via della Scrofa si prova a circoscrivere questo malcontento: Giuli non c'entra – spiegano alcuni dirigenti del partito – non è lui l'uomo al centro delle fibrillazioni degli ultimi giorni, ma proprio Spano. "Quello che ai nostri non è andato giù", ragiona a taccuini chiusi un esponente di Fdi, "è il fatto che fosse legato politicamente a un mondo, quello del centrosinistra, che non è il nostro". A Spano viene imputato il suo background: dalla guida dell'Unar sotto il governo Gentiloni all'incarico nella Human Foundation, presieduta da Giovanna Melandri, già ministra della Cultura del centrosinistra.Un passato politico "ingombrante" secondo molti parlamentari di Fdi, che temevano di trovare in Spano un 'ostacolo' nelle future interlocuzioni con il Mic su eventuali progetti da promuovere e opere da finanziare.

Vengono poi respinte al mittente le insinuazioni su possibili motivazioni omofobe dietro il pressing per farlo dimettere.L'addio del braccio destro di Giuli "non ha nulla a che vedere con la presunta omofobia che in Fdi, come in tutti i partiti italiani, non ha diritto di cittadinanza.

Non vorrei diventasse un alibi", afferma il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Segno tangibile delle tensioni sul caso Spano è stato il battibecco di ieri in Transatlantico tra il presidente della Commissione Cultura di Montecitorio Federico Mollicone e Antonella Giuli, addetta stampa della Camera vicina ad Arianna Meloni e sorella del ministro Alessandro, sotto gli occhi di numerosi testimoni.Lo stesso Mollicone prova a gettare acqua sul fuoco: "Pieno sostegno e massima fiducia ad Alessandro Giuli, con cui porteremo avanti il programma di Fdi e del centrodestra nel campo culturale.

Antonella Giuli è un'ottima professionista, con cui ho storici rapporti di stima.Le ricostruzioni sono completamente infondate" scrive in una nota il presidente della Commissione.  Per il responsabile organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli la lite tra i due è stata "una cosa normale", sono persone "che si conoscono e si vogliono bene da trent'anni, ci sta.

Hanno già fatto pace", assicura.Precisazioni e dichiarazioni concilianti che però non riescono del tutto a smorzare il nervosismo in Fdi.

Le voci su un Giuli isolato nel partito e in rotta di collisione con Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario a Palazzo Chigi con delega all'attuazione del programma, continuano a rincorrersi nei corridoi dei palazzi romani.  Fazzolari è intervenuto con una smentita: "Anche oggi leggo ricostruzioni del tutto inventate sul mio conto.Non c'è nessuno scontro tra me e il ministro Giuli.

Notizia falsa e pateticamente inventata.Io e Alessandro Giuli ci conosciamo da più di trent'anni, è una persona che stimo e della quale appezzo la grande professionalità". "Gli attacchi scomposti che gli sono stati rivolti da quando è diventato ministro sono sconcertanti – insiste Fazzolari – e fanno ben capire quanti interessi abbia da difendere la sinistra all'interno del ministero della Cultura".  Nelle parole del dominus della comunicazione di Fdi viene tracciata la strada che sarà poi percorsa nelle ore successive dai parlamentari meloniani con un battage di comunicati stampa: gli attacchi della sinistra al Mic come 'sintomo' della paura di perdere il monopolio della cultura.

Il capogruppo alla Camera Tommaso Foti non a caso parla di "cecchinaggio mediatico" contro il governo, 'reo' secondo le opposizioni di aver stoppato "certi finanziamenti" a registi e produttori vicini alla sinistra.E il presidente dei deputati Fdi cita a titolo di esempio "i film di Ginevra Elkann che per i suoi clamorosi flop ha goduto di ben tre milioni assegnati dal ministero della Cultura ai tempi del Ministro Franceschini". Intanto il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, continua a diffondere piccoli spoiler per accrescere l'attesa della puntata di domenica prossima.

La vicenda Spano "è una piccola parte di quello che racconteremo.C'è un altro caso che riguarda il ministro Giuli" annuncia a 'Un giorno da pecora' Ranucci.

E a chi sostiene che il titolare della Cultura non sia particolarmente amato anche da alcuni esponenti di Fdi, il giornalista risponde: "Dopo il servizio di domenica forse chi non ama Giuli in Fratelli d'Italia lo amerà ancora meno…". (di Antonio Atte)  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, truppe di Kim in Russia: un test per la Cina tra paralisi e timori

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(Adnkronos) – La decisione di Pyongyang di inviare migliaia soldati nordcoreani in Russia sarà un test, come mai prima d'ora, per i rapporti tra Pyongyang e la Cina.Che, almeno finora, non ha mai condannato esplicitamente l'invasione russa dell'Ucraina, ha intensificato i rapporti commerciali e diplomatici con Mosca e ha cercato di presentarsi come forza di pace, sempre in contrapposizione con gli Stati Uniti. Mentre Xi Jinping vede Vladimir Putin, Duda è a Seul da Yoon Suk Yeol e truppe di Kim Jong Un sono in Russia, al centro dei colloqui da una capitale all'altra resta il conflitto in Ucraina.

Qui, è convinto Putin, è "illusorio" immaginare una sconfitta della Russia. "No all'escalation" e "niente benzina sul fuoco", ha intanto detto il leader cinese, che quest'anno ha celebrato con la Corea del Nord i 75 anni di relazioni diplomatiche.  Il Dragone potrebbe non sapere come fare per controllare l'impegno nordcoreano a sostegno del Cremlino, dice Victor D.Cha, docente alla Georgetown University, esperto di Corea del Center for Strategic and International Studies di Washington, citato dal New York Times. "In questo la Cina è tra la paralisi e l'incompetenza – osserva – Sostengono indirettamente gli sforzi della Russia nella guerra, ma non possono essere felici del ruolo della Corea del Nord".

E "per loro non c'è nulla di buono in tutto questo".Anche perché c'è già chi si chiede se Pechino non sapesse dei piani di Pyongyang.

E il pensiero torna al febbraio 2022, all'incontro tra Xi e Putin poco prima dell'avvio di quella che il Cremlino ha annunciato come "operazione militare speciale" in Ucraina. Passati più di due anni c'è la prospettiva di forze di un alleato del gigante asiatico che combattono contro forze sostenute dall'Occidente.E dicono gli analisti, come scrive il New York Times, a Pechino potrebbe esserci anche un altro timore.

Riguarda gli scambi di tecnologia militare tra Russia e Corea del Nord – legate ancor più dall'accordo di mutua difesa dello scorso giugno, ratificato proprio oggi all'unanimità dalla Duma di Stato – in cambio del dispiegamento di truppe.Uno sviluppo che potrebbe rafforzare la Corea del Nord, con una spinta verso azioni più aggressive nei confronti di Corea del Sud e Giappone (protagonisti dello storico accordo dello scorso anno a Camp David), e allo stesso tempo ridurre le capacità di influenza del Dragone sul Paese eremita, nonostante la dipendenza da aiuti e commercio.  Fuori da ogni analisi e informazione d'intelligence, il leader bielorusso Lukashenko – sostenitore di Putin e della sua "operazione militare speciale" – ha in prima battuta definito "spazzatura" le notizie di truppe nordcoreane dispiegate a sostegno della campagna militare russa in Ucraina, già bollate nei giorni scorsi come fake news dal Cremlino.

Lo ha fatto dopo che Usa e Nato hanno confermato di avere prove di quanto denunciato da Seul, secondo cui 3.000 truppe nordcoreane sono già in Russia.Alla Bbc il leader bielorusso ha detto ieri che "sarebbe un passo verso l'escalation del conflitto se le Forze Armate, di qualsiasi Paese, anche della Bielorussia", fossero sulla linea di contatto". Intanto, per la prima volta, Seul pensa di inviare armi a Kiev.

Ha chiesto il "ritiro immediato delle truppe nordcoreane".Considerate, come ha detto il ministro sudcoreano della Difesa, Kim Yong-hyun, "semplici mercenari, carne da cannone". E il presidente sudcoreano Yoon, che stamani ha ricevuto Duda (Corea del Sud e Polonia sono determinate a portare avanti la cooperazione nell'industria della difesa), ha sottolineato come i due Paesi "convengano sul fatto che il dispiegamento di truppe della Corea del Nord in Russia costituisce una provocazione che minaccia la sicurezza globale".

In Parlamento il capo della diplomazia di Seul, Cho Tae-yul, ha confermato: "Consideriamo tutte le opzioni".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Usa 2024, sorpasso di Trump: nei sondaggi avanti di 2 punti su Harris

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(Adnkronos) – Un nuovo sondaggio attesta un "sorpasso" di Donald Trump, ora avanti di due punti rispetto a Kamala Harris a livello nazionale.Il rilevamento di HarrisX e Forbes, dà il repubblicano al 51% e la democratica al 49%, mentre lo stesso poll a settembre dava la vice presidente avanti di quattro punti.  Il sondaggio registra comunque ancora un altissimo numero di indecisi, il 12% dei probabili elettori e il 18% degli elettori registrati affermano di non aver ancora deciso per chi votare.

I dati confermano, quindi, che si tratta di un'elezione estremamente "dinamica e competitiva, che rimarrà così" fino all'ultimo minuto, ha commentato il fondatore e Ceo della società di HarrisX, Dritan Nesho. "Alla fine tutto dipenderà all'affluenza e da quel 18% di indecisi", ha concluso.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Agricoltura: a Bari buyer esteri alla scoperta dell’uva da tavola italiana

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(Adnkronos) – In occasione della prima edizione di “Luv”, la fiera europea interamente dedicata alla filiera dell’uva da tavola, si è svolta a Bari un’attività di incoming per buyer e importatori esteri, organizzata dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in collaborazione con Ismea. L’iniziativa, denominata “Table Grape Business Tour”, segue di qualche settimana un’analoga attività organizzata in Trentino Alto Adige a favore, in questo caso, della filiera melicola.Al pari delle mele, l’uva da tavola rappresenta uno dei prodotti ortofrutticoli italiani a maggior vocazione all’export, con un valore delle esportazioni che nel 2023 ha superato gli 820 milioni di euro (+13% sul 2022), e una crescita ancora più marcata nei primi 7 mesi di quest’anno (+36%).

L’Italia è il primo produttore europeo di uva da tavola e il terzo esportatore mondiale dietro il Perù e i Paesi Bassi, con una quota del 10% degli scambi globali del settore.Un posizionamento ottenuto grazie alla riconosciuta qualità delle sue varietà storiche alle quali, nel tempo, è stato affiancato un numero crescente di nuovi impianti di varietà seedless, oggi maggiormente richieste dai mercati. Il Table Grape Tour ha visto la partecipazione di buyer e importatori provenienti da Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Polonia, Vietnam e Canada individuati dal Masaf e dall’Ismea con il supporto di Ice e il coinvolgimento operativo della Cut, Commissione Italiana Uva da Tavola.

Dal 22 al 24 ottobre la delegazione estera è stata coinvolta in una serie di attività e incontri per rafforzare le relazioni commerciali internazionali del comparto, tra cui visite in importanti realtà produttive e di confezionamento pugliesi, incontri B2B presso la Fiera Luv con le principali organizzazioni di produttori nazionali e momenti dedicati alla scoperta del territorio, delle sue tradizioni enogastronomiche e culturali. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Regeni, ex direttore Aise: “Non era agente dei servizi, da Egitto muro di gomma”

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(Adnkronos) – “Giulio Regeni non era un agente dei servizi segreti italiani.Nella struttura non lo conosceva nessuno e su mandato ho sondato anche i servizi inglesi, l’MI6: chiesi se era una loro risorsa e mi dissero che non lo era, io penso sia vero”.

A dirlo l’ex direttore dell’Aise, Alberto Manenti, sentito come testimone nel processo davanti alla Prima Corte di Assise di Roma che vede imputati quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016.  Manenti in aula ha ricostruito le fasi precedenti al ritrovamento del corpo. “Ci siamo trovati di fronte a un muro di gomma da parte degli egiziani”, ha detto, aggiungendo che nei giorni successivi alla scomparsa, in base anche ad una serie di elementi, la “situazione portava ad un fermo non ufficiale, una pratica spesso usata in Egitto sia per i cittadini stranieri ma soprattutto per i connazionali”.  Dall’audizione è emerso inoltre che il capo dei servizi segreti egiziani, il Gis, già il 3 febbraio del 2016 comunicò al suo omologo in Italia sulle ferite riscontrate alla “base del cranio” di Regeni.Ferite che sarebbero state accertate ufficialmente solo 10 giorni dopo, in seguito all’autopsia svolta in Italia. “Mi trovavo in albergo al Cairo.

Il nostro capocentro al Cairo entrò nella stanza e mi disse che era stato trovato il corpo di Giulio.Chiamai immediatamente il mio omologo del Gis il quale prima mi disse che avrebbe accertato del ritrovamento e mi chiamò dopo circa mezz’ora.

Quando gli chiesi le cause della morte mi disse ‘ci sono traumi, segni alla base del cranio'.Tra me e me pensai ad un colpo ricevuto da un corpo contundente.

Lui parlava di segni esterni”.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

‘Stasera c’è Cattelan’ diventa un podcast: ecco ‘Supernova’

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(Adnkronos) – Arriva "l'ennesimo podcast", questa volta firmato da un conduttore d'eccezione: Alessandro Cattelan.A pochi giorni dalla conferma che sarà lui a guidare Sanremo Giovani, l'annuncio del nuovo progetto con un video caricato sui canali social. " 'Stasera c'è Cattelan' è esploso e si è trasformato in 'Supernova', che è il titolo del mio nuovo podcast", ha detto.   A far esplodere la 'Supernova' di Cattelan è l’interazione confidenziale tra intervistatore e ospite tipica del podcast: se da un lato resta lo stile disinvolto e ironico del conduttore che ha reso 'Stasera c’è Cattelan' un programma di successo, dall’altro si aggiunge una nuova dimensione di franchezza, in cui è Alessandro stesso a mettersi in gioco.

Non semplici interviste biografiche, ma conversazioni dirette e informali che spaziano dai più insignificanti e divertenti dettagli della quotidianità alle riflessioni sul senso della vita.Dalla sua lunga esperienza radiofonica, Cattelan porta nel format anche l’interazione giocosa fuoricampo degli autori – Carlo Crocchiolo, Walter Proserpio e Silvia Righini – che commentano in tempo reale i passaggi più interessanti delle interviste.   Tra i primi ospiti che si accenderanno nella Supernova: le pallavoliste Myriam Sylla e Alessia Orro, campionesse olimpiche a Parigi 2024, in un affiatatissimo palleggio di risposte, a dimostrazione che il gioco di squadra vince dentro e fuori dal campo; l’attore Pierpaolo Spollon, dai set americani al suo spettacolo teatrale, a quella volta che ha incontrato Vasco Rossi; il cantautore Brunori Sas, e la sua fenomenologia del dialetto, soprattutto quello calabrese; il pluricampione di nuoto Thomas Ceccon e la verità sul panchina-gate che ha fatto il giro del mondo durante le scorse Olimpiadi; Benji e Fede, ora finalmente riuniti che ripercorrono l’evoluzione del loro essere un duo musicale, tra vita privata e pubblica.  Il podcast 'Stasera C’è Cattelan – Supernova' sarà disponibile sulle maggiori piattaforme di streaming e sul canale YouTube ufficiale di Alessandro Cattelan, dal 28 ottobre, ogni lunedì e giovedì. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il canone Rai torna a 90 euro: la manovra non conferma il taglio

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(Adnkronos) –
Non viene prorogato in legge di bilancio il taglio del canone Rai che, con la scorsa manovra, era passato da 90 euro a 70 euro per l'anno 2024.Nel testo, firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e inviato poco dopo alla Camera, non è, infatti, presente alcun riferimento alla norma, che era stata invece annunciata in conferenza stampa dal governo lo scorso 16 ottobre, dopo il via libera del Cdm alla legge di bilancio.

Un eventuale proroga potrebbe trovare comunque spazio attraverso un emendamento nel corso del passaggio in Parlamento. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tifosi della Lazio bloccati in Olanda: polizia non permette di lasciare hotel

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(Adnkronos) –
Disavventura in Olanda per i tifosi della Lazio.Arrivati a Enschede per la partita di

questa sera contro il Twente
, valida per la terza giornata di Europa League, centinaia di tifosi biancocelesti, nella serata di ieri, sono stati costretti a rimanere nei propri alberghi.

Secondo molte testimonianze diventate virali sui social infatti, la polizia olandese ha presidiato le strutture che stanno ospitando gli italiani con volanti e camionette, senza permettergli di uscire nemmeno per un giro in città. La misura restrittiva è stata operata senza un motivo apparente o una spiegazione, e in maniere indiscriminata.Sono stati bloccati singoli tifosi così come famiglie intere con bambini al seguito.

In ogni caso non si sono registrati disordini. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Imprese, Marangoni (Althesys): “87 miliardi di valore condiviso creato in 2023 da aziende marca”

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(Adnkronos) – "Lo studio ‘La Marca crea valore per l'Italia’, realizzato da Althesys per Centromarca, evidenzia il contributo che il sistema italiano delle imprese di marca dà all'economia, all'occupazione e alla crescita nel nostro Paese.Oltre 87 miliardi di euro è il valore condiviso creato nel 2023 dal sistema.

Un'analisi che abbraccia l'intera catena del valore: dai fornitori alla produzione, ai diversi canali distributivi, la grande distribuzione.Si tratta di una cifra che equivale a più del 4% del Pil del nostro Paese e che nell'intera filiera coinvolge oltre un milione di addetti, quindi con un contributo importante anche in termini occupazionali".  Lo ha detto Alessandro Marangoni, Chief Executive Officer di Althesys, a margine dell’evento di presentazione delle evidenze della ricerca promossa da Centromarca e condotta da Althesys sul valore condiviso dell’industria di marca sul sistema Paese. "In tale contesto è importante evidenziare anche il contributo dato in termini di gettito fiscale, circa 27 miliardi di euro, una quota significativa delle entrate per il nostro Paese e un rapporto di 1:3 tra il valore creato dalla fase di produzione, quindi dalle imprese associate a Centromarca e il valore condiviso complessivamente creato sulla filiera – spiega Marangoni – Quindi, un contributo significativo alla crescita del Paese, in particolare se si pensa che questa edizione 2023 mostra un aumento di circa il 17% rispetto alla stessa analisi fatta nel 2019, ultimo anno prima del Covid.

Non solo è stato recuperato ciò che si era perso con il periodo di crisi legato al Covid, ma siamo cresciuti oltre il valore del 2019”. Marangoni, poi, illustra i provvedimenti più utili da parte degli attori istituzionali per perpetuare questa competitività e rafforzarla sul mercato internazionale: “E’ necessario lavorare su due fronti: dal lato dell'offerta, quindi delle imprese e della competitività internazionale, è importante continuare con misure che riducano il costo del lavoro e aumentino la produttività.Quindi, intervenire sul cuneo fiscale e mantenere delle misure, anche fiscali, che premino la produttività, come la misura relativa alla defiscalizzazione dei premi di produzione.

Dal lato della domanda, specularmente, è importante mantenere il potere d'acquisto degli italiani e ugualmente, in tale contesto, la riduzione del cuneo fiscale può agire anche in questa direzione”, conclude. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Imprese, Morelli: “Grazie a decontribuzione diamo ad aziende e lavoratori sostanziale aiuto”

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(Adnkronos) – "Grazie alla decontribuzione già prevista nella scorsa legge finanziaria e oggi aumentata ancora di più, permettiamo a tutte le aziende e ai nostri lavoratori di avere un sostanziale aiuto.Questo qualifica innanzitutto il mercato del lavoro e semplifica la vita a milioni di nostri concittadini".  E’ quanto affermato da Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici, a margine dell’evento di presentazione delle evidenze della ricerca ‘La Marca crea valore per l’Italia’, promossa da Centromarca e condotta da Althesys sul valore condiviso dell’industria di marca sul sistema Paese. “Al contempo stiamo facendo investimenti per quanto riguarda società pubbliche, come Sace e Simest in particolare, attraverso cui ci possono essere delle garanzie nei confronti delle società di aziende italiane, che intendono investire all'estero in mercati particolarmente difficili e questo si traduce nella possibilità di queste aziende di mettere una bandiera, il tricolore, che arriva in questi Paesi – spiega il senatore Morelli – I grandi brand italiani sono un biglietto da visita per tutti noi e quindi, per gli italiani, è un po’ più semplice approcciare i nuovi mercati se vengono anticipati dai nostri brand, che normalmente portano qualità, creatività e sono punte di diamante mondiali”. “Il governo italiano sta lavorando anche per contribuire al buon lavoro delle aziende che intendono delocalizzare e sappiamo che l'export è una delle principali voci della nostra economia, per migliorare e qualificare tutto il settore delle infrastrutture.

Penso alla diga foranea di Genova, dove stiamo facendo molti investimenti che riteniamo potrà essere una chiave di volta per il mercato nazionale.Il porto di Genova diventerà uno dei principali porti del mondo e questo aprirà le porte delle nostre aziende al nostro mercato, a tutte le società e aziende italiane che intendono esportare, migliorando la qualità, i tempi e i costi che i loro prodotti avranno nel mondo”, conclude.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Livorno, scopre dopo 18 anni che la moglie era nata uomo

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(Adnkronos) – Scopre dopo 18 anni di matrimonio che sua moglie prima era un uomo e chiede l'annullamento del contratto nuziale al Tribunale di Livorno che però glielo nega.La singolare vicenda, riferisce il "Corriere Fiorentino", è arrivata sul tavolo dei giudici livornesi alcuni mesi fa e nei giorni scorsi è stata pubblicata la sentenza che ha negato l’annullamento del matrimonio, richiesto dal marito, che ora potrà solo divorziare come chiunque altro.

L’iter, in tal senso, è già stato avviato.  La sentenza, a firma dei giudici Gianmarco Marinai, Azzurra Fodra e Nicoletta Marino Giudice, del Tribunale di Livorno, fa anche parte dell’archivio web dell’Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia.Per il Tribunale la mancata conoscenza dell’originario sesso del coniuge "non corrisponde ad errore sull’identità o sulle qualità della persona".

L’uomo, tramite il suo legale, infatti, aveva impugnato il matrimonio in Tribunale, basandosi sull’articolo 122 del codice civile che riguarda proprio i casi in cui un giudice può sciogliere il vincolo matrimoniale per "violenza o errore".Il loro matrimonio, celebrato in Comune, era durato circa 18 anni, dal 2003 al 2021 quando poi avevano deciso di separarsi.

Ad un certo punto della loro relazione avevano anche deciso di avviare le pratiche per l’adozione di un bambino (poi non formalizzata) perché la donna non poteva avere figli.  La donna, secondo la versione fornita ai giudici dall’uomo, gli aveva raccontato di una malattia a seguito della quale le avevano dovuto asportare l’utero, celando dunque il cambio di sesso.Lei invece racconta ai giudici un’altra storia.

Il marito sarebbe stato perfettamente informato, ben prima di contrarre matrimonio e fin dall’inizio della loro relazione sentimentale, del procedimento di rettificazione del sesso che l’aveva riguardata anni prima.Due versioni contrastanti, dunque, come riporta sempre il "Corriere Fiorentino".

Stando al resoconto processuale, l’omissione da parte della donna sarebbe in effetti avvenuta, ma il marito, sempre secondo i giudici, pur potendo approfondire aveva preferito non conoscere il motivo "completo" per cui la moglie non potesse avere figli, anche se a un certo punto la donna gli aveva detto di essere disposta a raccontargli tutto.  Lei prima di sposarsi, infatti, aveva cambiato genere, passando da uomo a donna, nel 1992.I due poi, come emerso nel procedimento giudiziario, non avevano mai parlato in modo approfondito di certe questioni, molto delicate e complesse, e lui quando poi lo aveva scoperto, nel 2022 durante una ispezione ipotecaria e catastale all’interno della causa di separazione, si era rivolto ad un legale per chiedere al Tribunale l’annullamento del matrimonio, al posto del divorzio.  
A suo dire, sarebbe stato indotto in errore proprio dall’omissione della moglie sul cambio di sesso, affermando che se lo avesse saputo prima non avrebbe prestato il suo consenso al matrimonio.

Ma i giudici sono di diverso avviso. "In ogni caso, anche ove si volesse qualificare tale mancata conoscenza in termini di errore, la domanda deve essere comunque respinta".Tale omissione per il Tribunale di Livorno, "non risulta qualificabile né come errore sulla identità della persona né come errore essenziale sulle qualità personali dell’altro coniuge", quindi niente annullamento. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juve Stabia, Pierobon: Un titolare inatteso ma non per caso

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Christian Pierobon di professione centrocampista si sta ritagliando uno spazio importante anche in questo inizio di torneo in cadetteria.Una vita da mediano direbbe qualcuno ma il ragazzo ci sta mettendo tutto ossia corsa e sostanza per mostrare al pubblico ed alla critica un qualcosa di positivo.

In mezzo al campo sta fornendo grande dinamismo, ma non è solo quantità ma anche qualità. “Picchia”, recupera palloni e corre per tutti questi sono elementi fondamentali per dare equilibrio al centrocampo.

Il calciatore nel post gara di Juve Stabia – Cremonese si è anche concesso ai microfoni in Sala Stampa:

“Con Buglio mi trovo molto bene, sia in campo che fuori.

Sono felice di aver trovato spazio ma so bene quanto è forte Leone e con lui altrettanto gli altri compagni.

Continuo a lavorare senza pensare al posto da titolare perché dobbiamo tutti dare il massimo a prescindere dal minutaggio.”

Infatti proprio Leone al momento è stato fatto accomodare in panchina e Pierobon si sta godendo la maglia da titolare.Sicuramente un momento felice per lui ma attenzione, la concorrenza in mediana è tanta e Pagliuca non da mai nulla per scontato.

Oramai Pierobon è un anno che indossa la casacca delle vespe ed oltre alla vittoria del torneo di Lega Pro ha sempre saputo offrire un contributo importante alla causa.

Christian Pierobon ha un contratto fino al 30 giugno 2026.A gennaio 2024 è stato trasformato il prestito dal Verona in acquisto a titolo definitivo.

Spesso nello scorso campionato è entrato dalla panchina ma a prescindere dal minutaggio ha sempre saputo offrire un qualcosa di importante alla causa.

La carriera e le caratteristiche tecniche di Pierobon, nuovo centrocampista della Juve Stabia.

Christian Pierobon, mezzala dalle spiccate caratteristiche offensive che può giocare anche da trequartista o da esterno offensivo su entrambe le corsie e classe 2002 quindi utilizzabile come under.Giovane, destro di piede, 180 cm per 73 kg di peso, Christian Pierobon, dopo gli esordi con le giovanili del Feltre, squadra della sua città natale, viene acquistato a 15 anni dal Verona, che lo fa crescere nel proprio settore giovanile.

Dopo la trafila con le giovanili del Verona, Pierobon debutta tra i professionisti nella scorsa stagione, passando al Mantova.Nonostante la stagione non particolarmente semplice dei virgiliani, culminata con la retrocessione in Serie D dopo 54 anni dopo i playout contro l’Albinoleffe (il Mantova viene poi ripescato per la rinuncia del Pordenone), Pierobon si mette in luce come uno dei migliori in rosa, andando in gol 5 volte e fornendo 4 assist e scendendo regolarmente in campo, quasi sempre da titolare e fornendo un ottimo rendimento lungo tutto l’arco del campionato collezionando 35 presenze.

Nella scorsa stagione Pierobon con la Triestina ha collezionato 15 presenze a cui si sono aggiunte le apparizioni con la maglia della Juve Stabia.In questa stagione sta giocando con continuità dalla gara con il Pisa nel rinnovato centrocampo scelto da Mister Pagliuca.

Non sappiamo se lo vedremo titolare anche a Cosenza ma una cosa però la possiamo dire ossia che i fans delle vespe sposano a pieno il suo pensiero:

“Il bello del calcio è che quando si perde si ha subito occasione di rifarsi.Ci alleneremo forte durante la settimana per farci trovare pronti a Cosenza.

Siamo consapevoli della nostra forza e ripartiamo dagli aspetti positivi per riprendere la corsa.” 

Turchia, raid contro il Pkk in Iraq e Siria dopo l’attacco: la risposta di Ankara

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(Adnkronos) –
Raid aerei nel nord dell'Iraq e in Siria.Il Pkk nel mirino della Turchia.

Non c'è ancora una rivendicazione, ma subito dopo l'attacco armato contro la sede delle Turkish Aerospace Industries, alle porte di Ankara, Ankara ha parlato di "terrorismo".Due assalitori sono stati identificati, secondo il ministero degli Interni, come membri del Pkk. "Infliggiamo la punizione necessaria agli ignobili del Pkk", ha ben presto assicurato il ministro della Difesa, Yasar Guler.

E poco dopo sono scattati raid aerei contro obiettivi del Pkk, considerato organizzazione terroristica dal governo di Ankara, nel nord dell'Iraq e in Siria. "Quarantasette obiettivi terroristici distrutti", hanno detto dal ministero della Difesa di Ankara.E "59 terroristi neutralizzati", compresi due "leader". Le Forze democratiche siriane (le Fds) parlano dell'uccisione di 12 civili, compresi due minori, e del ferimento di 25 persone in raid nel nord e nell'est della Siria.

A guida curda, con una componente araba e sostenute dagli Usa) le Fds sono state cruciali nella lotta all'Isis.Ma per la Turchia, alleata Nato, le Ypg che ne fanno parte sono organizzazione terroristica al pari del Pkk.  La Turchia effettua regolarmente raid aerei contro il Pkk in Iraq e Siria.

Operazioni contro cui in passato hanno protestato puntualmente le autorità del Kurdistan iracheno e di Baghdad. Il leader turco Recep Tayyip Erdogan, da Kazan (in Russia) per il summit dei Brics, ha parlato di un "attacco efferato" che ha "rafforzato la determinazione della Turchia", che vuole "eliminare il terrorismo".E' lo stesso leader turco che ad aprile è sbarcato a Baghdad per la prima visita nel Paese negli ultimi 13 anni.

La tabella di marcia per la dichiarata volontà di cooperazione tra Baghdad e Ankara – dopo anni di controversie – si chiama 'Development Road', un 'ponte' tra infrastrutture e politica. L'attacco armato alle porte di Ankara è arrivato all'indomani delle dichiarazioni di Devlet Bahceli, leader del partito del movimento nazionalista (Mhp, alleato di Erdogan), che ha invitato Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999, a parlare in Parlamento per annunciare le fine del "terrorismo" e del Pkk.E pochi giorni dopo le elezioni legislative di domenica scorsa nel Kurdistan iracheno, celebrate con due anni di ritardo rispetto alla data prevista.

I risultati non ancora definitivi assegnano la vittoria al Partito democratico del Kurdistan (Pdk), la forza politica dei Barzani, già al potere nella regione. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ricerca, Schifone (Fdi): “Avvicinare giovani a Stem, ancora poco note”

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(Adnkronos) – "Siamo di fronte ad una doppia transizione, digitale ed ecologica, e l'unico strumento che abbiamo per provare a gestire questo processo è puntare sulle competenze, molto richieste dal mercato, ma che troppo spesso non si incrociano per il 'mismatch', condizione di disequilibrio tra domanda e offerta.Molto incide nel mondo dell'implementazione di questi settori innovativi.

E quindi parliamo di Stem proprio per questo.Materie tecnico-scientifiche che hanno sì una grandissima chance dal punto di vista occupazionale (e del reddito), ma sono poco note tra i giovani forse anche per un gap mediatico, un deficit comunicativo.

Purtroppo, non viene raccontata la grande potenzialità che hanno queste materie anche, e soprattutto, in ambito lavorativo".Lo ha detto all'Adnkronos Salute Marta Schifone (Fdi), membro XII Commissione Affari sociali e capogruppo in Commissione Lavoro della Camera, promotrice della prima legge nazionale istitutiva della Settimana Stem, intervenuta alla seconda edizione del Forum Incyte sulla ricerca a Roma.  Per Schifone c'è poi "un tema nel tema", ovvero il 'gender gap'. "Le ragazze scelgono meno le materie scientifiche – spiega – per una questione di pregiudizio.

Secondo uno stereotipo le Stem sono appannaggio del genere maschile piuttosto che di quello femminile.Tuttavia, riscontriamo che le donne, una volta scelte queste materie, riescono e arrivano anche a livelli apicali.

Ci sono moltissime donne che hanno segnato la storia della scienza e queste devono essere un modello per le ragazze.Dobbiamo dire alle giovani donne che devono e possono scegliere le materie tecnico-scientifiche per fare carriera.

Per questo motivo, ci siamo domandati che cosa potesse fare il decisore, il legislatore rispetto a questo tema".Il risultato è stato l'aver istituito per legge la 'Settimana nazionale delle materie Stem', la cui seconda edizione si terrà dal 4 all'11 febbraio prossimo.  "Siamo certi che otterrà un grande successo dal punto di vista della sensibilizzazione e della comunicazione, come riscontrato il primo anno.

Con questa iniziativa, infatti, abbiamo intercettato trasversalmente tutti gli anelli della filiera: scuola, università, docenti, start-up, aziende fino ai luoghi di cultura, per permettere a quelli che noi chiamiamo gli agenti del cambiamento di andare a incidere, raccontare la bellezza e le potenzialità che ha la scienza", conclude Schifone. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)