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Juve Stabia, fine della telenovela: Il DS Matteo Lovisa è riuscito a chiudere la trattativa per Omar Correia

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Si è conclusa con il tanto atteso lieto fine una delle trattative più lunghe e complesse del calciomercato estivo della Juve Stabia.Omar Correia è ufficialmente un nuovo giocatore delle Vespe.

Il centrocampista francese classe 2000 arriva a titolo definitivo dalla Triestina e firmerà un contratto biennale che lo legherà al club gialloblù fino al 2027.La trattativa, iniziata nei primi giorni di luglio, si è trasformata in una vera e propria telenovela, tenendo con il fiato sospeso i tifosi stabiesi.

A tessere le fila dell’operazione è stato il Direttore Sportivo Matteo Lovisa, che con la sua proverbiale abilità di lavorare “sotto traccia” è riuscito a superare ostacoli che sembravano insormontabili.L’ostacolo principale, come annunciato già nelle scorse settimane, era rappresentato dalle esose richieste economiche dei procuratori del calciatore, che avevano inizialmente avanzato una richiesta di commissione pari a 500mila euro, bloccando di fatto il trasferimento.

La perseveranza del DS Lovisa e l’avvicinarsi della chiusura della sessione di mercato hanno però giocato un ruolo decisivo.Con il passare delle settimane, gli agenti di Correia hanno abbassato notevolmente le loro pretese, permettendo alla dirigenza stabiese di riallacciare i contatti e chiudere l’affare con una mossa fulminea nella giornata di ieri.

Per la Triestina si tratta di un’importante cessione in uscita, che saluta uno dei suoi protagonisti delle ultime stagioni.Nelle sue due annate con la maglia dei giuliani, Correia ha dimostrato tutta la sua qualità e quantità in mezzo al campo, collezionando ben 78 presenze, impreziosite da 3 gol e 7 assist.

Con l’arrivo di Omar Correia, il tecnico Ignazio Abate accoglie un rinforzo di grande spessore per la sua mediana, un giocatore dinamico e di prospettiva pronto al grande salto in Serie B.Si chiude così un capitolo di mercato estenuante, ma che regala alla Juve Stabia un tassello fondamentale per il presente e per il futuro.

Formula Uno, GP Olanda 2025: le pagelle di Carlo Ametrano

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Un GP in cui è successo di tutto.A vincere in Olanda è però sempre la McLaren che con Oscar Piastri chiude davanti a Max Verstappen e a uno straordinario Hadjar, terzo su Racing Bulls.

Ritirate invece le due Ferrari di Leclerc e Hamilton e l’altra McLaren di Norris.Oggi abbiamo ascoltato per la nostra rubrica “Un voto per la Formula Uno” lo scrittore stabiese Carlo Ametrano, autore del libro “Ayrton… per sempre nel cuore” e grande appassionato di Formula Uno.

Con lo scrittore è stato fatto il punto sul Gran Premio svolto ieri a Monaco.Pubblichiamo l’estratto dell’intervista telefonica

Ciao Carlo, prima di iniziare con il pagellone ti chiediamo una considerazione sulla gara.

“Prima cosa: Ferrari scandalosa, vergognosa.

Ma come si fa?Due macchine e non si va a punti, entrambe ritirate.

La sosta di tre settimane ha creato solo disastri.Malissimo.

Vince un Piastri solido.Se non fanno errori, è lui il favorito.

Terzo un super Hadjar, occhio a questo pilota”.

Primo posto per la McLaren di Piastri.Voto?

“Che gli vogliamo dire.

Una vittoria per il titolo.Voto 10 e lode”.

Seconda piazza per il padrone di casa, Verstappen.

Voto?

“Non poteva fare di più.Voto 9”.

Terzo posto per uno straordinario Hadajr!

Che ne pensi?

“Straordinario.Ne sentiremo parlare, fortissimo.

Ha scritto una pagina di storia.Voto 10 e lode”.

Quarta piazza per la Mercedes di Russell.

Voto?

“Sono comunque 12 punti portati a casa, a differenza di Ferrari.Voto 6.5”.

Quinto invece Albon!

Che ne pensi?

“Buona prestazione, non male.Voto 6.5”.

Sesta piazza per un’altra grandissima prestazione, quella di Bearman su Haas!

Come valuti la sua gara?

“Molto interessante.Ottima gara, voto 6.5”.

Che mi dici della prova e della settima posizione di Stroll?

“Voto 6.5”.

Segue il compagno Alonso, voto?

“Lui è come il vino: 44 anni e va sempre a punti.

Voto 6.5″.

Che voto dai al nono posto di Tsunoda?

“Si vede qualche piccola luce.Voto 6.5”.

Cosa mi dici invece della decima piazza Ocon.

“Buon punto per lui e per il team.

Voto 6″.

Carlo noi ti facciamo i complimenti e ti ringraziamo dando appuntamento con il pagellone con il GP d’Italia a Monza, in programma questa settimana.Per salutarci ci vuoi aggiornare sui tuoi appuntamenti?

“Sono stati mesi incredibili!

Come ultima esperienza sono stato a Roma al grandissimo evento all’Orgoglio Motoristico Romano, organizzato come sempre benissimo dal presidente Stefano Pandolfi.Sono stato anche a Imola, dove ho visto il GP!

Una bellissima esperienza e soprattutto un’altra bella pagina chiusa.Siamo reduci inoltre anche dal fantastico Senna Day!

Davvero grandioso, è stato un evento eccezionale alle Cantine Zuffa.Un grazie ai tanti che sono venuti, tra cui una tv brasiliana, e che hanno passato con noi questa splendida serata.

Per me è un sogno essere l’organizzatore di questo evento.Ci tenevo a ringraziare Odeon tv con Filippo Gherardi, Martina Renna e Federica Afflitto per avermi confermato per questa nuova stagione di F1.

Gli appuntamenti non finiscono qua: spazio a settembre al Minardi Day”.

Cammino dei sapori e delle tradizioni rurali: Chiusura a Vico Equense con il progetto Rural Food Revolution

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Mercoledì 3 settembre 2025, la Sala delle Colonne dell’Istituto SS.Trinità e Paradiso, Vico Equense ospiterà l’ultimo incontro del progetto “Rural Food Revolution”, promosso dal GAL Terra Protetta nell’ambito della Strategia di Sviluppo Locale (SSL) collegata al PSR Campania 2014/2022, dedicato alle eccellenze rurali e alle filiere agroalimentari del territorio.

L’appuntamento, previsto per le ore 18:00, sarà occasione di ulteriore confronto tra istituzioni, amministratori, imprenditori e studiosi, e inoltre, ad analizzare il lavoro svolto in questi mesi estivi nel corso dei numerosi incontri nell’ampio territorio coperto dal Gal Terra Protetta che va dalla provincia di Napoli a quella di Salerno abbracciando le due costiere Sorrentina ed Amalfitana e l’ampio territorio dei Monti Lattari.L’evento rappresenta un ulteriore passo nella strategia del GAL Terra Protetta, che attraverso il progetto Re-Food intende consolidare reti di collaborazione, valorizzare il patrimonio enogastronomico locale e promuovere l’identità rurale come leva di sviluppo sostenibile.

Un dialogo tra istituzioni e comunità locali

All’incontro prenderanno parte rappresentanti delle istituzioni e del mondo agricolo.

Sono previsti gli interventi di:

  • Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania
  • Giuseppe Aiello, Sindaco del Comune di Vico Equense
  • Giuseppe Falco, Responsabile P.O.PSR Campania 2014-2022 – Misura 19
  • Rosanna Lavorgna, Responsabile Regionale T.I. 19.3.1 PSR Campania 2014/2022

re food locandina completaIl contributo degli esperti e del settore produttivo

Il workshop offrirà spazio anche a voci tecniche e imprenditoriali, fondamentali per la crescita delle filiere rurali:

  • Raffaele Mondelli, Presidente GAL Cilento e Capofila Re-Food
  • Daniela Di Bartolomeo, Vice Presidente GAL Cilento
  • Anna Fermo, Responsabile amministrativo e finanziario GAL Terra Protetta
  • Gennaro Fiume, Coordinatore GAL Terra Protetta

Tra gli ospiti dell’appuntamento vicano anche l’imprenditore Benedetto Migliaccio, titolare de “La Vigna del Mille Anni” – Tenuta Migliaccio. Avvocato, sindaco di Vico Equense e discendente di un’antica famiglia ischitana, Migliaccio ha fatto della sua visione un’opera di recupero identitaria che travalica l’agricoltura.

Con passione e rigore ha riportato in vita la storica Vigna dei Mille Anni, un gioiello paesaggistico di Serrara Fontana, tra querce, corbezzoli e terrazze vitate affacciate sul mare.La tenuta, citata già in documenti del 1034 è oggi rinata grazie al lavoro di Migliaccio e dell’enologo Andrea D’Ambra: antichi vitigni recuperati, paesaggio rispettato, filari che tornano a raccontare la storia millenaria dell’isola.

Oltre al valore produttivo, la vigna è diventata luogo di cultura e solidarietà, con eventi come la Vendemmia Rotariana, simbolo di comunità e generosità.A consacrarne il prestigio è arrivato il primo premio distrettuale “Città e Paesaggi dell’UNESCO” della Campania, riconoscimento che celebra l’unione tra memoria, paesaggio e tradizione.

Come ricorda lo stesso Migliaccio, “il paesaggio non è espressione della geografia, ma della storia, del tempo.Un buon vino deve raccontare una storia, un libro aperto che racconta le esperienze e il lavoro dell’uomo”.

“Last but not least”, come dicono gli inglesi, il prof. Raffaele Palumbo, del Dipartimento di Scienze del Turismo Università della Campania Luigi Vanvitelli, sempre presente agli incontri del Gal Terra Protetta, che da esperto e appassionato della materia porterà il suo contributo per la riscoperta, il rilancio e la crescita del turismo delle radici.

Un viaggio alla scoperta della tradizione e della cultura in cui “i viaggiatori delle radici” potranno riappropriarsi culturalmente e consapevolmente della propria storia.Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Guida, Presidente GAL Terra Protetta, mentre a moderare il dibattito sarà il giornalista Gennaro Cirillo, direttore de il Gazzettino vesuviano.

Dalla Penisola ai Monti Lattari: un viaggio tra agrumi, vini, formaggi e prodotti tradizionali alla scoperta delle eccellenze locali

Il percorso del GAL Terra Protetta con il progetto Rural Food Revolution – Re-Food ha messo in luce, tappa dopo tappa, le eccellenze agroalimentari dei Monti Lattari e della Costiera.

A Piano di Sorrento e Sant’Agnello protagonisti sono stati gli agrumi, con il limone Ovale di Sorrento IGP e l’arancio Biondo.A Pimonte sono emersi i quattro PAT locali: Caciotta di capra, Pomodorino Cannellino, Castagna del Monte Faito e Ciliegia di Pimonte.

A Lettere il focus ha riguardato le filiere corte e i prodotti a km 0, tra cui pomodori San Marzano, Corbarino e Piennolo, ortaggi stagionali, olio e formaggi.A Tramonti è stata celebrata la pizza rurale, legata al pomodoro riccio e ai latticini locali.

A Massa Lubrense spazio a due simboli mediterranei: olio extravergine e limone Ovale di Sorrento.A Casola di Napoli l’attenzione si è concentrata sul vino da vitigni autoctoni come Piedirosso, Catalanesca e Aglianico.

A Scala protagonisti sono stati il Marrone di Scala, la Pera Pennata e l’arte casearia.Infine, a Corbara è stato celebrato il “re rosso” dei Monti Lattari: il Pomodorino Corbarino.

Nel corso dell’incontro conclusivo di Vico Equense saranno proposti i risultati raggiunti e i punti di sviluppo per un’azione territoriale futura e saranno proiettati diversi momenti degli incontri svolti e delle visite alle aziende coinvolte nel progetto.

La cornice progettuale: Rural Food Revolution, le azioni locali del GAL Terra Protetta e il partenariato di progetto e il contesto regionale

Il progetto Rural Food Revolution – Re-Food, promosso dal GAL Terra Protetta insieme ad altri 10 GAL campani, ha puntato alla valorizzazione dei sistemi alimentari tipici delle aree rurali, promuovendo il legame tra prodotto e territorio come leva di sviluppo sostenibile per le filiere agroalimentari ed enoturistiche.Gli obiettivi principali sono stati lo sviluppo delle filiere locali, la tutela della biodiversità, il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali e l’integrazione tra paesaggio, cultura e agricoltura.

Le azioni locali, parti integranti del progetto, messe in atto dal GAL Terra Protetta sono state mirate alla costruzione del brand territoriale attraverso storytelling e iniziative visive, integrazione della filiera agrumicola con il turismo, campagne di sensibilizzazione, sviluppo di una piattaforma digitale per mappare produzioni e operatori locali, e organizzazione di eventi promozionali come show cooking, workshop e laboratori esperienziali.Il progetto coinvolge un partenariato regionale coordinato dal GAL Cilento, con la partecipazione di 11 GAL campani, e mira a creare reti territoriali e interterritoriali, incentivare l’innovazione e la filiera corta, e favorire il dialogo tra produttori e operatori turistici, secondo un modello sostenibile e replicabile.

Un invito al gusto e alla scoperta

Al termine del workshop, i partecipanti potranno vivere un’esperienza autentica con una degustazione di prodotti tipici locali, in un’atmosfera conviviale che vuole unire sapori, racconti e visioni future del territorio. L’ingresso è libero e aperto a tutti, rivolto a produttori agricoli, operatori turistici, studenti, cittadini e appassionati del mondo rurale.

Saranno offerti prodotti tipici che tanto valorizzano la straordinaria biodiversità e la ricchezza agroalimentare che caratterizza l’area del Gal Terra Protetta, offerti da aziende del territorio.

Juve Stabia – Venezia (0-0): Le foto dei protagonisti e del pubblico presente al Menti

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Guarda le foto di Juve Stabia – Venezia realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così il pareggio all’esordio casalingo stagionale delle Vespe  con i lagunari allenati da Giovanni Stroppa allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

IL TABELLINO UFFICIALE

Juve Stabia (3-4-1-2): Confente; Ruggero, Varnier, Stabile (70′ Varnier); Carissoni (70′ Piscopo), Leone, Pierobon, Cacciamani (77′ Mannini); Mosti; Candellone, Burnete (77′ De Pieri)

A disposizione: Signorini, Boer, Reale, Buglio, Baldi, De Pieri, Mannini

Allenatore: Ignazio Abate

Venezia (3-5-2): Stankovic; Schingtienne, Korac, Franjic (85′ Sebastiao); Hainaut (85′ Petrelli), Busio, Duncan (76′ Lella), Doumbia, Bjarkason (76′ Venturi); Yeboah, Adorante (60′ Marin)

A disposizione: Plizzari, Grandi, Fila, Sebastiao, Compagnon, Sidibè, Munoz

Allenatore: Giovanni Stroppa

Direttore di gara: Signor Daniele Perenzoni della sezione AIA di Rovereto

Primo Assistente: Signor Filippo Bercigli della sezione AIA di Firenze

Secondo Assistente: Signor Gianluca Grasso della sezione AIA di Ariano Irpino

IV° ufficiale: Signor Andrea Colombo della sezione AIA di Como

VAR: Signor Antonio Giua della sezione AIA di Olbia

AVAR: Signor Marco Piccinini della sezione AIA di Forlì

Marcatori:

Angoli: 6 – 1

Ammoniti: 16′ Burnete 46′ Doumbia 75′ Cacciamani

Espulsi: 38′ Yeboah

Recupero: 2 min pt – 6 min st

Note: Terreno sintetico in buone condizione.Temperature mite con cielo coperto

Totale Spettatori: 3943 di cui 137 ospiti per un incasso di Euro 59.102,32
Abbonati 1836 per un rateo gara di 24.032,32

LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO

LE FOTO DEL PUBBLICO PRESENTE AL MENTI

Juve Stabia, un nuovo Re per le Vespe? Gabrielloni arriva per raccogliere l’eredità di Adorante

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Un colpo da novanta per l’attacco della Juve Stabia.Le Vespe, come avevamo annunciato e dopo una trattativa lampo, hanno messo a segno l’acquisto di Alessandro Gabrielloni che da ieri pomeriggio è ufficialmente un nuovo calciatore gialloblù.

L’attaccante che ha scritto la storia del Como, ha portato i lariani dalla Serie D alla Serie A.L’arrivo di Gabrielloni in prestito dal club lariano rappresenta un segnale forte da parte della società gialloblù e colma il vuoto lasciato dalla partenza di Andrea Adorante, ceduto al Venezia e vero e proprio trascinatore della squadra nella passata stagione.

L’eredità di Andrea Adorante, che ieri è stato salutato da tutti i suoi ex tifosi, è pesante ma il paragone è d’obbligo.Entrambi sono attaccanti che amano partecipare al gioco, non limitandosi a restare in area di rigore ma lottando su ogni pallone.

Adorante ha incantato i tifosi stabiesi con le sue giocate, i suoi gol decisivi e la sua dedizione.Ora la palla passa a Gabrielloni, che arriva a Castellammare con l’entusiasmo e la voglia di dimostrare il proprio valore anche in una nuova piazza.

La sua esperienza, maturata in una scalata storica con il Como, e il suo carisma saranno fondamentali per la squadra, che potrà contare su un vero leader per affrontare il campionato di Serie B.Con l’arrivo di Gabrielloni, la Juve Stabia non ha solo acquistato un attaccante di spessore, ma ha trovato il suo nuovo trascinatore, l’uomo che dovrà raccogliere il testimone lasciato da Adorante e guidare le Vespe verso i loro obiettivi.

Il destino, a volte, sa essere beffardo e affascinante.Tutti i tifosi si aspettavano che ieri, i due attaccanti si potessero ritroverare subito faccia a faccia, ma da avversari, in un incrocio che avrebbe promesso scintille.

Adorante, reduce da una stagione straordinaria con la maglia delle Vespe, è un giocatore che ha dato tutto per la causa gialloblù e che i tifosi ricorderanno sempre con affetto.Gabrielloni, “bandiera” del Como che gli ha tributato anche una statua, scalpita per presentarsi ufficialmente ai suoi nuovi sostenitori e lo farà sicuramente dopo la sosta contro la Reggiana.

Una cosa è certa: Gabrielloni e Adorante sono due centravanti diversi nelle caratteristiche ma sono accomunati dalla voglia di fare gol e di lottare per la propria squadra.L’epilogo lo vivremo solo a fine campionato e solo in quel momento potremo dire se anche Gabrielloni riuscirà ad entrare nel cuore dei tifosi gialloblù.

A Capodimonte il ritorno del Caravaggio perduto

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Fino al 2 novembre l’Ecce Homo di Caravaggio, dipinto a Napoli quattro secoli fa e riscoperto nel 2021 a Madrid, è l’ospite speciale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, in dialogo con il capolavoro la Flagellazione di Cristo. Entrambe le opere furono realizzate nei soggiorni napoletani del Merisi (1606/1607 e 1609) e sono ora esposte nella sala 62 in un confronto di grande suggestione che pone accanto la celebre pala d’altare della Chiesa di San Domenico (di proprietà del Fondo Edifici di Culto in consegna al museo dal 1972 per ragioni di tutela) e il dipinto perduto, appartenuto a un viceré di Napoli – Garcia Avellaneda y Haro – alla metà del Seicento.

La mostra “Capodimonte Doppio Caravaggio” è stata inaugurata oggi dal direttore Eike Schmidt alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’esposizione vuole essere anche un omaggio alle celebrazioni per i 2500 anni della città ed è un’iniziativa promossa in collaborazione con il Comune di Napoli.

La Flagellazione di Cristo, dopo il successo della grande mostra romana per il Giubileo (‘Caravaggio 2025’, 7 marzo – 20 luglio), è subito rientrata infatti al Museo e Real Bosco di Capodimonte, portando con sé un ospite d’eccezione: l’Ecce Homo spagnolo, dipinto che negli ultimi anni è stato al centro del dibattito scientifico e mediatico mondiale. Dopo l’attribuzione, il quadro era stato infatti subito esposto al Museo del Prado a Madrid, per volere del nuovo proprietario, e attualmente può lasciare la Spagna solo per eccezionali occasioni.

“Appena abbiamo saputo che l’Ecce Homo sarebbe arrivato in Italia – ha spiegato Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – ci siamo messi al lavoro per averlo a Napoli al termine della mostra del Giubileo per la quale ci era stata richiesta la Flagellazione. Le celebrazioni dei 2500 anni di Napoli sono stata un’ulteriore motivazione per la realizzazione di questa iniziativa. La nostra politica dei prestiti sarà sempre improntata al protagonismo di Capodimonte e all’esaltazione del suo patrimonio. In particolare, questo ospite speciale per il quale ringraziamo il Ministero della cultura spagnolo e il Museo del Prado, è anche un’occasione di confronto unica che illustra e documenta la fortuna napoletana del modello caravaggesco. Nella stessa sala i visitatori troveranno esposto infatti anche l’Ecce Homo di Battistello Caracciolo. ‘Doppio Caravaggio’ fa parte del ciclo ‘L’Ospite’ mostre piccole ma preziose che Capodimonte propone mentre completa i lavori di efficientamento energetico e quindi il rinnovamento degli spazi, in costante dialogo con i grandi musei italiani e internazionali”.

Negli ultimi mesi sono state ‘ospiti’ a Capodimonte importanti opere di Courbet, Carracci, Rubens, Baglione.

“L’inaugurazione della mostra ‘Capodimonte Doppio Caravaggio’ – ha dichiarato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – segna, per la città, il ritorno di un’opera di grande interesse, realizzata durante i soggiorni napoletani dell’artista: l’Ecce Homo. Dal Museo del Prado di Madrid al Museo e Real Bosco di Capodimonte, unica tappa italiana prima del ritorno in Spagna, l’esposizione si inserisce, a pieno titolo, nelle celebrazioni per i 2500 anni di Neapolis. In un anno così speciale e ricco di stimoli, l’offerta culturale di Napoli si arricchisce di nuove contaminazioni. La Flagellazione di Cristo, già custodita al Museo, in dialogo con l’Ecce Homo di Caravaggio: un viaggio unico nel tempo e nello spazio, all’insegna della riscoperta dell’arte caravaggesca e della sua influenza in ambiente napoletano, come testimonia il lavoro di Battistello Caracciolo. Non posso che rinnovare il supporto del Comune di Napoli al Museo di Capodimonte, uno dei siti di maggiore interesse in città e, negli anni, promotore di iniziative di grande spessore e qualità”.

“Lo spirito di Napoli2500 – ha sottolineato Laura Valente, direttrice artistica di Napoli2500 – è perfettamente presente nell’idea stessa di questa esposizione a Capodimonte Il racconto della pittura del ‘600 napoletano si arricchisce di un dialogo unico che ci svela sempre nuovi tasselli della sua storia. Come Fringe festival proporremo qui in autunno appuntamenti performativi dedicati a Caravaggio e al suo legame ideale con alcuni geni contemporanei. E nel quadro della collaborazione con il Museo e Real Bosco, frutto dell’adesione entusiasta del direttore Schmidt alle celebrazioni per il compleanno di Neapolis, annunceremo a breve una mostra di arte contemporanea internazionale, dal messaggio potente, per il cartellone di fine anno”.

Caso più unico che raro tra le attribuzioni di dipinti a Caravaggio dell’ultimo mezzo secolo, su questa tela di media grandezza il consenso della critica è stato pressoché unanime. L’Ecce Homo si trovava nel salotto di una casa privata, nel 2021 il quadro venne messo in vendita con una base d’asta di 1500 euro come opera di ‘scuola di Ribera’. La casa d’arte spagnola Ansorena pubblica allora un catalogo con l’opera e attraverso un tam-tam di segnalazioni attorno al dipinto in pochi giorni si riuniscono i principali esperti del pittore, inclusi mercanti d’arte e curatori di museo da tutto il mondo. Mentre il quadro consolidava sempre più la sua reputazione di originale perduto di Caravaggio, il governo spagnolo ne sanciva la non esportabilità, vincolandone, quindi, la permanenza sul suo territorio. Nell’estate del 2024 l’Ecce Homo, acquistato da un filantropo britannico, che vuole restare anonimo, residente in Spagna, è esposto in una sala dedicata del Museo del Prado di Madrid. Una storia appassionante narrata anche nel thriller documentaristico ‘Il Caravaggio perduto’ uscito quest’anno nelle sale italiane, recentemente trasmesso su Sky Arte.

Già Roberto Longhi, nei suoi studi fondativi sul pittore, aveva pubblicato un’immagine di una copia del quadro di Madrid, intravedendo, primo fra tutti, oltre le vernici ossidate e la banalizzazione di un mediocre copista tutta la forza di un’autentica idea caravaggesca ancora da rintracciare. Lo studio sulla storia del dipinto si deve, però, interamente a Maria Cristina Terzaghi che ne ha rintracciato il passaggio nell’Ottocento dall’Academia San Fernando di Madrid e che ha proposto di riconoscere lo stesso in un Ecce Homo di Caravaggio appartenuto a un viceré di Napoli – Garcia Avellaneda y Haro – alla metà del Seicento.

L’Ecce Homo – tra gli ultimi episodi della vita di Cristo precedente alla Crocifissione e successivo alla Flagellazione di Cristo – è un’iconografia che ebbe ampia diffusione, nell’intera penisola italiana, tra Quattrocento e Cinquecento. Nel quadro di Madrid, Caravaggio dispone le figure in profondità, suggerendo una loggia buia da cui si sporge Ponzio Pilato, il giudice che indica Cristo dolente alla folla, mentre un aguzzino con la bocca aperta lo spoglia (o forse lo ricopre dopo averlo spogliato) per mostrarne ulteriormente il corpo martoriato. Geniale e dal forte valore simbolico è la soluzione caravaggesca di rappresentare, sopra la fronte di Cristo, la sezione a mo’ di piccola fiamma di un ramo di rovi spiccato dal tronco principale, più chiara rispetto alla variazione di bruni della corona di spine.

Poiché, in tutta probabilità, fu realizzata a Napoli, è con i quadri dei due periodi napoletani che la tela madrilena può mettersi più facilmente in relazione ed è proprio a potenziare la suggestione che la pala di San Domenico maggiore del 1607 e il quadro da stanza di Madrid sono stati nuovamente messi in dialogo nella sala con i capolavori del Museo di Capodimonte. L’importanza del dipinto è attestata dalla ripresa di alcune pose nella pala della Stella del 1607-1608 di Battistello Caracciolo (1578-1635), tra i più fedeli seguaci di Caravaggio e che ebbe anche rapporti diretti con l’artista durante i suoi soggiorni napoletani. Su di una parete laterale, nella stessa sala, si è poi deciso di esporre proprio un’opera di Battistello proveniente dai depositi del museo: un altro Ecce Homo dal formato orizzontale. Capodimonte propone quindi una occasione di confronto unica che illustra e documenta anche la fortuna napoletana del modello caravaggesco. La prossimità stilistica con alcune opere finali del Merisi ha permesso di confermarne la realizzazione da parte di Battistello proprio negli anni in cui Caravaggio era a Napoli o in quelli compresi tra i suoi soggiorni.

Ed ecco che il ritrovamento dell’Ecce Homo di Madrid permette di dare nuovo significato alla suggestione dello studioso che in catalogo si chiedeva se all’opera di Battistello non potesse aver “sovrainteso” lo stesso Caravaggio. Rimane, tuttora, rischioso spingersi a dire di più, ma gli esperti e il grande pubblico potranno tornare a vedere con occhi nuovi opere della collezione permanente di Capodimonte, grazie a un prestito straordinario, anello intermedio di una catena che dalla Flagellazione di San Domenico maggiore muove verso l’Ecce Homo di Battistello e si spinge certamente oltre.

Fonte AdnKronos

Tragedia sul lavoro a Napoli, morti tre operai per crollo impalcatura

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Tre operai sono morti oggi per il crollo di un’impalcatura mobile a Napoli. Il grave incidente sul lavoro è avvenuto poco dopo le 9:30 di questa mattina in via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Vomero. Le tre vittime stavano eseguendo lavori di ristrutturazione del tetto di un palazzo di sei piani quando il cestello montacarichi dell’impalcatura mobile si sarebbe improvvisamente ribaltato, e i tre operai sono precipitati nel vuoto da un’altezza di circa 20 metri.

A constatare il decesso sono stati gli operatori del 118, giunti per primi sul luogo della tragedia. Sul posto, in via Domenico Fontana angolo via San Giacomo dei Capri al Vomero, sono intervenuti i Vigili del fuoco per la messa in sicurezza. Ora sono partite le verifiche del caso, anche quelle collegate ai dispositivi e alle misure di sicurezza. La Procura di Napoli guidata dal procuratore Nicola Gratteri ha intanto aperto un’inchiesta e disposto un sopralluogo immediato sul luogo del grave incidente. Sono stati svolti i rilievi della Polizia Scientifica e gli accertamenti dell’ispettorato sul lavoro, così come il sopralluogo del procuratore aggiunto Antonio Ricci e del sostituto Stella Castaldo, che coordinano le indagini per la Sezione Lavoro e colpe professionali della Procura di Napoli.

Chi erano i tre operai

Si chiamavano Ciro Pierro, 62 anni di Calvizzano, Luigi Romano, 67 anni di Arzano, e Vincenzo Del Grosso, 56 anni di Napoli, i tre operai vittime del grave incidente sul lavoro avvenuto al Vomero.

Le reazioni

“È un giorno di dolore”, scrive sui social il sindaco di Napoli e presidente Anci, Gaetano Manfredi. “Voglio esprimere profonda vicinanza mia, dell’Amministrazione comunale e di tutta Napoli alle famiglie colpite da questa ennesima strage silenziosa. Non possiamo – si legge ancora – e non dobbiamo rassegnarci. Al mondo dell’impresa, a tutte le istituzioni e alle organizzazioni sindacali ribadisco l’impegno concreto per fermare le morti sul lavoro. Servono più sicurezza, più controlli e più formazione. Siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario e doveroso”.

La m

inistra Marina Calderone, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Wedekind, si è detta “addolorata per quanto accaduto stamattina a Napoli”. “Sono in attesa di avere tutte le informazioni su questa tragedia: sulla sicurezza il nostro impegno resta totale. Il mio cordoglio va alle famiglie delle vittime”, ha aggiunto.

Il segretario generale della Fillea Cgil nazionale Antonio Di Franco, a seguito dell’ennesimo infortunio mortale, ha affermato: “Ancora morti ancora stragi e morti di lavoro. Più di mille e 500mila feriti all’anno e il Governo non fa nulla. Servono controlli, una Procura nazionale, il riordino delle funzioni ispettive ed una norma concreta che intervenga sulla qualificazione delle imprese in edilizia. È una vergogna senza limiti”. E la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David: “In attesa di capire come sia successo, una cosa è certa: gli interventi dichiarati urgenti dal Governo in materia di salute e sicurezza vengono continuamente rinviati, rimanendo annunci”. Per la dirigente sindacale “occorrono risorse per garantire i controlli nei luoghi di lavoro, fissi e mobili. Servono il riordino delle funzioni ispettive e norme per una vera qualificazione delle imprese, il rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei avoratori alla sicurezza, investimenti negli impianti e nelle misure di sicurezza”. “Se tutto viene subordinato a non disturbare le imprese e a tagliare la spesa pubblica, – scrive in una nota – continueremo a piangere il sacrificio di vite, per poi unirci al dolore dei familiari”.

Anche la deputata di Fratelli d’Italia Marta Schifone, capogruppo in commissione Lavoro, ha espresso a nome suo e “del gruppo di Fratelli d’Italia in commissione lavoro il mio più sincero cordoglio per la tragedia accaduta oggi a Napoli”. “Mi stringo alle famiglie degli operai deceduti mentre svolgevano il proprio lavoro. Ora è il momento del dolore e del silenzio – ha detto – poi saranno necessari gli opportuni chiarimenti per accertare quanto accaduto”

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Fonte AdnKronos

bilancio sale a 7 morti in Italia

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In Campania si registra il terzo decesso per il virus West Nile: si tratta di un uomo di 68 anni, originario di Trentola Ducenta (Caserta), deceduto all’ospedale di Aversa. Stamattina era stato reso noto il decesso di un uomo di 74 anni, di Pomigliano d’Arco, morto all’Ospedale del Mare di Napoli a causa delle conseguenze di un’infezione da West Nile. Ieri, invece, era deceduto un 80enne, residente a Maddaloni, (Caserta).

Terzo decesso da virus West Nile anche nel Lazio. Si tratta – a quanto apprende l’Adnkronos Salute – di un uomo di 86 anni che era ricoverato da un mese all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. L’anziano, già sofferente per diverse patologie, era in terapia intensiva ed era stato fra i primi ad essere contagiato.

Salgono a 7 i morti in Italia nel 2025

Con gli ultimi decessi segnalati in Campania e Lazio, salgono a 7 i morti da virus West Nile quest’anno in Italia: 1 in Piemonte, 3 nel Lazio e 3 in Campania. La prima vittima è stata registrata in Piemonte, dove un uomo è morto dopo aver contratto l’infezione nel mese di marzo, molto in anticipo rispetto alla tipica ‘stagione delle zanzare’ che trasmettono la malattia. Quindi la donna di 82 anni di Nerola (Roma), che si trovava in vacanza in provincia di Latina ed è deceduta il 20 luglio all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. E’ poi di ieri la notizia della terza vittima del virus West Nile, la seconda nel Lazio: un 77enne residente a Isola del Liri, nel Frusinate, che aveva recentemente soggiornato a Baia Domizia (Caserta) ed è morto all’Irccs Spallanzani di Roma. L’uomo, trapiantato di cuore, soffriva anche di insufficienza renale cronica. Ad aggiornare il bilancio, nelle ultime ore, le tre vittime in Campania e la terza vittima nel Lazio.

Rocca: “Possibile mia ordinanza, stanzieremo un milione per le disinfestazioni”

Contro il West Nile “adesso stanziamo 1 milione di euro per fare le disinfestazioni nei comuni ancora inadempienti: sicuramente a quel punto nessuno avrà più alibi. Nel report di ieri sulla cattura delle zanzare, solo una è risultata positiva e portatrice del virus, in provincia di Latina”, ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “Il West Nile – ha ricordato il governatore – non è il Covid, non c’è contagio da uomo a uomo. Ma dobbiamo accelerare, insieme agli enti locali, le procedure di disinfestazione”. Rocca ha riferito che nel pomeriggio si terrà una riunione sul tema: “Vediamo se adotterò o meno un’ordinanza. Stiamo valutando, anche giuridicamente, che formula adottare”.

De Luca: “No motivi di particolare allarme, ma massima attenzione”

“Non c’è preoccupazione, da un punto di vista statistico è una situazione meno preoccupante dell’anno scorso”, ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Anche i casi che registriamo qui riguardano persone anziane che avevano altre patologie. Dunque non credo che ci sia motivo per avere particolare allarme. In ogni caso ovviamente bisogna tenere gli occhi aperti, il Monaldi è pienamente mobilitato, abbiamo i nostri epidemiologi che seguono quotidianamente l’evoluzione anche di questo problema. Ad oggi, ripeto, ferma restando la necessità di avere il massimo di attenzione, non abbiamo una situazione di allarme”, ha ribadito De Luca.

Medici: “Non c’è allarme ma cittadini preoccupati”

Per i focolai di West Nile “in concreto non c’è nessun allarme. I casi sono limitati. Ma la preoccupazione delle persone c’è, si chiedono cosa stia succedendo, si allarmano per le notizie. Noi medici dobbiamo ascoltare e informare. Purtroppo dobbiamo imparare a convivere con le virosi e a utilizzare ogni strumento per limitarne la diffusione”. Così all’Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.

“Per questi virus non ci sono terapie – ha sottolineato – Quindi il nostro impegno è tutto proteso sulla prevenzione: l’uso dei disinfestanti da utilizzare in maniera adeguata, la bonifica delle aree infestate, soprattutto quelle in cui ristagna molta acqua, e poi, a livello individuale, coprirsi adeguatamente, usare dei repellenti. Anche in questi casi, i medici devono fare prevenzione informando i propri pazienti”.

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Fonte AdnKronos

Napoli e le ‘zone rosse’, arriva la bocciatura del Tar

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‘Zone rosse’ a Napoli bocciate dal Tar. Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha accolto il ricorso delle associazioni. È stata annullata dunque l’ordinanza con la quale la prefettura di Napoli aveva prorogato i divieti nelle zone a rischio della città. Lo hanno comunicato i legali che avevano promosso il ricorso contro la misura ispirata da una direttiva del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

“La sentenza – si legge nella nota – dichiara apertamente che non vi era alcuna emergenza eccezionale, né alcuna motivazione nuova, idonea a giustificare l’uso reiterato di poteri prefettizi straordinari. Un richiamo forte e definitivo alla legalità costituzionale, contro ogni tentativo di trasformare l’eccezione in prassi”.

Il Tar ha giudicato l’esercizio del potere prefettizio privo dei necessari presupposti, illegittimo e lesivo dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale, bocciando il provvedimento a firma del prefetto di Napoli, Michele di Bari.

Fonte AdnKronos

Terremoto oggi tra province Avellino e Benevento

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I comuni più vicini all’epicentro della scossa sono Bonito, Melito Irpino, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Fontanarosa nell’avellinese e Apice nel beneventano

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata nella notte tra martedì e mercoledì dall’Ingv tra le province di Avellino e Benevento. I comuni più vicini all’epicentro della scossa, delle ore 2.54, sono stati: Bonito, Melito Irpino, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Fontanarosa nell’avellinese e Apice nel beneventano.

Nessuna attività di verifica tecnica su edifici è stata effettuata dai Vigili del fuoco in seguito alla scossa nell’avellinese. Come si apprende dai Vigili del fuoco, avvertita dalla popolazione anche nella provincia di Benevento, alle sale operative sono arrivate solo richieste di informazioni, nessuna segnalazione di danni.

Fonte AdnKronos

West Nile, altre 2 vittime in Campania. Dodici nuovi casi nel Lazio

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Altri due morti per West Nile oggi, mercoledì 30 luglio, in Campania. Un 73enne, originario di Maddaloni nel Casertano e con patologie pregresse, è la quarta vittima del virus nella Regione e la terza nel Casertano. L’uomo è deceduto, dopo il ricovero in rianimazione all’Ospedale Sant’Anna e San al Sebastiano di Caserta.

Un 76enne in dialisi è morto a Caserta. Originario della provincia di Salerno, era in una residenza a Grazzanise. Si tratta del quinto decesso in Campania e del nono in Italia.

Sono dodici, invece, i nuovi casi nel Lazio, tutti in provincia di Latina, che portano a 58 il totale delle infezioni registrate in regione da inizio anno. A certificarlo le analisi effettuate dal Laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ Irccs di Roma. Dei 12 nuovi pazienti – distribuiti fra Latina, Cisterna di Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia e Santi Cosma e Damiano – 11 hanno sintomi con febbre e sono monitorati a domicilio, mentre un’altra ha riscontrato la sindrome neurologica, riporta una nota.

Con questi ultimi accertamenti, si legge nella nota, nel 2025 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile virus nel Lazio salgono a 58. Nel dettaglio: 54 casi monitorati dalla Asl di Latina; 2 casi monitorati dalla Asl Roma 6; 1 caso monitorato dalla Asl di Frosinone; 1 caso registrato fuori regione, con probabile esposizione nella provincia di Caserta. Dei 58 infettati: 16 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari; 6 persone sono state dimesse; 30 pazienti sono in cura presso il proprio domicilio; 3 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva; 3 i decessi.

Dal Lazio alla Sardegna nell’Oristanese, dove un 72enne con patologie pregresse è ricoverato in condizioni critiche. E’ il primo contagio umano accertato nella Regione. A giugno nell’Oristanese c’erano state due cornacchie contagiate: una ad Arborea e un’altra a Oristano. All’inizio di luglio il virus era stato trovato in un gruppo di zanzare e ora c’è il primo contagio nell’uomo.

Due donne contagiate, invece, in Lombardia. “Si tratta di una 38enne a Milano e una 66enne a Pavia, ma soltanto per quest’ultima è stato ritenuto opportuno procedere al ricovero, in condizioni non gravi” riferisce la Regione in una nota.

“La situazione è assolutamente sotto controllo” rassicura il direttore generale Welfare della Regione, Mario Melazzini. L’infezione è “una malattia praticamente endemica”, ricorda Melazzini, “che ormai dal decennio scorso si manifesta anche nella nostra Regione”. “Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli”, sottolinea il Dg Welfare.

Salgono a 9 i morti in Italia nel 2025

Con l’ultimo decesso, segnalato in Campania, salgono a 9 i morti da virus West Nile quest’anno in Italia: uno in Piemonte, tre nel Lazio e cinque in Campania. La prima vittima è stata registrata in Piemonte, dove un uomo è morto dopo aver contratto l’infezione nel mese di marzo, molto in anticipo rispetto alla tipica ‘stagione delle zanzare’ che trasmettono la malattia. Quindi la donna di 82 anni di Nerola (Roma), che si trovava in vacanza in provincia di Latina ed è deceduta il 20 luglio all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. Nel Lazio un 77enne residente a Isola del Liri, nel Frusinate, è morto allo Spallanzani di Roma, dopo il soggiorno a Baia Domizia nel Casertano. L’uomo, trapiantato di cuore, soffriva anche di insufficienza renale cronica.

Ordine medici Napoli: “Manca la prevenzione”

“Se si fosse puntato di più anche sul potenziamento dei dipartimenti di prevenzione, garantendo maggiori risorse e personale, oggi non ci troveremmo nella condizione di dover correre a fare bonifiche per ridurre i rischi connessi al virus West Nile” afferma il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli e provincia, Bruno Zuccarelli. “Fortunatamente il West Nile non ha nulla a che vedere con i rischi del recente passato e con la possibilità di una pandemia. Ma siamo comunque al cospetto di un campanello d’allarme per un’attività di prevenzione che resta in larga parte dimenticata. Quello che stiamo vivendo deve essere considerato un monito a non trascurare i rischi, affinché in tutte le declinazioni possibili quel ‘mai più’ post-Covid non resti lettera morta, come purtroppo sembra ormai evidente che sia accaduto”, ha aggiunto Zuccarelli, che lancia un appello alla politica a potenziare i servizi incaricati di vigilare e prevenire, al quale si aggiunge anche un invito alla calma.

“Sento parlare di bollettini e di decessi come se si trattasse di un macabro déjà-vu. È utile che tutti, a partire da chi ha il compito di fare informazione, comprendano che i casi che si stanno registrando non delineano un allarme. Di certo il West Nile non potrà mai avere conseguenze drammatiche come quelle del Covid. Non esiste alcun nesso tra i due virus”, spiega Zuccarelli, sostenendo con forza quanto richiesto dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari. “Le bonifiche sono essenziali per garantire ambienti salubri e ridurre il rischio per le persone più fragili. La fragilità di alcuni non può essere dimenticata, anzi: è a questi pazienti che dobbiamo guardare con tutta la cautela e le precauzioni del caso. Parliamo di persone che combattono ogni giorno una battaglia contro la malattia e che possono realmente rischiare grosso per una banale puntura di zanzara. È principalmente a loro che dobbiamo garantire un ambiente salubre e sicuro”.

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Fonte AdnKronos

Terremoto Campi Flegrei, oggi nuove scosse

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Nuove scosse di terremoto ai Campi Flegrei. La Sala operativa Ingv di Napoli ha rilevato una scossa di magnitudo 2.7 alle 16:38 ora italiana a una profondità di 1 km. In precedenza sono state rilevate altre due scosse, entrambe di magnitudo 3.3: una alle 16.10 e una alle 16.36.

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Fonte AdnKronos

Juve Stabia – Venezia (0-0): Il podio e il contropodio giallo blu

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La Juve Stabia si infrange su Filip Stankovic, portiere del Venezia, che salva la sua squadra in più occasioni, “condannando” gli stabiesi ad un pari che lascia un po’ di amaro in bocca.Questo il podio gialloblu della gara tra Juve Stabia e Venezia.

PODIO

Medaglia d’oro: a Cristian Pierobon, tornato instancabile motore della Juve Stabia.Abate alla vigilia aveva annunciato il miglioramento delle condizioni del centrocampista stabiese, che si fa osservare nuovamente nella sua forma migliore.Resistenza e forza da suv e velocità da fuoriserie per il 10 delle Vespe, che asfissia con il suo dinamismo la manovra del Venezia.

Manifesto della sua prova, i gesti con cui arringa il pubblico durante la revisione var che porta al rosso per Yeboah.

Medaglia d’argento: a Marco Varnier, autorevolmente impeccabile per tutti i novanta minuti.Quando il fisico c’è non ce n’è per nessuno, nemmeno per un vecchio amico come Adorante.Varnier, infatti, annulla il buon Andrea, che tocca pochissimi palloni sotto la marcatura rigidissima del difensore gialloblu numero 13.Da apprezzare anche le uscite palla al piede ed a testa alta di Varnier, bravo in più occasioni a trasformare azioni del Venezia in rapide ripartenze stabiesi.

Medaglia di bronzo: a Giuseppe Leone, regista, sceneggiatore e attore protagonista della manovra della Juve Stabia.

Tra i principali meriti di Abate c’è senza dubbio la rivitalizzazione del 55, inspiegabilmente “fatto fuori” nel momento chiave della scorsa stagione e, per questo, al centro di tante voci di mercato sul finire del campionato.Con il nuovo allenatore, Leone è tornato ad essere il meraviglioso pensatore che smista palloni e indicazioni per i compagni; nei movimenti palla al piede è elegante come lo è sul palco il più aggraziato dei ballerini.Menzione anche per il giovanissimo Alessio Cacciamani, che spacca la gara, anche partendo dal primo minuto.

CONTROPODIO

Non ci sono elementi in casa Juve Stabia cui imputare “colpe” o mancanze.Unico appunto, forse, la poca propensione alla conclusione dalla distanza; soluzione che, a volte, potrebbe sparigliare le carte quando il portiere avversario è in serata magica.

Juve Stabia – Venezia, L’abbraccio infinito: La notte in cui Adorante ha vinto la sua partita più importante

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Novanta minuti di battaglia, un risultato a reti bianche e un cartellino rosso non sono bastati a spegnere l’emozione di un incontro atteso e desiderato.Il ritorno di Andrea Adorante al “Romeo Menti” da avversario, con la maglia del Venezia, non è stata una semplice partita, ma un vero e proprio atto d’amore tra un figlio e la sua gente.

Una notte che, tra applausi scroscianti, cori dal passato e un saluto carico di gratitudine, ha dimostrato ancora una volta che certi legami nel calcio superano ogni barriera di tempo e maglia.Sabato 30 agosto 2025, la sfida tra Juve Stabia e Venezia era cerchiata in rosso sul calendario di molti tifosi.

L’attesa non era solo per il ritorno delle “Vespe” tra le mura amiche, ma per l’incrocio con il bomber che, solo pochi mesi prima, era l’idolo indiscusso della piazza.E Castellammare non ha dimenticato.

L’ingresso in campo dell’attaccante del Venezia è stato salutato da un boato che ha rotto il silenzio della serata, un’accoglienza calorosa che ha scaldato il cuore di Adorante e fatto subito capire che la sua storia d’amore con questa città era tutt’altro che finita.Sul rettangolo verde, però, la favola ha lasciato spazio a una partita tesa e complessa.

La manovra del Venezia ha subito un colpo durissimo con l’espulsione di Yeboah, che ha costretto gli ospiti a giocare in inferiorità numerica per gran parte del match.Per Adorante, la gara si è trasformata in un sacrificio solitario.

Isolato, ha lottato con generosità contro la solida e ben organizzata difesa delle “Vespe”, correndo a vuoto e cercando spazi che non si sono mai aperti.La sua partita è durata poco più di un’ora, prima di essere sostituito al 61′.

Ma è stato in quel momento che il campo ha smesso di essere il centro della scena.Mentre si dirigeva verso la panchina, l’intero stadio “Romeo Menti” si è alzato in piedi per tributargli una scrosciante e sentita standing ovation.

Un applauso che ha cancellato la fatica e la frustrazione per una prestazione difficile, trasformando la sua uscita dal campo in uno dei momenti più toccanti della serata.Il vero spettacolo, tuttavia, doveva ancora arrivare a fine partita.

Come spinto da una forza invisibile, Adorante si è diretto verso la Curva Sud, il cuore pulsante del tifo stabiese.Non è stato un semplice cenno di saluto, ma un pellegrinaggio laico.

L’attaccante ha percorso il tratto di campo sotto gli spalti, con lo sguardo fisso verso i suoi ex tifosi.E loro, in cambio, hanno risposto con il coro che lo aveva consacrato: “Ho visto Adorante!”.

Un tributo spontaneo, un boato che ha fatto tremare ancora una volta il “Menti”, a testimonianza di un affetto mai sopito.L’emozione ha preso il sopravvento.

Con un gesto che ha catturato il cuore di tutti i presenti, Andrea Adorante si è avvicinato ai cancelli che dividono il campo dagli spalti.Aggrappandosi con le mani, si è sporto verso quella gente che tanto lo aveva amato, alzando le braccia in un sorriso carico di gratitudine per restituire tutto l’affetto ricevuto.

Un’immagine potente, simbolica, che ha sigillato per sempre il suo legame indissolubile con la città di Castellammare.Quel giro di campo, l’abbraccio con compagni e avversari, e quel gesto finale hanno reso la notte indimenticabile.

Adorante, pur non avendo segnato, ha vinto la sua partita più importante.Ha dimostrato di essere un uomo capace di riconoscenza, che non dimentica il suo passato.

E la sua gente, dal canto suo, ha confermato di saper apprezzare non solo il talento, ma anche e soprattutto il cuore.Una notte che è andata oltre il calcio, a dimostrazione di come lo sport, vissuto con passione e rispetto, possa regalare emozioni uniche e irripetibili.

L’AZZURRO PENSIERO: Il Napoli non molla mai: Anguissa al fotofinish regala la vittoria sul Cagliari

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Una partita di pazienza, determinazione e, alla fine, esultanza pura.Il Napoli ha iniziato il suo campionato al Maradona con una vittoria al cardiopalma, battendo il Cagliari 1-0 grazie a un gol di Frank Anguissa arrivato in pieno recupero.

Dopo un assedio durato 90 minuti, la squadra di Antonio Conte ha dimostrato che la tenacia è la sua virtù più grande.Per buona parte del match, il Cagliari si è chiuso in un “fortino” difensivo, resistendo alle costanti offensive azzurre e rendendo la serata del Maradona un test di nervi per i padroni di casa.

La squadra di Conte ha tenuto costantemente il pallino del gioco, ma la difesa sarda è stata impeccabile, lasciando pochi spazi.L’allenatore partenopeo ha ammesso la difficoltà a fine gara: “Sembrava una partita stregata.

Quando Anguissa l’ha messa dentro ho urlato: finalmente.”


 

La virtù della pazienza e la mentalità vincente

 

La perseveranza del Napoli è stata premiata proprio all’ultimo respiro.Su un cross preciso dalla sinistra di Buongiorno, il pallone è arrivato ad Anguissa che, con un destro chirurgico, ha insaccato il gol che ha fatto esplodere di gioia il Maradona.

Lo stesso centrocampista camerunense ha sottolineato l’importanza della pazienza: “Siamo stati bravi a gestire la partita…Una vittoria importantissima soprattutto per i tifosi che ci hanno spinto sempre.”

L’analisi di Conte a fine gara ha evidenziato proprio la mentalità dimostrata dalla sua squadra. “I ragazzi sono stati bravi ad avere pazienza e a perseverare nella fase offensiva mantenendo equilibrio,” ha dichiarato il tecnico.

Conte ha lodato la “ferocia” e l’atteggiamento da “squadra vera”, sottolineando la capacità di non perdere la testa e di attendere il momento giusto per attaccare.L’allenatore ha anche espresso la sua soddisfazione per il contributo di un giovane del vivaio, Ambrosino, a dimostrazione dell’importanza del gruppo.

Anche il portiere Alex Meret ha commentato il successo, definendolo un “segnale forte per il nostro campionato.” Ha aggiunto che il Napoli ha mostrato “l’atteggiamento di una grande squadra, con mentalità giusta e massima attenzione.” La vittoria sul Cagliari, dunque, non è solo un risultato, ma una dimostrazione di carattere e maturità che lancia un messaggio chiaro a tutto il campionato.

IL MORSO DELLA VESPA. Col Venezia finisce 0-0. Stankovic eroe per i lagunari

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La Juve Stabia non va oltre lo 0-0 contro il Venezia, in una partita che ha visto le vespe padroni del campo per quasi un’ora in superiorità numerica.Le ottime parate del portiere lagunare Filip Stankovic hanno spento le speranze dei gialloblù di portare a casa la prima vittoria stagionale.

Per la squadra di Ignazio Abate si tratta del secondo pareggio consecutivo dopo l’1-1 contro la Virtus Entella.L’episodio chiave del match è arrivato poco prima della fine del primo tempo, quando il Venezia è rimasto in dieci per l’espulsione dopo revisione al Var di Yeboah.

Nonostante l’uomo in più, la Juve Stabia non è riuscita a sfondare il “fortino” costruito da mister Giovanni Stroppa.Il Venezia, dal canto suo, ha giocato una partita difensiva molto ordinata, chiudendo ogni spazio e affidandosi alle contromosse del suo estremo difensore.


 

Un punto guadagnato, due punti persi

 

La superiorità numerica ha dato il via a un assedio della porta veneta, ma Stankovic ha risposto presente su ogni tentativo.

Il portiere ha compiuto almeno tre parate decisive che hanno negato il gol a Carissoni, Burnete e Piscopo, frustrando i tentativi dei padroni di casa.Nonostante l’impegno, la manovra offensiva della Juve Stabia, pur creando occasioni, è mancata di concretezza sotto porta.

Per il Venezia, questo è un punto preziosissimo.Arrivato dopo la vittoria nella prima giornata, il pareggio consolida la partenza positiva della squadra di Stroppa, che ha dimostrato di sapersi sacrificare e difendere con compattezza anche in condizioni di svantaggio numerico.

Per la Juve Stabia, invece, resta l’amaro in bocca per l’occasione sprecata.Dopo il pareggio all’esordio, anche la prima gara casalinga si chiude con un punto che, data la superiorità numerica, ha il sapore di un’occasione persa.

Gli uomini di Abate dovranno lavorare sulla finalizzazione per trasformare il buon gioco in risultati.

Napoli, Conte: “Orgoglioso dei ragazzi, fatta una grande partita”

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Il Napoli batte il Cagliari al 95′ grazie al gol di Anguissa e conquista la seconda vittoria su due in campionato.A Dazn, nel post partita, ha parlato l’allenatore azzurro Antonio Conte: “Quando ha segnato Anguissa ho subito pensato: ‘Finalmente!’.

La partita penso l’abbiate vista tutti: sono quei match che rischi anche di perdere perché ti fai perdere dall’aspetto emotivo e poi perdi la testa.Io ho detto ai ragazzi che, vista la prestazione, sarei stato felice anche di uno 0-0.

Stiamo crescendo a livello di mentalità e ci abbiamo creduto fino alla fine perché sentivamo che il risultato era ingiusto”.

“Lucca deve accelerare, bene Lang”

Su Lucca: “Lui è stato preso per crescere alle spalle di Lukaku.Ora che Romelu si è fatto male deve accelerare e capire come entrare nei meccanismi della squadra”.

Poi, sui nuovi: “Lang è entrato molto bene, mi è piaciuto molto.Ambrosino e Vergara saranno parte della rosa perché siamo un po’ corti a livello di vivaio.

Arriveranno altri giocatori: il nostro obiettivo è quello di completare la rosa per affrontare al meglio tutte le competizioni”.

Juve Stabia – Venezia (0-0): Le pagelle dei gialloblù

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Al termine di una partita intensa e a lungo dominata, la Juve Stabia raccoglie un punto che sta stretto contro un Venezia cinico e salvato solo da una prestazione monumentale del suo portiere.Le Vespe di mister Abate, superiori anche in parità numerica, non riescono a sfondare il muro eretto da Stankovic, vero protagonista di giornata.Un pareggio che lascia l’amaro in bocca per le occasioni create, ma che conferma la grande solidità di una squadra che ha saputo mettere sotto una delle corazzate del campionato.Ecco le pagelle dei gialloblù:

Confente 6: Una serata da spettatore non pagante.

L’unico brivido arriva sull’intervento che porta al cartellino rosso per Yeboah, un’azione poi annullata, dove si fa comunque trovare attento.Per il resto, ordinaria amministrazione.

Ruggero 6.5: Padrone della sua corsia.Non va mai in affanno, partecipa costantemente alla manovra e si propone con continuità anche in fase offensiva, dimostrando grande personalità.

Varnier 6.5: Un gigante al centro della difesa.Annulla completamente Adorante, leggendo ogni situazione con anticipo e mestiere, facilitato anche dall’inferiorità numerica avversaria.

Si impone come il vero regista arretrato delle Vespe, impostando l’azione con precisione.

Stabile 6: Partita sufficiente, macchiata da qualche disattenzione quando perde di vista Doimbia.Nel complesso, però, tiene botta con grinta e determinazione. (Dal 70′ Bellich 6: Il suo ingresso porta maggiore spinta e vivacità alla manovra offensiva rispetto al compagno).

Carissoni 6: Nel primo tempo si dedica a un attento lavoro di marcatura, pur peccando di precisione in qualche cross.Nella ripresa alza il baricentro e solo un intervento prodigioso di un grande Stankovic gli nega la gioia del gol. (Dal 70′ Piscopo 6.5: La panchina gli ha fatto bene.Entra con una carica travolgente, serve un assist perfetto a Burnete e impegna severamente Stankovic in due occasioni.

Impatto devastante).

Pierobon 7: Bentornato gladiatore.Corre e ringhia su ogni pallone per novanta minuti, recuperando una quantità industriale di palloni.La sua dinamicità e la sua foga agonistica sono semplicemente imprescindibili per l’equilibrio di questa squadra.

Leone 6.5: Il faro del centrocampo.Con la calma dei grandi giocatori, gestisce il gioco con una regia pulita, senza commettere il minimo errore.

Una sua giocata alla “Tomba” nel primo tempo fa esplodere il Menti.Qualità al potere.

Cacciamani 6.5: Il suo talento è cristallino.Le migliori azioni della prima frazione di gioco nascono dalle sue intuizioni e dai suoi piedi educati.Sfiora anche il gol con una velenosa conclusione dalla distanza. (Dal 80′ Mannini 6: Entra bene in partita, cercando di creare superiorità e di mettere palloni insidiosi in area.

Il suo continuo rientrare sul destro suggerisce che potrebbe essere ancora più letale se impiegato nel suo ruolo naturale).

Mosti 6: Un primo tempo di grande vivacità e aggressività.Nella ripresa, però, si spegne e scompare progressivamente dal gioco proprio quando la sua qualità sarebbe stata fondamentale per scardinare la difesa veneta.

Candellone 6: Come sempre, il suo contributo in termini di sacrificio e lavoro sporco è encomiabile.Si sbatte su tutto il fronte offensivo, ma ha poche opportunità concrete per lasciare il segno.

Burnete 6: Lavora egregiamente per la squadra, giocando di sponda e aprendo spazi.Ha sulla testa l’occasione più grande della partita, con un movimento da attaccante di razza, ma la sua incornata si stampa contro il muro invalicabile chiamato Stankovic. (Dal 80′ De Pieri s.v.).

All.

Abate 6.5: La sua Juve Stabia è una squadra con un’anima e un’identità precisa.Anche in 11 contro 11, le sue Vespe hanno giocato meglio di una corazzata come il Venezia.

Solo la giornata di grazia del portiere avversario, in formato Serie A, gli nega i tre punti che la sua squadra avrebbe ampiamente meritato per gioco e occasioni create.

Juve Stabia, Varnier analizza la sfida col Venezia: “Due punti persi, ma siamo un gruppo forte”

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Al termine di un’intensa sfida terminata in parità contro il Venezia, il difensore della Juve Stabia, Marco Varnier, si è presentato in sala stampa per analizzare la prestazione della squadra e il suo momento personale.Dalle sue parole emerge la consapevolezza di un gruppo solido e l’amarezza per un’occasione sfumata ma anche una grande fiducia per il futuro.

Uno degli aspetti più curiosi della serata è stato ritrovarsi di fronte un ex compagno, Andrea Adorante. “Vedere Andrea come avversario è stato strano”, ha ammesso Varnier. “In settimana ci siamo preparati bene, conoscendo quanto sia forte. È stata una battaglia leale; fortunatamente, conoscendolo bene, siamo riusciti a limitarlo”.L’analisi della partita è lucida e lascia un pizzico di rammarico per il risultato finale. “Siamo una squadra forte e ben amalgamata, al di là di chi ancora arriverà”, ha sottolineato il difensore. “Abbiamo fatto una bella gara; probabilmente, guardando alla prestazione eccezionale del portiere del Venezia, possiamo dire che sono due punti persi”.

Varnier ha poi espresso tutta la sua soddisfazione per la permanenza in maglia gialloblù, un segnale di stabilità importante per la sua carriera. “Sono contento di essere rimasto alla Juve Stabia.Non mi capitava da un po’ di rimanere nello stesso club.

Qui a Castellammare ho trovato continuità e ho fortemente voluto il rinnovo del contratto.Ora sto anche meglio rispetto alla parte finale della passata stagione e sento di poter fare ancora di più”.

Non è mancato un simpatico aneddoto sul suo nuovo numero di maglia, il 13: “Carissoni mi ha chiesto il 24 e gliel’ho ceduto volentieri.Ho dovuto supplicare Baldi (ride, ndr) perché mi desse il 13, il mio numero preferito”.

Infine, uno sguardo al gioco e al futuro.La prestazione di questa sera è vista come una conferma del buon lavoro svolto: “La gara si inserisce nella direzione già vista a Chiavari.

Ci fa ben sperare”.Varnier ha notato anche un’evoluzione tattica rispetto alla gestione Pagliuca: “Forse ora difendiamo più di squadra.

Personalmente mi adatto ovunque, ma mi piace molto stare al centro della difesa per comunicare con i compagni e leggere le traiettorie”.L’obiettivo è chiaro e la prossima sfida contro la Reggiana, dopo la sosta, è già nel mirino. “Sappiamo che la prima gara dopo una pausa non è mai facile.

Abbiamo una gran voglia di battere la Reggiana, che lo scorso anno ci ha sconfitto due volte.E poi vogliamo iniziare a vincere, basta con i pareggi”.

Un messaggio forte e chiaro: questa Juve Stabia ha fame di successi.

Juve Stabia – Venezia, Stroppa: “Punto con mentalità da Serie B. A Castellammare sarà dura per tutti”

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E’ un punto sofferto, voluto e, in fin dei conti, prezioso quello conquistato dal Venezia in casa della Juve Stabia.Giovanni Stroppa, allenatore del Venezia, analizza con lucidità il pareggio a reti bianche ottenuto sul difficile campo del “Romeo Menti” contro una Juve Stabia aggressiva e ben messa in campo da Ignazio Abate.Una partita inevitabilmente segnata dall’espulsione di Yeboah nel primo tempo, un episodio che ha costretto i lagunari a giocare in inferiorità numerica per gran parte del match.

“Avevo messo in guardia la squadra ieri”, ha esordito Stroppa in conferenza stampa. “È una partita condizionata sicuramente dall’espulsione di Yeboah.Poi alla fine la Juve Stabia ha spinto, è stato bravo Stankovic, ma questo risultato è figlio di quell’episodio”.

Il tecnico non cerca alibi e giudica con onestà l’intervento del suo giocatore: “L’espulsione per me è giusta, perché si paga la platealità più che l’intervento in sé.Peccato, perché giocare in 10 contro 11 per un’ora diventa difficile.La partita a livello strategico è cambiata completamente”.

“Complimenti alla Juve Stabia, qui faranno fatica tutti”

Stroppa non ha risparmiato elogi per gli avversari, riconoscendone il valore e l’adattamento perfetto al terreno di gioco. “Partita difficile su un campo difficilissimo, faccio i complimenti alla Juve Stabia che ha fatto una grande partita.Si vedeva che era più abituata di noi a praticare un certo tipo di calcio su questo campo. È impossibile giocare, ti aggrediscono, si allenano qui tutti i giorni.

Devi adattarti e fare un altro tipo di calcio.Se la Juve Stabia è questa, qua faranno fatica tutti”.L’analisi tattica del tecnico è chiara: il predominio territoriale delle Vespe è stato una conseguenza diretta delle condizioni. “Di solito le mie squadre hanno il predominio nel possesso, ma oggi è venuto meno fin da subito.Campo difficile, siamo stati aggrediti e poi l’espulsione ha condizionato il nostro modo di stare in campo”.

Inevitabilmente penalizzato è stato anche l’attacco, con Adorante costretto a un lavoro isolato. “Poteva fare meglio, ma è rimasto da solo, isolato e chiaramente penalizzato dall’espulsione”.

Stankovic “straordinario” e la mentalità da Serie B

Se il Venezia torna a casa con un punto, gran parte del merito va al suo portiere. “Stankovic è stato straordinario”, ha dichiarato Stroppa. “Gli ho fatto i complimenti, come a tutta la squadra. È in porta per parare e ha fatto tre interventi eccezionali”.Nonostante le difficoltà, il tecnico vede il bicchiere mezzo pieno e promuove l’atteggiamento del suo gruppo. “Non perdere a Castellammare è un risultato positivo.Ho un gruppo di ragazzi straordinari che sono già calati nella categoria e oggi ne è la dimostrazione.Portare a casa un risultato in inferiorità numerica per più di un’ora è mentalità da Serie B.

Se abbiamo questa mentalità, probabilmente ci potremo togliere qualche soddisfazione”.

Calciomercato

Infine, una domanda inevitabile sugli ultimi giorni di calciomercato: “Ho già parlato del calciomercato ieri, adesso vediamo che succede”, ha concluso laconico il tecnico, lasciando aperte tutte le porte in vista della chiusura delle trattative.https://youtu.be/d8wnVVhdxkY