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La grande danza per la storia d’amore più suggestiva di sempre

Il Balletto di Roma incanta il Teatro Antico di Taormina con il capolavoro di Fabrizio Monteverde

Ieri sera, al Teatro Antico di Taormina, il cielo stellato ha abbracciato la tragedia più celebre di tutti i tempi: Giulietta e Romeo, rivisitato dal genio coreografico di Fabrizio Monteverde e danzato dal Balletto di Roma. Un appuntamento che ha unito arte, poesia e verità in uno scenario che già di per sé è teatro eterno.

Non è stata soltanto la riproposizione di un grande classico, ma una vera e propria esperienza estetica ed emotiva, capace di toccare corde profonde. Da cultrice della danza, diplomata in conservatorio e con anni di esperienza nella direzione di una scuola di danza, ho seguito ogni gesto con sguardo tecnico e appassionato. Ed è proprio questo a rendere il racconto che segue una recensione dal cuore e dalla competenza.

Un Romeo e una Giulietta del nostro tempo

Monteverde trasporta gli amanti di Verona in un Sud del dopoguerra, polveroso e fragile, dove la vita rinasce tra macerie morali e fisiche. La scenografia essenziale, con il muro decrepito a evocare le ferite di un conflitto, non è un semplice fondale, ma un personaggio silenzioso che amplifica la tensione drammatica.

La Giulietta di questa versione non è l’icona eterea e passiva che spesso abbiamo conosciuto: è ribelle, tormentata, sospesa tra l’ingenuità adolescenziale e la consapevolezza di un destino di oppressione. Ogni suo movimento, a tratti impetuoso, a tratti lirico, parla di un corpo che cerca libertà e di un cuore che reclama il diritto di amare. Romeo, dal canto suo, diventa incarnazione di un amore assoluto, puro, quasi incosciente. Insieme, i due protagonisti creano una danza che non è mai soltanto virtuosismo tecnico, ma linguaggio viscerale.

La forza di una coreografia senza tempo

La scrittura coreografica di Monteverde si conferma in tutta la sua potenza: dinamica, intensa, ricca di contrasti. Alterna sequenze di gruppo dal ritmo serrato, dove il corpo di ballo diventa massa ostile e compatta, a momenti di duetto in cui il respiro dei danzatori sembra fondersi con quello del pubblico. Le diagonali rapide, le cadute controllate, i gesti spezzati che si aprono in slanci improvvisi creano una tensione continua che restituisce la violenza e la fragilità dell’amore proibito.

Non è un caso che questa produzione, con oltre 350 recite e più di 200.000 spettatori, sia lo spettacolo di danza italiano più applaudito di sempre. È un’opera che riesce a rinnovarsi a ogni replica, senza mai perdere intensità.

La musica, anima della tragedia

Le musiche di Sergej Prokofiev, con la loro forza epica e i momenti di struggente lirismo, hanno dialogato perfettamente con la coreografia. I danzatori hanno dato corpo a una partitura che alterna potenza e delicatezza, amplificando ogni gesto, sostenendo la drammaturgia fino al finale che lascia senza fiato.

Un’emozione che resta

Seduta in seconda fila, ho avuto il privilegio di percepire ogni dettaglio: lo sguardo degli interpreti danzatori, il respiro affannoso dopo le corse, la tensione dei muscoli nei pas de deux. È questa vicinanza che mi ha permesso di cogliere la verità profonda del lavoro di Monteverde e la dedizione del Balletto di Roma. Non ho assistito solo a uno spettacolo: ho vissuto un atto d’amore verso la danza, il teatro e la vita stessa.

Giulietta e Romeo del Balletto di Roma non è solo un balletto, ma una lezione di umanità. Una coreografia che trascende la storia shakespeariana per farsi specchio del nostro presente: i conflitti, le divisioni, ma anche la forza ribelle dell’amore e della speranza.

Al Teatro Antico di Taormina, il mito è rinato ancora una volta. E ci ha ricordato che la grande danza, quando incontra un luogo così eterno, diventa poesia viva, incisa nella memoria di chi ha avuto la fortuna di esserci.

Lo spettacolo è stato proposto dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, nell’ambito del Festival Taormina Arte, sotto la direzione artistica di Gianna Fratta. Una scelta che conferma la professionalità della Fondazione nel saper coniugare qualità artistica, valorizzazione del territorio e prestigio internazionale, trasformando il Teatro Antico di Taormina in un palcoscenico senza tempo, dove arte e bellezza continuano a regalare emozioni indimenticabili.

Mariella Musso – Giornalista pubblicista / Vivicentro

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Juve Stabia, Langella ancora no? Il Presidente blocca il mercato, la pazienza dei tifosi è agli sgoccioli

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Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.Un proverbio che a Castellammare di Stabia risuona con crescente insistenza quando si parla del calciomercato delle Vespe e delle decisioni del Presidente Federale Andrea Langella.

A soli sei giorni dalla chiusura delle trattative, la situazione è critica: il mercato è bloccato, le trattative imbastite dal Direttore Sportivo Matteo Lovisa vengono sistematicamente fermate e il rischio di presentarsi ai nastri di partenza del campionato con una rosa incompleta si fa sempre più concreto.La storia si ripete, quasi come un copione già visto nelle precedenti sessioni.Il Presidente Langella, che detiene il potere di veto sul mercato fino al 1 settembre 2025, sembra ancora una volta anteporre la rigida logica economica a quella sportiva e passionale.Una scelta che stride, soprattutto quest’anno.

L’estate 2025 ha infatti portato nelle casse della società un “piccolo tesoretto”, frutto di cessioni, premi di valorizzazione, minutaggio e controriscatto.Risorse fresche che, secondo la logica del calcio moderno, andrebbero reinvestite per rafforzare la squadra.E chi meglio di un imprenditore di successo come Andrea Langella dovrebbe comprendere il concetto di investimento?Il calcio, in fondo, segue dinamiche simili: si punta su un giovane di prospettiva, lo si valorizza – e la Juve Stabia, come celebrato persino dalla Gazzetta dello Sport con il titolo “De Pieri, Cacciamani e…

Riapre il laboratorio Juve Stabia: dove il talento diventa oro”, ha dimostrato di saperlo fare magistralmente – per poi raccogliere i frutti con importanti plusvalenze future.Un’apparente inversione di rotta si era avuta a giugno, con il rinnovo del DS Lovisa.In quell’occasione, il Presidente aveva compiuto un sacrificio economico per venire incontro in parte alle richieste del direttore, un gesto che lasciava presagire una ritrovata sintonia e una visione comune.Oggi, quell’apertura sembra un lontano ricordo.I veti presidenziali, definiti “inspiegabili”, stanno di fatto ostacolando il lavoro di chi dovrebbe costruire la squadra.

Il pomo della discordia, ancora una volta, sarebbero le commissioni da riconoscere ai procuratori.Se la richiesta esorbitante (si parla di 500mila euro) per il centrocampista Correia può aver giustamente indotto alla prudenza – con la trattativa che, comunque, non sarebbe ancora del tutto tramontata – non si può dire lo stesso per altri affari.Secondo le indiscrezioni, ben tre trattative in dirittura d’arrivo con due club di Serie A e uno di Serie B per un difensore centrale e due attaccanti sarebbero state bloccate per cifre ritenute congrue nel mondo del calcio per le procure.Ignorare che la professionalità degli agenti vada retribuita e che questi tendano a collaborare con chi riconosce il loro lavoro significa non comprendere le dinamiche di questo sport.

Il risultato è che la Juve Stabia rischia di perdere giocatori di altissimo profilo.Uno degli attaccanti in questione, ad esempio, è un profilo d’esperienza che ha contribuito in maniera decisiva alla promozione in Serie A della sua attuale squadra e che, trovando meno spazio, cerca ora una nuova sfida per rilanciarsi.Un innesto che potrebbe garantire quella tranquillità necessaria per puntare alla salvezza.Ma non è tutto.

Oltre a questi tre nomi, altri tre calciatori, tra cui un ex gialloblù che si è distinto in Serie B negli ultimi due anni, sarebbero stati bloccati.In totale, sei potenziali rinforzi tenuti in stand-by dalle decisioni presidenziali.A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge la questione della fideiussione aggiuntiva, legata all’aumento del monte ingaggi.Senza questo passaggio burocratico è necessario prima cedere per poi acquistare, un’ulteriore difficoltà che si aggiunge in una corsa contro il tempo.

È fondamentale, e doveroso, fare un inciso: la piazza di Castellammare sarà sempre grata al Presidente Langella per quanto fatto in questi anni.

Non si tratta di un attacco personale, ma di un grido d’allarme dettato dall’amore per i colori gialloblù e per la verità.Non si può far finta di nulla di fronte a una situazione che mette a repentaglio la stagione.Il tempo stringe.la seconda di campionato è alle porte e la Juve Stabia, pur con le sue grandi potenzialità, rischia di disputare un girone d’andata con delle lacune evidenti, compromettendo la lotta per una salvezza che è l’obiettivo primario.

I tifosi attendono, con il fiato sospeso, sperando che la perseveranza, questa volta, non sia davvero diabolica.

Juve Stabia, Baldanzeddu: “Castellammare è la mia famiglia, è una città che ti entra dentro e ti rende uomo”

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Ivano Baldanzeddu, ex calciatore della Juve Stabia, è intervenuto a “Il Pungiglione Stabiese” condividendo ricordi, emozioni e riflessioni sul suo passato in maglia gialloblù, il rapporto speciale con la piazza di Castellammare di Stabia e la sua visione del calcio odierno.La sua partecipazione è stata accolta con grande affetto da tifosi e conduttori, che lo hanno definito un “idolo” e un “grande uomo”.

La Juve Stabia: “Famiglia” e “Trampolino di Lancio”
Baldanzeddu ha subito sottolineato l’indissolubile legame con la Juve Stabia, definendola “famiglia”.Ha ricordato come l’esperienza a Castellammare sia stata un “trampolino di lancio” per la sua carriera.

Nonostante momenti difficili, come la perdita del padre e gli infortuni, ha affermato che queste sfide lo hanno aiutato a “crescere e diventare uomo”.La sua avventura con la Juve Stabia è stata un “mix perfetto” di tifosi, un campionato prestigioso e una dirigenza solida, che gli ha fatto provare ancora oggi i “brividi”.

Un Calore Ineguagliabile e Anni Indimenticabili
L’ex difensore ha descritto il pubblico stabiese come un elemento propulsivo in campo: “Il pubblico mi spingeva talmente tanto che volevo la palla” per ogni discesa sulla fascia, generando “adrenalina pazzesca”.Questa connessione con i tifosi è ciò che rende la Juve Stabia unica: “si respira subito un’aria, un calore diverso che ti entra dentro e ti fa avere quel senso di appartenenza che in altre squadre non riesci ad avere”.

Per Baldanzeddu, non è solo una questione di minore o maggiore qualità nelle altre piazze, ma un “fatto proprio energetico”, di “clima di passione”.I suoi “anni più belli” e le “più emozioni” nel calcio sono stati vissuti proprio alla Juve Stabia.

Ha ringraziato i tifosi per l’affetto e la disponibilità, affermando che “è il minimo che puoi fare quando entri in campo”.Il “Doppio Ex”: Venezia vs.

Juve Stabia
In vista dell’incontro tra Juve Stabia e Venezia, squadre nelle quali ha militato, Baldanzeddu ha offerto una prospettiva diversa da Walter Novellino, che aveva il “cuore diviso”.Per Baldanzeddu, pur avendo vissuto bene anche a Venezia, una “bella piazza con una tifoseria molto importante”, “la bilancia pende molto più per la famiglia”, riferendosi alla Juve Stabia.

Compagni di Squadra e Progetti Futuri
Rievocando lo spogliatoio dell’epoca, Baldanzeddu ha raccontato che molti erano “pazzi”, ma il più “pazzo” di tutti era Antonio Zito, anche se sapeva essere “serio” e un po’ “orso”.Ha confermato di essere ancora in contatto con molti ex compagni e con mister Braglia, mentre ha descritto il presidente Manniello come un “secondo papà”.

Riguardo al suo percorso post-calcio, Baldanzeddu ha rivelato di non fare più l’allenatore né il procuratore, seguendo il calcio “in maniera relativa”.Ha comunque espresso un giudizio positivo sui giovani calciatori come Mussolini , definendolo “un ottimo giocatore”, “molto giovane” e con una “carriera lunga davanti”.

Un Messaggio di Fiducia alla Piazza
Concludendo il suo intervento, Ivano Baldanzeddu ha voluto lanciare un messaggio di tranquillità alla piazza stabiese, specialmente in un momento di incertezza sul calciomercato: “state tranquilli che tanto, anche se non arriva nessuno, i giocatori daranno sempre il meglio per questa maglia qua perché è l’ambiente che porta a fare questo”.Ha infine espresso il desiderio di tornare presto a vedere una partita al “Menti” di persona, un appuntamento a cui tiene “veramente tanto”.

Juve Stabia, Novellino: “Empoli favorita in B. Il mio cuore è diviso fra le vespe ed il Venezia”

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L’ex allenatore Walter Novellino, “maestro del calcio” e figura di spicco per la sua carriera sia da calciatore che da tecnico, ha condiviso le sue acute osservazioni sull’attuale panorama calcistico italiano, con un focus particolare sulla Serie B e sulle sue ex squadre, Venezia e Juve Stabia, durante la trasmissione Il Pungiglione Stabiese, in onda tutti i Lunedì dalle 20:30 sui canali social Vivicentro.L’Eredità di Pagluca e l’Ascesa dei Giovani Allenatori
Novellino ha iniziato il suo intervento sottolineando l’importanza di non dimenticare il “grandissimo lavoro” svolto da mister Pagluca, sia nella precedente stagione con la Juve Stabia che nel suo attuale percorso all’Empoli.

Ha definito Pagluca un “ottimo allenatore,” “giovane” e uno che “sa il fatto suo”.Riguardo alla crescente presenza di giovani allenatori, come mister Abate (Juve Stabia) e Chiappella (Entella), Novellino ha affermato che “il mondo va avanti” e l’evoluzione del calcio ha “talmente cambiato tutto”.

Crede che tutti dovrebbero avere l’opportunità di fare esperienza e ha espresso grande fiducia nei “giovani che vogliono arrivare”.Pronostici per la Serie B e il mercato aperto
Per quanto riguarda la favorita per il campionato di Serie B, Novellino ha giocato “contro tendenza” indicando l’Empoli di Pagluca, riconoscendo il “gran lavoro” svolto dal tecnico.

Ha enfatizzato che per tutte le squadre è fondamentale “partire bene” e mantenere una buona “condizione fisica”.Sulla controversa questione del calciomercato aperto durante l’inizio del campionato, Novellino ha ammesso che questo crea “difficoltà” agli allenatori, che vorrebbero “tutto subito” per impostare il gioco.

Tuttavia, ha anche riconosciuto che le società devono “fare i loro interessi” e “ottimizzare la propria azienda”.La sua conclusione è che gli allenatori devono “convivere con questo” e concentrarsi sul “lavorare sugli uomini che abbiamo a disposizione” con pazienza.

Il Calcio di Oggi vs.il Calcio di Zeman
Interrogato sul confronto tra il calcio di Zdeněk Zeman (citando il Pescara del 2011) e quello attuale, Novellino ha dichiarato che si tratta di un calcio “talmente diverso”.

Ha descritto il gioco moderno come basato su “aggressione riaggressione uomo contro uomo” e sulla fisicità, con meno ruoli predefiniti e più “marcatura uomo nella zona”.Ha trovato il costante gioco “palla dietro” “molto noioso”.

Novellino ha anche espresso preoccupazione per la scarsa presenza di calciatori italiani di qualità, capaci di “saltare l’uomo”, a causa della forte presenza di stranieri, prevedendo difficoltà per la Nazionale.L’Importanza del Settore Giovanile
Per la crescita dei giovani calciatori, Novellino ha fortemente raccomandato di investire nel “settore giovanile”, che deve essere “importante”. È cruciale insegnare “la tecnica di base”, “le posture nelle marcature”, “come si marca” e “come salta l’uomo”.

Ha sostenuto che la “tattica non esiste più” nel senso tradizionale, ma contano i “principi di gioco”, e gli allenatori devono essere leader nell’insegnamento, nella psicologia e nella preparazione atletica.Un Cuore Diviso: Venezia e Juve Stabia
In vista dell’incontro tra Juve Stabia e Venezia, squadre per le quali Novellino ha ricoperto il ruolo di allenatore, ha ricordato di aver “vinto tutto col Venezia” e di aver portato la Juve Stabia ai playoff, credendo che avrebbero potuto fare “molto meglio” senza gli infortuni.

Ha definito la prossima partita “importante” contro una squadra “molto buona” e “allenata”.Con un “cuore diviso”, ha dichiarato che farà il tifo per entrambe le squadre, esprimendo gratitudine alla Juve Stabia per averlo richiamato due volte.

Juve Stabia: Candellone e Confente sono luci a Chiavari, ma la serata non è stata tutta rose e fiori

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Al termine del pareggio tra Virtus Entella e Juve Stabia, l’attenzione si sposta sulle prestazioni individuali.Alcuni giocatori hanno brillato, confermando le aspettative, mentre altri sono apparsi sottotono, lasciando qualche perplessità.

Tra i più positivi, spicca senza dubbio il capitano Leonardo Candellone.Con un gol che porta la sua firma e una leadership in campo che non è passata inosservata, ha dimostrato di essere il vero faro della squadra.

La sua prestazione non si è limitata alla rete, ma è stata un costante punto di riferimento per i compagni, confermando il suo status di leader indiscusso.Un’altra nota lieta arriva da Alessandro Confente.

Il portiere ha salvato il risultato in più occasioni con interventi decisivi, dimostrando sicurezza e reattività.La sua gara è stata una conferma delle sue qualità e un messaggio rassicurante per tutta la difesa.

Il giovane Alessio Cacciamani ha mostrato sprazzi di grande talento.Entrato in campo con piglio e personalità, ha dato una scossa alla manovra offensiva, offrendo un barlume di speranza per il futuro.

Le sue giocate hanno acceso il reparto avanzato, confermando che il ragazzo ha tutte le carte in regola per diventare una risorsa importante per la squadra.Non tutto è andato per il verso giusto.

La prestazione di Kevin Piscopo è stata al di sotto delle aspettative.Il giocatore non è riuscito a incidere, apparendo spesso in ombra e non trovando la giusta posizione in campo.

Una gara anonima che lascia un po’ di amaro in bocca, considerando le sue potenzialità.Altrettanto deludente è stata la prova di Giacomo De Pieri.

Praticamente mai in partita, non è riuscito a offrire il suo contributo né in fase offensiva né in fase difensiva.L’impressione è che debba ancora trovare il suo posto negli schemi di mister Abate.

Porto di Catania: già rimossi 14 dei 48 relitti affondati

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Pronto un piano anche per Augusta

Prosegue l’operazione di bonifica del porto di Catania con la rimozione dei relitti affondati o semiaffondati. Nei primi giorni di attività sono già state eliminate 14 delle 48 imbarcazioni censite, tra cui barche da pesca in vetroresina e legno, motovedette, pescherecci, barche a vela e natanti da diporto, abbandonati da anni nei fondali.

L’intervento, avviato come annunciato lo scorso maggio, è reso possibile grazie a una gru su pontone per le unità lontane dalle banchine o in aree prive di spazi di manovra; per i relitti più vicini alla rada vengono invece utilizzate gru terrestri. Le operazioni si avvalgono del lavoro di sommozzatori, mezzi di supporto a terra e in mare e prevedono:

  • monitoraggio ambientale continuo,

  • contenimento e raccolta dei materiali solidi o liquidi caduti in acqua durante i sollevamenti,

  • bonifica del fondale circostante e smaltimento dei materiali recuperati.

«Un lavoro preceduto da accurate indagini strumentali di mappatura del fondale – spiega Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia orientale – che rappresenta un passo decisivo nel processo di riqualificazione ambientale e funzionale dello scalo etneo. A breve sarà definito anche il piano per il porto di Augusta, dove giacciono una decina di relitti».

Sul fronte augustano, infatti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sta completando le verifiche per l’approvazione del monitoraggio ambientale. Entro fine mese è previsto un incontro tra Ministero, progettisti e AdSP per la definizione delle modalità di intervento.

«La rimozione dei relitti – aggiunge Di Sarcina – non è soltanto un’azione di recupero funzionale per i porti, ma significa anche tutela dell’ambiente marino, salvaguardia degli ecosistemi e maggiore sicurezza della navigazione».

Le attività nel porto di Catania si svolgono sotto la vigilanza costante del personale ARPA, che verifica il rispetto del programma di messa in sicurezza, trasporto, demolizione e smaltimento secondo le prescrizioni autorizzative. L’appalto è stato affidato al raggruppamento temporaneo COMAP e SEAP, aggiudicatario della gara.

Mariella Musso – Giornalista pubblicista / Vivicentro

Juve Stabia: Un ringraziamento speciale al comune di Santa Maria La Carità per la concessione dello stadio

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In un gesto che rafforza i legami e sottolinea l’importanza della sinergia territoriale, la Juve Stabia ha voluto esprimere pubblicamente la propria gratitudine al vicino comune di Santa Maria La Carità.La società gialloblù, attraverso un comunicato ufficiale, ha ringraziato l’amministrazione comunale e la dirigenza sportiva locale per aver concesso l’utilizzo dello Stadio Comunale per gli allenamenti della squadra nel corso di questa settimana.

L’ospitalità ricevuta non è solo un atto di cortesia, ma un segnale tangibile di come la Juve Stabia sia considerata un patrimonio dell’intero ager stabianus, un’area che va oltre i confini di Castellammare e abbraccia le comunità limitrofe in un unico sentimento di appartenenza.Il comunicato della società stabiese recita: “La S.

S.Juve Stabia 1907 ringrazia il comune di Santa Maria la Carità nelle persone del sindaco Giosuè D’Amora, del Consigliere regionale Franco Cascone e dell’assessore allo sport Fabiana Alfano”.

Un ringraziamento esteso e non formale, che evidenzia l’impegno delle istituzioni nel supportare la principale realtà calcistica del comprensorio.Un plauso particolare è stato rivolto all’Acd Santa Maria la Carità, la squadra di casa, “nelle persone dei presidenti Vincenzo D’Oriano e Salvatore Abagnale, per la gentile e cortese ospitalità dello Stadio Comunale di Santa Maria la Carità nel corso di questa settimana e in maniera particolare nell’allenamento previsto per il pomeriggio di oggi, alternandoci con gli allenamenti del club sammaritano”.

Questa collaborazione dimostra uno spirito di sacrificio e di condivisione che è fondamentale per la crescita sportiva e sociale del territorio.La nota del club si conclude con un riferimento alla propria missione: “anche nell’ottica societaria di essere la squadra del territorio e dell’intero ager stabianus”.

Una dichiarazione d’intenti che trova concretezza in queste iniziative, dove i campanili si abbassano per lasciare spazio a un obiettivo comune, cementando un’alleanza preziosa tra Castellammare di Stabia e Santa Maria La Carità nel nome dello sport e della passione per i colori gialloblù.

Virtus Entella – Juve Stabia: Il podio e il contropodio gialloblù

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Primo punto in campionato per la Juve Stabia, che sul campo di Chiavari raccogli un pari con la Virtus Entella, avversario diretto nella corsa salvezza.Per i giallo blu il primo gol della stagione porta la firma di Leonardo Candellone.

PODIO

Medaglia d’oro: a Leonardo Candellone, capitano trascinatore.

La maglia “collage” non depotenzia l’attaccante della Juve Stabia, che con una giocata acrobatica buca Colombi in apertura di secondo tempo.Rinnovo festeggiato nel migliore dei modi per il 27 giallo blu, che non fa mancare il consueto apporto anche in fase di aiuto alla manovra di squadra.

Medaglia d’argento: ad Alessio Cacciamani, strumento spacca gara di Abate.

Il prodotto del vivaio granata conferma le buone sensazioni trasmesse a Lecce, garantendo dopo l’ingresso in campo superiorità numerica, dribbling e spunti in velocità.Addirittura gol sfiorato da Cacciamani con un gran mancino che scheggia la traversa.

Medaglia di bronzo: ad Alessandro Confente, sicuro al suo esordio in Serie B.

Felino il riflesso con cui consente alla Juve Stabia di chiudere sullo 0-0 il primo tempo come sicure sono tutte le uscite del numero uno.Unica sbavatura, la palla sfuggitagli e non insaccata dall’Entella dopo il gol del pareggio.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Kevin Piscopo, ancora a corto degli spunti di fantasia che servono alla Juve Stabia.

L’attaccante giallo blu non brilla per iniziativa né per imprevedibilità, non offrendo un contributo concretamente incisivo.

Medaglia d’argento: a Giacomo De Pieri, che non vive una prima facile in Serie B.La gara è sporca, non semplice per un giovane calciatore più propenso alla qualità che alla quantità.

Da rivedere in gare con uno spartito diverso.

Medaglia di bronzo: a Lorenzo Carissoni, che spinge tanto però in modo, a volte, non ordinato.Prestazione comunque solida, macchiata dalla disattenzione che lo porta a perdere la marcatura su Marconi sul piazzato che condanna le Vespe.

Juve Stabia: Un “like” di Langella, presidente federale delle Vespe, scatena la bufera sui social dei tifosi

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I social per il calcio sono opportunità ma anche un mondo pericoloso.Non a caso molte rotture o strappi avvengono proprio nel mondo virtuale, basti pensare al recente caso di Lookman che cancella tutte le foto con la maglia dell’Atalanta o a Osimhen, la cui rottura con il Napoli avviene dopo un video postato su Tik Tok dalla società azzurra.

Ebbene ora c’è un caso che scuote anche la Juve Stabia e coinvolge proprio il presidente federale Andrea Langella.Tutto parte dall’analisi di un noto giornalista, nonché speaker della società gialloblù, sulla gara delle Vespe contro la Virtus Entella, terminata con un pareggio per 1-1.

Un’analisi, quella del giornalista, pacata, tranquilla e molto equilibrata, in cui si sottolineava che nella squadra c’è potenziale ma che bisogna completare la rosa.Come sempre ci sono stati tantissimi commenti, tra tifosi che si definivano d’accordo e altri no, come logico che sia in una democrazia.

Sta di fatto che un commento in particolare ha colpito il presidente Andrea Langella.Un tifoso si definiva in disaccordo con il giornalista, spiegando che lui non aveva visto aspetti positivi, sottolineando carenza tecniche e tattiche della squadra, di aver visto calciatori non pronti a essere titolari in serie B, che i suoi dubbi su Abate come allenatore dopo questa gara erano aumentati e che non andava a dormire tranquillo.

Un commento lecito per un tifoso, molto meno per un addetto ai lavori come Langella che ha apposto il suo like al commento.Un mi piace che ha scatenato subito altri tifosi, tra cui uno che ha sottolineato come un presidente non potesse mettere like a un commento in cui si andava contro i suoi stessi tesserati.

Perché in effetti quel commento andava contro Lovisa (colpevole di aver scelto calciatori non da B), Abate e squadra.In pochi minuti lo screen del like del presidente ha fatto il giro di numerose chat di tifosi gialloblù, scatenando un putiferio social.

Anche perché se il presidente, come il tifoso, non è convinto della rosa perché non investe e la rinforza?Non è stato lui a sottolineare, più volte, che è lui, e non Brera, a capo delle decisioni in ambito sportivo?

Quindi se il mercato non è soddisfacente la colpa sarebbe innanzitutto sua.Perché non può essere certo colpa di Abate se ha dovuto fare un ritiro con solo due acquisti, Confente e Carissoni, non è certo colpa dello stesso tecnico se si ritrova al 24 agosto, con due impegni ufficiali già giocati, senza un attaccante anche se si sapeva che Adorante sarebbe stato ceduto già da mesi.

Così come non è colpa del tecnico, o di Lovisa, se la maggior parte degli acquisti sono arrivati tra fine luglio e inizio agosto perché mancavano gli ok alla definizione degli stessi.Insomma più che un like social Andrea Langella dovrebbe fare un mea culpa e magari cercare di investire davvero in questi ultimi giorni di calciomercato per regalare 4 acquisti di spessore alla, ancor sua per il 48% anche se forse lo ha dimenticato, Juve Stabia.

Caravaggio ritrovato arriva a Napoli, Ecce Homo a Capodimonte

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Dal 24 luglio al 2 novembre la mostra “Capodimonte Doppio Caravaggio” sarà un’occasione unica per ammirare l’Ecce Homo di Madrid, l’ultimo capolavoro ad essere entrato nel corpus del pittore il cui vero nome era Michelangelo Merisi, eccezionalmente in dialogo accanto alla Flagellazione di Cristo (1571-1610).

Dopo lo straordinario successo alla mostra romana “Caravaggio 2025”, La Flagellazione (di proprietà del Fondo edifici di culto) rientra infatti al Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, dove è custodita per ragioni di tutela dal 1972. Dalla grande esposizione organizzata a Palazzo Barberini per il Giubileo proviene anche Ecce Homo che torna così dopo quattro secoli a Napoli, la città dove l’opera fu dipinta negli stessi anni in cui il Merisi realizzava La Flagellazione per la Chiesa di San Domenico. Il quadro spagnolo, riscoperto nel 2021, è esposto per volere del nuovo proprietario al Museo del Prado e può lasciare la Spagna solo per eccezionali occasioni. Quella di Napoli è l’unica tappa italiana prevista prima del rientro a Madrid.

“Questa volta il nostro Ospite è davvero speciale – sottolinea il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Eike Schmidt – appena abbiamo saputo che l’Ecce Homo sarebbe arrivato in Italia ci siamo messi al lavoro per averlo a Capodimonte al termine della mostra romana per la quale ci è stata richiesta la nostra Flagellazione. L’Ecce Homo negli ultimi anni, com’è noto, è al centro dell’interesse scientifico e anche mediatico mondiale. Ma la nostra motivazione era forte e siamo felici oggi di poter annunciare che le due opere di Caravaggio saranno esposte nei prossimi mesi insieme sulla stessa parete della sala 62, per un dialogo unico e di immensa suggestione. Siamo quindi particolarmente grati al Ministero della cultura spagnolo, al proprietario del quadro e al Museo del Prado. Doppio Caravaggio ci sembra una bellissima proposta culturale per i 2500 anni di Napoli. Ringrazio il Sindaco Gaetano Manfredi, la Direttrice artistica di Napoli 2500 Laura Valente, e il Comune di Napoli per averci voluto affiancare nella promozione dell’esposizione”.

Anche “Doppio Caravaggio” fa parte del ciclo di piccole ma preziose mostre denominate “L’Ospite” che Capodimonte sta realizzando mentre completa il rinnovamento degli spazi, in costante dialogo con i grandi musei italiani e internazionali e con una politica dei prestiti improntata sempre al protagonismo del museo napoletano e all’esaltazione del suo patrimonio.

Caso più unico che raro tra le attribuzioni di dipinti a Caravaggio dell’ultimo mezzo secolo, l’Ecce Homo, tela di media grandezza, il consenso della critica è stato pressoché unanime. L’Ecce Homo si trovava nel salotto di una casa privata, nel 2021 il quadro venne messo in vendita con una base d’asta di 1.500 euro come opera di “scuola di Ribera”. La casa d’arte spagnola Ansorena pubblica allora un catalogo con l’opera e attraverso un tam-tam di segnalazioni attorno al dipinto in pochi giorni si riuniscono i principali esperti del pittore, inclusi mercanti d’arte e curatori di museo da tutto il mondo. Mentre il quadro consolidava sempre più la sua reputazione di originale perduto di Caravaggio, il governo spagnolo ne sanciva la non esportabilità, vincolandone, quindi, la permanenza sul suo territorio. Nell’estate del 2024 l’Ecce Homo, acquistato da un filantropo britannico, che vuole restare anonimo, residente in Spagna, è esposto in una sala dedicata del Museo del Prado di Madrid.

Già Roberto Longhi, nei suoi studi fondativi sul pittore, aveva pubblicato un’immagine di una copia del quadro di Madrid, intravedendo, primo fra tutti, oltre le vernici ossidate e la banalizzazione di un mediocre copista tutta la forza di un’autentica idea caravaggesca ancora da rintracciare. Lo studio sulla storia del dipinto si deve, però, interamente a Maria Cristina Terzaghi che ne ha rintracciato il passaggio nell’Ottocento dall’Academia San Fernando di Madrid e che ha proposto di riconoscere lo stesso in un Ecce Homo di Caravaggio appartenuto a un viceré di Napoli – Garcia Avellaneda y Haro – alla metà del Seicento.

L’Ecce Homo – tra gli ultimi episodi della vita di Cristo precedente alla Crocifissione e successivo alla Flagellazione – è un’iconografia che ebbe ampia diffusione, nell’intera penisola italiana, tra Quattro e Cinquecento. Nel quadro di Madrid, Caravaggio dispone le figure in profondità, suggerendo una loggia buia da cui si sporge Ponzio Pilato, il giudice che indica Cristo dolente alla folla, mentre un aguzzino con la bocca aperta lo spoglia (o forse lo ricopre dopo averlo spogliato) per mostrarne ulteriormente il corpo martoriato. Geniale e dal forte valore simbolico è la soluzione caravaggesca di rappresentare, sopra la fronte di Cristo, la sezione a mo’ di piccola fiamma di un ramo di rovi spiccato dal tronco principale, più chiara rispetto alla variazione di bruni della corona di spine.

Poiché, in tutta probabilità, fu realizzata a Napoli, è con i quadri dei due periodi napoletani che la tela madrilena può mettersi più facilmente in relazione ed è proprio a potenziare la suggestione che la pala di San Domenico maggiore del 1607 e il quadro da stanza di Madrid sono stati nuovamente messi in dialogo nella sala con i capolavori del Museo di Capodimonte. L’importanza del dipinto è attestata dalla ripresa di alcune pose nella pala della Stella del 1607-1608 di Battistello Caracciolo (1578-1635), tra i più fedeli seguaci di Caravaggio e che ebbe anche rapporti diretti con l’artista durante i suoi soggiorni napoletani. Su di una parete laterale, nella stessa sala, si è poi deciso di esporre proprio un’opera di Battistello proveniente dai depositi del museo: un altro Ecce Homo dal formato orizzontale. Capodimonte propone quindi una occasione di confronto unica che illustra e documenta anche la fortuna napoletana del modello caravaggesco. La prossimità stilistica con alcune opere finali del Merisi ha permesso di confermarne la realizzazione nel periodo giovanile, proprio negli anni in cui Caravaggio era a Napoli o in quelli compresi tra i suoi soggiorni, come ha confermato Stefano Causa in una mostra tenutasi proprio a Capodimonte. Ed ecco che il ritrovamento dell’Ecce Homo di Madrid permette di dare nuovo significato alla suggestione dello studioso che in catalogo si chiedeva se all’opera di Battistello non potesse aver “sovrainteso” lo stesso Caravaggio. Rimane, tuttora, rischioso spingersi a dire di più, ma gli esperti e il grande pubblico potranno tornare a vedere con occhi nuovi opere della collezione permanente di Capodimonte, grazie a un prestito straordinario, anello intermedio di una catena che dalla Flagellazione di San Domenico maggiore muove verso l’Ecce Homo di Battistello e si spinge certamente oltre.

A conferma dello straordinario interesse per la scoperta del quadro di Madrid, e il suo riconoscimento come autografo del Merisi, ricordiamo che la vicenda è narrata anche nel thriller documentaristico “Il Caravaggio perduto” uscito quest’anno nelle sale italiane, recentemente trasmesso su Sky Arte.

Fonte AdnKronos

Femminicidio Montecorvino , l’ex di Tina Sgabrini si avvale della facoltà di non rispondere

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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Christian Persico, l’ex compagno 36enne di Tina Sgarbini, la donna 47enne uccisa in casa a Montecorvino Rovella (Salerno). L’uomo, rintracciato ieri sera dai carabinieri alcune ore dopo il ritrovamento del corpo senza vita della donna, è stato portato in caserma a Battipaglia dove è rimasto in silenzio nel corso dell’interrogatorio davanti al pm che ha disposto il fermo per l’accusa di omicidio pluriaggravato.

A difendere l’uomo è l’avvocato Michele Gallo. “L’ho visto solo per il tempo strettamente necessario per l’interrogatorio – dice all’Adnkronos il penalista – e nelle prossime ore farò un’istanza per avere un colloquio con lui”. Ora Persico si trova recluso nel carcere di Fuorni.

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Fonte AdnKronos

Come gioca il nuovo Napoli scudettato? Ecco la prima analisi tattica

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Il Napoli vince a Reggio-Emilia, il Sassuolo non può nulla contro i Campioni d’Italia. Ecco come si è presentato il nuovo Napoli scudettato di Antonio Conte.

Gli 11 titolari

Il primo Napoli 2025/26 scende in campo con:

4-1-4-1

Meret

Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera

Lobotka

Politano, Anguissa, De Bruyne e McTominay

Lucca

La fase difensiva

Durante la fase difensiva il Napoli si abbassa creando due linee, diventando un 4-4-1-1 con la linea dei centrocampisti formata da Politano a destra, che supporta Di Lorenzo, Anguissa; Lobotka e McTominay a sinistra.

Lucca sulla trequarti e De Bruyne più alto, col centrocampista belga che è ancora in evidente risparmio energetico.

Fase d’impostazione

In fase di impostazione il Napoli si mette a tre dietro, con Lobotka che va in mezzo ai due centrali ad impostare, all’occorrenza, quando Lobotka è schermato; De Bruyne va a vestire il ruolo di play ed è lui che va ad impostare la manovra, con McTominay che va a prendere il suo posto in mezzo al campo.

Durante l’impostazione, Lucca allunga la squadra e i laterali entrano in mezzo al campo per dare più soluzioni.

Napoli Empoli 3-0 Serie A 2024-2025 (31) MCTOMMINAY

La fase offensiva

La fase offensiva è un capolavoro di Antonio Conte. Quello che ci si poteva aspettare con un 3-4-2-1, con De Bruyne e McTominay sotto la punta e una linea di centrocampo formata da Politano; Anguissa; Lobotka e Olivera, non è per nulla così.

Il Napoli gioca realmente con un 4-5-1 asimmetrico. In fase offensiva, spesso, De Bruyne e McTominay si scambiano di ruolo, col belga che si allarga a sinistra e lo scozzese che va a fare il sottopunta come lo scorso anno.

A destra è dove si spinge di più, dove Politano ha licenza di spingere e inventare, con le solite sovrapposizioni di Di Lorenzo e il triangolo che si completa con Anguissa.

Quindi una squadra larga a destra e stretta a sinistra.

Proprio sulla sinistra, Olivera alterna momenti in cui da ampiezza a momenti in cui diventa l’uomo in più in mezzo al campo, così come fa in nazionale.

Lucca ancora non è entrato nei meccanismi, però svolge egregiamente il suo ruolo in area di rigore, infatti è lui che porta via i difensori in area di rigore.

Il primo gol è frutto proprio del movimento di Lucca verso il secondo palo che libera lo spazio per il taglio di McTominay sul primo.

La possibile evoluzione

Gli Azzurri con quattro centrocampisti funziona e anche bene, ma è evidente che non giocherà sempre così.

In panchina ieri c’erano Lang e Neres, che non sempre resteranno lì.

In arrivo ci potrebbe essere Elmas, che darebbe un’alternativa importante a centrocampo e sull’esterno.

Tra l’altro, in chiusura c’è anche l’arrivo di Rasmus Hojlund dal Manchester United, attaccante alto e veloce che potrebbe regalare a Conte anche una chiave in profondità.

In più tra dicembre e gennaio ci sarà la Coppa d’Africa, che priverà il Napoli di Zambo Anguissa, e proprio a cavallo di quel periodo dovrebbe tornare a disposizione Lukaku.

Indubbiamente sarà un Napoli camaleontico durante tutta la stagione, staremo a vedere come di evolverà Conte e soprattutto, come si completerà la rosa entro la fine del mercato.

 

Virtus Entella – Juve Stabia (1-1): Un pareggio che vale più di un punto, le Vespe partono col piede giusto

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Un punto che sa di speranza e di consapevolezza.La Juve Stabia torna da Chiavari con un pareggio per 1-1 contro la Virtus Entella, un risultato che non è solo un punto in classifica, ma un vero e proprio segnale incoraggiante per il futuro.

Le Vespe hanno dimostrato grinta e carattere.Dopo un avvio complicato, la squadra di mister Abate ha saputo reagire con determinazione dopo un primo tempo veramente poco positivo ed il gol di Candellone è stata una liberazione.

Cacciamani è entrato bene in partita con il talento del toro che ha dato un bacino alla traversa ma nel momento migliore delle vespe è arrivato il pareggio di Marconi.Mister Abate ha disegnato una Juve Stabia troppo leggera in attacco con Burnete fuori e con Piscopo e De Pieri assolutamente rivendibili dopo questa partita.

Resta il fatto degli uomini contati in mediana ed il calciomercato che per necessità dovrà regalare altri rinforzi soprattutto nella zona nevralgica del campo ed in attacco.Per tornare al vissuto storico di questa partita un merito va ad Abate perché è riuscito a restare imbattuto nel corso della prima giornata di campionato e per la prima volta nel corso della storia ( Riferimento al torneo cadetto) la Juve Stabia si porta a casa un pareggio.

Morale, classifica e buon umore ma contro il Venezia servirà una Juve Stabia più coraggiosa contro un avversario decisamente importante che vanta quel calciatore chiamato Andrea Adorante ad oggi che ha lasciato un trono libero senza eredità.

Virtus Entella – Juve Stabia (1-1): Le pagelle dei gialloblù

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Esordio stagionale in campionato per la Juve Stabia con un pareggio per 1-1 sul campo della Virtus Entella.La prima giornata del campionato 2025-2026 consegna alle vespe un punto che muove la classifica e fa morale, ma che allo stesso tempo evidenzia una squadra ancora in fase di rodaggio e bisognosa di innesti per completare l’organico a disposizione di mister Abate.

La gara di Chiavari ha mostrato due volti della formazione gialloblù: una buona metà del primo tempo contratto, seguito da una ripresa più propositiva, sbloccata dal gol del solito generosissimo Candellone.Il pareggio dei padroni di casa, firmato da Marconi, ha messo a nudo qualche disattenzione difensiva, prontamente compensata però da interventi decisivi di Confente.

È un inizio che lascia intravedere il carattere del gruppo ma che, come sottolineato anche dalla prestazione di alcuni singoli, conferma la necessità di intervenire sul mercato per affrontare al meglio un campionato lungo e dispendioso come la Serie B.

Questi i voti ai calciatori della Juve Stabia:

Confente 6.5: nel primo tempo mura alla grande Marconi.Sul gol dello stesso difensore può poco e poco dopo rischia con un’uscita bassa che potrebbe regalare il gol all’Entella.

Ruggero 6.5: preciso, puntale, attento.

Mai una sbavatura.

Bellich 6: si perde Marconi nel primo tempo ma fortunatamente Confente para.Poi si riprende e quando va a fare il braccetto di sinistra torna a essere il Bellich sempre visto.

Stabile 6: gioca un tempo e lo fa senza infamia e senza lode.

Tiene bene la posizione e non soffre mai. (Varnier 6: va dentro per far tornare Bellich a fare il braccetto.Non al meglio ma fa il suo).

Carissoni 5.5: nel complesso non demerita, facendo il suo, ma sul voto pesa il fatto che sia lui a perdersi Marconi sul gol.

Leone 6: non è la solita regia ispirata in cui tira fuori grande giocate, si limita a badare al sodo senza particolari fronzoli.

Mosti 5.5: tanti errori in fase di passaggio e da centrocampista non riesce a incidere.

Non che migliori quando passa a fare il trequartista.

Reale 6: arrivato in settimana e subito in campo.Non spinge mai, ma in fase difensiva tiene bene contro un Mezzoni che parte a tutta. (Cacciamani 7: entra con grandissima qualità.

Si fa vedere con alcuni spunti degni di nota e piazza un paio di cross che meriterebbero migliore fortuna).

Piscopo 5: mai uno spunto, mai una giocata.Sembra essere un pesce fuor d’acqua. (Burnete sv).

De Pieri 5.5: varrebbe più o meno il discorso fatto per Piscopo.

Ma lui almeno dà una mano in difesa ed era all’esordio in B. (Pierobon 6: si vede netta la differenza con lui in mediana, anche se perde un pallone velenoso).

Candellone 7: che la tocchi lui o Parodi conta poco, il gol per noi resta sua.In più si sbatte e si spende come sempre pur non essendo un centravanti.

Gara da capitano.

Abate 6.5: nel primo tempo la sua Juve Stabia combina poco, così come l’Entella.Un po’ meglio nella ripresa ma è chiaro che la società è Lovisa devono completargli la squadra.

Manca fisicità in mediana e qualità in attacco (e il solo Vavassori non basta) così come una punta di ruolo.Ma parte con un punto in classifica e va bene così.

IL MORSO DELLA VESPA. Il debutto in Serie B delle Vespe finisce in parità: 1-1.

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Un pareggio che sa di promesse mantenute e nuove sfide.Allo stadio “Enrico Sannazzari” di Chiavari, Virtus Entella e Juve Stabia hanno dato il via al loro campionato di Serie BKT 2025-2026 con un pareggio per 1-1, in un match che ha offerto spunti interessanti e una buona dose di equilibrio.

La gara è iniziata sotto il segno dello studio reciproco, con entrambe le squadre che, complice anche il caldo, hanno preferito un approccio cauto.Il primo brivido è arrivato al 3′, con un tentativo di Franzoni per i padroni di casa su calcio d’angolo.

La Juve Stabia ha risposto al 20′ con un’azione ben costruita tra Reale e Leone, culminata con un colpo di testa di Piscopo che però non ha trovato lo specchio della porta.Prima della fine del primo tempo, da segnalare una grande parata di Confente su un colpo di testa ravvicinato di Marconi e un’occasione di Bellich che, su punizione di Mosti, ha cercato invano di replicare il gol d’esordio della scorsa stagione.


 

Botta e risposta nella ripresa

 

La svolta della partita è arrivata nella ripresa.

Mister Abate ha subito effettuato due cambi inserendo Cacciamani e Varnier, e la mossa ha pagato immediatamente.Dopo pochi secondi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è arrivato il vantaggio delle “vespe” con un perfetto cross di Mosti che ha trovato la girata vincente di Candellone.

Un gol che ha acceso la gara e ha provocato la reazione immediata dell’Entella.I padroni di casa hanno risposto con veemenza: Karic ha sfiorato il pareggio e poco dopo un tiro-cross di Cacciamani ha costretto Colombi a deviare in angolo con l’aiuto della traversa.

L’equilibrio è stato ristabilito al 15′ della ripresa.Su calcio di punizione, Ivan Marconi è riuscito a colpire di testa, mettendo la palla sotto la traversa e siglando il pareggio.

Il gol ha nuovamente placato gli animi, riportando la partita su un piano di stallo che si è protratto fino al fischio finale.Il pareggio finale accontenta entrambe le squadre, che hanno dimostrato di avere i mezzi per affrontare la stagione.

L’Entella ha mostrato solidità e reazione, mentre la Juve Stabia ha confermato il suo spirito combattivo e la capacità di sbloccare il risultato.Un punto ciascuno, che lancia il campionato con un segnale di equilibrio e una consapevolezza che la strada è ancora lunga per entrambe le formazioni.

Virtus Entella – Juve Stabia, Candellone firma la prima rete stagionale: Il punto è un’iniezione di fiducia

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Un gol da opportunista, una semirovesciata su palla inattiva per illudere le Vespe e sbloccare la prima, insidiosa, trasferta della stagione.Leonardo Candellone è stato il protagonista in casa Juve Stabia nel pareggio per 1-1 ottenuto sul campo della Virtus Entella.

L’attaccante ha rotto l’equilibrio in avvio di ripresa, prima che i padroni di casa trovassero la rete del definitivo pareggio.Nel post-partita, è stato proprio Candellone a presentarsi ai microfoni per analizzare una prestazione di carattere e sofferenza da parte della squadra di Castellammare di Stabia.

“Sapevamo di trovare un ambiente difficile,” ha esordito l’attaccante. “L’Entella arrivava dall’entusiasmo della vittoria dello scorso campionato e giocava la prima in casa. È una squadra che vince tante seconde palle, ma siamo stati bravi a soffrire e a sfruttare l’occasione sulla palla inattiva per fare gol.”

Il gol, arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ha messo in mostra la caparbietà del centravanti e della squadra, capace di colpire in un momento cruciale del match.

Nonostante il vantaggio non sia stato mantenuto fino al fischio finale, Candellone vede il bicchiere mezzo pieno: “È un buon punto che crea entusiasmo.Non è mai facile portare a casa un punto in B.”

L’analisi del numero 27 stabiese si è poi spostata sulla prestazione collettiva, evidenziando una partenza timida ma una reazione da squadra matura. “Siamo partiti un po’ contratti, col freno a mano tirato,” ha ammesso con onestà. “Ma siamo stati bravi a reagire e a reindirizzare una partita che pendeva verso la loro parte.”

Con il mercato ancora aperto, l’attaccante non teme l’arrivo di nuova concorrenza nel reparto avanzato, anzi, la accoglie come uno stimolo per il bene comune. “Quando gioco do sempre il massimo, se arriva concorrenza ben venga.

Più punti facciamo meglio è.Seguiamo il mister e cerchiamo di portare a casa il risultato in ogni partita.”

Infine, un pensiero sul gruppo e sul ruolo dei giocatori più esperti nell’amalgamare una rosa con tanti giovani che si affacciano alla difficile realtà del campionato cadetto e alla calorosa piazza di Castellammare. “Siamo una squadra dove tutti sono indispensabili, bisogna stare tutti sul pezzo, e anche chi è entrato oggi ha fatto bene,” ha sottolineato Candellone. “Noi veterani abbiamo il compito di aiutare i giovani del gruppo a capire cosa chiede la piazza.

Un grazie va ai nostri tifosi presenti oggi, il loro sostegno è fondamentale.”

Un punto per iniziare, un gol per dare fiducia e parole da leader per cementare il gruppo.La stagione della Juve Stabia riparte da Chiavari con la firma e la consapevolezza di Leonardo Candellone.

L’AZZURRO PENSIERO. Il Napoli riparte con il piede giusto: Sassuolo battuto 2-0.

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Il Napoli campione d’Italia inizia la stagione 2025/26 con una vittoria convincente.Gli azzurri hanno sconfitto il Sassuolo per 2-0 al Mapei Stadium di Reggio Emilia, mostrando subito una solida mentalità e un’ottima organizzazione di gioco.

Un esordio che sa di continuità, ma con un tocco di novità che promette scintille.A sbloccare il match ci ha pensato il solito Scott McTominay, che ha ripreso da dove aveva lasciato lo scorso campionato.

Un colpo di testa preciso su cross di Politano ha portato in vantaggio il Napoli, confermando ancora una volta la sua letale propensione al gol. “Era quello che desideravo anche nella preparazione, ovvero tornare con la stessa intensità della scorsa stagione,” ha dichiarato McTominay, visibilmente soddisfatto. “Siamo felici per la vittoria, ma adesso dobbiamo continuare a lavorare e restare umili e concentrati.”


 

L’equilibrio vincente e il primo gol di De Bruyne

 

La vera ciliegina sulla torta è arrivata nella ripresa, con il primo gol ufficiale di Kevin De Bruyne in maglia azzurra.Il campione belga ha messo a segno la rete del definitivo 2-0, un momento attesissimo dai tifosi e da lui stesso. “Sono molto contento per aver segnato, ma anche per l’importanza del gol,” ha commentato De Bruyne. “Ho capito che in Italia c’è un gioco diverso rispetto alla Premier e devo essere bravo io ad aiutare la squadra.” Le sue parole riflettono un’umiltà e una determinazione che promettono di farlo integrare al meglio nel nuovo contesto tattico.

L’allenatore Antonio Conte ha sottolineato l’importanza di questa vittoria, evidenziando la “mentalità giusta” con cui la squadra è scesa in campo.Conte ha poi affrontato la sfida tattica che l’arrivo di De Bruyne comporta. “Stiamo provando varie soluzioni per la formula giusta per far convivere Kevin con i tre centrocampisti che erano stati fondamentali per lo scudetto,” ha spiegato il tecnico. “Questo senza perdere mai l’equilibrio e la forza mostrata dalla squadra.” Un segnale chiaro che l’obiettivo è integrare al meglio le nuove stelle senza stravolgere il DNA vincente della squadra.


 

Un passo dopo l’altro

 

Nonostante l’ottima partenza, il tecnico azzurro mantiene alta la guardia. “Rispetto all’anno scorso non è cambiato niente e non deve cambiare niente sotto il profilo dell’attenzione e della dedizione,” ha ribadito Conte. “Stasera non era facile imporsi contro il Sassuolo che possiede calciatori molto tecnici in attacco e un bravissimo allenatore.” La strada è lunga, ma l’ambizione è chiara, come ha sottolineato il mister: “Abbiamo uno scudetto sulle maglie e per noi deve essere una grande motivazione.”

La vittoria di Reggio Emilia è un punto di partenza importante per il Napoli.

La squadra ha mostrato di aver mantenuto la fame di vittoria e la disciplina tattica che l’hanno portata al successo lo scorso anno, aggiungendo un talento di livello mondiale come De Bruyne.L’esordio è stato superato con successo, e ora l’obiettivo è confermarsi su ogni fronte.

Virtus Entella – Juve Stabia, Abate: Punto d’oro, la strada è quella giusta. Ora penso all’esordio in casa

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Un pareggio per iniziare, un punto per muovere la classifica e la consapevolezza di un campionato, quello di Serie BKT, lungo e difficile.La Juve Stabia di Ignazio Abate torna dalla trasferta ligure contro la Virtus Entella con un 1-1 che, al di là del risultato, offre importanti spunti di riflessione al tecnico delle Vespe.

Al termine della gara, Mister Abate si è presentato in sala stampa per analizzare la prestazione dei suoi uomini, sottolineando le difficoltà incontrate e gli aspetti positivi da cui ripartire. “Oggi abbiamo capito l’impatto con la categoria,” ha esordito il tecnico, riconoscendo il valore dell’avversario. “Abbiamo giocato contro una squadra giovane, neopromossa, e che non perde da un anno.Non sarà facile per nessuno venire a fare punti qui.”

Analizzando l’andamento del match, Abate ha evidenziato due fasi distinte. “I primi 20 minuti abbiamo retto l’assalto, abbiamo difeso con ordine in una partita sporca.” Un avvio di sofferenza, dunque, in cui la Juve Stabia ha saputo stringere i denti.

Diverso l’approccio nella ripresa: “Nel secondo tempo siamo partiti bene, aggressivi e alti, poi un’ingenuità su palla inattiva dove bisognava fare meglio ci è costata il pareggio.”

Nonostante il rammarico per il gol subito, Abate sceglie di guardare il bicchiere mezzo pieno: “Ci teniamo stretti il punto,” ha affermato con pragmatismo.Un plauso particolare è andato a chi è subentrato a gara in corso: “Sono contento dei cambi, sono entrati tutti bene e con l’atteggiamento giusto.”

Il tecnico ha poi toccato un tema centrale del suo progetto tecnico: la valorizzazione dei giovani. “Coi giovani bisogna aver pazienza, sappiamo che ci saranno alti e bassi nei prossimi mesi ma è una scelta nostra e saranno supportati da gente esperta e di categoria.” Un percorso che Abate conosce bene: “Ho iniziato la carriera allenando giovani quindi so benissimo come fare!

Sappiamo la strada giusta qual è e non ci spaventa.”

Tra gli aspetti più confortanti della serata, il tecnico si porta a casa la reazione della squadra. “Di positivo mi porto con me il come la squadra è rimasta in partita e il grande impatto nel secondo tempo.Possiamo essere ancora più incisivi, siamo all’inizio di un percorso e ho giovani con qualità importanti!”

Infine, lo sguardo è già proiettato al futuro, al debutto casalingo che vedrà le Vespe opposte ad un avversario di prim’ordine. “Sabato non vediamo l’ora di giocare davanti al nostro pubblico contro una grande squadra, venderemo cara la pelle.” Un appello che si unisce al ringraziamento per il sostegno incessante dei tifosi: “Grazie ai tifosi, giochiamo per loro, è una dimostrazione d’amore venire qui ad agosto in più di 300!

Non vedo l’ora di gustare il debutto in casa, insieme a loro ce la metteremo tutta!” Un messaggio chiaro: al “Menti” la Juve Stabia è pronta a dare battaglia, sospinta dall’affetto del suo popolo.

Napoli, buona la prima: 0-2 in casa del Sassuolo, ecco KDB!

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Bentornata Serie A, bentornato Napoli!Questo pomeriggio si son rivisti, per la prima volta dopo quasi 3 mesi d’assenza, i Campioni d’Italia in carica.

I ragazzi di Antonio Conte sono scesi in campo per la prima giornata di Serie A contro il Sassuolo.Esordio che lascia ben sperare: 0-2 targato Scott McTominay e Kevin de Bruyne al termine dei 90′ in una gara ben gestita, malgrado qualche avances interessante da parte dei campioni in carica del campionato di Serie B.

Di seguito riportata la cronaca della gara.

La cronaca di Sassuolo-Napoli

Il primo tempo ha subito visto il pallino del gioco in mano ai partenopei, capaci di amministrare la gara.

Filo tattico semplice: ampia costruzione del gioco, manovra diretta sempre a de Bruyne a Lobotka con Lorenzo Lucca dedicato a un generosissimo lavoro di lotta e sacrificio contro la retroguardia avversaria.Si vedono sin da subito primi accenni interessanti, come il tiro di KDB al primo giro di lancette oppure la conclusione larga di Rrahmani (proprio dopo un passaggio illuminante del belga).

Al 17′, dunque, arriva il momento propiziatorio: cross teso di Politano e incornata vincente di Scott McTominay, che inaugura la stagione come ci ha insegnato, segnando e facendo gioire tutta Napoli.Dopo la rete del vantaggio i ritmi calano e la priorità ricade sulla gestione delle energie, anche a causa del gran caldo.

Al 45+1′, però, c’è l’ultimo squillo della prima frazione, con una traversa colpita dal solito scozzese su conclusione da fuori.Nella seconda frazione il Sassuolo fa capolino, guidato dal suo leader Domenico Berardi: al 53′ va vicino allo specchio della porta di Meret, con una conclusione a incrociare che esce di poco.

Sul cambio di fronte, anche il Napoli va vicino al gol: un tiro deviato di Politano colpisce il palo, con Lucca che non si fa trovare pronto sulla respinta.Il gol è nell’aria e, infatti, al 57′ arriva lo 0-2 sugli sviluppi di punizione: de Bruyne scodella in area un pallone teso che non viene colpito da nessuno e beffa Turati, terminando sul fondo della rete.

E, come da copione, i ritmi calano di nuovo: poco ritmo, spazio ai vari Neres, Lang e al giovane Vergara e poco da aggiungere.

Unica nota da segnalare, l’espulsione di Ismael Koné al 79′ per doppia ammonizione, che rovina il suo ottimo esordio in Serie A.Prima gara ben amministrata dai ragazzi di Antonio Conte.

Tratti intensi alternati a momenti di fiato e di gestione della gara, sebbene il Sassuolo sia riuscito a dire la sua in sporadiche occasioni.Quel che conta, però, è il risultato: i Campioni d’Italia han trionfato e, si sa, chi ben comincia…

Virtus Entella – Juve Stabia: 1-1 (47′ Candellone, 60′ Marconi)

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Benvenuti alla diretta testuale di Virtus Entella – Juve Stabia, incontro valido per la prima giornata del campionato di Serie B.Fischio d’inizio previsto per le ore 19:00 di sabato 23 agosto 2025, nella cornice dello stadio Comunale di Chiavari.Si affrontano due formazioni che condividono il medesimo obiettivo stagionale: il mantenimento della categoria.A guidarle, due tra i tecnici più giovani e ambiziosi del panorama calcistico italiano, entrambi sotto i 40 anni e al loro esordio assoluto in Serie B.Preparati e con filosofie di gioco speculari, i due allenatori promettono di dare vita a una sfida tattica e avvincente.Ci sono tutti i presupposti per assistere a un incontro equilibrato e combattuto, dall’esito tutt’altro che scontato.

Tabellino

VIRTUS ENTELLA (3-4-2-1): Colombi; Parodi(C), Tiritiello, Marconi; Mezzoni, Karic, Nichetti, Di Mario (88′ Boccadamo); Guiu (75′ Fumagalli), Franzoni (72′ Dalla Vecchia); Russo (72′ Debenedetti)

A disposizione: Del Frate, Rinaldini, Palomba, Bariti, Castelli, Matteazzi, Bottaro, Portanova

Allenatore Andrea Chiappella

JUVE STABIA (3-4-2-1): Confente; Stabile (45′ Varnier), Bellich, Ruggero; Carissoni, Mosti, Leone, Reale (45′ Cacciamani); De Pieri (62′ Pierobon), Piscopo (86′ Burnete); Candellone (86′ Mannini)

A disposizione: Signorini, Boer, Buglio, Pierobon, Baldi, D’Amore

Allenatore Ignazio Abate

Direttore di gara

Sig Andrea CALZAVARA della sezione di Varese

Assistenti:

1° Assistente Sig Vito MASTRODONATO della sezione AIA di Molfetta

2° Assistente Sig Francesca DI MONTE della sezione AIA di Chieti

Quarto uomo Sig Daniele PERENZONI della sezione AIA di Rovereto

VAR

VAR Sig Marco SERRA della sezione AIA di Torino

AVAR  Sig Matteo GUALTIERI della sezione AIA di Asti

Marcatori: 47′ Candellone, 60′ Marconi

Angoli: 5 – 7

Ammoniti: 53′ Candellone, 67′ Leone, 88′ Nichetti, 94′ Mezzoni

Espulsi: Terreno in erba artificiale, temperatura e giornata nel complesso mite. 307 i tifosi provenienti da Castellammare di Stabia

Recupero: 2 min pt – 4 min st

Note: –

Spettatori totali: 2306 di cui 307 ospiti per un importo di € 25.815,22.

PRIMO TEMPO

Al 18′ i padroni di casa si rendono pericolosi con Nichetti che calcia a rete trovando la deviazione di Leone che per un soffio non si insacca nell’angolo alla destra di Confente

Al 29′ Mosti direttamente da calcio d’angolo impegna Colombi che respinge di pugno

Al 34′ Virtus Entella vicino al vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo prima Franzoni e poi Marconi provano a superare Confente, alla fine Ruggero riesce a spazzare l’area

Al 41′ risponde la Juve Stabia con una punizione di Mosti per la testa di Bellich che colpisce la palla ma non riesce a deviare bene la sfera che finisce tra le mani di Colombi

Il direttore di gara concede 2 minuti di recupero

Il primo tempo finisce in parità

SECONDO TEMPO

La Juve Stabia sostituisce Reale con Cacciami e Stabile con Varnier

Al 47′ Juve Stabia in vantaggio: Da una calcio d’angolo battuto da Mosti, in scivolata  Candellone la mette alle spalle di Colombi come una semi giravolta sul palo lungo

Al 52′ risponde l’Entella con Karic cha a giro non riesce ad inquadrare la porta.Sulla ripartenza Cacciamani riceve palla e se ne va in contropiede sulla fascia, entra in area e nonostante sia pressato riesce a calciare un tiro all’incrocio su cui è strepitoso a respingere.Al 53′ Ammonito Candellone per un fallo tattico a centrocampo: impedire la ripartenza dell’Entella

Al 60′ pareggio della Virtus Entella: Sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, lato sinistro, il pallone arriva a Marconi appostato sul secondo palo che salta indisturbato, con la difesa della Juve Stabia immobile, e di testa insacca alle spalle di Confente

Al 62′ La Juve Stabia sostituisce De Pieri con Pierobon

Al 67′ Ammonito Leone per un fallo tattico

Al 72′ La Virtus Entella sostituisce Russo con Debenedetti e Franzoni con Dalla Vecchia

Al 75′ La Virtus Entella sostituisce Guiu con Fumagalli

Al 84′ occasione sprecata per i padroni di casa con Fumagalli che se ne va sulla fascia, crossa in mezzo con Confente che respinge sui piedi di Tiritiello che a porta vuota non riesce a calciare

Al 86′ La Juve Stabia sostituisce Piscopo con Burnete e Candellone con Mannini

Al’ 88′ La Virtus Entella sostituisce Di Mario con Boccadamo.Ammonito Nichetti per un fallo in ripartenza della Juve Stabia su Cacciamani

Il direttore di gara concede 4 minuti di recupero

Al 94′ Ammonito Mezzoni per fallo su Pierobon

Il match finisce in parità con le due squadre che hanno provato a superarsi ma che erano anche appesantite dai carichi di lavoro precampionato.La gara si è sviluppata su due calci da fermo che hanno determinato le occasioni da rete realizzate.Per la Juve Stabia un buon esordio in esterna in casa di una diretta concorrente per la salvezza.Per il prossimo turno in casa le Vespe ospiteranno il Venezia.