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Pimonte: due chiacchiere col presidente Chierchia della Pro-Loco

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Pimonte, terra di accoglienza e gente di collina: abbiamo scambiato qualche chiacchiera col presidente della Pro-Loco Michele Chierchia

Noi della redazione di vivicentro.it, ospiti della ridente cittadina dei monti Lattari, abbiamo scambiato qualche chiacchiera con il presidente della Pro Loco Michele CHIERCHIA per tastare l’umore della comunità.

Presidente, cosa avete programmato per l’estate 2018?

Dal prossimo 28 luglio sino al 5 agosto, ritorna l’edizione “L’estate pimontese” che si svolgerà sul piazzale San Michele con tantissime novità: serate deliziate dal buon cibo rigorosamente made in Pimonte, accompagnate da spettacoli ed eventi che sono in via di definizione; inoltre, con l’ausilio degli amici di altre associazioni, cerchiamo quotidianamente di regalare ai nostri concittadini e coloro che raggiungeranno il nostro paese dal circondario, serate di gioia, svago, spensieratezza ed allegria.

Qual’è il vostro modus operandi?

Lo spirito che s’è prefissata la Pro-Loco di cui mi fregio di esserne presidente, si riassume nel creare momenti di unione, solidarietà ed amore, tutto ciò che possa coinvolgere in maniera viva ed attiva tutti i miei concittadini e non solo e le istituzioni del paese e per poter raggiungere tale obiettivo, ci impegniamo con dedizione e spirito di sacrificio che da sempre ci contraddistingue.

Avete organizzato una competizione sportiva, con quale obiettivo?

Il gruppo che con fierezza e saggezza rappresento, dal 1° agosto dello scorso anno, ovvero in dieci mesi ha organizzato già diversi eventi volti alla promozione turistica ma soprattutto sociale, inoltre, ha organizzato un torneo di calcio che a parere del sottoscritto e non solo, sta divertendo il pubblico e appassionando in maniera corretta e sportiva i circa centoventi partecipanti.

Pimonte

Si tratta di un torneo di calcio ad otto denominato “Primo torneo Pro Loco World Cup” utilizzando l’impianto cittadino sito nella frazione di Tralia e ridimensionandolo per adattarlo per gare di come abbiamo concepito il torneo, ovvero ad otto calciatori. Con l’occasione, ne approfitto per fare una precisazione su quanto avvenuto nella serata di giovedì scorso e riportato in maniera del tutto inesatta da qualche testata giornalistica: fuori dall’impianto di gioco, tre calciatori che prendevano parte al torneo, hanno avuto un alterco con alcuni ragazzi che si trovavano sugli spalti, dopo la partita, c’è stato uno scontro verbale alquanto accesso prontamente placato dai presenti. Voglio rimarcare l’episodio consumatosi all’esterno dello stadio San Michele è assolutamente da condannare in quanto nulla giustifica la violenza! Infine, voglio precisare che non v’è alcun nesso tra il torneo di calcio che sta serenamente proseguendo con quello che s’è verificato fuori dall’impianto di gioco.

Questo del torneo è un progetto momentaneo o si può andare oltre?

Non nascondo che qualsiasi cosa si faccia sia da attribuire ad un futuro evento in programma, mi capita di non dormire la notte pur di pensare a qualche strategia che ci garantisca qualche entrata economica volta alla finalizzazione delle prossime manifestazioni che vogliamo realizzare.

Salutiamo il presidente della Pro-Loco Chierchia che ci da appuntamento per il prossimo 28 luglio per l’inizio della sagra “L’estate pimontese”.

Giovanni MATRONE

Fisco, Corte dei Conti: da rottamazione cartelle mancano 9,6 miliardi

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La preoccupazione della Corte dei Conti per il mancato incasso di 9,6 miliardi

La Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato esprime le “preoccupazioni” legate alle “condotte fiscali che si risolvono nel mancato versamento delle imposte evidenziate nelle dichiarazioni tributarie“. Come conseguenza della rottamazione “dei 17,8 miliardi previsti a seguito delle istanze di definizione pervenute, 9,6 miliardi non sono stati riscossi e costituiscono versamenti omessi“. La Corte, in ambito macroeconomico, sottolinea che “un eccessivo livello di debito limita la capacità progettuale di medio e lungo periodo con riflessi sui tassi d’interesse e sulla complessiva stabilità finanziaria del Paese: in definitiva sulle sue potenzialità di crescita” e che “numerosi” sono “i fattori di incertezza che incombono sullo scenario macro-economico“. Inoltre , c’è anche la “precarietà dell’assetto di un sistema fiscale che, in quest’ultimo decennio di urgenze e di emergenze, è stato sottoposto a stress continui che ne hanno offuscato i principi ispiratori“.

Lainer ad un passo dal Napoli, pronta l’offerta partenopea: le ultime

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Il terzino destro del Salisburgo Stefan Lainer è ad un passo dal Napoli.

L’edizione di oggi del quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport, parla della trattativa che porterebbe Stefan al Napoli. Secondo quanto scritto dalla Rosea, il terzino destro del Salisburgo sarebbe vicinissimo a vestire la maglia azzurra.

Il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis ha offerto 10 milioni di euro, mentre il club austriaco ne chiede 12. Distanza colmabile dato che sono solamente 2 milioni che dividono le società. Il giocatore approderebbe al Napoli come il vice Hysaj per consentire all’albanese un rendimento più duraturo durante tutto l’arco della stagione. Carlo Ancelotti, infatti con l’arrivo di Lainer, potrebbe concedere qualche turno di riposo in più per consentire all’esterno ad Hysaj di arrivare in forma nella fase cruciale del campionato.

 

ESCLUSIVA, VIDEO – Castellammare, il Consigliere Comunale Sica: “Il mio è stato un percorso fatto di costanza e coerenza”

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Castellammare di Stabia, Ernesto Sica è uno dei Consiglieri Comunali, con Fratelli d’Italia, dell’amministrazione targata Gaetano Cimmino

Castellammare di Stabia, Ernesto Sica, classe 90, è uno dei consiglieri Comunale dell’amministrazione Cimmino. Da sempre appassionato alla politica, Sica ha iniziato il suo lungo percorso di militanza, così come piace a lui definirlo, 14 anni fa, vantando una carriera nata dal basso: eletto Rappresentante d’Istituto del Liceo Classico “Plinio Seniore”, Sica ha continuato gli studi iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza all’Università “Parthenope”, dove ha ricoperto il ruolo di Consigliere degli studenti d’Ateneo. Dopodichè sono arrivati ruoli politici più impegnativi, quali Coordinatore cittadino e Dirigente di Gioventù Nazionale Stabia e poi Presidente presso  Fratelli d’Italia, da non dimenticare la laurea e la professione di avvocato penalista, Sica è arrivato, ad oggi alla vittoria in Consiglio Comunale, con un risultato di 291 preferenze.

La Redazione di ViViCentro.it ha avuto la possibilità di fare delle domande a Sica, in virtù della sua esperienza politica in queste elezioni amministrative

La tua storia politica parte da lontano. Hai iniziato 14 anni fa ed oggi sei arrivato, alla tua prima esperienza elettorale, ed hai vinto

Per me è stata una grande emezione e soddisfazione e vedere che un percorso come il mio arrivi a questo punto è qualcosa di incredibile. Ho ricoperto ruoli di rappresentanza, però ogni volto che ho potuto, mi sono messo in gioco. Mi è sembrato giusto tentare questa esperienza che è andata bene e credo che il gruppo che ho creato e tutto il lavoro fatto sul territorio, dovesse avere una giusta ricompensa, e credo che questo lo sia.

In una precedente intervista rilasciata al nostro giornale, hai detto che in Consiglio saresti stato la goccia che scava nella roccia, cosa intendevi?

Richiama un detto latino, “Gutta cavat lapidem”, significa che piano, senza strafare, senza promettere nulla, con costanza e coerenza e competenza, fare quei piccoli passi che ti fanno raggiungere i risultati. Un po come ho fatto io in questi anni: la mia candidatura non è stato un lampo, ma una goccia che in 14 anni è scesa, è scesa, ed ha portato questo risultato. Porterò tutto questo in Consiglio Comunale, dove mi siederò, inizierò a studiare anche lì, affinchè si possano raggiungere risultati concreti e tangibili, soprattutto agli occhi delle persone.

A chi vuoi dedicare la tua vittoria?

La mia vittoria la dedico in primis alla mia comunità politica di Castellammare; inoltre voglio fare anche una dedica ideale, dedicando la mia vittoria a tutti quei ragazzi che hanno la mia stessa ideologia, ma che non hanno avuto la possibilità di confrontarsi come me. Inoltre va una dedica alla mia famiglia, alla mia compagna, che oltre ad essere tale, è anche la prima militante del gruppo in quanto Milita con noi da 6 anni.

a cura di Vincenza Lourdes Varone

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Lo stabiese Sossio Aruta pronto al debutto in Europa League

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L’attaccante originario di Castellammare di Stabia, Sossio Aruta è pronto a fare il suo esordio Europa League

L’attaccante originario di Castellammare di Stabia, Sossio Aruta è pronto a fare il suo esordio nella competizione dell’Europa League 2018 – 2019. Lo stabiese con la maglia del Tre Fiori, squadra della repubblica di San Marino, giocherà il primo turno preliminare previsto nella giornata di domani giovedì 28 giugno contro i gallesi del Bala Town con la gara di andata da disputare tra le mura amiche.

Sossio Aruta è pronto a stabilire un nuovo record, avendo giocato in quasi tutte le categorie del campionato italiano, gli manca solo la serie A, ed aveva chiesto al Benevento, una volta retrocesso, di tesserarlo per aggiornare il suo curriculum calcistico. Per l’attaccante di Castellammare si tratta di un ritorno al Tre Fiori, avendo già vestito la maglia dal 2009 al 2011, ed è reduce dalla vittoria del campionato di Prima Categoria disputato con la Torrese.

Sossio ai microfoni di Rtv San Marino ha dichiarato: “Sono in forma e pronto a giocare, il gol sarebbe fantastico. Questa esperienza mi mancava nel curriculum, sono davvero felice”.

 

Maradona rassicura: “Voglio solo dirvi che sto bene, Diego ci sarà ancora per un bel po’”

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Maradona dopo il malore accusato durante il match che ha visto impegnata l’Argentina contro la Nigeria, ha tranquillizzato tutti pubblicando un post sul proprio profilo Facebook

Durante il match che ha visto impegnata l’Argentina contro la Nigeria, Diego Armando Maradona ha accusato un malore, ma ha deciso voler di restare sugli spalti dell’impianto russo. Ma al termine del match vinto dall’Argentina è crollato. L’ex calciatore tramite il suo profilo Facebook, però, fa sapere:

Voglio solo dirvi che sto bene, che non sono e non sono stato ricoverato. Durante l’intervallo della partita con la Nigeria ho avuto un forte dolore alla nuca e un mancamento. Un medico mi ha visitato e mi ha consigliato di tornare a casa prima del secondo tempo, ma ho deciso di rimanere perché ci stavamo giocando il tutto per tutto. Come sarei potuto andarmene? Un bacio a tutti e grazie per il supporto… Diego ci sarà ancora per un bel po’!”

 

Sorrentino ad un passo dal Napoli: le ultime

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Stefano Sorrentino sarebbe ad un passo dal Napoli

Stefano Sorrentino, portiere del Chievo, secondo quanto riportato dall’edizione di oggi del Corriere della Sera – Verona, sarebbe ad un passo dal Napoli. Il direttore sportivo azzurro Giuntoli si muove e le ultime notizie provenienti da Verona parlano di una trattativa verso la fumata bianca per il portiere originario di Cava de’ Tirreni.

Il Napoli starebbe valutando l’idea di portare alla corte di Carlo Ancelotti l’esperto portierone della Diga. Cristiano Giuntoli ha individuato in Meret l’erede dello spagnolo Pepe Reina. Il friulano ha disputato le due ultime stagioni alla Spal in prestito dall’Udinese. La trattativa sarebbe ad un passo dalla chiusura, e la società partenopea, tenendo in considerazione la giovane età di Meret, vorrebbe affiancargli un portiere d’esperienza a fargli da guida. Così è nato l’interesse per Stefano Sorrentino. Sul taccuino di Giuntoli ci sarebbe anche quello di Andrea Consigli, qualora la trattativa col Chievo non dovesse andare in porto.

 

FOTO ViViCentro – Discarica a cielo aperto a Castellammare di Stabia

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Discarica a cielo aperto nel centro di Castellammare di Stabia

La zona collinare della città di Castellammare si sta trasformando in una discarica a cielo aperto. L’area nei pressi degli Scavi di Stabia è piena da sacchi neri di immondizia e addirittura presenta rifiuti speciali come travi di amianto.

Scene di degrado si registrano a Quisisana e a Varano, dove aumentano gli sversamenti illegali di materiale edile e di risulta. Particolarmente colpita la strada chiusa al traffico che collega il centro di Castellammare di Stabia con le antiche ville romane, divenuta un pericoloso percorso ad ostacoli.

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Catturato a Fiuggi il narcos scissionista di Marano

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Arrestato a Fiuggi il narcos scissionista di Marano

Dopo due anni di latitanza, i Carabinieri hanno tratto in arresto a Fiuggi Egidio Pastella, scissionista di Marano legato al giovane boss degli Amato-Pagano Mariano Riccio.

Pastella era sottoposto al regime degli arresti domiciliari e doveva scontare una pena di quattro anni e quattro mesi di reclusione per traffico internazionale di droga e associazione a delinquere di stampo camorristico.

L’arresto è scaturito in seguito dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Napoli. Pastella era finito agli arresti domiciliari qualche mese fa, nonostante fosse latitante da due anni e avesse una condanna per associazione camorristica.

L’uomo, dopo l’arresto, è stato condotto nel carcere di Frosinone.

 

Boscotrecase, Fabio Monti in scena nel Giardino degli Agrumi: i dettagli

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Fabio Monti con lo spettacolo “Lampedusa è uno spiffero!!!” sarà in scena nel Giardino degli Agrumi di Boscotrecase

Tornano gli appuntamenti a Casa di Patty, che nel mese di luglio si sposteranno a Boscotrecase, precisamente nel Giardino degli Agrumi.
L’appuntamento è previsto l’8 luglio con Fabio Monti che si esibirà nello spettacolo “Lampedusa è uno spiffero!!!”.

Per gli interessati è possibile prenotare il proprio posto tramtite questo link:

https://teatroxcasa.it/dates/461/lampedusa-e-uno-spiffero/2018-07-08

Solo una volta riservati e confermati i posti, si riceverà tramita via mail l’indirizzo preciso della casa.
Non ci sarà biglietto né tessera associativa, la partecipazione prevede un’offerta minima suggerita per questo evento: 12 euro più la quota di 8 euro per un’apericena nel suggestivo agrumeto che circonda la casa.

Sinossi dello spettacolo: “L’immigrazione – Lampedusa – L’Occidente – La caponatina”

Ma lo sai che uno dei pezzi di terra più a sud di tutta l’Europa si chiama Lampedusa? Sai, è un’isola. Piccola. Molto più vicina all’Africa (circa 90 km) che al resto d’Europa (180 km circa). È territorio italiano. Da lì, puoi godere di una visuale tutta privilegiata su uno dei temi caldi del nostro scintillante presente: la migrazione enorme, biblica, di popolazioni del Sud del mondo, in direzione dell’Occidente ricco.
Ma lo sai, è una bellissima visuale…

“Un milione di persone pronte a invadere le coste italiane, dalla Libia, a sbarcare a Lampedusa e……”
(un miliùni?! minchia! e come fannu? a Lampedusa, un miliùni di cristiani, mancu ‘a ‘ddritta cci stanu….)

Ah, che bella vista, a Lampedusa…..
Da lì queste cosette si vedono a meraviglia, pulite pulite, nitide, nette. È da lì che è partito il nostro spettacolo. E da un presupposto: il desiderio di ridicolizzare i luoghi comuni, cercando di comprenderne i fondamenti.

Ridere delle assurdità del mondo. Cercare le contraddizioni. Estremizzarle. E ridere. Ridere.
Cercare il senso delle cose, e provare a salvarla la pietà umana, da facce viste, da contraddizioni reali, da voci sentite, da ragioni comprese, prima, molto prima dei giudizi facili, delle ragioni, facili.”

Pompei, M5S al fianco del popolo LGBT: ci saranno La Mura, Nugnes e Sportiello

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Le senatrici del Movimento 5 Stelle Virginia La Mura e Paola Nugnes e la deputata Gilda Sportiello annunciano la loro partecipazione al Gay Pride di Pompei

«Saremo anche noi in piazza il 30 giugno accanto alle associazioni Lgbt a Pompei: non bisogna farsi intimidire dagli striscioni omofobi e dalle provocazioni delle organizzazioni di estrema destra che vogliono impedire il Pride». Così le senatrici del Movimento 5 Stelle Virginia La Mura e Paola Nugnes, annunciando la loro partecipazione il prossimo sabato 30 giugno al Gay Pride di Pompei, promosso dalle associazioni Lgbt per la difesa dei diritti civili e contro ogni forma di discriminazione di genere. Al Pompei Pride sarà presente anche la deputata del Movimento 5 Stelle Gilda Sportiello.

«Questa manifestazione – proseguono La Mura e Nugnes – è stata accompagnata dalle proteste omofobe delle organizzazioni di estrema destra in città di fronte alle quali non si può restare in silenzio. Il nostro è un Paese che non può permettersi arretramenti sul piano della difesa dei diritti civili e della lotta alle discriminazioni di genere, anzi c’è molto da fare anche in Parlamento per migliorare le normative in materia di diritti civili. E’ compito di chi ha a cuore la libertà e la democrazia impedire ogni deriva omofoba: bisogna schierarsi in maniera chiara e netta contro le intimidazioni di chi vuole bloccare l’avanzamento dei diritti civili e – concludono le parlamentari – per un avanzamento culturale e sociale delle nostre comunità».

L’annuncio di Fico: «Domani presenterò la delibera per il superamento dei vitalizi»

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Il presidente della Camera Roberto Fico, con un tweet annucia la delibera per il superamento dei vitalizi.

Roberto Fico, presidente della Camera Roberto Fico, con un tweet annucia: «Domani alle 8.30 ho convocato l’ufficio di Presidenza di Montecitorio dove presenterò la delibera per il superamento dei vitalizi».

Pronta la replica del vicepremier e Ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio, che aveva annunciato il taglio delle pensioni d’oro e definite come “un privilegio rubato”: “Domani finalmente iniziamo a togliere un privilegio insopportabile: il vitalizio degli ex parlamentari. Lo abbiamo detto e lo stiamo facendo. I prossimi saranno i pensionati d’oro. L’era dei privilegi è finita”.

” Aiutiamoli a casa loro” utile a dirsi ma non ha senso ne risolve.

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Parlando di migranti si fa presto a dire “ aiutiamoli a casa loro . In realtà i dati dicono che a lasciare il proprio paese non sono i più poveri ma chi – avendo un reddito medio – riesce a indebitarsi. Gli aiuti allo sviluppo – per quanto utili – ridurrebbero i debiti di queste persone, non il numero degli emigrati.

Gli aiuti allo sviluppo non frenano le migrazioni. Una politica che voglia gestire i flussi e fermare davvero il traffico di vite umane dovrebbe garantire quote certe per entrare a lavorare in Europa e corridoi umanitari per i richiedenti asilo.

Perché si emigra?

Il tema dell’immigrazione occupa ormai in modo preponderante il dibattito politico e la società appare drammaticamente spaccata fra i “buonisti” favorevoli agli immigrati e coloro che vogliono respingerli. Il nodo della questione ruota sempre intorno all’accoglienza, mentre troppo poco si discute sulle ragioni dei flussi migratori. Capirne i motivi, tuttavia, è fondamentale per una gestione sostenibile del fenomeno.

Sebbene le cause e le conseguenze delle migrazioni abbiano a che fare con fenomeni globali complessi e conflitti locali prolungati, negli ultimi anni la politica ha rinunciato a un’analisi approfondita e ha concentrato gli sforzi sulla possibilità di fermare l’immigrazione. Sono stati stipulati accordi con i paesi di provenienza per combattere il traffico di migranti e poiché ciò ha ridotto, ma non fermato il flusso, si è passati a impedire fisicamente l’approdo sul territorio nazionale (negli Stati Uniti invece hanno pensato di costruire muri o violare i diritti umani dei bambini). Nello stesso tempo, per non sembrare disumani, si procede a stanziare fondi (o a proclamare di farlo) a favore dei paesi di origine dei migranti sotto forma di “aiuto allo sviluppo”.

L’idea di fondo è che i migranti vengono da paesi economicamente poveri o poco sviluppati (per esempio l’Africa) e favorirne lo sviluppo dovrebbe tradursi in un minore flusso di immigrati qui da noi. Ma è davvero così?

Gli economisti hanno studiato a lungo i meccanismi degli aiuti allo sviluppo e le conclusioni sono che rispondono più a logiche politiche che economiche, e non è neppure chiaro se abbiano effetti positivi tangibili nelle economie dei paesi riceventi (anche in termini di riduzione dei conflitti o di aumento del livello di democrazia).

Assumendo tuttavia che gli aiuti favoriscano lo sviluppo economico del paese ricevente, è vero che la crescita sia un deterrente per l’emigrazione? La risposta è no.

Gli effetti dello sviluppo

In diversi suoi lavori, Michael Clemens, uno dei massimi esperti della relazione fra migrazioni e sviluppo, ha mostrato che gli incentivi a emigrare non diminuiscono con lo sviluppo economico, ma al contrario aumentano. Non solo perché l’incremento del reddito consente di sostenere il costo di un investimento così grande come l’emigrazione internazionale, ma perché cambiano anche altri fattori, come il livello di istruzione, l’accesso alle informazioni e persino le scelte di matrimonio e di fertilità – tutte cose che aumentano gli incentivi a emigrare.

Coerentemente con questa analisi, possiamo dire che la ragione profonda per cui riceviamo sempre più migranti dal sud del mondo è che quei paesi stanno crescendo economicamente.
Confrontando gli stati del mondo con diversi livelli di Pil pro capite, il grafico 1 mostra che all’aumentare del reddito pro capite l’emigrazione prima sale e poi, a livelli di reddito alti, diminuisce, disegnando una relazione a “cunetta”. Ciò è sempre vero, per diversi decenni.

Figura 1– Relazione fra Pil pro capite e stock di migranti (dati dalla Banca Mondiale)
Aiutarli a casa loro non serve

In altri termini, l’emigrazione internazionale si concentra nei paesi a medio reddito (quelli economicamente più dinamici). mentre è più bassa in quelli molto poveri oppure molto ricchi. Il livello di Pil pro capite “soglia” oltre il quale l’emigrazione diminuisce è attorno ai 6 mila dollari internazionali (oggi di Sudan, Nigeria o Repubblica Congo). Quasi tutti i paesi del Nord Africa sono oltre questa soglia, ma quasi tutti quelli dell’Africa sub-sahariana (escludendo l’area del Sudafrica) si trovano sotto.

I principali paesi da cui provengono gli immigrati irregolari che sbarcano in Italia hanno un Pil pro capite che va dai 1500 dollari di Eritrea o Gambia ai circa 6 mila della Nigeria. Tuttavia, in questi paesi una media aggregata nasconde un alto grado di eterogeneità a causa della grande disuguaglianza. Usando dati individuali raccolti attraverso un’indagine globale sulle “intenzioni” migratorie di un campione rappresentativo di persone in tanti paesi in via di sviluppo per più anni (il World Gallup Poll), la figura 2 mostra la stessa relazione a U rovesciata fra livello di reddito individuale e intenzioni migratorie. Il grafico mostra che in qualsiasi paese e per qualsiasi livello di Pil, sono generalmente le persone più ricche – e non le più povere – che vogliono emigrare. In particolare, nei paesi a basso-medio reddito (ovvero quelli con un Pil pro capite inferiore a 6 mila dollari), un aumento del reddito personale fa crescere le intenzioni migratorie, che diminuiscono solo per livelli di reddito relativamente molto alti (oltre 50 mila dollari internazionali, ma la grande maggioranza della popolazione in questi paesi ha un reddito inferiore). In altre parole, diventare marginalmente più ricchi in paesi poveri aumenta (e non riduce) l’emigrazione.

Figura 2– Relazione fra reddito pro capite e intenzioni migratorie (dati da Gallup Poll)
aiutarli a casa loro non serve

MARIAPIA MENDOLADSC_0025 è professore associato di Economia Politica all’Università di Milano-Bicocca, Research Fellow presso l’Institute for Labor Studies (IZA) e coordinatrice del Poverty and Development Program del Centro Studi L.d’Agliano. Ha conseguito un PhD in Economics presso l’Università di Milano, un MA in Development Economics presso la University of Sussex e una laurea in Discipline Economiche e Sociali all’Università Bocconi. Collabora con numerose istituzioni nazionali ed internazionali. I suoi interessi di ricerca di rivolgono all’economia dello sviluppo e all’analisi dei flussi migratori internazionali.

Castellammare, la Lega contro flash mob pro migranti: “E’ una provocazione”

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La risposta della Lega alla manifestazione pro migranti che si terrà a Castellammare di Stabia

Domani a Castellammare di Stabia si terrà un flash mob organizzato da Liberi e Uguali, contro le politiche salviniane e contro il razzismo. Alla proposta lanciata da LeU, tramite un post pubblicato sui social la Lega risponde: “La Lega non può rimanere impassibile alle provocazioni che stanno arrivando dai membri di altri partiti che hanno promosso delle manifestazioni in città, le stesse persone che vogliono far passare all’opinione pubblica il messaggio che dire “prima gli italiani” sia uno slogan razzista”.

Continua il comunicato sostenendo che: “La lega non ci sta! La lega è stanca delle manipolazioni dei partiti che per anni hanno permesso, con Boldrini e company, l’entrata di milioni di clandestini senza regolare permesso di soggiorno. Anche Castellammare rischia di diventare vittima di un’idea sbagliata: Matteo Salvini sta cercando di mettere “ordine”, di far rispettare le nostre regole e quelle stesse regole devono essere comprese anche da chi è straniero, non è razzismo ma buonsenso. Siamo contro ogni forma di violenza verso le diversità, ma non accettiamo la manipolazione delle nostre idee per racimolare consensi e diffondere un gratuito ed ipocrito buonismo che dovrebbe accattivare l’opinione pubblica.
Discutiamo sui programmi – conclude il comunicato – non attaccando gli altri. Detto ciò, in maniera ancora più orgogliosa gridiamo: prima gli italiani, le nostre origini e le nostre tradizioni”

 

Di Maio: “Record di poveri in Italia, occorre reddito di cittadinanza”

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Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio torna a parlare del reddito di cittadinanza

Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio torna a parlare del reddito di cittadinanza, pubblicando sulla pagina ufficiale di Facebook un post in cui dichiare che è un diritto del cittadino. A confermare la posizione sostenuta dal ministro ci sono le parole del Procuratore Generale della Corte dei Conti: “Il reddito di cittadinanza è un diritto importante a sostegno delle fasce maggiormente colpite dalla recente prolungata crisi occupazionale. Un diritto che il Def ha voluto scevro da inutile e deleterio assistenzialismo, ancorato invece al mondo del lavoro; dunque un arricchimento con un nuovo diritto della cittadinanza, un significativo contributo a renderne partecipi anche le fasce di popolazione maggiormente in difficoltà”.

“È un riconoscimento importante per la proposta che il MoVimento 5 Stelle porta avanti fin dalla sua nascita e che ora sta per diventare legge dello Stato” – continua Di Maio, che parlando dei dati diffusi dall’Istat sottolinea: “Si tratta di una misura urgente, di primaria importanza anche alla luce dei dati diffusi oggi dall’Istat che parlano del record di povertà dal 2005: ci sono oltre 5 milioni di poveri assoluti in Italia. Per “poveri assoluti”, l’Istat intende coloro che non possono affrontare la spesa mensile sufficiente ad acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile”.

Napoli, si scaglia contro l’auto di scorta del magistrato: arrestato immigrato

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Immigrato si scaglia contro l’auto di scorta del magistrato

Napoli – Un marocchino di 27 anni si scaglia contro la vettura di scorta di un magistrato, danneggiandola, e aggredisce l’ufficiale di scorta.

L’aggressione è avvenuta nella serata di domenica a Napoli, nei pressi del Corso Garibaldi, dove il 27enne originario del Marocco, si è scagliato contro l’autovettura.

Il giovane ha raccontato ai giudici di essere stato prima vittima di un’aggressione da parte di un gruppo di extracomunitari e di avere chiesto aiuto alla vettura, avendola identificata come appartenente alle forze dell’ordine per via del lampeggiante. Tuttavia la vettura di scorta del magistrato non poteva fermarsi e prestare soccorso. Il marocchino sentendosi ignorato, ha prima raggiunto la vettura rimasta ferma nel traffico, e l’ha vandalizzata, saltando sul cofano. Infine ha aggredito gli agenti, scesi dall’auto per bloccarlo. Il 27enne è arrestato e poi condannato a quattro mesi di reclusione.

Istat: oltre 5 milioni di italiani in povertà assoluta. Al Sud 1 su 10 in povertà

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Oltre 5 milioni di italiani vivono in povertà assoluta, un record assoluto. Circa 300mila in più nel 2017 rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dall’indagine sulla povertà in Italia elaborato dall’Istat.

L’anno scorso si stimano in povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie residenti (il 6,9% del totale) rispetto a 1 milione e 619mila famiglie del 2016 (il 6,3% del totale).

Questo corrisponde a 5 milioni e 58 mila persone in povertà assoluta (l’8,4% del totale) rispetto a 4 milioni e 742mila persone del 2016 (il 7,9% del totale).

In sostanza dall’anno scorso ci sono circa 300.000 persone residenti in Italia in più finite in povertà assoluta rispetto al 2016.

Si tratta di un trend iniziato con la crisi ma l’elemento preoccutante è la ripresa della crescita della povertà dopo la pausa del 2014” commentano dal’Istituto di statistica.

Resta elevata anche se in leggera flessione (dal 12,5% al 12,1%) la povertà assoluta tra i minori mentre dal punto di vista geografico l’incidenza aumenta prevalentemente nel Mezzogiorno sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) che per gli individui (dal 9,8% all’11,4%).

Al Sud 1 su 10 in povertà
Secondo i dati, l’aumento della povertà assoluta colpisce soprattutto il Mezzogiorno, dove vive in questa condizione oltre uno su dieci. L’incidenza stimata dall’Istat, nel Sud Italia, sale da 8,5% nel 2016 a 10,3% nel 2017, per le famiglie, e da 9,8% a 11,4% per gli individui. Il peggioramento riguarda soprattutto chi vive nelle città principali, i comuni centro di area metropolitana, (da 5,8% a 10,1%) e nei comuni di minori dimensioni, fino a 50 mila abitanti (da 7,8% a 9,8%).

INCIDENZA POVERTÀ ASSOLUTA (FAMIGLIE) PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
Anni 2014-2017, valori percentuali. Fonte: Istat

In Italia 1,2 milioni di minori poveri
Secondo i dati 2017, sono 1 milione e 208mila i minori italiani in povertà assoluta: l’Istat stima un’incidenza al 12,1% (era 12,5% nel 2016). Il rischio di povertà cresce all’aumentare dei figli minori presenti in famiglia: l’incidenza si attesta al 10,5% tra le famiglie con almeno un figlio e raggiunge il 20,9% tra quelle con tre o più figli.

Incidenza di povertà assoluta per titolo di studio, condizione e posizione professionale della persona 
Anni 2016-2017, valori percentuali

2016 2017

TITOLO DI STUDIO
Licenza 8,2 10,7
Licenza 8,9 9,6
Diploma 4 3,6
CONDIZIONE E POSIZIONE PROFESSIONALE **
OCCUPATO 6,4 6,1
DIPENDENTE 6,9 6,6
Dirigente, quadro e impiegato 1,5 1,7
Operaio e assimilato 12,6 11,8
INDIPENDENTE 5,1 4,5
Imprenditore e libero professionista * *
Altro indipendente 6,7 6
NON OCCUPATO 6,1 7,7
In cerca di occupazione 23,2 26,7
Ritirato dal lavoro 3,7 4,2
In altra condizione (diversa da ritirato dal lavoro) 9,1 11,9
* Valore non significativo a motivo della scarsa numerosità campionaria; (** ) La definizione di “occupato” e di “persona in cerca di occupazione” risponde alla classificazione ILO. Fonte: Istat

Quasi 1 su 6 in povertà relativa, soglia a 1.085 euro 
Oltre alla povertà assoluta, l’Istat stima un aumento anche della povertà relativa, nel 2017, che raggiunge quasi una persona su sei. L’incidenza della povertà relativa è infatti al 15,6%, per gli individui, nel 2017 (9 milioni e 368 mila persone, era 14% nel 2016). Come la povertà assoluta, la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie con 4 componenti (19,8%) o 5 componenti e più (30,2%), soprattutto tra quelle giovani: raggiunge il 16,3% se la persona di riferimento è under35, mentre scende al 10% nel caso di un ultra 64enne.
«L’incidenza di povertà relativa – osserva l’Istat – si mantiene elevata per le famiglie di operai e assimilati (19,5%) e per quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (37%), queste ultime in peggioramento rispetto al 31% del 2016». Si confermano poi, dice l’istituto di statistica, «le difficoltà per le famiglie di soli stranieri», dove l’incidenza della povertà relativa raggiunge il 34,5%, con forti differenziazioni sul territorio (29,3% al Centro, 59,6% nel Mezzogiorno).

Redazione/askanews/ilsole24ore

 

Erano destinate al mercato inglese, sequestrate sigarette: i dettagli

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 La Guardia di Finanza del Gruppo di Aversa sequestra sigarette di contrabbando destinate al mercato inglese

La Guardia di Finanza del Gruppo di Aversa ha sequestrato oltre 3.000 stecche di sigarette di marca “Regina” per un totale di circa 600 chilogrammi destinate all’estero.

Nel dettaglio due pattuglie delle Fiamme Gialle del Gruppo di Aversa hanno effettuato l’accesso presso un polo logistico dell’agro-aversano, ponendo al controllo esterno di alcuni pallets stoccati nel piazzale di una società di spedizioni imballati con un film di cellophane, in attesa di essere spediti verso l’Inghilterra.

I Baschi Verdi insospettiti hanno effettuato il controllo dei documenti di trasporto esibiti che, oltre a recare gli estremi di una persona fisica di Manchester, indicava quale oggetto della transazione dei “giubbini di prima scelta”. Da qui, la necessità di effettuare ulteriori gli accertamenti sui colli che, in alcuni punti risultavano di forma irregolare e spigolosi al tatto. Dallesuccessive operazioni di verifica sono state scoperte in cinque pallets, contenenti indumenti usati che costituivano la sola parte esterna del carico, oltre 3.000 stecche di sigarette di marca “Regina” per un totale di circa 600 chilogrammi.

Un carico illecito che nel Regno Unito avrebbe consentito all’organizzazione criminale di ricavare cospicui guadagni, ben maggiori rispetto alla vendita locale, considerati i prezzi decisamente più alti praticati nel mercato legale delle sigarette in quel Paese.

Napoli, Volotea investa su Capodichino: istituite nuove rotte

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La compagnia aerea low cost Volotea investe nuovamente sull’aeroporto di Napoli

La compagnia aerea low cost Volotea investe nuovamente sull’aeroporto di Napoli, due nuove tratte verso la Grecia.

Partiranno da Capodichino due nuove rotte per le isole greche, nel dettaglio a partire dal 27 giugno sarà operativo la tratta aerea per Cefalonia (fino a 2 frequenze settimanali, ogni mercoledì e venerdì, nei periodi di più intenso traffico per un totale di 4.750 posti in vendita). Partirà dal 5 luglio il volo inaugurale per Rodi (con 1 frequenza settimanale, ogni giovedì, per un totale di più di 3.000 posti in vendita).

Volotea ha ripristinato da oggi la tratta estiva da Napoli per Zante, e dal prossimo 3 luglio sarà reintrodotta la rotta per Preveza Lefkada

Perché è un errore abolire lo split payment

Il governo vuole abolire lo split payment, il meccanismo anti-evasione per cui la pubblica amministrazione che acquista da un privato versa essa stessa l’Iva al fisco scorporata dalla fattura. Un sistema che – pur consentendo compensazioni per i contribuenti onesti – ha fatto recuperare 3,5 miliardi di euro di introiti.

Le pubbliche amministrazioni versano direttamente al fisco l’Iva per l’acquisto di beni e servizi da privati. È lo split payment e ha garantito un buon recupero dell’evasione, senza troppi costi per i contribuenti onesti. Ora il governo vuole eliminarlo.

A cosa serve la scissione dei pagamenti

Stando ai ripetuti annunci, tra i primi provvedimenti del governo oltre all’abolizione del redditometro e dello spesometro ci sarà anche quella dello split payment.

È davvero difficile capire che cosa tenga insieme le tre abolizioni al di là dell’idea che si tratterebbe di misure che “creano dei problemi ai contribuenti onesti”. Il problema, beninteso, esiste: in un paese caratterizzato da evasione di massa, come il nostro, tutte le misure normative – e quindi applicate a tutti i contribuenti – finalizzate a ridurre l’evasione hanno un costo perché finiscono per danneggiare in una certa misura anche i contribuenti onesti. La razionalità imporrebbe di introdurle e mantenerle se e solo se i) i costi subiti dai contribuenti onesti possono essere ridotti in misura tale da essere nulli o almeno sopportabili e ii) se questi costi sono largamente inferiori ai benefici collettivi – cioè al recupero di gettito – ottenuto a spese dei contribuenti disonesti.

Ebbene, nel caso dello split payment sembrano verificarsi entrambe le condizioni, o comunque si può conseguirle attraverso ulteriori affinamenti dello strumento. L’abolizione della misura è quindi del tutto illogica.

Introdotto con la legge di stabilità per il 2015, lo split payment è il meccanismo che prevede che l’Iva originata dalla vendita di un bene o di un servizio da un operatore privato a una pubblica amministrazione anziché venire inclusa nella fattura di vendita emessa dal primo soggetto, pagata dalla Pa e poi versata dal fornitore – secondo il normale funzionamento dell’imposta – venga direttamente versata dalla Pa al fisco e scorporata dalla fattura. La scissione dei pagamenti è stata introdotta per la necessità di recuperare l’Iva che i fornitori trattenevano illegalmente. I contribuenti onesti subiscono, d’altra parte, la riduzione dell’Iva a debito (quella che avrebbero ricevuto dalla Pa e che devono versare al fisco) e quindi si trovano ad avere maggiori crediti Iva netti, con conseguenti possibili problemi di liquidità.

La tutela dei contribuenti onesti

Il nostro sistema ha tuttavia due meccanismi che consentono di ridurre tali costi. Il primo è la possibilità, unica in Europa, di compensare i crediti Iva anche in modo “orizzontale” ovvero non solo con l’Iva a debito, ma anche con altre imposte o contributi dovuti.

Il secondo è la possibilità, in alternativa alla compensazione, di richiedere il rimborso anticipato rispetto ai tempi ordinari. L’attivarsi dei due meccanismi di tutela dei contribuenti onesti – per i contribuenti disonesti il problema non si pone perché, non dichiarando l’Iva a debito in precedenza, la loro posizione creditoria netta non cambia – è testimoniata dal fatto che, come riportato nello studio europeo sui diversi meccanismi di split payment, nel caso italiano vi è stato un forte incremento di rimborsi e di compensazioni nel biennio 2015-2016, per circa 1,8 e per circa 1,2 miliardi, rispettivamente, attribuibile proprio allo split payment. Ciò nonostante, l’incremento di gettito Iva, stimato attraverso l’analisi di un controfattuale, sempre nel biennio 2015-2016, si è comunque attestato a circa 3,5 miliardi. Ciò testimonia il fatto che l’Iva che prima dello split payment non veniva versata dai contribuenti disonesti supera ampiamente la maggiore Iva chiesta in restituzione, a seguito dello split payment, dai contribuenti onesti. Inoltre questa stima, ormai ufficiale, segnala l’esigenza di trovare opportune coperture per l’abolizione dello split payment a saldi invariati di finanza pubblica.

Ovviamente, per arrivare a questi risultati sia il settore privato sia quello pubblico hanno dovuto sostenere ingenti “costi di adattamento” dei software e delle procedure amministrative. Tuttavia, è da ritenere che siano già stati assorbiti e quindi non possano giustificare, ora, l’abolizione dello split payment.

Sebbene sia evidente che i benefici collettivi dello split payment siano stati superiori ai costi variabili, è ovviamente del tutto legittimo pensare che sia necessario ridurre ulteriormente questi ultimi perché rimborsi accelerati e compensazioni non riescono ad alleviare i problemi di liquidità di tutte le imprese. Ma la risposta razionale è nel miglioramento ulteriore delle procedure di rimborso ed eventualmente nell’allentamento dei vincoli alle compensazioni orizzontali per i soggetti – facilmente tracciabili peraltro – che subiscono l’applicazione dello split payment.
Alla risposta razionale si potrebbe obiettare che, comunque, non è realistico pensare che i costi a carico dei contribuenti onesti siano del tutto azzerati, come dovrebbe accadere nel mondo ideale dove si attua l’ormai mitologico “incrocio delle banche dati”.

In teoria, passare da misure normative generalizzate a misure amministrative mirate è la strada giusta. Ma a ben guardare si tratta di un’affermazione semplicistica e contraddittoria. Semplicistica perché per ottenere un salto di qualità nell’utilizzo dei big data per il contrasto dell’evasione è necessario mettere in campo un insieme articolato di riformee non basta schiacciare un tasto su un computer. Contraddittoria perché, come ricordato anche da Bruno Tinti su Italia Oggi, la principale banca dati – ancora molto poco utilizzata – è proprio quello spesometro che oggi si vuole abolire.

Alessandro Santoro/lavoce.info

ALESSANDRO SANTOROfoto-as-80x80 ha conseguito il MSc. in Economics presso l’Università di York nel 1997 e il dottorato in economia politica presso l’Università Cattolica nel 2001. E’ attualmente professore associato confermato di scienza delle finanze presso il DEMS dell’Università di Milano-Bicocca, dove insegna anche politica economica ed è pro-rettore al Bilancio e delegato del rettore al diritto allo studio. Svolge attività didattica anche presso il PAM dell’Università Bocconi ed è affiliato del centro di ricerca Dondena. E’ stato esperto tributario presso il Secit (Ministero delle finanze) dal 1999 al 2004,  consigliere del vice-ministro all’economia e alle finanze dal 2006 al 2008 e consigliere economico del presidente del consiglio dei ministri dal settembre 2014 al dicembre 2016. Ha partecipato a diversi gruppi di lavoro e commissioni ministeriali, tra cui la commissione per la redazione della relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva e la commissione per la revisione degli studi di settore (cd. commissione Rey). E’ attualmente membro del comitato di gestione dell’Agenzia delle Entrate.  Le sue principali pubblicazioni riguardano l’impatto delle misure di contrasto dell’evasione fiscale, gli studi di settore, i diversi modelli di tassazione familiare  e la misura della disuguaglianza.