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Covid, morì dopo il vaccino: procura di Genova chiede processo per i medici di Lavagna

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(Adnkronos) – La Procura di Genova ha richiesto il rinvio a giudizio per alcuni medici dell'Ospedale di Lavagna, indagati per la gestione del caso di Camilla Canepa, la giovane morta dopo la somministrazione del vaccino anticovid.La vicenda, avvenuta nel giugno 2021, ha sollevato interrogativi sulla corretta applicazione delle linee guida per il riconoscimento della sindrome da trombocitopenia trombotica indotta da vaccino (Vitt).  
Secondo l’accusa, i medici avrebbero agito con negligenza e imprudenza, omettendo esami essenziali per diagnosticare la patologia che ha portato al decesso della paziente.

Nonostante la presenza di sintomi compatibili con la Vitt, tra cui un forte mal di testa persistente e una recente vaccinazione con Astrazeneca, non sarebbero stati condotti esami specifici come il dosaggio del D-Dimero e gli anticorpi anti-eparina/PF4.  
Oltre all'omicidio colposo, viene contestato anche il reato di falso in atto pubblico per la mancata indicazione del vaccino anticovid nella cartella clinica della paziente.Gli atti sono stati depositati e la Procura ha chiesto formalmente il processo.

I difensori dei medici potranno ora presentare memorie difensive e richiedere ulteriori accertamenti entro il termine previsto. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Un veleno potentissimo, cos’è la sindrome causata dalle tossine del botulino

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(Adnkronos) – All'origine di tutto c'è un batterio: Clostridium botulinum, il botulino.O meglio le tossine rilasciate da questo microrganismo e da altri clostridi, microrganismi anaerobi che si possono trovare nel suolo o nella polvere sotto forma di spora.

Sono loro che provocano il botulismo, grave intossicazione che può scatenare una sindrome neuro-paralitica e avere conseguenze letali, portando a paralisi respiratoria e asfissia.L'ultima vittima finita all'attenzione delle cronache è un'anziana morta a Roma, per avvelenamento da botulino.

Il caso a settembre.La donna aveva mangiato insieme alla figlia – finita in terapia intensiva – una zuppa di carciofi acquistata al supermercato, e la procura di Roma ha aperto un fascicolo d'indagine per omicidio colposo a carico di ignoti.  Le tossine botuliniche, come si spiega in un focus su 'Epicentro', il portale di epidemiologia dell'Istituto superiore di sanità (Iss), sono considerate per l'uomo "il più potente veleno conosciuto", con una dose letale stimata in 1 nanogrammo (ng)/kg.  Il botulismo si presenta sotto varie forme: alimentare, infantile, da ferita, negli adulti, si legge in un approfondimento sul sito dell'Irccs Humanitas.

Vista la pericolosità, evidenziano gli esperti, è necessario intervenire rapidamente, anche se i sintomi nella fase iniziale sono spesso simili a quelli di disturbi meno gravi, come una gastroenterite. Il botulismo alimentare è la più nota e comune forma di botulismo, si verifica quando la contaminazione interessa conserve sott'olio, carne o pesce in scatola, salumi.L'intossicazione è causata dall'accumulo delle tossine prodotte dai clostridi nell'intestino.  I sintomi si manifestano generalmente dopo 18 o 36 ore dal momento in cui la tossina viene a contatto con l'organismo.

In alcuni casi possono passare anche molti giorni, fino a 8, prima di lamentare i segni della tossinfezione. Quali sono i sintomi?Nella fase iniziale ci possono essere diarrea, dolori addominali, nausea e vomito, quindi qualcosa di molto simile a una gastroenterite, fanno notare gli esperti di Humanitas.

Ma in realtà la situazione progredisce poi molto rapidamente, e precipita, portando a difficoltà a deglutire e parlare, alterazione della vista, visione annebbiata o sdoppiata (diplopia), secchezza della bocca, palpebre cadenti, problemi di respirazione, difficoltà a muovere i muscoli facciali, paralisi.  In Italia, ripercorre Epicentro, il botulismo è una malattia a notifica obbligatoria dal 1975.Nel 1990, a seguito della riorganizzazione del sistema informativo delle malattie infettive e diffusive, è stato inserito tra le malattie di classe I, per le quali è richiesta la segnalazione da parte del medico all'azienda sanitaria entro 12 ore dalla formulazione del sospetto clinico, percorso attraverso il quale il caso arriva all'attenzione del sistema di sorveglianza nazionale esistente per la patologia. Come si previene il botulismo?

La prevenzione – si legge nell'approfondimento di Humanitas – si attua evitando di consumare cibi sulla cui preparazione e conservazione non si hanno garanzie, e cibi scaduti.Le conserve fatte in casa, ad esempio, sono maggiormente rischiose di quelle di produzione industriale.

Sono ritenute sicure le conserve di alimenti acidi, come passata di pomodoro e sott'aceto, con alte concentrazioni di zucchero come marmellate e confetture, sale, conserve in salamoia.In tutti i casi valgono le regole di igiene personale, regolare e scrupolosa.

E quando ci si procura una ferita è sempre necessario disinfettarla accuratamente. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Accoltellò il padre, trovata e arrestata a Roma donna fuggita da reparto psichiatrico

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(Adnkronos) – Il 22 settembre scorso accoltellò il padre 67enne, morto dopo poche settimane di ricovero e diversi interventi.Fermata dai poliziotti con l'accusa di tentato omicidio e ricoverata ai domiciliari nel reparto di psichiatria dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, Aurelia Porcelli riuscì a fuggire prima che il padre morisse, facendo perdere le proprie tracce.

Fino a ieri sera, quando i carabinieri l'hanno rintracciata in una sorta di dormitorio nella Capitale, arrestandola. La donna, 38 anni con conclamati problemi psichici e con un passato di cure alle spalle, si trova ora nel carcere di Rebibbia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Poste e Cdp inaugurano 2a edizione ‘Il Risparmio che fa scuola’

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(Adnkronos) – In occasione della 100ª Giornata Mondiale del Risparmio prende il via “Il Risparmio che fa Scuola”, il progetto di Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti.L’obiettivo dell’iniziativa, alla sua seconda edizione, è formare le nuove generazioni alla cittadinanza economica, attraverso la promozione della cultura del risparmio, sia dal punto di vista strettamente finanziario sia come salvaguardia dell'ambiente. Dopo il successo della prima edizione (2018/2021), che ha visto il coinvolgimento di circa 600.000 studenti di oltre 18.000 scuole, la nuova proposta si svilupperà nell’arco di cinque anni (fino al 2029) e si rivolgerà a studenti, docenti di tutti e tre i gradi di istruzione e alle famiglie.

Il programma prevede l’ideazione di percorsi didattici trasversali e multidisciplinari che aiuteranno i giovani ad agire come persone responsabili, consapevoli e impegnate in una società sempre più complessa e in costante mutamento. A tal fine sono già in corso le interlocuzioni con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) per rinnovare la collaborazione già avviata nell’edizione precedente. “Il Risparmio che fa scuola” offre così la possibilità di familiarizzare in maniera semplice e divertente con i concetti alla base di ogni strategia di investimento e gestione del patrimonio.Ciò attraverso attività che vanno da quelle ludiche dedicate ai più piccoli fino a corsi in coerenza con la fascia d’età da coinvolgere, grazie anche al portale online ilrisparmiochefascuola.com.

Per tutti i gradi scolastici verranno messi a disposizione kit didattici e materiali digitali (quali album di giochi e quiz per le famiglie, videogiochi, un magazine per gli studenti).I docenti, tramite il portale, potranno a loro volta seguire in modalità e-learning un corso di formazione gratuito sul risparmio. I contenuti del progetto saranno quelli prescritti dalle Linee guida 2024 per l’insegnamento dell’educazione civica previste dal MIM: centralità dello studente, trasversalità delle proposte, riscontro delle attività nell’esperienza reale, riferimento costante alla Costituzione come fondamento della convivenza e del patto sociale nel nostro Paese, attenzione al lavoro come diritto, dovere e valore, nel rispetto e in coerenza con i processi di crescita degli studenti nei diversi gradi di scuola. Sui temi dell’educazione finanziaria e assicurativa e della pianificazione previdenziale l’attenzione sarà indirizzata anche verso l'utilizzo delle nuove tecnologie digitali di gestione del denaro e la valorizzazione e tutela del patrimonio privato (finanza personale, risparmio, investimento).

I giovani potranno così maturare comportamenti indipendenti, attivi e responsabili nei confronti del futuro individuale, sociale e del pianeta, in linea con quello che attualmente è anche un obiettivo strategico dell'Unione Europea. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Di Sante alla maratona di New York con le parole del Papa: “Per sognare un mondo di pace”

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(Adnkronos) – "Lo sport costruisca ponti, abbatta barriere e favorisca la pace”.Con queste parole, pronunciate da Papa Francesco, Roberto Di Sante correrà domenica prossima, 3 novembre, la maratona di New York.

Il giornalista, autore del libro 'Corri.Dall’inferno a Central Park', si cimenterà ancora una volta con una delle corse più dure al mondo.

Oltre 42 chilometri di fatica e lacrime, ma anche bellezza e gioia: "Il sogno di completare la maratona di New York mi ha salvato la vita.Ogni volta che corro riscopro il mondo che mi circonda, lo vedo sotto una luce nuova.

E alla fine non mi fermo mai", ha raccontato all'Adnkronos Di Sante, che dopo dieci anni è tornato nella Grande Mela per superare i suoi limiti: "Ringrazio l’Athletica Vaticana che mi ha dato la possibilità di farlo con la loro maglia e le parole del Santo Padre.Perché, anche di fronte a guerre senza pietà, non bisogna mai smettere di sognare.

Soprattutto un mondo di pace". "Dodici anni fa sono caduto in depressione", ha raccontato il giornalista, "in quel momento ero a Frascati e mi hanno portato a fare una passeggiata al parco.Lì ho visto diverse persone che correvano e ho avuto come un'illuminazione: ho capito che dovevo aggrapparmi a un sogno impossibile per ritrovare la luce in fondo al tunnel.

In quel momento ho deciso che avrei corso la maratona di New York", così è nata la passione per la corsa di Di Sante. "Ricordo ancora che quando ho tagliato il traguardo di New York sono stramazzato al suolo per la fatica e ho giurato a me stesso che non avrei più corso in vita mia.Poi però ho completato anche le maratone di Berlino, Londra, Boston, Tokyo e Chicago, che mi hanno permesso di vincere, nel 2018, il premio 'Six Major Marathone'".  Ma la soddisfazione più grande rimane aver aiutato tante persone in difficoltà tramite il suo libro, 'Corri.

Dall'inferno a Central Park', che quest'anno ha vinto il Premio Nazionale Alda Merini per la Narrativa: "Quando l'ho scritto non mi aspettavo andasse così bene, invece è diventato un best seller.Ogni volta che giro il mondo per partecipare a qualche maratona incontro tanti runner che mi dicono che li ho aiutati, che tagliano il traguardo e mostrano il mio libro nelle foto.

Grazie alla corsa ho conosciuto tante persone, mi sono fatto molti amici e ho imparato a vedere il mondo in maniera diversa.Quando corri ti senti protagonista di un film, la maratona è un viaggio epico", ha concluso Di Sante. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Regionali, da Rauti a Berlusconi (passando per D’Alema): quando le urne locali sono fatali

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(Adnkronos) – Cristo si è fermato a Eboli.Berlusconi (con tutto il rispetto) a Catanzaro.

E D'Alema a Campobasso.Nei giorni in cui il voto in Liguria mette a dura prova il 'campo largo' e Umbria e Emilia Romagna appaiono più importanti degli 'swing State' per le presidenziali Usa, è facile tenere il conto di quante volte le urne locali si sono rivelate fatali per gli equilibri nazionali.

Con memorabili effetti negativi.Qualche volta, però, anche inaspettati e positivi.  Il precedente più celebre è certamente quello del 2000, quando il battito di ali delle regionali di aprile provocò lo tsunami della caduta di un governo.

Dopo l'8 a 7 incassato dal centrodestra, il premier Massimo D'Alema annunciò infatti le sue dimissioni "per un atto di sensibilità politica e non certo per dovere istituzionale", come disse lo stesso lider Maximo parlando di una "sconfitta personale".Il centrosinistra perse regioni come Liguria, Lazio, Abruzzo e Calabria.

Simbolico il caso Molise, dove il Tar annullò la vittoria dell'ulivista Giovanni Di Stasi.Alle nuove elezioni vinse il candidato di Forza Italia Michele Iorio.  Ma non è questo l'unico caso in cui i territori hanno disfatto ciò che era stato costruito a Roma.

Lo scoprì a sue spese Silvio Berlusconi, con effetti meno traumatici di quelli subiti da D'Alema.Perché è anche un governo Berlusconi è caduto dopo un voto regionale, solo che a succedergli è stato…un altro governo Berlusconi.

Era il 2005, si votava in 14 Regioni.All'alba della stagione dell'Unione il centrosinistra si affermò nettamente con un 12 a 2, un record.

La coalizione di governo riuscì a tenere solo nelle roccaforti del Veneto e della Lombardia, cedendo diverse regioni come la Calabria.Il Cavaliere, attingendo da quel bagaglio da politico smaliziato che sempre aveva disprezzato, tirò fuori le dimissioni 'tecniche', liquidando il Berlusconi II per battezzare il Berlusconi III e ricomporre così la crisi politica della coalizione. E il Pd?

Il Pd ha pagato un caro prezzo alle elezioni regionali, il più caro forse.Perché, siamo nel 2009, Renato Soru, uscente, perse la sfida elettorale in Sardegna a favore di Ugo Cappellacci.

La reazione di Veltroni spiazzò tutti: "Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto".Dopo solo un anno e mezzo alla guida del neonato Pd, il segretario gettò la spugna puntando il dito contro il correntismo.  Ma il voto locale non ha 'solo' stoppato o deviato il corso di progetti nazionali.

Anzi.Basta bussare alla porta di Gianfranco Fini e chiedergli dell'Euromercato di Casalecchio di Reno.

Era il novembre del '93, alla vigilia della storica tornata elettorale in cui per la prima volta si sarebbero scelti direttamente i sindaci.Silvio Berlusconi, allora imprenditore a tempo pieno, stava inaugurando un suo centro commerciale alle porte di Bologna quando gli chiesero cosa avrebbe votato se fosse stato a Roma.

Il resto è storia.Il Cavaliere indicò Fini, l'allora leader del Msi perse le comunali ma all'Euromercato nacque il bipolarismo, il centrodestra come lo conosciamo oggi e la parabola politica di Fini leader.

Per non parlare della discesa in campo di Berlusconi.  Eppure, per restare a destra, anche da queste parti il voto locale è stato pugno prima ancora che carezza.Nel 1991, alle elezioni amministrative e regionali in Sicilia l'Msi dimezzò i voti.

Pino Rauti convocò a stretto giro un Comitato centrale dove entrò segretario e uscì dimissionario.Al suo posto venne eletto proprio Fini. "C'era la necessità di un dibattito approfondito sulla linea politica", raccontò lo stesso ex presidente della Camera a Radio Radicale.  A sinistra, invece, basta pronunciare le parole "prove generali" per riportare la memoria alle elezioni amministrative e regionali del giugno del '75.

Il Pci arrivò al 33,46%, ad una incollatura dalla Dc (35,27%).Su circa 30 milioni di elettori oltre 11 milioni votarono Pci.

Il famoso "un elettore su tre vota comunista" pronunciato da Berlinguer dal balcone di Botteghe Oscure.  A diventare sindaci furono amministratori poi rimasti celebri come Luigi Petroselli a Roma, Renato Zangheri a Bologna e Diego Novelli a Torino.Il Pci si trovò al comando in cinque regioni e nelle prime cinque città italiane.

La Dc accusò il colpo e la legislatura si concluse anticipatamente un anno dopo, con il voto del giugno '76.Nonostante le "prove generali" di un anno prima, però, il sorpasso sulla Dc non arrivò.

Ma il Pci sfondò il tetto dei 12 milioni di voti e raggiunse il massimo storico del 34,3%.Da lì (e dalle regionali del '75) la nascita dell'Andreotti III sulla formula inedita della "non sfiducia" del Pci e la stagione del compromesso storico.

Ma questa è un'altra storia. (di Giuseppe Greco)  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

A Napoli i funerali di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso in una sparatoria

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(Adnkronos) – "Nessuno muore sulla Terra finché vive nel cuore! #ManuVive". È lo striscione esposto sul lato sinistro dell'ingresso della chiesa di Santa Maria alla Sanità, dove oggi ci saranno i funerali di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso al centro di Napoli durante una rissa tra bande di minori armati.  Palloncini bianchi e uno solo azzurro sono piazzati all'ingresso della chiesa gremita.Il feretro del ragazzo è arrivato verso le 15.

La camera ardente è stata allestita nella saletta attigua alla chiesa.Nutrita la presenza di forze dell'ordine.

Il funerale sarà officiato dall'arcivescovo di Napoli, Monsignor Mimmo Battaglia.Molte persone indossano una maglia con il viso di Emanuele e alle spalle la scritta: 'Quel giorno mentre a te venivano donate delle splendide ali, a noi veniva strappato via il cuore per sempre'. Dinanzi alla bara, ci sono anche sette cartelloni preparati dagli amici del ragazzo.

Poco prima dell'inizio della cerimonia religiosa, gli amici di Emanuele si sono anch'essi seduti intorno alla bara, formando un cerchio.   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lotteria da 1 milione di dollari per Trump, causa contro Elon Musk

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(Adnkronos) – Il miliardario Elon Musk è atteso in tribunale a Philadelphia per difendersi dalla causa che mira a frenare le sue donazioni da un milione di dollari a 'fortunati' elettori pro-Trump registrati negli Stati in bilico.Il procuratore capo di Philadelphia, Larry Krasner, ha presentato la causa lunedì scorso, definendo il progetto di Musk “uno schema di lotteria illegale”, e il giudice del caso, Anne Marie Coyle, ha specificato che il miliardario è tenuto a comparire in tribunale: “Si ordina che tutte le parti siano presenti all'udienza”, le sue parole. Aveva suscitato non poche polemiche l'annuncio di Musk di regalare ogni giorno un milione di dollari a un elettore registrato che firma una petizione indirettamente a favore del tycoon, tanto che già il Dipartimento di Giustizia aveva avvertito della possibile violazione alla legge federale che vieta di pagare le persone per registrarsi al voto.  Dallo scorso luglio, il 53enne proprietario di SpaceX e X, nonché l'uomo più ricco del mondo, ha investito i suoi milioni, il suo tempo e la sua notevole influenza per sostenere Donald Trump alle presidenziali del 5 novembre, donando 118 milioni di dollari al suo comitato d'azione politica personale, che raccoglie fondi per le elezioni. Musk è anche apparso sul palco insieme a Trump durante un comizio elettorale in Pennsylvania, uno degli 'swing States' decisivi per la vittoria finale.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Al Bano: “Romina era convinta che separandoci Ylenia sarebbe tornata”

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(Adnkronos) – "Dopo la perdita di Ylenia, niente è stato come prima.Romina era convinta che se ci fossimo separati, lei sarebbe tornata.

Anche sua madre lo era".A raccontarlo è Al Bano nella sua autobiografia 'Il sole dentro', in libreria edita Mondadori, in cui ha dedicato due capitoli alla figlia, scomparsa nel 1993 a New Orleans.

In un primo momento quel dolore ha unito la coppia ma "è un colpo durissimo, spesso letale per qualsiasi rapporto", scrive.L'ultimo concerto prima della separazione è stato il 4 luglio 1994, c'erano 40mila persone.

Al Bano e Romina si sono esibiti con 'We'll Live It All Again', che in italiano significa 'Lo vivremo ancora'. "Ironico in quella situazione" perché "noi ci stavano congedando come un duo artistico dal pubblico".Ma "anche i grandi amori finiscono, perché dovrebbero essere esentati da un termine?", si legge.  Gli Anni 90 "sono stati atroci.

Attorno a me c’era un incendio che divampava il cui combustibile era il gossip", ricorda il cantante di 'Nostalgia canaglia', diviso tra l'elaborazione della scomparsa della figlia e "avvoltoi che si cibavano di falsità".C'è chi sosteneva che Al Bano e Romina avessero rinchiuso la Ylenia a casa per farsi pubblicità: "Certa umanità fa schifo".

In tutto quel marasma di bugie, gossip e dolore Al Bano doveva prendersi cura delle figlie, a quel tempo piccole, Cristel e Romina jr.: "Romina cominciò a viaggiare in cerca di ciò che le mancava, ed io diventai per loro papà e mamma".Nel frattempo, la decisione di allontanarle per protezione: "Le portai in Svizzera a casa di un mio carissimo amico […] ogni sera mi mandavano via fax i disegni che avevano fatto".

Non solo "meschinità" ma anche "preziosi gesti di solidarietà".Al Bano racconta della telefonata inaspettata di Sophia Loren: "col pianto in gola mi disse 'di qualunque cosa tu dovessi aver bisogno in America, fammi sapere, farò di tutto per aiutarti'".

Affetto anche da Silvio Berlusconi: "mi ha messo a disposizione il suo aereo privato per gli spostamenti". 'Il sole dentro' molto più di un'autobiografia.Un viaggio alla scoperta di Albano, un nome voluto da padre che nel 1943 si trovava sul fronte albanese a combattere contro i greci.

In seguito, quando ha inciso le prime canzoni per il clan di Celentano ha iniziato a farsi chiamare Al Bano: "a quel tempo si usavano i nomi d'arte anglosassoni per dare una verniciata di internazionale ai cantanti o agli attori".Un libro diviso in quattro parti, in cui Al Bano si racconta senza filtri, con sincerità e genuinità, che sono anche la chiave del successo ancora oggi dal Giappone alla Russia, dagli Stati Uniti all’America Latina.

Un uomo, prima di essere un artista, che ha conosciuto la fatica, quella vera, e il sacrificio.A Milano "ho fatto l’imbianchino, non mi pagavano".

Dopo la richiesta di ospitalità respinta da un convento "ho vissuto in un cantiere in costruzione, usando sacchi di cemento vuoti per chiudere le finestre, e un’asse di legno come porta", scrive nel libro. Al Bano ha vissuto tante vite: la povertà, il distacco dalla sua terra per andare a Milano a cercare fortuna e poi la celebrità con il primo album nel 1967 che porta il suo nome.Molte pagine sono dedicate all'amore.

Il primo incontro con Romina Power sul set del film 'Nel sole': "era una ragazza immersa in pensieri e poesia che rifiutava la vita mondana e amava la natura.Non avevo mai incontrato una ragazza così".

L'amore è nato gli ultimi tre giorni di lavorazione del film: "non pensavo che Romina potesse provare interesse per un cantante italiano che proveniva dal mondo contadino del profondo Sud".Il resto è storia.  Il "cantante innamorato", come si definisce, dopo la separazione con Romina ha trovato un "sorriso al momento giusto".

E quel sorriso è stato di Loredana Lecciso: "portando le bambine a scuola vedevo spesso questa ragazza bionda con un sorriso che mi affascinava".Tra di loro "scoppiò subito una scintilla che fu subito un incendio".

Per un periodo, come scrive Al Bano, Loredana ha dato troppa importanza alla televisione "ma dopo qualche anno ha cambiato idea".Oggi "è una madre attenta e premurosa, che segue da vicino i figli che studiano a Milano".

Tra di loro c'è tutt'ora "un rapporto vivace, forte, mai banale".Per la Lecciso parole di affetto messe nero su bianco da Al Bano: "non la ringrazierò mai abbastanza per essere 'capitata' nella mia vita proprio quando di una meraviglia del genere avevo un grandissimo bisogno".  Ne 'Il sole dentro' anche il racconto dei tanti incontri, che hanno costellato la carriera di Al Bano: quello a Rio de Janeiro con Giovanni Paolo II, a Vienna con Michail Gorbacev (ex presidente dell'Urss), in Russia con Diego Armando Maradona, a Santa Marta con papa Francesco in udienza privata e a Cellino San Marco, nella sua tenuta, con l'attore Morgan Freeman.

Incontri speciali che il cantante non solo racconta nelle oltre 300 pagine, ma li ha anche racchiusi in alcuni scatti pubblicati alla fine dell'autobiografia, che prende per mano il lettore tra gli alti e i bassi della sua vita e carriera, ma con un'unica certezza: "La musica non mi ha mai abbandonato e io non l'ho mai tradita". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Umbria, fondi sviluppo rurale: pm Perugia chiede archiviazione Tesei e assessore

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(Adnkronos) – La procura di Perugia ha chiesto l’archiviazione per la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e l’assessore regionale alla programmazione europea al bilancio e al turismo Paola Agabiti, entrambe indagate per l’ipotesi di abuso d’ufficio in un’inchiesta in relazione all’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo rurale.Il procedimento ruotava intorno a un bando predisposto dalla Regione dopo la pandemia per lo sviluppo di filiere agricole.

Gli accertamenti erano stati delegati alla Guardia di Finanza di Perugia.La richiesta della procura al gip è arrivata in seguito all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Covid, ecco come la pandemia ci ha cambiato: meno uscite, più famiglia e notizie

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(Adnkronos) – Non uscire, o uscire molto meno, è la 'nuova normalità' post Covid.Le cene?

Averne fatte più spesso a casa in famiglia, nei lockdown, rispetto al passato ha avuto come vantaggio anche un aumento della qualità del tempo trascorso con i propri cari a tavola.Così l'esperienza della pandemia ha cambiato le abitudini quotidiane delle persone.

Con un impatto pervasivo, ma anche duraturo, certifica la scienza.Due studi esplorano questi aspetti, dalla routine a tavola alla vita 'mondana'.  Rispetto all'esistenza prima del Covid-19, per esempio, secondo un nuovo studio pubblicato sul 'Journal of the American Planning Association', le persone trascorrono quasi un'ora in meno al giorno facendo attività fuori casa, comportamento che i ricercatori sostengono essere una conseguenza duratura della pandemia.

Dal 2019 il calo complessivo del tempo di vita fuori casa è di circa 51 minuti, e si aggiunge anche una riduzione di quasi 12 minuti nel tempo trascorso alla guida della propria auto o sui mezzi pubblici.  L'analisi è basata su un sondaggio condotto su 34mila americani, ed è la prima a considerare e analizzare come è cambiato questo aspetto della vita fuori casa rispetto al tempo fra le mura domestiche dopo la pandemia.Gli autori della Clemson University e dell'Ucla (University of California Los Angeles) hanno documentato una tendenza che risale almeno al 2003, ma il Covid e le sue conseguenze hanno notevolmente aumentato questo spostamento delle persone verso la vita domestica.

I ricercatori che firmano lo studio sono urbanisti, e sostengono che la tendenza a uscire meno di casa richieda un ripensamento di molte politiche di pianificazione e trasporto.Per esempio vanno ripensati uffici e negozi, se aumenta il lavoro da remoto e lo shopping da casa.

I centri urbani devono un po' reinventarsi per adattarsi alle nuove esigenze.Si dovrebbe cercare, secondo l'autore principale Eric A.

Morris, professore di pianificazione urbana e regionale alla Clemson University, di "investire di più nei punti di forza rimanenti", fra cui "opportunità per la ricreazione, l'intrattenimento, la cultura, l'arte e altro ancora.Le città centrali potrebbero spostarsi verso il diventare centri di consumo più che di produzione". A 'spiare' invece le famiglie a tavola è stata una ricerca pubblicata dall'American Psychological Association.

Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Couple and Family Psychology: Research and Practice', ha osservato che le famiglie che mangiavano insieme più spesso durante la pandemia avevano anche interazioni più positive, condividevano notizie e informazioni e adottavano rimedi tecnologici come le videochiamate per restare in contatto pure con i familiari lontani.Secondo l'autrice principale Anne Fishel, Massachusetts General Hospital, nel complesso la ricerca suggerisce che l'aumento della frequenza delle cene in famiglia durante la pandemia potrebbe aver avuto effetti positivi duraturi sulle dinamiche familiari. Gli esperti hanno esaminato i dati di un sondaggio condotto a maggio 2021 su 517 genitori di diverse etnie e condizioni socioeconomiche negli Stati Uniti.

Il loro obiettivo era indagare sui cambiamenti nella frequenza e nella qualità delle cene in famiglia durante la pandemia di Covid.Oltre il 60% degli intervistati ha dichiarato di cenare insieme più spesso rispetto al periodo prima dell'irruzione di Sars-CoV-2 nelle vite di tutti. "Questo studio evidenzia l'importanza di esaminare sia la frequenza che la qualità per comprendere il quadro completo di come i pasti condivisi possano avere un impatto sulle famiglie", dice Fishel. Proprio per questo motivo ai partecipanti è stato chiesto sia della frequenza delle cene, che della qualità e delle aspettative post-pandemia.

In particolare, "il 56% ha affermato di aver parlato di più delle proprie giornate durante la cena, il 60% di aver parlato di più della propria identità di famiglia, il 60% ha raccontato di aver espresso più gratitudine, il 67% di aver riso di più insieme e il 59% di essersi sentito più connesso l'uno con l'altro a tavola", elenca Fishel.Questa associazione positiva è stata evidente in base a livelli di reddito, istruzione, età, genere e razza.

La pandemia ha introdotto anche nuovi aspetti nelle cene in famiglia, per esempio i pranzi a distanza (in videochiamata) con i membri della famiglia allargata e più discussioni sugli eventi attuali, continua Fishel.Molte famiglie hanno quindi rafforzato potenzialmente il senso di appartenenza a un nucleo familiare più ampio.

La maggior parte dei genitori che ha aumentato l'uso della tecnologia per le cene a distanza in pandemia ha riferito di voler continuare la pratica anche dopo.  I ricercatori hanno anche scoperto che più famiglie hanno preso l'abitudine di portare notizie e informazioni dal mondo esterno nelle loro conversazioni a cena, offrendo potenzialmente ai bambini uno spazio sicuro in cui discutere di ansie e dubbi con i genitori.Allo stesso modo "l'uso continuato della tecnologia da remoto per connettersi con chi non è fisicamente presente può portare a continue opportunità di legame familiare e far sì che i bambini provino un senso di appartenenza a un'unità più grande, che sappiamo essere protettivo per il loro benessere", conclude Fishel.  Quanto al resto delle attività casalinghe, l'altro studio entra nel merito considerando sia le abitudini di lavoro che quelle di svago, dati ricavati dall'American Time Use Survey, fotografia annuale di come gli americani trascorrono il loro tempo, in esecuzione dal 2003.

Gli autori hanno esaminato il comportamento degli adulti da 17 anni in su e hanno raggruppato l'uso del tempo in 16 attività in casa dal sonno all'esercizio fisico, oltre a 12 attività fuori casa tra cui eventi artistici e sportivi, shopping, lavoro, appuntamenti religiosi.Separatamente, hanno analizzato i viaggi in auto, a piedi e sui mezzi pubblici.

I risultati hanno mostrato che il tempo trascorso su 8 delle 12 attività fuori casa è diminuito dal 2019 al 2021, mentre 11 delle 16 attività domestiche sono aumentate.Il tempo medio per le attività fuori casa è sceso da 334 minuti al giorno nel 2019 a 271 nel 2021, all'incirca da 5,5 ore al giorno fuori casa a 4,5.

Lo 'smart working' per gli autori spiega parte di questa tendenza, ma ci sono state grandi diminuzioni anche in altri usi del tempo fuori casa.La quota lontano dalle mura domestiche si è ripresa solo modestamente dopo la pandemia, rimbalzando di soli 11 minuti dal 2021 al 2023 (fino a 281).

E la tendenza a uscire meno sembra reggere.Questo 'ritiro in casa' era in corso da almeno 16 anni prima della pandemia.

Ma i cali delle attività fuori dal domicilio sono stati molto maggiori dopo la pandemia rispetto ai trend precedenti. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cancro al retto, Siena (UniMi): “Un 1 caso su 4 si può evitare la chirurgia”

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(Adnkronos) – Nel momento in cui c'è una diagnosi di carcinoma del retto localmente avanzato, cioè o molto grosso o con linfonodi contigui interessati dal tumore, "la prima cosa da fare è assicurarsi che venga verificato se si tratta di tumore Msi o Mss, perché se è Msi (dall'inglese, instabilità dei microsatelliti) devo fare l'immunoterapia, ma se si tratta di tumore al retto localmente avanzato Mss (stabilità dei microsatelliti) ci sono delle novità da considerare".Come dimostrano "i risultati dello studio 'No-Cut', recentemente presentato al Congresso europeo di oncologia (Esmo), nel tumore del retto localmente avanzato Mss una persona su 4 può avere remissione completa senza chirurgia del retto".

Così Salvatore Siena, direttore del Dipartimento Oncologico dell'Ospedale Niguarda e professore di Oncologia medica all'Università degli Studi di Milano, spiega all'Adnkronos Salute, come principal investigator dello studio, le ultime novità nella cura di uno dei tumori più diffusi.  Le neoplasie "del grosso intestino, cioè del colon e del retto, sono le seconde neoplasie più frequentemente diagnosticate in Italia – ricorda Siena – Ogni anno, nel nostro Paese, ci sono circa 38mila nuovi casi di carcinoma del colon e 14mila nuove diagnosi di carcinoma del retto, più o meno equamente distribuiti fra uomini e donne.Se tempo fa la malattia si manifestava negli anziani, ultimamente si registra un aumento dell'incidenza per il tumore del grosso intestino in giovani con meno di 40 anni".

Attualmente queste neoplasie "rappresentano la seconda/terza causa di morte", nonostante "i progressi nei trattamenti e delle campagne di diagnosi precoce, di screening: se non ci fossero, sarebbe molto peggio".Per capire l'impatto delle patologie nella vita delle persone, si deve ricordare che, se il colon "è deputato principalmente alle funzioni fisiologiche della digestione e del mantenimento del metabolismo – precisa lo specialista – il retto è costituito da una serie di strutture sfinteriche per svolgere la funzione di evacuazione.

L'intervento chirurgico per l'eliminazione del tumore a questo livello è quindi molto più invasivo, con sequele più invalidanti sulla qualità di vita, anche dal punto di vista sociale, specie nel caso in cui si debba amputare il retto e si debba posizionare una stomia, noto come 'sacchetto'". E' possibile fare una prevenzione primaria, "che consiste nel miglioramento degli stili di vita, nel preferire la dieta mediterranea, evitando le carni conservate e l'eccessivo consumo della carne rossa, che non deve essere tolta dalla dieta – chiarisce l'oncologo – Esiste poi una prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce con le campagne di screening organizzate dalle autorità regionali con analisi del sangue occulto delle feci, tra i 50 e 69 anni.In base all'esito si può prevedere la colonscopia per indagare la presenza di tumori maligni o di adenomi, noti come polipi, che sono benigni, ma che si possono asportare per evitare che diventino maligni". Oggi, illustra Siena, i trattamenti del cancro al retto sono "la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l'immunoterapia e le terapie a bersaglio molecolare.

Vengono utilizzate a seconda che si tratti di tumore Msi o Mss e dello stadio, cioè dell'estensione della malattia.Nello stadio iniziale (1-2), la terapia di scelta è la chirurgia.

Negli stadi 3 cosiddetti localmente avanzati, ossia per tumori molto grossi, quelli che noi chiamiamo T4, o con interessamento linfonodale loco regionale, cioè vicino al retto, la terapia dipende dalle caratteristiche del tumore.Se ha una instabilità microsatellitare (Msi), condizione che interessa il 5-7% delle diagnosi, si può ricorrere all'immunoterapia, perché tale condizione rende il cancro suscettibile a questa cura.

Nel caso la caratteristica molecolare sia di stabilità microsatellitare (Mss), il 95% dei casi, il trattamento è multimodale e consiste in radioterapia, chemioterapia e chirurgia.Ma ci sono delle novità perché nel 26% dei casi si può evitare l'intervento chirurgico, come dimostra lo studio No-Cut che ha coinvolto 4 istituti italiani – il Niguarda di Milano come capofila, l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, l'Istituto oncologico veneto (Iov) di Padova e il Giovanni XXIII di Bergamo – ed è stato finanziato da Airc Ets e Fondazione Oncologia Niguarda Ets".  Scopo dello studio, "che ha interessato 180 persone con carcinoma del retto medio e basso – prosegue lo specialista – era di verificare quanto osservato a livello di casistica retrospettiva e cioè che, in presenza di remissione clinica dopo radio-chemioterapia, l'omissione della chirurgia non pregiudicasse la recidiva a distanza.

In questi pazienti, dopo i primi 2 trattamenti, invece di procedere con la chirurgia, si è fatta una rivalutazione.In presenza di remissione clinica completa", valutata con opportuni test, "non si è proceduto alla chirurgia.

Tale situazione si è verificata in un paziente su 4 e, attualmente, abbiamo pazienti in remissione da 5 anni".Un simile risultato è stato possibile "grazie all'alleanza fortissima tra medici, ricercatori e pazienti – sottolinea l'oncologo – Senza il loro coraggio non sarebbe stato possibile verificare che l'omissione della chirurgia non mette in pericolo la persona per una recidiva a distanza".

La ricerca ora "è focalizzata nell'identificare, attraverso la biopsia liquida, la presenza nel sangue di marcatori che possono individuare le persone che vanno in remissione completa e che non necessitano della chirurgia".  Ci sono però novità anche per i tumori Msi. "Uno studio recente ha infatti mostrato che l'impiego di 9 iniezioni di immunoterapia con dostarlimab, che è disponibile in Italia, determina una remissione completa.In questi pazienti non c'è bisogno né di chemio, né di radio, né di chirurgia – rimarca Siena – Appena abbiamo saputo di questi risultati, un lavoro americano del 2022, abbiamo subito attivato uno studio real-world, quindi dalla vita reale, pubblicato su 'Esmo Open', che evidenzia un 96% di remissioni complete, senza chemio, senza radio e senza chirurgia".

Alla luce di questi risultati diventa sempre più importante, "in fase di diagnosi, conoscere le caratteristiche del tumore – Msi o Mss – ma anche recarsi in centri altamente specializzati – conclude – per una presa in carico completa". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Webuild, accordo con Bologna Fc per riqualificazione stadio Dall’Ara

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(Adnkronos) – Bologna FC 1909 e Webuild hanno firmato un accordo di partnership con diritto di esclusività fino al 31 dicembre 2027 per lo svolgimento degli ulteriori approfondimenti di fattibilità tecnica e per la ristrutturazione e riqualificazione in modalità EPC (Engineering, Procurement and Construction) dello stadio Dall’Ara.L’iniziativa è parte di un più ampio progetto in PPP (Partenariato Pubblico Privato) sviluppato dal club con il Comune di Bologna.

Con il nuovo Stadio Dall’Ara, la città si candida ad essere selezionata tra quelle che ospiteranno gli Europei di calcio del 2032. (FOTOGALLERY) Forte dell’expertise mondiale del Gruppo Webuild nel settore stadi, il progetto, che prevede un investimento complessivo stimato in euro 200 milioni, ha l’obiettivo di ristrutturare e valorizzare le aree dello stadio, inaugurato nel 1927, mantenendone la proprietà pubblica.Il Dall’Ara si trasformerà così in un’infrastruttura attiva 7 giorni su 7 con un alto livello di servizi in tutti i settori, in linea con le migliori best practice diffuse in ambito internazionale.  Elemento fondamentale della riqualificazione sarà la copertura dello stadio, a forma di guscio e in grado di permettere il passaggio di luce e aria.

Saranno inoltre eliminate le strutture metalliche aggiunte in occasione dei campionati mondiali di calcio di Italia '90, salvaguardando la cinta muraria originale.L’impianto sarà realizzato secondo gli standard UEFA categoria 4 e avrà una capienza di oltre 30mila posti dalla visibilità ottimale, con tutte le tribune vicinissime al campo a circa 7 metri dalla linea di gioco.  Parte del progetto è anche la riqualificazione dell’area a nord di via Andrea Costa, nota con il nome “Antistadio”, a cui si aggiungerà la costruzione dello “Stadio Temporaneo” in un’area ad est di Bologna (zona F.I.C.O.), per ospitare le gare casalinghe del club durante i lavori.

La progettazione è stata effettuata e curata dallo Studio Gau Arena dell’architetto Gino Zavanella di Roma.  Il Gruppo Webuild ha già realizzato 9 grandi stadi nel mondo.Tra questi il Meazza di Milano, tempio del calcio italiano costruito nel 1926 e noto anche come Stadio San Siro, ristrutturato alla vigilia dei mondiali di calcio di Italia ’90 da un pool di aziende guidato dalla Lodigiani, poi confluita nel Gruppo.

L’intervento di allora sul Meazza è stato radicale, con la realizzazione del terzo anello di gradinate, sorretto dalle 11 torri cilindriche in cemento armato che sono oggi il segno distintivo dello stadio a livello mondiale.Per gli stessi mondiali, il Gruppo ha rimesso a nuovo anche lo Stadio Olimpico di Roma, con interventi sostanziali di ristrutturazione e copertura.

Per i Mondiali FIFA 2022 ha poi costruito in Qatar l’Al Bayt Stadium, struttura innovativa e sostenibile dalla forma della tradizionale tenda qatariota, simbolo di accoglienza e ospitalità.Nel corso degli anni, ha realizzato inoltre lo Stadio di Rugby de L’Aquila in Italia, lo Stadio Nazionale “Lia Manoliu” di Bucarest, in Romania, così come i complessi sportivi di Chiang Mai e a Sud di Songkla in Thailandia, lo Stadio nazionale di Lagos in Nigeria e lo Stadio Omnisport Omar Bongo in Gabon. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Medicina, Nappi (Agui): “Università a congresso ginecologi per ricerca e didattica”

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(Adnkronos) – "Anche la componente universitaria partecipa all'organizzazione del prossimo congresso Sigo.Sarà fondamentale l'apporto dell'università, ossia la ricerca e la didattica.

Saranno naturalmente presentati quelli che sono i risultati più aggiornati sulla letteratura scientifica della nostra disciplina, in tutti gli ambiti: in oncologia, in ginecologia, in medicina della riproduzione, in ostetricia, con tutte quelle che sono le innovazioni relative all'intelligenza artificiale".Così Luigi Nappi, presidente eletto Agui, Associazione ginecologi universitari italiani, alla vigilia del 99° Congresso nazionale della Sigo, Federazione italiana di ginecologia e ostetricia (Aogoi-Agui-Agite), previsto a Firenze dal 3 al 6 novembre, anticipa all'Adnkronos Salute che ci sarà "la partecipazione di una importante componente relativa agli specialisti in formazione, gli specializzandi". Questi "stanno vivendo un momento importante nel nostro Paese – sottolinea Nappi – perché stanno già lavorando attivamente sul territorio anche nel corso della loro specializzazione.

Con il decreto Calabria hanno la possibilità di svolgere un'attività quali dirigenti medici".Quello congressuale è quindi "un momento di confronto importante per creare" un dialogo costruttivo "attraverso le tre componenti che costituiscono la società italiana di ginecologia e ostetricia, ossia la componente universitaria, quella ospedaliera e quella territoriale". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Usa, voto per corrispondenza senza limiti: dall’estero allo spazio

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(Adnkronos) – Quando manca meno di una settimana al voto per le elezioni presidenziali americane, si è già da qualche giorno iniziato a votare per corrispondenza, con alcune schede arrivate anche da molto, molto lontano.Secondo quanto riferito dall'addetto agli affari pubblici della Nasa, Jimi Russell, i quattro astronauti americani a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) – in orbita intorno al pianeta – hanno tenuto a esprimere il proprio voto direttamente dalla termosfera, a circa 400 km di distanza dalla superificie terrestre.

Tra questi ci sono Suni Williams e Butch Wilmore, i due astronauti bloccati nello spazio che hanno visto la loro missione di otto giorni prolungarsi di otto mesi a causa di un malfunzionamento tecnico al Boeing Starliner che avrebbe dovuto riportarli a casa.In una conferenza stampa del mese scorso, Wilmore aveva dichiarato che era “molto importante per noi cittadini partecipare a queste elezioni”.  Gli americani che vivono o viaggiano all'estero possono compilare un modulo per posta, a condizione che siano registrati nel precedente Stato di residenza.

Ma votare dallo spazio è decisamente più complesso: le schede elettorali per il voto assente o anticipato sulla Iss vengono scaricate con una password speciale, compilate, caricate e criptate a bordo.I satelliti della Nasa le trasmettono poi a un terminale a terra a White Sands, in New Mexico, da cui vengono trasferite a Houston.

Dalla città texana le schede vengono infine inviate agli impiegati delle contee per essere archiviate.Nelle passate elezioni del 2020, l'astronauta Andrew R.

Morgan aveva raccontato al Washington Post di essersi premurato di richiedere la sua scheda elettorale alla contea di Lawrence, in Pennsylvania, per votare alle elezioni. “Ad essere del tutto onesti, al di fuori degli anni presidenziali, non sempre mi sforzo di votare”, aveva detto Morgan all'epoca. “Ma volevo esercitare questo diritto dalla Stazione Spaziale Internazionale”. Dal 1997, gli astronauti statunitensi dispongono di una procedura chiara per esprimere il proprio voto dallo spazio, dopo che l'ex astronauta John Blaha aveva sollevato la questione con la Nasa prima delle elezioni presidenziali del 1996, durante le quali si trovava a bordo della stazione spaziale russa Mir.Un anno dopo, è stata sancita l'opportunità di “votare mentre si fluttua”: un processo, a volte lungo un anno, che inizia sulla Terra prima del lancio e culmina con l'invio dallo spazio della scheda elettronica criptata.

Altri Paesi hanno seguito l'esempio.Il cosmonauta russo Anatoly Ivanishin nel 2020, utilizzando una scheda online, ha espresso il suo voto dall'orbita sulle modifiche costituzionali proposte dal presidente Vladimir Putin, volte a mantenerlo al potere fino al 2036.

Ivan Vagner, un altro russo in orbita, ha invece espresso il suo voto sulla questione giorni dopo attraverso un 'proxy' – un elettore incaricato di rappresentarlo sulla Terra.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Umbria, ricerca Adnkronos, Di Gregorio: “Made in Italy e innovazione forti a Perugia”

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(Adnkronos) – Per commentare la ricerca Adnkronos realizzata sulla piattaforma SocialData sui temi più importanti per i cittadini dell’Umbria, in vista delle elezioni regionali, l’agenzia ha chiesto un commento a Luigi Di Gregorio, docente all’Università della Tuscia e alla Luiss. “Le conversazioni online in Umbria rivelano alcune differenze prevedibili tra Perugia e Terni”, spiega l’esperto di comunicazione. “Se il tema dell’agroalimentare fa segnare numeri simili (e molto alti), quelli del Made in Italy e dell’innovazione sembrano più centrali nelle discussioni perugine, nonostante Terni abbia il tema delle acciaierie e il primo (e finora unico in Italia) Festival degli influencer.Complessivamente poche le conversazioni sulla disoccupazione (buon segno), ma con un sentiment fortemente negativo”. “Andando nel dettaglio delle singole città si scoprono “microcosmi”, ognuno con le sue priorità, all’interno dei quali forse la variabile più interessante è il “fenomeno Bandecchi” a Terni.

Un sindaco e una personalità pubblica sui generis che costituisce di fatto un argomento di discussione”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Medicina, Dubini (Agite): “A congresso ginecologia di università, ospedali e territorio”

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(Adnkronos) – "Questo congresso rappresenta le tre anime della ginecologia – quella universitaria, ospedaliera e quella territoriale – che fra loro devono sempre parlarsi, integrarsi, arricchirsi e potenziare l'un con l'altro la propria attività".Lo ha detto Valeria Dubini, presidente Agite, Associazione ginecologi territoriali, all'Adnkronos salute a pochi giorni dall'avvio del 99° Congresso nazionale della Sigo, Federazione italiana di ginecologia e ostetricia (Aogoi-Agui-Agite), previsto a Firenze dal 3 al 6 novembre, di cui è presidente insieme "a Felice Petraglia e Gianfranco Quintarelli". Firenze, culla del Rinascimento "ci ha ispirato un po' il titolo, 'Donne al centro di un nuovo rinascimento' – spiega Dubini – Il nostro obiettivo principale è appunto" mettere in risalto "la centralità delle donne che noi assistiamo.

Noi siamo i medici delle donne, le accompagniamo nelle loro scelte, rispettando le loro decisioni in tutte le fasi della vita, dall'adolescenza alla menopausa.E quindi è molto importante il messaggio che noi diamo: al centro della nostra attività, prioritariamente, c'è proprio la donna, il rispetto, la sua salute, non soltanto in termini di cura, ma anche in termini di prevenzione e anche di contestualizzazione nella nostra società".

In questo contesto si inserisce quindi "la tavola rotonda sulla violenza sulle donne, argomento di cui le nostre società si sono occupate già dal 2000, riconoscendo non solo l'aspetto che magari possiamo leggere sui giornali per episodi appunto di cronaca, ma anche l'aspetto di danno alla salute del vivere in una condizione di violenza". Nascere e rinascere "fa molto parte della nostra attività e della nostra specialità – osserva la presidente Agite – In questo momento nascere è anche un valore, in più, se pensiamo a tutte le problematiche della denatalità che sono sicuramente molto complesse e che vanno affrontate con l'attenzione con cui si affronta la complessità perché sono legate anche a tutta una serie di situazioni in cui le donne si vengono a trovare anche nella nostra società: difficoltà in termini lavorativi, di supporti genitoriali e per i bambini.Sicuramente dobbiamo vedere a tutto tondo questo aspetto".  "Come ginecologi – aggiunge Dubini – abbiamo anche il compito di prevenire tutto quello che può condizionare la fertilità futura: le malattie sessualmente trasmesse, dare le informazioni corrette e questo come ginecologi territoriali vorrei dire che è proprio un valore che possiamo portare avanti perché noi intercettiamo le nostre assistite in tutti i momenti della loro vita, non soltanto sulla patologia.

Intercettiamo le giovani nei consultori e lì abbiamo la possibilità di dare informazione, di accogliere le loro problematiche, i dubbi, anche del partner maschile che, effettivamente, manca un po' di un punto di riferimento medico".  Il programma del congresso è quindi "molto articolato, con questi ma anche con molti altri argomenti tecnico-scientifici: l'intelligenza artificiale, la personalizzazione delle cure – illustra la presidente – e anche aspetti organizzativi che sono sicuramente importanti per rendere sostenibile nel complesso il nostro sistema sanitario nazionale.Il programma è stato fatto guardando a tre aspetti: territorio, ospedale, università, quindi formazione.

Questo credo sia un valore aggiunto, un punto importante – conclude – perché dobbiamo guardare le varie problematiche da più sfaccettature per poter capire come affrontarle tutto al meglio, con appropriatezza, senza eccessi di medicalizzazione, ma con corretta, appropriata e attenzione al trattamento". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Umbria, ricerca Adnkronos, Bertini: “Partita clou per i leader nazionali”

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(Adnkronos) – Per commentare la ricerca condotta da Adnkronos attraverso la piattaforma SocialData, in cui sono state analizzate le conversazioni online dei cittadini umbri degli ultimi mesi, abbiamo chiesto un commento a Carlo Bertini, notista politico del gruppo editoriale Nem. "C’è da scommettere che l’esito funesto per il centrosinistra delle elezioni liguri farà da volano alle discussioni e alle litigate sui social anche in Umbria ed Emilia Romagna, nelle prossime due settimane", esordisce il giornalista. "Nella regione di Monica Bellucci e Santa Rita da Cascia, del Perugino e di San Francesco d’Assisi, si gioca la partita clou, quella che farà pendere la bilancia a favore o contro Elly Schlein, insomma stiamo parlando di quello che per Kamala Harris e Donald Trump sarà l’Ohio elettorale, uno “swing state” per dirla all’americana.Perché sarà l’Umbria a decidere le sorti della sfida di queste regionali di mid term del governo Meloni.

Dal tre a zero sognato in estate da Elly Schlein, al due a uno dopo la botta della Liguria, c’è già una differenza; ma se questa partita finisse uno a due, ovvero se la sinistra confermasse solo il governo della rossa Emilia, allora sarebbe un bel guaio.Quindi i militanti rossi in Umbria si daranno da fare, su tutti i canali possibili di propaganda qui al 17 novembre.

La politica la farà da padrone sui social". Ma finora la battaglia elettorale non ha scaldato troppo gli animi. "E lo si vede dal fatto che negli ultimi sette mesi la politica non è stata sempre in cima alle interazioni sui social radiografate dalla ricerca Adnkronos-Socialdata", prosegue Bertini. "In generale su tutti i temi, tantissimi scambi, anche in un territorio circoscritto come l’Umbria: 60 milioni di post da marzo a oggi.Un numero che deriva da un semplice fatto: visto che – per citare Aristotele – l’uomo è uno “zòon politikòn”, ovvero “un animale politico”, indotto per sua natura a unirsi ai propri simili per formare comunità, non deve sorprendere che lo faccia in chat e gruppi vari sui social attraverso gli smartphone.

E non più di persona.Quindi si è ridotto anche il ruolo sociale delle agorà, le piazze dei tanti campanili italiani, sempre molto vitali nelle comunità di provincia come luogo di dibattiti e confronti all’interno di una comunità".  Aggiunge il cronista: "Il che, se vogliamo fare un volo pindarico, è anche un fattore che spiega meglio il divario crescente tra i temi discussi sui social e quelli trattati dai media classici, quel giornale cartaceo radicato nel territorio, strumento di comunicazione appannaggio delle generazioni non più giovani e ancora diffuso nei piccoli centri.

Forse anche più che nelle città metropolitane.In tal senso, la ricerca AdnKronos-Socialdata contiene un parametro indicativo, il media engagement per post, ovvero il tempo speso su ogni tema.

Ebbene, in Umbria sui social la gente si sofferma più a lungo a discutere di cultura, che genera il maggior sentiment negativo (45,7%).Seguono ambiente, trasporti, scuola e sanità.

Mentre sui media tradizionali, l'argomento più trattato nella regione è la politica con il 30,6% delle menzioni, l’argomento che ha generato maggior engagement da parte degli utenti (36%).Subito dietro figurano: ambiente, cultura, trasporti e sport.

Se dunque si azzarda l’equazione imperfetta che sui social spendono più tempo i centennials nati a cavallo del 2000; e che i media tradizionali sono più adoperati dai boomers, si potrebbe dire che i giovani e i loro genitori guardano due film diversi, interpretano diversamente la realtà che li circonda.E che i ragazzi sono piuttosto disinteressati alla politica rispetto ai più anziani.

Niente di nuovo, ma un dato di sicuro allarmante, che spiega anche il tasso di astensione sempre in crescita da anni senza dar cenni di arrestarsi". "Ma se è vera l’equazione che dove si sta bene la gente delega la rappresentanza dei propri interessi con più leggerezza", spiega Bertini, "dal “sentiment negativo” fermo in Umbria al 22,2%”, si capisce che nel complesso in questa regione non si vive male.Le lamentele sono alquanto ridotte.

Ma per inerzia, anche qui come ovunque, malgrado nel capoluogo i reati siano crollati del 40% negli ultimi 10 anni, “la sicurezza è al centro delle preoccupazioni dei cittadini, soprattutto a Perugia, dove raggiunge il 33,2%”.Quindi la paura di reati lievita anche dove non c’è un’emergenza, qui in Umbria, come anche in Emilia Romagna.

Un argomento su cui la sinistra “morde” poco, essendo la sicurezza un cavallo di battaglia storicamente della destra".  Carlo Bertini commenta poi i temi più discussi sui social: "Cultura, ambiente, trasporti e sanità sono tra i più caldi e discussi, non solo a livello regionale, ma anche nelle singole province analizzate, quelle di Perugia e di Terni.Quindi a questo punto è interessante vedere come si relazionano le due candidate alla carica di governatore in Umbria: la leghista Donatella Tesei del centrodestra e la sindaca di Assisi, Stefania Proietti, per il centrosinistra.

I sondaggi le danno quasi appaiate, con Tesei in testa di un punto intorno al 48%.Quindi la sfida è apertissima.

Proietti, la sfidante che vuole riconquistare una ex regione rossa, parte dalla convinzione che sia la sanità in testa alle preoccupazioni dei suoi concittadini, quando invece nelle conversazioni social risulta un tema agli ultimi posti.Verrebbe da pensare che quanto i cittadini chiedono ai politici spesso non è oggetto di grandi attenzioni nelle loro conversazioni con gli amici sui cellulari.

Al di là di questo, il programma della sfidante Proietti, con ambiente e trasporto pubblico ai primi posti, coincide con le interazioni sui social, quindi è in linea con il sentiment degli elettori". "Anche Tesei mette al primo posto sanità, al secondo i rifiuti", continua l'editorialista, "denunciando come il Covid abbia messo in evidenza “tutte le criticità del vecchio sistema sanitario umbro e la mancanza di una sanità territoriale che adesso si sta invece costruendo”.Parla di ambiente e delle discariche come “bomba ecologica”, quindi anche lei si allinea alle tendenze social.

Più che altrove, queste due candidate sono in sintonia con i loro elettori.Ma la mission di Stefania Proietti parte in salita: alle europee tutte le forze di centrosinistra hanno ottenuto 183 mila voti, quelle del centrodestra 187 mila.

E incombono i quasi 10 mila voti presi dall’estroso sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, schierato con Tesei.Vedremo se i prossimi giorni scalderanno il clima, se l’arrivo di Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Elly Schlein infiammerà gli animi.

Di sicuro, lunedì 18 novembre gli occhi della segretaria dem saranno puntati tutto il pomeriggio sullo spoglio delle schede umbre, con il fiato sospeso.E anche Matteo Salvini sarà in ansia: dopo aver ingoiato la decisione di Meloni di candidare il civico Bucci in Liguria, uscito vincente, non vuole perdere l’avamposto umbro strappato alla sinistra dalla sua pupilla Donatella Tesei.

Una sfida nella sfida, tra premier e vicepremier", conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

E.Romagna, Pizzarotti su ricerca Adnkronos: “Nucleare ultima generazione risposta a caro-bollette”

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(Adnkronos) – Occorre “puntare sull’energia nucleare di ultima generazione, efficiente e sicura, per risolvere il problema del caro bollette, particolarmente sentito in città come Bologna, Ravenna e Rimini”.Lo ha detto Federico Pizzarotti (già sindaco di Parma ed esponente di Azione) commentando la ricerca realizzata da Adnkronos con la piattaforma SocialData in merito agli argomenti prioritari dei cittadini emiliano romagnoli durante la campagna elettorale per le elezioni regionali del 17 e 18 ottobre.  L’ex primo cittadino ducale ha commentato anche i timori dei cittadini di Bologna, Reggio Emilia e Modena sulla sicurezza, tema che – a livello generale in tutta la Regione – ha riscosso il maggior sentiment negativo nelle conversazioni e nei dibattiti sui social network.

Pizzarotti ha affermato che “servono nuove assunzioni di poliziotti e carabinieri da parte del governo, che invece ha tolto fondi ai Comuni, rendendoli impossibilitati a rafforzare gli organici delle forze dell’ordine municipali”.Dito puntato contro Giorgia Meloni anche per commentare il tema della sanità, vissuto come un problema dagli utenti di Parma, affermando che, complessivamente, “l’esecutivo ha abbassato gli stanziamenti per la salute pubblica, visto che le risorse previste vengono erose dall’aumento del costo della vita.

Però c’è un tema che riguarda anche la Regione stessa, che deve darsi un’organizzazione migliore, più efficiente: per la sanità credo serva meno accentramento e più prossimità”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Umbria, Marchetti: “Ricerca AdnKronos conferma, tema sicurezza il più sentito a Perugia”

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(Adnkronos) – Siamo di fronte a una ricerca "che risulta particolarmente rilevante e utile, soprattutto per la sua capacità di evidenziare le priorità dei nostri concittadini.Comprendere le loro necessità è imprescindibile, difatti stiamo portando avanti un dialogo costante e fattivo con le associazioni di categoria, con i commercianti, gli imprenditori, artigiani, operai, disoccupati e studenti".

Lo dice Riccardo Augusto Marchetti segretario regionale della Lega Umbria e responsabile enti locali del centro Italia, commentando il monitoraggio, condotto da Andkronos attraverso la piattaforma SocialData, che ha analizzato le conversazioni online e social riguardanti l’Umbria nel periodo compreso tra il 10 marzo e il 23 ottobre 2024.Il report ha considerato 1,9 milioni di conversazioni e 60,2 milioni di interazioni, offrendo una visione approfondita sui temi più discussi e sul sentiment delle due principali province, Perugia e Terni. "Noi -dice il politico di Città di Castello- abbiamo raccolto le crescenti preoccupazioni dei cittadini di Perugia per quanto riguarda il tema della sicurezza, un timore confermato anche dai dati raccolti da Adnkronos, e che risulta più che comprensibile dato che nelle cronache locali ormai quotidianamente da sei mesi a questa parte vengono raccontati episodi di criminalità e spaccio".

Per Marchetti "altrettanto significativi sono i temi dell’economia e del lavoro.In Umbria, grazie alle azioni incisive messe in campo dall’attuale Giunta regionale a trazione Lega, i dati sul lavoro non solo sono rassicuranti, ma spesso risultano superiori alla media nazionale: un segnale che testimonia il lavoro fatto e ci indica di proseguire sul percorso intrapreso affinché la nostra regione possa essere sempre più produttiva ed economicamente forte".  "Quanto emerso dalla ricerca evidenzia le stesse priorità che ho modo di riscontrare ogni giorno confrontandomi in maniera diretta con la nostra comunità", conclude il dirigente regionale del partito di Matteo Salvini.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)