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Juve Stabia, il Natale di Ignazio Abate: “Niente proclami, solo fatti. Orgoglioso della risposta della città”

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Nel corso dell’elegante Christmas Party organizzato dalla Juve Stabia presso l’Hotel Stabia, tra brindisi e auguri per un 2026 ricco di successi, a prendersi la scena è stato il tecnico delle Vespe, Ignazio Abate. Un intervento, il suo, che ha saputo coniugare l’emozione del ritorno a casa con la concretezza di chi sa che nel calcio “cambia tutto in un attimo”.

“Fatti, non parole”: il patto con la piazza

Abate ha esordito ringraziando la città per l’accoglienza e la stima ricevuta, sottolineando il suo approccio pragmatico al lavoro:

“La stima dei tifosi mi riempie di orgoglio; sono una persona che ama parlare con i fatti e che non fa proclami. Credo che la città mi stia imparando a conoscere”.

L’allenatore ha poi voluto dividere i meriti con il gruppo, elogiando la dedizione quotidiana dei suoi ragazzi: “Il merito principale è dei ragazzi che danno il massimo ogni giorno, in gara come in allenamento. Sono felice di essere tornato nella mia terra, in una città che vive di calcio e mi sto godendo appieno questa esperienza”.

L’analisi tecnica: “Migliorare fuori casa”

Nonostante il clima festoso, Abate non ha smesso i panni del condottiero, analizzando con lucidità il cammino in campionato. Il tecnico ha evidenziato la necessità di una maggiore continuità, specialmente lontano dal Menti: “Dobbiamo fare di più fuori casa. Tutte le squadre fanno fatica, ma dobbiamo migliorare lo stare in partita al di là dei risultati. Siamo incappati in sconfitte rotonde dopo gare ben giocate. Occorre ancora più attenzione: non penso agli episodi arbitrali, la ruota girerà, ma dobbiamo migliorare con le nostre forze. I ragazzi sanno che sono onesto e leale. Decido sempre in base a quello che vedo durante la settimana.”

Il desiderio per il 2026

In chiusura, un pensiero tra il serio e l’ironico rivolto alle festività, con un desiderio speciale per la salute dei suoi atleti: “A Babbo Natale chiederò qualche infortunio in meno per i miei calciatori. Ai tifosi dico che sono felice di essere arrivato a Castellammare e auguro a tutta la città un sereno Natale”.

Un messaggio di unità e determinazione che conferma come la guida tecnica della Juve Stabia sia focalizzata sull’obiettivo, pronta a lottare su ogni pallone per onorare la categoria e il calore della piazza stabiese.

Juve Stabia, Saby Mainolfi al Christmas Party: Giovani, identità e appartenenza i nostri pilastri per il 2026

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Tra le luci e l’eleganza del Christmas Party organizzato dalla Juve Stabia nella splendida cornice dell’Hotel Stabia, uno degli interventi più significativi della serata è stato quello di Saby Mainolfi. Il responsabile del settore giovanile gialloblù ha tracciato un bilancio del 2025, proiettando lo sguardo verso un futuro che vede il vivaio al centro del progetto societario.

Una stabilità che guarda al futuro

In un momento di transizione per il club, Mainolfi ha voluto rassicurare l’ambiente con parole cariche di pragmatismo e fiducia:

“Dobbiamo stare tranquilli e lavorare sotto le direttive degli amministratori giudiziari”, ha dichiarato, sottolineando la continuità operativa del club.

Nonostante i cambiamenti, il legame con la dirigenza resta solido. Mainolfi ha ricordato la sua lunga militanza in gialloblù, evidenziando la sintonia con le diverse proprietà: “Ho attraversato tante epoche alla Juve Stabia, sono stato sempre in piena sintonia con le proprietà. Attualmente mi interfaccio spesso con il presidente del CDA Filippo Polcino e prima con Andrea Langella; anche in questo sono sereno e ci sarà modo di lavorare bene con la nuova proprietà”.

Il modello Juve Stabia: l’esempio Empoli

Il focus si è poi spostato sulla “linea verde”, vero fiore all’occhiello della gestione Mainolfi. Il progetto per il settore giovanile resta ambizioso e radicato nei valori del territorio: crescita, identità e appartenenza.

A dare forza a queste parole è un dato statistico emerso recentemente nella sfida contro l’Empoli, società storicamente all’avanguardia per i vivai:

“Nella gara con l’Empoli c’erano in campo, nelle due squadre, circa quattordici elementi in orbita nazionali giovanili. Questo la dice lunga, non solo sull’Empoli, ma anche sulla Juve Stabia degli ultimi anni”.

L’intesa con Matteo Lovisa

Mainolfi ha poi speso parole di grande stima per il Direttore Sportivo Matteo Lovisa, definendo il loro rapporto un valore aggiunto per il club: “A Matteo Lovisa mi lega un grande rapporto, con lui siamo in buone mani. È un direttore sportivo che conosce come pochi i giovani e sa come puntarci”. Una sinergia, quella tra prima squadra e settore giovanile, che promette di fruttare nuovi talenti per la piazza stabiese.

Gli auguri alla città

In chiusura, un pensiero commosso a quella che sente ormai come la sua casa. Saby Mainolfi ha rivolto un augurio speciale a tutti i tifosi e ai cittadini: “A tutta Castellammare, città che mi ha adottato, auguro un sereno Natale e felici feste, auspicando un 2026 che sia positivo per tutti”.

Con la maglia gialloblù sempre in primo piano e una visione chiara, il settore giovanile della Juve Stabia si prepara a vivere un nuovo anno da protagonista, nel segno della continuità e dell’eccellenza.

Natale in Gialloblù: La Juve Stabia si ritrova all’Hotel Stabia per il brindisi delle feste

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In un’atmosfera di grande serenità e partecipazione, si è svolta ieri sera presso la prestigiosa cornice dell’Hotel Stabia la tradizionale cena di Natale della Juve Stabia. Un appuntamento che ha riunito la squadra, lo staff tecnico e la dirigenza per celebrare le festività e rinsaldare quel legame profondo che sta rendendo la stagione delle “Vespe” un percorso di grande interesse e ambizione.

La serata è stata scandita da sorrisi e momenti di convivialità, culminati nel rito del taglio della torta, rigorosamente decorata con i colori sociali giallo e blu. Oltre al clima festivo, l’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto con la stampa invitata all’evento, durante la quale i vertici societari e i protagonisti del campo hanno fatto il punto sul momento attuale del club.

La Compattezza Societaria come Pilastro

Ai microfoni dei giornalisti presenti si sono alternati i principali esponenti della dirigenza, che hanno tracciato un bilancio positivo del cammino fin qui percorso: Filippo Polcino (Presidente del CdA), Salvatore Scarpa e Mario Ferrara (Amministratori Giudiziari) Matteo Lovisa e Ferdinando Elefante (Direttori) Saby Mainolfi (Settore Giovanile).

Tutti hanno espresso profonda soddisfazione per la crescita del progetto, sottolineando come la compattezza societaria sia la base imprescindibile per ogni successo sportivo e per la stabilità futura del club.

La Parola al Campo: Fiducia e Determinazione

Particolare attenzione è stata riservata a Mister Ignazio Abate, che ha ribadito la propria fiducia incrollabile nel gruppo e l’impegno costante nel perseguire gli obiettivi prefissati, mantenendo sempre alta l’asticella del lavoro quotidiano.

Insieme a lui, hanno preso la parola due dei pilastri della rosa: il portiere Alessandro Confente e l’attaccante Leonardo Candellone. Entrambi sono stati il volto della determinazione gialloblù, confermando l’unione di uno spogliatoio pronto a dare battaglia su ogni pallone nel rettangolo verde.

Il Messaggio alla Città

A chiudere il cerchio degli interventi istituzionali è stato Raffaele Auriemma, che ha voluto trasmettere un sentito messaggio di auguri a tutta la piazza di Castellammare da parte della nuova proprietà. Con una dichiarazione accorata in veste di portavoce, Auriemma ha augurato buone feste ai colori giallo e blu, auspicando che il nuovo anno possa continuare a regalare le soddisfazioni che il popolo stabiese merita per la sua passione e il suo attaccamento alla maglia.

“Che il 2026 possa essere l’anno della conferma e del consolidamento delle nostre ambizioni.”

La serata si è conclusa con il classico brindisi finale: un segnale di unità indissolubile tra squadra e città, uniti sotto un unico vessillo in vista delle sfide che attendono la Juve Stabia alla ripresa del campionato.

Cesena – Juve Stabia affidata a Niccolò Turrini di Firenze: chi è il fischietto fiorentino scelto da Rocchi

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Sarà Niccolò Turrini della sezione AIA di Firenze a dirigere il match tra Cesena e Juve Stabia, valevole per la 17ª giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026. L’appuntamento è fissato per sabato pomeriggio alle ore 15:00 nella cornice dell’Orogel Stadium “Dino Manuzzi”.

Una designazione interessante quella del designatore Gianluca Rocchi, che affida una gara tra due squadre che giocano a viso aperto a un arbitro giovane (classe 1993) ma con alle spalle un percorso di crescita solido e coerente.

Dalla gavetta alla CAN A-B: un’ascesa meritocratica

Fiorentino doc, trentadue anni, Turrini rappresenta il volto nuovo della classe arbitrale italiana. La sua è una carriera costruita gradino dopo gradino: dopo l’esordio regionale nel 2017 e il passaggio in CAN D, si è distinto per l’equilibrio mostrato nei campi di periferia, guadagnandosi il salto tra i professionisti.

Il vero banco di prova è stato il quinquennio in Serie C, dove ha diretto ben 63 partite (tra il 2020 e il 2025 considerando anche Coppa Italia e Playoff). Un’esperienza massiccia che ha convinto i vertici dell’AIA a promuoverlo nella CAN A-B proprio per questa stagione 2025/26, inserendolo in una lista di “promossi” che comprende anche Claudio Giuseppe Allegretta (Molfetta), Giuseppe Nucera (Palermo), Andrea Zanotti (Rimini) e Andrea Calzavara (Varese).

L’identikit tecnico: dialogo e pochi cartellini

Che arbitro troveranno i giocatori di Cesena e Juve Stabia? Le statistiche e le relazioni tecniche descrivono Turrini come un direttore di gara dallo stile sobrio. Non è un protagonista a tutti i costi: preferisce lasciar scorrere il gioco e intervenire solo quando strettamente necessario.

Gestione disciplinare: La sua media si attesta su circa 4 ammonizioni a partita, un dato che evidenzia una gestione moderata dei cartellini.

Approccio: Predilige il richiamo verbale e il dialogo con i capitani rispetto alla sanzione immediata.

Personalità: Una delle sue doti migliori è la capacità di non farsi condizionare dall’ambiente esterno, qualità fondamentale per arbitrare in uno stadio caldo e passionale come il “Manuzzi”.

Un test di maturità

Per Turrini, la gara di Cesena rappresenta un tassello importante nel suo percorso di consolidamento in cadetteria. Il basso tasso di errori e l’affidabilità mostrata nelle categorie inferiori lo hanno reso un profilo apprezzato dai designatori, che ora ne testano la tenuta in partite di cartello della Serie B.

Sabato pomeriggio, in un match che promette intensità e capovolgimenti di fronte, servirà tutta la sua compostezza per garantire che lo spettacolo resti protagonista indiscusso.

Le statistiche sull’arbitro e gli altri componenti del sestetto arbitrale

Il sig. Niccolo Turrini nato a Firenze il 16/05/1993 e iscritto alla sezione AIA di Firenze è al suo primo anno alla CAN.

Finora ha diretto in carriera 186 gare con questo score con 34 esplusioni decretate e 43 rigori assegnati.

Quest’anno finora ha diretto 8 gare (6 in serie B e 2 Coppa Italia) con questo bilancio: 3 vittorie interne, 4 pareggi, 1 vittoria esterna con 1 espulsione e 4 rigori assegnati.

Con la Juve Stabia conta 2 precedenti: 1 vittoria, 0 pareggi, 1 sconfitta

22/23    Serie C – Girone C 23.01.2023    Monopoli  1:0    Juve Stabia (Mulè)

20/21    Serie C – Girone C 07.02.2021     Virtus Francavilla 0:1 Juve Stabia (Orlando)

Conta 4 precedente con il Cesena con questo score: 2 vittoria, 2 pareggi e 0 sconfitte

Assistenti

Primo Assistente: sig. Fabiano PRETI della sezione AIA di Mantova

Secondo Assistente: sig. Paolo BITONTI della sezione AIA di Bologna

IV° ufficiale: sig. Mario PERRI della sezione AIA di Roma 1

VAR: sig. Marco SERRA della sezione AIA di Torino

AVAR: sig. Matteo GUALTIERI della sezione AIA di Asti

Verso Cesena – Juve Stabia: esame di maturità al “Manuzzi” nell’ultima trasferta del 2025

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Sabato pomeriggio la Juve Stabia scende in campo per una sfida che ha il sapore del “calcio vero”. Lo scenario è il “Dino Manuzzi”, uno stadio che trasuda storia, contro un Cesena che rappresenta, senza mezzi termini, tra gli ostacoli più alti di questo campionato. Un avversario tosto, che gioca un calcio divertente e non lascia scampo a libere interpretazioni: in Romagna bisognerà sudare.

Il dilemma: quale Juve Stabia vedremo?

È la domanda che rimbalza tra i vicoli di Castellammare e nelle chat dei tifosi: quale versione delle Vespe si presenterà a Cesena? Nelle ultime settimane, il campionato ci ha raccontato due storie diverse. Da un lato c’è la squadra frizzante, aggressiva e dominante vista al “Menti”; dall’altro, la versione più timida e poco pimpante delle recenti uscite lontano da casa.

È lecito chiederselo, perché l’altalena di risultati e prestazioni è evidente. Tuttavia, questo dualismo non deve diventare un’ossessione né un fattore di distrazione. Bisogna guardare al bilancio reale: la classifica sorride e la squadra è perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali.

L’ultima del 2025 e il tabù esterno

La gara di sabato chiuderà il 2025 della Juve Stabia in trasferta. Un anno solare che, numeri alla mano, ha regalato poche gioie lontano dalle mura amiche. Curiosamente, però, il destino riporta le Vespe proprio lì dove tutto sembrò magico: l’ultima grande vittoria esterna dell’era Guido Pagliuca arrivò proprio a Cesena, a fine marzo. Quel successo non valse solo tre punti, ma consegnò la salvezza matematica e il biglietto d’invito per la giostra dei play-off.

Oggi, con Ignazio Abate al timone, il ruolino esterno conta il solo acuto di La Spezia.

Corsa, cuore e muscoli

Uscire dal “Manuzzi” con un risultato positivo non regalerebbe nulla di matematico a mister Abate — siamo ancora lontani dai verdetti definitivi — ma avrebbe un peso specifico enorme. Sarebbe un “biglietto” fondamentale per il percorso di crescita e darebbe nuova linfa a una classifica già positiva.

Non sarà facile. Il Cesena è una delle corazzate del torneo e arriva col morale alto dopo la vittoria in rimonta a Mantova (costata la panchina a Possanzini). Per provare a raccontare una nuova impresa servirà la versione migliore delle Vespe: quella fatta di corsa, cuore e muscoli. Servirà lottare su ogni pallone con le “nocche giallo e blu” per dimostrare che questa squadra sa pungere anche lontano da casa.

Gori Sarnese – Vesuviano: Tariffa idrica agevolata per gli enti religiosi impegnati nel sociale

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Il servizio idrico integrato in Campania compie un ulteriore passo in avanti verso un modello di gestione che non guarda solo all’efficienza infrastrutturale, ma anche alla sostenibilità sociale e alla tutela dei più deboli. Nella suggestiva cornice del Complesso Monumentale di Santa Chiara, è stata siglata questa mattina la convenzione tra l’Ente Idrico Campano (EIC), Gori e le tre Province Religiose dell’Ordine dei Frati Minori.

Tariffe agevolate per il bene comune

Il cuore dell’accordo risiede nell’applicazione della tariffa ONLUS alle utenze gestite dagli ordini francescani che svolgono attività di carattere sociale, socioculturale o di pubblica utilità. Si tratta di un provvedimento di grande rilievo: per la prima volta, la tariffa agevolata viene estesa anche a soggetti che, pur non possedendo la qualifica giuridica di ONLUS, operano quotidianamente sul campo a supporto delle comunità e delle persone fragili.

L’iniziativa dà seguito alla delibera del giugno 2023 del Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano, consolidando un percorso già avviato in passato con le Diocesi di Nola e Nocera Inferiore-Sarno.

Le voci dei protagonisti

I vertici delle istituzioni coinvolte hanno espresso profonda soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando il valore etico dell’operazione:

Sabino De Blasi (Presidente di Gori): «Oggi diamo un segnale chiaro. Per Gori il servizio idrico non è solo infrastruttura, ma uno strumento di coesione e responsabilità sociale da costruire insieme alle realtà che si prendono cura del territorio».

Luca Mascolo (Presidente EIC): «Compiamo un passo verso una gestione più giusta. L’acqua è un bene essenziale e deve essere accessibile a tutti: questa intesa rafforza un modello di governance attento all’inclusione».

Raffaele Coppola (Coordinatore Distretto Sarnese Vesuviano): «Sostenibilità ambientale e sociale devono essere assi centrali delle politiche pubbliche. Essere vicini a chi tutela i beni comuni è parte integrante del nostro servizio».

Frate Giuseppe Sorrentino (Vicario Provinciale Frati Minori): «Siamo impegnati tra mense, docce solidali e servizi agli ultimi. Collaborare con Gori dimostra che mondi diversi possono unirsi per la dignità delle persone e il bene comune».

Trasparenza e Operatività

La convenzione stabilisce che Gori applichi la tariffa agevolata a partire dalla prima fatturazione utile successiva alla firma. Le Province Religiose (la Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù, la Provincia di San Giovanni Giuseppe della Croce e la Custodia di Terra Santa) hanno già fornito l’elenco delle utenze interessate, impegnandosi a un aggiornamento costante dei dati per garantire la massima trasparenza del sistema.

Con questa firma, la Campania si conferma un laboratorio di innovazione sociale, dove la gestione delle risorse primarie diventa volano per il sostegno a chi, ispirato dal messaggio di San Francesco, opera ogni giorno nelle “periferie” della società.

Sfida tra assenze al Manuzzi: il Giudice Sportivo “scende in campo” tra Cesena e Juve Stabia

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L’attesa sfida di sabato prossimo allo stadio Dino Manuzzi (calcio d’inizio alle ore 15:00) tra Cesena e Juve Stabia sarà condizionata dalle decisioni disciplinari arrivate nelle ultime ore.

Il Giudice Sportivo, Avv. Emilio Battaglia, assistito da Stefania Ginesio e dal rappresentante dell’A.I.A. Moreno Frigerio, ha reso noti i provvedimenti relativi all’ultimo turno di campionato (riunione del 16 dicembre 2025), sanzionando comportamenti che costringeranno le due squadre a rivedere i propri piani sia in campo che in panchina.

Qui Cesena: Mignani squalificato

La notizia più pesante per i romagnoli riguarda la guida tecnica. Il Giudice Sportivo ha inflitto una giornata di squalifica a Michele Mignani.

Il tecnico del Cesena dovrà seguire la partita dalla tribuna a causa dell’espulsione rimediata nel finale della scorsa gara. Secondo il referto, Mignani è stato sanzionato “per avere, al 48° del secondo tempo, uscendo dall’area tecnica, contestato con veemenza una decisione arbitrale”. Un’assenza pesante per i bianconeri, che perdono il loro condottiero a bordo campo.

Qui Juve Stabia: Tegola a centrocampo

Anche le Vespe dovranno fare i conti con provvedimenti disciplinari significativi. La Juve Stabia perde un pezzo pregiato del proprio scacchiere tattico: Omar Correia.

Il centrocampista è stato fermato per un turno effettivo di gara. Già in diffida, Correia ha ricevuto la quinta sanzione per “comportamento non regolamentare in campo”, facendo scattare automatica la squalifica. Il mister delle Vespe dovrà dunque ridisegnare la mediana per la trasferta in Romagna.

Squalificato anche un membro dello staff tecnico delle vespe, il preparatore atletico Alessandro Micheli, punito con una giornata di stop per aver contestato con veemenza una decisione arbitrale al 33° del primo tempo.

Riepilogo diffidati Juve Stabia

I calciatori gialloblù destinatari di 4 ammonizioni in queste prime sedici giornate di campionato (quindi diffidati) sono: Nicola Mosti, Giuseppe Leone e Kevin Piscopo

La partita di sabato si preannuncia quindi non solo una sfida tattica tra le due formazioni, ma anche un test di nervi e di capacità di adattamento alle assenze forzate decretate dalla giustizia sportiva.

L’ex Ruscio: “La Juve Stabia è una palestra formativa. La Serie B va tenuta stretta e valorizzata”

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Giovanni Ruscio, ex calciatore della Juve Stabia, è intervenuto nella trasmissione “Il pungiglione stabiese” per analizzare la recente vittoria per 2-0 contro l’Empoli e per riflettere sul percorso che le Vespe stanno compiendo in questa stagione.
Ruscio ha espresso un giudizio molto positivo sul cammino della squadra, affermando che la Juve Stabia sta facendo il suo percorso e un ottimo campionato, nonostante abbia dovuto affrontare cambiamenti importanti, come l’avvicendamento in panchina e la partenza di giocatori cruciali come Durante. Ha rimarcato che vincere contro una squadra come l’Empoli, ritenuta accreditata per la vittoria finale o comunque in grado di lottare per le zone alte della classifica, dimostra il valore dei gialloblù. Secondo l’ex centrocampista, la Serie B rappresenta un palcoscenico di prim’ordine che non può e non deve essere indifferente per l’intero territorio campano; per questo, deve essere tenuta stretta e valorizzata.
Se da un lato Ruscio comprende che la tifoseria pretenda sempre di più, ritiene fondamentale “ragionare lucidamente” e assicurarsi che le eventuali critiche rimangano “costruttive”,. Ha espresso fiducia nel lavoro del tecnico Abate e dei ragazzi, che stanno perseguendo i loro obiettivi a testa bassa, come dimostra la classifica che vede la squadra nelle prime otto posizioni, persino sopra l’Empoli.
Il Ruolo del Centrocampista e le Difficoltà Ambientali
Trattando l’aspetto tecnico, Ruscio, da ex mediano, ha definito il centrocampo come il “ruolo più bello che c’è” perché permette di essere sempre “nel vivo del gioco”. Ha enfatizzato l’importanza cruciale dei centrocampisti, definendoli come “leader silenziosi” in grado di mantenere l’equilibrio sia tecnico-tattico che mentale all’interno e all’esterno dello spogliatoio, un valore che non tutti possono cogliere.
Inoltre, Ruscio ha definito la Juve Stabia una vera e propria “palestra formativa”. Uscire vincenti o aver disputato un buon campionato a Castellammare fortifica, data la complessità dell’ambiente. Ha citato le difficoltà incontrate dalla società e dalla squadra, tra cui il budget limitato, la costruzione tardiva del roster nel calciomercato, le vicende giudiziarie che hanno distolto l’attenzione, e l’accanimento arbitrale percepito (dell’AIA), oltre alle squalifiche che limitano il supporto in trasferta.
Riflessioni Tattiche e Rammarico Personale
Riguardo al dibattito sulle prestazioni casalinghe e quelle in trasferta, Ruscio ha ammesso che il fattore campo offre una spinta supplementare, ma nel calcio moderno, a suo avviso, la differenza non è così marcata. La chiave per la vittoria in qualsiasi campo risiede nell’approccio mentale: avere “le proprie idee la propria grinta la propria mentalità di provare comunque sia sempre a vincere”.
Rispondendo a una domanda specifica sulle palle inattive, l’ex calciatore le ha identificate come un “valore aggiunto”, specialmente se si lavora in modo specifico e si dispongono di giocatori forti a livello aereo, trasformandosi in un’arma in più per sbloccare le partite e mettere pressione sugli avversari.
Infine, Ruscio ha rievocato il suo passato con la squadra, definendo la sua scelta di abbandonare la squadra l’anno prima della promozione in Serie B del 2011 (a causa di problemi personali) come “la mia scelta più sbagliata della mia carriera”. Ha però ricordato con piacere la promozione in C1, ottenuta sotto la guida di Rastelli, grazie a un “mix fondamentale” tra giocatori esperti e “giovani affamati” come lui.
L’Appello alla Città
Giovanni Ruscio ha concluso il suo intervento con un appello accorato alla tifoseria di Castellammare: la città, a prescindere dalla categoria, deve seguire la passione per la propria squadra. Ha invitato tutti a mostrare più “passione e più presenza” allo stadio per sostenere la squadra, pur mantenendo la possibilità di criticare, purché in “maniera costruttiva”. Ha inoltre lanciato un monito riguardo al calcio giovanile, raccomandando che i ragazzi si divertano e non siano sottoposti alla pressione dei genitori.

Juve Stabia, Maistro illumina, la difesa è un bunker: l’Empoli si arrende al dominio gialloblù.

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Ci sono notti che valgono più di una semplice vittoria, notti che servono a tracciare una linea netta tra il passato e il futuro. Quella vissuta al “Romeo Menti” contro l’Empoli è stata, senza timore di smentita, una delle prestazioni più luminose della gestione Ignazio Abate. L’ex tecnico del Milan ha plasmato una squadra che non solo vince, ma convince, mostrando una caratura tecnica e un orgoglio che hanno mandato in estasi il pubblico stabiese.

Dominio Gialloblù: solo Fulignati salva l’Empoli

Il 2-0 finale, paradossalmente, sta stretto alle Vespe. Se la squadra di Dionisi è rimasta in partita fino all’ultimo, il merito è quasi esclusivamente di Fulignati. Il portiere ospite ha indossato il mantello da supereroe, negando alla Juve Stabia un risultato che poteva essere decisamente più rotondo. Almeno tre gli interventi prodigiosi dell’estremo difensore toscano nella prima frazione, fondamentali per frenare un’onda gialloblù che appariva inarrestabile.

Dall’altra parte del campo, Confente ha vissuto una serata di relativa calma. Non per demerito degli avversari, ma per l’eccezionale lavoro collettivo: una fase difensiva perfetta che ha disinnescato sul nascere ogni folata offensiva dell’Empoli, proteggendo l’area con un ordine tattico invidiabile.

La luce di Maistro e il duello degli esterni

Se dobbiamo cercare l’architetto di questa serata perfetta, il nome è uno solo: Fabio Maistro. Oltre ai due assist messi a referto, il centrocampista ha messo in mostra una qualità superiore, dettando i tempi della manovra con una naturalezza disarmante. Resta il dubbio simbolico su chi meritasse il premio di Man of the Match: se la palma va a Fulignati per i miracoli compiuti, Maistro la meriterebbe per come ha nobilitato ogni pallone toccato.

In una serata in cui i voti sono stati alti per tutti i ragazzi di Abate, l’unico a restare un po’ nell’ombra è stato il grande ex, Salvatore Elia. L’esterno non ha vissuto la sua partita più esaltante, finendo per sfigurare nel confronto con colleghi come Carissoni e Cacciamani, autori di prestazioni vibranti e ricche di spunti cronalistici.

Dimenticare Frosinone: testa al “Manuzzi”

Questa Juve Stabia è sembrata una lontana parente – in positivo – di quella vista a Frosinone. La squadra ha mostrato una maturità diversa, una capacità di aggredire il match senza mai perdere l’equilibrio.

La vittoria contro una compagine di livello come l’Empoli regala certezze, ma il calendario non permette cali di tensione. Adesso l’attenzione si sposta sull’ennesimo esame di maturità: la trasferta al “Manuzzi” contro il Cesena. Se le Vespe saranno quelle viste al Menti, nessun traguardo è precluso.

48enne in carcere a Napoli dopo minacce alla ex

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Se non mi arrestate io ucciderò mia moglie, sono passato ora sotto casa sua, ma non c’era”. Così, secondo quanto riferiscono i carabinieri del comando provinciale di Napoli, un uomo si è presentato alla caserma dei militari della stazione Napoli Capodimonte. Secondo quanto ricostruito dagli stessi carabinieri, che si sono messi in contatto con la donna, la coppia, che ha due figli, si era lasciata nel 2023 e in seguito separata legalmente.

L’uomo però non aveva mai accettato la fine della relazione e da due anni perseguitava la ex, che aveva dovuto cambiare le proprie abitudini, gli orari di lavoro, i percorsi per evitare di incontrarlo. Secondo quanto ricostruiscono i carabinieri in una nota, l’uomo aveva anche creato diversi account ed e mail per minacciare di morte la donna, sua sorella, suo padre ma anche i figli, secondo lui ‘colpevoli’ di difendere la madre.

I carabinieri, dagli accertamenti in banca dati, hanno scoperto che proprio la notte precedente erano stati effettuati gli ultimi interventi sotto casa della vittima. Il primo poco prima della mezzanotte e l’altro alle 2. L’uomo aveva scritto per l’ennesima volta diversi messaggi anche al figlio la frase “La faccio in mille pezzi…”. A quel punto il ragazzo aveva incontrato il padre che lo aveva aggredito con una stampella. Questi gli ultimi episodi che avevano spinto la donna a denunciarlo nel pomeriggio. I carabinieri hanno quindi arrestato il 48enne e il magistrato di turno della procura di Napoli ha disposto per l’uomo il trasferimento in carcere.

Fonte AdnKronos

Torna a Pompei l’affresco di Ercole bambino

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Come in un romanzo giallo che vede ricomporsi nel tempo, tra indizi e ipotesi, una vicenda dai contorni criminosi, restituendo verità e dignità alla Storia, così la Villa suburbana di Civita Giuliana a nord di Pompei, si riappropria di un frammento di affresco trafugato anni addietro da uno dei suoi ambienti di culto. Si tratta del frammento di un affresco raffigurante Ercole bambino nell’atto di strozzare i serpenti, un tempo collocato nello spazio di una lunetta superiore della parete di fondo dell’ambiente – che risultava asportata da tombaroli – e le cui caratteristiche consentono di riconoscerne inequivocabilmente la provenienza da tale contesto.

Il reperto, illecitamente asportato, proveniva da una collezione privata negli Stati Uniti. Nel 2023, nell’ambito di un procedimento penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, a seguito della collaborazione tra il Comando Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri di Roma e le Autorità degli Stati Uniti, è stata disposta l’assegnazione al Parco Archeologico di Pompei.

La vicenda si inserisce nell’ambito di una serie di azioni che il Parco Archeologico di Pompei, spiega una nota, sta conducendo dal 2017 assieme alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, consistenti in campagne di scavo e indagini giudiziarie presso la Villa romana di Civita Giuliana. Una collaborazione strategica, formalizzata da un protocollo d’intesa rinnovato più volte dal 2019, che ha permesso non solo di riportare alla luce testimonianze storiche di eccezionale importanza, ma anche di contrastare il sistematico saccheggio condotto da anni di attività criminale nell’area e che nel tempo, oltre alla sottrazione di reperti e decorazioni, ha causato la distruzione irreversibile di preziosi dati scientifici.

Nell’ambito di questa collaborazione, gli scavi archeologici condotti nel sito di Civita Giuliana tra il 2023 e il 2024 avevano portato all’individuazione di un ambiente a pianta rettangolare con funzioni rituali, identificato come un possibile sacello o sacrarium. Il sacello presentava un basamento quadrangolare, probabilmente destinato a sostenere una statua, ed era stato quasi completamente spogliato della sua decorazione dai tombaroli, inclusi 12 pannelli figurati e la lunetta affrescata superiore, di cui il frammento recuperato sarebbe pertinente.

La restituzione dell’opera si inserisce, a sua volta, in una più ampia operazione che ha permesso il rientro in Italia di 129 reperti, nell’ambito del Protocollo siglato tra il District Attorney della Contea di New York e il Governo della Repubblica Italiana.

Accertata la provenienza pompeiana dell’affresco, la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ne ha quindi disposto l’assegnazione al Parco Archeologico di Pompei: al momento della restituzione non era però possibile fare alcuna ipotesi sulla sua collocazione originaria. Grazie a successive indagini approfondite, a cura dei funzionari del Parco in parallelo impegnati nello scavo extraurbano, e al confronto con informazioni acquisite, inclusi i dati emersi da intercettazioni ambientali, è stato possibile identificare con assoluta certezza l’affresco come proveniente dal sacello di Civita Giuliana.

Di fatto l’affresco raffigura Ercole in fasce mentre strozza i serpenti alla presenza di Zeus (simboleggiato dall’aquila sul globo) e Anfitrione: tale episodio non fa parte delle canoniche 12 fatiche, ma ne è un presagio. Poiché le pareti del sacello presentano traccia di altri 12 pannelli figurati, staccati clandestinamente, si può ragionevolmente ipotizzare che il tema dei pannelli staccati fosse costituito dalle dodici fatiche di Ercole: seguendo questa ipotesi, ben si inserisce l’affresco con Ercole bambino che lotta con i serpenti, poiché tale episodio non costituisce una delle fatiche che Ercole compirà in età adulta bensì è un evento che segna la sua nascita ed è la dimostrazione della sua forza prodigiosa. La sua collocazione in alto, all’interno della lunetta, sarebbe dunque prodromica e presagio delle future dodici fatiche.

Sono in corso analisi e indagini sul pannello per chiarire nel dettaglio le geometrie e i punti di connessione con i lacerti di affresco ancora conservati in loco per una futura (auspicata) ricollocazione, all’interno di quel processo di valorizzazione e fruizione del sito archeologico di Civita Giuliana. Gli ulteriori approfondimenti investigativi proseguiranno per rintracciare gli altri affreschi sottratti dal sacello.

“Un reperto archeologico possiede valore non soltanto per la sua materialità, ma soprattutto per ciò che può raccontare sul passato – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Ogni oggetto rinvenuto in uno scavo è una testimonianza storico-culturale preziosa, perché il suo significato dipende dal contesto in cui è stato trovato. Quando un reperto viene rubato, questo legame con il suo contesto originario si spezza irrimediabilmente. Anche se l’oggetto rimane integro dal punto di vista fisico, perde gran parte del suo valore scientifico. Senza conoscere dove, come e insieme a cosa è stato scoperto, il reperto non può più contribuire alla ricostruzione storica e diventa un semplice oggetto isolato, privato della sua funzione di testimonianza. Per questo rubare un reperto significa sottrarre a tutti noi una parte di conoscenza e cancellare un frammento della storia dell’umanità”.

“Questo ritrovamento – dichiara il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – è l’ennesimo frutto della collaborazione sinergica tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, rivelatasi uno straordinario strumento non solo per riportare alla luce reperti archeologici di eccezionale importanza, ma anche per interrompere l’azione criminale di soggetti che per anni si sono resi protagonisti di un sistematico saccheggio dell’enorme patrimonio archeologico custodito nella vasta area, ancora in gran parte sepolta, della villa romana di Civita Giuliana, recuperando preziose testimonianze storiche e restituendole alla fruizione della collettività”.

L’affresco sarà esposto da metà gennaio all’Antiquarium di Boscoreale, che già ospita una sala dedicata ai rinvenimenti di Civita Giuliana. (di Paolo Martini)

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, l’ascesa di Andrea Giorgini: gol, grinta e leadership per sognare in grande

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La notte del “Menti” regala certezze. La vittoria per 2-0 della Juve Stabia sull’Empoli non è solo un passaggio del turno o un risultato di prestigio, ma la fotografia nitida di una squadra che ha trovato la sua identità. Le Vespe di Mister Abate hanno messo in mostra una concretezza offensiva letale, supportata però da una straordinaria solidità del reparto arretrato.

L’uomo copertina di questa serata perfetta è, senza ombra di dubbio, Andrea Giorgini. Il difensore centrale ha vissuto una partita da protagonista assoluto, unendo un’insperata vena realizzativa a una performance difensiva semplicemente da incorniciare.

L’istinto oltre la tecnica

Il match si è sbloccato presto, e l’episodio chiave porta proprio la firma del numero 33 gialloblù. Tutto nasce da un calcio d’angolo battuto con i soliti giri giusti da Fabio Maistro.

Nell’area di rigore toscana si scatena una “carambola impazzita”: la palla danza pericolosamente e Giorgini, finito a terra dopo un contrasto, si trova sulla traiettoria fatale. Il pallone lo colpisce e rotola beffardamente in rete. È un gol rocambolesco, figlio dell’imponderabile, ma premia chi ha il coraggio di buttarsi nella mischia. Sempre nel primo tempo e sempre sugli sviluppi di un calcio d’angolo, non trova la porta di testa per questione di centimetri per il raddoppio delle Vespe.

Un Gladiatore a protezione di Confente

Se il gol può essere ascritto alla voce “fortuna e posizionamento”, quello che Giorgini ha fatto nella propria area di rigore è pura sostanza calcistica.

Contro l’attacco dell’Empoli, Giorgini si è trasformato in un gladiatore. La sua prova è stata un manuale del difensore perfetto: Imbattibile nei duelli aerei, ha annullato ogni tentativo di sponda degli attaccanti toscani; perrfetto nelle chiusure e nelle diagonali, ha spazzato via palloni “scottanti” senza badare all’estetica, ma privilegiando l’efficacia; la sua presenza ha garantito ordine e tranquillità a Confente, che ha potuto mantenere la porta inviolata grazie al muro eretto davanti a lui.

Il prototipo del difensore moderno

La grinta mostrata nei contrasti e la lucidità nel gestire il pallone in uscita confermano la crescita esponenziale di questo ragazzo. Giorgini è diventato in breve tempo un punto fermo nello scacchiere tattico di Mister Abate, incarnando il prototipo del difensore moderno: strutturato fisicamente, ma capace di impostare e di essere decisivo nell’area avversaria.

La partita contro l’Empoli è la dimostrazione che, al “Menti”, il successo nasce dalla solidità difensiva e dal carattere di chi è pronto a lottare su ogni palla.

Con un Giorgini così, le Vespe possono guardare al futuro con rinnovata ambizione: la strada tracciata è quella giusta.

Castellammare, sport e inclusione: inaugurata la nuova Palestra del Circolo Velico Stabia

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Una mattinata che segna un nuovo capitolo per lo sport e la comunità stabiese. Si è tenuta quest’oggi l’inaugurazione ufficiale della nuova Palestra del Circolo Velico Stabia, una struttura moderna nata con una duplice e ambiziosa missione: coniugare l’eccellenza dello sport agonistico con il sostegno concreto all’inclusione sociale.

Le Istituzioni e il taglio del nastro

La cerimonia si è svolta alla presenza di una folta rappresentanza di autorità civili, militari ed ecclesiastiche, a conferma del valore strategico che l’opera riveste per il territorio. A fare gli onori di casa e a sottolineare l’importanza del progetto è stato il Sindaco di Castellammare di Stabia, Dott. Luigi Vicinanza, che ha evidenziato come investire nello sport significhi investire nel futuro della città.

Al fianco del Primo Cittadino erano presenti diverse autorità politiche locali e i rappresentanti della Capitaneria di Porto, a testimonianza del legame indissolubile tra la città e il mare. Il momento solenne della benedizione, impartita dalle figure ecclesiastiche presenti, ha sancito l’apertura ufficiale dei locali.

Un patto con il territorio

Non solo istituzioni, ma anche il cuore pulsante dell’associazionismo locale ha voluto essere presente. La partecipazione delle associazioni culturali ha simboleggiato l’unione tra sport, storia e tessuto sociale.

Tra gli interventi di rilievo, quello del Dott. Francesco Napolitano in rappresentanza del Comitato Borgo Antico Stabia, che ha ribadito l’urgenza di “investire nelle aree urbane per garantire pari opportunità a tutti i cittadini”. Presente all’evento anche Alfonso Giarletta dell’Associazione Meridiani, a rafforzare la rete di collaborazioni che ruota attorno al nuovo impianto.

Le parole del Presidente: “Aprire le porte alla città”

La nuova palestra non nasce per essere un luogo esclusivo, ma un vero polo di aggregazione. A chiarire la visione dietro al progetto è stato il Presidente del Circolo Velico Stabia, Giuseppe Esposito:

“L’obiettivo principale è aprire le porte alla città. Vogliamo offrire uno spazio sicuro e attrezzato, in particolare ai giovani e alle fasce più fragili, coniugando l’eccellenza sportiva con progetti di inclusione e recupero sociale. Questo è il nostro modo per contribuire attivamente al futuro di Castellammare.”

Un futuro di crescita e valori

Da domani, la struttura sarà operativa per ospitare corsi e attività multidisciplinari. L’intento è quello di diventare un punto di riferimento non solo per la preparazione atletica, ma per la crescita morale dei ragazzi stabiesi, trasmettendo loro quei valori di disciplina, sacrificio e rispetto che sono alla base di ogni pratica sportiva e della convivenza civile.

Juve Stabia, una macchina perfetta: il segreto è nel “laboratorio” di centrocampo

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Nel calcio, come nella vita, nulla accade per caso. La recente vittoria della Juve Stabia e, soprattutto, la qualità del gioco espresso, non sono il frutto estemporaneo di una giornata fortunata, ma il risultato tangibile di un lavoro settimanale ossessivo e dettagliato. Al centro di questo progetto c’è la mano di Ignazio Abate, che ha saputo costruire un meccanismo che funziona con la precisione di un orologio svizzero. Se la difesa regge e l’attacco punge, è perché il cuore pulsante della squadra — il centrocampo — ha trovato la sua combinazione perfetta.

Leone: Il Geometra ed esteta

In mezzo al campo, tutto passa dai piedi educati di Giuseppe Leone. È lui l’elemento di pura qualità, il “geometra” incaricato di dettare i tempi e disegnare le traiettorie che tagliano il campo. La sua non è solo gestione, è visione superiore: Leone sa esattamente quando verticalizzare con precisione millimetrica per sorprendere le difese avversarie e quando, invece, mettere il piede sul freno per permettere alla squadra di respirare e consolidare il possesso. La sua eleganza nel tocco è l’ossigeno creativo della manovra delle Vespe; ogni pallone che transita dalle sue parti viene ripulito e acquista immediatamente senso e direzione. È il regista che scrive la sceneggiatura della partita, minuto dopo minuto.

Correia: Il polmone instancabile

Se Leone è la mente, Correia è il braccio armato, o meglio, il polmone inesauribile. Al fianco del regista, Correia offre un lavoro di quantità impressionante, garantendo quell’equilibrio dinamico fondamentale per un centrocampo a tre. La sua generosità permette a Leone di creare senza l’assillo costante della fase difensiva. Correia è ovunque: copre le spalle ai compagni, pressa in modo feroce e trasforma le palle perse in immediati recuperi. Da sottolineare la sua maturità tattica: anche dopo l’ammonizione con l’Empoli, ha gestito la gara con saggezza, senza mai togliere il piede dall’acceleratore o perdere intensità nei duelli. È l’anima combattiva che ogni allenatore vorrebbe.

Mosti: L’ago della bilancia

Ma il centrocampo di Abate è un tris perfetto e non si può non citare il lavoro oscuro e prezioso di Mosti. È lui l’elemento che completa il puzzle, garantendo una pressione continua che permette alla Juve Stabia di mantenere il baricentro alto. Mosti ha la capacità di recuperare palloni in zone nevralgiche, soffocando sul nascere le ripartenze avversarie e trasformando l’azione da difensiva a offensiva in un batter d’occhio. Una prestazione totale, impreziosita da inserimenti pericolosi che lo hanno portato a sfiorare un gol che avrebbe ampiamente meritato.

La chiave di volta tattica

Questo trio complementare — Qualità (Leone), Interdizione (Correia) e Pressione (Mosti) — garantisce ad Abate il controllo totale del match. È questa coesione la vera chiave di volta che fa scattare la Juve Stabia: un ingranaggio centrale solido che libera le corsie per le proiezioni offensive di Carissoni e Cacciamani e fornisce la base per l’estro di Maistro e la lotta di Candellone in avanti.

Con una mediana così solida e versatile, capace di abbinare costruzione e aggressività, Abate ha in mano una squadra camaleontica, in grado di adattarsi a qualsiasi avversario. Il centrocampo della Juve Stabia oggi non è solo un reparto: è la garanzia di solidità su cui costruire ambizioni sempre più grandi. Se a questa nostra analisi ci aggiungiamo che in questo reparto ci sono calciatori infortunati o non al meglio (Pierobon, Battistella, Zuccon, Ciammaglichella e Duca) si comprende come si può solo continuare sulla linea tracciata.

L’AZZURRO PENSIERO. Le solite difficoltà in trasferta. Il Napoli cade anche ad Udine

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Il Napoli incappa in una dolorosa sconfitta al BluEnergy Stadium, cadendo 1-0 contro un’Udinese combattiva e ben organizzata. A decidere l’incontro è stata una vera e propria gemma balistica, un tiro imparabile di Ekkelenkamp che, al 73° minuto, si è insaccato all’incrocio dei pali, non lasciando scampo alla retroguardia azzurra.

Primo Tempo di Equilibrio e Rimpianti

La partita era rimasta in equilibrio per oltre un’ora, con un primo tempo caratterizzato da grande intensità e sostanziale parità territoriale. Il Napoli, pur non subendo particolari pericoli, non è riuscito a concretizzare le buone occasioni create. Un dato di fatto su cui si è soffermato anche l’allenatore Antonio Conte nel post-partita.

“Non siamo riusciti a cambiare l’inerzia della partita, questo significa che abbiamo difficoltà quando c’è il vento contrario. Però nel primo tempo non abbiamo subìto nulla e abbiamo sprecato noi buone occasioni,” ha commentato il tecnico salentino.

La Svolta e l’Analisi di Conte

Nella ripresa, dopo un lungo braccio di ferro, l’Udinese ha trovato lo spiraglio giusto: il destro calibrato e potente di Ekkelenkamp ha trafitto il portiere azzurro, fissando il risultato sull’1-0. Il gol ha spezzato l’equilibrio, e gli sforzi del Napoli per recuperare il match non sono stati sufficienti.

Conte ha poi affrontato le difficoltà del momento, che vedono il Napoli ancora una volta in difficoltà lontano dal Maradona:

  • “Purtroppo in questo momento la coperta è corta, ma ho detto ai ragazzi che dobbiamo essere bravi a gestire questi momenti anche con l’esperienza e la pazienza.”

  • “Certamente abbiamo perso sette partite in trasferta sinora ed è un dato che deve farci riflettere, ma sappiamo anche che stiamo avendo inconvenienti per varie assenze.”

  • “Però ribadisco che non dobbiamo perdere entusiasmo e fiducia perché sarà una stagione lunga e impegnativa nella quale ci vorrà il supporto di tutti, anche dell’ambiente.”

Nonostante il ko, Conte ha voluto sottolineare la determinazione della sua squadra: “Abbiamo comunque voglia di lavorare e combattere, non ci fermiamo sulla nostra strada anche perché la squadra è compatta e unita.”

Lo Sguardo di Di Lorenzo: Testa alla Supercoppa

Anche il capitano, Giovanni Di Lorenzo, ha espresso il suo rammarico, ma ha ribadito la reazione di carattere del gruppo.

“Spiace per l’andamento della gara, eravamo coscienti di giocare contro un avversario difficile, ma avremmo voluto indirizzare la gara su binari diversi,” ha detto Di Lorenzo. “Usciamo sconfitti, ma non ci siamo mai disuniti cercando di pareggiare fino alla fine. Non è andata bene, però non si molla nulla.”

Il capitano ha poi lanciato un chiaro segnale in vista del prossimo impegno cruciale:

  • “Adesso concentriamoci sulla Supercoppa che vale il primo trofeo della stagione e dobbiamo arrivarci al meglio delle nostre potenzialità.”

La sconfitta a Udine rappresenta una battuta d’arresto che obbliga il Napoli a riflettere sui propri limiti in trasferta. Tuttavia, il monito del capitano e dell’allenatore è chiaro: il tempo per gli alibi è finito, e l’obiettivo è ripartire subito con la giusta mentalità in vista della possibilità di conquistare il primo titolo stagionale.

Juve Stabia, Lorenzo Carissoni: Una delle armi segrete di Mister Abate che unisce gol e spirito di sacrificio

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Se la Juve Stabia di Ignazio Abate sta volando sulle ali dell’entusiasmo, incantando per la qualità del gioco espresso, gran parte della spinta propulsiva arriva dalle fasce, dove si sta consumando una metamorfosi tattica e tecnica che ha un nome e un cognome: Lorenzo Carissoni.

L’evoluzione: da Stantuffo a “Fluidificante Moderno”

Fino a poco tempo fa, Carissoni era apprezzato dai tifosi e dagli addetti ai lavori principalmente per una dote naturale: la capacità di coprire la fascia in modo instancabile, su e giù per il campo, senza mai tirare il fiato. Un generoso, un atleta di quantità. Oggi, però, la musica è cambiata. Sotto la guida di Abate, il terzino è diventato un vero e proprio fattore offensivo, trasformandosi di fatto nell’arma segreta del tecnico.

La rete siglata nell’ultima gara non è un episodio isolato, ma la certificazione di uno status acquisito. È il terzo sigillo in campionato, una cifra ragguardevole per un difensore, numeri che solitamente appartengono a centrocampisti o ali pure. Questo gol non è frutto del caso, ma di una costante e intelligente proiezione offensiva. Carissoni ha saputo affiancare alla sua proverbiale corsa una lettura degli spazi e una freddezza sotto porta che lo hanno reso un fluidificante moderno a tutti gli effetti.

Il “Pulsante Rosso” delle Vespe

Con tre reti all’attivo, Carissoni detiene ora un primato curioso e prezioso: è il difensore con la vena realizzativa più accesa della squadra. Un lusso che pochissime formazioni, anche di categoria superiore, possono permettersi.

Ma il suo apporto va oltre i numeri. È diventato l’uomo in più, il titolare inamovibile capace di accendere la miccia. Sarà un caso, ma quando Lorenzo Carissoni “preme il pulsante rosso”, tutta la Juve Stabia beneficia della sua scarica di adrenalina. La sua energia è contagiosa, la sua voglia di vincere trainante. Ed è doveroso sottolineare un altro aspetto fondamentale del suo carattere: Carissoni è sempre uno degli ultimi ad arrendersi, anche nelle giornate più buie quando arriva la sconfitta.

Guerriero in campo, romantico in sala stampa

Se sul rettangolo verde domina la figura del guerriero indomabile, nel post-gara di quest’ultima vittoria è emerso un ritratto inedito e toccante dell’uomo.

Smessa la maglia sudata, Carissoni si è presentato in sala stampa con il cuore in mano. Davanti ai microfoni, ha voluto dedicare il gol e la vittoria alla sua compagna, Valentina. Parole dolci, da uomo innamorato, che hanno scaldato il cuore dei presenti e hanno mostrato l’altro lato della medaglia: la sensibilità che si cela dietro la grinta agonistica.

Dopo aver dominato la fascia per novanta minuti, Carissoni ha dimostrato di saper dominare anche i sentimenti, rendendo la sua giornata — e quella di tutta la Juve Stabia — semplicemente perfetta.

Savoia calcio, vittoria per 3-1 contro l’Athletic Club Palermo, è vetta. Fotogallery

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Torna a vincere il Savoia, dopo l’ultima sconfitta nello scontro diretto con l’Igea Virtus. Superato per 3-1 l’Athletic Palermo al Giraud di Torre Annunziata.

La gara inizia male per il Savoia. Al 5’ l’Athletic Palermo passa in vantaggio, Anzelmo subisce un fallo in area e l’arbitro assegna il calcio di rigore.

Grillo spiazza De Lorenzo.

Il Savoia cresce con il passare dei minuti, alza il baricentro e al 27’ Guida sfiora il pareggio con un tiro deviato che termina sull’esterno della rete, poi Umbaca trova l’opposizione di Crivello.

Quasi allo scadere del primo tempo il Savoia pareggia.

Da calcio d’angolo corto, cross di Ledesma dalla sinistra e colpo di testa vincente di Umbaca che batte Greliak.

Poco dopo Munoz è vicino al raddoppio, ma Anzelmo salva sulla linea.

Nel secondo tempo al 53’ è ancora Umbaca, sugli sviluppi di una punizione, che trova la deviazione ravvicinata che vale il 2-1.

I Siciliani spingono e il Savoia prova a colpire in ripartenza sfiorando il tris prima con Reis, murato da Greliak, poi con Meola.

In pieno recupero Favetta scavalca il portiere e Reis deposita in rete il definitivo 3-1.

Reis Daquinto segna il gol del definitivo 3 a 1

Tre punti fondamentali per il Savoia che in questo modo torna in vetta al Girone I di Serie D grazie alla sconfitta dell’Igea Virtus sul campo del Messina.

IL TABELLINO

MARCATORI: 5′ pt Rig. P. Grillo (A), 44′ pt F. Umbaca (S), 9′ st F. Umbaca (S), 50′ st M. Reis Daquinto (S)
SAVOIA 1908 (3-4-2-1): F. De Lorenzo, G. Bitonto, J. Caballero Vargas, M. Guida (↓ 35′ st), F. Meola (↓ 39′ st), H. Muñoz (↓ 27′ st), F. Umbaca, S. Ledesma (↓ 39′ st), V. Frassón Calvino, A. Cadili, M. Sellaf (↓ 31′ st)
A disposizione: L. Sciammarella, C. Borrelli, M. Reis Daquinto (↑ 27′ st), V. Di Leva (↑ 39′ st), P. Pisacane (↑ 31′ st), L. Piccolo, A. Carlini, D. Esposito, C. Favetta (↑ 35′ st)
All: Catalano Raimondo
ATHLETIC CLUB PALERMO (4-3-1-2): J. Greliak, L. Torres, R. Crivello, A. Mazzotta, M. Bongiovanni (↓ 16′ pt), N. Micoli, F. Bonfiglio (↓ 1′ st), S. Zalazar, D. Anzelmo (↓ 36′ st), G. Panaro (↓ 28′ st), P. Grillo (↓ 27′ st)
A disposizione: A. Martinez, P. Concialdi (↑ 27′ st), F. Matera, G. Zaic, G. Palumbo (↑ 36′ st), G. Martinez (↑ 28′ st), C. Mori, P. Faccetti (↑ 1′ st), G. Rampulla (↑ 16′ pt)
All: Ferraro Emanuele
AMMONITI: F. De Lorenzo (S), G. Bitonto (S), V. Frassón Calvino (S), R. Crivello (A)
ARBITRO: C. Zito
ASSISTENTI: G. Lovecchio, G. Dellaquila
STADIO: Comunale Alfredo Giraud, Torre Annunziata

 

GUARDA LA NOSTRA FOTOGALLERY (foto di Antonio Toscano)

 

Juve Stabia – Empoli (2-0): Le foto dei protagonisti in campo e del pubblico presente al Menti

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Guarda le foto di Juve Stabia – Empoli realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così la vittoria delle Vespe con i toscani allenati da Alessio Dionisi allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

TABELLINO UFFICIALE

Juve Stabia (3-5-1-1): Confente; Bellich, Giorgini, Stabile (59′ Varnier); Carissoni, Leone (82′ Baldi), Correia, Mosti (67′ Burnete), Cacciamani (82′ Ciammaglichella); Maistro (67′ Pierobon); Candellone
A disposizione: Boer, Reale, Ruggero, Mannini, Duca, Zuccon, De Pieri
Allenatore: Ignazio Abate
EMPOLI (3-4-2-1): Fulignati; Guarino, Obaretin, Lovato (61′ Carboni) ; Elia (61′ Ceesay), Degli Innocenti (57′ Ghion), Yepes, Moruzzi; Shpendi, Saporiti (28′ Ilie); Nasti (57′ Pellegri)
A disposizione: Perisan, Berardinelli, Indragoli, Haas, Popov, Konate, Bianchi
Allenatore: Alessio Dionisi

Direttore di gara: Sig. Alberto Ruben Arena della sezione AIA di Torre del Greco (Na)

Primo Assistente: Sig. Federico Votta della sezione AIA di Moliterno

Secondo Assistente: Sig. Mattia Pascarella della sezione AIA di Nocera Inferiore

IV° ufficiale: Sig. Matteo Marcenaro della sezione AIA di Genova

VAR: Sig. Luigi Nasca della sezione AIA di Bari

AVAR: Sig. Luca Pairetto della sezione AIA di Nichelino

Marcatori: 12′ Giorgini 63′ Carissoni

Angoli: 5 – 5

Ammoniti: 40′ Fulignati 40′ Correia 72′ Shpendi 74′ Cacciamani 77′ Leone 90′ Giorgini

Espulsi: 34′ Micheli (Preparatore JS)

Recupero: 3 min pt – 6 min st

Note: Terreno in erba artificiale.

Spettatori: 3632 totali di cui 1891 abbonati (rateo incasso 24.877,12) e 1741 paganti (81 settore ospite) per un incasso di 18.989. Incasso totale: 44.866,12

LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO

LE FOTO DEL PUBBLICO PRESENTE AL MENTI

Udinese-Napoli 1-0! Frenata brusca degli azzurri

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Dopo la sconfitta in Champions di mercoledì contro il Benfica, il Napoli di Antonio Conte, torna a giocare in campionato, e lo fa in trasferta ad Udine. Gli Azzurri sono reduci da un filotto di tre vittorie convincenti in campionato, contro: Atalanta, Roma e Juventus.

Primo tempo

Sin da subito poco Napoli, la squadra di Conte sembra essere tornata quella di Bologna prima della sosta. Una squadra attendista che subisce la partita.

L’Udinese riesce sempre nel suo pressing sull’uscita dal basso, e questo costringe al lancio lungo verso Hojlund, che però non sempre trattiene.

Un primo tempo molto bloccato, con i friulani che però fanno la partita.

Secondo tempo

Nel secondo tempo il Napoli non rientra in campo.

Al cinquantaduesimo, Bertola calcia da fuori area, Milinkovic respinge ma male e centrale, sul pallone si avventa Davis che appoggia in rete. Dopo un check al VAR, il gol viene annullato per posizione di fuorigioco dello stesso Davis.

Cinquantanovesimo, Zanoli serve a rimorchio per Piotrowski, che vince una serie di rimpalli e calcia forte, Vanja tocca e la palla va sulla traversa.

Sessantanovesimo, Zaniolo tutto solo sul secondo palo, si sistema il pallone e calcia ma la palla va di poco a lato.

Settantesimo, Karlstrom ruba palla a Lobotka, Zaniolo raccoglie e calcia un sinistro potente; centrale, ennesimo errore di Milinkovic e gol per l’Udinese. L’arbitro poi viene richiamato al VAR, l’intervento di Karlstrom su Lobotka è giudicato falloso, risultato che resta sullo 0-0.

Passano solamente tre minuti, e l’Udinese la sblocca per davvero. Ekkelenkamp quando vede azzurro si esalta, e così come lo scorso anno, sforna un eurogol. Dalla sinistra ci accentra e calcia di collo-esterno, nulla può Vanja ed è 1-0.

Il Napoli non reagisce, ma all’ottantottesimo ha l’occasione per riacciuffarla. Lucca viene lanciato in posizione dubbia, entra in area e serve a porta vuota Hjlund, che deve soltanto appoggiarla in rete, ma ad un metro dalla porta, spara alto.

Al novantaquattresimo, Lucca ha il tempo per colpire il palo esterno in allungo su un crosso sul secondo palo, la partita del Napoli finisce lì.

Due sconfitte di fila per gli Azzurri, che ora volano direttamente a Riad, in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana, dove giovedì affronterà il Milan per la prima semifinale.

Conte: “Serve carisma, dobbiamo saper viaggiare col vento contrario”

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Il Napoli va ko contro l’Udinese. Dopo la sconfitta contro il Benfica in settimana in Champions League, arriva un altro risultato negativo per gli azzurri fuori dal Maradona. Prestazione analizzata così dall’allenatore dei partenopei Antonio Conte: “Nel primo tempo non abbiamo subito tiri, mentre nel secondo tempo siamo andati subito in difficoltà dopo una situazione creata da una loro rimessa laterale lunga. Da quel momento siamo stati preoccupati e timorosi. Si deve essere bravi nei momenti negativi, saper gestire questi momenti e prendersi un respiro e usare un po’ di mestiere”. Sull’ennesima sconfitta fuori casa: “Abbiamo perso sette match in trasferta, questo vuol dire che dobbiamo migliorare. Serve viaggiare col vento contrario”.

Parlando invece della rosa al momento a disposizione: “Sono i giocatori che devono affrontare queste situazioni e non devono perdere coraggio. Bisogna lavorare sotto questo aspetto. Parliamo di calciatori che stanno dando tutto in questo momento di emergenza. Non è facile lavorare su queste cose. Abbiamo costruito una rosa all’altezza, ma se per motivi esterni ti ritrovi in una situazione in cui è completamente ridotta non è facile. In virtù di questo, servono ancora compattezza ed entusiasmo, l’ambiente ci deve stare vicino perché non sarà un’annata semplice”.