Rendita vitalizia …. Natural Durante

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                                               Rendita vitalizia

Il vitalizio del Parlamentare e’ una rendita concessa al termine del suo mandato, si protrae “Vita Natural Durante”, bastano pochi requisiti ed il gioco e’ fatto.

Primo distinguo :
 
L’attivita’ lavorativa del Parlamentare e’ distinta dall’Istituto pensionistico, si sottrae alle norme del pubblico impiego, come dare torto a questa distinzione, il politico e’ un nulla-facente, ma molto-tenente.

La Previdenza Politica, e’ riservata ai

  • Senatori
  • Deputati
  • Consiglieri Regionali

Articolo 69 della Costituzione Italiana

Fino al 2012 questi emolumenti erano inquadrati sotto forma di accensione di una rendita vitalizia, per essere erogata, occorreva superare solo una soglia di età, ma nello stesso anno Fini e Schifani fecero approvare una nuova norma :

L’ex parlamentare ha infatti diritto a ricevere la pensione a condizione di avere svolto il mandato per almeno 5 anni e di aver compiuto 65 anni di eta’.

Cumulo dei vitalizi e quaterna secca

Nel caso in cui il beneficiario abbia svolto l’attività politica presso più organi Costituzionali, Parlamento Europeo, Consiglio Regionale, Deputato a Montecitorio, o Senatore a Palazzo Madama, ha il “diritto” di percepire altrettanti vitalizi. In questo caso sarebbero 3, se si aggiunge a questi il rapporto previdenziale, abbiamo una ”quaterna secca” di vitalizi.

Manca solo la buona uscita per completare questo misero quadretto pensionistico. Un comune mortale, avendo alle spalle quasi 40anni di “marchette” deve aspettare fino a 67 anni, per andare in pensione , mentre i papaveri della politica avendo alle spalle solo qualche anno di anzianita’ possono ricevere anche 4 vitalizi.

E non finisce qui:

Il carattere distintivo del vitalizio, rispetto alle altre pensioni a carico dello Stato, è che arriva a restituire oltre 7 volte i contributi previdenziali ad esso correlati, ossia versati dal beneficiario o dall’Ente Statale.

In Italia l’unico parlamentare che rifiutò il vitalizio fu il missino Enrico Endrich, eletto una prima volta nelle liste del MSI nel 1953, si dimise nel 1955 prima della fine della Legislatura, per protesta contro l’approvazione della Legge che istituiva il vitalizio per i Parlamentari. Rieletto una seconda volta, completo’ la legislatura e non rinunzio’ alla pensione.

Privilegi da voltastomaco 1

In Italia si continuano a ricevere pensioni di reversibilita’, ne usufruiscono mogli, mariti, figli, fratelli che campano con il vitalizio dell’ex Onorevole estinto. Un assegno circolare che perdura anche se il caro trapassato ha fatto una sola legislatura, un solo mese o un solo giorno come Luca Boneschi dei Radicali, che pur avendo partecipato nel Febbraio dell’82 ad una sola seduta, ha ottenuto la pensione a vita.

Privilegi da voltastomaco 2

Con 945 parlamentari (più i senatori a vita, adesso sono cinque) per ogni legislatura e relativo parentado, gli assegni da pagare sono parecchi, e per parecchio tempo. Nel bilancio 2015 compare una voce, «Assegni vitalizi di reversibilità», e un numero: 25,3 milioni di euro, la cifra complessiva sborsata da Montecitorio per le pensioni de parenti di ex deputati defunti, solo nel 2015.

Per il Senato, che ha un numero minore di componenti, la spesa per le pensioni di reversibilità è più bassa ma sempre milionaria: 18 milioni di euro (in un anno). Significa che gli assegni di reversibilità dei due rami del Parlamento costano ogni anno oltre 40 milioni di euro.

Privilegi da voltastomaco 3

Orevoli Parenti. Alla Camera, gli Onorevoli parenti che godono dei trattamenti previdenziali di reversibilità, sono “solo” 652, le regole per la loro erogazione sono stabilite dall’Ufficio di Presidenza della Camera. Prevedono che il vitalizio del parlamentare estinto, vada al coniuge superstite (nella misura del 60%, più 20% per ogni figlio), oppure in mancanza di vedovi, ai figli superstiti, oppure in mancanza di prole a fratelli e sorelle «che risultino fiscalmente a carico del deputato deceduto.

Cani, gatti, pappagalli e altri animali domestici, non avranno mai la pensione di reversibilita’, inutile farne la domanda nelle sedi appropiate.

I consigli regionali non si sono certo lasciati sfuggire la cuccagna, la Regione Sicilia paga ogni anno 117 assegni di reversibilità che pesano sul bilancio regionale con 6 milioni di euro. Il caso più spettacolare è quello di Anna Maria Cacciola, figlia di Natale Cacciola, messinese che si candidò all’assemblea sicula con il partito Monarchico nel 1947. Dopo solo tre anni l’onorevole (titolo che spetta ai consiglieri regionali in Sicilia) finì il suo mandato, e in base a quei tre anni passati lì maturò il vitalizio di attuali 2mila euro al mese.

Passato a miglior vita, l’assegno è stato trasferito per «reversibilità» alla suddetta figlia Anna Maria, che lo incassa da ben 41 anni, senza aver mai neppure messo piede all’Assemblea Regionale. Così pure gli eredi del marsalese Ignazio Adamo, eletto nel 1955, defunto nel 1973. Da quell’anno, cioè da 43 anni, l’assegno di 3.900 euro è stato versato prima alla vedova, ora – dopo la scomparsa della signora Adamo alla figlia.

Gli assegni vitalizi dello Stato non finiscono mai…. sono come la carta igienica.

vivicentro.it-opinione / Rendita….Natural Durante (Lo Piano – Saint Red)

 

 

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