E’, di pochi giorni, la notizia che, nella Manovra 2025, è previsto un taglio delle assunzioni per la PA, ma è giusto dare dei chiarimenti precisi in merito alla questione.In questi anni, ci sono stati tanti concorsi nei vari settori pubblici, portando all’assunzione migliaia di dipendenti, ma in queste ore si ravvisa un cambio di tendenza ed un blocco del Turn Over.
Nella Manovra 2025, all’art.110 si impone un Turn Over dei dipendenti pubblici al 75%.
Saranno esclusi da questo blocco, in quanto settori già in sofferenza, i Comuni con meno di 20 dipendenti e la Sanità.Tale provvedimento, è forse solo per quest’anno.
La Manovra 2025, parla anche, che i dipendenti, volontariamente possono rimanere in servizio, altri due anni anche se hanno maturato i requisisti pensionistici, fruendo di un bonus contributivo.
La situazione più grave, riguarda i Comuni; alle dipendenze degli stessi, intorno al 2010 c’erano circa 470.000 dipendenti, in questi ultimi anni parliamo dal 2020 in poi, il numero di dipendenti è di circa 340.000, con un calo netto di 130.000 unità.
La fonte IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) ritiene: che nei prossimi anni si potranno rimpiazzare solo una parte di questi dipendenti, quindi circa 1/3 dei dipendenti persi.
Vista, questa situazione, viste le alte competenze dei Docenti, in quanto Vincitori di Concorso, possessori di Abilitazioni all’Insegnamento, che prevede percorsi di formazione Universitaria altamente professionalizzanti, con superamento di altri esami oltre la Laurea, Master di I e II Livello di tipo Universitario, e visto che, ci sono molti Docenti che insegnano determinate materie, consone a coprire ruoli di categoria C e D in altre amministrazioni pubbliche, gli è impedito e solo a loro, di ottenere una Mobilità Intercompartimentale.
Ci troviamo difronte ad una vera Discriminazione, perpetrata solo nei confronti di questi Dipendenti Pubblici.
Il blocco della mobilità intercompartimentale, era già stabilito dalla legge 311/2004.A dire il vero, molti uffici periferici e quindi parliamo degli USR (Uffici Scolastici Regionali), hanno più volte ribadito, in risposta alle richieste dei docenti di nulla osta per altra Amministrazione Pubblica, che era difficile attuare, tale procedura, perché previsto dal comma 1 art.30 del Dlgs n.165/2001.In sintesi, una precisa difficoltà ad attuare i criteri, per permettere il passaggio ad altro Ministero od Ente.
Tale limitazione è anche prevista dalla Legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola) all’art.133.
Attualmente la questione potrebbe risolversi , con una volontà politica, in quanto il PNRR, chiede, agli Stati membri dell’UE , di favorire la mobilità tra i diversi rami della Pubblica Amministrazione, ma a dire la verità il tutto è anche richiamato dalla Nostra Costituzione all’art.3, dove tutti i cittadini hanno la stessa dignità sociale e sono eguali davanti alla legge , rammentando che è compito dello Stato rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale e che impediscono lo sviluppo della persona umana, anche nel campo lavorativo e dell’effettiva partecipazione, alla vita Democratica del Paese.