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‘Lo sport secondo Papa Francesco’, Ancelotti firma la prefazione

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(Adnkronos) – E' già stato presentato a Madrid ed è uscito in Spagna, e sarà disponibile in Italia da dicembre "Más allá de los limites.El deporte según el Papa Francisco" (Romana Editorial), opera curata da Monsignor Dario Edoardo Viganò e dal giornalista Valerio Alessandro Cassetta.

Il testo è di 176 pagine in undici capitoli e contiene una raccolta dei discorsi del Santo Padre sullo sport, affrontato in tutte le sue sfaccettature: lo sport come mezzo per educare, strumento per esprimere talento e fare comunità, lo sport tra passione e sacrificio, tra gioco di squadra, rispetto delle regole e dell’avversario, lo sport come veicolo di corretti stili di vita, elemento di unione e diritto, accessibile a tutti senza distinzioni, lo sport come messaggero di pace in occasione dei grandi eventi e competizioni. “Se l’importanza dello sport nella società contemporanea è innegabile, la sua capacità di permeare con messaggi e valori positivi, il tessuto delle nuove generazioni, appare sempre più sorprendente.L’universalità del linguaggio dello sport trascende le barriere culturali, linguistiche e geografiche, unisce e non divide, promuove principi fondamentali, come il rispetto delle regole e dell’avversario, l'inclusione, l’integrazione e il fair play, e arriva con immediatezza alle persone. È una questione di forma e sostanza.

Di modi e contenuti.Di argomenti e comunicazione verbale e non.

In questo contesto, la voce del Papa sui temi sportivi, racchiusi nelle pagine di questo libro, assume un ruolo di straordinaria rilevanza, non solo per i fedeli, ma per tutti coloro che vedono nello sport un mezzo di crescita personale e collettiva.Lo sport come terreno fertile in cui coltivare talenti e virtù, lo sport come palestra e metafora della vita".

Sono le parole del tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti nella prefazione del libro “Más allá de los limites.El deporte según el Papa Francisco” (Romana Editorial). "I discorsi del Papa sullo sport che seguono, offrono una prospettiva unica che connette la dimensione spirituale a quella atletica, invitandoci a riflettere sul significato più profondo dell'attività sportiva, sottolineando come essa possa diventare un veicolo di valori cristiani e di virtù umane.

Nel gennaio del 2021 rimasi colpito da una dichiarazione del Santo Padre in una intervista rilasciata al quotidiano La Gazzetta dello Sport: “Vincere e perdere sono due verbi che sembrano opporsi tra loro: a tutti piace vincere e a nessuno piace perdere.La vittoria contiene un brivido che è persino difficile da descrivere, ma anche la sconfitta ha qualcosa di meraviglioso.

Per chi è abituato a vincere, la tentazione di sentirsi invincibili è forte: la vittoria, a volte, può rendere arroganti e condurre a pensarsi arrivati.La sconfitta, invece, favorisce la meditazione: ci si chiede il perché della sconfitta, si fa un esame di coscienza, si analizza il lavoro fatto.

Ecco perché, da certe sconfitte, nascono delle bellissime vittorie: perché, individuato lo sbaglio, si accende la sete del riscatto.Mi verrebbe da dire che chi vince non sa che cosa si perde.

Non è solo un gioco di parole: chiedetelo ai poveri".  "Un atleta di alto livello, un professionista, gioca sempre per vincere, è chiaro.Ma nel percorso di un atleta, anche le sconfitte, sono tappe propedeutiche per migliorare.

I vari aspetti dello sport esplorati dal Papa in questa opera, dall'importanza dell'educazione fisica nella formazione dei giovani, alla necessità di combattere le piaghe del doping e della corruzione, fino al riconoscimento del potere dello sport come strumento di pace e dialogo tra i popoli, si traducono in un invito a vedere nello sport non solo come una competizione, ma come un'opportunità di crescita morale e spirituale, che passa anche dalle piccole azioni quotidiane.Lo sport di alto livello, sempre più sotto la luce dei riflettori e delle telecamere, ha una grande responsabilità nei confronti della collettività", ha proseguito Ancelotti. "Atleti, allenatori, dirigenti devono poter esser un esempio per i più giovani che spesso emulano i loro gesti fuori e dentro il campo.

La forza della cultura dell’esempio.Nello scorrere e leggere queste pagine si percepirà l’esortazione a vivere lo sport con integrità e passione, a riconoscere il valore della disciplina e del sacrificio, del gioco di squadra, e a promuovere una cultura sportiva che sia inclusiva e rispettosa della dignità di ogni individuo.

Attraverso l'esempio di atleti e sportivi, possiamo riscoprire l'importanza di una vita orientata al bene comune, all'amore per il prossimo, e alla ricerca di una felicità autentica e duratura.Dai tornei all’oratorio alle finali di Champions League, dalle partitelle sotto casa alle Olimpiadi.

In un'epoca in cui lo sport è spesso associato a interessi economici e mediatici, la visione del Papa ci ricorda l'essenza pura e nobile dell'attività sportiva.Un omaggio a tutti coloro che credono nel potere trasformativo dello sport e della fede, sportiva e cristiana”, ha concluso il tecnico del Real Madrid. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Monea: “Turismo radici viaggiatore cerca esperienza riconnessione con le origini”

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(Adnkronos) – “Quest'anno celebriamo i grandi traguardi raggiunti in tutto il mondo, Root-In rappresenta un'occasione di dialogo, discussione e conoscenza.In questo contesto Italea è un progetto che unisce tutti gli stackolder, il nome trae origine dalla parola 'talea', il processo attraverso il quale una pianta si propaga: tagliando una parte e ripiantandola, si permette alla pianta di rigenerarsi, sviluppando nuove radici.

Un parallelo con le migrazioni, dove chi ha lasciato l’Italia ha piantato le proprie radici in nuove terre".Così Paolo Monea, segretario di Legazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, durante la conferenza di presentazione della terza edizione di Roots-IN 2024 Turismo delle radici e Made in Italy a Roma.  "Il progetto Italea si rivolge sia a coloro che già conoscono le proprie origini italiane e che vogliono organizzare un viaggio per esplorare i luoghi, le tradizioni e la cultura dei propri antenati, sia a chi desidera scoprire la propria discendenza italiana, e che potrà avvalersi di una rete di genealogisti esperti pronti a guidare in questo affascinante percorso di ricerca delle proprie radici.

Nel turismo delle radici abbiamo un viaggiatore che cerca qualcosa di diverso dai classici viaggiatori, cerca un'esperienza di riconnessione con le origini e la cultura di un tempo”, conclude Monea.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Fioravanti: “Polo strategico nazionale da 2 anni migra in cloud le pa”

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(Adnkronos) – Il Polo Strategico Nazionale “è una realtà giovane, nata nell'agosto del 2022, con un obiettivo, definito nell'ambito di un parternariato pubblico privato, che è di consentire di migrare le pubbliche amministrazioni centrali e locali in cloud.Per favorire questa migrazione sono stati messi a disposizione i fondi della mission 1.1 del Pnrr.

Il cuore del polo, in termini di sostenibilità ambientale, sono 4 green data center in doppia region che devono rispondere a requisiti in termini di sostenibilità ambientale puntuali.Sono requisiti mandatori perché sono oggetto del contratto di concessione pubblica attraverso cui operiamo e migriamo le pubbliche amministrazioni”.

Così Lucia Fioravanti, Chief Corporate Affairs Officer Polo Strategico Nazionale, in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma, spiega che “nasciamo ‘green thinking’ perché abbiamo degli obblighi concessori e i data center devono rispondere a quelle caratteristiche che ovviamente si sostanziano sia in piani di efficientamento energetico, che vengono poi misurati con appositi parametri specifici, sia ovviamente nell'obiettivo di arrivare al 2030 a emissioni zero”. Attualmente “siamo arrivati alla milestone che era prevista per il settembre scorso, 100 amministrazioni migrate in cloud – racconta Fioravanti – Oggi siamo a circa 350 contatti di adesione da parte delle pubbliche amministrazioni.Circa 270 sono già state avviate al processo di migrazione tecnologica e circa 250 in questo processo di migrazione hanno già un servizio cloud attivo.

La vera sfida è quella di arrivare ovviamente a giugno 2026 come da milestone del Piano nazionale di presa e residenza a 280 amministrazioni.Il Polo ha un ruolo importante in una logica di sostenibilità non soltanto ambientale, ma anche dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità sociale e digitale.

Questo Paese ha delle caratteristiche speciali.Da qui a due anni una percentuale importante della popolazione italiana sarà over 65.

Credo che vada innanzitutto compreso come garantire l'accesso delle persone” anche le anziane “a questa tipologia di servizi utili per i cittadini”. Gli obiettivi del Polo, sintetizza Fioravanti, sono di “portare 280 amministrazioni entro giugno 2026 in tecnologie cloud.In realtà, oltre alle amministrazioni che possono utilizzare i fondi del Pnrr, migrano anche altre realtà, città metropolitane e comuni che, non potendo utilizzare i fondi, possono accelerare il loro percorso di innovazione tecnologica.

Il Polo è sostenibile non solo per una questione tecnologica e ambientale, ma anche sociale” perché “andiamo a supplire alla bassa rappresentatività” di giovani e donne. “Abbiamo preso l'impegno di portare almeno il 40% delle persone al di sotto dei 36 anni e il 40% devono essere donne, questi – conclude – sono degli obblighi mandatori”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juventus, Motta: “Spettacolo con l’Inter ma è il passato. Koopmeiners recuperato”

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(Adnkronos) – La Juventus torna in campo in Serie A.Pochi giorni dopo il pari spettacolo contro l'Inter, i bianconeri affronteranno il Parma nella decima giornata di campionato: "Ogni partita è diversa, ma vogliamo competere, vogliamo fare una grande prestazione per arrivare al nostro obiettivo.

Ma lo dobbiamo meritare come sempre.Dobbiamo fare bene in tutte le fasi per poter alzare la probabilità di arrivare a un risultato positivo", a dirlo Thiago Motta, tecnico bianconero nella conferenza della vigilia. "Cosa c'è dietro l'esclusione di Gatti?

Non esiste nessun malinteso, nessun calo d'impegno negli allenamenti.Sono soltanto scelte che faccio prima della partita e abbiamo bisogno di tutti.

Federico fa parte di questo gruppo, quando ha giocato ha fatto bene, quando gli altri hanno giocato, hanno fatto bene anche loro.Le scelte vanno fatte sempre per il bene della squadra e per il bene della Juventus.

Ma non esiste nessun caso", ha spiegato il tecnico bianconero. "Chi può giocare al posto di Vlahovic?Quando riposerà vedremo il momento e di cosa abbiamo bisogno davanti.

Tanti giocatori possono giocare.Recupereremo Koopmeiners, vedremo se dal primo minuto o a gara in corso". Thiago Motta è tornato su
Inter-Juve
: "Tutto quello che abbiamo fatto in maniera positiva bisognerà continuare a farlo e migliorare le cose che non sono state fatte bene.

La partita rimane nel passato e la testa va al 100% al Parma.Se ci sentiamo più vicini all'Inter?

In quella partita abbiamo fatto bene in alcuni momenti, in altri meno.Abbiamo finito molto bene la partita, avendo anche la possibilità di vincerla. È stato un bello spettacolo, ma rimane nel passato e pensiamo alla prossima che rimane la più importante", ha continuato, "sono concentrato sul nostro calendario.

Tutto il resto conta poco.Dobbiamo imparare a gestire meglio alcuni momenti per rimanere in partita e portare il risultato dalla nostra parte".

Una battuta anche su Milan-Napoli, in programma questa sera: "Non la guarderò.Ho la cena a casa con la mia famiglia.

Il Milan è lontano, il Napoli lo abbiamo già affrontato, no, non la guarderò". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Boom di ascolti degli 883, Zerocalcare: “Senza di loro non farei questo mestiere”

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(Adnkronos) – La serie Sky 'Hanno Ucciso l'Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883' continua a mietere successi, non solo in termini di ascolti, ma anche per l'impatto sulla musica del duo pavese.Michele Rech, in arte Zerocalcare, non ha dubbi: la serie tv dedicata agli 883 è un piccolo capolavoro.

Il fumettista romano, da sempre grande fan di Max Pezzali, ha espresso all'Adnkronos tutto il suo entusiasmo, definendo la serie "bellissima, brillante, scritta in modo fresco, intelligente e pienissima di idee visive e narrative".Un elogio che parte da lontano, da un'ammirazione profonda per la musica di Max Pezzali e Mauro Repetto: "Posto che per me gli 883 sono la cosa migliore che sia capitata al mainstream italiano negli ultimi 30 anni – dice Zerocalcare – l'epica degli sfigati che crescono in posti sfigati prima mi ha fatto sentire meno solo, poi ha plasmato la mia visione del mondo e di conseguenza il mio lavoro".  Un'influenza, quella degli 883, che ha segnato profondamente la sua formazione artistica: "Io non farei sto mestiere se non ci fossero stati il punk e Max Pezzali".

Ma cosa ha colpito in particolare Zerocalcare nella serie? "Per me la serie è bellissima.Come serialità italiana da quando non c'è più Mattia Torre pensavo che non saremmo mai più riusciti ad avere prodotti così".  In più, racconta, "ha avuto l'intelligenza di declinare alcuni dei temi degli 883 con la sensibilità di adesso, che evidentemente e per fortuna è cambiata rispetto a 30 anni fa.

Quindi hai tutta la potenza di quella poetica, integrata con almeno un po' di quel punto di vista femminile che negli ultimi anni si è conquistato una voce forte e non subordinata".L'entusiasmo di Zerocalcare è tale da sfiorare ironicamente l'invidia: "Ho riso un sacco e mi so commosso, rosico solo che non sono stato capace a scriverla io".  
Anche il cantautore romano Giancane, che ha collaborato in più occasioni con Zerocalcare (sue per esempio le colonne sonore delle due serie animate firmate dal fumettista) ha elogiato la produzione, definendola "un tuffo perfetto negli anni '90" e apprezzando particolarmente la performance di Elia Nuzzolo nei panni di Max Pezzali: "È praticamente perfetto nel ruolo di Max, sia nella gestualità che nella voce.

Gli somiglia moltissimo". "Ho apprezzato moltissimo la ricostruzione dell'epoca", ha continuato. "Dalla strumentazione musicale, come la Roland 707, alla scelta delle auto, delle insegne e persino del distributore automatico, è un continuo riferimento alle canzoni degli 883.Un vero e proprio tuffo nel passato". 
Giancane, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per Max Pezzali, ha anche ribadito in una recente intervista all'Adnkronos il desiderio di collaborare con lui.

Ha confessato che 'Cumuli' è la sua canzone preferita degli 883 e, immaginando una sua partecipazione a Sanremo, ha scherzato: "Porterei Max Pezzali e Fiorello nella serata cover con 'Finalmente tu'.Non capisco perché nessuno l'abbia ancora fatto". Il successo della serie si riflette anche sulle piattaforme streaming: Spotify Italia ha confermato all'Adnkronos un aumento degli ascolti dei brani degli 883 negli ultimi giorni.

Un ritorno di fiamma confermato anche dalle certificazioni Fimi.Nella settimana 42, ben tre brani degli 883 hanno conquistato importanti riconoscimenti: disco di platino per 'Sei un mito' (1993), e disco d'oro per 'Ti sento vivere' (1995) e 'Bella vera' (2001).

Questo successo si aggiunge ai doppi dischi di platino già conquistati da 'Hanno ucciso l'uomo ragno' e al disco di platino di 'Una canzone d'amore' nelle settimane precedenti. 
La serie Sky ha indubbiamente giocato un ruolo chiave in questo rinnovato interesse.Riportando alla luce la storia di Max e Mauro, dalle prime canzoni scritte in cameretta al successo travolgente degli anni '90, la fiction ha risvegliato ricordi e emozioni in chi ha vissuto quegli anni in prima persona, e ha conquistato anche le nuove generazioni.

Un successo che va oltre la semplice nostalgia.Le nuove certificazioni Fimi rappresentano quindi non solo un riconoscimento al talento di Max Pezzali e Mauro Repetto, ma anche la conferma che la magia degli anni '90, almeno in campo musicale, non è ancora finita.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ferraris (Fibercop): “Transizione digitale una sfida energetica da cogliere”

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(Adnkronos) – “La transizione digitale implica lo sviluppo di connettività e di data center sempre più sofisticati: queste macchine consumano tantissime energie.Google parla addirittura di avere dei mini impianti nucleari in prossimità di grandi centri di calcolo.

E' una sfida che dobbiamo raccogliere anche noi”.  Lo ha detto Luigi Ferraris, Ad Fibercop, la società derivante dall’incorporazione della rete fissa di Telecom Italia (Tim) controllata da un gruppo di investitori guidati dal fondo Kkr che comprende il ministero dell'Economia e delle Finanze del Governo italiano, Abu Dhabi Investment Authority, CPP Investment e F2i, intervenendo questa mattina all'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, al Palazzo dell’Informazione di Roma. “Come Fibercop abbiamo una presenza capillare sul territorio grazie al lancio di questa start up – spiega Ferraris – che nasce da Tim: 20mila persone, 25 milioni di fibra già esistente sparsa sul territorio, 10mila uffici centrali che sono snodi in telecomunicazioni.Abbiamo la possibilità di creare questi grandi centri di calcolo, sviluppare della capacità di autoproduzione di energia, essendo noi i secondi consumatori in Italia”.

A tale proposito “abbiamo recentemente creato una società, Enercop, che si occuperà di energia con l'obiettivo di sviluppare una capacità autoproduttiva nei siti dove siamo già presenti e anche di stoccaggio”. Per Fibercop “l'obiettivo numero uno è quello di creare una squadra, un team, facendo leva sulle competenze che ci sono state trasferite facendo in modo che si sviluppi l'identità di una nuova realtà che sicuramente dovrà giocare un ruolo chiave nel Paese – illustra l’Ad – Abbiamo un patrimonio di 20mila persone, con le competenze relative: è il punto di partenza fondamentale.La priorità, in continuità con gli impegni già presi da Tim, riguarda il rispetto, e possibilmente l’accelerazione, delle tempistiche previste dal Pnrr.

Gli ultimi dati pubblicati da Infratel ci dicono che al 30 settembre noi siamo assolutamente in linea con gli obiettivi di portare la fibra nelle regioni che ci sono state assegnate entro il 30 giugno.Un elemento improntate è che, a un mese dalla costituzione, il Cda ha approvato un piano di investimenti per la seconda parte dell’anno pari a 1,4 miliardi di euro.

Un grande lavoro da portare a termine è poi il distacco da Tim, cosa complessa.Ci stiamo poi concentrando sul piano industriale in modo da parte avere attorno al business plan di acquisizione anche una visione industriale di più lungo periodo, sul dove si posizioni questa grande realtà”.  In questo contesto “gli investimenti in sostenibilità sono ancora in valutazione – osserva Ferraris – però certamente quando parlo di diventare autoproduttore di energia parlo di numeri che possono arrivare a 300-400 MW di capacità installate, rinnovabili e distribuite sul territorio.

Quando parliamo di sostenibilità penso agli investimenti nell'ottimizzazione, nell'utilizzo degli spazi, di efficienza energetica dove si può arrivare a risparmiare un 20-25% dei consumi che noi abbiamo.Penso anche a investimenti che possano portare all'utilizzo dell'energia rinnovabile prodotta in modo efficace e efficiente, quindi stoccaggio di energia con batterie”.  Alla base della sostenibilità c’è “l'innovazione – rimarca – Abbiamo l'ambizione di creare una sorta di ‘digital twin’ della nostra rete.

Ci stiamo attrezzando per digitalizzarci e quindi avere la possibilità di disporre di un database relativo alla nostra rete ai nostri clienti, in modo da poter avere quella capacità di fare una manutenzione predittiva o uno sviluppo commerciale molto mirato e molto efficace.Ci vorrà del tempo, ma anche questi sono investimenti in sostenibilità” come anche il personale. “Bisognerà investire per avere un'età media più giovane, che è di 54 anni.

Le ferrovie che ho lasciato avevano un'età media di 43 anni, quindi si può fare un programma di assunzione, di ringiovanimento, magari in aree dove ci possa essere più innovazione”. Come società “siamo assegnatari di 2,3 miliardi di euro, se non ricordo male, di fondi Pnrr – illustra Ferraris – sono investimenti fondamentali, cruciali per lo sviluppo della fibra in queste aree che sono a meno densità abitativa, ma che comunque potranno beneficiare di questa innovazione tecnologica.Lo sviluppo della telemedicina, per esempio, passa attraverso anche uno sviluppo di una connettività di alta qualità.

Forse ne parliamo poco, ma una fibra ad alta capacità abilita, per esempio, lo sviluppo di telemedicina e per chi vive in comuni non connessi.C'è un tema sociale: è quello di connettere delle comunità isolate non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista dei servizi.Il Pnrr ha il pregio di andare in quella direzione.

Facendo riferimento, agli ultimi dati pubblicati da Infratel, oggi siamo al 96% del milestone, ben al di sopra di quella che è la soglia minima del 70% per non incappare in penale o addirittura in revoca della concessione del Pnrr.Contiamo di rispettare i target che ci sono stati assegnati”. Quando ci sono dei “grandi cambiamenti in atto come la rivoluzione green, la rivoluzione digitale, le innovazioni tecnologiche, è chiaro che non si può frenare la tecnologia – ricorda Ferraris – La tecnologia evolve a prescindere da noi, però ci può essere un percorso di programmazione dell'adeguamento dell'industria in maniera tale che la velocità con cui si cambia possa essere compatibile con la capacità di adattamento del mondo.

Oggi c'è un rischio, che vedo all'orizzonte, e riguarda un disallineamento forte tra la velocità con cui sta andando la tecnologia e l'impatto sui processi industriali: pensiamo all'auto, ma anche a tutti i settori.Se l'artificial intelligence dovesse andare avanti a questa velocità avremmo delle implicazioni sui processi enormi e un problema sociale da gestire.

Penso che la parola programmazione possa aiutare a indirizzare perlomeno le trasformazioni industriali”.  Sull'auto elettrica “forse si è seguito un po' troppo l'ideologia – osserva – Non si è guardato a sufficienza sull'impatto, sull'economia reale.Sono mondi completamente diversi: per passare dal carburatore alla batteria c'è un mondo di mezzi, di competenze che non si possono cancellare nel tempo, quindi bisogna programmare.

Oggi abbiamo un problema con la velocità con cui sta accadendo l’innovazione.Penso che, chi ha responsabilità di governo, non solo a livello Italia, debba entrare in maniera più pesante sulla programmazione.

Ci vuole un'attività di concertazione: non ci possiamo permettere che qualcuno vada più veloce perché si creano dei problemi come quelli che stanno accadendo in Europa, che – conclude – sta attraversando una fase molto critica dal punto di vista industriale”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tumori, Dorigo (AstraZeneca): “Collaborazione tra aziende farmaceutiche accelera innovazione”

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(Adnkronos) – "E' bello vedere due associazioni pazienti che lavorano insieme con le donne affette da tumore al seno metastatico e anche due aziende farmaceutiche come AstraZeneca e Daiichi Sankyo che sono state antesignane nel settare questa alleanza.Un'alleanza che si basa sul co-sviluppo e co-commercializzazione dell'anticorpo farmaco coniugato che ha dato risultati fantastici nella pratica clinica.

Andiamo oltre a un mondo in cui le aziende farmaceutiche vivevano un senso di competizione tra di loro.Cerchiamo di capire le eccellenze che ognuna di loro può portare al tavolo per cercare di accelerare l'innovazione e l'accesso a questi farmaci davvero straordinari".

Così Alessandra Dorigo, Head of Oncology di AstraZeneca, durante la presentazione della campagna di sensibilizzazione di Daiichi Sankyo e AstraZeneca 'In seno al futuro', dedicata al tumore al seno metastatico.  "La scienza è una sfida collettiva dove la collaborazione e il gioco di squadra sono fondamentali.Bisogna mettere a fattore comune esperienza, competenza perché il capitale umano fa la differenza.

Gli attori presenti al tavolo di oggi condividono un grande senso di responsabilità per cercare di sfidare lo status quo del percorso diagnostico terapeutico delle persone con tumore al seno metastatico in Italia.Ognuno di noi può davvero contribuire a cambiare le cose", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pallone d’Oro, France Football: “Vinicius non ha vinto per colpa di Bellingham e Carvajal”

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(Adnkronos) – Le polemiche intorno al Pallone d'Oro non accennano a fermarsi.Il Real Madrid ha disertato la premiazione dopo aver capito che Vinicius non avrebbe vinto il premio, generando reazioni di vario tipo, ma anche lo sgomento degli organizzatori. "Vinicius ha sicuramente sofferto la presenza di Bellingham e Carvajal nella top 5 perché, matematicamente, questo gli ha tolto qualche voto", ha spiegato Vincent Garcia, caporedattore di France Football, che organizza il premio, a L'Equipe, "questo riassume anche la stagione del Real Madrid.

Le giurie si sono divise in fase di votazione, e questo ha avvantaggiato Rodri". Il Real ha capito che Vinicius non avrebbe vinto intorno all'ora di pranzo di lunedì 28 ottobre, dopo aver fatto pressioni sugli organizzatori per conoscere in anticipo il vincitore: "Ho ricevuto molte pressioni da parte del Real Madrid ma, come succede con altri club, sono stato sempre chiaro, giusto e forse il mio silenzio li ha portati al limite.Sono rimasto spiacevolmente sorpreso dalla loro decisione di disertare la cerimonia".

Non c'è stato nessun inganno quindi: "Siamo stati molto chiari con loro e con tutti gli altri club.Quest'anno il vincitore e la vincitrice non sarebbero stati avvisati.

Pensavo che tutti avessero accettato, ma all'ultimo minuto, non so perché, volevano cambiare la regola". Molto duro anche il caporedattore calcistico de L'Equipe, giornale proprietario di France Football, Vincent Duluc. "Una sconfitta elettorale e una sconfitta morale" è il titolo di un editoriale in cui scrive: "Il Real Madrid, che non accetta che il vincitore non si conosca in anticipo, né che non sia uno dei suoi giocatori, ha finito per rifiutarsi di presentarsi per dare voce alla sconfitta di Vinicius, m a discapito degli altri suoi vincitori, Carlo Ancelotti e Kylian Mbappé in particolare". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sciopero trasporto pubblico locale 8 novembre, sindacati: “Senza fasce garanzia è regolare”

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(Adnkronos) – Lo sciopero nazionale del Tpl, di 24 ore e senza fasce di garanzia, proclamato dai sindacati per venerdì 8 novembre 2024, "è nelle regole, c'è un accordo di settore specifico".Lo sottolineano i sindacati in occasione della conferenza stampa indetta in vista della protesta del trasporto pubblico locale, ricordando anche che uno sciopero del settore senza fasce di garanzia non veniva indetto dal 2005.

Una modalità (24 ore e senza fasce di garanzia), spiegano i sindacati, che per legge può essere utilizzata una volta per ogni vertenza sul rinnovo del contratto.  La denuncia unitaria dei sindacati di settore è che il trasporto pubblico locale italiano è assolutamente inadeguato ad affrontare l'imminente sfida del Giubileo.Una situazione aggravata dalla totale "assenza di confronti sul tema", aggiungono Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Faisa Cisal e Ugl.

Un problema, sottolineano i sindacati, "dell'intero Paese: i 35 milioni di pellegrini attesi si sommeranno ai turisti e ai lavoratori e ci sarà un problema.Siamo evidente preoccupati per ciò che potrà accadere nei prossimi giorni". Un sistema di trasporto pubblico locale troppo frammentario che rappresenta un unicum in Europa e causa uno sperpero di risorse nonché un servizio inadeguato, denunciano ancora i sindacati. "Nel Paese esistono 900 aziende di Tpl contro le 5-6 degli altri Paesi Ue – dice Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit Cisl – Impossibile così creare sinergie, razionalizzare e dare un servizio efficace”.

Per Marco Verzari, segretario generale Uiltrasporti, "uno sperpero di risorse.Delle circa 900 imprese del settore soltanto 20 coprono il 50% del fatturato.

Va rivisto il finanziamento del settore, sia nella qualità sia nella gestione”. Inoltre il trasporto pubblico locale italiano sconta una serie di problemi tra i quali quello di un parco circolante obsoleto. "Vanno resi esigibili i mezzi che sono a disposizione.Oggi c’è una parte che non è utilizzabile.

Il parco del Tpl nazionale conta circa 50mila vetture, e già sono poche a garantire il sistema; in più, di queste una parte è inadeguata, parliamo di circa il 20% di vetture che per vari problemi non circolano", dice Verzari.Alla sua denuncia si aggiunge quella dell'Ugl: "Chi usa il servizio pubblico vede in che stato sono le vetture.

Le vetture ormai obsolete di Milano vengono mandate magari in Sicilia, ma i siciliani non sono italiani?Non hanno diritto a viaggiare come si deve?", dice il segretario generale Fabio Milloch. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mic, giunta Senato nega autorizzazione carte Sangiuliano-Boccia

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(Adnkronos) –
No della giunta per le autorizzazioni del Senato, presieduta dal dem Dario Franceschini, chiamata a decidere sulla richiesta del Tribunale dei ministri di acquisire la corrispondenza dell'ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano con la dottoressa Maria Rosaria Boccia.La richiesta del Tribunale dei ministri era arrivata a Sant'Ivo, sede della Giunta, a seguito della denuncia nei confronti dello stesso Sangiuliano da parte del deputato verde, Angelo Bonelli, risalente allo scorso settembre, dove viene ipotizzato il reato di peculato per distrazione e rivelazione di segreto d'ufficio nella vicenda. Il relatore in giunta, il senatore di Forza Italia Adriano Paroli, nella sua relazione, martedì scorso, aveva chiesto di non autorizzare il trasferimento delle carte – mail, chat e altro materiale di corrispondenza tra l'ex ministro e la Boccia – al tribunale dei ministri. "Si propone di respingere la richiesta in quanto nel caso di specie sussiste il fumus persecutionis di secondo grado", è quanto si legge nella relazione.

Una tesi che ha visto oggi il via libera a maggioranza della giunta e che ora sarà sottoposta al voto dell'Aula del Senato, dalle 16.30.  Nelle scorse settimane lo stesso lo stesso ex ministro Sangiuliano aveva chiesto di negare l'autorizzazione al tribunale di ministri. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Morte Matilde Lorenzi, l’esperto: “Problemi con il casco? Come si cade fa la differenza”

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(Adnkronos) – A seguito della morte di Matilde Lorenzi, promessa azzurra dello sci morta a 19 anni, il presidente della Siot (Società italiana di ortopedia e traumatologia) ha spiegato all'Adnkronos le ipotesi sul tipo di incidente che può avere avuto la sportiva. "Gli sciatori professionisti – ha detto Alberto Momoli – vanno alla velocità della luce sulle piste" però "sulla tragedia di Matilde Lorenzi possiamo solo fare ipotesi.Lo sci ad alto livello comporta dei rischi, ma nel 90% dei casi un trauma facciale, come sembra sia avvenuto nel suo caso, non ha esito infausto.

Problemi con il casco?". Forse è da considerare "un'ipotesi come quella della modalità della caduta, che fa la differenza sugli sci.Il trauma facciale importante con una frattura e un'emorragia cranica non lascia molte speranze, al di là della velocità dei soccorsi".  Tra poco inizierà la stagione degli sport invernali, ricorda Momoli, e "raccomando il casco, sempre", ammonisce lo specialista. "Gli attrezzi permettono performance importanti e quindi serve allenamento.

Non si può andare a sciare senza essersi un minimo preparati", avverte Momoli. "E poi la velocità: andate piano". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pallone d’Oro a Rodri, le reazioni: da Vinicius ad Ancelotti, non si fermano le polemiche

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(Adnkronos) – Ancora polemiche sul Pallone d'Oro.Ieri il premio organizzato da France Football ha incoronato il centrocampista del Manchester City Rodri, che ha trionfato contro tutti i pronostici, che vedevano invece Vinicius Jr come assoluto favorito.

Il colpo di scena non ha fatto piacere, per usare un eufemismo, né al giocatore né al club, che ha deciso di disertare la premiazione e non mandare nessuno dei suoi tesserati o rappresentanti a Parigi. Una decisione che ha incontrato forti critiche sulla stampa spagnola e che si è rivelata come un boomerang a livello di immagine per il Real Madrid, ma che, in quel momento, sembrava un atto dovuto verso il proprio giocatore, privato ingiustamente, almeno secondo i Blancos, di quello che sarebbe stato il suo primo Pallone d'Oro. La reazione di Vinicius, nei giorni scorsi sicuro di vincere, non si è fatta attendere.Al momento dell'annuncio, l'attaccante brasiliano ha pubblicato un messaggio sul proprio account X: "Farò dieci volte meglio se necessario.

Non sono pronti".Mentre Vinicius ha mostrato la sua voglia di rivalsa, promettendo 'vendetta' alla giuria del premio, Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid e premiato come miglior tecnico della stagione passata, ha sostenuto il suo giocatore: "Voglio ringraziare la mia famiglia, il mio presidente, il mio club, i miei giocatori e soprattutto Vinicius e Carvajal”, ha scritto sui social. I più attenti hanno notato l'assenza, nel breve messaggio dell'ex allenatore del Milan, di Jude Bellingham, piazzatosi al terzo posto, dopo Vinicius ma prima di Carvajal.

Il centrocampista inglese è stato anche uno dei pochi, insieme a Mbappé, a non condividere nessun messaggio di solidarietà verso il compagno di squadra. "Sei il miglior giocatore del mondo e nessun premio può dire il contrario", ha scritto Camavinga rivolgendosi a Vinicius, un pensiero confermato anche da Militao: "Sei il migliore e nessuno può portartelo via!Il migliore!". "Niente porterà via ciò che hai raggiunto, fratello mio.

Lo sappiamo tutti…Non sono pronti per ciò che darai", è stato il commento di Tchouameni, mentre Arda Guler si è limitato a un "Ti voglio bene".

A mostrare il suo disappunto sui social anche l'attaccante del Milan Rafael Leao, che ha pubblicato una foto di Vinicus nelle storie Instagram accompagnata da un emoticon. Non solo polemiche però.Se i giocatori del Real Madrid hanno voluto supportare Vinicius, quelli del Manchester City hanno riconosciuto il giusto merito al trionfo di Rodri, il primo calciatore in maglia Citizens a vincere il Pallone d'Oro: "Cosa posso dire?

Innanzitutto, voglio congratularmi con lui", ha detto in conferenza stampa Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, "è una notizia incredibile per lui e per tutti noi.Tutto il Manchester City, i nostri tifosi, siamo così orgogliosi di lui.

Non avremmo mai potuto immaginare, anni fa, che un nostro giocatore potesse ricevere questo prestigioso premio". "Da oggi non è più 'sottovalutato'.Congratulazioni al mio compagno di squadra Rodri per aver vinto il Pallone d'Oro!

Per me è più che meritato!Sono particolarmente felice che qualcuno in posizione difensiva vinca questo titolo e non sempre solo i giocatori offensivi!

Rodri è il centrocampista perfetto e non c'è nessuno che giochi meglio di lui nella sua posizione – ci sono così tanti club in Europa che cercano un centrocampista di contenimento di livello mondiale, ma alla fine c'è solo lui!Che crescita che ha avuto negli ultimi anni!" ha scritto invece il compagno di reparto Ilkay Gundogan. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Horacio Erpen: La Juve Stabia? Non c’era squadra che mi facesse provare le stesse emozioni!

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Horacio Nicolas Erpen, ex trequartista della Juve Stabia,  è intervenuto nel corso del programma “Il Pungiglione Stabiese”  che va in onda ogni lunedì sera alle 20:30 sui canali social di ViViCentro Network.

Queste sono state le sue parole che abbiamo raccolto e sintetizzato per voi lettori:

Quale è il tuo ricordo dell’esperienza al Sassuolo?

Sassuolo è stato un periodo fondamentale della mia carriera. Ho trascorso lì tre anni, a partire dai miei 23 anni, un’età molto importante per la crescita di un calciatore. Stavo a Trieste in serie B e quando mi hanno proposto di andare al Sassuolo, ho fatto delle ricerche perché era una realtà sconosciuta, non sapevo neanche dove fosse. Quando sono arrivato però ho scoperto una piccola realtà con una storia affascinante. Mi sono subito reso conto del potenziale di questa squadra e, in effetti, negli anni successivi ha raggiunto traguardi importanti come l’Europa League.

Sono stati tre anni intensi, durante i quali sono cresciuto non solo come calciatore, ma anche come persona. A Sassuolo sono nate le mie gemelline nel 2009, un evento che ha segnato profondamente la mia vita. Essendo uno dei pochi stranieri nella squadra, mi sono sentito accolto e parte integrante del gruppo. Ho giocato 99 partite, sfiorando il traguardo delle 100 presenze.

Ricordo con affetto quel periodo e sono grato al Sassuolo per tutto quello che mi ha dato.

Quale è secondo te la qualità tua affinché poi riesci a entrare nel cuore di tutti, anche a Castellammare hai giocato un anno e poco più e alla fine hai lasciato un ottimo ricordo.

Credo che la mia capacità di entrare nel cuore delle persone sia legata al fatto di essere italo-argentino. Come sapete, in Argentina la passione per il calcio è viscerale e noi argentini teniamo moltissimo alla maglia che indossiamo. Sentiamo un legame profondo con il calcio e condividiamo molti valori con voi italiani.

A Castellammare, nonostante abbia giocato solo un anno e poco più, ho cercato di dare sempre il massimo. Penso che questo sia il mio modo di essere: per ogni maglia che ho indossato, ho lasciato il cuore sul campo. Non mi sono mai tirato indietro e ho sempre cercato di divertirmi, perché credo che il divertimento sia un ingrediente fondamentale per trasmettere la passione.

Anche ora che sono fuori dal campo, cerco di trasmettere ai giovani calciatori l’importanza di giocare con passione e di dare sempre il massimo. Penso che sia questo, alla fine, ciò che lascia un segno indelebile nel cuore delle persone. Sia qui in Italia, sia in Argentina, Messico o Uruguay, ho sempre cercato di lasciare un buon ricordo.”

I tuoi gol erano seguiti da coreografie pazzesche da parte vostra in campo

Ricordo ancora le volte in cui, insieme a Marco Sau e Antonio Zito, creavamo coreografie indimenticabili, con tanto di balletti che ancora oggi ci fanno sorridere e dire non posso credere di aver fatto anche quello. Dopo la partita con il Pescara, non ci sembrava vero di aver avuto tutto quel coraggio. Fare bella figura era fondamentale.

Con quel cucchiaio contro il Pescara, hai superato te stesso

Come ti ho detto l’altra volta ho lavorato molto sulla sua psicologia, perché contro Anania aveva già fatto gol in quel modo e lui pensava che non li ripetessi. Invece, si è ritrovato a subire esattamente la stessa realizzazione da parte mia.

Quale è il calciatore più forte con cui hai giocato o che hai avuto contro

Ne ho avuti tanti forti perché ho avuto la fortuna di giocare gli anni belli di serie.be anche importanti di Lega Pro EC uno e perché ne ho avuti tanti io mi ricordo l’anno che sono arrivato in Italia nel 2004 quando ero a Venezia e sicuramente vi ricorderete brasiliano pinga dell’artista ex che da Torino e Torino poi quel periodo c’era l’empoli i servi mi ricordo di Francesco Lodi e che era impressionante c’era una qualità quell’anno lì l’empoli si vinse il campionato c’era lui Tavano e mi sa che c’era anche Totò di Natale siamo sbaglio e poi mi ricordo un’altro giocatore di gigante l’ascoli e fini che poi dopo centrocampista mezz’ala che ha giocato anche a Cagliari no ci stanno tanti sono stati tanti giocatori importanti e poi guardo la fortuna di giocare anche con giocatori importanti come Lulù Oliveira e Savoldi

Chi è stato il calciatore più forte che hai affrontato o con cui hai giocato?

È difficile scegliere un solo nome, dato che ho avuto la fortuna di incrociare tanti campioni durante i miei anni in Serie B e Lega Pro. Ricordo con grande piacere il mio arrivo in Italia nel 2004 a Venezia. In quel periodo, ho avuto modo di affrontare giocatori straordinari come il brasiliano Pinga, un vero artista che aveva già vestito le maglie di Torino ed Empoli.

Proprio parlando di Empoli, non posso dimenticare quell’anno in cui vinsero il campionato. Avevano una squadra fortissima, con giocatori del calibro di Francesco Lodi, un centrocampista di qualità impressionante, Tavano e, se non ricordo male, anche Totò Di Natale.

Un altro avversario che mi ha colpito molto era un centrocampista dell’Ascoli, un vero gigante in mezzo al campo. Purtroppo non ricordo il suo nome, ma so che in seguito ha giocato anche nel Cagliari.

E poi, ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con campioni come Lulù Oliveira e Gianluca Savoldi. Insomma, sono stati tanti i calciatori importanti che ho incontrato nella mia carriera.”

Quando hai scelto la Juve Stabia, non hai dovuto cercare su Wikipedia dove si trovasse. Perché?

Semplice: giocavo precedentemente nel Sorrento, quindi conoscevo bene la zona. Inoltre, avevo degli ex compagni di squadra che giocavano a Castellammare e li seguivo già da un po’.

Sono sempre stato un appassionato di calcio, quindi non mi limitavo alla Serie A e B. Seguivo anche le serie inferiori, i campionati stranieri… insomma, ero sempre aggiornato. Ma con la Juve Stabia c’era qualcosa di diverso. In quel periodo, il mio procuratore mi propose diverse squadre di Serie B, ma la Juve Stabia mi colpì in modo particolare. Non so bene spiegare perché, ma sentivo che era la scelta giusta.

E poi c’era la passione dei tifosi. Quando entravo in campo, sentivo la loro carica e mi dava una spinta incredibile. Non c’era squadra che mi facesse provare le stesse emozioni.”

Trovi delle similitudini tra la Juve Stabia in cui giocavi e quella di quest’anno? E’ cambiato qualcosa nella serie B?

“L’anno scorso, con il raggiungimento dell’obiettivo, ho sottolineato l’importanza del legame tra società, staff tecnico e calciatori. Un nuovo allenatore e una squadra affiatata hanno creato un ambiente positivo, dove la qualità umana ha fatto la differenza.

Raggiungere gli obiettivi non dipende solo dalle abilità tecniche dei giocatori, ma anche dalla loro capacità di lavorare insieme e di creare un gruppo coeso. Questo è stato il segreto del nostro successo.

Quest’anno il campionato è più difficile, ma la nostra storia ci insegna che non bisogna sottovalutare nessuno. Ricordo quando, 59 anni fa, la Juve Stabia non giocava in Serie B da decenni. È stata una grande emozione per tutti i tifosi.

Oggi, questo legame tra società, tifosi e squadra è più forte che mai. È questo che le permette di raggiungere obiettivi importanti e di essere un punto di riferimento per la città.

È fondamentale continuare a lavorare con unità di intenti e scegliere con cura i calciatori, sia per le loro qualità tecniche che per il loro carattere. La Juve Stabia è un esempio di come una società possa diventare un punto di riferimento per i giovani, trasmettendo loro valori importanti come il rispetto e la disciplina.”

Abiti da tanto tempo a Marina di Massa, conosci Pagliuca? Cosa ne pensi?

Eh, guarda, anche qui se ne parla molto. Non ti nascondo che la Juve Stabia è seguita tantissimo anche in Versilia. È un punto di riferimento, Pagliuca. Ha fatto tanta gavetta e merita di coronare la sua carriera con dei successi.

Ha un modo di fare davvero importante, è un ottimo comunicatore. Penso che sia fondamentale per un allenatore. E poi, non sto a dirti io cosa ha fatto qui: è amato da tutti! Dà continuità a quello che è il suo modo di essere ed è piacevole vederlo in campo. Come motiva la squadra, come parla con i calciatori… È un esempio, soprattutto perché è un allenatore giovane e ha già un grande percorso alle spalle.”

C’è qualcosa che non rifaresti nel tuo percorso di calciatore?

Le scelte che ho fatto sono state sempre dettate dal cuore. Come tutti i calciatori, ho preso delle decisioni importanti, consultandomi con le figure di riferimento più vicine: la famiglia, e in particolare i genitori, ma anche il procuratore. È fondamentale avere un punto di riferimento che ti guidi e ti consigli verso le soluzioni migliori.

Ho avuto la fortuna di vivere esperienze importanti, ma devo ammettere che dopo l’esperienza al Venezia ho avuto l’opportunità di trasferirmi in una società importante come il Palermo. Non ho seguito il consiglio del mio procuratore in quell’occasione, ma non me ne pento. Mi sono divertito molto e ho lasciato un segno ovunque ho giocato.

Per me è sempre stata fondamentale la chiarezza e la sincerità. Fin dall’inizio della mia carriera, ho cercato di trasmettere questi valori.

Con chi ti senti ancora degli ex calciatori alla Juve Stabia?

Mi sento con tanti di loro, in particolare con Danilevicius. Si mise a disposizione della squadra nonostante non fosse al top della forma, dimostrando un attaccamento alla maglia che pochi hanno. È stato un grande professionista, e la sua carriera lo dimostra ampiamente. Ancora oggi ci sentiamo spesso e rievochiamo i bei momenti passati insieme. Ricordiamo bene quel periodo in cui andammo via dalla squadra e come, a gennaio, il mercato ci penalizzò pesantemente. Fortunatamente, i punti conquistati nel girone d’andata ci salvarono. A volte sottovalutiamo l’importanza di un gruppo unito e di figure di riferimento nello spogliatoio, come Danilevicius e Mauri Donovan. Lo spogliatoio è fondamentale per raggiungere gli obiettivi.

Hai un aneddoto divertente da raccontarci di quando eri alla Juve Stabia?

Ricordo quando arrivavamo da Sorrento che usavamo i monopattini. Scendevamo tutti insieme, io, Sau Danilevicius e gli altri, e facevamo delle vere e proprie gare nei corridoi! Era un periodo molto spensierato, per cui i professori non ci rimproveravano molto.

A proposito di gare, c’era Marco che aveva modificato il suo monopattino per farlo andare molto più veloce. Aveva messo un motore più potente, arrivando a raggiungere i 5-6 km/h! Per non rimanere indietro, anche gli altri hanno iniziato a modificare i loro monopattini. Era tutto molto divertente e un po’ pazzo!”

Chi è la delusione del campionato?

La Serie B è un campionato molto equilibrato, dove ogni partita è una battaglia. Basta un attimo di distrazione e puoi incappare in una serie negativa, così come puoi inanellare una serie di vittorie. È un campionato dove le squadre meno quotate spesso sorprendono, tirando fuori il massimo da ogni partita.

La Juve Stabia, ad esempio, è una squadra che potrebbe ambire a grandi traguardi. Ricordo quando eravamo neopromossi: c’era grande entusiasmo e una grande voglia di fare bene. Anche se molti giocatori non avevano esperienza in Serie B, giocavamo con leggerezza e sicurezza. Siamo riusciti a ottenere risultati importanti, anche in partite difficili come il derby con la Nocerina.

Credo che sia fondamentale avere continuità di rendimento. Un calciatore deve dimostrare di saper affrontare qualsiasi situazione, che sia uno stadio vuoto o uno pieno. La personalità e l’approccio alla partita fanno la differenza. Mi auguro che tutti i giocatori della Juve Stabia possano dare il massimo e che la squadra possa raggiungere obiettivi importanti.”

Sassuolo e Carrarese sono delle tue ex squadre ma sono due realtà differenti, Sassuolo ovviamente non ha nulla a che vedere con questo campionato. Che tipo di approccio deve avere la Juve Stabia contro i nero verdi? E quale contro i toscani?

La Juve Stabia deve giocare con la sua solita spensieratezza, concentrandosi solo sull’essenziale: credere in sé stessa e mantenere sempre alta l’attenzione. È fondamentale che prenda l’iniziativa in campo e faccia la differenza. Dopodiché, sarà importante curare i dettagli e cercare di limitare gli errori.

La Juve Stabia ha un approccio molto propositivo e non aspetta l’avversario. Sarà una partita difficile, ma i nostri ragazzi hanno le carte giuste per potercela fare. Come spesso accade nel calcio, la differenza la faranno i dettagli e la capacità dei calciatori di dare quel qualcosa in più nei momenti chiave. L’estro individuale e la capacità di risolvere le situazioni difficili saranno fondamentali. Saranno fondamentali i duelli individuali.

La partita di sabato contro la Carrarese sarà una sfida interessante. Entrambe le squadre sono neopromosse in Serie B e ambiscono alla salvezza.

La Carrarese ha un campo sintetico particolare, più pesante rispetto a quello di Castellammare. Questo potrebbe influenzare lo sviluppo della partita. Inoltre, avendo giocato tre partite in poco tempo, la gestione delle energie sarà fondamentale per entrambe le squadre.

La Carrarese ha una squadra giovane e dinamica, con un allenatore che ha saputo imprimere un’identità ben precisa. Anche se i risultati sono stati altalenanti, hanno dimostrato di poter competere a questi livelli.

In partite come queste, dove qualsiasi squadra può vincere, è fondamentale essere sempre concentrati e pronti a dare il massimo. La vittoria della Carrarese contro il Cittadella ci dimostra che non bisogna sottovalutare nessuno.”

Padova, neonata morta in un night club: ipotesi infanticidio

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(Adnkronos) –
Una neonata è stata ritrovata morta in un night club di Piove di Sacco nel padovano.La madre, una donna di ventinove anni, sembra che lavorasse da circa un paio di mesi nel locale.

Su quanto accaduto sta indagando il pm Sergio Dini.Sentiti diversi testimoni.

Nei prossimi giorni sarà ascoltata anche la madre, ricoverata all'ospedale di Padova.  "L'ipotesi di un possibile infanticidio è plausibile – dice all'Adnkronos il tenente Giacomo Chimienti, comandante della compagnia di Piove di Sacco -, ma bisogna stabilire se la bimba è nata già morta o era ancora viva, e questo lo potrà dire solo l'esame autoptico sulla salma che verrà eseguito nei prossimi giorni.Domani dovrebbe essere affidato l'incarico".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Turismo, Nicoletti (Apt Basilicata): “Legame con proprie radici può costituire un’opportunità”

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(Adnkronos) – "Questo progetto è nato qualche anno fa con il piano strategico dell'Apt per il marketing turistico, quando cercavamo delle strade per portare i turisti nelle aree interne.Abbiamo pensato a quella grande porzione di italiani nel mondo che sono interessati a riscoprire le proprie origini e abbiamo trovato dei compagni di strada importanti: Enit, nostro principale partner, ci promuove nel mondo, i rappresentanti nelle sedi estere ci portano i Bayer che sono il cuore di questo progetto.

Il secondo partner è il Ministero degli Affari Esteri che, con il progetto sul 2024 anno delle radici italiane nel mondo, ha aperto la strada su queste tematiche".Lo ha detto Antonio Nicoletti, direttore generale Apt Basilicata durante la presentazione della terza edizione di "Roots-in, la Borsa internazionale del Turismo delle radici" in programma a Matera il 18 e il 19 novembre e organizzata da Apt Basilicata in collaborazione con Enit e con il patrocinio del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.  "Matera e la Basilicata si sono offerte al mercato per creare questa occasione che è l'unica occasione che abbiamo in Italia in cui poterci confrontare su queste tematiche.

Le passate edizioni ci hanno confortato con i numeri, abbiamo avuto rappresentanze da tutta Italia, quest'anno confermiamo 150 seller e circa 80 buyer provenienti da tutto il mondo. – continua Nicoletti – Ogni edizione l'abbiamo dedicata ad un tema particolare, la prima le aree interne, la seconda la rigenerazione dei borghi, quest'anno è dedicata al Made in Italy.Uno dei motivi è proprio voler considerare il viaggio di ritorno alle proprie origini e il legame che lega gli italiani del mondo alle proprie radici come un elemento che può costituire delle opportunità".  "L'emigrazione, ancora oggi, è un evento traumatico ma noi la consideriamo come opportunità perché nei nuovi paesi dove mettono radici gli italiani diventano ambasciatori di una cultura, di un modo di essere, di un modo di vivere e quindi tutto questo rappresenta delle opportunità.

Ad esempio, Francis Ford Coppola, è un lucano che si è affermato nel mondo del cinema, un genio dell'arte cinematografica che è tornato a scoprire le sue radici nel paese di Bernalda, in provincia di Matera, ha acquistato un edificio e realizzato un resort di lusso straordinario che è un punto di riferimento per i divi di Hollywood.Cosa ha meglio di questo per rappresentare il nostro progetto?” ha detto Antonio Nicoletti, direttore generale APT Basilicata, intervenuto alla conferenza di presentazione di Roots-IN 2024 Turismo delle radici e Made in Italy presso Palazzo Grazioli a Roma.

L'evento, giunto alla terza edizione, si terrà a Matera il 18-19 novembre 2024", conclude Nicoletti. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Narah Baptista, chi è la compagna di Vincent Cassel in dolce attesa

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(Adnkronos) –
Narah Baptista ha compiuto 28 anni e si avvicina sempre di più il momento in cui diventerà mamma.La giovane è incinta del compagno Vincent Cassel, che invece ha già tre figlie: Deva e Léonie, nate dal matrimonio con Monica Bellucci, e Amazonie, nata dall'amore con Tina Kunakey, sposata in seconde nozze nel 2019. Nata nel 1996 in Brasile, Narah Baptista si è trasferita in Australia a 18 anni insieme alla madre, dove ha ottenuto la cittadinanza.

In un'intervista a 'Missosology' nel 2020 spiegava che il suo sogno è "studiare per diventare una professionista nel campo dell'assistenza sociale" perché "voglio avere le giuste capacità per aiutare chi è in difficoltà".  Nonostante abbia studiato anche recitazione, il suo lavoro principale è sempre stato quello di modella: ha lavorato per importanti agenzie come 'Elite' e 'Everi Body' e ha partecipato al concorso di 'Miss Universe'. "Nel mio tempo libero – raccontava ancora a 'Missosology' – amo correre sulla spiaggia e ballare per ore". La relazione con Vincent Cassel sarebbe iniziata nel 2023: le prime volte che i due sono stati visti insieme era novembre, qualche mese dopo la rottura dell'attore con la seconda moglie.A settembre 2024 invece l'annuncio della gravidanza.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Da Malagò a Sofia Goggia, il cordoglio dello sport per Matilde Lorenzi

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(Adnkronos) –
Sofia Goggia condivide sui social un'immagine di Matilde Lorenzi e invia "una preghiera".Come lei, tanti professionisti del mondo degli sport invernali sono stati colpiti profondamente dalla morte della sciatrice diciannovenne per una caduta durante un allenamento nel comprensorio Alpin Arena Senales, in Alto Adige.  A cominciare dalla Fisi, la Federazione Italiana degli Sport Invernali, che si dice "in lutto" e "si stringe ai famigliari e agli amici e tutti coloro che hanno voluto bene a Matilde e la ricorderanno per sempre".

Il presidente della Federazione, Flavio Roda, si legge in una nota, "non ha parole per esprimere la tragedia che sta vivendo tutta la Federazione Italiana Sport Invernali, i suoi tecnici, gli atleti, le compagne di squadra, il Consiglio federale e tutto lo staff al completo". Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò ha scritto un pensiero per la promessa dello sci: "Non esistono parole adeguate davanti a questa tragedia.Ci uniamo al profondo cordoglio della famiglia, insieme alla Fisi e al Centro Sportivo Esercito, esprimendo la vicinanza di tutto lo sport italiano per la scomparsa di Matilde, con l’intento di tenerne vivo il ricordo e l’esempio promosso con il suo talento e la sua passione per lo sci". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Cattoni (Autostrade Brennero): “Attenzione all’ambiente nel nostro Dna”

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(Adnkronos) – "L'attenzione all’ambiente c’è sempre stata nel Dna di Autostrade del Brennero".Così Diego Cattoni, ad Autostrade del Brennero, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma.  Cattoni ricorda diversi interventi in questa direzione come: “Il guard rail in un materiale che sembra arrugginito ma in realtà è un acciaio che costa molto con caratteristiche tecniche che in caso di urto sono fortissime e che è stato preso perché sia compatibile con i colori e con l’ambiente oltre che in termini di sicurezza; il materiale che viene usato per l’asfalto fonoassorbente che permette il passaggio dell’acqua; le barriere antirumore e fotovoltaiche; oltre a tre società che fanno trasporto merci su rotaie".

Inoltre, “prendendo energia idroelettrica e acqua viene prodotto, stoccato e venduto per autotrazione idrogeno verde”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tumori, D’Antona (Europa Donna): “Tanti bisogni insoddisfatti per donne con cancro seno”

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(Adnkronos) – "Sono tante le pazienti che soffrono di tumore al seno metastatico e sono tanti anche i loro bisogni insoddisfatti.Un aspetto importante di cui parlare è la qualità della vita, in quanto i nuovi farmaci salvavita sono molto importanti, ma seppur mirati lasciano strascichi, quindi è necessario anche prendere in considerazione che si vuole vivere e non sopravvivere.

Il motto principale è questo".Lo ha detto Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia Aps, intervenuta a margine dell'evento di presentazione della campagna di sensibilizzazione 'In seno al futuro' promossa da Daiichi Sankyo e AstraZeneca e realizzata con la collaborazione delle associazioni pazienti A.N.D.O.S.

onlus nazionale e Europa Donna Italia Aps, della Società italiana di psico-pncologia (Sipo), e con il patrocinio di Fondazione IncontraDonna e Salute Donna Odv.La campagna è dedicata al tumore al seno metastatico e nasce dall'esigenza di rispondere ai bisogni insoddisfatti delle donne che convivono con questa diagnosi. "Il secondo aspetto importante – spiega D'Antona – è che questi farmaci a disposizione e approvati dagli enti regolatori in realtà arrivano in ritardo negli ospedali e dunque a disposizione delle donne.

C'è uno studio dell'Ocse, infatti, che pone l’Italia al decimo posto tra i vari Paesi europei per la velocità di approvazione e messa a disposizione dei farmaci.In Germania, per esempio, l'approvazione arriva in 3 mesi, mentre per noi ci vogliono dai 12 ai 14 mesi e per una donna in queste condizioni è un tempo di attesa troppo lungo.

Pertanto, il nostro augurio di oggi è sollevare il bisogno, ma anche trovare delle soluzioni". "Il supporto psico-oncologico è un elemento per cui ci stiamo battendo da molto tempo, le linee guida internazionali ne illustrano la necessità, ma in realtà, andando a vedere ciò che succede negli ospedali, ciò non accade – rimarca D'Antona – Quasi la totalità delle pazienti chiedono di poter ricevere un supporto psicologico, circa il 94-95%, ma solo una paziente su 4 riesce a iniziare il percorso, senza neanche completarlo.L'ideale sarebbe iniziarlo dal momento della diagnosi fino al completamento della cura, ma questo non avviene ancora e ci stiamo battendo affinché le cose migliorino". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Imprese, Cimenti (Assogasliquidi): “Decarbonizzare ed elettrificare non sono la stessa cosa”

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(Adnkronos) – "Decarbonizzare ed elettrificare non sono la stessa cosa.Sono due concetti diversi".

Così Matteo Cimenti, presidente Federchimica- Assogasliquidi, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma.  "Noi e i nostri prodotti Gpl e Gnl nella transizione energetica e nella decarbonizzazione siamo a nostro agio – continua – Sappiamo di avere un ruolo da ricoprire.I nostri prodotti hanno un’impronta energetica e ambientale ridotta rispetto ad altri vettori disponibili.

La ricerca e lo sviluppo che sta facendo l’industria per proporre delle percentuali sempre crescenti di prodotto di origine biologica e rinnovabile rendono questi prodotti ancora più protagonisti nella decarbonizzazione del trasporto".  "Ma quel è l’orizzonte a lungo termine?Ci scontriamo con un approccio normativo e autorizzativo che rischia di creare confusione.

Abbiamo una classe imprenditoriale coraggiosa che investe e un quadro normativo non sempre lineare", spiega. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)