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L’analisi di Pietro De Conciliis in vista del derby Juve Stabia-Avellino

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In vista del sentito derby, Pietro De Conciliis di Radio Punto Nuovo ha partecipato al talk show  di “Juve Stabia Live” per analizzare lo stato d’animo, la situazione tattica e i punti di forza e debolezza dell’Avellino, squadra che si presenta all’appuntamento con un clima già incandescente.
Il Percorso Recente e l’Umore ad Avellino
De Conciliis ha sottolineato che, nonostante la tifoseria avellinese non possa essere presente per motivi noti, l’attesa è alta, e tutti attendono il calcio giocato dopo due settimane di sosta. L’Avellino arriva al derby forte di sei risultati utili consecutivi. Sebbene arrivi da due pareggi consecutivi, questi hanno avuto sapori diversi: il 2-2 di Padova (recuperato da 2-0) è stato percepito quasi come una vittoria, mentre lo 0-0 casalingo contro il Mantova (in crisi di risultati) ha lasciato l’amaro in bocca, specialmente per le cinque o sei occasioni da gol nitide create negli ultimi 10 minuti.
Nonostante questo, il pareggio è stato metabolizzato, poiché l’Avellino è in quarto posto da neopromosso, un risultato ritenuto molto importante.
Mercato e Assenze
L’analista ha evidenziato le differenze progettuali tra le due squadre. L’Avellino, secondo De Conciliis, ha condotto un mercato estivo “più improntato su qualche nome”, al contrario della Juve Stabia che ha consolidato il gruppo della promozione inserendo poi gradualmente nuovi volti.
Per quanto riguarda la rosa, l’Avellino dovrà fare a meno dei lungodegenti Patierno, Rigione e D’Andrea, oltre al fuori lista De Cristofaro. Recupera, almeno tra i convocati, Gennaro Tutino, ma si tratterà probabilmente di una “convocazione pro forma”.
Le Qualità di Mister Biancolino
Riguardo all’allenatore Raffaele Biancolino, De Conciliis ha individuato tre elementi distintivi.
1. Elasticità Mentale: Biancolino è capace di cambiare anche radicalmente la squadra con gli stessi calciatori. Partito con un 4-3-1-2, ha saputo virare verso un 3-4-2-1 o 3-4-1-2 dopo sole due giornate.
2. Ambizione e Personalità: Qualità che lo hanno sempre contraddistinto, anche da calciatore. L’allenatore non si è mai sentito un “traghettatore”.
3. Coraggio: De Conciliis ha citato l’esempio di quando, dopo un mese di assenza e senza allenamenti, Biancolino schierò Chicco Patierno, il quale rispose segnando una doppietta. Vincere due campionati su due (includendo la Primavera) non è solo fortuna.
Ha inoltre ricordato che l’ingresso di Biancolino, succeduto a Michele Pazienza (un punto in cinque partite), fu inizialmente accolto con scetticismo da chi reclamava una “guida esperta”. Il merito di aver creduto in lui va a Giovanni D’Agostino. Biancolino si è posto con i calciatori come “un fratello” o “un compagno di squadra,” un approccio che ha portato i suoi frutti.
I Punti Deboli e di Forza dell’Avellino
Sollecitato a identificare i punti deboli dell’Avellino, De Conciliis, sebbene con riluttanza, ha citato due aspetti emersi nell’ultima gara di Padova:
• Palle Inattive: La squadra a volte si fa trovare “distratta” sulle palle attive.
• Esposizione al Gioco: L’Avellino “non rinuncia mai a giocare”, portando a lasciare spazi dietro e accettando di difendere uno contro uno.
Tuttavia, il punto di forza più grande in questo avvio di campionato è la resilienza: la squadra può subire colpi, ma “se non ammazzi l’Avellino, l’Avellino poi torna in partita”, proprio come Rocky Balboa sul ring. La squadra, risistemata tatticamente e caratterialmente, ha subito solo una sconfitta in campionato (la prima contro il Frosinone).
La Visione sulla Juve Stabia di Abate
Riguardo alla Juve Stabia, De Conciliis era “molto curioso” di vedere l’operato di mister Abate, che gli era piaciuto ai tempi della Ternana. Ha invitato a non farsi ingannare dalla sconfitta per 3-0 contro la Carrarese, dove la Juve Stabia “ha comunque creato tanto” e probabilmente ha pagato assenze ed episodi.
La Juve Stabia è una squadra che fa bene nell’approccio e nei primi tempi. Il problema si riscontra nella distanza, dove paga qualcosa, suggerendo problemi di resistenza. La sosta per le nazionali potrebbe essere stata utile per lavorare su questo aspetto. La squadra vanta inoltre una difesa importante, con giocatori che erano stati seguiti in estate da entrambe le sponde, come Bellich e Gabrielloni.
In chiusura, De Conciliis ha rivelato una “chicca”: l’arbitro designato per il derby è lo stesso che ha diretto Carrarese-Avellino.

Juve Stabia – Avellino, Mister Biancolino: “Non lo chiamerei derby. Partita sentita più da loro che da noi”

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Alla vigilia dell’attesa sfida contro la Juve Stabia, il tecnico dell’Avellino, Raffaele Biancolino, analizza il momento della sua squadra e le insidie della trasferta. Archiviata la pausa per le nazionali, vista come un’opportunità per ricaricare le energie e recuperare pedine fondamentali, l’allenatore presenta una disamina della partita.

L’avversario: un avvio fulminante da non sottovalutare

Biancolino mette in guardia i suoi sulla caratteristica principale delle “Vespe”: un approccio veemente alle partite casalinghe. “Siamo consapevoli di affrontare una squadra dall’impatto devastante, specialmente tra le mura amiche,” ha spiegato il mister. “Un dato statistico è eloquente: dei loro otto gol stagionali, ben sei sono arrivati nella prima mezz’ora di gioco. Hanno un impianto solido, ereditato dalla straordinaria stagione passata, e sanno esprimere un buon calcio”. Sulla natura della sfida, aggiunge una precisazione: “È una gara dal sapore particolare, un confronto campano, ma eviterei di usare il termine derby.  Penso sia una partita percepita con maggiore intensità dalla loro parte che dalla nostra”.

Un ritorno da avversario e la gestione del gruppo

Per Biancolino si tratta di un ritorno a Castellammare, ma il suo sguardo è rivolto unicamente al presente. “La mia versione da calciatore appartiene a un capitolo chiuso, quasi rimosso. Ora la mia concentrazione è totale sul mio ruolo attuale,” afferma, per poi aggiungere con una nota di ironia sull’accoglienza che si aspetta: “Sarà certamente un bentornato caloroso. Ma al di là di questo, andremo lì per imporre il nostro gioco, senza lasciarci condizionare da fattori esterni”.

L’allenatore si è poi soffermato su alcuni singoli. Su Insigne, ha chiarito come l’attuale modulo tattico richieda un contributo di sacrificio che non esalta le sue qualità tra le linee, pur elogiandone l’applicazione. Per Tutino, giungono notizie incoraggianti: “Il suo recupero procede più speditamente del previsto. Valuteremo fino all’ultimo una sua possibile convocazione, ma senza forzare, per non rischiare ricadute”. Migliora anche la condizione di Rigione, già rientrato in gruppo.

Le scelte e la chiave tattica del match

La formazione, sia in difesa che in attacco, sarà il risultato delle osservazioni fatte durante la settimana e dell’analisi strategica dell’avversario. “Ho la fortuna di avere un gruppo in cui tutti spingono al massimo per guadagnarsi il posto,” ha sottolineato Biancolino. “Le decisioni dipenderanno dall’approccio che intendiamo adottare e dalle caratteristiche dei giocatori che possono metterli più in difficoltà”.

La ricetta per uscire dal “Menti” con un risultato positivo è chiara: “Sarà fondamentale la nostra capacità di soffrire e di rispondere con la stessa intensità agonistica. Loro in casa daranno tutto, e noi dovremo essere pronti a vincere ogni duello per portare a casa punti”. La strategia prevede equilibrio: “Dovremo essere abili a contenere la loro spinta, restare compatti e colpire al momento opportuno, perché possiedono individualità in grado di fare la differenza”.

L’amarezza per l’assenza dei tifosi

Infine, una nota di rammarico per il divieto di trasferta imposto ai sostenitori irpini: “Quando si gioca una partita così senza il pubblico ospite, è una sconfitta per l’intero sistema. I nostri tifosi sono una forza trainante, tra le più presenti della categoria, e non averli al nostro fianco è un grande peccato per lo spettacolo”.

Juve Stabia, Elefante: Salvezza primo obiettivo ma sognare non è proibito. Con l’Avellino una festa di sport

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Alla vigilia dell’atteso derby campano tra Juve Stabia e Avellino, in programma sabato alle 17:15, il Direttore Generale delle Vespe, Ferdinando Elefante, è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per fare il punto sulla stagione, sugli obiettivi e sul futuro del club stabiese. Dalle sue parole emerge il ritratto di una società ambiziosa ma con i piedi per terra, focalizzata su una crescita sostenibile dentro e fuori dal campo.

Il Derby con l’Avellino: Rivalità agonistica e rispetto reciproco

Il primo pensiero del DG è per la sfida con i Lupi, un appuntamento che evoca ricordi positivi. “Mi auguro di arrivarci come due anni fa, quando vincemmo 1-0 in Serie C,” ha esordito Elefante, sottolineando come le sfide con l’Avellino siano sempre state caratterizzate da grande agonismo ma anche da un profondo rispetto tra le società. “Saluto la famiglia d’Agostino, con cui ci sono rapporti di amicizia. Peccato solo per l’assenza dei tifosi ospiti. Partite belle e passionali come Juve Stabia – Avellino meriterebbero sempre una cornice di pubblico completa.”

Inizio di campionato e obiettivi: “Percorso oltremodo positivo”

Analizzando l’avvio di stagione delle Vespe, Elefante si è detto più che soddisfatto, allontanando i paragoni con il passato e chiarendo la missione del club. “Sono rientrato a Castellammare da tre settimane e reputo il nostro cammino oltremodo positivo. L’obiettivo primario della Juve Stabia è e resta la salvezza. Non siamo un capoluogo di provincia, ma non abbiamo nulla da invidiare a piazze come Avellino. La società si aspettava una squadra capace di dire la sua in ogni gara, e così è stato,” ha affermato, giustificando anche passi falsi come la sconfitta di Carrara come incidenti di percorso fisiologici per una rosa giovane.

Il progetto tecnico è chiaro: valorizzare i talenti. “Il nostro obiettivo è essere sempre di più un club che dà la possibilità a tanti calciatori di emergere, come Fortini o come è stato per Mussolini, che ora è in Serie A. Se poi, attraverso il lavoro e il merito, arriverà qualcosa in più della salvezza, saremo pronti ad accoglierlo a braccia aperte per la gioia della piazza e della società.”

Il futuro del Brand Juve Stabia: Stadio, centro sportivo e crescita

Guardando al futuro, il Direttore Generale ha confermato l’importante fase di sviluppo che sta vivendo il club, sotto la nuova multiproprietà del gruppo Solmate (Ex Brera) e della famiglia Langella. “Siamo concentrati, come da mandato, sull’elevare il brand e creare struttura,” ha spiegato Elefante. I piani sono ambiziosi e concreti: “Stiamo lavorando per presentare progetti idonei, come un project financing tra pubblico e privato, per la gestione e l’ammodernamento dello stadio Romeo Menti. Inoltre, abbiamo già individuato un’area dove poter costruire una casa per tutto il nostro settore giovanile.”

Nonostante la visione a lungo termine, l’attenzione resta massima sul presente: “Il quotidiano ci dice che sabato c’è una partita fondamentale. Ci auguriamo sia uno spettacolo degno per le due città.”

Un campionato di Serie B competitivo e difficile

Elefante ha concluso con una riflessione sul campionato di Serie B, sottolineandone l’estrema difficoltà e l’equilibrio. “È un campionato difficilissimo, dove con sei punti in più ti ritrovi nei playoff e con cinque in meno rischi la retrocessione. Affrontiamo società blasonate, con storie centenarie e bacini d’utenza enormi. Per questo, l’unica via è affrontarlo con umiltà e organizzazione.”

Infine, una parola sul Presidente Andrea Langella, che pur avendo fatto un passo indietro con l’ingresso dei nuovi soci, rimane una figura centrale. “Il Presidente è in prima linea, è l’azionista di minoranza e vive questa sua creatura con la passione di sempre. Gode di questo momento positivo, che rispecchia in pieno il nostro obiettivo: una salvezza tranquilla, con uno sguardo rivolto al futuro.”

Juve Stabia-Avellino: sono 23 i precedenti in campionato

A febbraio del 1931 il primo incontro in campionato a Castellammare tra vespe e lupi, sono ventitré in totale quelli disputati

I precedenti tra Stabia e Avellino, in campionato sono sei a Castellammare, tre sono i pareggi, due vittorie per le vespe ed una per i lupi.

Questi i dettagli dei sei precedenti:

(anni trenta – anni cinquanta)

– 1930 / 1931 – Campionato Seconda Divisione Campania

1° febbraio 1931 – 4° giornata di ritorno: STABIA – AVELLINO 1 – 1 FERRAJOLO (S) e Speciani (A).

– 1934 / 1935 – Campionato Seconda Divisione Campania

STABIA – AVELLINO 0 – 0.

1945 / 1946 – Campionato Nazionale di Serie C – girone D

STABIA – AVELLINO 1 – 0 CORMANA.

1947 / 1948 – Campionato Nazionale di Serie C – Lega Interregionale Sud girone R

12° giornata di ritorno: STABIA – AVELLINO 0 – 1 Corraretti.

1948 / 1949 – Campionato Nazionale di Serie C – girone D 

STABIA – AVELLINO 1 – 1 RININO (S) e Rodomonti (A).

1950 / 1951 – Campionato Nazionale di Serie C – girone D 

11 febbraio 1951 – 2° giornata di ritorno: STABIA – AVELLINO 4 – 0 Fernando CASUZZI su rigore, doppietta di Gino CERESETO e Gaspare PARVIS.

I precedenti tra Juve Stabia e Avellino a Castellammare sono diciassette, sette vittorie per le vespe, otto pareggi e due vittorie per i lupi.

Questi i dettagli dei sedici precedenti:

(anni cinquanta – anni sessanta)

– 1955 / 1956 – Campionato Nazionale di IV° Serie girone H

16° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 1 – 0 REGALINO.

– 1956 / 1957 – Campionato Nazionale di IV° Serie girone H

8° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 2 – 1 Garbin (A), Giacomo STECHER (JS) e FUCILE (JS).

– 1961 / 1962 – Campionato Nazionale di Serie D girone F

1° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 0 – 1 Del Gaudio.

– 1963 / 1964 – Campionato Nazionale di Serie D girone F

9° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 0 – 0.

(anni settanta – anni novanta)

– 1972 / 1973 – Campionato Nazionale di Serie C girone C

8 ottobre 1972 – 4° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 1 – 0 Paolo PIERBATTISTA.

– 1993 / 1994 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B

7 novembre 1993 – 9° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 0 – 0 (arbitro Gian Paolo Pola di Rovereto).

– 1994 / 1995 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B 

23 aprile 1995 – 12° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 0 – 0 (arbitro Stefano Calabrese di Avezzano).

– 1996 / 1997 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B

15 dicembre 1996 – 14° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 0 – 0 (arbitro Roberto Rossetti di Torino).

– 1997 / 1998 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘

23 novembre 1997 – 12° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 1 – 1 (arbitro Massimo Biasutto di Vicenza) Matzuzzi (A), Gianni MATTICARI (JS).

– 1998 / 1999 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘

25 aprile 1999 – 14° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 1 – 1 (arbitro Matteo Trefoloni di Siena) Davide DI NICOLA (JS) su calcio di rigore e Matzuzzi (A).

– 1999 / 2000 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘

5 dicembre 1999 – 13° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 1 – 0 (arbitro Mario Palmieri di Cosenza) Carlo RICCHETTI.

(anni duemila a tutt’oggi)

– 2006 / 2007 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘

25 febbraio 2007 – 7° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 1 – 0 (arbitro Riccardo Pinzani di Empoli) Alfredo FEMIANO.

– 2013 / 2014 – Campionato Nazionale di Serie B Eurobet

17 aprile 2014 – 14° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 2 – 2 (arbitro Marco Di Bello di Brindisi) doppietta di Fabio CASERTA (JS), Castaldo (A) e Galabinov (A).

– 2020 / 2021 – Campionato Nazionale di Serie C girone C

13 febbraio 2021 – 5° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 0 – 1 (arbitro Nicolò Marini di Trieste) Maniero.

– 2021 / 2022 – Campionato Nazionale di Serie C girone C

4 settembre 2021 – 2° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 0 – 0 (arbitro Paolo Bitonti di Bologna).

– 2022 / 2023 – Campionato Nazionale di Serie C girone C

2 aprile 2023 – 16° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AVELLINO 2 – 1 (arbitro Michele Giordano di Novara) Luca BERARDOCCO (JS), Ricciardi (A) e Giuseppe D’AGOSTINO (JS).

– 2023 / 2024 – Campionato Nazionale di Serie C girone C

11 settembre 2023 – 2° giornata d’andata: JUVE STABIA – AVELLINO 1 – 0 (arbitro Matteo Centi di Terni) Marco BELLICH.

Nuova Strada Pimonte – Castellammare di Stabia: Il “no” degli abitanti della zona collinare stabiese

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Nei giorni scorsi è stato annunciato dal sindaco di Pimonte che è stato finanziato dalla Regione Campania (nell’ambito dei fondi di Sviluppo e Coesione) un progetto da tre milioni di euro per la realizzazione di una nuova strada.

La strada dovrebbe collegare Pimonte con Castellammare di Stabia attraverso via Canti, pavimentando un sentiero che esiste da tempo immemorabile, per sbucare in Via Pimonte a Castellammare, nella frazione collinare stabiese di Privati.

Il progetto, presentato con grande soddisfazione dal Sindaco di Pimonte, Francesco Somma, come “un risultato di portata storica per le due comunità, raggiunto grazie ad una stretta collaborazione istituzionale”, non sarebbe altro che un’iniziativa unilaterale del Comune di Pimonte, che danneggia grandemente gli abitanti di Castellammare.

Come mai? Chi è stato almeno una volta a Privati capirà subito il perché, dato che le uniche due stradine che attraversano la frazione sono talmente strette, incuneate tra costruzioni medioevali, da non consentire il passaggio di due auto contemporaneamente.

I residenti fanno già fatica a gestire la situazione e, inoltre, dato che non esistono marciapiedi, il traffico intercomunale che si andrebbe a creare, rappresenterebbe un grave pericolo per i residenti.

Sconcerto tra gli abitanti di Privati, che non ci possono credere: “Ma il sindaco di Pimonte è mai venuto a Privati? – ha chiesto La signora M.C.

Sicuramente no, dato che nel comunicato stampa parla di fondi “utilizzati per il recupero e la riqualificazione dell’antica arteria stradale che collega il territorio pimontese a quello stabiese”, ma la strada non è mai esistita, come si evince dai rilievi fotografici che vi presentiamo.

Altri problemi a Mezzapietra, dove Via Rivo San Pietro, interessata all’eventuale transito intercomunale, è per metà transennata, perché sta franando nel burrone adiacente.  Qui negli anni Sessanta c’era una scuola elementare e dell’infanzia, che è stata abbattuta perché stava lentamente scivolando nella scarpata.

Se questa strada dovesse essere chiusa per motivi di sicurezza, il traffico verrebbe inevitabilmente convogliato all’interno dei borghi antichi di Mezzapietra e Scanzano. Inutile dire che anche qui le strade sono molto strette e prive di marciapiedi e grande è la preoccupazione degli abitanti.

“La sicurezza di noi residenti dovrebbe essere il primo obiettivo dell’Amministrazione comunale. – ha affermato A.D. residente a Mezzapietra. – Siamo considerati cittadini di “serie B”, perché pur pagando le tasse come tutti, non abbiamo la stessa attenzione degli abitanti del centro città.”

“Non solo dobbiamo sopportare la carenza di servizi, ora vogliono mettere anche a repentaglio la nostra sicurezza! Venite ad aggiustare le strade che crollano, invece di costruire questo pericoloso collegamento!”

Il progetto sarebbe inutile anche per gli abitanti di Pimonte perché, se sperano di arrivare prima sulla Statale Sorrentina, si sbagliano di grosso, visto i gravi problemi di viabilità che ci sono da affrontare.

All’indignazione dei residenti dei tre borghi collinari stabiesi, si unisce quella del   coordinatore cittadino di “Noi Moderati”, Massimo Santaniello, che ha dichiarato:

“Noi Moderati abbiamo già avuto modo di denunziare le enormi criticità del progetto che l’Amministrazione comunale di Pimonte, con la silente compartecipazione dell’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, sta per realizzare in danno dei nostri concittadini.”

“Un progetto non condiviso dalla popolazione stabiese e in particolare degli abitanti delle frazioni di Privati e Mezzapietra, i quali conoscono molto bene cosa significa muoversi tra le stradine strette del centro storico collinare, le cui origini sono molto antiche, una pianta urbana datata secoli.”

“Un sovraccarico del traffico veicolare, anche per poche auto, significa mandare in tilt la viabilità già critica di tutta la zona. Perché, a catena, il tutto si ripercuote sugli abitati di Mezzapietra e Scanzano.”

“Che la realizzazione di questo progetto sia tutto a discapito della nostra città lo conferma l’enfasi con la quale il Sindaco di Pimonte ha dato notizia sulla stampa, laddove il Sindaco di Castellammare di Stabia non ne parla proprio, nemmeno un trafiletto, forse perché, a ben ricordare, in campagna elettorale si disse contrario al progetto.”

“Neppure varrebbe a giustificare la silente accondiscendenza la eventuale scusante che il progetto non prevede più il passaggio per il sentiero CAI per immettersi in via Tuoro a Monte Coppola, ma  è stato spostato su via Comunale Pimonte; al riguardo chiamare “via” Comunale Pimonte è un eufemismo perché si tratta di una mulattiera, sicuramente antica, perché è più di un secolo che abbiamo smesso di progettare mulattiere.”

“La consapevolezza delle criticità che comporta la realizzazione di tale progetto è forse la ragione che ha spinto il nostro Sindaco a consentire di indire la Conferenza dei Servizi presso il Comune di Pimonte e non a Castellammare come sarebbe stato più logico, se non per l’importanza della Città ma per il fatto che l’intero progetto ricade interamente sul territorio stabiese.”

“Se la notizia fosse stata di portata storica, come ha tenuto a esaltare il Sindaco di Pimonte – e non quello di Castellammare – ci sarebbe stata una adeguata informazione nei confronti dei nostri concittadini e soprattutto della zona interessata, i quali stanno già facendo “i salti di gioia” per il lieto evento.”

“Purtroppo, questo progetto ha delle gravi omissioni, prima tra tutte l’inesistenza di una strada pavimentata e in esercizio, presupposto essenziale per un intervento in zona 1-b del P.U.T. Legge Regionale n. 35 /87 come previsto dall’art. 15 lettera b), ma siamo in presenza di una mulattiera. Vorremmo correggere il Sindaco di Pimonte perché la mulattiera esiste da molto prima del 1863, forse da qualche migliaio di anni, come tutti i sentieri dei Monti Lattari. Essi vennero realizzati per raggiungere le sorgenti d’acqua, per spostare le greggi, per tagliare la legna e per effettuare tutte le attività boschive o legate all’agricoltura.”

“Inoltre, è stata utilizzata una frase ad effetto, “soccorso e spegnimento incendi boschivi”, unica modalità prevista dal Piano dell’Ente Parco dei Monti Lattari per interventi in zona C “Riserva Controllata”, per la realizzazione di nuove strade per operazioni di soccorso ed antincendio boschivo, con larghezza massima di 3 m e inibite al traffico rotabile privato”.

“Quindi, dichiarando che la strada è esistente e in esercizio, sono state aggirate due norme fondamentali per la tutela della natura e del paesaggio. Nel caso specifico, non è sufficiente una Conferenza dei Servizi ma occorrerebbe una variante Urbanistica che deve essere sottoposta all’attenzione del Consiglio Regionale, in quanto la strada non era stata prevista all’epoca dell’approvazione del P.U.T.”

Queste le motivazioni per cui gli abitanti degli antichi borghi della zona collinare stabiese dicono “no” al progetto della nuova strada tra Pimonte e Castellammare.

Vivicentro seguirà per voi l’evolversi della questione.

Juve Stabia – Avellino, Carissoni vs Cancellotti: La fascia destra si accende nel derby campano

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Il fischio d’inizio del derby tra Juve Stabia e Avellino, in programma sabato 18 ottobre allo stadio Romeo Menti, si avvicina e con esso cresce l’attesa per una partita che promette scintille. Al di là della storica rivalità, a catalizzare l’interesse degli appassionati sono i duelli che si creeranno in mezzo al campo tra un calciatore di una rosa e il calciatore dell’altra squadra. Tra questi confronti o duelli quello affascinante potrebbe svilupparsi sulla corsia di destra, dove si sfideranno due interpreti moderni del ruolo di terzino: l’esplosività di Lorenzo Carissoni contro l’esperienza di Tommaso Cancellotti.

L’ex di turno: il ritorno di Cancellotti al Menti

Per Tommaso Cancellotti, classe 1992 e difensore di grande esperienza dell’Avellino, la sfida al “Menti” ha sempre un sapore speciale. Cancellotti ha vestito la maglia della Juve Stabia dal 2014 al 2017, collezionando quasi 100 presenze e lasciando un segno importante tra le “Vespe”. Oggi, è una colonna portante della difesa dell’Avellino, pronto a mettere la sua corsa e il suo temperamento a disposizione della squadra biancoverde. In questa stagione di Serie B 2025/2026, Cancellotti si è confermato un elemento imprescindibile per i Lupi, con 7 presenze e 1 assist all’attivo, dimostrando una costanza di rendimento e una notevole solidità difensiva.

Carissoni, il “treno” gialloblù con il vizio del gol

Dall’altra parte, ci sarà il più giovane Lorenzo Carissoni, classe 1997, pilastro della retroguardia della Juve Stabia. Arrivato a Castellammare da qualche mese, ha iniziato questa nuova avventura con il piede premuto sull’acceleratore, per restare in tema di uomini di corsa. La sua partenza stagionale è stata a dir poco folgorante: in 8 presenze tra campionato e coppa, ha già messo a segno 2 reti, un bottino non comune per un difensore. L’ultima marcatura, un gol pesante nel pareggio per 2-2 contro il Catanzaro, testimonia la sua pericolosità in fase offensiva.

Stili a confronto: dinamismo e propulsione

La caratteristica che accomuna maggiormente Carissoni e Cancellotti è l’enorme dinamismo. Non sono semplici difensori, ma veri e propri “treni” sulla corsia esterna, capaci di coprire l’intera fascia con continuità e partecipazione attiva a entrambe le fasi di gioco.

Carissoni, più giovane, fa della velocità pura e della propensione al cross le sue armi migliori, offrendo uno sbocco costante all’azione della Juve Stabia. La sua presenza sulla destra è fondamentale per allargare le difese avversarie e fornire palloni invitanti in area, senza dimenticare il già citato vizio del gol.

Cancellotti, forte di una solidità difensiva acquisita con gli anni, bilancia meglio la fase di contenimento con una notevole spinta in avanti. La sua esperienza e la sua capacità di lettura del gioco gli permettono di essere efficace sia in marcatura che in proiezione offensiva, come dimostra l’assist già fornito in questo campionato.

Un duello che può decidere il derby

Chi riuscirà a imporsi sull’esterno avrà una marcia in più nel derby. La sfida tra l’energia e la vena realizzativa di Carissoni e l’esperienza e la completezza tattica di Cancellotti sarà uno spettacolo nello spettacolo, un duello a tutto gas che potrebbe risultare decisivo per le sorti dell’incontro.

Il fischio d’inizio si avvicina e i tifosi di entrambe le fazioni sono pronti a incitare i propri beniamini. La fascia destra è pronta a infiammarsi. Chi la spunterà in questo incrocio di corse, gioventù ed esperienza? La risposta arriverà dal campo, in un derby che si preannuncia vibrante fino all’ultimo minuto.

Juve Stabia – Avellino, Beniamino Abate: Siamo Irpini ma sabato sera tiferò per mio figlio Ignazio

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Un intreccio di radici familiari e rivalità sportiva definisce l’attesa per il confronto tra Juve Stabia e Avellino. La partita, che si disputerà sabato allo stadio “Menti”, assume contorni speciali per la famiglia Abate, il cui legame con le terre dell’Irpinia e del Sannio è profondo e indissolubile. A raccontare questa storia è Beniamino Abate, padre di Ignazio, attuale tecnico dei gialloblù, che si prepara ad affrontare l’ex compagno di squadra Raffaele Biancolino, ora alla guida dell’Avellino.

Intercettato dai collegi di Orticalab ha raccontato le emozioni pre derby in casa Abate:

Un Legame Indelebile con il Territorio

Beniamino Abate sottolinea come, nonostante Ignazio sia cresciuto professionalmente lontano, le sue origini campane abbiano giocato un ruolo cruciale nella sua formazione. “Le nostre radici affondano tra San Martino Valle Caudina e Cervinara,” spiega Beniamino. “Io stesso ho iniziato la mia carriera nel Benevento. Sebbene Ignazio abbia vissuto tra Udine e Milano, ogni estate della sua infanzia è stata trascorsa qui, tra i nonni, assorbendo la cultura e i valori di questi luoghi. Il nostro è un legame che il tempo non scalfisce; appena possibile, torniamo nella nostra casa di famiglia per ritrovare parenti e amici.”

Esperienza e Crescita: il Percorso di un Allenatore

Riguardo al derby imminente, Beniamino non mostra preoccupazione per il figlio. “Ignazio è un veterano di partite ad alta tensione,” afferma. “Ha vissuto sfide come il derby di Milano e lo spareggio tra Napoli e Avellino. Non ha bisogno di suggerimenti su come gestire la pressione di un incontro così sentito.”

Il padre analizza con orgoglio il cammino di Ignazio come allenatore, descrivendolo come un percorso metodico e significativo. “La sua evoluzione è stata costante e positiva. Ha iniziato dalle fondamenta, nel settore giovanile del Milan, per poi mettersi alla prova con la Ternana, un’esperienza che lo ha temprato sia a livello professionale che umano. L’approdo alla Juve Stabia rappresenta il passo successivo in un progetto di crescita ben definito.”

Storie Parallele e Ambizioni Comuni

Beniamino Abate vede un parallelismo interessante tra il percorso del figlio e quello di Raffaele Biancolino. “Entrambi sono giovani allenatori emergenti che, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, hanno intrapreso un cammino formativo che li ha portati a meritarsi un palcoscenico importante. Auguro a entrambi di raggiungere traguardi prestigiosi.”

Questa somiglianza si estende, secondo Abate, anche alle due squadre. “L’Avellino possiede tutte le carte in regola per replicare l’exploit della Juve Stabia della scorsa stagione. Hanno una rosa esperta, una società solida e un tifo straordinario. Il campionato di Serie B è imprevedibile e spesso riserva sorprese, con una neopromossa che riesce a lottare per il vertice.”

Inevitabile, infine, una domanda sul tifo personale. Beniamino sorride: “Nonostante il mio affetto per gli amici di Avellino e il ricordo di aver contribuito a fondare uno dei primi club biancoverdi, il mio sostegno va a mio figlio. È una scelta di cuore. Agli amici offrirò un caffè per consolarli.”

Juve Stabia – Avellino: Vietata la trasferta ai residenti in Irpinia ma il settore ospiti resta disponibile

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In vista del sentito derby campano tra Juve Stabia e Avellino, valido per il campionato di Serie B 2025/26 e in programma sabato 18 ottobre 2025, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha firmato un’ordinanza che vieta la vendita dei tagliandi d’accesso allo stadio “Romeo Menti” ai residenti nella provincia di Avellino.

Il provvedimento, adottato su parere della Questura di Napoli, mira a prevenire possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica. La decisione scaturisce dai profili di “alto rischio” che caratterizzano la partita, alimentati da una storica e accesa rivalità tra le due tifoserie, che in passato ha già dato adito a tensioni.

La misura restrittiva, tuttavia, non comporterà la chiusura totale del settore ospiti dell’impianto stabiese, che ha una capienza di 300 posti. La prescrizione, infatti, riguarda esclusivamente i residenti nel territorio della provincia di Avellino. I sostenitori della squadra irpina che risiedono in altre province della Campania o nel resto d’Italia potranno regolarmente acquistare i biglietti per assistere alla partita dal settore a loro dedicato.

Una decisione, quella della Prefettura, che cerca di bilanciare il diritto dei tifosi a seguire la propria squadra con la necessità primaria di garantire uno svolgimento sereno e sicuro dell’evento sportivo, neutralizzando sul nascere le potenziali criticità legate all’incontro delle frange più calde del tifo organizzato.

Juve Stabia – Avellino sarà diretta da Giuseppe Mucera della sezione AIA di Palermo

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La Juve Stabia dopo la sosta per le Nazionali incontrerà l’Avellino per un derby molto sentito che si disputerà sabato 18 ottobre dalle ore 17:15 allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

L’AIA ha diramato le convocazione per l’ottava giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026 e a dirigere il derby tra Vespe e Lupi ha designato come arbitro il Signor Giuseppe Mucera della sezione AIA di Palermo. Il Signor Mucera ha già diretto la Juve Stabia in questa nuova stagione ma non in campionato bensì in Coppa Italia nella gara che le Vespe persero a Lecce per 2 a 0.

Scopriamo il direttore di gara

Al termine della stagione 2024-25 di Serie C, la Commissione Arbitri Nazionale (CAN) A-B ha accolto tra le sue fila cinque nuovi direttori di gara, tra cui spicca il nome del palermitano Giuseppe Mucera. Grazie a un’annata di altissimo livello in Lega Pro, l’arbitro siciliano ha meritato la promozione nella massima categoria, preparandosi a seguire le orme del suo illustre concittadino, Rosario Abisso.

Chi è Giuseppe Mucera: un ritratto tra campo e vita professionale

Originario di Palermo, Giuseppe Mucera entra a far parte dell’élite arbitrale italiana insieme ai colleghi Claudio Allegretta, Andrea Calzavara, Niccolò Turrini e Andrea Zanotti. Al momento della sua promozione, il suo curriculum da professionista contava già 59 presenze. La stagione 2024-25 lo ha visto protagonista di un evento di grande prestigio: la direzione della finale di ritorno della Coppa Italia di Serie C, terminata 0-0, che ha consegnato il trofeo al Rimini contro la Giana Erminio.

Uno sguardo al profilo Linkedin di Mucera rivela la personalità dietro al fischietto. Con un background in formazione didattica e pubbliche relazioni, ha sempre coltivato un forte contatto con il pubblico, sviluppando notevoli capacità di ascolto. L’esperienza arbitrale ha ulteriormente affinato le sue doti di risoluzione dei problemi, le abilità comunicative e la capacità di lavorare in sinergia con gli assistenti di linea e il quarto ufficiale.

Prima di dedicarsi completamente all’arbitraggio, la sua carriera è stata variegata: ha ricoperto ruoli da segretario informatico e addetto al check-out per una nota compagnia di autonoleggio. Successivamente, è diventato responsabile e coordinatore in un’azienda di logistica e traslochi, un’esperienza che gli ha permesso di acquisire competenze fondamentali in management, leadership e processi decisionali. Il suo obiettivo professionale è sempre stato quello di assumere ruoli di responsabilità all’interno di contesti aziendali solidi.

Sulle tracce di Rosario Abisso, un modello palermitano

L’approdo di Giuseppe Mucera in CAN A e B non è un evento isolato per la sezione di Palermo. Il suo percorso si inserisce nella scia di Rosario Abisso, figura di riferimento per tutti i giovani arbitri del capoluogo siciliano. Abisso, professionista dal 2015, non solo è da anni un volto noto della Serie A, ma è stato anche il primo arbitro palermitano a raggiungere la qualifica di internazionale.

Ora per Mucera si apre la grande opportunità di affermarsi ai massimi livelli, maturando esperienza in Serie B e nelle occasioni che il designatore gli offrirà in Serie A. Eguagliare le 113 presenze di Abisso nella massima serie sarà una sfida impegnativa, ma il tempo è dalla sua parte per crescere e imparare da un modello che finora ha potuto ammirare solo da lontano.

I dati statistici

Giuseppe Mucera è iscritto alla sezione AIA di Palermo.  E’ al suo 1° anno in C.A.N.

Ha diretto tra i professionisti 58 partite: 27 vittorie interne, 16 pareggi, 15 vittorie esterne, con 13 rigori e 25 espulsioni

Quest’anno ha diretto 5 partite (2 Coppa Italia e 3 in serie B) con questo score: 3 vittorie interne, 1 pareggio e 1 vittoria esterna con 3 rigori e 2 espulsioni

Conta 2 precedenti con la Juve Stabia: 0 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta

25/26    Coppa Italia 15.08.2025 Lecce 2:0 Juve Stabia

22/23    Serie C – Girone C Juve Stabia 0:0 Potenza

Ha 4 precedenti con l’Avellino: 3 vittorie, 1 pareggio, 0 sconfitte

Assistenti:

1° Assistente Signor Dario GARZELLI della sezione AIA di (Livorno

2° Assistente Signor Marco COLAIANNI della sezione AIA di Bari

Quarto uomo Signor Andrea COLOMBO della sezione AIA di Como

VAR

VAR Signor Alessandro PRONTERA della sezione AIA di Bologna

AVAR  Signor Matteo GARIGLIO della sezione AIA di Pinerolo

Juve Stabia – Avellino: La storia ci racconta di una sfida infinita tra panchine e doppi ex indimenticabili

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Sabato al Romeo Menti andrà in scena un derby che va oltre il semplice risultato del campo. Juve Stabia contro Avellino non è mai una partita banale, e a renderla ancora più incandescente è la lunga, quasi infinita, lista di allenatori che hanno legato il proprio nome a entrambe le piazze, scrivendo pagine di storia sia in gialloblù che in biancoverde.

L’attualità ci porta subito a un incrocio suggestivo. Sulla panchina degli irpini siede oggi Raffaele Biancolino, un nome che a Castellammare di Stabia evoca ricordi non proprio felici del suo passato da calciatore. Un destino beffardo che lo vede ora tornare da avversario nel ruolo di allenatore. Al suo fianco, nel suo staff, un pezzo di cuore stabiese: Raffaele Ametrano, “Stabiese DOC”, che dopo una carriera importante aveva scelto di chiudere con il calcio giocato dopo aver indossato la maglia della propria città. Un legame forte che aggiunge ulteriore sapore a questa sfida.

Un elenco di nomi che infiammano i ricordi

Scavando nel passato, la lista dei doppi ex in panchina è impressionante. Un nome caldo è senza dubbio quello di Massimo Rastelli. La sua carriera da allenatore decollò proprio a Castellammare, dove vinse un campionato. Successivamente, fece benissimo anche in Irpinia, conquistando i tifosi biancorverdi. Il “Rastelli bis” ad Avellino, tuttavia, non ebbe l’effetto sperato, dimostrando quanto sia difficile ripetersi.

Un’autentica leggenda per il popolo gialloblù è Piero Braglia. L’esperto tecnico toscano, amato e venerato a Castellammare, fu chiamato in Irpinia con l’obiettivo dichiarato di riportare l’Avellino in cadetteria, ma la sua avventura si concluse con un esonero alla ventiseiesima giornata.

La lista è ancora lunga e ricca di personaggi carismatici. Da Ezio Capuano a Walter Novellino, passando per Salvatore Marra, sono tanti i tecnici che hanno conosciuto il calore di entrambe le tifoserie. Una menzione particolare la merita Salvatore Vullo, leggenda irpina che ebbe una parentesi a Castellammare non particolarmente fortunata per i colori gialloblù. Percorso inverso per Salvatore Campilongo, ex calciatore delle Vespe che si sedette per un periodo sulla panchina biancoverde, e per Guido Carboni, altro uomo che conosce bene entrambe le realtà.

Tornando indietro nel tempo, riaffiorano altri nomi storici. Giuliano Zoratti, l’uomo della cocente finale persa dalle Vespe proprio al “Partenio”, ebbe una breve esperienza ad Avellino nel 1996, durata solo dieci giornate. Anche il “grande” Enzo Ferrari e il “Leone” Luís Vinício, leggenda del calcio, sono stati protagonisti su entrambi i fronti, a testimonianza di un filo che lega queste due piazze da decenni.

Salvatore Di Somma: un monumento per due città

Infine, c’è un uomo che più di ogni altro incarna questo doppio legame, trascendendo il semplice ruolo di allenatore: Salvatore Di Somma. Calciatore, allenatore, dirigente. Un monumento del calcio sia a Castellammare di Stabia che ad Avellino, capace di regalare emozioni incredibili e di entrare nel cuore di entrambe le tifoserie. È quasi certo che seguirà il derby dalle tribune del Menti, da spettatore interessato e con quel pizzico di cuore spezzato e diviso. Con sé, una valigia piena di ricordi, aneddoti e trionfi, a rappresentare l’anima di questa sfida infinita ma sempre ricca di un fascino storico senza eguali.

Juve Stabia, la strategia dei prezzi popolare per trasformare il derby con l’Avellino in una bolgia gialloblù

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Un’iniziativa accolta con unanime apprezzamento dalla tifoseria stabiese quella varata dalla Juve Stabia in vista del sentitissimo derby campano contro l’Avellino. L’annuncio della “Giornata Gialloblù”, con una politica di prezzi dei biglietti eccezionalmente popolari, ha acceso l’entusiasmo in città, preannunciando un catino bollente per la sfida.

In una mossa strategica volta a garantire il massimo sostegno dagli spalti in una delle partite più attese della stagione, la società gialloblù ha scelto di rendere l’evento accessibile a tutte le tasche. Come da prassi comunicata già a inizio campionato, in occasione di questa speciale giornata, tutti gli spettatori, compresi gli abbonati, dovranno munirsi di un regolare titolo d’accesso. Una piccola eccezione alla regola che si trasforma in un’opportunità per l’intero popolo stabiese di contribuire attivamente al sostegno del club in un match cruciale.

La risposta della piazza non si è fatta attendere. La decisione di fissare un prezzo quasi simbolico per la Curva e tariffe più che contenute per gli altri settori è stata lodata dai sostenitori, che hanno visto in questa scelta un premio alla loro fedeltà e un forte invito a stringersi compatti intorno alla squadra.

L’obiettivo dichiarato è chiaro: trasformare lo stadio “Romeo Menti” in una bolgia gialloblù, un dodicesimo uomo in campo capace di spingere le Vespe verso una vittoria che vale molto più dei tre punti in palio. La rivalità storica con l’Avellino carica la partita di significati che vanno oltre la classifica, e la dirigenza ha dimostrato di aver colto appieno l’importanza di un ambiente infuocato.

L’ondata di entusiasmo generata dall’iniziativa fa presagire il tutto esaurito (si spera veramente che accada), per un derby che si preannuncia una vera e propria festa di sport e passione popolare. Un plauso va quindi alla società per la gestione dell’evento, capace di unire e compattare l’ambiente nel momento più importante, riaffermando il legame indissolubile tra la squadra e la sua gente.

Ufficiale: l’ex Juve Stabia, Guido Pagliuca, non è più l’allenatore dell’Empoli. Fatale l’avvio di stagione

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La notizia, che da giorni rimbalzava con insistenza tra gli appassionati di calcio, tifosi e le pagine dei principali quotidiani sportivi, ha ora trovato la sua conferma ufficiale. Guido Pagliuca non è più l’allenatore dell’Empoli. A darne l’annuncio è stata la stessa società toscana attraverso un comunicato stampa diramato nel primo pomeriggio di oggi.

Le voci su un possibile esonero del tecnico, reduce dalla storica promozione in Serie B con la Juve Stabia due stagioni fa e con il quinto posto e play off di Serie B conquistati lo scorso anno (miglior risultato di sempre della sua carriera e record per la storia gialloblù), si erano fatte sempre più insistenti nelle ultime ore, alimentate da un avvio di campionato al di sotto delle aspettative e da prestazioni che non avevano convinto appieno la dirigenza e la tifoseria.

“Empoli Football Club rende noto di aver sollevato Guido Pagliuca, dall’incarico di allenatore della Prima Squadra, ed i componenti dello staff tecnico Nazzareno Tarantino, Simone Angeli e Riccardo Carbone”, si legge nella nota ufficiale del club.

Un epilogo amaro per l’allenatore toscano, arrivato a Empoli con grandi speranze dopo l’exploit alla guida delle “Vespe” di Castellammare di Stabia. La società ha comunque voluto riconoscere l’impegno profuso in questi mesi: “A mister Pagliuca e al suo staff vanno i più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto in questi mesi; al contempo, Empoli Football Club augura al tecnico e ai suoi collaboratori le migliori fortune per il futuro, sia umane che sportive”.

Si chiude così, dopo pochi mesi, l’avventura di Guido Pagliuca sulla panchina dell’Empoli. La società è ora al lavoro per individuare il sostituto che avrà il difficile compito di risollevare le sorti della squadra e riportare entusiasmo in un ambiente scosso da questo inizio di stagione in salita. Nelle prossime ore sono attese novità sul nome del nuovo tecnico.

Circolo Nautico Stabia, romanzo “Sui passi di Lucilla”: Debutto di Glenda Apice allo Stabia Teatro Festival

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Castellammare di Stabia – Un viaggio letterario che intreccia presente e passato, sullo sfondo di una Roma eterna e misteriosa. Sarà presentato venerdì 17 ottobre alle ore 18:00 al Circolo Nautico Stabia il romanzo d’esordio di Glenda Apice, “Sui passi di Lucilla“. L’evento, che si inserisce nel prestigioso cartellone dello Stabia Teatro Festival, è realizzato in collaborazione con l’Associazione Achille Basile – Le Ali della Lettura, un sodalizio culturale profondamente radicato nel territorio e impegnato nella promozione della letteratura.

A dialogare con l’autrice sarà Carmen Matarazzo, presidente dell’associazione, in un incontro che si preannuncia come un’immersione nelle atmosfere raffinate e nei segreti di una Capitale di fine Ottocento, filtrate attraverso lo sguardo di due donne separate da un secolo ma unite da un legame indissolubile.

Il romanzo, infatti, si sviluppa su un doppio binario temporale. Una giovane donna dei nostri giorni giunge a Roma per ricostruire la storia di Lucilla, sua antenata, approdata nella stessa città dalla campagna nel 1888. Tra le piazze dorate, le terrazze e i palazzi nobiliari, le vite delle due protagoniste si specchiano e si intrecciano. Lucilla, diciottenne dallo spirito curioso e indomito, si scontra con le rigide convenzioni sociali dell’epoca, in un percorso di formazione che è insieme ricerca dell’amore e dell’autodeterminazione.

Glenda Apice“Sui passi di Lucilla” si configura come un romanzo storico che è anche una profonda riflessione sulla memoria, sul desiderio e sul coraggio femminile. Roma non è una semplice scenografia, ma diviene bussola e specchio dell’anima, un luogo dove il tempo si dissolve e le generazioni si parlano. Glenda Apice, con uno stile descritto come elegante e appassionato, ricostruisce un mondo perduto fatto di balli sfarzosi, sguardi furtivi e giardini segreti, dando vita a un dialogo silenzioso tra due voci femminili che attraversano i secoli per incontrarsi.

L’autrice, Glenda Apice, nata a Vico Equense e laureata in Scienze e tecnologie della comunicazione a Roma, dove vive, coltiva da sempre una profonda passione per la storia e la letteratura, che ha riversato in questa sua opera prima.

L’incontro del 17 ottobre rappresenta un’importante tappa dello Stabia Teatro Festival, manifestazione che da anni arricchisce l’offerta culturale della città, e conferma la sinergia con realtà attive come l’Associazione “Achille Basile – Le Ali della Lettura”, che con la sua instancabile attività promuove il piacere della lettura e l’incontro con gli autori.

La scelta del Circolo Nautico Stabia, storico sodalizio cittadino, come cornice dell’evento, sottolinea ulteriormente il legame tra la cultura e i luoghi simbolo della comunità stabiese.

Juve Stabia – Avellino, le vespe chiamano i propri tifosi a riempire il Menti, nessuno resti a casa

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Allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, l’attesa è quasi finita. Il fischio d’inizio del derby campano tra Juve Stabia e Avellino si avvicina, portando con sé una scia di passione, rivalità e pronostici.

Ieri è stato comunicato alla tifoseria che è stata indetta la giornata gialloblù che sospende di fatto l’ingresso allo stadio con l’abbonamento. Proprio per l’importanza del match però la società ha deciso di praticare prezzi superpopolari: si parte da 5 euro per la curva fino ad arrivare a 15 euro per la tribuna (prezzi che si vedono solo in categoria inferiori come l’Eccellenza).

La società spera di riempire il Menti per avere dalla propria parte il dodicesimo uomo in campo in una partita che promette scintille.  Detto della richiesta di sostegno della piazza, la vera chiave tattica, il fulcro dove si deciderà l’inerzia del match, potrebbe risiedere in duelli a distanza nel cuore del campo.

Da un lato, l’Avellino, sotto la guida del tecnico Raffaele Biancolino, affida le chiavi della propria manovra alla concretezza e all’intelligenza tattica di Luca Palmiero. Il centrocampista, originario della provincia di Napoli e con un passato importante tra Pescara e Cosenza, è l’elemento di equilibrio per gli irpini. Palmiero è un metronomo capace di unire quantità in fase di interdizione a una notevole qualità nel palleggio, dettando i ritmi dell’intera squadra biancoverde. La sua esperienza e la sua capacità di leggere le situazioni di gioco saranno fondamentali per tentare di egemonizzare la zona nevralgica del campo e innescare le punte.

Dall’altra parte del campo, la Juve Stabia di Ignazio Abate risponde con più calciatori dalle caratteristiche diverse ma altrettanto decisive come Leone, Pierobon, Correia, Mosti e Maistro. Un centrocampo formato da calciatori che incarnano la fantasia e l’imprevedibilità. Uomini d’ordine come Leone affiancati a calciatori che sono capaci di trasformare la zona nevralgica del campo in guastatori, di accendere l’azione con assist illuminanti e giocate in grado di rompere gli equilibri difensivi avversari. Mosti ad esempio è un mix di queste qualità: la sua duttilità, che gli consente di essere schierato in diverse zolle del centrocampo, lo rende un rebus di difficile soluzione per la retroguardia dell’Avellino, che dovrà prestare la massima attenzione ai suoi inserimenti e alla sua visione di gioco verticale.

La sfida tra la razionalità e la gestione del pallone di Palmiero e l’estro creativo di calciatori come Mosti e Maistro si preannuncia come uno scontro diretto tra due filosofie di gioco differenti, ma entrambe cruciali per le sorti delle rispettive formazioni. Chi riuscirà a imporre il proprio marchio sulla partita, a far prevalere il proprio stile e a guidare i compagni, garantirà alla propria squadra un vantaggio significativo. In questo attesissimo derby, la battaglia per il controllo del centrocampo non sarà solo una questione di corsa e agonismo, ma soprattutto un affascinante duello di qualità e intelligenza calcistica.

Juve Stabia – Avellino: Indetta la Giornata Gialloblù per il derby, con prezzi popolari per riempire il Menti

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In vista del sentitissimo derby contro l’Avellino, la Juve Stabia chiama a raccolta il proprio popolo. Per la cruciale sfida, in programma sabato 18 ottobre alle ore 17:15 presso lo stadio “Romeo Menti”, è stata indetta la “Giornata Gialloblù”.

In questa occasione, la società ha deciso di sospendere la validità degli abbonamenti stagionali, una scelta compensata da una politica di prezzi estremamente popolari. L’obiettivo è chiaro: riempire ogni settore dello stadio e creare una cornice di pubblico imponente, una vera e propria bolgia gialloblù per spingere le Vespe in una delle partite più importanti del campionato.

Una politica di prezzi bassi per tutti i tifosi

Per favorire la massima affluenza, la società ha stabilito tariffe accessibili per tutti i settori. Una mossa strategica per trasformare il “Menti” nel dodicesimo uomo in campo. Questi i prezzi dei biglietti (ai quali andrà aggiunto il diritto di prevendita):

  • Curva San Marco: € 5,00
  • Tribuna Varano: € 10,00
  • Tribuna Quisisana: € 15,00 (Ridotto Under 14: € 10,00)
  • Tribuna Monte Faito A-B: € 20,00 (Ridotto Under 14: € 10,00)

Informazioni sulla prevendita

La caccia al biglietto partirà da mercoledì 15 ottobre, subito dopo la riunione del GOS (Gruppo Operativo Sicurezza) prevista per le ore 10:30. I tagliandi potranno essere acquistati fino all’orario di inizio della gara attraverso due canali:

  1. Online, sul sito www.etes.it.
  2. Presso tutti i punti vendita autorizzati del territorio.

Attenzione: la società ha comunicato che i botteghini dello stadio “Romeo Menti” resteranno chiusi il giorno della partita e non effettueranno la vendita dei biglietti.

Note importanti

La Juve Stabia precisa inoltre che questa “Giornata Gialloblù” non è collegata alla promozione legata alla finale della Serie A Women’s Cup. Il tagliando gratuito previsto da quell’iniziativa sarà valido per la seconda giornata gialloblù che verrà indetta nel corso della stagione. Per questo evento, inoltre, non saranno rilasciati accrediti.

L’appello del club è unanime: “La società chiama a raccolta tutti i propri sostenitori per colorare il ‘Menti’ di gialloblù e spingere insieme le Vespe”.

Punti vendita autorizzati

  • Store Juve Stabia: C.so Garibaldi, 24
  • Bar Dolci Momenti: Via G. Cosenza, 192
  • Bar Gialloblu: Viale Europa, 101
  • Tabaccheria del Corso: Corso Vittorio Emanuele, 11
  • Planet Davidos: C.so Alcide De Gasperi, 114/116
  • Anca Caffè: Strada Panoramica, 1b/1c
  • Movida Caffè: Via Napoli, 297
  • Napodos Caffè: Via Regina Margherita, 196
  • Tabaccheria Muratori: Via Napoli, 229
  • StanleyBet: Via Bonito, 175
  • Agenzia Intralot: Viale Europa, 31

ICFE 2026, la fiera internazionale dei tappeti e delle pavimentazioni di Istanbul cresce con numeri da record

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Istanbul— L’International Carpet & Flooring Expo (ICFE) si amplia con un undicesimo padiglione per rispondere all’aumento della domanda mondiale, accogliendo 500 aziende provenienti da 25 Paesi e preparandosi ad accogliere a Istanbul, dal 6 al 9 gennaio 2026, oltre 50 mila visitatori professionali.

Giunta alla sua terza edizione, l’International Carpet & Flooring Expo (ICFE) — già nota come CFE — si è rapidamente affermata come uno dei principali punti di riferimento globali per il settore. Organizzata dal Gruppo Tüyap Exhibitions in collaborazione con l’Associazione Esportatori di Tappeti di Istanbul (İHİB) e l’Associazione Esportatori di Tappeti dell’Anatolia Sudorientale (GAHİB), la fiera ha assunto una dimensione internazionale, attirando buyer, produttori e decisori da sei continenti.

Anche in un’epoca in cui i venti dell’e-commerce soffiano su ogni angolo del commercio, è ancora nell’incontro diretto che nascono i legami duraturi capaci di trasformarsi in affari concreti. Per il settore dei tappeti e delle pavimentazioni, nessun appuntamento incarna meglio dell’ICFE questa realtà, in programma all’Istanbul Expo Center dal 6 al 9 gennaio 2026.

Un nuovo padiglione

La crescita è evidente. Per rispondere a una domanda in costante aumento, l’ICFE aggiunge un undicesimo padiglione nell’edizione 2026. Tutti gli spazi sono già stati assegnati, con i grandi marchi internazionali che hanno prenotato in anticipo, a conferma del ruolo dell’Expo come snodo centrale del settore.

Un’influenza globale

La forza dell’ICFE a livello mondiale si fonda su una strategia di marketing che raggiunge oltre 80 Paesi. Attraverso media digitali, campagne mirate e sistemi di matchmaking B2B internazionali, la fiera mette in contatto in modo diretto ed efficace espositori e visitatori. Questo respiro internazionale non solo distingue l’ICFE da altri eventi del settore, ma garantisce che ogni edizione generi nuove opportunità di business e partnership.

Oltre 50 mila visitatori attesi

L’ICFE 2026 si prepara ad accogliere quasi 500 aziende provenienti da 25 Paesi, tra cui Cina, Iran, Pakistan, India, Afghanistan, Uzbekistan, Stati Uniti, Egitto, Giordania, Belgio e Francia. Sono previsti circa 50 mila visitatori professionali da 105 nazioni, con una presenza particolarmente significativa da Germania, Italia, Cina, India, Iran, Belgio, Stati Uniti, Russia e Medio Oriente. Forte del successo dell’edizione 2025 — in cui il 78% degli espositori ha dichiarato di aver avviato nuove collaborazioni commerciali — l’organizzazione ha fissato un obiettivo ambizioso: raggiungere l’85% nel 2026.

Il nostro settore può abbracciare gli strumenti digitali, ma vive della fiducia e dei rapporti che nascono dall’incontro diretto,” ha dichiarato İlhan Ersözlü del Gruppo Tüyap Exhibitions. “L’ampliamento dell’ICFE con l’undicesimo padiglione e la straordinaria varietà di partecipazioni internazionali dimostrano quanto Istanbul sia ormai un punto nevralgico a livello mondiale per tappeti e pavimentazioni. ICFE 2026 sarà la piattaforma dove nasceranno nuove partnership e prenderà forma il futuro del settore.”

Scopri di più sul gruppo Tüyap Exhibition

Fondata nel 1979 da Bülent Ünal come prima società privata di organizzazione fieristica in Turchia, Tüyap ha contribuito a plasmare il settore per oltre 46 anni. Nel corso della sua attività ha ospitato oltre 370.000 aziende e 75 milioni di visitatori attraverso fiere specializzate in patria e all’estero.

Oggi Tüyap gestisce tre centri fieristici in Turchia e mantiene uffici in sei Paesi, collaborando con più di 100 organizzazioni professionali in tutto il mondo. È stata pioniera nell’organizzazione di fiere dedicate ai prodotti turchi in Cina, Russia e Africa, e continua a sostenere il commercio internazionale con una media di 10 fiere estere all’anno.

Un primato distingue Tüyap: è l’unico organizzatore privato in Turchia a disporre di un proprio centro fieristico. Grazie a questa peculiarità, l’azienda è in grado di unire eventi fisici e piattaforme digitali, offrendo fiere ibride pensate per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più globalizzato.

Vivicentro è in lutto per la prematura scomparsa di Giovanni Pappalardo: Un caro amico ed un ex collega

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La redazione tutta di Vivicentro.it si stringe con profondo cordoglio attorno alla famiglia Pappalardo per la tragica e prematura scomparsa del caro Giovanni, un giovane di Castellammare di Stabia che ci ha lasciati a soli 34 anni.

Giovanni ha lottato con tutte le sue forze per giorni, a seguito delle gravi ferite riportate in un drammatico incidente. I medici hanno tentato l’impossibile per stabilizzare le sue condizioni, ma purtroppo la situazione è precipitata e una crisi improvvisa non gli ha lasciato scampo.

Giovanni PappalardoLa nostra redazione piange non solo un giovane della nostra città, ma anche un amico e un ex collega.  Lo conoscevamo da quando, appena quattordicenne, varcò per la prima volta il cancello dell’ITC Luigi Sturzo, dove conseguì con impegno il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale. Ricordiamo con affetto gli anni in cui Giovanni ha collaborato con la nostra testata, portando il suo entusiasmo e il suo sorriso.

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Giovanni era un ragazzo educato, sorridente e sempre disponibile, un esempio di bontà e gentilezza.

In questo momento di immenso dolore, porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che gli hanno voluto bene.

Ciao Giovanni, che la terra ti sia lieve.

Juve Stabia – Candellone: Una storia d’amore e leadership. Il 27 è pronto a caricarsi la squadra sulle spalle

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Al suo terzo anno con la maglia della Juve Stabia, Leonardo Candellone si erge non solo come un attaccante prolifico, ma come l’anima e il leader carismatico di una squadra che, sotto la guida di Mister Ignazio Abate, sogna in grande. L’attaccante torinese, classe 1997, ha cementato un legame indissolubile con la piazza stabiese, diventando un punto di riferimento imprescindibile per compagni, società e tifosi.

Un leader nato dall’esperienza e dalla grinta

L’evoluzione di Candellone in gialloblù è stata costante e progressiva. Giunto a Castellammare nell’estate del 2023, ha saputo conquistare tutti con prestazioni di alto livello, fatte di gol, sacrificio e un’inesauribile grinta. La sua esperienza, maturata sui campi della Serie B e della Serie C con maglie prestigiose, si è rivelata un fattore determinante, specialmente nella cavalcata trionfale che ha riportato le Vespe in serie cadetta nella stagione 2023/2024, un’annata in cui ha messo a segno 10 reti decisive.

Oggi, Candellone è molto più di un semplice nome sul tabellino dei marcatori. È il faro che illumina la manovra offensiva, l’uomo a cui i compagni si affidano nei momenti di difficoltà e il primo a suonare la carica. Mister Abate lo sa bene e conta sulla sua maturità tattica e sulla sua capacità di guidare il gruppo, in particolare i più giovani, fungendo da esempio in ogni allenamento e in ogni battaglia sul rettangolo verde. Il recente rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2027 è la testimonianza più chiara della centralità di Candellone nel progetto tecnico della società.

Trascinatore in campo, idolo fuori

Le statistiche, pur importanti, non raccontano appieno l’impatto di Leonardo Candellone sulla Juve Stabia. La sua importanza si misura anche nella capacità di trasmettere una mentalità vincente, un “fuoco” che contagia l’intero ambiente. Che parta titolare o che subentri a gara in corso, il suo apporto è sempre incisivo, come sottolineato in più occasioni dallo stesso allenatore Ignazio Abate, che ne ha lodato l’atteggiamento e la capacità di essere determinante anche in pochi minuti.

Questo spirito di sacrificio e l’evidente attaccamento alla maglia hanno creato un’alchimia speciale con il caloroso pubblico del “Romeo Menti”. I tifosi gialloblù vedono in lui l’incarnazione della passione e dell’orgoglio stabiese. L’esultanza dopo un gol, la corsa per recuperare un pallone, l’incoraggiamento a un compagno: gesti che non passano inosservati e che hanno reso Candellone uno dei beniamini più acclamati e rispettati.

Con la nuova stagione di Serie B da poco iniziata, le aspettative sono alte. La squadra stabiese confida nel suo numero 27 per raggiungere gli obiettivi prefissati. E Leonardo Candellone, con la fascia di leader cucita sul petto, è pronto ancora una volta a caricarsi la squadra sulle spalle, per lasciare un altro segno indelebile nella gloriosa storia delle Vespe.

Juve Stabia – Avellino, derby speciale per un dirigente delle Vespe: Passato Biancoverde – Presente Gialloblù

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Non sarà una partita come le altre per il Dottor Filippo Polcino, Presidente del CDA della Juve Stabia. L’uomo dei numeri, il punto di raccordo fondamentale tra la presidenza, lo staff tecnico e i calciatori gialloblù, si appresta a vivere il sentito derby contro l’Avellino, una sfida che per lui assume un sapore speciale, quasi agrodolce, per via del suo recente e significativo passato in Irpinia.

L’Uomo dei conti al servizio delle Vespe

Arrivato alla Juve Stabia con il preciso mandato di portare ordine, competenza e sostenibilità nella gestione finanziaria e amministrativa del club, Polcino si è rapidamente affermato non solo come un rigoroso “uomo dei conti”, ma anche come un elemento di equilibrio e comunicazione all’interno della società. La sua figura è divenuta cruciale nel garantire la serenità necessaria per affrontare le sfide del campionato, agendo da ponte tra le diverse anime delle “vespe” e difendendo strenuamente la causa stabiese anche di fronte a polemiche arbitrali, dimostrando un forte attaccamento ai colori gialloblù.

La sua gestione è improntata alla razionalità e alla programmazione, elementi indispensabili nel calcio moderno per assicurare un futuro solido e ambizioso a una piazza calorosa e passionale come quella di Castellammare di Stabia.

Un Passato Intenso in Biancoverde

Il fischio d’inizio del derby rievocherà inevitabilmente in Polcino i mesi trascorsi in biancoverde. Come confermano le cronache, il dirigente ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato dell’US Avellino nella stagione 2019-2020. Un’esperienza tutt’altro che banale, caratterizzata da un intenso lavoro di riorganizzazione in una fase complessa per il club irpino.

Polcino si trovò a gestire situazioni delicate, tra cui diversi deferimenti ereditati dalla precedente gestione, che richiesero polso fermo e abilità manageriali per essere superate. Il suo operato ad Avellino fu quello di un professionista chiamato a fare ordine e a garantire la stabilità finanziaria, un compito arduo che lo ha legato profondamente alla realtà biancoverde. Un legame professionale profondo, dunque, che rende questa sfida non solo uno scontro sportivo tra due piazze calde, ma anche un incrocio di ricordi e affetti calcistici personali.

Professionalità Contro Emozione

Se da un lato il suo ruolo professionale impone la massima concentrazione e dedizione per la causa stabiese, dall’altro le memorie irpine aggiungono uno strato di emozione a una gara che è già di per sé carica di tensione e rivalità storica. “Il derby lo vivo con grande intensità. D’Agostino ha investito tanto nell’Avellino e noi dovremo essere al massimo,” ha dichiarato di recente Polcino, mostrando il suo consueto pragmatismo ma lasciando trasparire il rispetto per l’avversario.

Il derby tra Juve Stabia e Avellino non è mai banale, ma con Filippo Polcino in tribuna d’onore, avrà un osservatore d’eccezione con la mente al bilancio e il cuore inevitabilmente diviso tra due grandi amori sportivi. Sarà una prova di grande professionalità, la dimostrazione che, anche nel mondo passionale del calcio, la ragione dei numeri può e deve convivere con l’emotività dei ricordi.

Juve Stabia – Avellino: Battere i lupi non per la classifica ma per l’orgoglio. Ci si aspetta un Menti pieno

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Castellammare di Stabia si prepara a vivere la sua notte più intensa. La sfida contro l’Avellino non è un match qualsiasi: per la Juve Stabia, è l’occasione ideale per lasciarsi alle spalle il pesante 3-0 subito contro la Carrarese e riaccendere l’entusiasmo di una piazza pronta a infiammare il Romeo Menti.

Il fischio d’inizio, previsto per sabato 18 ottobre, non segnerà soltanto l’inizio di un’accesa rivalità campana, ma rappresenterà per le Vespe un bivio cruciale della stagione. La parola d’ordine è una sola: vincere. Per la classifica, per l’orgoglio e per dimostrare che la battuta d’arresto in Toscana è stato solo un incidente di percorso.

Il bisogno di riscatto dopo la caduta in Toscana

La sconfitta allo Stadio dei Marmi contro la Carrarese, la prima in campionato, ha lasciato il segno tra alcuni tifosi. Un risultato pesante che ha riportato bruscamente sulla terra la squadra di Ignazio Abate ma che potrebbe essere una lezione importante per il prosieguo del campionato. Il calendario offre alle Vespe l’antidoto migliore: il derby campano. I tifosi sanno che queste sono le partite che valgono doppio, non solo per i tre punti, ma per il morale di un intero ambiente.

La speranza è chiara: sognare una nuova notte di gloria al Romeo Menti, un successo che permetterebbe di riaffermare la forza del gruppo. Attualmente nona in classifica con 10 punti, la Juve Stabia ha l’opportunità di superare in un colpo solo i rivali irpini, quinti a quota 12, e di rilanciare le proprie ambizioni.

Lo stesso tecnico Abate, nel post-partita di Carrara, ha suonato la carica in vista della sfida: “Prendiamo questa legnata nei denti che potrà essere una buona lezione per il futuro. Sono sicuro che alla ripresa ci faremo trovare pronti per il derby”. Parole che caricano di attesa una partita già sentitissima.

L’aura dei derby in casa Gialloblù

La Juve Stabia ha dimostrato di avere un feeling speciale con le sfide campane. Nella passata stagione 2024-2025, l’ultimo derby disputato, quello contro la Salernitana, si concluse con un bottino pieno di sei punti su sei, frutto di una vittoria per 2-1 all’Arechi e di un successo per 1-0 tra le mura amiche. Un dato che galvanizza l’ambiente e che il tifo gialloblù spera di replicare contro i rivali irpini.

La vittoria in un derby non è mai scontata, ma la posta in gioco è altissima. Non c’è solo la possibilità di allontanare i fantasmi dell’ultima trasferta, ma anche di lanciare un segnale forte e chiaro al campionato, confermando la Juve Stabia come una delle realtà più solide di questa Serie B.

Le aspettative sono enormi e l’ambiente è pronto a trasformare il Menti in una bolgia per spingere la squadra verso quella vittoria che i tifosi sognano, per dimenticare il pesante passivo di Carrara e per ribadire chi comanda in Campania.