Sosta di campionato in Serie B utile a tutte le squadre per trovare i nuovi automatismi.Non fa eccezione la Juve Stabia, che ha sfruttato il turno di stop per oliare i movimenti chiesti da Abate e per testare i nuovi acquisti.
Nell’amichevole di oggi con la Primavera, prima apparizione gialloblu per Zuccon, Giorgini, Correia e Gabrielloni.Proprio l’attaccante ex Como, chiamato a raccogliere l’eredità di Adorante, era forse il più atteso tra i tifosi presenti sugli spalti del Menti.
Attese subito ripagate dal nuovo numero 9, schierato dal primo minuto ed autore addirittura di un poker in zoli quarantacinque minuti.Su calcio di rigore la prima rete mentre le altre tre realizzazioni sono arrivate a completamento di azioni corali della Juve Stabia.
Gabrielloni ha infatti timbrato poi sugli sviluppi di un corner, con Correia pure protagonista nell’azione, e successivamente sfruttando gli assist di Maistro e Reale.Non solo gol ma anche tanto lavoro di raccordo per l’ex Como, pronto a legare il gioco e ad agire da perno offensivo smistando palloni per i compagni.
È solo calcio amichevole, contro avversari giovani e acerbi, ma le sensazioni lasciano ben sperare circa l’apporto, sotto porta e a tutto campo che Gabrielloni potrà dare alla Juve Stabia di Abate.
Tabellino
Primo Tempo: Boer, Giorgini, Baldi, Stabile, Carissoni, Zuccon, Correia, Reale, Maistro, De Pieri, Gabrielloni
Secondo Tempo: Confente, Ruggero, Giorgini, Reale, Piscopo, Leone, Mosti, Duca, De Pieri (67’ Baldi), Maistro (61’ Zuccon), Candellone
Dalle cicatrici post-lesione ai filler sulla fronte, passando per gli usi off label del botulino, la biorigenerazione cutanea e le sinergie tra filler e laser: sono questi i temi al centro del dibattito che negli ultimi mesi hanno animato la comunità scientifica e che troveranno spazio di approfondimento al 12esimo congresso nazionale della Federazione italiana medici estetici, in programma a Napoli dal 12 al 14 settembre 2025. La Fime ha scelto di mettere al centro dell’appuntamento 2025 la sicurezza e la qualità clinica dei trattamenti, in un momento storico in cui la domanda cresce ma aumentano anche i rischi di banalizzazione e abuso. Dal trattamento delle cicatrici alle tecniche di biorigenerazione dermica, fino all’uso combinato di filler e tecnologie, il congresso vuole fornire ai medici strumenti concreti e aggiornati per affrontare con consapevolezza le sfide della pratica quotidiana.
Il congresso sarà inaugurato venerdì 12 settembre, alle 14.30, con una tavola rotonda dedicata al tema della sicurezza, aperta non solo ai medici ma anche ai cittadini. A guidare i lavori sarà Raffaele Rauso, presidente del Congresso, insieme a Nicola Zerbinati, presidente Fime e a Patrizia Sacchi, vicepresidente Fime. Tra i relatori figurano alcune delle voci più autorevoli della medicina estetica: Emanuele Bartoletti, presidente Sime (Società italiana di medicina estetica); Roberto Monaco, presidente Cogeaps (Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie); Andrea Servili, presidente Tme (Tutela medici estetici); Andrzej Ignaciuk, già presidente della Uime (International union of aesthetic medicine).
Il Congresso affronterà i temi più discussi del momento: dalle complicanze legate a filler e botulino agli usi off label del botulino per aree come massetere, platisma e periorale; dai trattamenti combinati per le cicatrici post-lesione alle tecniche di biorigenerazione con filler leggeri e stimolazione dermica; fino alle sinergie tra filler e laser e all’uso dei filler sulla fronte, che richiede la massima precisione tecnica. Spazio sarà dato anche al ruolo dell’intelligenza artificiale, che si affaccia come nuovo strumento di supporto al medico estetico nella pianificazione dei trattamenti.
“La medicina estetica sta cambiando volto: da un lato cresce la richiesta di trattamenti sempre più rapidi e accessibili, dall’altro aumenta il rischio di semplificare e banalizzare procedure che restano atti medici complessi – afferma Rauso -. Il congresso di Napoli vuole riportare il dibattito su basi scientifiche, mostrando come la sicurezza e la personalizzazione non siano un optional, ma la vera garanzia di risultati naturali. L’obiettivo è restituire credibilità a una disciplina che deve essere prima di tutto medicina”. “La missione della Fime è garantire una medicina estetica sicura e qualificata, basata su formazione continua e aggiornamento scientifico – sottolinea Zerbinati –. Il congresso rappresenta un’occasione preziosa per fare chiarezza e promuovere una cultura della responsabilità”.
Un concetto ribadito anche da Patrizia Sacchi: “La medicina estetica deve tornare al suo significato originario: valorizzare l’individuo, non rincorrere standard omologati. È fondamentale trasmettere ai giovani colleghi e ai pazienti l’importanza di un approccio personalizzato e consapevole”.
Accanto alla sicurezza, spazio sarà dato al confronto scientifico internazionale, con la partecipazione di specialisti provenienti da diversi Paesi. Tavole rotonde, sessioni live e workshop offriranno un aggiornamento a 360 gradi sui trattamenti di nuova generazione, con un’attenzione particolare all’integrazione tra filler, neuro-modulatori, tecnologie laser e approcci sistemici.
Un mese di settembre a dir poco rovente attende la Juve Stabia e i suoi tifosi.La squadra di mister Ignazio Abate, infatti, affronterà ben quattro partite in questo periodo, un vero e proprio tour de force che darà le prime significative risposte in una sorta di mini-bilancio sulle prime giornate del campionato di Serie B.
Il calendario fitto e impegnativo metterà alla prova la tenuta fisica e mentale delle Vespe, chiamate a dimostrare subito il proprio valore per indirizzare la stagione sui binari giusti.La gara casalinga contro il Venezia, terminata a reti bianche lo scorso 30 agosto, ha chiuso il mese estivo con un antipasto che ha lasciato intravedere sprazzi del potenziale gialloblù.
Ora, con il passare delle giornate, arriva il piatto forte.Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali a inizio mese, la Juve Stabia tornerà in campo sabato 13 settembre tra le mura amiche dello stadio “Romeo Menti”.
L’avversario di turno sarà la Reggiana, una squadra che storicamente si è sempre rivelata ostica per i colori gialloblù.Sarà un’occasione cruciale per cercare di sfatare un tabù e, soprattutto, per infiammare il proprio pubblico e conquistare punti pesanti.
Archiviato l’impegno casalingo, per i ragazzi di Abate sarà tempo di preparare le valigie per un doppio, ravvicinato e insidioso impegno in trasferta.Le Vespe, infatti, scenderanno prima in campo allo Stadio “Alberto Picco” contro lo Spezia, sabato 20 settembre, per poi affrontare il Catanzaro allo Stadio “Nicola Ceravolo” nell’anticipo di venerdì 26 settembre.
Due partite in pochi giorni contro avversari di calibro, che testeranno la solidità e la capacità di adattamento della squadra lontano da casa.Il mese di fuoco si concluderà con il primo turno infrasettimanale della stagione, in programma martedì 30 settembre.
La Juve Stabia tornerà a giocare al “Menti” per sfidare il Mantova.Un’altra occasione da non fallire per continuare a macinare gioco e punti, consolidando la propria posizione in una classifica ancora in fase di assestamento.
Quattro gare in poco più di due settimane: un banco di prova di notevole importanza che permetterà di valutare la condizione atletica del gruppo, l’efficacia del lavoro tattico di mister Abate e la rapidità di inserimento dei nuovi innesti.Questo settembre si preannuncia, dunque, come un crocevia fondamentale per comprendere le reali ambizioni della nuova Juve Stabia e per dare un segnale forte e chiaro al campionato.
I tifosi sono pronti a sostenere le Vespe in questo intenso cammino.
Un gradito ritorno e un incrocio del destino che promette emozioni forti.Raffaele Ametrano, ex calciatore nativo di Castellammare di Stabia, torna in Irpinia, dove aveva vissuto una parte importante della sua carriera da giocatore.
Da qualche giorno, Ametrano si è unito allo staff tecnico di Raffaele Biancolino, diventando una figura chiave nel percorso dell’Avellino Calcio.La notizia ha un sapore speciale per i tifosi stabiesi, che non vedono l’ora di assistere al derby tra Avellino e Juve Stabia.
La partita non sarà solo una battaglia sul campo, ma anche un momento di grande significato per Ametrano, che ritroverà la sua città natale da avversario.Il derby, già di per sé carico di storia e passione, avrà un fascino in più con la sua presenza a bordo campo, a orchestrare, insieme a Biancolino, le mosse dei “lupi” contro le sue “vespe”.
La carriera di Ametrano, sia da giocatore che da allenatore, è stata caratterizzata da un forte legame con il sud Italia.Dopo aver vestito maglie importanti come quelle di Napoli, Udinese, Juventus e della Salernitana, ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio dei giovani talenti.
Proprio con la maglia della Juve Stabia, Ametrano ha concluso la sua importante carriera da calciatore, un dettaglio che rende ancora più romantico e complesso questo intreccio di destini.Ora, ad Avellino, avrà l’opportunità di dimostrare le sue qualità in una nuova veste ma il vero banco di prova emotivo sarà l’incontro con le “Vespe”.
Sarà una sfida ricca di emozioni, ricordi e, soprattutto, tanto agonismo.A rendere la trama ancora più fitta è la figura dello stesso capo allenatore, Raffaele Biancolino, anch’egli un ex “vespa”, avendo giocato per la Juve Stabia nella stagione 2008-2009.
Un filo doppio che lega i due tecnici alla squadra gialloblù.Con la sua esperienza e la sua profonda conoscenza del calcio, Ametrano è pronto a mettere le sue qualità al servizio del progetto Avellino ma è chiaro che il derby rappresenterà per lui un momento unico.
Sarà una battaglia sul campo ma anche un incrocio di sentimenti e appartenenze che renderà la gara ancora più speciale.Manca ancora molto a questa partita0 ma aumentano le curiosità, l’attesa ed anche il sapore di rivincita per le tante storie da raccontare che hanno vissuto vespe e lupi nel corso della loro incredibile ed importante storia.
“Molto lunga.Tutto è partito ad aprile con il Senna Day, che è stato fantastico.
Un grazie ad Augusto Zuffa per averci ospitato.Posso confermare che ci sarà anche nel 2026.
Poi c’è stato il GP di Imola e l’Orgoglio Motoristico Romano a inizio giugno, per cui ringrazio il presidente Stefano Pandolfi che è una persona incredibile per l’invito.
Carlo, siamo in partenza per il Minardi Day?
“Sì.Saremo lì presenti dal 13 settembre con una super squadra.
Avremo Pasquale Buondonno, Davide Sforzi, Maurizio Angeli, Vito Di Benedetto, i Laera, Aldo De Robertis con i figli, Anna Canelli e il dottore Giovanni Rodriguez.Dopo il Minardi Day presenteremo la piantina per il Senna Day alle Cantine Zuffa di sera.
E lì finirà la quarta tappa”.
Un messaggio per la squadra?
“Ci tenevo a ringraziarli per tutto.Non pensavo venissero tanti di loro anche al Minardi Day.
Per me sono tutte persone speciali”.
Per salutarci vogliamo ricordare i tuoi appuntamenti?
“Ogni giovedì sono ospite a Odeon Tv.Ringrazio Serena Salmi, Federica Afflitto, Martina Renna e Filippo Gherardi”.
Il pilota Roberto Farneti ha parlato in esclusiva a Carlo Ametrano per fare un punto sulla stagione di Formula 1 e non solo.Di seguito le sue parole.
Roberto, la F1 fa tappa a Monza.
Quali sono le tue aspettative?
“C’è una McLaren che domina e che credo sia difficile da battere a Monza, così come sulle altre piste.La differenza è abbastanza grande.
Spero molto nella Ferrari che a Monza di solito fa una preparazione apposita.Questo potrebbe fare un po’ di differenza, ma non penso oltre il secondo posto.
Spero che Antonelli possa riprendersi e si rifaccia dalle ultime delusioni.A Monza potrebbe anche fare una bella corsa essendo anche l’unico italiano”.
Roberto la Mercedes è in miglioramento?
“Giusto un po’.
Parliamo di una vettura ancora un po’ debole, non ha recupero del tutto”.
Hamilton ti ha deluso in questi mesi?
“Sì, ma non so quanto si possa parlare di una sua crisi rispetto a una crisi della macchina”.
Sei stato al Senna Day di Carlo Ametrano quest’anno, che evento è stato?
“Tutto molto bello, anche la location.Io sono stato molto contento, mi è sembrava un’operazione giusta”.
Sarai anche il Minardi Day, giusto?
“Esatto.
Io sono di casa al Minardi Day.Innanzitutto perché le mie esperienze in auto le ho sempre fatto con Minardi, quindi oltre ad amico sono stato anche pilota di Gian Carlo che è sempre stato fantastico.
Umile, competente e ha sempre cercato di migliorarsi e di puntare sui giovani.Ha saputo valorizzarli, un esempio può essere Alonso”.
Dove ti troveremo al Minardi Day?
“Sarò al box numero 5, vi aspetto!”.
Per chiudere il discorso F1: chi vince il Mondiale tra Piastri e Norris?
“Il vantaggio è di Piastri, ma attenzione a Norris che ha ancora qualche chance interessante”.
Quello che era nell’aria da tempo, e che la nostra redazione aveva annunciato con largo anticipo, è ora realtà.La Juve Stabia ha ufficialmente blindato uno dei suoi uomini simbolo: il difensore Marco Bellich.
Il club gialloblù ha comunicato di aver raggiunto un accordo per il prolungamento del contratto del centrale novarese, fissando la nuova scadenza al 30 giugno 2028.Un segnale forte, un patto di fiducia reciproca che lega Bellich alla città di Castellammare per le prossime tre stagioni, spegnendo sul nascere le sirene di mercato che inevitabilmente si erano accese sul difensore dopo due annate di altissimo livello.
Un Pilastro dalla C alla B
Nato a Novara il 5 maggio 1999, Bellich è arrivato alle pendici del Faito nell’estate del 2023, diventando in breve tempo un leader silenzioso e un perno insostituibile della retroguardia stabiese.
Nella sua prima stagione, è stato uno dei protagonisti assoluti della cavalcata trionfale che ha riportato le Vespe in Serie B.I numeri parlano per lui: 37 presenze (per un totale di 3.305 minuti giocati), condite da ben 8 reti e 2 assist, un bottino straordinario per un difensore, che ne testimonia la pericolosità anche in fase offensiva.
A queste si aggiungono le 2 presenze in Supercoppa Serie C.L’impatto con il campionato cadetto non ha fatto che confermare le sue qualità.
Nella stagione 2024/25 in Serie BKT, Bellich ha collezionato 33 presenze e siglato 2 reti, dimostrando carisma, solidità e continuità di rendimento.Il suo contributo è stato fondamentale anche nelle 3 gare dei Play Off e nella partita di Coppa Italia Frecciarossa.
Giunto al suo terzo anno in gialloblù, ha già messo a referto 3 presenze in questo inizio di stagione, confermandosi un punto fermo dello scacchiere tattico stabiese.
“Castellammare, la Mia Seconda Casa”
Al momento della firma, la soddisfazione era palpabile nelle parole del calciatore, che ha voluto sottolineare il forte legame con la piazza e il progetto. “Sono entusiasta di questo rinnovo, era quello che volevamo sia io che la società,” ha dichiarato Bellich. “Nonostante l’interesse di altre squadre, fin da subito abbiamo deciso insieme di proseguire il percorso iniziato due anni fa.Castellammare per me è ormai diventata una seconda casa, qui sto benissimo.
Desidero ringraziare il presidente, il direttore e tutta la società per la fiducia.”
Parole che cementano un’unione nata sotto i migliori auspici e destinata a durare.La firma fino al 2028 non è solo un atto formale, ma la logica conseguenza di un percorso di crescita condiviso, che ha visto il giocatore maturare e il club costruire su di lui le fondamenta per un futuro solido e ambizioso nella serie cadetta.
Come anticipato, la volontà di proseguire insieme era chiara da mesi e l’ufficialità odierna pone il sigillo su una delle operazioni più importanti della dirigenza stabiese.
Sul finire del calciomercato è arrivata un’ufficialità che ha il sapore di un incrocio del destino. Luca Pandolfi è un nuovo attaccante del Catanzaro, arrivando in prestito con obbligo di riscatto dal Cittadella.La notizia chiude una trattativa che si è protratta a lungo e che ha infiammato il calciomercato.
Il nome di Pandolfi era stato a lungo accostato a un “ritorno” a Castellammare di Stabia, dove l’attaccante aveva fatto vedere cose interessanti.Molti tifosi della Juve Stabia speravano di rivedere l’attaccante con la maglia delle Vespe ma la società calabrese ha saputo affondare il colpo decisivo.
Ora, il destino lo porterà a sfidare proprio la squadra che gli aveva dato fiducia dopo l’esperienza negativa a Brescia e che forse lo avrebbe voluto indietro.Il prossimo incontro tra Catanzaro e Juve Stabia sarà un’occasione speciale per Pandolfi, che si ritroverà di nuovo faccia a faccia con il suo recente passato.
Un nome che a Castellammare di Stabia evoca ricordi indelebili e che ora è pronto a scrivere una nuova pagina della sua carriera. Diego Albadoro, l’eroe della promozione in Serie C del 19 giugno 2011 con la Juve Stabia, è ufficialmente un nuovo attaccante del Portici.L’acquisto del classe 1989 è un colpo di mercato importante per la squadra, che si assicura un giocatore di grande esperienza e carisma.
Cresciuto calcisticamente tra la Campania e il resto d’Italia, Albadoro porta con sé un bagaglio di oltre 300 presenze tra Serie B, C e D, vestendo maglie prestigiose come quelle di Ternana, Bari e Picerno.Il suo arrivo al Portici rappresenta non solo un rinforzo tecnico di spessore, ma anche un segnale forte di ambizione da parte della società.
I tifosi biancazzurri accolgono a braccia aperte un attaccante fisico, abile nel gioco aereo e con un innato senso del gol.Albadoro è pronto a mettere la sua esperienza al servizio della squadra e a diventare un punto di riferimento, con l’obiettivo di trascinare il Portici verso nuovi e importanti traguardi.
Dopo le recenti esperienze con il Sorrento , il centrocampista Mariano Guarracino torna in Campania, firmando con il Nola 1925 per la stagione 2025-2026.L’ex talento della Juve Stabia, dove ha militato nelle giovanili e tante apparizioni positive in prima squadra, si unisce alla formazione nolana a parametro zero.
L’arrivo di Guarracino, classe 2002, rappresenta un innesto di qualità ed esperienza per il centrocampo del Nola.Il giocatore, che può agire anche come ala, porta con sé la sua grande tecnica e la capacità di creare gioco e inserirsi negli spazi.
Con questo colpo di mercato, il Nola dimostra ancora una volta l’intenzione di costruire una rosa competitiva per il campionato di Serie D, puntando su giovani talenti che conoscono già bene il calcio campano.Per chiudere segnaliamo che Vittorio Parigini ex esterno delle vespe di Pierbo Braglia è un nuovo calciatore del Siracusa.
Come ogni inizio di stagione, si rinnova il consueto e proficuo appuntamento formativo che vede gli arbitri delle massime serie del calcio italiano, Serie A e Serie B, fare visita alle squadre iscritte ai campionati.Un tour per gli stadi d’Italia con l’obiettivo di aggiornare i calciatori e gli staff tecnici sulle novità regolamentari e sull’applicazione del VAR, promuovendo un dialogo costruttivo in vista della nuova stagione.
Nei giorni scorsi, è stato il turno della Juve Stabia che ha accolto presso lo stadio Romeo Menti l’arbitro Davide Di Marco della sezione di Ciampino.L’incontro, organizzato in collaborazione tra l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) e la Lega Nazionale Professionisti B (LNPB), si è rivelato un’importante occasione di confronto e apprendimento.
La società stabiese ha raccontato l’evento attraverso un comunicato stampa ufficiale, sottolineando l’utilità della chiacchierata formativa.Durante la sessione, a cui ha presenziato l’intera rosa guidata dal tecnico Ignazio Abate, sono state illustrate le nuove normative relative all’utilizzo del VAR e le modifiche al regolamento in vigore nella stagione 2025/2026.
Attraverso la proiezione di video esplicativi su vari casi di gioco, il signor Di Marco ha potuto chiarire dubbi e rispondere alle numerose domande poste dai calciatori.Tra i più partecipi, secondo quanto riportato dal club, i difensori Carissoni e l’attaccante Gabrielloni, a testimonianza del vivo interesse della squadra verso una più profonda comprensione delle dinamiche arbitrali.
All’incontro ha preso parte anche una figura di grande esperienza come Pasquale Sergio, ex arbitro e attuale Dirigente Addetto agli Arbitri per la Juve Stabia, che ha contribuito con la sua competenza al dibattito.Al termine della sessione formativa, c’è stato un cordiale scambio di opinioni tra il direttore di gara, i giocatori e i membri dello staff tecnico.
Questi appuntamenti si confermano uno strumento fondamentale per creare un clima di maggiore serenità e collaborazione tra le componenti fondamentali del gioco del calcio.La conoscenza diretta delle regole e dei protocolli, infatti, non solo aiuta i giocatori a evitare sanzioni, ma favorisce anche un dialogo più costruttivo e rispettoso in campo, a tutto vantaggio dello spettacolo e della correttezza sportiva.
La storia di Giuseppe Leone con la maglia della Juve Stabia è un racconto avvincente, un romanzo a tinte giallo e blu che ora sembra aver voltato pagina verso un capitolo tutto nuovo.Leader indiscusso nel primo anno sotto la guida di Guido Pagliuca, culminato con la promozione in Serie B, e protagonista di un’annata successiva a corrente alternata, segnata da periodi di esclusione quasi inspiegabili, Leone è rimasto a Castellammare nonostante le lusinghe del calciomercato.
Ora, con una fiducia rinnovata e le chiavi del centrocampo in mano, sembra essere un calciatore diverso, pronto a inaugurare la sua nuova versione.
Dalle stelle alla panchina: un biennio di alti e bassi
Giuseppe Leone è pronto a riprendersi la regia della Juve Stabia.Il centrocampista classe 2001 ha scelto di restare in città con un obiettivo chiaro: dimostrare di essere un faro per la squadra e un leader in campo.
Il suo percorso con le Vespe è stato un’altalena di emozioni.Assoluto protagonista nella cavalcata trionfale dalla Serie C alla Serie B, Leone ha poi vissuto una seconda stagione più complessa.
Nonostante prestazioni di livello, ha conosciuto l’amarezza della panchina in diverse occasioni, specialmente nella fase cruciale dei playoff, in quelle che sono apparse come scelte tecniche “misteriose” da parte dell’allora tecnico Pagliuca, che pure in più di un’occasione ne ha tessuto le lodi definendolo un “giocatore fantastico”.
La scelta di restare e la fiducia di Abate
Durante l’estate, il nome di Leone è stato accostato a diversi club, con Monza e Spezia che hanno mostrato un interesse, alimentato da una clausola rescissoria accessibile.Tuttavia, il regista ha scelto di continuare la sua avventura con la Juve Stabia, una decisione che ora, con il cambio in panchina assume i contorni di una scommessa vincente.
Il nuovo tecnico, Ignazio Abate, ha infatti dimostrato fin da subito di voler puntare forte su di lui.Le idee tattiche del nuovo allenatore, improntate su un calcio verticale e di rapida riconquista, esaltano le qualità di Leone.
Abate gli ha affidato le chiavi della mediana, riconoscendone il talento e la visione di gioco indiscutibili. È convinto che Leone possa essere l’uomo giusto per dirigere l’orchestra gialloblù, il metronomo capace di dettare i tempi della manovra.
Un nuovo inizio: il Leone 2.0?
Per il regista delle Vespe, questa è una grande opportunità per riscattare l’ultima stagione e per affermarsi definitivamente come uno dei pilastri del progetto stabiese.Ogni suo tocco ha un peso specifico, un’intelligenza nascosta. È capace di cambiare il ritmo della partita con un solo passaggio, di disorientare gli avversari con una finta o un dribbling sottile.
Non cerca la giocata spettacolare fine a se stessa ma la bellezza del gesto funzionale, un tocco pulito che sblocca una situazione difficile e apre spazi inimmaginabili.Nelle prime uscite di campionato, Leone ha già mostrato sprazzi del suo immenso talento.
Contro un avversario del calibro del Venezia, dotato di un centrocampo di grande quantità e qualità, è risultato uno dei migliori in campo, un vero e proprio professore in mezzo al campo.La sua prestazione sontuosa è il segnale che il nuovo corso tecnico può essere quello della sua definitiva consacrazione.
L’impressione è che Leone non deluderà le aspettative e che la fiducia di Abate sarà ripagata con prestazioni di altissimo livello.Il romanzo di Leone in giallo e blu è ancora tutto da scrivere e questo nuovo capitolo, il “Leone 2.0”, promette di essere il più entusiasmante.
È stato un viaggio fantastico, una cavalcata lunga e appassionante partita dai campi della Serie C e arrivata fino al tetto d’Italia.Danilo D’Ambrosio, il duttile difensore campano, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo all’età di 36 anni, salutando il calcio giocato con un toccante messaggio affidato ai social.
Un percorso, il suo, che lo ha visto protagonista con le maglie di Torino, Inter, con cui ha conquistato uno storico scudetto, e infine Monza.Ma nel cuore e nell’album dei ricordi di D’Ambrosio, un posto speciale è riservato alla stagione 2008-2009, quando con la casacca della Juve Stabia iniziava a farsi conoscere al grande calcio.
Il calciatore, nativo di Caivano, ha scelto Instagram per annunciare il suo addio, condividendo con i suoi follower una lunga e sentita lettera che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera.Ad accompagnare le sue parole, una galleria di immagini simbolo del suo viaggio sportivo: dalla gloria nerazzurra ai momenti con la maglia granata, fino all’ultima esperienza in Brianza.
E tra queste, a testimonianza di un legame mai sopito, spunta anche una foto che ha scaldato il cuore dei tifosi stabiesi: un giovane Danilo D’Ambrosio con la maglia della Juve Stabia.Un’immagine che racchiude l’inizio di una favola, quella di un ragazzo di provincia partito per inseguire un sogno. “È stato un viaggio fantastico”, scrive D’Ambrosio nel suo post, e in quella selezione di scatti ha voluto che ci fosse anche la sua avventura con le Vespe, un capitolo fondamentale della sua crescita umana e professionale.
Nella stagione 2008-2009, collezionò 29 presenze, mettendo in mostra quella grinta e quella determinazione che avrebbero poi caratterizzato tutta la sua carriera ai massimi livelli.Aveva segnato anche il gol della salvezza durante i play out con il Lanciano se non fosse stato che l’arbitro Doveri & Co.
decisero che la posizione era di fuorigioco.La lettera pubblicata su Instagram è un flusso di emozioni e ringraziamenti: “Oggi non saluto solo il calcio giocato.
Saluto il ragazzo che sono stato e accolgo l’uomo che sono diventato,” si legge nel messaggio.Un pensiero rivolto a tutte le squadre che hanno creduto in lui, ai compagni, agli allenatori e ai tifosi che lo hanno accompagnato in questo lungo percorso.
L’omaggio alla Juve Stabia, attraverso quello scatto significativo, non è passato inosservato e sottolinea l’importanza di quella esperienza per il difensore.Un gesto che conferma come, anche al culmine di una carriera prestigiosa, le radici e i primi passi non si dimenticano mai.
Per i tifosi della Juve Stabia, vedere quella maglia tra i momenti clou della carriera di un calciatore che ha vinto uno Scudetto e ha vestito la maglia della Nazionale, è motivo di grande orgoglio. È la testimonianza che da Castellammare di Stabia si può partire per conquistare il mondo del calcio, senza mai dimenticare da dove si è venuti.Il viaggio di Danilo D’Ambrosio ne è la prova più bella.
Questo il post su Instagram con tanto di foto con la maglia gialloblù:
“Avevo 13 anni quando andai via di casa per inseguire il mio sogno. Ero in un convitto, stanza singola, con un letto e un armadio.
Di fianco alla mia c’era quella di mio fratello gemello, Dario. I miei genitori, percependo la mia preoccupazione, mi dissero: “Se non te la senti, torniamo a casa insieme.” La mia risposta fu secca: “No!Voglio restare.” Il mio sogno era più forte di tutte le paure e le insicurezze di quell’età. Quante volte ho pianto perché mi sentivo solo, quante notti mi rifugiavo nella stanza di mio fratello perché mi mancava tutto: la mia famiglia, i miei amici, i miei nonni. Oggi, dopo tanti anni, sento che è arrivato il momento di fermarmi.
Non è facile.Non lo è mai quando lasci andare qualcosa che hai amato così visceralmente. Il calcio non è stato solo la mia professione. È stata la mia casa, la mia scuola, la mia identità. Oggi non saluto solo il calcio giocato. Saluto il ragazzo che sono stato e accolgo l’uomo che sono diventato. Un uomo che ha avuto il privilegio di trasformare il sogno di un bambino in una realtà lunga 20 anni . Grazie a ogni squadra, allenatore, compagno, dottore, fisioterapista, magazziniere, cuoco, cameriere e a ogni singolo tifoso che mi ha sostenuto. Grazie ai miei genitori che hanno avuto il coraggio di lasciarmi andare senza farmi sentire il peso di dovercela fare. Grazie ai miei fratelli che hanno condiviso ogni mia gioia . Grazie a mia moglie che per 19 anni è stata una presenza costante ,ha creduto in me, compreso i miei silenzi e amato incondizionatamente. Grazie ai miei figli che sono stati e saranno per sempre la mia fonte di ispirazione. Il calcio non sarà più ai miei piedi ogni domenica, ma resterà per sempre dentro di me. A presto. Con la stessa passione.
Con la chiusura della sessione estiva di calciomercato, la Juve Stabia ha ufficialmente definito la rosa e i numeri di maglia che accompagneranno le Vespe nella nuova avventura in Serie B per la stagione 2025/26.Il comunicato del club svela le scelte dei calciatori, tra conferme, nuovi innesti e l’assenza di alcuni protagonisti della scorsa annata.
Dopo un’intensa estate di trattative condotte dal direttore sportivo e a mercato chiuso, la squadra si presenta con un volto rinnovato, frutto di cessioni importanti e di acquisti mirati a rinforzare ogni reparto in vista di un prosieguo di stagione che si preannuncia impegnativa e avvincente.
Le novità in attacco: Gabrielloni e Burnete i nuovi bomber
Il reparto offensivo ha visto dei cambiamenti significativi dopo la cessione di Adorante.Il nuovo numero 9 sarà Alessandro Gabrielloni, esperto attaccante arrivato per garantire esperienza e gol al centro dell’attacco.
A fargli compagnia ci sarà il giovane talento Rares Burnete, che indosserà la maglia numero 7.Confermatissimo Kevin Piscopo con il suo numero 11, così come Gregorio Morachioli (18) e Leonardo Candellone (27).
Completano il reparto due volti nuovi: Giacomo De Pieri con il 21 e il giovane Alessio Cacciamani a cui è stata assegnata la maglia numero 77.
Centrocampo ridisegnato: Zuccon la rivincita, Maistro l’esperienza, Leone il geometra, Correia il motore e i muscoli
Anche la mediana stabiese presenta numerose novità. Federico Zuccon vestirà la maglia numero 45, pronto a prendersi il riscatto dopo la deludente scorsa stagione con pochissime presenze.Accanto a lui, l’esperienza di Fabio Maistro (37) e la qualità di Giuseppe Leone (55).
Tra i nuovi acquisti figurano anche Thomas Battistella (5), Aaron Ciammaglichella (17), Eduardo Duca (20), Omar Correia (29) e Nicola Mosti (98).Mantiene la sua storica numero 10 Christian Pierobon, uno dei pilastri della scorsa stagione.
Difesa e porta: l’esperienza di Varnier e la freschezza di Giorgini
A difendere la porta delle Vespe ci sarà Alessandro Confente, nuovo numero 1.
A completare il trio di portieri Alessandro Signorini (16) e Pietro Boer (23).Il pacchetto arretrato potrà contare sull’esperienza di Marco Varnier, che prende la maglia numero 13, e su innesti di valore come Andrea Giorgini (33), Lorenzo Carissoni (24).
Confermati Marco Bellich (6), Marco Ruggero (4) e Matteo Baldi (15).I giovani Filippo Reale (3), Giacomo Stabile (19) e Mattia Mannini (76) completano una difesa che unisce esperienza e gioventù.
Di seguito, l’elenco completo con la numerazione ufficiale comunicata dalla società:
Dopo le prime uscite ufficiali della stagione e in virtù della sosta di campionato, è tempo di un analisi approfondita sulla Juve Stabia.Sebbene sia prematuro trarre conclusioni anche provvisorie (siamo solo a tre gare ufficiali disputate) emergono già indicazioni importanti su chi sta guidando la squadra e chi, invece, è chiamato a una crescita rapida.
Il minimo comune denominatore è un grande impegno collettivo di tutta la rosa ma le prestazioni dei singoli offrono un quadro variegato.
Un capitano che tira la carretta
In questo avvio di stagione, un uomo si è preso la squadra sulle spalle: Leonardo Candellone.Forte della fascia di capitano al braccio, l’attaccante sta dimostrando con i fatti il suo ruolo di leader. È stato lui a tirare la carretta del reparto offensivo, lottando su ogni pallone e cercando costantemente la via della porta.
Non è un caso che l’unico gol ufficiale delle Vespe porti fin qui la sua firma, a testimonianza di un impatto tanto tecnico quanto caratteriale.Al suo fianco, Piscopo merita una piena promozione per il sacrificio e la generosità, un lavoro oscuro ma prezioso per l’equilibrio della squadra.
Le scommesse offensive: Burnete e De Pieri attesi al varco
Se Candellone è la certezza a cui si affiancherà nella prossima gara anche il neo acquisto Gabrielloni, l’attacco finora ha atteso ancora il contributo dei suoi giovani talenti. Raul Burnete, attaccante di proprietà del Lecce, è un prospetto generoso che non risparmia energie ma la sua presenza in area di rigore si è finora tradotta in pochi pericoli concreti verso le porte avversarie (su cui tra l’altro è stato strepitoso Stankovic).
Discorso diverso per Enrico De Pieri: arrivato tra grandi aspettative e reduce da un buon precampionato, in campo è apparso finora un po’ estraneo alla manovra e a tratti anonimo.Da entrambi ci si aspetta un cambio di passo fondamentale per dare più peso all’attacco gialloblù.
Difesa: Ruggero leader, Confente non fa rimpianti
Nel pacchetto arretrato, la Juve Stabia sembra poggiare su solide fondamenta.
In porta, Confente ha raccolto l’eredità di Thiam con sicurezza, senza farlo rimpiangere.A guidare la difesa c’è un Ruggero che si sta confermando un vero leader, perno insostituibile del reparto.
Le prime impressioni su Stabile appaiono positive; pur non avendo avuto l’impatto devastante di Peda, il giovane difensore sta mostrando buone qualità.
Le ali della Juve Stabia
Sulle fasce, Cacciamani garantisce corsa e gamba, così come Carissoni.Su Mannini possiamo dire poco per ora perchè è stato impiegato non in maniera continua.
Da Carissoni ci si attende di più soprattutto in fase di costruzione: il suo grande dinamismo sembra spesso produrre tanto fumo e poco arrosto, mancando quella concretezza in fase di cross e di creazione della superiorità numerica a cui ci aveva abituato un giocatore come Floriani Mussolini.
Il faro del centrocampo: Leone a livelli top
La nota più lieta di questo inizio di stagione è senza dubbio Giuseppe Leone.Il centrocampista sta giocando a livelli altissimi, mostrando una sicurezza e una determinazione da veterano.
Padrone del gioco, detta i tempi e recupera palloni con una personalità straripante.Le sue prestazioni eccellenti rendono ancora più curiosa la sua sistematica esclusione durante i play-off della scorsa stagione da parte di mister Pagliuca, ma il presente dice che la Juve Stabia ha trovato in lui un punto di riferimento assoluto.
In conclusione, siamo solo all’inizio.Ma questa prima analisi approfondita evidenzia una necessità chiara: per raggiungere gli obiettivi stagionali, la Juve Stabia avrà bisogno di una crescita importante da parte dei suoi giovani e di un inserimento dei nuovi acquisti quanto più rapido possibile d’altronde Gabrielloni, Correia, Zuccon e Duca sono calciatori di primissimo livello.
Il talento dei giovani e l’esperienza dei veterani è saranno la chiave per dare una svolta al cammino della squadra già dalla gara con la Reggiana.
La Lega B ha reso noto oggi il programma dettagliato delle partite del campionato di Serie BKT 2025/2026, definendo i giorni e gli orari delle partite in calendario dalla quarta alla dodicesima giornata.Per la Juve Stabia si prospetta un periodo cruciale, un vero e proprio tour de force autunnale che metterà alla prova la tenuta e le ambizioni della squadra stabiese.
I tifosi delle Vespe possono ora segnare in agenda gli appuntamenti che vedranno i propri beniamini impegnati da metà settembre fino a inizio novembre.
Dalla Trasferta di La Spezia al Derby con l’Avellino: Un Avvio Impegnativo
Il cammino della Juve Stabia in questo blocco di partite inizierà lontano dalle mura amiche.
4ª Giornata: Sabato 20 settembre, ore 15:00, le Vespe saranno di scena allo Stadio Alberto Picco per affrontare lo Spezia.Una trasferta subito impegnativa contro una squadra di tradizione.
5ª Giornata: Appuntamento con il primo anticipo del venerdì per gli uomini di Castellammare.
Il 26 settembre alle ore 20:30, la Juve Stabia farà visita al Catanzaro.
6ª Giornata: Martedì 30 settembre alle ore 20:30 si tornerà finalmente al Romeo Menti per il primo turno infrasettimanale, con la sfida casalinga contro il Mantova.
7ª Giornata: Ancora una trasferta in programma per domenica 5 ottobre, alle ore 15:00, sul campo della Carrarese.
8ª Giornata: Sabato 18 ottobre, alle ore 17:15, il Menti si vestirà a festa per uno degli appuntamenti più attesi della stagione: il derby campano contro l’Avellino.Una partita che promette spettacolo e grande partecipazione di pubblico.
Tra Padova e Bari, un Finale di Ottobre da Vivere Intensamente
Il mese di ottobre si chiuderà con due sfide di grande fascino e difficoltà.
9ª Giornata: Domenica 26 ottobre, ore 15:00, la Juve Stabia affronterà la lunga trasferta di Padova.
10ª Giornata: Seguirà un altro turno infrasettimanale, questa volta di mercoledì.
Il 29 ottobre, alle 20:30, andrà in scena al Menti il big match contro il Bari, un’altra sfida dal sapore speciale e dall’alto coefficiente di difficoltà.
Novembre si Apre con Modena e Palermo
L’ultimo blocco di gare vedrà le Vespe affrontare un’altra trasferta e un prestigioso incontro casalingo.
11ª Giornata: Domenica 2 novembre, alle ore 15:00, la Juve Stabia sarà impegnata in Emilia-Romagna contro il Modena.
12ª Giornata: Il ciclo di partite si concluderà sabato 8 novembre.Alle ore 17:15, al Romeo Menti arriverà il Palermo, una delle candidate alla promozione, per una sfida che si preannuncia spettacolare e decisiva.
Un calendario denso e stimolante attende la Juve Stabia, chiamata a raccogliere punti pesanti sia in casa che in trasferta per continuare a sognare nel difficile campionato di Serie B.
Questo il calendario con gli orari di tutte le gare:
* anticipi disposti per successivi impegni nei sedicesimi di Coppa Italia, programmati per martedì 23 settembre 2025 (come da C.U.LNPA n. 33 del 3 settembre u.s.)
20/50
5a GIORNATA Venerdì 26 settembre 2025 ore 20.30 CATANZARO – JUVE STABIA
Sabato 27 settembre 2025
ore 15.00 AVELLINO – V.
Due giornate di campionato e una di Coppa Italia rappresentano un campione troppo esiguo per tracciare bilanci definitivi, ma sufficiente per intravedere le prime luci e le inevitabili ombre sulla nuova Juve Stabia targata Ignazio Abate.In un calcio dove i giudizi tendono a estremizzarsi con eccessiva rapidità, è bene attenersi ai fatti: in tre partite ufficiali non si possono eleggere né fenomeni né, tantomeno, “brocchi”.
Applicando questo principio universale dei campionati europei al contesto stabiese, il primo assaggio della gestione Abate si rivela incoraggiante.Il tabellino recita zero vittorie, due pareggi e una sconfitta, ma i numeri non raccontano l’intera storia.
La squadra ha messo in campo una generosità e un’intensità che hanno immediatamente conquistato il pubblico del “Romeo Menti”, dimostrando di avere anche un credito aperto con la fortuna.Se il pareggio di Chiavari può essere archiviato come giusto, la stessa cosa non si può dire per le altre due uscite.
Contro il Lecce, in Coppa Italia, le Vespe avrebbero meritato di giocarsi il passaggio del turno e il prestigioso “Jolly Milan” almeno alla lotteria dei rigori.Ancora più evidente il rammarico per la sfida casalinga contro il Venezia, dove il bottino pieno sarebbe stato il giusto premio per la mole di gioco prodotta.
In entrambe le occasioni, la Juve Stabia si è scontrata contro prestazioni straordinarie dei portieri avversari.Al “Via del Mare” è stato Falcone a ergersi a protagonista, mentre al “Menti” Stankovic ha indossato il mantello da supereroe, volando a difesa della propria porta e negando a più riprese il gol ai gialloblù.
Sfortuna, sì, ma sarebbe riduttivo fermarsi a questo.Le Vespe, infatti, hanno palesato chiare difficoltà nel concretizzare la grande quantità di gioco sviluppata.
La manovra è coraggiosa e avvolgente, ma manca il guizzo risolutivo negli ultimi venti metri che tutti sperano sarà risolto dalle ultimissime operazione di mercato (l’attaccante Gabrielloni).Il calcio di Abate porta la squadra a creare molto, ma se gli esterni non riescono a creare la superiorità numerica e se i centrocampisti faticano a inserirsi e a riempire l’area, il peso dell’attacco grava eccessivamente sulle punte.
Non è un caso, infatti, che l’unico gol ufficiale finora siglato sia scaturito dagli sviluppi di un calcio d’angolo.Il calciomercato ha certamente portato rinforzi e nuove idee tattiche, ma ora la sosta per le nazionali giunge come un’opportunità preziosa.
Con la Reggiana che già bussa alle porte, sarà fondamentale fare di necessità virtù, lavorando intensamente per affinare l’intesa e risolvere le lacune in fase realizzativa.In definitiva, questo antipasto di stagione lascia sensazioni positive.
L’identità di gioco impressa dal tecnico è una solida base da cui partire.Ora, però, per poter scrivere la parola “salvezza” sul menù di fine anno, bisognerà iniziare a sbagliare il meno possibile, trasformando la generosità nei tre punti e il bel gioco in gol a cominciare dalla gara con la Reggiana come dichiarato da Varnier nel dopo partita con il Venezia.
Una violente lite coniugale, scoppiata nella notte, è finita in tragedia. I fatti in piazzetta Sant’Arcangelo a Baiano, quartiere Vicaria Mercato, a Napoli.
I poliziotti delle volanti e del commissariato di polizia Decumani sono intervenuti intorno alle 2.30 nell’abitazione dei due. L’uomo, un 59enne, è morto per le ferite d’arma da taglio nella parte superiore del corpo, la moglie 58enne è ricoverata in ospedale in codice rosso. La salma della vittima è a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre sono in corso le indagini della squadra mobile della Questura di Napoli per ricostruire la dinamica e accertare la posizione della donna. Agli investigatori, la 58enne ha raccontato di essere stata accoltellata dal marito e di aver reagito, uccidendolo.
Un mercato lungo, complesso, a tratti snervante, ma che alla fine ha consegnato a mister Abate una rosa di 28 uomini, un mix di gioventù di talento e personalità d’esperienza.Il Direttore Sportivo della Juve Stabia, Matteo Lovisa, si presenta in conferenza stampa per tracciare un bilancio dettagliato dell’ultima sessione di calciomercato, rispondendo senza filtri alle domande dei giornalisti presenti.Ne emerge il ritratto di una strategia chiara, basata sulla sostenibilità, la valorizzazione e la ferma volontà di consolidare la categoria.
Un Mercato “Lungo” tra Cambiamenti Societari e Dinamiche Complesse
L’esordio di Lovisa è una fotografia delle difficoltà incontrate: “Questo è stato un mercato più lungo degli altri anni, non tanto nella durata, ma perché siamo arrivati alla fine per chiudere le trattative.Non per esigenza, ma per dinamiche che a volte non dipendono da noi”.
Un ritardo influenzato anche dai cambiamenti societari, con l’ingresso di Brera Holding, che ha richiesto un naturale periodo di riassetto. “Spiegare tutto a un gruppo nuovo non è stato facile,” ammette il DS, “ma ho avuto il supporto di tutti, dal presidente Langella alla nuova società.Penso siamo riusciti a fare un discreto lavoro grazie a una grande unità di intenti”.La fiducia nel progetto tecnico è totale. “Sono contento, ho preso un allenatore che ha grandi qualità, umane e tecniche.Sono sicuro che la squadra avrà rapidamente una grande identità”, ha dichiarato Lovisa, sottolineando come il suo compito sia stato quello di fornire allo staff la rosa “più funzionale possibile”.
La Strategia: Reinvestire per Creare Patrimonio
Uno dei passaggi chiave della conferenza riguarda la filosofia dietro le operazioni.
La cessione di pezzi pregiati come Folino e soprattutto Adorante non è stata un indebolimento, ma un’opportunità. “Gli accordi di inizio estate con la presidenza erano di reinvestire parte dei soldi presi dalle cessioni.Una buona parte è stata reinvestita perché la Juve Stabia deve continuare a crescere, ricreare plusvalenze e ulteriore patrimonio”.L’obiettivo è evitare di rimanere “assestati in un limbo”.Lovisa è consapevole delle insidie che nasconde il secondo anno di Serie B, storicamente più complicato del primo. “Se alziamo troppo l’asticella ci facciamo male.
Non porta a nulla fare proclami o parlare di altro che non sia la salvezza. È un gruppo molto giovane e non bisogna creare pressione, la piazza ha la maturità per gestire questi momenti”.La rosa attuale è composta da 28 elementi, di cui 18 a titolo definitivo (inclusi due prestiti con obbligo di riscatto) e 10 in prestito.Una scelta, quella dei prestiti, dettata spesso dalla volontà dei grandi club di non privarsi di giovani di grande livello. “Su quasi nessuno c’è il riscatto, ma su molti c’è una bella valorizzazione a nostro favore legata a presenze e gol.A livello economico, è comparabile al premio di valorizzazione e comporta meno rischi”.
I Nomi del Mercato: da Correia a Gabrielloni, tra Telenovele e Colpi a Sorpresa
I giornalisti hanno incalzato il direttore su singole trattative.
Quella per Correia è stata una vera e propria “telenovela”. “È un calciatore su cui lavoravo da mesi,” confessa Lovisa. “Penso sia un giocatore che ci può far fare il salto di qualità in mezzo al campo. È un patrimonio della società, con un contratto triennale, e crediamo possa generare una plusvalenza importante”.Un altro colpo significativo è stato quello di Gabrielloni, attaccante di 31 anni prelevato dal Como.Una scelta in controtendenza rispetto alla linea verde, ma voluta per aggiungere “personalità e spessore” a un reparto offensivo giovane, che conta sul talento del 2004 Burnete. “Gabrielloni è un ragazzo che mi ha dato grandi sensazioni per umiltà e personalità.Sono contento di averlo convinto.
Un anno fa era impensabile riuscire a portare qui giocatori come lui, Giorgini e Correia”.Non sono mancati gli obiettivi sfumati, come Vavassori dell’Atalanta. “Non è un giocatore che la società ha mai aperto alla cessione, abbiamo provato fino all’ultimo”. È rimasto invece Fabio Maistro, quasi a sorpresa: “Quasi speravo non andasse via. È un giocatore veramente forte che deve rimentalizzarsi.Giocando a scadenza, è un anno importante anche per lui per darci una grande mano”.
Gestione del Gruppo e Dubbi Personali
Lovisa ha risposto anche a domande più personali, smentendo le voci su possibili dimissioni per stress: “Durante il mercato sono sempre nervoso, ho degli sfoghi anch’io, non ho un carattere semplicissimo.Ma trovare una società che alla fine ti faccia fare tutto quello che hai in testa non è semplice, quindi posso solo ringraziarla.
Gli screzi ci sono in tutte le famiglie”.
È stato affrontato anche il caso di Gregorio Morachioli, finito ai margini nelle prime uscite. “È un giocatore della Juve Stabia che si è ritoccato lo stipendio a ribasso.Verrà inserito in lista, avrà il numero di maglia e speriamo possa darci una mano.Ha fatto un passo importante, sa di essere in difetto con la piazza e la società”.
Reparto Offensivo e Obiettivi: “La Fame è la Nostra Caratteristica Principale”
Alla domanda su una possibile carenza di gol nel reparto offensivo, Lovisa ha risposto con lucidità. “Non sono preoccupato.Adorante non va sostituito per forza con un giocatore da 15 gol.
Se mancano i gol dagli attaccanti, vanno ritrovati in altri giocatori: i quinti, le mezzali, da palla inattiva.La fisicità è aumentata.Gabrielloni a Como ha fatto in serie B 9 gol da subentrante, sono convinto possa arrivare in doppia cifra”.L’esempio della partita contro il Venezia è calzante: “Se Burnete in quell’occasione avesse segnato, oggi parleremmo di lui come del ‘nuovo Adorante’.
Bisogna essere lucidi e guardare le potenzialità”.In chiusura, il direttore sportivo ha ribadito il concetto fondamentale: “Lo zoccolo duro è stato mantenuto.Partiamo da una base solida. È vero che siamo arrivati ai playoff, ma la caratteristica principale di questa squadra è la fame.Se perdiamo questa, andiamo in difficoltà.
La mentalità, lo spirito, deve essere sempre quello di arrivare prima su ogni pallone, come abbiamo fatto contro il Venezia”.La conferenza si chiude con l’immagine di un Direttore Sportivo provato ma soddisfatto, convinto di aver costruito una squadra “logica e funzionale”, che ha alzato il livello di qualità e personalità, pur mantenendo i piedi ben saldi a terra.La sfida della Serie B è lanciata, e la Juve Stabia si presenta ai nastri di partenza con un progetto chiaro e la consapevolezza che, ancora una volta, sarà il campo l’unico, insindacabile giudice.
Se il candidato del centrodestra in Veneto sarà indicato dalla Lega? “Partita finisce quando arbitro fischia… E l’arbitro non ha ancora fischiato”. Parafrasando la celebre massima dell’indimenticabile allenatore Vujadin Boskov, il coordinatore di Fratelli d’Italia in Veneto, Luca De Carlo, riassume così al telefono con l’Adnkronos lo stato delle trattative interne al centrodestra sulla scelta del candidato nella Regione finora guidata da Luca Zaia. La partita resta aperta e la coalizione di governo è ancora alla ricerca della quadratura del cerchio, mentre si avvicina l’appuntamento elettorale: il 23 novembre rappresenta infatti la data ultima per il voto. “È ragionevole pensare che nel giro di pochissimo i leader sciolgano il nodo…”, aggiunge il senatore di Fdi.
Secondo gli ultimi rumors, un vertice tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani potrebbe tenersi entro la fine della settimana. Oggi, tuttavia, la premier sarà impegnata con il Consiglio dei ministri e con la call dei Paesi volenterosi per discutere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Lo stesso giorno Salvini non dovrebbe essere a Roma. Da qui le ipotesi: c’è chi indica venerdì come data possibile per il faccia a faccia e chi, invece, ritiene probabile un rinvio alla settimana successiva. Tajani, intanto, assicura: “Noi siamo una coalizione politica, non siamo un accordo elettorale, per questo correremo uniti ovunque, troveremo il miglior candidato possibile in tutte le regioni e in tutte le città in cui si voterà”. L’obiettivo di Forza Italia, sottolinea il leader azzurro, è “ottenere una percentuale a due cifre”.
Di certo i leader non aspetteranno l’esito delle regionali nelle Marche, in programma il 28 e 29 settembre, per completare il mosaico delle candidature: la scadenza è troppo lontana. Il 17 settembre Meloni, Tajani e Salvini saranno ad Ancona per sostenere la rielezione del governatore uscente Francesco Acquaroli, uomo di Fdi. Calabria e Toscana rappresenteranno altri due banchi di prova: in corsa ci sono l’uscente Roberto Occhiuto (Fi) e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fdi).
Resta invece in stallo la situazione in Campania e in Veneto. Nella Regione del Sud, per il dopo Vincenzo De Luca, circolano i nomi del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli (Fdi), del rettore della Federico II Matteo Lorito in qualità di civico, ma anche di Mara Carfagna, di Noi Moderati. In Veneto, dopo lo stop alla ricandidatura di Zaia per il limite dei mandati, il ‘Doge’ non ha ancora sciolto le riserve sulla possibilità di presentare una lista personale. Il Carroccio continua a rivendicare la scelta del candidato: per Alberto Villanova, capogruppo della Liga Veneta in Consiglio regionale, si tratta della “linea del Piave”: “Non c’è più tempo da perdere. È una questione di correttezza verso i veneti. Che, per inciso, avrebbero largamente preferito essere ancora governati dal presidente di regione più amato d’Italia”.
Fratelli d’Italia non sembra intenzionato a cedere la golden share
Ma Fratelli d’Italia non sembra intenzionato a cedere la golden share. “Da parte della Lega la richiesta è sicuramente legittima, ma si scontra con la realtà attuale”, sottolinea De Carlo. “Oggi c’è un partito fortemente maggioritario come Fratelli d’Italia, che nelle ultime tornate elettorali ha raccolto quasi tre volte i voti della Lega. Non c’è più, inoltre, il fattore Zaia: è evidente quindi che le condizioni siano cambiate rispetto al passato”. “Chi mastica politica – prosegue il coordinatore veneto di Fratelli d’Italia – sa che esiste la realpolitik, e la questione Veneto si inserisce all’interno di un quadro generale più ampio. Come ho già avuto modo di sottolineare, se il nome non fosse di Fdi ma della Lega, si tratterebbe di un atto di estrema generosità da parte di Giorgia Meloni e del nostro partito. Come nel calcio: rigore è quando l’arbitro fischia. E l’arbitro, per ora, non ha ancora fischiato”.
Altro fronte ancora aperto è quello della Puglia, dove Forza Italia spinge per la candidatura del deputato Mauro D’Attis. Sul tavolo resta però anche la disponibilità di Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute di Fdi: “Se la coalizione dovesse convergere sul mio nome per sfidare il centrosinistra per il dopo Emiliano, direi che ‘ci sono'”, conferma all’Adnkronos. (di Antonio Atte e Francesco Saita)
La Juve Stabia ha ufficialmente chiuso le porte del calciomercato estivo, consegnando a mister Ignazio Abate una rosa solida e ambiziosa.Tra conferme eccellenti, innesti mirati e qualche partenza ponderata, la dirigenza ha lavorato per garantire continuità e qualità.
L’ultimo colpo, l’esperto centrocampista Edoardo Duca, arrivato da svincolato oltre il gong finale, sigilla una squadra che punta a un altro campionato di tranquillità in Serie B, con l’obiettivo primario di una salvezza finale.La campagna trasferimenti delle Vespe si è basata su un principio chiaro: confermare l’ossatura della squadra che ha meravigliato nella passata stagione.
Il presidente Andrea Langella e il direttore sportivo Matteo Lovisa hanno respinto gli assalti per i pezzi pregiati, assicurando la permanenza di pilastri come i difensori Marco Bellich eMarco Ruggero, il metronomo del centrocampo Giuseppe Leone e l’attaccante Leonardo Candellone.Queste conferme rappresentano il vero colpo del mercato gialloblù, una dichiarazione d’intenti che ha scaldato il cuore della tifoseria.
La rosa è stata poi arricchita con acquisti mirati, volti a puntellare i reparti e offrire ad Abate maggiori soluzioni tattiche.L’arrivo di Edoardo Duca, centrocampista di esperienza e qualità, rappresenta la ciliegina sulla torta di un mercato oculato, che ha badato più alla sostanza che ai nomi altisonanti.
Le Partenze: Scelte Ponderate tra Cassa e Prestiti
Certo, la piazza ha dovuto salutare alcuni protagonisti della scorsa stagione.
La partenza più rumorosa è stata senza dubbio quella di Andrea Adorante.La cessione dell’attaccante, accasatosi al Venezia, ha permesso alla società di “fare cassa”, un’operazione necessaria per la solidità economica del club.
Altri addii, come quelli di Demba Thiam, Daniele Fortini e Romano Floriani Mussolini, sono da inquadrare in un’ottica diversa: si trattava infatti di giocatori in prestito, il cui ritorno alle rispettive basi era previsto.Discorso a parte per Davide Buglio, trasferitosi in prestito al Catanzaro, in una situazione le cui dinamiche complete non sono del tutto note all’esterno.
La dirigenza ha dimostrato di sapersi muovere con intelligenza, bilanciando le esigenze tecniche con quelle dei conti economici, senza smantellare il gruppo che tanto bene ha fatto.
Il Rammarico dei Tifosi: Manca il “Botto” in Attacco
Nonostante un giudizio in gran parte positivo sul mercato, tra i sostenitori gialloblù serpeggia un piccolo quesito, un rammarico che non mina la fiducia generale ma lascia un pizzico di amaro in bocca.Molti, infatti, si aspettavano un “botto” in attacco, un nome di grido che potesse affiancare o alternarsi a Gabrielloni e a Burnete.
Questa aspettativa era alimentata anche dalle dichiarazioni dello stesso mister Ignazio Abate che, nel post-partita della gara contro il Venezia, aveva esplicitamente richiesto rinforzi nel reparto offensivo, parlando della necessità di “due attaccanti”.
La Palla al Campo
Ora, con il mercato in archivio, la parola passa inesorabilmente al campo.La fiducia nel progetto tecnico e nella solidità del gruppo rimane alta.
La squadra ha già dimostrato di essere un collettivo unito e compatto, capace di sopperire alle individualità con la forza del gioco corale.Sarà la stagione a emettere il verdetto definitivo, a stabilire se le scelte della società siano state quelle giuste.
La Juve Stabia si presenta per il continuo della campionato di Serie BKT (siamo arrivati già a disputare la seconda di campionato) con le carte in regola per puntare a un’altra annata da protagonista per la salvezza, con la consapevolezza della propria forza e la voglia di stupire ancora.L’assenza del grande nome in attacco rimane l’unica, piccola, incognita in un cielo che, per il resto, appare sereno e promettente.
Il calciomercato ha ufficialmente chiuso i battenti ieri sera alle 20:00, ma la Juve Stabia dimostra di non fermarsi mai.Il Direttore Sportivo Matteo Lovisa, sempre vigile sulle migliori opportunità, ha messo a segno un nuovo colpo per rinforzare la linea mediana della squadra a disposizione di Mister Ignazio Abate.
Con il pieno benestare della società, che ha autorizzato un ulteriore sforzo economico oltre il budget prefissato, le Vespe si sono assicurate le prestazioni del centrocampista Edoardo Duca.Pochi istanti fa è arrivato anche il comunicato ufficiale del club a sancire il buon esito della trattativa: “La SS Juve Stabia 1907 comunica di aver raggiunto un accordo con il centrocampista Edoardo Duca, che ha firmato un contratto biennale valido fino al 30 giugno 2027”.
Un rinforzo di esperienza e qualità
Nato a Milano il 3 maggio 1997, Duca è un centrocampista duttile e con una solida esperienza alle spalle.
Cresciuto nel vivaio dell’Albinoleffe, ha iniziato la sua carriera tra i grandi in Serie D con le maglie di Grumellese e Varesina.Il suo percorso lo ha poi portato a vestire le casacche di Pavia e, soprattutto, Modena.
Con i “Canarini”, Duca è stato protagonista di una scalata che lo ha visto esordire in Serie C nella stagione 2019/20 e contribuire in maniera significativa, dopo una parentesi alla Pergolettese, alla promozione in Serie B del club emiliano nell’annata 2021/22, collezionando 20 presenze.Nelle ultime stagioni, ha consolidato la sua esperienza nella serie cadetta, sempre con il Modena, totalizzando 58 presenze, 2 gol e 2 assist in Serie BKT, a cui si aggiungono 2 apparizioni in Coppa Italia Frecciarossa.
Le prime parole di Duca: “Massimo impegno per questa maglia”
Subito dopo la firma sul contratto che lo legherà alle Vespe, Edoardo Duca ha espresso tutta la sua soddisfazione per la nuova avventura: “Sono felice di essere a Castellammare e ringrazio il direttore e la società per la fiducia.
Ho visto il calore dei tifosi quando ho giocato al Romeo Menti a marzo e prometto massimo impegno per questa maglia.Vi aspetto allo stadio.”
Un innesto di spessore, dunque, per la Juve Stabia, che aggiunge al proprio motore un calciatore nel pieno della maturità agonistica, con qualità tecniche e un bagaglio di esperienza importante maturato in categoria.
Un segnale chiaro delle ambizioni di una società che non si accontenta e continua a lavorare per regalare a mister Abate una rosa sempre più competitiva.