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Esposito(Il Messaggero): “Rieti squadra inesperta. Meriterebbe qualche punto in più”

Durante la puntata de “Il Pungiglione Stabiese” programma a cura della nostra redazione e in onda sulla pagina Facebook “Stabiesi al 100%”, abbiamo avuto il piacere di sentire il collega Mattia Esposito de “Il Messaggero” per presentare la gara tra Rieti e Juve Stabia di sabato. Ecco le sue parole:

“Il Rieti, a mio avviso, sta pagando molto l’inesperienza e la fragilità mentale della squadra, che si abbatte con troppa facilità. Il tecnico è alla sua esperienza in Italia dopo tanti anni in Portogallo e non ha ancora trovato la quadra giusta. Lui ha buone  idee. Predilige un calcio offensivo ma la pochezza qualitativa della rosa penalizza il suo modo di giocare e regala, spesso, ghiotte occasioni agli avversari. La rosa é incompleta senza dubbio. Inoltre ha tanti stranieri e tanti giovani, un mix che non sta funzionando.  A gennaio la squadra va rinforzata in ogni reparto e, qualora dovesse essere confermato mister Cheú, si potrà giudicarlo al meglio. C’è anche dire che la squadra è stata sfortunata e meriterebbe qualche punto in più.
Tifosi? Rieti, storicamente, non ha mai vissuto di calcio. Il basket é lo sport principale e quindi i numeri di presenti allo stadio sono scarsi. Se a questo ci aggiungiamo risultati altalenanti e sfiducia nella nuova proprietà greca, si aggrava ancora di più la situazione.”

Napoli, cade intonaco dalla facciata della Galleria Umberto I: “Interventi inefficaci”

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L’intonaco era stato danneggiato dal nubifragio del 29 ottobre scorso

Ancora paura all’esterno della galleria Umberto I per il distacco di un cornicione. A quanto pare è venuta giù una porzione di intonaco già danneggiato dal nubifragio del 29 ottobre scorso. A quella data infatti, risalirebbero i transennamenti che, nella tarda serata di ieri, hanno evitato il peggio.

Antonio Pariante del Comitato Porto Salvo afferma: “Questo testimonia l’assoluta inaffidabilità degli interventi finora eseguiti e la pessima qualità dei lavori eseguiti. Nonostante il tragico episodio torna ad essere a rischio l’incolumità dei passanti. Tutto questo a poco più di un mese dalle festività natalizie che richiameranno grande folla nella centralissima strada che i commercianti – come in questo caso – ripuliscono da soli dai calcinacci crollati”.

Il pensiero di Maria Romasto sulla Juve Stabia e sulle ultime gare

Maria Romasto è contenta della Juve Stabia, ma non dello stadio Romeo Menti, sempre più fatiscente

Maria Romasto dopo averci trasmesso la sua passione per la Juve Stabia alcune settimane fa,  esprime questa volta il suo parere sulla gara di recupero contro la Viterbese Castrense. La partita è stata giocata martedì sera e costringerà la Juve Stabia a disputare tre partite in una settimana.

Questo è il pensiero di Maria che abbiamo raccolto e sintetizzato per voi lettori:

“La Juve Stabia ha disputato tre gare eccellenti ottenendo ben 7 punti. L’ultima prestazione è stata molto positiva per determinazione e per personalità. Dopo un primo tempo timido le Vespe sono state devastanti nella ripresa. E’ stata la serata perfetta di Paponi, è stato eccezionale e non solo per i gol ma per tutto quello che ha fatto al servizio della squadra. C’è stata una grande prova di compattezza e di umiltà del gruppo.

Se da un lato la Juve Stabia sta disputando un ottimo campionato ci sono delle situazioni extracalcistiche che vorrei evidenziare. Oggi infatti voglio inviare l’ennesimo messaggio all’amministrazione comunale per quando riguarda le condizioni in cui versa il Romeo Menti.

Nota dolente infatti di questo avvio di stagione è lo stadio che, con il passare del tempo e la mancanza di manutenzione, presenta problemi sempre più accentuati: dalla copertura della tribuna che fa acqua, ai cancelli sempre più logori e pieni di ruggine, fino ai tornelli che non funzionano.

Dei servizi igienici meglio poi non parlarne: in curva Sud sono orrendi e impraticabili da donne e bambini.

Di questa situazione il Sindaco è stato abbondantemente informato più volte senza però esito.”

Patrizia Esposito Vespa Rosa

Città metropolitana di Napoli, in arrivo 30 milioni per manutenzione di strade e scuole

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Provvedimento approvato dal sindaco De Magistris

In arrivo trenta milioni per le scuole e le strade dell’area metropolitana di Napoli. Il sindaco Luigi de Magistris ha approvato due importanti provvedimenti. In particolare, ha dato il via libera a una delibera di variazione di bilancio per gli anni 2018-2020 che dispone 15 milioni di euro complessivi, da prendere dall’avanzo di amministrazione 2017 per interventi nelle scuole. Si tratta soprattutto di plessi dell’area nord della provincia e del capoluogo.

Per ciò che riguarda le strade, il sindaco ha approvato la delibera di variazione di bilancio che servirà a finanziare 12 interventi di manutenzione, riqualificazione e miglioramento della sicurezza per altrettante arterie di pertinenza della Città metropolitana di Napoli. Le opere, per complessivi 14 milioni e 271mila euro, riguardano lavori di sistemazione della rete viaria a Ischia, Procida, Lago Patria, Arco Felice, Cassano, Ripuaria, Miliscola, Capri, Boscoreale-Boscotrecase, Volla, San Giorgio, Sant’Anastasia, Pompei, Torre Annunziata, Sant’Antonio Abate, Casola, Lettere, Agerola, Castellammare di Stabia e Sorrento.

Ospedale del Mare, corruzione per gli appalti: in manette sei dell’Asl Napoli 1

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Indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito l’arresto ai domiciliari di sei persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, alla turbata libertà degli incanti e alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente con riferimento a plurime forniture di apparecchiature elettromedicali.

L’inchiesta della Procura riguarda le procedure di approvvigionamento di strumentazioni mediche destinate all’Ospedale del Mare di Napoli e a ulteriori presidi sanitari dell’Asl Napoli 1 Centro, coinvolgendo personale della medesima azienda sanitaria e facoltosi imprenditori campani. I finanzieri stanno eseguendo anche delle perquisizioni e il sequestro di beni mobili e immobili riconducibili alle società e agli indagati per per oltre 850.000 euro.
Ai domiciliari sono così finiti Loredana Di Vico, dirigente dell’unità operativa complessa acquisizione beni e servizi dell’Asl Napoli 1 Centro; Vincenzo Dell’Accio, imprenditore e gestore, insieme con alcuni familiari, di società per la rivendita di articoli medicali, risultate amministrate da prestanome; Rosario Dell’Accio, fratello di Vincenzo; Antonio dell’Accio, padre di Rosario e Vincenzo, Claudia Dell’Accio, sorella di Vincenzo e di Antonio, e Gennaro Ferrigno, collaboratore della famiglia Dell’Accio. Le società coinvolte sono LGA, Maflamed, Vicamed e Frag Hospital.
Le sei persone arrestate oggi riuscivano a influenzare le gestione delle procedure di approvvigionamento di materiali sanitari da parte dell’Asl Napoli 1 Centro: il materiale, è emerso dalle indagini, veniva acquistato da società di intermediazione, macchinari elettromedicali a un prezzo maggiorato del 300 per cento di quello di mercato.
Dalle indagini dei finanzieri è anche emerso che su un appalto era stato applicato un ricarico stimato in circa 250mila euro. Le ditte di intermediazione coinvolte, riconducibili alla famiglia Dell’Accio ma intestate a prestanome, avevano un contratto di esclusività con la società che produce gli apparecchi elettromedicali (endoscopi, broncoscopi e altri macchinari della stessa tipologia) che poi venivano venduti all’Asl Napoli 1 Centro a prezzi maggiorati. In precedenza il rapporto era invece diretto, cioè tra Asl e ditta produttrice. Il tutto veniva poi anche agevolato dal fatto che due delle persone arrestate sono risultate sentimentalmente legate e proprio per celare questa relazione, secondo quanto emerso dalle indagini, le aziende erano state intestate a prestanome.
L’attività investigativa, che ha preso il via all’inizio del 2017, con alcune perquisizioni dei finanzieri proprio nell’Ospedale del Mare, è stata portata avanti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e i primi approfondimenti sono stati condotti dalla Guardia di Finanza secondo le linee guida dell’Anac. Il sistema, secondo l’accusa, era fondato sui vantaggi corruttivi della dirigente amministrativa De Vico e di alcuni dipendenti della stessa amministrazione. Infine un medico di una struttura dell’Asl Napoli 1 Centro è indagato per corruzione.

Corruzione e appalti truccati all’Asl Napoli 1: ci sono sei arresti

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Le ultime su quanto accaduto

Sei persone sono state arrestate, e poste ai domiciliari, nell’ambito di una inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza per il tentativo di truccare appalti e corrompere personale dellAsl Napoli 1 Centro per i bandi di gara relativi alle forniture di apparecchiature mediche per l’Ospedale del Mare e altri presidi sanitari.

Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno: “Agli arresti sono finiti cinque imprenditori e un dirigente dell’Azienda sanitaria napoletana. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Numerose le perquisizioni e il sequestro di beni mobili e immobili riconducibili alle società e agli indagati per circa 850mila euro”.

De Laurentiis: “Potevo tenere fermo Sarri se il Chelsea non avesse firmato un patto su alcuni calciatori”

Le sue parole

Aurelio De Laurentiis ha convocato i giornalisti nel suo quartier generale napoletano dell’Albergo Vesuvio. Il numero uno azzurro, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, ha parlato anche del rapporto con l’ex tecnico Maurizio Sarri: “Ancelotti lo inseguivo da anni, ed è l’ideale per un ciclo lungo. Se faccio i contratti è per far valere i miei diritti come avvenuto con Sarri, che potevo tenere fermo se lui ed il Chelsea non avessero firmato un patto per non prendere alcuni calciatori, poi essendo lui bravo e capace sta facendo molto bene anche in Inghilterra”.

Milik: “Scudetto? A Napoli ci credono tutti, anche noi. Mi trovo molto bene con Ancelotti”

Le sue parole

Milik ha ritrovato il gol con la nazionale polacca: una rete su calcio di rigore, tirato due volte nell’ultimo match del girone di Nations League contro il Portogallo: «Stavo aspettando questo gol, ma cercavo di non ossessionarmi. L’attaccante più vuole segnare, peggio è. Finalmente ce l’ho fatta e ne sono felice: i gol sono importanti, specialmente se aiutano la squadra», ha poi commentato alla stampa polacca. Da oggi riprende ad allenarsi a Castel Volturno e ripartirà il ballottaggio con Mertens per una maglia da titolare contro il Chievo Verona. «Con Ancelotti le cose vanno bene. Scudetto? A Napoli ci credono tutti, i napoletani e chi ci lavora. Siamo una squadra molto forte e possiamo fare tante belle cose. Champions? Nessuno si aspettava di vederci primi o secondi nel girone. Ora dobbiamo vincere con la Stella Rossa e, magari con un altro risultato buono per noi nell’altra partita di questa giornata, potremmo già essere qualificati», ha detto a Mediaset.

“Allan è un asso”, Neymar esalta il centrocampista azzurro

Il pensiero del brasiliano

«Allan è un asso», la consacrazione arriva da Neymar, il capitano della Selecao. Il campione del Psg ha fatto i complimenti al mediano azzurro in un’intervista a Cbf tv: «Siamo felici di avere questi giocatori con noi, e spero che ce ne saranno altri», ha aggiunto Neymar. Due grandi prestazioni di Allan che sono servite a convincere in maniera definitiva il Ct Tite che lo ha finalmente inserito nella lista dei convocati per le due amichevoli contro Uruguay e Camerun. Neymar ha così ritrovato Allan da compagno con la nazionale verdeoro: tra i migliori il mediano del Napoli, in campo tutta la partita contro il Camerun. Lo riporta Il Mattino.

Stagione di mostre al Parco Archeologico di Ercolano

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Stagione di mostre al Parco Archeologico di Ercolano

Nell’ambito del proprio progetto culturale, il Parco Archeologico di Ercolano da dicembre lancia il programma espositivo “ERCOLANO 1738-2018 TALENTO PASSATO E PRESENTE” attraverso il quale intende dare nuovo stimolo alla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale rappresentato dai reperti provenienti dagli scavi novecenteschi e destinati al museo del sito. Tre tappe accompagneranno i visitatori alla scoperta di aspetti salienti e identitari dell’antica Herculaneum: l’espressione del lusso, la grande tradizione artigianale legata alla lavorazione del legno, i piaceri della tavola.

Esporre all’attenzione dei visitatori l’interessantissimo materiale archeologico conservato nei depositi, e sinora illustrato in modo episodico, – dichiara il Direttore Francesco Sirano– lo ritengo un obiettivo imprescindibile della mia direzione, accanto alla conservazione programmata. Con queste mostre intendiamo porre le basi per la definitiva esposizione nel museo del sito di tutti i reperti che dal 1927 in poi Amedeo Maiuri volle che restassero qui e non confluissero più nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Con queste mostre parte un processo museografico che non resterà confinato ai laboratori ma coinvolgerà il pubblico come parte attiva della costruzione di un museo che garantisca un’effettiva esperienza di conoscenza. E’ necessario colmare in tempi rapidi una terribile lacuna nell’esperienza di visita del sito e interrompere il silenzio che dura da oltre 40 anni: il pubblico deve potere ascoltare proprio nell’area archeologica il racconto proveniente dai numerosissimi oggetti d’uso comune: arredi, ornamenti personali e strumenti di lavoro, decorazioni, mobili in vario materiale, dell’incredibile mole di reperti organici proveniente direttamente dalle case, dalle strade, dalle mense degli antichi ercolanesi. Finalmente dobbiamo portare a compimento lavori, studi, restauri condotti per decenni dall’amministrazione dello Stato con tanto sacrificio e passione da parte di tanti colleghi e studiosi e, non da ultimo, con notevole investimento finanziario. Sullo sfondo il dialogo intenso e la ultra decennale collaborazione con la Fondazione Packard con il cui Presidente, Dr. David Packard, si stanno valutando possibili scenari di cooperazione e partenariato proprio per imprimere una definitiva svolta storica per il Parco e il suo Museo”.

La prima mostra, “SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano”, si propone di presentare al visitatore non semplicemente monili d’oro e oggetti preziosi, ma manufatti di uso personale e quotidiano che ci appaiono non comuni, per fattura e materiale, e provengono da contesti trasversali ai quali saranno riferiti.

I temi dunque della ricchezza, del valore economico sociale  e della bellezza rappresenteranno i contenuti del percorso espositivo che troverà la sua dimora nell’Antiquarium del Parco Archeologico.

L’Antiquarium  sarà per la prima volta aperto al pubblico al termine di lavori di adeguamento, con particolare riferimento alla sicurezza dei reperti e alle condizioni ambientali, per la gran parte imposti dai tanti anni trascorsi dall’oramai lontana data di collaudo di questo edificio nel 1978. “Per la mostra”- aggiunge il Direttore- abbiamo seguito una strategia di risparmio economico ed è stato utilizzato tutto quanto nei decenni scorsi era già stato realizzato o acquistato: ad esempio le vetrine che avranno solo degli adattamenti”.

Per la prima volta una collezione di monili e preziosi, tanto massiccia per quantità e valore, verrà presentata al pubblico sul luogo stesso del ritrovamento; oggetti appartenuti agli antichi ercolanesi, alcuni ritrovati con gli abitanti nel tentativo di porli in salvo dalla imminente catastrofe dell’eruzione, altri ritrovati nelle dimore dell’antica città. Ogni materiale esposto sarà messaggero di una storia di antico artigianato e manifattura, di rango e di simbolo, di protezione e bellezza, oltre che dell’ulteriore valore acquisito per essere appartenuto ad un abitante e essere stato coinvolto nella tragedia della città distrutta dalla furia del Vesuvio.

Dopo la mostra degli ori, nel 2019 il Parco Archeologico di Ercolano ha programmato di offrire al pubblico ulteriori occasioni per approfondire la conoscenza dei luoghi, della storia e delle tradizioni dell’area vesuviana con la diffusione in sedi prestigiose del territorio (la Villa Campolieto e la Reggia di Portici) di altre due mostre che approfondiranno i temi dell’arte lignea e dell’alimentazione, “esibizioni che– dichiara il Direttore- si arricchiranno anche di valori simbolici e dimostreranno, attraverso la concreta prassi amministrativa e tecnico organizzativa, come sia possibile e necessario che, all’interno della buffer zone del sito UNESCO di Herculaneum, tutte le istituzioni e le realtà culturali ed economiche sane concorrano a ‘fare sistema’ per restituire a questo territorio centralità culturale e qualità della vita che lo hanno caratterizzato per secoli”.

(Fonte Sito ufficiale del parco Archeologico di Ercolano)

Torre Annunziata, confermate in riesame le accuse verso il boss Tamarisco per l’omicidio di mamma coraggio

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Confermate le accuse a tamarisco per l’omicidio di Matilde Sorrentino, mamma coraggio

Torre Annunziata, il riesame ha confermato che Francesco Tamarisco è ritenuto dagli inquirenti il mandante dell’omicidio di Matilde Sorrentino, la donna che a metà anni ’90 capeggiò il gruppo di mamme e denunciò i pedofili del rione Poverelli di Torre Annunziata. Secondo l’accusa, Tamarisco ingaggiò il killer Alfredo Gallo per ammazzare la donna.

L’ uccisione della donna avvenne a Torre Annunziata il 26 marzo 2004. La donna fu freddata fuori al portone di casa con diversi colpi di pistola, a soli 49 anni. Al”epoca le idagini, condotte con una certa celerità, portarono il 30 aprile, all’arresto di Alfredo Gallo, pregiudicato 26enne (al momento dei fatti), ritenuto l’autore materiale del delitto. gallo oggi ha 40 anni ed è stato condannato all’ergastolo in via definitiva.

La donna, insieme ad altre madri, denunciò i pedofili del quartiere, e la sua colpa più grande, per chi pensa secondo la scuola della strada, fu quella di non essersi rivolta prima al tribunale della camorra. Grazie alla sua testimonianza e a quella di altre madri, furono arresti, 17 su 19 indagati per pedofilia, tra cui lo stesso Tamarisco che venne però assolto in Appello.

Brutta la fine fatta da Ciro Falanga e Pasquale Sansone, facenti parte del gruppo degli orchi, che furono poi trucidati il 26 e 27 luglio 2009, a distanza di poche ore l’uno dall’altro. (Fonte Torresette)

 

CorSport – Meret pronto per l’8 dicembre, per Younes c’è da aspettare un’altra settimana

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CorSport – Meret pronto per l’8 dicembre, per Younes c’è da aspettare un’altra settimana

Secondo l’edizione odierna del Corriere dello Sport, dopo tanto peregrinare,  Amin Younes potrebbe essere pronto per  questa settimana, almeno così dovrebbe, e lui tenterà di riproporsi ad Ancelotti, che aveva accolto la sua candidatura molto volentieri, essendoci all’epoca spazio e possibilità.

Per quanto riguarda Meret, si è ottimisti, pensando ad una data del suo debutto, che ha lasciato immaginare l’8 dicembre, con il Frosinone, al San Paolo. Questo per il pensiero poichè la visita a Milano dal professor Castagna, ha trasmesso sicurezze e tolto un po’ di preoccupazione al 21enne,  che sente anche il peso delle responsabilità per un affare da venticinque milioni di euro.

 

Oggi Conte alla Camera. Moscovici a Salvini: non sono Babbo Natale (ndr: che RICEVE, non scrive, lettere)

Oggi pomeriggio informativa urgente di Conte alla camera sulla bocciatura della manovra da parte della commissione europea. Secondo fonti di governo sarà l’occasione per ribadire anche la fiducia nel dialogo con l’Unione Europea. Bruxelles, aprendo la strada alla procedura per deficit eccessivo basata sul debito, vede un non rispetto particolarmente grave delle regole di bilancio e l’Italia rischia, ora, l’apertura di una procedura in relazione al mancato rispetto della regola di riduzione del debito nel 2017: “non è una manovra positiva per il popolo”, ha detto il commissario Moscovici.

In assenza di correzioni, è bene precisare che la procedura scatterebbe non per deficit eccessivo, in quanto il governo prevede comunque di restare sotto la soglia del 3%, ma per squilibri macro-economici, considerata la mole del debito (oltre il 130% del Pil). Questo è il punto vero ma i gialloverde, facendosi vittime, tentano di far passare l’idea che la bocciatura sia proprio per quel 2,4% che comunque, invece, sarebbe anche garantito come punto massimo di sforamento.

In sintesi e in realtà, il punto non è il 2,4% ma gli squilibri macro-economici previsti già vidente un debito oltre il 130% del Pil e, purtroppo, ormai in continua crescita per cui la domanda a cui la Commissione UE vorrebbe rispondesse l’Italia, è: chi paga il conto delle spese extra?

“gli interrogativi e i dubbi sulla crescita, il deficit e la riduzione del debito restano – annotano alla Commissione UE -. Da dove viene questa extra crescita? Chi pagherà il conto per questa spesa extra? Continuiamo a credere che questa manovra comporta dei rischi per l’economia italiana, le sue imprese, i suoi risparmiatori e i suoi contribuenti”.

Dal canto suo, Moscovici risponde direttamente all’ironia di Salvini sulla “letterina di Babbo Natale” alla quale il nostro ha paragonato la lettera della Commissione europea:

“Non mi sono messo il vestito rosso o la barba bianca e non sono Babbo Natale. Sono il commissario agli Affari Economici e penso si debbano trattare queste questioni con rispetto reciproco, serietà e dignità. Non con disinvoltura e un’ironia che stride. Diamoci da fare perché c’è tanto lavoro, in questa situazione che nessuno ha voluto. Certo non noi. Il dialogo non è un’opzione, è un imperativo”

Per inciso, comunque, si annota che Babbo Natale le letterine le RICEVE e non le scrive. E le riceve, sì, ma dai bambini buoni e non tanto cresciutelli; almeno all’anagrafe!

E questo è!

Intanto i mercati, questa mattina, hanno aperto con segno meno ed in calo dello 0,4% a Parigi, -0,3% a Francoforte.

Milano, la grande osservata speciale di queste ore, apre con -0,58 % sulle ftse mib (ora a – 161,47 in calo quindi dello 0,86%) con i titoli del settore bancario in difficoltà ma, in verità, in questo momento, non c’è nessun titolo positivo. I titoli che viaggiano intorno alla parità, e quindi perdono meno, sono Mediaset, Luxottica ed Italgas mentre lo spread fra Btp e Bund apre a 314,46% con l’Euro che scende sotto 1,14 sul dollaro.

COLLEGATA

Torre Annunziata, lite tra minorenni a Piazza Ernesto Cesaro

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La lite avrebbe motivazioni passionali

Torre Annunziata, nella serata di ieri sera è avvenuta una lite tra minorenni nella centralissima piazza Ernesto Cesaro. La lite, scoppiata tra ragazzini di 16 anni, avrebbe motivi passionali, accaduta per via di una ragazza. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, infatti, un ragazzo avrebbe fatto qualche apprezzamento spinto nei confronti di una ragazza, e da lì sarebbe accaduta la scazzottata, dove il ragazzo in questione, in minoranza, ha avuto la peggio, rimediando una ferita alla testa, essendo stato colpito, probabilmente, con un casco.

I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, giunti sul posto, hanno sedato la lite e ricostruito la vicenda in base alle testimonianze dei ragazzini, che sembrerebbero coincidere tutte.  I tre giovani sono stati identificati e tutti segnalati alla Procura per i Minorenni di Napoli, che poi deciderà se denunciarli a piede libero.
Il ragazzo ferito è stato trasportato e medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase, dove gli è stata data una prognosi di 10 giorni. (Il Mattino)

De Laurentiis: “Recuperiamo entro breve termine Younes, abbiamo Ghoulam, Meret e Verdi. Che altro ci serve?”

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Il Mattino – De Laurentiis sul calcio mercato: “Recuperiamo entro breve termine Younes, abbiamo Ghoulam, Meret e Verdi. Che altro ci serve?

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni de Il Mattino:

Il suo progetto per il settore giovanile?

«Intanto ho subito risollevato la squadra Primavera. Ci siamo salvati all’ultima giornata lo scorso anno e ho gettato le basi per un presente ambizioso. Qui mi hanno ascoltato: non aveva senso la formula dei gironi su base territoriale. Ma nessuno si aspetti che anche il più bravo che gioca in Primavera possa essere già pronto per la prima squadra».

Però c’è un giovane, Tonali, che gioca in serie B e che vogliono un po’ tutti.

«Mi colpisce molto la capacità di Cellino di sfornare questi talenti. Anche al Cagliari lo faceva e io stavo già per prenderne uno (Nainggolan, ndr)».

A gennaio che cosa fate nel mercato?

«Ma nulla. Recuperiamo entro breve termine Younes che è una forza della natura, Ghoulam, Meret e Verdi. Che altro ci serve? Magari prendiamo questo difensore di 19 anni, Todibo, e lo lasciamo lì in Francia fino a giugno. Vediamo».

De Laurentiis al CdS: “Cavani non può rifiutare se gli offro 6-7 milioni; ci piacerebbe prendere anche Tobido”

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De Laurentiis al CdS: “Cavani non può rifiutare se gli offro 6-7 milioni; ci piacerebbe prendere anche Tobido”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport:

De Laurentiis, si ricomincia: e si riparte dalla «centralità» del Var in alcuni frammenti delle gare…

«Vicenda intorno alla quale c’è grande confusione: e, visto che in Italia siamo stati i primi ad introdurlo, può anche succedere che ciò accada. Però penso sia anche arrivato il momento di far chiarezza. Ho letto che Rizzoli ha riscontrato, nella sua analisi, sette errori evitabili: a me sembra, onestamente, una percentuale altissima dopo appena dodici giornate di campionato».

Il Napoli è rimasto inchiodato dinnanzi al Var di Inter-Juventus: da quel giorno, Orsato non ha avuto più gare di spicco in Italia, ma in Champions League gli è toccata Atletico Madrid-Borussia Dortmund.

«Non mi faccia pensar male, allora».

Ci basterà che dica tutto ciò che pensa…

«Che bisogna dare autorevolezza alle cabine di regia, quel luogo nel quale confluiscono le immagini di quattordici o sedici o non so quante telecamere».

Invitava, un tempo, ad un tavolo di lavoro.

«Proposta sempre attuale: bisogna sedersi a parlarne, mentre qui le innovazioni si lanciano e poi vengono lasciate lì, senza migliorarle. C’è bisogno di trasparenza e semmai, quando capitano casi che lo richiedano, intervenire seriamente, anche con la richiesta dei danni. Non ci ho pensato a farlo l’anno scorso, un torneo sul quale avrei tante cose da dire. In Italia abbiamo attraversato Calciopoli: a pensar male si fa peccato…».

E intanto il Var sta per sbarcare anche in Champions.

«E direi giustamente. L’hanno inventato per dare dignità agli arbitri, per aiutarli. E a questo punto che si conceda anche agli allenatori delle due squadre di poterne richiedere l’intervento almeno una volta a testa per ognuno dei due tempi».

Tra gli argomenti del giorno, si direbbe dell’anno, c’è sempre Cavani.

«E’ stato bello rivederlo, abbracciarlo, portarlo nello spogliatoio: ha due figli a Napoli e non so come faccia a non farsi mancare Napoli? Ma la vedete quant’è bella? Qui c’è una parte del suo cuore e, se a fine campionato, Ancelotti vorrà e qualcuno a Parigi lo fa vivere male, questo potrebbe essere il suo porto rassicurante e sereno. Poi, se per caso De Laurentiis gli offre anche 6-7 milioni e il Psg lo cede ad una cifra simbolica, allora che fa, rinuncia?».

Vi interessa, e non poco, il francese Todibo del Tolosa: diciannove anni, una promessa.

«Ci piacerebbe prenderlo, lasciarlo giocare altrove e poi inserirlo semmai da noi a giugno. Come con Koulibaly».

Il mercato rimane sempre aperto, anche quello di gennaio dunque.

«Ma noi dobbiamo verificare ancora le qualità di chi sta giocando. E poi ci sono Meret, Younes che è una forza della natura, c’è Ghoulam che ricorderete di cosa sia stato capace nelle stagioni che hanno preceduto l’infortunio di novembre scorso; c’è Verdi che ha talento, che ha avuto qualche problema fisico ed è stato sfortunatissimo; come Chiriches che tornerà a febbraio».

Quello che la politica deve fare per il calcio…

«Continuo a pensare che sia indispensabile correggere la legge Melandri e che di concerto il sottosegretario Giorgetti, persona garbata, e Gravina, dovrebbero dar seguito al decreto veltroniano con il quale aprire le gare per i diritti televisivi. I contenuti calcistici dobbiamo costruirli noi che produciamo il calcio. E poi, è urgente una legge anti-pirateria: sennò qui si muore».

La sua voglia di riforma è ampia.

«C’è una disparità eccessiva tra la serie A e la serie B, tra la C e poi la D. L’idea del semi-professionismo mi piace, ma bisogna verificare le forze e gli spazi, altrimenti si creano campionati falsati, in cui ci saranno squadre che non potranno mai vincere. Va creata e distribuita la ricchezza, ma chi non ce la fa deve auto-eliminarsi».

Rivedere i format diceva una volta.

«La struttura è squilibrata, con l’introduzione del paracadute per chi finisce in B si sono accentuate alcune differenze. Sarebbe preferibile limitarsi a una sola retrocessione, da stabilire dopo spareggi tra le ultime della serie A e le prime del campionato cadetti. Ma, in generale, va ridotto il numero delle squadre. E comunque lasciatemi sottolineare che a Brescia sta venendo di nuovo fuori la storia calcistica di Cellino, la sua competenza, che pure ora sta lanciando giovani di assoluto livello, coma accadde a Cagliari».

Ancelotti ha lanciato un’idea forte: sospendere le partite, in presenza di cori offensivi o discriminatori.

«E io ci aggiungerei anche lo 0-3 a tavolino. Ma prima, molto prima, mi rivolgerei ai Questori, al capo della Polizia: esistono le telecamere per riconoscere i responsabili, e anche i biglietti nominativi, smettiamola di considerare lo stadio come la terra di nessuno, applichiamo le leggi. Qui la giustizia è latente e invece esistono mezzi per fronteggiare e azzerare queste anomalie».

Ancelotti la fa illuminare.

«Grande uomo, non solo grandissimo allenatore. E’ bravo ma è anche umile: ha fatto tesoro del calcio di Sarri però creando una squadra che adesso esprime le sue tesi. Al di là del rendimento, perché c’è chi riesce in alcuni momenti a dare di più e chi di meno, ora giocano tutti. Erano cinque anni che avevo Ancelotti in testa».

La Juventus è al comando.

«E vabbè. Ma io non guardo mai indietro, sempre avanti: non inseguo il passato ma il futuro. Mia moglie mi dice sempre: ma goditi il momento. Impossibile: qui ci si evolve in continuazione. E il discorso scudetto non è chiuso».

Lo stadio è una riserva, quasi una miniera, certamente un’ossessione.

«Ripenso al Parco dei Principi, che costa un milione di euro e consente di fatturarne cento. Ripenso alla accoglienza ricevuta come se fossimo dei re, in Francia: abbiamo ricambiato, però siamo andati a pranzo in un luogo magico, con un menù che ho suggerito io, i vini giusti. Lavorare nella nostra città è difficile ma il commissario per le Universiadi, Basile, è bravissimo, non si perde in chiacchiere, prudente ma rapido. Ho suggerito di introdurre schermi immensi, li ho messi in contatto con la Samsung… Ora ci sarà il sopralluogo, però avercele le possibilità che ha avuto la Juventus per costruirsi l’Allianz».

I pifferai al Governo: andarono per suonare e finirono suonati. Ciapa lì e porta a cà

Antonio, Luigi e Zebedeo, questo il nome dei pifferai di Montagna. Traslando a Montecitorio, troviamo i pifferai del governo Gialloverde: Conte, Di Maio, Salvini.

Anche i “nostri” pifferai sono andati, nei giorni scorsi, non già a valle di Montecitorio ma a Bruxelles, ciascuno con tutta la propria convinzione ed intenzione di riuscire a portare, a tutti, ciascuno la sua saggezza, il suo saper governare e far suonare l’economia, come nessun altro.

Conte porta il suo verbo e spiega:

Amici, grazie al mio programma niente sarà più come prima. Sono qui per farvi dono della mia programmazione, progrediremo e cresceremo assieme andando incontro ad un’Europa 2.0! Io so come si fa” e quindi, lasciatemi fare!

Di Maio invece dice:

Sono certo che vi farò contenti. Vedrete che io e voi, con le nostre modifiche, invecchieremo meglio di quanto vi hanno fatto fare i loschi individui a voi ben noti che invece sono stati puniti dagli italiani!” 

Salvini, al solito più circonciso, si limita a dire:

Vedo la luce! Vedo la strada! Vedo la direzione! Non navigheremo più a vista”, seguitemi e sareti tutti salvi!

Ieri la risposta degli uditori di Bruxelles, in perfetto concetto salviniano, dicono: Ciapa lì e porta a cà

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Juve Stabia – Viterbese (4-0) | La fotogallery di ViViCentro

Juve Stabia –  Viterbese le foto dei calciatori in campo

Guarda le foto di Juve Stabia – Viterbese realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così la vittoria delle Vespe allenate da Caserta con i ragazzi di Stefano Sottili allo stadio Menti di Castellammare di Stabia.

Castellammare di Stabia – Si è giocato al Menti il recupero della seconda giornata del campionato di serie C tra Juve Stabia e Viterbese Castrense. Per i padroni di casa era l’occasione per agganciare il Rende in testa alla classifica con una gara in meno ancora da giocare. Alla fine della gara l’aggancio è riuscito al termine di una prestazioni super.

Questo il tabellino della gara:

Juve Stabia: Branduani, Vitiello (83’ Schiavi) Allievi Troest Aktaou (63’ Viola);  Calò Vicente (63’ Mezavilla) Carlini (77’ Castellano); Di Roberto (45’ Mastalli) Elia Paponi.

A disposizione: Venditti Ferrazzo Stallone El Ouazni Dumancic Sinani Lionetti.

Allenatore: Fabio Caserta.

Viterbese: Forte; De Giorgi Rinaldi Sini De Vito; Cenciarelli (57’ Pacilli)Palermo Baldassini (57’ Vandeputte); Damiani (46’ Bovo) Roberti (71’ Polidori) Saraniti. 

A disposizione: Schaeper Atanasov Perri Ngissah Milillo Messina Otranto Molinaro. 

Allenatore: Stefano Sottili

Arbitro: Matteo Gariglio della sez. AIA di Pinerolo. 

Assistenti: Pappagallo della sez. AIA di Molfetta e Abruzzese della sez. AIA di Foggia.

Ammoniti: Palermo (VT) Allievi (JS) De Giorgi (VT)

Angoli: 4-5

Recuperi: 1’-4’

Marcatori: Paponi (r) Paponi Viola Calò

LA CRONACA

La svolta al 44esimo del primo tempo con Paponi che calcia in area di rigore chiuso da due avversari, viene concesso calcio di rigore per la Juve Stabia. Dal dischetto si presenta lo stesso Paponi che non sbaglia e porta in vantaggio i suoi: 1-0! Senza recupero finisce il primo tempo.

Lancio per Paponi, un difensore devia il pallone che l’attaccante, al 16esimo, aggancia e scarica in rete col destro, piegando le mani a Forte: 2-0!

La Juve Stabia chiude il match al 33esimo: contropiede con Castellano, velo di Paponi e Viola la mette dentro, 3-0!  Arriva anche il 4-0 con Calò che servito da Elia, dopo un’azione personale, sfrutta il velo di Paponi e batte Forte!
Dopo 4 minuti di recupero termina il match con la Juve Stabia che si gode il primato in classifica.
A cura di Giovanni Donnarumma
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Al Teatro Cat di Castellammare, la presentazione del libro “La Primavera cade a Novembre” di A. Mascolo

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 Angelo Mascolo è l’autore del libro “La Primavera cade a Novembre”, ambientato nella Castellammare del 1947

Castellammare di Stabia, presso la Cooperativa di Teatro Cat, si è tenuta la presentazione del libro di Angelo Mascolo, “La Primavera cade a Novembre”. Si tratta di un giallo ambientato nella Castellammare del 1947, il cui protagonista, il Commissario Annone, è alla ricerca del colpevole dell’omicidio di un pugile. In questo libro si intrecciano le storie di più personaggi, come quella della moglie di Vito Annone, Teresa, che dovrà convivere con la “colpa” di non poter mai essere madre.

Ad aprire le danze lo storico stabiese Pierluigi Fiorenza, che ha introdotto il lavoro di Mascolo, facendo notare come una Castellammare post secondo dopoguerra, non risulti essere così lontana dall’attuale, un pò abbandonata a se stessa, un pò corrotta, poco apprezzata e piena di ricchezze inestimabili di cui nessuno o quasi, ha interesse. Alcuni pezzi del libro, sono stati accuratamente scelti e letti dalla Professoressa Raffaella Del Sorbo, il tutto accompagnato dalle foto della Stabia dell’epoca, gentilmente offerti dall’archivio del Professore Plaitano.

La Redazione di ViViCentro.it ha avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore, Angelo Mascolo:

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro, in riferimento al genere, e come è nata l’ispirazione per scrivere “La Primavera cade a Novembre”?

Mi sono ispirato alla collaborazione e al lavoro con Giuseppe Plaitano che cura l’archivio di Castellammare, fatto di foto della città che vanno dall’800 agli anni ’40. Venendo queste foto d’epoca, questi scorci, mi sono accorto che era una città dalla quale  cavare una vicenda romanzata. Ho scelto come genere, un giallo perchè lo trovo un genere che non è un genere e che ti permette di svincolarti e raccontare tante cose e di indagare la condizione degli uomini e delle cose:  dalla vicenda dell’omicidio, al dramma di Teresa. E’ uno dei miei generi preferiti nella fattispecie. 

Da chi sei stato ispirato per la scrittura dei tuoi personaggi, in particolar modo il Commissario Annone e sua moglie Teresa?

Mi interessava raccontare un personaggio diverso dal classico commissario che ci hanno restituito i vari gialli. Da Montalbano in giù abbiamo avuto commissari o belli e dannati o, come il Ricciardi di De Giovanni, al centro di un triangolo amoroso, mentre il mio non è tipicizzato, è un commissario normale con una moglie, che sogna una famiglia e fa il suo dovere. Un personaggio normale, volevo raccontare un personaggio comune e semplice, e questa forse è stata la cosa più complicata, raccontare la normalità.

Per quanto riguarda la moglie, Teresa, è un personaggio che vive negli anni ’40 ma che la sua problematica è attuale a quella di una qualsiasi donna che vive in questo periodo o in qualsiasi altro momento storico. Ho cercato di raccontare il dramma della non maternità, questa discesa all’inferno, raccontando la frustrazione di chi si sente donna a metà. Essere madre secondo me, anche in un periodo come il nostro dove la donna punta all’indipendenza e alla carriera, è una vocazione, e quando questa vocazione non c’è o non può concretizzarsi, si soffre, soffre la donna e la coppia. 

Hai scelto di ambientare il tuo libro negli anni ’47, in pieno secondo dopo guerra, e per giunta a Castellammare di Stabia. Cosa ti ha spinto a scegliere questo periodo storico e questa ambientazione?

Ho scelto Castellammare perchè per me rappresenta l’emblema di quella parte dell’Italia non raccontata, non solo in questi anni, ma in generale è un grande centro del nostro meridione dimenticato, per i cantieri, il movimento operaio. Parlare di questa città significa parlare della parte contadina e operaia che sta cercando di venir fuori da una situazione incredibile, post secondo conflitto mondiale, un pò come può. 

Si nota una certa continuità storica tra gli avvenimenti che racconti e la Castellammare attuale

Basta guardare la città oggi e notare che esistono ancora delle macerie, come al centro storico, abbandonato a se stesso; macerie sociali come l’assalto avvenuto pochi giorni fa al centro occupazione e questo vuol dire che c’è miseria, arretratezza. Cosa c’è di diverso tra le file fatte al centro di occupazione e quelle fatte per il pane alla fine degli anni ’40? Per me non c’è nulla di diverso. E questo vuol dire che la politica ha fallito o quanto meno l’idea di città è venuta meno.

Secondo te quali caratteristiche dovrebbe avere uno scrittore per dirsi tale, a parte forse la grande creatività e l’essere una buona penna?

Questa è una domanda che mi pongo anche io. Non esistono patenti o abilitazioni. Banalmente potrei partire con il dire che c’è bisogno di avere qualcosa da raccontare, e poi credo che il talento da solo non basta, serve l’ostinazione, la forza uguale e contraria che ti spinge ogni volta a scrivere, a strappare pagine e riscriverle ancora per ristrapparle un’altra volta. Non c’è talento che non premi l’ostinazione. Non si diventa scrittori e non si nasce, ci si ostina! E poi essere scrittori secondo me, implica farsi una domanda. “Conviene mettere le mani dentro di se? Si ha il coraggio di farlo?”.

 

a cura di Vincenza Lourdes Varone

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Carabinieri NAS Torino: concorsi truccati in incarichi universitari e professioni sanitarie, 25 persone indagate

I militari del Carabinieri NAS Torino, a conclusione di un’indagine denominata “Sanitopoli”, hanno eseguito 23 decreti di perquisizione locale e contestuale sequestro emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti di 25 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico in atti pubblici.

L’indagine, sviluppatasi nella provincia del capoluogo piemontese ed in quella di Cuneo, trae origine da accertamenti esperiti su sospette certificazioni mediche (poi rivelatesi false) riferite ad un funzionario pubblico, già interessato da altro procedimento penale, la cui diagnosi specialistica gli consentiva di beneficiare della pensione d’invalidità di 280 euro mensili, poi revocata in seguito a visita medica straordinaria dell’INPS Piemonte.
Le successive attività investigative si sono estese ad altre figure quali psicologi e dirigenti medici, tra cui professori universitari associati, ordinari e ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’UNITO (Università degli Studi di Torino) e di strutture sanitarie quali la Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano.

Gli elementi d’indagine hanno determinato l’emersione di un sistema clientelare fondato da reciproche concessioni tendenti a ottenere agevolazioni e/o raccomandazioni nelle procedure d’indizione concorsuale per l’assegnazione di ruoli medici dirigenziali delle specialità di Psichiatria e Psicologia Clinica. Segnatamente, sono state individuate prassi consolidate con le quali gli attori turbavano il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando, debitamente “sartorializzato” alle caratteristiche dei candidati preventivamente designati come vincitori, al fine di limitare la sfera di partecipanti e di assicurare la scelta del favorito. In altri casi il sistema agevolativo consisteva nell’anticipare ai candidati prescelti le domande alle quali sarebbero stati sottoposti in sede concorsuale.
Il ruolo centrale del sistema illecito è stato individuato in un noto professore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università al quale si rivolgevano studenti, psicologi e dirigenti medici al fine di ottenere agevolazioni nei concorsi o rinnovi di assunzioni presso le Strutture Cliniche nosocomiali universitarie. Il sistema era così consolidato che tra gli “attori”, spesso, si pronunciavano termini significativi come “blindare” il concorso, quando le competenze specifiche di un candidato favorito venivano poi trasferite nel bando. Altra consuetudine nei colloqui informali tra gli indagati  consisteva nell’indicare il concorso con la denominazione del cognome del futuro vincitore.

Le attività investigative hanno consentito di raccogliere fonti di prova di reato nell’ambito dell’espletamento di 6 selezioni tra bandi di concorso per l’assunzione di personale medico strutturato, borse di studio, bandi per l’ingaggio annuale di liberi professionisti e per l’arruolamento di personale medico ambulatoriale. L’attenzione dei Carabinieri del NAS prosegue su altri concorsi, relativamente ai quali sono stati acquisiti i relativi atti, potenzialmente gestiti nello stesso modus operandi di quelli oggetto di indagine.